Prezzo di copertina € 2,20 - gennaio-febbario 2014 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012
attualità
dossier
fatti
missioni
La presenza oblata in Thailandia Parla p. Bertuccio OMI
Missione. La necessità dello studio sistematico
Anno della fede. Un tempo di grazia vissuto con intensità
Missione è… Esserci e testimoniare. Il resto lo fa Dio!
MISSIONI
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
OMI
n. 1/2 GENNAIO-FEBBRAIO 2014
Studiare la missione
La riflessione indispensabile per l’annuncio
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SOMMARIO MISSIONI OMI Rivista mensile di attualità fondata nel 1921 Anno 21 n.1/2 gen. - febb. 2014
attualità
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Cristiani, stranieri nel proprio paese di Pasquale Castrilli OMI
La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250 EDITORE
I colori del Guatemala
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Notizie in diretta dal mondo oblato
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di Pippo Mammana OMI
Provincia d’Italia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata Via Egiziaca a Pizzofalcone, 30 80132 Napoli
news
REDAZIONE
Via dei Prefetti, 34 00186 Roma tel. 06 6880 3436 fax 06 6880 5031 pasquale.castrilli@poste.it
a cura di Elio Filardo OMI
DIRETTORE RESPONSABILE
Mgc news
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Una ragione per vivere
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Anno delle fede, tempo di rinnovamento
34
Lettere al direttore
02
Lettere dai missionari
37
Qui Thailandia, Qui Uruguay
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Pasquale Castrilli REDAZIONE
fatti
Salvo D’Orto, Elio Filardo, Gianluca Rizzaro, Adriano Titone COLLABORATORI
di Angelica Ciccone
Alfonso Bartolotta, Claudio Carleo, Anna Cerro, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris, Sergio Natoli, Michele Palumbo
in collaborazione con Fides
PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE
missioni
Elisabetta Delfini STAMPA
Tipolitografia Abilgraph Roma FOTOGRAFIE
Si ringrazia Olycom www.olycom.it UFFICIO ABBONAMENTI
Via dei Prefetti, 34 - 00186 Roma tel 06 9408777 - Valentina Valenzi rivista.missioni.omi@omi.it Italia (annuale) Estero (via aerea) Di amicizia Sostenitore
17 euro 37 euro 35 euro 65 euro
Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a: Missioni OMI - Rivista dei Missionari OMI via Tuscolana, 73 - 00044 Frascati (Roma) Finito di stampare dicembre 2013 Reg. trib. Roma n° 564/93 Associata USPI e FESMI www.missioniomi.it www.facebook.com/missioniomi
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dossier
DOSSIER
Le sfide della Missiologia oggi
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All’Università Gregoriana di Roma si studia da anni la Missiologia. Due nuovi indirizzi formativi, Missione ad gentes e Nuova evangelizzazione rilanciano la riflessione. Ne parliamo con la professoressa Ilaria Morali pro-direttore del Dipartimento in collaborazione con Zenit
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una foto per pensare 014_021.indd 14-15
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foto di Alfonso Bartolotta OMI, albartem@yahoo.fr testo di Anna Cerro, annacerro@gmail.com
UNA FOTO PER PENSARE
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Agganciati. Si, che ci piaccia o no siamo agganciati gli uni agli altri. I lontani e i vicini, i bianchi e i neri, i miseri e i benestanti. Ogni azione compiuta, a livello sociale
Alleanze 28
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o personale, si ribalta su tutti gli altri: è un'evidenza di questo pianeta globalizzato. È da intelligenti, quindi, dare efficacia al meccanismo scambiandosi con umiltà e benevolenza il ruolo di anello o di gancio, pronti a ricevere o dare. La disoccupazione, la mala distribuzione della ricchezza, le discriminazioni, le disuguaglianze di genere, il disimpegno e la superficialità ci sfidano: teniamo tutti allacciati alla rete dell'inclusione, della valorizzazione e della solidarietà concreta.
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editoriale pasquale.castrilli@poste.it
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Sperare, nonostante tutto U
attualità
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fatti
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La presenza oblata in Thailandia Parla p. Bertuccio OMI
Missione. La necessità dello studio sistematico
Anno della fede. Un tempo di grazia vissuto con intensità
Missione è… Esserci e testimoniare. Il resto lo fa Dio!
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
OMI
n. 1/2 GENNAIO-FEBBRAIO 2014
Studiare la missione
La riflessione indispensabile per l’annuncio
n anno che si apre è sempre ricco di speranze, propositi, desideri di rinnovamento. I dati economici e sociali della nostra Italia ci condurrebbero piuttosto in una direzione opposta, verso la sfiducia e la disperazione. Ogni mese si perdono posti di lavoro, tante zone del paese soffrono molto a causa della crisi economica. Se a questo si aggiungono le conseguenze di calamità naturali come l’alluvione di novembre in Sardegna, il clima si appesantisce ancora di più. Anche a livello pastorale ci si incontra quotidianamente con questa situazione. Si avverte nella gente pesantezza, incertezza e, a volte, smarrimento. L’aumento di disagi causati da solitudine, violenza, gioco compulsivo, obbliga chi è chiamato ad annunciare la Buona Novella nel contesto italiano a rivedere contenuti e modalità dell’evangelizzazione, Eppure la speranza per i cristiani è virtù di elevato profilo che non si lascia scalfire se ben radicata. “La speranza è qualcosa con le ali, che dimora nell’anima e canta la melodia senza parole, e non si ferma mai” diceva alla fine dell’800 la poetessa statunitense Emily Dickinson. E contro l’isolamento che è insito in ogni disperazione, papa Francesco diceva da cardinale che “colui che isola la sua coscienza dal cammino del popolo di Dio,
non conosce l’allegria dello Spirito Santo che sostiene la speranza”. Sperare non è facile, ma è ancora possibile, fissando lo sguardo sui segni di bene che sono attorno a noi e che danno ossigeno alla vita. E provando a trasformare la precarietà in opportunità. “Di crisi si può morire o dalla crisi si può rinascere a vita nuova”, ha detto ad un gruppo di giornalisti il cardinale Angelo Bagnasco. presidente della Conferenza episcopale italiana. Spera anche la chiesa, che in quest’ultimo anno ha visto tanti cambiamenti derivati all’impostazione che proprio papa Bergoglio le sta dando. La chiesa è sempre in missione. Accanto alla prossimità e alla solidarietà verso ogni essere umano, resta fondamentale lo studio e la riflessione sulla natura, sui compiti e sui soggetti di tale missione. È per questo che dedichiamo diverse pagine di questo primo numero del 2014 a questo tema andando a vedere cosa succede in una delle più prestigiose università teologiche romane: la Pontificia Università Gregoriana. È un segno di speranza che, anche in ambito accademico, ci si domandi come annunciare oggi il Vangelo nel mutato contesto italiano e mondiale. Riflettere permette di attualizzare l’unica e perenne fonte della Salvezza degli uomini: la morte e la risurrezione di Cristo. n
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cartolina missionaria
Madhu, il santuario
nella giungla
di Fabio Ciardi OMI ciardif@gmail.com
I
primi quattro Oblati sbarcarono a Colombo nel 1847. Mentre risalivano verso il nord dell’isola dello Sri Lanka per raggiungere la destinazione finale, Jaffna, si fermarono in un villaggio sul mare, Mannar. A uno dei quattro, p. Ciamin, fu chiesto di rimanere nel villaggio per prendersi cura dei pescatori. Proprio a Mannar era nata la chiesa in Sri Lanka iniziando con il martirio. Gli abitanti dell’isola, conosciute le gesta di S. Francesco
Saverio, gli scrissero perché venisse anche da loro ad annunciare la nuova religione. Il santo mandò uno dei suoi sacerdoti, nel 1544. Poco più tardi il re di Jaffna inviò i suoi soldati con l’ordine di uccidere tutti coloro che si fossero dichiarati cristiani: in un solo giorno furono massacrate circa 600/700 persone. A una trentina di chilometri da Mannar, nel bel mezzo della giungla, sorge il santuario di Madhu. Era il 1670. La persecuzione olandese contro la chiesa cattolica raggiunse il villaggio di Mantai, vicino a Mannar. La chiesa era già circondata, quando alcuni cristiani riuscirono a fuggire
con la piccola statua della Madonna. Una ventina di famiglie seguirono la statua fino a raggiungere un villaggio perduto nella giungla, Madhu, che però presto fu abbandonato. La statua iniziò, allora, a passare di villaggio in villaggio fino a quando, all’inizio del 1800 tornò a Madhu. Un signore disboscò il terreno dove era stata riposta la statua e vi costruì una cappellina di fango. Ogni anno, il 15 agosto, un prete veniva a celebrare la messa, fino a quando giunsero gli Oblati. Nel 1872 il vescovo oblato di Jaffna, mons. Bonjean, iniziò la costruzione del santuario. Oggi la Madonna del Rosario di
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sri lanka
In Sri Lanka il BUDDHISMO THERAVADA(70,2%) e l’INDUISMO (12,6%) sono le religioni predominanti, seguite per diffusione da ISLAM (9,7%) (dei quali la maggioranza parla tamil, in maggioranza sunniti) (7%) e CRISTIANESIMO (7,5%) di cui 6,5% CATTOLICI e 1% PROTESTANTI. Sono presenti anche i TESTIMONI DI GEOVA. Le minoranze etniche comprendono i Burgher (1%), di discendenza mista asiatico-europea, e i Wanniyala-Aetto o Veddahs, i pochi discendenti dei primi abitanti dell’isola. Nell’isola vi è anche una piccola minoranza zoroastriana, originaria dell’India (parsi) e giunta in Sri Lanka durante il periodo britannico.
in pillole
Il tè, per il quale è famoso nel mondo, e la gomma sono ancora importanti nell’economia del Paese ma i settori più dinamici sono l’industria alimentare, tessile, le telecomunicazioni e i comparti assicurativi e bancari. NOME UFFICIALE SRI LANKA (CEYLON) LINGUE UFFICIALI SINGALESE, TAMIL, INGLESE CAPITALI SRI JAYEWARDANAPURA KOTTE, COLOMBO FORMA DI GOVERNO REPUBBLICA INDIPENDENZA DAL REGNO UNITO 4 FEBBRAIO 1948 INGRESSO NELL’ONU 14 DICEMBRE 1955 SUPERFICIE TOTALE 65.610 KMQ fonte: Wikipedia
Madhu è il primo santuario dell’isola. Gli Oblati l’hanno reso famoso, ma soprattutto la Madonna si è resa famosa con i suoi miracoli. Ho letto il “racconto edificante” di un manovale divenuto cieco. Si rivolse invano alle divinità indù, fino a quando un giorno vide una signora che gli disse: «Vai a Madhu e fatti cristiano». Lui non sapeva né dove fosse Madhu né cosa fossero i cristiani. La signora gli apparve una seconda volta. La terza volta gli disse che se non l’avessa ascoltata si sarebbe perduto per sempre. Così si recò finalmente al santuario, si mise la terra negli occhi, guarì immediatamente e si fece cristiano. Anni dopo p. Collin, che l’aveva battezzato, seppe che conviveva. Santiago - questo il nome dell’indù convertito spiegò che poiché la sua ragazza non aveva voluto lasciare l’induismo per sposarlo, aveva chiesto ad un giovane Oblato se, pur senza sposarlo avrebbe potuto “cuocere il suo riso”. Il padre gli aveva risposto che non c’era nessun problema, non sapendo che “cuocere il riso” significava convivere. «Niente convivenza - gli disse p. Collin - o diventerai cieco come prima». Santiago non lasciò la sua donna e divenne nuovamente cieco. Ed ecco la secon-
Madhu Mannar
da conversione, di nuovo la terra negli occhi, di nuovo la vista riacquistata. Venti anni più tardi p. Collin incontrò ancora Santiago: aveva lasciato la sua donna e non si è più risposato. Giungo al santuario per guidare il ritiro agli Oblati dell’isola. Mi domando come avranno fatto i missionari di un tempo a vivere in questo ambiente. Nei primi anni ne morirono sette, tutti giovani, al punto da far gridare, al superiore della missione, p. Semeria: “Dio mio, Dio mio perché ci hai abbandonato! Povera missione del Ceylon! Se solo sapessi quante lacrime ci sei costata!” Anche oggi non ci sono alberghi o strutture recettive. Sono stati strappati alla giungla spazi dove le persone possono accamparsi. Gli Oblati hanno costruito anche tettoie adibite a dormitori, bagni comuni… Giungono pullman con villaggi interi, o pulmini
di intere famiglie. Rimangono alcuni giorni, bivaccano sotto gli alberi, cucinano in grandi pentoloni, si recano in preghiera al santuario. Nei giorni di festa, come per l’Assunta, raggiungono i 400mila, provenienti da tutto lo Sri Lanka e anche dall’India. Mi aggiro per le stradine polverose attorno al santuario, saluto le persone. Spesso trovo chi parla italiano, che arriva qui con tutta la famiglia in festoso pellegrinaggio. Al santuario si accendono le candele comprate all’unico emporio, ci si siede per terra a gruppi per recitare il rosario, si percorre in ginocchio la navata centrale fino all’altare, si passa dietro l’altare a venerare l’immagine della Madonna, tutto è lecito nella casa della Mamma. Rimango impressionato dalla devozione sincera della gente, che prega con i gesti e i segni comuni alle altre religioni, buddismo e induismo. n
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attualità
Cristiani stranieri nel proprio paese P. Claudio Bertuccio OMI racconta le frontiere della chiesa cattolica in Thailandia e l’impegno dei Missionari OMI
di Pasquale Castrilli
D
alla Sicilia alla Thailandia. Dalla patria di origine alla patria di adozione. P. Claudio Bertuccio, 49 anni, ha terminato da poco il servizio di responsabile della delegazione missionaria di Thailandia e Laos. Periodo che gli ha permesso di conoscere ancora meglio la storia e la cultura di questi paesi e di coordinare i Missionari Oblati di Maria Immacolata presenti in queste nazioni dell’estremo oriente. Quali sono state le gioie più grandi in questo tempo? Ho terminato il servizio come responsabile della delegazione di Thailandia e Laos lo scor-
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pillole di
Stando all’ultimo censimento (2000), il 95% circa dei Thai professa il BUDDHISMO THERAVĀDA. Seguono i MUSULMANI (4,6%), concentrati nel sud del Paese e rappresentati in particolare dalla minoranza malese. I CRISTIANI, soprattutto cattolici, costituiscono invece lo 0,75% della popolazione. Nelle città vi sono infine esigue minoranze di SIKH e HINDU, nonché una piccolissima COMUNITÀ EBRAICA risalente al XVII secolo. Tra i membri delle varie etnie tribali, la fede principale è l’ANIMISMO.
thailandia
Tutti i cittadini di sesso maschile trascorrono un periodo della propria vita in un monastero. Oltre ai monaci di professione, che sono numerosissimi, esistono anche i monaci laici che trascorrono nel convento solo un determinato periodo della loro vita. Sia i monaci permanenti sia quelli temporanei vivono esclusivamente degli oboli dei fedeli. Essi vanno a fare la questua per le vie della città e dei villaggi. I monaci hanno una funzione importante nella vita pubblica, non solo perché hanno ancora in mano buona parte dell’istruzione del popolo,
ma anche perché non c’è cerimonia civile o religiosa alla quale non partecipino in grande numero. Nessun cittadino thailandese è degno di considerazione se non ha fatto il suo noviziato in un monastero. La durata del noviziato è generalmente di tre mesi: durante questo periodo il giovane (si entra in convento in genere a 20 anni) vive isolato dal mondo con la sola compagnia degli altri novizi monaci. Al termine dei tre mesi, se un giovane si è particolarmente distinto, può chiedere di restare nel convento altri tre mesi: ciò gli creerà una posizione di grande rispetto nei confronti dei suoi concittadini. Al termine dei sei mesi, un novizio può chiedere di essere consacrato monaco: in tal caso deve fare voto di castità e rinunciare a ogni bene terreno.
NOME UFFICIALE LINGUE UFFICIALI CAPITALE FORMA DI GOVERNO INGRESSO NELL’ONU SUPERFICIE TOTALE
REGNO DI THAILANDIA THAILANDESE BANGKOK MONARCHIA PARLAMENTARE 1946 513.120 KMQ fonte: Wikipedia
so 21 maggio. In questi sei anni di gioie non ne sono mancate, grazie a Dio, così come non son mancati i dolori. Difficile dire quali siano state le gioie più grandi… Anzitutto veder crescere e chiarificarsi la nostra missione in entrambi i paesi. In Laos si è potuta ricominciare una presenza stabile, ovviamente formata da membri locali, e lentamente e con prudenza si è potuto anche allargare il nostro servizio nella chiesa locale che ha veramente una grave carenza di clero per il servizio alle comunità cristiane. In Thailandia in questi sei anni abbiamo cominciato il lavoro tra gli emigranti e i poveri della città accettando dei servizi chiestici dalla Conferenza episcopale. È stata una scelta in linea con i risultati di un’assemblea di delegazione che avevamo organizzato proprio per chiarire le nostre priorità missionarie e preparare un progetto apostolico della delegazione stessa.
Nello stesso tempo si è allargato il ministero tra i hmong, un gruppo etnico molto numeroso sparso tra Cina, Vietnam, Laos e Thailandia. Se in passato ci prendevamo cura di un centro che cerca di custodire la loro cultura e sostenerne l’evangelizzazione, adesso abbiamo accettato di inserirci in oltre una decina dei loro villaggi per poter essere più a contatto con il loro mondo e farci loro più prossimi. In realtà gli Oblati avevano lavorato molto con i hmong in Laos e ancora molti sono impegnati a seguire gli emigrati hmong, ma per la Thailandia è un ministero
nuovo, che richiede tempo ed energie per imparare una nuova lingua e cultura. Un’altra gioia è stata veder crescere lentamente la struttura della congregazione e della vita comunitaria, che avevano davvero bisogno di essere rafforzate nella nostra unità. Adesso siamo più regolari nell’incontrarci e nel condividere la vita e i beni anche se le esigenze della missione non ci permettono di vivere sempre tutti sotto lo stesso tetto. Cosa diresti sulle frontiere della missione della chiesa cattolica in Thailandia oggi? Pur essendo una chiesa molto piccola, la chiesa cattolica in Thailandia è ben insediata e istituzionalizzata. Pertanto credo che le sfide più grandi sono proprio quelle che la spingono ad uscire da se stessa verso coloro che essa raggiunge di meno. Proprio in questi anni
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I colori del
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Un giro al mercato per conoscere cultura, storia e spiritualità di un popolo
di Pippo Mammana OMI pippomammanaomi@gmail.com
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Le sfide della Missiologia o All’Università Gregoriana di Roma si studia da anni la Missiologia. Due nuovi indirizzi formativi, Missione ad gentes e Nuova evangelizzazione rilanciano la riflessione. Ne parliamo con la professoressa Ilaria Morali pro-direttore del Dipartimento in collaborazione con Zenit
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oggi
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Notizie in diretta dal mondo oblato
messaggi Sudafrica e notizie Un Oblato, artista famoso dalle missioni dipinti di p. Wilfried Joye OMI sono spesso a carattere religioso,
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presentano un profondo cammino di fede: la santità della vita e la gioia della speranza. In alcuni dei suoi dipinti, utilizza il simbolo del pesce. Secondo p. Joye, i pesci ricordano come dovremmo vivere: con gli occhi aperti. È un atteggiamento di apertura per arricchirsi con l’abbondanza di vita che il Padre ci dona. Wilfried Joye (wilfriedjoye.blogspot) è nato nel piccolo villaggio di Dadizele nelle Fiandre belghe, il 4 luglio 1939. Fin da bambino mostrava un talento per il disegno e la pittura. Da giovane, il suo gusto per le arti lo ha portato a copiare i dipinti del pittore fiammingo Adriaan Brouwer (1605-1638), famoso per i quadri con soggetto la vita rurale. Durante il liceo, ha avuto l’opportunità di prendere lezioni da due artisti di talento: Boniver e Geukens. Successivamente ha studiato filosofia e teologia e nel 1964 è stato ordinato sacerdote. Dal 1966 si trova a Potchefstroom, Sud Africa, come missionario. Nel 1992 ha seguito un corso di pittura per icona con Egon Sendler ed il suo team a Meudon, vicino Parigi. Ha organizzato diverse mostre in Sud Africa e Belgio. I suoi dipinti spesso ritraggono vita rurale e situazioni umane. Lo stile è profondamente influenzato dall’espressionismo fiammingo di Servaes, Permeke, De Smet, Brusselmans e dell’amico di lunga data, il defunto p. Frans Claerhout. Le sue prime opere furono quadretti a olio su carta e disegni a carboncino molto vivaci. La prima mostra personale si è tenuta nel 1968, nella sala parrocchiale di Klerksdorp. Il tema religioso è al centro del suo lavoro e delle mostre organizzate negli ultimi anni in Belgio. La maggior parte delle opere sono state acquistate da istituzioni e sono in esposizione permanente. (fonte: wilfriedjoye.com)
a cura di Elio Filardo OMI eliofilardo@omimissio.net
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Sri Lanka
Il paese spaccato in due
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n network di associazioni che include gruppi missionari, commissioni Giustizia e pace delle diocesi, congregazioni religiose, organizzazioni per i diritti umani, vari enti della società civile, ha sottoposto ai leader del Commonwealth britannico, in visita nello Sri Lanka - ex possedimento coloniale - un memorandum sulle urgenze sociali e politiche nazionali. Il memorandum I tamil in Sri Lanka anelano alla pace, che i missionari Oblati di Maria Immacolata hanno inviato all’agenzia Fides, è stato consegnato al primo ministro britannico David Cameron giunto in Sri Lanka il 15 novembre scorso. A oltre quattro anni dalla fine della guerra che ha devastato il paese - si afferma nel documento - “i tamil non hanno né giustizia né diritti”. Il testo ricorda che, con l’indipendenza di Ceylon (altro nome dello Sri Lanka, ndr.) nel 1948, il potere fu trasferito ai singalesi. Si attuò gradualmente “un sabotaggio di cultura, identità, costumi, lingua tamil, a favore della maggioranza singalese della popolazione”. Il conflitto civile che ne derivò ha visto migliaia di persone tamil, perlopiù civili, uccisi e scomparsi. Ai tamil non è mai stata concessa l’autonomia promessa e, nell’ultima fase del conflitto civile, la più cruenta, molti abusi sono stati compiuti a danno della popolazione. Il memorandum invita il
governo e la comunità internazionale a “garantire misure trasparenti per cercare la verità sulle morti e sulle sparizioni”. Si chiede, inoltre all’Alto Commissario Onu per i diritti umani di svolgere un ruolo incisivo sulla questione e ai leader del Commonwealth di impegnarsi per giungere alla verità. Nelle mese di novembre, attivisti, osservatori, esperti delle Nazioni Unite e leader politici dei paesi del Commonwealth hanno visitato le vittime di violazioni dei diritti umani e i parenti di persone scomparse. Proteste e cortei dei tamil sono stati bloccati dalla polizia e alle famiglie tamil del Nord è stato impossibile raggiungere la capitale Colombo. Durante la protesta, che intendeva richiamare l’attenzione dei leader internazionali, p. Jude Nixon, parroco della chiesa cattolica di S. Michele a Urumpirai, nella diocesi di Jaffna, è stato aggredito e percosso dalla polizia. (fonte: fides.org)
SIMPOSIO SUGLI OBLATI E LE PRIME NAZIONI
Giovedì 31 ottobre e venerdì 1 novembre alla Saint Paul University di Ottawa (ustpaul.ca) si è svolto il simposio nell’ambito del progetto: “Storia delle missioni oblate presso i popoli delle Prime Nazioni”. L’iniziativa è stata messa in piedi quasi due anni fa da p. Pierre Hurtubise OMI, titolare presso la Saint Paul University della cattedra per la ricerca di Storia religiosa in Canada. Sono state presentate sette relazioni su vari aspetti del ministero degli Oblati presso le Prime Nazioni. Tra i relatori c’erano due Oblati, p. Pawel Zajac della provincia polacca e mons. Claude Champagne OMI, vescovo di Edmundston. Il simposio ha visto uno scambio di grande interesse e particolarmente ricco. I testi presentati ed alcune questioni emerse nel dialogo tra i presenti saranno pubblicate e serviranno come o punto di partenza per le prossime fasi del progetto. La maggior parte dei conferenzieri sono stati laici, uomini e donne che fin dall’inizio avevano espresso interesse per il progetto. Adesso ne sono parte integrante. La cattedra di Storia religiosa del Canada è stata fondata dalla Saint Paul University nell’aprile 2013 per dare riscontri adeguati ai ricercatori, da un lato, e per organizzare incontri finalizzati alla comunicazione sia dei risultati delle loro ricerche sia di altri contribuiti. (fonte: omiworld.org)
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E
sistono tanti tipi di povertà, tante esigenze. Due anni fa abbiamo deciso, con le altre ragazze della mia comunità, di ritagliarci uno spazio per un servizio verso i poveri. Abbiamo cercato e abbiamo deciso di andare tutti i sabato mattina in una casa famiglia, in centro a Firenze, per stare con i bambini delle ragazze-madri che vi abitano. Credo che ogni esperienza missionaria verso i poveri faccia emergere prima di tutto una sfida con le nostre povertà personali. Affrontare la sveglia presto il sabato mattina non è sempre facile, ma mi porta a riflettere, nel tragitto per andare alla casa famiglia, su ciò che conta davvero per me, su ciò che mi rende felice, che mi fa crescere e che mi realizza. E trovo ogni volta risposta nel pensare o guardare un bambino, una mamma, una situazione reale che non mi appartiene, ma che c’è. Ed è così vicina e diversa dalla casa dove vivo. Il servizio si limita a far giocare i bambini, far fare loro i compiti, trasmettere qualcosa, facendoli così divertire, mentre le mamme possono prendersi un momento
per sé. È un’esperienza che unisce povertà spirituale, nella mancanza di valori e educazione, ad una povertà materiale, di beni primari. E sento che mi fa crescere, ogni volta. Ho sentito il dovere di prendere per mano me stessa e fissare sull’agenda un impegno in cui credo, per dire sì fino in fondo. Porto dentro la voglia di allontanarmi da ricchezze effimere che non mi appartengono, per poterle donare a chi ne ha bisogno, per poter vedere i bambini sorridere, per imparare nuovamente da loro quanto basti un viso nuovo e un abbraccio per sentirsi padroni del mondo. Credo sia importante impastarsi le mani con odori, sapori, colori sgradevoli della povertà. Chiara, Firenze I giovani del Movimento Costruire di Vercelli hanno scelto di vivere quest’anno un rapporto più intenso con le povertà. Dopo anni di radicamento nel carisma oblato, si è deciso di compiere un passo in più, portando Gesù Salvatore ai poveri presenti sul territorio. Attraverso una collaborazione con le associazioni di volontariato locale, l’MGC ha ricevuto una serie
di proposte fattive di servizio ai poveri, che sono state vagliate attraverso un discernimento attento. Quest’anno, la comunità giovanile si vede impegnata in due grandi progetti: da un lato, alcuni ragazzi sono occupati nell’esperienza dell’educazione di strada presso il rione Isola di Vercelli, fin dal tardo ‘800 l’area più povera della città. Oggi il quartiere ospita alcune realtà di profondo disagio, che si sono acutizzate ed estese a causa della precarietà economica contingente. L’MGC, collaborando insieme alle Suore Missionarie dell’Immacolata Regina Pacis, si sta occupando di costruire un oratorio per i bambini che provengono da famiglie fragili del rione. Il secondo progetto, che vede l’impegno della comunità giovanile, è l’assistenza al dormitorio della Caritas. Una sera alla settimana, una coppia di ragazzi è presente alla distribuzione dei pasti caldi ai poveri e offre loro alcuni aiuti concreti come l’assistenza nella stesura di un curriculum vitae e nella preparazione di un colloquio lavorativo, in modo da riuscire a instradare queste persone, pur
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nelle difficoltà attuali, verso una possibile occupazione. I giovani sono felici dell’opportunità che viene loro offerta per conoscere il volto di Cristo nel povero del territorio. È un’occasione per comprendere meglio le debolezze della propria città, le crepe che lentamente si aprono anche in tessuti sociali tradizionalmente solidi, tranquilli e consolidati, per tuffarsi attivamente nel carisma che da tempo questi giovani hanno desiderio di incarnare. Luca, Vercelli Le iniziative principali che vedranno molti ragazzi dell’MGC calabrese, ma anche adulti, divisi in équipe, offrire il loro entusiasmo e il loro tempo al servizio del prossimo, sono: la mensa organizzata nella chiesa di S. Francesco a Cosenza, dove i giovani e gli adulti si occupano dei meno abbienti della città cucinando e servendo quasi centocinquanta pasti; il doposcuola per i bambini rom che vivono nel campo sulle rive del fiume della città, e la scuola d’italiano per donne e uomini migranti, presso il Mo.C.I.
(Movimento per la Cooperazione Internazionale), che vedrà l’impegno settimanale delle équipe; infine, l’animazione, un sabato al mese, della messa al carcere di Paola (Cs). Seguendo l’invito del Pontefice, l’MGC si mette in moto cercando di essere quella testimonianza di amore e di solidarietà non astratta o ideale, ma viva e tangibile sul territorio cosentino. Adriana, Calabria Impegnarsi per chi è meno fortunato, condividere con loro un pezzo del nostro cammino, donando del tempo e anche una parte di noi stessi: questo è il sentimento che anima ciascuno dei ragazzi dell’MGC. Qualche volta, però, si rischia di non dar seguito alle parole, di adagiarsi, di arrestarsi, non trovando il coraggio di impegnarsi. A Messina, fortunatamente, questo coraggio è stato trovato e si è riusciti a trasformarlo in iniziativa, fondando un’associazione di promozione sociale chiamata “Wind of change”, che coinvolge sia giovani che adulti, per la maggior parte membri della famiglia oblata. Quel che ci ha
spinto a fare questo passo è stato il desiderio di rispondere a molti nostri coetanei, che spesso si sono sentiti abbandonati. Scopo di “Wind of change” è essere presenti nei luoghi deputati alla formazione dei giovani, come la famiglia, la scuola, i luoghi di aggregazione sia laici che religiosi, favorendo la crescita dei ragazzi grazie a strumenti semplici e preziosi come l’incontro e il confronto, e permettendo loro di sviluppare, immersi in uno spirito di condivisione, le proprie passioni. L’associazione vuole prevenire il disagio e l’emarginazione sociale, favorire l’integrazione delle culture e della solidarietà tra i popoli, promuovere una cultura del benessere, della tutela ambientale e della legalità. Oltre a questa esperienza, alcuni membri dell’MGC messinese sono impegnati in un servizio di volontariato presso la casa d’accoglienza femminile gestite dai padri Rogazionisti. Queste esperienze sono utili per farci comprendere che solo donando possiamo arricchirci, crescere ed essere in sintonia con il carisma oblato. Domenico, Messina
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fatti
Una ragione per
VIVERE Un racconto ispirato alla vicenda di p. Mario Borzaga, missionario Oblato di Maria Immacolata ucciso in Laos nella primavera del 1960 di Angelica Ciccone angelica.ciccone@gmail.com
L
a buca non era ancora abbastanza profonda. Sotto il cielo limpido di una calda giornata di fine aprile l’aria stava divenendo irrespirabile e la polvere secca che si alzava da terra sporcava i vestiti, entrava nella gola e asciugava le lacrime. C’era solo il silenzio, asciutto e tagliente, ad assistere a quella scena, a quegli istanti interminabili di angoscia e rassegnazione che sembravano piombati lì all’improvviso.
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i martiri
sorridenti
IL PUNTO SULLA CAUSA DI CANONIZZAZIONE DI P. MARIO BORZAGA OMI E DEL LAICO CATECHISTA PAOLO THOJ XYOOJ Missioni OMI dedica queste pagine ai MARTIRI SORRIDENTI, a poca distanza dal 60° della prima professione di p. Mario Borzaga, avvenuta a Ripalimosani (Cb) il 21 novembre 1963. Da 50 anni, cioè dalla sua scomparsa nel Laos, p. Mario è diventato una figura importante per la chiesa italiana, la diocesi di Trento e la congregazione degli Oblati.
Ancora di più, non basta. Gocce di sudore scendevano giù per la fronte di Mario, il caldo e la paura non smettevano di bagnare il viso e le mani che spostavano la terra. Continuava a scavare lui, interrotto solo dalla voce ferma e potente dell’uomo alle sue spalle che gli intimava di fare più in fretta. Troppo poco tempo, bisogna muoversi. Mario sapeva cosa stava per accadere. Di tanto in tanto tentava di guardare furtivamente il suo amico che, a pochi metri da lui, svuotava nervosamente e impietosamente la propria fossa. La guerriglia negli ultimi tempi era sempre più aspra, e i morti si contavano a centinaia. Entro pochi minuti sarebbero entrati di diritto in questa infelice lista di povere anime incolpevoli. Nessun rumore, nessuna voce, niente di niente. Non c’era nulla a cui aggrapparsi, al quale appendere le proprie speranze per fuggire da lì. Solo il respiro rompeva il silenzio. Un respiro
Nel 1996 p. Marcello Zago, allora superiore generale dei missionari OMI, chiese a p. Nicola Ferrara OMI di iniziare le ricerche in vista della causa di canonizzazione. Il processo diocesano si è svolto a Trento dal 7 ottobre 2006 al 17 ottobre 2008. Gli Atti sono stati consegnati alla Congregazione delle cause dei santi il 28 ottobre 2008. Con la positio, sintesi degli Atti, dobbiamo rispondere alla domanda “quali documenti e prove presentate alla chiesa, perché vengano riconosciuti la santità e il martirio di p. Mario e Paolo?” A che punto siamo? A fine 2013, siamo arrivati quasi alla fine della redazione, ma ci attendono tempi più lunghi per la revisione del relatore. Dopo la stampa, a cura della stessa Congregazione dei santi, si passerà allo studio dei consultori teologi e della commissione dei cardinali. Amici, dateci una mano con la vostra preghiera e vicinanza, ma soprattutto continuiamo a invocare l’intercessione dei nostri “martiri sorridenti”! P. Angelo Pelis OMI
il caldo e la paura non smettevano di bagnare il viso e le mani che spostavano la terra
pesante, affannato, profondo cercava di tenere a bada il cuore che sembrava pronto ad esplodere. Stava al suo posto, il cuore, ma batteva nella testa, nella gola, nello stomaco. Quello di Mario pregava, segretamente, di tirare fuori tutto il coraggio che poteva.
Non per reagire, quello no, ma per vivere appieno e fino in fondo quei suoi ultimi istanti di vita. I pensieri arrivavano nella mente all’improvviso, implacabili, e trasportavano una ventata di nostalgia, di tristezza e di amarezza. E tanto dolore. Com’era lontana la sua Trento! L’aveva lasciata da un po’ di anni, ma spesso ne sentiva la mancanza. E ancora di più mancavano la mamma, il papà, Lucia, tutte le persone che lo amavano. I momenti difficili in quegli anni non erano mai mancati e la solitudine profonda era sempre lì pronta ad attenderlo. Ed ora vi si trovava faccia a faccia, accompagnata da un dolore troppo difficile da portare, tanto più per un ragazzo di ventisette anni. La terra era stata rimossa per alcune decine di centimetri. Con il fucile sempre puntato alle spalle i due giovani si voltarono. Stavano lì, sul bordo delle due buche fresche e discretamen-
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fatti
Anno della FEDE tempo di
rinnovamento
in collaborazione con Fides
Da poco concluso, l’Anno della fede ha visto pullulare una miriade di iniziative. Conosciamone alcune
L’
Anno della fede si è concluso nel segno della missione. Papa Francesco lo ha chiuso domenica 24 novembre 2013, con precisi richiami alla missione ed all’universalità della chiesa. In primo luogo l’esposizione delle reliquie dell’apostolo Pietro, che concluse la sua predicazione con il martirio, poste accanto all’altare durante la messa, quindi la raccolta di offerte per le popolazioni delle Filippine colpite dal tifone Haiyan. Al termine della celebrazione, il papa ha consegnato la sua prima esortazione apostolica, intitolata Evangelii gaudium, a 36 rappresentanti del popolo di Dio provenienti da 18 diversi paesi. Come aveva sottolineato in precedenza l’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova evangelizzazione, «credere significa anche partecipare ad altri la gioia dell’incontro con Cristo. L’esortazione del papa, quindi, diventa una missione che viene affidata a ogni battezzato per farsi evangelizzatore». Prima di recitare l’Angelus, papa Francesco ha ricordato: «In questa giornata, il nostro pensiero riconoscente va ai missionari che, nel corso dei secoli, hanno annunciato il Vangelo e sparso il seme della fede in tante parti del mondo».
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l’anno della
FEDE
L’ANNO DELLA FEDE ha avuto inizio l’11 OTTOBRE 2012, cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II e ventesimo anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. Entrambe le ricorrenze sono significative: il Concilio Vaticano II, nella sua corretta ermeneutica, è «una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa». Il Catechismo della Chiesa Cattolica, «uno dei frutti più importanti del Concilio Vaticano II» è uno strumento
Quindi ha invitato a pregare l’Angelus: «Con questa preghiera invochiamo la protezione di Maria specialmente per i nostri fratelli e le nostre sorelle che sono perseguitati a motivo della loro fede, e sono tanti». n
prezioso per approfondire la conoscenza sistematica dei contenuti della fede cattolica. L’apertura dell’Anno della fede è stato accompagnato dall’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi che si è svolta nello stesso mese di ottobre e che aveva come tema “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana”. L’anno della fede si è concluso nella solennità di Cristo Re il 24 NOVEMBRE 2013, con una celebrazione eucaristica presieduta da papa Francesco. Durante la cerimionia sono state presentate in Piazza San Pietro le presunte reliquie dell’apostolo san Pietro.
digitale e tutti i martedì offre una lezione collegandosi dal suo computer con le persone di tutto il mondo. Uno dei filoni seguiti è stato il Compendio del catechismo della chiesa cattolica. Mons. Escudero ha già tenuto una cinquantina di lezioni sull’argomento Per partecipare è necessario iscriversi tramite il seguente collegamento: www.evangelizaciondigital.org/encuentros-on-line/catequesis.
EUROPA/SPAGNA ASIA/PAKISTAN
La catechesi del vescovo di Palencia Sono più di 500 le persone che seguono le catechesi del vescovo di Palencia. mons. Esteban Escudero, attraverso internet. Il vescovo infatti collabora con il programma Evangelizzazione
Un nuovo slancio L’Anno della fede lascerà nei cristiani pakistani un rinnovamento spirituale e
un nuovo slancio per la missione. Rafforzerà l’unità fra i credenti e infonderà anche “nuovo coraggio”. È quanto ha detto mons. Sebastian Francis Shaw OFM, amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Lahore, parlando a un raduno ecumenico tenutosi nella chiesa di S. Giuseppe a Lahore. Il raduno è stato organizzato con l’intento di coniugare la chiusura dell’Anno della fede e la Giornata missionaria mondiale. L’iniziativa di proclamare un Anno della fede è stata apprezzata anche da leader cristiani di altre confessioni, presenti all’incontro, che hanno rimarcato come la fede sia “un elemento che unisce tutti credenti in Cristo”. All’inizio dell’Anno della fede, i leader delle quattro chiese cristiane ufficialmente riconosciute in Pakistan (chiesa cattolica, chiesa presbiteriana, esercito della salvezza, chiesa anglicana del Pakistan), hanno approvato una dichiarazione congiunta in cui si impegnavano a “lavorare insieme nella proclamazione del Regno di Dio; a concentrasi sulle cose che uniscono.
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MISSIONI
OMI
grati non solo attraverso la preghiera, ma anche attraverso i sacrifici e dando disponibilità per l’aiuto», ha detto. E ha assicurato: «Siate certi che il vostro aiuto raggiungerà i bisognosi nelle province colpite» L’aiuto può essere inviato attraverso le stazioni radio
pubblici sono stati anche vittime. Saccheggi da parte di filippini disperati sono stati segnalati e visti alla televisione nazionale. Il prezzo della benzina, con le scorte che si stanno esaurendo, è aumentato di dieci volte. Il presidente filippino, Benigno Aquino, ha dichiarato l’intero paese sotto stato di calamità. Per accelerare il salvataggio, il soccorso e il ripristino, ha ordinato di mettere a disposizione i fondi di emergenza . Vedendo questo in televisione e negli altri organi di informazione, i Missionari Oblati di Maria Immacolata della provincia filippina attraverso la Oblate Missionary Foundation, Inc (OMF , Inc), e Oblate Media hanno rapidamente organizzato una raccolta fondi finalizzata all’invio di assistenza alle vittime
della calamità. Denominato “Operations Tulong Yolanda Victims”, gli Oblati hanno chiesto aiuto dalla gente della regione Centro Mindanao, dove opera con i suoi mezzi di comunicazione. “Tenendo conto della situazione dei nostri connazionali filippini in Central Visayas, mi rivolgo a tutti per estendere qualunque assistenza sia possibile fornire” ha detto p. Larry de Guia OMI, superiore provinciale delle Filippine, attraverso Notre Dame Broadcasting Corporation, la principale organizzazione di mezzi di comunicazione degli Oblati . «La fede senza le opere è morta», ha detto nel sollecitare gli ascoltatori dei mezzi di comunicazione oblati a condividere qualcosa a favore delle vittime di calamità . «Siamo stati risparmiati da questa calamità e siamo
oblate (DXMS e DXND Radio Bida e Happy FM) a Cotabato City, Kidapawan City e Koronadal City. Nel giro di breve tempo gli aiuti, inclusi cibo e vestiti usati, sono arrivati presso le stazioni radio. Edwin Fernandez
Ci ha lasciati p. Angelo Dal Bello Sono stati celebrati il 21 novembre i funerali di p. Angelo Dal Bello, missionario oblato di Maria Immacolata conosciuto e apprezzato da tanti in Italia. La cerimonia funebre si è svolta nella chiesa parrocchiale dei Sacri Cuori di Gesù e Maria di Vermicino (Frascati, Roma) attigua alla Casa provincializia dei Missionari OMI, dove p. Angelo risiedeva. A celebrare il rito il card. Ennio Antonelli insieme ad una cinquantina di sacerdoti. P. Angelo era nato nel 1926 ed era sacerdote dal 1950. Negli anni settanta è stato incaricato della visita ai seminari diocesani italiani come animatore missionario. Ha svolto il suo servizio come formatore dei giovani oblati nelle comunità di Marino laziale, allo scolasticato di Frascati e allo scolasticato internazionale di Roma. Il decesso di p. Angelo è avvenuto il 19 novembre. Il suo corpo riposa nella tomba oblata del cimitero di Marino laziale (Roma) dove è anche sepolto mons. Marcello Zago OMI, del quale era stato collaboratore a Propaganda Fide.
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Giorno senza tramonto è il lavoro più recente della Compagnia Aquero (nota in particolare per “Verbum Panis” e lo spettacolo “Aquero”). Una raccolta di canti liturgici nata in collaborazione con la scuola “La Salle” di Roma, i cui alunni hanno realizzato i disegni di copertina e cantato con impegno ed entusiasmo i brani dell’album. Gli arrangiamenti di Emanuele Chirco amplificano il carattere festoso che emerge nei canti composti da Mite Balduzzi: ogni domenica è una nuova Pasqua, è un “giorno senza tramonto” che raccoglie e accomuna nella gioia il popolo di Dio. Cosa c’è di più bello di assaporare questa gioia ed esprimerla nel canto? All’interno del CD si possono trovare le basi strumentali per una riproduzione integrale dei brani, ma anche gli spartiti in formato pdf per pianoforte/organo per una esecuzione semplificata.
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NON RINUNCIARE
P. Louis Lougen OMI incontra OMI e famiglia oblata a Cosenza
missioni
fatti
dossier
attualità
Missione è… Diminuire per far crescere l’altro
P. Dino Tessari OMI visita i seminari del sud Italia
Spazio alle famiglie nella XII edizione di Mondi Riemersi
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
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Qui Uruguay Qui Senegal e le lettere
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attualità RIVISTA Intervista a MENSILE P. Giuseppe Calderone OMI DI ATTUALIT neosacerdote À MISSIONARIA
P. Natoli racconta dell’incontro tra p. Puglisi e gli OMI
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fatti Scegliere la vita. La testimonianza di Chiara Corbella
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
n. 01/02 GENNAIO -FEBBRAIO 2013
Dal Sinodo sulla Nuova evangelizzazi one
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Qui Uruguay Qui Senegal Lettere dei missionari
Rinnovata speranza
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attualità
dossier
fatti
missioni
Continua la riflessione a partire dall’Anno delle fede
Intervista a p. D’Amore sul Movimento Giovanile Costruire
Mons. Lorotheli e il 125° dell’evangelizzazione in Lesotho
Missione è… Incontro personale che salva
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n. 04 aprile 2013
n. 03 MARZO 2013
Intervista esclusiva a mons. Bertolone
Padre Pino Puglisi verso la beatificazione
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rivista mensile di attualità missionaria
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attualità
Il volto giovane del carisma oblato
attualità
dossier
fatti
I missionari OMI a Pozzilli (Is). Parla mons. Salvatore Visco
missioni
Ripercorriamo la presenza oblata al Concilio
La “vita nuova” di Beatrice Fazi. Intervista esclusiva
Qui Senegal Qui Uruguay
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n. 08/09 AGOSTO-SETTEMBRE 2013
P. Pino Puglisi testimone e costruttore di giustiz ia
dossier In preghiera con il rosario missionario dal Guatemala
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50 anni dopo I Missionari OMI
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Appuntamenti importanti per i giovani Oblati
Si può evangelizzare con la fiction televisiva?
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La chiesa in Ciad. Intervista a mons. Michele Russo
Aprirsi agli altri e ritrovarsi più ricchi
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Le missioni estere della Provincia mediterranea
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Il Capitolo generale delle Missionarie Oblate di Maria Immacolata
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