D A I LY
MUSICA
MUSICA
11/19
NOVEMBRE
Riccardo Crimi / Cortesia Roma Jazz Festival
• S P E C I A L E R O M A J A Z Z F E S T I VA L•
GIOVANNI GUIDI & THE UNKNOWN REBEL BAND Rivoluzione per ottantotto tasti e tentetto Pianista di Foligno giovane ma già affermato, Guidi ha deciso un paio d’anni fa di mettere in piedi un ensemble di giovani musicisti e disegnare un progetto compiuto, un viaggio musicale che potesse permettergli di esprimersi al meglio. «Al centro dell’opera dovevano esserci i ribelli sconosciuti, coloro che in molti casi hanno perso la vita a costo di partecipare a importanti processi di liberazione senza avere però la fortuna e la dignità di poter essere ricordati. La prima immagine da cui siamo partiti, seppur famosissima, è anche la storia di un volto senza nome: lo studente cinese davanti ai carri in piazza Tienanmen. Fu il Times a soprannominarlo Unknown Rebel. Da un punto di vista più prettamente musicale è stato necessario attingere a materiale anche molto lontano dal jazz, prossimo a tradizioni folcloriche e popolari». Uno sguardo trasversale e compiuto su un concetto senza coordinate temporali: il concerto attraversa così secoli e storie, continenti e tradizioni. Eppure è ben radicato nell’attualità. «Raccontare le rivoluzioni mi fa credere che ci sia speranza. Credo che si stia infatti affacciando un personaggio assolutamente in grado di compiere una rivoluzione pacifica: non è un ribelle sconosciuto ma il nome non lo dico; lo potrete trovare tra i ringraziamenti nel booklet del disco della Unknown Rebel Band». Due parole sul futuro, Giovanni? «Il mio prossimo disco uscirà a gennaio per CamJazz e rappresenta un altro lato del lavoro che sto svolgendo nell’ultimo periodo, cioè quello della ricerca su materiale molto semplice che possa lasciare gran parte dello spazio all’improvvisazione e all’interplay dei musicisti coinvolti: Gianluca Petrella, Michael Blake, Thomas Morgan e Gerald Cleaver. A febbraio faremo anche un lungo tour in Italia». Federico Scoppio
Esperanza Spalding
ORE 21
GIOVEDÌ 11 NOVEMBRE SALA SINOPOLI, BIGLIETTO: 5 EURO
DA NON PERDERE
Domenica 14 novembre Sala Petrassi, ore 21 Biglietto: 18 euro
L’ULTIMA RIVELAZIONE
Cortesia Egea
Giuliano Bekor / Cortesia Roma Jazz Festival
E
speranza Spalding è ultimamente sulla bocca di tutti, stampa specializzata e non. Contrabbasso e voce, ha da poco licenziato il Cd «Chamber Music Society». «Per dieci anni ho suonato musica classica, prima ancora di scoprire il contrabbasso e il jazz. Ora il mio sogno sarebbe riuscire a comporre, suonare e far gradire la mia musica a chiunque ascolti le radio commerciali, facendo passare loro qualche arrangiamento più ricco, qualche elemento narrativo che prediligo». A cosa si riferisce il titolo del tuo nuovo disco? Credo ci sia una musica da camera che considera la possibilità di usare differenti linguaggi, ritmi, tonalità e colori, e che possa essere lo specchio di un cambiamento radicale. In questo senso, alla fine si ricade nel significato profondo del jazz: un sistema in grado di sintetizzare tutti questi elementi diversi per creare la propria autonomia. Sei diventata ormai una star, com’è cambiata la tua vita? Non molto. Sono soltanto più preoccupata perché ho paura di deludere il mio pubblico. Come immagini la tua vita se non ci fosse stata la musica? Mi sarebbe piaciuto lavorare in una fattoria, a stretto contatto con la natura. Oppure a contatto con le persone, perché mi interessa anche molto la politica; in fondo ci sono aspetti della nostra terra e del nostro modo di vivere che, se affrontati nel giusto modo, ti possono mettere in contatto con le forme più primordiali del nostro rapporto con la natura. Difenderei dunque l’ecosistema dalle malefatte di oggi. Dopo aver suonato con musicisti come Milton Nascimiento, McCoy Tyner, Wayne Shorter e Joe Lovano, ti stai dedicando alla tua musica… Appena finito il tour riprenderò la lavorazione di un nuovo disco, «Radio Music Society», dedicato alla musica con la quale sono cresciuta e che ascoltavo in radio, molto più funk dei brani di questo mio disco. Federico Scoppio
MACY DAY Decadente e sensuale, Macy Gray torna a Roma dopo sei anni di lontananza e l’occasione è ghiotta assai perché presenta i brani del suo ultimo lavoro «The Sellout», pubblicato nel giugno di quest’anno. «Nel disco racconto la storia di come ho trovato la salvezza semplicemente essendo me stessa e non quello che gli altri volevano che fossi. Ero arrivata al punto di aver perso di vista chi era veramente Macy Gray». Diva del soul e del funk, timbro inconfondibile e voce graffiante, più di quindici milioni di dischi venduti nel mondo e una serie di Grammy da far girare la testa, non ha la minima intenzione di svendersi, a dispetto del titolo del disco. Ascoltare e vedere per credere. Antonio Blasi
ore
21
Mercoledì 17 novembre Special event Sala Santa Cecilia Biglietto: da 25 a 45 euro