Prezzo di copertina € 2,40 - aprile 2015 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012
Attualità
Dossier
Fatti
200 anni
Luca e Gianluca rileggono la loro vocazione
La solidarietà per le missioni estere: un resoconto
La recente assemblea della Provincia oblata Mediterranea
S. Eugenio raduna i primi compagni a Aix en Provence
MISSIONI
RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
OMI
n. 4 APRILE 2015
Sostenere la missione
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SOMMARIO MISSIONI OMI Rivista mensile di attualità fondata nel 1921 Anno 22 n.04 aprile 2015
attualità
La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250
Quella mattina in santa Maria in Campitelli
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Sacerdoti per sempre!
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di Fabio Ciardi OMI di Angelica Ciccone
EDITORE
Provincia d’Italia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata Via Egiziaca a Pizzofalcone, 30 80132 Napoli
Monsignor Blanchet una vita in Dio e per la chiesa
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Notizie in diretta dal mondo oblato
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di Alberto Gnemmi OMI
news
REDAZIONE
Via dei Prefetti, 34 00186 Roma tel. 06 6880 3436 fax 06 6880 5031 pax1902@gmail.com
a cura di Elio Filardo OMI
DIRETTORE RESPONSABILE
Pasquale Castrilli REDAZIONE
fatti
Salvo D’Orto, Elio Filardo, Gianluca Rizzaro, Adriano Titone
Mgc news
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Rileggere insieme il cammino
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Sant’Eugeno da Mazenod Padre e pastore
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di Salvo D’Orto OMI e Pasquale Castrilli OMI
COLLABORATORI
Claudio Carleo, Giovanni Chimirri, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris, Luisa Miletta, Sergio Natoli, Michele Palumbo
di Louis Lougen OMI
PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE
missioni
Elisabetta Delfini STAMPA
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Lettere al direttore
Tipolitografia Abilgraph - Roma
Lettere dai missionari
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FOTOGRAFIE
Qui Thailandia, Qui Spagna
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Si ringrazia Olycom www.olycom.it UFFICIO ABBONAMENTI
Via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) tel 06 9408777 - Valentina Valenzi rivista.missioni.omi@omi.it Italia (annuale) Estero (via aerea) Di amicizia Sostenitore
19 euro 40 euro 38 euro 70 euro
Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a: Missioni OMI Rivista dei Missionari OMI via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) Finito di stampare marzo 2015 Reg. trib. Roma n° 564/93 Associata USPI e FESMI www.missioniomi.it www.facebook.com/missioniomi
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dossier
Rispondere
DOSSIER
agli appelli della missione
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Una panoramica sui progetti realizzati dalla Procura delle Missioni estere nel 2014 di Angelica Ciccone angelica.ciccone@gmail.com
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a Provvidenza non conosce ostacoli. Non c’è crisi economica che tenga davanti ai progetti di Dio e anche lo scorso anno alla Procura delle Missioni lo abbiamo toccato con mano. Tante le necessità che nascono nei nostri territori di missione, a decine i bisogni che richiedono una risposta concreta. Annunciare il Vangelo spesso significa avere a cuore le esigenze di giustizia in un mondo sempre più ferito dalla povertà materiale, essere attenti alla promozione umana quando i valori sembrano sparire, far conoscere la speranza della risurrezione quando la realtà appare disperata. La Provvidenza anche in questo 2014 è stata presente con le sue abbondanti Grazie. Si è servita di decine, centinaia di benefattori e collaboratori che ci hanno sostenuto con il loro lavoro, la loro creatività, la loro disponibilità economica. Grazie ad essi siamo riusciti a dare vita e a portare avanti, ancora una volta, piccoli e grandi progetti di speranza dove gli appelli ci sono apparsi più urgenti. Ecco una panoramica sulle realizzazioni dell’ultimo anno, per ringraziare ciascuno della generosità, provando a non tralasciare nessuno.
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una foto per pensare 014_021.indd 14-15
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foto di Giovanni Chimirri, gio.chimirri@gmail.com testo di Luisa Miletta, luli89@libero.it
UNA FOTO PER PENSARE
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Si sa: il verde è il colore della tranquillità. La spiegazione scientifica di questo fenomeno risiede nel fatto che il verde viene focalizzato dal cristallino dell’occhio proprio sulla retina e quindi non richiede particolare sforzo di messa a fuoco da parte nostra. Il verde, quindi, non affatica la vista e crea un effetto calmante. Mi piace pensare che è per questo che Dio, all’atto della creazione, ha deciso di colorare di verde la natura: perché provassimo immediata serenità e pace interiore alla vista degli alberi, dei prati e delle colline. Di verde c’è bisogno per la nostra felicità. Diceva Tolstoj: “Felicità è trovarsi con la natura, vederla, parlarle”. 28
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Verde felicità 29
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editoriale Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com
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La nostra generosità
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Luca e Gianluca rileggono la loro vocazione
La solidarietà per le missioni estere: un resoconto
La recente assemblea della Provincia oblata Mediterranea
S. Eugenio raduna i primi compagni a Aix en Provence
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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA
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n. 4 APRILE 2015
Sostenere la missione
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esi fa al IV Convegno missionario nazionale, uno dei gruppi di lavoro era sull’informazione missionaria. Molte persone di buona volontà incaricate dal proprio Ufficio missionario diocesano di occuparsi di comunicazione per far conoscere protagonisti della missione, eventi e progetti. Presenti anche redattori di riviste missionarie italiane. Dal primo giro di opinioni risaltava, con una certa chiarezza, che i presenti, seppur tutti impegnati nel mondo missionario, avevano visioni della missione ed esigenze decisamente differenti. Si poteva assistere ad una grande e feconda varietà di opinioni. Due posizioni mi avevano lasciato perplesso. La prima fa ritenere “superata” e “antiquata” la carta stampata. Nell’odierno mondo digitale sembrerebbe che la stampa non abbia più senso. Si dimentica, forse, che la scrittura è alla base di ogni comunicazione, sia essa radiofonica, televisiva o sulla rete Internet. I “fondamentali” vanno appresi con dedizione e risultano utili per qualunque tipo di comunicazione. La scrittura sta alla comunicazione, come la corsa sta a qualsiasi sport. Si sa che per compiere qualunque disciplina sportiva, che sia il tennis, il pugilato, il canottaggio o la pallacanestro, è necessario quello che una volta si chiamava “il
fiato”. Inoltre, come attestano parecchi studi sui mass media, i mezzi di comunicazione non si divorano a vicenda e la comunicazione digitale non annulla quella scritta. Quando fu inventata la televisione si disse che la radio sarebbe scomparsa in pochi anni. Non è stato così. In occasione di quel laboratorio ci fu un secondo punto di perplessità. Un certo giornalismo missionario sembrerebbe snobbare la presenza, sulle proprie pagine, di richieste di fondi per progetti missionari a favore dei poveri. Le riviste, si pensa, devono fare un giornalismo “nobile” dove si parla di popoli, economie, situazioni politiche e sociali. A noi sembra, invece, che sulle riviste missionarie siano legittimi, e forse necessari, articoli che illustrano come vengono impiegati i fondi raccolti con la generosità degli italiani che sono utilizzati in maniera adeguata dai missionari.. Del resto è stato sempre così. Le riviste missionarie nascevano anche per quello che oggi chiameremmo con una parola nobile il fund rising, la raccolta di fondi. A noi sembra che un buon giornalismo missionario debba raccontare l’impegno di evangelizzazione della chiesa in missione, dar voce ai poveri, presentare testimoni, aiutare le persone a finalizzare la propria generosità. Che non manca anche in tempi di crisi come il nostro. ■
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lettere al direttore
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Senza Stella Da più parti è giunta la domanda sul significato dell’opera che appare in copertina di “Romanzo d’Amore”, il libro su p. Mario Borzaga pubblicato di recente. L’opera in copertina di Mirta De Simoni Lasta (in alto) è sintesi di quel romanzo di Amore, di vita e di passione, nel senso ampio di pienezza e di dolore, che ha vissuto p. Mario. Se si chiudono per un momento gli occhi e si prova a pensare ad un colore che rispecchi l’essenza di p. Borzaga, probabilmente il primo che si materializza nella nostra mente è il rosso. Rosso come slancio vitale, rosso come tensione dinamica, rosso come passione in pienezza di amore e di dolore. Ecco quindi che Senza Stella (polimaterico su tela, 100x70 cm, anno 2012), l’opera di copertina di “Romanzo d’Amore”
diviene naturale e rara sintesi di quel romanzo di Amore che è la vita di p. Mario. Valore emotivo e simbolico del colore. Grumi di colore in gioco di luce e di ombra, sovrapposizioni di pigmento, frammenti in moto continuo. Coloreluce, gesto-materia. Reale e metaforico come l’essere umano. Racconto-metafora di sentimenti prepotenti attraverso e oltre il tempo. “Nella pittura di Mirta De Simoni Lasta - sottolinea il critico Giuseppe Calliari
- si rivela un sentire forte: passione e donazione della vita sono uno stesso slancio. Nei suoi rossi si intrecciano opposte pulsioni vitali, dramma e desiderio si colgono inseparabili, uniti in un affermativo movimento di espansione”. Mirta De Simoni Lasta è nata a Cles (Tn); vive e lavora a Volano (Tn). Ha soggiornato alla Künstlerhaus e seguito i corsi all’Accademia internazionale di Salisburgo con docenti gli artisti cinesi
Zhou Brothers. L’invito al simposio “100 anni di biennale e di cinema - la presenza della Chiesa” a cura della Conferenza episcopale italiana ha segnato l’inizio di una riflessione teorica e di una sperimentazione operativa per un rinnovamento dell’arte liturgica in chiave contemporanea e innovativa. Ha conseguito il terzo premio al concorso CEI per la chiesa di Porto Recanati con menzione particolare della giuria. Dal 1975 presenta la sua ricerca in Italia, Europa, America e Singapore. È membro dell’Unione cattolica artisti italiani, sezione di Trento. È accademico di merito dell’Accademia de “i 500” di Roma. Marlies Miorelli Trento Grazie di queste note esplicative sul dipinto che fa da copertina al libro Romanzo d’Amore che offre al lettore l’itinerario
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Sul desk del direttore umano e spirituale di p. Mario Borzaga, Missionario Oblato di Maria Immacolata, martire in Laos ne 1960. Mentre auguriamo al libro un buon successo editoriale, attendiamo con gioia, insieme ai lettori di Missioni OMI, il giorno della beatificazione di p. Borzaga.
Le Missioni al popolo in Quaresima Ho notato che molte missioni popolari si svolgono nel tempo di Quaresima. Come mai? C’è un motivo particolare? Mario Marcianise (Ce)
VOTI PERPETUI DI ALESSANDRO E MARCEL Alessandro Scaglia e Marcel Thialène Sarr, due giovani scolastici oblati, hanno celebrato la loro consacrazione definitiva a Dio. lo scorso 28 febbraio, presso la cappella delle Suore Francescane Missionarie di Maria di Grottaferrata (Rm). CAMPI ESTIVI 2015 PER GIOVANI 10-18 luglio: Vallada agordina (Bl). Referente: p. Carmine Marrone OMI (carminemarrone@omimissio.net,
Ha ragione, caro Mario. Il periodo in cui si svolgono la maggior parte delle missioni al popolo è soprattutto il tempo ‘forte’ della Quaresima. C’è una vicinanza naturale tra i contenuti della Quaresima e quelli delle missioni parrocchiali. La missione propone, infatti, un ascolto più attento e approfondito della Parola di Dio, soprattutto attraverso
tel. 0984.28179). Campo maschile. 24 luglio-5 agosto: Medjugorie e Loreto (An). Referente: p. Luca Mancini OMI (manciniluca71@gmail.com, tel. 06 9387 300), Campo maschile. 27 luglio-1 agosto: Messina-Gesso. Referente: Antonella Feniello: (antonellafeniello@virgilio.it). Campo femminile. 17-21 agosto: Pellegrinaggio a Aix en Provence. Referente: p. Antonio D’Amore OMI (antoniodamore@gmail.com, tel. 0984.28179). Giovani MGC.
i Centri d’ascolto nelle famiglie, le liturgie e le assemblee. La missione è un progetto pastorale che aiuta alla conversione dei singoli credenti e delle comunità parrocchiali. Un’altra parola chiave delle missioni al popolo
Sotto, la croce che ricorda la misione popolare a Ponza (Lt) nella Quaresima 2013
è “riconciliazione”, l’invito a rappacificarsi con Dio, con il prossimo e con la propria coscienza. Uno slogan antico, ma significativo, recitava: “Missione: rapporti nuovi con Dio e tra noi”. Nel corso della loro storia, i Missionari Oblati di Maria Immacolata italiani hanno sempre animato missioni al popolo in tutta la penisola. Ancora oggi ci sono Oblati dediti a questo ministero che, come è stato scritto, “appartiene più di ogni altro” alla congregazione oblata, perché riporta ai tempi di S. Eugenio De Mazenod, che, con i suoi primi compagni, due secoli fa, animava missioni nel sud della Francia. Romero beato Ci uniamo alla gioia di tutta la chiesa per la beatificazione di mons. Oscar Romero, l’arcivescovo salvadoregno ucciso nel 1980. La beatificazione avverrà il 23 maggio a San Salvador.
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attualità
Sacerdoti per sempre!
Due vocazioni al sacerdozio che si realizzano: la testimonianza della bellezza di una vita donata
di Angelica Ciccone angelica.ciccone@gmail.com
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a gioia di una vita realizzata la vedi nello sguardo di chi, davanti ai grandi passi, sceglie di fare propria la volontà di Dio. La scorgi negli occhi degli sposi nel giorno del matrimonio, quando il cammino che li ha portati fino a lì ha avuto il sapore del Vangelo; è la stessa che traspare dallo sguardo di chi, dopo gli anni di formazione, è ordinato sacerdote. È la consapevolezza di aver aderito con la vita intera alla propria vocazione. Gianluca Rizzaro e Luca Polello sono diversi in tutto: fisico, carattere, talenti. Gianluca
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avere a cuore il futuro della
missione
A sinistra Gianluca in Senegal e Luca in una gita in montagna
è calabrese della provincia di Cosenza, geologo e grande appassionato di libri e calcio. Luca un lombardo della lomellina, fisico di talento e una bella passione per la musica. Li accomuna l’essere Missionari Oblati di Maria Immacolata e tifosi della Juve. Ma soprattutto hanno entrambi quegli occhi che esprimono la gioia per aver consegnato la propria vita a Dio attraverso l’ordinazione sacerdotale. Gianluca è stato ordinato lo scorso 6 dicembre da mons. Leonardo Bonanno, vescovo di San Marco Argentano-Scalea, nella sua parrocchia a Belvedere Marittimo (Cs). Luca due settimane dopo, il 20 dicembre, nella sua parrocchia a Robbio (Pv) da mons. Marco Arnolfo, arcivescovo di Vercelli. Entrambe le ordinazioni sono state precedute da una settimana di animazione missionaria che ha avuto bei frutti, che sono poi esplosi nelle celebrazioni e
I Missionari Oblati di Maria Immacolata vivono con gratitudine il dono delle vocazioni alla vita missionaria, frutto della generosità di giovani attratti dal carisma di Sant’Eugenio de Mazenod. La formazione di un giovane missionario dura circa otto anni e viene realizzata in parte nell’ambito della propria nazione e in parte attraverso un periodo prolungato all’estero. Durante questo tempo ci si prepara alla vita missionaria attraverso gli studi universitari, la vita comunitaria e le prime esperienze pastorali. È possibile dare un contributo
nelle feste di ordinazione che hanno raccolto centinaia di persone. Attraverso quali tappe hai capito in questi anni che Dio ti chiamava ad essere sacerdote missionario? Gianluca • Negli anni di formazione sono cresciuto nella vocazione oblata e missionaria, prendendo maggiormente coscienza dei miei limiti, ma anche dell’incredibile spinta che viene dall’esperienza comunitaria. Nell’ottobre 2012 sono partito per lo stage pastorale in Senegal, convinto di voler dedicare la mia vita a Dio come oblato e missionario ma, pur avendo compiuto gli studi per diventare sacerdote, quest’ennesima scelta non era ancora chiara nel mio cuore. Un giorno, verso la fine dello stage, ho accompagnato p. Carlo Andolfi in uno sperduto villaggio della Guinea-Bissau, distante quasi tre ore dalla comunità di Farim. Lì
economico finalizzato a sostenerne gli studi, gli spostamenti e le necessità quotidiane. È inoltre importante far fronte ai bisogni giornalieri delle diverse case di formazione che sono presenti in quasi tutte le nazioni della Provincia oblata Mediterranea (centri giovanili, prenoviziati, noviziati e scolasticati). La sfida della formazione è grande. L’avvenire della missione dipende dall’impegno che mettiamo nella formazione, sia dei giovani che dei formatori. Per informazioni è possibile contattare la Procura delle missioni estere scrivendo a: procuraomi@gmail.com oppure telefonando allo 06 6880 3436 in orario d’ufficio.
ho incontrato della gente che, insieme a noi, ha pregato il Rosario sotto l’albero più grande del villaggio. Dopo 4 anni di visite periodiche, p. Carlo si apprestava a lasciare Farim e, quindi, anche quel villaggio. Ricordo bene le sue parole: “Speriamo che qualche altro sacerdote s’incarichi di venire a trovare questa gente ogni tanto”. Ho sentito forte nel cuore la risposta: “Perché non io?”. Luca • Sono cresciuto nel contesto della vita parrocchiale del mio paese di origine. Ho iniziato ad avvicinarmi a Dio con il canto, suonando la chitarra, e giocando a calcio con i miei amici. Dall’estate del 1997 sono diventato animatore parrocchiale in oratorio, così ho incontrato quelli che sarebbero divenuti i miei più importanti amici, con i quali ho approfondito il mio percorso di fede cristiana. Di quei primi vent’anni sento una grazia
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attualità
Monsignor Blanchet
una vita in Dio e per la chiesa
di Alberto Gnemmi OMI alberto.gnemmi@omi.it
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una messa per
ricordare
Si è celebrata ad Aosta il 9 NOVEMBRE 2014, nella parrocchia oblata del Santuario di Maria SS. Immacolata, la messa del 40° anniversario della morte di mons. Maturino Blanchet. A presiedere la funzione domenicale delle 10:30 è stato p. Alberto Gnemmi, superiore provinciale dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, che ha tratteggiato, durante l’omelia, l’entusiasmante figura del vescovo oblato pubblicata in queste pagine. Davanti all’altare, di fronte ad un’assemblea parrocchiale numerosa e partecipe, è stata messa in risalto una storica fotografia di mons. Blanchet, che di norma si trova sulla sua tomba situata all’interno della stessa chiesa. Alla messa, concelebrata dalla comunità oblata
di Aosta, hanno preso parte i 23 futuri cresimandi che hanno rinnovato la loro professione di fede. Alcuni giornali locali hanno dato risalto all’evento. (AC)
A novembre si è celebrato il 40° anniversario della morte del vescovo oblato. Il ricordo della sua vita e del suo magistero
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a vissuto con una fede granitica la sua esistenza, amando senza riserve la chiesa e servendola, da sacerdote e vescovo, in uno spirito di assoluta obbedienza e povertà evangeliche. Questo, in sintesi, potrebbe essere il ritratto di mons. Maturino Blanchet, valdostano fino alle midolla, religioso dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, vescovo di Aosta dal 1946 al 1968. Era nato nella piccola frazione di Chevrot, comune di Gressan a pochi chilometri da Aosta, il 3 marzo 1892 da Pietro e Carolina Celesia. La famiglia, contadina come tutte quelle del contado, viveva la fede cristiana in un contesto sociale profondamente religioso. Maturino respira questo clima di fede, dove la pratica eucaristica, la devozio-
ne mariana e la pietà popolare nutrita dalla venerazione e dal culto per i santi scandiscono la vita delle famiglie in un tutt’uno con la realtà civile. Il lavoro agricolo della gente del borgo influenza la sua personalità, consolidando in lui uno spirito di sacrificio e concretezza che lo aiuteranno ad affrontare le tante responsabilità che la vita gli riserverà.
Verso il sacerdozio Nel 1904, a dodici anni, entra nel Seminario minore di Aosta e nel 1911 decide di entrare nella congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, che ha la sede del noviziato della Provincia oblata francese del Midi presso il Priorato di Saint-Pierre. Si consacra a Dio il 29 settembre 1912 e
subito dopo, per la prima volta, lascia l’amata Valle per iniziare gli studi teologici in vista del sacerdozio nello scolasticato a Torino. Trascorre lì un anno ed ecco che lo Scolasticato trova una nuova sede a S. Giorgio Canavese (To). Qui, per altri due anni, Maturino prega e studia duramente. Per il giovane Blanchet sembra avvicinarsi la meta dell’ordinazione, quando lo scoppio della Prima guerra mondiale viene ad interrompere il suo naturale cammino formativo. Con la “grande guerra”, Maturino è arruolato come “soldato addetto all’Ospedale di campo 058053, magazzino sanitario” ad Udine, dal novembre 1915 al settembre 1919. Quando rientra nella comunità di S. Giorgio Canavese per riprendere il cammino interrotto, è un uomo ma-
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Rispondere agli appelli della missione Una panoramica sui progetti realizzati dalla Procura delle Missioni estere nel 2014 di Angelica Ciccone angelica.ciccone@gmail.com
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a Provvidenza non conosce ostacoli. Non c’è crisi economica che tenga davanti ai progetti di Dio e anche lo scorso anno alla Procura delle Missioni lo abbiamo toccato con mano. Tante le necessità che nascono nei nostri territori di missione, a decine i bisogni che richiedono una risposta concreta. Annunciare il Vangelo spesso significa avere a cuore le esigenze di giustizia in un mondo sempre più ferito dalla povertà materiale, essere attenti alla promozione umana quando i valori sembrano sparire, far conoscere la speranza della risurrezione quando la realtà appare disperata. La Provvidenza anche in questo 2014 è stata presente con le sue abbondanti Grazie. Si è servita di decine, centinaia di benefattori e collaboratori che ci hanno sostenuto con il loro lavoro, la loro creatività, la loro disponibilità economica. Grazie ad essi siamo riusciti a dare vita e a portare avanti, ancora una volta, piccoli e grandi progetti di speranza dove gli appelli ci sono apparsi più urgenti. Ecco una panoramica sulle realizzazioni dell’ultimo anno, per ringraziare ciascuno della generosità, provando a non tralasciare nessuno.
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Notizie in diretta dal mondo oblato
messaggi Francia e notizie Oblati polacchi in ritiro a Aix dalle missioni al 16 al 22 gennaio la maggior parte dei superiori della
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provincia oblata polacca hanno partecipato al ritiro annuale svoltosi a Aix-en-Provence. Il tema Aix, la nostra Terra Santa Santa, è stato trattato con l’aiuto di p. Krzysztof Zielenda, attuale responsabile della comunità internazionale che risiede nel luogo dove si sono riuniti i primi Oblati insieme a S. Eugenio. Anche se il consiglio provinciale della provincia di Polonia aveva già fatto un ritiro ad Aix e qualche anno fa c’era stata “un’esperienza de Mazenod” di un mese in polacco, questo tipo di ritiro si è tenuto per la prima volta e molti dei partecipanti non erano mai stati in questo luogo così significativo per gli Oblati. La ristrutturazione dei locali sul Cours Mirabeau ha reso la casa molto accogliente con buoni spazi per l’alloggio e le riunioni. Inoltre la nuova comunità internazionale garantisce agli ospiti un clima di pace e di pace fraternità. Le mattinate del ritiro sono state dedicate agli interventi del predicatore, mentre di pomeriggio, come avviene di solito ad Aix, il gruppo ha
a cura di Elio Filardo OMI eliofilardo@omimissio.net
Spagna
Il Centro giovanile di Marino a Pozuelo Dal 13 al 18 febbraio la comunità di Pozuelo, nei presso di Madrid, ha ospitato i 5 giovani del Centro giovanile di Marino laziale (Roma) accompagnati da p. Luca Mancini. Sono stati giorni caratterizzati da un clima di semplicità e gioia che hanno contribuito a far crescere la comunione e la fraternità tra le due ‘comunità gemelle’ della
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INDONESIA Kaliori, un santuario accogliente
visitato i luoghi legati alla vita di S. Eugenio. Le serate sono state riservate alle riunioni. Gli Oblati hanno celebrato insieme la messa domenicale nella chiesa della missione e il momento culminante del ritiro è stata l’Eucaristia conclusiva sulla tomba del fondatore a Marsiglia. Il giorno precedente, il gruppo aveva visitato la Basilica di Notre Dame de la Garde e aveva celebrato messa al Calvaire, la prima casa oblata a Marsiglia. (fonte: omiworld.org)
Provincia mediterranea. Per la comunità di Marino è stato importante conoscere la realtà oblata spagnola visitando le comunità degli Oblati e delle Oblate nella zona di Madrid. La presenza e la testimonianza di vita dei giovani italiani, offerta soprattutto ad altri giovani, ha portato a Madrid una ventata di freschezza e novità. Si rafforza, così, la speranza che un giorno i giovani spagnoli possano trovare il coraggio di vivere un periodo prolungato di formazione cristiana e discernimento vocazionale nella comunità di Pozuelo (fonte: nosotrosomi.blogspot.com)
25 anni fa le colline di Kaliori erano deserte. Non c’era nulla, nemmeno l’acqua. Tuttavia gli operai che hanno costruito il santuario mariano hanno continuato a scavare e alla fine hanno trovato l’acqua per impastare il cemento necessario alla costruzione della grotta. Quando i lavori sono finiti, la sorgente ha smesso di scorrere. Questo fatto è stato considerato come un miracolo, un segno del favore e della benedizione di Dio per la costruzione del santuario mariano di Kaliori. Il santuario di Kaliori, situato nel centro di Java, accoglie i pellegrini per l’Eucaristia e la preghiera nella spaziosa grotta. Altri momenti come la Via Crucis, il rosario e la visita alle tombe di vescovi e sacerdoti, sono preziose occasioni di preghiera. Inoltre i pellegrini possono anche fare un ritiro e sostare in campeggio sul terreno del santuario. Chi lo desidera può visitare la casa degli anziani affidata alle suore Figlie di Maria e Giuseppe. Questo santuario nasce dall’iniziativa di alcuni cattolici che volevano avere un luogo di
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Spagna
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Prima oblazione di due giovani
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gata Kasprzak e Lidia Quirós il 21 febbraio scorso sono diventate Oblate di Maria Immacolata. Hanno fatto la loro prima oblazione nella parrocchia di Santa Maria del Silencio, a Madrid accompagnate dalle loro famiglie e da sacerdoti diocesani, Oblati, amici e vicini di casa. Nel corso di una semplice celebrazione di famiglia è risuonata con forza la Parola di Dio mostrando che la chiamata alla vita religiosa è un’enorme tesoro. In alcuni momenti è stata fatta la traduzione in polacco per favorire la partecipazione anche della famiglia di Agata. La cerimonia religiosa è stata seguita dalla condivisione fraterna di una gustosa cena. (fonte: nosotrosomi.blogspot.com)
Contro le povertà a San Leandro
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enerdì 6 febbraio la parrocchia San Leandro di Madrid ha aderito alla campagna Manos Unidas contro la fame con la tradizionale cena della fame. Hanno partecipato persone di tutte le età per riflettere, pregare e mangiare insieme. Sono stati presentati il tema di quest’anno “Lottiamo contro la fame, aderisci?”, lo spot della campagna e il progetto al quale aderisce anche la parrocchia di San Leandro per la realizzazione di un dispensario ad Haiti. Le riflessioni dei gruppi sono state esposte a tutti i partecipanti insieme alle proposte con le quali s’intende combattere la povertà nel quotidiano. Man mano che esse erano menzionate, veniva cancellata una forma di povertà disegnata su un pannello. Infine è arrivato il momento della cena. I partecipanti si sono accontentati di un pugno di riso e di un bicchiere d’acqua, consegnando successivamente un’offerta a Manos Unidas. (fonte: nosotrosomi.blogspot.com)
preghiera mariana per i fedeli della parrocchia di Purwokerto, Timur. Il parroco, don Patrick McAnally, ha integrato questa proposta nel piano pastorale della parrocchia ed in seguito il santuario è diventato diocesano. Con il sostegno dei parrocchiani, don Patrick e altri Oblati, i padri Charles Burrows e John Casey, hanno comprato alcuni ettari di terreno e il 15 agosto 1988 è stata benedetta la prima pietra. L’8 dicembre 1989 il vescovo di Purwokerto ha inaugurato il santuario e lo ha affidato alla Oblati della provincia Indonesiana. Da allora gli Oblati forniscono fedelmente un servizio ai pellegrini e agli altri visitatori. La statua della Madonna presente nel santuario è stata benedetta da papa Giovanni Paolo II. Col passare degli anni si è ritenuto necessario rinnovare e ingrandire il santuario per ospitare le migliaia di pellegrini provenienti da tutto il paese. Il comitato di ristrutturazione ha cominciato a lavorare nel 2012 per la costruzione di una nuova grotta molto più grande e capace di contenere più di cento persone. Il santuario in questi 25 anni è stato una benedizione per la gente. Questa regione, un tempo arida e desolata, è ormai un luogo verdeggiante dove regna la pace. Entusiasta di questa trasformazione, il vescovo ha definito questo luogo “il Santuario di Maria, che con la sua fede, consola i suoi figli”. Il santuario è una risorsa anche per i poveri che lì vendono cibo e souvenir. (fonte: omiworld.org)
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UNA PASQUA
MISSIONARIA Ogni gruppo MGC, nelle varie zone d’Italia, si è preparato a vivere la settimana santa e la Pasqua per incontrare personalmente e comunitariamente Gesù, il Risorto. Dall’incontro con un povero alla stazione di Firenze, all’uovo di Pasqua MGC a Roma. Dalla tre-giorni nella Settimana santa a Taranto al ritiro di Quaresima a Cosenza con una forte testimonianza dall’Amazzonia.
Firenze La stazione di Santa Maria Novella, anche alla vigilia di Pasqua, è sempre la stessa. Corse ai binari, code alle biglietterie, baci, pianti e saluti festosi. Ma mentre le ruote dei trolley corrono veloci e i megafoni annunciano un ritardo, in un angolo qualcuno si prepara un modesto banchetto. G. è alla soglia dei 66 anni e molti di questi li ha vissuti in strada. La stazione di Firenze è una delle sue case e in un certo modo è affezionato a questi binari. «Ho un’ernia e un problema intestinale, in ospedale non mi hanno risolto nulla. Ma vado avanti». La vita sulle banchine non è facile, ma G. non vuole cambiarla. «Non ci penso neanche ad andare nei centri d’accoglienza. Sapete che
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fatti
Rileggere insieme
il cammino I lavori dell’Assemblea 2015 della Provincia mediterranea dei Missionari Oblati di Maria Immacolata di Salvo D’Orto OMI e Pasquale Castrilli OMI
È
la terza volta che “Il Carmelo” la casa dei padri carmelitani di Sassone di Ciampino (Rm), accoglie i Missionari Oblati di Maria Immacolata per un’assemblea provinciale. E’ avvenuto nel 2010, nel 2012 e dal 10 al 13 febbraio di quest’anno. Questa volta con una novità importante. Si trattava, infatti, della prima Assemblea della Provincia mediterranea, nata dell’unificazione delle Province oblate di Spagna e Italia. A partire dal
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provincia OMI
mediterranea
L’assemblea ha inteso fare il punto su questi anni e rilanciare il cammino per un’incisività missionaria ancora più forte
21 maggio 2012, questa nuova unità oblata, che abbraccia ben otto nazioni diverse, ha fatto i primi passi accompagnati da p. Alberto Gnemmi, allora eletto superiore provinciale e un consiglio di Oblati italiani e spagnoli. L’assemblea di febbraio ha inteso fare il punto su questi anni trascorsi insieme e, anche, rilanciare il cammino per un’integrazione e un’incisività missionaria ancora più forti. Tra i passi realizzati in questi anni, spiccano alcuni trasferimenti di Oblati tra territori appartenenti alle diverse ex province (3 Oblati italiani in Spagna, uno spagnolo in Italia, un Oblato dalla Romania in Venezuela, uno dal Senegal in Spagna), l’unificazione dell’economia, avendo adottato una stessa modalità di gestione a partire dal 1° gennaio 2014 e un lavoro comune nell’ambito della
QUALCHE DATO NUMERICO Dalla relazione di p. Alberto Gnemmi deduciamo alcuni dati numerici sulla Provincia mediterranea. I membri appartenenti alla provincia sono attualmente 256 (26 scolastici, 15 Oblati fratelli, 213 sacerdoti e 2 vescovi emeriti). Per quanto riguarda la distribuzione sui territori segnaliamo 129 OMI in Italia, 36 in Spagna, 3 in Romania, 2 in Marocco, 8 in Venezuela, 4 a Lourdes. In Senegal ci sono attualmente 57 Oblati (37 sacerdoti, 4 fratelli, 14 scolastici, 1 novizio, 1 scolastico in stage dal Brasile), in Uruguay sono 14 (12 sacerdoti, 1 fratello, 1 scolastico). Per quanto riguarda l’età media degli Oblati, in Italia è di 63,4 anni, in Spagna di 66,4 anni. Le comunità oblata con età media più giovane, tra le 21 italiane, togliendo le due case di formazione, sono Cosenza con 53 anni e S. Prisco (Ce) con 53, 6 anni. Quelle più anziane S. Giorgio Canavese (To) con 80, 1 anni di età media e S. Maria a Vico (Ce) con 78,3 anni. Delle 5 comunità sul territorio spagnolo, la più giovane è Pozuelo (Madrid) con 47,2 anni di età media, la più anziana Diego de Leon (Madrid) con 80,8 anni.
formazione continua e della pastorale giovanile.
I partecipanti I delegati, tra cui una decina di laici e consacrate appartenenti alla Famiglia oblata, sono stati complessivamente 83 provenienti da Italia, Spagna, Romania, Senegal, Guinea Bissau, Marocco (Sahara), Venezuela e Uruguay:
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fatti
Sant’Eugenio de Mazenod
Padre e pastore Il superiore generale dei Missionari OMI presenta il libro di p. Dino Tessari OMI sulla figura del fondatore e vescovo di Marsiglia di Louis Lougen OMI
U
n santo di due secoli fa ha ancora qualcosa da dire agli uomini e alle donne di oggi, soprattutto ai giovani e alle giovani? Se la domanda si fa più specifica, e riguarda Eugenio de Mazenod, la risposta è sicuramente positiva. Lo sarebbe forse per ogni santo, ma per lui posso affermarlo con certezza. La riprova è che ci sono migliaia di uomini e donne, di giovani e ragazze, in ogni parte del mondo, attratti dal suo ideale di vita, dal suo amore appassionato per Gesù e per Maria, dalla sua dedizione incondizionata alla chiesa e all’annuncio del Vangelo; migliaia di persone che ne condividono le scelte, lo seguono e come lui si pongono a servizio della missione. La sua vita si legge come un romanzo perché l’ha messa nelle mani di un “regista” che ha saputo guidarlo in un’av-
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SANT’EUGENIO DE MAZENOD. PADRE E PASTORE, edito dall’editrice VELAR di Gorle (Bg) ha visto la luce lo scorso 8 dicembre. Il testo è arricchito da numerose immagini su sant’Eugenio e sui luoghi chiave della sua vita: la Provenza, la città natale Aix-en-Provence e Marsiglia. «Chi lo leggerà si farà un’idea precisa sulla persona, sugli ideali e sulla santità del fondatore dei Missionari Oblati di Maria Immacolata», dice l’autore p. Dino Tessari OMI. «La prefazione di p. Lougen - continua p. Dino - è una pagina molto bella che presenta l’attualità di sant’ Eugenio». Il libro è stato scritto alla fine del primo anno di preparazione al 200° anniversario della fondazione degli Oblati che cadrà il 25 gennaio 2016. La copertina presenta l’immagine di Eugenio, giovane vescovo, con sullo sfondo la “Chiesa della missione” a Aix-en- Provence, dove nacque la sua famiglia religiosa. Per richiedere il libro ci si può rivolgere alla Casa provinciale dei Missionari OMI (via Tuscolana 73, 00044 Frascati, Roma) o si può scrivere all’autore all’indirizzo: Missionari OMI, via Tacconi 6, 40139 d 8,00 Bologna.
DINO TESSARI
SANT’EUGENIO DE MAZENOD
SANT’EUGENIO DE MAZENOD
importante
DINO TESSARI
un uomo
ISBN 978-88-6671-070-7
Padre e Pastore
9 788866 710707
ventura senza precedenti. Ci sono tutti gli elementi per creare un capolavoro ed in effetti il risultato è un’opera d’arte: la santità! Affronta una rivoluzione, l’esilio da una nazione all’altra, vicende familiari drammatiche che vedono naufragare il matrimonio dei genitori, una giovinezza brillante e insieme inquieta e insoddisfatta, l’incontro con imperatori e papi, con ragazzi di strada e pescivendole, la sfida di rinnovare una società smarrita e di offrire il suo contributo allo sviluppo di una grande città come Marsiglia, l’apertura delle frontiere fino agli estremi confini della terra.
Affidarsi a Dio Affidandosi ad un “regista” creativo come lo Spirito Santo si è reso disponibile a percorsi inediti, che mai egli avrebbe sognato e che lo porteranno ad esperienze intense: l’incontro con un Cristo vivo, con il quale intesserà
un rapporto personalissimo, l’incontro con persone che gli diventeranno amiche e verso le quali non temerà di mostrare tutto l’affetto, ma anche lo scontro con situazioni difficili, sofferenze e delusioni. Tutto colpa di quel cuore grande, di quell’amore veemente che non gli rende niente indifferente e tutto gli fa vivere con passione. Com’è lontana da Eugenio quella caricatura di una santità che si presenta tutta composta, scontata, distaccata dai drammi della vita, dalle sue gioie e dalle sue passioni. Non gli mancavano le doti per diventare qualcuno, per riuscire nella vita: bell’aspetto, educazione nobiliare, sensibilità, acutezza d’intelligenza, intuizione. Cos’è che ha fatto della sua vita un capolavoro? Penso sia stato, come ho appena accennato, la temerarietà di affidarsi a Dio perché lo conducesse per la via giusta. Ed ecco le sorprese. lui, così determinato, si con-
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200 anni
,
In cammino verso i 200 anni dalla nascita dei
Missionari OMI
Sant’Eugenio raduna i suoi compagni L’obiettivo è evidenziare i nostri valori comuni e quelli di ciascuno, coscienti che il lavoro in gruppo è molto più efficace di quello individuale. «Se volete andare in fretta, lavorate da soli! Ma se volete andare lontano, lavorate insieme», dice la saggezza africana.
Vivere come fratelli Di fronte a questo immenso compito, riunì intorno a sé alcuni sacerdoti animati dallo stesso zelo ardente per i più abbandonati. Li trascinò a “vivere insieme come fratelli” e a “imitare le virtù e gli esempi del nostro Salvatore Gesù
CONDIVISIONE Come entrare interamente nella «visione carismatica» di sant’Eugenio, in modo che ognuno possa contare sulla cooperazione dell’altro, nella realizzazione della sua vocazione apostolica? La nostra vita, il nostro ministero, la nostra comunità possano attirare alla congregazione nuovi membri per proseguire la missione che il Signore ci ha affidato di andare ad annunciare il Regno.
IMPEGNO Andare ‘due a due’ implica un accordo sul cammino da percorrere, sugli obiettivi da raggiungere. Prima di intraprendere un servizio o prima di partire per una missione, qualunque essa sia, ho bisogno di condividere con gli altri il mio progetto e chiedere le loro preghiere e il loro sostegno.
LA PAROLA DI DIO
L’invio dei settantadue
200 ANNI Missionari Oblati
di Maria Immacolata
1816-2016
Luca 10, 1-2 Cristo, dedicandosi soprattutto alla predicazione della Parola di Dio ai poveri”. In seguito li spinse ad impegnarsi definitivamente nell’opera delle missioni legandosi con i voti religiosi. Poco dopo accolse nella sua famiglia anche dei Fratelli, come veri figli. Furono queste le origini della Congregazione dei Missionari Oblati della Santissima e Immacolata Vergine Maria. Tra il 1815 e il 1816, il primo gruppo di missionari decide di seguire Gesù con lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione radicale degli Apostoli, continuare, come loro, l’annuncio del Vangelo. «Tutto dipende dal cominciar bene - scrive Eugenio a p. Tempier nella sua lettera del 9 ottobre 1815 -. Ci vuole unanimità perfetta di intenti, una stessa buona volontà, uno stesso disinteresse, in una parola una stessa abnegazione». Nel suo Mémoire justificatif, Eugenio scrive: «Mi occorrevano compagni votati a questo, che fossero capaci di penetrare nell’ispirazione che mi veniva dal Signore» (Rambert, I, p. 164). Al centro c’era l’ispirazione del Signore, comunicata ai suoi compagni, in modo che il cuore e gli spiriti di ciascuno potesse-
ro essere uniti in uno stesso ideale, una stessa missione. Il modo di realizzare questo era fondare una comunità specifica con alcune persone che avrebbero vissuto insieme, nella gioia e nell’amore reciproco: «La felicità ci aspetta in questa santa Società che avrà un cuor solo e un’anima sola» (a p. Tempier, 9 ottobre 1815). ■
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Damosso, P.
Romanzo D’Amore. Mario Borzaga San Paolo 2014, 15 euro
«Chi è Mario Borzaga? È la domanda che mi sono posto prima di scrivere questo libro. Come spiegare una profondità d’animo di cui non riesco a percepire il fondo, che cammina in parallelo alla leggerezza di un giovane bello, intelligente, pieno di vita, martire prima di compiere 28 anni, in un angolo sperduto di foresta in Laos, e mai più ritrovato? Una vita - quella di Mario Borzaga - sceneggiata come un romanzo, che lui stesso definisce Romanzo d’Amore». Paolo Damosso
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Gianfranco Ravasi (Merate, 1942), cardinale, è presidente del Pontificio consiglio per la cultura dal 2007. Biblista di fama mondiale, è stato Prefetto della Biblioteca Ambrosiana e docente di Sacra Scrittura alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale a Milano. Ha promosso la Fondazione Cortile dei Gentili, forum internazionale per il dialogo tra credenti e non credenti. Cura una rubrica biblica nella trasmissione Frontiere dello Spirito su Canale5 e collabora con diversi giornali tra i quali Il Sole 24 Ore, Avvenire e l’Espresso.
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