Missioni omi 10 2015 parziale

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Prezzo di copertina € 2,40 - agosto-settmbre 2015 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012

Attualità

Dossier

Fatti

200 anni

Dalla parte dei poveri 18 ottobre: Giornata missionaria mondiale

Laos, A 40 anni dai tragici eventi dell’agosto 1975

Conto alla rovescia per la GMG 2016 in Polonia

Bicentenario dei Missionari OMI nel mondo e in Italia

MISSIONI

RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

OMI

n. 10 OTTOBRE 2015

ESPULSIONE DAL LAOS Dopo 40 anni. i ricordi di mons. Staccioli


SOMMARIO MISSIONI OMI Rivista mensile di attualità fondata nel 1921 Anno 22 n.10 ottobre 2015

attualità Dalla parte dei poveri

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MissioItalia

La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250 EDITORE

Insegnare la missione

Provincia d’Italia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata Via Tuscolana, 1721 00133 Roma

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di Angelica Ciccone

news

REDAZIONE

Via dei Prefetti, 34 00186 Roma tel. 06 6880 3436 fax 06 6880 5031 pax1902@gmail.com

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Notizie in diretta dal mondo oblato a cura di Elio Filardo OMI

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Mgc news

DIRETTORE RESPONSABILE

Pasquale Castrilli REDAZIONE

fatti

Salvo D’Orto, Elio Filardo, Gianluca Rizzaro, Adriano Titone

I giovani e la misericordia

COLLABORATORI

Claudio Carleo, Giovanni Chimirri, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris, Luisa Miletta, Sergio Natoli, Michele Palumbo

di Angelica Ciccone

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Uno sguardo ampio sulla chiesa

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Lettere al direttore

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di Dino Tessari OMI

PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE

missioni

Elisabetta Delfini STAMPA

Tipolitografia Abilgraph - Roma

Lettere dai missionari

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FOTOGRAFIE

Qui Uruguay, Qui Thailandia

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Si ringrazia Olycom www.olycom.it UFFICIO ABBONAMENTI

Via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) tel 06 9408777 - Valentina Valenzi valentina.valenzi@omi.it Italia (annuale) Estero (via aerea) Di amicizia Sostenitore

dossier

DOSSIER

19 euro 40 euro 38 euro 70 euro

Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a: Missioni OMI Rivista dei Missionari OMI via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) Finito di stampare settembre 2015 Reg. trib. Roma n° 564/93 Associata USPI e FESMI www.missioniomi.it www.facebook.com/missioniomi

laos ASIA

Il Vangelo che dava fastidio A quarant’anni dall’espulsione dei Missionari OMI dal Laos. Per non dimenticare…

I

di mons. Alessandro Staccioli OMI

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l 31 agosto sono passati 40 anni da quando, accompagnato dai soldati Pathet Lao armati, assieme a tutti gli altri missionari del Vicariato apostolico di Luang Prabang, salii per l’ultima volta sul DC3 della compagnia di aviazione laotiana, obbligato a lasciare il paese per sempre. Era una tempesta d’inaudita violenza quella che si era abbattuta sulla nostra missione,

Dei paesi dell’estremo oriente asiatico, il Laos è forse il meno conosciuto in Italia. Confina a sud con la Thailandia e la Cambogia, ad est con il Vietnam a nord con la Cina ed a nord ovest con la Birmania. Conta circa 6 milioni di abitanti. Solo dopo il 1990, il paese si è ufficialmente aperto al turismo e non avendo un accesso al mare, il flusso dei visitatori è ancora abbastanza limitato. La capitale è Vientiane, circa 700mila abitanti, adagiata sulla riva del fiume Mekong. COME ARRIVARE I collegamenti aerei non sono molti e il costo dei biglietti è abbastanza alto. Gli aeroporti principali sono a Vientiane e Luang Prabang. La compagnia di bandiera nazionale Lao Airlines effettua voli anche da Chiang Mai, da Singapore, dal Vietnam, dalla Cina e dalla Cambogia. Il modo più facile è comunque arrivare via Bangkok. Molti turisti optano per la soluzione aereo + autobus partendo da Bangkok verso il punto di confine di Nong Khai dove si può attraversare il friendship bridge ovvero il ponte dell’amicizia thai-lao, costruito grazie al contributo economico dell’Australia ed inaugurato nel 1994. Per entrare in Laos è richiesto obbligatoriamente il visto. In Italia non esiste una rappresentanza diplomatica laotiana, ma è possibile ottenere il visto direttamente alla frontiera.

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una foto per pensare

foto di Giovanni Chimirri, gio.chimirri@gmail.com testo di Luisa Miletta, luli89@libero.it

UNA FOTO PER PENSARE

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Il giorno che scoprii che il mio corpo, se colpito dalla luce, anche minima, proiettava sul suolo una figura scura che mi somigliava e che le persone grandi chiamavano ombra, rimasi stranita. Non sopportavo l’idea che qualcosa mi seguisse ovunque. A volte correvo per potermene liberare, ma quella stava lì, attaccata ai miei piedi e anche se saltavo stava lì, pronta a riprendermi. Crescendo ho imparato che le ombre definiscono ciò che sei, rappresentano la tua storia, la tua firma sulla terra, il tuo peso nel mondo; ma soprattutto che la tua ombra può unirsi a quella degli altri, diventare una. Ed è lì che la tua storia non è più in bianco e nero ma a colori.

Ombre e colori 28 MISSIONI OMI · 10_15

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MISSIONI

editoriale di Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com

OMI

Un annuncio di misericordia L

Prezzo di copertina € 2,40 - agosto-settmbre 2015 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012

e parole sono tremolanti, l’andatura piuttosto insicura, il piglio è però deciso e sereno. Mons. Silvio Padoin, vescovo emerito di Pozzuoli è al microfono. Nella bella chiesa parrocchiale di Bagnoli sta dando l’avvio ad una missione popolare animata dai Missionari Oblati di Maria Immacolata a 60 anni di distanza dalla storica missione del 1955. Il vescovo con saggezza ed esperienza (quel giorno compiva 85 anni!) definisce la missio-

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200 anni

Dalla parte dei poveri 18 ottobre: Giornata missionaria mondiale

Laos, A 40 anni dai tragici eventi dell’agosto 1975

Conto alla rovescia per la GMG 2016 in Polonia

Bicentenario dei Missionari OMI nel mondo e in Italia

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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

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n. 10 OTTOBRE 2015

ESPULSIONE DAL LAOS Dopo 40 anni. i ricordi di mons. Staccioli

ne un “tempo di grazia”, “giornate di cui approfittare”, e invita alla misericordia all’interno dei nuclei familiari anzitutto, negli ambienti di lavoro e della vita ordinaria. In effetti la missione potrebbe anche essere declinata così: un annuncio della misericordia del Padre per ogni suo figlio. Il mese di ottobre ci porta anche quest’anno a riflettere sui temi della missione e a sentirci, come figli, destinatari dell’amore misericordioso di Dio-Padre. Questo punto sembra essere molto centrale nel magistero di papa Francesco che lo espresse con chiarezza già dalle prime settimane del suo pontificato. Sappiamo che fra due mesi inizia un Giubileo che avrà proprio nel tema della misericordia il suo fulcro. Un annuncio di amore e misericordia di cui i Missionari OMI si fanno da due secoli portatori per la gente che incontrano. Dalle prime missioni popolari in Provenza alle innumerevoli circostanze e contesti in ogni angolo del Pianeta. Misericordia da usare anche verso chi sembra osteggiare l’operato missionario, l’annuncio del Vangelo, la costruzione della chiesa.

A fine agosto abbiamo ricordato un anniversario doloroso, una ferita ancora aperta 40 anni dopo: l’espulsione degli OMI dal Laos. In quei giorni del 1975 gli Oblati, insieme ad altri, dovettero lasciare perentoriamente quella nazione così amata, per la quale avevano speso le migliori energie, lasciando sul campo la generosità di giovani vite. Di questa nazione dell’estremo oriente non si sa quasi nulla in Italia. Lo scorso anno una trasmissione televisiva portò le sue telecamere in questo paese (e in altri di quella zona del mondo) e agli italiani sembrò quasi una scoperta: una civiltà antica, il buddismo, la natura lussureggiante… In quella terra numerosi Missionari Oblati di Maria Immacolata, e tra essi parecchi italiani, hanno vissuto gli anni della giovinezza sacerdotale, alcuni hanno lasciato lì il proprio corpo martire, per amore di Dio e dei poveri. Nella nostra Italia, stanca e spesso ripiegata su sé stessa, è una storia da conoscere e da far conoscere. Da affidare alle giovani generazioni con fierezza e umiltà. n

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lettere al direttore

MISSIONI

OMI

Visite estive a Aix en Provence Da Palermo a Aix Dal 10 al 17 agosto si svolto presso la casa di S. Eugenio a Aix en Provence un ritiro di 6 laici di Palermo e Misilmeri (Pa) che da anni frequentano i Missionari Oblati di Maria Immacolata di Palermo, accompagnati da Ileana Chinnici COMI e

da p. Maurizio Vella OMI. Il ritiro si è svolto in un clima di condivisione e fraternità con la comunità oblata di Aix. Nel corso dei vari incontri sono stati illustrate le fasi più importanti della vita di S. Eugenio, dal suo esilio in Italia alla nascita della vocazione sacerdotale,

dal sorgere della prima comunità oblata alle prime missioni in Provenza, dalla nomina episcopale alle missioni iniziate in altri continenti. Sono stati delineati i diversi aspetti che hanno contraddistinto l’opera missionaria di S. Eugenio. Interessanti le

visite nei luoghi di Aix (la casa dove è nato il fondatore, la casa dei Joannis, la cattedrale, l’esterno della chiesa della Maddalena). Una giornata è stata dedicata ad un tour a Marsiglia visitando la chiesa dove iniziarono a stabilirsi gli Oblati, il porto vecchio e il Santuario della Madonna

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della Guardia edificato dal vescovo De Mazenod che sovrasta la città. Sono stati illustrati molti episodi del fruttuoso episcopato di S. Eugenio, nel corso del quale è stata promossa la costruzione di circa 40 chiese e di diverse opere pubbliche di carattere sociale (la stazione dei treni e una grande cisterna di acqua per la città). A fine giornata è stata celebrata una messa sulla tomba di S. Eugenio collocata nella cattedrale della città. Ha destato molto interesse la visita della cittadina della Provenza Fuveau, luogo di nascita di p. Suzanne, uno dei primi missionari e luogo ove si è svolta una delle più feconde missioni popolari promosse da S. Eugenio. I partecipanti hanno terminato il ritiro, grati di avere ricevuto una forte crescita spirituale, dando appuntamento alla comunità oblata di Aix a Palermo, per far conoscere i numerosi luoghi dove il fondatore ha trascorso parte del suo esilio italiano dal 1799 al 1802. Vincenzo David Palermo


PilgrimAix Giovani europei I giorni trascorsi a Aix sono stati un miscuglio di diverse emozioni. Ho avuto modo di allargare il cuore alle altre realtà oblate e di entrare con più profondità nell’esperienza di vita di sant’Eugenio riscoprendolo come mio “padre spirituale” in cielo. Ciò che Dio ha voluto dirmi è stato sforzarmi di diventare santa e mi ha indicato questa meta in comunione con i miei fratelli. Sono tornata consapevole che non sono stata io a scegliere “Aix”. ma è stata “Aix”, in qualche maniera, a scegliere me. Sento che è bello forgiarsi in una comunità. Antonella Francavilla Cosenza Nonostante fossi venuta a Aix già due anni fa (anche se di passaggio), questa è come se fosse stata per me la prima volta. Ho riscoperto sant’Eugenio come una persona non lontana da me, ma molto vicina. Ripercorrendo le fasi della sua vita mi sono ritrovata in molte cose: le sue crisi e il suo non sapere che cosa fare sono anche miei; dolce e severo allo stesso tempo così come lo sono

Missioni OMI digitale!

io; le sue lacrime davanti alla croce sono anche le mie. Per me è stato davvero emozionante entrare in quella stanza dove è iniziato tutto, camminare fra quelle belle vie ormai cambiate rispetto a tantissimi anni fa, partecipare alla messa celebrata sulla tomba di sant’Eugenio, un luogo in cui tutto non è finito, ma da cui tutto è iniziato ed ha continuato ad andare avanti. Un grazie speciale va ai miei compagni di viaggio, con cui è stato bello condividere quest’esperienza. Infine, non posso che ringraziare Dio per il dono della vita e per tutte le grazie e le cose belle che mi dà. Cecilia Cucinotta Messina

La città natale di sant’Eugenio de Mazenod e della congregazione di Missionari OMI continua ad essere meta di pellegrinaggio. Dopo i recenti lavori di ristrutturazione la casa oblata di Aix risulta ancora più accogliente e a disposizione di quanti vogliono conoscere o approfondire gli inizi della congregazione oblate. Avvicinandosi l’anniversario dei 200 anni della fondazione dei Missionari OMI quei luoghi sembrano significativi e vivi ancora oggi. Custodiscono una memoria, sono testimonianza di un carisma e di una santità di vita. Lo testimoniano i ‘pellegrinaggi’ di questa estate 2015 di cui diamo conto qui e nelle pagine di MGC News.

Da questo mese Missioni OMI è a disposizione anche in formato digitale. Si può leggere la rivista sul nostro sito www.missioniomi.it oppure scaricando l’app MissioniOMI sul proprio tablet o smartphone da GooglePlay e AppStore. In questi ultimi mesi del 2015 stiamo testando il sistema in modo da poter offrire un buon prodotto ai nostri amici, perciò potrete leggere la nostra rivista digitale gratuitamente fino a dicembre. A partire dal numero di gennaiofebbraio 2016 sarà possibile accedere alla versione digitale sottoscrivendo un abbonamento al costo di 13 euro.

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cartolina missionaria

La foresta L Una visita alla parrocchia St. Justin a Kinshasa, Congo

di Fabio Ciardi OMI ciardif@gmail.com

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asciamo la via principale. Il fuoristrada si arrampica lungo la pista sassosa che sale infossata tra crete rosse e folta vegetazione. Lungo il sentiero, usato come pubblica discarica, casupole, banchetti per il microscopico commercio alimentare, file di panni a stendere, ragazzini che si rincorrono scalzi e gioiosi. La miseria esplode ad ogni angolo, immersa in una natura che quasi l’avvolge, materna. Dalla pista si diramano sentieri che conducono a tante altre casupole, baracche, costruzioni ingegnose, e vi sono altre donne che si pettinano tra loro i capelli in treccine dalle architetture fantasiose, e altri bambini che giocano con un fuscello, e altri uomini seduti sotto un albero. Sulla sommità della collina la chiesa. Da lassù lo sguardo spazia lontano, tra il verde di manghi, banani, palme che nascondono e riparano dal sole centinaia di minuscole capanne e casette. “Siamo ancora a Kinshasa?”, domando. Sì, siamo ancora a Kinshasa, la capitale dai mille volti del Congo: moderne costruzioni al centro e baracche nelle infinite periferie, dove vivono e sopravvivono più di 10 milioni di persone, attirate dal miraggio del benessere dai villaggi più sperduti dell’interno. P. Jean Bedel mi attende e con un sorriso smagliante mi introduce nella sua microscopica casa, mi mostra con orgoglio la bella chiesa e, sul piazzale antistante, la grotta di Lourdes che fra poche ore sarà benedetta dal vescovo. Per la sua costruzione le famiglie, nei mesi precedenti, hanno portato ciascuna una pietra, con su scritto il proprio nome. Non so trattenermi dal muovermi subito tra le casupole, portandomi dietro nuvoli di ragazzini. Saluto gli anziani,


Zambia, Senegal, Sahara, Francia, Belgio, Italia, USA, Canada, Inghilterra, Paraguay, Venezuela.

Si inaugura la grotta di Lourdes

ella città chiedo alle mamme il prezzo della manioca e del mais in vendita nelle bacinelle, passo discreto tra le ragazze che, sedute per terra, si acconciano reciprocamente i capelli.

Una parrocchia tra i poveri Mi trovo in uno dei quartieri periferici più poveri della città, chiamato “Congo”. La baraccopoli faceva parte di una più vasta parrocchia oblata, ma i suoi abitanti volevano una chiesa e una parrocchia tutta per loro. “Potete sostenere una parrocchia?”, chiedeva il provinciale. La risposta era sempre affermativa, ma i Missionari Oblati di Maria Immacolata sapevano che non avrebbero potuto vivere con l’aiuto di gente, che ha poco o niente. Anche gli Oblati devono sopravvivere. Come gli altri non hanno una tessera sanitaria, e quando ci si ammala si deve provvedere tutto a proprie spese, compresa l’eventuale degenza in ospedale. La

pensione è altrettanto inesistente. Inoltre dietro ogni Oblato c’è sempre una grande famiglia, in genere poverissima, che si affida fiduciosa a questo suo membro che ha raggiunto un grado sociale alto e alla quale in qualche modo egli è obbligato a provvedere. Due anni fa l’assemblea provinciale si era interrogata: “Se non diamo vita ad una parrocchia in questa zona e non ci stabiliamo tra poveri come questi, che razza di missionari siamo?”. Uno dei padri, da poco laureato in scienze delle comunicazioni e impiegato in questo ambito nella Conferenza episcopale, si è offerto come volontario, ha lasciato tutto e con un altro Oblato ha dato vita alla nuova parrocchia. I primi Oblati belgi, giunti in Congo nel lontano 1931, hanno saputo trasmettere alle nuove generazioni lo spirito missionario. Oggi sono 159 gli Oblati congolesi. Alcuni sono missionari in Camerun, Kenya, Namibia, Natal, Sud Africa,

Vorrei continuare a visitare il villaggio. Sono attratto dalla gente che, pur nella miseria, ha un fascino magnetico. Ma ormai è tempo di scendere a piedi fin sulla strada principale per attendere il vescovo. Vado con i chierichetti armati di croce e candele, con le varie associazioni abbigliate con vesti cucite della stessa stoffa stampata con immagini di madonne e santi. Poi si risale, assieme al vescovo, tra canti e preghiere. La processione si ingrossa man mano che sale verso la chiesa. Giunti davanti alla grotta di Lourdes esplode il delirio: fischietti, grida, canti, danze, gioia incontenibile. Terminato il rito della benedizione della grotta ci riversiamo in chiesa che, pur grande, non può contenere tutti;molte persone devono rimanere fuori sul piazzale. La messa, in lingua lingala, è una festa nella festa. Le “gioiose” - così si chiamano le bambine attillate come principesse, con guanti e calzini bianchi - danzano davanti all’altare. I canti sono trascinanti, il dialogo tra vescovo e popolo costante, il coinvolgimento totale. Le persone sono talmente contente che all’offertorio offrono al vescovo una capra. Il tempo sembra fermarsi in un flusso continuo che si prolunga nella cena comune, a base di montone. Chissà che impressione faranno le nostre liturgie sobrie, frettolose e spesso anonime ai tanti congolesi che emigrano in Europa… Qualcuno insinua che questa partecipazione massiccia alla chiesa sia espressione di una religiosità molto rituale, senza interiorità. Può essere. A me la preghiera nella chiesa di St. Justin è sembrata profondamente sincera. n

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attualità

Dalla parte dei

POVERI

Presentazione del tema della 89° Giornata missionaria mondiale MissioItalia

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niziando un nuovo anno pastorale, abbiamo pensato di proporre una riflessione seria e concreta riguardo a ciò che rappresenta il “cuore” della missione, cioè l’impegno ad uscire da noi stessi, a camminare verso l’altro, il fratello in cui incontriamo l’Altro, cioè Dio stesso! Cammin facendo la nostra consapevolezza di essere missionari, “inviati” da Gesù stesso, ci rende più attenti alle sfide che il mondo ci presenta ogni giorno. Le perife-


Chi segue

Cristo

non può che diventare

missionario

Il manifesto della 23ma Giornata di preghiera per i missionari martiri dello scorso marzo

rie ci sembrano così il luogo dell’Annuncio, là dove il Vangelo riacquista forza, perché è lieta notizia per tutti! Gesù ha annunciato «Beati i poveri» non in quanto indigenti, ma perché è possibile che siano maggiormente predisposti a cercare Dio senza pregiudizi e a seguirlo senza troppe resistenze del cuore. «Dalla parte dei poveri» non è solamente un invito a “schierarsi” a

favore di una categoria generale di persone, di cui magari sentiamo sempre parlare, ma senza “incontrarli” veramente… È invece il modo di agire di Cristo stesso, che emerge dall’ascolto del Vangelo, perché il Signore non si è mai posto “contro” qualcuno, ma a fianco di tutti, camminando insieme a coloro che incontrava, poveri, malati nel corpo e nello spirito, uomini e donne in ricerca,

La Giornata missionaria mondiale, durante l’anno dedicato alla Vita consacrata, è l’occasione per sottolineare il forte legame esistente tra la Vita consacrata e la missione. Il messaggio di papa Francesco sottolinea l’urgenza di riproporre il centro dell’ideale missionario, ovvero Gesù Cristo perché “CHI SEGUE CRISTO NON PUÒ CHE DIVENTARE MISSIONARIO”. L’altro punto cardine è l’impegno della sequela, perché l’annuncio del Vangelo richiede il dono totale di sé. Il papa rivolge una parola particolare ai consacrati: “DOMANDATEVI QUALE SIA LA RAGIONE PER CUI AVETE SCELTO LA VITA RELIGIOSA MISSIONARIA E MISURATE LA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARLA PER QUELLO CHE È, UN DONO D’AMORE AL SERVIZIO DELL’ANNUNCIO”. I poveri sono i destinatari privilegiati di questo dono d’amore e i laici, sulla scia di quanto affermava già il Vaticano II, devono essere sempre più collaboratori, per condividere la vocazione missionaria insita nel Battesimo. Il missionario, conclude il papa, ha il Vangelo come unica passione. Così l’annuncio della buona notizia, ancor prima che un bisogno per chi non conosce ancora il Cristo, è una vera e propria (G.R.) necessità per chi lo ama.

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attualità

Insegnare la missione

Può l’insegnamento essere un campo di missione e la missione una materia da insegnare? Risponde p. Antonio Messeri, missionario e docente a Montevideo

L

o conosciamo come missionario, da circa 12 anni in Uruguay. Ma p. Antonio Messeri, 45 anni, toscano doc, accanto al suo lavoro pastorale alla periferia di Montevideo è incaricato dell’insegnamento di missiologia alla Facoltà di Teologia dell’Uruguay.

di Angelica Ciccone angelica.ciccone@gmail.com

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Com’è iniziato questo impegno nell’insegnamento? “Quando uno è missionario è missionario”, avrebbe detto il nostro fratel Antonio D’Amico OMI. In realtà, di fronte ad ogni nuova


una disciplina

La MISSIOLOGIA è una disciplina relativamente giovane. Nata nel XIX secolo in ambiente protestante, si propone come ambito di ricerca quello dell’evangelizzazione, andando in particolar modo ad approfondirne la storia, le esperienze missionarie, studiando i fondamenti teologi e biblici relativi all’annuncio evangelico. La prima cattedra di missiologia fu istituita nel 1867 all’Università di Edimburgo grazie al missionario scozzese Alexander Duff, il primo a sviluppare una teoria sistematica della missione. Alcuni anni dopo il teologo Gustav Wameck è stato riconosciuto come fondatore della missiologia in quanto disciplina a sé stante. Grazie alla sua influenza fu Josefh Schmidlin, nato in Alsazia, il primo studioso cattolico ad approfondirne ed organizzarne le ricerche, alcuni decenni più tardi. Fondatore della scuola missiologica di Münster, in Germania, morì nel 1944 in un campo di concentramento nazista. Sviluppatasi come disciplina universitaria soprattutto dopo la prima guerra mondiale, la missiologia è oggi insegnata in tutti i più importanti atenei cattolici del mondo, come la Pontificia Università Gregoriana e la Pontificia Università Urbaniana di Roma.

recente

sfida sempre diceva: “Che importa, siamo missionari”. Circa sei anni fa la Facoltà di Teologia ha proposto alla nostra comunità oblata di poter aiutare in alcuni corsi. Tutti noi Oblati della delegazione dell’Uruguay ci siamo domandati se questo nuovo apostolato fosse in linea con la nostra missione, che abbiamo sempre svolto tra i più poveri. Fa parte della nostra missione l’insegnamento? Non siamo missionari delle campagne e delle grandi periferie? Abbiamo dato il nostro parere e siamo arrivati alla conclusione che questa nuova esperienza dell’insegnamento ci dava la possibilità di aprire nuovi percorsi, di pensare una missione non nel porto sicuro, ma in alto mare. Le richieste erano due, insegnare teologia morale e missiologia. Abbiamo detto di sì e, come sempre, eravamo tutti disponibili. “Sfortunatamente” erano necessari i titoli di

Fa parte della nostra missione l’insegnamento? Non siamo missionari delle campagne e delle grandi periferie? studio e visto che p. Mimmo Di Meo aveva quello di teologia morale ed io quello di missiologia, abbiamo cominciato. Nel mio caso l’inizio è stato un po’ difficile, non per la materia, ma per un po’ di “ruggine” nello studio. Inoltre il corso era tutto da impostare, dato

che era la prima volta che si insegnava missiologia nell’Istituto. Dopo un tempo di gestazione di qualche mese, cominciai a scrivere i primi appunti e a fare un calendario delle lezioni con gli argomenti del corso. Ho già fatto cinque anni di insegnamento. Che tipo di istituto è quello dove insegni? Da chi è frequentato? È la Facoltà di Teologia dell’Uruguay, affiliata alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È la facoltà in cui si preparano i seminaristi delle varie diocesi, religiose, religiosi e laici. Un biennio di filosofia e il triennio di teologia. Da alcuni anni c’é anche il ciclo di licenza. Quando si parla di facoltà non bisogna immaginarsi le grandi università di teologia di Roma, Salamanca o Lovanio; la nostra è piccolissima, su tre piani con una decina di aule. È frequentata da laici, soprattutto negli ora-

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dossier

Il Vangelo che dava fastidio A quarant’anni dall’espulsione dei Missionari OMI dal Laos. Per non dimenticare…

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di mons. Alessandro Staccioli OMI

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l 31 agosto sono passati 40 anni da quando, accompagnato dai soldati Pathet Lao armati, assieme a tutti gli altri missionari del Vicariato apostolico di Luang Prabang, salii per l’ultima volta sul DC3 della compagnia di aviazione laotiana, obbligato a lasciare il paese per sempre. Era una tempesta d’inaudita violenza quella che si era abbattuta sulla nostra missione,


laos ASIA

Dei paesi dell’estremo oriente asiatico, il Laos è forse il meno conosciuto in Italia. Confina a sud con la Thailandia e la Cambogia, ad est con il Vietnam a nord con la Cina ed a nord ovest con la Birmania. Conta circa 6 milioni di abitanti. Solo dopo il 1990, il paese si è ufficialmente aperto al turismo e non avendo un accesso al mare, il flusso dei visitatori è ancora abbastanza limitato. La capitale è Vientiane, circa 700mila abitanti, adagiata sulla riva del fiume Mekong. COME ARRIVARE I collegamenti aerei non sono molti e il costo dei biglietti è abbastanza alto. Gli aeroporti principali sono a Vientiane e Luang Prabang. La compagnia di bandiera nazionale Lao Airlines effettua voli anche da Chiang Mai, da Singapore, dal Vietnam, dalla Cina e dalla Cambogia. Il modo più facile è comunque arrivare via Bangkok. Molti turisti optano per la soluzione aereo + autobus partendo da Bangkok verso il punto di confine di Nong Khai dove si può attraversare il friendship bridge ovvero il ponte dell’amicizia thai-lao, costruito grazie al contributo economico dell’Australia ed inaugurato nel 1994. Per entrare in Laos è richiesto obbligatoriamente il visto. In Italia non esiste una rappresentanza diplomatica laotiana, ma è possibile ottenere il visto direttamente alla frontiera.

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news

Notizie in diretta dal mondo oblato

messaggi Italia e notizie Il Congresso sul carisma oblato in contesto dalle missioni

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i è tenuto dal 30 giugno al 3 luglio il “Congresso sul carisma oblato in contesto”. Organizzato da p. Fabio Ciardi, responsabile del Servizio generale per gli Studi Oblati, il congresso si è svolto contemporaneamente in otto punti diversi della congregazione oblata: Roma e Obra (Polonia) per l’Europa, Kinshasa (Congo) e Durban (Sudafrica) per l’Africa, Colombo (Sri Lanka) e Manila (Filippine) per l’Asia, Città del Messico e San Antonio (Stati Uniti) per le Americhe. Ogni giornata prevedeva un tempo di riflessione a livello locale e 3 ore di diretta per mettere in collegamento gli 8 punti del congresso. Hanno partecipato circa 300 Oblati e numerosi laici nei vari luoghi. La diretta streaming su Internet ha raggiunto circa 700 persone. Dalla Provincia oblata mediterranea hanno partecipato p. Angelo Capuano (Italia), p. Alberto Ruiz (Spagna), p. David López (Italia), p. Jose Manuel Cicuéndez (Venezuela) e p. Bruno Favero (Senegal), e anche le consacrate Inmaculada Pérez (Oblatas, Spagna) e Ileana Chinnici (COMI, Italia). P. Pasquale Castrilli ha dato un contributo come assistente tecnico di regia. All’inizio del congresso p. Fabio ha spiegato che “a duecento anni dalla sua nascita (della Congregazione. ndr.) vogliamo interrogarci sul cammino percorso dagli Oblati nell’attuazione storica del carisma donato dallo Spirito alla chiesa attraverso sant’Eugenio

a cura di Elio Filardo OMI eliofilardo@omimissio.net

Canada Formazione dei responsabili della pastorale indiana

I

l Kateri Native Ministry di Ottawa e l’Università Saint-Paul dal 17 al 21 agosto hanno organizzato un corso per formare i responsabili della pastorale indigena. Concepito per gli indiani d’America che intendono prepararsi al ministero pastorale, il corso, tenutosi nel campus universitario dell’Università Saint-Paul, ha avuto l’obiettivo di abilitare le persone coinvolte a guidare le comunità di cui fanno parte. P. Cornelius Ali Naameka OMI, sul suo blog riporta che i partecipanti, prima di iniziare le attività, hanno avuto un incontro con l’arcivescovo di Ottawa, mons. Terrence Prendergast sj, e che dopo la celebrazione di apertura, un inteso momento simbolico animato da un anziano indiano all’interno di una tenda, si sono ritrovati nel cerchio della condivisione per raccontare la loro vita. Durante la settimana di formazione è stato presentato il legame tra spiritualità

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COREA DEL SUD

LA VISITA DI PAPA FRANCESCO UN ANNO DOPO de Mazenod. Potremo così conoscere la grande varietà di espressioni che esso ha assunto nei tempi diversi e nei luoghi diversi. È un bilancio doveroso per rendere testimonianza all’azione dello Spirito e alla generosa risposta di tanti nostri fratelli. È un momento di riflessione per interrogarci sulle condizioni necessarie perché quel seme iniziale continui a portare frutto e l’albero cresca ancora gettando nuovi rami”. Al termine di questa iniziativa p. Frank Santucci ha scritto che “il congresso sul carisma oblato si sarebbe dovuto tenere nel 2009. Si sarebbe svolto a Ottawa in Canada. Ma lo Spirito Santo soffiò via tutto... Questa settimana ho capito perché. Lo Spirito Santo ha avuto in serbo una grande sorpresa per noi. Dovevamo attendere i tempi di Dio! Il congresso 2009 sarebbe stato un chiuso e soffocante esercizio intellettuale per alcuni partecipanti privilegiati; altri avrebbero dovuto leggere gli Atti. Grazie, Fabio, a te e ai tuoi collaboratori, per essere stati strumenti che hanno permesso a Dio e a sant’Eugenio di soffiare nuovo entusiasmo. Grazie per aver avuto il coraggio di portarci nel mondo cibernetico del 21° secolo, permettendo al carisma di toccare tante persone”.

“La visita del papa ha di certo lasciato un grande segno nella popolazione e fra i cattolici. La cosa da sottolineare è che nel corso di quella visita Francesco ha beatificato 124 martiri, che sono un esempio e un punto di grande orgoglio per questa chiesa. Ed è bello vedere che i fedeli non ricordano soltanto la festa del viaggio papale, ma sottolineano anche la spiritualità e l’eredità di questi nostri padri nella fede”. Secondo p. Maurizio Giorgianni OMI, in Corea del Sud dal gennaio 1993, è questo il frutto principale del memorabile evento del quale fa parte anche una circostanza speciale che ricorda con piacere: “proprio un anno fa, il 14 agosto, ho potuto incontrare il pontefice durante il suo dialogo con i vescovi coreani a Seoul. È stato un incontro bellissimo ed emozionante, che ha in qualche modo rinnovato la mia vocazione e la mia missione. Il papa ha chiesto e continua a chiedere a tutti noi sacerdoti di essere vicini ai nostri fedeli, ed è quello che nel mio piccolo - anche grazie al suo esempio - cerco di fare”. Il viaggio si era svolto

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fatti

I giovani e la

misericordia In cammino verso la Giornata mondiale della gioventù di Cracovia 2016 di Angelica Ciccone angelica.ciccone@gmail.com

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C

on un click su un tablet in diretta televisiva, durante l’Angelus in piazza San Pietro, lo scorso 26 luglio papa Francesco ha ufficialmente aperto le iscrizioni alla Giornata mondiale della gioventù (GMG) del 2016. L’edizione numero trentuno del grande raduno internazionale dei giovani, voluto fortemente da Giovanni Paolo II a partire dal 1985, si svolgerà dal 26 al 31 luglio proprio in Polonia, terra natale dell’ideatore delle GMG. È la seconda volta che la Polonia ospita l’incontro: la prima, nel 1991, si era tenuto a Częstochowa, in un momento storico particolare per la nazione, da poco venuta fuori dagli anni di regime comunista. Ad ospitare questo prossimo evento sarà invece Cracovia, seconda città della Polonia, la cui diocesi è stata guidata per vent’anni (dal 1958 al 1978) dall’allora vescovo Karol Wojtyla.


cracovia

La Giornata mondiale della gioventù di Cracovia si annuncia come “un vero e proprio Giubileo dei giovani a livello mondiale”. Lo ha affermato il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, in un messaggio a fine luglio, ad un anno dalla GMG. A Cracovia, infatti, “i giovani saranno chiamati a riflettere sul tema della “misericordia come un ideale di vita e come criterio di credibilità per la nostra fede”, scrive Rylko. In occasione della prossima GMG, il Santuario della Divina Misericordia e di Santa Faustina Kowalska, inaugurato da Giovanni Paolo II nel 2002,

e i giovani

Il tema della misericordia Inserita nell’ambito dell’Anno giubilare della Misericordia indetto da papa Francesco, la Giornata mondiale della gioventù 2016 avrà come tema portante proprio la quinta beatitudine, “Beati i misericordiosi, perché trove-

diventerà quindi il centro spirituale del Giubileo dei giovani provvisto di un “Centro della misericordia”, dove i pellegrini potranno “accostarsi al sacramento della riconciliazione in diverse lingue”.. La veglia conclusiva avrà luogo nel Campus Misericordiae, dove “sarà allestita una simbolica Porta Santa, quale segno visibile del carattere giubilare dell’evento”. Sarà proprio a conclusione della messa nel Campus, domenica 31 luglio 2016, che papa Francesco consegnerà a cinque coppie di giovani dei cinque continenti delle lampade accese, simbolo del fuoco della misericordia portato da Cristo, e invierà i giovani in tutto il mondo come testimoni e missionari della Divina Misericordia.

ranno misericordia” (Mt 5,7). Il famoso “discorso della montagna” di Gesù, dal quale è tratta la citazione, è molto caro a papa Francesco che, già durante la GMG 2013 a Rio de Janeiro, aveva invitato i giovani ad approfondirlo, affermando: “leggete le beatitudini,

vi faranno bene!”. Nello specifico, per questa occasione, è il tema della misericordia ad essere preponderante, favorito anche dal fatto che Cracovia è considerato il centro mondiale del culto della Divina Misericordia grazie all’esperienza di suor Faustina Ko-

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fatti

Seminaristi del liceo di Bergamo

Uno sguardo ampio SULLA

chiesa La voce dei seminaristi di Emilia Romagna e Lombardia

di Dino Tessari OMI

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N

el mio apostolato di animazione missionaria ho visitato 18 seminari dell’Emilia Romagna e della Lombardia. È stata un’esperienza straordinaria, sia per la fraterna accoglienza che mi è stata riservata, sia per l’apertura missionaria e la gioia delle varie comunità. È stato commovente vedere nei vari incontri la presenza dell’intera comunità: formatori e seminaristi. La prova più bella del loro interesse per la missione della chiesa sono state le molteplici, serie e significative domande che mi sono state fatte per comprendere cosa significhi annunciare il Vangelo oggi e come vivere con, nel cuore, un autentico spirito missionario. Come punto di partenza ho messo in rilievo le indicazioni presentate da papa Francesco nell’esortazione Evangelii Gaudium. La conoscenza, poi, delle varie comunità - piccole e grandi - è stata arricchente, perché ho trovato educatori in gamba e seminaristi aperti e gioiosi. La cosa che più mi ha colpito è stata la sintonia che c’è tra educatori e seminaristi e il loro stile di preghiera sereno, bello e liturgicamente valido. Solo comunità che hanno al centro della loro vita Cristo Gesù


Seminario pontificio regionale di Bologna

possono essere contagiate dal fuoco della Pentecoste, dal fuoco della missione! Ecco la ‘posta’ che mi è giunta da Bologna, da Como e da Bergamo.

Non c’è missione senza fede “Dopo la visita al nostro Pontificio Seminario regionale Benedetto XV di

Bologna ci siamo riuniti per riflettere sui giorni della tua presenza tra noi seminaristi. Innanzitutto dobbiamo dirti grazie, perché sei stato testimonianza della missione e non un “docente professionista” che, dalla cattedra, ci è venuto a dire “che cosa è la missione”. Grazie per averci ascoltato, non

Seminario di Como

solo nei colloqui personali, ma anche nell’incontro con i membri del GAMIS (Gruppo animazione missionaria del seminario), di cui hai accolto e valorizzato le singole idee. Grazie per il modo in cui ti sei posto verso di noi. Ci hai infatti prima di tutto parlato del vangelo, dell’evangelizzazione (o meglio ci hai evangelizzato!) usando gli esempi della tua vita sempre “in funzione dell’annuncio”. Grazie cioè per averci testimoniato - e non semplicemente insegnato - come non ci sia missione senza la fede. Il tuo entusiasmo è davvero coinvolgente ed è ancorato ad una realtà che ben conosci e che non ti scandalizza. Grazie, infatti, per il tuo amore verso la chiesa. Crediamo che questo sguardo ampio sulla chiesa globale potrà aiutarci molto nella nostra vita di cristiani e, se il Signore lo vorrà, di futuri presbiteri. Grazie per aver fatto un passo indietro, per non averci raccontato della costruzione di opere faraoniche sparse da qualche parte nel mondo, così da farci sentire la missione una cosa per pochi o distante da noi. Grazie per averci spiegato che

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200 anni

In cammino verso i 200 anni dalla nascita dei

Missionari OMI

Domande e risposte per vivere il bicentenario Si scaldano i motori in vista del bicentenario dei Missionari Oblati di Maria Immacolata che sarà celebrato nel 2016. In tutta la congregazione oblata sono in programma eventi ed appuntamenti per sottolineare questo importante traguardo. Anche in Italia da alcuni mesi si lavora per questo anniversario.

Come si stanno preparando i Missionari OMI alla celebrazione del bicentenario? A livello di famiglia religiosa l’Amministrazione generale dei Missionari OMI, insieme al superiore generale, p. Louis Lougen, hanno proposto un cammino in tre anni sui temi della comunità, della missione, della formazione Dal primo numero dei Missioni OMI di quest’anno, stiamo proponendo ai lettori una sintesi delle schede giunte alle comunità oblate nel mondo per l’animazione e la preparazione dell’evento.

Come sarà organizzato il bicentenario in Italia? Nel mese di luglio è stato costituito un comitato per il bicentenario formato da p. Nino Bucca, p. Pasquale Castrilli, p. Salvo D’Orto, p. Alfredo Feretti, p. David Lopez, p. Adriano Titone, Andrea Logli di Firenze, Angelica Ciccone di Roma ed Emanuela Scibilia di Messina. Questo comitato ha il compito di valutare e organizzare iniziative ed eventi per la celebrazione del bicentenario in Italia.

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200 ANNI Missionari Oblati

di Maria Immacolata

1816-2016

Cosa è in programma a Aix en Provence? Nella città natale di sant’Eugenio e della Congregazione, il 24 e il 25 gennaio 2016 si svolgerà una speciale commemorazione alla presenza del superiore generale OMI e del governo centrale della congregazione. Sono in programma una celebrazione eucaristica con l’arcivescovo, mons. Dufour e una celebrazione nella cappella della missione con p. Louis Lougen, superiore generale OMI

È in programma un raduno nazionale? Si. A livello italiano sarà organizzato un evento a Roma nell’autunno 2016 aperto a tutti gli amici dei Missionari OMI. Si tratta di tre giorni di incontro, preghiera e condivisione che si svolgeranno presso la Fraterna Domus di Sacrofano. Missioni OMI darà informazioni e dettagli su questo appuntamento.

Cos’altro è previsto nel 2016? Missioni OMI pubblicherà un “Calendario 2016” con foto inedite e una serie di date importanti per la congregazio-

ne oblata e in particolare per la famiglia oblata in Italia. Il calendario, che è stato lavorato specialmente da p. Angelo Daddio di S. Maria a Vico (Ce), sarà allegato al numero di dicembre della rivista. Inoltre nel corso del prossimo anno è in programma la beatificazione di p. Mario Borzaga e dei martiri oblati laoziani. In autunno si svolgerà a Roma il 36° Capitolo generale della congregazione.


Tessari, D.,

Sant’Eugenio de Mazenod, Padre e Pastore DINO TESSARI

SANT’EUGENIO DE MAZENOD

SANT’EUGENIO DE MAZENOD

DINO TESSARI

editrice Velar 2014, pp. 112, 8 euro

ISBN 978-88-6671-070-7

Attraverso testi e immagini il libro presenta la persona, gli ideali e la santità di Eugenio de Mazenod, fondatore dei Missionari Oblati di Maria Immacolata.. P. Louis Lougen, superiore generale OMI, ha scritto la prefazione nella quale presenta l’attualità di sant’ Eugenio. Il libro è stato scritto al termine del primo anno di preparazione al 200° anniversario della fondazione dei Missionari OMI che ricorrerà il 25 gennaio 2016. Per acquistare il libro • telefonare al numero 06.9408.777 (in ore ufficio), • scrivere a editrice.missionari.omi@omi.it • contattare l’autore: Missionari OMI, via Tacconi 6, 40139 Bologna

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200 anni

P. Gnemmi inizia il secondo mandato come provinciale

San Salvador in festa per la beatificazione del ‘suo’ martire

Campi estivi in Repubblica ceca con i Missionari OMI

La gioia della vita in comunità

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obla si incontrante o

28/12/14 09:15

Maria Immacolata, madre della comunità apostolica

15/03/15

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IN PREGHIERA CON

Mons. Steckling OMI vescovo a Ciudad del Este, Paragu ay

Maria Dossier Gli OMI in Indonesia, Thaila ndia, Corea del Sud e Cina

Fatti P. Andy Sensenig oblato in Alaska e maratoneta

16/04/15 20:20

200 anni La comunità apostolica e la missione

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P. Mimmo Di Meo racconta 20 anni in Uruguay

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EUROPA Le riviste

a Palermo

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P. Louis Lougen in vista del 200° dei Missionari OMI

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S. Eugenio i primi comraduna a Aix en pagni Provence

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Verso il 200° anniversario dei Missionari OMI

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I discepoli e l’Eucaristia

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fatti I giovani italian i e l’impegno politico

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Il punto sull’informazione oblata europea

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IV Convegno missionario nazion ale a Sacrofano

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La recente della Prov assemblea incia obla Mediterranea ta

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Tour demazenodia nella prima città della Sicilia

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La solidarie le missioni tà per un resocontestere: o

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LA VOCE DEI MISSIONARI OBLATI DI MARIA attualità

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Luca e Gian rileggono luca la loro voca zione

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