MP_VersioneItaliana_1_2012

EDITORIALE …........2

UCRAINA ….............4

Allegato alla rivista «MEBEL PROFESSIONAL» Edizione internazionale di produttori e venditori di mobili.

Fondatore e redattore capo Nikolay Bulankin Editore VISION 121471 Russia, Mosca, ul. Riabinovaya, 8-1-123

BIELORUSSIA .…..14

KAZAKISTAN …....20

Persona di contatto in Russia NIKOLAY BULANKIN E-mail: editor@mprorussia.ru Tel:. +7 (915) 137-5972 Persona di contatto in Italia SERGIO TELAN ITELAN sas via Cesare Battisti 71-33080 Prata di Pordenone - PN 01643020934 Tel. +39 0434.620447 Fax: +39 0434.620447 Persona di contatto in Bielorussia DARIA SEREDICH E-mail: dashaseredich@gmail.com Tel:. +375 29 5249766 Art Director SERGIO TELAN Design, impaginazione ANASTASIA KORZUN DMITRIY PETRUSENKO L'edizione TIMUR HAMDAMOV DARYA SEREDICH IRINA ZYUZIKOVA

REGIONE DI KALININGRAD .. 28

La rivista MEBEL PROFESSIONAL e’ registrata presso il Servizio federale per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell’informazione e delle comunicazioni mass media (Roskomnadzor). Il certificato di registrazione del mezzo di mass media PI № FS77-39264 del 30 marzo 2010.

La tiratura e’ certificata dal Servizio nazionale di tirature.

EDITORIALE

GENTILI COLLEGHI!

Ci rivolgiamo proprio con queste parole ai nostri lettori in Russia, Ucraina, Bielorussia e Kazakistan.

Oggi non rompiamo la tradizione. Nonostante le distanze e le barriere della lingua che ci separano lavoriamo sullo stesso mercato.

Due anni fa abbiamo creato la rivista MEBEL PROFESSIONAL come una piazza di comunicazione tra i professionisti. Per ricevere informazioni, per cercare i partner e per scambiarsi delle esperienze.

Abbiamo creato un prodotto unico che offriamo ora alla vostra attenzione.

Nella nostra rivista vi insegneremo a non aver paura di lavorare sui mercati che parlano la lingua russa. Il numero che avete in mano è dedicato proprio a questo tema. Abbiamo raccolto qui i fatti più interessanti dalle rassegne dei mercati del mobile: Ucraina, Bielorussia, Kazakistan e la Russia. Abbiamo inoltre presentato la Russia attraverso una delle regioni più interessanti - la Regione di Kaliningrad (Zona economica speciale).

Lavoriamo in un formato unico - tutte le rassegne sono basate sulle conversazioni sincere con i rappresentanti del mercato del mobile in diversi paesi. Tra l’altro non stiamo elaborando i testi originali permettendo ai nostri ospiti di esprimersi nella maniera in cui loro lo ritengono opportuno. Non so se si riesce a trasmettere il testo originale nella traduzione in italiano. Speriamo. Come speriamo di trovare l’interesse da parte vostra verso l’ulteriore sviluppo del progetto in cui abbiamo messo tutta la nostra anima.

Rimanete con noi, non abbiate paura di lavorare con l’Europa Orientale. E noi cercheremo di aiutarvi in questa iniziativa. Buona fortuna!

Nikolay Bulankin Fondatore e redattore capo della rivista NIKOLAY BULANKIN EDITORE МЕБЕЛЬ PROFESSIONAL РОССИЯ www.mprorussia.ru

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MEBEL PROFESSIONAL

НИКОЛАЙ БУЛАНКИН ГЛАВНЫЙ РЕДАКТОР ЖУРНАЛА МЕБЕЛЬ PROFESSIONAL РОССИЯ www.mprorissia.ru

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L’Ucraina affaccia a Sud sul Mar Nero e sul Mar d’Azov.

Confina ad est e nord-est con la Russia, a nord con la Bielorussia, a ovest con la Polonia, la Slovacchia e l’Ungheria, a sud-ovest con la Romania, la Moldavia e la Repubblica Moldava di Pridnestrovie (Transnistria), non riconosciuta.

L’organizzazione di aziende di produttori di mobili Associazione Ucraina del Mobile.

Il 22 novembre 2004. La “rivoluzione arancione” in Ucraina. Centinaia di migliaia di oppositori ucraini hanno riempito completamente la piazza centrale di Kiev - la Piazza dell’Indipendenza (Maidan Nezalezhnosti) e le vie adiacenti.

La Maidan ha rumoreggiato il giorno dopo il secondo turno delle elezioni presidenziali, quando divenne chiaro che i risultati ufficiali differivano sostanzialmente dai dati degli exit poll. La Commissione Elettorale Centrale dell’Ucraina ha dato la vittoria al primo ministro Viktor Yanukovich. Gli altri erano convinti che avrebbe vinto Viktor Yushenko.

Dopo un mese e quattro giorni le votazioni vennero ripetute.

Questa volta “gli arancioni”, guidati da Yushchenko e da Julia Timoshenko celebrarono la loro vittoria rivoluzionaria.

2005 - I conflitti del gas tra la Russia e l’Ucraina. Una serie di conflitti economici tra la società russa “Gazprom” e la società ucraina “Naftogaz”, iniziata nel 2005. Il problema principale - le condizioni di fornitura del gas naturale in Ucraina e del suo transito ai consumatori europei. Questi conflitti non si

sono ancora placati. Le accuse reciproche tra l’Ucraina e la Russia si mrinnovano ogni anno, quando inizia un significativo abbassamento delle temperature.

Nel 2010 Kiev si e’ messa d’accordo con il FMI su un programma di prestito per un importo di 15,16 miliardi di dollari USA. Sono già assegnate due tranche per un totale di oltre 3,4 miliardi di USD, ma da dicembre del 2010 la collaborazione nell’ambito di questo programma non viene realizzata. Il Fondo insiste sull’aumento di prezzi del gas per la popolazione e il governo ucraino si rifiuta di fare questo passo.

Le autorità ucraine dicono che le trattative con l’FMI si sono arenate, ma si pronunciano favorevoli al proseguimento della collaborazione. Alcuni esperti ritengono che l’Ucraina abbia semplicemente fatto arrabbiare l’FMI perche’ continuava a non adempiere agli impegni nel campo delle politiche socio-economiche e nella riduzione del debito pubblico.

Nel 2012 l’Ucraina deve pagare al FMI circa $ 3,5 miliardi.

Il governo sta portando avanti le trattative con il Fondo sulla possibilità di ristrutturazione del prestito. A giugno del 2012 il Presidente dell’Ucraina ha dichiarato che forse i finanziamenti del FMI verranno ripresi nel 2013.

16 maggio 2008. L’Ucraina è diventata membro del WTO a pieno titolo.

A giugno 2012 il portale informativo statunitense “Business Insider” ha pubblicato su internet la classifica

UCRAINA 603 628 45 633 600 3 010 76 152 3109

km² - territorio abitanti - popolazione USD - PIL pro-capite posto su un totale di 187 paesi esaminati per il suo indice di sviluppo umano posto su 183 paesi nella classifica sulla facilità di fare affari UAH - stipendio medio mensile in Ucraina (giugno 2012)

Capitale - Kiev Presidente - Viktor Yanukovich

dei primi 20 paesi con la probabilità di default più alta. La classifica e’ basata sul valore delle loro assicurazioni del debito sovrano (CDS). L’ Ucraina si trova al quarto posto in questa lista, subito dopo la Grecia, l’Argentina e il Cipro.

E’ stato detto nel 2012: “Discutendo l’argomento dell’Unione doganale, stiamo affrontando la mancata accettazione categorica di questa idea da parte della nostra cosiddetta opposizione al governo. Non vogliono nemmeno ascoltare, non ne vogliono parlare. Tutto ciò che ci avvicina almeno un po’ alla Russia e alla Bielorussia, trova presso l’opposizione un rifiuto eccezionale, addirittura il rifiuto di discutere questi problemi. Dicono cosi’: se ci muoviamo verso l’Unione doganale, vuol dire che chiudiamo per noi la strada verso l’Europa mentre sogniamo di essere in Europa “- ha detto così Nikolay Azarov, il Primo Ministro dell’Ucraina.

17 maggio 2012. La Verkhovna Rada (Consiglio Supremo dell’Ucraina) ha adottato la legge “Sui porti dell’Ucraina”. Il Presidente dell’Ucraina ha firmato il documento l’8 giugno. La legge consente la locazione o la concessione di banchine portuali per il periodo massimo di 49 anni e prevede anche la possibilità di vendere alle condizioni di gara i complessi immobiliari integrati appartenenti alle imprese statali a alle società per azioni 100% pubbliche, fondate durante il processo di “corporativizzazione”delle

unità delle aziende statali - dei porti marittimi.

Gli autori della legge segnalano che l’Ucraina è l’unico paese dell’ex Unione Sovietica in cui non ci sono state fatte le riforme del settore portuale.

La rinascita delle ZES genererà buchi fiscali in Ucraina. “L’idea del presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovich di far rinascere la pratica della creazione delle zone economiche speciali (ZES) nel paese porta profitto solo alle grandi imprese”, - ha detto l’analista politico ucraino Taras Berezovets.

“Oggi la loro nascita puo’ addirittura causare problemi. Ci saranno reclami da parte di quelle regioni in cui le ZES non saranno create. Inoltre, è chiaro che l’Ucraina applica politiche diverse nei confronti delle diverse regioni ucraine. Bisogna capire che nel caso la decisone del Presidente fosse questa, nessuno potra’ fermare Viktor Yanukovich. Ma in realta’ la rinascita delle ZES causera’ solo la pressione sul bilancio dello Stato e provochera’ la scontentezza di quelle regioni che non saranno ZES “,- ha riassunto Taras Berezovets.

Vogliamo ricordare che in precedenza il Presidente dell’Ucraina Viktor Yanukovich ha incaricato il Ministro dello sviluppo economico e del commercio dell’Ucraina Petr Poroshenko di studiare la questione dell’opportunità del ripristino del funzionamento delle zone economiche speciali (ZES).

UCRAINA

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УКРАИНА

DMITRY DYACHUK PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE UCRAINA DEL MOBILE PRESIDENTE DELL’AZIENDA EKMI Specializzazione: produzione di mobili imbottiti.

L’azienda è stata fondata nel 1993.

OLEG VOLKOV DIRETTORE COMMERCIALE DELL’AZIENDA MERX.

Specializzazione: produzione e importazione di mobili.

La società è stata fondata nel 1993.

L’Ucraina ha aderita al WTO ancora nel 2008. Non so come sarà in Russia, da noi sono stati commessi numerosi errori durante l’adesione. I produttori occidentali hanno fatto lobbying sui propri interessi, cercando di ottenere la massima riduzione dei dazi per i gruppi di merci di loro interesse. I produttori ucraini, membri della nostra Associazione, sono stati pure attivamente coinvolti nel processo.

Abbiamo consigliato di impostare il dazio pari a zero per i componenti dei mobili, analogamente al tasso proposto per i mobili finiti. La proposta non e’ stata accettata dal Governo. Di conseguenza si e’ creata una situazione assurda in cui i mobili finiti sono importati dall’Europa nel nostro paese a un tasso pari a zero, mentre i componenti sono sottoposti ai dazi doganali. Ciò dovrebbe stimolare i produttori nazionali?!

Normalmente in pratica vengono applicati dazi tariffari ridotti o comuni. Nel caso delle importazioni da un paese che non fa parte del WTO, deve essere applicato il dazio comune, nel caso del paese membro del WTO deve essere agevolato. Con l’arrivo del WTO si e’ creata una situazione unica

per i mobilieri ucraini. Sia i mobili dai paesi membri del WTO sia quelli dai paesi non membri vengono importati a dazio zero.

Neanche ad un dazio ridotto, ma pari a zero!

Mentre i componenti per la produzione dei mobili sono sottoposti al dazio comune che, in alcuni casi, arriva al 35%.

La nostra associazione sta facendo grandi sforzi per modificare questo equivoco. Ma la procedura per la modifica dei tassi tariffari e dei dazi doganali e’ molto complicata. Abbiamo già ricevuto risposte vaghe da parte del Ministero delle Politiche Industriali dell’Ucraina, in cui si dice che il mercato del mobile non è così grande e che non vedono la bnecessità di cambiare qualcosa. Stiamo provando a risolvere la situazione attraverso altre strutture del Governo, ma non sappiamo quanto tempo ci vorrà ancora.

Non posso dire che molte aziende sono state chiuse a causa dell’adesione al WTO. Qualche azienda comunque si, alcuni membri dell’Associazione. Ma queste aziende hanno iniziato la costruzione attiva intempestivamente, hanno preso i crediti e dopo semplicemente non hanno adempito agli impegni.

Stiamo collaborando con aziende europee nel campo della produzione di mobili.

Qualcosa prendiamo da loro, ma facciamo molte cose da soli. Il regolatore principale della scelta è l’efficienza economica. Se è più vantaggioso produrre alcuni componenti e parti dei mobili da soli, lo facciamo. Se risulta più profittevole importare, vuol dire che faremo così. Adesso ¾ delle nostre vendite sono i mobili di nostra produzione e solo ¼ e’ la quota dei prodotti importati.

non basati sull’economia di mercato, non aiuteranno il produttore nazionale, oppure lo aiuteranno solo per breve tempo. E’ solo la concorrenza leale che potrà aiutare. Se in Italia o ad esempio in Polonia i mobili escono a prezzo piu’ basso e di qualita’ piu’ alta di quanto risulta da noi, dobbiamo cercare dei modi per ridurre i costi e migliorare la qualità dei nostri prodotti.

Indubbiamente, l’adesione a WTO e la crisi hanno corretto i nostri programmi. Abbiamo cambiato la nostra strategia di sviluppo ancora nel 2007-2008, passando ai segmenti di qualità e di prezzi superiori del mercato del mobile.

Il vantaggio principale che abbiamo sentito dopo l’adesione dell’Ucraina al WTO e’ la riduzione o la completa abolizione dei dazi per le categorie di merci importate da noi. Per i mobili finiti e per molti tipi di componenti per la produzione di mobili sono pari a zero. Da un lato e’ un fatto positivo. Dall’altro lato, finché non esiste un territorio doganale comune con l’Unione Europea, non si può parlare di una notevole semplificazione delle procedure di espletamento delle formalità doganali.

Tutti i discorsi sul fatto che la complicazione delle importazioni di prodotti esteri dovrebbe aiutare al produttore ucraino o stimolarlo secondo me sono sbagliati. Tali metodi,

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УКРАИНА

RUSTAM ALMAMEDOV DIRETTORE DELLA RAPPRESENTANZA DELLA DITTA EMBAWOOD IN UCRAINA

Specializzazione: produzione di mobili componibili e di mobili imbottiti.

La società è stata fondata nel 1996.

ANDREY ZAVALNIUK DIRETTORE DELLA SOCIETA “MEBELNIYE TEKHNOLOGII” (“TECNOLOGIE DI MOBILI”) Specializzazione: vendita di componenti ed accessori per i mobili, di pannelli truciolari. La ditta è stata fondata nel 1997. Il proprietario di marchi commerciali Artishok e Villa Verde. Specializzazione: produzione di mobili e di outdoor. L’azienda è stata fondata nel 2006.

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La società EMBAWOOD e’ originaria dell’Azerbaigian. Oggi abbiamo una fabbrica situata in Uzbekistan, tre in Azerbaigan, una fabbrica in Turchia e una in Ucraina. Grande parte del nostro mercato appartiene alla Georgia. Ci sono due produzioni. La prima e’ specializzata nella fabbricazione di mobili, la seconda - nella produzione di panelli truciolari nobilitati. Tra l’altro, l’EMBAWOOD è tra i primi tre investitori in Georgia. Ci sono condizioni molto buone e ed è un’area economicamente aperta e interessante.

La nostra fabbrica ucraina compierà un anno in aprile di quest’anno. L’area di produzione - 25 mila metri quadrati di spazi coperti. La fabbrica e’ realizzata secondo il progetto tedesco della ditta SCHULER. E’ installata una linea di verniciatura della Cefla che e’ considerata una delle migliori nei Paesi della CSI e la migliore in Ucraina.

La nostra rete di distribuzione è composta da 120 punti vendita in Azerbaigian, 40 in Georgia, 35 in Kazakistan, 16 in Ucraina, uno in Kirghizistan ed uno in Tagikistan.

Abbiamo in programma di aprire entro la fine del 2012 145 negozi di marca in Ucraina e 6 sezioni, a Lviv, Kiev, Donetsk, Odessa,

Kharkiv e Dnipropetrovsk. L’azienda non dispone di propri negozi sul territorio dell’Ucraina, tutti lavorano nel sistema di franchising.

L’Ucraina è molto diversa da tutti altri mercati. La mentalità diventa qui sempre più europea e il consumatore e’ molto esigente.

I nostri acquirenti preferiscono le cose alla moda e cercano sempre di piu’ la qualità dei mobili (in confronto, per esempio, al Kazakistan e all’Azerbaigian, dove c’e’ la moda per i mobili classici di buona fattura).

Il mercato ucraino è instabile a causa della crisi, ma speriamo di poter sviluppare bene il nostro business qui. Ci sono diversi presupposti per questo.

Il primo presupposto: L’Ucraina è molto vicina alle materie prime. Per esempio, siamo costretti a comprare una parte di materie prime qui e portarle in Azerbaigian. Il secondo e’ il fatto che la manodopera costa meno in Ucraina che in altri paesi in cui siamo presenti (in particolare, nella sua parte occidentale). In terzo luogo l’Ucraina e’ più vicina all’Europa. E abbiamo un programma a lungo termine per entrare nel mercato europeo.

Opero nel settore di mobili da 17 anni e l’ho visto nascere dall’inizio. Se parliamo del mercato russo, a mio parere è simile a quello tedesco, ci sono imprese industriali in crescita continua. Il mercato ucraino secondo me è più simile a quello inglese, composto da piccoli squadre che producono i mobili su misura senza avere una produzione potente, ma sono molto flessibili.

Le condizioni per lo sviluppo imprenditoriale in Ucraina sono dure e difficili, la concorrenza è alta, bisogna essere sempre a conoscenza di tutto. In 17 anni è diventato abituale che le regole del gioco cambino in continuazione. Se passi la società al tuo Vice non c’e’ nessuna garanzia che si comporterà correttamente quando si deve rischiare tutto. Ha bisogno di sapere come comportarsi con i vigili del fuoco, con gli ispettori fiscali. Nel nostro paese è molto facile rimanere privo della tua società.

Perciò si e’ creato il problema di quando il proprietario non può delegare la gestione del proprio business. Questo gli impedisce di guardare a grandi orizzonti, ma garantisce all’azienda un’elevata sopravvivenza.

La società “Mebelniye tekhnologii” (“Tecnologie di mobili”) è rappresentante esclusivo in Ucraina di primari

produttori europei di componenti e di materiali per la produzione di mobili.

Per quanto riguarda la nostra’ attività di vendita di mobili finiti, abbiamo iniziato con l’importazione dal Vietnam di mobili con il marchio di un’azienda francese. Nel 2010 abbiamo creato il nostro marchio commerciale Artichoke.

Abbiamo impiegato tutto l’anno 2011 per creare le nostre collezioni di mobili e in autunno le abbiamo già inserite in catalogo.

Il design e’ stato creato per noi da progettisti europei, i nostri mobili vengono prodotti in Cina sotto il nostro controllo.

Stiamo sempre cercando modi per accedere ai mercati esteri. E io, in qualità di Vice Presidente dell’Associazione dei mobilieri affermo: “Ragazzi, le esportazioni non fanno paura, provateci! Noi abbiamo provato, ce l’abbiamo fatta!”

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VADIM KHARITONOV DIRETTORE COMMERCIALE DELLA DITTA AGT PLUS

Specializzazione: rappresentante della fabbrica turca AGT. Proprietario della produzione di facciate.

La societa’ è stata fondata nel 2003.

MARINA VORONKOVA DIRETTORE DELLO SVILUPPO DELL’AZIENDA ENRAN

Specializzazione: produzione di mobili e soluzioni completi per gli interni.

L’azienda è stata fondata nel 1995.

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Noi andiamo molto in giro, comunichiamo con i mobilieri di altre regioni e abbiamo concluso che oggi tra tutti i paesi dell’ex Unione Sovietica quello più adatto alle attività imprenditoriali e’ la Georgia.

Perchè proprio la Georgia? Per noi, come per l’importatore, il principale indicatore del livello dell’adattamento del paese al business e’ la velocità di espletamento delle formalità doganali. Questo è un problema di quasi tutti i paesi dell’ex Unione Sovietica, i filtri naturali e artificiali che fermano le merci in dogana per settimane.

In Georgia si lamentano: “Saakashvili non va bene.” Domandiamo: “Quanto tempo ci vuole per voi per passare la dogana?” Ci rispondono: “Prima ci volevano 40 minuti, adesso circa 15-20 minuti, ma Saakashvili non va bene.” Io dico: “E perchè non va bene? C’è un racket statale?” - “Dicono che lui sta sempre con le donne”. - “Beh, Dio gli dia la salute!” - rispondiamo noi.

Ed questo nonostante il fatto che la Georgia

fosse una volta il paese più corrotto di tutti. E poi sono arrivate le riforme e ... la svolta a 180 gradi.

Sì, ci possono essere conflitti tra gli Stati, le informazioni ufficiali nei media dicono che in Georgia non c’e’ niente di bello. Ma quando parliamo con gli imprenditori, ci rendiamo conto che li’ tutti pagano le tasse e non viene in mente a nessuno di fare diversamente. Le condizioni sono uguali per tutti. Sopravvive solo quello che ha le idee piu’ chiare e la corretta visione del business.

Oltre all’Ucraina e alla Russia, stiamo lavorando con l’Oriente. Principalmente con gli Emirati Arabi e con l’Arabia Saudita.

Vorremmo molto vendere all’Iran, è un paese molto ricco. Ci sono persone che non contano i soldi. Ma e’ molto difficile entrarci, si tratta di un business molto chiuso. In primavera, con il supporto dei nostri amici arabi, abbiamo fatto la prima fornitura in Italia. Questo è per quanto riguarda i mobili. E per altre categorie di prodotti (parquet e tavole di legno lavorate) collaboriamo con l’Europa ormai da più di 10 anni.

La nostra quota delle esportazioni l’anno scorso e’ stata pari a circa 30%, tenendo conto dei contratti che abbiamo firmato con la Russia. Credo che fra poco arriveremo minimo al 50%. Da due anni esponiamo con i nostri partner alla fiera IMM di Colonia e abbiamo programmato per noi le aree di attivita’: Russia, Emirati Arabi Uniti e un po’ l’Europa.

Per quanto riguarda il WTO, per adesso non l’abbiamo sentito. Ne abbiamo abbastanza dei nostri problemi a livello legislativo, che sentiamo molto. Nascono periodicamente problemi alla dogana. In alcuni casi collaboriamo con altre ditte per sviluppare soluzioni comuni. Prima siamo stati concorrenti, adesso siamo partner.

È arrivato il 2008 e basta ... Abbiamo cominciato a pensare come uscire dalla crisi. La prima cosa che abbiamo deciso - dobbiamo salvare tutti i posti di lavoro. In secondo luogo - ci vuole una riorganizzazione. In quel momento avevamo da chi imparare - dai giapponesi.

Sto parlando di “Lean Production”, «produzione economa». I giapponesi stessi non ci hanno aiutato, ma abbiamo invitato l’americano Michael Thomas Vader, che ha organizzato la “perestroika”, la riorganizzazione nella nostra azienda.

Mi rendevo conto che lui e’ l’unica persona in grado di cambiare qualcosa realmente. Gli ho detto: “Andiamo in Ucraina a lavorare?”

E lui ha risposto: “Yuriy, hai il lavoro adesso? “ Ho detto: “Sì, abbiamo un grande progetto, i tempi sono molto stretti”. Lui dice: “Sei pronto a fermare la produzione per un giorno o due?” Ho pensato e ho risposto: “Si’, va bene.”

E ‘arrivato per un paio di giorni. Alle 7 del mattino del giorno successivo abbiamo fermato la produzione. Avreste dovuto vedere come Michael, vestito di jeans, stava mettendo in ordine la produzione. Micheal e’ un uomo molto benestante, proprietario di quattro imprese, ha passato il Vietnam ...

Allora abbiamo portato via tutto dalle

officine di produzione, abbiamo fatto ordine e dopo ci abbiamo messo solo l’indispensabile. Che effetto ha portato?

Ci siamo incontrati con Michael a giugno, e nel mese di agosto abbiamo raddoppiato la quantità di produzione. Tra un mese abbiamo prodotto il doppio praticamente senza lavoro straordinario.

Ecco il tavolo. I giapponesi definoscono come “creazione del valore aggiunto” il periodo che inizia dalla consegna del semilavorato per la produzione del tavolo e finisce quando il tavolo è pronto - il cliente paga proprio per questo periodo della realizzazione dell’oggetto. E’ risultato che la “creazione del valore aggiunto” (cioe’ il tempo necessario per la realizzazione di un oggetto) occupa solo uno o due percento del tempo. Il resto del tempo i semilavorati vengono portati da un posto all’altro oppure giacciono in qualche angolo.

L’introduzione di Lean Production e’ stata la partenza della nostra nuova crescita.

Sono stati calcolati non solo le perdite per il trasporto, la sovrapproduzione, ma anche il sistema organizzativo. Ed e’ questo che ha permesso di mantenere tutti i dipendenti e di riorganizzare il lavoro con i clienti target nonostante la crisi e con pochi ordini in corso.

Vorrei dire due parole del design. Credo che fra poco a Kiev e in Ucraina ci sara’ un boom, quando i venditori si renderanno conto che il design è una necessità che garantisce una parte notevole del valore aggiunto del prodotto.

Faccio un esempio semplice che non e’ del settore di mobili. Ecco un semplice bollitore d’acqua di plastica. La fascia di prezzo e’ tra 10 a100 Euro. Il bollitore non è un dispositivo elettronico sofisticato, c’è un elemento riscaldante, il corpo in plastica e il cavo. La differenza dipende dal valore del marchio e dal design. Il valore aggiunto è ottenuto da questi due fattori. Il brand non puo’ esistere senza design. Il design non puo’ esistere senza brand.

Quando i dirigenti diventeranno consapevoli del fatto che l’assunzione di un designer di talento porterà a loro non mal di testa causato dagli stipendi e dalle conversazioni quotidiane con la persona creativa, ma dei profitti , e gli utili saranno molto più alti di quelli attuali, sarà una cosa positiva.

I nostri progettisti vanno spesso all’estero, imparano. Organizziamo noi i viaggi, cerchiamo di ottenere dei grant europei per poter ridurre i costi del soggiorno dei nostri architetti e designer all’estero. Vogliamo che i ragazzi urcaini abbiano possibilita’ di avere l’accesso alla scuola europea del

design. E proprio europea, perché ha una grande tradizione e l’approccio diverso verso la formazione. Ci sono tante cose che si imparano nei licei, università o corsi del design in Europa, e che non meritano neanche l’attenzione nelle scuole ucraine.

Nel 2011, abbiamo trovato la possibilità di sponsorizzare la formazione di un gruppo di 15 progettisti a Milano. Abbiamo organizzato i corsi, ci siamo messi d’accordo con il Politecnico di Milano per ridurre al massimo il costo per gli ucraini.

In Ucraina dobbiamo fare il branding dei designer, con il supporto delle aziende del settore del mobile, cioè dobbiamo promuovere i nomi delle persone che sono in grado di fare qualcosa di bello in Ucraina. Finche’ il progettista sta racchiuso nelle proprie mura non ha un nome. Questo fatto ostacola lo sviluppo dell’industria del design in Ucraina.

Bisogna far uscire le persone dai loro studi, far scoprire i loro nomi e cognomi, essere fieri di loro e aiutargli. Il designer deve aiutare a vendere il prodotto che ha creato. E’ chiaro che ci sono distribuzione e marketing. Ma se firmo con il mio nome e cognome un prodotto che non si vende, ne sono colpevole anch’io.

Credo che tra breve le aziende affronteranno questo argomento con serietà.

YURIY KOROSTYLEV DIRETTORE GENERALE DELLA SOCIETA’ ELIO

Specializzazione: forniture contract.

La società è stata fondata nel 1996.

ANDREY MELNIKOV DIRETTORE DELLA FIERA MTKT (FURNITURE TECHNOLOGIES, COMPONENTS, TEXTILES -TECNOLOGIE E COMPONENTI PER I MOBILI, TESSUTI) Organizzatore della fiera Kiev International Contract Fair.

La soiceta’ è stata fondata nel 1994.

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Intervista MP con Veronika Movchan Secondo Lei, l’Ucraina quanto può essere considerata un paese attraente per gli investimenti?

VERONIKA MOVCHAN ISTITUTO DI RICERCHE ECONOMICHE E DI CONSULENZE POLITICHE (KIEV, UCRAINA)

Possiamo contare sui cambiamenti per il meglio nell’economia dell’Ucraina nel 2013?

Secondo le previsioni dell’Istituto di ricerche economiche e di consulenze (Kiev, Ucraina) nel 2013 la situazione dell’economia ucraina sarà migliore in confronto con l’anno corrente. Mentre nel 2012 si attende un incremento del PIL reale dell’Ucraina al livello di 1,9%, le previsioni per il 2013 - 3,9% sullo sfondo del miglioramento della congiuntura mondiale.

Tuttavia, la situazione economica nel mondo rimane ancora molto incerta, fatto che crea dei rischi notevoli nella realizzazionedelle previsioni.

Pertanto, nonostante l’ottimismo cauto non si puo’ parlare di uscita dell’economia del paese dalla “turbolenza” nel 2013.

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Gli investitori hanno una buona possibilità di essere vincenti, qui. Chi viene qui, non conta su un utile del 10-20%, ma su una margine “o tutto o niente”. Ma per adesso non posso dire che il clima di investimenti nel paese sta migliorando.

Dopo un ennesimo cambio del Governo avviene la redistribuzione delle sfere di influenza che non è ancora finita. Gli scatti di questi problemi continuano a circolare, sovrapponendosi sui cambiamenti regolatori che sono necessari da molto tempo. Le riforme in Ucraina stanno andando avanti molto lentamente.

Ma in 20 anni è cambiato molto. Da qualche parte si adatta al modello europeo, da qualche parte alla corruzione totale. Viene fuori una miscela esplosiva di incertezza in tutti i punti chiave.

Quali cambiamenti si sono verificati di recente nella legislazione dell’Ucraina?

A novembre del 2011 la Verkhovna Rada ha apportato alcune modifiche nel Codice fiscale dell’Ucraina relative al sistema semplificato di tassazione, alla rendicontazione e alla contabilita’ di piccole imprese. Queste modifiche sono entrate in vigore il 1 gennaio 2012. Le nuove norme regolano gli aspetti procedurali della transizione e della rinuncia dal sistema fiscale semplificato, e’ aumentata la cifra massima del reddito annuale ammesso e il numero consentito di operai assunti, e’stato introdotto il sistema differenziato di tariffe per diversi gruppi di contribuenti.

In generale il nuovo sistema di tassazione è un’innovazione abbastanza positiva. Sono stabilite le regole chiare e trasparenti per la tassazione delle piccole e medie imprese. Ma non è ancora arrivato il momento per tirare le somme perche’ le riforme fiscali in questo campo stanno continuando. Per esempio, ad agosto sono entrate in vigore modifiche che allargano il campo di applicazione dell’imposta unica per le medie imprese (con il reddito annuo fino a 20 milioni di grivna).

Pensa che fare un business onesto e nello stesso tempo redditizio in Ucraina stia diventando per gli imprenditori piu’ facile da un anno all’altro?

Le inchieste delle imprese effettuate in Ucraina dall’Istituto delle ricerche economiche e delle consulenze non hanno evidenziato cambiamenti significativi nella situazione imprenditoriale del paese nel primo semestre del 2012. Secondo i dati dell’Istituto, l’indice della qualità del clima imprenditoriale è sceso nel secondo trimestre. Il 30,2% dei manager delle

imprese industriali considera che l’ambiente sia sfavorevole, e solo l’8,2% lo considera favorevole per fare gli affari. Per la prima volta, a partire dal 2001, tra tutti gli ostacoli per la crescita della produzione in Ucraina sono usciti al primo posto i problemi di liquidità, mentre il clima imprenditoriale sfavorevole occupa il quarto posto dopo la tassazione eccessivamente alta e dopo la domanda bassa.

Sta accadendo la ristrutturazione per il meglio sui posti di controllo doganale in Ucraina?

Il nuovo Codice doganale dell’Ucraina è stato adottato in primavera del 2012 ed è entrato in vigore il 1 giugno. Tra le novità più importanti del Codice - il meccanismo piu’ chiaro della determinazione del valore doganale, la possibilità di sdoganamento delle merci in qualsiasi organo doganale, la limitazione ben definita della durata della procedura dell’espletamento delle formlita’ doganali (non più di 4 ore), la riduzione della lista dei documenti necessari per lo sdoganamento.

Così, il Codice ha definito il primo modo per determinare del valore doganale come primario (sulla base del contratto). L’utilizzo di altri metodi per la stima del valore doganale è possibile solo in una situazione in cui è escluso l’utilizzo del primo metodo di stima.

Il Codice prevede inoltre una lista esaustiva dei documenti che devono essere presentati dal dichiarante per determinare il valore doganale delle merci. Pertanto, le autorità doganali non hanno alcun diritto di chiedere i documenti che non sono inclusi in questa lista. Il nuovo meccanismo limita i poteri del Servizio doganale statale e rende la procedura di stima più trasparente che corrisponde alle migliori pratiche internazionali e agli impegni dell’Ucraina nell’ambito del WTO. I risultati del sondaggio, effettuato dal Servizio doganale statale dell’Ucraina e dalla Camera di Commercio Americana un mese dopo l’entrata in vigore del nuovo Codice doganale, sono abbastanza ottimistici.

Così, il 50% degli intervistati hanno considerano che il nuovo Codice incide sul business in modo positivo e solo il 3% hanno detto che la situazione è peggiorata.

Tuttavia, è ancora presto fare conclusioni serie. Non è finito il processo dell’armonizzazione della legislazione in vigore con le nuove normative, non tutti gli atti normativi sub-legislativi sono adottati.

Pertanto, nonostante l’adozione del nuovo Codice sia indubbiamente un passo positivo, si potra’ valutare il suo impatto solo dopo aver esaminato i risultati dell’anno.

UCRAINA.

A CONDIZIONE DI ANONIMATO. Il materiale e’ fornito a condizione di anonimato da un rappresentante dell’ industria del mobile ell’Ucraina

L’Ucraina ha legname a sufficienza, l’unico problema dell’anno scorso è stata la ristrutturazione del settore forestale. E’ stata creata l’”Agenzia delle risorse forestali” e hanno cominciato a vendere il legno solo tramite le aste.

Se prima i produttori di pannelli truciolari e di mobili acquistavano il legno direttamente dalle aziende forestali, oggi va tutto esclusivamente attraverso l’asta di Kiev.

Vengono esposti i lotti da ogni azienda forestale. E hanno fatto tutto in modo cosi “bello” che i prezzi per la materia prima sono subito aumentati di circa 2,5 volte.

E’ successo nel 2011. Il nuovo ministro ha presentato le relazioni al Consiglio dei Ministri: sull’incremento dei tempi del taglio dei boschi, sulla crescita del prezzo di vendita del legno non lavorato, sull’aumento dei salari dei boscaioli. Grazie a queste relazioni sarebbe nata la possibilità di esportare il legno non lavorato.

Di conseguenza ne risulta la stessa lotta che fanno i produttori di mobili con i dazi doganali per i componenti.

I boscaioli non vogliono che le esportazioni per loro siano bloccate. In Russia questo problema è gia’ stato risolto: l’esportazione del legno non lavorato e’ bloccata da dazi alti. Dall’Ucraina invece il legname parte per la Turchia, per la maggior parte i legni duri. La Transcarpazia lavora per la Polonia e per la Repubblica Ceca. Tutti questi stati sono pronti ad acquistare le materie prime tecniche ad un prezzo molto più alto di quello che sono disposti a pagare i produttori ucraini. Per questo motivo i produttori scrivono al Governo le richieste di aumentare i dazi perchè il legno dei boschi ucraini non venga esportato. E nei rapporti ufficiali del Ministero passano le informazioni che i mobilieri ucraini e i produttori del truciolato non arrivano

alle quote prestabilite, quindi c’è la necessità di esportare.

Abbiamo un totale caos con la dogana. L’anno scorso abbiamo ottenuto dei buoni risultati relativi al memorandum sulla riduzione temporanea delle tariffe per la fornitura di componenti, e poi l’hanno ... perso di vista.

Abbiamo un problema reale - le tariffe doganali sono eccessivamente elevate. Il nostro governo è intelligente, fa tutto senza spiegare niente a nessuno. Il Primo Ministro dell’Ucraina Azarov ha comandato: ridurre il deficit dell’import-export. L’anno scorso è stato negativo, quest’anno quindi bisogna equilibrare la situazione.

Di conseguenza cominciano in tutti modi a spremere e torcere gli importatori con la finalità che la gente non abbia piu’ voglia di importare.

L’industria leggera è stata riformata in tal modo che il costo dell’importazione di un camion di merce e’ diventato pari a quasi 50 mila Euro. Guardate i prezzi di abbigliamento a Kiev: è l’indice ovvio. In pratica non c’e’ un camion che passerebbe la dogana senza tangenti. Mentre in Russia ci sono gli indici del costo di sdoganamento ben precisi, da noi devi pure portare la bustarella. La dogana urcaina oggi e’ la struttura corrotta numero uno.

L’anno scorso il costo dell’espletamento delle procedure doganali al confine e’ stato pari a 300.000 grivna per un eurocamion. Dopo tutti si sono messi d’accordo: il budjet del Paese deve ricevere 6 mila Euro e la tasca del doganiere altri 6 mila Euro. Perfetto, importa! Risulta che e’ diventato vantaggioso importare i mobili cari e non quelli economici.

Oggi pure i mobili cinesi che vengono importati sono i mobili di marche costose. C’e’ poco da ridere, siamo qui come in guerra.

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Confina ad est con la Russia, a sud con l’Ucraina, ad ovest con la Polonia ed a nord-ovest con la Lituania e la Lettonia.

La Bielorussia è il più grande tra i paesi europei (con territorio interamente in Europa), senza sbocco al mare.

La Bielorussia è uno dei primi dieci paesi dell’Europa con la maggiore copertura forestale. Per ogni abitante della Repubblica ci sono 0,8 ettari di foreste e più di 160 metri cubi di risorse forestali: il paese supera la media europea due volte.

Particolarità dell’industria ucraina di mobili - orientamento alle esportazioni.

L’organizzazione di aziende del settore del mobile e nello stesso tempo il più grande produttore di mobili in Bielorussia e’ il gruppo “Bellesbumprom” che occupa circa 38% della produzione totale di mobili nel paese. Il fatturato del gruppo dalle esportazioni è stato pari nel 2011 a 141,3 milioni di dollari USA. Nel 2012 il gruppo include 26 imprese attive nella produzione. Ci sono, oltre al gruppo, aziende private e societa’ miste che si occupano della produzione di mobili. La quota del gruppo “Bellesbumprom” nella produzione totale di mobili si sta

comunque abbassando. Nel 2002 è stata pari al 50,3% mentre nel 2010 si è ridotta al 38,52%: il fatto è dovuto all’aumento della quota di produzione da parte delle imprese private.

Le caratteristiche negative di molte aziende dell’industria del mobile in Bielorussia sono: la mancanza di proprie idee nuove nel design, la scarsità di personale qualificato, le tecnologie arretrate, la politica pubblicitaria e promozionale debole.

Nel periodo da gennaio del 2009 ad aprile del 2010 la Bielorussia ha realizzato il programma stand-by del FMI per un totale di 3,6 miliardi di USD. A maggio del 2011 il Governo bielorusso si è rivolto al FMI per chiedere dei finanziamenti supplementari. Ma durante la crisi monetaria l’FMI ha fatto capire alla Bielorussia un’altra volta: ci saranno prestiti se ci sarà un programma anticrisi. E visto che tale programma mancava, Minsk non ha ottenuto il prestito.

Attualmente l’FMI non fa nessun tipo di trattative con la Bielorussia sul nuovo programma di prestiti stand-by e la condizione principali per iniziarle sarebbe la buona volontà del paese di realizzare “profonde riforme strutturali.”

BIELORUSSIA 207 600 km² - territorio 9 465 200 abitanti - popolazione 6 030 USD - PIL pro-capite 65 posto su un totale di 187 paesi esaminati per il suo indice di sviluppo umano 69 posto su 183 paesi nella classifica sulla facilità di fare affari 3 752 118 BYR- stipendio medio mensile (giugno 2012)

Capitale - Minsk Presidente - Аlexandr Lukashenko

Nel 2011 la Bielorussia è stata colpita dalla crisi monetaria e finanziaria, che ha portato alla svalutazione della moneta nazionale. Il Rublo bielorusso si è deprezzato di quasi tre volte nel rapporto con il dollaro. Le risorse di valuta del paese si stavano esaurendo mentre l’inflazione annuale è stata addirittura pari al 108,7% secondo i dati ufficiali.

I produttori di mobili hanno guadagnato bene in quel periodo di instabilità del mercato valutario in Bielorussia.

La crisi ha costretto la popolazione di comprare le cose di cui l’acquisto prima la gente rinviava al futuro, compresi i mobili. Durante la crisi, secondo i dati di alcune aziende, la domanda della popolazione è aumentata di quasi 2 volte.

In base ai risultati del 2012 le autorità bielorusse si aspettano un’inflazione pari al 19%. I leader del paese si sono posti l’obiettivo di raggiungere per la fine del 2012 uno stipendio medio mensile pari a 500 dollari. Il raggiungimento di questa cifra alla vigilia delle elezioni presidenziali del 2010 ha portato Minsk alla svalutazione del Rublo bielorusso di tre volte e all’iperinflazione.

La Bielorussia è membro dell’Unione doganale nell’ambito della Comunità Economica Eurasiatica.

L’Unione doganale è una forma di integrazione commerciale ed economica della Repubblica di Bielorussia, della Repubblica di Kazakistan e della Federazione Russa che prevede un territorio doganale unico nei limiti del quale non vengono applicati i dazi doganali e le limitazioni di carattere economico, ad eccezione di misure speciali protettive, antidumping e compensative. Gli Stati membri dell’Unione doganale applicano una tariffa doganale comune ed altre misure comuni della regolazione del loro commercio con i paesi. terzi Secondo le stime degli esperti, la creazione dell’Unione doganale tra la Bielorussia, il Kazakistan e la Russia aiutera’ a stimolare lo sviluppo economico e potra’ fornire nel 2015 fino a 15% aggiuntivi all’incremento del PIL dei Paesi-membri.

Entro la fine del 2013 la Bielorussia ha intenzioni di avvicinarsi all’adesione al WTO. Tuttavia, secondo gli esperti, il processo dell’adesione al WTO può andare per le lunghe. Il motivo sarebbe il modello economico attuale della Bielorussia.

BIELORUSSIA ОБЗОР РЕГИОНА

BELORUSSIA

LUDMILA GALAKHOVSKAYA DIRETTORE COMMERCIALE DEL’AZIENDA «PINSKDREV”.

Specializzazione: produzione di mobili imbottiti e di mobili componibili, di compensato, fiammiferi, tranciati e segati di legno.

L’azienda è stata fondata nel 1880.

IGOR VASILENKO VICE DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA INVOLUX

Specializzazione: produzione di mobili da ufficio, per la casa e per il settore alberghiero.

La società è stata fondata nel 1998.

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“Pinskdrev” è una delle più vecchie fabbriche di produzione di mobili con il ciclo completo.

La storia della sua creazione è radicata nel XIX secolo. Siamo menzionati per la prima volta ancora nel lontano1880.

Vorrei accentuare l’attenzione sull’aspetto delle esportazioni di prodotti bielorussi.

Proprio l’attività di export e’ riconosciuta prioritaria non solo nella nostra azienda, ma in Bielorussia in generale. Abbiamo il potenziale per lesportazione, tecnologie collaudate, prezzi competitivi.

Nel prossimo futuro la Russia sarà per noi il mercato prioritario. Come possiamo essere competitivi? Solo migliorando la qualità, trovando nuove risorse interne e abbassando i prezzi. Non partiamo dalle nostre possibilità attuali nella formazioni di prezzi. Sappiamo quali sono i prezzi correnti in Russia e nel mondo e li prendiamo come punto di riferimento. Poi usiamo le nostre risorse interne, abbassiamo il prezzo grazie alla logistica efficiente, alla riduzione del costo delle materie prime, all’ottimizzazione dei processi aziendali. Di conseguenza, per quanto riguarda i mobili imbottiti e le sedie, stiamo diventando competitivi con le grandi catene di vendita al dettaglio. Una situazione simile si crea con i mobili da camera da letto di fascia economica che esportiamo con successo nei Paesi CSI e con i mobili in legno massiccio.

Collaboriamo bene con alleanze di acquisti.

Minimizziamo le spese che ci permettono di aumentare il volume di vendite.

Siamo molto attenti alle questioni di qualità

perchè da circa 15 anni produciamo i mobili per la ditta “Elastoform.”

Il campo delle vendite dei nostri prodotti è molto ampio, più di 130 paesi del mondo. Uno degli acquirenti più attivi e’ la Russia. Il volume delle esportazioni in Kazakistan sta crescendo: nel 2011 è già aumentato del 123% rispetto al 2010 ed e’ arrivato a più di 12 milioni di dollari USA. Oltre alla Russia e al Kasakistan, tra ex repubbliche sovietiche, collaboriamo molto con Tagikistan (145% di crescita nel 2011/2010) e l’Uzbekistan (124% di crescita). Sono arrivati clienti seri in Georgia. Prima non lavoravamo con la Georgia, ma solo nel 2011 abbiamo venduto i nostri prodotti per un totale di 338 mila dollari USA. Stiamo collaborando molto con l’Europa.

Devo segnalare anche l’Ucraina. E’ più difficile lavorare con questo paese a causa dei problemi con la dogana. La cosa principale è il fattore umano, il nome e l’esperienza del tuo partner. L’anno scorso il nostro fatturato in Ucraina e’ stato pari’ a circa 828 mila dollari USA. Tuttavia è molto poco e per adesso non siamo soddisfatti dal risultato.

Sembra strano, ma la crisi del 2010-2011 ha fatto un effetto positivo su molti mobilieri in Bielorussia. A causa del crollo del rublo bielorusso sono aumentate notevolmente le vendite, ma l’effetto è durato poco. Ha funzionato l’aggiotaggio tra gli acquirenti dettaglianti che non capivano che cosa fare con i soldi che hanno perso valore.

Il nostro fatturato più alto e’ sul mercato russo, il secondo posto è occupato dal mercato interno della Bielorussia, il terzo come grandezza e’ il Kazakhstan. Tra i paesi europei, stiamo lavorando con la Repubblica Ceca. Abbiamo progetti di entrare in altri mercati dei Paesi CSI e dell'UE. La maggior parte delle imprese bielorusse producono mobili in legno naturale, noi invece siamo specializzati nella produzione di mobili in truciolare nobilitato.

Non è un segreto che tantissimi produttori di mobili russi considerano il mercato bielorusso come uno dei prioritari per lo sviluppo delle sue esportazioni. Ci sono per ora due momenti importanti che li fermano dalle azioni attive. Il primo e’ il numero insufficiente dei partner seri nelle vendite al dettaglio, il secondo - la crisi del 2011 che ha abbassato molto il livello dei redditi della popolazione.

Relativamente alla questione del costo dei prodotti russi. Mentre la fascia media di prezzi non suscita timore, il costo dei mobili russi della fascia economica ci fa riflettere. Il potenziale di alcuni produttori della Russia centrale non possono non attirare una grande attenzione.

Avendo una richiesta abbastanza stabile di mobili

tra gli abitanti della propria regione ed una rete di distribuzione ben sviluppata, possono andare con abbastanza sicurezza verso lo sviluppo nei mercati di altri paesi che saranno probabilmente, in prima fase, non tanto redditizi come il loro mercato interno.

I produttori bielorussi invece, data la limitata capacità del mercato nazionale e la forte concorrenza interna, non sono in una posizione di forza.

D’altra parte questo fatto ci costringe ad essere più efficienti e di lavorare per esportare.

L’unico motivo per cui i russi ci stanno decisamente superando e’ il livello dello sviluppo delle tecnologie di vendite e di marketing. Qui siamo davvero molto indietro.

Per quanto riguarda il “pericolo” da parte dei produttori di mobili europei, membri della WTO. Molto dipenderà dalla Russia. Sono sicuro che prima o poi nascerà il problema della concorrenza da parte di produttori europei.

Il nostro recente viaggio in Germania l’ha confermato ancora una volta. La Germania e la Polonia, considerati i loro volumi di produzione e l’immagine positiva tra i consumatori finali, possono creare per noi problemi seri.

L’azienda dispone di 3 stabilimenti con il ciclo completo di produzione, dalla segatura del legno alla lavorazione di prodotti finiti; gli spazi produttivi occupano piu’ di 4 ettari.

Lavoriamo in Bielorussia e nei Paesi CSI, abbiamo esperienza di vendite in Europa e in America.

Tra i materiali bielorussi quello che usiamo e’ il legno naturale, ma non sono sicuro della stabilità di collaborazione con i fornitori bielorussi. Non sempre si riesce ad ottenere la quantità necessaria di semilavorati e di qualità

dichiarata nelle specifiche tecniche. Viene fuori una situazione paradossale, quando noi, vivendo tra i boschi, siamo costretti di esaminare le proposte di collaborazione dall’estero.

Ritengo che e’ arrivato il tempo per qualcuno di creare un’impresa seria specializzata nella lavorazione del legno e che fornirà ai produttori di mobili della Bielorussia semilavorati di qualità in modo assicurato. I mobilieri devono produrre i mobili e non devono occuparsi della lavorazione del legno solo perche’ non riescono ad ottenere il semilavorato di qualita’.

GENNADIY KRIVENYA DIRETTORE DELL’AZIENDA TIMBER.

Specializzazione: la produzione di mobili esclusivi in legno massello.

L’azienda è stata fondata nel 1992.

Lavoriamo con successo sui territori di Bielorussia, Russia, Ucraina e Kazakistan.

Lo scorso anno e’ stato per noi positivo sui mercati esteri e instabile sul mercato nazionale.

Ma la crisi, a mio parere, e’ stata solo nelle teste.

La richiesta in Bielorussia e’ stata “mossa” come nei tempi sovietici. La colpa e’ stata della situazione difficile per la valuta del paese. Gli stabilimenti statali venderanno i mobili quasi a prezzo di costo lottando per l’acquirente. Ma poi i concessionari privati di automobili hanno venduto agli automobili i residui accumulati, i negozi hanno venduto in Russia tutto quello che potevano vendere, il governo si e’ ripreso

e la valuta e’ diventata libera. La gente ha capito che i mobili non avrebbero avuto prezzi piu’ bassi e hanno comprato tutti i residui.

Nel 2012 le vendite si sono stabilizzate.

Abbiamo la sensazione che quest’anno sarà fruttuoso. Evidentemente adesso dipende poco dall’impatto di politiche estere. Pertanto, se qualcuno aveva intenzione di investire nella Repubblica di Bielorussia, è l’anno migliore tra i cinque precedenti.

MAXIM BLOSHENTSEV DIRETTORE GENERALE DELL’AZIENDA PAN-INVEST.

Specializzazione: produzione di facciate di mobili, commercio di stratificato di legno e di componenti per la produzione di mobili.

La società è stata fondata nel 1998.

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BIELORUSSIA ОБЗОР РЕГИОНА

BELORUSSIA

MIKHAIL OLESIK DIRETTORE DELLA SOCIETA’ BELSEVERLES.

Specializzazione: commercio di truciolare di legno.

MIKHAIL RAK DIRETTORE DEL TRADE HOUSE “SVISLOCH”.

Specializzazione: commercio di mobili da 50 paesi.

La ditta è stata fondata nel 1997.

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La ditta è specializzata nel commercio del truciolare di legno. In precedenza abbiamo importato molto il truciolare di legno laminato dalla Polonia e dalla Russia. Adesso il nostro programma e’ cambiato. E’ stato per colpa della crisi del 2011, quando il 16 marzo l’attività della borsa si e’ sospesa e la conversione della valuta e’ diventata di fatto impossibile. Ho ricevuto gli ultimi camion con le merci dalla Russia a giugno del 2011, ho potuto lavorare con essi entro il 1 luglio, dopo di che la ditta e’ andata in ferie non retribuite fino al 1 novembre.

Dopo la crisi valutaria, il mercato di pannelli truciolari importati è crollato. Molti fornitori hanno ridotto o completamente cessato le consegne. I clienti si sono orientati quindi verso il truciolare bielorusso. È sopravvissuto quello che aveva la rete di distribuzione fuori dalla repubblica. Quelli che hanno venduto solo sul mercato bielorusso hanno subito danni notevoli.

Dopo la fiera di mobili di Mosca del 2011 ho preso la decisione di riorganizzare radicalmente dal 100% di import al 100% di export.

Parlando della Bielorussia in generale, il consumo interno del truciolare e’ basato su produttori molto diversi. Sono presenti Egger, Kronospan, Kronostar polacchi e russi, Pfleiderer, altri produttori russi e ucraini. La questione principale sta nelle relazioni stabilite.

Per esempio, nella regione di Brest la maggior parte delle imprese private lavorano con il truciolato importato. Un esempio eclatante e’ la fabbrica Kronospan a Meltsi. I territori della Kronospan e della grande fabbrica polacca BRV

sono divise in pratica solo da un recinto. Di conseguenza, la fabbrica BRV che si trova nella ZES “Brest” lavora con il truciolare prodotto dalla Kronospan e lo riceve esente da dazi.

Le imprese del gruppo piu’ grande di produzione di mobili “Bellesbumprom” lavorano principalmente con il truciolare di produzione propria. Lo stato investe molto nello sviluppo dell’industria del mobile perche’ e’ una delle direzioni prioritarie nella crescita della Repubblica.

Adesso stanno costruendo il nuovo stabilimento per la produzione del truciolare laminato “Ivatsevichdrev.” La Kronospan sta costruendo il nuovo stabilimento nella citta’ di Smorgon. Nella regione di Mogilev stanno finendo la costruzione del complesso produttivo per l’IKEA. Nella citta’ di Rechitsa e’ progettata la costruzione della fabbrica per la produzione di MDF. La ditta “FanDOK” sta installando a Bobruysk la linea per la produzione del truciolare.

Secondo i miei calcoli, tra un paio d’anni le fabbriche bielorusse produrranno circa un milione di metri cubi del truciolare. La Bielorussia stessa non necessita tale quantità.

Credo quindi che il truciolare sarà esportato.

Ma c’è un altro lato. Per adesso vengono usate le materie prime locali per la produzione di pannelli truciolari (fibra di legno e rifiuti dell’industria di lavorazione del legno), ma con questa quantità di produzione prima o poi nasceranno dei problemi, le materie prime potranno semplicemente non bastare.

E’ difficile dire che cosa fare.

La ditta “Svisloch” presenta nei propri negozi l’arredamento bielorusso e importa i mobili di piu’ di 50 produttori di mobili dalla Russia, Serbia, Polonia, Lituania, Cina, Malesia, Indonesia, Vietnam, Inghilterra.

Ultimamente, grazie all’Unione doganale, ci possiamo occupare non solo delle importazioni dirette ma anche acquistare le merci di terzi paesi dalla Russia. E’ molto comodo per poter ampliare la gamma, mentre le forniture dirette di piccole quantità non sono redditizie. Non abbiamo problemi alla frontiera, tutto è molto tranquillo.

A proposito, grazie all’unione doganale alcune ditte russe hanno cominciato ad usare le società bilorusse in qualita’ di transito. Il carico arriva dall’Europa in Bielorussia, viene sdoganato in una giornata e poi va liberamente in Russia. Se dirai a qualcuno in Russia che hai sdoganato il camion in un giorno e che hai pagato 15 Euro per il servizio, non ti crederà nessuno. Qui questa situazione è normale.

Molti russi non lavorano con le fabbriche bielorusse, perché è difficile, la mentalità è diversa. Oggi dicono una cosa, domani un’altra,

il giorno dopo una terza. Poche fabbriche sono in grado di rispettare le date di consegna.

Credo che una simile situazione nelle fabbriche bielorusse nasca dalla disorganizzazione interna. Non controllano i residui dei materiali e i componenti per la produzione di mobili, la logistica e’ scarsa.

Le fabbriche russe ed europee sono più prevedibili in questo senso. Potrei sbagliarmi, ma credo che con i produttori bielorussi si lavora spesso solo per via dei prezzi bassi dei loro prodotti. Esportiamo anche noi una piccola quantita’ di mobili bielorussi in Russia.

Per la maggior parte la merce va con i TIR che tornano in Russia. Vendiamo con il minimo del margine, solamente per mantenere il volume di vendite.

Molti sono sorpresi che si debba aspettare i mobili bielorussi tre mesi. In questo periodo riusciamo, per esempio, non solo a portare i divani dalla Serbia, ma pure sdoganarli. A proposito, la merce serba ci arriva senza dazi, percio’ nei negozi i loro prezzi risultano quasi uguali in confronto con i prodotti bielorussi.

LE ZONE ECONOMICHE SPECIALI

IN BIELORUSSIA

Secondo i dati al 1 gennaio 2012 nelle ZES della Bielorussia operano 350 residenti delle zone economiche speciali dove lavorano piu di 65 mila persone. Stanno realizzando progetti con investimenti per un totale di piu’ di 560 milioni di USD da piu di quaranta paesi del mondo.

Come in tutto il mondo, il regime di zona economica speciale (di seguito - ZES) offre alle aziende la possibilità di lavorare in condizioni particolari, agevolate. Gli obiettivi più importanti dello sviluppo delle ZES sono lo stimolo per la creazione e lo sviluppo delle industrie basate su nuove tecnologie all’avanquardia, l'aumento dei posti di lavoro e del volume delle esportazioni.

Le ZES sono territori con regimi doganali, di registrazione e tassazione particolari, danno i benefici supplementari agli investitori.

Le agevolazioni sono previste per la fabbricazione e la vendita di merci per l’esportazione e per quelle che sostituiscono le merci importate.

La registrazione di entità di business in qualita’ di residenti della ZES viene effettuata dall’amministrazione di ZES nell’ordine prestabilito dalla legislazione sulle ZES, alle condizioni della conformita’ del volume di investimenti nella realizzazione del progetto di investimenti, somma equivalente al minimo 1 milione di Euro, e anche nella creazione e/o sviluppo della produzione orientata alle esportazioni e/o alla sostituzione di merci importate (viene esaminato il business plan).

Gli specialisti dell’amministrazione delle ZES bielorusse notano che in precedenza nessuno faceva una grande selezione degli investitori che arrivavano nelle ZES. Ora lo Stato comincia a indicare chiaramente le condizioni di lavoro nelle ZES. Mentre prima l'obbligo di esportare il 70% dei prodotti fabbricati esisteva piuttosto sulla carta, oggi le autorità cominciano a fare i relativi controlli rigorosi: «Se vuoi ricevere un trattamento preferenziale nell’ambito delle ZES devi esportare obbligatoriamente non meno del 70% dei prodotti fabbricati». Ma il problema sta nel fatto che le nuove regole del gioco hanno cominciato a contraddire agli interessi del business che si e’ formato sul territorio della ZES. Oggi le ZES bielorusse sono costrette di lavorare prendendo in considerazione le realtà dell'Unione doganale e della Zona economica comune, e anche il fatto che la Russia ha recentemente aderito al WTO. Quindi uno dei compiti principali oggi e’ l'unificazione della legislazione sulle ZES nei paesi membri dell'Unione doganale e dello Spazio economico comune dei Paesi dell’EurAsEC. Qui conviene includere anche l'abolizione delle facilitazioni doganali per i residenti delle ZES nei casi in cui forniscono i loro prodotti al mercato interno dell'Unione doganale. I residenti ZES, registrati dal 1 gennaio 2012 sono gia’ privi di questa facilitazione mentre i residenti “vecchi” hanno il diritto di usarla solo fino al 2017.

Per ricompensare questo fattore aggravante, con il decreto № 109 sono state introdotte agevolazioni supplementari per i residenti ZES, sono state anche fissate alcune preferenze aggiuntive nel Codice doganale.

Per maggiori informazioni sul funzionamento delle ZES e per vedere la lista di agevolazioni per i residenti potete consultare il sito www.economy.gov.by Fonte: economy.gov.by, naviny.by, interfax.by

Informazione Nella Repubblica della Bielorussia funzionano 6 zone economiche speciali: «Brest» (1996), www.fez.brest.by «Gomel-Raton» (1998), www.gomelraton.com «Minsk» (1998), www.fezminsk.by «Vitebsk» (1999), www.fez-vitebsk.com «Mogilev» (2002), www.fezmogilev.by «Grodnoinvest» (2002), www.grodnoinvest.com

Quali sono le previsioni del FMI per la Bielorussia per l’anno 2012?

Il Fondo Monetario Internazionale ha fatto una sua previsione relativa allo sviluppo economico della Bielorussia per l'anno in corso.

La previsione sembra molto meno ottimistica rispetto alle previsioni ed ai programmi delle autorità bielorusse. La Bielorussia, secondo gli esperti del FMI, corre di nuovo il rischio di affrontare i problemi di svalutazione e di inflazione.

Gli esperti del Fondo non sono d'accordo con le previsioni delle autorità bielorusse relative all’incremento del PIL e con il tasso d'inflazione annuale. Per esempio, la Banca nazionale e il Ministero dell'Economia della Bielorussia hanno dichiarato piu’ volte che l’inflazione sui risultati del 2012 sara’ pari al 19-22%, massimo al 25%. Il FMI e’ convinto che questa cifra raggiungerà il 38,4%. Secondo gli esperti del FMI l’incremento del PIL in Bielorussia nel 2012 sarà pari non a 5-5,5% previsti dal Governo, ma a soli 3%.

Inoltre, nella comunicazione diffusa il 17 maggio 2012 il FMI viene detto che il debito estero della Bielorussia crescerà quest'anno del 60,4%, il suo debito pubblico aumenterà del 25,1%, il deficit del conto delle partite correnti diminuira’ del 6,2% . Minsk ufficiale e’ stata esortata ad essere piu’ attenta con l’aspirazione di aumentare gli stipendi e di raggiungere i valori alti di crescita economica perche’ tutto questo puo’ causare la nuova crisi del paese: l’incremento.

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KAZAKISTAN 2 724 900 16 316 050 7440 68 47 98 942

km² - territorio abitanti - popolazione usd - pil pro-capite posto su un totale di 187 paesi esaminati per il suo indice di sviluppo umano posto su 183 paesi nella classifica sulla facilità di fare affari KZT - stipendio medio mensile (maggio 2012)

Capitale - Astana Presidente - Nursultan Nazarbayev

Il Kazakistan e’ il più grande paese del mondo senza sbocco al Oceano Mondiale. I confini del paese sono lambite dai mari intracontinentali Caspio e Aral.

Confina a nord e ad ovest con la Russia, ad est con la Cina, a sud con il Kirghizistan, l’ Uzbekistan e il Turkmenistan.

L’organizzazione di aziende del settore di mobili - Associazione delle imprese di mobili e dell’industria di lavorazione del legno della Repubblica del Kazakistan.

Particolarità dell’industria ucraina di mobili - la mancanza delle materie prime e la concentrazione di produttori locali sul mercato interno.

Il Kazakistan non è membro del WTO. Tuttavia, secondo le informazioni del Ministero di integrazione economica del Kazakistan, il processo di negoziazioni bilaterali e multilaterali sull’adesione del Kazakistan al WTO terminerà entro la fine del 2012.

Il Kazakistan è il membro dell’Unione doganale nell’ambito della Comunità Economica Eurasiatica.

Il Kazakistan ha un’industria mineraria sviluppata. Vengono estratti grandi quantità di carbone, petrolio, gas naturale, minerali di ferro, minerali di rame, di uranio, di nichel, bauxite ed altri minerali utili.

In Kazakistan si trovano stabilimenti produttivi di giganti come LG, Samsung, Bosch, 3M, Panasonic, AvtoVAZ (su licenza), Chevrolet. La sede regionale di Microsoft (Microsoft Asia Centrale) si trova nel complesso «Alatau IT city» nei pressi di Almaty.

L’economia più grande dell’Asia Centrale è cresciuta per un decennio mediamente dell’8% all’anno grazie ai prezzi alti delle materie prime esportate ed all’afflusso del denaro mutuabile a basso tasso d’interesse (cheap money) nel sistema bancario, ma e’ significativamente rallentata negli anni di crisi 2007-2009.

PRINCIPALI IMPORTATORI DEL MERCATO DEL MOBILE DELLA REPUBBLICA DI KAZAKISTAN

I

2007

2008

2009

2010

2011

Russia: 142 766 800$ +45.64% verso il 2006

Russia: 116 306 000$ -18.53% verso il 2007

Russia: 89 589 400$ -23% verso il 2008

Russia: 102 414 790$ +14.3% verso il 2009

Russia: 125 843 600$ +22.8% verso il 2010

II

Cina: 52 222 700$ +24.44% verso il 2006

Cina: 81 276 800$ +55.64% verso il 2007

Cina: 39 791 300$ -51 % verso il 2008

Ucraina: 43 987 000$ +33.3% verso il 2009г.

Ucraina: 63 449 200$ +44.24% verso il 2010

III

Italia: 40 168 000$ +55.48% verso il 2006

Italia: 40 309 500$ +3.5 % verso il 2007

Ucraina: 32 993 800$ +29.56% verso il 2008г.

Cina: 34 520 580$ -13.25 % verso il 2009г.

Cina: 44 029 700$ + 27.5 % versi il 2010

IV

Bielorussia: 29 867 200$ +48.48% verso il 2006

Ucraina: 25 465 100$ +1.98% verso il 2007

Italia: 27 123 500$ -32.7 % verso il 2008

Bielorussia: 28 731 940$ +35.97% verso il 2009

Bielorussia: 36 833 800$ +28.2% verso il 2010

V

Ucraina: 24 970 800$ +133.4% verso il 2006

Bielorussia: 21 564 700$ -27.8% verso il 2007

Bielorussia: 21 131 000$ -2.0% verso il 2008

Italia: 21 646 450$ - 20.2 % verso il 2009

Italia: 26 878 700$ + 24.1% verso il 2010

VI

Turchia: 20 832 100$ +22.70% verso il 2006

Turchia: 20 069 500$ -3.70% verso il 2007

Turchia: 14 239 200$ -30% verso il 2008

Turchia: 19 450 050$ +36.6% verso il 2009

Turchia: 18 723 600$ -3.73% verso il 2010

La dinamica positiva dei prezzi delle materie prime determina prospettive economiche favorevoli, anche se queste prospettive sono soggette a determinati rischi.

Secondo le previsioni del FMI a medio termine, il tasso di crescita si avvicinerà al 6-6,5%, mentre l’inflazione rimarra’ nel target range dal 6 all’8%. Un lungo periodo di crescita lenta dell’economia mondiale, soprattutto se avverrà in Cina e in Russia, è il fattore di rischio esterno principale che può incidere in Kazakistan attraverso i canali di commercio, finanza ed investimenti. Se oltre a questi fattori arrivera’ anche il crollo dei prezzi delle materie prime, gli effetti negativi sull’economia e sul sistema bancario del Kazakistan saranno ancora più forti.

Nel Kazakistan ci sono 9 zone economiche speciali.

Dopo la firma della Legge “Sulle zone economiche speciali nella Repubblica del Kazakhstan” il 21 luglio 2011 in Kazakistan procede il lavoro attivo per lo sviluppo delle zone

economiche speciali. Alla fine del 2011 ci sono stati registrati più di 300 partecipanti delle ZES, un incremento di 3 volte.

6 ZES sono state sviluppate con successo in Kazakistan: “Astana città nuova” “Seaport Aktau”, “Parco delle tecnologie informative”, “Ontystіk”, “Parco tecnologico nazionale dell’industria petrolchimica”, “Burabay” e altre 2 zone industriali nelle città di Astana e di Karaganda. Nel 2011 sono state create in Kazakistan altre tre nuove SEZ con un focus specifico settoriale.

A settembre del 2012 il Presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev ha ordinato di organizzare attorno ad Astana la “Nazarbayev University”, produzioni ad alta tecnologia delle ricerche scientifiche, istituti di studi e ricerche settoriali delle imprese nazionali. Nazarbayev ha sottolineato che le imprese straniere operanti nel Kazakistan dovrebbero pure essere coinvolte nel processo della creazione del high-tech cluster.

KAZAKISTAN ОБЗОР РЕГИОНА

КАЛИНИНГРАД

MICHAEL GLUKHOV PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DELLE IMPRESE DI MOBILI E DELL’INDUSTRIA DI LAVORAZIONE DEL LEGNO DELLA REPUBBLICA DEL KAZAKISTAN. Il direttore della “Fabbrica di mobili di Almaty”.

Specializzazione: produzione di mobili.

L’Associazione è stata fondata nel 2004

CHERNYSHOV OLEG VICE PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DELLE IMPRESE DI MOBILI E DELL’INDUSTRIA DI LAVORAZIONE DEL LEGNO DELLA REPUBBLICA DEL KAZAKISTAN. Direttore della societa’ Gradient trade.

Specializzazione: accessori e componenti per la produzione del mobile.

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L’Associazione delle imprese di mobili e dell’industria di lavorazione del legno della Repubblica del Kazakistan e’ stata fondata il 24 novembre 1999. L’obiettivo principale è l’assistenza alla formazione del business civile, la creazione di condizioni favorevoli per lo sviluppo stabile dell’industria del mobile e la tutela del mercato interno.

Negli ultimi anni l’attenzione verso l’industria del mobile sta cambiando, il fatto non puo’ che non destare gioia. Lo Stato non è indifferente nei confronti dei nostri problemi. Se in precedenza i problemi che ponevamo durante la riunione del governo della Repubblica del Kazakistan sono stati percepiti in modo passivo, oggi ci dichiarano la propria disponibilità a dare un supporto globale. Il prestigio dell’associazione è cresciuto molto negli ultimi anni. La nostra opinione sta diventando importante per la Repubblica.

Ci occupiamo attivamente della difesa del mercato interno dalla concorrenza

sleale. Abbiamo una certa esperienza del cambiamento delle tariffe doganali che ci ha permesso nel corso degli ultimi due anni di bloccare quasi tutte le importazioni “in griggio” da Cina, Polonia e da altri paesi.

Ultimamente dedichiamo molta attenzione alla collaborazione dei paesi nell’ambito dell’Unione doganale e Paesi CSI in relazione alla nuove regole del passaggio alla frontiera.

Purtroppo per adesso non capiamo fino in fondo quali cambiamenti avverranno nel campo del regolamento doganale legato all’entrata della Russia nella WTO e, un po’ piu’ tardi, del Kazakistan. Non ci sono per il momento informazioni precise dalla Federazione Russa nonostante che alla riunione del Governo della Russia sia già stato firmato il protocollo di adesione al WTO. Teniamo la questione sotto controllo ed appena le informazioni saranno disponibili, verranno portate a conoscenza dei membri dell’associazione.

La specificità del mercato del Kazakistan e’ la sua bassa capienza e densità di popolazione. Abbiamo un territorio enorme ma pochissima gente. Con 17 milioni di abitanti dichiarati abbiamo 8 milioni di elettori, cioe’ di popolazione adulta e in età lavorativa. Da qui derivano i maggiori problemi: il consumo limitato, il deficit della mano d’opera specializzata, la concentrazione dei produttori locali sul mercato interno e il volume di export molto piccolo. Il rapporto della produzione locale e l’importazione e’ pari a circa 30/70. Vuol dire che produciamo il 30% di mobili e ne importiamo il 70%.

Una parte notevole del business e’ localizzata vicino alle grandi città e ai capoluoghi. Solo Almaty e la sua regione occupano circa 35% del volume della produzione di mobili.

Il problema piu’ grande del mobiliere kazako e’ la mancanza, quasi assoluta, delle materie prime di origine locale. I materiali, gli accessori - tutto viene importato dalla Russia, Europa, Cina.

A causa del grande territorio del paese e alla bassa densità del mercato la concorrenza tra le merci importate e’ molto alta. Lavorare con il Kazakistan o meno - non esiste una riposta unica, bisogna calcolare bene la redditività dell’ingresso sul mercato.

Alcune ditte lavorano direttamente, alcune tramite distributori. Nel Kazakistan sono presenti quasi tutti i produttori di mobili

piu’ importanti: Russia, Ucraina, Bielorussia, Italia, Polonia. Ultimamente la Polonia cerca di portare la merce attraverso l’Ucraina. È più vantaggioso perché per le forniture dirette dall’Europa in Kazakistan il dazio c’e’, mentre per le forniture attraverso l’Ucraina no, poiché l’Ucraina è nello stesso tempo membro sia della WTO che della CSI. Il Kazakistan non e’ per adesso membro della WTO e non può assicurare ai fornitori locali condizioni di fornitura della merce europea analoghe a quelle ucraine.

Guardate la dinamica delle importazioni di merci: oggi l’Ucraina si sta avvicinando alla Russia per quanto riguarda le quantità a causa della differenza delle condizioni di fornitura. Credo che le grandi imprese russe abbiano già problemi di concorrenza con l’Ucraina in Kazakistan.

Tre-quattro anni fa abbiamo avuto un fatto simile con l’Azerbaigian. I mobili finiti dall’Azerbaigian arrivavano da noi a prezzi piu’ bassi che il truciolare dalla Russia o dalla Polonia. E’ una situazione assurda poiché i mobili finiti non possono costare meno del materiale di cui sono prodotti. In nome dell’Associazione abbiamo fatto le dovute analisi, abbiamo presentato i risultati agli organi doganali e questa realta’ scandalosa e’ cessata. Oggi questa azienda ha costruito la fabbrica per la produzione di mobili in Ucraina e vediamo di nuovo una situazione simile. Non al livello del passato, ma i principi di lavoro rimangono gli stessi.

Nella nostra azienda funzionano sia le attivita’ commerciali che di produzione. Ci occupiamo attivamente delle importazioni del truciolare, di componenti e accessori per la produzione di mobili e produciamo i pannelli High Gloss. Facciamo parte di quei pochi produttori che esportano i propri prodotti fuori Kazakistan.

Dal punto di vista dell’esportatore posso far notare il grande profitto che ci porta l’Unione doganale. Il mercato di sbocco si sta allargando, sentiamo un grande interesse verso i nostri prodotti da parte di produttori di mobili bielorussi e russi. I lati negativi appaiono invece quando cominciamo a parlare della sicurezza del produttore nazionale. A causa dell’apertura delle frontiere e’ aumentato il volume di forniture di mobili finiti dalla Russia, dalla Bilorussia e dall’Ucraina. Noi come produttori abbiamo bisogno di controllare in modo piu’ severo la qualita’ dei prodotti e di porre l’accento sull’efficienza della produzione per essere competitivi e richiesti.

In questa fase una certa difficoltà per noi e’ rappresentata dalla collaborazione con le aziende straniere, comprese quelle russe.

La maggior parte non risulta preparata alla collaborazione per il recupero dell’IVA. Come preparare e far passare regolarmente la documentazione negli organi fiscali.

Quando lavori da molto tempo e tutto facile, mentre per i chi inizia ad occuparsi delle operazioni di import-export il flusso di documenti e’ difficile. Mi pare che le ditte

kazake siano piu’ preparate in questo senso.

Ci tocca spesso di occuparci della formazione di clienti nel campo della preparazione della documentazione regolare. Non e’ un fatto molto positivo perche’ ci costringe a collaborare solo con grandi distributori e produttori che hanno gia’ esperienza di lavoro sul mercato internazionale. Ed e’ uno dei motivi per i quali abbiamo deciso di aprire la nostra filiale a Mosca. In generale credo che il clima per l’organizzazione e la realizzazione del business in Kazakistan in questo momento e’ molto piu’ favorevole che in Russia.

Il Kazakistan ha grande bisogno delle materie prime per la produzione di mobili.

Stiamo gia’ guardando verso i produttori del truciolare bielorussi ed ucraini, cerchiamo di essere al corrente di ciò che sta succedendo sul mercato. Sappiamo che in precedenza e’ stata esaminata la possibilità di organizzare la produzione del truciolare in Kazakistan, Però, a vedere i risultati, le ricerche di mercato eseguite non sono state molto soddisfacenti perchè per il momento nessun progetto e’ stato realizzato. Mancano le materie prime locali per la produzione del truciolare. Evidentemente gli specialisti hanno fatto i calcoli e hanno capito che non sara’ vantaggioso lavorare con le materie prime importate e per ora hanno deciso di non impegnarsi in un progetto serio limitandosi delle importazione del truciolare nel paese. Credo che la questione sara’ risolta grazie alle aziende russe vicine al confine.

Se una ditta in Kazakistan lavora in modo “bianco”, trasparente, non avrà nessun problema.

Grazie all’Unione doganale con la Russia e con la Bielorussia dal 2012 l’IVA in Kazakistan si e’ ridotta al 12%, da record. Se l’avete pagato in tempo potete essere sicuri che la vostra merce arriverà al cliente nei tempi prestabiliti.

Non abbiamo mai sentito pressione da parte della dogana proprio perche’ abbiamo sempre lavorato e continuiamo a lavorare onestamente.

A partire dal 2012 le procedure complicate di sdoganamento per i prodotti russi e bielorussi in Kazakhstan non ci sono più, perciò portiamo la merce al nostro magazzino subito e dopo la mandiamo ai clienti. Paghiamo L’IVA entro 20 giorni. La procedura e’ rimasta come prima per i mobili ucraini e italiani. Presentiamo la dichiarazione alle autorità doganali dove applicano l’IVA: e’ pari al 12% per i prodotti dall’Ucraina; per i prodotti italiani paghiamo oltre l’IVA il dazio pari al 15%.

I certificati per la merce sono stati sempre necessari, da questo punto di vista non è cambiato niente. E’ rafforzato molto il controllo del costo della merce. Adesso la

dogana utilizza il prezzo medio del mercato per un determinato prodotto, approvato dalla propria documentazione. Possono generarsi dei problemi se questo prezzo costituisce, per esempio, 6000 KZT per una sedia mentre io dichiaro il costo pari a 5000 KZT. In questo caso presentiamo il certificato che attesta che siamo i rivenditori autorizzati di un produttore in Kazakistan e che abbiamo tali condizioni.

Inoltre i fornitori ci danno i documenti di accompagnamento omologati da dieci timbri che provano che i prezzi sono reali. Richiede molto tempo, ma il problema viene risolto.

Dal 2009 il costo dei servizi di trasporto è aumentato di circa 1,5 volte. Prima costava 3500-4000 dollari per la spedizione della merce con eurocamion, oggi paghiamo circa 6000 dollari. All’inizio abbiamo lavorato con le societa’ di spedizione ucraine, che avevano prezzi piu’ economici, dopo abbiamo dovuto passare agli spedizionieri kazaki. Le ditte kazake fissano prezzi esagerati per i loro servizi perche’ nella maggior parte dei casi gli ucraini bloccano la strada qui da noi e loro violano i loro obblighi contrattuali.

LARISA SHEVCHENKO DIRETTORE DELL’AZIENDA FREESTYLE

Specializzazione: produzione di pannelli High Gloss, di facciate, lavorazione del vetro, commercio di componenti permobili, produzione di armadi modulari.

L’azienda è stata fondata nel 2000.

IRINA SHAYMAGAMBETOVA DIRETTORE DELLA SOCIETA’ LOGISTIC SYSTEM.

Specializzazione: forniture di mobili da ufficio.

La società è stata fondata nel 2002.

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KAZAKISTAN ОБЗОР РЕГИОНА

KAZAKHSTAN

DONATAS NAVITSKAS DIRETTORE COMMERCIALE DELLA DITTA DOMUS A.

Specializzazione: forniture di materiali di rivestimento esclusivi e di accessori per la casa da più di 100 produttori europei.

La societa’ è stata fondata nel 2003.

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L’economia del Kazakistan non è un’economia di mercato ma del petrolio.

Non ci sono criteri adeguati di valutazione del mercato, come non c’e’ una classe media di popolazione. Ci sono pochi acquirenti con reddito medio. Non c’è un’industria che creerebbe queste persone. Tutti i prodotti sono o a prezzo troppo basso o molto costosi.

Se sono cari - sono i mobili italiani perche’ sono stati promossi bene nel Kazakistan. I mobili tedeschi hanno avuto un’immagine di mobili di alta qualita’ ma con difficolta’ nel design. Quindi, piuttosto l’Italia. Le persone con reddito basso, probabilmente, comprano mobili turchi o bielorussi.

Domus A lavora con i mobili italiani per le persone che hanno redditi alti, che comprano “Mercedes”, “Bentley” e “Maybach”.

Realizziamo progetti di alto livello non solo nel Kazakistan ma anche in altri paesi, ovunque sia il nostro cliente.

Credo che l’Unione doganale vada bene per le imprese russe e bielorusse che lavorano con il Kazakistan. E’ rimasto tutto come prima per i prodotti italiani, tedeschi, francesi o altri prodotti europei. Non avrete problemi se fate tutto regolarmente. In Kazakistan si preferisce

lavorare in regola: andra’ tutto bene.

Il cambiamento principale che ci ha toccati quando e’ nata l’Unione doganale è il “reset” delle banche dati doganali, dopo il quale tutte le merci importate dall’Europa in Kazakistan, sono state valutate con nuovi metodi. E’ stato introdotto il costo medio ponderato analogo ai valori russi.

Credo che ciò che sta succedendo qui e’ accaduto in Lituania 15 anni fa. Passeranno forse cinque, forse dieci anni prima che lo stato iniziera’ a sviluppare altri settori. Ad esempio, comincerà a far crescere più grano, aprire fattorie. Allora andrà tutto bene. Oltre al petrolio ed ai diamanti bisogna far crescere anche altri settori. Come da tutte le parti. In Bielorussia fanno raccoglitrici e trattori, qui non li fanno. Che cosa fanno qui? Non lo so. Latte? Ma il latte e’ finora poco, grande quantita’ di latte viene importata dalla Russia. Il turismo non esiste. Che piccolezze...! Quando tutto si rimetterà al suo posto, e questo succedera’ entro il 2030 (come promettono), la popolazione vivra’ qui come vivono gli europei oggi. E il petrlio sara’ sufficiente per molto tempo, credo che piuttosto l’acqua diventera’ più costosa del petrolio.

I

CITAZIONI KAZAKISTAN

“ l mercato è aperto ma specifico.

Entrate, lavorate. Tuttavia, qui ci sono pochissime persone in generale e ancora meno persone competenti.

Ogni azienda può operare in Kazakistan se porterà il proprio direttore, una parte dell’amministrazione e il personale dedicato alla produzione. E’ semplicemente impossibile trovare qui un bravo professionista specializzato, la sua formazione costa molto ed e’ molto lunga. Se comunque ci impegneremo nella formazione, il collaboratore capira’ presto che il suo livello diventa piu’ alto di quello dei concorrenti, “saltera’ fuori” e comincera’ la propria attivita’ commerciale. La soglia dell’ingresso nel business e’ molto bassa.”

M

“ olte aziende costruiscono all’estero i centri commerciali investendo addirittura nella politica sociale dello stato. Ciò significa che il dirigente partecipa alla vita del suo paese. Non posso fare neache un esempio di un nostro imprenditore che abbia fatto una cosa simile. Certo, si costruisce qualcosa, si fa qualcosa. Ma lui chi e’?

Tutto e’ reso cosi’ segreto che non conosciamo i nostri protagonisti.

Siamo chiusi, ed e’ questa la nostra mentalità orientale, e’ cosi’ il nostro paese.”

A

“ giudicare dalla fiera, quest’anno si sono attivate la Russia e la Bielorussia. In passato interi padiglioni espositivi sono stati occupati da polacchi, turchi, tedeschi. Forse hanno inquadrato la mappa del Kazakistan e hanno pensato: “Oh, com’e’ grande il paese!

Andiamoci!” Arrivano ma non trovano la gente. Beh, va bene, se da tutte le ditte che arrivano qui ne rimangono sul mercato 1-2 %.”

C

“ i sono i soldi in Kazakistan. I tassi dichiarati dalle banche per l’ipoteca sono pari circa al 6,5%, quelli reali si avvicinano al 9,014,0%. Ma questo non è il fattore principale determinante; i soldi nelle banche sono piuttosto per “gli estranei”. Nel Kazakistan sono forti le relazioni familiari. La gente è più amichevole rispetto ad altri paesi del resto del territorio post-sovietico: e’ sempre possibile farsi prestare i soldi dai suoi”

N

“ on ci sono molte persone in Kazakistan in grado di assumersi dei rischi. Gli uomini d’affari, guadagnando i soldi, li investono non nello sviluppo delle’attivita’ commerciale ma nel proprio benessere materiale. Forse ci sono alcuni direttori unici lungimiranti ma io non li conosco. Nel mio giro di contatti non ce ne sono. Aprite qualsiasi nostra rivista, leggete di qualche imprenditore. E’ come minimo il figlio di un funzionario a cui il papa ha dato i soldi e lui si è dichiarato imprenditore.

Ma scusatemi, per me non è l’autorità “.

27

KAZAKISTAN ОБЗОР РЕГИОНА

КАЛИНИНГРАД

L’ECONOMIA

DEL KAZAKISTAN

Il Fondo Monetario Internazionale prevede un rallentamento della crescita dell’economia del Kazakistan, che dipende dalle esportazioni del petrolio e dei metalli, nei prossimi due anni pari al 6% dopo il 7,5% nel 2011.

La più grande economia dell’Asia Centrale è cresciuta per un decennio mediamente dell’8% all’anno grazie ai prezzi alti delle materie prime esportate all’afflusso del denaro mutuabile a basso tasso d’interesse (cheap money) nel sistema bancario, ma e’ rallentata bruscamente negli anni di crisi 2007-2009. Il presidente immortale Nursultan Nazarbayev ha avvertito i connazionali che esiste un pericolo di un altra fase della crisi economica nel caso in cui ci sia il rallentamento della domanda mondiale delle materie prime.

Attualmente i prezzi mondiali del petrolio, il principale prodotto di esportazione del Kazakistan, si mantengono al livello alto stabile, e le autorità kazake prevedono che entro il 2015 l’inflazione rimarrà nel range del 6-8%. Nel 2011 l’inflazione in Kazakistan è scesa fino al 7,4% in confronto col 7,8% dell’anno precedente.

“Ci aspettiamo che l’inflazione sarà tra 6-7 per cento nei prossimi anni. Ciò significa che aumentera’ leggermente rispetto al record attuale basso pari al 4,5 per cento”, - ha detto il capo della rappresentanza del FMI nei Paesi del Medio Oriente e dell’Asia Centrale, Ana Lucia Coronel.

Il FMI non aspetta l’aumento del volume dell’estrazione

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del petrolio nel paese finche’ non sara’ avviata l’estrazione industriale del petrolio nel giacimento gigantesco di Kashagan di cui la partenza e’ attesa dalle autorità statale entro e non oltre la metà del 2013. Il capo dell’Agenzia delle Statistiche del Kazakistan Alikhan Smailov ha comunicato alla breve conferenza stampa che la crescita economica del Kazakistan nel periodo gennaio-agosto 2012 è stata pari al 5,6%. “Secondo la stima da previsione, il PIL aumentera’ del 5,6% nel periodo gennaio-agosto”, - ha detto Smailov.

Ha spiegato che “si verifica un certo rallentamento dei tempi di crescita dell’industria, ma nello stesso tempo si registra l’aumento dei tempi nell’ediliza, nell’agricoltura l’indice è leggermente aumentato grazie al fatto che in agosto la raccolta è stata terminata prima rispetto all’anno scorso.”

L’indicatore economico a breve termine, secondo i dati di Smailov, nel periodo gennaio-agosto è stato pari al 103,5%.

Dalle sue parole, l’indice dei prezzi al consumo nel mese di agosto 2012 rispetto al dicembre del 2011 è stato par a 103,2%. “I prezzi per i prodotti alimentari si sono aumentati del 2,8%, non alimentari - del 2%, dei servizi a pagamento del 5.2”, - ha notato Smailov. Ha detto anchde che “I prezzi delle imprese produttrici di prodotti industriali sono diminuiti del 1,8% nel mese di agosto 2012 rispetto al dicembre 2011”.

Ricordiamo che il Governo e la Banca nazionale del Kazakistan hanno fatto a febbraio dell’anno corrente la dichiarazione congiunta in cui prevedevano la crescita reale del PIL della Repubblica al livello del 6-7% in base ai risultati del 2012. Secondo le stime del FMI, la crescita dell’economia sarà pari al 6%. L’Agenzia internazionale di classifiche “Fitch Ratings” prevede che l’economia del Kazakistan nel 2012 crescerà del 5% o di più.

KAZAKISTAN A CONDIZIONE DI ANONIMATO

Il materiale e’ stato fornito a condizione di anonimato da un direttore della rappresentanza della societа ucraina in Kazakistan.

C’è l’espressione “Business alla kazaka”. Il paese ha un grande potenziale, ma bisogna impegnarsi, è necessario coinvolgere esperti e spendere per questo tutta la vita, non solo i soldi, ma la propria vita. Siete pronti a mettere 10 anni della vostra vita per lo sviluppo dell’azienda?

Quanto costa questo periodo? Mezzomilione di dollari?

Siete sicuri che 10 anni della vostra vita valgono questi soldi?

Ci sono problemi nella cooperazione ucraino-kazaka da parte dell’Ucraina. Portiamo le merci in Kazakistan tramite gli spedizionieri ucraini. Come dappertutto, da parte ucraina esiste la corruzione. Il problema piu’ grande degli spedizionieri ucraini oggi e’ ottenere il permesso presso l’AsMAP dell’Ucraina (Associazione di trasportatori automobilistici internazionali) per poter attraversare la frontiera con il Kazakistan.

Come si manifesta? Due Ministeri dei Trasporti si scambiano la quota del passaggio dei trasporti, i kazaki all’andata e relativamente gli ucraini qui. Tali premessi vengono passati in modo bilaterale nel numero pari a 6500 all’anno. Ufficialmente il permesso cosa solo 20 dollari. Ma nel corso di ultimi 7 anni esiste un problema: annualmente, alla fine dell’anno, non possiamo portare la merce in Kazakistan con i trasporti ucraini. Forse l’AsMAp, forse il Ministero dei Trasporti trasferirà una parte dei permessi nelle riserve per i casi della guerra e delle calamità naturali. Sinceramente siamo ormai stufi di uscire da questa situazione. In un’alta stagione, verso la fine dell’anno, la quantità di prodotti che vengono esportati nel Kazakistan sta crescendo e proprio in questo periodo diventa estremamente difficile ottenere i permessi. L’anno scorso il loro costo non ufficiale e’

aumentato da 800 a 1000 dollari.

Questo e’ il problema della corruzione. L’Ucraina crea ostacoli artificiali perchè i funzionari possano ricevere redditi aggiuntivi illegali. Immaginate la differenza - da 20 a 800 - 1000 dollari - molto piu’ di 10 volte! E’ orribile cio’ che succede!

Negli ultimi tre mesi del 2011 abbiamo speso circa 60.000 dollari per la corruzione in Ucraina per far arrivare comunque la merce a destinazione, per non perdere il mercato di sbocco e i nostri clienti, per mantenere la faccia e l’immagine della nostra società. E 10 camion caricati sono rimasti lo stesso alla frontiera da novembre del 2011 a gennaio dell’anno corrente. Cosi’ e’ la pratica di oggi - la corruzione si mantiene indipendentemente dal fatto che noi adottiamo o meno soluzioni di marketing supermoderne, facciamo promozioni, svendite, formiamo i rappresentanti commerciali e i dipendenti. Gli ostacoli esistono lo stesso pure al livello dello Stato.

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RUSSIA 17 098 246 143 100 000 9 910 120 120 27 219

km² - territorio abitanti - popolazione USD - PIL pro-capite posto su un totale di 187 paesi esaminati per il suo indice di sviluppo umano posto su 183 paesi nella classifica sulla facilità di fare affari RUB - stipendio medio mensile (luglio 2012)

REGIONE DI KALININGRAD 15 100 946 800

km² - territorio abitanti - popolazione

La Russia si affaccia sul Oceano Pacifico e sul Oceano Glaciale Artico e anche sul Mar Baltico, Mar Nero, Mar d’Azov del Oceano Atlantico e sul Mar Caspio; possiede la piu’ lunga linea di costa (37 653 km).

E ‘suddivisa in 83 unità amministrative-territoriali di cui 46 sono zone regioni, 21 - repubbliche, 9 - territori, 2 - città federali, 4 - distretti autonomi e una - provincia autonoma.

La Russia confina con diciotto paesi (il numero più grande del mondo) di cui due sono parzialmente riconosciuti.

Occupa il primo posto nel mondo per il territorio e nono posto per il numeno di abitanti.

Particolarità dell’industria russa di mobili - e’ l’industria autonoma di alte tecnologie, nella quale i prezzi di prodotti sono notevolmente piu’ bassi in confronto con analoghi importati.

La concorrenza ai mobili russi e’ fatta dai mobili cinesi e americani, e dopo la creazione dell’Unione doganale anche i mobili di produzione bielorussa.

Nel 2001 il mercato russo di mobili è cresciuto del 22,9% in valore, secondo i dati di “RBC. Ricerche di mercato. “ Il volume di mercato totale è stato pari a circa 220 miliardi di Rubli. Il mercato di mobili è caratterizzato dai tempi di crescita stabili a livello del 20% all’anno e di più. Già nel 2010 il volume del mercato ha superato i livelli pre-crisi del 2008, e

a partire dal 2005 il suo volume è aumentato di quasi 3 volte.

I prezzi medi per i prodotti stanno anche aumentando seguendo il mercato, ma a tempi più lenti. L’aumento dei prezzi per un set di mobili imbottiti nel 2011 è stato pari a soli 4,8%, e a partire dal 2005 l’aumento di prezzi risulta pari a circa 100%.

Il 22 agosto 2012 la Russia è diventata il membro del WTO a pieno titolo.

Nel periodo gennaio-luglio 2012 in Russia sono stati messi in esercizio 25,2 milioni di metri quadrati di edifici residenziali, la cifra e’ piu’ alta dei dati per il periodo analogo dell’anno scorso (24,3 milionidi metri quadrati) del 3,9%. Lo mostrano i dati del Servizio federale statale di statistica della Federazione Russa (Rosstat).

Nel mese di luglio nel paese sono stati costrutiti 4,2 milioni di metri quadrati (15,5% in più rispetto a luglio 2011). In sette mesi le societa’ di tutte le forme di proprietà hanno costruito in Russia 295,4 mila appartamenti, di cui nel mese di luglio - 52,6 mila.

Il volume di lavori eseguiti nel settore “edilizia” in sette mesi è aumentato del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2011 ed è stato pari a 2,578 trilioni di Rubli.

Secondo i dati del Ministero dello sviluppo regionale della Federazione Russa, nell’anno scorso in Russia sono stati

Capitale - Мosca Presidente - Vladimir Putin

costruiti 62,3 mila metri quadrati di edifici residenziali (788 mila appartamenti). Il Ministero ha previsto che entro la fine dell’anno corrente questa cifra nel paese supererà 67 milioni di metri quadrati. Nel 2013 il volume delle abitazioni costruite dovrebbe raggiungere 71 milioni di metri quadrati, nel 201479 milioni di metri quadrati, e nel 2015 - 90 milioni.

A Mosca e nella Regione di Mosca, secondo l’agenzia “RBC. Ricerche di mercato”, sono venduti circa 40% di mobili russi. Tuttavia, il mercato del mobile delle grandi citta’ sta diventando pian piano saturo.

Mentre a Mosca si può parlare dello sviluppo della grande distribuzione e dei marchi famosi, nelle Regioni le vendite principali sono fatte da singoli negozi che vendono i prodotti nazionali.

Nelle Regioni tra l’altro vengono venduti per la maggior parte i mobili di fascia di prezzi bassa o medio-bassa. Il mercato di Mosca richiede pittosto i mobili di fascia alta di lusso.

L’operatore più grande della distribuzione di mobili al dettaglio sul mercato russo è l’IKEA, di cui la quota delle vendite di mobili e’ pari a circa 11%. La “Shatura” e l”8 marzo” occupano circa 5% del mercato ciascuno, “Maria” - 3%, MZ5 - 2,7%, “Stolplit” - 2,2%.

Il mercato del mobile russo può essere caratterizzato come il mercato debolmente consolidato: la quota di 9 leader corri-

sponde a meno di un terzo di tutti i mobili del mercato russo.

La Russia ha creato 25 zone economiche speciali che nel 2011 hano attirato 74 investitori con investimenti dichiarati pari a quasi 3 miliardi di dollari USA. Se parliamo di volumi di importi durante tutto il periodo dell’esistenza delle ZES, i numeri saranno qualche volta piu’ alti - 306 investitori e più di 12 miliardi di dollari USA di investimenti dichiarati. Tra gli investitori ci sono alcuni colossi multinazionali come: Yokohama, Isuzu, Itochu, Sojitz, Air Liquide, Bekaert, Rockwool, Novartis, Plastic Logic, NSN, Arkray ed alri.

Il Ministero dello Sviluppo Economico della Federazione Russa e’ convinto che la quantità di entrate fiscali da parte dei residenti delle zone economiche speciali nel budget degli anni 20132015 sara’ quasi raddoppiata. Secondo le previsioni, nel 2013 le ZES dovrebbero portare all’erario pubblico 8,4 milardi di Rubli, e nel 2015 - 16,7 miliardi di Rubli. Tra l’altro crescera’ il numero delle ZES: nel 2013 saranno 30, nel 2014 - 32 e nel 2015 - 34.

La Regione di Kaliningrad e’ una delle ZES più interessanti della Russia. Il cosiddetto centro russo dell’Europa si trova nella costa sud-orientale del Mar Baltico ed è completamente separato dal territorio principale della Russia dai confini terrestri degli stati stranieri e dalle acque marine internazionali.

REGIONE DI KALININGRAD ОБЗОР РЕГИОНА

КАЛИНИНГРАД

QUALCHE PAROLE SULLA RUSSIA

ANDREY NOVOSELOV DIRETTORE GENERALE DI “FIERA” ZAO, EKATERINBURG

Qual’e il punto di forza del mobiliere russo?

Credo che il punto di forza del popolo russo sia la creativitа. E non e la creativitа solo nel senso del design ma nel modo di fare gli affari. I tedeschi hanno: “Quadratisch.

Praktisch. Gut!”. Da noi piu essere non «Quadratisch» per niente e nemmeno «Praktisch», ma sempre «Very good».

Parlando a livello degli imprenditori russi, la parola del direttore al direttore, del titolare al titolare, vale qui piu di qualsiasi contratto. I principi morali ed etici nonostante che non siano dichiarati da nessuna parte, sono i fattori regolatori del mercato sui quali si puo contare davvero.

Come gli europei valutano il produttore russo?

I russi hanno un vantaggio molto importante – il parco tecnico uno dei migliori e piu giovani. Per un semplice motivo – e stato formato recentemente. Un altro aspetto e il fatto che non e talmente potente come da alcuni giganti europei.

Un’altra questione e il livello di qualifica dei dipendenti.

La situazione e diversa in questo senso. Mentre il settore di collaboratori tecnico-ingegneristici e stato alto da noi ancora dai tempi sovietici, la classe lavoratrice si trova molto indietro rispetto a quella europea, parzialmente a causa della mancanza della formazione di qualitа, parzialmente per via della mentalitа diversa.

All’Occidente il manager qualificato che non riesce a trovare il lavoro va a fare il cameriere. E normale. Da noi non si puo cadere piu basso dell’operaio tecnico.

Credo che la situazione cambierа da sola col passar di tempo. Non siamo ancora lo stato con l’economia di mercato 100% e non tutti i processi si sono formalizzati da noi.

La stessa situazione e stata in Europa 50-70 anni fa.

Un mobiliere russo ha qualche possibilitа di essere sentito all’estero?

Ci sono le aziende di mobili russe abbastanza grandi che stanno fornendo da decenni i proprti prodotti all’Occidente, ma normalmente questi prodotti non sono piщ sofisticati di uno sgabello. Penso che oggi per noi и piu attraente quella nicchia del settore di mobili che e orientata alla domanda locale. Prima di tutto si avvicina di piu ai soldi reali, in secondo luogo permette tuttora di guadagnare dei superprofitti. Un tedesco non pagherа mai il prezzo che il cliente russo, non viziato dalla scelta, и disposto a pagare per un prodotto russo.

Non credo che i mobili russi di alte tecnologie saranno richiesti in breve tempo fuori Russia. Forse con l’arrivo di nanotecnologie cominceremo ad esportare i nanotavoli, ma e poco probabile.

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Che cosa pensa dell’adesione della Russia al WTO?

Il WTO и il tema conduttore di molte interviste di ultimi anni e mezzo – due anni. Abbiamo messo troppo tempo per aderire al WTO, di conseguenza e nato un certo “scalpore”. Bene, siamo i membri del WTO da quasi tre mesi, e allora? Niente! Tutto e come prima, il settore e vivo. E grazie a Dio! Se invece il vento della crisi farа in Europa una soffiata piu forte, la situazione inciderа sul mercato russo molto piu velocemente. Possiamo parlare quanto ne vogliamo del’ “porto del petrolio tranquillo” della Russia, ma facciamo parte del sistema economico unico e non possiamo vivere separati dal resto del mondo. Con qualsiasi cambiamento della congiuntura l’indicatore dell’attivitа di investimenti si farа sentire.

Mi sembra che i cambiamenti che succederanno in seguito all’adesione della Russia al WTO non sono molto notevoli rispetto al probabile crollo di prezzi del petrolio a causa di qualche decisione del Govenro non sufficientemente ponderata. E l’ultimo fatto che puo diventare un pericolo globale per il mercato russo di mobili. E il WTO e solo una delle sfide che noi sopravvivremo, credo.

Quanto e interessante il mercato russo per un investitore occidentale?

E interessante e proprio oggi. La questione sta nel modo di uscire sul mercato. So che sono giа state fatte le trattative sull’acquisto di alcune aziende russe da parte di grandi gruppi occidentali.

Adesso ci sono aziende da comprare, il nostro mercato и il piu grande in Europa dal punto di vista del numero di abitanti e si svilupperа in futuro. Con qualsiasi governo la gente vivrа pian piano sempre meglio e meglio. Guardate i produttori del truciolato – tutti gli megamostri occidentali hanno giа i propri stabilimenti di produzione sul territorio della Russia. Sono qui, vuol dire che credono nell’industria del mobile della Russia.

Non so invece se costruiranno qui fabbriche nuove. La Russia, cosi com’e adesso, non si trova tra migliori posti per la produzione di qualsiasi cosa. Il mercato e interessante, ma la produzione non e ancora redditizia. Naturalmente producono, guadagnano, ma se mi avessero proposto di scegliere un paese per mettere la mia produzione – in Russia, in Cina o in Germania - avrei scelto forse la Germania.

C’e meno mal di testa lа, e tutto piu o meno prevedibile.

l’Italia, per esempio, sanno fare i mobili di qualitа e la quota delle esportazioni e molto importante per loro.

Il mercato di consumo russo e in sostanza autosufficiente. Ci sarа il periodo difficile. Per adesso non si sente la pressione forte da parte dell’import ma crescerа. Penso che non dobbiamo sognare di diventare i fornitori di mobili per tutto il mondo, non и la cosa nostra. Va bene se saremo i giganti del gas e del petrolio finche li abbiamo.

Andrey, la sua impresa compierа 15 anni quest’anno.

Quanto и cambiato il mercato in questo periodo?

Notevolmente. Oggi il mercato и tutto diverso. Se all’inizio guardando i mobili di produzione russa ci veniva da piangere, adesso le aziende russe partecipano al Salone del Mobile di Milano. E sono visti in questa fiera in maniera abbastanza naturale.

Non abbiamo una storia lunga. La maggior parte di produttori di mobili efficienti sono nati dopo la crisi del 1998.

Prima molti di loro importavano i mobili percio sanno come deve essere la qualitа vera. Quando e diventato impossibile vendere i mobili importati a causa del crollo del Rublo di 4-5 volte, hanno cominciato a produrre. E stato un grandissimo balzo dai tempi sovietici nei tempi della Russia contemporanea postindustriale ed e accaduto in soli 2-3 anni.

La fase successiva e stata la selezione del 2008. Prima della crisi nessuno pensava al prezzo di costo del prodotto, il mercato cresceva da solo. Dopo la crisi la concorrenza e diventata molto piu forte, nessuno rifiutava gli ordini come poteva succedere prima. Il mercato di mobili ha passato una bella selezione.

Noi abbiamo definito bene i nostri cinque clienti piu importanti. Allora, prima del 2012 sono stati “rinnovati” ogni anno: due in meno, due in piu. Negli ultimi anni la situazione e diventata stabile. Si stanno aumentando le esigenze dei cittadini russi, dei nostri colleghi e dei concorrenti. La merce importata di qualitа e sempre richiesta in Russia.

Uno dei fattori che spaventa gli investitori stranieri e la mancanza della “trasparenza” del mercato russo.

I leader del mercato di mobili e di accessori lavorano ufficialmente nel 99% dei casi. Non e possibile fare diversamente. Quando diventi grande capisci che hai da perdere.

Per quanto riguarda la corruzione. Mi sembra che il mercato di soldi da corruzione sia sceso in modo analogo.

Puo caratterizzare in quattro parole le prospettive dello sviluppo del mercato russo di mobili?

Abbiamo il mercato molto buono e ritengo che la strada principale del mobiliere nazionale sia l’orientamento al cliente locale, alle sue esigenze.

Per quanto riguarda le esportazioni di mobili russi – esiste la divisione del lavoro mondiale. In precedenza la Russia non e stata specializzata ne nella produzione di mobili, ne nella produzione di accessori. Mentre la Germania e

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REGIONE DI KALININGRAD ОБЗОР РЕГИОНА

KALININGRAD

Per compensare la situazione di enclave e per creare le condizioni per lo sviluppo stabile e dinamico della Regione di Kaliningrad, e’ stata creata nel 1991 La zona economica speciale “Ambra” (“Yantar”). Nel 1996 lo stato di ZES e' stato garantito dalla Legge federale № 13-FZ “Sulla zona economica speciale nella Regione di Kaliningrad”.

Il 10 gennaio 2006 questa legge e’ stata “aggiornata” con la Legge federale № 16-FZ “Sulla zona economica speciale nella Regione di Kaliningrad e sugli emendamenti di alcuni atti legislativi della Federazione Russa”. La nuova legge ha mantenuto

IGOR GERASIMCHUK DIRETTORE GENERALE DELLO STUDIO DI MOBILI “DEDALO”

Specializzazione: la produzione di mobili imbottiti per gli spazi pubblici e per gli uffici.

L’azienda è stata fondata nel 1993.

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alcune disposizioni della Legge federale № 13-FZ relative alle agevolazioni doganali per le imprese che avevano cominciato le attivita’ di commercio estero prima del 2006.

La Legge federale № 16-FZ e' entrata in vigore il 1 aprile 2006. E’ prevista la validita’ del periodo transitorio fino al 1 aprile 2016. E sene parla ultimamente proprio di questa data sempre piu’ spesso come del “problema di venti - sedici”. Alcune fonti promettono dopo il 2016 migliaie di posti disoccupati nella Regione di Kaliningrad, sostenendo che nessuno si preparava all’abolizione delle agevolazioni delle SEZ.

Attualmente dipendiamo molto da tre fattori: il WTO, l’abolizione delle preferenze della Zona Economica Speciale (ZES) in aprile del 2016 e del Campionato mondiale di calcio del 2018. Questi tre componenti principali determineranno il luogo della Regione nell’economia mondiale e russa e anche le prospettive per il suo sviluppo nei prossimi anni.

Il regime speciale della SEZ è stato la base per la nostra competitività dal 1996.

Tuttavia, negli ultimi anni non è stata costruita neanche una fabbrica per la produzione di materiali di legno per i mobli che darebbe l’impulso al produttore locale.

Sì, non ci sono materie prime, ma la Polonia per esempio prende sempe più materie dalla Bielorussia. Perché non lo possiamo fare noi? Ma, per qualche motivo, il turismo nella regione delle piogge è considerato più prioritario dell’industria del mobile.

Succede spesso che l’industria sopravvive indipendentemente dalla situazione di mercato. Per quanto riguarda noi, abbiamo l’esperienza in tutte le aree - ufficio, attrezzature e tecnologie. Abbiamo il vantaggio di avere l’esperienza praticamente in tutte le attivita’: dogana, impianti, tecnologie. Siamo sempre all’estero, respiriamo la cultura europea, abbiamo una mentalità diversa. Non di Mosca, non di San Pietroburgo. Siamo considerati la terza città come mentalità in Russia, siamo vicini al livello dell’Occidente. E con questo ci sentiamo a nostro aggio di lavorare sia con l’Occidente che con la Russia. Quindi le possibilità di sopravvivenza ci sono e assai buone.

A Kaliningrad non ci sono molte fabbriche con la produzione a catena. Ci sono piu’ saloni, “atelier” di mobili che lavorano in modo individuale. Il vantaggio maggiore di questo lavoro - sei sempre nel trend, crei dei prodotti unici. Offriamo un tocco

personalizzatto, la qualità migliore e il servizio. Kaliningrad è unica in questo senso, le nostre esperienze sono apprezzate.

Riceviamo proposte dalla Russia e dalla Bielorussia di creare nuove produzioni. In effetti, la Russia ad esempio e’ in ritardo rispetto all’esperienza mondiale di 3-4 anni.

Soprattutto nel campo di efficienza della struttura di produzione. Molti hanno finora dei gruppi enormi di progettisti-costruttori che stanno adattando i modelli di tre-cinque anni fa. Noi possiamo progettare e mettere in produzione qualsiasi modello in sei mesi.

Piu’ la resa efficiente da un metro quadrato da noi e’ una delle più alte in Russia.

Ci sono gli investimenti che vanno alla Regione, ma non sono molti. Non molto tempo fa e’ stata messa in funzione la fabbrica per la produzione delle bordature per i mobili. Ha cominciato a lavorare un dealer di un’azianda francese conosciuta del vetro. Non ci sono stabilimenti globali basate sulle materie prime, ma si stanno creando delle piccole fabbriche. Per il momento ci sono piu’ le prospettive per il futuro in Russia e in Bielorussia. Ma qui c’è la possibilita’ di stabilirsi, il tempo farà vedere che cosa ne uscira’ fuori.

Sappiamo da circa quindici anni che cosa sia l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) guardando l’esempio del proprio mercato del dettaglio. In generale, a mio parere, si fa perche’ il numero minore dei litri del petrolio possa essere cambiato con il numero piu’ grande di stivali invernali da donna. Per me è assolutamente ovvio che la gente che prendeva la decisione sull’adesione al WTO ha mandato in malora la Russia imprenditoriale, dicendo: “Ma non sono capaci di fare un tubo!” Ora il mondo del mobile russo sta vivendo gli ultimi anni felici, quando i prezzi non sono utilizzati nei calcoli. Ci costringeranno di analizzare l’efficienza, soprattutto nella produzione, di cambiare le persone con dei robot.

Sopravvivremo? Qualcuno sì, qualcuno no, e’ normale. Non posso dire che oggi le possibilità di quelli che hanno costruito i “mattoni” sono più alti di quelli che non li ha.

In teoria il mercato dovrebbe veder nascere alcune catene di di vendita al dettaglio di fascia media e di “low cost” di livello nazionale. Il WTO ci insegnera’ a lavorare. Nonostante le specifiche generali della Russia.

Inoltre il WTO farà una cosa molto importante - costringera’ i funzionari “seduti sulla rendita” di moderare l’appetito o di cominciare a fornire i servizi civili in cambio alla loro rendita. IL WTO sicuramente equilibrera’ la situazione. Un’altra cosa è che molte aziende non arriveranno a quel momento.

Appena hanno avvisato che alle agevolazini delle ZES rimangono 19 anni di vita ho detto semplicemente: “Ho capito!”. E ho cominciato a realizzare il progetto “Manini Mobili”. In effetti, l’idea di lavorare con il legno massicio era nata nel 2009, quando ero in missione di lavoro in Italia. Ho visitato alcune fabbriche di verniciatura, di lavorazione legno, i produttori di mobili. Prima avevo una piccola produzione di componenti in legno per i mobili per la “Mann-group”. Piccole macchine che avevamo comprato per circa due centinaia di Euro. Percio’ era nato l’idea: perche’ non fare i mobili di legno? Abbiamo gia’ avuto la produzione affine che poteva fabbricare le facciate, i profili, fresare. Tra l’altro c’era l’assemblaggio. Molti problemi quindi potevano essere risolti.

Subito dopo la missione sono arriviato, seguendo il consiglio degli italiani, in una societa’ commerciale dove ho comprato tre macchine serie pagando piu’ di mezzomilione di Euro. In Europa c’e’ la crisi, gli impianti giacevano nei magazzini e mi hanno fatto lo sconto abbastanza buono.

Alcune aziende di Kaliningrad hanno cominciato ad incrementare le quantita’ di prodotti, come ad esempio “Lazurit” e “Interdesign”; noi invece ci siamo impegnati

seriamente della trasformazione. Non e’ molto difficile aumentare il volume di produzione. La domanda - basandosi su che cosa? Noi ci stiamo preparando. Non possiamo dire che siamo 100% pronti per i cambiamenti perche’ la logistica non e’ ancora strutturata. Avevamo la rete di distribuzione e la base dei propri magazzini per tutta la Russia poco sviluppata, la dobbiamo sviluppare nel tempo che rimane.

Dal punto di vista della produzione, e’ costruita del 85% dal desiderato. Dal punto di vista delle vendite, non sono costruite per la stessa percentuale. Ma con le vendite e’ piu’ semplice. Durante gli ultimi anni io come proprietario sono stato coinvolto dalla produzione, soprattutto negli ultimi due anni (a “Manini”). Fra poco metteremo tutto in funzione e mi occupero delle vendite.

MIKHAIL MAYSTER DIL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DEI PRODUTTORI DI MOBILI DI KALININGRAD

VADIM MANNOV DIRETTORE DEL «MANN-GROUP», MANINI MOBILI

Specializzazione: produzione di mobili per camere da letto, per anticamere, per camere per bambini, di mobili per alberghi.

L’azienda è stata fondata nel 1995.

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REGIONE DI KALININGRAD ОБЗОР РЕГИОНА

KALININGRAD

BORIS KATALYMOV DIRETTORE DELLA FABBRICA DI MOBILI “ROSSIBBALT.”

Specializzazione: produzione di mobili da cucina, mobili componibili.

La società è stata fondata nel 1996.

EVGENIY VISHNEVSKIY DIRETTORE DI “AKVELLA” OOO

Specializzazione : fabbricazione di mobili da bagno, di facciate da cucina verniciate.

L’azienda è stata fondata nel 1997.

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Per noi il mercato di sbocco principale e’ la Russia. Lo stato di enclave della Regione di Kaliningrad ha le proprie particolarita’. Inaccessibilita’ e alto costo di logistica sono gli ostacoli principali nella Regione. Inoltre, nella maggior parte dei casi è legata esclusivamnete agli spedizionieri locali . Non tutti gli spedizionieri riescono ad entrare nella nostra zona, ma solo quelli che hanno il diritto di portare i carichi piombati. Non si puo’ attraversare nessuna frontiera senza tale permesso.

I costi fissati di lavori sono quindi troppo alti. Se vediamo il costo di una spedizione per 1200 kilometri per la Russia e lo stesso da Kaliningrad, nel nostro caso il costo sara’ il doppio. E

Sottolineo che non possiamo vendere all’Occidente ai prezzi piu’ alti di quelli europei. Dopo il 2016 divenetra’ molto piu’ problematico spedire la merce in Russia, bisognera’ sdoganare i componenti, poi molte aziende saranno costrette di lavorare con l’IVA compresa. La nostra societa’ sta gia’ lavorando con l’IVA, quindi noi non abbiamo da preoccuparsi. Siamo gli unici chi oggi ha lo stato del residente della zona economica speciale. Dopo aver investito un importo dovuto per la legge, abbiamo costruito nuove officine, abbiamo messo nuovi impianti, percio’ avremo le condizioni agevolate per altri 12 anni dal momento della fine dell’investimento. E se parlare di tutto il mercato di Kaliningrad, temo che molte aziende “cascheranno a terra”.

Non capisco che cosa potrebbe salvare i produttori locali. Ritengo che molte di loro porteranno la produzione in Russia oppure semplicemente si trasferiranno. Perche’ pagare piu’ tasse?

Lo stato ha spinto in questo modo la gente a pensare di portare via il proprio business in altre regioni: pagheranno le tasse non qui ma in Lituania o in Polonia. Nel caso peggiore andranno nella Regione di Mosca e metteranno

poi non tutti andranno in Siberia, altro che a Vladivostok - 11.000 kilometri!

Le autorità non reagiscono al problema annuale di container in nessun modo. Gli operatori sono sempre di piu’ mentre il trasporto vuoto non esisteva e non esiste. A parte questo, quando lo prendi risulta tutto “bucato”. Bisogna schiumalro da soli, saldare per poter trasportare i mobili fino al cliente senza diffetti.

Con tutte le agevolazioni della regione spendiamo parecchi soldi, tempo e nervi per portare fuori la merce prodotta. Non puoi spiegare al cliente perche’ non riesci a consegnarla per due settimane.

la’ le proprie fabbriche. Il capitale e’ internazionale. Non per niente e’ stata aperta la Cina e dopo l’India. Il grande capitale non ha frontiere, va li’ dove e’ piu’ semplice. I produttori di mobili di Kaliningrad sono costretti di cercare in qualche modo le strade di vendere i loro prodotti all’Occidente.

Nel settore del mobile di Kaliningrad sono avvenute molte cose positive, ma ci sono certe cose che non abbiamo fatto in tempo di realizzare. Non va bene che non abbiamo creato il retail. Ognuno aveva qualche cliente - qualcuno di più, qualcuno di meno. Le vendite andavano bene ma dal punto di vista economico non siamo stati noi a guadagnare, ma hanno guadagnano su di noi.

Ora la situazione sta cambiando e stiamo discutendo che forse ci conviene prendere la strada di creare i propri centri logistici di distribuzione. Cominciare da sei-otto citta’ da milioni d’abitanti e poi partendo da loro creare un sistema di distribuzione per tutta la Russia. Probabilmente questo progetto sara’ realizzato con il supporto dello stato, forse arrivera’ un investitore privato che vorra’ avere un buon business - punti di distribuzione per la Russia. Abbiamo in mano la merce ottima e molto competitiva, per il successo della quale basta strutturare

correttemente il sistema di consegna al consumatore.

Per quanto riguarda il pericolo che arriveranno i concorrenti europei - si, esiste questo problema. Soprattutto tenendo presente che gli italiani stanno vivendo adesso molte difficolta’ e fanno un dumping pazzesco. Ma se proma loro ci guardavano come filgi, adesso ci vedono con piu’ serieta’. Noi capiamo meglio il cliente russo, sono gli stessi gruppi di designer che lavorano per noi e che formano tutto: dalle tecnologie all’immagine del prodotto finito.

Va bene, “non avevamo nonni che facevano i mobili”, come ha detto Vadim Mannov in una delle sue interviste, ma impariamo velocemente.

Non c’è mai stata a Kaliningrd l’industria del mobile, a parte due fabbriche sovietiche indigenti. Guardate oggi quanti mobileiri sono cresciuti! Grazie a Dio! Mi incoraggia che stanno gia’ nascendo le dinastie.

La nostra azienda ha passato la crisi del 2008 senza gravi perdite grazie alla politica di sviluppo ben studiata. Abbiamo capito tempestivamente che il numero di grandi dealer e le quantita’ di loro acquisti devono essere limitati per protegggere il business.

Non si puo’ mettere tutte le uova nello stesso paniere. Molte ditte hanno fatto questo errore perche’ un forte calo delle quantita’ di acquisti da parte dei partner chiave si rifletteva subito sul fatturato della ditta. Attualmente nessuno dei nostri dealer ha la quota piu’ alta del 15% dal volume delle vendite. Creando i magazzini e sviluppando le vindite al piccolo ingrosso ci siamo protetti da crisi simili o da altri fenomeni spiacevoli.

Se parliamo degli aspetti specifici della Regione di Kaliningrad, non è un segreto che da noi costa quasi tutto di piu’: le risorse, le materie prime, la consegna.

Un’altra caratteristica importante della Regione di Kaliningrad e’ la dogana. Se fai passare due volte la merce attraverso la dogana, vuol dire che servono le persone che sene occuperanno. Servono i soldi per l’espletamento delle formalita’ doganali e per pagare gli stipendi.

E un altro aspetto e’ la piena “trasparenza” della società. Abbiamo dappertutto le spese ufficiali, semplicemente

non possimo lavorare secondo qualche schema “mezzolegale”. Perche’ dobbiamo presentare rapporto per ogni chiodo, vite, bullone che vengono usati nella produzione di mobili - dove li abbiamo presi e dove li abbiamo utilizzati. Tra l’altro la certificazione prende molto tempo e impegno. Oggi l’ufficio di certificazioni nella nostra societa’ consiste di quattro persone. E sono solo le persone che preparano la documentazione per la Russia. Mentre in Russia non ci pensano nemmeno.

ALEXANDER MUSEVICH DIRETTORE GENERALE DI “NIMAX” OOO

Specializzazione: produzione di mobili imbottiti per spazi pubblici e per uffici, forniture contract.

L’azienda è stata fondata nel 1993.

ALEXANDR MALTSEV DIRETTORE COMMERCIALE DI INTERDESIGN

Specializzazione: mobili componibili per camere da letto, salotti, anticamere.

L’azienda è stata fondata nel 1997.

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REGIONE DI KALININGRAD ОБЗОР РЕГИОНА

КАЛИНИНГРАД

TRASPARENTI

PER FORZA

Mikhail, Lei conosce di persona gli aspetti specifici del lavoro dei produttori di mobili a Kaliningrad. Ci faccia sapere quali sono i problemi con i quali gli imprenditori del settore si rivolgono a Lei?

MIKHAIL KISELEV STUDIO LEGALE «KISELEV E COMMERCIAMTI»

Grazie del discorso esauriente. Probabilmente non abbiamo toccato qualche argomento interessante?

Sì. L’argomento più importante: bisogna sapere non solo entrare nel business, ma sapere anche uscirne.

Si pone la domanda: che cosa fare tra 3-5 anni, dopo l’annullamento del regime della Zona economica specilale? 70 mila di dipendenti delle aziende della Regione di Kaliningrad usciranno dalle fabbriche e chiederanno: “Dove lavoreremo?”.

La cosa più importante per gli imprenditori sono gli utili ed è giustificato. Pensano meno dei problemi sociali accusandone indirettamente lo Stato, ma è sbagliato.

Bisogna pensare da adesso come lavorare nel 2016 e capire che non solo lo Stato è responsabile nei confronti dei lavoratori ma anche gli imprenditori stessi.

Si rivolgono più spesso per avere la consulenza sul modo di organizzazione del business. Per esempio, come mettere a punto il processo di produzione in modo corretto e legale. Intendo in primo luogo la programmazione del business-plan e della pratica fiscale. Posso dire, modestia a parte, che ho consultato su questo tema la maggior parte delle aziende del mobile di Kaliningrad che sono ormai stabili.

Mikhail, qual’è la Sua opinione, che cosa aspettano gli imprenditori della Regione dopo l’annullamento delle preferenze della Zona economica speciale nel 2016?

Non ho mai nascosto che ci sono due varianti della soluzione di questo problema, anzi - tre.

La proroga della Legge 16-FZ non è realizzabile prendendo in considerazione le regole del WTO e il fatto che il Governo della Russia ha già scelto il programma dello sviluppo della Regione che non è legata al regime della zona doganale libera. Quindi la prima soluzione sarebbe il passaggio alla fabbricazione di prodotti competitivi ai brand europei.

La seconda soluzione. La cosa importante per il business è guadgnare il denaro. È difficile farlo nelle condizioni dispari dal punto di vista della logistica. Esiste quindi una probabilità di trasferimento delle produzioni della Regione di Kaliningrad nel territorio “principale” della Russia.

E la terza soluzione, la variante per le aziende che non hanno fretta di pensare che cosa succederà dopo la cessazione della Legge “Sulle zone economiche speciali”. Per quelle che oggi non sono pronte di far uscire sul mercato i prodotti nuovi competitivi. Parlo della conglomerazione, cioè dell’aggregazione.

Da quanto capisco, le aziende potranno essere competitive con il territorio “principale” della Russia solo se saranno unite. Sono convinto che sarà proprio così. Per via della stagionalità del lavoro delle aziende di mobili, potranno campare per un periodo di transizione e potranno svilupparsi in seguito solo in questo modo. È probabile che alcune società trasferiranno le loro produzioni in Europa?

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Ma ha bisogno di noi? Esiste una buona esperienza della produzione di mobili con i brand stranieri. Non di più. Anche i nostri imprenditori registrano i marchi commerciali utilizzando parole e nomi italiani. Grazie al nome italiano esporteranno più facilmente i loro prodotti in Europa.

Quale dei paesi limitrofi ha il sistema di tassazione più accettabile per fare il business?

Avete paragonato?

È il nostro, indubbiamente. Se intende la Lituania, la Lettonia e la Germania sicuramente da noi è meglio. Qui è possibile quadagnare e arricchirsi. È ancora possibile (ride- Aut.).

Quindi nonostante tutto ha senso investire nella Regione di Kaliningrad?

Penso che abbia senso. Bisogna rendersi conto però di quali investimenti stiamo parlando. I residenti della Zona economica speciale non godono agevolazioni per l’importazione della merce sul territorio della Regione, importano e sdoganano tutto completamente. Ma hanno agevolazioni importanti relative all’imposta sui profitti che portanno usare pure dopo il 2016. È possibile entrare qui oggi in qualita’ di residente?

Benvenuti. Investite 150 milioni di rubli entro tre anni, dimostrate che avete usato i soldi come si deve e godete le agevolazioni.

Oggi i residenti arrivano qui con l’IVA “d’entrata” per poter compensare dopo le spese dell’IVA “all’uscita”. Credo che sia abbastanza vantaggioso, gli investimenti buoni per la partenza. Con questo sistema in tre anni si può partire così bene, da superare le aziende che fanno il loro business qui da molto tempo.

Capisce che è difficile salire nelle condizioni uguali, ma sei hai agevolazioni sul profitto è una cosa stupenda.

Ci sono poi le aziende che investono nella regione tramite l’organizzazione delle produzioni senza diventare residenti.

Acquistano le imprese di Kaliningrad registrate prima del 1 aprile 2006 al costo di 300-350 mila rubli per avvalersi delle agevolazioni che da la Zona economica speciale conforme alla Legge 16-FZ. Ho toccato questo argomento perchè facciamo consulenze sulla vendita di tali imprese. Devo dire che la domanda è abbastanza alta: vengono acquistate due-tre imprese al mese stabilmente.

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