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Anna Gagliardi
Giansanti e Bonomi
chiedono al governo di andare oltre l’emergenza e di sostenere la crescita. Il ministro Urso assicura: “Questa legge di Bilancio è il primo passo di un percorso che durerà cinque anni”
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di Anna Gagliardi
Un percorso comune
Ipresidenti di Confagricoltura e di Confindustria, Massimiliano Giansanti e Carlo Bonomi, insieme al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, hanno dato vita al cuore del dibattito dell’assemblea 2022 concordando sulla proposta di Palazzo della Valle di creare un percorso comune per dare competitività all’agroalimentare italiano. “Il rapporto tra industria e agricoltura è molto forte - ha sottolineato Giansanti durante la tavola rotonda, moderata dalla direttrice del Tg1, Monica Maggioni -, ma può esserlo di più solo con un sistema di alleanze. A monte e a valle del nostro settore primario c’è l’industria, di qui la necessità di costruire un modello produttivo fondato sulle coalizioni. Tutta la filiera agroalimentare chiede quindi al governo l’attenzione per ciò che rappresenta (il 25% del prodotto interno lordo) e gli strumenti per rafforzarsi”. È d’accordo il ministro Urso. “Vogliamo mettere al centro della nostra attività le imprese e il nostro impegno è lì. Il made in Italy non richiama soltanto un luogo, ma è un concetto percepito come marchio di eccellenza, in particolare dagli stranieri. È un modo di essere - ha aggiunto -, di nutrirsi, di vivere e su quello vogliamo lavorare. Concordo sulla necessità di una nuova politica industriale europea che sappia valorizzare
l’intera filiera produttiva e le eccellenze del sistema Italia”. Il numero uno di Confindustria allarga l’orizzonte e prova a prevedere cosa accadrà nel prossimo futuro. “Abbiamo vissuto due anni davvero complessi. Le variabili in gioco sono molte e, guardando al futuro, tutti concordano sul rallentamento dell’economia il prossimo anno. Questo significa che non avremo risorse per misure speciali. Come Confindustria - ha proseguito Bonomi - stiamo insistendo nel dire che in legge di Bilancio tutto ciò che non è dedicato alla compensazione degli shock energetici debba essere focalizzato sulla crescita. Il governo ha detto che è necessario avere un obiettivo e io spero e auspico che l’obiettivo di tutti sia la crescita del Paese. Così come quando Palazzo Chigi dice di essere disponibile all’ascolto, spero che sappia accettare un punto di vista diverso, come quello che porta avanti Confindustria in modo propositivo, con l’unico obiettivo di porre le condizioni per creare ricchezza”. Non è la prima volta che i vertici di Confagricoltura e Confindustria dialogano davanti alla platea degli imprenditori agricoli. Nel maggio 2019 Giansanti, a Milano,
Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, insieme a Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura
In legge di Bilancio, tutto ciò che non è dedicato alla compensazione degli shock energetici deve essere focalizzato sulla crescita (Carlo Bonomi, Confindustria)
Un percorso comune
aveva invitato l’allora presidente degli industriali Boccia all’assemblea nazionale svoltasi a Palazzo Mezzanotte. Un invito che già era un messaggio di collaborazione che partiva dalla capitale economica del Paese. In tre anni il mondo è cambiato: non solo la pandemia e la guerra in Ucraina, ma gli stessi equilibri geopolitici sono profondamente mutati. La situazione attuale obbliga anche l’Europa ad avere un ruolo determinante nello scacchiere internazionale. Lo ha ammesso Urso riferendosi all’attualità e alla crisi energetica. “C’è una speculazione internazionale in atto che ha sfruttato il caso Ucraina: come governo italiano, per affrontare l’emergenza, siamo intervenuti per fronteggiare il caro energia e anche sui salari, ma abbiamo ben presente che l’obiettivo è la crescita. Con la manovra - ha spiegato il ministro - abbiamo aggiunto un tassello, il primo passo verso una rotta che durerà cinque anni. Lo possiamo fare: questo è un governo politico dopo una serie di esecutivi tecnici, ed è il primo che può pensare all’Italia. Oltre i nostri confini - ha aggiunto - lo scenario è cambiato in poco tempo e l’Europa è chiamata a competere ad armi pari con Cina e Stati Uniti: ribadisco pertanto che occorre un forte progetto di politica economica, industriale e commerciale”. “Capisco che la manovra sia stata redatta in pochissimo tempo, che ci siano urgenze ed emergenze, ma mi aspetto anche che sulle battaglie identitarie ci siano le risorse nel corso della legislatura - ha puntualizzato Bonomi -. La competitività è ciò che ci interessa maggiormente. Le imprese, nonostante la crisi, hanno retto molto bene, ma abbiamo una concorrenza agguerrita da parte di Stati Uniti e Cina. Di qui la necessità che Bruxelles sia forte, perché gli effetti delle decisioni europee sono nostri. Io voglio essere certo che, quando si fanno scelte di politica industriale in Europa, noi siamo consapevoli di ciò che sta accadendo”. Non è mancata una chiosa sul ruolo del sindacato. “Dobbiamo anche noi ripensare i perimetri dell’attività associativa, proprio perché è cambiato il mondo e occorre avere un approccio multidisciplinare”. “Competitività, mercati, alleanze: dobbiamo capire quali sono le priorità - ha concluso Giansanti -. L’Europa è un forte esportatore, non possiamo pensare che la globalizzazione sia finita. Non possiamo chiuderci. Al contrario abbiamo bisogno, in Italia come in Europa, di strumenti per sostenere l’attività economica, l’occupazione e la capacità di spesa dei consumatori. Ma da soli non si va da nessuna parte. Di qui la nostra proposta che lanciamo da questa assemblea: costruiamo insieme competitività”. nnn
Monica Maggioni direttrice del Tg1, moderatrice del confronto Non possiamo chiuderci, abbiamo bisogno, in Italia e in Europa, di strumenti per sostenere economia, occupazione e consumi (Massimiliano Giansanti, Confagricoltura)