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Dio non sa di me Lella Ginestra
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Dio non sa di me
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Spagine è un periodico di informazione culturale dell’Associazione Culturale Fondo Verri di Lecce
Lella Ginestra
Dio non sa di me Piccola raccolta di vite
“Dio dica male”
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Dio maledica I fiori del prato E gli arcobaleni cadenti nei vostri occhi
Le nuvole acide nelle foto sul comò E gli angioletti pendenti dagli angoli delle vostre pareti sante.
Dio maledica Il marmo grigio delle tombe E semini al vento le vostre ultime parole per me
Dica male di voi e degli sguardi che avete sottratto al mio quando c’ero Maledica i vostri passi di sangue dietro al mio corpo freddo.
Dio maledica Me che ero E dica qualcosa, male detto, ora che non sono. Marzo 2014
Dio non sa di me
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“Alla lingua�
Ode a te Che bagni la pelle e le orecchie Che frughi nei miei primi giorni di sole E fingi parole paterne. Marzo 2014
Dio non sa di me
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“Il coso�
Ho toccato senza sapere E ho perso bestemmiando. Marzo 2014
Dio non sa di me
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“La morte mi colse viva�
I miei primi giorni di morte erano leggeri Poi la discesa e la caduta. Infinite le mani addosso E le voci a terra.
Si assottigliavano le gambe sotto le tue E la stanza era rosa prima di te e di me. Marzo 2014
Dio non sa di me
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“Portami alle giostre”
Oh che bel castello marcondirondiro… Non ero io lì con te A raccogliere la tua vita A scivolare sul tuo castello Marcondirondiro Oh che bel castello Non era il mio Non ero lì Non è più il mio castello Non lo è mai stato Oh che bel castello Marcondirondiro
Dio non sa di me
Aprile 2014
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“Due ore”
Ciuf ciuf Rien ne vas plus Ciuf ciuf Tutto parte tranne me
Sui marmi chiari sporchi di te Mi guardo e mi schifo Schifo la mia attesa vana Schifo quell’uomo che mi guarda Dalla sua lurida camicia beige Come questi maledetti marmi chiari Del mio andirivieni Del mio inutile viaggio Del mio ridicolo andare Dell’inutile attendere Ciuf ciuf la vita va
Aprile 2014
Dio non sa di me
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“Significa�
Ho cercato parole per dirlo Ma non ci sono parole per dirtelo Cosa significa cercare le parole Nulla. Nulla significa Aprile 2014
Dio non sa di me
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“Noi”
E’ più importante È più È Tutto è Più Di Me Per Te Aprile 2014
Dio non sa di me
13
“Al diavolo�
Nelle viscere ho cercato il tempo Per capire Per conoscere Per sentire
Nelle viscere ho aspettato che arrivassi Che capissi Che sentissi Dalle viscere ti sputo Per vivere Aprile 2014
Dio non sa di me
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“Gnocchi morbosi”
Vi mastico morsicata da ambigui sguardi E voi risalite come l’odio che provo ora Vi mando giù col rosso in ET finale Ma risalite come corpo morto sale. Vi mastico, morbosi gnocchi, Ma voi vi guardate noncuranti degli altri Ed io resto qui a farmi corpo di voi.
Aprile 2014
Dio non sa di me
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“Piena�
Dagli orli straripi e mi ricordi che esisto Che ho un colore Che ho un odore Che cammino e amo quando voglio Quando ho voglia
Nei giorni mi dici Che sono nata da donna Che sono viva per questo Che non so smettere di colorare i miei passi. Piena vado. Aprile 2014
Dio non sa di me
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“Nana da giardino� Sono miei!
Dicevi Odorano per me Per me, sono tutti per me.
Sono piĂš alti di te, non possono essere per te I fiori sono di chi li guarda dentro, sopra. Aprile 2014
Dio non sa di me
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“Sei morto, Dio”
Una mattina d’aprile In un giorno dispari In un’ora tonda e sporca.
Ti dicevo parole che non sentivo e che non potevo E si facevano cancro nelle mie carni Ed Erano nere come l’odio che non riuscivo a provare E per l’impotenza si facevano rabbia. Sei morto in un giorno di vigilia Quando la festa è quasi prossima ma non abbastanza da essere rinascita. Sei morto che non ero pronta e sei morto lo stesso.
19 Aprile 2014
Dio non sa di me
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“Un maialino rosa”
Rosa mai l’ho avuto Ed ora che è mio Non posso averlo. Aprile 2014
Dio non sa di me
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“Ad un’amica”
Temo le tue parole Perché sono quelle che mi direi E tra le righe di quel che scrivi Ritrovo ascolti e silenzi preziosi.
Metti una sera a cena Tra primi piani e pianoforti leziosi E risate sommesse per altrui vanità.
Metti, poi, che non mi sopporti e che tu sei irritante per me Ma le distanze e le paure non sconfiggono le anime glitterate di poesia e vita. Aprile 2014
Dio non sa di me
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“D’io”
D’io di notte muore Asciuga la notte e muore Chiude le case e gli occhi e muore
D’io muore Ma non ti avverte Si sfila dal tempo e ne crea un altro Fatto di vite mai trascorse ferme ad aspettare dietro le finestre Sotto le lenzuola bagnate Negli angoli sporchi di segreti e immobili di parole D’io di giorno non c’è Muore di notte.
Dio non sa di me
Maggio 2014
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“Il conto, grazie!”
Ein zwei drei… Ho contato mille volte e una ancora Ho tenuto il conto delle cose One two three…
Non è questa la forma di quel che vivo Uno dietro l’altro i volti, le mani, la merda, le foglie, le strade, le stronze Non cercarli così, non sono uno dietro l’altro Uno prima, uno dopo, l’altro pure.
Sono tutti addosso La vita arriva tutta addosso e così se ne va. Di dosso. Un deux trois… Maggio 2014
Dio non sa di me
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“Di un”
Di un tempo Sentì parlare Di un giorno Di un bar
All’angolo stavi Seduto tra le briciole E le tazze Tra piume e foglie Tra tette e voglie Annoiato stavi Di un tempo Di un giorno Di un bar
Maggio 2014
Dio non sa di me
“Sopra le gambe�
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Dentro una sacca Contro la pancia Sotto le tette Sopra le gambe Non hai chiesto Non sapevi Hai dovuto Hai pianto Sei nato.
Maggio 2014
Dio non sa di me
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“E non sanno altro”
A Milano pisciano per strada Tappezzati di inchiostro sulla pelle. Lavorano e pisciano Bevono e pisciano.
Pérdono la a e la o per l’asterisco E non sanno altro.
Si lasciano andare E pisciano all’angolo di Gender street. Si infilano nei tram e in trans si infilano metalli.
Sono in movimento urb-ano, In un’unica corsa a-selfie Senza a e senza o.
Maggio 2014 [20]
Dio non sa di me
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“Fine vita mai”
Come hai fatto tu, vecchia grinzosa, ad arrivare fin qui?
Come hai fatto a sopportare questa vita Con le giunture ora immobili E gli eredi sul collo Che ti aspettano per la fine?
Come hai fatto a dire addio al corpo gaudioso In cambio di uno doloroso Per avidità Per pietà di te O per disperazione della morte? Come hai potuto amare Uomini tristi e assenti O desiderosi di te E consapevoli del tuo divenire?
Come puoi Sopportare tutta questa vita addosso Senza desiderarla ancora e ancora? Il corpo tuo ha risposte per te Non per me.
Luglio 2014
Dio non sa di me
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“Ma non raccontate favole!”
La poesia è bella? In nessun verso potete dirlo. Ti squarta, ti sbrana e poi ti fa respirare ancora.
Ti ribalta lo sguardo Ti fa amare e detestare questa vita. Nello stesso istante ti dà ogni cosa. Troppo da dire. Ti scopa fino al midollo E ti lascia sola a terra senza il tempo di una sigaretta. Benedico queste esperienze con lei Ché mi fanno scrivere di loro.
Luglio 2014 [22]
Dio non sa di me
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“A venire�
Benedico i giri d'amore che furiosi ricompongono le storie lontane in memorie a venire. Benedico i giri d'amore che tengono i corpi uniti in tempi d’assenza. Benedico i giri d'amore che contemplo in vite altrui. Agosto 2014 [23]
Dio non sa di me
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“Nel tuo tempo”
Viva nel tuo tempo. E non mi curo dei giorni, non so dire di me. Nel tuo tempo vivo. E sono Senza virgole Senza spazi Senza sillabe Tutta dove tu sei. (19) Settembre 2014 [n° 24]
Dio non sa di me
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“Non torno”
Come animale senza volo Sto Tra il cielo e qualcos’altro.
E non c’è aria Non c’è nuvola Che mi separi dalla caduta.
Nelle ore della rabbia Una finestra segna la veglia E non c’è conforto.
Non c’è silenzio Non c’è, non ci sei Non sono più, qui, non siamo più, qui. 20 ottobre 2014 [25]
Dio non sa di me
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“Tana metropolitana”
Bosco di ferro scuro e rotaie lì mi sono persa, Milano. Chi credi di essere?
Una città di metrò? Una città d’expò? Esplodi dentro e fai il biglietto per l’inferno
Che tanto passa la 90 per mangiarti meglio ... Chi credi di essere, Milano? Una metrò, una polì? Tana per Milano. Neanche mi conosci, neanche mi guardi e mi chiedi il biglietto. Che odio grande che hai, Milano! E’ per mangiarti meglio.
Novembre 2014 [26]
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spagine - magazzino di poesia 24
Gennaio 2015
Il Fondo Verri è in via Santa Maria del Paradiso 8.a a Lecce (cap 73100) telefono 0832-304522 fondoverri@tiscali.it Spagine è su issuu.com/mmmotus https://www.facebook.com/perspagine
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Lella Ginestra Non è. Scrive. Un corpo teatro, una cosa posata e dimenticata lÏ, nel mondo.
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