Mr. magazine | Maggio 2018

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PaduanoEditore

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05 anno VIII

2018


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EDITORIALE

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uovo progetto Food Made in Sud. Sono entusiasta nel presentarVI un nuovo progetto imprenditoriale: Food Made in Sud con La Regina di Paestum, mozzarella artigianale di bufala. Ecco perché la scelta dell’immagine dei meravigliosi templi di Paestum in copertina, cioè partire dal Nostro territorio pieno di eccellenze che spaziano dal mondo dell’arte a quello dell’alimentare, con prodotti tipici territoriali. Qui spunta il progetto La Regina di Paestum, l’idea di voler valorizzare la mozzarella artigianale di bufala con una diffusione capillare in tutto il territorio nazionale, mantenendo sempre la qualità e caratteristica del prodotto, che con tanta maestria viene lavorato da sapienti mani in modo meramente artigianale da creare quel gusto originale proprio dei nostri territori. Un prodotto ad alto valore aggiunto soprattutto per tutti i consumatori che hanno un palato raffinato e amano il sapore vero del latte fresco di bufala. Ovviamente useremo la metodologia commerciale a Noi conosciuta quale appunto quella del Franchising come rete distributiva unica, par-

tendo da un punto vendita pilota nella Città di Battipaglia (SA) per poi presentarlo nelle principali Città Metropolitane. Una specialità artigianale, quella della mozzarella di bufala, dove questo prodotto viene mozzato a mano e non è presente nella rete della grande distribuzione e che presto, grazie al lancio del punto pilota abbiamo già individuato altre location su Bologna, Trieste e Milano. La Regina di Paestum nasce come ditta individuale per poi trasformarsi in La Regina di Paestum S.r.l., in relazione alle esigenze del mercato, con la creazione del portale di comunicazione moderna: www.lareginadipaestum.it. Con la speranza che gradirete le nostre scelte, non ci resta che augurarvi buona lettura.

Dott. Francesco Paduano Direttore Editoriale info@mistermagazine.it

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Mr.magazine ANNO VIII - n. 5 | maggio 2018

EDITORE Paduano S.r.l. Via Pio X, 72 84043 Agropoli (SA) Tel. 0974 827010 pbx info@mistermagazine.it DIRETTORE EDITORIALE Francesco Paduano REDAZIONE Ivan Maiorano Annalisa Botti Giorgio Imparato Luigi Romano Ciro Bello Elisa Brangi Roberto Siani Vincenzo Bottone Luciano Dente Nadia Romano Gabriele Paduano

SOMMARIO Un'alternativa al credito bancario?....................................................06 Ci pensa il codice civile! Nasce l'Associazione................................................................................09 "Sillabe di Seta" L'impresa con il "Crowdfunding".........................................................11 Finanziamento tramite cessione del quinto...................................12 dello stipendio e della pensione Le decisioni strategiche.........................................................................16 di distribuzione Conosciamo meglio.................................................................................20 le radiazioni nucleari Quante parole dice..................................................................................24 il tuo bambino? Salvador Dalì..............................................................................................28 "Io Dalì", Palazzo delle Arti di Napoli Il processo di E-Learning........................................................................30 nel contesto aziendale Generazioni a lavoro:..............................................................................32 tra Boomers e Generazione Z Viaggi all'estero.........................................................................................36 nuove regole

PUBBLICITÀ & MARKETING Ivan Maiorano

Associazione Copernicani.....................................................................37 Un Ministro del digitale per l'Italia

WEB & GRAFICA Danilo Perillo Olimpia Leccese

Verba volant, screenshot manent.......................................................40 O forse no!

STAMPA Tipografia CGM srl www.tipografiacgm.com Testata Mr. Magazine Free Press Iscritta al registro della stampa periodica n. 21/2011 - 885/011 R c/o Tribunale di Salerno

Elon Musk...................................................................................................42 e il futuro dell'uomo Fortunata....................................................................................................44 Salone del Mobile:...................................................................................46 tra moda e design ...A Toys Orchestra....................................................................................50 Nuovo Album: "Lub Dub" Cilento in cucina.......................................................................................54 Breaking Bad..............................................................................................56

www.mistermagazine.it È vietata la riproduzione, anche parziale, dei contenuti. Questo periodico è aperto a quanti desiderano collaborarvi ai sensi dell’art.21 della Costituzione della Repubblica italiana che così dispone: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione”. La pubblicazione degli scritti, articoli e note sono subordinata all’insidacabile giudizio della Redazione; in ogni caso, non costituisce alcun rapporto di collaborazione commerciale/professionale con la testata e, quindi, deve intendersi prestata a titolo esclusivamente gratuito. Ai sensi della legge 196/2003 e successive modi-fiche l’Editore garantisce la massima riservatezza nell’utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico e/o di comunicazioni promozionali anche via web. Ai sensi degli artt. 7 e10 ai suddetti destinatari è data facoltà di esercitare il diritto di cancellazione o rettifica dei dati, mediante comunicazione all’Editore info@mistermagazine. it. Per eventuali rapporti di collaborazione convenuti si conviene il foro competente esclusivo è quello di Vallo della Lucania (SA).

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economia & finanza attualità

un'alternativa al credito bancario? ci pensa il codice civile!

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l Codice Civile norma una particolare forma di contratto chiamato ASSOCIAZIONE IN PARTECIPAZIONE grazie al quale, senza dover per forza costituire una Società o entrare in una già costituita, una persona, l’Associato, per condividere un progetto imprenditoriale si avvale della disponibilità di un Imprenditore, l’Associante, senza doverne, quindi, divenire obbligatoriamente Socio. La partecipazione dell’associato avviene tramite il versamento di una determinata somma di denaro che la normativa chiama “apporto”; ogni associato, non prende parte alla vita sociale, non viene coinvolto in decisioni assembleari, ma viene gratificato, per l’apporto conferito, con una partecipazione agli utili dell'impresa o di uno specifico affare che viene ben identificato al momento di effettuare il versamento. L’unico rischio patrimoniale che corre ogni associato è limitato, quindi, al solo ap-

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porto che fornisce all'imprenditore, non assumendo alcuna responsabilità connessa all'attività d'impresa. In caso di perdita, infatti, l’associato risponde delle passività generate dall’impresa soltanto nei limiti del valore di ciò che egli stesso ha conferito come apporto nel contratto di associazione, in quanto le eventuali perdite che colpiscono l'associato non potranno mai superare il valore del suo apporto (art. 2553 del codice civile). Diversamente, l’associante e l’associato possono pattuire che l’associato partecipi solo agli utili e non alle perdite; questa ipotesi prevista come variante nei contratti di associazione in partecipazione, viene però chiamata cointeressenza (art. 2554 del codice civile). Sia l’associazione in partecipazione che i contratti di cointeressenza, quindi, possono tranquillamente essere considerati strumenti di finanziamento alternativi al ricorso all’indebitamento ban-

cario con tutti i vantaggi del caso; l’impresa associante gode di liquidità senza alcuna segnalazione alla Centrale Rischi e il soggetto associato può partecipare allo sviluppo di un progetto imprenditoriale riducendo al minimo il rischio di impresa ed evitando danni reputazionali nel caso l’impresa non dovesse raggiungere i risultati ben sperati, ma al contrario subire pregiudizievoli o addirittura fallire! Ecco quindi una nuova possibilità di ricorsa al credito, legittima e riconosciuta dalle normative vigenti, che può soddisfare le esigenze di un imprenditore in un momento dove il sistema bancario non ha ancora del tutto deciso di applicare un minimo di logica nella valutazione dei progetti da finanziare, sia pur nel rispetto dei parametri a loro dettati dalle normative vigenti e sempre in presenza dei requisiti di affidabilità finanziaria e patrimoniali importanti e determinanti anche nei contratti di associa-


economia & finanza

zione in partecipazione. L’impresa Associante rilascerà al Soggetto Associato un “certificato di partecipazione” che riconosce l’obbligazione assunta dall’Associante nei confronti dell’Associato; obbligazione che può essere anche oggetto di cessione a terzi (cessione del credito) da parte dell’Associato sempre nel rispetto di quanto regolamentato dal Codice Civile.

Luigi Romano Presidente Assobusiness l.romano@uniposte.it

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UniPoste Assicurazioni. S.r.l. - Gruppo EffePi Via Aquileia,46 34077, Ronchi dei Legionari (GO) | Direzione Generale Via Pio X, 72 84043 Agropoli SA Unità Locale Via Ludovisi,35 00187 Roma | C.F./P.IVA n. 01186210314 - REA GO - 201665 | PEC: uniposteassicurazionisrl@pec.it Tel. (+39) 0974 827010 | Numero Verde 800 24 26 16 | Iscr. Sezione A del RUI. n. 0210327/17

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costume & società

nasce l'associazione "sillabe di seta"

COMUNICATO STAMPA

Ponti culturali Italia - Cina per la promozione dell’educazione, istruzione e formazione attraverso scambi culturali tra Italia e Cina, nel solco della nuova via della seta.

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l 17 aprile 2018, a Roma, è stata costituita con atto notarile “Sillabe di Seta”, una Associazione culturale senza scopo di lucro e di livello nazionale che, raccogliendo le sfide sempre più pressanti del nostro tempo, accoglie e rilancia l’ampia richiesta di intensificare le relazioni culturali e educative tra Italia e Cina. L’Associazione “Sillabe di Seta” si propone l’ambizioso obiettivo di sviluppare gli scambi culturali tra Italia e Cina con un focus particolare sugli studenti, attraverso il sostegno solidaristico incentrato sulle potenzialità e sulle attitudini degli individui. L’idea di creare l’Associazione “Sillabe di Seta” è nata all’interno del Convitto Nazionale di Roma, che rappresenta l’eccellenza nel panorama didattico Italiano nello studio della lingua cinese. Ogni anno, gli studenti del Liceo Internazionale, raggiungono un alto livello di preparazione linguistica e culturale. L’impegno da loro profuso nello studio del cinese è alla base dei risultati eccezionali finora raggiunti, che rappresentano una buona prassi realizzata per gli scambi culturali tra Italia e Cina. Il cuore pulsante dell’Associazione è il Convitto Nazionale di Roma, ma protagonisti saranno soprattutto i genitori, gli studenti, gli ex-studenti e i soggetti istituzionali ed economici pubblici e privati che vorranno aderire per sostenere e promuovere in modo sistematico lo scambio culturale tra Italia e Cina, nel solco della sempre più studenti

possano proseguire gli studi in contesti universitari e nuova via della seta, affinché professionali stimolanti. L’Associazione “Sillabe di Seta” intende promuovere, una serie di iniziative specifiche tra cui: scambi di esperienze didattiche, linguistiche e culturali di studenti e docenti; periodi di soggiorno-studio, mobilità didattica e culturale individuale e di gruppo, degli studenti italiani in Cina e degli studenti cinesi in Italia; progetti di alternanza scuola-lavoro in Italia e in Cina; orientamento universitario in Italia, Europa, Cina e altre nazioni o continenti per una scelta ragionata e coerente con le future possibili scelte professionali nel mondo globalizzato. Collaborazione tra Istituzioni Educative Per maggiori informazioni o per contribuire allo sviluppo di questi progetti si prega di contattare: mobile: +39.3880580804 email: info@sillabediseta.it Francesco Alario (Presidente) Giuseppe Scarano (Consigliere)

Dott. Giuseppe Scarano giuseppescarano65@gmail.com

KONSUMER ITALIA Konsumer Italia è un'associazione per la difesa dei diritti dei consumatori ed utenti, nonché di promozione sociale e senza fini di lucro basata sull'impegno volontario di Cittadini esperti e specializzati in materie del consumo, che prestano la propria opera nelle strutture dell'associazione volontariamente a favore di altri Cittadini. Konsumer Italia ha come scopo la tutela dei diritti dei consumatori e degli utenti, nonché della salute e dell'ambiente nel senso più ampio del termine. Opera in conformità a tutte le normative dell'Unione Europea e si ispira, in particolare, ai contenuti del Codice del Consumo e a tutte le normative regionali, nazionali ed internazionali, relative alla tutela dei cittadini, della salute e dell'ambiente. Siamo entusiasti di presentarvi questa nuova collaborazione con gli amici di Mr.Magazine, insieme affronteremo temi importanti e di attualità; cercheremo di formare ed informare i lettori con uno sguardo concreto dal lato del consumatore finale dandovi consigli ed impressioni per un consumo etico e senza sorprese. Dott. Cristiano Taloni Responsabile Settore informatico-digitale c.taloni@konsumer.it

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economia & finanza

l'impresa con il "crowdfunding"

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economia & finanza

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l crowdfunding è uno strumento di finanziamento innovativo in grado di cambiare le regole della finanza per l’impresa. Questo vale non solo per l’imprenditoria tradizionale, ma anche per l’impresa sociale che con il crowdfundig può finanziare e legittimare i propri progetti di innovazione sociale. Le campagne di crowdfunding hanno un discreto successo in Italia e sono caratterizzate da un elevato dinamismo e da una sostanziale frammentazione. Sono circa 250 le campagne di crowdfunding lanciate da imprese sociali su piattaforme italiane e i risultati dimostrano come la presenza dell’impresa sociale sui social network (in particolare twitter), la scelta di una specifica piattaforma di tipo reward-based e la gestione attiva della campagna, abbiano un impatto rilevante sull’effettivo raggiungimento dell’obiettivo di finanziamento. Il crowdfunding è un modo contemporaneo di fare impresa. Chiunque può aprire una campagna su una delle tante piattaforme esistenti (luoghi virtuali dove si presentano i progetti), sottoporla al giudizio degli utenti che poi scelgono di investire e finanziare la campagna. Quindi è facilissimo … In teoria si. In realtà per funzionare c’è bisogno che vengano rispettate le regole del gioco e soprattutto occorre l’ingrediente principale: il cuore. Il desiderio è il motore propulsore della campagna: per questa ragione i progetti lanciati da associazioni, società, istituzioni e gruppi imprenditoriali di solito falliscono: c’è bisogno della spinta del singolo animato dal desiderio di realizzare il suo sogno. In questo esercizio, che è tutt’altro che autoreferenziale, bisogna avere la capacità e la fortuna di intercettare la comunità di riferimento, coloro i quali avvertono come necessaria la realizzazione del progetto e lo sostengono. Il crowdfunding è uno strumen-

to innovativo e il suo successo è legato allo sviluppo di alcune piattaforme online, come Kickstarter e Indiegogo, che hanno avuto una diffusione globale. Queste piattaforme permettono a un gran numero di individui (crowd) di offrire il capitale necessario per finanziare (funding) i progetti che vengono promossi da organizzazioni, imprese e singoli individui; i finanziatori possono fare una donazione (donation) oppure ottenere una ricompensa (reward), una quota del capitale di rischio (equity), un interesse sul capitale prestato (lending). Il dinamismo che ha caratterizzato la storia del crowdfunding in Italia è stato anche facilitato dalla difficoltà di accesso al credito alle imprese, delle organizzazioni del terzo settore e delle persone fisiche, a seguito della crisi finanziaria globale. La prima piattaforma di crowdfunding in Italia risale al 2005 con Produzioni dal Basso, un sito web che dava la possibilità agli utenti di compiere donazioni per progetti creativi e culturali. A questa prima esperienza sono seguite altre piattaforme e da 10 portali del 2011 si è passati a un notevole incremento nel periodo 2013/2015 fino ad arrivare a circa 80 piattaforme. La parola d’ordine del crowdfunding è empatia e Napoli, proprio per le dinamiche relazionali che intervengono tra i suoi abitanti, potrebbe essere la capitale mondiale del crowdfunding. Certo il fenomeno del crowdfunding è impossibile da fotografare da un punto di vista geografico: viaggiando attraverso la rete è fluido per definizione, vale tuttavia la pena ricordare le piattaforme napoletane più conosciute e che sicuramente costituiscono delle eccellenze: Buona causa.org, dedicata alle buone cause, Meridonare.it, il primo crowdfunding meridionale che ambisce a rappresentare un punto di riferimento per chi

vuole progettare interventi sociali, culturali e civici destinati ad un nuovo modo di intendere la cittadinanza attiva. L’obiettivo è diffondere la cultura del dono, la sua reciprocità e lo sviluppo locale, in un’ottica di costruzione di networking territoriale e di accrescimento del capitale sociale. Tra le prime cinque piattaforme europee ricordiamo anche la piattaforma DeRev.com fondata nel 2012 da Roberto Esposito con sede a Napoli e Milano che nel giro di pochi anni ha inanellato una serie incredibile di record, a cominciare dalla più grande campagna di crowdfunding mai realizzata in Italia, quella lanciata nel marzo 2013 per la ricostruzione della Città della Scienza di Napoli.

Dott. Giorgio Imparato Consulente Aziendale giorgio.imparato2@virgilio.it

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economia & finanza

finanziamento tramite cessione del quinto dello stipendio e della pensione I

l decreto legge 180 del 1950 e le successive modifiche ed integrazioni regolamentano i finanziamenti tramite cessione del quinto dello stipendio (CQS) e della pensione (CQP).

dipendenti statali;

dipendenti pubblici;

dipendenti parapubblici;

dipendenti privati;

Questo decreto offre la possibilità di accedere ad un finanziamento non finalizzato la cui rata mensile è trattenuta direttamente sulla busta paga dal datore di lavoro e traccia le linee guida del prodotto, definendo i parametri da rispettare e le garanzie da fornire. La CQS è un finanziamento a firma singola con copertura assicurativa obbligatoria già inserita nella rata pattuita e con durata massima di 10 anni, non prevede la firma di un garante in nessun caso e consente l’accesso anche a clienti che hanno avuto problemi di pagamento in passato. Di seguito sono elencati alcuni aspetti di questo prodotto atti a fare chiarezza in quanto c’è ancora molta confusione sulle caratteristiche specifiche. La CQS ha tante variabili e presenta differenze sostanziali a seconda della categoria alla quale appartiene il cliente nonché alla sua età anagrafica. Il prodotto è rivolto alle seguenti categorie di clienti:

• pensionati;

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Perché i potenziali clienti sono divisi nelle suddette categorie? Il potenziale cliente è spesso portato ad ipotizzare che sia sufficiente essere dipendenti con busta paga per poter usufruire indistintamente e incondizionatamente del prodotto CQS, in realtà esistono parametri da rispettare che sono molteplici e dai quali non si può prescindere. Prendiamo in esame alcune macro differenze. La prima condizione è che il cliente debba avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato con superamento del periodo di prova, altresì se è a tempo determinato il finanziamento poi deve terminare entro la data di scadenza del contratto stesso. Confrontando le categorie dei clienti emerge un’altra differenza sostanziale dovuta alle diverse amministrazioni di

appartenenza. I preventivi elaborati dalle banche non sono uguali per tutte le categorie lavorative sopra elencate; basti pensare alla copertura assicurativa obbligatoria per legge. Il dipendente statale ha una probabilità quasi nulla di perdere il posto di lavoro rispetto ad un dipendente privato la cui azienda può essere soggetta a fallimento. Questa semplice considerazione ha come naturale conseguenza preventivi più onerosi per i dipendenti privati rispetto ai dipendenti statali o pubblici. Un terzo aspetto poco noto ai non addetti ai lavori riguarda la fattibilità di una CQS per un dipendente privato. Bisogna considerare, infatti, l’anzianità lavorativa e il relativo TFR maturato (trattamento di fine rapporto) che per questo prodotto finanziario funge da garanzia. La liquidità massima che il cliente può richiedere viene calcolata in base al TFR effettivamente disponibile in combinazione con il grado di assumibilità dell’azienda espresso da parametri assicurativi e bancari. Un discorso a parte è per i pensionati. Per questa categoria di clienti le variabili fondamentali per l’accesso al prodot-


economia & finanza

to CQP sono rappresentate dal tipo di pensione percepita, dal netto mensile e dall’età anagrafica del soggetto richiedente. Le tipologie di pensioni ammesse per legge sono quelle legate all’anzianità lavorativa (sigla VO, VOART, VOCOMM, ecc..) quelle di reversibilità (sigla SO) e di invalidità ordinaria (sigla IO); non rientrano le pensioni di invalidità civile (sigla INVICIV), gli assegni sociali (sigla AS) e le pensioni minime. Altro importante parametro da rispettare è legato all’importo mensile che percepirà il cliente che per legge non può essere inferiore a 505,00€ mensili (soglia che varia in minima misura a seconda della banca di riferimento) al netto della trattenuta concordata. L’età anagrafica, nel caso dei pensionati, influisce sul preventivo in modo più marcato rispetto alle altre tipologie di

clienti con il limite massimo che differisce a seconda delle compagnie assicurative e delle banche di riferimento. Uniposte SpA offre soluzioni personalizzate a seconda del segmento di appartenenza dei clienti con parametri che abbracciano tutte le possibili soluzioni fino a 86 anni di età. L’offerta completa dei prodotti è visualizzabile sul sito www. uniposte.it ed è possibile richiedere una consulenza personale gratuita chiamando il numero verde 800242616 o scrivendo ad info@uniposte.it.

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costume & società

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le decisioni strategiche di distribuzione

ari Lettori, oggi parliamo di una forma particolare di esclusiva: il franchising, tratto da Marketing, J.J. Lambin, Ed.Mc Graw - Hill. In una zona predeterminata, un solo distributore ottiene il diritto esclusivo di vendere la marca e si impegna generalmente a non vendere marche concorrenti. Si stabilisce un rapporto di franchising quando, per contratto, un’impresa concede a un’altra il diritto di utilizzare la propria formula commerciale in un territorio delimitato, secondo norme definite e con un’insegna o un marchio dati. L’impresa affiliante, chiamata franchisor, offre generalmente ai suoi affiliati, i franchisee, un’assistenza continua, permettendo loro di svolgere l’attività nelle migliori condizioni possibili nelle rispettive zone. Sia a titolo di compenso del diritto di sfruttare la marca sia per beneficiare di un apporto continuo di know-how, il franchisee si impegna per contratto a versare al franchisor una quota iniziale (canone forfettario) e/o percentuali sulle vendite. L’affiliato acquista infatti una formula di successo già speri-

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costume & società

mentata dell’affiliante e magari anche da altri affiliati in altre zone. È necessario anzitutto che il successo sia già stato sperimentato e che si possa trasmettere così che l’affiliato possa ripeterlo nella sua zona. Una buona formula, secondo Sallenave (1979, deve possedere le seguenti caratteristiche: • Si commercializza un prodotto o un servizio di buona qualità; • La domanda del prodotto o del servizio è universale o, comunque, non si limita soltanto alla sola regione in cui lavora il franchisor; • La formula lascia all’affiliato già stabilito in una zona il diritto di un primo rifiuto quando uno o più affiliati vogliano aprire un negozio nella stessa zona; • Prevede un immediato passaggio del know-how e assicura all’affiliato una formazione pratica sulle tecniche di commercio e sui metodi propri del tipo di franchising; • È stata sperimentata da una impresa pilota; • Stabilisce le modalità di un rapporto continuo tra l’impresa affiliante e l’affiliato, allo scopo di migliorare le condizioni di gestione del nuovo negozio e instaurare uno scambio di idee innovative o nuovi prodotti e servizi, ecc.; • Definisce la quota iniziale da pagare e il canone forfettario che l’affiliato è tenuto a pagare; • Coinvolge l’affiliato nella vita del franchising e lo rende partecipe delle scelte di orientamenti futuri del settore;

• Prevede la procedura di proroga, di rinnovo e di annullamento del contratto di franchising, oltre a offrire la possibilità di riacquisto da parte del franchisor. Il franchising offre un’opzione interessante rispetto alle strutture verticali convenzionali o amministrative. Infatti in una rete di questo genere l’investimento per ogni punto vendita è a carico dell’affiliato, proprietario del negozio. Un buon rapporto di franchising rappresenta una buona collaborazione per la quale la riuscita dell’affiliante e quella dell’affiliato sono strettamente legate. Di conseguenza, la conoscenza e la comprensione delle motivazioni di ciascun collaboratore sono molto importanti. La motivazione principale del franchisee è quella di beneficiare dell’esperienza, della notorietà e della garanzia legate all’immagine di marca dell’affiliante. A questa motivazione di base se ne aggiungono molte altre (Sallenave, 1979): • La possibilità di iniziare una attività con un piccolo capitale; • La garanzia di qualità sperimentata e costante; • Un miglior potere d’acquisto presso i fornitori della catena affiliata;

marketing, la gestione finanziaria e contabile dell’attività; • Edifici e arredamenti interni ben studiati; • La ricerca e lo sviluppo costante di nuovi prodotti e servizi; • Un potenziale di reddito elevato e un minor rischio di fallimento. Il rapporto di franchising è una forma relativamente elastica di collaborazione tra un’impresa emittente , il franchisor, e un certo numero di riceventi, i franchisee. Esistono tuttavia tre elementi basilari per la solidità di un rapporto di questo tipo: • La volontà di lavorare in modo solidale; • L’accettazione del diritto di ispezione reciproca; • La validità della formula. Quest’ultima condizione è essenziale: il franchising è un metodo originale di distribuzione di un buon prodotto o di un buon servizio (la formula di successo succitata); non è mai una soluzione di recupero o di salvataggio di un’impresa in difficoltà che si dichiari franchisor senza aver sperimentato direttamente la bontà della propria formula.

• Continua formazione e assistenza fornita dalla società affiliante; • Accesso a migliori zone di vendita, grazie alla fama e alla potenza finanziaria dell’azienda affiliante;

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cultura & benessere

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a radioattività nucleare è data da un insieme di processi fisiconucleari attraverso cui i nuclei atomici instabili (radionuclidi) decadono, disintegrandosi nel tempo, emettendo radiazioni per raggiungere un nuovo equilibrio.La radioattività può avere origini naturali o artificiali ma il processo fisico alla base è lo stesso. Viviamo da sempre immersi nelle radiazioni perché la radioattività è una normale componente dell’ambiente. Le sorgenti naturali che costituiscono il fondo naturale da radiazioni sono di origine terrestre o extraterrestre. La radioattività naturale terrestre è dovuta a radionuclidi come l’uranio, il torio, il potassio-40 presenti nelle rocce, nei minerali, nella crosta terrestre che dal sottosuolo generano gas radon. Quella extraterrestre è data dai raggi cosmici. La magnetosfera terrestre blocca la maggior parte dei raggi cosmici a livello del mare mentre a 5000 metri di altezza sono 6 volte superiori. Basti pensare che un volo di poche ore a 40000 piedi, ci fa assorbire una dose di radiazioni equivalente a quella di una radiografia dentale. Le radiazioni naturali esistono da sempre e di per sé potrebbero non costituire un problema. Invece la radioattività artificiale è data da attività umane come produzione di energia, medicina, ricerca scientifica, test nucleari militari ma anche da relitti di carrarmati distrutti da granate all’uranio impoverito abbandonati nel deserto. L’ inquinamento radioattivo industriale è dato da scorie radioattive gettate dopo decadimento a norma di legge o smaltite illecitamente at-

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traverso l’ecomafia. Senz’altro l’inquinamento nucleare più grave è dato da incidenti, guasti e/o malfunzionamenti di centrali nucleari. Le catastrofi nucleari più gravi della storia (livello 7) sono state quelle di Chernobyl il 1986 e quella di Fukushima a seguito del terremoto nel 2011. Oltre un milione di ettari di terreni e boschi tra Russia, Bielorussia e Ucraina sono inutilizzabili per qualsiasi tipo di attività per migliaia di anni. Le unità che misurano le radiazioni sono il Becquerel che misura l’attività di una sostanza, il Gray (dose assorbita di radiazione), il Sievert ( dose equivalente o efficace); il Rontgen ( esposizione a radiazioni ionizzanti ). In Italia ogni persona riceve una dose media annua di radioattività di 4,5 di Millisievert (mSv) di cui 3,3 da radiazioni naturali e 1,2 da quelle artificiali a scopo diagnostico o terapeutico. Si tratta di valori superiori alla media mondiale che è di 2 mSv ma inferiori a quelle degli USA che è di 6,2 mSv, di Piazza San Pietro che è di 7 mSv dovuto al porfido della pavimentazione, e di alcune regioni dell’Iran, India, Brasile e Cina dove la sola radioattività naturale supera i 100 mSv annui. Per dare un’idea il limite rischio di dose di radiazioni annue è di 100mSv, la dose di 400mSv prese tutte una volta causa avvelenamento da radiazioni e pochi Sievert portano alla morte. La radioattività non è un fenomeno pericoloso in assoluto ma può esserlo fino a diventare mortale in relazione alle dosi assunte e al tempo di assunzione. Anche 200 caffè presi in un giorno sono letali mentre presi in due mesi non fanno male. L’uso delle radiazioni in medicina sia diagnostica che terapeutica

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sciamo o le zioni ari

cultura & benessere

è fondamentale per la cura e per la diagnosi di malattie. Per dare un’idea una radiografia del torace corrisponde a una dose di 0.1mSv; una tac o scintigrafia e pet/tac da 2 a 20mSv, la radioterapia da 15 anche ad oltre 20mSv ogni singola seduta. Sono radioattivi il cibo che mangiamo, l’acqua che beviamo, alcuni materiali edilizi (tufo, granito ecc), anche il corpo umano visto che ogni secondo decadono 10000 atomi di potassio-40 contenuto nelle ossa e di carbonio-14 nelle cellule. Rischiamo di portare a tavola cibi contaminati da radiazioni naturali come le banane o contaminati da radiazioni naturali come la frutta secca coltivata nei paesi nei quali c’è un fondo di radiazioni alto. I più pericolosi restano i cibi contaminati con particelle radioattive artificiali come il grano dell’Ucraina, i funghi, i frutti di bosco, la carne di cinghiale o di pascolo di boschi contaminati da cesio dopo la catastrofe di Chernobyl. L’inquinamento riguarda anche i golfi di acqua della Siberia che si riversano nell’Oceano Artico contaminando gran parte della popolazione ittica. Non bisogna esagerare sulla radioattività ma avere una giusta consapevolezza, non vivere nell’ansia e nella paranoia ma informarsi sempre sulla provenienza dei cibi che portiamo a tavola. All’inizio del 1900 fino agli anni 80 addirittura si pensava che la radioattività fosse benefica e veniva usata in cosmesi. Una cosa comune a tutte le radiazioni è quella di interferire con biomolecole e portare formazione di tumori. Gli organi più esposti sono il midollo osseo, l’apparato riproduttivo, l’apparato digerente, la tiroide, gli occhi. Nella seconda guerra mondiale Hiroshima e Naka-

saki furono bombardate da 2 bombe nucleari che contenevano pochi kg di materiale radioattivo che uccisero circa 150000 persone.

Francesco Di Lorenzo Infermiere Professionale francescodl1979@gmail.com

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'accrescimento del vocabolario, costituito da unità lessicali conformi alla lingua dell'adulto, è uno dei fatti più salienti dell'accesso alla comunicazione verbale. Infatti, dopo la prima parola, si ha un continuo e graduale accrescimento del lessico. Ogni volta che si verifica l'introduzione di una parola nuova, si ha un riassestamento del sistema semantico. Si riporta di seguito lo schema relativo all'acquisizione del patrimonio verbale, che prevede comunque un'ampia variabilità individuale: 1-10 MESI

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10-20 MESI

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1000-4000 MESI e oltre

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cultura & benessere

Tratto da Schindler, 1977. Attorno ai 18 mesi, il bambino comincia ad usare frasi di due parole, con le quali esprime significati precisi (es. mamma, pappa). Dai 24 ai 30 mesi si ha la comparsa di una frase politermine. Il bambino può omettere ancora le parti della frase con esclusiva funzione sintattica come articoli, preposizioni e verbi ausiliari. Dai 30 ai 36 mesi compaiono le prime parole con funzione sintattica. In questo periodo si ha il fenomeno dell'ipercorrettismo, con il quale il bambino dimostra di essere in fase di acquisizione della complessa grammatica adulta, di cui ha già appreso alcune regole che applica in tutti i casi, senza distinzione di eccezioni. Oltre i 36 mesi si può dire che la frase sia già completa, seppure di costruzione più semplice di quella adulta. Va infine ricordato che se l'espressione verbale del tuo bambino presenta una serie di imperfezioni che perdurano per un tempo prolungato o l'acquisizione del patrimonio semantico lessicale si discosta dallo schema so-

praindicato è consigliabile rivolgersi ad un professionista del linguaggio che possa riconoscere la presenza di un chiaro disturbo del linguaggio verbale tale da richiedere un trattamento riabilitativo precoce ovvero inquadrare il piccolo in un "late talker", un bambino che parlerà tardi e che necessita di un atteggiamento più attendista. Come logopedista mi confronto quotidianamente con i dubbi dei genitori di bambini che hanno un ritardo o un disturbo nello sviluppo del linguaggio verbale, e quello che vi suggerisco è di non aspettare a rivolgervi ad uno specialista. È importante agire precocemente. Il tempo, nella maggior parte delle situazioni, è un alleato determinante. Questo perché esiste un periodo critico nell'acquisizione del linguaggio, oltre il quale il recupero delle funzioni linguistiche può essere compromesso.

Dott.ssa Rosa Gallo Logopedista/Spec. in Deglutologia gallorosa.log@gmail.com


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P

rosegue con successo al Palazzo delle Arti di Napoli, la mostra dal titolo “io Dalì”, promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, in collaborazione con la Fundaciò Gala-Salvador Dalì, che sarà possibile visitare fino al 10 giugno. Tanti quadri, disegni, fotografie e riviste che guidano il visitatore alla scoperta del motivo grazie al quale il pittore ha creato il proprio mito, riuscendo a trasformare in opera

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d’arte ogni suo insignificante gesto. La mostra, come ricorda il direttore generale Alessandro Nicosia, è stata allestita appositamente per Napoli, ed è rivolta tanto agli addetti ai lavori, quanto ad un pubblico di neofiti. Nessun’altra città potrebbe rappresentare uno scenario migliore per raccontare la vita di uno dei più eccentrici, bizzarri e discussi artisti del ventesimo secolo. Ritenere Salvador Dalì soltanto un pittore appare riduttivo, in quanto è


gno 2018

arte & design

stato anche scultore, scrittore, fotografo, cineasta, designer e sceneggiatore; possedeva una creatività rara, che gli ha spalancato le porte dell’America, rendendolo, a tutti gli effetti, una star del mondo dell’arte. Per cercare di comprendere il mondo di Dalì, è utile ricordare le radici in cui affonda la sua arte, ovvero il surrealismo, nato dopo la prima guerra mondiale, che, in contrapposizione al dominio della ragione, affermava l’importanza dell’inconscio nel processo della creazione. Ed è proprio seguendo il suo istinto inconsapevole, che Dalì riesce ad immaginare un mondo fatto di accostamenti spesso impossibili, attraverso i quali egli cerca di dare un significato alle cose. Dalì è un artista che, senza pudore, si abbandona al pensiero primordiale, quasi infantile, nell’incessante ricerca di una realtà sognata e pertanto perfetta. La follia dell’artista, è proporzionale alla sua genialità. Lo stile di Dalí è ricco di simboli e di immagini ricorrenti, per lo più tratti dalla vita quotidiana, elaborati dalle esperienze infantili e sublimate dallo studio appassionato delle teorie di Freud; infatti, suggestionato dal rivoluzionario pensiero del filosofo, il pittore catalano focalizza la sua attenzione artistica su ciò che ritiene lo strumento più prezioso per conoscere il mondo sommerso e sconosciuto che appartiene a tutti gli uomini: il sogno. Le piccole dimensioni del quadro ingigantiscono le sue ossessioni oniriche. Attraverso la sua arte, Dalí elabora le proprie paure, la sessualità e i suoi oggetti preferiti, che a loro volta sono diventati simboli eterni dell’essenza stessa del suo pensiero surrealista. Un simbolo, in particolare, è diventato l’icona più riconoscibile di Dalí: l’orologio molle, che rappresenta una novità assoluta, in quanto dietro di lui, vi è il concetto di come il mondo sia un qualcosa di inafferrabile, che quindi si

scioglie, proprio come il tempo. La sua arte è come un’istantanea a colori dell’irrazionale. Ciò che colpisce è la sua capacità di rappresentare con immagini nitide le proprie paranoie, riuscendo ad esorcizzare le sue paure. È proprio questa la chiave del mondo di Dalì: un modo di uscire e di rientrare all’interno di ossessioni, incubi, sogni che appartengono alla sua sfera estremamente personale. Il suo stile anticonvenzionale e le sue idee, talvolta oltraggiose, sono state molto apprezzate dal mercato contemporaneo; dalla moda alla fotografia, dalla pubblicità al cinema, tutti lo ricercavano, portando il suo stile all’attenzione di un enorme pubblico popolare. Se si pensa all’immagine di Dalì, non si può che pensare ai suoi baffi; l’artista è stato un grande promotore di se stesso, riuscendo a fare anche della sua immagine un qualcosa di riconoscibile, un’opera d’arte. Ciò ha contribuito alla costruzione di quella figura pubblica che ha senza dubbio aiutato Dalì ad emergere rispetto ai suoi colleghi surrealisti. E’ significativa una sua celebre citazione: “La differenza tra me e i surrealisti è che Io sono Surrealista”.

Arch. Giusy Pomposelli g.pomposelli83@gmail.com

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costume & società

il processo di e-learning nel contesto aziendale

I

l termine e-learning indica, lato sensu, un’attività formativa a distanza che utilizza le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione, in particolare internet, al fine di attuare un cambiamento significativo nell’organizzazione della formazione. Questo nuovo modo di “fare” formazione è stato variamente definito dalla letteratura internazionale attraverso l’utilizzo di espressioni del tipo “on line learning”, “on line education”, “computer based education” che corrispondono sostanzialmente all’espressioni italiane della “didattica basata su internet” e/o “formazione in rete”. L’e-learning in un contesto aziendale implica la valutazione di innovativi processi di integrazione, al fine di acquisire nuove conoscenze e competenze per l’apprendimento delle risorse umane da impiegare e coordinare all’interno dell’Organizzazione. Proporre, creare e gestire un progetto efficace di e-learning, infatti, richiede la necessità di capire le modalità di apprendimento e le relazioni tra le persone che interagiscono in un ambiente in cui i vincoli spazio/temporali si annullano. Altresì, ai fini dell’efficienza, bisogna considerare

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costume & società

le dinamiche che governano una classe virtuale e valutare la tecnologia che consente di realizzare al meglio i processi di apprendimento dei diversi soggetti coinvolti. Dagli studi di William Glasser sull’apprendimento (Control theory in the classroom, Harper Trade, New York, 1986), è emerso che gli individui imparano il 10% di quello che leggono, il 20% di quello che ascoltano, il 30% di quello che vedono, il 50% di quello che vedono e sentono, il 70% di quello che discutono con altri e l’80% di quello che sperimentano. Sviluppare un sistema di e-learning significa quindi soprattutto sviluppare un sistema integrato di formazione utilizzando le tecnologie di rete per progettare, distribuire, scegliere e ampliare le risorse per l’apprendimento. La realizzazione di un corso aziendale così strutturato risulta pertanto un processo abbastanza complesso suddiviso in cinque fasi principali, la cui successione logica viene di seguito rappresentata in forma schematica per chiarezza espositiva. L’analisi dei bisogni è il punto di partenza obbligatorio di un qualsiasi intervento formativo. Rappresenta un procedimento sistematico, basato sulla raccolta di informazioni strutturate che deve riuscire a coinvolgere tutti gli attori interessati, è opportuno infatti prendere in esame non solo i bisogni aziendali ma

anche quelli individuali. Il primo passo consiste nel fotografare la situazione attuale dell’azienda: mission, vision, obiettivi, andamento del mercato e della concorrenza, struttura organizzativa, dati sulle iniziative formative passate. La progettazione, l’organizzazione, lo sviluppo e l’erogazione degli interventi formativi rappresentano la trasposizione delle attività proposte nella fase di analisi, in cui si pianificano gli obiettivi del processo formativo, i contenuti didattici, la tipologia di docenza e le tecniche da utilizzare, il tempo occorrente e i criteri di valutazione. I processi di apprendimento e-learning sono attivabili solo con adeguate strategie formative, ciò implica una scelta delle metodologie didattiche più appropriate al contesto ed ai soggetti a cui ci si rivolge con l’intervento formativo. In dettaglio il "metodo attivo" si caratterizza nel presentare ciascun problema nella sua complessità, prevedendo il coinvolgimento diretto dei partecipanti mediante esercizi pratici, sperimentazione ed interazione attiva. Il metodo di base è riprodurre in aula, problemi vissuti o tipici, esaminando le dinamiche e le caratteristiche essenziali delle varie attività, per gestirli e migliorarli.

ning è costituito senza dubbio dalla possibilità di superare le barriere spazio-temporali, limite tipico delle attività formative tradizionali, realizzando un percorso formativo in cui il punto focale è costituito dall’insieme di interazioni che coinvolgono, come sopra indicato, tutti i soggetti che partecipano all’attività formativa e di apprendimento.

Dott.ssa Nadia Romano Responsabile Qualità & Formazione UniPoste S.p.A. n.romano@uniposte.it

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costume & società

generazioni a lavoro: tra boomers e generazione z

L

’attuale mercato del lavoro è di fronte ad una sfida unica rispetto al passato: assumere e gestire risorse umane di differenti generazioni, oltre che di diverse culture. Non è raro nel pubblico e nel privato incontrare team multigenerazionali che coabitano e collaborano quotidianamente, seppure con differenze nella motivazione al lavoro e nelle opportunità di carriera. L’innalzamento della vita media in Italia e all’estero, ha comportato un aumento della vita lavorativa attiva ed un circuito di vasi comunicanti sui generis nel mercato del lavoro futuro. Nella letteratura

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sulla gestione della diversità, l’età sarà di certo, uno dei temi cardini per assicurare l’inclusione. La sfida per le organizzazioni attuali è sempre più di mantenere vivo il coinvolgimento e la contribuzione volontaria nei baby boomers (nati tra il 1946-1964), nella generazione X ( nati tra il 1965 e il 1979), nei millennials o generazione Y (nati tra 1980 e 2000) e nella generazione Z (nati dopo il 2000). Secondo Diane Belcher - senior director, product management, alla Harvard Business Publishing Corporate Learning “La sfida principale nel coinvolgere i lavoratori di


costume & società

diverse generazioni è riuscire a cogliere le differenze con cui ogni generazione affronta temi come l’autorità, la conciliazione vita/lavoro e la lealtà”. I bisogni di ogni lavoratore sono diversi a venti, trenta o cinquant’anni e la capacità di sentirsi ingaggiati o appartenenti al gruppo o all’azienda varia con il tempo. In una delle mie prime esperienze di consulenza in azienda manifatturiera, ricordo che un addetto di linea mostrò forte disappunto per il progetto di innovazione che l’azienda aveva intrapreso, preferendo ad esso un impegno della stessa su altri aspetti della gestione del personale. Fu immediata la diversità con tutti gli altri partecipanti al progetto, che erano entusiasti e motivati, come i protagonisti di un cambiamento voluto e possibile. In quella occasione mi fu chiaro che le scelte dell’azienda erano corrette e l’opinione di quel collaboratore non era semplice resistenza per conservatorismo, anche se facilitante etichettarlo così. In realtà quella persona che lavorava lì da oltre venti anni, aveva altri punti di vista, a cui l’azienda non aveva dato ascolto. Da quella esperienza compresi che al fine di sviluppare una cultura di integrazione tra le popolazioni di diverse età occorre valorizzare il contributo di ognuno, come prezioso all’azienda e all’altro in egual misura. Le organizzazioni possono concentrarsi così sugli aspetti comuni di tutti i propri dipendenti al fine di costruire nuove cultu-

re di appartenenza, in cui team multigenerazionali diventino ricchezza e non fonte di segregazione o malessere. Spesso nei ruoli apicali o di maggiore visibilità vi sono i boomers, al punto che le generazioni X si sentono esclusi da percorsi di carriera, o i millennials percepiscono una impossibilità nel portare il proprio contributo. La creazioni di stereotipi non aiuta i processi di comunicazione tra gli attori che in modo guardingo cercano il proprio angolo di visibilità alle spalle dell’altro. I manager potenziano programmi di sviluppo per promuovere l’integrazione nella comunicazione tra le risorse giovani, quelle di mezza età e quelle più anziane. Ognuno di essi parte da aspirazioni di carriera, richieste operative e sentimenti di appartenenza diversi. Oltre alla comunicazione, un altro fattore per valorizzare le persone e favorire la gestione della diversità generazionale è il riconoscimento che l’organizzazione fa degli sforzi di ognuno. Un sondaggio su LinkedIn, il più famoso social professionale, ha rivelato che il 70% dei dipendenti lavorerebbe più duramente se i propri sforzi fossero riconosciuti dai capi. In questo caso il bisogno di riconoscimento cambia ma non a seconda dell’età, che sarebbe solo uno stereotipo, ma a seconda delle proprie inclinazioni. Alcuni dipendenti sono più focalizzati sugli incentivi, altri sui programmi di sviluppo della leadership altri ancora da pro-

grammi di coaching per avanzamenti di carriera o cambi di ruolo. Le organizzazioni del futuro per crescere hanno bisogno di lavoratori e lavoratrici di ogni generazione dai boomers alla generazione Z, con manager capaci di gestire la diversità, trasformandola in strategia.

Dott.ssa Mariarosaria Izzo

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VIAGGI ALL'ESTERO NUOVE REGOLE

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on l'arrivo della stagione estiva occorre verificare la validità dei documenti che ci consentono di viaggiare all'estero, in particolare il passaporto. Sono cambiate le regole, il nuovo passaporto continua ad avere una validità di 10 anni, ma non può più essere rinnovato. Dopo la scadenza è perciò necessario richiedere il rilascio di un nuovo passaporto. Un problema per quanti sono soliti viaggiare verso i Paesi extra Ue, in particolar modo dal momento che negli ultimi sei mesi di validità il documento non può essere utilizzato per gli spostamenti, ma solo per attestare l’identità di una persona. Di seguito alcuni accorgimenti da seguire per non incorrere in spiacevoli problemi prima di intraprendere un viaggio: per richiedere il rilascio di un

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nuovo passaporto è necessario rivolgersi agli uffici preposti e presentare il modulo compilato per la richiesta del documento, facendo distinzione tra maggiorenni e minorenni, accompagnato dal documento d’identità, essendo il passaporto non rinnovabile, è necessario restituire il vecchio documento o se si preferisce conservarlo e chiedere l'annullamento che verrà effettuato allo sportello. Il costo della procedura di rilascio è di 116 euro (salvo variazioni), comprensivi del costo della marca da bollo di € 73,50 euro e del versamento intestato al Ministero dell’Economia e delle Finanze di € 42,50 euro. Effettuato il pagamento, bisognerà attendere alcune settimane per ottenere il nuovo passaporto. Se i tempi del richiedente sono particolar-

mente stretti, è possibile però accelerare il rilascio rivolgendosi direttamente alla Questura richiedendo la procedura d' urgenza. In attesa del ritiro del nuovo passaporto vi aspettiamo per proporvi le nostre migliori offerte di viaggio.

Luciano Dente Sales Manager UniPoste Travel l.dente@uniposte.it


costume & società

costume & società

un ministro per il digitale per l'italia

I

l nuovo parlamento e il Governo che sta per nascere avranno il compito di colmare il gap digitale del nostro paese. Serve avere un Ministro per l’Economia Digitale e una commissione parlamentare competente per le questioni legate alla digitalizzazione del paese e all’innovazione. Troppo spesso queste questioni sono sparpagliate nelle competenze dei ministeri senza avere uno specifico riferimento. Il lavoro che Diego Piacentini sta svolgendo con il Team per la Trasformazione Digitale è egregio. Nella scorsa legislatura Agid con il supporto politico dei parlamentari dell’intergruppo innovazione ha portato questo paese un po’ più avanti sui temi legati alla digitalizzazione della PA, ma quello che oggi serve è un approccio strutturale alle opportunità che la digitalizzazione dell’economia sta portando in Europa e nel mondo. Non possiamo perdere nuovamente il treno.

un sito web. Occorre semplificare i processi, aggiornare le leggi che prevedono garanzie e tutele legate a processi del secolo scorso e che oggi possono essere sostituiti dai progressi tecnologici. È questo l’appello al mondo politico dei Copernicani, associazione di esperti e professionisti innamorati del futuro, nata con l’obiettivo di promuovere il tema dell'innovazione all'interno del dibattito istituzionale, e prima a essersi costituita in Italia con un atto notarile interamente digitale. Sono già molti coloro che si sono espressi a sostegno. Ivan Catalano Presidente www.copernicani.it

Un Ministro con le competenze giuste, che gode di una autorevolezza nel settore, può portare il Consiglio dei Ministri ad occuparsi di temi, partecipando alla scrittura dei testi normativi. Senza una voce autorevole che possa fare ciò digitalizzazione per i burocrati vuol dire aggiungere un pdf su

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verba volant, screenshot manent... o forse no!

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ocial network, whatsapp, snapchat, email et similia. Siamo ormai a pieno titolo nell'era della dematerializzazione e così anche giudici, avvocati e tribunali hanno la necessità di acquisire materiale informatico che abbia efficacia probatoria in giudizio. Ma come si fa a dare certezza giuridica al contenuto di una pagina web o ad una conversazione whatapp? Molto spesso, infatti, lo scenario è il seguente: il cliente si reca dall’avvocato con lo screenshot del contenuto che intende “incriminare” assumendo (erroneamente) che in quella fotografia vi sia la prova di quanto egli assume essere stato commesso in suo danno. E invece no! Si può già intuire, infatti, come la semplice istantanea di ciò che appare in un dato momento sul nostro smartphone o pc non fornisce alcuna garanzia di autenticità circa la provenienza del dato.

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attualità

Ed è proprio partendo da detta incertezza che, di recente, la Corte di Cassazione - sezione quinta penale, n. 49016 del 25 ottobre 2017 - ha stabilito che i messaggi whatsapp non possono essere considerati “affidabili” a meno che non si fornisca anche il supporto originario (ovvero lo smartphone) contenente il messaggio incriminato al fine di verificarne sia l’attendibilità sia la paternità. In estrema sintesi, nelle ipotesi di denuncia e/o querela sarà necessario che la vittima consegni lo smartphone agli investigatori al fine di consentire agli stessi di poter estrapolare il contenuto delle chat o, in alternativa, durante il processo, chiedere l’acquisizione di una prova atipica che dovrà necessariamente passare attraverso l’ausilio di un consulente tecnico d’ufficio. Secondo la prefata pronuncia, infatti, ciò risulterà indispensabile al fine di controllare l’affidabilità della prova medesima mediante l’esame diretto del supporto onde verificare con certezza sia la paternità della registrazione sia l’attendibilità di quanto da esse documentato. Bene. Ma se questo vale per le conversazioni di “chat private”, come si fa allora a provare il contenuto di una pagina web dove il soggetto non ha alcun supporto da “consegnare”? La

Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2912/04, aveva già chiarito che ai fini probatori non basta produrre la semplice stampa della pagina web ma è necessario depositarne copia autenticata da soggetti abilitati. Di recente, la Federnotai, ha lanciato la soluzione: con la c.d. copia conforme è garantita l'efficacia probatoria in giudizio. Il notaio può autenticare post virtuali e renderli ufficiali per l'utilizzo davanti a un giudice. In altre parole, il notaio ha il compito di autenticare la riproduzione stampata di una pagina virtuale oppure può autenticare un file comprensivo di foto e contenuti multimediali. L'obiettivo, quindi, è quello di "fissare" in un certo istante un post, bloccarlo nel tempo e accertare che effettivamente in un dato istante, un certo contenuto sia stato messo in rete. Lo stesso principio vale anche per immagini, su supporto informatico, di documenti formati in origine su supporto analogico (ad esempio la scansione di un documento originale oppure una foto del documento inviata via mail). In questo caso però il valore probatorio è inferiore essendo possibile effettuarne semplicemente una copia conforme di documento esibito, ma pur sempre attestata da un notaio o da un pubblico ufficiale autorizzato.

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Il notaio Luca Donegana, componente della Giunta di Federnotai ha così commentato:" la copia conforme notarile di pagine internet e post sui social consente di fissarne il contenuto nel tempo, senza possibilità di modifiche successive ai fini della produzione in giudizio; è importante che la copia di un sito internet che contiene filmati, per valere quale prova piena e non solo come indizio, sia redatta dal notaio in formato digitale ". Pertanto, nell’era della dematerializzazione, se pensate di aver subito un crimine attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, prima di chiamare il vostro avvocato o la polizia, meglio consultare un studio notarile.

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ELON MUSK

E IL FUTURO DELL'UOMO

Artificial general intelligence (AGI) will be the most significant technology ever created by humans.” Parola di Openai.com la piattaforma che vede tra i creatori il visionario Elon Musk, genio assoluto. Vi chiederete se Musk si avvalga solo di un team di ricercatori che gli suggerisce quale nuovo mercato finanziario aggredire? la risposta è no, è tutto frutto delle sue visioni! Elon Musk è semplicemente un visionario che non ha paura di fallire. Ha un solo timore che lo turba costantemente:

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un giorno l’umanità non avrà la possibilità di controllare l’avanzamento dell’Intelligenza Artificiale. A tal proposito, da buon padre della tecnologia universale contemporanea, Elon ha deciso di aderire ad una no profit creata nel 2015, per regolamentare tutti i processi di avanzamento dell'Intelligenza Artificiale. OpenAI è un'azienda di ricerca sull’intelligenza artificiale senza scopo di lucro che ha come mission la costruzione di un'Intelligenza Generale Artificiale (AGI) sicura a tutta l'umanità, per garantire che i benefici siano distribuiti il ​​più possibile e in modo uniforme. “Ci aspettiamo che le tecno-

logie dell’AI siano di grande impatto a breve termine, ma il loro impatto sarà superato da quello delle prime AGI. Essendo all'avanguardia del settore, possiamo influenzare le condizioni in base alle quali viene creata l'AGI, indipendentemente dalle opportunità di guadagno egoistico che si presentano lungo il percorso, il modo migliore per predire il futuro è inventarlo.", spiega il Team di OpenaAI. Ma chi è Elon Musk? Come fa, a suo modo, a predire il futuro della scienza? Elon Musk nasce il 28 giugno 1971 a Pretoria, Sudafrica ed è considerato una


tecnologia

delle menti più brillanti del Ventunesimo secolo. Si laurea in Fisica ed Economia all’università della Pennsylvania e si trasferisce a San Francisco, dove sorgerà la futura Silicon Valley. Nel 1999 co-fonda la X.com, una sorta di banca online che presto diventa Paypal, uno dei sistemi per i pagamenti online più famosi ed utilizzato al mondo. La piattaforma funziona benissimo, tanto da convincere Ebay ad acquistarla nel 2002. Grazie agli introiti di PayPal, Musk fonda il suo impero Tech e da vita ad uno dei suoi sogni più grandi, la conquista dello spazio “Quello che voglio veramente è fare in modo che Marte diventi possibile, una meta da raggiungere nel corso delle nostre vite”. Probabilmente, è da questa volontà che nasce SpaceX, nel 2002 diventando la prima società per trasporti spaziali al mondo creando il primo razzo spaziale riutilizzabile, in grado di tornare alla base terrestre senza pilota. Il 6 febbraio 2018 dalla base di Cape Canaveral in Florida, alle 21.45 ora italiana, parte il razzo più potente mai costruito, il Falcon Heavy. Studiato per il trasporto di merci, in futuro secondo quanto ipotizzato dallo stesso magnate, potrebbe essere impiegato anche per il trasporto di persone. Secondo l’imprenditore è verosimile immaginare la prima missione umana su Marte entro il 2022.

un sito produttivo unico per auto e sistemi di accumulo che si chiamerà Gigafactory 2. E come si fa a far spostare l’uomo, sul pianeta terra, più velocemente? Nessun problema, Musk ha creato Hyperloop, un treno supersonico che dovrebbe collegare San Francisco a Los Angeles in poco più di 30 minuti. Ad agosto 2017 il treno ha lievitato per circa mezzo chilometro, superando di poco i 300 km/h. Certo, ancora lontano dai 1.200 km/h che dovrebbe toccare a regime, ma per ora si pensa più a sviluppare e testare i sistemi di bloccaggio e i dispositivi di sicurezza. Il sogno di Elon Musk è il sogno di un uomo che vuole rivoluzionare l'intera umanità e ogni giorno la constatazione di fatto è che, oltre ai tentativi per realizzare tutte le sue idee, ci stia davvero riuscendo.

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L’altra grande passione del visionario americano è l’energia. In particolare, l’energia legata alla mobilità sostenibile, e nel 2003 fonda la Tesla Motors, casa automobilistica che rivoluzionerà il concetto di auto elettrica. Ma come si fa per rispondere alla constante crescita del fabbisogno di energia? Musk, riesce ad avviare in Nevada la prima Gigafactory: un sito di grandi dimensioni per la produzione delle batterie al litio per le auto e per i sistemi di accumulo Tesla, come il Powerwall. Da qui pensa all’Europa, e nel 2016 annuncia la costruzione di

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cultura & benessere

fortunata F

ortunata è un film del 2017 diretto da Sergio Castellitto e scritto da Margaret Mazzantini.

Alla periferia di Roma, Fortunata, reduce da matrimonio fallito, lotta quotidianamente per crescere la figlia da sola nel migliore dei modi. Tra mille difficoltà, sogna di aprire un negozio di parrucchiera, al fine di trovare la propria indipendenza e il proprio angolo di felicità. Il film restituisce uno spaccato forte sulla vita delle borgate romane: spaccio di stupefacenti, dominio assoluto delle attività commerciali da parte di immigrati cinesi, lavori in nero e violenze di ogni tipo. Fortunata è una donna dai mille colori delle canotte e dell’anima: inciampa nei suoi sogni e nei tacchi di scarpe di seconda scelta. Ha il trucco sfumato sugli occhi cerchiati dalla stanchezza e dai soprusi. Ha scelto un uomo violento e impotente che la tratta come un oggetto da possedere alla prima occasione. La figlia Barbarella, dopo

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aver assorbito anni di instabilità familiari, ha iniziato a restituirle al mondo sotto forma di sputi. Sputa sulle cose che non vuole, sui compagni a scuola, sulla madre che pare aver attratto inconsapevolmente le attenzioni dello psicologo che le è stato affidato dal giudice. Fortunata entra ogni mattina nelle case delle signore per colorare capelli. Sogna un negozio vero e proprio ma deve chiedere i soldi in prestito (con gli interessi) alla signorotta cinese del quartiere. Ha un grande tatuaggio sulle spalle che richiama la libertà assoluta di chi ha le ali pronte a prendere il volo per evadere, giocare, ridere e recuperare tutto il tempo perso e negato. Fortunata sa che per arrivare fino in fondo ai propri sogni bisogna essere fermi: ha pensato a tutto, è pronta a tutto, ma non ha considerato la variabile dell'amore, l'unica forza sovvertitrice capace di far perdere ogni certezza. Si innamora dello psicologo che la illude tra una citazione dotta di prassi medica e

una dal codice deontologico. Si giustifica per aver lasciato morire il padre tossicodipendente incapace di prendersi cura di lei bambina e con la stessa indulgenza giustifica il suo amico bipolare per aver annegato la madre che ha dimenticato il suo nome e il suo viso. Lo consigliamo perché la disperazione di una condizione svantaggiata perde nel duello con la speranza della vita. È da vedere perché Jasmine Trinca arriva fino in fondo all’anima e te la smuove. Il suo bagno libero nel mare potrebbe essere quello di una catarsi e di una purificazione di una generazione di donne, madri, femmine, lavoratrici instancabili che lottano ogni giorno per un futuro migliore, fortunato.

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SALONE DEL MOBILE: TRA MODA E DESIGN M

a è la settimana del mobile o quella della moda? Questa è la prima domanda che ci siamo fatti un po’ tutti. Sono oltre 40 i brand che hanno deciso di partecipare al Salone del Mobile. Mai, prima di questa edizione, si era verificato un interesse così forte da parte del mondo fashion. Segnale di vedute più ampie e desiderio di uscire dagli schemi. Il confine tra vestire la casa e vestire la persona è sempre più sottile, quest'anno il Salone del Mobile di Milano vanta un numero crescente di collaborazioni tra fashion e design. Il design è emozione, il salone è emozione, trasmette positività, entusiasmo, intraprendenza e buonumore. Era l’evento più atteso dell’anno nell’ambito del design per l’arredamento e l’illuminazione. Si tratta della manifestazione più importante di questo genere, a livello internazionale, ma c’è anche qualcosa di più che riguarda la filosofia dell’abitare. Non si tratta semplicemente di cose, di oggetti ma bensì di produzioni umane con

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un’anima, che riflettono la cifra stilistica di chi le sceglie, ma raccontano anche molto delle persone che le hanno concepite. Living Nature. “La Natura dell’Abitare”, sviluppata insieme allo studio di design Carlo Ratti Associati (CRA). Un unico ambiente di 500mq che ha racchiuso le quattro sotto-ambienti naturali e climatici che permetteranno alle quattro stagioni dell’anno di coesistere nello stesso momento, una accanto all’altra. Uno spazio innovativo in grado di offrire molti spunti verso una progettualità sempre più sostenibile degli spazi. Qualità, intesa come qualità sostenibile, con un occhio al futuro, perché fare design significa pensare al domani, sia in relazione ai materiali che si utilizzano che ai processi produttivi. Durante la Design Week, infatti, nulla funzionerebbe senza l’essenziale condivisione presente tra città e manifestazione. Il Manifesto, poi, guarda soprattutto al futuro, con tre parole… • Giovani, per stimolare i creativi di domani. • Comunicazione, strizzando l’occhio al mondo digitale, a cui il Salone guarda con molto interesse. • Cultura, perché “il patrimonio culturale e artistico ispira la creatività del domani”. Il Salone del Mobile è un sistema di connessioni, creatività e innovazione. Capacità di impresa, qualità, sostenibilità, l’importanza di creare una rete, l’eccellenza

del progetto e la valorizzazione finalizzata ad esaltare le capacità dei giovani sono i punti fermi che animano la filosofia del Fuori Salone (il meglio del design district di Milano) E in effetti il Fuori salone è il regno del design, un regno diffuso, in cui lo spettatore può avventurarsi e scoprire un mondo interessante e variegato. Fra eleganza e contaminazione di forme… Il Salone del Mobile è anche passeggiare tra le vetrine del centro: da piazza del Duomo a via della Spiga; a via Monte Napoleone è stato un susseguirsi di scenografiche e soluzioni in bilico tra arte, moda e design ma anche di connessioni, creatività e innovazione. Le nuove proposte per il bagno puntano su temi dell’efficienza e del risparmio. Le parole chiave di questa edizione saranno sostenibilità, efficienza idrica, massima allerta contro l’inquinamento indoor e protezione della salute. Il tutto con particolare attenzione nei confronti dell’ergonomia e della forma. Tradizione nel Futuro, che attinge ai valori di tradizione, artigianalità e maestria nell’arte di realizzare mobili e oggetti in stile classico; Design, prodotti espressione di funzionalità, innovazione e grande senso estetico; dall’organicismo al ritorno del classico, dalla ricerca di purezza a quella di fantasy. Elemento comune è stato il recupero del valore narrativo degli oggetti, della loro capacità di creare un’atmosfera e di vivere assieme in spazi percepiti come

“stanze” sature di colori nelle palette dei rosa/rossi e in quelle dei grigi/petrolio. Mobili, lampade, oggetti che si sono adattati a questo mood, “scaldando” la loro immagine con legni sofisticati, finiture preziose, tessuti avvolgenti e soprattutto una tattilità molto particolare. Gli arredi 2018 vogliono essere accarezzati, con l’occhio, ma anche con la mano. Non sono presenze neutre, piuttosto parlanti, capaci di esplicitare le nostre idee, le nostre passioni: raccontandole.

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...A TOYS ORCHESTRA NUOVO ALBUM foto di Laura Penna

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pproda a Brescia il tour di presentazione di Lub Dub, il nuovo album degli A Toys Orchestra con il quale la band si presenta al pubblico di tutta Italia sotto la consolidata veste fatta di classe, eleganza ed elevato impatto sonoro. All’indomani della pubblicazione del nuovo album Lub Dub, la band si ritrova alla linea di partenza di un nuovo tour e di una nuova avventura, sempre con la medesima voglia di esplorare le profondità dell’animo umano con un disco che segna il ritorno di una delle migliori rock band italiane di oggi. A quattro anni di distanza da “Butterfly Effect” gli …A Toys Orchestra tornano con un album che ha il suono del battito cardiaco.


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“LUB DUB", undici tracce come tappe di un viaggio in un’intimità seducente e straziante. Un disco che trova nella sensibilità emozionale dell’ascoltatore il suo interlocutore privilegiato. Espressione dell’anima di una band che ha scelto di non rinunciare alla propria libertà espressiva, ma di farne un baluardo. “Lub Dub” è il ritornello del cuore di tutti. Che si fa canto di gioia o di dolore, d'amore o di odio, che si fa sussurro o urlo, battito o palpito. Perché il petto non solo batte, ma canta, parla, urla, bisbiglia. «"Lub" e "Dub" sono i due suoni generati dalle valvole del cuore umano. Due "parole" che ci risuonano in petto dall'alba dell'umanità, prima ancora che le parole stesse acquisissero

un senso. Lub Dub è il mantra cardiaco che continua a ripetersi all'infinito e che l'umanità tutta canta in coro da ancor prima che si levasse in piedi. Neri, bianchi, giovani, vecchi, belli,brutti, buoni, cattivi.. non c'è differenza.

mo fiori e caramelle: ”Lub Dub”; quando cerchiamo qualcosa o qualcuno in cui credere: ”Lub Dub”; quando il corpo ci mente: ”Lub Dub”; quando vogliamo qualcuno da abbracciare: ”Lub Dub”.

Lub Dub è Il testo della colonna sonora della vita di tutti. Sono le parole che il petto usa per darci conforto, per sostenerci, per incoraggiarci, per spronarci. E più ce n’è bisogno e più il cuore urla forte il suo mantra. Quando abbiamo bisogno di più di quanto abbiamo bisogno: ”Lub Dub”; quando ci ripetiamo di andarci piano: “Lub Dub”; quando balliamo da soli: ”Lub Dub”; quando ci domandiamo troppi perché: “Lub Dub”; quando piangiamo per amore: ”Lub Dub”; quando mostriamo la faccia: ”Lub Dub”; quando ricevia-

Lub Dub - Lub Dub - Lub Dub - Lub Dub - Lub Dub» (…a toys orchestra).

E anche quando restiamo soli, c'è una voce che continua a parlarci, una voce che ripete solo due parole, che non significano niente ma significano tutto, che non dicono niente ma che dicono tutto:

Danilo Perillo Fonte: Giornale di Brescia

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SCALOPPINE AI FUNGHI Ingredienti x 4 persone Secondo Piatto 8 fettine di petto di pollo 350g di funghi 50g di burro Basilico q.b. 2 cucchiai di olio e.v.o. 1/2 bicchiere di acqua 1 spicchio d'aglio Sale q.b. Pepe q.b. Farina Prezzemolo Difficoltà bassa Preparazione Totale 30 minuti

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er la preparazione di questo secondo piatto per prima cosa battete le fettine di petto di pollo su un tagliere per assottigliarle nel caso in cui si presentano doppie, altrimenti passatele direttamente in un piatto con la farina mista al sale. Dopo di chè fate sciogliere il burro in una padella, aggiungete la carne e fatela rosolare da entrambe i lati. Una volta cotte, togliete le fettine dalla padella e mettetele da parte in caldo. Poi, nella stessa padella in cui avete cotto la carne, aggiungete un filo d’olio con uno spicchio d’aglio e fatelo dorare. Pulite e affettate i funghi di 3-4 mm di spessore e lasciateli cuocere in padella per una ventina di minuti aggiungendo sale, pepe e prezzemolo tritato. Una volta cotti i funghi, riponete le scaloppine in padella e aggiungete un mezzo bicchiere d’acqua calda. Fate saltare il tutto in padella in modo che la carne si amalgami bene con i funghi. Per concludere servite le scaloppine ai funghi ben calde e aggiungete del prezzemolo fresco. Federica Scandurra federicascan@hotmail.it

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film & serie

BREAKING BAD REAZIONI COLLATERALI

Walter White è messo male. Debiti, figlio disabile, secondo figlio in arrivo. Gli ex-amici hanno fatto i miliardi e il cognato poliziotto lo sbeffeggia. E ora arriva un cancro per il quale non si può permettere le cure. Mago della chimica, la sua unica risorsa, decide di sintetizzare metanfetamine con l'aiuto di un ex-studente. Scoprirà che lo spaccio di droghe sintetiche non è un pranzo di natale, ma anche di essere decisamente bravo nel mestiere.

SERIE TV U.S.A. 208 - 2013 Drammatico Stagioni: 5 Vince Gilligan Cast: Brian Cranston Aaron Paul Anna Gunn Dean Norris

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In cinque stagioni di sceneggiature senza pietà "Breaking Bad" ha creato uno degli universi televisivi più complessi e affascinanti che abbiamo visto finora. Abbiamo la dimensione etica, con gli spettatori che credono inizialmente di avere a che fare con lo stereotipo del buono, costretto dalla vita, ad azioni malvagie. Solo col tempo e l'impegno possono capire che stanno empatizzando con un bastardo puro senza scrupoli né giustificazioni. La recitazione degli attori è stata più volte premiata per il modo in cui vengono rese le sfumature e le evoluzioni dei loro caratteri. Cranston in particolare (Walter White), è riuscito a far diventare un personaggio inizialmente innocuo in un uomo spietato, trainato dalla sete di denaro. Danilo Perillo daniwara.4@gmail.com


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in copertina: vista del Tempio di Atena e di Cerere, Paestum


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