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magazine
PaduanoEditore
marzo
03 anno VIII
2018
EDITORIALE
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niPoste rinnova la propria offerta commerciale, espande e riorganizza la rete diretta e rilancia il progetto franchising. I nuovi store aperti in queste settimane e i prossimi tagli del nastro previsti nel mese in corso testimoniano l’interesse e la credibilità che un consistente numero di imprenditori ripongono nel progetto Uniposte 2.0. In una fase di start-up il fabbisogno finanziario è sempre molto alto ed il nostro management conosce gli strumenti per reperire le risorse necessarie. Ecco perché l’assemblea dei soci ha deliberato l’emissione di un importante prestito obbligazionario, 800 mila euro, frazionato in 800 titoli da mille euro ciascuno, remunerati al 5% lordo annuo. Ma ciò che maggiormente ci rende felici è il fatto che l’istruttoria della Banca d’Italia è durata poche settimane e si è conclusa, evento non del tutto scontato per la generalità delle imprese, con l’atteso esito positivo, a sugellare la compliance con la normativa della banca centrale nazionale. Pertanto, lo scorso 5 marzo, la Banca d’Italia ci ha comunicato
il codice ISIN delle Obbligazioni Uniposte, ormai censite nell’Anagrafe Titoli Generale: IT0005326118. Sono certo che i nostri stakeholders rinnoveranno la loro fiducia nel progetto Uniposte . Fiducia che già un buon numero di risparmiatori ha riposto in Uniposte sottoscrivendo un cospicuo numero di titoli obbligazionari, un’attestazione di stima che va oltre la connotazione finanziaria dell’operazione ma che abbraccia gli aspetti legati all’impegno profuso da tutti gli attori del franchising Uniposte. Una bella iniezione di ottimismo che accompagna il passaparola di referenze professionali positive e di qualità imprenditoriale. Ma non affiacciatevi nelle nostri filiali e negli store affiliati solo per sottoscrivere un interessante titolo obbligazionario. Entrate nelle nostre sedi, ormai presenti quasi in tutta Italia, e visitate i social media e il nostro sito web, per incontrarvi con un nostro consulente/agente e farvi condurre al soddisfacimento di un vostro bisogno postale, finanziario o assicurativo, per mettervi alla guida di un’auto, o di una moto fiammante, con il nostro auto/
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Dott. Francesco Paduano Direttore Editoriale info@mistermagazine.it
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Mr.magazine ANNO VIII - n. 3 | marzo 2018
EDITORE Paduano S.r.l. Via Pio X, 72 84043 Agropoli (SA) Tel. 0974 827010 pbx info@mistermagazine.it DIRETTORE EDITORIALE Francesco Paduano REDAZIONE Ivan Maiorano Annalisa Botti Giorgio Imparato Luigi Romano Ciro Bello Elisa Brangi Roberto Siani Vincenzo Bottone Luciano Dente Nadia Romano Gabriele Paduano
SOMMARIO Come presentarsi al meglio..................................................................06 sul mercato Cause e soluzioni......................................................................................08 della disoccupazione giovanile Lavoro ai giovani......................................................................................11 Long Rent: Partita Iva..............................................................................12 cosa c'è da sapere Il difficile percorso....................................................................................16 della customer satisfaction Le disumanità............................................................................ ................20 dei vecchi manicomi DSA e indennità........................................................................................24 di frequenza Claude Monet............................................................................................28 Nascono nuovi punti di riferimento..................................................32 nel mercato del lavoro Viaggi in moto...........................................................................................36 se non lo facciamo ora, quando? Facebook alert!..........................................................................................40 La progettazione orgnizzativa.............................................................42
PUBBLICITÀ & MARKETING Ivan Maiorano
Io manifesto...............................................................................................44 tre manifesti a Ebbing, Missouri
WEB & GRAFICA Danilo Perillo Olimpia Leccese
Milan Fashion Week.................................................................................46
STAMPA Tipografia CGM srl www.tipografiacgm.com
La forma dell'acqua.................................................................................56 "The shape of water"
Cilento in cucina.......................................................................................54 carpaccio di salmone, patate e avocado
Testata Mr. Magazine Free Press Iscritta al registro della stampa periodica n. 21/2011 - 885/011 R c/o Tribunale di Salerno
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economia & finanza attualità
come presentarsi al meglio sul mercato
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utti gli imprenditori, soprattutto all’inizio di una loro esperienza imprenditoriale si trovano a dover capire come presentare al meglio la propria azienda ad un cliente, ad un potenziale partner, ad un fornitore o alla propria banca! Interrogativo lecito da risolvere senza perdere tempo! Gli aspetti su cui si deve prestare la massima attenzione sono tanto semplici quanto fondamentali e si riassumono fondamentalmente su di un unico concetto: raccontare al proprio interlocutore quello che lo stesso vorrebbe ascoltare. Prima di presentarsi a un ipotetico incontro sarebbe opportuno ricercare una serie di informazioni quanto più precise possibile sul responsabile e sulla sua impresa, sulle attività svolte, sui target di utenti ai quali è interessato, sui mercati nei quali opera e, perché no, sul suo status finanziario e su eventuali pregiudizievoli e/o fatti negativi che lo riguardano. Questo è l’unico modo concreto per fargli capire di ave-
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re la situazione chiara e di essere un profilo serio che non lascia nulla al caso. Se si ha la pretesa di entrare nella sede di un potenziale cliente e descrivergli vita, morte e miracoli delle proprie performance passate per convincerlo che si trova dinnanzi a se il numero uno, si commette un gravissimo errore, perché a prendere il sopravvento sarà sicuramente la noia, il disinteresse: rimbambire chi ci sta davanti con informazioni che non lo riguardano direttamente non serve a nulla. Questo non significa che non necessita fornire un minimo di referenze, se necessario al massimo un paio di casi di “successo” magari simili alla situazione del cliente, poi semplicemente ascoltare con attenzione tutto ciò che l’interlocutore può raccontare per aiutarlo a comprendere meglio le proprie esigenze In fase di acquisizione di informazioni sull’Azienda cliente che si sta per incontrare, sarebbe opportuno raccogliere tutte le specifiche che possano consentire di preparare una presentazione ad
hoc, capace di descrivere in modo conciso ma completo gli interventi da eseguire e le opportunità che si possono offrire. Stilare un documento standard o sprovvisto di stile e carattere potrebbe produrre un effetto negativo perché, in previsione del fatto che il referente potrebbe accettare la proposta oggetto dell’incontro, è probabile che voglia sentirsi al centro dell’attenzione fin dall’inizio e con una presentazione palesemente generalista gli si potrebbe dare l’impressione di essere solo l’ennesimo appuntamento della propria agenda. Quando si incontra il titolare dell’azienda o un responsabile di riferimento, si deve ribadire anche a più riprese della possibilità di interrompere in qualsiasi frangente per richiedere ulteriori spiegazioni; se non lo fa perché potrebbe comprendere tutto al volo e, allora, facciamolo noi con domande dirette e frequenti sulla sua attività e con affermazioni che lo interessino, stimolandolo ulteriormente alla partecipazio-
economia & finanza
ne e facendolo sentire parte attiva della trattativa. Se si vuole davvero colpire nel segno, necessita calarsi nella parte e diventare la figura di cui il cliente ha davvero bisogno: l’unica in grado di comprendere e, soprattutto, di risolvere eventuali problematiche, che gli permettano di raggiungere i risultati desiderati nelle tempistiche stabilite. CosÏ facendo, oltre a guadagnare la sua fiducia, si diventerà un vero e proprio punto di riferimento sia per il responsabile che per l’azienda.
Luigi Romano
Risk Manager UniPoste S.p.A. l.romano@uniposte.it
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economia & finanza
CAUSE E SOLUZIONI della disoccupazione giovanile
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on la crisi internazionale degli ultimi tempi, uno dei tanti problemi sul quale soffermarci è sicuramente quello della disoccupazione giovanile. La questione è drammatica soprattutto in Italia, particolarmente grave nel Mezzogiorno. Un giovane italiano su tre è senza lavoro, per non parlare dei coetanei spagnoli e greci, dei quali uno su due è disoccupato. Le cause che oggi concorrono alla formazione della disoccupazione giovanile sono molteplici: da un lato abbiamo i cambiamenti dei metodi di produzione , che oggi vedono l’avanzare dell’automazione e della tecnologia informatica; dall’altro invece mancanza di formazione nelle risorse umane in tal senso (tecnologia, informatica, ecc.). La conseguenza diretta di questa politica della massimizzazione del profitto è che numerose persone finiscono per non trovare lavoro o per essere tagliati fuori perché per età o per grado d’istruzione non riescono ad adeguarsi alle nuove metodologie di produzione. È giusto assumere personale specializzato, ma se non si trovano le giuste soluzioni, si rischia di lasciare fuori dal
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mondo lavorativo tanti giovani, poiché, oggigiorno, pochi sono coloro che hanno una preparazione adeguata e le conoscenze richieste. Non tutte le aziende nostrane investono poco sull’innovazione e sulla ricerca, e sulla formazione del personale. Si vengono a creare due situazioni parallele: da una parte, abbiamo dei licenziamenti massicci dal momento che l’operato dell’uomo viene sempre più sostituito dalle macchine e dall’altra vediamo che ad essere assunti sono solamente giovani con gradi di preparazione altamente specializzati. Questo si ripercuote sulla qualità della vita della popolazione; assistiamo ad una diminuzione preoccupante delle nascite e ad un innalzamento dell’età in cui i giovani riescono ad ottenere la tranquillità economica necessaria a permettergli di formare una famiglia. Le cause della disoccupazione giovanile in Italia oggi sono quindi molteplici mentre le soluzioni tendono a scarseggiare. Servirebbe sicuramente una legislatura più precisa e meglio definita a riguardo, ma purtroppo i termini della burocrazia sono sempre lenti e difficili da modificare. Sicuramente una prima cosa da fare potreb-
be essere quella di migliorare veramente l’alternanza scuola lavoro e renderla efficace, oltre a migliorare la gestione dei contratti da parte delle aziende i cui incentivi per assumere nuovo personale sono sempre troppo bassi. La società UniPoste S.p.A. è un'azienda in fase di crescita, che in questo momento così difficile sta creando nuove opportunità di business e al contempo la creazione di opportunità lavorative rivolte sia a persone alle prime esperienze sia a personale altamente qualificato. La possibilità di operare in franchising tramite UniPoste S.p.A. crea un’ulteriore opportunità di sviluppare attività lavorative a livello nazionale per concretizzare un’ idea d’impresa sulla quale basare il proprio futuro. Per maggiori informazioni è possibile visualizzare tutti i prodotti/servizi offerti e il franchising proposto sul sito internet dell’azienda www.uniposte.it
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economia & finanza
lavoro ai giovani A
tutt’oggi in Italia abbiamo ancora un inadeguato livello di occupazione giovanile e questo sicuramente rappresenta il termometro dello stato di salute del nostro Paese. L’Italia ha bisogno di un disegno di lungo respiro con risorse che diano una scossa all’occupazione perché, senza lavoro e senza reddito, non c’è futuro per i giovani, né sviluppo per la società: i primi (giovani) non possono fare il salto verso l’autonomia personale e la seconda (società), si condanna a un declino certo. I giovani, insomma, come soluzione alla crisi e alle incognite del futuro. È necessario continuare ad avvicinare il mondo della scuola e del sapere alle aziende, investendo in programmi formativi per avere una professionalità adeguata ai tempi. La Campania sta facendo da traino al Mezzogiorno soprattutto nel campo delle imprese innovative caratterizzate dalla presenza di giovani altamente qualificati. La formazione resta però sempre il tasto dolente, perché solo con giovani formati come richiede il mercato e impiegando i migliori nei posti giusti nelle imprese e nella pubblica amministrazione, il Paese sicuramente ripartirebbe. Anche in queste ultime fasi della campagna elet-
torale non mancano le promesse da parte di tutti i competitor sulla necessità di attuare un grande piano per il lavoro dedicato al Sud che punti ad incrementare l’occupazione anche nella Pubblica amministrazione affinché si possa attutire il peso burocratico e amministrativo che rende molto difficile realizzare qualsiasi progetto. Va sicuramente recuperato un deficit di competenze nel settore pubblico. La legislatura che si sta chiudendo offrirà alla seguente un quadro oggettivamente migliore in termini di crescita e finanza pubblica. Il Paese sta migliorando e il debito dell’Italia tende a stabilizzarsi. Se i partiti politici saranno in grado di organizzarsi, nella prossima legislatura per dare un governo stabile e duraturo, la priorità sarà sicuramente costituita dalla questione lavoro da mettere al centro dell’agenda politico economica. La Campania è la prima del Sud ma questo sicuramente non basta e il gap culturale va sicuramente colmato (abbiamo un numero di laureati ancora molto basso) con una funzione dello Stato innovatore e strategico. Nel nostro Paese gli investimenti pubblici sono ai livelli più bassi di sempre, essenzialmente perché manca la capacità progettuale e realizzativa.
Mancano ingegneri e non si parla l’inglese! Il Mediterraneo può essere un ulteriore elemento di rilancio per il Mezzogiorno, magari evitando in futuro di perdere grandi occasioni di rilancio come la gestione del traffico marittimo che ha visto i cinesi lasciare Taranto per prendersi il Pireo. La logistica e l’economia del mare per un paese posizionato come l’Italia al centro del Mediterraneo dovrebbero rappresentare un volano di sviluppo duraturo per tutto il sud Italia e in futuro andrà riposizionata la strategia di internazionalizzazione del Paese e del Sud verso il suo bacino naturale, il Mediterraneo, intorno al quale si svolgeranno grandi sfide in futuro.
Giorgio Imparato
Consulente Aziendale giorgio.imparato2@virgilio.it
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long rent: partita iva, cosa c'è da sapere I
l noleggio a lungo termine, sebbene ormai universalmente riconosciuto come valida alternativa alla proprietà e al leasing, vede crescere i propri volumi di vendita soprattutto nel mondo dei soggetti titolari di partita IVA. Sarà certamente utile e interessante, quindi, chiarire alcuni aspetti fiscali quando gli utenti sono liberi professionisti (commercialisti, avvocati, ecc..), agenti di commercio o altre tipologie di azienda.
utilizzano: • Veicoli adibiti ad uso pubblico; • Veicoli, beni strumentali, utilizzati esclusivamente nell’esercizio dell’attività d’impresa svolta.
Il fisco consente ai contribuenti di determinare il reddito imponibile ai fini delle imposte dirette deducendo alcune spese dai ricavi lordi.
I veicoli sono strumentali all'attività dell'impresa solo nella misura in cui sono essenziali al suo svolgimento, tanto che l'attività stessa non potrebbe essere svolta senza di essi (Circolare dell'A. delle E. n. 48/E - III - 17104 del 10 febbraio 1998), in questo caso è possibile dedurre il costo al 100% e detrarre l’IVA al 100%.
Un principio basilare è l’inerenza della spesa sostenuta all’attività svolta. In breve, e semplificando molto, la spesa deve essere strettamente necessaria allo svolgimento dell’attività.
I veicoli non strumentali sono considerati quelli a disposizione dell’attività (Art. 164 comma 1 DPR 917/1986 - TUIR), in questo caso la deducibilità del costo scende al 20% e l’IVA detraibile al 40%.
Alla luce di questi assunti, e considerando il prodotto “noleggio a lungo termine”, possiamo dire che hanno diritto alla deducibilità integrale dei costi sostenuti per il noleggio di automezzi e altri mezzi di locomozione solo le attività che
Agli agenti e rappresentanti di commercio è riservato un trattamento fiscale più favorevole in tema di noleggio a lungo termine e soprattutto più chiaro. Ricordiamo, intanto, che agenti e rappresentanti di commercio sono coloro i quali
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assumono stabilmente l'incarico di promuovere contratti di vendita in una zona determinata, avvalendosi di una propria autonoma organizzazione e a proprio rischio. Per agenti e rappresentanti la deducibilità è pari all’ 80% del costo di ciascun veicolo e fino a € 5.164,57 all’anno; l’IVA è detraibile al 100%. La deducibilità degli interessi passivi pagati con i canoni di locazione è disciplinata dagli articoli 53 e 54 del Tuir. In particolare, gli interessi passivi documentati dall’estratto conto sono interamente deducibili ai fini IRPEF quando il conto corrente è il conto fiscale dell’attività professionale svolta; gli interessi passivi non sono invece deducibili ai fini IRAP.
Accedere ad un noleggio a lungo termine è come chiedere una linea di credito da destinare alla disponibilità di un’autovettura. Pertanto, come se si trattasse di un finanziamento, il titolare di partita IVA dimostra il proprio merito creditizio innanzitutto con la capacità reddituale
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di pagare i canoni di noleggio e, poi, con l’assenza di pregiudizievoli nel circuito finanziario, banche e società finanziarie che esercitano il credito. La capacità reddituale è valutata dalla società locatrice attraverso lo studio della documentazione fiscale del locatario. Allo scopo, quest’ultimo deve consegnare copia della dichiarazione dei redditi e della ricevuta d’invio telematico all’Agenzia delle Entrate della dichiarazione stessa, unitamente ad un documento di riconoscimento in corso di validità e alla tessera sanitaria. Per ulteriori approfondimenti, vi invito a consultare la normativa vigente e a visitare il sito www.uniposte.it.
Dott. Roberto Siani
Sales Manager Uniposte Finance r.siani@uniposte.it
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costume & società
Il difficile percorso della customer satisfaction
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aro lettore, oggi parliamo del posizionamento del prodotto/servizio, una panoramica generale del processo di vendita, terminando con il difficile percorso della customer satisfaction.
1. Analisi del mercato;
Il fine del posizionamento è di far percepire al mercato di riferimento che non esiste un altro prodotto o servizio identico. Il prodotto/servizio deve essere considerato prima in relazione ad una caratteristica importante. Il posizionamento che un’azienda ha sul mercato è il risultato dell’interazione di tutte le esperienze, atteggiamenti, notizie, conoscenze e impressioni che il mercato ha accumulato sull’azienda. In sintesi si riporta il processo di posizionamento:
5. Differenziazione
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2. Segmentazione; 3. Mercato obiettivo; 4. Analisi della concorrenza
6. Prodotto/Servizio offerto 7. Analisi interna 8. Posizionamento (4 P) Possiamo dire a questo punto che il posizionamento è il frutto di due componenti principali: A. Dove competere: analisi della clientela per segmentare
B. Come competere: analisi della concorrenza per differenziarsi Quindi risulta fondamentale creare una buona mappa di posizionamento del proprio mercato di riferimento, dove: • i fattori critici del prodotto/ servizio cambiano e/o possono essere cambiati • bisogna appurare cosa è richiesto e cosa è fornito • mettere in evidenza le prospettive del cliente • fare attenzione alle innovazioni A questo punto possiamo par-
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lare dei rischi di un cattivo posizionamento:
base del loro potenziale e della probabilità di acquisto veloce;
• collocarsi in una posizione troppo affollata;
4. Clienti qualificati: definire con certezza il profilo organizzativo del cliente contattato e i suoi bisogni specifici;
• collocarsi in una posizione che nessun altro vuole; • il posizionamento può diventare obsoleto; • il posizionamento non è coerente con la strategia; • il posizionamento è ambiguo; • il posizionamento non esiste, nessuno ne ha sentito parlare. Uno dei task principali della comunicazione è di assicurare che i clienti e gli stakeholders percepiscano esattamente il modo in cui l’azienda /marca/ prodotto/servizio è posizionata. Un posizionamento efficace è: - focalizzato -
differenziato
-
profittevole
- credibile -
up to date.
Passando invece al processo di vendita, vediamo in primis le fasi di vendita: 1. Prodotti-Mercato: Fornire efficacemente alla rete di vendita tutte le informazioni utili su clientela/servizio/ obiettivi aziendali; 2. Potenziali-Compatibili: Individuare i clienti compatibili con l’offerta aziendale in termini di bisogno d’acquisto; 3. Clienti contattabili: Individuare tra i clienti compatibili quelli da contattare sulla
5. Offerta problem solving: formulare efficacemente (far percepire i benefici) l’offerta che risolva il problema del cliente; 6. Negoziazione: chiudere la trattativa definendone vantaggiosamente gli aspetti economici; 7. Attivazione: mettere il cliente nelle condizioni di godere effettivamente dei benefici di ciò che ha acquistato; 8. Monitoraggio – evoluzione: monitorare i risultati di profitto customer satisfaction, soddisfazione dei problemi risolti e l’evoluzione dei bisogni del cliente. Evidentemente tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare e per ciò che da quest’ultimo punto passiamo ora al difficile percorso della customer satisfaction del Prof. Dr.Giovanni Leoni (docente di Marketing presso il Mip di Milano) e del Dr. Marco Raimondi (responsabile dell’area Marketing presso il Mip di Milano). L’orientamento al cliente richiede un processo lungo e coerente, che deve attivare tutte le funzioni aziendali. L’adozione di un modello, articolato in fasi successive, risulta uno strumento utile per convogliare gli sforzi di ciascun dipendente verso il miglioramento delle prestazioni aziendali e una maggiore sintonia con il mercato. Il modello proposto si chiama Pcs (programma di customer satisfaction) che si propone di far percorrere i passi principali che un’azienda dovrebbe compiere per orientarsi al cliente ed alla sua soddisfazione e fidelizzazione. Il
modello è costituito da sette moduli raggruppati in tre parti principali e delinea un processo di misurazione, progettazione e realizzazione della customer satisfaction. Mi limito in questo momento a presentare il tracciato logico elementare: - Misurazione (della qualità percepita dai clienti, sul prodotto/servizio offerto dalla nostra azienda e su quello dei principali concorrenti); - preparazione degli interventi di miglioramento (problem detection, qualità erogate e differenziale di prestazione) - sistema organizzativo interno (check – up sull’orientamento al cliente della struttura, sistemi di reporting , leve organizzative hard e soft) In conclusione per un’azienda la via dell’orientamento al cliente è un percorso lungo e complesso, nel quale la misurazione della customer satisfaction è solo il primo ma fondamentale intervento. L’adozione di questo modello potrà aiutare questo difficile percorso nell’attuazione del processo e la capacità di soddisfare i clienti sarà la nuova frontiera competitiva e le aziende che avranno tempestivamente investito su questa strada saranno ampiamente compensate degli sforzi effettuati.
Dott. Ivan Maiorano
Dottore Commercialista e Revisore Legale Consulting & Development UniPoste S.p.A. i.maiorano@uniposte.it
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la disumanità dei vecchi manicomi
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ra la fine del 1800 e l’inizio del 1900 il paziente malato di mente era visto come un individuo pericoloso per gli altri e per sé stesso.
sieri, capacità creative ecc.
Le terapie chimiche somministrava veri e propri veleni che provocavano forti shock con attacchi epilettici, traumi profondi delle volte I pazienti venivano conside- anche l’arresto cardiaco morati intrattabili, incurabili, e mentaneo. chiuderli in manicomio era l’unica soluzione possibile. Molto praticato era lo shock insulinico con cui si Nei manicomi finivano non iniettava insulina fino al solo pazienti con malattie raggiungimento del coma psichiatriche ma anche oli- ipoglicemico. La terapia gofrenici, tossicomani, de- elettroconvulsivante (eletmenti e semplicemente per- troshock) che prometteva sone ansiose e depresse. Le una possibile cura creando cure nei manicomi erano una forte scossa elettrica al brutali con poca o senza evi- paziente la quale azzerava denza scientifica. e resettava i neurotrasmettitori e le cause dei disturbi Le terapie fisiche praticate psichiatrici. ai pazienti andavano dal soffocamento fino allo sveni- È ovvio che queste più che mento, alla castrazione, alla cure erano torture, spesso contenzione, isolamento. praticate in maniera selvagLe terapie biologiche come gia. la piretoterapia inoculava microrganismi come quello Nel sociale, in quel periodo, della scabbia e della mala- un paziente con disturbi psiria per provocare una forte chiatrici coinvolgeva nel suo febbre al paziente. destino tutta la famiglia fino alla settima generazione, i Mentre la psicochirurgia che quali andavano incontro a andava dalle finte operazio- limitazioni come ad esempio ni chirurgiche in cui i pazien- l’impossibilità di fare conti venivano tagliati-ricuciti e corsi pubblici e la difficoltà gli veniva detto che erano a sposarsi per paura di una guariti, fino all’occlusione prole tarata. di vene e arterie cerebrali in modo da creare ischemie Questo comportava la tencerebrali che atrofizzavano denza a nascondere ed alil cervello e creavano con- lontanare il familiare malato dizioni di demenze irreversi- come se fosse contagioso. bili. Molto usata era la lobotomia tecnica chirurgica che Inoltre il malato perdeva tutdistruggeva i lobi frontali del ti i diritti civili e politici, quali cervello dove risiedono le il voto, in quanto incapace di funzioni cerebrali superiori intendere e di volere. come le opinioni, idee, pen-
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cultura & benessere
La malattia veniva annottata nel casellario giudiziario macchiando la fedina penale e dichiarando il soggetto come pericoloso.
ragion per cui nell’ambito del trattamento non si possono escludere attività sociali.
La legge Basaglia nel 78 diede inizio all’iter della chiusuA metà del 1900 si andava ra dei manicomi. affermando la psicoanalisi che dava un’interpretazione Nell’ultimo ventennio l’assipsicologica al disagio menta- stenza psichiatrica in Italia le, si sviluppavano l’antropo- ha subito un profondo camlogia, la sociologia, la psico- biamento a livello organizzalogia sociale che andavano tivo, assistenziale e legislasempre più allargano la cul- tivo che ha visto passare la tura intorno al discorso psi- gestione del malato psichiachico, lasciando intravedere trico dal vecchio manicomio la possibilità multifattoriale, al Dipartimento di Salute ed con riferimento alle condi- Igiene Mentale dove gli inzioni ambientali, familiari, terventi mirano alla prevensociali, culturali, etniche, zione, cura e riabilitazione. quindi non più solo i fattori biologici erano la causa dei Sfuggiti agli interventi ledisturbi psichiatrici. gislativi dell’ultimo secolo, legge Basaglia compresa, fuAllora queste patologie non rono gli OPG (ospedali psipotevano essere curate rin- chiatrici giudiziari), nient’alchiudendo il paziente all’in- tro che manicomi giudiziari terno di una specie di prigio- sotto altro nome che solo ne, il manicomio, isolandoli nel 2010 il decreto svuodalla società. tacarceri ha deciso di chiudere. Tenere gli internati di Fu scoperto il primo neu- esperimenti di ogni tipo. rolettico (antagonista della dopamina) e quindi con il Davvero non c’era limite a progredire delle conoscenze quello che riusciva a giusticominciò a cambiare anche ficare e sopportare la mente il trattamento del folle. di un folle. Infatti nel 1968 la legge Mariotti abbatteva la regola della annotazione nel casellario giudiziario; il paziente non perdeva più i diritti civili e politici come quello di voto e per la prima volta sanciva la possibilità dei ricoveri Francesco Di Lorenzo volontari, di conseguenza Infermiere Professionale nascevano le prime case di francescodl1979@gmail.com cura psichiatriche private. Nel 1978 entrò in vigore la legge 180 Basaglia, la quale si basa sul presupposto che la malattia mentale sia la conseguenza di un interazione di fattori relazionali, ambientali, culturali e sociali, quindi nel trattare la malattia l’inserimento nel sociale è un cardine fondamentale,
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DSA E INDENNITà DI FREQUENZA N
el numero di Febbraio abbiamo visto che esistono delle agevolazioni fiscali sull’ acquisto di strumenti compensativi per persone con DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento). È possibile, inoltre, fare domanda per ricevere un’indennità di frequenza (Legge 11.10.1990 n◦289), ossia una prestazione economica mensile erogata dall’INPS alle famiglie di bambini/ragazzi con DSA per far fronte a tutta una serie di spese supplementari necessarie.
da L.170/2010, da specialisti o strutture accreditate. Le modalità di accreditamento variano da regione a regione. In Campania esistono specialisti accreditati per la certificazione dei DSA. È necessario che la diagnosi di DSA venga redatta sulla base del modello di certificazione allegato all’Accordo Stato-Regioni del 25 luglio 2012, che stabilisce anche che la diagnosi deve essere stilata da un’equipe multidisciplinare composta da Neuropsichiatra Infantile, Psicologo e Logopedista.
Per fare domanda devono essere presenti alcuni requisiti: età inferiore ai 18 anni; sussistenza di difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età; cittadinanza italiana; residenza stabile ed abituale sul territorio nazionale; non disporre di un reddito annuo personale riferito al minore (e non al genitore) superiore ad Euro 4.800,00; frequenza continua o periodica di centri di riabilitazione pubblici o privati.
La diagnosi clinica in Italia è permessa solo a psicologi e medici.
L’iter per ottenere l’indennità: 1) Acquisire la diagnosi presso il Sistema Sanitario Nazionale oppure nel privato,
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2) Recarsi dal Pediatra (o dal medico di famiglia), che dovrà compilare la certificazione medica, trascrivendo la diagnosi, con il relativo codice (per la dislessia F81.0, per la disortografia F81.1, ecc…), ed aggiungendo che “il minore ha difficoltà persistenti a compiere le funzioni proprie dell’età (art.2 Legge 289/1990)” che invierà telematicamente all’INPS. Il certificato deve essere rilasciato in modalità digitale. Si precisa, dal momento che, il modello del certificato medico telematico non con-
templa la voce “indennità di frequenza”, il medico dovrà barrare la casella “invalidità”. 3) Recarsi presso un patronato. 4) La visita presso la Commissione Medica. 5) Esito della valutazione. In caso di esito positivo, l’INPS richiederà, prima di erogare l’indennità, di compilare ed inviare dei moduli. In caso di esito negativo, è possibile impugnare il verbale sanitario innanzi all’Autorità Giudiziaria entro il termine di 6 mesi, decorrenti dalla data di ricevimento della raccomandata e rivolgersi a professionisti che abbiano acquisito una certa specializzazione ed esperienza in materia.
Dott.ssa Rosa Gallo
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claude monet CAPOLAVORI IN MOSTRA A ROMA ECCO CHE IL PENSIERO DEGLI IMPRESSIONISTI SI SUGGELLA NELLA PENNELLATA CIECA DI UN PITTORE CHE OSSERVA IL MONDO CON LA PERCEZIONDE DELL'ANIMA.
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ell’incantevole scenario della città eterna, approda la poesia del pittore francese Claude Monet. La mostra, curata da Marianne Mathieu e promossa dall’Assessorato alla crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale e prodotta dal Gruppo Arthemisia, è un viaggio temporale nell’opera dell’artista e presenta 60 capolavori provenienti dal Musée Marmottan Monet di
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Parigi. Monet è il rappresentante più autorevole del gruppo degli Impressionisti, gli autori della pittura cosiddetta “en plein air”, che poneva al centro dei loro interessi la natura, in tutte le sue forme. Monet portò alle estreme conseguenze i principi impressionisti, studiandoli con attenzione quasi ossessiva per tutta la vita. Egli infatti muore dopo aver dedicato la sua carriera a dipingere gli effetti mutevoli della natura, e rincorrendo senza tregua
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arte & design
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Le tele presenti al Vittoriano, sono le più amate dall’artista stesso che le ha conservate gelosamente per tutta la sua vita; la periferia di Parigi, la campagna francese, le vedute di Londra e dei paesaggi liguri, fino alle adorate ed intime vedute del suo giardino, sono i soggetti prediletti che è possibile ammirare. Un’esposizione di quadri che tracciano perfettamente l’evoluzione artistica del pittore. A chiudere la mostra un vero simbolo di delicatezza; Monet arrivò alla fine della sua vita quasi cieco, eppure continuò a dipingere fino a poco prima di morire Le Rose, una tela costituita da una trama di colori, il giallo, il verde e il violetto, che Monet unisce sapientemente, pur non vedendoli, mosso soltanto dal ricordo di essi. Ecco che il pensiero degli Impressionisti si suggella nella pennellata cieca di un pittore che osserva il mondo con la percezione dell‘anima.
Arch. Giusy Pomposelli
g.pomposelli83@gmail.com
MONET
quell’attimo, inteso come percezione della mutevolezza di un istante. Nella mostra è possibile ammirare alcune caricature e qualche ritratto, oltre alle tele più significative e rappresentative dell’Impressionismo francese. Prime fra tutte le grandi ninfee, dipinte tra il 1914 e il 1926 in circa 250 tele, che Monet osservava e ritraeva nel grande giardino allestito con cura e passione da egli stesso nella sua amata dimora di Giverny. Tali tele vennero criticate a lungo prima di essere consacrate a opere di pregio, recanti in sé la delicatezza pittorica di cui l’artista è stato grande rappresentante. Nelle sale dedicate alle ninfee, i quadri si moltiplicano sul pavimento, mediante proiezioni video in movimento, che creano una coinvolgente atmosfera di poesia. Il dipinto Ninfee 19161919 è uno dei più rappresentativi del pensiero dell’artista; in esso è espressa la poesia della luce sempre mutevole, che senza sosta cambia aspetto e colore delle cose. Il soggetto, particolarmente caro al pittore, è il fulcro dello studio e della maturazione artistica di Monet. Anche l’acqua è dipinta in maniera perfetta; il pittore dimostra di essere riuscito nell’impossibile mossa di catturarne il movimento inarrestabile. L’artista è stato uno studioso appassionato delle variazioni della luce e delle variegate magie del colore, ha eliminato la plasticità da ciò che ritrae, sforzandosi di rappresentarlo nell’immediatezza del suo apparire alla coscienza. Questi, insieme a molti altri, sono i motivi che rendono Monet un rivoluzionario e che gli attribuiscono un posto decisivo nella storia dell’arte occidentale. La natura, musa indiscussa del suo pensiero artistico, è sempre rappresentata con tratti brevi e volutamente imprecisi. Nei dipinti, scompare il disegno preparatorio; esiste solo il colore e la luce.
arte & design
CLAUDE
Le Rose, 1925-1926, Parigi, Musée Marmottan Ninfee 1916-1919, Parigi, Musée Marmottan Monet
Le Rose, 1925-1926, Parigi, Musée Marmottan Monet Mr. magazine 31
costume & società
NASCONO NUOVI PUNTI DI RIFERIMENTO NEL MERCATO DEL LAVORO
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ascono a Battipaglia nuove opportunità per chi è in cerca di lavoro e per le aziende. La Gesfor S.r.l. è un’agenzia autorizzata dal Ministero del Lavoro ed accreditata presso l’ANPAL (Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro). Si occupa di intermediazione, di ricerca e selezione del personale, svolgendo attività di consulenza finalizzata all’individuazione di candidature idonee a ricoprire posizioni lavorative su specifico incarico del committente, e di supporto alla ricollocazione professionale. Ad oggi rappresenta un punto di riferimento nel mercato del lavoro, grazie alla co-
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noscenza accurata del tessuto imprenditoriale nazionale, alla competenza acquisita nella gestione delle risorse umane e all’ organizzazione flessibile ed efficiente. Inizialmente nata con un raggio di azione prevalentemente a carattere provinciale, ha presto esteso a tutto il territorio regionale e poi nazionale la sua area di intervento, conquistando in breve tempo la fiducia e la stima di un numero sempre crescente di utenti. In particolare, è presente anche nella provincia di Salerno, a Battipaglia alla S.S. 18 km 76.450, dove opera attivamente supportando candidati ed aziende. Per i primi offre opportunità di accesso a
costume & società
diversi programmi regionali che perseguono come obiettivo la collocazione e la ricollocazione professionale dei disoccupati. Ne è un esempio Fila, una nuova opportunità offerta dalla Regione Campania per svolgere una work experience della durata di 6 mesi, presso una'azienda selezionata, con un rimborso mensile pari ad € 802,50, oppure, un corso di formazione, della durata massima di 600 ore, con un’indennità di frequenza pari ad € 5,00 l’ora. Per partecipare è necessario avere tutte le seguenti caratteristiche: Essere un ex percettori di ammortizzatori sociali dal 01/01/2014 e sino alla data di adesione, essere privo di sostegno al reddito, essere residenti o domiciliati in Regione Campania, essere iscritti ai competenti Centri per l’impiego, non essere beneficiari di altre misure di politica attiva alla data di adesione e non aver beneficiato di analoghe misure su altri programmi. Sul fronte aziendale, invece, effettua consulenze finalizzate all’accesso a programmi regionali e nazionali che consentono di ottenere sgravi contributivi ed una conseguente diminuzione del costo del lavoro. Ne sono esempi “L’incentivo Occupazione Neet 2018”, destinato ai datori di lavoro privati che assumano giovani aderenti al programma “Garanzia Giovani” con un contratto di lavoro a tempo indeterminato o un contratto di apprendistato professionalizzante o “L’avviso ai Datori di Lavoro Privati per l'adesione al Programma Garanzia Over e per l'attivazione dei percorsi di esperienze lavorative rivolti ai beneficiari di ammortizzatori in deroga disoccupati e attualmente privi di sostegno al reddito della Regione Campania”. Nel primo caso l’incentivo, a cui è possibile accedere solo dopo opportuna profilazione degli utenti presso un’agenzia per il lavoro accreditata come la Gesfor, prevede lo sgravio totale dei contributi a carico dei datori di lavoro, da fruire mediante conguaglio sui contributi INPS, per un periodo di dodici mesi, nel limite massimo di € 8.060 annui. Nel secondo caso l'avviso prevede la possibilità per i datori di lavoro che assumano a tempo indeterminato lavo-
ratori beneficiari di ammortizzatori in deroga disoccupati e attualmente privi di sostegno al reddito, di ottenere un incentivo pari a € 7.000. Inoltre, la Gesfor s.r.l. dispone di un’apposita sezione “collocamento disabili”, che mette a disposizione di professionisti ed aziende che ricercano profili idonei ad ottemperare all’obbligo, già previsto dalle Legge 68/99 e rafforzato con la Legge Finanziaria 2018, relativo all’assunzione di persone con disabilità per aziende aventi un organico pari o superiore alle 15 unità, la cui inottemperanza prevede una sanzione, pari a €153,20 per ogni giorno di mancato rispetto della norma. Per informazioni e contatti vi invitiamo a seguire il sito internet http://www.gesforsrl.it/apl/ , la pagina facebook fb.com/gesforsrl. it, il gruppo facebook con le offerte di lavoro “Gesfor - Agenzia per il lavoro (Campania)” o ad inviare una mail a aplbattipaglia@gesforsrl.it .
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VIAGGI IN MOTO "SE NON LO FACCIAMO ORA, QUANDO?"
a cavallo di una moto si possono coprire grandi distanze
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l mototurismo è in grande crescita, soprattutto negli Usa, dove a cavallo di una moto si possono coprire grandi distanze circondati da spazi infiniti, quasi un invito a pensare, una sfida tra l’uomo e la natura. Ma anche l'Italia si rivela una destinazione sempre più interessante con itinerari naturalistici, eno - gastronomici e ambientazioni ricche di storie. "La differenza tra viaggiare in macchina o su una moto è come la differenza tra osservare il mondo come spettatore o far parte del mondo". Con la crescita esponenziale del segmento mototurismo, si moltiplicano blog, pagine facebook di appassionati che descrivono le indimenticabili esperienze dei viaggiatori. Memorabili, sono le parole di Che Guevara ricordando l’esperienza giovanile del suo viaggio in moto negli anni 50 attraverso l’America Latina, con il compagno di viaggio Alberto Granado, raccontato nei suoi appunti di viaggio che sono stati ispirazione del film I diari della motocicletta (Diarios de motocicleta) del 2014: “Quel vagare senza meta per la nostra Maiuscola America mi ha cambiato più di quanto credessi”. Viaggiare in moto è un
travel
modo particolare per scoprire territori, regioni, paesaggi . Anche le associazioni e le riviste specializzate di settore svolgono un ruolo importante nella promozione di programmi di viaggio sempre più estremi. In questo panorama si inseriscono gli itinerari di viaggio creati dai tour operator che mirano a catturare questo target di viaggiatori particolarmente dinamico, amante della libertà e dell'avventura e spesso con un budget di spesa superiore a quello dei viaggiatori tradizionali. Una programmazione "on the Road" questo è Bikers, il nuovo prodotto del tour operator “ Idee Per Viaggiare” che propone viaggi in moto attraverso paesaggi unici e affascinanti, con l’assistenza fornita da EagleRider, la più grande azienda turistica del mondo specializzata nel moto noleggio. Le destinazioni proposte: USA, Canada, Messico, Emirati, Sudafrica a bordo di una splendida Harley Davidson o una leggendaria Indian. L’idea è nata dalla passione per le due ruote del CEO di Idee per Viaggiare Danilo Curzi. “Questo prodotto, nasce dall’osservazione della mancanza nel mondo delle agenzie di viaggio di un’offerta che potesse trasformarsi in un’esperienza unica, da unire ad un pacchetto di viaggio. E’, infatti, sempre più richiesta una tipologia di viaggio che renda contenti sia lui che lei: al viaggio in moto, sempre più spesso, si unisce l’estensione mare in Messico, nei Caraibi o in Polinesia, ed è una realtà che il viaggio in moto si integra oggi senza problemi con altre esperienze di viaggio”. Tra le preferenze del cliente italiano una su tutte: la Route 66. “La mitica Route 66, che va da Chicago a Los Angeles, è sempre nel cuore di tutti i motociclisti, e non solo. L’itinerario più richiesto è la parte Ovest degli States (Los Angeles, Las Vegas, Grand Canyon, Monument Valley, Yosemite, San Francisco). Con questi tours si da la possibilità al viaggiatore di vedere alcuni luoghi come "dovrebbero essere effettivamente visti", ovvero a bordo di una moto Harley Davidson, senza doversi preoccupare di nulla. "Soltanto un motociclista riesce a capire perché i cani amano mettere la testa fuori dal finestrino!" Harley Davidson è semplicemente sinonimo di avventura, libertà ed indipendenza, "HD" non è solo un marchio, è uno stile di vita, è un sogno ed è soprattutto una delle vere icone americane. Noleggiare una Harley Davidson è semplicemente meraviglioso. Il noleggio di una "HD" può essere giornaliero o settimanale. Necessario avere 21 anni, una patente valida per la moto (la patente "B" è accettata) ed una carta di credito per la garanzia.
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attualità
Nessuno vuole spaventarvi inutilmente, ma solo ricordarvi e ricordarci che troppe volte usiamo gli strumenti digitali senza tenere abbastanza conto dei potenziali pericoli che contengono.
facebook alert! Mr. magazine 40
I
nutile nascondersi dietro a un dito: mettere una foto dei propri figli su Facebook procura una grande soddisfazione. In pochi minuti si ricevono montagne di complimenti, sotto forma di «like». Ma postereste ugualmente e con la stessa tranquillità le immagini dei vostri figli dopo aver letto questo articolo? Ne dubito! Partiamo dall’allarme lanciato dal Garante della Privacy nella relazione di qualche tempo fa: «La pedopornografia in rete
attualità
sarebbe in crescita vertiginosa: nel 2016 sono state censite due milioni di immagini, quasi il doppio rispetto all’anno precedente». Cosa centrano i social? «Fonte involontaria – ha spiegato il Garante – sarebbero i social network in cui genitori postano le immagini dei figli». Avete capito bene! Le immagini dei vostri figli finite in mano ad un gruppo di pedofili a caccia di materiale pedopornografico. Già nel 2013 l’Associazione Meter di don Fortunato Di Noto aveva dato un avvertimento in un report dove si leggeva «Social network e pedofilia, in aumento le foto di bimbi». Un dato agghiacciante confermato dalla Polizia postale. Due anni dopo, nel settembre 2015, l’ allora neo-commissario alla tutela dei minori online del governo australiano, rilanciava a livello internazionale. «Abbiamo scoperto che metà del materiale trovato su alcuni siti web pedofili è stato rubato ai profili social di genitori ignari, i quali avevano postato foto dei loro bambini in attività innocenti». Le immagini accompagnate da commenti molto espliciti e a sfondo sessuale, quando non addirittura inserite grazie a fotomontaggi in scene pornografiche, sono diventati strumenti di eccitazione per pedofili. Che cosa possiamo fare per
difenderci? La strada più semplice è rinunciare a postare le foto dei nostri figli sui social network, ma anche a usarle come foto del nostro profilo Whatsapp. Cosa c’entra Whatsapp è presto detto: chiunque abbia il vostro numero (da un vecchio fornitore a una persona incontrata quasi per caso) può vedere e quindi scaricare quell’immagine. Se proprio volete continuare a postarle, sappiate che anche restringere su Facebook la privacy dei vostri post non vi mette al riparo da possibili guai. Basta una, una sola persona per rubare una foto. Nessuno vuole spaventarvi inutilmente, ma solo ricordarvi e ricordarci che troppe volte usiamo gli strumenti digitali senza tenere abbastanza conto dei potenziali pericoli che contengono. E mentre noi discutiamo ancora se sia o meno giusto postare quelle foto, in Francia c’è chi ha lanciato un altro allarme sul tema: «Genitori, attenti. Quando i vostri figli scopriranno che avete postato sui social, senza il loro consenso, fotografie che li ritraggono, potranno denunciarvi appellandosi all’art. 226 del c.p. francese. In pratica i genitori troppo “gasati” dai social potrebbero essere condannati per violazione della privacy a un anno di carcere e
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a una multa di 45mila euro. Senza spingerci troppo oltre basterebbe ricordare che il nostro profilo facebook è, appunto, “il nostro” e non dei nostri figli i quali, in realtà, non sono “nostri” ovvero non ci appartengono. Essi avranno una vita per poter scegliere cosa pubblicare e cosa no. Ricordate che Facebook esiste solo da 10 anni, non sappiamo gli effetti che potranno avere nel lungo periodo delle foto postate con disinvoltura qua e là nella psiche dei nostri figli… Sia ben inteso. Non si vogliono fare allarmismi, una foto una tantum non può certamente fare del male! La virtù, come spesso accade, sta sempre nel mezzo (in medio stat virtus, dicevano i latini). Ma se proprio non resistite a pubblicare le foto dei vostri figli, assicuratevi almeno di avere il consenso dell’altro genitore.
Avv. Marco Nigro Studio Nigrolex
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LA PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA
“La progettazione organizzativa è soprattutto ricerca di ordine e controllo” (Carlo Turati 1998 -l’organizzazione semplice)
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a definizione di Turati evidenzia come la progettazione organizzativa è legata al concetto di ordine e controllo, ovvero un’azienda si definisce organizzata se la qualità delle sue attività risulta “ordinata e controllata,” in modo tale da garantire il corretto funzionamento dell’azienda stessa. Affinché un’azienda funzioni correttamente è necessario, dunque, che sia supportata da una adeguata progettazione organizzativa che tenga conto delle seguenti variabili coinvolte: • uso efficiente delle risorse; • adeguato controllo dei costi; • gestione dei rapporti con
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diversi stakeholder; • visione manageriale; • adeguata gestione delle risorse umane; • comunicazione verso l’interno e verso l’esterno dalla quale devono emergere la mission e la vision aziendale; • qualità nei prodotti/servizi offerti. Un concetto importante e fondamentale è quello di “cultura organizzativa”. Si sviluppa quando un gruppo di lavoro ha una storia comune, stabile ed omogenea, che fa leva su valori condivisi in grado di influenzare il comportamento dei soggetti coinvolti. Una soluzione organizzativa che con-
duce inevitabilmente ad una gestione del comportamento delle risorse umane presenti in azienda sarà tanto più valida nella misura in cui riesce: • a valorizzare le risorse a disposizione (efficienza) per raggiungere i risultati desiderati (efficacia); • ad adattarsi all’ambiente in trasformazione (flessibilità); • a facilitare e supportare la ricerca di soluzioni in grado di migliorare la gestione della variabile tempo (velocità); • a coniugare gli elementi indicati nel perseguimento di condizioni di equilibrio economico (economicità).
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Con il termine “efficacia” si intende la capacità di perseguire gli obiettivi dell’organizzazione. L’“efficienza”, invece, fa riferimento alla capacità di ottimizzare i costi e l’impiego delle risorse nel perseguire i fini dell’organizzazione. La “flessibilità” è legata alla capacità di rispondere alle esigenze esterne adeguando la propria organizzazione.
trollati” in linea con la progettazione organizzativa:
La “velocità” riguarda la riduzione dei tempi decisionali, di elaborazione delle informazioni, di risposta al mercato, di realizzazione di un prodotto, di erogazione di un servizio. Per ”economicità” si intende, infine, il perseguimento di un equilibrio economico di lungo periodo, congiuntamente alla realizzazione dei fini istituzionali dell’organizzazione e con una responsabilizzazione economica diffusa all’interno della stessa organizzazione. Secondo Mintzberg, studioso canadese di scienze gestionali, “le organizzazioni sono entità sociali guidate da obiettivi, progettate come sistemi di attività deliberatamente strutturate e coordinate che interagiscono con l’ambiente esterno”. Mintzberg individua cinque componenti di un'organizzazione che devono essere “ordinati e con-
Definisce le strategie e gli obiettivi dell’intera organizzazione, ed è responsabile del coordinamento e della direzione di tutte le parti della stessa;
1. il vertice strategico, formato dalle persone che hanno la responsabilità globale dell’Organizzazione. Deve assicurare che l’azienda assolva alla missione in modo efficace e che risponda ai bisogni degli shareholders e degli stakeholders.
2. la linea intermedia, collega il vertice strategico con il nucleo operativo, ed è responsabile dell’implementazione delle strategie definite dal vertice e del coordinamento delle diverse unità organizzative;
biente dell’Organizzazione, ad esempio l’area ricerca & sviluppo (R&S) o l’area ricerche di marketing; 5. lo staff di supporto, comprende numerose unità, tutte specializzate, che forniscono all’azienda un supporto “esterno” al suo flusso operativo (es: ufficio legale, centro elaborazione dati, laboratori). Da un punto di vista concreto, comprendere la teoria e la progettazione organizzativa aiuta le aziende a fornire elementi conoscitivi utili ad attuare i cambiamenti, offrendo un maggiore bagaglio di conoscenze, idee, concetti e modi di pensare che rappresentano le basi per la continuità delle moderne Organizzazioni.
3. il nucleo operativo, comprende le persone che svolgono la funzione di realizzazione dell’output dell’Organizzazione, in termini di prodotti o servizi; 4. la tecnostruttura, comprende le persone che contribuiscono alla gestione di sviluppi innovativi del cambiamento e adattamento all’am-
Dott.ssa Nadia Romano
Consulente di Organizzazione Aziendale, Qualità e Sicurezza Responsabile Qualità & Formazione UniPoste S.p.A. n.romano@uniposte.it
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Io manifesto
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re manifesti a Ebbing, Missouri è un film da succhiare tutto d’un fiato. Non soltanto perché la kermesse degli Oscar di Los Angeles ne ha consacrato il successo grazie alla vittoria del titolo di miglior attrice protagonista dato a Frances McDormand , ma anche e soprattutto perché è uno spaccato dell’America che perde sangue. Una donna rozza e imbruttita da una vita non troppo felice perde la figlia per sempre, stuprata e uccisa da ignoti nella periferia del Missouri. Il racconto si apre su uno scenario desolante e tuttavia vivo e colorato di una strada secondaria di campagna. Tre manifesti rosso sangue da leggere uno dopo l’altro perché complementari sono pagati dalla giovane-vecchia madre Mildred per far sì che qualcuno si fermi a leggerli in modo tale che il sipario non cada definitivamente sulla morte di un pezzo del suo cuore. Nessun colpevole, nessun indagato. Il Missouri, centro geografico degli States, ma periferia del senso della giustizia planetario, fa da setting a questo dramma, thriller, poliziesco, pamphlet sui valori della società americana tutta stelle e strisce. Lo sceriffo chiamato in causa è in realtà un buono che deve rincorrere i cattivi senza sapere da che punto partire. Accusato da Meldred di inettitudine e incapacità nelle indagini, riuscirà a riscattarsi mettendo le cose a posto post mortem. La fetta di America che viene servita in sala a spettatori un po’ retro è tutt’altro che rampante: omofobia, razzismo, possesso facile di armi, vendetta fai-da-te sono gli ingredienti per una bomba di fuoco che smaterializza i manifesti cartacei non prima che si sia però stampata nel cuore una domanda. Cosa è davvero manifesto negli Usa? Se lo Stato non aiuta i cittadini, la giustizia home made è da biasimare? La pena di morte inflitta dalla natura allo sceriffo Bill Willoughby basta a risarcire le vittime di crimini efferati? Mildred impugna ugualmente il suo fucile e parte con il suo nemico-amico storico alla ricerca del riscatto e della verità. Capolavoro di Martin MacDonagh, è da vedere per la fotografia mai sbiadita che rende vere le rughe della protagonista facendone sentire le asperità anche ai migliori benpensanti d’oltreoceano.
Rosa Chiara Vitolo Linguista rc.vitolo@gmail.com
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MILAN FASHION WEEK di Viviana Imparato
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n’altra fashion week è giunta al termine, i riflettori si spengono sulla città e come ogni anno la moda italiana non tradisce mai le aspettative. C’è voglia di cambiamento, di rompere gli schemi e di fuggire dall’omologazione. 64 sfilate, 92 presentazioni e 18 eventi hanno caratterizzato l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori, il meglio della moda per la stagione che verrà, pensata, disegnata e realizzata dalle maison di casa nostra, da Gucci a Fendi passando per Versace, Armani, Alberta Ferretti e l’arrivo a Milano di Tommy Hilfiger. Il prossimo sarà un inverno a colori -brillare con tinte forti- colori fluo come il fucsia, giallo, verde, arancio. I codici della femminilità, i tacchi, gli spacchi, le scollature, le sottovesti che spuntano, questa sarà la sfida. Alberta Ferretti pone la donna al
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centro dell’universo e della passerella. “Attraverso gli abiti, volevo evidenziare un’affermazione di carattere, e ho immaginato una donna più forte e sicura”. Una collezione portabilissima anche se non omologata, elegante nel mescolare le texture di denim e piume, il tutto spruzzato d'oro come se gli abiti fossero sculture preziose da indossare. La sera e il giorno si mescolano nei mix di stampe, cristalli, jaquard, bagliori e luminescenze, una donna meno romantica ma più urban e metropolitan. Anche Giorgio Armani punta al fascino discreto dell’eleganza urbana mantenendo la sua raffinatezza, mescola e rimescola alcuni dei suoi topos per presentare modelli completamente nuovi ed intriganti. Dedica invece alle ragazze che sanno divertirsi la collezione Emporio Armani raccontando una nuova frizzante e sexy collezione per le new generation che mischiano il giorno con la sera con grande libertà, velluti, paillettes, blazer, minigonne di frange,
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pellicce lunghissime, bagliori ovunque. Colori accesi, fluo, e tanto tulle. La collezione di Prada per questo autunno inverno veste una donna forte e coraggiosa, sempre sicura di se. Il mix di hi-tech fluorescente, abbigliamento sportivo e stampe digitali sono stati compensati con tocchi femminili, fiori su tulle, fiocchi, paillettes e corsetteria. Coloratissime sono anche le hostess di Moschino, che sembrano appena uscite da un opera di Lichtenstein, dagli abiti agli accessori alla vera e propria pelle. Non mancano materiali tecnici, innovativi e le forme over, strati di tessuti hi-tech, ampie giacche a palloncino sulle spalle, maglieria sportiva e jersey sono stati i capisaldi della collezione Sportmax, in contrasto con i check in lana, tagliati con precisione in sartoria tecnica. Fendi punta al connubio tra millenial e vintage anni 80. Completi e abiti classici, sartoriali, che ricordano la moda anni '40, così austera e elegante la ritroviamo negli abiti di seta scivolati con fascia in vita e scollatura, così sensuali e senza tempo. Il tutto va mixarsi con felpe, da portare sotto lussuosissime pellicce, ricreando quel concetto di street-style che non delude mai. Una donna elegante ma allo stesso tempo leggera e spensierata è la donna di Vivetta che gioca con i colori e la palette dei grigi, che non si tira indietro quando si tratta di
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mescolare fantasie diverse, dai quadri ai pois, mentre Versace prova a sedurre giocando con altre fantasie, motivi scozzesi o vere e proprie geometrie. Non manca neanche quest’anno la costanza del nero, quel porto sicuro e rassicurante nella quale tutti si rifugiano. Un colore sempre pronto a sorprendere, che non annoia mai. Date sfogo alla vostra creatività e osate, osate con il colore e vedrete che non vi deluderà.
Viviana Imparato Collaboratrice Mr.magazine vivianaimparato@virgilio.it
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Master in Economics Finance & Risk Management
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Master in Economics Finance & Risk Management
DEGLI STUDI
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Il modello di business del gruppo uniposte s.p.a. Inaugurazione della VI Edizione del Master MEFiRM
Mercoledì 28 Marzo 2018 | ore 15.00 Aula De Rosa
INTRODUCONO:
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n ri e a i i z az finan
ri a a i i d om erme
i r a c n t n in i ba tiv o c o viz tra Prof. Cira PERNA t e n Direttore DISES r inis e e m S a ione amm Prof. Alessandra AMENDOLA g a Direttore Master Mefirm p ibuz ari i d i istr anzi Prof. Luca SENSINI t u Docente di Economia Aziendale it d fin t
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p t i e i e s i r e s i i n n i a i r ar i u d o d c e a i n m a v c r izi b rati z INTERVENGONO: e n i t u a ativ in Serv inist b b i i m z r i r am v t t Dott. Francesco PADUANO r s s i e i n S mi e d n g o i n am Avv. Giuseppe i z MURINO s i u Presidente CDA & CEO, UniPoste S.p.A.
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h b i a c e g r t r n s t i o s p i s di nchi un ndale ione f e z i a Mr z u r a b f i a r i t m s o i n d co Consigliere CDA, UniPoste S.p.A.
Dott. Ciro BELLO
i Dr. Commercialista e Revisore Legale ziar n
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cucina & dintorni
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CUCIN
di Federica Scandu
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cucina & dintorni
CARPACCIO DI SALMONE PATATE E AVOCADO Ingredienti per 2 persone: 100g di salmone 1 avocado 2 patate medie 1 limone grande olio e.o. q.b. prezzemolo tritato sale e pepe q.b. Difficoltà bassa Preparazione Totale 20 minuti
P
er la preparazione di questo piatto, per prima cosa sbucciate le patate, tagliatele a cubetti e mettetele a cuocere in un pentolino con poca acqua a fuoco basso per una decina di minuti. Quando le patate saranno cotte, per farle raffreddare mettete il pentolino in acqua fredda. Nel frattempo tagliate l'avocado in due parti con un coltello ben affilato sul lato più lungo. Per togliere il nocciolo aiutatevi con un cucchiaio, oppure poggiate l'avocado su un tagliere per evitare che vi scivoli, date un colpo deciso sul nocciolo stesso con un coltello, poi ruotate quest'ultimo per togliere il nocciolo. Dopo di che inserite un cucchiaio tra la buccia e la polpa per estrarre il contenuto. Tagliate a cubetti anche l'avocado. Per evitare che una volta esposto all'aria, l'avocado perda la naturale lucidità, e quindi evitare che si annerisca aggiungete del succo di limone. A questo punto con l'aiuto di una tazza o di un coppa pasta, in questo caso ho utilizzato una tazza da tè a fondo basso, cospargete la superficie con un filo d'olio e coprite il fondo e i bordi con il salmone affumicato. A parte preparate un piatto con della rucola che vi sarà utile per servire il carpaccio. Poi in un contenitore unite l'avocado e le patate già fredde e condite il tutto con sale, pepe, prezzemolo tritato, succo di un limone e un filo d'olio. Con l'aiuto di un cucchiaio, mettete nella tazza ricoperta con il salmone l'avocado e le patate condite, schiacciate leggermente per far prendere la forma, dopo capovolgete la tazza sul letto di rucola, attendente qualche secondo di modo che il tutto si stacchi da solo. In fine, aggiungete un filo d'olio, una spolverata di prezzemolo tritato, scorza grattuggiata del limone e una foglia intera di prezzemolo, ma siete liberi di dar sfogo alla vostra fantasia.
Federica Scandurra
federicascan@hotmail.it
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film
LA FORMA DELL' ACQUA
THE SHAPE OF WATER USA 2017 Drammatico 119' Guillermo Del Toro Cast: Sally Hawkins Michael Shannon Ocatavia Spencer
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Vincitore di 4 premi Oscar, miglior film, miglior colonna sonora, miglior scenografia e miglior regista, “The Shape of Water” è il nuovo film del visionario Guillermo del Toro. La storia è ambientata nel periodo della Guerra Fredda americana (1963), la storia è incentrata su una giovane senza voce. A causa del suo mutismo, l'addetta alle pulizie di nome Elisa (Sally Hawkins) si sente intrappolata in un mondo di solitudine, un mondo che la vede come un essere incompleto e difettoso. Incaricate di ripulire un laboratorio segreto, Elisa e la collega Zelda (Octavia Spencer) vengono a conoscenza di un pericoloso esperimento governativo: una creatura squamosa dall'aspetto umanoide, tenuta in una vasca sigillata piena d'acqua. Nel tempo Elisa si avvicina sempre di più al "mostro", costruendo con lui una naturale e spiazzante complicità. Danilo Perillo daniwara.4@gmail.com
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