Francesco Pasca
30cinque
Pensieri
in ‌
Un F(Atto)
5 frammenti [di]
5 numeri [da]
5 fuochi [in]
5 notti [per]
5 luci
e in TRA fra
Pensieri [con]
5 (SE) uniti coltivati in
5 (Mi)
zero Pensiero
Ozio
"… Ecco, se vuoi, puoi guardare il Tuo Ozio. É lì, con la Sua linea d'orizzonte bassa, con il Suo Luogo visibile dettato da un Tuo accomodamento, dato da ciò che reputi pensiero e da ciò che domina e credi sia manualità, fare occasionale. Eccolo il Tuo Ozio, esso sa che è confine tra quel che è sopra e sotto la Tua linea d'orizzonte, sa che non è solo pensiero ma un fare, sa che ti conduce alla dolce confusione, a quel che rigenera altro ozio e costringe all'astratto. Ozio è lì, è azione che reputi senza fatica. Non confonderlo con la passività ma sappi che, è tempo assoluto del tuo stesso pensiero ed è reso concreto dal Suo stesso limite, da ciò che Tu reputi naturale. Ecco … è lì quel territorio, è lì, segnato dal mare e da un intorno dove speri passino caratteri d'oro di un’ocra paglierino …” Buon Ozio a te
5 (SE)
vento
La mia la tua mano non può fermare il vento si lascia passare e racconta... fra segreti di corpi trascina... Che il vento raccolga... antiche sorgenti veleni immortali. Lasciamo che frughi e si sparga e riprenda si affacci. Che al gioco svanisca distrugga se stesso. Lasciamo che frughi.
Che voli
Il vento è tiranno del tempo bagliore di un nulla.
che spunti che frughi che lasci pudore e sapore. Lasciamo che frughi.
millennio
Non è ora curiosa.
Nuova la prima volta di due. Nuova è l’ora coi volti ansiosi. Nuova e smarrita. Ma brucia gennaio di riverberi e brezza nell’ora per sguardo di Venezia la chiara. É per mare.
Ma brucia gennaio per donna danzante con gli occhi di pastelli nel mare. È sole a gennaio per volti felici di anni passati di interessi cercati. Non è Nuovo lo spazio fra ieri e domani.
sogno Attende il sogno per agili membra per capriccio di vento per quieta attesa dell'alba. Il gabbiano ha volo nervoso nascosto furtivo.
La foglia è danzante per mani impazienti per cibi fumanti di ricamati ricordi ribollenti scottanti.
Sosta il sogno allegro su stoffa piegata per visione chiassosa per voglia appena bagnata.
Pensa di affanni lasciati su cristalli di sale in umore prezioso per notti imbandite cercate disposte scandite. Danza il sogno su ferri incrociati segnati da gesti impacciati.
La tavola è vuota ne vedo la fine si svegliano voglie e sono infinite.
soglia É rozza la mia casa e come roccia di cielo è consacrata al tempio. É immobile. É infissa saldamente. Come Menhir è ricordo di simbolo fallico della mia esistenza. È Roccia di cielo sibilo mattutino estivo caduto da Fosforo. È soglia diurna voluta da Bilancia per doglia notturna. È voluta dal Toro. É dolce. É sensuale e materna come piccolo benefattore Ha ali di seta e costringe all'amore. É luogo d'incontro. Ha logica idea di madre e antenata. Del nodo di Gordio è tagliente vento del Nord.
nulla
Ascolto. Tocco i pensieri. Sono e Segno lunghi fili di formiche operose schizzati dal nulla. Vedo e Volgo Il fare corsivo nervoso. Inseguo fogli con segni minuti trovati nel pi첫.
trovate sospese.
Sono e Seguo archi di tempo e vedo speranze passate
Leggo e Lascio visioni parziali di soste e di mete. Trovo e Traccio visioni con lente scheggiata per pensiero di foglio per speranza violata.
5 fra (emMe) menti
(S)posa
Incisa dal Sole e, per Festa, è la sposa felice. É sposa di pietra in magica notte di danza. É zappata
È arata per solchi.
plasmata per struscianti natiche d’allegra abbondanza. D’Ostara-Pasqua ha i frutti.
Ha Uovo per ombra nel fuoco, per Grande risveglio di piccolo albume. Cresce e ricresce la (S)posa dei sensi è l’Oriente. È risveglio crescente di Ape Regina per Feto è il tuo Ventre. Ha Sposa per Sposo per propizia fortuna. Col viaggiatore del Tempo attendi speranza in magica notte di struscianti natiche d’allegra abbondanza. Attendi l’inverno dall’erotica Dea nel risveglio sicuro. E Tu cresci. Tu sei l’Uovo e ricresci. Tu rinasci. Tu schiudi.
(A)lba
A passi larghi salti nel fuoco sui Sassi nel Giorno lungo di Rugiade Augurali. Malocchio tu privi. La mia Notte sottrai desideri unisci. Sei fuoco in erbe d’aglio. Sei di falci e di Lune per prospero anno. Dai fuochi di luce in verbena di pace con ruta allegra contro al mio male sei lenta e mi chiami. Lenta sosti nel ramo di felce per Acqua e per Terra su selce graffiata per incontri di Luna nella casa del Sole e sicura rimani.
Sosti nel fuoco per nozze di astri per nozze di femmine e maschi. Dai fuoco e sei Festa in compassi puntati d’equinozi e solstizi. Con l’iperico fiore, all’occhiello, sabba e streghe tu accogli nel Cielo d’estate. In nuova Terra con luce tu torni. E tu Inizi finisci.
(The)tr(a)
TheTra nel mio caos Tu danzi. Oh! I(dea) sTanoTTe come oranTi di marzo con misTeriose Trecce d'erba alle rime con pieTre d'ordiTe nuvole graffi. Silenzi sui sassi Tu lasci. Segni rubini con labbra imbronciate d’acrostici e metrica e colore tracci. TheTra il mio gioco Tu occultavi. Oh! I(dea) stanotte Sono pelaghi azzurri di fonte ornata da venti sgorganti coi segni nel caos con gli ornati silenzi sui sassi. Tu lasciavi ai miei fiaTi i Tuoi graffi. Tu! TheTra da clessidra sgorgavi. Oh! I(dea) stanotte con stagioni e motivo di un verso di un tanto di Sole e di Luna nel mio ordine danzi. Giravolte di foglie occultate con I(dea) la mia metrica tracci. Oh! I(dea) di Silenzio di modulaTo ornaTo nel mio caos Tu danzi. Ai tuoi gesti accorati i miei sogni avverati.
(O)rigine
Profondo è il cielo è incurvaTo è smarriTo è Tessuto è di punTi cuciTi è FissaTo. ATTesa è di segni solcaTi desiderio è di sogni voluTi. AppagaTi(?) Fonti anTiche solcano accendono il primo dei pianTi. Mani Tese cercano succhiano spremono rosoni di miele indifesi. Speranze viTali vagiTi sorrisi. Fili Fili Fili esili e Tesi dal ragno e il cielo li sTrappa. Nulle speranze(?) Già accese(?) SpezzaTe(?) Triste e dolce è il passaTo e fonTi anTiche solcano il Tempo. È aTTesa per sTare vicino vicino.
Žeali (R)egine Cadono sassi dal Cielo. Sono Comete Comete Comete. Sono Tante Comete. Come Te Sono Orizzonti di Stelle su misure oscillanti in Bilancia strappate al sole d’Oriente in percorso obbligato. E nel Tempo gli anni ‌ sono Spruzzi tra cielo e terra in Immagini tue.
Come Te Sono Tante Come(te). Comete Comete Comete. Ghiacciai bollenti nel percorso obbligato dai Soli in Vite tra-s-perse. Spruzzi tra cielo e terra in Immagini Tue di turchino richiamo in percorso trascorso nel Sole,
in Saturnie ferite, ferite ferite ferite,
per secchi ritrovi di umide impronte in calchi d’Acquari di Cielo tersi e dolenti, per Reali Regine D’Oriente. Ghiacciai spenti in Vite diverse disperse. Tante Comete Come(te) Come(te) Comete Tra-sperse. Come (te) Come (te) Come(te) Tante Comete ben spese. Orizzonti di Stelle su Vulcani vaganti. Sono io l’Acquario strappato alla sete d’Oriente.
5 Nume
(Eri)
narro
Scorro
su sovrapposta immagine di te in me impressa Narro d'insieme in Uno pi첫 d'Uno su frattale mediana virtuale di te in me riflessa.
E Scorro
E Narro
Scorro
lento nel mio tuo percorso frappongo in te desiderio reale in me avvolto solcando Segni d'Aria in miti reali di te in vicende virtuali di te in percorsi reali. Narro su caleidoscopio Rincorro e Narro.
fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Fischiava e sbuffava le sue parole ascoltava snodava i rimbalzi su Paralleli Pensieri su file operose su schizzi di mete moltiplicate dal nulla e fischiava il suo Fare corsivo e nervoso su rotaie con segni minuti. Provava a trovare a cercare a sostare. Sentiva il sostare Trottava il suo Fare. Sbuffava trottava Sbuffava trottava Sbuffava fischiava. Sbuffava Fischiava. Gioiva il suo fare correva correva Correva e del tempo su rotaie Senza Storia ascoltava. Sbuffava trottava Sbuffava trottava Sbuffava fischiava. Sbuffava Fischiava.
Sbuffava visioni di soste parziali Frammenti di sete partenze Mai spese come Echi trascorsi in Stazioni Sperate... Sbuffava trottava Sbuffava fischiava trottava Sbuffava fischiava. Sbuffava fischiava Fischiava come Echi trascorsi in Stazioni Lasciate...
fogli bianchi Ho deciso scrivo. Oggi dispongo! E' il mio tempo. Segno i fogli e ne conto. S'imbratta la carta cestino! Scappo. Uso colori estratti dalla mente di pittore con pennello di seta. Sui passi disegno la via. La parola sconnette cestino! Scorro a balzi come secco pennino cestino! Cestino! La tela già bianca è ricordo è canto di schizzi e al buio del mio sole è il silenzio è rimbalzo d'inchiostro. Cestino! Cestino! Cestino! Ammasso strappo accartoccio. Cestino! Voglio scrivere ma cestino! Cestino! Cestino!
pensieri Pensieri vanno vagano non sono. Pensieri vanno rapiti incantati sconvolti. Pensieri che imparano. Sono senza fiato. Conosco(no) ... no … no! Imparano. Sono volti. Sono sconosciuti e tanti tanti tanti tanti. Pensieri che scrivono di colori e di fatti. Cosa raccontano. Sono Tanti Racconta(no) … no … no! Scrivono. Racconta(no) ... no … no! Segnano. Sono Segno da altri lasciati. Urla(no) ... no … no! Fuggono alla vita passata alle nuvole sparse addensate e poi sorrisi e poi gioie e poi lunghi silenzi.
rex Arturus Tu Mito di un et(nos) (Et)nos di parola di pizia di sfinge avvilita. Tu su mesto caprone assapori la vita. Tu peccato d'uomo di donna frutto e Legge. Tu Saturnia di ferita inferta in Cosmogonia di radici antiche. Tu vento acceso del Nord in desiderio di Re. Tu Ofione su Eurinome danzante tra cielo e mare. Tu su mesto caprone veneri l'Albero e agiti il segno sin dalle tue senza radici. Tu stregato dal Mito di un etnos parola di pizia trainato da sfinge avvilita su mesto caprone. Tu assapori la vita. Tu peccato per uomo e per donna Tu Legge. Tu Saturnia ferita inferta col fuoco Tu Cosmogonia d'antiche radici. Tu stregato Vento del Nord in acceso desiderio di Ofione. Tu su Eurinome danzante che smuovi Tu gesto nel cielo e nel mare. Tu veneri l'Albero Tu agiti il segno e sei illusione di noce. Tu sei senza radici. Chi dici di essere? Chi sei veramente? Chi sei? Venere è apparsa. Sei Espero o Fosforo? Chi non potresti mai essere? Chi Non sei? Tu vaghi.
5 fu (o Chi)
(')oro
Desiderio d'abbraccio e (‘)oro romantico appello alle tue mani. Architettura d'intesa e desiderio d'accumulo e bene prezioso. Abbandonata scorza di te ritrovato (‘)oro dalla presa sicura Nelle tue mani.
danza
Danza Firenze dell'Elba. Danza in palmo di terra di Sassonia per nuova forza vitale per diamante annientata da passioni terrene danza. Danza nel giardino di Hellerau nell’anima centro di figlia che è Re. Danza nell’intenso sapore dettato nutrito da passi appena toccati. Danza per Cigno innocente a febbraio per la bella e le case danza sul legno sui fulvi mattoni per l’uccello ferito danza. Danza per cogliere il passo totale per passione e s’adagia per Fenice nutrita danza. Danza per rugiada per Ornamento di satiri e sileni per essere inseguita e dannata.
vi ruberò la Luna Ragazzo costretto racconta la città impossibili da seguire, del giorno che insegue le strade che ti schiacciano urlanti nell'impossibilità del tuo dare. Dicci che sei chiuso da ostacoli ed urli che Parli il silenzio avvolto dalla tua cattiva scorza. Dicci che ti senti morire, che cammini e cogli il rumore di gente che corre, che dimenticato ha il tuo stato. Dicci che sei nel trovato Rinchiuso, che t’hanno fermato. Dicci delle tue ossa confinate tra quattro pareti. Dicci che t’hanno distrutto costretto le idee tra le sbarre di un triciclo gommato. Torna a cantare ragazzo. Prova a parlare scrivendo saltando gridando. Lancia il tuo ruvido sasso nel mare. Ora guarito Tranquillo racconta. Scrivi sui muri delle nostre anime "vi ruberò la Luna". La città non più insegue s'adagia, t'accoglie.
anima La mia anima appare m'affiora alla mente gorgoglia. E' segno d'arco ammiccato spazio di mente colmato approdo fiorito. E' compasso dai tratti incurvati e sono bianche fresche gambe d'oceani e di sole. Infinito sognato levigato è lo spazio e corrono dita e segnano albe e rincorrono i tocchi e cercano mani e fermano i passi. Già fievole nube ora è nube di sete e il sestante è puntato. Si rincorrono i passi saltellano i tocchi su umide labbra di mare. Ora deboli sussulti di sete Ora forti richiami. Ora ancora più forti risalgono sicuri s’accendono scuotono come esplosivi alti vulcani. Ora sono galassie lontane. Il Sestante è puntato
e... vorresti tornare.
regina Austri
Vedo di notte il cielo del Sud e all'alba è Vergine in Giove. Il pensiero m'avvolge come nebbia lombarda come penombra d'albero di sicomoro come ramo sospeso e... guardo ti Cerco(!) A Sud l'inverno ha segnato Orione nel cielo con tre nitide stelle tre diamanti filati adagiati. È cintura sul tuo corpo e... ti Voglio! È desiderio ripetuto tre volte. È desiderio uguale e diverso e per tre volte da sempre ho cercato e... E scruto di notte il cielo del Sud. che m'avvolge. che è di mimosa il tuo ramo. Amo la nebbia lombarda che è gioia d'albero
Sospesa è la voglia a Sud dove l'inverno ha segnato Orione nel cielo con tre stelle tre attese filanti. Ti voglio a Sud adagiata sul mio corpo. Ti voglio a Sud dove E' desiderio uguale e diverso. Da sempre ho cercato e... scruto il cielo del Sud. Ti voglio. Ti voglio dove è sempre Gemelli in Saturno É Gemelli in Saturno e scrivo di notte nel cielo. È del Sud il cielo e all'alba è Vergine in Giove. Amo il Giorno la Notte. Amo il pensiero di te.
5 Lu (M)i
vecchio Ieri clessidre segnavano il tempo. Spesso un granello sottile fermava quel tempo ma la grande memoria ricorda quel tempo quel Vecchio. Ieri meridiane segnavano il tempo. Spesso il sole si fermava in quel tempo. La grande memoria era pronta a ricordare quel tempo quel Vecchio. Ieri un Vecchio segnato dal tempo ricorda di un giovane tempo che ha smarrito quel tempo... "Com'era diverso quel giovane tempo". Oggi è saggio quel Vecchio e in quel tempo sa dove porta quel Vecchio. Oggi non è più giovane il tempo. È Vecchio come Vecchio è quel tempo. Domani è già oggi e nel tempo quel giovane tempo non darà tempo a quel Vecchio. Come è amaro quel tempo! Ciao Vecchio.
Luna
Chi della Luna vede solo ciò che appare vorrà nel pozzo un cerchio forse una donna o un lume lontano. Chi nella Luna vede la propria anima vorrà l'intero universo forse la sua luce o un suo brandello. Chi della Luna vorrà la fantasia più ostile e la Luna c’è lei rimarrà ferma lontana.
Foce Femmina è il Mare per Poesia amata dal Vento in uovo d'argento deposto dalla Notte nel disordine di nuova giustizia. È bronzeo tamburo di morte. Di oracoli è Dea. È Fanete rivelatore di padre e di madre. È di Terra di Cielo di Luna e di Sole. Femmina è il mare è Piega segreta dubbio d'urto tra poteri di terra. È femmina il mare. È d’aria per destrezza d’amore. È collera e lite per Natura d'Oceano. È Foce di femmina il mare.
1.618PHI Aurea creazione schema guida sicura di geometria e Vita. Enigma. Riproduttiva memoria inmodulidintrecciocculti di fisica esistenza remota. Enigma. Sacro Fiore complesso elusivo nel vuoto cosmico del Nulla. Enigma. Spirito Armonico d'occhio destro di Horus fluttuante nel seme. Enigma. UNOSEIUNOOTTO
d'ottaedro e dodecaedro di tetraedro e icosaedro del cubo motore.
frammenti al chiaro di Luna Una scarsa luce illumina i frammenti sono sottili fili di intrecci che la luna accoglie mossi dal soffio del mio guardare. Ondeggiano al mio indagare e luci ed ombre disegnano linee in tondo le inseguo le osservo le scorro. Seguo i tratti inseguo parole e sono occhi che esplorano scoprono affondano segnano. Tutto freme sussulta si offre si spande è richiesta di sapere incessante. Meraviglio e stupisco. E l'intreccio s'avvolge si fonde. Il suo segno s'inarca e spalanca la via. Conosco! Possiedo! Sono dentro e l' osservo mentre una scarsa luce illumina i frammenti.
5 Not
e (Ti)
errante Segno errante su selciato di tessere e marmo ti vedo cercare sostare ed accosti. Accogli sapere caldo di fuoco alimento lento e costante di delizie il suo dono. Trovi spento l'innervato piacere in linfa e delizie nel sottratto nel sapere d’infinito cercare. Errante e folle nel limitato spazio che s'offre. Soave e donante lento e legato in forma tonda d'andare. Il messaggio è pago il tuo segno è nel mio e ci vedi supini sostare e poi nascere e poi vivere prima di ricominciare.
ho sognato di vivere a Sud-Ovest Tutto - ebbe ad iniziare alla sua destra dal suo luogo di partenza da un ozio. Ebbe ad iniziare a Sud-Ovest lì dove si profila Sirio nel Cane maggiore lì un po’ più a destra dov’è la grande sagoma della costellazione di Orione. Lì la sua cintura. Tutto si ebbe nell’immobilità apparente Tutto - fu - alla - sua - destra. Lì chiedemmo Il dizionario delle Idee che parlasse francese. Tutto s’ebbe su di una attrazione sulla curiosità della - sua distrazione. Fummo distratti quella notte da Alpha Settima ed unica stella splendente di quell’occasione. Fu della Poesia della sua lettura l’ascolto.
E fu lì È così che udimmo. «Se l’Uno sarà identico a
se stesso non sarà Uno non con se stesso. Sarà più d’Uno. L’impossibile.
Per l’Uno è già il diverso Il diverso da Altro. Per l’uno non È l’essere “identico” solo a se stesso.» E …, rovesciammo sacchi di sassi sul suo corpo come triliti modulari adagiati e sorretti dalle speranze. E …, fu materia dalla gravità annullata come fatta da spazi per lucertole con coda forcuta. E …, Costruimmo luoghi d' ombre sempre diversi
come lunghi percorsi ancora da attraversare. E …, fu formicaio dei suoi desideri come fatto da cono svettante per cattedrale improbabile. Suonammo campane per ricordare l'alfa e l'omega del suo giorno come rintocchi per non sentire. E …, fu batacchio ciondolante pronto a colpire come fatto per un suono da gridare. Rovesciammo sacchi di sabbia granelli sottili del suo tempo come infinite risorse per farlo vivere. E …, fu clessidra per minuscole sfere del suo universo come fatti per pianeti e asteroidi vaganti. Lì … bagnammo d'acqua il suo corpo per pulire i suoi occhi per dare nuova lucciola estiva per inviare segnali invitanti Lì … brillammo per farci ascoltare colmi di sassi ancora da rovesciare.
AmalThea
nutrice di Principio e Fine fiera del pi첫 morbido filo d'Oriente. Ninfeo di latte e miele Sole e Regina predestinata e prescelta come adamante splendente. Vergine di purezza dalla falce del Tempo incalzata. Ora ascendi l'Albero sfrondi e pi첫 non nascondi
desiderio
Ho atteso giornate di sole. Ho atteso paesaggi arrossati disegnati ricchi di mille colori. Ho atteso nuvole di gesso annacquato cariche di attese e di sete. Ho atteso parole da mescolare alle tue. Ho atteso desideri insperati. Ho atteso Primavere sospese nel tempo come iridi di pesco bagnate di fresca rugiada. Ho atteso Ovali perfetti segni dell'anima come virgole dolci al cielo rivolte. Ho atteso Archi sottili volte di cielo come fondali di Spiagge sognate. Ho atteso Cristalli di mare luoghi infiniti come calde lacrime oggi segnate..
5 Lu(Ci)
i(Dea)
Thea... Il tuo Tempo è il mio Tempo e m'affaccio. Agli eventi, certezza di divenire scrutando, annuso i segni dell’aria, è l'incerto. Mi sporgo. Lì, sfondo il Mio Nostro Orizzonte e cerco nel vuoto. Lì, trovo il probabile del Mio improbabile Tempo. Thea… Quale bontà divina se è certa d’esser certa. Quale strada diritta o mancina s’affaccia. Quali eventi d’aria e di tempo, se chiusi nel tondo, se di se stessi sono Orizzonti Celati. M’affaccio. E srotolo lento sugli Urlati, sui Cammini di Sempre. E m’affanno e sfrondo i tuo sospiro e mi Fermo. Thea… Faccio mio il Tuo Tempo
che È groviglio di Filo, di Tempo. Ehi! Segni d’aria dove siete? In quali pieghe, in quale improbabile siete Nascosti? Perché nascondersi se il Vostro, il Nostro non Essere È. Thea ! … Dov’È l’Aria l’infinità delle nostre certezze. Dov’è la radice dei Fantasmi del mio Albero. Dov’è l’indispensabili filo, il nostro esistere. Oggi non È più nuovo lo Spazio. Attendo Segni d’Aria ancorato sul Filo del mio-tuo improbabile Evento.
(Se)stan te
Tacevi novità e canzone cantavi Tacevi Arrossivi esultavi. Tu Rosa lentamente cantavi. Destavi silenzi di rosa matura Alzavi sipari su notti d’estate. Ai tuoi petali rossi meraviglia prestavi. Godevi tuo fu l’amore In notte d’Ostara Nell’immensa Pasqua Rosa lentamente cantavi.
tua
mi lasci
Tu mi lasci! Che fai? Sei levigata imperfezione di piano? Ehi! Ehi! Ehi! Che fai? Sei passo nel tempo per questo t'attardi? Tu chiami? Forte e ad alta voce è altro nome. Tu Poesia non m’ascolti? Territorio tu cerchi nel mio limite e sogni. Necessario è l’amore. Odio per me e che sia Vero od Espresso. Impossibile fabbricare il tuo male. Ma Tu lasci! Tu dormi? Ehi! Ehi! Ehi! Che fai? Non più agisci con l'incredulo tuo sistema complesso, tu vai e così (odi) Così è il Suonatore così è la Torpidezza del Gesto di dita Tu muovi! Tu cedi! Tu cedi! Tu cedi! Tu muori! Ehi! Che fai? Sei Imperizia e imprudenza che fuggi Che sfuggi e conduci stabilisci i costumi segni filastrocche d'ali su trascorsi battenti Destina i tuoi uccelli migranti con altri luoghi segnati. Ehi! Ehi! Ehi! Ehi Tu! Mi lasci? co(Sì) sei desiderio Co(Sì) per me sei aspra parola Ehi! Ehi! Ehi! Siano fresche le tue gambe d'oceano siano esse di Sole.
l’ho fatto. L'ho fatto
L'ho fatto
L'ho fatto L’ho fatto
L'ho fatto per sfogo. per presunzione di un fare, di un mai, per dei ruoli sfasciati, perché costretti dal tempo. perché ho tanti anni perché tu, parola, tanti altri ne avrai. perché ho pensiero di te mio unico atto compresso.
per far credere al vago. L'ho fatto perché t’amo, per lo spettacolare partecipato, perché sei l’emotivo, perché sei il rabbioso e sei febbricitante, perché sei nel tempo e sei senza abissi inseguiti, sei senza pensieri. L’ho fatto per lasciarci cadere abbracciati. L’ho fatto per non essere incudine, martello per non sprofondare, l’ho fatto per donare. L’ho fatto per non rinunciare. L’ho fatto
per gli oblii di false promesse, che non voglio mai dare.
L’ho fatto senza dolori costruiti, senza arrecare rancore, perché non penitente e flagellante. L’ho fatto. L'ho f(atto!)
fate fate fate
Fate fitto lo spazio
Fate fitta la stanza Fate spartito di scritto. Fate spazio di stazza. Fate e qui state Del poi tanto non trovate
se all'ancora
sostate. Fate spazio!!! E Fatelo Tanto. Tanto Tanto Tanto diventare. Fatelo stretto. Fatelo Tortuoso Traballante diventare. Fatelo sfibrare quell'assoluto immateriale di questa biennale. Tic tac. Tic tac --- tic Tac --- tic e Tac Tic STron[c]hTTT. Tocco di Tuono di Dada accidentale Non pi첫 immateriale. Tic --- toc. Ehi! Toc
Ehi! Tic Attardate Voi della biennale E non siete Tic … Né Toc … Io Tic … Sentite forti sonate? Sentite Biennali Attempate? Mie sono le sfilate Le irte risate. Al tocco di un Toc. Gli Artisti attardate. E, nell'inutile Tempo, fate che sbattano i denti, i loro battenti. E ... STon[c]rhTTT !!! Al suono del mio Toc Toc Ora rifletto. Sono distratto Palato Sono d'un tratto salato Sono enfatico suono. Sono salto Sono tuffo nel vuoto. Dello Stridere il dente Sono Ritratto vincente. Non ritardo rintocco e Rifletto. Ehi! Tic Tu fletti Tu aspiri al tuo Tocco
E al terzo tic non smetti. Non m'attardo nel Tempo e sbatto i battenti e Tic tic. Ehi! Dada Togli tutto dai tetti!!! Spariti siano i tocchi. Ehi! Smettete Smettete sui tetti Spartito, Annullato sia il Tic ed il Toc. Fatelo ad ogni rintocco Che Traballi in un tocco. Tic tac. Sotto-Sotto. Tic tac --- tic Tac -- tic e tac- Toc. Tic E poi sTrochT! Tocco di suono di Tuono Tutto al vento di un Tic E … toc Tu sei Tocco sei Tocco e se Tocchi rin-Tocch e ri-Torni. Sì Ri-Torno. Ritorno. Ri-Torno Perché sei Uno STon©rhTTT Perché Sei Vittorio di un non tic Perchè Sei Littorio di un non toc. Non sei Né tic Né toc.
5(MI)
orme
Ho seguito cercato fianchi generosi anfora romana colma di semènza. Seno di nutrice paziente moneta preziosa. Ho sparso segnali in impronte segnate. Ho perso le mie tracce. non ho all'alba piÚ ritrovato le sue.
silenzio
Il silenzio Piego e m’imbratto. Nascondo. Ora muto m’affanno È silenzio. Tutto affiora e m’approda alla mente gorgoglia. Così al silenzio m'affaccio e dono certezza agli eventi e de-Scrivo e ricordo. Ora ammicco e se approdo all’I(dea). scivolo lento. Di spazio ho colmo la mente e saltello. Il silenzio piego e ripasso i solstizi e sosto su formose Lune per larghi compassi.
Il silenzio piego e scorro le dita su tratti incurvati. e Segno albe e rincorro i miei passi. Poi tocco. Poi sussulto di sete nell’I(dea) Che annusa l’incerto. Poi è l’I(dea) che s'affaccia. e nell'incerto mi sporgo e trovo e approdo e lascio l’affanno. Ancor più Probabile appaio e srotolo lento. Nell’Improbabile segno segno su segno e Piego e imbratto e nascondo. Ora del Tempo sfrondo il silenzio e mi Fermo.
Son fermo son fermo son fermo. In quale groviglio di Tempo son fermo? In quale nascondo? A quale infinità do certezza se tra radici rimango? se tra spazio affondo i fantasmi se fantasmi rovisto e ritrovo? Il silenzio ripiego dove nuovo è lo Spazio e attendo sul Filo. Qual è l’improbabile? Qual è l’evento.? Se sono in silenzio.? Silenzio!!! E Se non dormi ... Orizzonte che fuggi ai semi del tempo sfuggi nel basso pensiero scegli l’occasionale confine. Congiungi il versare il dolce che scorre che grida al confusionale ozio d’atto che più non dona l’astratto creativo. Dormi al lavoro e senza fatica nel Tempo passivo nell’ assoluto vago Pensiero del limite d’Oggi attendi peregrina muta risposta
nel Crespo che É segno sul mare nel rispecchiato che È l’universo. Cogli i fitti pianeti il brullo e il mantello che il gigante di pietra respira. Pingi di Verde i canneti il tuo Rosa che disfi la roccia. Fossile orario che fuggi a millenaria risposta affaccia a levante il versato colore. Lento seme sonnacchioso di tempo sbriciola il sasso sia il non colore scomparso sia Rubra memoria che accogli inerpica il canto. ricerca rincorri fantasie di percorso. Preghiera di Luogo veglia il taglio di roccia fra corpo che allarga le gambe fra seme di braccia di vento che s’apre un varco per torri fra saraceni fedifraghi per popoli al riparo dai Saggi. Attendi ancora paure. Accendi il tuo Rosa al tramonto. E Se non dormi (R.I.)offri gli eventi
chi(Non sa)
Chi è del Tempo sa controllare lo spazio. Chi è del cielo ha fatto un oroscopo. Chi è dello spazio ha guardato. Chi è del certo sa dell’unica volta del visibile uguale dell’universale. Chi è del mare sa dello spazio s’accorge. Chi è del Tempo modifica il sé sa del rapporto sa la Virtù. Chi è del Tempo sa quanta è infinita la piccola parte nascosta. Chi è del Nulla conoscenza del niente non sa.
sassi
Su Sassi sottili di-Segni divisi da Sassi Segno su Segni di Sassi e di-Segni divisi da Segni unici Segni mai sovrapposti su disegni di Segni sommati da Segni su sassi di Sogni unici Sogni di Segni Segni divisi da identici Sassi su Sassi e su Sogni su Sassi i disegni. Ruota il tuo Sasso tempo su Tempo nei Sabba il maggiore d’Asse nel Legno d’Opera è il Segno novilunio d’arsa stagione nel Segno curvo è l’Arepo tieni il tuo Sasso Sator è il suo verso nel Plenilunio Di Serpe è l’Asse è nel Segno scorre il mio Tempo nel Cardo d’Aquila domina Alto il Sole è nel Cigno d’Arepo.
Zero e Uno
Così varcai la porta e sostai in quel che a me è più caro in finir tredici d’anno e secolo ventuno per lo gemello in giorni non più ZERO ma UNO. Ancora io sono ma in tempi questi per modificare le grinze nel non vedersi vecchiezza e non più a segnare a poco a poco e dare specchio al divenire in vizze e poi ancor lo volto e i segni vado io a contare. I fatti di quel che con altrui vezzo di scrittura narrai sono dell’aria il segno e scritti fûro nell’inverso per somigliare al più, al diversale, al mio mondo maestro, quindi, creato il volto fu nel segno del diverso e tale, lì, con L’Ozio ancor vi resto.