Il Mosai K o
i d s
Il Mosaiko Kids si riceve tramite abbonamento annuale, richiedendolo al seguente indirizzo: Favolarevia Editore, via C. Alberto 13 15053 Castelnuovo Scrivia (AL) - Tel. 0131 856018 e-mail: favola03@favolarevia.191.it ilmosaiko @tiscali.it
Mimma Franco
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ara Margherita, subbuglio a Castelnuovo: si sente solo un nome, Margherita, Margherita, Margherita Roda la ballerina, «dov’è finita Margherita?», «Margherita ad Castarnöov?»… Chi ha letto il giornale ha fatto un vero e proprio tuffo nel passato! È bello ascoltare la gente: dalle loro discussioni si capisce che tutti ti ricordano, non solo per il tuo talento artistico ma anche per la tua sensibilità e la tua capacità di comunicare. Quanto affetto traspare dalle loro parole! La piazza di Castelnuovo sente la tua mancanza, soprattutto in questo periodo. Complimenti per il tuo spettacolo, mi ha lasciata di stucco. Io, che tecnicamente di danza non so quasi nulla, ho notato che i ragazzi erano veramente preparati perché mi hanno trasmesso grandi emozioni. E quando un artista sa trasmettere un’emozione forte, può essere sicuro di aver raggiunto l’unico traguardo a cui deve davvero mirare. Impressi indelebilmente nel nastro della mia memoria: l’eleganza senza tempo dei minuscoli angioletti rosa, il calore mediterraneo della tarantella, l’emozione del risveglio della vita. Come Castelnovese sono orgogliosa di aver visto sul palco Laura Mandirola, Cecilia Crivelli, Andrea Marcone, Vanessa Campo, Marta Santi e Federica Villani. Avevo i brividi, a stento sono riuscita a trattenermi dal gridare «forza Castelnuovo!!!», so che è provinciale, ma non ci posso fare nulla… A loro auguro una grande serenità, sia nella vita di tutti i giorni che nel loro desiderio di affrontare una carriera artistica. Brava Margherita, te lo dico con tutto il cuore. Il tuo lavoro si è visto sul palco. Sono contenta di averti conosciuta, abbiamo tante cose in comune, in primis adoriamo i bambini. Grazie per aver regalato a me e a tutti i ragazzi della redazione una bellissima serata!
Esperienza, serietà, preparazione... ma anche voglia di divertirsi e di divertire
Nel volto e nell’anima dell’attore I n t e r v i s t a Elisa Pareti, Mimma Franco
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oberto Baratella è un attore, ha un volto molto più che bello, un volto particolare, espressivo, che si carica di sfumature e di significati mentre, nella cucina della sua casa, ad Isola Sant’ Antonio, mi parla con tranquillità della sua esperienza professionale. Nelle sue parole si percepisce la profondità di un’arte che alberga nell’anima ed è stata prodiga di successi e di dolori. Siamo felici che abbia acconsentito a svelarci, con la sensibilità che lo contraddistingue, qual è la vita di un attore, nel bene e nel male, e quanto un mestiere così particolare possa riempire la vita di un uomo. La prima domanda è un po’ l’interrogativo perenne, il mistero insoluto intorno al quale orbita questa affascinante arte e tutto il suo universo variegato di interpreti. Cosa significa per un attore recitare? La recitazione per me è sofferenza, significa aver sofferto nella vita. Se uno non conosce la sofferenza, secondo me non è in grado di manifestare l’arte, è un concetto complicato da spiegare, difficile, ma anche molto profondo. Tramite l’arte comunichiamo, esprimiamo noi stessi e siamo in grado di dare sentimenti veri ai personaggi; sono sensazioni che spesso derivano da un vissuto sofferto, da un’infanzia difficile. Sofferenza è stare male con gli altri, non essere sereni, diventare chiusi; di conseguenza l’arte, che è una forma di libertà di espres-
a l l ’ a t t o r e
sione, dà la possibilità di essere come tu vuoi. Nei personaggi che devo interpretare vengono fuori tutte le sensazioni vissute e devo lavorare con la testa, devo riflettere su quale potrebbe essere la loro vita e chiedermi: “Se io fossi questo personaggio come mi comporterei? Quale potrebbe essere la sua storia, come ha vissuto?”. Si deve andare in profondità, ricercare le esperienze di vita che potrebbero essere comuni a quei personaggi, capirli e dar loro la nostra anima. Conosco tanti attori che hanno alle spalle storie di sofferenze e che, grazie alla loro grande sensibilità, hanno saputo donare se stessi ai personaggi che interpretavano. La recitazione può essere considerata come un processo terapeutico perché si lavora sui propri stati d’animo e questi si trasformano, da un ostacolo alla comunicazione, ad una ricchezza da elargire, una risorsa peculiare di ogni attore. Sentimenti che si tende a celare diventano, tramite l’arte, un mezzo di espressione unico e meraviglioso; pensiamo alla recitazione ma anche alla pittura, alla musica… In uno sceneggiato per esempio ho interpretato un assassino e ho dovuto lavorare molto sulla sua personalità, tra l’altro in quel periodo avevo perso un carissimo amico d’infanzia, e ho interpretato questo ruolo difficile del quale condividevo lo stato di profonda sofferenza. Da bambino hai mai recitato? Certo, facevo tanti spettacolini a scuola e in giro, mi piaceva fare il
Una lettera...
R o b e r t o
Roberto Baratella nella redazione di Mosaiko
clown! Anche da solo, mi divertivo a recitare ma non ho mai pensato: “Voglio fare l’attore!”, la mia passione si è manifestata casualmente. Pensa che quando ero piccolo sognavo di fare il prete! Quali sono state le tue prime esperienze nel mondo dello spettacolo? Ho iniziato a diciotto anni con pic-
azzurra
cole esperienze nel campo della pubblicità e, dopo una breve interruzione, a ventisei anni ho ripreso con energia la mia attività di attore. Ho iniziato subito a lavorare tanto, a sentire il coinvolgimento e la soddisfazione per i miei successi ed allora ho capito che potevo proseguire in questo campo.
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foto Riccardo Allegrone
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Anche nelle pubblicità puoi interpretare tanti ruoli interessanti, non devi essere bellissimo ma avere sempre qualcosa da manifestare. Come hai ottenuto questi lavori, hai lasciato i tuoi dati alle agenzie pubblicitarie o qualcuno ti ha
segue a pag. 4
CONVEGNO SU MATTEO M. BANDELLO di Elena Pisa MESSAGGI POSITIVI della Consulta Comunale Giovani di Tortona
Daniele Accatino
ari azzurri, vi scrivo questa lettera per augurarvi un bel mondiale, con tante emozioni e con tante soddisfazioni, ma anche per dirvi di lasciare alle vostre spalle lo scandalo di calciopoli, e di far vedere a tutti la vostra tecnica e la vostra lealtà in campo, valori che contraddistinguono un calcio bello e soprattutto pulito. Animo! Non siete soli, vi siamo accanto con il nostro entusiasmo: dimostrate a tutti che i valori di cui parlavo prima fanno parte di voi e non vi abbandoneranno mai. Sono sicuro che questo sarà uno dei più bei mondiali, sia dal punto di vista calcistico, sia da quello spettacolare. Noi tifosi vi seguiremo da ogni parte d’Italia, nelle piazze, nelle case, insieme agli amici, nei bar… vi trasmetteremo la nostra passione, la nostra allegria e, all’unisono, urleremo: forza Italia!
B a r a t e l l a
foto Elisa Pareti
Cara Margherita
Anno 3 - n° 6, giugno 2006 Aut. Tribunale di Tortona N° 2/04 reg. periodici del 22/09/2004 Proprietà ed Editore: Favolarevia, via C. Alberto, 13 - Castelnuovo S. (AL) Periodico mensile Direttore responsabile: Antonella Mariotti Stampa: Tipografia-litografia Fadia, via Soldini 12 - Castelnuovo Scrivia (AL)
Isola Sant’Antonio INTERVISTA AL SINDACO di Mimma Franco
L’ITALIA E’ SEMPRE FORTE di Daniele Accatino UN ANNO DI BASKET di Andrea Accatino L’INCANTESIMO DELLA DANZA di Marta Lamanuzzi UN SALUTO A MAURI...
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CONCORSO DI POESIA “EMILIO ARZANI 2006” Le poesie premiate
2 Castelnuovo ha ospitato un convegno internazionale di studi sul novelliere Matteo Maria Bandello
L’illustre Castelnovese, Elena Pisa
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artecipando al convegno su Matteo Bandello tenutosi a Castelnuovo e a Tortona, mi sono resa conto delle mie limitate conoscenze sul nostro più illustre scrittore e narratore del Cinquecento. Ascoltando le lezioni tenute dai più grandi intellettuali e studiosi del nostro compaesano, sono riuscita a colmare le mie lacune e ho avuto la possibilità di interagire con la Cultura in persona. Questa esperienza mi ha fatto capire quanto le mie conoscenze corrispondano ad una millesima parte dell’infinito sapere esistente nell’intero universo, ma hanno incentivato la mia curiosità e la voglia di continuare a conoscere. Seguendo il convegno e ascoltando durante le pause i convegnisti dialogare, mi sono sentita
come un’intrusa, una serva tra i nobili della cultura… Non nego il mio disagio ma posso ritenermi fortunata ed onorata di essere stata lì, al loro fianco. L’emozione e l’imbarazzo hanno raggiunto le stelle quando, durante quei due giorni, sono riuscita ad intervistare due di loro, Maestri e Fiorato, ringraziandoli parti colarmente per la disponibilità che hanno potuto concedermi. Quello che mi ha meravigliato e soprattutto scandalizzato è stato il fatto che la maggior parte dei castelnovesi non è minimamente interessata ed ignora completamente l’esistenza di Bandello. Per Castelnuovo è davvero un disonore! Si promuovono molte e piacevoli manifestazioni di intrattenimento sociale, ma non ci si impegna per far conoscere la persona per cui andare fieri di appartenere al nostro paese. Bisognerebbe divulgare su tutto il territorio la sua conoscenza: si potrebbero effettuare dei corsi in-
B a n d e l l o
dai Castelnovesi dimenticato...
tegrativi nelle scuole del paese dove vengano lette e spiegate le sue novelle, raccontata la sua storia e il modo di vivere del tempo, e, per rendere il tutto più divertente e meno pesante, si potrebbero riproporre i giochi che utilizzavano durante il suo periodo storico. Bisognerebbe rendere la sua casa il nostro piccolo museo da visitare: un modo semplice per comprendere più da vicino la sua persona ed avere così la possibilità di viaggiare nel tempo, anche se per poco. Questo per i più giovani; per i più anziani si potrebbero organizzare spettacoli nella nostra piazza storica, che rappresentino in modo semplice, chiaro e divertente le sue novelle. Basta nascondere e cercare di uccidere la cultura, è ora di farla risorgere… non sempre cultura è sinonimo di noia: apre la mente, spalanca le porte sul mondo, è divertente se fatta in compagnia e si impara molto!
s p i e g a t o
Il sindaco di Castelnuovo Gianni Tagliani ed il sindaco di Tortona Marguati
d a g l i
s t u d i o s i
Adelin Charles Fiorato e Delmo Maestri
Elena Pisa Cosa fa nella vita? Quale è stata la sua professione? Sono Professore ordinario alla Sorbonne di Parigi, vicerettore dell’Università e specialista della letteratura italiana del Cinquecento. Da quando sono in pensione continuo a studiare argomenti di cultura italiana del Cinquecento, in particolare traduco le poesie integre di Michelangelo e i sei volumi di Bandello. Oltre a questo sto scrivendo, “Come il mio Bandello racconti, novelle” e anche un romanzo, inoltre un prestigioso editore “Les Belles Lettres” mi ha affidato la traduzione bilingue delle novelle di Bandello in sei volumi.
Nelle foto: Elena Pisa con Adelin Charles Fiorato (a sin.) e Delmo Maestri (a destra)
Ho insegnato all’Istituto Tecnico di Alessandria e ho collaborato con l’Università di Torino. Sono appassionato della scrittura rinascimentale di Bandello oltre a quella contemporanea di Beppe Fenoglio e Italo Calvino.
Come è arrivato ad interessarsi a Bandello? Da dove nasce questo amore? L’immediata corrispondenza sentimentale per il novelliere castelnovese è nata dal fatto che, tra il 1530 ed il 1536, Bandello ha soggiornato nel Veronese. Sono nato a Sant’Ambrogio di Valpolicella, in provincia di Verona: è stato questo lo spunto per approfondire gli studi su uno dei più grandi narratori italiani e, probabilmente, il primo romanziere moderno della letteratura italiana. Leggere Bandello significa buonumore, umorismo, gioia della vita.
Nasce durante la mia giovinezza, quando ancora ero studente a Torino. Sul concetto di Manierismo della seconda metà del Cinquecento, Bandello ha scritto esempi di questa condizione per la sua visione del mondo multiforme e scoordinata, per l’appunto a scheggia.
Secondo i suoi studi, come definirebbe caratterialmente Bandello? Bandello è un religioso pregno di cultura monastica e umanistica, influenzato da una tragedia personale e italiana di predominio, inoltre riporta nelle sue novelle un ritratto della società italiana del suo tempo. Ritengo sia il più grande scrittore del Cinquecento ed il primo romanziere moderno della letteratura italiana, questo spiega il favore che ha avuto presso Balzac (scrittore del Romanticismo).
Potremmo definirlo un carattere curioso della realtà, persuaso della sua impossibilità di riuscire a spiegare dei casi infiniti da accostare uno per uno, convinto del valore del mondo, delle passioni smodate e dell’insieme delle necessità di rappresentarlo, affrontandolo con “intento animo” e “fermo giudicio”.
Bandello è più conosciuto in Francia o in Italia? È difficile da dire: penso che per secoli e secoli Bandello sia stato ignorato in Italia e venne rivalutato solo durante il Romanticismo, mentre oggi in Francia è in corso un revival di Bandello, non solo attraverso articoli ma anche attraverso le sue novelle.
A livello culturale è diffuso in tutta Europa ma soprattutto in Francia. Un gruppo di critici francesi italianisti ha un giudizio critico su Bandello. Mentre in Italia la sua figura è più discussa: la critica accademica e universitaria è influenzata dal Classicismo che svalutava Bandello per lo stile e per la mancanza del proporzionale e del bello, non tenendo presente che egli voleva raffigurare il mondo in un’altra direzione.
Quali suggerimenti darebbe per promuovere il Centro Bandelliano? Innanzitutto rendendo periodica la rivista e pubblicando un volume tematico; in seguito creando una borsa di studio e un concorso per una novella a cui concorrano i giovani e i meno giovani con estensione verso la Francia, operazione questa peraltro già fatta alcune volte.
Il Centro Bandelliano passa da una fase artigianale come questa ad una fase sistematica attraverso i mass media ed Internet. Bisognerebbe costruire qui a Castelnuovo un gruppo di volontari interessati e appassionati (non necessariamente intellettuali, ma anche persone di media cultura) che possano sostenere le iniziative del Centro. Il Centro pubblica annualmente una rivista, possiede un sito Internet ed ha in progetto la costruzione di una biblioteca bandelliana tra Castelnuovo e Tortona. Per ampliare la diffusione servono letture, spettacoli, iniziative di carattere musicale rinascimentale, utilizzando gli interessanti spazi che Castelnuovo possiede .
Come avvicinare la conoscenza del Bandello alla popolazione? Attraverso tre vie: innanzitutto Bandello come cronista della storia culturale dell’Italia e del Rinascimento; in seguito attraverso la modernità di Bandello nei racconti di tipo quotidiano/giornalistico; infine attraverso le novelle letterarie storiche.
Il rapporto tra letteratura e cultura con la popolazione italiana non è facile. Questa conoscenza può essere acquisita utilizzando testi letterari e di cultura, non con un linguaggio difficile, ma con un linguaggio più sciolto e semplice, nutrito da chiarezza. Ciò può andare a modificare il metodo per cui si può riuscire ad infondere nella gente un maggior interesse per la cultura. Per questo scopo sono molto efficaci le lettere brevi e la Lectura Dantis, entrata nella politica culturale di molte città italiane.
3 Concorso “Stupefacente è solo la nostra creatività”, i premi della Consulta Comunale Giovani di Tortona
La parola L
a Consulta Comunale dei Giovani di Tortona, in particolare modo nella sua Commissione Disagio giovanile e Prevenzione dipendenze che ha contribuito operativamente alla promozione del concorso "Stupefacente è solo la nostra creatività...", è molto soddisfatta della buona riuscita di questa iniziativa del Mosaiko Kids. Tale affermazione, sottolineiamo, non è la solita frase fatta perché nella nostra visita, in qualità di rappresentanti della Consulta, alla redazione del Mosaiko di sabato 6 maggio, per visionare i lavori pervenuti ed assegnare i nostri premi, abbiamo realmente e positivamente valutato il riscontro avuto da questo "richiamo" contro le dipendenze patologiche. La nostra soddisfazione è dovuta a due motivazioni che vogliamo ben evidenziare: 1) perché abbiamo constatato, e constatiamo, che non è assolutamente vero che i ragazzi non
stupefacente
sono sensibili ai problemi legati alla droga, al fumo e all'alcol, forse non se ne dà loro modo di parlarne adeguatamente 2) perché vedere Mimma, anima del Mosaiko, entusiasta del lavoro realizzato, sinceramente ha riempito il nostro cuore di una gioia immensa. Veniamo ai nostri cinque premi assegnati, ne avremmo voluti assegnare molti di più, ma non è stato possibile: per la categoria "Messaggi positivi" il premio in denaro di 100 Euro è andato al disegno n. 5 di Spurio Marzia, classe 3ª B dell'Istituto Comprensivo "Baxilio" di Castelnuovo Scrivia; per la categoria "Simpatia" l'altro premio in denaro di 100 Euro è stato assegnato al disegno n. 1 di Barcellona Matteo, classe 2ª della Scuola A.F.T.FOR.Al "operatore elettrico impiantista civile industriale" di Alessandria. Altresì abbiamo ritenuto di assegnare tre medaglie, considerati particolarmente simpatici i lavori realizzati,
è solo la nostra
che libera ! a: disegno n. 2 di Solarolo Ilaria, classe 2ª B della Scuola Media "Luca Valenziano" di Tortona; disegno n. 3 di Neve Gianluca, classe 3ª C dell'Istituto Comprensivo "Baxilio" di Castelnuovo Scrivia; disegno n. 4 di Sestito Simona, classe 2ª B dell'Istituto Comprensivo "Baxilio" di Castelnuovo Scrivia. Infine ci riteniamo in totale sintonia con la Commissione Giudicatrice dei lavori per l'assegnazione dei primi premi. Le ore trascorse a visionare i lavori sono stati momenti di attenzione, grande riflessione e, a tratti, anche di divertimento. Ci ha colpito quella naturale fantasia dei ragazzi che, attraverso immagini quando positive del fiore donato alla propria fidanzata dicendole: "Smetti, di fumare!", mistiche della Luce che rappresenta la salvezza dalla dipendenza ne-
2006
SEZIONE
I complimenti del Dr. Edoardo Cozzolino Primario SERD ASL Milano - Dirigente Federserd Carissime e carissimi, , seguo costantemente l’evoluzione del vostro giornale che trovo sempre più ricco e maturo. Sono convinto che i vostri sforzi saranno ricompensati e, almeno in parte, lo siano già grazie all’ottimo livello di ciò che realizzate. Continuate così. Un abbraccio Dr. Edoardo Cozzolino
Chiara Fossati (Baxilio Castelnuovo Scrivia) 1° sez. slogan Amedeo Luviè, Liceo Scientifico “G.Galilei” Voghera) 1° sez. logo
Amedeo Luviè ci spiega come è nato il suo originale logo Federica Oliva (Baxilio Castelnuovo Scrivia) 1° sez. slogan
Roberto Raselli Istituto Statale d’Arte “B. Cellini” Valenza (AL) 1° ex aequo sez. logo
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Alice Marzella Istituto Statale d’Arte “B. Cellini” Valenza (AL) 1° sez. slogan
“LA FERRAMENTA” di Luisella Aschei & c. s. n. c. COLORIFICIO & FERRAMENTA E S A B
SLOGAN I. C. L. s.r.l.
L’
idea di disegnare una supposta che contenesse sostanze oggetto di dipendenze (spinelli, eroina, cocaina, alcol) e altri oggetti relativi ad esse (mazzette) è venuta dalle pubblicità della Absolut Vodka: all’interno della forma della bottiglia sono inseriti degli oggetti (come ad esempio dei fiori), al di sotto dell’immagine compare una scritta composta da “ABSOLUT” e da un altro termine collegato all’immagine stessa (come ad esempio ABSOLUT SPRING).Di per sè la supposta che ho disegnato non significa molto, ma unita alla testata e allo slogan trasmette un messaggio molto forte. A parer mio, l’unico modo per attirare l’attenzione di persone che hanno seri problemi di dipendenza, è utilizzando un messaggio che sia veramente d’impatto. Spero di esserci riuscito.
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Il Presidente della Consulta Comunale dei Giovani di Tortona Sara Mirabelli I componenti della Commissione Disagio giovanile e Prevenzione dipendenze Marzia Damiani Leo Noce Monia Ben Toumia Matteo Torre Valentina Calabrò
primi classificati al creatività... IConcorso Nazionale
SEZIONE
articoli tecnici C E N T R O bulloneria Distribuzione Assistenza articoli per torneria Consulenza utensileria cinghie di trasmissione articoli professionali per saldatura antinfortunistica serrature duplicazione chiavi
gativa, macabre della bara che rappresenta l'estrema negatività della dipendenza patologica, oppure di simpatia del motto "No droga, si party", ha colto nel segno il messaggio che si è voluto trasmettere con questa iniziativa: "Stupefacente è solo la nostra (la loro) creatività...".
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Isola Sant’ Antonio nell’arcipelago
culturale
di
Mosaiko
Il primo cittadino e la sua grande passione per
la terra natale Mimma Franco
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er iniziare, qualche notizia su Ezio Pallavicini… . Sono nato ad Alessandria nel marzo del 1962 e ho sempre vissuto ad Isola S. Antonio, paese di cui la mia famiglia è originaria da parecchie generazioni. Dopo il diploma in ragioneria presso l’istituto Dante di Tortona, ho deciso di diventare agricoltore, come mio padre, trasformando in realtà professionale quella che è stata fin da piccolo una vera passione: lavorare la terra. La “campagna” non è stata per lei solo una scelta professionale, ma anche di vita, visto che ha deciso di abitare con la propria famiglia in una cascina… Sicuramente da parte mia c’è un forte legame col paese e il suo territorio. I boschi vicini allo Scrivia e le lanche del Po sono stati i luoghi dove giocavo da bambino con gli amici. Quasi tutti i miei ricordi di ragazzo per esempio, sono legati ad episodi di vita sul fiume, alle sue piene rabbiose, alla solidarietà della mia gente in quelle occasioni. E
poi i tanti personaggi di una volta, caratteristici del paese e protagonisti di storie e aneddoti che si raccontano ancora nei bar di Isola durante le serate. In realtà, questa pianura apparentemente monotona e dal clima ingrato, ha qualcosa che, se ci sei cresciuto, ti segna dentro e ti lega profondamente. Questo legame profondo con le proprie origini potrebbe essere uno dei motivi che l’hanno spinta a candidarsi come sindaco? Penso di sì; soprattutto questa motivazione deve aver funzionato come molla inconscia quando, nel 1996 l’allora sindaco Ornella Arfini mi ha chiesto per la prima volta se volevo occuparmi della pubblica amministrazione, partecipando alla sua lista per le elezioni comunali di Isola. Una prova nuova e stimolante che allora decisi di accettare e che si è rivelata talmente positiva e coinvolgente da indurmi a continuare, stavolta in modo più diretto e impegnativo, candidandomi come sindaco. Si dice che stavolta la campagna elettorale sia stata particolarmente infuocata ad Isola… Quest’anno infuocata come non mai, ma noi Isolani sappiamo di essere gente passionale e sangui-
gna. Pare che molti di noi discendano da antiche tribù di zingari. I giovani sono molto sensibili alle problematiche legate all’ambiente e alla sua preservazione. È vero che nel vostro programma sarebbero contenuti progetti “antiecologici” che potrebbero mettere a rischio la salubrità del territorio? Assolutamente falso! Come potrei sostenere con la mia amministrazione dei progetti contrari all’interesse di quel territorio in cui ho scelto di vivere e lavorare, danneggiando la mia famiglia e tutto ciò che mi dà da vivere? Sarebbe un comportamento insano e incoerente. Che sindaco vuole essere Ezio Pallavicini? Un sindaco per la gente, la cui amministrazione si pone in continuità col grande e buon lavoro fatto da quella precedente. Un amministratore obiettivo e disponibile. Riconosco di svolgere una professione molto impegnativa, soprattutto in questa stagione, ma i miei concittadini sanno bene, in caso di necessità, dove possono trovarmi durante tutto il giorno perché vivo e lavoro nel nostro paese. Un’ultima domanda: cos’ha in
Ezio Pallavicini
progetto per i giovani il sindaco Pallavicini? La valorizzazione delle aree verdi già esistenti e la creazione di nuove. La ristrutturazione dell’antica casa natale di Mons. Sil-
vani permetterà di avere a disposizione un centro polifunzionale comprendente una biblioteca, una sala proiezioni e altri spazi sociali di cui i giovani potranno usufruire.
L’aspetto più importante, a mio avviso, consiste nel mantenere e creare tutte quelle condizioni che riescano ad invogliare i giovani, isolani e non, a scegliere di vivere nel nostro paese.
Nel volto e nell’anima dell’attore Elisa Pareti segue dalla prima notato? Non sono mai andato a cercare il lavoro perché ho sempre avuto la fortuna di ricevere delle proposte: mi hanno notato e mi hanno consigliato di fare dei provini. All’inizio non mi interessava tanto, ma dopo due provini mi hanno preso a lavorare e da lì ho iniziato la mia carriera. Ho speso i soldi per un book adesso che ho quarant’anni, prima di soldi per queste cose non ne ho tirati fuori. Consiglio ai ragazzi di non spendere tanto per iniziare la carriera dell’attore o del modello e di stare attenti a tutte queste scuole fittizie che ci sono in giro. Hai studiato recitazione? Quali sono stati i tuoi maestri? Ho frequentato delle scuole di recitazione a Milano (la CTA), e a Roma presso Beatrice Bracco, che mi ha insegnato “il metodo Stanislavskij”, un metodo basato sulla rinuncia agli effetti esteriori e su un rapporto attore - personaggio teso all’interiorizzazione della situazione. C’erano anche Cortellesi, Massimo Bulla e tanti altri... Un consiglio che daresti ad un ragazzo che vuole diventare attore? Prima di tutto gli direi di finire le scuole medie e le scuole superiori per avere una cultura di base che è importante per poter comunicare con le persone, poi di frequentare una scuola di recitazione seria. Bisogna allenarsi ad esercitare la voce e soprattutto studiare dizione e recitazione. Sembra paradossale, ma una delle cose che esigono da un attore è la serietà, bisogna andare a dormire presto la sera per svegliarsi riposati al mattino ed affrontare nel modo migliore la giornata lavorativa. Se tu non dimostri serietà, sei ta-
gliato fuori. In questo lavoro si può guadagnare bene e velocemente, ma non bisogna dimenticare il valore dei soldi sperperandoli in fretta senza pensare ad assicurarsi un futuro. L’ambiente dello spettacolo è anche pieno di tranelli, di persone spudorate che fanno “avances” esplicite sfruttando la loro posizione per aver in cambio particolari favori. Che ne pensi? Le persone che cercano di farti scendere a compromessi per fare carriera nel mondo dello spettacolo ci sono e bisogna imparare ad evitarle, spesso appartengono a quella categoria che noi attori definiamo “parassiti”, sono persone che ti fanno capire che contano, che sono importanti ed alla fine scopri che non contano niente. Sono individui che vanno scartati subito perché non sono seri e non meritano niente, valgono zero. Le persone valide invece riconoscono quanto sei bravo e non si permettono di perderti con qualche ricatto meschino. Cosa rappresenta per te la donna, quanto è importante l’universo femminile nella tua vita? Per me la donna è una figura di assoluta centralità, ho avuto tante storie importanti e la vicinanza di una compagna mi ha sempre sostenuto. La tua professione principale è quella di attore o hai altre attività? Io sono stato economicamente indipendente per quindici anni grazie al lavoro di attore: gli stipendi sono molto alti. Ho fatto teatro, fotoromanzi, pubblicità, “fictions”. Cosa ti piace fare di più, cosa ti
realizza maggiormente? La pubblicità, perché ci sono “budgets” diversi. Mi piaccio anche le “fictions”, ma dipende dai ruoli, se sono fissi o no. Io amo fare le pubblicità perché mi danno molto… è più divertente, c’è più serietà, gente più corretta e si guadagna meglio. Quale delle tue esperienze lavorative ti ha coinvolto di più? Ricordo una pubblicità - progresso che rappresentava una casa su due livelli: sotto era tutta diroccata e rappresentava il Terzo Mondo; so-
va da fare a prescindere dallo stipendio che in questo caso era basso. Il più delle volte nelle pubblicità - progresso non c’è nemmeno un “budget” da spartire. Anche se non ci avessero dato nulla ci saremmo ugualmente impegnati al massimo perché sentivamo di fare qualcosa di molto utile e che allo stesso tempo ci realizzava. Un altro lavoro interessante è stato fare la pubblicità di una nota casa automobilistica con la regia del bravissimo Alessandro D’Alla-
Roberto Baratella
pra era lussuosa e rappresentava l’Occidente. Il messaggio che voleva trasmettere era molto efficace: se crolla il piano diroccato della casa va giù anche il piano bellissimo, ovvero se cade il Terzo Mondo con esso cade anche l’Occidente. È stato bello, ricordo che ho messo tanto di mio e che ognuno si da-
tri, creatore di un modo tutto particolare di fare pubblicità, una sorta di genio che ha lasciato l’impronta in molti degli spot più apprezzati e conosciuti. Poi, tra le altre mille cose che ho fatto, mi piace ricordare la sigla nazionale dei campioni di calcio con Baglioni e la regia di Renzo Martinelli. I canali televisivi per cui hai la-
vorato? Beh, tutti, soprattutto la RAI. Alcuni dei miei lavori principali sono: Il soffitto con Laura Efrikian, distribuito a livello internazionale e vincitore di numerosi premi; il film Morte di Veronica, realizzato per la televisione svizzera; lo sceneggiato TV L’occhio di falco; la “fiction” Vivere nel quale ha interpretato il ruolo di Enrico Merlo, le diverse esperienze teatrali fino agli ultimissimi lavori con la televisione svizzera italiana. Quanto ti ha cambiato e quanto ti è servita sul piano umano la carriera artistica? Fare l’attore mi ha dato tantissimo, mi ha fatto crescere, mi ha fatto diventare più uomo e, come dicevo, mi ha permesso di uscire dal mio isolamento e di esternare le mie emozioni. Una mia insegnante ci aveva detto: “Ragazzi volete diventare attori?” e noi tutti in coro “Sììì” e lei: “Allora prima diventate uomini”. Noi viviamo in luoghi dove non c’è nulla di artistico, in questi piccoli paesi non ci sono possibilità teatrali, sono luoghi agricoli in cui i ragazzi non hanno modo di manifestare le loro doti artistiche e spesso rischiano di chiudersi in se stessi come ho fatto io, rinchiudendosi in un bar con gli amici senza la possibilità di fare qualcosa di bello. Trovo che in queste piccole realtà decentrate sia molto importante realizzare una scuola o anche solo dei corsi in modo che tutti possano trovare uno sfogo.
Non penso solo ai ragazzi, che verrebbero aiutati nel loro percorso di crescita, ma a tutte le persone che si trovano in difficoltà, di qualsiasi età. Recitare non è come fare il calciatore o altri mestieri ed è indicato a tutti, ai bambini come agli anziani. Bisogna creare le possibilità… costituire delle piccole compagnie teatrali, per esempio dialettali, recuperando le nostre tradizioni linguistiche e contadine, sarebbe un modo per stare insieme, per divertirsi e far divertire, sentendosi parte di un gruppo. Per esempio ad Isola Sant’ Antonio manca tutto questo, è un paese che conta quasi ottocento abitanti ma ci sono delle persone sole, insoddisfatte, che potremmo aiutare creando delle situazioni che formino il gruppo ed instaurino delle belle amicizie. Io sono entrato in politica per questo, perché ho questo sogno e vorrei vedere meno ipocrisia e più solidarietà. Racconti ai nostri lettori un episodio divertente del quale sei stato protagonista? Ricordo, durante le riprese di Selvaggi, regia di Vanzina, che mi divertivo ad architettare uno scherzo ai danni di un mio amico attore, è meglio che non faccia nomi perché non è ancora venuto a saperlo. Nei momenti in cui non girava il film e poteva dormire fino a mezzogiorno, io gli mettevo la sveglia alle sei del mattino… e lui ogni volta si svegliava arrabbiatissimo e impazziva per capire cosa avesse quella dannata sveglia... Attento Roberto, questo attore potrebbe essere un lettore di MosaiKo… Può essere, comunque siamo ancora amici e penso che in ogni caso, anche se dovesse scoprire tutto, non avrebbe alcun problema a riderci sopra. Vuoi continuare il lavoro di attore? Certo, la recitazione è la mia vita.
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Pikkoli P i k k o l i P
l'Italia è sempre forte e lo ha dimostrato I mondiali di calcio in Germania,l’evento calcistico più emozionante I pulcini dell’A.S. Castelnovese
sportivo importante, ma è anche un modo per mettere a confronto diverse tifoserie, che con bandiere, striscioni, magliette… cre ano un'atmosfera straordinaria. L'Italia ha perso gran parte della sua credibilità a causa dello scandalo di calciopoli, nel quale sono coinvolte molte tra le più note squadre italiane. Nonostante ciò l'Italia è sempre forte dal punto di vista tecnico, e lo ha dimostrato nelle prime partite disputate. Un in bocca al lupo a tutti gli azzurri, con la speranza di rivivere uno straordinario giorno: il cinque luglio 1982, anno della vittoria italiana al mondiale.
Daniele Accatino
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evento calcistico più importante di quest'anno, che attira moltissimi tifosi da ogni parte del Mondo: i Mondiali di calcio. Sono iniziati il nove Giugno e finiranno il nove luglio. Si svolgono in Germania, dove per l'occasione, sono stati costruiti stadi nuovi. Io sono molto appassionato di calcio, e non mi perdo neanche una partita, soprattutto quelle dell'Italia. Questa manifestazione, non è solamente un evento
In ginocchio da sinistra: Andrea Felicetta, Alberto Gatti, Nicolò Marcone, Mattia Vigani, Luca Agnoli, Alessandro Setti. Seconda fila in piedi da sinistra: Federico Maggi, Alessio Marcone, Salvatore Neve, Lorenzo Barilli. Ultima fila da sinistra gli allenatori Antonio Gatti e Alessandro Bassi, i dirigenti Luciano Agnoli e Francesco Maggi.
riflessioni sull’anno sportivo appena terminato
Andrea Accatino
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Forza
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Festa di fine anno alla scuola elementare Matteo Maria Bandello di Castelnuovo Scrivia
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Basket, a stagione cestistica del Basket Club Castelnuovo si è appena conclusa, con la splendida e ben riuscita festa presso la piscina "Onda Blu". L'annata appena terminata è stata molto ricca di soddisfazioni per la mia squadra: abbiamo conquistato un ottimo quarto posto in un campionato molto molto difficile, ci siamo fatti valere in tutte le partite e abbiamo lottato sempre fino allo scadere dei quaranta minuti di gioco. Importantissima è stata la vittoria sulla Lauretana Biella, squadra molto forte, che ha terminato il campionato con una sola sconfitta, proprio contro di noi. Ho ben impressi nella mente gli ultimi istanti di quella partita. Al fischio finale eravamo stremati dalla fatica,l ma strafelici per il risultato raggiunto. Al termine dei festeggiamenti abbiamo fat-
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Castelnuovo
Basket Club Castelnuovo Scrivia
to una splendida foto ricordo che conservo gelosamente appesa al muro della mia camera. Quest'anno cestistico è stato importante per ognuno di noi, sia dal punto di vista tecnico, perché è evidente che i nostri "fondamentali" (passaggio, palleggio e tiro) sono migliorati, ma soprattutto dal punto di vista mentale: siamo sempre rimasti concentrati tutta la stagione, abbiamo imparato a giocare con la grinta giusta ma anche a saper usare la testa nei momenti topici delle partite. È stato un anno che ci ha anche aiutato a maturare e crescere dal lato umano. Lo spirito di squadra è sempre prevalso: abbiamo gioito insieme delle buone prestazioni del singolo ed abbiamo sofferto per la delusione di qualche sconfitta, sempre uniti e concordi. Spero, anzi sono sicuro, che l'anno prossimo potremo diventare ancora più forti e competitivi e ripetere il buon campionato di quest'anno.
iovedì 8 giugno, alle ore 15.30, nel salone della biblioteca della Scuola Elementare "Matteo Bandello", abbiamo salutato la fine dell'anno scolastico con un "evento dedicato" ai genitori degli alunni delle classi prima e seconda che hanno frequentato le attività opzionali di educazione musicale, lettura animata e nuoto. Abbiamo voluto condividere con il folto pubblico presente una piccola parte delle esperienze che abbiamo vissuto nel corso di quest'anno. Abbiamo raccontato come è stato lavorare in gruppo con bambini di altre classi; abbiamo raccontato come siamo diventati "più" amici; abbiamo dimostrato di aver imparato a suonare gli strumenti a percussione, abbiamo cantato in coro, da solisti e qualcuno di noi spera in un futuro da "San Remo"… Alcuni di noi hanno raccolto il proprio lavoro in un CD che spiega cosa significa e come fare un percorso di lettura animata. Infine quelli di noi che nel 1° quadrimestre hanno frequentato il corso di nuoto (che rifaremo il prossimo anno, quindi… piscina arriviamo!) hanno pensato alle coreografie, fantastiche, rigorosamente in rima e si sono occupati della presentazione. È stato veramente bello lavorare con compagni ed insegnanti diverse da quelle di classe; ogni attività ci ha lasciato qualcosa di importante: la gioia del cantare, la precisione che richiede il suono, un modo diverso di vedere la lettura come piacere di scoprire, rielaborare ed inventare. Il nuoto non è stato semplicemente sport: il viaggio sul pulmino, il tempo trascorso negli spogliatoi tra una cuffia "scomparsa" ed un colpo di phon, le lezioni in acqua hanno risaldato dei legami, hanno permesso a qualcuno di "aprirsi", a qualcun altro di liberarsi delle proprie paure; molti si sono scaricati e tutti ci siamo davvero divertiti! Alcuni hanno imparato a galleggiare autonomamente, altri pensano già alle prossime Olimpiadi. Tutto questo e ancora altro è accaduto in un anno scolastico e noi abbiamo cercato di raccontarvelo in poche righe… ma ora CIAO e Buone Vacanze a tutti!
Alunni della classe 2°A
Elena Pisa
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La Prima Volta… in Comune! Presto gli adulti saremo noi giovani Livia Granata
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entendo parlare di un' "Assemblea comunale" ho sempre supposto di sapere abbastanza precisamente di cosa si trattasse, anche se,sinceramente,non ho mai riflettuto troppo approfonditamente sulle implicazioni,teoriche e pratiche, di tale parola, relegandola in un angolo della mia mente insieme a tante altre cose *che sai che esistono, ma che pensi non ti riguardino*. Già perché sino alla sera di venerdì 9 giugno la mia idea di *partecipazione attiva alla vita politica della comunità* si limitava al semplice andare a votare ogni 5 anni, pensando che i miei diritti e doveri si limitassero, più o meno, a questo. Non avevo mai neanche lontanamente preso in considerazione il fatto che la cittadinanza potesse partecipare alla vita politica del paese in maniera più attiva, sentendosi maggiormente partecipe di essa e riscoprendo quindi anche un senso di appartenenza alla comunità che spesso rimane sopito se non del tutto soppresso. Non è mia intenzione commentare ciò che è stato discusso durante l'Assemblea comunale di venerdì 7 giugno, non è mia competenza e non penso neanche di esserne all'altezza, vorrei solo limitarmi ad esporre le impressioni che tale occasione può suscitare in qualsiasi giovane digiuno dei meccanismi politici interni al suo stesso paese. La cosa più sorprendente è stato l'impatto con la sala in cui l'assemblea si è svolta ma soprattutto con tutte le persone che la gremivano. Quando mi era stato infatti raccomandato di arrivare con un buon margine di anticipo ero rimasta un po' basita all'idea,
Convocazione prima seduta a Palazzo Centurione del Consiglio C o m u n a l e
al via l’amministrazione “Tagliani bis” Mimma Franco
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ritenendo sinceramente che la partecipazione sarebbe stata scarsa…e invece no, anzi, la puntualità è stata premiata, visto che il numero di persone presenti era superiore al numero dei posti a sedere. Non l'avrei mai creduto, non avrei mai creduto, dall'alto della mia ignoranza in materia, che un'assemblea comunale potesse destare così tanto interesse e partecipazione, partecipazione che non si limitava alla mera presenza, ma includeva anche una partecipazione alle tematiche discusse. Ciò che mi ha poi altrettanto colpito, facendomi sentire un po' meno in colpa per il mio passato disinteresse nei confronti della vita comunale cittadina, è stata la pressoché totale mancanza di giovani. Mancanza forse giustificabile, dal momento che anch'io non avevo mai sentito alcuna necessità di partecipare a tali adunanze, ma non per questo accettabile. Ritengo infatti che bisognerebbe mirare a una sensibilizzazione del mondo giovanile nei confronti della vita cittadina, che viene per lo più vista come qualcosa che non ci riguarda, di competenza degli adulti, dimenticandoci che presto gli adulti saremo noi e sarà molto difficile ricoprire un posto nel mondo se non sappiamo nemmeno come funziona il nostro paese. Credo pertanto che sarebbe opportuno tentare, da parte del Comune stesso o da parte delle numerose persone che ho visto essere presenti all'assemblea, di avvicinare le nuove generazioni ad un mondo che sembra essere così distante, aiuterebbe a far sì che il Comune e il paese stesso non vengano percepite come entità quasi astratte, ma come realtà contingenti, che ci riguardano così profondamente.
enerdì, 09.06.2006, alle ore 21.15, è stata convocata la prima seduta del Consiglio Comunale di Castelnuovo Scrivia, prima occasione per presentare la nuova Amministrazione “Tagliani bis”. Dopo il giuramento del primo cittadino, si sono espletate le formalità della prima convocazione previste per Legge. Il Consiglio Comunale, in ordine alfabetico, risulta quindi essere così composto: Andriolo Francesco – Breglia Raffaele – Casasco Aldo – Chiodi Celso – Concaro Maurizio – Debenedictis Giuseppe – Del conte Roberto Carlo – Ferrari Gianni – Ferrari Patrizia – Girani Giovanni – Malaspina Pier Giuseppe – Parente Chiara Matilde Andreina – Rossi Gianni – Sacco Silvia Angela – Scaffino Giuseppe – Tagliani Gianni – Tuccio Giovanni Pietro. Da quanto emerso in uno dei punti all’ordine del giorno la Giunta Comunale sarà così
composta: • Gianni Tagliani - Sindaco • Celso Chiodi - Vice-Sindaco – Assessore all’Agricoltura e Tutela del Territorio, Beni Ambientali, Risorse Idriche e Idrogeologiche, Parchi e Giardini, Igiene urbana e Tutela degli animali • Raffaele Breglia - Assessore alle Manifestazioni, Grandi Eventi, Fiere e Mercati, Promozione Sportiva, Ricreativa e Turistica • Aldo Casasco - Assessore all’Urbanistica, Grandi Opere, Lavori Pubblici, Servizi Cimiteriali, Edilizia Pubblica e Privata • Patrizia Ferrari - Assessore all’industria, Artigianato e Commercio, Beni Monumentali e Artistici, Personale, Riqualificazione Urbana • Giovanni Girani - Assessore al Bilancio, Finanze e Tributi, Lavoro e Polizia Municipale • Silvia Angela Sacco - Assessore alla Pubblica Istruzione, Servizi Sociali e Socio-Assistenziali, U.R.P. e Informagiovani, Famiglia e Immigrazione. Come vuole la tradizione, c’è stata una grande affluenza di pubblico, compli-
ce sicuramente la curiosità di assistere alla prima seduta del Consiglio Comunale. Di particolare interesse e con toni particolarmente infuocati si è rivelata la discussione sull’operato delle liste concorrenti, sui “modi di fare campagna elettorale”: un chiarimento pubblico, a volte teso e sofferto, su ciò che in poco più di un mese di propaganda si è detto, fatto e
scritto. Tolti quelli che in gergo vengono chiamati “sassolini nelle scarpe”, i rispettivi Capigruppo hanno rilasciato dichiarazioni che, al di là di tutto, lasciano presupporre la possibilità di un quinquennio amministrativo proficuo, attivo e attento. Al termine della seduta un lauto rinfresco ha salutato tutti i numerosi presenti.
Progetto grafico e impaginazione: Favolarevia - Elisa Pareti Fotografie: favolarevia - Riccardo Torti. Redazione Direttore Resp.: Antonella Mariotti Presidente: Mimma Franco - Giovanna Spantigati - Paola Maggi - Elisa Pareti - Silvia Pareti - Marta Lamanuzzi - Livia Granata - Simona Lucarno - Davide Varni - Elena Pisa - Paolo Pareti - Marcello Spinetta - Giorgia Bresciani - Cecilia Sacco - Andrea Accatino - Claudio Bertoletti - Elio Pisa - Manuela Gandolfi - Paola Picena - Riccardo Torti - Elvis Quaglia Proprietà artistica letteraria Mattia Conte - Roberto Baratella (corriCasa Editrice spondente da Isola S. Antonio). Favolarevia Piccoli Piccoli Via C. Alberto, 13 Lisa R. Magnaghi - Cecilia Crivelli - Chiara 15053 Castelnuovo Scrivia (AL) Fossati - Federica Oliva - Cecilia Mariotti Martina Ruta - Sofia Falchetto - Daniele Accatino - Federica Marini - Marta ChiaVietato riprodurre senza pedi - Laura Mandirola - Marco Mandirola. Illustrazioni autorizzazione testi, fotografie e impostazione Carlotta Ruotolo - Martina Delfanti Segreteria grafica Elena Pisa
Una squadra di Castelnovesi si mobilita per ritrovare un cane smarrito
Bentornata
Andy!
Alle ricerche ha partecipato attivamente anche il Sindaco Tagliani Elena e Mimma
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ndy, una dolcissima dalmata, si era smarrita una settimana fa e i suoi padroni, Paolo e Maria, la cercavano disperatamente. Grande sensibilità anche da parte del nostro sindaco Gianni Tagliani, che ci ha aiutato nelle ricerche. Una volta tanto, la storia è a lieto fine: il castelnovese Sergio Ricci ha ritrovato Andy e l’ha premurosamente tratta in salvo. L’abbraccio liberatorio tra cane e padrone ci ha ricompensati di ogni fatica: sotto il sole cocente di una calda giornata estiva, Maria non riesce a trattenere la gioia e urla “Abbiamo ritrovato Andy!!!”. È stato uno dei momenti più emozionanti della nostra vita.
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La dolce Andy e la sua padrona Maria.
Sergio Ricci ha ritrovato Andy e con le sue premure l’ha salvata.
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stria il mix di tecnica, passione e fantasia che da anni Margherita Roda, direttrice del California Dance School di Voghera, trasmette attraverso i suoi allievi. Non ho assistito a semplici balletti, ai soliti passi, più o meno a ritmo con le solite musiche,
Il balletto dei più piccoli
foto di Guido Colla
artedì 20 giugno alle ore 21.30 circa, quando mi sono seduta a poca distanza dal palco allestito nel Cowboy Guest Ranch, pensavo di assistere al solito saggio di danza, curioso e coinvolgenComplimenti ai nostri te per i primi dieci minuti e redattori Laura Manterribilmente dirola e Cecilia Crivelsoporifero per le li che hanno dimostrarestanti quattro ore. Mi sbagliato grande talento nelvo. l'interpretare i diversi Tutto è iniziato balli. all'insegna della tenerezza, una decina di batuffoli di tutù rosa con due treccine attorci- con la solitissima divisa gliate sulle orecchie ha in- pantajaz e canotta. Sul paltrodotto a suon di musica co sono comparsi dipinti, classica uno spettacolo di tele realizzate da un abile danza di livello molto ele- pittore, che hanno preso vivato. Due giovani condutto- ta davanti hai miei occhi. ri, lui esilarante, lei esper- Le coreografie varie e vivata ballerina, hanno accom- ci, l'ottima esecuzione tecpagnato con spigliata mae- nica, i costumi preziosi e le
musiche suggestive hanno catturato totalmente il pubblico, trasportandolo in un viaggio di colori, emozioni e festa. Ogni scenario, dalla Napoli in tarantella al mito della rinascita, dal mondo dei cartoons a quello delle fiabe, ha preso forma grazie alla collaborazione di esponenti dei diversi corsi intermedi e avanzati. Ci è stato offerto anche un assaggio del nuovo corso di latino-americano, un assolo dell'impeccabile Vanessa Campo, un'ammirevole interpretazione di "Sei nell'anima"di Gianna Nannini e una breve esibizione di Kledi, l'arcinoto ballerino di Amici. Una serata che mi ha lasciato un dolce e affascinante aroma di poesia, mi ha svelato il segreto e smisurato potere della danza e mi ha dimostrato quanto in alto possa arrivare chi crede in quello che fa e vi dedica tutta la propria ispirazione, la propria vita e il proprio cuore.
foto di Guido Colla
Marta Lamanuzzi
foto di Guido Colla
l'incantesimo della danza
Il ballo “La rinascita”
Il ballo “La tarantella”. A sinistra: Cecilia Crivelli, Vanessa Campo. Al centro: Laura Mandirola, Manuel Paradiso, Andrea Marcone, Beatrice Bernini.
ciao Scanno, ti vogliamo bene
Un saluto a Mauri...
un ragazzo straordinario! N
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iao Mauri, , mi ricordo che quand'eri piccolo ti raccontavo tante storie e ogni sera dovevo inventarne di nuove altrimenti non andavi a dormire. Poi, quando sei diventato un po' più grande le storie sono diventate quelle dei personaggi famosi: c'erano i grandi conquistatori, gli scienziati che avevano scoperto cose meravigliose, filosofi che avevano fatto ragionamenti bellissimi. Tu le ascoltavi allo stesso modo in cui ascoltavi le favole, per te questi personaggi erano come i maghi, le streghe e le fate dei primi racconti. Alla fine mi dicevi: "Sai che sei bravo a raccontarmi le storie, perché non vieni a fare il maestro nella mia scuola?". Si…tu me lo dicevi che io ero bravo mentre io te l'ho detto troppo raramente. In questa società in cui i padri chiamano i loro figli "CAMPIONI", io non l'ho mai fatto perché penso che di campioni ce ne siano pochi e se poi non diventano campioni, per i figli sono solo sofferenze. Quando facevi arrabbiare la mamma perché eri sempre di corsa e non mettevi a posto i vestiti, riuscivi… con il tuo sorriso, la tua faccia tosta, le tue trovate a inventare 1000 modi per farti perdonare. Avrei dovuto dirtelo che eri bravo e avevi una fantasia incredibile, ma non te l'ho mai detto. E in questi otto mesi che abbiamo lavorato insieme… oltre ad essere stati bellissimi perché ci si vedeva quasi tutti i giorni, ho potuto constatare quanto grande fosse il tuo impegno e la tua serietà. Quando eseguivi degli interventi io ti ascoltavo alla radio tra-
smittente, sapevo quali difficoltà potevi incontrare in quanto la tua esperienza era limitata. Ma, grazie al tuo impegno, quando alla sera chiedevo a te e ai tuoi colleghi il resoconto della giornata, il tuo lavoro era sempre perfetto. Tant'è che alla fine quelli dell'impianto molte volte volevano proprio te. Ricordi… ti chiamavano per radio "CANOBBIO FIGLIO", c'è uno strumento che non funziona, quella procedura la conosce bene Maurizio… Ma io non ti chiamavo campione. Anche quando hai scritto la lettera al tuo amico Gigio hai saputo trovare parole meravigliose. E ancora non te l'ho detto. Anche oggi penso che non sia giusto chiamare i propri figli "CAMPIONE" ma quando ti capita un figlio straordinario come è capitato a me forse, qualche volta in più avrei dovuto dirtelo. Scusami, ciao Mauri.
il tuo papà
on è mai stato così difficile come oggi parlare con te, ma noi vogliamo farlo lo stesso. Se dovessimo trovare un solo aggettivo per descriverti useremmo SOLARE; solare per la tua vivacità, per la tua spensieratezza, per il tuo modo di vivere i rapporti con gli altri, per il tuo modo di divertirti, per il modo in cui affrontavi la vita! Ed è davvero ingiusto che questa ti sia stata strappata a causa di una fatalità, ma noi ti ricorderemo sempre per le tue battute e per il tuo SORRISO. Ricordavamo in modo particolare l'episodio che più ci ha uniti: l'esperienza dei coscritti. Non si può dimenticare l'esilarante balletto in cui ti sei esibito dando un tocco di umorismo, comicità ed anche follia alla serata.
O ancora il tuo modo di essere fuori dagli schemi, eccentrico e stravagante in ogni situazione, crediamo tu sia stato uno dei pochi ad aver sfoggiato tutte le tinte per capelli in commercio. Così come dice Vasco nella tua canzone preferita:"SIAMO SOLO NOI CHE TORNIAMO A CASA LA MATTINA PRESTO E CI SVEGLIAMO CON IL MAL DI TESTA" Sono parole che ci ricordano le tante pazze serate trascorse insieme. Ed è per questo che ogni volta rivivremo le stesse emozioni, sarai sempre con noi e nel profondo del nostro cuore. Non bastano queste poche e semplici parole per dirti che il tuo ricordo vivrà per sempre dentro ad ognuno di noi. Ti vogliamo bene. Ciao scanno. i tuoi coscritti
8 Le liriche premiate al Concorso di Poesia “Emilio Arzani” 2006
Piccoli
poeti
crescono...
Come ogni anno, il concorso della Scuola Media di Castelnuovo Scrivia riserva piacevoli sorprese
Paride Ecco Paride, saetta nera. Sfreccia felice sul prato bagnato su di lui gocciolano tetre le lacrime del cielo depresso. Danza triste il suo cuore stanco balza spensierato ancora non sa quale sarà il suo destino il giorno, quel maledetto giorno, è vicino io lo so, lo vedrò morire davanti agli occhi.
2° classificato Tempo Il caldo vento muove pale di mulini. Dal cielo scendono gocce raccolte da calle. Dalle montagne giunge il profumo del fieno; passa il tempo come un temporale d'estate.
3° classificato
premio creatività La fattoria matta
Vestito nuovo
Due cammelli
In un angolo del cortile,
mica tanto belli
un micio, un mese di vita,
un gatto
gioca con un'ape dorata.
un po' matto
Il prato indossa l'abito ricamato,
un cane
le farfalle quello per la danza.
che mangia il pane,
Il rampicante,
un pappagallo
una sciarpa di foglie tenere e fiori blu,
che assomiglia ad un gallo
avvolge il pilastro.
Il contadino son io tutto questo è mio.
Anch'io mi vestirò di nuovo.
Salvatore Neve, 1° B Davide Grassi, 3° A
Alessandro Koubani, 1° A
Composizione intensa, di forti emozioni e tensione. Le rapide descrizioni delle prime righe cedono poi alle metafore, alle riflessioni sul senso del vuoto, da sopportare con dignità e da rimediare eventualmente con la scrittura poetica.
Beatrice Bianchi, 3° B
Testo armonico e misurato, scandito da una sicura padronanza del verso: ne scaturisce una lettura lenta e cadenzata, nonché una raffinata atmosfera di pensiero.
Il miracolo delle piccole cose e dei piccoli gesti, della natura e della vita in parole leggere ed eleganti culminanti nel termine, forte e deciso, "pilastro"... per riprendere, subito dopo, con il tono lieve e scanzonato caratterizzante tutto il testo.
Si viene introdotti, con disarmante semplicità, in una dimensione dove tutto appare facilmente lineare. La conclusione, in prima persona, aggiunge un ulteriore tocco di ironia.
Emilio Arzani (1908-1987), maestro di Castelnuovo Scrivia, alla sua morte, ha lasciato una somma di denaro alle scuole elementari e media per promuovere attività didattiche e premiare gli alunni che si distinguono nella scrittura creativa. Autodidatta, impegnato nella vita civile, ma anche poeta, è autore di una raccolta di versi, pubblicata postuma, che trova le sue fonti ispiratrici nelle composizioni dei poeti classici e nel mondo contadino in cui egli è cresciuto. Con malinconica nostalgia vive il passaggio dalla vita agreste al travolgente progresso degli anni ’70.
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Da settembre saranno disponibili cuccioli di gatto persiano vaccinati, svermati, con pedigree. Info: 0131 855127 oppure 0131 823802
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1° classificato