Prezzo di copertina € 2,40 - dicembre 2015 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012 - Contiene I.R.
Attualità
Attualità
Fatti
Missioni
Il Natale dei Missionari OMI ad gentes
Un Calendario oblato per il bicentenario 2016
Nei seminari d’Italia con p. Mario Borzaga OMI
Viaggio tra i Masai della Tanzania
MISSIONI
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
OMI
n. 12 DICEMBRE 2015
NATALE
NEI CONTINENTI
tra difficoltà e speranze 17/11/15 20:54
SOMMARIO MISSIONI OMI Rivista mensile di attualità fondata nel 1921 Anno 22 n.12 dicembre 2015
La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250
attualità
EDITORE
Provincia d’Italia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata Via Tuscolana, 1721 00133 Roma
Un Natale missionario
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Il calendario del bicentnario
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di Angelica Ciccone
REDAZIONE
Via dei Prefetti, 34 00186 Roma tel. 06 6880 3436 fax 06 6880 5031 pax1902@gmail.com
di Pasquale Castrilli OMI
news
DIRETTORE RESPONSABILE
Pasquale Castrilli REDAZIONE
Salvo D’Orto, Elio Filardo, Gianluca Rizzaro, Adriano Titone COLLABORATORI
Claudio Carleo, Giovanni Chimirri, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris, Luisa Miletta, Sergio Natoli, Michele Palumbo
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Nei seminari con p. Mario Borzaga
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fatti
PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE
Elisabetta Delfini
di Dino Tessari OMI
STAMPA
Tipolitografia Abilgraph - Roma FOTOGRAFIE
Si ringrazia Olycom www.olycom.it UFFICIO ABBONAMENTI
Via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) tel 06 9408777 - Valentina Valenzi valentina.valenzi@omi.it
UNA FOTO PER PENSARE
· annuo digitale: 13 euro · annuo cartaceo: 20 euro · annuo cartaceo+digitale: 30 euro · annuo di amicizia: 40 euro
una foto per pensare
foto di Giovanni Chimirri, gio.chimirri@gmail.com testo di Luisa Miletta, luli89@libero.it
Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a: Missioni OMI Rivista dei Missionari OMI via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma)
Ho un paio di occhiali da sole che metto sempre quando è nuvoloso. Li chiamo “gli occhiali dell’ottimismo”, perché mi fanno credere che ci sia il sole anche quando non c’è. Questa dolce illusione mi aiuta a vivere il grigio che c’è fuori con il sole che ho dentro, perché tutto sta nel ‘come’ si affrontano le situazioni, nella volontà di cercare sempre il lato positivo di ogni cosa, anche quando è difficile trovarlo, nell’abbattere la tristezza con un po’ di colore, nel profumare la vita con uno spruzzo di ottimismo. E basta poco. Come, ad esempio, affrontare la tempesta di neve con un ombrello arancione.
Dolci illusioni
Finito di stampare novembre 2015 Reg. trib. Roma n° 564/93 Associata USPI e FESMI www.missioniomi.it www.facebook.com/missioniomi
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editoriale di Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com
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I pensieri del Natale
Prezzo di copertina € 2,40 - dicembre 2015 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012 - Continene I.R.
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Il Natale dei Missionari OMI ad gentes
Un Calendario oblato per il bicentenario 2016
Nei seminari d’Italia con p. Mario Borzaga OMI
Viaggio tra i Masai della Tanzania
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
OMI
n. 12 DICEMBRE 2015
NATALE
NEI CONTINENTI
tra difficoltà e speranze
a gioia del Natale, festa per eccellenza della cristianità, va vissuta con autentico realismo, perché l’evento della nascita di Cristo è fondato, non è una favola. Si sa che le feste sono accompagnate da simboli e singolarità culturali, come anche da emozioni e sentimenti. Anche i pensieri abitano i nostri giorni di festa riportando presso di noi persone care, eventi lieti del passato… Ho pensato di prepararmi al Natale con un mese di anticipo scegliendo, a fine novembre, alcuni pensieri che vorrei mi accompagnassero in quel giorno. Vorrei condividerli con gli amici di Missioni OMI. Il giorno della nascita del Salvatore penserò sicuramente al cosiddetto “corridoio dei Balcani”, le porte di accesso all’Europa in Serbia, Macedonia, Slovenia e altrove, dove in questi mesi sono passati migliaia di migranti. Passeranno a piedi, da questi varchi, anche il 25 dicembre e nei freddi mesi invernali con bambini, anziani e portatori di handicap. Penserò ai cristiani che vengono minacciati in varie parti del Pianeta, proprio in questi giorni in cui si avvicina la festa per eccellenza del mondo cristiano, con attacchi e intimidazioni verbali o virtuali. Il pensiero andrà anche alle persone in carcere che rischiano molto nelle ricorrenze festive. Secondo alcune sta-
tistiche, sono proprio i giorni tra Natale e l’Epifania quelli con il maggior numero di suicidi nelle carceri. Penserò ai missionari e alle missionarie che vivono la festa lontano dalla loro famiglia d’origine, cittadini del mondo, inseriti nelle tradizioni della gente che amano e servono con dedizione e sacrificio. Come anche ai tanti pranzi di Natale organizzati dalle caritas parrocchiali e diocesane, dalla comunità di S. Egidio e da tante associazioni lungo tutta la nostra Penisola, pranzi che esprimono solidarietà, vicinanza e calore ai poveri, ai senza fissa dimora, ai migranti e agli anziani. Rileggerò con soddisfazione le cifre al ribasso delle vittime dei giochi pirotecnici, i famigerati ‘botti’ che abbondano nel periodo festaiolo di fine anno. Penserò a quelle persone che in questo anno che si conclude hanno preso in mano la propria vita decidendo di rimuovere da essa abitudini nocive nel campo dell’alimentazione, della sedentarietà, dei comportamenti. Come anche a quanti accoglieranno la grazia di Dio nel Giubileo della Misericordia per pentirsi, perdonare sé stessi e rinascere. Queste riflessioni mi piacerà considerare nel giorno della nascita del Redentore, con la speranza di una maggiore umanità, di una migliore solidarietà, di un ulteriore speranza. ■
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Un Natale
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Viaggio intorno al mondo alla scoperta del Natale in terra di missione di Angelica Ciccone angelica.ciccone@gmail.com
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ome festeggiano il Natale i nostri missionari all’estero? Abbiamo chiesto loro di raccontarci l’esperienza del Natale nelle diverse culture, scoprendo che, nonostante la diffusione globale degli aspetti più commerciali, resiste ancora la specificità e l’unicità della festa in ciascun Paese. Senza dimenticare quei cristiani che, da minoranza (a volte perseguitata), continuano a dare la dignità che merita al Dio che si fa carne ancora una volta.
Romania Una festa in famiglia Le feste e le tradizioni popolari durante il tempo di Natale in Romania si chiamano “feste invernali”. In questo periodo si vivono un miscuglio di tradizioni religiose cristiane e tradizioni popolari. Essendo un paese di maggioranza cristiana ortodossa, il Natale è una grande festa religiosa, anticipata da un periodo di Avvento (4 settimane per i cattolici e 6 per gli ortodossi). Il Natale è una festa della famiglia. Tutti si ritrovano a tavola per condividere i piatti tradizionali rumeni con tanti preparati di carne, in modo speciale carne di maiale. Prima di Natale si sacrifica il maiale. La tradizione popolare chiamata “Ignatul porcilor” ha le radici nella religione dei vecchi daci, quando il maiale era sacrificato come simbolo della divinità delle tenebre che indeboliva il sole nel giorno più breve dell’anno (20 dicembre), solstizio d’inverno. Un’altra tradizione popolare è visitare le case, le famiglie e cantare dei canti che parlano della nascita di Gesù. Questi canti si chiamano “Colinde”. Come ricompensa, coloro che cantano (“colindatorii”) possono ricevere diversi doni: “covrigi” (taralli), mele, noci o soldi. Uno dei canti più conosciuti è “Steaua sus rasare” (La stella si fa vedere in alto) e racconta la nascita di Gesù. Lucian Bosoi OMI
Uruguay Una grande festa estiva In Uruguay a metà dicembre finiscono
le scuole, già inizia il caldo e si respira aria di vacanza. A Natale si è abituati a stare vicino al caminetto ascoltando lo scoppiettare del fuoco e guardando dalle finestre la neve che viene giù. Qui bisogna cambiare il registro: niente freddo e neve, ma caldo e spiaggia. In Uruguay il processo di laicizzazione delle feste cristiane, ha trasformato il Natale nella festa della Famiglia, ma sebbene i festeggiamenti siano presenti, non tutti sanno il perché. È sacrosanto riunirsi con tutta la famiglia e aspettare la mezzanotte mentre si cena e si preparano i fuochi artificiali. Al Cerro di Montevideo, il Natale è davvero spettacolare, molto più dell’ultimo dell’anno! I giorni che precedono la festa sono caotici, gente che va e che viene affollando le strade, i negozi con mille luci e, nonostante il sole cocente, del Bambinello nemmeno l’ombra. Nel primo pomeriggio il quartiere è avvol-
to da una strana nebbia, si prepara il fuoco per l’asado (grigliata) che, prima di essere servito, deve cuocere diverse ore. Nel tardo pomeriggio si sente l’odore della carne sulla brace, meno gente per strada, i negozi chiusi. I ragazzi cominciano a lanciare i primi petardi ... arriva la notte. In tutte le case la musica accesa, un’aria di festa, tutti quelli che ti incontrano ti dicono: “Buon Natale”. Per un piccolo gruppo c’è la celebrazione nella chiesa o nella cappellina; con i ragazzi del catechismo si fa il presepe vivente, a cui partecipano i familiari che vanno per vedere “la recita dei bambini”. In nessuna casa manca l’albero con gli addobbi, in altre il presepe si considera ancora importante. La cena non è proprio in sintonia con la stagione, si finisce mangiando frutta secca, torrone, panettone, fichi secchi, datteri. Se si riesce ad andare sulla collina della fortezza lo spettaco-
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Il calendario del
bicentenario
Un calendario accompagnerà la famiglia oblata italiana nel 2016 per ricordare i 200 anni di vita dei Missionari Oblati di Maria Immacolata
La voce che segue la storia delle Missioni O.M.I.
1 Maggio 1921 Napoli Anno 1 n.1 “La voce di Maria”
di Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com
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Il 1° Settembre 1929 “La voce di Maria” perde l’articolo “La”
1° Gennaio 1933 “Voce di Maria” è pubblicata a Roma
Missioni OMI
Rivista mensile di attualità Missionaria Fondata nel 1921 con il titolo “La Voce di Maria”. www.missioniomi.it abbonamento annuale 19 euro da versare sul ccp n. 777003 intestato a: Missioni OMI, Rivista dei Missionari OMI, via Tuscolana 73 - 00044 Frascati (Roma) 1° Gennaio 1955... con il sottotitolo “Fino al Polo”
1 Gennaio 1959 finalmente... “Missioni OMI”
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S. Eugenio e i suoi successori
Generali
ci si rinnovi soprattutto nella devozione alla santissima Vergine per “Quale fine più sublime di quello del loro Istituto? Il loro fondatore”Che è Gesù esseread degni di essere gli Oblati di Maria Immacolata. È un passaporto per il Cristo, lo stesso Figlio di Dio; i loro primi Padri, gli Apostoli. Sono chiamati Cielo!”. essere cooperatori del Salvatore, corredentori del genere umano”.
11 P. Marcello Zago
12 P. Wilhelm Steckling
(1986-1998)
(1998- 2010)
(S. Eugenio, 22 dicembre 1825)
(Prefazione alla Regola) (P
13 P. Louis Lougen (2010)
14 gen. 1954 visita di Gino Bartali alla Scuola Apostolica di Firenze
P. Bramante Marchiol Missionario in Laos, Uruguay, Argentina
1 mag. 1960 † P. Mario Borzaga,
17 gen. 1997
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S
Maria Madre di Dio S.S. Basilio e Gregorio SS. Nome di Gesù S. Ermete S. Amelia Epifania di N.S. S. Luciano S. Massimo S. Giuliano M. S. Aldo S. Igino Papa S. Modesto S. Ilario S. Felice M. S. Mauro S. Marcello
8 P. Leo Deschâtelets
26 gen. 1964 † P. Thomas, Fondatore dei Rosariani nello Sri Lanka 2 mag. 1794 29 gen. 1816 I Vicari Generali di Aix approvano la Società dei Missionari di 3 mag. 1843 Provenza 4. mag. 1963 28 gen. 1861 Eugenio riceve solennemente il Viatico 4 mag. 1990 29 gen. 1979 † P. Espedito Astarita, il “padre dei fiori”. 6 mag. 1821 31 gen. 1829 † P.. Marius Suzanne, l'eletto di s. Eugenio 11 mag. 1961 31 gen. 1950 † P. Aristide Di Fausto, il cantore di Dio. 14 mag. 1794
Inizia il viaggio in barca dei De Mazenod da Torino a Venezia Arrivo dei primi Oblati in Gran Bretagna † P. Vincenzo Anzalone, narratore di S. Eugenio † Mons. Sinforiano Lucas, vescovo dell'Inferno verde (Paraguay) Eugenio fonda la casa del “Calvario” a Marsiglia † P. Vincent L'Hénoret, martire del Laos Il piccolo (Zézé) arriva a Venezia 16 mag. 1922 † P. Alfonso Maiello, il medico a servizio della missione
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S.. Antonio Abate 1 D Sett. di preg. per l’unità dei cristiani 2 L S.. Mario Martire 3 M S.. Sebastiano 4 M S. Agnese 5 G S.. Vincenzo M. 6 V S.. Emerenziana 7 S rancesco di Sales S. Francesco 8 D S Paolo Conversione di S. 9 L Ss.. Tito e Timoteo 10 M S.. Angela Merici 11 M ommaso D’Aquino S. Tommaso 12 G S.. Costanzo 13 V S. Martina 14 S S.. Giovanni Bosco 15 D
corre inesorabile il tempo della nostra vita. Anche per una congregazione religiosa come i Missionari Oblati di Maria Immacolata che celebra nel 2016 un’importante traguardo: i duecento anni di vita. Tra la fine del 1815 e gli inizi del 1816 sant’Eugenio de Mazenod fondava, infatti, a Aix en Provence, nel sud della Francia, una famiglia religiosa che fu approvata nel 1826 con il nome attuale. Numerosi sono gli avvenimenti in programma in ciascuna delle quasi 70 nazioni del mondo dove gli OMI sono presenti. In Italia, la nostra rivista missionaria ha coprodotto un calendario oblato appositamente pensato per sottolineare l’evento. Il calendario è stato lavorato in particolare da p. Angelo Daddio del quale sono noti gli interessi per la storia e la tradizione oblata. P. Daddio ha attinto ad un abbondante materiale di archivio custodito nella comunità oblata di S. Maria a Vico
S. Giuseppe - Festa del lavoro S. Atanasio Ss. Filippo e Giacomo S. Floriano S. Gottardo S. Domenico savio S. Flavia Ascensione S. Pacomio S. Antonino S. Fabio M. Ss. Nereo e Achilleo N. S. di Fatima S. Mattia Ap. Pentecoste
(1947-1972)
29 mag. 1914 † Beato Giuseppe Gérard, Apostolo del Lesotho 9 P. Richard Hanley (1972-1974)
da ricordare
da ricordare 1 gen. 1798 L'adolescente Eugenio arriva a Napoli 3 gen. 1799 Eugenio riparte da Napoli e arriva a Palermo il 6 gennaio 13 gen. 1827 Sant'Eugenio è nominato cavaliere dell'ordine reale dei ss. Maurizio e Lazzaro dal re Carlo Felice di Savoia 17 gen. 1947 † Cardinale Jean-Marie-Rodrigue Villeneuve, arcivescovo di Québec 23 gen. 1868 † Mons. Stefano Semeria, pioniere del Vangelo nell'isola di Ceylon 23 gen. 1964 Martiri Oblati del Congo 25 gen. 1816 Inizio della Comunità di Aix en Provence
1961 Solenni celebrazioni per il centenario della morte di Mons. de Mazenod
nel Laos di un uomo felice Casa di Aix enil martirio Provence P
10 P. Fernand Jetté (1974-1986)
17 mag. 2009 † P.. Louis-Marie Parent, fondatore delle Oblate Missionarie di Maria Immacolata 20 mag. 1839 † P. Carlo Domenico Albini, Apostolo della Corsica 20 mag. 2012 Nasce la Provicia Mediterranea 21 maggio Festa di Sant'Eugenio de Mazenod 21 mag 1934 † P. Anselmo Trèves, rèves, l'innamorato di Maria 25 mag. 1931 A S. Maria a Vico ico si celebra il 5° Centenario del Santuario dell'Assunta e il 15° centenario del Concilio di Efeso
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S. Ubaldo asquale Baylon S. Pasquale S.. Giovanni I Papa ietro Celestino S. Pietro S. Bernardino S.. Eugenio de Mazenod SS. Trinità - S. Rita da Cascia S.. Giovanni De’ Rossi S. Amalia V S.. Beda il Venerabile ilippo Neri S. Filippo S.. Agostino di Canterbury S. Emilio Corpus Domini mini - B. G. Gérard S.. Giovanna d’Arco Visitazione B. M.. V V.
(Ce), la casa più antica degli Oblati sul territorio italiano. Pagine ricche di fotografie originali, di date e persone che faranno compagnia in questo anno giubilare a coloro che sentono di appartenere in qualche maniera alla grande famiglia dei Missionari OMI. P. Angelo, perché un Calendario oblato 2016? Da dove nasce questa idea? L’idea di un calendario particolare per il 2016, in occasione del secondo centenario della fondazione degli Oblati, non è un’idea molto originale. Prima di tutto perché da diverso tempo il Santuario dell’Assunta di S. Maria a Vico, ogni anno, ha dato vita a un calendario con le immagini più significative della vita oblata, parrocchiale ed ecclesiale. Avendo poi a disposizione il ricco archivio della comunità che ha accolto la nascente provincia italiana OMI nel 1925, mi ha sempre colpito come le
7 P Théodore Labouré
6 Mons. Augustin Dontenwill
(1932-1944)
1 S. Eugenio de Mazenod (1816-1861)
(1908-1931)
2 P. Joseph Fabre (1861-1892)
5 P. Auguste Lavillardière (1906-1908)
4 P. Cassien Augier
3 P. Louis Soullier
(1898-1906)
(1893-1897)
generazioni degli Oblati precedenti siano riuscite a lasciare traccia dei grandi avvenimenti della loro storia, anche con mezzi meno sofisticati dei nostri. Amalgamando insieme questi due motivi è nata l’idea di proporre un calendario che ci aiuta a dare uno sguardo al passato ed insieme testimoniare ai posteri la grande occasione che la generazione presente degli Oblati vive: il 200° compleanno di vita oblata nel mondo. Come hai lavorato per la composizione del calendario? Cosa hai tenuto presente in particolare? Il lavoro non è certo mancato, ma mi ha guidato un’intuizione che mi ha sempre aiutato nella mia vita: avere un’idea, crederci veramente, lavorarci seriamente. Ho tentato di mettere in risalto persone e fatti che hanno illustrato la vita della missione oblata in questi duecento anni. È solo una pal-
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Calabria. I giovani a largo
Da alcuni anni, nella comunità oblata di Cosenza, si svolgono, con cadenza mensile, gli incontri dei “Giovani a largo”. Così si identifica un gruppo di ragazzi dai 18 anni in su, di provenienze diverse (da qui il modo di dire “a largo” per indicare un ampio raggio d’azione) che si ritrova a motivo di un ‘contatto’ con la vita oblata, che sia stato nell’attività nelle scuole, all’università o presso la chiesa di san Domenico, o attraverso i ragazzi dell’ MGC. A questi appuntamenti, partecipano anche piccoli gruppi incontrati durante le missioni giovanili e che vogliono mantenere un rapporto di condivisione col mondo oblato. Gli incontri sono un’occasione per approfondire la Parola di Dio, anche attraverso gli strumenti della comunione, della preghiera, della testimonianza diretta, e sono accompagnati da momenti di fraternità e festa, proprio a ricordare la bellezza di ogni nuovo incontro. Per la comunità oblata e per l’MGC sono diventati occasione di missione “in casa”: un appuntamento di gratuità e amicizia, che ha portato in questi anni molta diversità, novità e confronto con realtà ed esperienze ecclesiali. Si è creato un giro di rapporti “a largo” che si realizza ad ogni incontro attraverso persone nuove. Con il cammino dei “giovani a largo”, alcuni ragazzi maturano, il desiderio di mettersi in gioco di più e far parte di un cerchio più stretto intorno al carisma. Saverio racconta: “I giovani a largo sono stati per me un passaggio fondamentale nel capire che si può essere cristiani radicalmente e che per poterlo fare è necessaria una dimensione
comunitaria che dia ad ognuno modo di avere la forza di vivere il Vangelo. Ho conosciuto questa realtà casualmente, frequentando la chiesa di san Domenico, in cui già avevo occasione di notare, durante la celebrazione della messa, la presenza di ragazzi che si distinguevano non solo per il modo gioioso di animarla, ma anche per come stavano insieme. Affascinato da ciò che avevo visto, decisi di partecipare all’incontro “giovani a largo” aperto a tutti. Appena arrivato, con mio stupore ho trovato una sala colma di ragazzi che, nel modo di porsi nei miei confronti e di stare insieme tra loro, sembravano conoscermi da una vita. Mi volevano bene… e li conoscevo per la prima volta! Nell’incontro ciò che mi stupì fu il modo in cui veniva affrontato il tema. Pur essendo legato ad un passo biblico o evangelico, a qualcosa scritto almeno 2000 anni fa, seppur per ispirazione divina, riuscivo a capire che quella parola parlava a me, era stata scritta (anche) per me e poteva avere un
impatto sulla mia vita. Questa sensazione veniva avvalorata dalla presenza di due momenti forti: la testimonianza di un’esperienza concreta, raccontata da una persona che aveva vissuto sulla propria pelle il richiamo di Dio. Mi rendevo così conto di come quelle parole potessero cambiare la vita delle persone… in meglio! In secondo luogo la possibilità di condividere in piccoli gruppi la nostra esperienza su quel tema specifico e, più in generale, di Dio. Momento per me singolare, perché, venendo da un cattolicesimo praticato a livello individuale, non ero abituato a poter parlare delle “cose di Dio” con altre persone, perdendo una grande opportunità di crescita nella fede. Ognuno di noi è portatore di un’esperienza preziosa perché frutto del rapporto filiale con Dio, unico per definizione, che acquista valore e può dare frutto in un solo caso: se viene donata. Parlare di quei momenti in cui sentivo che Dio mi chiamava in maniera individuale ha contribuito ad aumentare il
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mio grado di consapevolezza della fede e del cammino che sto compiendo. Partecipare agli incontri dei “giovani a largo” mi ha aiutato a vivere quella che era la grande assente dalla mia vita di fede: la dimensione comunitaria, aprendomi poi le porte verso un cammino più stabile nell’ MGC in cui, pur con i limiti e le cadute, sto avendo l’occasione di crescere nel rapporto con Dio, migliorando me stesso e riuscendo ad amare chi è al mio fianco”. Francesca Canturi
Messina. GiovanInsieme al ‘Basile’
A Messina da qualche anno l’MGC, insieme con i missionari Oblati,
l’AMMI e altri adulti è impegnato in un’iniziativa stimolante ed arricchente: l’organizzazione di quattro giornate tematiche presso il Liceo artistico Basile dal titolo “GiovanInsieme”. Fanno parte della macchina organizzativa anche alcuni ragazzi di questo e di altri licei della città e ciò favorisce un costruttivo scambio di idee e diversi punti di vista già prima di vivere le giornate. Le giornate “GiovanInsieme” si svolgono di sabato e sono caratterizzate da tre tempi: la prima parte della mattinata, con un momento di riflessione, l’approfondimento di un tema e la testimonianza di chi, quel tema, lo vive ogni giorno; la seconda parte della mattina, in cui i giovani si dividono in diversi laboratori artistici (canto, pittura, scultura, fumetto, scrittura creativa) e, dando spazio alla creatività, si impegnano a creare qualcosa che condensi il tema della giornata; infine, il pomeriggio, momento di condivisione dei frutti dei diversi laboratori. A conclusione della giornata, un padre oblato celebra la messa. Le tematiche affrontate lo scorso anno (libertà, solidarietà, giustizia) sono state piuttosto impegnative e ciascuna di queste giornate ha avuto vari ospiti, tra cui esponenti di “AddioPizzo Messina”
e i volontari di un centro di recupero per tossicodipendenti. Delle quattro giornate, l’ultima è stata preparata esclusivamente dai giovani proponendo una riflessione su cosa significhi “scegliere” e, ancor di più, “scegliere ciò che è giusto”. Queste giornate sono importanti per l’MGC di Messina, perché rappresentano la nostra “terra di missione”: andare dove ci sono giovani in attesa, giovani senza speranze, senza sorriso; fare un passo verso di loro, capendo che questo significa essere missionari, anche alla nostra età. Stare con i giovani, sorridere e scherzare, ma anche riflettere e costruire… Il percorso dello scorso anno ha insegnato che è possibile scardinare le mura dell’indifferenza con la gioia che solo Dio sa donare. Due ragazze che hanno partecipato alle giornate raccontano: “GiovanInsieme è un modo divertente e coinvolgente per affrontare tematiche che interessano molto l’età adolescenziale, approfondendole anche attraverso le testimonianze dirette di alcune persone che sono state coinvolte da queste tematiche” (Lucia, Liceo Basile). “Le giornate “GiovanInsieme” sono un ottimo modo per affrontare tematiche profonde attraverso le varie forme d’arte e quindi un modo diverso di comunicare con gli altri, ma che arriva a tutti. E’ un’esperienza ricca che continua a regalare emozioni.” (Ilenia, Mgc Messina). La prima giornata di quest’anno ha avuto come tema la dipendenza, declinata nelle sue varie forme. Domenico Pellegrino
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foto di Giovanni Chimirri, gio.chimirri@gmail.com testo di Luisa Miletta, luli89@libero.it
Ho un paio di occhiali da sole che metto sempre quando è nuvoloso. Li chiamo “gli occhiali dell’ottimismo”, perché mi fanno credere che ci sia il sole anche quando non c’è. Questa dolce illusione mi aiuta a vivere il grigio che c’è fuori con il sole che ho dentro, perché tutto sta nel ‘come’ si affrontano le situazioni, nella volontà di cercare sempre il lato positivo di ogni cosa, anche quando è difficile trovarlo, nell’abbattere la tristezza con un po’ di colore, nel profumare la vita con uno spruzzo di ottimismo. E basta poco. Come, ad esempio, affrontare la tempesta di neve con un ombrello arancione.
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fatti
Nei seminari con
p. Mario Borzaga
Animazione missionaria nei seminari della Lombardia di Dino Tessari OMI
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redo che l’esperienza di missionario in Indonesia sia stata la migliore preparazione per l’animazione missionaria e perciò ho accettato la richiesta dei superiori di mettermi a disposizione della Pontificia Unione Missionaria che in Italia si chiama “Missio consacrati”. Essa ha lo
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un organismo
missionario
La PONTIFICIA UNIONE MISSIONARIA (Pum) ha il compito di animare alla missione presbiteri, diaconi, religiosi e religiose, che, in forza del loro battesimo, della consacrazione sacerdotale e religiosa, sono chiamati a prolungare nel tempo e nello spazio la missione universale di Gesù. Essa opera affinché i pastori • coltivino una autentica spiritualità missionaria • inscrivano la loro azione pastorale nell’orizzonte della missione universale • siano animatori missionari del popolo di Dio
scopo di mantenere vivi nei sacerdoti e nei seminaristi lo spirito missionario, una particolare attenzione e amore alla chiesa diffusa su tutta la terra e l’impegno di annunciare il Vangelo a chi non ancora conosce l’amore del Signore e a chi lo ha dimenticato o lo rifiuta. L’animazione missionaria tra i seminaristi è affidata a rappresentanti di vari istituti missionari: Consolata, Comboniani, Saveriani, Oblati di Maria Immacolata, Padri Bianchi e la Società dei missionari d’Africa. Ad ogni rappresentante vengono affidati i seminari di due o tre regioni il cui numero varia dai 15 ai 20. La visita impegna circa 5 mesi.
• p romuovano, con opportune iniziative, la comunione tra le Chiese • s ’impegnino a suscitare vocazioni missionarie tra i giovani Un settore affidato alla cura della Pum è la formazione missionaria dei giovani che si preparano al sacerdozio. Essa promuove e sostiene • l ’inserimento della dimensione missionaria nei programmi formativi dei seminari e dei centri vocazionali • l a visita periodica di missionari nei seminari • l a nascita in ogni seminario di Gruppi di Animazione Missionaria
A sinistra, in apertura, seminaristi di Lodi. In alto, seminaristi di Brescia
Animazione missionaria I seminari della Lombardia li ho visitati quest’anno, quelli del Triveneto li visiterò il prossimo anno e quelli delle altre regioni li ho visitati già due volte. Sono passato, perciò, per decine e decine di seminari e sono stato accolto con grande fraternità. Ciò ha favorito il dialogo e soprattutto mi ha caricato di gioia nel trasmettere ciò che ho nel cuore per quanto riguarda la persona di Gesù e la sua missione. Cerco di rispondere a queste domande: “Cosa significa avere uno spirito missiona-
rio e agire con uno stile missionario?”. La prima risposta è rimettere al centro Gesù e fare in modo che Lui, incontrato e amato, riempia di gioia il nostro cuore fino a sentire l’urgenza e il coraggio di annunciarlo a tutti. Per questo la seconda risposta è riscoprire la passione per l’evangelizzazione. Essa è il motore che mantiene viva nella chiesa la spinta missionaria di Gesù e l’impegno della testimonianza e del coraggio apostolico. Una terza risposta consiste nel riscoprire la comunità,
cioè la vocazione comunitaria dell’essere cristiani e che per i sacerdoti, per i consacrati e per i seminaristi ha un nome nuovo e significativo: fraternità. La fraternità vera aiuta a vivere insieme la missione che è donare la testimonianza dell’amore comunitario e reciproco in cui si riconoscono i discepoli di Gesù. L’ultima risposta è andare incontro all’altro privilegiando i poveri. Essa aiuta ad entrare in maniera coraggiosa e discreta nel cuore dell’altro e nelle periferie dove gli ultimi, gli abbandonati e i poveri richiedono a gran voce la speranza e la salvezza che solo Gesù può dare pienamente. Mai però si deve dimenticare la grande periferia del mondo che non
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Attualità Luca e Gian rileggono luca la loro voca zione
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OMI
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n. 10 OTTOBRE 2015
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Fatti
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Dossier Gli OMI in Indonesia, Thaila ndia, Corea del Sud e Cina
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Attualità
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