Spagine libri 05 mannaggia santa pupa di danilo siciliano di giuliana coppola

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Lecce, lunedì, 13 gennaio 2014 - anno II

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Spagine n°0 - Libri 05

Periodico culturale dell’Associazione Fondo Verri

Un omaggio alla scrittura infinita di F.S. Dòdaro e A.Verri

Libri “Mannaggia Santa Pupa” di Danilo Siciliano da Lupo Editore

della tenerezza di Giuliana Coppola

Particolare della copertina _ Bambina con bambola di Jean-Etienne Liotard in una rielaborazione grafica di Paolo Guido


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Spagine n°0 - Libri 05

Nel racconto della vita

di Giuliana Coppola

C

he se poi hai voglia, ma proprio voglia grande, di veder volare accanto a te i fiocchi di neve in questa terra dove proprio non nevica mai, allora non ti resta altro che seguire consiglio di Danilo Siciliano e attendere solo che sfioriscano mandorli. Questo, davvero, non lo avevi letto da nessuna parte. Lo leggi ora in una pagina di “Mannaggia santa pupa” e scopri “Capita che ad aprile i bordi delle strade diventino lunghe strisce di fiori di mandorlo staccatisi dai rami e accumulati lì dalla massa d’aria che le automobili spostano passando. A me piace rallentare un pochino e sfiorare quella distesa di rosa leggerissima con le ruote del lato destro della macchina. I petali salgono e ruotano in aria… fiocchi di neve”. Ecco, la tenerezza delle pagine di Danilo Siciliano è in questo “rallentare” e in questo “sfiorare” perché non soffrano petali di mandorlo mentre, grazie alla scrittura, diventano metafora e regalano, anche loro, un attimo di perfetta serenità.

Anche loro, perché quest’attimo si rinnova pagina dopo pagina d’uno spaccato di vita che si sfoglia e diventa ricordo, profumo, nostalgia ma proprio nel senso più puro, di un viaggio tra storie vissute, appannate soltanto dallo scorrere del tempo e che riappaiono, richiamate dal racconto rimasto silenzioso sino a quando Danilo non si è deciso che valeva la pena di dargli voce. E allora, benedetta oggi e sempre Gabriella Della Monaca, ti vien voglia di pensare, benedetta Gabriella che da amica curiosa e colta ha riscoperto le pagine e ha desiderato che diventassero patrimonio comune; benedetto sia Lupo Editore che ha accettato la sfida di pubblicarle, ma benedetti soprattutto papà e mamma che lo sapevano che Danilo figlio, al di là d’una chitarra e d’un pallone, era nato per fare altro e tra l’altro, lui, giornalista professionista, nonostante laurea in giurisprudenza, praticantato ed esame d’avvocato, si è sempre, con passione silenziosa, dedicato alla scrittura. Ma l’arte innata del racconto uno ce l’ha o non ce l’ha; del racconto, naturalmente, che non annoia mai, che diverte e commuove, strappa un sorriso e poi ti fa ritro-

vare col magone per un’emozione improvvisa che senti appartenere anche a te solo che tu non hai avuto mai il coraggio di dichiararla. Danilo Siciliano ha l’arte del racconto. Riaffiora la vita, pagina dopo pagina, proprio come la “regina con il castello d’acqua” che ha atteso tanto il suo turno, che ha atteso che qualcuno finalmente scrivesse di lei che non è solo “sparuta” preda di ragazzi che l’agguantano in pozzanghere mezzo seccate, come un giorno nei suoi versi la cantò Montale e così è rimasta nell’immaginario collettivo, finchè “Mannaggia santa pupa” non l’ha liberata da questa sorta d’incantesimo. Infatti lei è “fiera, orgogliosa, combattiva” regina d’un castello d’acqua; affiora, come la vita, diversa di anno in anno, di giorno in giorno. Compito d’ognuno, ora, è trovarla la regina e sorridere, ancora una volta, d’un’invenzione letteraria che può davvero appartenere a tutti. Nelle immagini l’autore e la copertina del libro edito da Lupo

Lecce, lunedì 13 gennaio 2014 - anno II


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