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Gabriella Bechi

GiorgiaMeloni: “Nostri obiettivi raggiungibili solo con il contributo di chi, ogni giorno, si rimbocca le maniche e fa del nostro

agroalimentare

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un’eccellenza nel mondo”

Impegno in Italia e nella Ue

Inizia con il ribadire che il cambio del nome del dicastero guidato da Francesco Lollobrigida in ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste non è un fatto simbolico, ma sostanziale, perché il governo si è dato una doppia missione: da una parte difendere il diritto di una nazione di scegliere il proprio modello produttivo e alimentare, in alternativa all’omologazione globale; dall’altra tutelare i consumatori assicurando cibo di qualità per tutti. Il messaggio video del presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla platea dei delegati di Confagricoltura è chiaro: il made in Italy e il sistema agroalimentare sono asset strategici del Paese e il governo intende investire su di loro. Un lavoro, quello del governo, che la presidente del Consiglio definisce “impegnativo e al tempo stesso entusiasmante, che raggiungerà i suoi obiettivi, se potrà contare sul contributo di chi ogni giorno si rimbocca le maniche e fa dell’agroalimentare un’eccellenza assoluta nel mondo. E tra questi ci sono certamente gli imprenditori di Confagricoltura”. Poi, il premier riassume i provvedimenti contenuti nella legge di Bilancio per il settore: un fondo da 100 miliardi di euro per le realtà produttive, che hanno dimostrato di saper affrontare il peso del caro energia e dell’inflazione; interventi per sostenere la modernizzazione e per favorire il ricambio generazionale (attraverso lo sgravio dei contributi per 24 mesi per gli under 40 che avviano l’attività). L’agenda di Meloni sui prossimi impegni ha al centro il settore primario: stabilizzare il reddito degli agricoltori e garantire una distribuzione più equa degli aiuti, non lasciando indietro le zone più svantaggiate, come quelle montane e collinari interne; assicurare condizioni di lavoro migliori, rafforzare le norme di sicurezza e contrastare lo sfruttamento; intervenire in maniera strutturale sulla rete idrica, per risolvere efficacemente il problema della siccità; opporsi in ogni sede ai tentativi di omologazione del cibo, alle imitazioni e a sistemi di etichettatura fuorvianti, come il Nutriscore. L’Italia sarà in prima linea nella difesa del cibo naturale, pilastro del made in Italy, contro quello sintetico, che rischia di spezzare la catena millenaria che unisce l’agricoltura e suoi prodotti. A livello europeo continuerà l’impegno del governo sulla riforma della Pac, ma anche per favorire interventi per semplificare le procedure, sburocratizzare, investire in ricerca, rimodulare la riduzione degli agrofarmaci; e sull’attuazione delle misure dal PNRR, alcune delle quali molto importanti per lo sviluppo del comparto agroalimentare. (gabriella bechi) nnn

Le vostre realtà produttive hanno dimostrato di saper affrontare il peso del caro energia e dell’inflazione

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