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PaduanoEditore
giugno
06 anno VIII
2018
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EDITORIALE
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ari lettori e Care Lettrici, in questo numero parlerò del campionato mondiale di calcio 2018, iniziato 14 giugno 2018. Il perché di questa scelta è facilmente intuibile (vedi foto in copertina), l’assenza della Nostra Nazionale. Sicuramente non toccherò tasti tecnici visto che non mi occupo di calcio, sono un semplice amatore, ma parlando di ciò spero di lanciare un sassolino in questo mare dove Noi non riusciamo più a galleggiare, nella speranza di poter navigare di nuovo nel più breve tempo possibile a vele spiegate verso la vittoria di nuovi campionati mondiali non solo nel calcio ma anche nella vita della Nostra Amata Nazione. La fase finale di questa 21^ edizione della Coppa del mondo FIFA 2018 (2018 FIFA World Cup), si svolge in Russia, dal 14 giugno appunto fino al 15 luglio 2018. Ecco che in questo contesto abbiamo la nota dolente, perché parlando dei grandi esclusi, c’è l’Italia che con quattro mondiali vinti ha clamorosamente fallito la qualificazione al mondiale. Non entrerò nel merito come già anticipato ma evidentemente mi piace dire che la mancanza di una visione dell’Italia come una squadra vincente si riflette anche nella società.
Le altre squadre che hanno fallito la qualificazione sono: Paesi Bassi (tre volte finalisti), Cile (detentore della Copa América), Camerun (detentore della Coppa d'Africa) e Stati Uniti (detentore della Gold Cup). Le note positive da segnalare sono: l’Islanda (che conferma l'ottimo momento che sta vivendo il calcio nordico dopo la prima storica qualificazione al Campionato europeo 2016) e Panama (all'esordio assoluto nella fase finale della manifestazione) e il ritorno delle nazionali di Senegal, Marocco, Egitto e Perù (dopo un'assenza di 16 anni, 20 anni, 28 anni e 36 anni rispettivamente). Come curiosità è doveroso segnalare che per commemorare la Coppa del Mondo la Banca di Russia ha emesso nel 2018 una banconota da 100 Rubli. Il 2 dicembre 2010, nella sede principale della FIFA a Zurigo, è stato deciso che l'edizione del 2018 della Coppa del mondo FIFA si giocherà in Russia mentre quella del 2022 sarà ospitata dal Qatar. La canzone ufficiale, Live It Up, è stata rilasciata il 25 maggio 2018. Essa è frutto di una collaborazione tra il cantante americano Nicky Jam, la cantante kosovara Era Istrefi e Will Smith. Il video della canzone è stato rilasciato il 7 giugno.
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PaduanoEditore La mascotte ufficiale della Coppa del Mondo 2018, un lupo di nome Zabivaka ("colui che segna" in russo), è stata presentata il 21 ottobre 2016. Rappresentante un lupo antropomorfo con una maglietta di lana marrone e bianca con le parole "RUSSIA 2018" e un paio di occhiali sportivi arancioni. Il bianco e il blu della t-shirt insieme al rosso dei pantaloncini rappresentano i colori nazionali della squadra russa. La designer è la studentessa Ekaterina Bocharova e la mascotte è stata selezionata tramite una votazione via Internet. In Italia i diritti televisivi sono stati aggiudicati per la prima volta da Mediaset. Entusiasticamente, Dott. Francesco Paduano
Dott. Francesco Paduano Direttore Editoriale info@mistermagazine.it
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EDITORE Paduano S.r.l. Via Pio X, 72 84043 Agropoli (SA) Tel. 0974 827010 pbx info@mistermagazine.it DIRETTORE EDITORIALE Francesco Paduano REDAZIONE Ivan Maiorano Annalisa Botti Giorgio Imparato Luigi Romano Ciro Bello Elisa Brangi Roberto Siani Vincenzo Bottone Nadia Romano Gabriele Paduano
SOMMARIO Spese per pubblicità e sviluppo..........................................................06 Races Finanziaria S.p.A............................................................................09 Nuovo direttore vendite Come presentare sul mercato.............................................................10 la propria azienda Conto corrente..........................................................................................12 e conto di pagamento La pubblicità è parte integrante.........................................................16 del marketing mix Arresto cardiocircolatorio......................................................................20 extraospedaliero e intraospedaliero La deglutizione deviante.......................................................................24 Libero spazio in libera arte....................................................................28 La biennale di Venezia Evoluzione Assopam...............................................................................30 in poche settimane da 0 a 150 aderenti Risorse Umane...........................................................................................32 Coaching L'affascinante mondo..............................................................................36 della Zip-Line
PUBBLICITÀ & MARKETING Ivan Maiorano
Stalking:.......................................................................................................40 Cos'è e quando denunciare
WEB & GRAFICA Danilo Perillo Olimpia Leccese
In azienda....................................................................................................42 "Siamo tutti venditori"
STAMPA Tipografia CGM srl www.tipografiacgm.com
Summer Trends 2018..............................................................................46
Testata Mr. Magazine Free Press Iscritta al registro della stampa periodica n. 21/2011 - 885/011 R c/o Tribunale di Salerno
Cilento in cucina.......................................................................................54
La ragazza del mondo............................................................................44 La commissione europea......................................................................50 dice basta alla plastica 7 minuti dopo la mezzanotte...............................................................56
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economia & finanza attualità
Spese per pubblicità e sviluppo
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seguito delle novità normative introdotte con D.Lgs 139/2015 e OIC 24, la disciplina della corretta gestione contabile dei costi di pubblicità nei bilanci relativi agli esercizi con inizio a far data dal 01/01/2016 è stata completamente modificata. Il decreto 139/2015 soppresse dall’art. 2424, comma 1, lettera B.I, le parole “di ricerca e di pubblicità” cambiando così la composizione dell’attivo patrimoniale alla voce immobilizzazioni. Insomma, dal 1° gennaio 2016 le spese di pubblicità e sviluppo sono diventate costi di esercizio non capitalizzabili, quindi da includere nel conto economico. La versione dell’OIC 24 pubblicata a dicembre 2016, poi, recepisce l’introduzione delle novità legislative connesse all’eliminazione, dalla voce dello stato patrimoniale BI2, dei riferimenti ai costi di ricerca e pubblicità, e le modifiche alla norma relativa alla determinazione della vita
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utile dell’avviamento e dei costi di sviluppo. Il principio contabile ricorda che l'OIC 24 rivisto nel 2014 prevedeva la possibilità di capitalizzare i costi di pubblicità, se relativi ad “operazioni non ricorrenti (ad esempio: il lancio di una nuova attività produttiva oppure l’avvio di un nuovo processo produttivo diverso da quelli avviati nell’attuale core business) che sono relative ad azioni dalle quali la società ha la ragionevole aspettativa di ricevere importanti e duraturi ritorni economici, così come risultanti da piani di vendita approvati formalmente dalle competenti funzioni aziendali”. Quindi i costi di pubblicità possono essere ripescati e inclusi nella voce B.I.1 “Costi di impianto e di ampliamento” qualora rispettino specifici requisiti. Infatti, come precisato dal nuovo OIC 24, sono considerati costi di impianto e di ampliamento quelli che “si sostengono in modo non ricorrente in alcuni caratteristici momenti del ciclo di vita della società, quali la
fase pre-operativa (cosiddetti costi di start-up) o quella di accrescimento della capacità operativa”. In particolare, ai fini dell’iscrizione dei costi di pubblicità nell’attivo dello Stato patrimoniale, è richiesta la congruenza ed il rapporto causa-effetto tra i costi in questione e il beneficio (futura utilità) che dagli stessi la società si attende. In definitiva occorre che: • sia dimostrata la loro utilità futura; • esista una correlazione oggettiva con i relativi benefici futuri di cui godrà la società; • sia stimabile con ragionevole certezza la loro recuperabilità. In effetti le disposizioni di prima applicazione al par. 100 del Principio Contabile 24 aggiornato (aprile 2018) così recitano: “I costi di pubblicità precedentemente capitalizzati ai sensi dell’OIC 24 aggiornato nel 2015, se soddisfano i requisiti stabiliti per la capitalizzazione dei costi di impianto e ampliamento previsti ai paragrafi 41-43, possono essere riclassificati,
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in sede di prima applicazione della nuova disciplina, dalla voce BI2 alla voce BI1 Costi di impianto e di ampliamento. Gli effetti sono rilevati in bilancio retroattivamente ai sensi dell’OIC 29 ai soli fini riclassificatori”. È evidente che una qualsiasi società “Alpha”, che nell’esercizio 2017 era all’apice del periodo di Start-Up e che, anche grazie alle spese sostenute e classificate tra le spese di “Pubblicità”, opportunamente trasferite in idoneo sotto-conto per “Costi di Sviluppo”, registra vendite crescenti di anno in anno, come nel 2018 e nei seguenti, può vedere soddisfatti i requisiti di “utilità futura” e “correlazione oggettiva con i benefici futuri di cui godrà la
società”. In definitiva, qualora sia dimostrato che un certo numero di contratti commerciali ad utilità pluriennale sono scaturiti dalla partecipazione a fiere e che la società “Alpha” grazie alle spese sostenute per pubblicità, fiere, trasferte (per relazioni, accordi commerciali, partecipazione ad eventi nazionali ed esteri), etc ha registrato l’incremento della propria capacità operativa e, seppur lentamente, del proprio fatturato, possiamo considerare le spese di pubblicità iscrivibili tra i “costi di sviluppo”. Se, grazie a quei costi sostenuti e in virtù dei contratti stipulati grazie alle spese de quibus, la società “Alpha” ha ottenuto e otterrà negli anni
successivi un flusso di ricavi via via crescente, possiamo considerare i costi di start– up, siano anche di tipo “pubblicità”, iscrivibili, senza riserve, tra i “Costi di Sviluppo” in quanto sostenuti da una società di nuova costituzione prima dell’avvio di una nuova attività (ovvero dell’attivazione di nuovo processo produttivo ovvero di un nuovo prodotto/servizio), in quanto rientranti tra quelli considerati dall’OIC 24: “costi di pubblicità” capitalizzabili.
Dott. Ciro Bello Dottore Commercialista e Revisore Legale c.bello@uniposte.it
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EffePi H O L D I N G
economia & finanza
races Finanziaria s.p.a. nuovo direttore vendite
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aces Finanziaria S.p.A.: il Dr. Giuseppe Scarano è il nuovo Direttore Vendite.
Con grande piacere annunciamo un’importante novità: Giuseppe Scarano è il nuovo direttore vendite di Races Finanziaria. Ci parli dei suoi principali ambiti operativi e specializzazioni. “Sono Laureato in Giurisprudenza ed Avvocato, ho frequentato la scuola di Management Luiss, HKE, Graam, Sole 24 ore, ed altri moduli di formazione nella FCE Business School con il Gruppo Ford. Per 28 anni ho ricoperto ruoli commerciali in 6 aziende (Ford Credit Europ, Banque PSA Finance, Intesa San Paolo Personale Finance, Terfinance/Vivibanca, Finanziaria Familiare Spa, Mediocredito Europeo Spa). Ho una competenza nel settore del credito abbastanza ampia, sia sul credito al consumo che sul leasing, ma dal 2003 mi sono specializzato sulla Cqs in Intesa San Paolo anche in virtù del progetto Moneta che mi fu affidato, oltre al ruolo di Capo Area Tirrenica che era l'area più produttiva nella cessione del quinto.” Quali sono i suoi obiettivi e
qual è il suo ruolo all’interno di Races?
Cosa rappresenta per lei l’azienda Races?
“Il ruolo che ricopro in Races e che ho ricoperto per molti anni nelle precedenti aziende è quello di Direttore Vendite. Il nostro obiettivo è quello di aumentare i volumi e la quota di mercato di Races nel mercato italiano, dopo aver analizzato bene l'azienda e la struttura commerciale al fine di trovare un equilibrio tra esigenze della Rete e marginalità aziendale. “
“La prima cosa che mi è venuta in mente pensando a Races è stata storicità e competenza. Da quando sono entrato ne ho apprezzato l’organizzazione, i processi, le procedure simili ad una Banca, la capillarità sul territorio, ma anche esigenza di rinnovamento tramite la rimozione di barriere all’ingresso ed il miglioramento dello spirito di squadra. In breve una bella sfida ed un’interessante opportunità professionale, nella quale spero di avere la fattiva collaborazione di tutti i colleghi oltre che il continuo supporto del management che mi ha dato fiducia, investito su di me e che voglio ringraziare.”
Restare competitivi sul mercato, oggi, non è semplice. Quali sono, secondo lei, i valori sui quali puntare per differenziarsi dagli altri competitor? “Tutte le aziende che intendono rimanere competitive in un mercato in continua evoluzione devono obbligatoriamente fare una scelta: dovranno anticipare le esigenze della clientela attraverso strumenti e servizi che aumentano la competitività. Il cliente, che non è solo il consumatore, e le nostre risorse più preziose ovvero gli agenti, i collaboratori ed i colleghi, vogliono l'efficienza del servizio sia tramite la tecnologia che da una comunicazione, verbale e non verbale, dalle quali deve trasparire proattività, efficienza e customer orientation.”
Dott. Giuseppe Scarano giuseppescarano65@gmail.com
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economia & finanza
come presentare sul mercato la propria azienda L'importanza di fare colpo sui propri clienti, giĂ dal primo appuntamento
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economia & finanza
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a domanda più frequente tra imprenditori, collaboratori e dipendenti a contatto col pubblico è come presentare al meglio la propria azienda ad un cliente per spingerlo a firmare il contratto. Gli aspetti su cui si deve prestare la massima attenzione sono tanto semplici quanto fondamentali e si riassumono così come segue: • Prima di presentarsi all’incontro è fondamentale acquisire informazioni quanto più precise possibile sul responsabile e sulla sua impresa: visitare il sito, documentarsi sul web ed individuare prodotti-servizi offerti, target di utenti a cui l’Azienda è interessata, i mercati nei opera, i partner di fiducia con i quali condivide il proprio business, i competitor, ecc. Questo è l’unico modo concreto per far capire al nostro interlocutore, potenziale nostro Cliente, di avere la situazione chiara e di svolgere la propria attività in maniera seria e professionale. • Evitare nella maniera più categorica di entrare nell’ufficio del potenziale Cliente e descrivergli vita, morte e miracoli delle proprie performance passate per convincerlo di trovarsi di fronte al numero uno, si commetterebbe un gravissimo errore, perché a prendere il sopravvento sarebbe sicuramente la noia: far brillare la propria luce a chi ci sta davanti con informazioni che non lo riguardano direttamente non serve proprio a nulla. L’ideale è dare qualche buona referenza, se necessario al massimo un paio di casi di successo molto simili alla situazione del
Cliente, poi semplicemente concentrarsi ad ascoltare con attenzione tutto ciò che l’interlocutore può dirci per aiutarci a comprendere al meglio le sue esigenze. • In fase di raccolta informazioni sull’azienda potenziale Cliente che si sta per incontrare, converrebbe raccogliere tutte le specifiche che ci consentano di preparare una presentazione ad hoc, capace di descrivere in modo conciso ma completo gli interventi da eseguire o le possibilità di intervento che si possono adottare. Stilare un documento standard o sprovvisto di stile e carattere ci potrebbe mettere in cattiva luce perché, in previsione del fatto che il referente potrebbe accettare la nostra proposta, è probabile che voglia sentirsi al centro dell’attenzione fin dall’inizio e con una presentazione palesemente generalista gli si darebbe l’impressione di essere solo l’ennesimo appuntamento della nostra agenda.
bisogno: l’unica in grado di comprendere e, soprattutto, di risolvere eventuali problematiche, che gli permettano di raggiungere i risultati desiderati, nelle tempistiche stabilite. Così facendo, oltre a guadagnare la sua fiducia, diventeremo anche un vero e proprio suo punto di riferimento. Questi i nostri consigli per presentare la propria figura professionale e i propri servizi e/o prodotti, nel modo corretto già durante il primo colloquio: dei semplici suggerimenti da sfruttare al fine di evitare la risposta “grazie … non sono interessato”!
Luigi Romano Presidente Assobusiness l.romano@uniposte.it
• Quando incontriamo il nostro interlocutore, iniziamo il discorso sollecitandolo ad interromperci in qualsiasi frangente per richiedere ulteriori spiegazioni. Se non dovesse farlo perché ci sembra che comprenda tutto al volo, facciamolo noi, con domande dirette e frequenti sulla sua attività e con affermazioni che lo interessino, stimolandolo ulteriormente alla partecipazione e facendolo sentire parte attiva della trattativa. • Se si vuole davvero colpire nel segno, dobbiamo essere bravi a calarci nella parte e diventare la figura di cui il cliente ha davvero
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economia & finanza
conto corrente e conto di pagamento
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l conto corrente è attualmente uno strumento di raccolta delle proprie finanze dal quale non si può più prescindere; il suo utilizzo è legato a qualsiasi attività quotidiana di acquisto o transazione e per alcune operazioni risulta essere addirittura obbligatorio. Le banche del territorio nazionale nel corso degli anni hanno rinnovato costantemente questo prodotto per adattarlo alle nuove esigenze del mercato sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista dell’utilizzo stesso. La concorrenza tra le banche ha avuto come effetto l’abbassamento di molti dei costi legati alla tenuta del conto quali ad esempio i costi di apertura e chiusura, il canone mensile, i costi legati per singola operazione effettuata, fino al taglio definitivo di alcuni dei costi come ad esempio il prelievo al bancomat. In parallelo l’evoluzione tecnologica ha permesso una gestione digitale del conto che ha comportato il rela-
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tivo abbattimento di alcuni costi fisici infatti molti conti correnti con apertura online oggi non prevedono il canone fisso mensile.La gestione dei conti correnti è diventata più snella e meno onerosa; pur restando intatti i requisiti minimi necessari per l’apertura, spesso i conti correnti più convenienti sono usufruibili solo a determinate condizioni o rivolti a categorie di lavoratori che hanno la gestone di importanti capitali . Fa da contraltare a tale strumento il conto di pagamento definito come "un conto intestato a nome di uno o più utenti di servizi di pagamento utilizzato per l’esecuzione delle operazioni di pagamento". Questo tipo di conto presenta le caratteristiche strutturali di un conto corrente ordinario ai sensi dell’art. 1823 e ss. c.c. ma non è da confondersi con esso in quanto il saldo è sempre disponibile al pari del conto corrente bancario.A tal riguardo si ricorda che è stato introdotto tra gli organismi una nuova figura di intermediario denominato Istituto di Pagamento.
Le differenze sostanziali sono che il conto corrente bancario non è riservato al solo servizio di pagamento ma anche alla gestione del risparmio, sono previsti tassi di interesse sui fondi depositati mentre per il conto di pagamento è previsto il solo utilizzo della liquidità materialmente disponibile ovvero il conto di pagamento non può andare in negativo. Da queste differenze si intuisce che il conto di pagamento è rivolto a chi ha bisogno di una soluzione smart, con bassi costi, al passo con la tecnologia e attivabile anche da chi ha avuto problemi di insolvenza.Il conto di pagamento prevede un set completo per gli incassi ed i pagamenti che si attuano tramite il circuito SEPA ovvero per i bonifici, gli addebiti diretti, le disposizioni permanenti, i pagamenti on line dei Mav, Rav, bollettini, F24, ricariche telefoniche e acquisti in internet. Le carte di pagamento sono tradizionalmente tessere plastificate fornite di microchip con una banda magnetica e con indicato l’iban com-
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pleto sul retro; consentono di prelevare contante da sportelli automatici (ATM) e disporre pagamenti presso gli esercenti tramite POS (Point Of Sale), digitando un codice segreto (PIN). Possono essere utilizzate per concludere transazioni di commercio elettronico in internet ed è possibile impostare il pagamento automatico senza inserimento del codice di sicurezza per importi minimi scelti dal consumatore. (es. Tecnologia Ticketless) La società Uniposte S.p.A. ha scelto il conto di pagamento da inserire nel carnet delle offerte finanziarie per i propri clienti, puntando su procedure snelle in fase di apertura, costi di gestione molto bassi e usufruibili da chiunque ne faccia richiesta. In collaborazione con l’istituto di pagamento Cabel IP, Uniposte S.p.A. ha reso di-
sponibile due tipi di conto: un conto Retail con una disponibilità massima di 30.000,00€ e uno Business con un limite massimo di 100.000,00€. Per informazioni più dettagliate è possibile consultare il sito www.uniposte.it, chiamare il numero verde 800242616 oppure scrivere alla mail info@uniposte.it.
Dott. Roberto Siani Sales Manager Uniposte Finance r.siani@uniposte.it
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costume & società
Il Girello del Marketing realizzato dalla Harvard Business School
à t i c i l b b u la p è parte e t n a r g e t in g n i t e k r a del m mix
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Il marketing è il processo attraverso il quale la tendenza della domanda dei beni o servizi in una data società viene anticipata o sviluppata e soddisfatta attraverso la concezione, lo scambio e la distribuzione di tali beni o servizi”. Così recita il Printer’s ink e non si dispiacciano i manager italiani per la citazione di una fonte straniera; bisogna pur tener conto del fatto che è negli Stati Uniti che il marketing è nato e si è sviluppato. La creazione di questo che potremmo definire un incrocio di discipline (matematica, economia, statistica, sociologia, psicologia
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tanto per citarne alcune) si rese necessaria al momento in cui fu chiaro che il mercato era divenuto un mercato di offerta più che di domanda e quindi le richieste dei consumatori andavano non solo capite, ma anzi anticipate. Lungi da noi (non si ripete mai abbastanza) pensare al consumatore come ad un pupazzo nelle mani dei nuovi stregoni: tutte le ricerche più avanzate dimostrano che in società mature la comunicazione non può essere concepita come a senso unico. Il messaggio arriva fra tanti altri, con maggiore o minore efficacia ed interagisce non solo con altri messaggi, ma anche con le idee già formate e consolidate, con i gusti dei singoli e dei gruppi. Anticipare i bisogni è anche capire che il mercato richiede sempre nuova qualità della vita, che vuol dire ora il ritorno ai cibi genuini, ora un aumento di consumi culturali in senso lato, ora rapidità ed efficienza nello svolgimento della vita domestica e così via. Comprendere i bisogni e anticipare i consumi è tipico di una società moderna, complessa e naturalmente ricca, a prescindere da cicli e congiunture sfavorevoli. Il marketing agendo sulla domanda, diminuisce anche il rischio di impresa. E di miscela infatti si tratta: un sapiente composto che va dal prezzo all’immagine di marca, dalla distribuzione alle pubbliche relazioni. Riproduciamo (vedi immagine a pag. 16) il Girello del marketing, come è stato disegnato dagli studiosi della Harvard Business school (testo a cura del Prof. Dr. Gaetano Finocchiaro).
le due componenti che vengono subito in primo piano sono i consumatori e la diretta concorrenza. Tutte le informazioni che si possono raccogliere sui due elementi sono preziose per la formulazione di un piano di marketing. Di conseguenza lo sono anche per la formulazione del piano di pubblicità che ne fa parte, tenendo sempre presente che tutte le attività del marketing sono fra loro integrate ed interdipendenti. Ogni variabile ad una parte del sistema è al tempo stesso variabile di tutto il sistema. La prima fase di un piano è quella dell’analisi del mercato e del prodotto.
Volendo definire nuovamente la pubblicità, ma questa volta considerandolo uno degli elementi del marketing mix, potremmo dire che il suo vero scopo è quello di modificare rafforzare o capovolgere l’atteggiamento del pubblico verso un dato prodotto o servizio. Innanzitutto quindi il mercato:
In questa fase si definiscono gli obiettivi, le strategie, l’esecuzione. Sulle decisioni manageriali peserà la valutazione che non può essere solo meccanica, dei dati fin qui descritti. L’abilità però consiste nel rapportare questi elementi, in qualche maniera misurabili, ad altri che misurabili non sono, o che alme-
a)
Il consumatore;
b)
La concorrenza;
c)
Il mercato;
d)
Il prodotto;
La fase analitica è particolarmente importante: serve all’azienda per definire i suoi obiettivi. Servirà nel futuro a costruire il briefing necessario all’agenzia come base del suo lavoro. Tutti gli elementi conoscitivi su consumatore, concorrenza, prodotto e mercato vanno filtrati attraverso la fonte costante della comunicazione.
no comportano una maggiore capacità di autoorientamento: le componenti del cosiddetto macroambiente. Fattori sociali, legali, politici e climatici sono variabili fondamentali, nelle decisioni sulla comunicazione. Come più volte abbiamo ripetuto chi “riceve il messaggio” non lo immagazzina com’è, ma lo recepisce trasformandolo in base alle sue pregresse conoscenze, convinzioni. In definitiva l’ambiente può risultare condizionante più del messaggio. Capire l’ambiente può essere determinate per colpire il target. Le ricerche aiutano molto, ma sono più o meno utili allo scopo secondo l’input che si fornisce ai ricercatori e l’obiettivo finale.
Dott. Ivan Maiorano Dottore Commercialista e Revisore Legale Consulting & Development UniPoste S.p.A. i.maiorano@uniposte.it
Una volta ottenuti tutti i dati desiderati dalla fase analitica, raggruppatili in un unico dossier, si passa alla seconda fase quella destinata ad incidere direttamente sull’azienda dell’impresa sul mercato: la sintesi.
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ARRESTO CARDIOCIRCOLATORIO EXTRAOSPEDALIERO E INTRAOSPEDALIERO
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egli anni 50, con l’istituzione dei servizi di anestesia, negli ospedali italiani si comincia a parlare di area critica con lo scopo di ristabilire e mantenere le funzioni vitali compromesse. Negli anni 80 si sviluppa l’idea dell’emergenza intesa come intervento sanitario sul territorio, così nei primi anni 90 nasce il 118. L’urgenza sanitaria è una situazione grave ed acuta che necessita di un’azione terapeutica tempestiva in assenza della quale può evolvere in emergenza sanitaria che richiede un intervento sanitario immediato per la sopravvivenza. Secondo i dati ISTAT la maggior parte delle emergenze sanitarie è dovuta a malattie cardiovascolari che hanno anche un alto tasso di mortalità. L’evento promotore di tale
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tasso è rappresentato dall’ar- rebbe, ancor di più, diffonresto cardiaco sia intra che dere corsi di BLSD ai laici extraospedaliero. oltre che a tutti gli operatori sanitari e corsi di ALS a tutti Grazie al 118 e ad un’ade- gli infermieri e medici, come guata rete d’emergenza sul indispensabile sarebbe la territorio, in grado di effet- diffusione dei defibrillatori tuare una rianimazione car- semiautomatici in posti stradiopolmonare adeguata di tegici, oltre che negli ospedali base ed avanzata, nell’ulti- anche nelle scuole, stadi, pamo trentennio è diminuita la lestre, aeroporti ecc perché mortalità dell’arresto cardia- appunto questi apparecchi co extraospedaliero ma pur- possono essere usati anche troppo è rimasta invariata da personale non sanitario quella dell’AC intraospeda- adeguatamente addestrato. liero dagli anni 60 ad oggi. Infatti recenti studi hanCredo che ciò dipenda da no dimostrato che il primo mancanza di organizzazio- shock elettrico dovrebbe esne; di protocolli di interven- sere erogato entro 3 minuti to standardizzate; di risorse dall’arresto cardiocircolatomateriali; di risorse umane rio. (formazione); di strategie di logistica. Considerando la facilità di utilizzo, la formazione più A chiunque può capitare di breve, il peso di un defibrildover prestare soccorso, di latore dai 60kg degli anni conseguenza tutti dovreb- 60 ad un kg di oggi, il costo bero essere in grado di effet- passato dai 20000 euro netuare alcune procedure sem- gli anni 60 ai 1000 euro di plici e precise. oggi, la promozione capillare in posti strategici è ancora Per questo motivo bisogne- troppo scarsa.
cultura & benessere
L’arresto cardiocircolatorio è una situazione caratterizzata dall’assenza contemporanea della coscienza, del respiro e dell’attività cardiaca che determina una perdita di funzionalità del miocardio che non riesce più a svolgere la funzione di pompa; può essere preceduto o meno da sintomi come dolore toracico, sudorazione, astenia, dispnea ecc. Le cause possono essere di tipo non cardiogeno (ipovolemia, ipossia, intossicazioni, acidosi metabolica, iper o ipocalemia, tamponamento cardiaco, pneumotorace iperteso, embolia , edema polmonare ecc.) quando il fattore scatenante non è direttamente di tipo cardiaco; di tipo cardiogeno legate a problemi diretti del cuore, l’ 80% delle volte sindrome coronarica acuta con patologia ischemica cardiaca. Qualunque sia la causa possiamo trovare 4 ritmi elettrocardiografici: l’85% delle volte troviamo come ritmo di presentazione la fibrillazione ventricolare e la tachicardia sopraventricolare che sono ritmi defibrillabili; il restante 15% è caratterizzato da asistolia e da attività elettrica senza polso che non son defibrillabili. Uno dei maggiori problemi indotti dagli arresti cardiaci è l’anossia cerebrale con lesioni irreversibili già dopo pochi minuti.
nell’allarme precoce. Il secondo consiste nella rianimazione cardiopolmonare ed è caratterizzato da massaggio cardiaco e da respirazione artificiale. Il terzo anello è dato dalla defibrillazione precoce. Il quarto è rappresentato dall’ALS, soccorso avanzato di pertinenza sanitaria il quale mira a correggere le cause reversibili dell’arresto con l’obbiettivo di ripristinare e/o mantenere le funzioni vitali compromesse attraverso supporto vitale di base, mantenere un’adeguata ventilazione avanzata, ad esempio attraverso intubazione orofaringea anche col supporto di ventilazione meccanica, monitorare i parametri vitali e l’elettrocardiogramma, stabilire e mantenere accessi venosi per somministrare farmaci (adrenalina, antiaritmici, calcioantagonista, betabloccanti, nitrati ecc). All’arresto cardiocircolatorio come a qualsiasi altra emergenza sanitaria si deve rispondere con rapidità e competenza, in questo modo la percentuale dei decessi e delle sequele invalidanti possono essere significativamente ridotte, diminuendo il tempo che intercorre tra l’evento acuto e l’instaurazione delle tecniche di primo soccorso e delle terapie adeguate.
La prevenzione del danno cerebrale dipende dalla rapidità e dall’efficacia delle manovre rianimative, della precocità della defibrillazione e dell’intervento di un soccorso avanzato ALS, quindi dai 4 Francesco Di Lorenzo anelli della cosiddetta catena Infermiere Professionale della sopravvivenza. francescodl1979@gmail.com Il
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cultura & benessere
la deglutizione deviante C
he cos’è?
La Deglutizione Deviante meglio conosciuta come Deglutizione di tipo Infantile o Atipica, è un’alterazione della modalità con cui si realizza l’atto deglutitorio del bambino.
glutizione da infantile ad adulta. Tra queste ritroviamo:
•
Otiti ricorrenti.
•
Immaturità nello sviluppo motorio e affettivo.
•
Alterazioni posturali.
•
Inadeguata crescita cranio-facciale e malocclusioni dentarie anche ereditarie.
A quale età si evidenzia?
Come si manifesta? •
- Sporgenza della lingua verso il bicchiere nell’azione del bere o verso il cucchiaio nell’azione di ricevere il cibo.
•
•
- Deglutizione dei cibi con bocca semiaperta e spinta della lingua tra i denti.
•
•
- Deglutizione dei cibi con eccessiva chiusura e tensione delle labbra con spinta della lingua dietro i denti.
Respirazione orale determinata da patologie otorinolaringoiatriche (adenoiditi, tonsilliti, riniti allergiche, ecc..). Abitudini oro – alimentari viziate: dieta poco varia per sapori e consistenza dei cibi; iperprotezione buccale con scarsa assunzione e masticazione di cibi solidi; uso prolungato (oltre i due anni) del biberon e del ciuccio; succhiamento del dito; mordicchiamento abituale di unghie e oggetti vari (matite, penne, lacci di indumenti, ecc..).
•
- Preferenza di cibi semiliquidi, semisolidi, frullati e spezzettati.
•
- Eccessiva salivazione e possibile perdita di saliva durante la masticazione e il sonno.
A quali disturbi si associa? •
Disturbi di pronuncia e voce.
- La masticazione può essere: lenta, faticosa, veloce, grossolana, rumorosa, unilaterale, a labbra aperte con spinta linguale.
•
Malocclusioni dentarie.
•
Abitudini orali viziate.
•
Disturbi alimentari con aumento o perdita di peso.
•
Ostruzione nasale e respirazione orale.
•
Quali sono le cause? Durante lo sviluppo delle abilità orali del bambino si possono verificare una serie di condizioni che ostacolano o rallentano il passaggio della de-
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ro-mandibolare.
•
Dolore dell’articolazione tempo-
La Deglutizione Deviante si evidenzia in modo definitivo dai 7 anni in poi, ma è diagnosticabile dai 4 ai 7 anni. A chi rivolgersi? Le figure specialistiche di riferimento per quanto riguarda la prevenzione, la diagnosi e il trattamento sono i foniatri e i logopedisti, anche se la complessità della disfunzione rende necessaria la collaborazione con un’equipe multidisciplinare. Come si cura? Dopo la diagnosi di Deglutizione Deviante e l’intervento, se necessario, di altre terapie (farmacologiche, chirurgiche, ortodontiche, ecc..) il vostro bambino potrà correggere il suo modo di deglutire seguendo un percorso di Terapia Miofunzionale con una logopedista esperta.
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libero spazio in libera arte S
arà aperta al pubblico da sabato 26 maggio a domenica 25 novembre 2018, ai Giardini e all’Arsenale di Venezia, la sedicesima Mostra Internazionale di Architettura, curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara, che quest’anno ha come titolo Freespace,. Il Padiglione Italia, allestito alle Tese delle Vergini in Arsenale, sostenuto e promosso dal Ministero dei Beni e delle Attivi-
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tà Culturali e del Turismo, sarà curato da Mario Cucinella con il titolo Arcipelago Italia. Per questa edizione si prevedono 12 Eventi Collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro mostre e le loro iniziative a Venezia in concomitanza con la mostra. FREESPACE, dunque. Ma come intenderlo? A dare una risposta, sono le stesse organizzatrici nel Manifesto di presentazione della mostra: “free space, public
arte & design
space, possono anche rivelare la presenza o l'assenza in genere dell’architettura, se intendiamo come architettura il pensiero applicato allo spazio nel quale viviamo e abitiamo.” Così oggi, come avviene da anni ormai, nei suggestivi scenari veneziani, sempre più carichi di una storia che si consuma nel tempo, l’architettura è pronta a scandagliare le profondità della propria essenza, per farne affiorare principi e riflessioni da portare alla luce, sotto gli occhi critici di un pubblico di esperti e non, ormai abituato ai continui interrogativi cui la disciplina si sottopone alla ricerca delle proprie origini, a volte solo per ritrovare se stessa.
e a cui far riferimento. In questo senso si può intendere la “terra come cliente”, secondo l’indicazione delle curatrici stesse della mostra, come custode e giudice a cui rimettersi. Estendendo il concetto ad una riflessione artistica e introspettiva, lo spazio libero è modellato da ogni uomo sulla base della propria esperienza. Dove cercarlo, dunque? Il pensiero spontaneo si riferisce alla mia terra, alla terra che ciascuno di noi ha dentro, nei ricordi di bambino, o nelle immagini di fotografie in bianco e nero, dove l’architettura è spazio vissuto, è scavare tra le zolle di un terreno antico per far nascere la superficie in cui vivere, sfruttando i vantaggi che la natura offre, la luce, il sole, il vento, l’aria, facendo dello spazio un’area in cui radicare il proprio destino; applicando il primordiale significato dell’architettura alla terra vuota che si riempie di vita. Lo spazio libero è espresso nella libertà di chi lo vive; esso diventa abitazione e, come tale, esperienza di vita, rafforzando il legame tra il progetto e il mondo, tra l'uomo e la natura, tra lo spazio e la società.
Trattandosi di architettura, tuttavia, le cose non sono così semplici. L’interrogativo che ne deriva è radicale e provocatorio: è davvero possibile definire il concetto di free space attraverso schizzi, foto, disegni, scenografie, modellini, con il rischio continuo di perdere anche quella dimensione collettiva, creativa e sociale che il concetto stesso di spazio libero deve intrinsecamente offrire? Ormai lo sappiamo: per essere esposta l’architettura deve trasformarsi irrimediabilmente in arte e in immagine. Ma così facendo deve rinunciare alla sua concreta corposità, alla rigidezza della sua funzionalità, alla dura praticità del suo linArch. Giusy Pomposelli guaggio. g.pomposelli83@gmail.com
Del resto, l’architettura è l’unica arte che mette in gioco il suo destino in una mostra continua, che si svolge, sotto gli occhi di tutti, giorno per giorno, e in cui ciascuno è spettatore e interprete insieme. È in questo modo che lo spazio libero, da protagonista, mostra il proprio significato. Quando ci si trova in un paesaggio del tutto privo della presenza dell’uomo, è la terra stessa ad essere architettura, spazio entro cui muoversi
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costume & società
Evoluzione Assopam in poche settimane da 0 a 150 aderenti
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residente Tafuro la nostra redazione facendo una ricerca su google ha notato che nel settore del credito l'associazione da Lei presieduta è estremamente attiva, anzi è l'unica ad essere costantemente attiva, ci spieghi il perchè:
provveduto a sollecitare gli addetti ai lavori, pare, che questo fenomeno venga rilevato solo da noi. Il guaio più grosso è che si stima che il sommerso proveniente dal mercato dell'abusivismo attivo (non iscritti OAM) e passivo (iscritti OAM) sia pari o superiore a tre volte il fatturato annuo!
Colgo l’occasione per ringraziarVi dell’attenzione posta nei confronti della nostra associazione la quale mi pregio di rappresentare in qualità di presidente. La nostra associazione è particolarmente attiva perché formata da persone serie, brillanti, libere e sopratutto competenti; professionisti che si sono uniti per cercare di dare una mano agli addetti ai lavori, molto spesso lontani dalle logiche di mercato! Noi di Assopam, siamo costantemente alla ricerca della giustizia, prima mancata poi perduta. Ogni giorno assistiamo al proliferare di figure non autorizzate ad esercitare l'attività dell'intermediazione del credito e nonostante più volte abbiamo
Che cosa significa nel vostro settore la parola Abusivo e quale è la differenza tra l'abusivismo attivo e quello passivo
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A far data dal 01.01.2013 con l'entrata in vigore del decreto legge 141.2010 per poter esercitare attività di intermediazione creditizia bisognava essere iscritti in un apposito elenco "OAM" Organismo degli Agenti in Attività Finanziaria e dei Mediatori Creditizi. Per poter essere iscritto oltre ad avere dei particolari requisiti, bisogna conseguire ogni anno i corsi di aggiornamento obbligatori, contrarre un polizza assicurativa, essere costretti alla doppia imposizione Inps ed Enasarco,
pagare una quota annua che varia da euro 90,00 per i collaboratori a euro 2.000,00 per le società di mediazione creditizia, e rispettare norme e decreti in alcuni casi al limite della pazzia. Pertanto molti soggetti decidono di saltare tutti questi passaggi e si mettono a fare il nostro mestiere in alcuni casi in nero in altri sotto società di pseudo-consulenza. E l'OAM cosa fa in questi casi? Nulla, l'OAM non può esercitare sanzioni su chi non è iscritto OAM. Pare essere una follia? Infatti lo è, e noi di Assopam ne siamo consapevoli e stiamo combattendo da anni proponendo soluzioni efficaci e di facile attuazione agli addetti ai lavori, ma al momento tutto tace! Secondo Lei esiste una soluzione di facile attuazione per fermare la falla dell'Abusivismo?
costume & società
Secondo me esistono soluzioni in tutto, basta volerlo! In questo caso basterebbe sensibilizzare le banche! Le banche? E Come? Semplice! Basta far redigere alle istituzioni preposte, in questo caso Banca d’Italia, una semplice circolare per scoraggiare tutti i dipendenti degli istituti di credito a collaborare con soggetti non iscritti OAM e quindi abusivi. Oppure redigere un protocollo d’intesa (tipo Assofin per Cessioni Quinto) facendo aderire Istituzioni e Banche"! E come mai una soluzione così semplice e senza spese non viene attuata? Ah boh! Non lo chieda a me! Quale soluzione proponete per fermare l'abusivismo passivo? Semplice! Basta abrogare il divieto che impedisce la collaborazione tra Agenti in attività finanziaria e Mediatori Creditizi. Questo assurdo divieto è la causa principale dell'evoluzione dell'abusivismo tra figure iscritte OAM. Il maggior danno ne deriva dall'evasione fiscale! Infatti il pagamento delle segnalazioni avviene sotto banco, causando ingenti danni erariali!
na, Emilia Romagna, Veneto, prossime nomine già definite: Liguria, Lombardia, Campania e Umbria. Arrivare al più presto ad almeno 250 iscritti per poi avanzare richiesta di iscrizione in OAM ed entrare a far parte dell'assemblea costituente insieme ad ABI, AFIN, AMA, APSP, ASSIFACT, ASSILEA, ASSOFIN, ASSOMEA, ASSOPROFESSIONAL, FENAFI, FIAIP, FIMAA, UFI. Per entrare in OAM bisogna pagare? O è gratuito? Purtroppo bisogna pagare la somma di euro 15.000,00 (quindicimila), così come previsto nello statuto OAM, il nostro direttivo ha già stanziato le somme necessarie. Che dire complimenti e in bocca al lupo? Grazie! Viva il lupo!
Dott. Raffaele Tafuro Presidente Assopam www.assopam.it
Quanto costa e cosa si deve fare per aderire ad Assopam? Nulla, è gratis e lo sarà per sempre, noi crediamo in quello che facciamo e ci autofinanziamo! Per aderire basta collegarsi al sito www.assopam.it. I Vostri prossimi obiettivi? Uno su tutti è quello di portare Assopam in ogni angolo d'Italia e quindi continuando con le nomine dei Responsabili Regionali. Ad oggi siamo presenti in Sicilia, Calabria, Tosca-
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costume & societĂ
risorse umane coaching
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costume & società
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e organizzazioni manifestano una ripresa dell’investimento sulle risorse umane, dopo anni di crisi e rivisitazioni. In questo scenario il coaching si posiziona come pratica più efficace a livello internazionale, sino a divenire una vera e propria professione. Il termine deriva dall’inglese coach il cui significato è sia cocchio, un mezzo per andare da un luogo a un altro, che allenatore/insegnante. Nel Novecento il coaching diventa pratica professionale nelle organizzazioni, sportive prima e di business poi, affermandosi a livello internazionale come via regia per il miglioramento dell’individuo e del suo benessere in ambito professionale e personale. Il capostipite del contemporaneo coaching può a tutti gli effetti essere considerato Socrate, che con la sua Arte della Maieutica - fare domande per stimolare sviluppo di prospettive e crescita del potenziale dei propri interlocutori. Il coaching, ed in modo particolare, il coaching psicologico è un processo: «finalizzato al potenziamento del benessere e della performance sia nella vita personale che professionale, supportato da modelli di coaching fondati da teorie e approcci psicologici nell’apprendimento degli adulti» (Grant and Palmer, 2002). In questa cornice, la valorizzazione delle persone richiede nuove competenze ai manager del presente, che da gestori di complessità si trasformano in coach del proprio team. I manager coach
focalizzano l’attenzione e le energie sul presente ed in particolar modo sul futuro, nello sviluppo consapevole di processi decisionali adeguati, nel riconoscimento delle capacità e dei talenti individuali. Il compito del coach, come un professionista certificato o un manager, è accompagnare il team nell’analisi e condivisione dei suoi obiettivi, stimolando con domande e sintesi la ricerca delle soluzioni più opportune. In questa metamorfosi la sfida da accogliere è investire su se stessi e sulle proprie risorse, orientandosi al miglioramento ed alla realizzazione degli obiettivi aziendali. Attualmente le attività di team coaching e group coaching nelle organizzazioni vengono richieste per facilitare e sviluppare l’unione di risorse con competenze specialistiche assortite, per creare sinergie utili al raggiungimento dei risultati desiderati. Un elemento cruciale in qualsiasi percorso di coaching in azienda è la stipula di un contratto con il coachee (chi usufruisce del percorso), tenendo presente le richieste del committente (chi ingaggia il coach e lo sovvenziona). L’Analisi Transazionale, grazie al lavoro di Eric Berne, ha permesso di definire con concretezza l’importanza di un contratto, sia per valorizzare il coachee che responsabilmente si approccia al percorso individuale o di gruppo, sia per valorizzare la corresponsabilità della risorsa e del coach rispetto al percorso. Nel team e group coaching
ancor più questa fase è cruciale per il buon esito del percorso, in cui ogni componente sente di essere parte attiva, altrimenti si rischia di perdere la motivazione del gruppo e la leadership da parte di chi lo gestisce. Occorre un tempo affinché ogni team acquisisca l’identità di squadra e possa collaborare in modo proattivo e la cultura del feedback, è un elemento cruciale. Il coaching, nell’ambito formativo, è la metodologia vincente che accompagna lo sviluppo tramite il feedback.
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L'AFFASCINANTE MONDO DELLA ZIP LINE DAGLI EMIRATI ARABI AL CILENTO, COLLEGATI DA UN CAVO DI ACCIAIO
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anorami mozzafiato visti dall’alto, scenari incantevoli, tramonti e spettacoli della natura. Oggi tutto questo si arricchisce di un valore aggiunto quello di poter ammirare le ricchezze del nostro pianeta attaccati ad un filo di acciaio, volando e lasciandosi accarezzare da una folata di vento e dal sibilo della carrucola e vivere di giorno e di notte un’emozione unica nel suo genere. Per chi ancora non ha avuto l’occasione di conoscere questo nuovo sport estremo, stiamo parlando del volo dell’angelo, ed in effetti è un vero e proprio volo. Uno degli sport
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estremi più originali del mondo: un tuffo nel vuoto per vedere il paesaggio da un’altra prospettiva. Detto anche Zip Line, è formato da un cavo d’acciaio che unisce due punti tra due montagne. Una volta indossata l’imbracatura, il caschetto e agganciati, si può provare l’ebbrezza di lanciarsi nel vuoto. Il “primo volo dell’angelo” risale a 30 anni fa. Nei boschi impervi dell’Australia fu inventato questo sistema a carrucole per trasportare materiali e persone all’interno della foresta. Successivamente lo stesso sistema fu utilizzato dai ricercatori ed archeologi per superare barriere naturali altrimenti insor-
montabili. Ad oggi è diventato uno sport estremo che può fare chiunque sia dotato di un po’ di coraggio. Ogni stazione di “volo” ha delle regole leggermente diverse, ma in generale per poter partecipare il peso degli aspiranti superman deve essere compreso tra i 35 e i 120 chilogrammi. Da qualche anno il volo può essere effettuato anche in coppia, a condizione che la somma dei pesi non superi i 150 chilogrammi e che la differenza di peso tra essi non superi i 40 chilogrammi. Dalla Campania, alle vette della Valtellina, fino ad arrivare
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all’Alaska e al Sud Africa, i luoghi dove poter sfidare se stessi con questo sport estremo stanno aumentando. Con altezze e lunghezze diverse, ma tutti accomunati dall’incredibile sensazione di libertà. La zipline più lunga del mondo ha da poco aperto i battenti negli Emirati Arabi. Chi ama il brivido potrà "volare" tra i picchi più alti del Medio Oriente a 1600 metri di altitudine, e viaggiare fino a 150 chilometri orari. È lunga 2,8 km, copre l'equivalente di 28 campi da calcio. Costruita nella regione del Ras Al Khaimah, zona nel nord del paese, al confine con l'Oman, è stata certificata dal Guinness World Records per essere la zipline più lunga al mondo. In Italia, invece, una spettacolare zip-line vi aspetta nell’ affascinante entroterra campano, nel Comune di Laurino. La zipline collega il Monte Cavallo all’Antica Civitas, attraversando le gole del fiume Calore e collegando la montagna con il centro del paese. Vola Laurino, la Zip line nel Parco Nazionale del Cilento - dove il vero divertimento incontra la bellezza della natura incontaminata. Il progetto nasce dal recupero della piazza del paese. Da qui si sale su una simpatica monorotaia che ci porterà fino al Monte “la guardia”, il nostro punto di lancio. Dopo esservi imbragati inizia il divertimento: Immaginate un volo di 60 secondi a circa 600 metri d’altezza, la scarica di adrenalina iniziale lascia spazio alla felicità che mischiata alla curiosità di osservare il panorama circostante vi disegnerà un bellissimo sorriso sul volto. La sensazione finale è divertimento misto ad euforia e un pizzico di tristezza perché il volo è ormai finito.
Ai veri appassionati non sarà concesso ripartire senza aver provato una seconda esperienza di volo, questa volta a Trentinara. “Cilento in Volo” è un’immersione nella natura incontaminata, su un panorama a 360 gradi da cui contemplare Golfo di Salerno, Costiera Amalfitana, Isola di Capri, la zona archeologica e le splendide acque del mare di Paestum e della Costiera Cilentana. Per info e prenotazioni contattaci a: booking@unipostetravel.it oppure su www.unipostetravel.it
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attualità
stalking: È cos'è e quando denunciare
una sensazione che provano soprattutto le donne (ma la percentuale degli uomini è in leggero aumento) generalmente quando si arriva alla capolinea di una relazione ed il partner proprio non si arrende al fatto che sia finita: quella di sentirsi osservata, spiata, perseguitata, tanto da avere paura anche di camminare per strada da soli. A volte capita di essere costretti a cambiare numero di telefono per evitare continue telefonate e messaggi anche in forma anonima. Altre volte, ad assumere detti atteggiamenti persecutori sono spasimanti che non hanno accettato di buon grado il fatto di essere stati respinti. Se vi trovate in questa situazione è arrivato il momento di fare qualcosa: è possibile presentare una querela per stalking alla procura della Repubblica (o alla più vicina stazione dei carabinieri) o, in alternativa, scegliere di chiedere al Questore di “ammonire” il colpevole con divieto di avvicinamento alla vittima. Tuttavia prima di denunciare è necessario conoscere bene quando si configura il delitto di “atti persecutori”- meglio conosciuto come “stalking” - poiché
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attualità
la denuncia, come la richiesta di ammonimento al questore, comportano conseguenze importanti, ed il rischio di una notizia di reato infondata è elevato. Anzitutto iniziamo con il precisare che lo stalking è un reato e si configura allorquando il responsabile realizza nei confronti della vittima una serie di ripetute e continue minacce o molestie determinando in lei un perdurante e grave stato di ansia o di paura o un fondato timore per l’incolumità propria, di un prossimo congiunto o di una persona a lei cara fino a costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita. Come potete vedere, trattasi di una ipotesi di reato molto complessa in cui tutte le componenti appena descritte devono coesistere; non sarebbero sufficienti, infatti, semplici “minacce”, “molestie” o un paio di telefonate perché si configuri il reato de quo. Tuttavia è bene precisare come lo stalking non necessita della “presenza” del suo autore essendo possibile che si realizza anche “a distanza” come ad esempio attraverso ripetute telefonate minatorie, l’invio di buste, di sms, di e-mail e messaggi offensivi o (peggio) contenenti minacce o ancora il danneggiamento dell’auto della vittima come avvertimento di un maggior danno.
Lo stalking “classico”, invece può realizzarsi attraverso aggressioni verbali fatte alla presenza di testimoni, appostamenti fuori casa o nei luoghi maggiormente frequentati dalla vittima, reiterati ed indesiderati apprezzamenti. Si tratta di comportamenti attraverso i quali lo stalker dimostra di voler controllare la propria vittima, impedendole di vivere liberamente la propria vita. Ma fate attenzione. La linea di confine tra un corteggiamento fastidioso e il delitto di stalking è molto sottile per cui se vi sembra difficile capire se è il caso di presentare una denuncia o meno, è sempre meglio parlarne prima con un avvocato, o rivolgersi alla più vicina stazione di Polizia. A volte, infatti, denunce infondate possono rilevarsi controproducenti e nella peggiore della ipotesi integrare il delitto di calunnia. Dicevamo esistono due strade: rivolgersi alla Procura della Repubblica, depositando un atto di querela (da presentare entro sei mesi da quando si è ricevuto l’ultimo atto intimidatorio o persecutorio o in alternativa, potrete scegliere di rivolgervi al questore chiedendogli di ammonire la persona che ritenete essere responsabile di atti persecutori. Il questore, assunte se necessario le informazioni opportune, ove ritenga fondata
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la vostra richiesta, ammonirà oralmente il colpevole da voi indicato. Ma ricordate: se vi rivolgerete alla Procura della Repubblica e, per la paura di essere condannato, il vostro stalker smetterà di darvi fastidio, potrete anche ritirare la querela. Se, invece, Vi rivolgerete al Questore e, nonostante il primo ammonimento (o diffida), la persona che Vi tormenta non smetterà di darVi fastidio, il procedimento proseguirà a prescindere dalla vostra volontà (d’ufficio), per cui il colpevole sarà punito anche se un giorno cambierete idea. Per completezza va ricordato che in ogni caso lo stalking è punito a prescindere dalla querela (cioè d’ufficio) se è commesso nei confronti di minori o di persone con disabilità ovvero se connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio.
Avv. Marco Nigro marconigro@hotmail.it
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ontrariamente a quanto si pensa “Tutti siamo Venditori”. L’energia che muove le persone verso il successo nella vendita, è un insieme di ciò che sappiamo, ciò che conosciamo, della sicurezza che abbiamo acquisito, dell’entusiasmo che vogliamo condividere e della capacità di comunicare. Moltissimi aspetti della nostra vita, lavorativi e non, sono basati sulle vendite, anche se il nostro lavoro non è specificamente il venditore, siamo spesso impegnati in una “vendita”, a volte con conseguenze importanti. Ogni volta che abbiamo convinto gli altri a fare qualcosa che ci interessa-
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va con il loro consenso, siamo stati venditori. Ogni volta che si cerca o si cambia lavoro, ad esempio, diventiamo venditori di noi stessi; la ricerca di potenziali posti di lavoro, l’analisi delle informazioni sull’azienda che potrebbe offrirci un posto di lavoro, la preparazione dei documenti di vendita (curriculum, lettere di motivazione), i colloqui di presentazione sono tutti momenti di un ciclo di vendita in cui il prodotto. Ogni giorno vendiamo le nostre idee e le nostre iniziative ai nostri colleghi, ai superiori, e anche ai nostri amici e conoscenti. Che sia per ottenere una promozione o per invogliare gli amici a scegliere
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una data località per la prossima vacanza, in tutti questi casi stiamo cercando di “vendere” qualcosa. È importante dunque riqualificare il concetto di venditore all’interno delle aziende, in particolare ogni dipendente e collaboratore deve sentirsi un venditore, in quanto solo se tutti in azienda diventano consapevoli di contribuire con il loro lavoro “alla vendita”, a prescindere dalla loro mansione, l’azienda può crescere e svilupparsi posizionandosi sul mercato da leader. Tale consapevolezza rappresenta uno dei fattori per cui il cliente sceglie l’azienda e continua a comprare i suoi prodotti e servizi. Un ruolo guida, fondamentale nel trasmettere “la cultura del venditore” in azienda, è quello del sales manager, le cui capacità e competenze devono far sì non solo di riuscire a coordinare e gestire l’attività del gruppo di venditori che rappresentano l’azienda, ma soprattutto diffondere e trasmettere la cultura del venditore a tutte le risorse umane che operano all’interno dell’ azienda stessa.
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cultura & benessere
la ragazza del mondo L
a ragazza del mondo è un film del 2016 diretto da Marco Danieli e interpretato da Sara Serraiocco e Michele Riondino. Giulia e la sua famiglia sono Testimoni di Geova. Rigide regole religiose non permettono relazioni sentimentali con chi non fa parte della comunità. Facendo proselitismo ha modo di conoscere Libero, un ex-spacciatore appena uscito dal carcere, di cui si innamora. La sorella li scopre una sera ed avverte i genitori e quindi la comunità. A Giulia viene chiesto di interrompere la relazione, pena l'uscita dai Testimoni, ma la ragazza decide di non arrendersi. Giulia, quasi disassociata, va a convivere con Libero ma per sopravvivere entrano nel giro dello spaccio che porta ulteriori difficoltà nella loro vita di coppia già di per sé complicata. Le loro diversità, però, li porta a prendere strade diverse: Libero finisce all'ospedale (e, forse, a Rebibbia), Giulia vuole andare all'università. Il film è un continuo passaggio da un confine all’altro. Si toccano i limiti del mondo chiuso delle confraternite religiose che cercano di restare separate dal mondo degli altri, dei peccatori, dei non fratelli.
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La contaminazione è bandita. Giulia e la sorella crescono in un’atmosfera familiare fatta di continui consigli, avvertimenti, moniti. L’università è vista come ambiente di forte scambio culturale e ideologico e pertanto osteggiata. Il colore sempre presente è il beige delle camicette caste usate per predicare e il grigio dei cieli di Roma e limitrofi. Libero, di nome ma non di fatto, sarà deputato, anche perché unico, a fare da tramite tra il suo mondo e l’altro mondo. Lo consigliamo perché presenta molto bene i meccanismi della propaganda e della persuasione. Lo consigliamo perché fa riflettere oggi sull’importanza di una educazione che sia plurivalente e non dogmatica.
Rosa Chiara Vitolo Linguista rc.vitolo@gmail.com
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SUMMER TRENDS 2018 U
n mix di romanticismo, eleganza e femminilità questo ci aspetterà la prossima estate. Colori brillanti, linee vaporose. Tanta voglia di fantasia e di dettagli vistosi. Un tripudio di romanticismo misto a sensualità, di richiami pop, note country, tocchi bucolici. Brillanti, audaci, irresistibili. "Fiori a rilievo, abiti romantici, accessori in paglia, uncinetto, orecchini con forme giganti e turbanti. Sono alcune delle tendenze che caratterizzeranno la prossima stagione" La stampa floreale, messa in risalto dal fondo bianco, è un’esplosione di colori. Gli abiti sono ricchi di balze e spacchi vertiginosi. Scollature profonde prediligono tessuti in jersey e vengono impreziositi da dettagli gioiello. Fiocchi di ogni forma, colore e dimensione hanno già conquistato le nuove collezioni estive, dando quel tocco di romanticismo essenziale. C’è sicuramente un ritorno alla terra con lo stile Safari, non passa mai di moda, e questa volta è ancora più presente. Nelle camicie grezze e bianche, nei pantaloni
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color sabbia a vita alta, nei giacconi leggeri color panna. I colori sono puri, le linee pulite senza orpelli, le fibre naturali. Il trend animalier giocherà un ruolo fondamentale (fantasie zebra, ghepardo, tigre e giraffa). Femminile, glamour e forse un po’ aggressivo. Must dell'inverno il Metal anni 80, nelle texture e nei disegni caratterizzerà anche l'estate. Bellissimi i blazer con micro pailettes da portare come abiti, o anche i vestitini per la disco sulla spiaggia, con spalline sottili, abiti sensuali, ma dall’anima rock come vuole Saint Laurent. Gli anni ’90, le camicette con maniche a sbuffo e scolli a cuore, i nodi sotto al seno, i pantaloni a vita alta in lino e i due must la polo e il total denim che ancora una volta fa la sua comparsa in grande stile. Ritornano ancora una volta le frange con lavorazioni mai viste fin ora, il kimono sarà un capo must-have così come anche il tailleur maschile. Salutiamo le aderenze, le gonne tubolari e la rigidità per questa estate c'è voglia di leggerezza. Seta, chiffon e cotone grezzo, sia per la città che per il mare, da abbinare a sandali rasoterra e capelli sconvolti dal vento. Questa stagione ci vuole libere e leggere. Sono tornati i tanto attesi camperos, i leggendari stivali e stivaletti da cowboy dalla punta all’insù, e quelli proposti per quest’estate sono estremi, con inserti metallici e la punta molto accentuata. I colori vanno dal sabbia - very
western - al classico nero per i modelli più “cittadini”, senza tralasciare un tocco di eccentrico gold e ovviamente l’intramontabile total white. Must-have da molti anni ormai sono le righe verticali, da quest'anno in tutte le varianti. Le combo giallo-blu, rossobianco-azzurro, verde-arancio. Un'esplosione di colori, dalle tonalità primarie al neon: non manca il rosa, il rosso, il giallo tutti in chiave scintillante e abbinati tra loro in una sorta di color block. Colori accesi ma anche…pastello. Con interessanti mix-n 'match di nuances delicate. Il bianco, il giallo e l’azzurro saranno i colori più trendy della bella stagione. Partiamo con il bianco, il colore più semplice, ma anche il più complesso da indossare: vestirsi di bianco può essere spesso una scelta coraggiosa, motivo per il quale non bisogna eccedere, optate per il classico ‘t-shirt e jeans’ e vedrete che non ve ne pentirete. Un abbinamento che riesce ad avere la giusta dose di personalità se abbinati ai giusti dettagli che anche quest'anno faranno la differenza. Il giallo è sicuramente un colore energico e frizzante, perfetto per i look più eccentrici, ma anche sofisticato all’occorrenza. Un colore del genere non passa certo inosservato. L’azzurro, è un colore perfetto da abbinare alle tonalità più accese ma anche per essere indossato in color block. Rassicurante e sempre elegante, l’azzurro crea subito un’aria distesa se si
tratta di indossarlo in situazioni informali, e dona un tocco etereo in occasioni eleganti. Non mancano le nuance pastello e le fantasie arcobaleno. I colori più gettonati sono tutte le sfumature del rosa e del viola, soprattutto il glicine. Una particolare variante luminosa e brillante è la fantasia metallo liquido, dai riflessi madreperlacei. Dominano tessuti leggeri ed impalpabili, tele in viscosa, raso, chiffon e pizzi macramè, tessuti leggeri o a maglina, nuance raffinate, romantiche fantasie floreali, tessuti preziosi e luccicanti come il lurex. Non possiamo non parlare di borse e dei due nuovi must di quest’estate che andranno dalle chic ed eleganti borse a secchiello, non proprio comodissime per la forma cilindrica che le caratterizza, ma di sicuro molto capienti all’alternativo marsupio rivisitato in chiave sofisticata.
Viviana Imparato Collaboratrice Mr.magazine vivianaimparato@virgilio.it
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S europea La commissione
dice basta
alla plastica
Un obiettivo ambizioso contro la società dell’"usa e getta".
top alla plastica o almeno questo è il sogno e la battaglia della Commissione Europea che, il 28 maggio scorso, ha proposto una nuova direttiva contro i prodotti di plastica monouso. Dopo aver già messo al bando i sacchetti di plastica, adesso l'Europa sta cercando di portare avanti una strategia volta a ridurre sempre più i rifiuti che inquinano i nostri mari. I numeri sono impressionanti: ogni anno 8 milioni di tonnellate di rifiuti plastici vengono riversati negli oceani. E in Italia la situazione non è di certo migliore. I dati diffusi da un’indagine realizzata da Legambiente fanno emergere un preoccupante quadro a tinte fosche: su 78 spiagge monitorate sono stati trovati una media di 620 rifiuti ogni 100 metri lineari. Più dell’80% dei rifiuti rinvenuti era rappresentato da plastica.
foto di Laura Penna
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La Commissione europea chiede, quindi, agli Stati membri un cambiamento culturale e radicale. In primo luogo introduce il divieto di vendita di una serie di prodotti fino ad oggi realizzati in materiale non riciclabile che dovranno iniziare ad essere fabbricati esclusivamente con materiali sostenibili. In secondo
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luogo prevede l’introduzione di un sistema di “vuoto a rendere” per evitare la dispersione e incentivare il riciclo degli oggetti in plastica, come ad esempio le diffusissime bottigliette d’acqua. Ma l’Europa chiede anche, e soprattutto, agli esponenti del mondo industriale di fare la loro parte. È previsto, infatti, che i produttori contribuiscano a coprire i costi di gestione e bonifica dei rifiuti e i costi delle misure di sensibilizzazione per la riduzione e sostituzione dei prodotti monouso. Dovranno, ad esempio, riportare sugli imballaggi di alcuni prodotti, come assorbenti e salviette umidificate, sia le informazioni sugli effetti negativi dei rifiuti di plastica sull’ambiente, sia sulle corrette modalità di smaltimento. In sintesi si tratta di semplificare le modalità di produzione, renderle più ecosostenibili e meno inquinanti e realizzare ed incentivare, ove possibile, il riciclo. Ma non saranno solo le industrie a dover cambiare le loro pratiche. Anche i cittadini, infatti, saranno chiamati a partecipare attivamente, cominciando a modificare proprio quelle abitudini che creano ripercussioni sull’ambiente, utilizzando alternative più “green”. Una lotta a tutto tondo, quella ingaggiata dalla Commissione Europea, contro la società del-
l’“usa e getta”, che per comodità utilizza oggetti monouso non riciclabili e che con leggerezza, spesso inconsapevole, provoca danni irreversibili all’ecosistema. Bere un succo di frutta con una cannuccia in un bicchiere di plastica o organizzare un picnic utilizzando piatti di plastica sono gesti semplici e apparentemente innocui, compiuti da chiunque. Ripetuti nel tempo e da milioni di persone generano con il tempo, però, vere e proprie catastrofi ambientali. Ma quali saranno i prodotti interessati dal bando? Cotton fioc, posate, piatti, cannucce, aste per palloncini, mescolatori per bevande, vaschette per prodotti alimentari sono solo alcuni dei prodotti che oggi costituiscono la causa più consistente dell’inquinamento di mari e coste e che dovranno essere fabbricati solo con materiali sostenibili. Alcuni di questi già esistono in commercio. Non tutti sanno, infatti, che già si possono acquistare posate e piatti riutilizzabili realizzati in carta o in bioplastica. I primi possono essere riciclati con la carta e se finiscono nell'ambiente si decompongono entro 6 mesi. I secondi vanno gettati, invece, con i rifiuti organici e si trasformano in concime compost. L’unico problema potrebbe essere rappresentato solo dal prezzo,
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al momento ancora troppo alto rispetto alle vecchie vettovaglie in plastica. Il consumatore è, quindi, chiamato, almeno in questa fase, ad un acquisto dettato da una scelta di coscienza, più che di convenienza. L’auspicio è che aumentando la produzione, i costi possano con il tempo diventare più bassi. La strada verso il cambiamento, quindi, è ancora lunga, aperta su più fronti e richiede sforzi ed impegno da parte delle istituzioni, dei produttori e dei cittadini. La proposta della Commissione Ue per mettere al bando la plastica, infatti, dovrà essere approvata da Europarlamento e Consiglio Europeo, che potranno apportare modifiche e integrazioni. Poi spetterà agli Stati recepire le norme e farle applicare. Solo allora si potrà finalmente dire ufficialmente addio alla plastica e sperare di tornare ad avere un mare popolato da pesci e non da isole di plastica.
Michela Petti petti.michela@gmail.com
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cucina & dintorni
"CILENTO
CUCIN
di Federica Scandu
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O IN
NA"
urra
cucina & dintorni
POLPETTE RICOTTA E ZUCCHINE Ingredienti Secondo, contorno 400g di zucchine 250g di ricotta 1uovo 50g di parmigiano grattugiato 50g di pangrattato Sale & Pepe Q.b. Olio per friggere Per impanare: Pangrattato DifficoltĂ bassa Preparazione Totale 30 minuti
P
er preparare questa ricetta lavate per bene le zucchine, togliete le estremitĂ e grattugiate a crudo le zucchine. Una volta grattugiate le zucchine dovete strizzarle per eliminare il liquido in eccesso, dopodichĂŠ le mettete in una ciotola insieme alla ricotta, un uovo, parmigiano grattugiato, sale, pepe e pangrattato. Impastate per bene, fino ad ottenere un composto omogeneo. Poi con le mani formate delle polpette e passatele una ad una nel pangrattato. Ora, in una padella dai bordi alti fate scaldare abbondante olio per friggere e fate cuocere le polpette per 5/6 minuti circa. In fine, scolate le polpette ricotta e zucchine e asciugatele con carta assorbente. Federica Scandurra federicascan@hotmail.it
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film & serie
7 MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE U.S.A., Spagna 2016 Drammatico, fantastico J. A. Bayona Cast: Lewis MacDaugall Sigourney Weaver Felicity Jones Liam Neeson
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Difficile rimanere indifferenti a un film così complesso. Sette minuti dopo la mezzanotte, il percorso di Connor O’Malley verso il contorto e difficile mondo adulto, nell’accettazione e soprattutto nella consapevolezza del dolore, Il film riesce a confondere la fantasia con la realtà attraverso raffinati intermezzi artistici, in cui ciò che sembra essere una combinazione di inchiostro ed acquerello bagnato, prende vita davanti agli occhi dello spettatore alternandosi al clima grigio britannico della storia reale. È un film pregno di emozioni, di morte, di fantasia, di rabbia, di dolore. Il film che colpisce proprio per l’incontro diretto con la malattia e la morte di un proprio caro, ancora prima che sia cresciuto, trascina nelle due orette scarse un peso nello spettatore che si porterà dietro fino alla fine, quando Connor svelerà la sua verità, lasciando quindi scorrere quelle lacrime, finora trattenute a fatica. Danilo Perillo daniwara.4@gmail.com
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