Missioni OMI, 05 maggio 2015, parziale

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Prezzo di copertina € 2,40 - maggio 2015 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012

Attualità

Dossier

Fatti

200 anni

P. Louis Lougen in vista del 200° dei Missionari OMI

Il rosario, teologia in ginocchio

P. Mimmo Di Meo racconta 20 anni in Uruguay

Maria Immacolata, madre della comunità apostolica

MISSIONI

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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

OMI

n. 5 MAGGIO 2015

IN PREGHIERA CON

Maria

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SOMMARIO MISSIONI OMI Rivista mensile di attualità fondata nel 1921 Anno 22 n.05 maggio 2015

attualità

La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

Le storie di Santa Maria Maggiore

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Conversione, santità e missione

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di Fabio Ciardi OMI

Christoph Heinemann OMI

EDITORE

Provincia d’Italia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata Via Egiziaca a Pizzofalcone, 30 80132 Napoli

Si può fare! Alla scoperta di Lettera Otto

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Notizie in diretta dal mondo oblato

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di Thomas Harris

news

REDAZIONE

Via dei Prefetti, 34 00186 Roma tel. 06 6880 3436 fax 06 6880 5031 pax1902@gmail.com

a cura di Elio Filardo OMI

DIRETTORE RESPONSABILE

Pasquale Castrilli REDAZIONE

fatti

Salvo D’Orto, Elio Filardo, Gianluca Rizzaro, Adriano Titone COLLABORATORI

Mgc news

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Sentirsi povero con i poveri

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La Ruta mariana

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di Angelica Ciccone

Claudio Carleo, Giovanni Chimirri, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris, Luisa Miletta, Sergio Natoli, Michele Palumbo

di Marina Tomarro

PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE

missioni

Elisabetta Delfini STAMPA

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Lettere al direttore

Tipolitografia Abilgraph - Roma

Lettere dai missionari

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FOTOGRAFIE

Qui Uruguay, Qui Senegal

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Si ringrazia Olycom www.olycom.it UFFICIO ABBONAMENTI

Via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) tel 06 9408777 - Valentina Valenzi rivista.missioni.omi@omi.it Italia (annuale) Estero (via aerea) Di amicizia Sostenitore

19 euro 40 euro 38 euro 70 euro

Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a: Missioni OMI Rivista dei Missionari OMI via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) Finito di stampare aprile 2015 Reg. trib. Roma n° 564/93 Associata USPI e FESMI www.missioniomi.it www.facebook.com/missioniomi

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dossier

IL ROSARI O

DOSSIER

preghiera di tutti

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Un commento ai misteri del Rosario di Pino Sorrentino OMI sorrentino.pino@omimissio.net

MISTERI GAUDIOSI 1° mistero L’annunciazione dell’angelo a Maria vergine Non si può nominare Nazareth senza un gioioso stupore: qui il Figlio di Dio diventa uomo. Qui si manifesta lo stile di Dio: la semplicità. Qui si rivela il mistero di Dio: Trinità d’Amore. Qui si manifesta il vero nome di Maria: amata da Dio; la sua missione: madre di Dio; il suo cuore: eccomi, con gioia e senza riserve. Come te, o Maria, voglio fidarmi di Dio, credere che Dio abbia un progetto d’amore per me e che diventare collaboratore di Dio sia la gioia più grande, la missione più feconda.

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una foto per pensare 014_021.indd 14-15

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foto di Giovanni Chimirri, gio.chimirri@gmail.com testo di Luisa Miletta, luli89@libero.it

UNA FOTO PER PENSARE

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Guardarsi negli occhi, incontrare la gente, ascoltare parole. Sono gesti che facciamo ogni giorno, a volte di fretta, a volte con più attenzione e tutti richiedono una cosa essenziale: l’altro. Per guardarsi negli occhi c’è bisogno di occhi diversi dai propri, per incontrare la gente c’è bisogno di persone e per ascoltare parole c’è bisogno di qualcuno che le pronunci. Forse non è facile rendersi conto che spesso c’è bisogno dell’altro anche per guardare sé stessi, per incontrare sé stessi, per ascoltare le proprie parole. L’altro è come uno specchio, che non riflette come siamo fuori, bensì come siamo dentro. 28

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Riflessi 29

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MISSIONI

editoriale di Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com

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Un lungo ritorno

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Attualità

Dossier

Fatti

200 anni

P. Louis Lougen in vista del 200° dei Missionari OMI

Il rosario, teologia in ginocchio

P. Mimmo Di Meo racconta 20 anni in Uruguay

Maria Immacolata, madre della comunità apostolica

MISSIONI

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RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

OMI

n. 5 MAGGIO 2015

IN PREGHIERA CON

Maria

ono quasi le 18. Per molti italiani un appuntamento quotidiano. Telecomando, sedia o poltrona, corona tra le mani. TV2000 si collega con il santuario di Lourdes, i Missionari Oblati di Maria Immacolata che fanno servizio al santuario, a turno guidano la preghiera del rosario in diretta dalla grotta. Ci si raccoglie in preghiera, la statua della Vergine di Lourdes, le luci della sera, i volti delle persone davanti alla grotta… Tutto aiuta al raccoglimento e alla contemplazione. In centinaia di famiglie italiane (o di origine italiana) si ripete questa “liturgia” quotidiana, fatta di tradizione, fede, devozione mariana. La preghiera del rosario accompagna le generazioni cristiane. Se da giovani emerge soprattutto il peso della ripetizione, più avanti negli anni la si apprezza e la si gusta un po’ di più. Maria accompagna chi lo recita a mettere a fuoco, nel proprio cuore, i momenti della vita di Gesù, misteri della fede. Madre di tutti, accompagna ciascun credente, quasi per mano, alla porta del figlio Gesù. E questo a tutte le latitudini. Lo sanno bene i missionari che sgranano la corona insieme ai cristiani delle missioni dove servono ed educano i figli di Dio. La preghiera del rosario ha una storia antica e unica. Furono i monaci cistercensi e l’Ordine dei Frati predicatori, i

domenicani, ad iniziarne la diffusione nel periodo del tardomedieoevo quando si usava porre una ghirlanda di rose sulle statue della Madonna. In quell’epoca nacquero anche le Confraternite del Santo Rosario con lo scopo di diffondere questa preghiera, Una tradizione vuole che la Madonna apparve allo stesso S. Domenico consegnandogli un rosario nel 1214. Tra i santi che hanno contribuito alla promozione di questa preghiera ricordiamo senz’altro S. Luigi Grignion de Montfort e il beato Bartolo Longo, fondatore del santuario di Pompei. Le apparizioni mariane a Lourdes e a Fatima concorsero ulteriormente alla conoscenza e alla diffusione di questa preghiera. Numerosi sono stati i Missionari Oblati di Maria Immacolata che hanno contribuito a far apprezzare il rosario dal popolo di Dio. La lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, nella quale papa Giovanni Paolo II proclamava l’Anno del rosario e introduceva i misteri della luce, affermava che il rosario “se riscoperto nel suo pieno significato porta al cuore stesso della vita cristiana” (n. 3). È come se la Madonna conducesse dolcemente ogni cristiano al Figlio e al Padre; una sorta di percorso circolare, un lungo ritorno a Dio, principio e fine. I nostri giorni illuminati dall’Eterno e a lui indirizzati. ■

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lettere al direttore

Un lavoro bellissimo 8,10: entro a scuola con la valigetta a tracolla. Dentro c’è anche la mia Bibbia che, con il passare degli anni si è andata rimpicciolendo nel formato… È diventata tascabile, ma ha comunque il suo peso… Entrando nell’atrio un sorriso per tutti è d’obbligo per iniziare bene la giornata! Nella piccola aula, ridipinta di fresco dai genitori degli alunni (la scuola non ha fondi per il benessere del “nostro futuro”) ci sono i banchi vuoti e allineati. Ancora pochissimi minuti di quiete. 8,20: la campanella suona all’impazzata per un tempo che sembra esagerato in un luogo frequentato da tutti fuorché i settantenni poco-udenti che rimangono fuori dalle vetrate. I nonni, per il momento, hanno assolto al loro compito. La tradizione vuole che i bambini arrivino di corsa in una gara senza tempo che ogni mattina si rinnova nonostante i rimproveri del personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA)

MISSIONI e nonostante i bambini abbiano, nel loro immediato futuro, un cospicuo numero di ore durante le quali saranno costretti a rimanere seduti: otto ore, turni da adulti anche per chi ha la mamma che non lavora… 8,30: la classe è piena a metà (sono un’inguaribile ottimista). 8,35: mentre aspetto i ritardatari svolgo qualche incombenza. Sto aggiornando il registro di classe quando una manciata di Puffi di gomma inonda la cattedra. Alzo gli occhi e lei, sguardo azzurro e sorriso sdentato, mi racconta qualcosa di sé. Questa bambina ha difficoltà a relazionarsi con i compagni, a concentrarsi e a portare a termine il suo

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lavoro. Ce ne sono tanti come lei, desiderosi di un’attenzione e di un affetto che a casa scarseggia. La ascolto ricambiando il suo sguardo, le regalo un sorriso e la “premio” con un compito: consegnare le cartelline con i libri di religione. “Grazie maestra!”. Un’altra, arrivando, mi saluta con un bacetto, come tante altre, ma questa bimba è preziosa: è con noi da un anno e ha dovuto subire le molestie sessuali da parte del padre con la madre consenziente. Rapportarsi con lei è una sfida: comunicarle il nostro affetto senza esagerare, cercando di insegnarle il giusto rapporto con gli adulti. Ora è affidata ad una

coppia generosa. A. invece, vive con due mamme e la sua vita, fra i compagni, è difficile, rendendola tale anche a noi, in classe. Iperattivo e con una limitata capacità di attenzione, dà fastidio a tutti e ha qualcosa da ridire su tutto. È alla ricerca di un equilibrio che lo identifichi e che gli dia la pace. 8,45: chi c’è, c’è… si comincia, “peggio per i ritardatari!” (incredibile quanto anche l’orario scolastico sia diventato “flessibile”). Ma poi, correzione dei compiti, riassunto delle puntate precedenti e… tutto concorre al bene di quanti arrivano tardi non per loro scelta. Tento di iniziare la lezione nonostante il

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moto perpetuo che agita i bambini: cade l’astuccio, si trascinano sedie e banchi… «ho la sedia troppo bassa!», «non ho portato il libro», «posso chiudere le tende?», «io oggi devo mangiare in bianco», «lui mi dà fastidio!», «non ho potuto fare i compiti», «fra un mese è il mio compleanno», «mio zio si chiama Giacomo come l’evangelista!»

-apostolo!- dico io, «sì, come l’apostolo!» (lo ricorderà?), «il mio cane sta male», «ieri ho visto il film di Gesù al catechismo!», «mi fa male la pancia», «mio nonno è in ospedale», «mi è caduto il dente!» (mostra la reliquia ancora sanguinolenta!)… Queste e decine di altre affermazioni/domande/ richieste mi soverchiano e tutte cominciano con la fatidica parola: maestra!

Ma siamo a Roma ed è ammesso anche un più sbrigativo “maè”! Ogni bambino la ripete svariate volte l’ora. Ore 8,50: ora basta aspettare! Uno, Due…un fuggi-fuggi generale accoglie il mio autorevole contare a voce alta. Ognuno di corsa al suo posto. Sanno che nessuno deve essere in piedi al mio tre! Quando tutti sono seduti, i libri sono aperti sul banco e nessun astuccio cade, nessuna sedia viene trascinata, sono state sedate tutte le liti e nessuno deve andare in bagno, il mio tono di voce si può abbassare, perché è il momento di parlare di Gesù! Le faccette attente con gli occhi che osservano ogni espressione del mio viso mi invitano a dare il

meglio di me. Incredibile accorgersi come la vita, le parole di un uomo chiamato Gesù vissuto duemila anni fa, riescano ancora ad affascinare, catturando l’attenzione di bambini iper tecnologici proiettati verso un futuro che, già a questa età, colgono incerto. Ma Gesù è una certezza, Gesù ama tutti, Lui non abbandona nessuno, neanche i più discoli; Gesù è una persona di cui ti puoi fidare, non si separa da te andando a vivere con un’altra mamma e non muore come i nonni. Parlando di Gesù riesco a comunicare la speranza. Questo è il mio lavoro: tanti bambini, tante storie che diventano la mia storia; le loro vite particolari e normali, rendono le mie giornate di lavoro “piene degli altri”, faticose, ma mai uguali, mai noiose. Un coinvolgente, bellissimo lavoro, grazie a Dio! Marina Falcone, AMMI Roma

A EXPO 2015

Uno stand della Santa Sede è presente a EXPO 2015, a Milano. È possibile avere informazioni sui contenuti e sul programma degli eventi collegandosi a www.expoholysee.org

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cartolina missionaria

La Roma di sant’Eugenio/4

Le storie di

Santa Maria Maggiore L’emozione delle numerose visite del fondatore degli OMI ad una delle quattro basiliche papali di Roma

M Fabio Ciardi OMI ciardif@gmail.com

ese di maggio, mese di Maria? Qualcuno ha un’idea di quante chiese a Roma sono dedicate alla Madonna? Sant’Eugenio ha visitato Santa Maria degli Angeli, santa Maria Nuova, santa Maria in Campitelli, sopra Minerva, in Monterone, in Trastevere, in Comedin… e naturalmente, la prima di tutte, Santa Ma-

ria Maggiore. Sono andato anch’io, il 15 agosto, a visitare quest’ultima. Alla messa delle 10, al canto dell’inno angelico - “Gloria in excelsis Deo…” - la neve scende sull’altare. Stessa nevicata a sera, al canto del Magnificat durante il vespro: si aprono i cassettoni del soffitto, dorati con le lamine del primo oro che era giunto dal Nuovo Mondo appena scoperto da Cristoforo Colombo, e da lì piovono petali bianchi: sembra proprio neve! Così ogni anno, a ricordo della famosa nevicata dell’anno 352. A papa Liberio e al rappresentante dell’imperatore di Costantinopoli la notte tra il 4 e il 5 agosto 352 era apparsa in sogno la Madonna chiedendo che si dedicasse a lei una chiesa sul colle dell’Aventino. La mattina i due si recarono sul colle e sulla cima del Cispio trovarono la neve, ma soltanto sul luogo dove si sarebbe dovuta costruire la chiesa. Maria era stata proclamata Madre di Dio e subito in Occidente si volle dedicarle una chiesa.

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Le visite di S. Eugenio Sant’Eugenio la visitò più volte durante il suo primo soggiorno romano. Il 20 novembre 1825 annota nel diario: “Non ho potuto resistere al desiderio di entrare ancora nella basilica di S. Maria Maggiore. L’ho visitata per una mezz’ora senza fissarmi su nessun aspetto in particolare: godevo della bellezza di questo edificio e, strada facendo, ho notato con estrema edificazione la sollecitudine di un grande numero di pellegrini che si avvicinavano in folla ai tribunali della penitenza… L’insieme di questo spettacolo mi edificava e mi colpiva allo stesso tempo”. Vi tornò tre giorni più tardi - era la quarta volta che vi entrava - fermandosi per un’ora intera, interessato a tutti i suoi particolari: “La si chiama anche Santa Maria ad Praesepe - scrive ancora nel diario - perché vi si conserva la mangiatoia di nostro Signore. La chiesa è sostenuta da 40 colonne antiche e ornata di mosaici. Un gran numero di papi hanno contribuito a ornarla e arricchirla di immensi tesori: Gregorio III, Adriano I, Leone III, Pasquale I, Gregorio IV. Nel 1188 Clemente III vi aggiunse il palazzo e Gregorio X vi costruì il campanile. Nel 1286 Nicola IV restaurò il palazzo e vi abitò. Infine Benedetto XIV fece di nuovo la facciata, il portico e restaurò la Chiesa e il palazzo. Impossibile entrare nei dettagli della bellezza dell’altare maggiore e delle due grandi cappelle laterali. Non ho mai visto marmi così belli come quelli che ornano la cappella della S. Vergine: l’occhio non ne era mai soddisfatto .

Le storie Dobbiamo proprio visitarla anche noi, e come lui lascarsi prendere dall’inconfondibile atmosfera mariana, contemplare i mosaici, l’immagine della Madonna Salus populi Romani… Potremmo ascoltare anche le storie che

A destra la ‘Sacra Culla’. Sotto una delle due file di colonne che divide l’interno della chiesa a tre navate

sempre si raccontano. Sapete dell’esarca Olimpio che voleva uccidere papa Martino I? Era programmato che quando il papa gli avrebbe dato la comunione lo scudiero di Olimpio avrebbe dovuto pugnalarlo, ma al momento concordato lo scudiero diventò improvvisamente cieco e l’esarca si convertì… Sapete di quando il prefetto Cencio con una banda di armati salì sull’altare, prese Gregorio VII e lo trascinò prigioniero nella torre? Il popolo, superato il primo momento di sbandamento e di terrore, liberò il suo vescovo che, uscito dalla torre, salvò il prefetto dal linciaggio e lo perdonò. Sapete perché una delle campane del campanile - il più alto di tutti i campanili di Roma - si chiama “la sperduta”? Perché i suoi rintocchi, di notte, aiutarono una pellegrina che si era perduta nella campagna circostante a ritrovare la strada. La donna lasciò una somma perché ogni notte, alle due, si suonas-

sero dei rintocchi per chi si fosse eventualmente smarrito (oggi la campana non la trovate più a Santa Maria Maggiore, ma in Vaticano, dove l’ha portata Leone XIII). Conoscete la tomba del Nigrita che si trova nella Cappella Cesi? Era l’ambasciatore del re del Congo mandato a Roma nel 1604 per ottenere missionari per il suo paese. Tre anni di viaggio… e morì il giorno prima di essere ricevuto dal papa. Ma la storia più bella che non ci stancheremo mai di raccontare è proprio quella della Madre di Dio che dà alla luce il figlio Gesù. E dovremmo raccontarcela giù, sotto l’altare della confessione, dove c’è la mangiatoia di Betlemme! O nella Cappella delle Reliquie, dove sono custodite alcune pietre della stalla, un po’ di fieno sul quale Maria depose Gesù, frammenti delle fasce nelle quali lo avvolse… O nella Cappella Sistina (non quella del Vaticano!) dove troviamo il più antico presepe romano, ■

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attualità

Conversione santità e missione

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Parla p. Louis Lougen, superiore generale dei Missionari Oblati di Maria Immacolata, in vista del 200° anniversario della congregazione oblata Christoph Heinemann OMI Sebastian Veits per gentile concessione della rivista oblata Der Weinberg. Germania

A

bbiamo dialogato con p. Louis Lougen, superiore generale dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. sul significato del lavoro missionario nel 2014, sulle preoccupazioni della chiesa per i sacerdoti e i giovani religiosi e sull’esempio di papa Francesco. Il prossimo anno, i Missionari Oblati di Maria Immacolata celebreranno il 200° anniversario della loro fondazione. Che cosa si può aggiungere allo spirito missionario degli inizi? L’ultimo Capitolo generale del nostro ordine ha posto la parola “conversione” come punto centrale. Se siamo disposti a pentirci, allora il nostro spirito si rinnova. Tale conversione è sempre necessaria. Una seconda cosa era importante per S. Eugenio de Mazenod, ovvero ciò a cui dobbiamo tendere: la ricerca della santità.

Conversione, santità e missione sono espressioni che non sono molto in voga oggi. Perché mai dovremmo ancora essere missionari? Per molte ragioni. Prendiamo l’esempio di papa Francesco. Ha lavato i piedi ai carcerati il giovedì santo. È andato a Lampedusa per incontrare i rifugiati e in un’altra parte dell’Italia ha visitato i disoccupati. Viviamo in un mondo frantumato. Un mondo di migranti, rifugiati, disoccupati, poveri e vittime della corruzione. Anzitutto il mondo non deve chiudere gli occhi. Il Santo Padre ci dice: guardate questo mondo! Non è Hollywood, non è solo il vestito di Yves Saint Laurent che indossiamo e la BMW che guidiamo. Tutti questi annunci pubblicitari che continuo a vedere negli aeroporti, diamanti, champagne e quant’altro, vogliono farci vedere che questo è ciò che significa la vita. Che cosa è la felicità? Questa non è la felicità! Penso

Sopra, reliquia del cuore di S. Eugenio. A fianco, Gruppo OMI, Germania 2003

che la gente lo sappia dentro di sé fin troppo bene. A volte ci vuole qualcuno che metta il dito nella piaga e dal punto di vista del credente ponga la domanda: “Come rispondere alle esigenze del mondo mentre andiamo tra la gente?”. La missione, in questo senso, comporta una testimonianza personale. Come dovrebbe essere questa testimonianza per diventare sempre più credibile? La risposta si trova nei voti religiosi di povertà, castità e obbedienza. Lo stato di povertà: u n elemento della nostra testimonianza deve essere la modestia e la semplicità. Non possiamo avere tutto ciò che ci propone la pubblicità.

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attualità

Si può fare! Alla scoperta di Lettera Otto

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foto e testi di Thomas Harris www.thomasharris.it

S

e entrate nel sito della Onlus Lettera Otto (www.letteraotto.it) troverete questa frase ad aprirvi la porta di un mondo speciale. L’ottava lettera dell’alfabeto è la “H” che, in questo caso, è usata per “handicap”. Nessun doppio senso, nessuno scherzo... una semplice presa di posizione! Si può fare! Questa cooperativa nasce nel 1990, a San Giovanni Valdarno (Fi), dall’idea di

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dossier

IL ROSARI O preghiera di tutti Un commento ai misteri del Rosario di Pino Sorrentino OMI sorrentino.pino@omimissio.net

MISTERI GAUDIOSI 1° mistero L’annunciazione dell’angelo a Maria vergine Non si può nominare Nazareth senza un gioioso stupore: qui il Figlio di Dio diventa uomo. Qui si manifesta lo stile di Dio: la semplicità. Qui si rivela il mistero di Dio: Trinità d’Amore. Qui si manifesta il vero nome di Maria: amata da Dio; la sua missione: madre di Dio; il suo cuore: eccomi, con gioia e senza riserve. Come te, o Maria, voglio fidarmi di Dio, credere che Dio abbia un progetto d’amore per me e che diventare collaboratore di Dio sia la gioia più grande, la missione più feconda.

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news

Notizie in diretta dal mondo oblato

messaggi Pakistan e notizie Gli Oblati in pericolo a marzo dalle missioni utti i media hanno riferito dell’attacco terroristico dello scorso 15

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marzo contro i cristiani riuniti in due chiese di Youhanabad, alla periferia di Lahore. Le vittime sono state numerose, 17 morti e più di 80 feriti, alcuni dei quali in condizioni critiche. Youhanabad è il più grande complesso cristiano del Pakistan dove più di 40 confessioni raggruppano 150mila persone, di cui circa il 35% sono cattolici. Ci sono diverse chiese e luoghi di culto. La chiesa cattolica e la chiesa del Pakistan la domenica mattina riuniscono rispettivamente 2.000 e 1.000 persone. I Missionari Oblati di Maria Immacolata del Pakistan vivono vicino questi luoghi e la casa che ospita gli studenti di filosofia non è lontana dalle chiese vittime degli attentati. Il superiore della delegazione missionaria, p. Derrick Warnakulasuriya, chiedendo solidarietà e preghiera ha detto che il 15 marzo “nella chiesa cattolica c’erano 1700 persone a messa e diverse centinaia nella chiesa di Cristo appartenente alla chiesa del Pakistan. Entrambi gli edifici di culto erano protetti dalla polizia, ma quando gli attentatori si sono fatti esplodere, il personale di polizia stava guardando una partita di cricket tra Pakistan e Irlanda valevole per la Coppa del mondo. Senza

a cura di Elio Filardo OMI eliofilardo@omimissio.net

Polonia

Grande successo per “Jonah”

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l 17 febbraio scorso circa 6mila persone hanno partecipato allo spettacolo “Jonah” presentato a Katowice in occasione del festival Zycia. L’autore, Mariusz Kozubek, ispirato dall’omonimo racconto biblico, ha raccontato in modo interessante la conversione degli abitanti della città di Ninive e la battaglia di Giona con se stesso e con Dio. La storia, presentata in nove scene, integra stili, combinazioni di ritmi musicali e suoni di origine ebraica, rock e pop. La coreografia è dinamica e le scene sono arricchite dall’interpretazione di danze, canti e testi che presentano la tempesta nel mare, il ventre della balena e la città di Ninive. “Jonah” è stato

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SPAGNA INCONTRO DELLA FAMIGLIA OBLATA

il coraggio di Akash, un giovane cattolico di 18 anni che ha affrontato i terroristi sacrificando la propria vita, centinaia di uomini, donne e bambini sarebbero morti in un bagno di sangue. Poco dopo, il secondo kamikaze è riuscito a sparare a tre poliziotti che proteggevano la chiesa di Cristo. Poi si è fatto esplodere, uccidendo se stesso e molti fedeli. I cristiani in collera hanno attaccato due sospetti terroristi, li hanno linciati e dato fuoco ai loro corpi. Altri hanno distrutto proprietà pubbliche e private. Il 17 marzo le vittime cristiane sono state sepolte in un clima di forte tensione. Tutti gli ingressi a Youhanabad erano bloccati. La popolazione ha passato la notte in bianco, specialmente i cristiani impauriti dalle folle musulmane che minacciavano di dare fuoco alla zona. I giovani studenti di filosofia sono stati mandati in una comunità vicina e il 18 marzo sono rientrati nelle rispettive famiglie, perché la situazione si stava deteriorando. La nostra situazione, già piuttosto critica, è stata aggravata dalle inquietanti dichiarazioni riportate dai canali di informazione di diverse moschee, per questo - conclude p. Derrick - ho detto agli Oblati che, almeno per qualche giorno, è bene tenersi pronti a partire”. (fonte: omiworld.org)

realizzato dagli ideatori di grandi spettacoli musicali come “Francesco, il discepolo di Assisi” ed “Exodus” insieme alla Comunità Niniwa in collaborazione con 150 giovani attori e cantanti, tra i quali alcuni professionisti, che hanno provato per diversi mesi. Il Festival Zycia è un evento per l’evangelizzazione dei giovani organizzato dal movimento Niniwa due volte all’anno in diverse città. Quest’anno, in occasione del decimo anniversario di Niniwa, i partecipanti provenienti dai gruppi che aderiscono al movimento erano circa 1.500. Del movimento Niniwa, attivo in una ventina di parrocchie polacche, fanno parte i giovani associati alla missione dei Missionari OMI. Il centro di Niniwa si trova a Kokotek, nei pressi di Lublino, nel sud della Polonia. (fonte: omiworld.org)

Dal 27 febbraio all’1 marzo a Jaén 71 persone, bambini, giovani e adulti, sono stati “chiamati a crescere”. Laici, religiosi e religiose ritrovandosi in occasione dell’incontro della famiglia oblata del 2015, sin dal primo momento, con l’aiuto di sr. Asunción Hinojosa, hanno risposto a questo invito. Sabato mattina p. Gilberto Piñon ha tenuto una meditazione sull’umanità di Cristo aprendo la riflessione sull’importanza di “crescere come esseri umani”. È seguito il tempo del deserto per meditare e la celebrazione penitenziale. Nel pomeriggio, un viaggio

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fatti

Sentirsi povero con i

poveri

I poveri, l’evangelizzazione, la comunità. Tre parole sintesi della vita in missione di p. Mimmo Di Meo, Oblato in Uruguay

di Angelica Ciccone angelica.ciccone@gmail.com

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uruguay

In Uruguay non esiste una religione ufficiale; chiesa e stato sono ufficialmente separati ed è garantita la libertà religiosa. Secondo uno studio condotto nel 2008 dall’Instituto Nacional de Estadística, il CATTOLICESIMO è la religione prevalente (45,7%); seguono i CRISTIANI NON CATTOLICI (9,0%), gli ANIMISTI e gli UMBANDISTI (i seguaci di una religione afro-brasiliana) e gli EBREI (0,4%). Gli osservatori politici considerano l’Uruguay il paese più laico delle Americhe. La chiesa non vi ha mai rivestito un ruolo preminente, nemmeno in epoca coloniale,

in pillole

osteggiata dalla fiera resistenza delle popolazioni indigene all’evangelizzazione.

NOME UFFICIALE REPUBBLICA ORIENTALE DELL’URUGUAY LINGUE UFFICIALI SPAGNOLO ALTRE LINGUE PORTOGHESE, ITALIANO CAPITALE MONTEVIDEO FORMA DI GOVERNO REPUBBLICA PRESIDENZIALE INDIPENDENZA DAL BRASILE, 25 AGOSTO 1825 INGRESSO NELL’ONU 18 DICEMBRE 1945 SUPERFICIE TOTALE 176.215 KM2

Montevideo

L’

Uruguay, un Paese grande poco più della metà dell’Italia con circa 3 milioni e 300mila abitanti. I Missionari Oblati di Maria Immacolata ci sono arrivati 85 anni fa, in un contesto già fortemente secolarizzato, con un’organizzazione statale laicista e la dimensione della fede relegata a “fatto privato”. Da allora le cose non sono molto cambiate e gli Oblati oggi si trovano a vivere la missione in un contesto di questo tipo. Tra gli Oblati presenti sul territorio, anche p. Mimmo Di Meo, di origini aversane e missionario in Uruguay da diversi anni. È possibile riassumere, in qualche maniera, la tua esperienza missionaria in America latina? Diciotto anni in Uruguay e trenta di oblazione non sono facili da sintetizzare. Forse si potrebbero riassumere in 3 parole: poveri, evangelizzare

e comunità. Poveri: perché in questi ultimi anni in Uruguay l’esperienza è principalmente essere a contatto con i poveri e, tra questi, i più poveri. In realtà si tratta non solo di una povertà materiale, ma anche della povertà di non conoscere Dio, la povertà di non avere Cristo come fondamento, ma anche quella base di valori come la famiglia o come un’amicizia profonda. E allora stare con i poveri significa farsi uno e - può sembrare strano ma è inevitabile, in questa mia esperienza missionaria in Uruguay - sentirsi povero, fare l’esperienza della povertà. È fare l’esperienza della mia povertà. A contatto con la gente, in questi anni, ho sperimentato la mia povertà, fatta a volte dei miei difetti - anche gli Oblati, anche i sacerdoti hanno difetti! - a volte della mia non piena fedeltà alla chiamata di Dio. La povertà a volte è fatta da tante piccole cose che ti fanno cadere e non

ti fanno essere all’altezza… e allora essere povero tra i poveri! E avere l’opportunità, tramite questa povertà, di sentirsi amato da Dio. Quindi sentirsi ricchi solo facendo questa esperienza della povertà, poter sperimentare la ricchezza che è Dio che ti dà la mano. Noi in Uruguay, molti lo sapranno, abbiamo il progetto del politecnico Talitakum, parola che significa, appunto, “alzati!”. Partendo dalla mia esperienza di povertà, sento costantemente un invito ad alzarmi, a fare un passo in più. Questo sentirsi povero alla fine fa fare l’esperienza della ricchezza. Qual è la seconda parola? Come seconda parola direi “evangelizzare”. Certo si può pensare: sei missionario e vai in Uruguay ad evangelizzare! Ma che significa evangelizzare? Credo che l’esperienza che dicevo a proposito della povertà dà

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fatti

Santuario di Pilar

La Ruta

mariana

Un pellegrinaggio mariano che tocca i santuari del Pilar (Saragozza), di Torreciudad (Huesca), di Lourdes (Francia), di Meritxell (Andorra) e di Montserrat (Barcellona) di Marina Tomarro Zenit

U

n cammino antico sulle tracce di Maria che parte dalla Spagna attraversa Andorra e arriva in Francia ai piedi dei Pirenei. È la Ruta mariana, antico percorso che abbraccia 5 tra i più celebri santuari mariani europei iniziando dal Pilar a Saragozza, passando da Torreciudad nella cittadina di Huesca, attraversando il Principato di Andorra dove c’è Meritxell e poi Barcellona con Montserrat, per giungere li dove in una grotta la Vergine è apparsa a Bernardette, Lourdes, lasciando il dono dell’acqua miracolosa. Questo itinerario, che ogni anno vede in tutto la presenza di oltre 12 milioni di pellegrini, è stato presentato lo scorso dicembre a Roma presso la

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tutte le

informazioni

CHE COS’È LA RUTA MARIANA? COME È NATA? DOVE DORMIRE? DOVE MANGIARE? COME ORGANIZZARE IL VIAGGIO? COSA VISITARE DURANTE IL PERCORSO? A queste e altre domande risponde il sito http://it.rutamariana. com in lingua italiana, francese, spagnola e inglese. Un sito ricco di utili informazioni, fotografie e recapiti, per rendere il pellegrinaggio autentico e confortevole allo stesso tempo. Sul

sito c’è uno spazio per condividere emozioni e impressioni ed eventualmente lasciare i ricordi fotografici. Si possono trovare anche i file PDF di alcune guide cartacee che comunque è possibile richiedere scrivendo a: Segreteria promozione “Ruta mariana”, C/Cádiz 12 B 5° B, 50004 Zaragoza, tel. +34 976 794225, info@rutamariana.com La Ruta offre una straordinaria ricchezza culturale, dalle cattedrali ai monasteri medioevali, da monumenti patrimonio dell’UNESCO alle chiese romaniche dei Pirenei, da castelli a musei e parchi naturali.

Santuario di Lourdes

Santuario di Lourdes

Santuario di Maritxell

Santuario di Terreciudad Santuario di Pilar

Santuario di Montserrat

Santuario di Terreciudad

Casa di Santa Francesca Romana. «La Ruta mariana - spiega Joaquín Bellido Millán, promotore della Ruta - è un percorso sia per i credenti che per gli appassionati di bellezze artistiche e del territorio. Infatti i paesaggi che caratterizzano i santuari sono davvero unici. Basta pensare ai Pirenei, che circondano più di uno di questi luoghi

sacri, o la bellezza del Parco Naturale della montagna di Montserrat, dove si venera “la Moreneta”. Tutto ciò è la forza di questo percorso turistico-religioso unico nel suo genere». La Ruta mariana può essere attraversata in diversi modi, in treno, a piedi o in bicicletta per alcuni tratti, partendo da uno dei cinque santuari e orga-

nizzandosi con programmi differenti. «In realtà - aggiunge Joaquín Bellido Millán - non esiste un itinerario chiuso. Percorrere la Ruta non significa che devono essere visitati i cinque santuari nello stesso tempo. Anche perché è difficile, dipende dai giorni disponibili, dalle risorse economiche. Si possono scegliere ad esempio due o tre mete

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200 anni

,

In cammino verso i 200 anni dalla nascita dei

Missionari OMI

Maria Immacolata, madre della comunità apostolica Preparate il luogo dell’incontro. Sul tavolo ponete un’immagine di Maria, un rosario, o un altro simbolo che si riferisce alla Madonna. Iniziate con un canto allo Spirito Santo o a Maria.

Costituzioni e regole oblate Maria Immacolata è la patrona della Congregazione. Docile allo Spirito, ella si è consacrata interamente, come umile serva, alla persona e all’opera del Salvatore. Nella Vergine, attenta ad accogliere Cristo per donarlo al mondo, di cui è la speranza, gli Oblati riconoscono il modello della fede della Chiesa e della propria fede. (Costituzione 10)

Un commento di p. Fernand Jetté OMI «Patrona della Congregazione» significa che Maria è allo stesso tempo colei che ci

CONDIVISIONE Qual è stato il tuo rapporto con Maria prima di conoscere il carisma oblato? Come vivi questo rapporto oggi nella famiglia oblata? Puoi condividere un’esperienza in cui hai sentito in modo speciale la presenza di Maria nella tua vita o in cui, col tuo amore verso Maria, sei stato in grado di aiutare un fratello in una situazione particolare?

IMPEGNO Una preghiera o un canto che aiuti a sentirsi protetti e guidati dall’amore materno di Maria, nostra madre comune.

LA PAROLA DI DIO

Gli apostoli uniti nella preghiera insieme a Maria

200 ANNI Missionari Oblati

di Maria Immacolata

1816-2016

Atti 1,12-14 protegge e ci custodisce, colei che intercede per noi in modo particolare presso il Figlio suo, e anche colei che per noi è: • modello della nostra oblazione: Fu docile allo Spirito, ha risposto con un «sì» incondizionato all’invito di Dio». Nell’amore e nella fede, Maria aderisce al disegno di Dio su di lei. Ella conserva gli avvenimenti, li medita nel suo cuore e si impegna affinché la volontà del Signore si compia. A questo siamo chiamati: diventare uomini della volontà di Dio, totalmente disponibili per rispondere alle sue chiamate. • modello del nostro zelo missionario. Maria ha ricevuto Gesù per darlo al mondo. Fu scelta per consegnarlo al mondo e accompagnarlo silenziosamente nella vita pubblica, nella passione e nella Pasqua. Il fiat di Maria fu un fiat missionario: accogliendo il Verbo di Dio, Maria si impegnava con lui nella missione per la salvezza universale. È lo scopo della nostra vita. Siamo chiamati a far crescere, «in unione con Maria Immacolata», una profonda «intimità con Cristo» (C. 36), a diventare «altri Gesù Cristo», per farlo conoscere agli uomini

e far loro scoprire «chi è Cristo» (C. 7). • modello della nostra fede. Maria precede la chiesa e noi stessi nel pellegrinaggio di fede. È allo stesso tempo figlia e madre della chiesa. Noi stessi, per la nostra fede, speranza e carità, siamo figli della chiesa e siamo chiamati, come Maria e con Maria, a cooperare alla grande opera della redenzione del mondo. ■

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David, V.

Sulle orme di Eugenio de Mazenod a Palermo

Vincenzo David

Sulle orme di Eugenio de Mazenod a Palermo

2015

Un libro con nuove ricerche sul breve periodo che il giovane Eugenio de Mazenod, futuro fondatore dei Missionari OMI e vescovo di Marsiglia, trascorse nel capoluogo siciliano dal 6 gennaio 1799 all’11 ottobre 1802. Una lettura interessante tra arte e storia.

DOVE

Missionari Oblati di Maria Immacolata

Il testo può essere richiesto all’autore Vincenzo David (enzodavid@virgilio.it) oppure a p. Sergio Natoli OMI (natolisergio@gmail.com, 091 6631450).

Campi giovani con i Missionari OMI

Estate 2015 Campo maschile DATA 10-18 luglio LUOGO Vallada agordina (Bl). REFERENTE p. Carmine Marrone OMI (carminemarrone@omimissio.net, tel. 0984.28179).

Campo femminile DATA 27 luglio-1 agosto LUOGO Messina-Gesso REFERENTE Antonella Feniello (antonellafeniello@virgilio.it)

Campo maschile DATA 24 luglio-5 agosto LUOGO Medjugorie e Loreto (An) REFERENTE p. Luca Mancini OMI (manciniluca71@gmail.com, tel. 06 938 7300)

Pellegrinaggio a Aix en Provence DATA 17-21 agosto LUOGO Aix en Provence REFERENTE p. Antonio D’Amore OMI (antoniodamore@gmail.com, tel. 0984 28179)

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LE NOSTRE COMUNITÀ,

THAILANDIA

CHRIST THE KING PARISH, P. BOX 15 LOEI 42000, THAILAND. TEL: +66 042 811794

missioniomi www.missioniomi.it www.omi.it 0IV_cop_05_2015.indd 3

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