Muse. . . comin g soon 01 feb b il giorn raio ale de l muse o che
verrà
27 luglio 2013, il nuovo Museo delle Scienze di Trento
Il progetto
è un luogo aperto, dove la conoscenza
aggiunto. Il profilo dell’edificio gioca con
scientifico-tecnologica rappresenta lo
dei rimandi alle montagne circostanti, un
Il MUSE è un sogno che si realizza
strumento per studiare le relazioni tra
equilibrio tra vuoti e pieni che aggiunge
uomo e ambiente e allo stesso tempo
fascino e valore a tutto l’apparato
indirizzare le scelte future di sviluppo
espositivo. Realizzato secondo criteri
grazie a un importante investimento
sostenibile.
di ecocompatibilità, è un modello che
sulla cultura sostenuto dalla Provincia
La struttura architettonica firmata da
traccia una via da seguire per l’economia
autonoma di Trento.
Renzo Piano è uno straordinario valore
verde e il risparmio energetico.
Dal Museo Tridentino di Scienze Naturali al MUSE
il successo dei finanziamenti della
unitamente ad un sempre minore ruolo
Comunità europea nel settore della ricerca
delle esposizioni permanenti a favore delle
ambientale. Il nuovo ruolo del museo
iniziative temporanee, porta all’inevitabile
nel settore della ricerca viene presentato
affollamento di allestimenti, installazioni
nel 1997 con la mostra temporanea
e pubblico.
“Il Museo studia le Alpi”, in cui si afferma
Agli inizi degli anni Duemila si produce
la necessità di comunicare al pubblico in
conseguentemente una situazione di
modo innovativo e con lo sguardo sempre
sofferenza di spazio e di prospettiva.
concentrato sulla contemporaneità. Il
È Il tempo giusto per il progetto del MUSE,
museo non è più un’esposizione di reperti,
il Museo delle Scienze.
ma una struttura viva, aperta e dialogante,
Parte così uno “Studio di fattibilità per un
utile alla società per costruire un’idea
nuovo museo delle scienze in Trentino”,
e un progetto di futuro. Il buon lavoro
realizzato nel 2002-2003 dal museo su
porta anche ottimi risultati economici.
incarico del Servizio attività culturali
Ma gli spazi continuano ad essere limitati,
della Provincia autonoma di Trento e,
anche perché il Museo si apre alla rete
nel 2005, del successivo Piano culturale.
internazionale ospitando numerosi
All’elaborazione di questi documenti
studiosi.
partecipano più di cinquanta qualificati
Nel 2000 l’evento espositivo “Il Diluvio
esperti nazionali e internazionali e
universale” svela un cambiamento
numerosi cittadini, che contribuiscono
profondo nella concezione di museo,
attivamente alla definizione dei contenuti,
uno spazio vissuto 24 ore al giorno, che
dando voce ai loro desideri e aspettative
coinvolga, attraverso fasce orarie diverse,
in vari focus group e occasioni di dibattito
Nel 1992, la mostra “Dinosaurs, il mondo
scuole, famiglie, ricercatori. Questo
inerenti il progetto.
dei dinosauri” richiama un pubblico molto
modello, concepito sull’interazione e
Approvato dalla Giunta provinciale nel
numeroso, oltre cinquantamila presenze
la sperimentazione, sposa perfettamente
2006, il piano culturale si traduce in un
in soli due mesi di apertura che inducono
il pubblico delle scuole, grazie anche
progetto architettonico affidato alla firma
a pensare che il museo possa avere un
a un concreto programma educativo.
di Renzo Piano, che disegnerà l’edificio
suo pubblico e una sua specifica funzione
Il museo si amplia progressivamente
e assumerà la direzione artistica degli
di divulgazione scientifica, in grado di
inglobando le sezioni territoriali, realtà
allestimenti interni. La coerenza del
richiamare visitatori provenienti anche
legate alla sede di Trento ma ubicate
segno architettonico con i contenuti
al di fuori dei confini provinciali.
sul territorio, in luoghi di elevato interesse
museografici e dell’impianto progettuale
Gli anni ’90 confermano la tendenza
naturale e turistico: tra queste lo storico
dell’edificio con il principio che informa
del museo a produrre e ospitare mostre
Giardino Botanico Alpino delle Viote, la
gli allestimenti degli interni è l’esito della
interattive, sulla scia dei moderni science
limitrofa Terrazza delle Stelle, il Museo
sapiente regia unica condotta dalla
center.
delle Palafitte del Lago di Ledro, il Museo
squadra di progettisti guidata da Piano,
dell’Aeronautica Gianni Caproni, il Museo
che ha collaborato con lo staff del museo
Il “nuovo corso” raccoglie consensi e,
Geologico delle Dolomiti di Predazzo, la
in un costante dialogo creativo alla
parallelamente, una nuova generazione
Stazione Limnologica del Lago di Tovel.
realizzazione del nuovo polo culturale
di ricercatori comincia a raccogliere
Ma la crescente attività in spazi dislocati,
del Trentino.
3. Primo piano
Perché realizzare un nuovo museo delle scienze?
tradurre in un apparato museografico
non solo come realizzazione rilevante
innovativo tutto un insieme di fatti
per l’architettura contemporanea ma
e ragionamenti che intercettano la
anche per i contenuti, che andranno a
sensibilità del naturalista, per rispondere
toccare un ampio insieme di temi: dallo
alla preoccupazione di coloro che
studio dell’antico formarsi del Pianeta
pensano al futuro del Pianeta Terra, e
Terra alle tecnologie del futuro capaci
per dare elementi di giudizio al cittadino
di promuovere società ed economie
contemporaneo che si interroga sui limiti
sostenibili, dalla diversità biologica
dello sviluppo e sull’uso attento e positivo
delle Alpi ai temi ambientali planetari.
delle conoscenze scientifiche e delle
Un museo con un ruolo importante nel
applicazioni tecnologiche. Il visitatore
sostenere il dialogo con la conoscenza
ultimi venti anni dal Museo Tridentino
è invitato così a partecipare a questo
da parte di cittadini e visitatori del
di Scienze Naturali, operando nella
processo di costruzione di un sapere
sede storica ubicata nel centro città,
condiviso, per un benessere culturale
la Provincia Autonoma di Trento si è
fondato su un’educazione globale.
quindi impegnata nel progetto di un
Questo insieme di intenti, che a prima
nuovo museo scientifico che, oltre ad
vista potrebbero sembrare delle
essere caratterizzato da nuovi contenuti,
argomentazioni astratte o delle buone
potesse svolgere una funzione di
intenzioni, trova nel progetto del Muse
attrattore per i diversi pubblici e andasse
una declinazione capace di generare
a costituire una sorta di innovativo
curiosità, attenzione, fascinazione e
distretto museale assieme agli altri musei
gradevolezza.
Il MUSE nasce dalla progressiva comprensione della funzione che un buon museo scientifico può svolgere per la propria comunità di riferimento e di quanto possa fungere da attrattore per le visite e per il turismo. Sulla base delle buone pratiche sviluppate negli
trentini, tra i quali spiccano il Mart e il Castello del Buonconsiglio.
Il prestigioso edificio, pronto ad aprire le sue porte al pubblico, sarà attraente
Nasce così il MUSE, il nuovo museo
anche per le sue forme architettoniche.
su progetto architettonico di Renzo
Progettato dall’architetto Renzo Piano,
Piano che aprirà al pubblico sabato
il museo rappresenterà un elemento
27 luglio 2013. Un museo che intende
iconico per l’intera città di Trento
Trentino, un museo che focalizza la sua attenzione proprio sui temi del futuro dell’umanità. Nel MUSE la trama dei racconti e delle scoperte tra natura e scienza, passato e futuro troverà vita nella sperimentazione, nella scoperta, nel gioco: sarà una destinazione particolarmente adatta per le visite delle famiglie in tutte le stagioni dell’anno. Il MUSE punta dunque all’eccellenza e all’innovazione per l’edificio e per gli allestimenti, ma anche per quello che saprà comunicare ai visitatori.
4.
Soste fotovonibilità, gold loft, chltaico, geo , acque ilometro ztermia, 12.000 piovane, Lero, fonti r mq, energEED, void, Rinnovabili, bia, zero g enzo Pian ig o ravity, bamb, oo
Vision i
La Montagna di Renzo Piano L’idea architettonica nasce dalla ricerca
lavorano a supporto di un sistema di
di una giusta mediazione tra bisogno di
trigenerazione centralizzato per tutto
flessibilità e risposta, precisa e coerente
il quartiere. Il sistema degli impianti
nelle forme, ai contenuti scientifici del
per il funzionamento dell’edificio è
progetto culturale. Un museo in cui i
centralizzato e meccanizzato.
grandi temi del percorso espositivo
Il sistema energetico è accompagnato
sono riconoscibili anche nella forma e
da un’attenta ricerca progettuale sulle
nei volumi, mantenendo al tempo stesso
stratigrafie, sullo spessore e la tipologia
La struttura progettata e realizzata da
un’ampia flessibilità di allestimento
dei coibenti, sui serramenti e i sistemi
Renzo Piano è un fiore all’occhiello
degli spazi, tipica di un museo di nuova
di ombreggiatura, al fine di innalzare il
dell’architettura italiana. Il carattere più
generazione. L’edificio è costituito
più possibile le prestazioni energetiche
evidente dell’edificio è l’andamento delle
da una successione di spazi e di volumi,
dell’edificio. Un sofisticato sistema
coperture, che per certi versi simulano
di pieni e di vuoti, adagiati su un grande
di abrì soleil e di tende comandate da
le acclività dei versanti montani.
specchio d’acqua sul quale sembrano
sensori di temperatura e di irraggiamento
L’edificio museale. Un rapporto forte tra forma e contenuto
galleggiare, moltiplicando gli effetti e le
solare viene gestito in automatico per
L’edificio del museo si sviluppa in pianta
vibrazioni della luce e delle ombre. Il tutto
ridurre l’irraggiamento nelle ore estive
su una lunghezza massima (Est/Ovest)
è tenuto insieme, in alto, dalle grandi
e facilitarlo durante le giornate invernali.
di 130 m fuori terra e una larghezza
falde della copertura che ne assecondano
L’illuminazione e la ventilazione naturale,
massima (Nord/Sud) di 35 m.
le forme, diventando elemento di forte
in alcuni spazi, permettono la riduzione
L’edificio sviluppa le sue funzioni in
riconoscibilità.
dei consumi e la realizzazione di ambienti
due livelli interrati e cinque livelli fuori
più confortevoli. Il sistema impiantistico
terra (compreso il piano terra). Tutti i
Le tecniche costruttive perseguono la
fa inoltre uso di accorgimenti che
piani fuori terra, più il -1, accolgono sia
sostenibilità ambientale e il risparmio
aumentano le forme di risparmio
funzioni destinate al pubblico sia attività
energetico con un ampio e diversificato
energetico: ad esempio la cisterna per
amministrative, di servizio e di ricerca.
ricorso alle fonti rinnovabili e ai sistemi
il recupero delle acque meteoriche che
Il -2 è destinato essenzialmente
ad alta efficienza. Sono presenti pannelli
vengono utilizzate per i servizi igienici,
al parcheggio.
fotovoltaici e sonde geotermiche che
per l’irrigazione della serra, per alimentare
5.
Vision i
gli acquari e lo specchio d’acqua che circonda l’edificio. Complessivamente il risparmio di acqua d’acquedotto è di circa il 50%. Nella costruzione vengono privilegiati materiali di provenienza locale per limitare l’inquinamento dovuto al trasporto. Il criterio della sostenibilità e del minor impatto trova un’applicazione particolare e per certi versi curiosa nella scelta di utilizzare il bambù (di produzione italiana) come legno per la pavimentazione delle zone espositive. Il legno è un materiale costituito essenzialmente dalla CO2 sequestrata dall’atmosfera nel corso della vita della pianta. In termini di lotta al cambio climatico, l’azione delle piante è antagonista alla crescita della CO2 in atmosfera e quindi è antagonista alla crescita dei cosiddetti “gas serra”. A pari volumi di legno uscito da ciclo vitale corrisponde, grossomodo, una pari quantità di CO2 sequestrata. Tornando ai legni da costruzione o pavimentazione, il tempo necessario al bambù per raggiungere le dimensioni adatte per essere sezionato in listelli in forma di parquet è di circa 4 anni. Per un legno arboreo tradizionale di pari qualità di durezza, ad esempio il larice, ce ne vogliono almeno 40. Questo vuole dire che il bambù è un sequestratore super efficiente e il suo uso in edilizia o negli arredi di interni è vantaggioso in termini di capacità di contribuire a limitare il cambiamento climatico globale! Grazie alla collaborazione con il Distretto Tecnologico Trentino, il progetto dell’edificio è stato sottoposto alle procedure per il raggiungimento della certificazione LEED. Il livello di certificazione LEED ottenuto dal museo è il GOLD. Il sistema LEED (Leadership in Energy and Environmental Design),
Le motivazioni
Assieme al parco pubblico di 5 ettari il museo “abbraccia” anche fisicamente
sviluppato negli Stati Uniti nel 1998, raccoglie le linee guida per progettare e
Il MUSE nasce all’interno di un contesto
l’intero nuovo quartiere divenendo allo
costruire in modo sostenibile, riducendo
urbanistico e paesaggistico frutto di
stesso tempo importante magnete
il consumo energetico e di conseguenza
un’unica visione progettuale che ha
urbano per l’intera città. Questo
i costi di gestione e di mantenimento
l’ambizione di qualificarsi come una
abbraccio è sottolineato anche dal
degli edifici, nonché le emissioni nocive
rilevante riqualificazione urbana di queste
tema dell’acqua che, in forma di canale,
all’uomo e all’ambiente.
parte della città, verso il suo fiume.
attraversa da sud a nord l’intera area
La concezione urbanistica dell’intero
per poi duplicare, come riflesse in uno
Il progetto prevede infine la realizzazione
intervento si propone infatti di ricreare
specchio, le forme del museo. Questo
di un parcheggio per le biciclette, con
un vero e proprio frammento di città,
inoltre, sorgendo nella parte più a
spogliatoi e docce, e un numero limitato
con le sue articolazioni, le sue gerarchie
nord dell’area, ha anche il compito di
di posti auto per incentivare l’utilizzo di
e la sua complessità funzionale. Qui
gestire il rapporto con quella preziosa
trasporto pubblico da parte dei visitatori.
troveranno spazio funzioni commerciali,
preesistenza rappresentata dal Palazzo
Il museo, collocato nei pressi della
residenziali e di terziario, nonché quelle
delle Albere (sede del MART a Trento)
pista ciclabile, potrà essere raggiunto
di interesse pubblico delle quali il Muse
e il suo prato, offrendo una proficua e
agevolmente servendosi delle due ruote.
costituisce la maggiore espressione.
rispettosa interazione urbanistica.
MUSE perch 6. é?
La parola al direttore “Personalmente credo che realizzare
una direzione a questo mondo in rapida
scelte chiare e forti nel settore della
un nuovo museo oggi non abbia come
trasformazione. Perché è sempre più
conservazione della natura,
fine la selezione e la raccolta rigorosa e
evidente la necessità di accrescere le
degli ecosistemi, dei paesaggi.
scientifica dei preziosi oggetti esposti.
nostre conoscenze per essere attrezzati
Per questi motivi il MUSE è un luogo di
Progettare un nuovo museo oggi vuol dire
a rispondere con consapevolezza
cultura e di intelligente intrattenimento,
focalizzare l’attenzione sull’esperienza
alle sfide che ci si pongono davanti.
che si propone di suscitare pensieri e
che il visitatore potrà fare in questo
Abbiamo bisogno di indirizzare i nostri
riflessioni, di stimolare il dialogo tra i
spazio. L’esperienza del visitatore è
figli per prepararli a un mondo che ha
componenti della famiglia, di trasformare
tutta nella sua mente indagatrice, nelle
sempre più bisogno di persone capaci di
una gita scolastica in un’esplorazione
mani che esplorano e interagiscono
inventarsi il proprio futuro. Un futuro in
attraverso i millenni della nostra storia,
con gli apparati espostivi, nelle sue
cui le tecno-scienze progressivamente
per cogliere le relazioni tra natura, scienza
emozioni che si accendono alla vista
sostituiranno le lavorazioni ripetitive, e in
e società. Un luogo di esperienze che
di un’ambientazione scenografica
cambio richiederanno capacità creativa e
ci permette di affrontare con leggerezza
particolarmente stimolante o per quel
innovativa. Un futuro dove la qualità della
e diletto una delle nostre domande più
qualcosa di interno e personale che
vita si ricongiungerà con l’attitudine a un
ricorrenti: … e se domani…? “
proviamo quando siamo spinti a ragionare
pensiero economico che al contempo sia
sul mondo circostante.
efficace e, si spera, solidale. Un futuro
è progettare un museo che si rivolge
dove sarà bello vivere se saremo capaci
alle persone, alle “nuove persone” di cui
di contemperare la crescente pressione
abbiamo sempre più bisogno per dare
demografica e l’urbanizzazione con
Michele Lanzinger Direttore del MUSE Museo delle Scienze. Trento
Vetta, climatcambiame acquaico, minierento geolo rio, Dolom , gia, bi i alta qu odiverti, evoluz ota, dinos sità, auri, appre ione, avven esperindimento, tura, enza “ immer siva”.
Un nuovo modo di visitare il museo. Dal punto di vista dell’esperienza di visita il MUSE offre una molteplicità di stimoli. Abbiamo degli ambienti che potremmo definire “immersivi”. Vale a dire degli spazi all’interno dei quali il visitatore perde il rapporto con lo spazio museale esterno per essere totalmente inserito in un mondo virtuale, costituito da proiezioni a 360°, arricchito da effetti di dolby surround. Intreccio tra il “fare” pratico e gli strumenti di apprendimento informale, il percorso espositivo è un grande e personale esperimento di appropriazione di conoscenza, da ottenere mettendosi in gioco in prima persona nel rapporto con le accattivanti installazioni interattive. Un percorso che stimola la curiosità, il dialogo tra i visitatori, la messa in discussione del senso comune. Un percorso che invita il visitatore a discutere i propri convincimenti in tema di natura, scienza e innovazione. La forma dell’edificio, metafora della montagna, ordina e scandisce il percorso della mostra permanente: dall’alto verso il basso. Una volta oltrepassato l’ingresso, il visitatore è protagonista di un viaggio sensoriale a 360°: può sentire l’aria fredda, toccare il ghiaccio, passeggiare in un bosco, osservare uno strano insetto, oppure fissare negli occhi l’uomo di Neandertal. E ancora, può estrarre e mappare il DNA, intervistare un ricercatore all’opera nei laboratori aperti al pubblico, trovare le risposte alle sue domande
Altri m 7. ondi
Quando una visita si trasforma in un’esplorazione toccando uno schermo, ascoltare i rumori
la dimensione naturale del territorio
della montagna, osservare un’orma di
alpino e che si dipana dall’alto al basso,
dinosauro, sentire il profumo degli alberi,
si giustappone un percorso orizzontale,
guardare dall’altra parte del mondo,
che produce una sorta di dialogo tra
giocare con un peluche, capire l’effetto
mondo alpino e resto del mondo, tra
serra, costruire oggetti, stampare un
sensibilità locali e impegno globale, tra
progetto in 3D, osservare il passaggio
conservazione della natura e scienza e
dei raggi cosmici.
tecnologia per uno sviluppo sostenibile.
Dal quarto piano, scendendo
Troveremo quindi uno spazio per la
gradualmente, i visitatori passano dalle
protezione civile, da intendersi come
ambientazioni delle vette occupate
capacità di intervenire e prevenire il rischio
dai ghiacci perenni e dalle vertigini da
ambientale. Scopriremo un percorso
provare lungo il passaggio attrezzato, allo
unitario di tecniche e trasformazioni del
smarrimento di perdersi in un “labirinto di
territorio che ci porterà dalla preistoria
biodiversità alpina” ed osservare quanto
alpina ai limiti della sostenibilità planetaria,
conti il forte contrasto tra le stagioni.
costituito da crescita demografica,
Diventano così piacevoli e facili da
perdita di biodiversità, cambio climatico.
comprendere le tappe della formazione
E scopriremo che il nostro futuro dipende
delle Dolomiti, la nascita delle Alpi e,
da come sapremo interagire con la
con le età glaciali, l’ingresso delle prime
conoscenza scientifica e con le tecnologie
comunità di cacciatori-raccoglitori e la
per una crescita intelligente, sostenibile e
progressiva formazione dei paesaggi,
inclusiva.
anche a seguito della pluri-millenaria azione umana. Il percorso naturalistico
La serra tropicale, infine, è parte
si conclude al piano interrato con un
integrante del progetto museale e
racconto che ci conduce alla scoperta
rappresenta una vera e propria green-
dell’origine della vita, per giungere infine
house dove far crescere e proteggere
alla più grande mostra di dinosauri
una foresta pluviale. Questa area
dell’arco alpino.
interpreta, nel contesto globale di
Ma a questo racconto, che mette in luce
sostenibilità, le biodiversità planetarie.
500 3.700 200 600 600 1.800 800 500 9 00 800 2.0 00 200 12.600 mq
mq
Mostr e perm anent i
Area b ambin i Max i Ooh !
mq
mq
Serra tropic ale
Area a ccogl ienza e bar
mq
mq
Maga zzini e collez ioni
mq
mq
Aule e labora tori di dattic i
Biblio teche archiv io
mq
mq
mq
Labor atori d i ricer ca
Uffici
Spazi di ser vizio
mq
Sala c onfere nza (1 00
posti)
mq
Totale super fici ne tte
Fino al 27 luglio 2013 Museo delle Scienze
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