Spagine primi versi 01 oltre il cielo di silvana andronaco

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primi versi

Silvana Andronaco

Oltre il cielo 2004-2013

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spagine - primi versi 01

Silvana Andronaco Oltre il cielo

Spagine è un periodico di informazione culturale dell’Associazione Culturale Fondo Verri di Lecce


“Primi versi” accoglie prove poetiche, sfide, emozioni soprattutto... Sentire che tenta la pagina, necessità che si fanno verso... “primi versi” è palestra di poesia. M.M.


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Vorrei che le mie ali tornassero a volare, per sparire in un tramonto di fine estate, lasciando solamente la mia ombra, sul mare. S.A.

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É molto difficile spiegare quello che sto provando, ma sento la necessità di farlo, sforzarmi di capire, conoscere io stessa il mio dolore per combatterlo, annientarlo. Il problema, nasce proprio dal fatto, che lui sta annientando me. Partendo dal presupposto che questa battaglia la sto combattendo da sola, parto in svantaggio. Lui non è solo, ma carico di ricordi. Eventi passati restano ancora vividi in me, ne porto le ferite ancora sanguinanti. Gioca su questo, sulle mie debolezze, le conosce bene. Mi sento sola e in cammino disorientata, non so la direzione, il senso, il motivo. É nato con me quel dolore. Cresciuto con me. Non vuole abbandonarmi, non lo ha fatto mai, anzi è l'unico che ho sempre avuto al mio fianco. Forse alcune volte mi ha anche aiutato, altre quasi uccisa. Ora sta cercando di porre fine a se stesso, di conseguenza a me che sono sua portatrice e testimone. L'ho combattuto per molto ed in certi periodi si celava in un angolo, sempre desto. Lo stavo ammaestrando. Avevo quasi vinto: non lo avrei escluso dalla mia vita, non me lo avrebbe permesso, ma avrei deciso io, come gestirlo. Fino ad un giorno, anzi, una notte. Così inizia la mia storia, dall'ultimo evento. Inizio dalla fine, affinchè essa non lo sia più, affinchè la mia fine sia solo un inizio.

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Ho guardato il cielo per la prima volta ed ho dimenticato tutto, l'ho riguardato di nuovo ed ho dimenticato chi ero un'altra volta ancora, e me ne innamorai... Entrò in me facendone parte. Non fu come un fulmine a ciel sereno sarebbe stato troppo veloce Non fu nemmeno come lo schiudersi di un bocciolo sarebbe stato troppo lento. Fu come la visione divina e surreale della mia anima. Proiettare il cielo in me sentirmi illuminata dagli astri sconvolta dal susseguirsi del giorno e della notte. Nascondendomi come la luna con le sue facce Specchiandomi di nascosto nel mare e osservando dall'alto gli abissi degli oceani. Facendomi trascinare dolcemente dal vento e dalle correnti, come le nuvole rivolgendo il mio sguardo verso l'Infinito. Fredda come Nettuno Calda come Marte Varia, come la Terra spagine

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Inesplorata e sconosciuta come gli Universi dell'Oltre. Mischiandomi con il rosato dell'alba ed il rossore del tramonto. Trovandomi tra un'eclisse e l’altra abbagliata dall'oro del Sole e dall'argento della Luna. Finire in un buco nero. avvertendo in me tutte le diverse sfumature del cielo, dal blu intenso e deciso all'azzurro dolce e soave. E spegnermi, infine, come una stella in una delicata polvere di Luce.

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Ricerco in un foglio i miei ricordi paure tormenti Richiamo le mie frasi più dette e quelle non dette Riscrivo le storie più importanti Tralascio i sospiri Sottolineandoli, tra le parole. Rifugio trovo in questo me stessa tra ansia e rancore tra follia e dolore tra urla e stupore. Così come l'inchiostro veloce riga il foglio, così le parole scritte rigano segnando, componendo la mia vita. Articolata dalle sensazioni e, sobbalzata dalle emozioni la mia vita si consuma in un foglio. Forse verrà letto, forse riletto forse verrà taciuto forse verrà nascosto solamente in un gesto e bruciato tra gli altri, ma tra essi, brucerà via nella grigia cenere, la mia poesia ... semplicemente vita.

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pagina 12

Mi guardo allo specchio gli occhi riflessi opachi, non più celesti dissolti nel buio. Un'Estate è passata e poco sole ho visto, attendo l'Inverno soffocandomi nella lana. Due rughe intravedo all'altezza degli zigomi son solchi di un’infanzia ormai sepolta. Mi rivedo bambina giocare in quella stanza pareti bianche mattonelle sporche un neon lampeggia di una luce rossa la porta si chiude l'incubo appare. Un grido, un urlo come un aiuto un richiamo silenzioso un eco mai udito. Quella bambina è ancora! Non è in una favola, è in cerca di amore, per chiudere la pagina delle sofferenze. Oltre il cielo

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Il suo sguardo e i miei occhi tremano il suo sorriso e il mio cuore sussulta le sue labbra e il sangue mi scorre più veloce. L'ho conosciuto ieri e forse già lo amo ma non mi appartiene... e mai potrà esser mio. Penso al nostro sogno, e si fa luce poi di nuovo il buio mi sembra un incubo. Mi sveglio nella notte, nel mio letto sola a pensarti, tu tra le vostre lenzuola insieme, abbracciati... Forse il destino vuol farsi beffa di me, o forse Dio mi vuole ancora punire, so solo che sei ciò che aspettavo, ma so che presto dovrò dirti addio e li morirò con te.

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Due occhi sono pochi e il resto è niente mi sento così sola distesa tra la nebbia l'ansia soffoca ogni emozione una ne rimane ma è quella che fa più male. Ancora ci credo, anzi spero in attesa, prima o poi arriverà. É tutta una confusione un vuoto interiore un tunnel troppo buio per capire la direzione. É stretto, è basso quasi striscio tocco pietre e terra pareti di cemento. Sento odore di pioggia rumore di grandine il freddo del ghiaccio Dentro, ancora il sole si spegne lentamente quasi diventa una scintilla ancora viva, forse per poco. Graffi e ferite, le pietre aguzze bruciano con la terra

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pagina 15

Mi concentro sulle stelle stringo i denti per la sofferenza. So che uscirò devo ancora molto lottare ma finchè vita mi darà il Signore il mio destino sarà di amare. Perchè gli altri non possono capire nè accettare. Perchè la vita non va mai per "quel verso". Perchè gli occhi ingannano solo chi non si ama. Perchè tutto esiste... basta fermarsi e vedere. Perchè quando senti davvero non puoi sentire nient'altro. Perchè anche quando piove qualcosa sta nascendo. Perchè quando senti freddo ti abitui, ma cerchi il calore. Perchè se sapessero penserebbero che io non sono più o che non sono mai stata. Perchè, ce ne sarebbero altri, tanti, ognuno con il suo giusto e il suo sbagliato.

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Almeno sia reale questo questo dire dolce nota in spinoso spartito quanto costa un attimo di felicità? Semmai potesi dirtelo, capiresti ma devo ancora un pò tacere. Non è moneta o grado nè giacca o taglio. Tutto è più leggero fluttuo nell'aria cercando il tuo sguardo, un attimo e... avverrà. Il tempo si blocca attorno a noi nient'altro che noi, le nostre vite incrociate come l'albero rampicante nella sua Chiesa. Facciamo l'amore in silenzio, solo sfiorandoci e le nostre anime si completano in un unico corpo di luce. Rimaniamo così ancora prima che la realtà ci insegua, dopo di ora potremmo continuare con'unica parola... insieme.

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In quel momento buio e triste vidi te, luce dei miei occhi mio respiro mio sorso di gioia. Attingo da te forza e felicità e ti sento come non pensavo si potesse. Camminiamo in sentieri tortuosi ma col nostro calore sciogliamo ogni gelo. Ogni ostacolo, un piccolo disagio, diviene superandolo insieme. Sei il mio pezzo di cielo la mia anima, unica con la tua. Abolendo il mio e il tuo tutto diventa nostro materiale e spirituale e il mio dolore diviene sollievo anche se solo il tuo sguardo si posa su me. I tuoi battiti sono il ritmo della mia vita il tuo sorriso un'esplosione in me. Il nostro amore è un sogno ad occhi aperti Dimmi ti prego che sarà così persempre perchè non può finire: è troppo forte è troppo grande è troppo bello è troppo Amore.

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pagina 18

Incostantemente cercavo la luce vera ed intensa quella che nemmeno la bufera potesse affievolire. Stanca e confusa sfinita e maltrattata fui abbagliata da movimenti ed eleganti parole carezze di dolci sfioramenti e petali sul corpo... Fui risvegliata da quella musica e dondolata da una scia di incantevole poesia... É un incanto, un sospiro, un brivido, un dolce suono un sorriso magnetico, uno sguardo emozionante, una perturbazione di emozioni. E' tanto, è molto, è tutto... è la mia altra parte che coincide e si incastra perfetta, il mio Zahir, la mia ispirazione... insieme in un unico corpo di vita aria, luce, fuoco sentiemento e passione, e quanto più vorrei diventa impossibile... Ormai la parola "Amore" non riesce a descriere la sazietà della nostra completezza: è l'infinito crescere di una lacrima di gioia Oltre il cielo

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sempre conservata con timore stretta con ansia sigillata nel mio cuore con solo un nome. É "lui", l'unico con cui il desiderio vede il sole sorgere: accanto a lui, la vita, trascorrere... e quando la morte arriverà la vinceremo insieme continuando anche oltre con il nostro implacabile e indescrivibile Amore.

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pagina 20

Tutto cambia, tutto nasce e muore e alcune volte rinasce per poi morire di nuovo; la mia gioia, il rumore assordente dei miei risi un velo che ben altro riserva. Le palpebre fanno il loro gioco su una tavola di scacchi ognuno sceglie la prorpia pedina adotta la sua tattica, ma il risultato è solo uno scacco matto! E' il treno dell'alfiere o l'aria della torre e il pedone sarà pure insignificante? No. Anch'esso si sacrifica per un risultato unanime... piuttosto della regina o del re. Il bianco si muove su neri quadrati e il nero su quelli bianchi... che non sia casuale? Non credo. Ma il biancoe il nero cos'è'? Non sono colori. Sono scelte, sono luce e tenebre? E il bianco sarà la tenebra e il nero così la luce. Non so io chi possa essere in tutto ciò Non so il mio ruolo o personaggio a cosa o a chi porterà. Forse la tavola sono io? Sarò forse la linea di divisione tra quel bianco e quell'altro nero. Ma se così fosse che colore è? Oltre il cielo

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Chi è? C'è? Solo frutto di un'immaginazione stremata stanca e fragile? Infine a queste domande chi risponderà ? Nessuno. Saranno linee nere insensate apparentemente su piani bianchi, inchiostro su dei fogli pensieri di alluminio stesi su asfalto grigio gocce profumate su terriccio bagnato, ali spezzate su cieli inquinati.

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Frammenti di un ghiacciaio che si sbrinano fluttuando quasi con la leggerezza di una piuma... Riflettono la luce di un sole molto caldo ma non troppo per bruciare , giustappunto per incominciare. Luccica il prisma sfaccettato irregolare dietro di se trascina una goccia che pian piano si congeda lasciandolo spiccare, alleggerendosi nell'atmosfera. Odora di fresco, di nuovo, di pulito. Riempie i polmoni emettendo liberi sospiri.

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Come le stelle da lontano si vedono luminose, ma anniluce lontane potrebbero giĂ essere spente, cosĂŹ io sono, giĂ spenta dentro ma ancora non si scorge da fuori.

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Sono su un lungo sterrato poi, un bosco. Buio, senza alcuna forma di umana vita solo ninfee, pini e cipressi qualche piccolo bianco fiore luce fioca, chiara ne intravedo in lontananza qualche barbaglio immagino sia distante ma già abbaglia. L’aria la riflette l’ossigeno è lo stesso che le conifere attorno a me consumano ed io. fatico a respirare. Sono pallida. Un lungo vestito nero a lembi spalle scoperte i capelli fin sotto la schiena, corvini un pò gonfiati dell'umidità del luogo. Sono magra, quasi scheletrica lo capisco dalle scapole sporgenti dalle mascelle puntute gli occhi scavati, ma blu elettrici come se all'interno ci fossero pigmenti di ghiaccio. Cammino, lentamente. Inciampo sulle pietre, attendo un attimo supina. Guardo dal basso verso il cielo non riesco a scorgerlo la vegetazione è troppo fitta ne vedo qualche prisma, Oltre il cielo

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è celeste scuro ciò non mi permette di capire il tempo, l'orario. Sera o mattina presto... ma che importanza ha! Mi rialzo dolorante scheggiate ginocchia e palmi qualche linea di sangue la asciugo sul vestito. Ne sento un pò sulla guancia. Avrei bisogno di acqua, acqua fresca e limpida. Dietro di me il buio è totale solo tenebre. Davanti il percorso diventa sempre più incerto. Scruto prima di proseguire, quasi mi pietrifico. Una sola lacrima la mia pelle è diventata marmo. Il cuore decido di metterlo via in uno scrigno. É troppo debole, intralcerebbe solo il cammino. Devo continuare il tragitto prima che quelle spine invadano la strada. Prima che mi prendano Sento che mi vogliono. Riprendo il cammino, mi concentro sulla mia aura è forte, mi protegge. Dovrò essere veloce o si affiocherà e il mio cuore in quello scrigno ha bisogno di luce o morirà, e con sè tutto il resto di me. spagine

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pagina 26

Non so chi tu sia, se ombra o magia so solo che ci sei e forse non dovrei. Saresti un'ancora di salvezza o solo leggera brezza e se fosse diverso vorrei tu fossi lo stesso. Conosco solo il nome, le mani e il tuo cuore ma il mio è troppo stanco per un altro sogno infranto. Non potresti mai notarmi per i miei animi disarmanti Non potresti mai cercarmi nei miei bui silenzi stanchi. Ma se tu andassi oltre non vedresti come me, forme contorte ma speranza, vita e amore forte perchè sono anche questo. Allontanami dalla morte!

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I miei sogni sono rimasti in un cassetto sbiaditi, sgualciti come fogli letti e riletti come foglie cadute ed essicate come falde spaccate ed inaridite... Il profumo, i colori, le sfumature, l'aria fresca, la libertà non può restare chiusa in un tunnel non può restare accerchiata in un tugurio. Non so più se combattere per questa ingiustizia, o lasciarli morire lì i miei sogni in pace in cassetto, in quello scrigno semplice ma di valore inestimabile.

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pagina 28

Nei confini dei miei orizzonti vedo facce e volti tristi espressioni rotte dalla voragine scanditi da pensieri erranti. Ripeto le mie parole affinchè arrivino a qualcosa a qualcuno che le possa udire... Vorrei essere amata affinchè io smetta di odiarmi.

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Sono nata ieri e morta oggi poi rinata un attimo fa con in bocca l'amaro della vita, addolcisco col dolcificante ma pur estraneo corpo artefatto. Tempo il giorno la luce mi fa male agli occhi e la vita male al cuore... tremo il caldo sudo il freddo stremo questo momento e trasudo dolore. Falsa situazione estrema di sinceritĂ occulta. Sospiro tra un boccone e l'altro ingoio amare situazioni eventi non solo di ieri ma anche di domani, Che Dio mi dia l'aiuto di aprire lo stomaco ad una vita di voglia e non a una di... fame.

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pagina 30

Contro le correnti degli eventi mi muovo lentamente vado in cerca di sorrisi sorprendenti che possano illuminare i miei occhi un pò spenti. Vedo solo volti sprecati alienati disastrati. Guardo le anime scruto le loro sagome sento le loro lacrime... Cerco la vita ma vedo la morte quella interiore, superiore. Insufficiente e fastidiosa sorte, ed io nei miei silenzi assorta che urlano emozioni e sentimenti. Desidero l'amore al di sopra di ogni vita Desidero la vita al di sopra di ogni luce Desidero la luce al di sopra di ogni nuovo Desidero il mondo al di sopra di tutto ciò. Riempire il vuoto con amore luce e nuovo... Ho trovato il mio scopo in questa essenza, in questo sprazzo di eternità .

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Sento i battiti del mio cuore che si annidano nella mia mente, si fanno pensieri. Un dolore disarmente un fastidio allucinante. Ho il fiato in gola un magone di ragnatele e sento come un ragno che mi divora lo stomaco. Le mie fobie si concretizzano mi annientano mi disarmano mi rovinano. I miei desideri si spengono, cenere ne è rimasta molta è spazzata via dalla tempesta. Sono sola in mezzo a questo putiferio, in mezzo a questo luogo oscuro. Sono sola, massacrata e dolorante, Sono sola alla ricerca di me stessa. Momento estremo ad un bivio decido da che parte stare se nel bene o nel male Adesso sola, devo contare sola su un pianeta mai nato mi giro e rigiro in un turbine svuotato Sola! Si chiama disastro, fallimento. Vicissitudini afflitte.

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Sento gli occhi pulsare la pelle bruciare... Dentro, scoppia in me: ed è batticuore malumore sottopressione sempre in tensione. Sola, spreco le mie forze a parlare, urlare, solo sperando di farmi sentire almeno una volta. Corrente gelida, ghiaccio solido umida trasparenza di un dolore... Non si può più occultare nè segregare. Scoppierà, con tutta la sua energia ma non più nella mia fantasia...

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Il tuo silenzio è una lama a doppio taglio cosa darei per un altro di quegli sguardi cosa darei per un'altra delle tue parole quando dicevi “dove è finito tutto il nostro amore?” Ti prego dimmelo, lo vado a cercare dovunque si trovi perchè so che c'è si cela dietro qualcosa di oscuro e innominabile ma sconfiggerei ogni oltre, per riportarlo tra noi nei nostri gesti nei nostri abbracci amanti fraterni. Dimmi che ancora c'è una possibilità e cancellerei il passato in un attimo... è ciò che so mi puoi ri-dare il futuro insieme la forza di aspettare.

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Sento un'emozione una strana sensazione è la mia rinascita interiore... A lungo ho combattuto contro uomini e pensieri... sempre con me guerrieri ma, in questo attimo, sento che qualcosa è cambiato... da un destino separato ormai da me decido per la vita. La scintilla divina diviene luce intensa. La forza aumenta. Sento la voglia di amare quel buco nero. Saltare su una grande nave salpare, ridere, cantare, gioire sopra ogni confine accolta dal vento parlare con il mare respirare la sua brezza. Col corpo sentire e con gli occhi socchiusi mirare la mia bellezza sentire esplodere la mia virtÚ rivivere la mia anima, danzare.

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Silvana Andronaco


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Il Fondo Verri è in via Santa Maria del Paradiso 8.a a Lecce (cap 73100) telefono 0832-304522 fondoverri@tiscali.it Spagine è su issuu.com/mmmotus https://www.facebook.com/perspagine


Silvana Andronaco è nata a Messina il 6 marzo del 1987 vive e lavora a Lecce

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