MIRKO MONTINI
IL TOCCA-CIELO
KABA EDIZIONI
AI PIEDI DI UNA MONTAGNA, C’ERA UN GRANDE
ABETE BIANCO.
CHIUDI GLI OCCHI E IMMAGINA UN ALBERO DI NATALE, SENZA PALLINE E LUCI COLORATE... ALTO,
ALTISSIMO.
ED ERA ANCHE MOLTO VECCHIO, MA FORTE.
TRA LE PIEGHE DELLE RADICI, AVEVA COSTRUITO LA PROPRIA TANA UN VECCHIO TASSO.
LO CHIAMAVANO IL CAPO DAL BASSO.
IL TRONCO SEMBRAVA L’INGRESSO DI UN
UN CONTINUO VIA VAI DI INSETTI. C’ERA L’ESERCITO DELLE FORMICHE ROSSE, SEMPRE PRONTO ALLA DIFESA. E C’ERANO LE TERMITI CHE SCAVAVANO LUNGHE GALLERIE NELLA CORTECCIA.
TRA I RAMI DEI PIANI SUPERIORI, AVEVANO COSTRUITO IL NIDO MIGLIAIA DI UCCELLI DI OGNI SPECIE.
IMMAGINA IL BACCANO CHE COMBINAVANO CON IL LORO CINGUETTARE. TAPPI ALLE ORECCHIE!
MA NEL PUNTO PIÙ ALTO, A UN PASSO DAL CIELO, DOMINAVA IL PALAZZO UN GUFO REALE. LO CHIAMAVANO IL CAPO DALL’ALTO. ERA DIVENTATO UN OTTIMO AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO INSIEME AL TASSO. UNO CONTROLLAVA DA METÀ TRONCO IN GIÙ, L’ALTRO DA METÀ TRONCO IN SU.
... UN’OMBRA MISTERIOSA, GIGANTE, NERA, SI AGGIRAVA FURTIVAMENTE NEI PARAGGI IN CERCA DI CHISSÀ CHE COSA. SI MUOVEVA UN POCO E POI...
SPARIVA TRA I CESPUGLI.
NON SI AVVICINAVA ALL’ABETE.
MA NESSUNO SI ACCORSE DI NULLA. GLI ABITANTI ERANO TROPPO INDAFFARATI. E LA NOTTE PASSÒ TRANQUILLA.
IL CAPO DALL’ALTO NON PERSE IL CONTROLLO: «LUI È SOLO, NOI SIAMO MILIONI. FIDATEVI DI ME».
3 v
2 i
IL GUFO SCAGLIÒ IL PRIMO CONTRATTACCO A DISPOSIZIONE.
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MA IL PICCHIO BATTÉ A SORPRESA UN NUOVO SEGNALE DI ALLARME: TI-TI-TI/TA-TA-TA/TI-TI-TI.
IN CIELO, ALLA DESTRA DELLA LUNA PIENA, UN BAGLIORE DI LUCE SI MUOVEVA VERSO
L E T A D R A U G
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IL GRANDE ABETE BIANCO. E SI AVVICINAVA SEMPRE DI PIÙ. E DIVENTAVA GRANDE,
GRANDISSIMO...
MA NON FINISCE QUI! QUESTA È SOLO UNA PICCOLA ANTEPRIMA ACQUISTA
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