Missioni OMI 10 2014 parziale

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attualità

dossier

fatti

missioni

Uruguay. Una speranza nel secolarismo

Missioni al popolo. Annunciare Cristo in Italia

Le biblioteche popolari a dorso d’asino

Qui Uruguay Qui Congo

MISSIONI

RIVISTA MENSILE DI ATTUALITÀ MISSIONARIA

OMI

Prezzo di copertina € 2,20 - ottobre 2014 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012

n. 10 OTTOBRE 2014

Periferia,

cuore della missione OTTOBRE MISSIONARIO 2014

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SOMMARIO MISSIONI OMI Rivista mensile di attualità fondata nel 1921 Anno 21 n.10 novembre 2014

attualità 6

Partire dagli ultimi

La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

a cura della redazione

EDITORE

Uruguy, un paese di cultura atea

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Notizie in diretta dal mondo oblato

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di Piero Gheddo PIME, Zenit

Provincia d’Italia dei Missionari Oblati di Maria Immacolata Via Egiziaca a Pizzofalcone, 30 80132 Napoli

news

REDAZIONE

Via dei Prefetti, 34 00186 Roma tel. 06 6880 3436 fax 06 6880 5031 pasquale.castrilli@poste.it

a cura di Elio Filardo OMI

Mgc news

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Asini, portatori di cultura

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Mario, amico di tanti

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Lettere al direttore

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Tipolitografia Abilgraph - Roma

Lettere dai missionari

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FOTOGRAFIE

Qui Ciad, Qui Uruguay

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DIRETTORE RESPONSABILE

Pasquale Castrilli REDAZIONE

fatti

Salvo D’Orto, Elio Filardo, Gianluca Rizzaro, Adriano Titone COLLABORATORI

Alfonso Bartolotta, Claudio Carleo, Anna Cerro, Fabio Ciardi, Gennaro Cicchese, Angelica Ciccone, Luigi Mariano Guzzo, Thomas Harris, Sergio Natoli, Michele Palumbo

di Generoso D’Agnese

di Pasquale Castrilli OMI

PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE

missioni

Elisabetta Delfini STAMPA

Si ringrazia Olycom www.olycom.it UFFICIO ABBONAMENTI

Via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) tel 06 9408777 - Valentina Valenzi rivista.missioni.omi@omi.it Italia (annuale) Estero (via aerea) Di amicizia Sostenitore

17 euro 37 euro 35 euro 65 euro

Da versare su cc p n. 777003 Home Banking: IBAN IT49D0760103200000000777003 intestato a: Missioni OMI Rivista dei Missionari OMI via Tuscolana, 73 00044 Frascati (Roma) Finito di stampare ottobre 2014 Reg. trib. Roma n° 564/93 Associata USPI e FESMI www.missioniomi.it www.facebook.com/missioniomi

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dossier

a sua

madre

Se non vi dessi mie notizie, mamma carissima, forse stareste in preoccupazione; perciò vi scrivo due righe per dirvi che siamo giunti in porto in ottime condizioni di salute. Siamo oltremodo contenti dell’inizio della missione (alla

Missioni al popolo 2014 14 MISSIONI OMI · 10_2014

Le immagini di alcune missioni animate da Missionari Oblati di Maria Immacolata, giovani e adulti della famiglia oblata nel corso di quest’anno

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e Missioni popolari, le Missioni giovanili, sono sempre un forte tempo di annuncio e di rinnovamento. Uno strumento di evangelizzazione che appartiene forse più di ogni altro alla tradizione dei Missionari OMI che dai tempi di S. Eugenio de Mazenod animano missioni al popolo. In Italia da un secolo gli OMI organizzano progetti missionari sul territorio nazionale. In queste pagine una sorta di album fotografico di quattro missioni delle quali sono arrivate in redazione informazioni e foto.

periferia di Marsiglia). Continuate a pregare perché il bene si compia e tutti traggano profitto da una grazia così preziosa come quella offerta agli abitanti di questa cittadina. Ma poiché è necessario che io vi tratti un po’ come mamma, non dimenticherò di dirvi che mangiamo dell’ottimo pesce e non ci manca nulla per ciò che riguarda il corpo. Eugenio de Mazenod, 6 novembre 1821

DOSSIER

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Polaveno (Bs) All’inizio di quest’anno, la comunità missionaria di Passirano (Bs) ha organizzato delle Missioni popolari a Polaveno, un territorio di circa 2.600 abitanti della provincia di Brescia, suddiviso in quattro unità pastorali. Il 5 marzo, mercoledì delle Ceneri, cominciava la missione a S. Giovanni di Polaveno alla quale ho avuto la gioia di partecipare. Da questa missione mi sono rimaste nel cuore tante esperienze, volti, e sopratutto tanta gioia. L’esperienza più forte che faccio sempre durante le missioni è lasciarmi evan-

POLAVENO

a cura della redazione illustrazioni courtesy Elizabeth Wang http://www.radiantlight.org.uk

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una foto per pensare 014_021.indd 14-15

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UNA FOTO PER PENSARE

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Sali, scendi, inizia, finisci. Alti, bassi, giorni sì e giorni no. Disperazione e pianto, gioia e poesia. Generosità ed egoismo, bontà e crudeltà. Il nostro animo è un abisso insondabile, un intrigo di stanze luminose o spoglie, rimbombanti di canti melodiosi o dalle pareti rigate di lacrime. Tutto ci matura, ci fa crescere, ci prepara ad essere quella meraviglia presente da sempre nelle pieghe dell’eternità. Niente paura quando si avverte l’uno o l’altro movimento, perché da questi meandri si ricava molto: la compassione e l’amore per noi e per gli altri. Saranno questi sentimenti a farci capire la passione di Dio per noi creature, a farci percepire, noi e quelli in cammino sulla stessa strada, come figli attesi in Cielo.

foto di Alfonso Bartolotta OMI, albartem@yahoo.fr testo di Anna Cerro, annacerro@gmail.com

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I meandri

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MISSIONI

editoriale Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com

W Ottobre missionario 2014 “Periferie cuore della missione”

a i f a r g o e la g A

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Uruguay. Una speranza nel secolarismo

Missioni al popolo. Annunciare Cristo in Italia

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Prezzo di copertina € 2,20 - ottobre 2014 - Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in abbonamento postale – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, C/RM/68/2012

n. 10 OTTOBRE 2014

Periferia,

cuore della missione OTTOBRE MISSIONARIO 2014

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OMI

scuola in Italia si studia poco la geografia. I programmi ministeriali prevedono che i bambini di terza, quarta e quinta elementare continuino a studiare solamente l’Italia, il suo territorio, l’economia, le sue città, le regioni e via dicendo. Provate a chiedere ad un ragazzo delle scuole medie dove si trova la Thailandia o qual è la capitale del’Uruguay e vi troverete davanti a bocche mute o a grossolani errori. Eppure la geografia era materia di studio seria. Si partiva dall’Italia e, passando dal continente europeo, ci si apriva alla conoscenza dei continenti e del mondo. I ghiacci perenni dei poli, le foreste equatoriali, i monsoni distruttivi dell’Oriente… Spesso tra ragazzi si giocava a chi riconosceva per primo la bandiera di una nazione oppure ci si mostrava eruditi sull’incredibile nome della capitale della Mongolia: Ulan Bator. Consideriamo una perdita di conoscenza e cultura questo basso livello di conoscenze geografiche. Il ripiegamento su sé stessi, sia a livello individuale che civile, non ha condotto a crescite di alcun tipo. L’ignoranza è madre di stereotipi, pregiudizi, generalizzazioni e intolleranze. Conoscere le abitudini e le culture è esperienza ricca e feconda che aiuta a crescere e a relativizzare, a capire che il Pianeta è proprietà e patrimonio di tut-

ti. E poi la geografia è una materia che si presta alla curiosità alla conoscenza di ambienti e fenomeni inaspettati e a volte originali. Il mondo missionario assicura ancora un po’ alla nostra Italia quella buona dose di mondialità, di apertura e di conseguente solidarietà che fa di una nazione un popolo civile. È per questo che l’Ottobre missionario è sempre più necessario. Valica le frontiere della chiesa cattolica nazionale per mostrarsi come autentico servizio all’intera società italiana. Quest’anno si propone all’attenzione, alla preghiera e alla solidarietà delle comunità e dei singoli, il tema delle “periferie” tanto caro a papa Francesco. Nelle periferie ci sono risorse e ricchezze inaspettate di cui i missionari sono spesso testimoni diretti. Condividendo la vita dei poveri, annunciando loro la Buona Notizia di Cristo Redentore, affiancandoli con percorsi e progetti che valorizzano le risorse locali, essi contribuiscono a creare un mondo più giusto e più equo dove i valori, le persone e le relazioni contano più del denaro e degli investimenti. In Italia la passione missionaria e l’interesse per la missione alle genti, come si diceva un tempo, non si è spenta, ma è sicuramente diminuita. Che sia anche a causa della minore attenzione all’insegnamento della geografia? ■

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lettere al direttore

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Tre date per il centenario 13 ottobre 2013, 14/16, febbraio 2014; 25 maggio 2014. Date che rimarranno nella storia della casa oblata di S. Giorgio Canavese (To), sede per molti anni dello Studentato filosofico-teologico dei Missionari Oblati di Maria Immacolata. Le tre date ricordano il centenario dell’arrivo dei Missionari OMI a S. Giorgio. Il 1° luglio 1913, infatti, lo studentato fu trasferito da Torino, dove rimase per due anni, a S. Giorgio. Domenica 13 ottobre hanno avuto inizio i festeggiamenti: preceduti da una settimana di preparazione alla quale hanno partecipato mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, mons. Arrigo Miglio, arcivescovo di Cagliari, già vescovo di Ivrea e il nostro vescovo mons. Alessandro Staccioli. L’attuale vescovo di Ivrea,

mons. Edoardo Cerrato, ha presieduto la solenne concelebrazione nella chiesa parrocchiale di S. Giorgio con la partecipazione di alcuni Oblati e sacerdoti diocesani. Erano presenti il nostro vicario generale, p. Paolo Archiati, e p. Alberto Gnemmi, attuale provinciale. Il secondo momento, il 14, 15 e 16 febbraio con la presenza dei nostri scolastici di Vermicino e dei loro formatori che si sono incontrati con la popolazione di S. Giorgio, con i ragazzi dell’oratorio dando la loro testimonianza. Dulcis in fundo, si sono incontrati con i seminaristi di Ivrea in un fraterno e costruttivo

dialogo. Domenica 25 maggio abbiamo concluso i festeggiamenti. Erano presenti il nostro superiore generale, p. Louis Lougen, e il superiore provinciale, p. Gnemmi. Prima della celebrazione eucaristica, p. Lougen ha incontrato il gruppo missionario di S. Giorgio rivolgendo parole di incoraggiamento e ringraziamento, non soltanto per l’interessamento alle nostre missioni e ai missionari, ma anche per il sostegno dato ala formazione di due scolastici. Momento commovente è stato quando ci ha mostrato il crocifisso del Fondatore invitandoci a pregare per poi passarlo, perché

ognuno potesse baciarlo. Alle ore 17 nel cortile davanti al monumento del nostro Fondatore c’è stata la solenne concelebrazione presieduta dal superiore generale. Erano presenti mons. Staccioli, don Luca Meinardi arciprete di S. Giorgio, i padri della comunità e p. Vincenzo Sgambato che festeggiava il 50° di sacerdozio insieme a p. Mario Lombardi. Per l’occasione la popolazione di S. Giorgio è salita al convento. La liturgia è stata animata dalla corale della parrocchia. Al termine della celebrazione è stato distribuito uno scritto con una breve storia della casa di S. Giorgio. Mario Amadeo OMI

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20 anni per ascoltare, amare, annunciare La comunità AMMI “Testimonianza” di Catanzaro ha compiuto 20 anni. Da allora è al servizio dei poveri e della chiesa e s’impegna all’ascolto della Parola, all’amore per i fratelli, soprattutto gli ultimi, all’annuncio del vangelo. Sabato 28 e domenica 29 giugno 2014, Sant’Andrea Apostolo dello Jonio (Cz) ha fatto da sede per i festeggiamenti ed ha ospitato, presso la Villa della Fraternità, i membri del Consiglio nazionale AMMI; una rappresentanza delle comunità AMMI di Taranto, Messina e Roma; gli Oblati p. Angelo

Capuano, p. Roberto Bassu, p. David Lopez, p. Giovanni Fustaino, p. Carmine Marrone, p. Carlo Mattei; gli amici provenienti da Cosenza, Praia a mare e Cetraro. Il sabato pomeriggio è stato dedicato ad un momento di festa insieme ai bambini della scuola primaria di Badolato (Cz), le associazioni di mutuo aiuto familiare “Coloriamo l’arcobaleno” di Polistena (Rc) e A.Fa. Di. di Soverato (Cz). Si tratta di associazioni di famiglie e di una scuola che intraprendono percorsi di inclusione didattica. E’ importante rafforzare la rete di sensibilità a livello locale, mentre ci si occupa anche di realtà lontane

come il progetto scolastico per i bambini diversamente abili della Romania. La festa ha reso protagonisti gli stessi ospiti. Fondamentale è stato il contributo dei ragazzi dell’MGC con il “Circo Oblato” e di Liliana ed Alfredo, dell’AMMI di Messina, che hanno curato i giochi di prestigio. In serata, presso il teatro parrocchiale è stato proiettato un video che raccontava la vita di questi 20 anni ed infine un concerto di musica country/folk offerto dalle band The Crazy Wagons e Walking Trees di Polistena. Nell’occasione è stato lanciato un appello a quanti vorrebbero impegnarsi a sostenere il progetto scolastico in Romania.

L’offerta all’ingresso del teatro, il piccolo mercatino allestito da alcune mamme, la pesca missionaria, serviranno a sostenere le attività dei Missionari OMI in Romania e aiutare anche con un corso di formazione i docenti di Pitesti impegnati con alunni diversamente abili. Domenica mattina si è tenuto un incontro con l’intervento del presidente nazionale dell’AMMI, Stefano Dominici, seguito da un momento di condivisione in gruppi ed infine la messa, dove 13 nuovi associati hanno presentato all’altare il loro impegno. Sono Anna Maria di Cetraro; Stefania e Claudia di Praia a Mare; Franca, Loredana, Francesca e Lionello di Cosenza; Monica e Vincenzo, Katia e Salvatore di Catanzaro; Sabina e Maria Caterina di Badolato. Mimma Piroso

La missione su Youtube Una videopresentazione del messaggio di papa Francesco per l’88ma Giornata missionaria mondiale. La si trova cliccando www. youtube.com/watch?v =2hgQIVK89gg&feature =em-uploademail

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cartolina missionaria

Una fiammella arde a

Hong Kong R

di Fabio Ciardi OMI ciardif@gmail.com

icordo l’emozione di quando atterrai ad Hong Kong la prima volta, l’8 giugno 1991. A mano a mano che l’aereo si avvicinava mi vedevo venire incontro ad una ad una le verdi intatte isole che si affollano sempre più ravvicinate tra di loro, fino alla 236ma: Hong Kong. L’aereo allora scendeva proprio in centro città, planando in mezzo ai grattacieli. I collegamenti mi riportano a Kowloon nella casa degli Oblati, al quinto piano del college Notre Dame. È domenica. La grande sala della scuola si trasforma in chiesa. Si succedono messe in cinese, inglese, filippino. Quest’ultima è nel pomeriggio, ma fin dal primo mattino i filippini invadono casa e scuola e vi si accampano per tutta la giornata: cucinano, cantano, si tagliano i capelli, conversano tra di loro, si aiutano... La pastorale tra gli immigrati è uno dei principali ministeri degli Oblati in Hong Kong.

In alto, immigrate filippine alla messa domenicale nella scuola degli Oblati. A sinistra, p. John Waterspoon OMI a Temple Street e p . John King OMI

A casa p. Peter King mi racconta la sua lunga storia e dalla sua fuga, 70 anni fa, dalla Cina comunista. Lasciò Shanghai su un barcone fino a Hong Kong, dove fu ricacciato assieme agli altri come clandestino. Trovò asilo a Macao. Per tre mesi visse in un corridoio del seminario, poi le Filippine dove divenne prete. Iniziò a lavorare in una diocesi del Sud, fino a quando domandò di diventare Oblato. È sempre rimasto un “ribelle”, un prete controcorrente. Mi racconta di suo cugino, tenuto in prigione per trent’anni e poi nominato vescovo di Shanghai dal

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hong kong

La Legge fondamentale di HONG KONG SI BASA SULLA LEGGE INGLESE e quindi, in generale, gode di un alto livello di libertà civili. Il governo di Hong Kong rispetta, in generale, i diritti umani dei cittadini, anche se rimangono aperte alcune questioni fondamentali. Vi sono preoccupazioni per quanto riguarda la libertà di riunione, che è limitata da un’ordinanza pubblica. La polizia è stata talvolta accusata di usare una mano pesante nei confronti di manifestanti. Per quanto riguarda IL DIRITTO ALLA PRIVACY, una certa sorveglianza RIMANE LA PRINCIPALE PREOCCUPAZIONE.

in pillole

La censura di Internet ad Hong Kong opera sotto i diversi principi e le regole della Cina continentale. NOME UFFICIALE

LINGUA UFFICIALE FORMA DI GOVERNO DIPENDENZA SUPERFICIE TOTALE LE ACQUE

HONG KONG SPECIAL ADMINISTRATIVE REGION OF THE PEOPLE’S REPUBLIC OF CHINA CINESE, INGLESE REGIONE AMMINISTRATIVA SPECIALE CINA 1.104 KM² 4,6 %

Hong Kong governo cinese; è morto pochi giorni prima, riconciliato con la Chiesa di Roma, dalla quale non aveva mai voluto essere staccato: “Il governo - amava ripetere - mi considera troppo vicino al Vaticano e il Vaticano troppo vicino al governo”. Voleva sfatare il detto: “Un cristiano in più, un cinese in meno”. P. Peter continua a ripetere: «La nostra Chiesa è proprio come quella che voleva Gesù? Nelle Filippine si sono costruire grandi chiese con i soldi venuti dall’America e dall’Europa… Gesù ha mai costruito chiese? Anche qui a Hong Kong una volta che si sono costruite le chiese e le grandi opere si è soddisfatti. Ma la Chiesa è un’altra cosa, è il popolo di Dio, la famiglia unita dei figli di Dio… è questa che bisogna costruire!» Si festeggiano i 40 anni di sacerdozio di p. John Waterspoon. Vive in un quartiere povero, dove abitano drogati, spacciatori, prostitute… La strada principale, Temple street, è piena di vita. Sulla piccola porta dell’edificio nel quale p. John vive, si alternano stabilmente, una dopo l’altra, donne di strada. Quella che troviamo quando

arriviamo ci saluta cordialmente. «È la mia guardia del corpo», mi dice p. John sorridendo. Alle porte degli appartamenti, davanti ad altarini con le immagini degli antenati, bruciano bastoncini d’incenso. Il suo piccolo appartamento è stato abusivamente diviso tra quattro inquilini. Lui occupa una stanza piccola, ed è tutta la sua casa. Lì riceve i poveri, i tossicodipendenti, li invita alla sua mensa. Arrivato dall’Australia nel 1985 aveva iniziato a visitare i prigionieri vietnamiti, poi quelli nelle prigioni di Lantau dove allora gli Oblati avevano una parrocchia. Gli anni più belli li ha passati in Cina continentale, a Zhaoqing, lavorando con i bambini disabili. Espulso dalla Cina, dal 2009 svolge a tempo pieno il ministero di cappellano delle carceri a Hong Kong. Visita regolarmente le carceri maschili e i reparti carcerari degli ospedali, dove quasi la metà dei detenuti sono immigrati dalla Cina,

ma anche da Africa, Asia e America latina. «Prima di entrare ricordo le parole di Gesù: “Ero in carcere e mi avete visitato…” e chiedo la benedizione dello Spirito Santo». Stringe la mano a tutti, dà la benedizione di Gesù. «Sono pochissimi i cristiani, ma parlo ugualmente a tutti di Gesù. Ho preparato un libretto molto semplice, in cinese, inglese, spagnolo e vietnamita, con alcuni episodi evangelici e dei disegni. Presto sarà stampato in hundi, indonesiano, tagalog, urdu. Ai musulmani che me lo chiedono fornisco copie del Corano e di altri libri che mi procuro alla moschea. Quest’anno il giovedì santo ho lavato i piedi a 100 carcerati». In questo immenso mondo cinese gli Oblati mantengono viva la fiammella del Vangelo. Cos’è una fiammella per un miliardo e mezzo di persone? Quante ne potrà illuminare? Intanto quella piccola fiammella resta accesa. 

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attualità

Partire dagli ultimi Presentazione del tema della Giornata missionaria mondiale 2014

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a parola “periferie” ricorre frequentemente nel magistero di papa Francesco, che si è presentato come “venuto dalla fine del mondo” e che ci spinge continuamente a “uscire”, a creare nelle comunità le condizioni per favorire l’“inclusione”. Lui stesso non poteva che richiamare tutta la chiesa a raggiungere le “periferie esistenziali”: dimenticati, esclusi, stranieri, umanità insomma ai “margini” della nostra vita (ma possiamo considerarci “noi” centro?). Nel tema della prossima Giornata missionaria mondiale è contenuta una duplice “provocazione” per le nostre chiese locali: accogliere l’invito a uscire dal nostro modo di pensare e vivere, per essere chiesa attratta dai “lontani della terra”, per riscoprire il “cuore” della missionarietà, che è la gioia sperimentata dal missionario mentre evangelizza, sapendo che annunciando Gesù, tutti sono arricchiti e resi testimoni della gioia del Vangelo (= lieta notizia).

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Soffermiamoci sul termine “periferia” per assimilare quale stile viene richiamato con questo tema: la periferia è il cuore della missione della chiesa, è il cuore di ciò che vibra, ciò che raccoglie i desideri e le scelte dell’uomo, infatti chi pone il suo cuore nelle periferie è uno che esce continuamente dalle sue sicurezze e s’incammina verso l’altro che vive lontano da sé… Dio ci spinge a uscire da noi stessi per incontrare, nel volto dei fratelli, il suo stesso volto: “Ciò che avete fatto a uno di questi piccoli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40). Dio s’identifica coi miei fratelli… il cuore paterno di Dio vuole abitare tra gli ultimi… Andare / Uscire verso gli ultimi (poveri e peccatori) per i cristiani non vuol dire solo andare verso i fratelli e le sorelle, ma scoprire che Dio è già qui, Lui accanto all’umanità. Se le “peri-

Chi pone il cuore nelle periferie è uno che esce dalle sue sicurezze e si incammina verso l’altro che vive lontano da sè ferie” sono il “luogo” dove si converte la chiesa, andare verso le periferie (e abitarvi da poveri in mezzo ai poveri)

Il grande continente asiatico è una delle principali frontiere della missione. Nella foto di sinistra, fedeli ad un santuario in Sri Lanka. In alto, una comunità cristiana in Indonesia

significa far risuonare l’annuncio del Regno che libera dall’attaccamento disordinato nei confronti delle ricchezze… Nella settimana di formazione di Assisi, a fine agosto 2013, meditando il passo di Atti degli apostoli 3,4, è stato fatto notare che la guarigione dello storpio presso la porta del Tempio, è una immagine chiara del dinamismo che qui vogliamo illustrare: Gesù ordina all’uomo storpio: “Alzati, mettiti nel mezzo” (la periferia diventa il centro della scena, mentre Gesù si colloca in secondo piano). Gesù vuole che tutti guardino con benevolenza e con mise-

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dossier

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a sua

madre

Se non vi dessi mie notizie, mamma carissima, forse stareste in preoccupazione; perciò vi scrivo due righe per dirvi che siamo giunti in porto in ottime condizioni di salute. Siamo oltremodo contenti dell’inizio della missione (alla

Le immagini di alcune missioni animate da Missionari Oblati di Maria Immacolata, giovani e adulti della famiglia oblata nel corso di quest’anno

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e Missioni popolari, le Missioni giovanili, sono sempre un forte tempo di annuncio e di rinnovamento. Uno strumento di evangelizzazione che appartiene forse più di ogni altro alla tradizione dei Missionari OMI che dai tempi di S. Eugenio de Mazenod animano missioni al popolo. In Italia da un secolo gli OMI organizzano progetti missionari sul territorio nazionale. In queste pagine una sorta di album fotografico di quattro missioni delle quali sono arrivate in redazione informazioni e foto.

periferia di Marsiglia). Continuate a pregare perché il bene si compia e tutti traggano profitto da una grazia così preziosa come quella offerta agli abitanti di questa cittadina. Ma poiché è necessario che io vi tratti un po’ come mamma, non dimenticherò di dirvi che mangiamo dell’ottimo pesce e non ci manca nulla per ciò che riguarda il corpo. Eugenio de Mazenod, 6 novembre 1821

Polaveno (Bs) All’inizio di quest’anno, la comunità missionaria di Passirano (Bs) ha organizzato delle Missioni popolari a Polaveno, un territorio di circa 2.600 abitanti della provincia di Brescia, suddiviso in quattro unità pastorali. Il 5 marzo, mercoledì delle Ceneri, cominciava la missione a S. Giovanni di Polaveno alla quale ho avuto la gioia di partecipare. Da questa missione mi sono rimaste nel cuore tante esperienze, volti, e sopratutto tanta gioia. L’esperienza più forte che faccio sempre durante le missioni è lasciarmi evan-

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news

In diretta dal mondo oblato

messaggi Sri Lanka e notizie Centro oblato attaccato da monaci buddisti dalle missioni n gruppo di monaci buddisti radicali, il 4 agosto scorso ha fatto a cura di Elio Filardo OMI eliofilardo@omimissio.net

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irruzione nei locali del Centro per la società e la religione (CSR) a Colombo dove erano riuniti pacificamente missionari, preti, suore, laici, attivisti per i diritti umani, avvocati e rappresentanti di alcune ambasciate. L’incontro, convocato dall’organizzazione per i diritti umani Right to Life, aveva lo scopo di onorare le vittime della guerra, ma poco dopo un’ora dall’inizio è stato interrotto. La polizia, pur essendo stata sollecitata ad intervenire, si è limitata ad assistere agli abusi dei monaci nei locali del CSR notoriamente apprezzato da tutte le parti politiche e dalle varie confessioni religiose come luogo di promozione di democrazia e di pace. Il Centro, fondato da p. Tissa Balasuriya omi, ed attualmente diretto da un altro Oblato, p. Stephen Ashok, sempre in prima linea nella difesa della giustizia sociale, ha promosso costantemente la riconciliazione all’interno del Paese.

RD Congo

I laici si associano alla spiritualità degli Oblati

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omenica 13 luglio 22 laici, uomini e donne, membri dell’Associazione Missionaria Maria Immacolata (AMMI), si sono impegnati a vivere la fede cristiana secondo il carisma di S. Eugenio de Mazenod. Accompagnati dal loro assistente spirituale, p. Augustin Mulele, sono inseriti nelle diocesi Idiofa e Kikwit, della provincia di Bandundu, e nelle parrocchie affidate agli Oblati nell’arcidiocesi di Kinshasa. Il superiore provinciale, p. Abel Nsolo Omi, ha presieduto la messa nella chiesa di St. Éloi Kinshasa-Barumbu nel corso della quale i laici hanno espresso la volontà di vivere secondo la spiritualità oblata. P. Gilberto Piñón, assistente generale, incaricato della missione e dei laici associati, ha donato una medaglia di S.Eugenio de Mazenod ed ha ufficialmente consegnato lo statuto dell’associazione alla giornalista Désiré Baere che, eletta presidente della RD del Congo, ha promesso fedeltà alla dottrina della chiesa durante l’assemblea generale tenutasi due giorni prima allo scolasticato S. Eugenio de Mazenod di Kinshasa-Kintambo. P. Piñón in un suo intervento ha proposto una rilettura della storia dei protagonisti dell’evangelizzazione nella chiesa ed ha detto che è venuto “il momento dei laici”. (fonte: omiworld.org)

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SPAGNA

SINTONIZZATI

Per difendere questi valori p. Rohan Silva, superiore provinciale a Colombo, in un comunicato stampa ha dichiarato che i “responsabili del CSR condannano fermamente l’intrusione illegale nei suoi locali e domandano, in termini inequivocabili, alle autorità legali di agire secondo la legge del Paese verso coloro che operano contro i suoi principi, indipendentemente dal loro stato sociale”.

La vita ed il sacrificio dei beati Dal 5 al 13 luglio si è svolto a La Vecilla un campo giovabile al quale hanno partecipato ragazzi da Madrid, Malaga e Cadiz accompagnati dagli animatori, da quattro Oblati a due Oblate. “Sintonizate”, un titolo ispirato ai programmi televisivi, in poco più di una settimana ha aiutato i partecipanti, di età compresa tra i 9 ed i 22 anni, a “sintonizzare” la vita sulle frequenze di una comunità missionaria in cui Gesù è il centro. Lo stile è stato pratico passando per dinamiche e giochi di gruppo. Non sono mancati momenti di preghiera, di riflessione personale, le occasioni tipiche della vacanza come le escursioni lungo i fiumi ed una gita di un giorno a Leòn per uscire dal campo e mettersi alla prova nel mondo. Due giovani italiani del Movimento giovanile Costruire hanno partecipato al campo per vivere un’esperienza di comunione e di conoscenza reciproca delle realtà giovanili degli Oblati in Italia Spagna.

(fonte: omi.it)

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news

Stati Uniti d’America Chiusura di un santuario

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li Oblati partono ed il Santuario di Nostra Signora delle Grazie, da loro avviato 66 anni fa a Colebrook, nel New Hampshire, chiude. Ripensando all’inizio di questo servizio, fr. Richard P. Coté, ha scritto: “Nell’autunno del 1948, sono arrivato al noviziato di Colebrook per iniziare i miei studi e la formazione come Oblato. In quel periodo, i novizi stavano costruendo un santuario all’aperto dedicato alla Madonna, in riconoscimento delle innumerevoli benedizioni che aveva concesso alla nostra Congregazione. Il nuovo santuario fu presto dedicato alla Madonna delle Grazie nel corso di una celebrazione presieduta dal vescovo di Manchester, NH”. Nel 1976 i motociclisti hanno iniziato a frequentare il Santuario per la benedizione annuale delle loro moto. Hanno dato tempo, energie e denaro per la crescita del santuario. Nel 1986 hanno offerto una statua intitolata “motociclisti in preghiera”. Nel 1991 hanno commemorato il personale militare degli Stati Uniti che aveva partecipato all’operazione Tempesta del deserto ed in seguito, nell’autunno dello stesso anno, avevano costruito una torre di 7 metri in cima alla quale è stata posta da una croce. Il 24 marzo 2014, i padri William Antone e James Taggart hanno inviato quasi un migliaio di lettere in varie parti degli

Stati Uniti e del Canada, spiegando cosa stava per accadere e per esprimere la grande ammirazione nei confronti di coloro che hanno sostenuto e visitato il santuario. Nel 2014 il santuario ha vissuto una stagione accorciata che ha avuto inizio con la festa della mamma, l’11 maggio, e si è conclusa il 1° luglio. P. Henri Delisle, l’unico Oblato rimasto sul posto, ha garantito la celebrazione quotidiana della messa fino al giorno della partenza. La benedizione delle moto si è svolta domenica 29 giugno e l’ultima messa di ringraziamento è stata celebrata nel santuario domenica 13 luglio. (fonte: omiworld.org)

FRANCIA - Più del 22% dei pellegrinaggi organizzati a Lourdes sono italiani Sono accolti spiritualmente dai cappellani, Missionari Oblati di Maria Immacolata: Nicola Ventriglia, coordinatore, Palmiro Delalio, confessore ed accompagnatore dei seminaristi italiani e Roberto Villa, responsabile aggiunto del Servizio Giovani. I tre cappellani animano l’Angelus, ogni giorno alle 11.55, e, alle 18.00, il rosario trasmesso dalla Grotta, su TV Lourdes e TV 2000. Molti pellegrini scrivono loro dicendo: “Cari padri, fate parte della famiglia!”. “La conversione comincia sempre dalla confessione, vissuta come una grazia”, spiega p. Nicola Ventriglia che al santuario assicura anche la formazione spirituale degli hospitalier italiani. P. Nicola si sente come il dottor Dozous, all’epoca della 17ma apparizione: “Non ho visto la Vergine, ma la vedo in ciascuno”. Conclude: “Lourdes è la grazia del Vangelo!” (fonte: lourdes-france.org)

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mgc news

ROMANIA 2014 UN VIAGGIO INTERNAZIONALE

È stata un’esperienza internazionale, quella vissuta l’estate scorsa in Romania da tre giovani del Movimento giovanile Costruire (MGC): Antonella Francavilla ed Emily Scarpelli dalla Calabria, Andrea Cuminatto dalla Toscana. Non solo per essere stati tre settimane in missione all’estero, ma anche per averlo fatto assieme a giovani legati al carisma oblato di altri Paesi europei. Italia, Spagna, Francia e Repubblica Ceca si sono incontrate, nella veste di nove giovani, nella comunità rumena di Mărăcineni (Argeş), vicino a Pitesti, dal 14 luglio all’1 agosto. P. Pasquale Castrilli ci ha accompagnati in quest’esperienza, e lo stesso hanno fatto p. Tino Migliaccio dalla Spagna e p. Alfonso Bartolotta dalla Francia. La missione è stata divisa in 4 momenti. La prima settimana è stata di ambientazione e conoscenza reciproca. Mons. Cornel Damian, vescovo ausiliare di Bucarest ci ha dato il mandato ufficiale e i 4 oblati della comunità - p. Sante Ronchi, p. Elio Filardo, p. Damian Cimpoesu e p. Lucian Bosoi - ci hanno accolti a braccia aperte nella casa in cui tanti del movimento sono passati nel corso degli anni. In questa settimana abbiamo avuto occasione di animare i pomeriggi dei bambini che, dal paese e dalle campagne circostanti, venivano al “Monastero Sant’Eugenio” (il nome della comunità) per fare merenda e divertirsi insieme. La seconda settimana è stata il clou dell’esperienza, con il campo estivo per i giovanissimi, che ci ha messo di fronte a una gioventù apparentemente identica alla nostra, ma nel profondo così diversa da sconvolgerci. Alla fine del campo, ognuno di noi è stato ospitato per due giorni da diversi ragazzi che vi avevano partecipato, le cui famiglie si sono rese disponibili a farci vivere quest’esperienza di intercultura. Infine, gli ultimi giorni ci sono serviti per fare una valutazione del progetto. Andrea Cuminatto

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fatti

Asini

portatori di cultura

Gli “eroi” dell’alfabetizzazione hanno le orecchie lunghe. In molte zone rurali del mondo, libri e Internet arrivano sul dorso dei muli di Generoso D’Agnese gedag@email.it

M

eriterebbero premi importanti, forse il premio Nobel della letteratura e della pace. Meriterebbero di finire nei sussidiari. Ma nessuno si ricorderà di loro e nessuno darà loro medaglie. A loro basta un po’ di biada e qualche carota, oltre all’affetto dei padroni. Sono asini (e muli) che la storia la fanno invece conoscere, portandola sulla loro groppa sotto forma di libri. Sono gli asini delle librerie ambulanti e sono indissolubilmente legati ai loro “eroi” umani: uomini che hanno scelto di dedicare la vita alla diffusione del li-

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aiutare

$ 2 un libro di storia della lingua in dono per un bambino. $ 5 un dizionario amarico-inglese per bambini etiopi $ 21 aiuto a una scuola locale $ 500 un educatore etiope con una borsa di studio per la formazione di competenze librarie $ 750 acquisto di libri di storia della lingua etiopica e materiali di necessità per una biblioteca $ 3500 un anno di stipendio per un gestore di libreria etiope $ 15.000 realiazzazione di una libreria completamente funzionale con centinaio di libri WWW.ETHIOPIAREADS.ORG

si può

bro tra i villaggi sperduti dell’Africa e dell’America, permettendo a migliaia di bambini di accedere al Sapere e alle Storie, alla lettura e alle immagini, al Mondo senza frontiere racchiuso tra le righe della scrittura.

Le biblioteche ambulanti Si chiamano Luis Soriano, Christina Vieras, Yohannes Gebregeorgis, Obadiah Moyo, Thobani Gasela e da anni si dedicano alle biblioteche ambulanti per i bambini di Etiopia, Zimbabwe e Colombia. Ma si chiamano anche Alfa, Beto, Helena, Canela Chiquito, Cenizo e sono gli asinelli e i muli che da anni portano sulla loro groppa o trainano su carretti centinaia di libri. In Zimbabwe il Programma per le biblioteche rurali e lo sviluppo (RLRDP) da venti anni distribuisce libri e materiale scolastico ai bambini delle scuole rurali. Anni fa il governo ha smesso infatti di fornire libri alle scuole sparse nei villaggi e il trasporto librario, affidato ai somarelli, ha permesso di ribaltare una situazione negativa. Oggi lo Zimbabwe, grazie al programma ideato da Obadiah Moyo e affidato a librai ambulanti, come Thobani Gasela, è il Paese africano con il più alto tasso di alfabetizzazione. Il 92% dei bambini nel 2010 sapeva leggere e scrivere grazie agli umili animali di fatica che proprio in Africa vantano il loro progenitori. I libri vengono caricati su carretti e

portati nei villaggi dove ad attenderli ci sono bambini e adulti affamati di novità. Nel paese che fino al 1980 era conosciuto come Rhodesia, dove la prevalenza dell’HIV (virus dell’AIDS) tra la popolazione è tra le più elevate al mondo, questa iniziativa fornisce anche informazione e testi dedicati alla prevenzione della malattia. E sui carretti sono comparsi anche postazioni “Internet and phone” alimentate da pannelli solari. «Da quando il governo non invia libri nelle scuole, le librerie mobili - spiega il bibliotecario Thobani Gasela - sono state e rimangono, per ora, l’unico modo di accedere alla lettura e al miglioramento dell’alfabetizzazione nei villaggi rurali nell’area di Bulawayo».

Libri in territori difficili Migliaia di chilometri a Nord, in Etiopia la lettura fa rima con Yohannes Gebregeorgis, ideatore della biblioteca mobile che distribuisce sapere tra i villaggi dell’area di Awassa. Libri che raccontano favole classiche della letteratura internazionale per bambini, ma anche storie ambientate in Etiopia. Ex rifugiato politico, Gebregeorgis ha vissuto per 11 anni a San Francisco svolgendo l’attività di bibliotecario. Tornato in patria nel 1998, decise di provare a realizzare un sogno: aprire biblioteche per i bambini in un territorio devastato dalla guerra e dagli

Luis ama leggere, ma ben presto la sua casa in Colombia è così piena di libri che c’è a malapena spazio per la famiglia. Cosa fare? Ecco la soluzione perfetta: una libreria itinerante! Acquista due asini - Alfa e Beto - e viaggia con loro in tutto il paese, portando i libri e la lettura ai bambini nei villaggi lontani. Biblioburro è un libro di Jeanette Winter edito da Lectorum Pubns: puoi acquistarlo su hoepli.it o lafeltrinelli.it

eventi naturali. Aiutato dalla scrittrice Jane Kurtz e da altri volontari, fondò Ethiopia reads un’organizzazione non profit che tenta di ovviare all’assenza di biblioteche in un Paese che detiene uno dei tassi di alfabetizzazione più bassi del mondo. «Il 60% dei ragazzi con più di 15 anni - precisa il promo-

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fatti

Mario,

amico di tanti

Lo scorso maggio, a Trento, l’incontro annuale dell’associazione “Amici di p. Mario Borzaga” di Pasquale Castrilli OMI pax1902@gmail.com

L

ucia accoglie tutti. Sorride, dà il benvenuto, distribuisce Raggi di luce. Testi scelti dal Diario di un uomo felice, un bel libretto pubblicato nel 2013 dai Missionari Oblati di Maria Immacolata di Passirano (Bs) che contiene, catalogate per voce, frasi significative di suo fratello p. Mario Borzaga, oblato tragicamente scomparso in Laos nella primavera del 1960. Siamo alla Bolghera di Trento, quartiere sud della città dove è nato e cresciuto questo missionario del quale è stata introdotta la causa di beatificazione. È in un caldo pomeriggio di maggio che si svolge l’incontro annuale degli “Amici di p. Mario Borzaga”.

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Mario

Borzaga

“Davvero un’altra giornata è passata: passata come un lampo, con quella disperata speranza di poter vivere una giornata migliore all’indomani. Ma all’indomani ancora si rimpiangono i giorni passati anche se, quando li abbiamo vissuti, non vedevamo l’ora che passassero. Così siamo fatti noi e così è fatta la nostra vita”. 9 marzo 1959

Vientiane

Una vita vissuta in donazione a Dio e ai poveri del Laos, la difficoltà dell’apprendimento della lingua, le fittissima pagine di diario dove annotava con dovizia di particolari i suoi stati d’animo, ma anche il lavoro missionario, il desiderio più volte espresso di smettere di fumare, ma soprattutto il suo cammino interiore di apostolo completamente donato a Dio e ai fratelli. Fino alla morte, avvenuta probabilmente tra fine aprile e inizio maggio del 1960, insieme al catechista Paolo Xyooj, vittime di un’imboscata mentre si recavano a visitare un villaggio.

L’assemblea del 9 maggio Tredici anni fa nasceva a Trento, nella parrocchia S. Antonio, l’associazione “Amici di p. Mario Borzaga” che raccoglie tante persone: parrocchiani, amici della famiglia Borzaga, sacerdoti diocesani di Trento dello stesso

corso di Mario. Ogni anno l’associazione si incontra, in genere nel mese di maggio, per fare il punto sulla causa di beatificazione, per dare un resoconto economico della destinazione delle offerte raccolte nel corso dell’anno, e soprattutto per approfondire i numerosi aspetti della vita e della spiritualità di p. Mario. Così è stato anche il 9 maggio di quest’anno. Ci sono stati vari interventi moderati da Beatrice Cappelletti. Dopo l’introduzione del parroco, don Renzo Caserotti, che ha fatto riferimento al primo martire cristiano, santo Stefano, il tesoriere dell’associazione, Renzo Coram, ha informato sullo stato economico e ha raccontato dei canali utilizzati per far arrivare le offerte raccolte direttamente in Laos, a favore soprattutto di bambini, ragazzi e giovani. P. Angelo Pelis OMI che segue a Roma la causa di beatificazione dei “martiri sorridenti”, come ama

Kiukatiam (Laos), 1960. P. Mario è il 1° a destra. Il catechista Xyooj è il 5° da destra

definirli, ha raccontato di alcuni favori ottenuti di recente tramite l’intercessione di p. Mario ed ha aggiornato sull’iter della causa, invitando i presenti a pregare e a far conoscere la figura di Mario.

Gli altri interventi Di seguito una ricca conferenza del prof. Alberto Conci che già nel 2013 aveva intrattenuto i presenti sulla personalità e sulla spiritualità di p. Mario. Conci, laureato in filosofia e in teologia presso l’università di Innsbruck, ha offerto ai presenti una sapiente lettura del martirio cristiano. Parlando, poi, della vita e del martirio in p. Mario ha messo più volte in parallelo alcuni testi di p. Borzaga, che racchiudono forti esperienze spirituali, con brani di S. Teresina di Lisieux e di Hetty Hillesum. C’è stato poi uno spazio per dire come la nostra rivista, Missioni

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missioni

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Missione è… Dai frutti si riconosce la bontà dell’albero

di Adriano Titone OMI titonomi@gmail.com

A

vevamo deciso di aprire una scuola nel quartiere della periferia di Dakar, perché anche i bambini di periferia hanno diritto a una buona formazione. Ci ritroviamo, armati di trapano e accessori, ad installare l’arredamento. Moustapha era un ragazzino sveglio. Abitava di fronte alla scuola e ci aveva annunciato, entusiasta, che il papà intendeva

iscriverlo, insieme alla sorellina. Inutile dire che si trattava di una famiglia musulmana. Non appena arrivavamo al cantiere, era lì sorridente, desideroso di darci una mano. Un giorno Moustapha mi fa una domanda: «Ma tu sei cristiano?». Alla mia risposta affermativa fa una smorfia. L’indomani è di nuovo là, pronto a prendere parte al lavoro. Mentre mi passa delle viti, mi ripone la domanda: «Ma davvero tu sei un cristiano?». «Certo Moustapha! Sono un prete, una sorta di imam dei cristiani. Ma perché continui a chiedermelo?». «Kercen baaxul!» mi risponde in wolof. Che vuol dire: “Cristiano non buono!”. Evidentemente questa frase l’aveva sentita a casa e nel quartiere. Lo guardo con tenerezza e gli dico: «Ascolta, Moustapha, papà ti vuole bene, vero? E allora, se i cristiani sono cattivi, perché ti manda da loro?». Moustapha rimane pensoso.

Di certo aspetta di tornare a casa per porre qualche domanda al papà. Non saprò mai cosa gli fu risposto. Però so ciò che il papà mi disse, in presenza del figliolo, quando un giorno li incrociai per strada: il suo apprezzamento per le scuole della missione cattolica, per la qualità dell’insegnamento e dell’organizzazione. Lo ringrazio di questa stima e auguro che i due figlioli possano riuscire nella vita. «Il Senegal ha bisogno, - dico - di persone preparate e motivate per il bene comune». Annuisce. Quel papà, come tutti i genitori, desiderava il meglio per i suoi figli. Considero quella, una professione di fede indiretta alla bontà del Vangelo e della vita cristiana. Moustapha non diventerà mai cristiano, ma crescerà con una buona formazione umana, con un’esperienza e con valori di apertura, tolleranza, convivenza pacifica tra popoli, culture, cammini religiosi… ■

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DELALIO P., PREGARE CON LOURDES, 2013

Ogni giorno TV2000 trasmette alle ore 18 la preghiera del Rosario in diretta dalla grotta di Lourdes. A guidare la preghiera i Missionari Oblati di Maria Immacolata che risiedono nella cittadella mariana. P. Palmiro Delalio OMI è uno di loro, volto conosciuto e apprezzato da tanti telespettatori. La comunità oblata di Passirano (Bs) ha dato alle stampe un volumetto che racchiude le preghiere Per richiedere il libro che concludono la recita del Ci si può rivolgere alla comunità oblata di Rosario. Passirano (via Guarneri 6, 25050 Passirano (BS), tel. 030 653629)

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NON RINUNCIARE fatti nel 1916 Le celebrazioni ario per il primo centen a Vico OMI a S. Maria

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attualità

dossier

Uruguay. Una speranza nel secolarismo

Missioni al popolo. Annunciare Cristo in Italia

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fatti Le biblioteche popolari a dorso d’asino

ita la fede

capolavoro di Dio

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Francesco. Il papa che delle periferie rinnova la chiesa

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Missioni OMI oggi. Parliamo un po’ di noi

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Un rosario missionario per trovare Gesù

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dossier

I tamil di Palermo in pellegrinaggio a S. Rosalia

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attualità

mission i

Conosciamo scolasticato lo Cochabamb oblato di a in Bolivia

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missioni Missione è… Esserci e testimoniare . Il resto lo fa Dio!

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fatti

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dossier Missione. La necessità dello studio sistematico

dossier I pellegri naggi a piedi a San de Compost tiago ela

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Prezzo di copertina

attualità La presenza oblata in Thailandia Parla p. Bertuccio OMI

attualità Tre intellett “leggono” uali la mission e in Italia

attualità Il Centro accade mico Saint Augustin a Dakar

dossier Convegno nazion ale dei laici AMMI

fatti Omaggio a Giovanni Paolo II, papa missionario

missioni Missione è… Farsi prossimo di chiunque

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