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MODA Dentro il futuro

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STREET STYLE

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CLAUDIO MARENZI, PRESIDENTE DI HERNO.

ALCUNI CAPI CHE FANNO PARTE DELLA COLLEZIONE HERNO GLOBE PER LA PRIMAVERA-ESTATE 2021.

DENTRO IL FUTURO

Materiali tecnologici e rispetto dell’ambiente caratterizzano la linea Globe di Herno

di ANTONELLA BIGOTTO

Alcune aziende affondano le proprie radici nella natura, come Herno, che dalla sua sede di Lesa, in provincia di Novara, immersa nel verde della valle del fiume Erno, può raccontare un’autentica storia di sostenibilità. Claudio Marenzi, figlio del fondatore e attuale presidente dell’azienda, racconta a Grazia il rapporto privilegiato di Herno con la natura.

Che approccio avete verso la sostenibilità?

«Animati dal rispetto per i luoghi meravigliosi che ci circondano, abbiamo intrapreso questo percorso in maniera molto spontanea nel 2010, rendendo i nostri siti produttivi neutri dal punto di vista del fabbisogno energetico. Da lì si è innescato un circolo virtuoso, per cui ogni intervento a seguire è stato pensato in termini di sostenibilità».

Come si applica questo principio ai prodotti?

«Sperimentare nuove soluzioni e tendere sempre a migliorare le performance fa parte del nostro patrimonio, questa stessa attitudine la portiamo anche nella sostenibilità. Nel 2019 abbiamo creato l’etichetta Globe all’interno della quale confluiscono le nostre migliori energie in difesa dell’ambiente. Lì tutto è a livello avanzato: materiali, soluzioni, processi, prodotti. Quello che si sperimenta per Globe poi fa da traino per tutti gli aspetti dell’azienda».

Su quali tematiche state lavorando?

«Le direzioni sono tre: materiali biodegradabili, prodotti frutto di riciclo e prodotti che possono essere riciclati. Per la primavera-estate 2021 abbiamo proposto una serie di nuove realizzazioni, tra cui Fast5 Degradable, un capo in nylon tecnico il cui processo di degradazione completo è di soli cinque anni, rispetto ai 50 del nylon tradizionale».

L’Italia è pronta per questa sfida?

«Giochiamo un ruolo leader perché abbiamo la filiera completa della produzione e possiamo controllare ogni singolo passaggio per renderlo meno inquinante per l’ambiente. I giovani, poi, sono preparati e ricettivi e hanno un peso rilevante anche nell’orientare il pensiero dei loro genitori. Tutto il movimento si muove molto velocemente, grazie a loro». ■

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