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ECOBEAUTY Impegno verde

DALL’ ALTO. UN’APE “AL LAVORO”: DAL 2011 LA MAISON GUERLAIN SI DEDICA ALLA PROTEZIONE E ALLA SALVAGUARDIA DI QUESTI ANIMALI. LA PIANTUMAZIONE DI ALBERI È INVECE UNA DELLE MISSIONI DI YVES ROCHER CON IL PROGETTO “PLANT FOR LIFE”.

Estratti verdi in quota: il Domaine di Clarins

La natura rappresenta un luogo di osservazione scientifica privilegiata per Clarins. Dal 2016 la Maison francese ha inaugurato un fondo agricolo a cielo aperto nel cuore delle Alpi francesi, dove coltivare e studiare da vicino le specie botaniche autoctone. In un territorio verdeggiante situato a 1400 metri di altitudine, il marchio ha dato vita a una produzione virtuosa ispirandosi alla permacultura, un metodo di coltivazione che permette di progettare insediamenti agricoli simili agli ecosistemi naturali, quindi in grado di mantenersi con basso impiego di energia e senza stressare in alcun modo il terreno. Su un suolo incontaminato, le piante possono crescere secondo il ritmo delle stagioni, rispettate dalla coltivazione bio che esclude categoricamente materiali meccanici pesanti e si fa aiutare solo dai laboriosi lombrichi. Come sintetizza Christian Courtin-Clarins, Presidente del Clarins Group Supervisory Committee: «Ciò che fa la qualità dei prodotti è, prima di tutto, la qualità delle materie prime». Vedi la Rosa delle Alpi e la Genziana maggiore incluse in alcune delle formule cosmetiche Clarins.

Là dove cresce il fiore preferito di Coco Chanel

Le fan del marchio Chanel conoscono la camelia come ingrediente star della linea di trattamento Hydra Beauty. Quel che forse non tutte sanno è che la camelia era il fiore preferito di Mademoiselle Coco, la quale adorava la perfezione dei suoi petali e l’assenza di spine. Molti anni dopo, la divisione beauty del brand francese ha deciso di dedicare a questa affascinante specie botanica una coltivazione-laboratorio en plein air, individuando a Gaujacq, nel sud-ovest della Francia, l’area climatica più adatta al suo sviluppo. Tutto in questo progetto tiene conto del rispetto ambientale e territoriale, sposando un approccio agroecologico virtuoso, che non ha caso ha ottenuto il massimo livello della certificazione HVE (“Alto Valore Ambientale”). Philippe Grandry, responsabile della produzione di camelie Chanel, ricorda: «Questa pianta ci dà una lezione di tenacia e perseveranza. A noi il compito di coltivarla secondo pratiche agricole innovative e rigorose, nel rispetto della biodiversità locale».

Guerlain e il benessere delle api

La protezione delle api sta molto a cuore a Guerlain, Maison il cui simbolo è proprio quello di un’ape. A spiegare il perché è Véronique Courtois, Ceo Guerlain: «Sentinelle dell’ambiente, le api sono per noi una preziosissima meraviglia della Natura, bisognosa di protezione per superare le gravi minacce attuali». Gravi minacce di cui siamo i primi responsabili, avendo ridotto abbondanti porzioni di natura in favore del cemento. L’impegno di Guerlain è molto concreto: dal 2011 sostiene l’Association Conservatoire de l’Abeille Noire Bretonne, offrendo sostegno economico e promuovendone la ricerca. Unendo

CONFEZIONI ECOLOGICHE CON IL 45 PER CENTO DI PLASTICA IN MENO PER I PRODOTTI ICONICI DI VICHY E LA ROCHE-POSAY.

PROGETTI FELICI

Ecco l’iniziativa “Davines for Future” del marchio italiano di haircare: fino a metà maggio, chi acquista in salone shampoo e balsamo Essential Haircare più una maschera The Circle Chronicles al prezzo speciale di 39 euro, contribuirà a donare un euro per progetti di educazione alla sostenibilità nelle scuole e riceverà in regalo il Manuale del Supereroe: per insegnare in modo divertente ai bambini come rendere il mondo un posto migliore. Intanto Lancôme collabora con il Museo Nazionale Francese di Storia Naturale, finanziando un progetto scientifico che reintroduce le specie vegetali in via di estinzione nei loro habitat naturali. L’impegno si inserisce nel più ampio programma pro sostenibilità ambientale e pro inclusività “Caring Together for a Happier Tomorrow”, avviato in marzo dalla Maison. alla missione di salvaguardia delle api quella in favore dell’occupazione al femminile, il programma “Women for Bees” di Guerlain, in avvio a giugno 2021 in collaborazione con l’Osservatorio Francese di Apidologia, supporterà donne provenienti da diverse nazioni, dalla Russia all’Etiopia, fornendo loro le competenze teoriche e pratiche per diventare apicoltrici indipendenti. Madrina del progetto, l’attrice Angelina Jolie, donna impegnata per eccellenza.

Il progetto di Yves Rocher contro la deforestazione

L’imprenditore francese Yves Rocher venne sicuramente preso per visionario (o pazzo) quando a fine degli anni Cinquanta propose la sua cosmesi verde. Oggi è certo che la sua visione attenta all’ambiente fosse quella di un pioniere. Non solo il marchio bretone vanta 60 ettari coltivati secondo i principi dell’agricoltura biologica a La Gacilly, laddove tutto ha avuto inizio. E non solo da ottobre 2020 tutti i flaconi dei cosmetici a firma Yves Rocher sono in plastica riciclata e/o riciclabile. Al marchio, e più precisamente alla sua Fondazione, va il merito di seguire moltissimi progetti “planet friendly”. Vedi l’iniziativa Plant For Life per la piantumazione di alberi in ogni area, in risposta alla deforestazione massiccia. Quest’anno, al programma mondiale si è unita anche l’Italia attraverso il progetto AGRI.BIO.S.A (Agricoltura per la Biodiversità e Sostenibilità Ambientale), che prevede la messa a dimora di circa 10.000 piante arboree ed arbustive, a partire da fine gennaio 2021. Sarebbe fiero dei suoi successori Monsieur Rocher, la cui filosofia era riconnettere le persone alla Natura.

Conversione “eco” dal tubo alla formula

Uno sforzo degno di lode quello dei marchi francesi Vichy e La Roche-Posay, i quali inaugurano la bella stagione 2021 con due prodotti iconici completamente rivisti in chiave green, dalle confezioni alle formule. Per Vichy si tratta di Capital Soleil Latte Solare Eco-Sostenibile: la nuova versione del solare usa il 45 per cento di plastica in meno rispetto a un flacone simile, oltre a una formula base biodegradabile e testata in ambiente marino su sette organismi planctonici e sedimenti rappresentativi della catena alimentare acquatica. Quanto a Lipikar Baume AP+M di La Roche-Posay, un must per chiunque abbia la pelle del corpo da molto secca ad atopica, il nuovo tubo apre la strada a una prima generazione di pack ecologici che, integrando il cartone, riescono a ridurre il contenuto plastico quasi della metà. Quanto al burro di karité presente in formula, viene ricavato responsabilmente con un metodo di estrazione meccanica che preserva la purezza dell’ingrediente naturale, escludendo del tutto i residui chimici. ■

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BELLEZZA SOSTENIBILE

PERSONAGGI

HO TROVATO LE PAROLE DELL’AMORE

Due ragazzi che si raccontano scrivendosi lunghe lettere. L’influencer Camihawke firma con il suo vero nome, Camilla Boniardi, il suo primo romanzo

di FRANCESCA DE SANCTIS

Camilla Boniardi, in arte Camihawke, 30 anni, è pronta per una nuova avventura. Ma questa volta la youtuber e influencer, con un milione e 200 mila follower su Instagram, cambia ritmo e sceglie la lentezza, quella del romanzo. Per tutto il resto dei miei sbagli (Mondadori) è il suo esordio letterario e racconta la storia di Marta, che si sente perennemente inadeguata e irrequieta, fino all’incontro con Leandro.

Come è nata l’idea di questo romanzo?

«Ho sempre amato scrivere. Prima di utilizzare Facebook e Instagram, scrivevo diari su Tumblr. Sentivo la mancanza di questa modalità di scrittura più lenta. Avevo l’esigenza di raccontare storie che avessero tempi più dilatati rispetto ai canali social. Scrivere per me è un modo di rielaborare certe emozioni, un esercizio di ripasso».

Quanto c’è di Camilla in Marta?

«Sicuramente molto, anche io sono ansiosa come lei, per esempio, ed entrambe abbiamo studiato Giurisprudenza. Ma c’è un pezzetto di Camilla in ognuno dei personaggi».

Che rapporto ha con l’amore, tema centrale del libro?

«Ho un’idea quasi antica, romantica. Mi piacciono le parole, i sentimenti. Ecco perché ho scelto di scrivere un romanzo in parte epistolare. Lo scambio di lettere fra Marta e Leandro è stato molto apprezzato dalle mie fan».

Il libro è anche una dichiarazione d’amore alla sua famiglia e ai suoi amici.

«È vero. Durante il lockdown sono state sacrificate le relazioni che in genere diamo per scontate, come le amicizie. Per questo ci tenevo a raccontare il rapporto fra Marta e Olivia, un legame vero. Come lo è quello con la mia famiglia. Sono molto affezionata ai miei due fratelli e ai miei genitori, che hanno sempre appoggiato tutte le mie scelte, anche quelle più rischiose, come quella che ho fatto cinque anni fa: dedicarmi alla comunicazione social dopo una laurea in Giurisprudenza».

“La vita è una danza”, scrive, all’inizio “si sbaglia perché non si conoscono i passi” ma poi si rimane “in piedi”. È così che intende la vita?

«Si può sbagliare, ma non bisogna colpevolizzarsi quando accade. Anche l’errore può essere costruttivo. E poi tutti abbiamo debolezze, l’importante è esserne consapevoli». ■

PER TUTTO IL RESTO DEI MIEI SBAGLI DI CAMILLA BONIARDI, 18 EURO, MONDADORI. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’INFLUENCER E SCRITTRICE CAMILLA BONIARDI, 30 ANNI.

LIBRI

PAGINE VERDI

Un inno alle due ruote, la fuga rigenerante sulle isole, un vademecum di cucina vegetariana, un saggio che parla di insetti e la cura delle piante come cura dell’anima. Cinque titoli dal cuore green da non perdere di VALERIA PARRELLA

Curativo

❤ ❤ ❤ Mélissa Da Costa si occupa di comunicazione in ambito energetico. I quaderni botanici di Madame Lucie, pubblicato in Francia con grande successo, è il suo primo romanzo tradotto in Italia.

Racconta la storia di una donna che ha vissuto un lutto gravissimo e si va a chiudere in una casa

di campagna. Lì troverà un piccolo lunario casalingo utilizzando il quale curerà anche se stessa.

I QUADERNI BOTANICI DI MADAME LUCIE

Mélissa Da Costa, Rizzoli, pag. 300, € 18 Isolano

❤ ❤ ❤ ❤ L’autore è un medico che lavora in un ospedale di Edimburgo, tra notti insonni e deliranti tabelle di marcia. Ha 25 anni e la carriera stessa prevede connessioni sempre più profonde con il resto del mondo: ogni volta che gli concedono qualche giorno di ferie si ritrova

così su un traghetto per cercare il contraltare alle connessioni,

l’isolamento. Fatto di capitoli brevi su cui il lettore poggia i piedi, come su un arcipelago di isolotti, e si guarda intorno. Bella la traduzione di Anna Lovisolo.

ISOLE

Gavin Francis, edt, pag. 264, € 20 Pratico

❤ ❤ ❤ Myriam Sabolla è una professional organizer e una cuoca. Ha studiato alla Joia Academy, è una donna, ha due figli e un gatto, vive a Milano, e sa benissimo che tutti vorremmo mangiare sano ma organizzarsi tra le mille vite che conduciamo non lo rende facilmente realizzabile. Mangia bene, lavora meglio è

pensato proprio per chi trascorre la pausa pranzo davanti al computer, chi pensa che la cucina vegetale

sia difficile, e richieda troppo impegno.

MANGIA BENE, LAVORA MEGLIO

Myriam Sabolla, Cairo, pag. 182, € 17 Poetico

❤ ❤ ❤ I coleotteri sembrano gioielli, dice l’autore, poeta ed entomologo. Il libro è composto da entrambi questi ingredienti, la scienza

e la poesia, come due possibili chiavi interpretative del

mondo. Parla di un coleottero in particolare: il diaperis, che vive nei funghi, mangiandoli. Rispetto ad altri coleotteri è più significativo anche per questo, dice l’autore, «perché per me è stato più facile trovare una trama di relazioni che lo legasse all’ecosistema e agli altri insetti».

MEMORIE DAL SOTTOBOSCO

Tommaso Lisa, Exorma, pag. 192, € 15 Ciclabile

❤ ❤ ❤ La bicicletta è un emblema dell’ecologia politica: intere campagne amministrative vengono fatte sulla decrescita urbana delle automobili a favore di piste ciclabili ed ecobonus. Ma la verità è più profonda e riguarda il sentimento: chi va in bicicletta ha tempo di sentire l’aria, la pioggia e il sole, gli odori e i suoni, insomma, di muoversi immergendosi davvero nell’ambiente. La

bicicletta è un invito alla lentezza, alla noncuranza, al sentire

che si è vivi.

A RUOTA LIBERA

David Le Breton, Cortina, pag. 211, € 15

AL VOLANTE CON L’ENERGIA GIUSTA

Le vetture elettriche sono la scelta vincente per alleggerire le città dallo smog e piacciono soprattutto alle donne. «Perché», dice Salvatore Internullo, direttore generale di Peugeot Italia, «sono loro che sanno già come ci muoveremo nel futuro»

di MARINA SPEICH

Le auto elettriche sono già il presente. Al punto che anche il presidente del Consiglio Mario Draghi le ha inserite nel Recovery Fund, i fondi dell’Unione Europea per superare la crisi della pandemia, sottolineando l’importanza «dello sviluppo di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici». D’altra parte le vendite di questi modelli stanno aumentando: secondo il rapporto Global Electric Vehicles Outlook 2021 dell’Agenzia internazionale dell’energia (Aie) nel 2020, per la prima volta, l’Europa ha superato la Cina con 1,4 milioni di immatricolazioni di auto elettriche (raddoppiate rispetto al 2019) ed è diventata il centro del mercato globale. «Le vendite crescono soprattutto per la scelta ambientale dei consumatori», dice il rapporto. «Anche l’Italia, con un leggero ritardo rispetto ad altri Paesi europei, ha registrato un aumento di crescita molto alto negli ultimi mesi», spiega Guido Fontanelli, autore del libro Autoshock. Viaggio nella rivoluzione dell’auto elettrica (Mind edizioni).

«La quota di mercato di queste motorizzazioni è arrivata quasi al 10 per cento. Nei primi tre mesi di quest’anno un’auto venduta su dieci ha una motorizzazione 100 per cento elettrica o plug-in hybrid, cioè ibrida con la spina (in cui si combinano motore elettrico e termico)», dice Salvatore Internullo, direttore generale Peugeot Italia. E una cosa è certa: le donne possono contribuire alla transizione ecologica anche nei trasporti verdi. «L’Italia del Nord è una delle zone più inquinate nel mondo e il modo migliore per ridurre lo smog nelle città è proprio usare le auto elettriche», sottolinea Fontanelli. «Le donne con un figlio, o che hanno a cuore le generazioni future, sono molto motivate a comprarle». Nel frattempo 18 dei 20 maggiori produttori di auto hanno annunciato l’intenzione di aumentare ulteriormente il numero di modelli elettrici disponibili. Peugeot sta già investendo molto su questo e Linda Jackson, amministratrice delegata del gruppo, ha già dichiarato che entro il 2023 il suo marchio mira ad avere autoveicoli elettrici al 100 per cento. «La svolta sull’elettrico per noi è sociale, culturale e industriale», dice Salvatore Internullo. «Perché le statistiche ci confermano che più del 50 per cento degli italiani cerca i prodotti da acquistare in aziende attente all’ambiente. L’elettrico è simbolo di un’eleganza sofisticata ed è una tendenza: guidare un’auto elettrica significa vivere già oggi il futuro. Le auto elettriche piacciono alle donne perché non fanno rumore, non emettono odori e vibrazioni, permettono di entrare nelle zone a traffico limitato con parcheggio a costo zero». Certo hanno un prezzo più alto. «In realtà, come emerge da un’indagine di Altroconsumo, l’acquisto di un’auto verde negli anni fa risparmiare, perché costano meno in carburante, assicurazione, bollo e manutenzione», dice Guido Fontanelli. In più le aziende hanno ideato nuove formule molto interessanti. «In Peugeot, proponiamo ai clienti non di acquistare l’auto, ma di noleggiarla per 12 o 24 mesi con un canone di utilizzo mensile, che contempla diversi servizi come assicurazione e manutenzione», continua Salvatore Internullo. Ma di fatto, quanto costa un pieno di benzina e uno di energia elettrica nel box di casa? «Se prendiamo come esempio la Peugeot 208, un pieno di benzina costa circa 70 euro, di gasolio poco meno di 60 e di energia elettrica 12. E analizzando quanto costa percorrere 100 chilometri, risulta che con la versione benzina costa circa 9 euro, 6 con quella diesel e solo 3,5 con quella elettrica». Particolarmente adatti a un pubblico femminile sono i modelli Peugeot 208 elettrica e la 308 ibrida. «Hanno il cambio automatico, sono intuitive da guidare e maneggevoli. Per chi le acquista o le noleggia viene offerta l’installazione nel proprio box di una wallbox (il caricabatteria). E sono modelli che, oltre che per la tecnologia e la comodità, sono attraenti anche per il design». ■

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