Spagine album 05 siamo vivi solo se c'è pace

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Lecce, gennaio 2015 - anno III

spagine

Spagine n°0 - Album 05

Periodico culturale dell’Associazione Fondo Verri

Un omaggio alla scrittura infinita di F.S. Dòdaro e A.Verri

Siamo vivi solo se c’è pace

Associazione Barriere al vento

Officine Martinucci, Galatina, sabato 3 gennaio 2015

Fotografie di Mari Giaccari Album


L

a parola pace, fra le molte parole della vita, è la più usata, la più desiderata, la più invocata, la più cercata come voce del proprio essere nella vita serena. Per capire la violenza tragica della guerra, nelle ex Officine Martinucci lungo la via per Sogliano n. 157 sabato 3 gennaio 2015 alle 17.00 è stata organizzata dall’Associazione Barriere al Vento in collaborazione con i centri L’Aquilone e La Bussola: “Siamo vivi solo se c’è pace, percorso fotografico, musicale, artistico di danza e teatro tra guerra e pac” e, proprio per riflettere sul bisogno della pace quale condizione di vita serena per tutti i popoli della terra. La guerra nel pensiero dei ragazzi vuole essere messa fuori dalle porte della Storia con le loro parole semplici guidati da Mauro Marino. Nel coraggio e nella forza della semplicità delle parole dei ragazzi la guerra è: morte e distruzione, non chiedetelo a noi. Spagine n°0 - Album 05

“Il soldato saluta, marcia! attenti… c’è l’attacco pum, pum, pum Rumore assordante per le mie povere orecchie…

Sento la tromba, lontano aspettare il silenzio per aver quiete. I cingoli armati e l’assalto, con la spada Svegliatevi Rumore, rumore La guerra è quando si lotta quando muoiono tante persone. Urla, tentare la fuga tentare la salvezza. Silenzio adesso, silenzio… Tutti pagano! L’attacco di Daniele è una guerra mondiale”...

Parole impegnative per la Storia quelle scritte nel corso del laboratorio teatrale come quelle del poeta Salvatore Quasimodo che nella poesia I soldati piangono di notte scrive: “né la croce né l’infanzia bastano, il martello del golgota, l’angelica memoria a schiantare la guerra. I soldati piangono di notte prima di morire, sono forti, cadono ai piedi di parole imparate sotto le armi della vita”.

La guerra nelle parole dei ragazzi è raccontata nella sua massima

violenza e tragicità: la guerra infatti è iniqua, infame, incivile, ingiusta, ingiustificata la guerra causa morte e crea tante disabilità. Tutte le parole sono buone per raccontare la guerra, non ci sono parole sbagliate ma spesso le parole sono usate in modo sbagliato. La guerra è sbagliata perché risulta essere un inutile sacrificio per la vita. In occasione del centesimo anniversario della Prima guerra mondiale alle Officine Martinucci è organizzata una ricca mostra fotografica e di canti dei soldati in guerra da Giovanni Dollorenzo. La pace come desiderio di vivere il tempo con l’altro è raccontata da tante foto di vita quotidiana relativa all’attività dei ragazzi che illustra questo album sono state realizzate da Mari Giaccari. Le foto delle attività del centro sono associate ai quadri dell’artista Franco Casi il quale nella sua ricerca: tratti ri-tratti fissa lo sguardo nei volti e con la luce porta a scoprire la profondità dell’animo promuovendo un’esperienza che cerca di superare il significato dell’anima secondo Freud. Nel poeta del volto Casi ogni segno del volto svela un bisogno di vita e grida: sono libero perché voglio essere normale. La pace del corpo è quella insegnata da Chiara Dollorenzo attraverso la danza di comunità in cui il

corpo supera i limiti e mette alle porte della propria vita tante disabilità. La violenza della guerra è declinata dalla musicoterapia di Marianna Greco dove il corpo nei suoni rappresenta la guerra. L’esodo dei popoli per sfuggire dalla violenza della guerra viene raccontata da una installazione, realizzata dall’artista Vincenzo Congedo “Naufragio dei disperati” nel Mediterraneo. Il mare, diventato un cimitero di morti senza tomba: la violenza più estrema contro l’uomo. Non mancano le sculture di Franco Martinucci, operatore maestro e guida dei ragazzi nel laboratorio di pietra leccese, dove l’educazione all’arte per i giovani disabili diventa lezione di educazione alla vita perché la vivano come esperienza condivisa con l’altro. Un focus particolare è il video di Vito Berti che percorre e racconta un anno di vita nei centri L’Aquilone e La Bussola.

Il tre gennaio a sera una giornata particolare perché tra i disabili e i normodotati non ci saranno le nuvole che impediscono di vedere come i ragazzi dei centri L’Aquilone e La Bussola sanno essere artisti poeti e danzatori. Gigi Mangia


Lecce, gennaio 2015 - anno III


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Lecce, gennaio 2015 - anno III

Officine Martinucci Galatina, sabato 3 gennaio 2015, ore 17.00

I ragazzi dell’Associazione Barriere al Vento in collaborazione con i centri L’Aquilone e La Bussola presentano

Nel mondo siamo vivi solo se c’è pace… percorso fotografico, musicale, artistico di danza e teatro tra guerra e pace

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Spagine n째0 - Album 05


Nel mondo siamo vivi solo se c’è pace… Testi di Antonio, Carmine, Cristina, Daniele, Donata, Elisa, Luigina, Pasquale, Pina, Roberto, Sabrina, Tommasina, Tony scritti in collaborazione con Mauro Marino

Ho due colombe qui

Elisa e Cristina sono come l’Azzurro sono canzoni pimpanti

Elisa! Elisa, la spada e il tuono. Cristina la lancia e il fulmine.

Sabrina è un topolino Luigina un gattino o, una pecorella… Toni un pulcino Daniele un leone Antonio un orso

E io Pasquale, un re… Se Pina è una principessina Tommasina è una leonessa Roberto un passero, una gazza, un tordo, una tortora… *** In autunno cadono le foglie poi, in primavera

con le rondini tornano i fiori. Torna la pace… Speriamo! Speriamo!

come i soldati portano quella della morte e della distruzione del Mondo.

Il soldato saluta, marcia! attenti… c’è l’attacco pum, pum, pum

Pum, pum, pum… Pum! Muscoli, muscoli due, due, due di due per far la forza.

Intanto nel Mondo un battere le mani e di colpi, a fare la guerra…

Rumore assordante per le mie povere orecchie… Sento la tromba, lontano aspettare il silenzio per aver quiete.

I cingoli armati e l’assalto, con la spada Svegliatevi Rumore, rumore

La guerra è quando si lotta quando muoiono tante persone. Urla, tentare la fuga tentare la salvezza. Silenzio adesso, silenzio… Tutti pagano!

Antonio porta la croce di Cristo

Colpito al cuore con una lancia, con una baionetta… La forza di un pugno

Tutti Tutti E mezzi mezzi

L’attacco di Daniele è una guerra mondiale.

Luigina dice: “Papà mi raccontava della guerra… Non c’era niente piselli cu li mmammuni, si mangiavano… Le strade rotte non c’erano macchine solo cavalli… Cavalli e povertà. Povertà per tutti neanche case c’erano. Tutti mangiavano nello stesso piatto non c’era niente, niente… E’ tutto fatto

Lecce, gennaio 2015 - anno III E’ tutto scritto

Meglio cantare …Lasciatemi cantare perché ne sono fiero… Lasciatemi cantare una canzone piano, piano… La guerra ha distrutto il Mondo ho paura! No, non posso dir nulla Che dire, che devo dire, non chiedete a me.

Lecce, Brindisi, Taranto e… Calimera e tutter le città, tutti i paesi Ah, sta guerra Ahi!

Tutti c’erano, tutti c’erano E tanti, non son tornati.

I cavalli, gli animali anche quelli, anche quelli!

La guerra la facciamo anche fra di noi, ogni giorno… Canta, canta, che sarà, che sarà Che sarà della mia vita che sarà Nel mondo siamo vivi solo se c’è pace…


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Sul Natale

Poi la befana verrà, in volo, con la scopa col trenino, come Babbo Natale

Lecce, gennaio 2015 - anno III

C’era na fiata ‘na muscia Si chiamava Simba C’era na fiata ‘na muscia nchiata Adesso è inverno e aspetta di andare al mare...

Quella volta, in viaggio alla S Lunga andammo nei boschi di Paullo a raccogliere funghi e castagne tra fiumi e cascate

Inverno, fa freddo ci stropicciamo le mani è freddo, freddo. Tramontana è oggi meglio stare sotto il camino al caldo, accendere il fuoco…

A me piacciono le moto d’acqua i cd, i pc i telefonini, le cassette, le videocassette i portamonete pieni di soldi le motorette, le macchine i giardini zoologici, gli occhiali, i guanti e i posti di mare con i cavalloni. Le sciarpe, i grembiuli e tutti gli indumenti per stare sulla spiaggia o sotto la pineta… Aprire poi il finestrino e sentirli giocare…

Nella grande grotta canta canta in tutte le città canta nei posti di mare sui colli e sulle montagne, il Natale che porta pace canta in tutti i paesi. Cantano gli angeli e i Magi che portano i doni…

Una volta, a Lecce, fece la neve. A Galatina la ricordiamo tanta, tanta, tanta da giocarci con le palle di neve a fiocchi grandi come solo a Bologna ne avevo vista…

Tanta, tanta, tanta da farci un pupazzo di neve con gli occhi e il naso e tutto quanto… A noi congelavamo le mani tant’era freddo, ma quanta gioia, quanto giocare….

Poi a Parma, che viaggio. Ricordi pieni d’affetto

Verrà la Notte di Natale Giochiamo a carte o a tombola Aspettando il Bambino

Una volta, si facevano le focare… Confessa! Tu, con chi vai d’accordo?


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Lecce, gennaio 2015 - anno III



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