Guida di Focus vol. 1 - luglio 2021

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i luoghi Patrimonio Unesco

Le Guide di Meraviglie del mondo

Vol.1

SETTEMBRE 2021 30/07/2021 - FOCUS EXTRA N. 2/2021

Paesagg e naturai

€ 4,90

CINQUE TERRE Manarola e gli altri borghi incastonati nella riviera ligure

LA GRANDE MURAGLIA 8mila km di storia cinese in pericolo

ULURU E KATA TJUTA Le rocce sacre agli aborigeni australiani

ISOLE GALÁPAGOS La “terra promessa” di Charles Darwin


CHE COS’È UN PATRIMONIO DELL’UMANITÀ?

OLTRE MILLE LUOGHI UNICI AL MONDO SONO TUTELATI DALL’UNESCO IN NOME DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. DI QUESTI, MOLTI SONO PAESAGGI E AMBIENTI DOVE CIVILTÀ E NATURA CONVIVONO IN UN DELICATO EQUILIBRIO.

Le Galápagos (Ecuador), nell’oceano Pacifico, hanno avuto l’onore di essere il primo sito iscritto nella lista del Patrimonio dell’umanità, nel 1978.

N

el 1954 il primo ministro e futuro presidente egiziano Nasser annunciò la costruzione della diga di Assuan. Fondamentale per la modernizzazione dell’Egitto, questa colossale opera ingegneristica avrebbe reso più facile il controllo delle inondazioni del Nilo e prodotto elettricità per metà del Paese. Ma avrebbe anche sommerso per sempre una parte della Valle del Nilo, con i grandiosi templi di Abu Simbel fatti costruire dal faraone Ramses II oltre 3.200 anni prima. Di fronte al rischio di perdere una testimonianza preziosa di una civiltà così importante, nel 1959 l’Egitto invitò l’Unesco (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, nata nel 1945) a intervenire. Oltre 80 milioni di dollari arrivarono da una cinquantina di Paesi del mondo, per avviare il trasloco di 22 monumenti e templi, smontati e rimontati (da ingegneri e tecnici italiani) a una quota superiore. Oggi gli edifici sono al sicuro, sulla riva del lago Nasser. Fu un successo della cooperazione internazio-

nale e un’operazione pionieristica. Che fu (Etiopia), l’insediamento vichingo di L’Anreplicata per tutelare le rovine di Mohenjo- se aux Meadows (Canada). Ma, fin dall’iniDaro, un’altra culla della civiltà, in Pakistan, zio, anche luoghi di rilevanza ambientale e per restaurare i complessi del tempio di per la loro biodiversità. Uno su tutti: l’arcipelago delle Galápagos. Borobudur in Indonesia. Molti siti archeologici hanno dovuto atConvenzione internazionale. Lo stru- tendere anni per essere iscritti (l’Acropoli mento che oggi rende sempre più esteso di Atene, per esempio, fino al 1987). Questo questo tipo di cooperazione è la Conven- anche perché l’iscrizione di un sito comzione sulla protezione del Patrimonio mon- porta degli impegni da parte degli Stati. diale culturale e naturale, del 1972. I Paesi Il Patrimonio dell’umanità, infatti, non è aderenti stilano una lista di siti di impor- soltanto un elenco di “bei posti da vedere”. tanza culturale, storica e ambientale. Poi le commissioni nazionali e internazionali di In pericolo. Se un sito perde il suo valore esperti valutano periodicamente quali sod- culturale o naturale, a causa dell’eccessivo disfano i criteri per l’inclusione nella lista sfruttamento turistico, della speculazione del Patrimonio mondiale, comunemente edilizia, dell’incuria o del degrado ambientale, tutti i firmatari devono contribuire agli detto “dell’umanità” (vedi riquadro). La prima sessione del Comitato del Pa- interventi di emergenza. Se poi guerre, inquinamento o abbandotrimonio mondiale nel 1978 iscrisse nella lista 12 siti tra quelli proposti dai circa 40 no minacciano una città antica, un parco Paesi che allora aderivano alla Convenzio- nazionale o un monumento iscritto alla ne. C’erano luoghi storici e artistici, come lista Unesco, quel sito entra nell’elenco del la cattedrale gotica di Aquisgrana (Aachen, Patrimonio mondiale in pericolo. Il primo in Germania), le chiese rupestri di Lalibela sito, le Galápagos, è su quella lista a causa


IL PATRIMONIO DELL'UMANITÀ COMPRENDE 1.121 SITI DI 167 NAZIONI della fragilità del suo ecosistema. I siti in pericolo sono 29 su 1.121 (dati 2019). C’è anche la possibilità del delisting, sebbene finora solo tre luoghi abbiano perso il “bollino” Unesco. Nel 2007, il santuario naturale dell’orice (l’antilope dell’Arabia, estinta allo stato selvatico nel 1972) in Oman è stato cancellato dopo che il governo ha impiantato nella zona protetta alcuni pozzi petroliferi. Nel 2009 è toccato alla Valle dell’Elba, presso Dresda (Germania), il cui paesaggio è stato modificato da un nuovo ponte stradale. Nel 2017, la Cattedrale di Bagrati, in Georgia, ha perso la palma a seguito di un restauro che ne ha stravolto l’autenticità. In altri casi, la tutela Unesco ha invece evitato danni irreversibili, come la diga progettata a monte delle Cascate Vittoria, in Africa. Inseparabili. I patrimoni mondiali si dividono in due macrocategorie: siti culturali e siti naturali (più una sottosezione “mista”) . In questo primo numero delle Guide di Focus sono raccolti i principali siti di interesse paesaggistico e naturalistico, come la Grande barriera corallina australiana, il Parco nazionale del Serengeti e le Cascate Vittoria in Africa, l’Himalaya e naturalmente le Galápagos, le “prime della lista”. Ma troverete anche le nostre Dolomiti e le Cinque Terre, la Grande Muraglia cinese e Machu Picchu: luoghi dove ormai natura e cultura sono talmente intrecciate da non potere più essere separate.

© Getty Images

Il parco nazionale in cui si trovano i laghi di Plitvice, in Croazia, è iscritto nella lista del Patrimonio mondiale dal 1979.

I 10 CRITERI DI SELEZIONE DELL’UNESCO Per diventare Patrimonio dell’umanità i siti proposti dagli Stati devono soddisfare almeno uno di questi 10 requisiti. Eccoli spiegati con le parole dell’Unesco stessa e con i nostri simboli, che ritroverete nella guida. Rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo. Mostrare un importante interscambio di valori umani in un lungo arco temporale o all’interno di un’area culturale del mondo, sugli sviluppi dell’architettura, nella tecnologia, nelle arti monumentali, nella pianificazione urbana e nel disegno del paesaggio. Essere testimonianza unica o eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà vivente o scomparsa. Costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia, di un insieme architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustri uno o più importanti fasi nella storia umana. Essere un esempio eccezionale di un insediamento umano tradizionale, dell’utilizzo di risorse territoriali o marine, rappresentativo di una cultura (o più culture) o dell’interazione dell’uomo con l’ambiente. Soprattutto quando quest’ambiente è divenuto tale per effetto delle trasformazioni irreversibili.

Essere direttamente o materialmente associati con avvenimenti o tradizioni viventi, idee o credenze, opere artistiche o letterarie dotate di un significato universale eccezionale. Presentare fenomeni naturali eccezionali o aree di eccezionale bellezza naturale o valore estetico. Costituire una testimonianza straordinaria dei principali periodi dell’evoluzione della Terra, comprese testimonianze di vita, di processi geologici in atto nello sviluppo delle caratteristiche fisiche della superficie terrestre o di caratteristiche geomorfiche o fisiografiche significative. Costituire esempi significativi di importanti processi ecologici e biologici in atto nell’evoluzione e nello sviluppo di ecosistemi e di ambienti vegetali e animali terrestri, di acqua dolce, costieri e marini. Presentare habitat naturali adatti per la conservazione in situ della diversità biologica, compresi quelli in cui sopravvivono specie minacciate di eccezionale valore universale dal punto di vista della scienza o della conservazione.


Europa Cinque Terre pag. 6 •

Dolomiti pag. 7 •

Meteore pag. 12 •

Vallo di Adriano pag. 13 •

Ferrovia del Semmering pag. 18 •

Jurassic Coast pag. 19 •

Parco nazionale di Thingvellir

Ghiacciaio Jungfrau-Aletsch

Laghi di Plitvice

Fiordi norvegesi

Gola del Reno

Sintra

Selciato del gigante

Lake District National Park

Mont Saint-Michel

pag. 8 •

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pag. 20 • pag. 22 • pag. 23

© Wikipedia

pag. 11

pag. 14 •

Il Parco nazionale Lake District si trova nella contea di Cumbria, nel nord-ovest dell’Inghilterra.

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EUROPA

CINQUE TERRE

INCASTONATI NELLA RIVIERA DI LEVANTE, I CINQUE BORGHI LIGURI SONO TRA I PATRIMONI DELL’UMANITÀ PIÙ CONOSCIUTI IN ITALIA E ALL’ESTERO.

Manarola, borgo di nemmeno 400 anime in parte sorto sui resti di un castello medievale.

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Non distante da Genova, il parco nazionale è una destinazione più facilmente raggiungibile in treno, percorrendo la linea Levanto-La Spezia, oppure via mare, con imbarcazioni che partono da diverse località liguri. È questo il modo più affascinante di scoprire questo patrimonio. Tenete presente che la Cinque Terre Card permette di fruire del servizio ferroviario tra le stazioni del parco, dell’accesso ai percorsi naturalistici e delle visite guidate. Tra le escursioni da non perdere, una visita a Palmaria, che il poeta Percy Shelley chiamò “isola delle Sirene” e che secondo la tradizione avrebbe ispirato a Botticelli la Nascita di Venere. Ma qui troverete anche bunker e i resti di postazione antiaeree che risalgono alla Seconda guerra mondiale.

DOVE

Tra i vigneti, lungo i 120 km di sentieri del parco naturale.

Liguria (Italia)

ANNO DI ISCRIZIONE PATRIMONIO CRITERI

1997 © Getty Images

A

ttraggono più di 3 milioni di visitatori all’anno e qui è stato ambientato anche il cartone animato Luca (2021) della Pixar. All’interno di un parco nazionale istituito nel 1999, i cinque borghi di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore sembrano sorgere dal mare su una costa rocciosa e impervia, ma abitata fin dal Medioevo. Patrimonio dell’umanità dal 1997, distribuito su una superficie di oltre 46 km2, questo angolo della Liguria di Levante – che comprende Portovenere e le isole di Palmaria, Tino e Tinetto – è da decenni un paradiso del trekking. Antichi sentieri collegano punti di interesse mai troppo distanti. Gli escursionisti qui trovano più di 120 km di tracciati: il più noto è il Sentiero Azzurro, che collega i centri principali, ma a causa del dissesto idrogeologico alcuni tratti sono chiusi. Ci sono però altri itinerari tra la macchia mediterranea e i terrazzamenti coltivati a vite (qui si produce lo Sciacchetrà, il passito “doc” della zona). Le Cinque Terre sono anche una destinazione enogastronomica. Il pesce è sempre fresco, ma la tradizione culinaria ligure si esprime al meglio con i sapori di terra.

Culturale, paesaggistico Le Cinque Terre sono anche una destinazione enogastronomica.


Wikipedia

Le Cascate Vittoria si trovano lungo il fiume Zambesi, al confine tra Zambia e Zimbabwe.

Africa Parco nazionale del Serengeti pag. 26 •

Robben Island pag. 27 •

Parco nazionale del Kilimangiaro pag. 28 •

Cascate Vittoria pag. 29

Focus | 25


AFRICA Nel parco del Serengeti c’è la maggiore densità di leoni sulla Terra.

PARCO NAZIONALE DEL SERENGETI PER CHI VUOLE IMMERGERSI NELLA NATURA SELVAGGIA DELLA SAVANA, NON C’È LUOGO MIGLIORE DEL PIÙ FAMOSO PARCO AFRICANO.

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ria di animali rari o in pericolo di estinzione, che da decenni i conservazionisti e i ranger tentano di proteggere. Visitare il parco aiuta economicamente chi lotta contro il bracconaggio, il che dà al viaggio un valore in più. Il Serengeti si divide in tre aree, di cui quella centro-meridionale, con le grandi praterie, ospita la maggior varietà di animali. Chi visita il nord vedrà meno, ma arriverà ai confini della Maasai Mara Reserve. Una puntata nel “corridoio” occidentale vale invece il viaggio per la foresta e la sua fauna, attorno al fiume Grumeti. Insomma, qui c’è davvero tutto l’immaginario occidentale sul continente africano, da esplorare grazie ai classici safari in fuoristrada (i game drives, anche notturni) di una giornata, alle impegnative escursioni a piedi di diversi giorni o a spettacolari voli sulla savana con aerei turistici. Con 14.750 km2 di parco a disposizione, impossibile vedere tutto ovviamente. Bisogna per forza fare delle scelte, anche se ogni destinazione qui è magnifica. Incluso il Centro visitatori, dove rinfrescarsi osservando la fauna di passaggio, o visitare alcuni villaggi maasai. Da non perdere i Moru Kopjes, dove è di casa il rinoceronte nero, al centro del Serengeti Rhino Project. Queste scenografiche formazioni rocciose sono uno spettacolo di per sé, con il loro colore rosso dovuto a processi di ossidazione del ferro che contengono. Ma sono anche un luogo dove prosperano piante e animali, al riparo dall’arsura delle pianure.

Esplorando la Gola di Olduvai, infine, si scopre il luogo dove i nostri antenati ominidi hanno mosso i primi passi e prodotto i primi utensili di pietra. Giraffe e zebre sono presenze abituali nel Serengeti.

© Getty Images

F

acendo risuonare le pianure del Serengeti, in Tanzania, 1,5 milioni di gnu compiono un viaggio di quasi 2mila km verso i pascoli della Masa Mara Game Reserve nel confinante Kenya. È la più grande migrazione di mammiferi al mondo e gli gnu non ne sono i soli protagonisti; li accompagnano migliaia di zebre e gazzelle di Thomson. È uno spettacolo della natura selvaggia visto in tanti documentari, che qui va in scena dal vivo. Il Parco nazionale del Serengeti è un grandioso santuario della fauna selvatica, istituito nel 1951 e diventato Patrimonio dell’umanità trent’anni dopo. È un’area di una bellezza mozzafiato, che però ha suscitato più di una controversia nel corso degli anni. Come la decisione – caldeggiata dall’ex potenza coloniale britannica – di trasferire l’intero popolo Maasai da quella terra. La volontà di tutelare questa grande fetta di Africa deriva dalla sua abbondanza. Qui si trova la più grande popolazione di leoni di tutta la Terra, ma si possono osservare anche leopardi, elefanti africani, rinoceronti e bufali neri. La fauna locale gode di ottima salute, come testimoniano 4mila iene censite, sciacalli grigi, manguste, scimpanzè, giraffe, lontre africane, svariate specie di antilopi, ippopotami, oltre a 500 specie di uccelli, rettili come il grande coccodrillo del Nilo, il camaleonte, la tartaruga leopardo, il mamba nero e la vipera soffiante. E questa è solo la lista dei vip. Un viaggio nel Serengeti è una galle-

DOVE

Tanzania

ANNO DI ISCRIZIONE PATRIMONIO CRITERI

Naturale

1981


Americhe Grand Canyon pag. 32 •

Dinosaur Park pag. 34 •

Isole Galápagos pag. 44 •

Willemstad

Parco nazionale di Yosemite

Machu Picchu

pag. 45 •

pag. 46 •

pag. 36 •

Rapa Nui

pag. 38 •

Parco nazionale di Mesa Verde

pag. 39 •

Parco nazionale Los Glaciares

Parco della pace Waterton-Glacier Redwood National and State Parks Parco nazionale di Yellowstone

© Getty images

pag. 42 •

Montagne rocciose canadesi pag. 35 •

pag. 40

30 | Focus

I vulcani delle Hawaii

pag. 48 • pag. 49 •

pag. 50


La sula piediazzurri è un uccello marino che si può incontrare alle Isole Galápagos.

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AMERICHE

GRAND CANYON

LE MERAVIGLIE GEOLOGICHE DEL PIÙ CELEBRE PAESAGGIO NATURALE DEGLI STATI UNITI.

S

tranamente, il Grand Canyon non vanta molti record. Non è il più lungo, né il più largo e neppure il più profondo. Eppure, è il più famoso, al punto che tanti lo chiamano “The Canyon”, come se non ce ne fossero altri al mondo. Le sue stratificazioni rocciose variopinte sembrano sprofondare nelle viscere della Terra, formando un baratro che fa pensare all’azione delle placche tettoniche. Ma non è così. Questo enorme solco si è formato in milioni di anni (i geologi ancora discutono quanti) mentre il fiume Colorado scorreva con i suoi meandri attraverso l’attuale Arizona Settentrionale. L’erosione dell’acqua, combinata con il sollevamento dell’Altopiano del Colorado, ha prodotto un canyon profondo fino a quasi 2 km. Sono così emersi strati rocciosi che milioni di anni fa erano coperti dalle acque di un mare caldo e poco profondo, o forse da una grande palude, ma che oggi luccicano sotto il sole in un deserto secco e rovente.

Questa meraviglia della natura è il cuore del Gran Canyon National Park: 446 km di lunghezza per 29 km di larghezza massima. È impossibile visitarlo tutto in una volta sola, ma in un paio di giorni si riesce a coglierne la maestosa grandezza. L’accesso dal South Rim (il versante meridionale del canyon) è aperto tutto l’anno, mentre il North Rim chiude durante i mesi invernali. I più facili punti di accesso si trovano sul South Rim e possono essere piuttosto frequentati, per via delle attrazioni turistiche. Il Grand Canyon Village, con alcune abitazioni in legno risalenti all’inizio del Novecento, dà un’idea di cosa fosse la Frontiera negli anni fra i due secoli. Da qui, la Hermit Road si dirige a ovest per 11 km, fino all’Hermit’s Rest. Chi vuole percorrere a piedi una parte del canyon potrà impolverarsi gli scarponi in modo relativamente comodo: basta saltare sulla navetta gratuita per Hermit’s Rest e da qui tornare a piedi al Grand Canyon Village lungo il Rim Trail. Chi preferi-

IL VERSANTE NORD (NORTH RIM) È IL MENO BATTUTO DALLE FOLLE DI TURISTI La Desert View Watchtower è uno dei punti di osservazione meno affollati lungo il South Rim.

Le stratificazioni variopinte del Grand Canyon arrivano a 1,5 km di profondità.

sce godersi lo spettacolo seduto e con l’aria condizionata può salire e scendere a piacere dalle navette, che si fermano nei punti di interesse e panoramici. La più tranquilla Desert View Drive, che porta a est dal Grand Canyon Village, permette di sfuggire alle orde di turisti. Questa strada lunga 40 km non è servita dagli autobus, quindi serve un proprio mezzo. Ma ne vale la pena perché tocca sei punti panoramici e cinque punti di affaccio non segnalati. Da non perdere Navajo Point e Lipan Point, dove prevalgono le stratificazioni di roccia rosso scuro. La strada termina alla Desert View Watchtower, una torretta appena oltre le rovine di Tusayan. Tusayan è ciò che resta di un villaggio degli indiani Pueblo, costruito circa mille anni fa da un gruppo di nativi americani. I turisti dei pullman non si spingono oltre i punti panoramici del South Rim. Ma è difficile guardare giù dal ciglio del Grand Canyon e non chiedersi com’è là sotto. Il Bright Angel Trail, che parte dal Grand Canyon Village, scende lungo un sentiero di 13 km fino alle sponde del Colorado. Preparatevi a ginocchia doloranti e a un’interminabile risalita. Le uniche costruzioni sul fondo del Canyon sono i bungalow del Phantom Ranch, chiusi per ristrutturazione fino a settembre 2022 (è comunque possibile campeggiare).

DOVE

Arizona (Stati Uniti)

ANNO DI ISCRIZIONE PATRIMONIO CRITERI 32 | Focus

Naturale

1979


Le eruzioni nel Parco nazionale dei vulcani delle Hawaii sono praticamente continue e rimodellano il paesaggio costantemente.

A CONTATTO CON IL MARE, LA LAVA INCANDESCENTE LO FA BOLLIRE ALL’ISTANTE

UN’ERUZIONE LUNGA 35 ANNI Il Kilauea ha eruttato quasi senza interruzione per 35 anni, dal 1983 al 2018. Nel 1990 ha distrutto una cittadina e nel 2018 un picco dell’attività vulcanica ha provocato la distruzione di un villaggio vacanze e della piccola comunità di Kapoho. Poi, nell’agosto del 2018 – dopo quella che forse è stata la fase più violenta da decenni – l’eruzione è cessata ed è stata dichiarata conclusa a dicembre dello stesso anno. Ma nel dicembre del 2020 una nuova eruzione è cominciata sulla cima del Kilauea: la lava si è precipitata in un lago vicino, facendone evaporare l’acqua e creando un nuovo lago di lava. A parte pause occasionali, il Parco dei vulcani delle Hawaii continua a vivere, rimodellando costantemente la topografia. L’ultima grande eruzione del Kilauea è avvenuta nel dicembre del 2020.

P

oche cose in natura suscitano un ancestrale senso di rispetto quanto trovarsi di fronte alla potenza di un’eruzione vulcanica. E alle Hawaii di grandi vulcani se ne possono ammirare non uno, ma due e tra i più famosi della Terra. Il Kilauea è uno dei vulcani più attivi in epoca storica, mentre il Manua Loa è il più grande vulcano a scudo (cioè senza cono vulcanico) del Pianeta, nonché il più attivo. La presenza di questi due “fenomeni” ha portato alla nascita, nel 1916, dell’Hawaii Volcanoes National Park, il cui scopo è preservare le specificità di Hawaii, la più grande isola dell’arcipelago. Ma forse “preservare” non è la parola giusta, dato che l’attività vulcanica rimodella e trasforma in continuazione il territorio.

©Getty Images

La Thurston Lava Tube è una lunga galleria scavata da antiche colate laviche.

Il Kilauea non ha praticamente mai smesso di emettere lava dal 1983, in una colossale eruzione di tipo effusivo (cioè senza esplosioni). Al posto di lanciare verso il cielo ceneri e lapilli, il Kilauea e il Mauna Loa rilasciano una incandescente, densa e semifluida lava da una quantità di fessure e crateri sparsi per il parco: il risultato sono veri fiumi di roccia fusa. I fiumi di lava spesso terminano nell’oceano, dove avviene il drammatico incontro con l’acqua fredda del Pacifico, che comincia a bollire generando grandi colonne di vapore. Inutile dire che avere a che fare con questo paesaggio implica qualche rischio e richiede grande prudenza. Il sito Internet del parco è costantemente aggiornato con informazioni sull’attività vulcanica in cor-

so, che spesso provoca chiusure improvvise in una o più aree. La ragione è ovvia: il parco si trova al di sopra di due grandi vulcani e nuove fessure possono aprirsi ovunque, con pochissimo preavviso. Gli avvisi di pericolo vanno rigorosamente rispettati, dato che ogni imprudenza può trasformarsi in un rischio serio. Come è accaduto nel 2018 e nel 2019, quando diversi turisti si sono avventurati in zone off-limits, rimanendo gravemente feriti. Tra le attività da fare in sicurezza ci sono invece un tour guidato al cratere del Kilauea, che culmina in un punto panoramico sul vulcano, trekking ed escursioni tematiche per conoscere le attività e le tradizioni dei nativi delle Hawaii, la natura e la cultura di questo arcipelago. Focus | 43


Asia Grande Muraglia cinese pag. 54 •

Monte Fuji pag. 56 •

Lago Bajkal pag. 57 •

Grande parco nazionale dell’Himalaya pag. 58 •

Parco nazionale di Komodo pag. 60 •

Tubbataha pag. 61 •

Baia di Ha Long pag. 62 •

Sigiriya pag. 63

52 | Focus


Focus | 53

© Wikipedia

La Grande Muraglia cinese, Patrimonio dell’umanità dal 1987,è stata inserita nel 2007 tra le sette meraviglie del mondo moderno.


ASIA

LA GRANDE MURAGLIA

U

na visita alla Grande Muraglia è per molti “il viaggio della vita”. Le origini di questa complessa opera di difesa risalgono all’VIII-V secolo a.C., quando i diversi regni del territorio cinese iniziarono a costruire ciascuno una propria fortificazione lungo i confini. Le costruzioni continuarono nel periodo di anarchia degli Stati combattenti (V-III secolo a.C.), ma soltanto con Shi Huangdi, il primo imperatore della dinastia Qin, nel III secolo a.C., le diverse parti furono unite in un’unica struttura difensiva per fermare le invasioni da nord. La Muraglia si è ramificata ed estesa sotto la dinastia Han, per proteggere la Via della seta, infine i Ming (XIV-XVII secolo) aggiunsero le torri di guardia e rinforzarono le mura, restaurando le parti più antiche. Gran parte di quello che si vede oggi risale appunto all’epoca Ming ma nei secoli alcuni tratti sono crollati, per l’intervento umano o per l’azione degli elementi naturali. È stata definita “il cimitero più lungo del mondo”, a causa dell’enorme numero di lavoratori morti per costruirla. Questa colossale opera difensiva, però, fallì il suo scopo: il mongolo Gengis Khan riuscì ad aprire una breccia e a superarla, razziando la Cina Settentrionale nel XIII secolo. E suo nipoUna vista dall’alto della Grande Muraglia.

54 | Focus

te, Kublai Khan, finì il lavoro travolgendo la dinastia Song nel 1276 e proclamandosi imperatore della Cina. La Grande Muraglia si snoda attraverso la Cina del Nord e la Mongolia del Sud e oggi è spezzata in vari tronconi. I tratti più visitati sono Jinshanling (a est), Badaling (a ovest) e Mutianyu, la più vicina a Pechino. Il settore meno battuto si chiama invece Huanghuacheng. Ma quanto è lunga, davvero? Il nome cinese è Wanli Changcheng, “la Muraglia di 10mila li” (un’unità di misura pari a 500 m circa) e per molto tempo si è dichiarata una lunghezza di oltre 5mila km. Misurazioni più precise nel 2009 l’hanno allungata fino a 8mila km, ma secondo stime più recenti si sviluppava per ben 21mila km, considerando tutte le sue ramificazioni. Non è comunque vero che si vede dallo spazio, essendo larga al massimo 10 metri. Percorrerla tutta a piedi è un’impresa, ma se ne possono esplorare lunghi tratti: a se-

NON È VERO CHE SI VEDE DALLO SPAZIO, MA È LO STESSO GRANDIOSA. DA OLTRE 2MILA ANNI.

DOVE

Cina

ANNO DI ISCRIZIONE PATRIMONIO

1987

Culturale

CRITERI conda della sezione, è raggiungibile in autobus, treno o auto. A circa un’ora e mezza da Pechino, la Grande Muraglia è il modo ideale per passare una giornata lontano dal caos della capitale e per questo ospita diverse attrazioni turistiche. Nella sezione di Mutianyu c’è per esempio un toboga che in cinque minuti porta ai piedi della fortificazione. Questa è comunque una sezione più tranquilla rispetto a quella di Badaling, più affollata. La Grande Muraglia si può visitare in qualsiasi stagione. Ma per contare su giornate limpide, meglio l’autunno. Una copia di guerriero di terracotta (trovato in realtà altrove); sullo sfondo, una delle torri di epoca Ming.


© Getty Images

ASIA

L’isola di Komodo, che dà il nome all’arcipelago.

PARCO NAZIONALE DI KOMODO

D

L’ARCIPELAGO DEI “DRAGHI” È IN INDONESIA. VISITARLO È COME ANDARE ALLA SCOPERTA DI UN MONDO PERDUTO.

ifficile confondere il Parco nazio- gio unico hanno portato il Parco nazionale nale di Komodo con un’altra riser- di Komodo a essere dichiarato Patrimonio va naturale. Il suo caratteristico dell’umanità nel 1991, per accrescere gli paesaggio vulcanico è infatti costituito da sforzi di conservazione. L’area è oggi prosinuose spiagge sabbiose e alberate, ma an- tetta da una “zona cuscinetto” marina che che da creste rocciose. Copre quasi 2.200 aiuta a scoraggiare i bracconieri che prenkm2 e 29 isole nella parte centrale dell’Ar- dono di mira i draghi e i pescatori di frodo, cipelago indonesiano. Il parco è stato isti- due delle più gravi minacce per il parco intuito nel 1980, principalmente per proteg- donesiano. gere il drago (o varano) di Komodo, la L’ecoturismo è invece un’importante fonlucertola più grande del mondo, che può te di reddito. Diverse isole offrono trekking raggiungere i 3 m di lunghezza e superare i ai punti panoramici (quello di Padar è ecce60 kg di peso. zionale). Un’escursione a Lawa Darat Gili Circa 5.700 di questi rettili dall’aspet- permette di abbracciare con lo sguardo l’arto preistorico vivono solo qui, insieme a cipelago, mentre a Manta Point si può nuo72 specie di uccelli e diversi mammiferi tare, appunto, con le mante. Il posto dove è terrestri. Le acque circostanti delle isole più facile vedere i draghi è l’isola di Rinca. ospitano una sorprendente biodiversità Vengono organizzate escursioni proprio a marina, con oltre 1.000 specie di pesci (tra questo scopo: osservare questi rettili dal cui squali e mante), coralli e poi balene, du- vivo è come viaggiare indietro nel tempo. gonghi, tartarughe marine e delfini. I famoChi non hai mai fatto snorkeling o immersi draghi, la biodiversità marina e il paesag- sioni prima, può cominciare qui. Le isole di 60 | Focus

DOVE

Arcipelago di Komodo (Indonesia)

ANNO DI ISCRIZIONE PATRIMONIO

1991

Naturale

CRITERI Komodo, Rinca e Padar sono perfette, grazie alle loro acque cristalline, per osservare gli abitanti della barriera corallina nel loro habitat. Il clima del Sud-est asiatico fa sì che le acque rimangano calde per la maggior parte dell’anno. Il pezzo forte dell’isola di Komodo è Pink Beach: una “cartolina” con acque cristalline, spiaggia di sabbia rosa e una barriera corallina incontaminata. Nonostante il flusso turistico, che le associazioni ambientaliste chiedono continuamente di limitare.


Oceania La Grande barriera corallina pag. 66 •

Parco nazionale del Tongariro pag. 68 •

Nan Madol pag. 69 •

Uluru e Kata Tjuta pag. 70 •

Isola di Fraser pag. 72


Una spiaggia dell’Isola di Fraser, che si trova al largo della costa orientale del Queensland, in Australia.

Focus | 65


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