Speciale European jazz expo

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MUSICA

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26 MAGGIO

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•SPECIALE EUROPEAN JAZZ EXPO•

Musica Jazz e lo European Jazz Expo: una partnership che funziona

Archivio Musica Jazz

Pinuccio Sciola ha spiegato che «la Sardegna è la più grande scultura del mondo», ma si può forse aggiungere che questa immensa pietra scolpita in mezzo al mare è, da molti secoli, anche un approdo, una tappa gradita, per chi viaggia fra le varie sponde del Mediterraneo. Chi vive in un crocevia sa che il mondo è molto più grande di ciò che vede intorno… Sono stato sempre un pessimo studente ma ho imparato il poco che so dai maestri migliori e i due a me più cari venivano proprio dall’isola: Marcello Melis e Alberto Rodriguez. Entrambi sapevano cogliere le relazioni possibili fra cose e persone apparentemente distanti. Perciò, quando Cecil Taylor o Don Cherry o Sun Ra o Lester Bowie venivano a Cagliari, come prima cosa li portavano a Sansperate a conoscere Sciola e le sue opere. E subito si stabilivano appunto relazioni e scambi d’idee sotto il grande ombrello dell’intelligenza. Credo che questo bel festival che si apre a Cagliari non solo forse non esisterebbe senza il contributo primario di quei due fini intellettuali, ma non sarebbe così accogliente verso stili e linguaggi disparati. Alberto e Marcello, cresciuti nella socialità della cultura jazzistica, ben sapevano che saperi ed emozioni nulla valgono se non vengono condivisi. Oggi le attività culturali sono considerate soprattutto in virtù dei numeri che producono: quanti biglietti venduti, quanti soldi incassati, quanti sponsor e così via. Anche da questo punto di vista la European Jazz Expo ha le carte perfettamente in ordine, essendo diventata ormai un «polo d’attrazione» per musicisti, pubblico, produttori, organizzatori. Ma a mio modesto parere ciò che rende unica quest’iniziativa è il suo segno iniziale e la capacità che altri hanno avuto di farlo crescere e vivere e sviluppare. Filippo Bianchi, direttore di Musica Jazz

Alberto Rodriguez (a destra), ascolta Cecil Taylor e Walter Porcedda nel Giardino dalle Pietre di Pinuccio Sciola (marzo 1983)

European Jazz Festival 2011 Goes Green LA SARDEGNA NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE E DELLA CULTURA

Agostino Mela-Cortesia EJE

L’organizzazione dell’Expo, con la collaborazione dei partner istituzionali, di Legambiente e dell’associazione Marrai a Fura, ha fatto dell’ecocompatibilità il punto d’orgoglio di questa edizione proprio per testimoniare la possibilità di dar vita a un evento di queste dmensioni nel pieno rispetto dell’ambiente naturale, delle sue risorse e delle sue specificità. Tutti gli impianti, dalle apparecchiature audiovideo all’illuminazione, saranno caratterizzati dal basso consumo energetico; e i mezzi che consentiranno di muoversi all’interno del parco avranno un tasso di emissioni inquinanti limitato. Ci si muoverà prevalentemente con i mezzi pubblici e con un servizio di bike sharing messo a disposizione dal Comune, dalla Provincia di Cagliari e dalla fondazione Banco di Sardegna. Con la collaborazione di Azzero Co2, si conterranno le emissioni più inquinanti e compensarle con un’azione di riforestazione sul territorio italiano. L’obiettivo comune a tutti è sicuramente quello di dimostrare che grandi eventi di spettacolo come questi possono essere organizzati negli spazi pubblici delle città valorizzandone le eccelenze, senza comportare danno alcuno per il paesaggio e, al contrario, contribuendo a valorizzare sia le risorse ambientali sia il patrimonio culturale del territorio che li ospita.

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a giovedì 26 a domenica 29 maggio 2011, Cagliari offre un lungo weekend ricco di eventi legati al mondo della musica, del teatro, dell’arte e della cultura, immersi nel parco provinciale di Monte Claro. Si terranno cinquanta concerti in quattro giorni; si esibiranno circa duecento artisti su sette palchi allestiti all’interno del parco. Appassionati e visitatori avranno a disposizione aree ristoro, aree bambini con percorsi didattici su musica e animazioni; tutto questo rigorosamente a impatto zero.

Maria Francesca Tatarella

L’appuntamento Ore 21:00-22:00 Parco Provinciale Monte Claro Piccola Arena Il Colore del Maestrale − concerto inaugurale Mauro Palmas Produzione S’ard Music

RISPETTIAMO L’AMBIENTE NE GUADAGNA LA MUSICA RISPONDE ANDREA TIANA, RESPONSABILE GREEN EXPO COSA SIGNIFICA FESTIVAL A IMPATTO ZERO? La società Co2 ha calcolato che durante il festival verranno consumate circa ventinove tonnellate di anidride carbonica. Quest’ultime saranno compensate piantando degli alberi. SI PARLA DI UN GRAN NUMERO DI VOLONTARI. COME LI AVETE RECLUTATI? Tramite una mail appositamente creata (volontarieje@ gmail.com), abbiamo recuperato e coinvolto cento volontari dai vent’anni in su, che durante la manifestazione offriranno il loro tempo per far sì che il parco, una location preziosa e delicata, venga preservato. Il pubblico potrà contare sulla loro motivazione. È STATA UNA SUA IDEA? L’abbiamo importata da altri festival, non solo musicali. Per esempio, ho notato una grande adesione al recente festival del giornalismo a Perugia e in alcuni festival del cinema. Ormai la formula del lavoro volontario in questo tipo di manifestazioni è abbastanza diffusa. www.jazzinsardegna.it/content/green-expo


ECM 2180

In viaggio con Manfred Eicher, cinque anni tra sessioni di registrazioni in tutto il mondo, un road movie musicale sulla appassionata carriera di un uomo. ECM 5050 DVD / Blu-ray

Amina Alaoui Arco Iris

Colonna sonora tratta dal Film Musiche di: Arvo Pärt, Eleni Karaindrou, Saluzzi/Lechner, Anouar Brahem, Gianluigi Trovesi, Marilyn Mazur, Nik Baertsch, Jan Garbarek ... ECM 2250 CD

Amina Alaoui, voce, daf Saïfallah Ben Abderrazak, violino Sofiane Negra, oud José Luis Montón, chitarra Eduardo Miranda, mandolino Idriss Agnel, percussioni

For Two

ECM 2207

ECM 2162

Bjarne Roupé, chitarre Per Salo, pianoforte

Sounds and Silence

ECM 2159

ECM 2139

Michael Mantler

Un Film di Peter Guyer e Norbert Wiedmer

Craig Taborn

François Couturier

Lee Konitz, sassofono Brad Mehldau, pianoforte Charlie Haden, contrabasso Paul Motian, batteria

Avenging Angel

Tarkovsky Quartet

Craig Taborn, pianoforte

François Couturier, pianoforte Anja Lechner, violoncello Jean-Marc Larché, sassofono Jean-Louis Matinier, accordion

ECM 2236

ECM 2228

ECM 2211-12

Live at Birdland

Marilyn Mazur

Ricardo Villalobos Max Loderbauer

Georges I. Gurdjieff

Celestial Circle

Re: ECM

Josefine Cronholm, voce John Taylor, pianoforte Anders Jormin, contrabbasso Marilyn Mazur, percussioni, batteria, voce

Ricardo Villalobos, electronics Max Loderbauer, electronics

The Gurdjieff Folk Instruments Ensemble Levon Eskenian L’ispirazione etnica nella musica di Gurdjieff

www.ecmrecords.com


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MUSICA

Cortesia EJE

ELENA LEDDA VS RITA MARCOTULLI Un confronto (liberamente ispirato da Le iene) tra le due vincitrici del premio Eje11 Elena e Rita sono due grandi artiste, che hanno percorso strade diverse e hanno deciso di ritrovarsi in quello spazio musicale di mezzo che chiamiamo jazz. Non è un caso che quest’incontro avvenga in Sardegna, una piattaforma culturale che ha inscritta nel dna la capacità di favorire gli scambi e incroci fra culture diverse Michele Palmas Domani sera riceverà il premio Eje 2011: a chi intende dedicarlo? EL:

Finora non ci avevo ancora pensato. Lo dedicherò ai miei genitori e a tutti i musicisti che hanno lavorato con me. La mia crescita è dipesa degli altri e credo di essere stata molto fortunata. RM: Senza esitazione a tutti i musicisti che hanno lavorato con me. RITA MARCOTULLI

Il primo ricordo che le viene in mente come spettatrice a Cagliari? EL: Un concerto di Don Cherry. RM:

Sono davvero troppi… Anche perché sento la Sardegna come una seconda casa: Cagliari mi è molto cara.

EL: Dico sempre che

EL: Considerando le due vite del festival mi viene in mente un concerto con Don Cherry molti anni fa e per quanto riguarda l’Eje forse con Antonio Placer. RM: Qualche anno fa con il progetto dedicato ai Pink Floyd e poi con Elena.

Rita è una pianista donna: mi piace perché è molto femminile. E poi andiamo d’accordo perche siamo un po’ pazze tutte e due. RM: Direi la razionalità e la determinazione.

La qualità che più apprezza di se stessa.

L’incontro musicale che le ha cambiato la vita?

La prima volta come artista all’Eje.

EL:

La capacità di osare. Oddio, lo lascerei dire agli altri! Forse la schiettezza. Cerco sempre di essere onesta e di dire la verità.

RM:

E un difetto?

EL: Dormo poco e mi sveglio troppo presto la mattina. RM: Eh, tanti…

La qualità che più apprezza in un musicista. Cortesia EJE

Una qualità dell’altra che apprezza particolarmente.

EL: Due: la verità e il cuore. Apprezzo molto anche

il profumo, fisico intendo. RM: Saper ascoltare e non suonarmi addosso.

ELENA LEDDA

EL: Mauro Palmas, perché lavoriamo assieme da trent’anni. Gli altri musicisti sono tutti venuti dopo. RM: Con la Scandinavia.

Nel jazz o nella musica improvvisata, c’è discriminazione nei confronti delle donne?

EL: Direi di no. Io penso che le donne che hanno qualcosa da dire riescano a farlo. Non credo che sia un problema legato al maschilismo o alla discriminazione, ma a ciò che si ha da dire. RM: Forse adesso un pochino di meno. Mi fanno sorridere certe considerazioni del tipo: «È talmente brava che è suona come un uomo».

Luca Civelli


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MUSICA

E adesso suoniamo anche noi! I bambini dell’Expo avranno di che divertirsi con i giocattoli dell’inventore tedesco Michael Bradke (e c’è pure il benestare dei pediatri italiani). Se nel corso degli anni i frequentatori dell’Eje si sono abituati alle massicce e fascinose pietre sonore dello scultore Pinuccio Sciola, chi parteciperà a quest’edizione dell’Expo non potrà evitare di visitare lo stand all’aperto Music 4 Kids. Per l’intera durata della manifestazione sarà abitato da enormi sculture composte da fogli di alluminio, metalli che risuonano in acqua, materiali provenienti da ex aree industriali. Sono enormi giocattoli suonabili da tutti e siamo fin d’ora curiosi di vedere all’opera bambini come quello della foto con improvvisate percussioni composte da tubi in acciaio. Il responsabile di tutto ciò è un signore tedesco per molti aspetti geniale. Collezionista e a suo modo inventore, Michael Bradke lavora da molti anni al recupero di oggetti sonori e al loro eco-riutilizzo. Da allora non butta via niente: ha deciso di esporre le sue creazioni rigorosamente all’aria aperta; rivalorizza tutto ciò che appare scomodo, ingombrante e irrecuperabile, per farne un potentissimo strumento didattico. Dice di voler fare scoprire a grandi e piccini (ma è con particolare attenzione e sopratutto a questi ultimi che si rivolge) le proprietà fisiche del suono attraverso il gioco e l’esperienza collettiva, e dato che istituzioni di vario genere se lo contendono a più riprese (ha per quest’Expo il supporto dell’Associazione nazionale pediatri), non c’è ragione per non credere che il successo di questi originali strumenti giocattolo sarà garantito. Luca Civelli Dove si trova? Area Expo − Parco Provinciale Monte Claro www.musikaktionen.de/

«Il mio maestrale un veicolo per i ricordi»: l’inaugurazione dell’Expo è affidata a Il colore del Maestrale, immaginifica sintesi delle esperienze artistiche di Mauro Palmas

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Giovedì 26 maggio Piccola Arena, ore 21

Cortesia Mauro Palmas

I GIOCATTOLI SONORI DELL’INVENTORE E COLLEZIONISTA TEDESCO MICHAEL BRADKE

Mauro Palmas ccolo il maestrale con la sua irascibile forza. I primi soffi sono stati lontani e ora il culmine di un viaggio s’infrange sulle coste. Mauro Palmas si appresta a metterlo in musica; vuole tradurre i colori che il vento gli lascia (e gli ha lasciato) a ogni passaggio e che il tempo ha contribuito a sedimentare nella sua memoria. È un’operazione sulla carta difficile che solo la sensibilità isolana del musicista tenterà di convertire in musica, «”Il Colore del Maestrale” è un lavoro fortemente autobiografico», ci racconta lui stesso, «in cui convergono senza troppe forzature le mie esperienze artistiche e di vita». Il vento rappresenta un veicolo per i ricordi persi tra infanzia e le più svariate esperienze artistiche. Non ci stupiremo se vedremo sfilare, uno accanto all’altro: Don Cherry e le spiagge cagliaritane, i cinegiornali e la trentennale amicizia con Elena Ledda; memorie da bambino, quando la musica e l’impegno erano ancora lontani. Per l’occasione ha pensato di riarrangare i brani del disco: «Ci troviamo di fronte a una musica elastica; in un certo senso richiede lei stessa di essere modificata». La caratteristica mandola di Mauro Palmas è pronta a interagire con un settetto jazz (la presenza

Cortesia EJE

MUSIC 4 KIDS

alle tastiere del siciliano Salvatore Bonafede sembra erigere un ponte immaginario tra isole) e con un ensemble orchestrale composto da archi (nel disco si nota la presenza del quartetto Archaea) e aumentato per l’occasione da una sezione legni. Tra un brano dedicato a Bengi Il Moresco e l’emozione che solo una serata inaugurale è in grado di generare, «Il colore del maestrale» passerà agli annali come uno degli eventi dell’edizione 2011. Luca Civelli

A BRUCIAPELO | LA REGOLA DEL 3 Un musicista con il quale vorresti o avresti voluto suonare?

Abdullah Ibrahim Dollar Brand. Aggiungerei, se posso, Stefano Bollani. Un musicista sardo da riscoprire?

Marcello Melis.

Tre dischi da isola deserta.

Un musicista sardo da salvaguardare?

Elena Ledda, anche se sono trent’anni che mi urla nelle orecchie!

Beatles, «Abbey Road»; Abdullah Ibraim Dollar Brand, «African Market Place»; e poi uno spettacolo teatrale di Dario Fo del 1967: Ci ragiono e canto. mauropalmas.com

www.musicajazz.it Anno 66° supplemento al n. 05 (726), maggio 2011

Musica Jazz Daily Speciale European Jazz Expo 2011

Direttore responsabile Filippo Bianchi

Redazione Luca Civelli e Alessandro Achilli

Vicecaposervizio Alessandro Achilli aachilli@22publishing.it

Testi Luca Civelli

Assistente di redazione Alessandra Andretta aandretta@22publishing.it Progetto grafico Pier Paolo Pitacco per Cento per Cento, Milano Graphic designer: Silvia Rappini

Editing Alessandro Achilli

22publishing s.r.l. Direzione, redazione, amministrazione: via Morozzo della Rocca 9 • 20123 Milano • tel. 02/87389383 • Distribuzione esclusiva Italia: m-Dis distribuzione media spa • via Cazzaniga 1 • 20132 Milano • tel. 02/2582.1 • fax 02/25825306 • email: info-service@m-dis.it • stampa: Tiemme officine grafiche srl, Assemini (CA) • Registrazione Tribunale di Milano n. 711 del 1948. sped. in a.p. - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Dcb Milano.

Musica Jazz Daily sarà distribuito nei giorni 26, 27, 28, 29 in tutte le edicole di Cagliari e conterrà i programmi di European Jazz Expo 2011.


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musica

Cortesia EJE

MARCOTULLI: ciak, si suona! La musica della jazzista ritorna al cinema Capita a tutti di avere una musichetta che frulla nella testa. Una semplice tiritera che sembra non lasciarci mai. Quante volte le parole di una canzoncina o un celebre pezzo d’opera sono rimbalzati da un orecchio all’altro senza riuscire a controllarle… Tante, non è vero? È un ascolto passivo al quale a volte siamo sottoposti. A non tutti però questo tipo d’ascolto piace fino in fondo o almeno non sempre. C’è chi lo subisce e chi, con audacia e un pizzico di controllata follia, tenta di visualizzare la musica che ha in testa, di pensarla in termini visivi. È il caso di Rita Marcotulli alla quale il cinema, dopo il progetto dedicato a Truffaut e il fortunato film di Rocco Papaleo Basilicata Coast to Coast, continua a fornire numerosi stimoli. Con «Variazioni sul tema», disco prodotto e presentato dalla

S’ard Music (sabato 28 maggio, ore 18, Piccola Arena) vengono rielaborati alcuni temi ispirati da Nanà, lungo film (150 minuti!) di Jean Renoir del 1926: «Mi ero informata sulla lunghezza e ancor prima di vederlo», ci racconta la pianista, «sapevo che la storia avrebbe parlato di amore e ho così immaginato il volto di Nanà. La melodia è emersa poco dopo, vagamente ispirata dalla Francia musicale e da uno dei suoi compositori: Erik Satie». Sarà quindi compito del trio atipico di Rita Marcotulli, completato dalle ance di Javier Girotto e dalla fisarmonica di Luciano Biondini, misurarsi con il tema di Nanà e gli altri «cinque o sei» che compongono il disco, nel tentativo di rendere la musica di «Variazioni sul tema» «il più possibile visiva». L.C.

Un tocco di Blu(e) Tra gli showcase più attesi dell’Expo, l’omaggio all’etichetta Blue Note organizzato dalla Minumum Fax è un’anteprima di classe del più ampio progetto Contemporary New York che si svilupperà nel 2012 Tre domande a Daniele di Gennaro, fondatore insiema a Marco Cassini della Minumum Fax e ideatore del progetto Contemporary New York

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n cosa consiste e perché avete deciso di sviluppare l’idea Contemporary New York proprio a Cagliari? L’obbiettivo del progetto è di portare in Italia i migliori concerti della scena newyorkese, sotto forma di omaggio ai grandi del jazz. Ci poniamo l’obbiettivo di presentare gruppi americani che abbiano in formazione almeno un italiano che vive e suona a New York e ha da tempo superato l’impatto tecnico e ambientale con la scena newyorkese. Svilupparlo all’Expo di Cagliari ci sembrava naturale perché si tratta di una delle manifestazioni più prestigiose e curate; è una porta che, una volta aperta, inaugura la stagione dei festival italiani. Nel gruppo che suonerà domenica 29, accanto a musicisti italiani come Florio e Di Gennaro, ci saranno due figure di culto come Bill Saxton e Charles Tolliver. Come mai questa scelta? Saxton è semplicemente «the king of Harlem», uno dei tenorsassofonisti più grandi e autorevoli. Da tempo ha intrapreso il progetto di far rivivere il Bill’s Place, l’ultimo degli speakeasy, ovvero i locali dove jazzisti si riunivano clandestinamente per suonare e consumare alcolici, durante il proibizionismo. Mentre Charles Tolliver è indubbiamente una delle trombe più grandi della storia del jazz. Qual è il jazz della Minimum Fax? La serie jazz dei nostri libri è orientata alla pubblicazione delle voci dirette, delle autobiografie o delle biografie scritte da grandi musicisti o musicologi, e delle grandi interviste d’autore. Per il mo-

mento non ci sono saggi critici. Ci sembra essere un modo efficace per completare l’imprescindibile esperienza dell’ascolto, raccontare il retroterra storico e ambientale dal quale nasce un linguaggio così rivoluzionario. minimumfax.com; billsaxton.com

ore 11 Domenica 29 maggio - Marquee Stage presentazione del libro Blue Note Records di Richard Cook; ore 19 NY Contemporary Live (Bill Saxton, Marco di Gennaro, Vincenzo Florio, Jason Brown, ospite Charles Tolliver); ore 20:45 proiezione del documentario Blue Note. A Story of Modern Jazz


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10/100 I cento migliori dischi del decennio La presente selezione è operata sulla base dei dischi recensiti sulle pagine di Musica Jazz dal febbraio 2001 – esordio di Filippo Bianchi alla direzione – al dicembre 2010. Sono stati solamente presi in considerazione [1] il disco del mese e [2] i dischi contrassegnati dal bollino, che non è previsto per le ristampe. Elenchiamo i dischi riportando: [1] titolare del disco; [2] titolo.

DA OGGI, IN QUATTRO PUNTATE, MUSICA JAZZ DAILY, VI PROPORRà I CENTO MIGLIORI DISCHI JAZZ DEL DECENNIO SULLA BASE DELLE RECENSIONI USCITE SULLA RIVISTA DAL 2001 AL 2010 Michel Portal, «Minneapolis» | giugno 2000 Jason Moran, «Black Stars» | maggio 2002 Josh Roseman, «Cherry» | maggio 2001 Brad Mehldau, «Largo» | dicembre 2002 Aldo Romano, «Because Of Bechet» | febbraio 2003 Wayne Shorter, «Alegria» | maggio 2003 Greg Osby, «St. Louis Shoes» | ottobre 2003 Tim Berne, «The Sublime And Sciencefrictionlive» | febbraio 2004 Haden-Henderson-Foster, The Montreal Tapes» | marzo 2004 ICP Orchestra, «Aan & Uit» | agosto/settembre 2004 Iyer-Ladd, «In What Language?» | agosto/settembre 2004 Bill Carrothers, «Armistice 1918» | gennaio 2005 Stefano Bollani Quintet, «I visionari» | aprile 2006 Ornette Coleman, «Sound Grammar» | ottobre 2006 (What’s New) Fresu-Caine, «Things» | ottobre 2006 Moroni-Pieranunzi, «Live Conversations» | ottobre 2006 Nicita-Di Rosa, «Unquiet Serenade» | novembre 2006 Bosso-Boltro Quintet, «Trumpet Legacy» | novembre 2006 Franco D’Andrea, «Live At Radio Popolare» | febbraio 2007 Jarrett-Peacock-DeJohnette, «My Foolish Heart. Live At Montreaux» | novembre 2007 The Claudia Quintet, «For» | novembre 2007 Maria Scneider Orchestra, «Sky Blue» | dicembre 2007 Ben Allison, «Little Things Run The World» | luglio 2008 Melody Gardot, «My One And Only Thrill» | giugno 2009 Paolino Dalla Porta, «Urban Raga» | dicembre 2009

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Alessandro Achilli

Luigi Pomata: Jazz Kitchen INTERVISTA A LUIGI POMATA Non è un addetto ai lavori ma un ospite insolito − e per i palati ben atteso − lo chef carlofortino Luigi Pomata. Sfruttiamo l’occasione per fargli qualche breve domanda, perché anche un piatto ha un sua logica. Luigi, c’è molta improvvisazione in cucina?

Molta ma per farla bene sono necessari tanti studi e soprattutto esperienza. S’improvvisa quando si ha la padronanza della materia; altrimenti si pasticcia. Immagino che valga anche per la musica: conoscere le basi è necessario e fondamentale.

Più che altro noi cuochi assembliamo. Diciamo che il piatto è arte momentanea, che coinvolge i sensi. Dietro a ciò che serviamo c’è un grande e invisibile lavoro d’equipe. Per te, e molto sinteticamente, cosa è importante in cucina?

Per me è importantissimo lavorare con le materie prime e sui sensi: non solo il gusto ma anche l’olfatto, che è determinante; la vista, che è coinvolta dalla composizione del piatto; e anche il tatto. L.Civ.

Pensi che la cucina sia un’arte vera?

ricetta

Menta, pomodoro e pan grattato, come ritmo, melodia e armonia. Tre ingredienti scelti da noi in simbolico rapporto con gli elementi della musica. Il suono è quello dei fornelli di Luigi Pomata, un improvvisatore neanche troppo involontario.

Ingredienti:

Ecco cosa ci presenta:

Preparazione:

Filetto di tonno in crosta di pane aromatico su tartare di pomodoro e menta.

Aromatizzare il pane con l’olio, fiori di sale, buccia di limone ed erbe aromatiche (origano, erba cipollina e timo).

filetti di tonno (una porzione da 180 gr.), pan grattato (l’armonia), pomodoro fresco (la melodia), spezie (decisiva la menta, il ritmo), olio extra vergine d’oliva, fior di sale (sale grezzo).

Tartare: sbollentare il pomodoro (preferibilmente di campo e leggermente acerbo) in acqua calda e poi fredda, e poi spellarlo. Levare i semi e salvaguardarli perchè forniscono acidità. Ridurre il pomodoro in cubetti e condirlo con olio, sale e menta tritata fine. Si passa il tonno nel pane aromatico e si griglia un minuto e mezzo per lato. Poi si lascia riposare in una zona calda su un panno di carta. Il colore deve essere ben rosso. www.luigipomata.com

LO CHEF LUIGI POMATA, CHE OGGI E NEI PROSSIMI GIORNI PROPORRà LE PROPRIE RICETTE AI LETTORI DI MUSICA JAZZ DAILY



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