Via Crucis

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Papa Francesco, aprendo ufficialmente il Giubileo della Misericordia, ha scritto nella Misercordiae Vultus che è suo “vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale”. Seguendo Gesù sulla via della croce, siamo dunque chiamati a riconoscere in lui l’affamato, l’assetato, l’ignudo, lo straniero, il carcerato, l’infermo, il defunto e a condividere, come ci esorta san Paolo, i suoi stessi sentimenti che ci portano a consigliare, insegnare, ammonire, consolare, perdonare, sopportare e pregare. Ecco le sei tappe del nostro cammino quaresimale:

la

CROCE

VOLTO DELLA MISERICORDIA DEL PADRE


Testi ENZO TONIUTTO Progetto editoriale, ricerca iconografica e selezione preghiere GIORGIO GHILARDI Grafica BOLD. Grumello del Monte (BG) Tipografia Casa Editrice Mimep Docete Via Papa Giovanni XXIII 2 - 20060 Pessano con Bornago (MI) www.mimep.it info@mimep.it Distribuzione Mission srl Via Gian Matteo Ferrario 26 - Agrate Brianza (MB) Tel 039 68 94 440 Fax 039 68 94 051 www. missionsrl.it info@missionsrl.it


LA CROCE VOLTO DELLA MISERICORDIA DEL PADRE

Sei schemi di Via Crucis meditando sulle opere di misericordia corporale e spirituale


INDICE 1. Prima settimana di Quaresima NEL CROCIFISSO SERVIAMO GLI AFFAMATI, GLI ASSETATI E GLI IGNUDI

p. 04

2. Seconda settimana di Quaresima

p. 18

NEL CROCIFISSO ACCOGLIAMO GLI STRANIERI E I CARCERATI 3. Terza settimana di Quaresima

p. 34

NEL CROCIFISSO TRASFIGURIAMO LA MALATTIA E LA MORTE 4. Quarta settimana di Quaresima

p. 50

CON IL CROCIFISSO IMPARIAMO A CONSIGLIARE, INSEGNARE E AMMONIRE

5. Quinta settimana di Quaresima

p. 66

CON IL CROCIFISSO RIUSCIAMO A CONSOLARE E PERDONARE 6. Settimana Santa

CON IL CROCIFISSO ARRIVIAMO A SOPPORTARE E INTERCEDERE

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p. 80


Papa Francesco, annunciando ufficialmente il Giubileo della Misericordia, ha scritto nella Misercordiae Vultus che è suo “vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale. Sarà un modo per risvegliare la nostra coscienza spesso assopita davanti al dramma della povertà e per entrare sempre di più nel cuore del Vangelo, dove i poveri sono i privilegiati della misericordia divina … In ognuno di questi ‘più piccoli’ è presente Cristo stesso. La sua carne diventa di nuovo visibile come corpo martoriato, piagato, flagellato, denutrito, in fuga … per essere da noi riconosciuto, toccato e assistito con cura. Non dimentichiamo le parole di san Giovanni della Croce: ‘Alla sera della vita, saremo giudicati sull’amore’ “ (n.15). Seguendo Gesù sulla via della croce, siamo dunque chiamati a riconoscere in lui l’affamato, l’assetato, l’ignudo, lo straniero, il carcerato, l’infermo, il defunto e a condividere, come ci esorta san Paolo, i suoi stessi sentimenti che ci portano a consigliare, insegnare, ammonire, consolare, perdonare, sopportare e pregare. 3


Prima settimana di Quaresima

NEL CROCIFISSO SERVIAMO GLI AFFAMATI, GLI ASSETATI E GLI IGNUDI Nel nome del Padre...

Introduzione Iniziamo il nostro cammino quaresimale di contemplazione della Croce, alla luce delle sette opere di misericordia corporale e spirituale, cercando di intravedere in Gesù che sale il Calvario un’immagine dell’ingiustizia che segna drammaticamente il nostro mondo, dove ancora milioni di esseri umani soffrono la fame, la sete e non hanno di che vestirsi. Dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati e vestire gli ignudi sono dunque gesti attraverso i quali noi entriamo in comunione con Cristo, presente in ogni uomo o donna che ancora oggi, all’inizio del terzo millennio, non ha il minimo con cui sopravvivere.

Chiusa in un dolore atroce, eri là sotto la croce, dolce Madre di Gesù. Santa Madre, deh voi fate...

I STAZIONE

GESù è CONDANNATO A MORTE Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Marco

Pilato disse loro: “Che cosa volete dunque che io faccia di quello 4


prima settimana di quaresima

che voi chiamate il re dei Giudei?”. Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo!”. Pilato, volendo dare soddisfazione alla folla, rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. Dal discorso di Papa Francesco alla FAO (11 giugno 2015)

Di fronte alla miseria di tanti nostri fratelli e sorelle, penso a volte che l’argomento della fame e dello sviluppo agricolo sia oggi diventato uno dei tanti problemi in questo tempo di crisi. Eppure vediamo ovunque crescere il numero di chi con fatica accede a pasti regolari e sani. Ma invece di agire preferiamo delegare, e delegare a tutti i livelli. E pensiamo: ci sarà qualcuno che se ne occuperà, magari un altro Paese, o quel Governo, quella Organizzazione internazionale. La nostra tendenza a “disertare” di fronte a temi difficili è umana. Anzi è un atteggiamento che amiamo prediligere.

Quanto triste, quanto affranta,
 ti sentivi, o Madre santa, del divino Salvator

II STAZIONE

GESù è CARICATO DELLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Marco

Dopo essersi fatti beffe di lui, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo.

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preghiamo insieme: Signore Gesù, ti contempliamo caricato del patibolo e condannato ingiustamente a morte. Anche la fame a cui sono ingiustamente condannati milioni di esseri umani sembra un destino crudele, di fronte a cui ci sentiamo impotenti e tentati di delegare, invece di agire. Signore Gesù, quando i dodici, di fronte alla folla che ti seguiva, ti consigliarono di congedarla perché andasse nei villaggi vicini a cercare cibo, Tu li invitasti a dare loro stessi da mangiare, valorizzando quel poco che avevano: cinque pani e due pesci. Aiutaci, Signore Gesù, a vincere la tentazione di delegare sempre agli altri; ma soprattutto aumenta la nostra poca fede perché possiamo credere alla potenza della tua grazia che con il nostro niente può fare grandi cose. Amen.

Quanto triste, quanto affranta,
 ti sentivi, o Madre santa, del divino Salvator

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prima settimana di quaresima

III STAZIONE

GESù CADE PER LA PRIMA VOLTA Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... Dal Vangelo secondo Marco:

Gesù disse: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà». Ascoltiamo alcuni dati sulla fame nel mondo.

- Circa 24.000 persone muoiono ogni giorno per fame o cause ad essa correlate. - Oggi il 10% dei bambini che vivono in paesi in via di sviluppo muoiono prima di aver compiuto 5 anni. - Carestia e guerre causano solo il 10% dei decessi per fame. La maggior parte dei decessi per fame sono causati da malnutrizione cronica. I nuclei familiari semplicemente non riescono ad ottenere cibo sufficiente. Questo a sua volta è dovuto all’estrema povertà. - Oltre alla morte, la malnutrizione cronica causa indebolimento della vista, uno stato permanente di affaticamento che causa una bassa capacità di concentrarsi e lavorare, una crescita stentata ed un’estrema suscettibilità alle malattie. Le persone malnutrite non riescono a mantenere neanche le funzioni vitali basilari. - Si calcola che circa 800 milioni di persone nel mondo

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soffrano per fame e malnutrizione, circa 100 volte il numero di persone che effettivamente ne muoiono ogni anno. - Spesso, le popolazioni più povere necessitano di minime risorse per riuscire a coltivare sufficienti prodotti commestibili e diventare autosufficienti. Queste risorse possono essere: semi di buona qualità, attrezzi agricoli appropriati e l’accesso all’acqua. - Il modo migliore per alleviare la fame nel mondo è l’istruzione. Le persone istruite riescono più facilmente ad uscire dal ciclo di povertà che causa la fame.

Con che spasimo piangevi, mentre, trepida, vedevi il tuo Figlio nel dolor

IV STAZIONE

GESù INCONTRA SUA MADRE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Luca:

E Simeone disse a Maria «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione e anche a te una spada trafiggerà l’anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

preghiamo insieme e diciamo: Santa Maria, donna del pane, prega per noi - Santa Maria, donna del pane, tu che hai vissuto la sofferenza di quanti lottano per sopravvivere, svelaci il senso dell’allucinante aritmetica della miseria, con la quale i popoli del Sud un giorno ci presenteranno il conto davanti al tribunale di Dio. Per questo ti invochiamo. Rit. 8


prima settimana di quaresima

- Santa Maria, donna del pane, abbi misericordia dei milioni di esseri umani decimati dalla fame e rendi noi tutti sensibili alla provocazione del loro grido. Per questo ti invochiamo. Rit. - Santa Maria, donna del pane, non risparmiarci le inquietudini dinanzi alle scene di bambini che la morte coglie tragicamente attaccati ad aridi seni materni; e ogni pezzo di pane che ci sopravanza metta in crisi la nostra fiducia nell’attuale ordinamento economico, che sembra garantire solo le ragioni dei più forti. Per questo ti invochiamo. Rit. (Invocazioni tratte da: Tonino Bello, Maria - donna dei nostri giorni)

Se ti fossi stato accanto, forse che non avrei pianto, o Madonna, anch’io con te

V STAZIONE

GESù è AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Marco

I soldati costrinsero a portare la croce di Gesù, un tale che passava, un certo Simone di Cirene, che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e di Rufo. Dalla Lettera Enciclica “Laudato si’”

L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici … Un problema particolarmente serio è quello della qualità dell’acqua disponibile per i poveri che provoca molte morti ogni giorno. Fra i poveri sono frequenti le malattie legate all’acqua …

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La dissenteria e il colera, dovuti a servizi igienici e riserve d’acqua inadeguati, sono un fattore significativo di sofferenza e di mortalità infantile.

Dopo averti contemplata, col tuo Figlio addolorata quanta pena sento in cuor

VI STAZIONE

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESù Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal libro del profeta Isaia

Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi... Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia. La Veronica non rimane a distanza dalla povertà di Cristo, dai suoi bisogni, dalla sua indigenza. Si avvicina, lo guarda con affetto, lo tocca e gli porge un panno per asciugarsi. A questo proposito, ascoltiamo alcune parole pronunciate da Papa Francesco in Paraguay, durante il viaggio apostolico dello scorso anno. “A me piace chiedere a qualcuno, quando confesso le persone …: ‘Lei aiuta la gente ?’. ‘Sì, sì, faccio l’elemosina’. ‘Ah! E, mi dica, quando fa l’elemosina, lei tocca la mano a chi fa l’elemosina, o getta la moneta e fa così? Quando lei fa quell’elemosina, guarda negli occhi la persona o guarda da un’altra parte?’ Questo è disprezzare il povero. Sono i poveri. Pensiamoci bene. E’ uno come me. Se sta passando un brutto momento per mille ragioni – economiche, politiche, sociali o personali -, io potrei essere al suo posto e potrei stare desiderando che qualcuno mi aiuti. E oltre a desiderare che qualcuno mi aiuti, se mi trovo in quel posto ho diritto di essere rispettato”.

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Santa Vergine, hai contato, tutti i colpi del peccato nelle piaghe di Gesù


prima settimana di quaresima

VII STAZIONE

GESù CADE PER LA SECONDA VOLTA Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dalla prima lettera di Pietro

Quando era oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia.

recitiamo insieme il salmo 21: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Tu sei lontano dalla mia salvezza”: sono le parole del mio lamento. Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, grido di notte e non trovo riposo. È arido come un coccio il mio palato, la mia lingua si è incollata alla gola, su polvere di morte mi hai deposto. Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza accorri in mio aiuto E vedesti il tuo Figliuolo, così afflitto e così solo dare l’ultimo respir

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VIII STAZIONE

GESù INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Luca

Lo seguiva una grande folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne disse: ”Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli”. Dalla Bolla “Misericordiae Vultus”

Quante situazioni di precarietà e sofferenza sono presenti nel mondo di oggi! Quante ferite sono impresse nella carne di tanti che non hanno più voce perché il loro grido si è affievolito e spento a causa dell’indifferenza dei popoli ricchi. In questo Giubileo ancora di più la Chiesa sarà chiamata a curare queste ferite, a lenirle con l’olio della consolazione, fasciarle con la misericordia e curarle con la solidarietà e l’attenzione dovuta. Non cadiamo nell’indifferenza che umilia, nell’abitudinarietà che anestetizza l’animo e impedisce di scoprire la novità, nel cinismo che distrugge. Apriamo i nostri occhi per guardare le miserie del mondo, le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della dignità, e sentiamoci provocati ad ascoltare il loro grido di aiuto. Le nostre mani stringano le loro mani, e tiriamoli a noi perché sentano il calore della nostra presenza, dell’amicizia e della fraternità. Che il loro grido diventi il nostro e insieme possiamo spezzare la barriera dell’indifferenza che spesso regna sovrana per nascondere l’ipocrisia e l’egoismo.

Dolce Madre dell’Amore, fa’ che il grande tuo dolore io lo senta pure in me 12


prima settimana di quaresima

IX STAZIONE

GESù CADE PER LA TERZA VOLTA Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal libro del profeta Isaia

Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe tutti noi siamo stati guariti.

preghiamo insieme e diciamo: Gesù, volto della misericordia del Padre, vinci la nostra indifferenza -

Davanti a chi soffre la fame Rit. Davanti a chi soffre la sete Rit. Davanti a chi è nudo Rit. Davanti agli ultimi della terra Rit. Davanti a chi è umiliato e trattato come uno scarto Rit. Davanti a chi non ha una vita dignitosa Rit. Fa che il tuo materno affetto, pel tuo Figlio benedetto mi commuova e infiammi il cuor

X STAZIONE

GESù è SPOGLIATO DELLE VESTI Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Marco

I soldati poi [...]si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse ciò che ognuno avrebbe preso. 13


In Gesù che, prima di essere inchiodato alla croce, viene spogliato delle proprie vesti, possiamo intravedere tutti coloro che non hanno la possibilità di vestirsi in maniera adeguata. In tutte le culture il vestito è segno dell’identità e della dignità della persona umana. L’animale non si veste; l’uomo sì! Denudare una persona significa dunque umiliarla, privandola della propria dignità. Cristo, volendo condividere sino in fondo l’umiliazione del peccato, ha sperimentato su di sé anche questa forma di violenza. La Chiesa, nel proporre tra le opere di misericordia corporale, quella di vestire gli ignudi, ci invita a ridare dignità a chi per varie ragioni è in uno stato non degno dell’essere umano.

Le ferite che il peccato, sul suo corpo ha provocato siano impresse, o Madre, in me

XI STAZIONE

GESù è INCHIODATO SULLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Marco

I soldati condussero Gesù al luogo del Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», e gli davano vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. La scritta con il motivo della sua condanna diceva: «Il re dei Giudei». Con lui crocifissero anche due ladroni, uno a destra e uno alla sua sinistra.

recitiamo insieme il salmo 21 Hanno forato le mie mani e i miei piedi, posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano, mi osservano, si dividono le mie vesti, sul mio vestito gettano la sorte. 14


prima settimana di quaresima

Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza accorri in mio aiuto. Del Figliuolo tuo trafitto per scontare il mio delitto condivido ogni dolore

XII STAZIONE

GESù MUORE SULLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Marco

Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Ecco, chiama Elia!». Uno corse a inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere». Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.

gesù si è dato a ciascuno di noi sino alla morte. in lui contempliamo tutta l’umanità sofferente, recitando questa preghiera di madre teresa di calcutta Gesù è l’affamato che dev’essere nutrito. Gesù è l’ignudo che dev’essere vestito. Gesù è l’assetato che deve essere ristorato. Gesù è il malato che dev’essere sanato. Gesù è il reietto che dev’essere accolto. Gesù è il piccolo che bisogna abbracciare. 15


Gesù è il cieco che bisogna guidare. Gesù è il muto cui bisogna parlare. Gesù è il drogato che bisogna aiutare. Gesù è il prigioniero che bisogna visitare. Gesù è lo straniero che bisogna accogliere. Gesù è il povero che bisogna soccorrere. Per me Gesù è il mio tutto di tutto. Amen Di dolore quale abisso presso, o Madre, al Crocifisso voglio piangere con te

XIII STAZIONE

GESù è DEPOSTO DALLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Marco

Venuta ormai la sera, poiché era la Parasceve, cioè la vigilia del sabato, Giuseppe d’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anch’egli il regno di Dio, con coraggio andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato si meravigliò che fosse già morto e, chiamato il centurione, gli domandò se era morto da tempo. Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe. Egli allora, comprato un lenzuolo, lo depose dalla croce. O Gesù, ti hanno calato dalla croce nudo, assetato e affamato. In te, icona dell’amore del Padre, possiamo riconoscere tutti i poveri della terra che ancora oggi soffrono la fame, la sete e vivono senza uno straccio di dignità. Ma accanto a te vediamo anche la comunità dei primi credenti che ti hanno accolto e

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prima settimana di quaresima

rivestito con quella sindone sulla quale tu, risorto, lasciasti in dono la tua immagine scritta col sangue del Golgota e con la luce della Pasqua. In loro noi contempliamo il senso della nostra missione: essere cioè mani che accarezzano, braccia che accolgono, occhi che consolano, labbra che baciano, occhi che comprendono il dolore e la sofferenza che misteriosamente e scandalosamente colpiscono gli ultimi. Aiutaci ad essere sempre, con te e come te, un’immagine vivente dell’amore del Padre che ti ha generato e inviato a redimere questo nostro mondo. Amen

O Madonna, o Gesù buono, ti chiediamo il grande dono dell’eterna gloria in ciel

XIV STAZIONE

GESù è DEPOSTO NEL SEPOLCRO Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Marco

Giuseppe d’Arimatea, avvolto Gesù in un lenzuolo, lo mise in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare una pietra all’entrata del sepolcro. Maria di Màgdala e Maria madre di Ioses stavano a osservare dove veniva posto. Nel silenzio, che caratterizza questa ultima stazione della Via Dolorosa, ciascuno di noi si interroghi e cerchi di capire come potrà da ora in poi mettere in pratica, nel concreto della sua vita, queste prime tre opere di misericordia corporale: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati e vestire gli ignudi. SILENZIO

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Seconda settimana di Quaresima

NEL CROCIFISSO ACCOGLIAMO GLI STRANIERI E I CARCERATI Nel nome del Padre...

Introduzione La Chiesa, lungo la sua storia più che millenaria, ha sempre avuto una particolare attenzione per due condizioni umane: quella del pellegrino o straniero e quella del carcerato. Verso di esse la comunità cristiana ha sviluppato una cultura all’insegna dell’accoglienza e della solidarietà, educando tutti a mettere al primo posto la dignità della persona umana. Questo a partire anche dalla considerazione che lo stesso Gesù ha sperimentato il dramma dell’essere profugo in terra d’Egitto e di essere imprigionato e condannato a morte, alla vigilia della sua passione. Seguendo nostro Signore lungo la Via Dolorosa, anche noi carichiamoci sulle spalle il dolore di tanti nostri fratelli e sorelle che muoiono, mentre cercano disperatamente una terra, scappando da condizioni disumane, o scontano la loro pena in carceri che spesso, più che luoghi di riabilitazione, sono infernali gorghi di disperazione.

Chiusa in un dolore atroce, eri là sotto la croce, dolce Madre di Gesù. Santa Madre, deh voi fate... 18


seconda settimana di quaresima

i STAZIONE

GESù è CONDANNATO A MORTE Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. Dalla Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”

I migranti mi pongono una particolare sfida perché sono Pastore di una Chiesa senza frontiere che si sente madre di tutti. Perciò esorto i Paesi ad una generosa apertura, che invece di temere la distruzione dell’identità locale sia capace di creare nuove sintesi culturali. Come sono belle le città che superano la sfiducia malsana e integrano i differenti, e che fanno di tale integrazione un nuovo fattore di sviluppo! Come sono belle le città che, anche nel loro disegno architettonico, sono piene di spazi che collegano, mettono in relazione, favoriscono il riconoscimento dell’altro.

Quanto triste, quanto affranta, ti sentivi, o Madre santa, del divino Salvator

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ii STAZIONE

GESù è CARICATO DELLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa. Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto, intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!».

preghiamo insieme e diciamo: Apri, Signore, il nostro cuore alle necessità degli stranieri - Tu che, con Maria e Giuseppe, fuggendo i Egitto, hai sperimentato il dramma di essere straniero. Rit. - Tu che hai accolto la donna di Samaria, come una sorella da aiutare. Rit. - Tu che in terra straniera, a Tiro e Sidone, ti sei commosso davanti alla fede della Cananea, liberando sua figlia dal demonio. Rit. - Tu che in territorio della Decapoli guaristi il sordomuto. Rit. - Tu che sei stato proclamato “Figlio di Dio” dal centurione romano. Rit. - Tu che hai inviato gli apostoli a portare il lieto annuncio del Regno a tutti i popoli della terra. Rit. Quanto triste, quanto affranta,
 ti sentivi, o Madre santa, del divino Salvator 20


seconda settimana di quaresima

iii STAZIONE

GESù CADE PER LA PRIMA VOLTA Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».

recitiamo insieme il cantico di isaia Alla fine dei giorni, il monte del tempiodel Signore sarà elevato sulla cima dei monti, e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: “Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri”. Poiché da Sion uscirà la legge e da Gerusalemme la parola del Signore. Egli sarà giudice fra le genti e sarà arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzerà più la spada contro un altro popolo, 21


non si eserciteranno più nell’arte della guerra. Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore. Con che spasimo piangevi, mentre, trepida, vedevi il tuo Figlio nel dolor

iv STAZIONE

GESù INCONTRA SUA MADRE Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Luca:

E Simeone disse a Maria: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurzione di molti in Israele e come segno di contraddizione e anche a te una spada trafiggerà l’anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».

preghiamo insieme: Maria, ti preghiamo per tutti i popoli della terra, lacerati dall’odio e divisi dagli interessi. Ridesta in loro la nostalgia dell’unica mensa, così che, distrutte le ingordigie e spenti i rumori di guerra, mangino affratellati insieme pani di giustizia. Pur diversi per lingua, razza e cultura, sedendo attorno a te, torneranno a vivere in pace. E i tuoi occhi di Madre, sperimentando qui in terra quella convivialità della differenza che caratterizza in cielo la comunione trinitaria, brilleranno finalmente di gioia. Amen (Tonino Bello, Maria - Donna dei nostri giorni)

Se ti fossi stato accanto
 forse che non avrei pianto, o Madonna, anch’io con te 22


seconda settimana di quaresima

v STAZIONE

GESù è AIUTATO DAL CIRENEO Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

Mentre uscivano dal pretorio, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce. Dalla Esortazione Apostolica “Evangelii Gaudium”

Mi ha sempre addolorato la situazione di coloro che sono oggetto delle diverse forme di tratta di persone. Vorrei che si ascoltasse il grido di Dio che chiede a tutti noi: “Dov’è tuo fratello?” (Gen 4,9). Dov’è il tuo fratello schiavo? Dov’è quello che stai uccidendo ogni giorno nella piccola fabbrica clandestina, nella rete della prostituzione, nei bambini utilizzati per l’accattonaggio, in quello che deve lavorare di nascosto perché non è stato regolarizzato? Non facciamo finta di niente. Ci sono molte complicità. La domanda è per tutti! Nelle nostre città è impiantato questo crimine mafioso e aberrante, e molti hanno le mani che grondano sangue a causa di una complicità comoda e muta.

Dopo averti contemplata, col tuo Figlio addolorata quanta pena sento in cuor

vi STAZIONE

LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESù Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal libro del profeta Isaia

È cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice

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in terra arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.

recitiamo insieme questi versetti tratti dal libro del deuteronomio (10,16-19.22) Circoncidete il vostro cuore e non irrigidite più la vostra cervice, perché il Signore vostro Dio è il Dio degli dei, il Signore dei signori, il Dio grande, forte e terribile che non fa distinzione di persone, né accetta regali, che fa giustizia all’orfano e alla vedova, ama lo straniero e gli dà pane e vestito. Amate dunque lo straniero, perché anche voi siete stati stranieri in terra d’Egitto. I vostri padri sono scesi in Egitto in numero di settanta persone, e ora il Signore vostro Dio vi ha reso numerosi come le stelle del cielo. Santa Vergine, hai contato, tutti i colpi del peccato nelle piaghe di Gesù 24


seconda settimana di quaresima

vii STAZIONE

GESù CADE PER LA SECONDA VOLTA Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

Gesù si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà». Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Dall’Omelia di Papa Francesco a Lampedusa (8 luglio 2013)

“Dov’è il tuo fratello?”, la voce del suo sangue grida fino a me, dice Dio. Questa non è una domanda rivolta ad altri, è una domanda rivolta a me, a te, a ciascuno di noi. Questi nostri fratelli e sorelle cercavano di uscire da situazioni difficili per trovare un po’ di serenità e di pace; cercavano un posto migliore per sé e per le loro famiglie, ma hanno trovato la morte. Quante volte coloro che cercano questo non trovano comprensione, non trovano accoglienza, non trovano solidarietà! Le loro voci salgono fino a Dio! … Ma io vorrei che ci ponessimo un’altra domanda: “Chi di noi ha pianto per questo fatto e per fatti come questo? Chi ha pianto per la morte di questi fratelli e sorelle? Chi ha pianto per queste persone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che portavano i loro bambini? Per questi uomini che desideravano qualcosa per sostenere le proprie famiglie?”. Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere, del “patire con”: la globalizzazione dell’indifferenza ci ha tolto la capacità di piangere!

E vedesti il tuo Figliuolo, così afflitto e così solo dare l’ultimo respir 25


viii STAZIONE

GESù INCONTRA LE DONNE DI GERUSALEMME Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è lasciata a voi deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più, fino a quando non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!».

preghiamo insieme e diciamo: Signore Gesù, lenisci con le lacrime, la nostra durezza di cuore

Di fronte al dramma di tanti stranieri. Rit. Di fronte a famiglie che scappano dalla miseria. Rit. Di fronte a madri che vedono morire i propri figli durante la fuga. Rit. Di fronte a padri che vogliono un futuro migliore per i propri cari. Rit. Di fronte alla chiusura e all’indifferenza di tante nazioni e governanti. Rit. Dolce Madre dell’Amore, fa’ che il grande tuo dolore, io lo senta pure in me

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seconda settimana di quaresima

ix STAZIONE

GESù CADE PER LA TERZA VOLTA Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

Lasciati i discepoli, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole. Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’ora è vicina e il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino». Accanto all’esodo di miglia di stranieri, un altro luogo dove spesso assistiamo ad ingiustizie e prevaricazioni è il carcere. Visitare i carcerati è un opera di misericordia corporale e la Chiesa è sempre stata in prima linea nel ribadire con forza che, al di là dello scontare una giusta pena, è fondamentale difendere la dignità delle persone che si trovano in quella situazione. Gesù stesso, durante la sua passione, ha provato l’esperienza dell’essere detenuto alla mercé dei propri carcerieri: schernito, insultato, ingiustamente percosso e umiliato. In lui possiamo vedere la condizione di tante situazioni carcerarie dove per sovrapopolamento, per condizioni igienicosanitarie precarie, o per vari tipi di violenza la dignità dei detenuti viene calpestata. Ora, mentre contempliamo Gesù cadere per la terza volta sotto il peso del proprio patibolo, apriamo il nostro cuore a tutti i carcerati del mondo, perché, pur nel rispetto delle leggi, non venga loro negata la possibilità di rinascere ad una vita nuova.

Fa che il tuo materno affetto, pel tuo Figlio benedetto mi commuova e infiammi il cuor 27


x STAZIONE

GESù è SPOGLIATO DELLE VESTI Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello.

preghiamo insieme recitando il salmo 141 Con la voce grido al Signore, con la mia voce supplico il Signore; davanti a lui sfogo il mio lamento, davanti a lui espongo la mia angoscia, mentre il mio spirito viene meno. Tu conosci la mia via: nel sentiero dove cammino mi hanno teso un laccio. Guarda a destra e vedi: nessuno mi riconosce. Non c’è per me via di scampo, nessuno ha cura della mia vita. Io grido a te, Signore! Dico: “Sei tu il mio rifugio, sei tu la mia eredità nella terra dei viventi”. Ascolta la mia supplica. Perché sono così misero! Liberami dai miei persecutori. Perché sono più forti di me. Fa uscire dal carcere la mia vita, perché io renda grazie al tuo nome; i giusti mi faranno corona quando tu mi avrai colmato di beni. Le ferite che il peccato, sul suo corpo ha provocato siano impresse, o Madre, in me 28


seconda settimana di quaresima

xi STAZIONE

GESù è INCHIODATO SULLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio», gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte. Dal discorso di Papa Francesco ai detenuti di Poggioreale (21 marzo 2015)

Sono contento di trovarmi in mezzo a voi! … Questo incontro mi permette di esprimere la mia vicinanza a voi, e lo faccio portandovi la parola d’amore di Gesù, che è venuto sulla terra per rendere piena la nostra speranza ed è morto in croce per salvare ciascuno di noi. A volte capita di sentirsi delusi, sfiduciati, abbandonati da tutti: ma Dio non si dimentica dei suoi figli, non li abbandona mai! Egli è sempre al nostro fianco, specialmente nell’ora della prova; è un Padre “ricco di misericordia”, che volge sempre su di noi il suo sguardo sereno e benevolo, ci attende sempre a braccia aperte … Anche se nella vita abbiamo sbagliato, il Signore non si stanca di indicarci la via del ritorno e dell’incontro con Lui. L’amore di Gesù per ciascuno di noi è sorgente di consolazione e di speranza. È una certezza fondamentale per noi: niente potrà mai separarci dall’amore di Dio! Neanche le sbarre di un carcere. L’unica cosa che ci può separare da Lui è il nostro peccato; ma se lo riconosciamo e lo confessiamo con pentimento sincero, proprio quel peccato diventa luogo di incontro con Lui, perché Lui è misericordia.

Del Figliuolo tuo trafitto per scontare il mio delitto condivido ogni dolore

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XII STAZIONE

L’AGONIA DI GESù SULLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!». Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui. Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!». Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.

preghiamo insieme: Signore Gesù, ti contempliamo mentre esali l’ultimo respiro e doni la tua vita per tutti noi. Quelle braccia inchiodate al patibolo sono aperte quasi a voler accogliere tutti, specialmente gli ultimi e gli esclusi. Quelle tue mani forate e sanguinanti vorrebbero raggiungere e toccare tutti, specialmente gli stranieri, i migranti, che rischiano la vita spinti dal sogno di una vita migliore. Quel tuo sguardo ormai spento vuol raggiungere tutti i disperati, specialmente chi, dietro le sbarre, sta scontando una pena che sembra non finire mai. 30


seconda settimana di quaresima

O buon Gesù, che ti sei lasciato trafiggere per darci la vita in pienezza, trasforma il nostro cuore di pietra in uno di carne, così da essere nel mondo immagini vive della tua misericordia. Amen Di dolore quale abisso presso, o Madre, al Crocifisso voglio piangere con te

XIII STAZIONE

GESù MUORE SULLA CROCE Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: “Costui chiama Elia”. E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere. Gli altri dicevano: “Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!”. Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. Dal discorso di Papa Francesco ai detenuti di Poggioreale (21 marzo 2015)

Cari fratelli, conosco le vostre situazioni dolorose. Mi arrivano tante lettere – alcune davvero commoventi – dai penitenziari di tutto il mondo. I carcerati troppo spesso sono tenuti in condizioni indegne della persona umana, e dopo non riescono a reinserirsi nella società. Ma grazie a Dio ci sono anche

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dirigenti, cappellani, educatori, operatori pastorali che sanno stare vicino a voi nel modo giusto. E ci sono alcune esperienze buone e significative di inserimento. Bisogna lavorare su questo, sviluppare queste esperienze positive, che fanno crescere un atteggiamento diverso nella comunità civile e anche nella comunità della Chiesa. Alla base di questo impegno c’è la convinzione che l’amore può sempre trasformare la persona umana. E allora un luogo di emarginazione, come può essere il carcere in senso negativo, può diventare un luogo di inclusione e di stimolo per tutta la società, perché sia più giusta, più attenta alle persone.

O Madonna, o Gesù buono, ti chiediamo il grande dono dell’eterna gloria in ciel

XIV STAZIONE

GESù è CALATO DALLA CROCE E DEPOSTO NEL SEPOLCRO Ti adoriamo, o Cristo e ti benediciamo... dal Vangelo secondo Matteo

Giuseppe [d’Arimatea] prese il corpo [di Gesù], lo avvolse in un lenzuolo pulito e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò. Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Màgdala e l’altra Maria. 32


seconda settimana di quaresima

preghiamo insieme usando le parole dell’evangelista matteo Signore Gesù, quando verrai alla fine dei tempi ci inviterai a sedere alla tua destra, dicendoci: “Venite, benedetti, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi”. Noi allora osserveremo: “Quando mai Signore, è avvenuto tutto questo?” E, Tu, guardandoci con uno sguardo colmo d’amore ci risponderai: “In verità io vi dico: ogni volta che avete fatto una sola di queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. SILENZIO

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Papa Francesco, aprendo ufficialmente il Giubileo della Misericordia, ha scritto nella Misercordiae Vultus che è suo “vivo desiderio che il popolo cristiano rifletta durante il Giubileo sulle opere di misericordia corporale e spirituale”. Seguendo Gesù sulla via della croce, siamo dunque chiamati a riconoscere in lui l’affamato, l’assetato, l’ignudo, lo straniero, il carcerato, l’infermo, il defunto e a condividere, come ci esorta san Paolo, i suoi stessi sentimenti che ci portano a consigliare, insegnare, ammonire, consolare, perdonare, sopportare e pregare. Ecco le sei tappe del nostro cammino quaresimale:

la

CROCE

VOLTO DELLA MISERICORDIA DEL PADRE


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