Musica Jazz Daily - Speciale Umbria jazz winter

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MUSICA

D A I LY

MUSICA

29 DIC 02 GEN

•SPECIALE UMBRIA JAZZ WINTER• Cortesia Umbria Jazz

STEFANO BOLLANI & CHICK COREA Il duo torna a Umbria Jazz per uno degli eventi più attesi di questa edizione Uno fa scenette divertenti che tanto piacciono al pubblico; l’altro, da sempre noto come persona assai seria, lo guarda come fosse un bambino e asseconda i giochi. Non è mica un brutto indizio; al contrario: lascia intuire che l’intesa tra i due è perfetta. Quando suonano incantano e gli spettatori vengono catapultati in un limbo dove si rintracciano echi di musiche accademiche, l’improvvisazione più marcata e i linguaggi che si sovrappongono senza mai pestarsi i piedi. Ritornano anche quest’anno, nella formula del duo, e le tre serate si attendono come fossero eventi eccezionali. Anche o solo per il fatto che un produttore scrupoloso come Manfred Eicher dell’Ecm abbia deciso di registrare le tre serate per trarne un disco: proprio lui che non ama per niente incidere dal vivo. Potrebbero essere padre e figlio e invece sono complici: sapienti ma sfacciati. Il labirinto della prova con due pianoforti è per loro come un cubo magico: una volta capito il trucco, il segreto, è facile riprodurlo all’infinito. È anche, per l’organizzazione di Umbria Jazz, il coronamento di un sogno: far interagire due pianoforti. Ci avevano provato in passato con Danilo Rea e l’(allora) emaciato Brad Mehldau. E poi, ma non solo loro, con lo stesso Bollani e Martial Solal. Ma il sogno si è avverato con i due: uno scherza e l’altro lo guarda perplesso e gli va dietro dopo poco. Ma, quando suonano, tutto passa.

ORE 21

29-30 DICEMBRE 1 GENNAIO TEATRO MANCINELLI

Federico Scoppio

Ray Anderson’s pocket brass band 29-30 dicembre e 1 gennaio ore 22 Palazzo del Popolo - Sala dei 400 1 gennaio ore 1, 2 gennaio ore 15:30 Teatro Mancinelli

IL QUARTETTO TASCABILE DEL TROMBONISTA AMERICANO SBARCA IN UMBRIA

E Cortesia Umbria Jazz

Andrea Boccalini

SPECIAL NIGHT

ntusiasmante al limite del contagio, coinvolgente come poche bande d’ottoni in giro per il globo sanno essere. La Pocket Brass Band di Ray Anderson è la sintesi perfetta di estro, creatività e linguaggi. Il quartetto che surriscalderà il clima di Orvieto. La Pocket Brass Band sembra una perfetta fotografia di tutta la tua esperienza professionale: quando hai deciso di metterla insieme? Ricordo di aver cercato di inserire un basso tuba in un mio trio nel lontano 1988. Da quel momento, l’idea continuava a tornarmi in mente ma vi rimase parcheggiata per anni. Però quella formazione funzionava alla grande; decisi quindi che era necessaria una tromba per renderla una vera e propria brass band… Così nacque la Pocket Brass Band. Con compagni di viaggio così, il risultato è garantito. Ricordo Lew Soloff al tuo fianco in quello splendido gruppo che erano gli Alligator. Come hai coinvolto gli altri? Ho sempre conosciuto musicisti tremite altri musicisti, ai concerti o attraverso suggerimenti. Johnny Vidacovich (che suonava la batteria su un mio disco pubblicato dalla Enja, «Blues Bred In The Bone») mi consigliò caldamente Matt Perrine. Conobbi Lew anni fa a un concerto di Gil Evans. E conosco Bobby Previte da tantissimo tempo. Perrine è un virtuoso, un vero e proprio groove master; anche Soloff è un virtuoso pazzesco e in più possiede un gran senso dell’umorismo. Previte è estremamente melodico; un ottimo compositore oltre che un grandissimo batterista. La tua ultima esibizione in Italia con la Pbb ha avuto un enorme successo. Com’è il tuo rapporto con il nostro pubblico? Il pubblico italiano è assolutamente meraviglioso per l’entusiasmo e la profonda conoscenza della musica. È sempre un enorme piacere suonare qui!

TOP JAZZ 2010 Un evento nell’evento vedrà, nell’ultimo giorno del festival, sul palco del Teatro Morlacchi i vincitori del Top Jazz 2010. Il più importante referendum musicale italiano, che la nostra rivista promuove dal 1982, sarà ospitato per la prima volta nella cornice orvietana, a coronamento di una collaborazione sempre più prolifica tra Musica Jazz e il festival. Una serie di formazioni, per lo più inedite, si avvicenderà sul palco per presentare i vincitori delle rispettive categorie. Aprirà la serata il duo formato dalla contrabbassista Silvia Bolognesi (nuovo talento) con il violinista Stefano Pastor (miscellanea). A seguire, il Tinissima Quartet (disco dell’anno e miglior formazione). Subito dopo sarà la volta di un altro gruppo inedito, formato da Fabrizio Bosso (ottoni), Rosario Giuliani (ance), Danilo Rea (tastiere), Paolo Damiani (compositore-arrangiatore) e Roberto Gatto (batteria). E poi un gran finale a sorpresa. Stefano Bollani, musicista dell’anno, sarà purtroppo assente. Antonio Blasi

Andrea Scaccia

ore

21

Domenica 2 Gennaio Teatro Mancinelli


info: ww w.umbriaja zzc linics.com Associazione Umbria Jazz Clinics Piazza Danti, 28 06122 Perugia, Italy

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2011 Perugia, 5 - 17 luglio

da martedĂŹ a giovedĂŹ / 10.30 - 12. 30 tel. +39 075 5724838 fax +39 075 5722656 clinics@umbriajazz.com

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29 D I C E M B R E 2 0 1 0 - 2 G E N N A I O 2 0 1 1

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MUSICA

BRASS BANG!

Con Paolo Fresu - Steven Bernstein - Gianluca Petrella - Oren Marshall

PALAZZO DEL POPOLO - SALA DEI 400 30 DICEMBRE ORE 22 1 GENNAIO ORE 22 TEATRO MANCINELLI 1 GENNAIO ORE 1 2 GENNAIO ORE 15:30

della Brass Fantasy alle citazioni accademiche e soprattutto agli echi popolari, in un continuo gioco di rimandi: un botta e risposta che cerca di stimolare il pubblico. Ognuno dei quattro attori è dotato di una forte personalità e di un carisma assai spiccato ma è anche capace di mettersi al servizio dell’insieme. È un po’ questo il segreto del successo della Brass Bang!: forza deflagrante e armonioso incastro di voci riconoscibili. E non aspettatevi una street parade e i musicisti che vanno a cercare la gente nei vicoli della città: questa è una band da palcoscenico. Antonio Blasi

DA NON PERDERE Cortesia Umbria Jazz / Luciano Rossetti

Cortesia Umbria Jazz / Roberto Cifarelli

Ovviamente il divertimento è alla base di questo incontro musicale, come racconta Paolo Fresu: «Invitai qualche anno fa a Berchidda i Sex Mob di Steven Bernstein e così ci conoscemmo e iniziammo a capire come poter collaborare. Gianluca conosceva già Steven; per cui, il trombone da affiancare a noi era stato subito individuato. Poi credo che fu proprio Steven a proporre per la tuba il nome di Marcus Rojas [sostituito a Orvieto da Oren Marshall, che ha suonato con la London Philharmonic come con Django Bates, John Taylor, Jamie Cullum e McFerrin, Bailey, Gibbs, Collier…] e il gioco era fatto». Il repertorio spazia dagli omaggi al Lester Bowie

Alfredo Rodriguez UN PIANISTA CHE VIENE DALL’AVANA

U

30-31 dicembre ore 16 1-2 gennaio ore 16 Palazzo del Popolo - sala dei 400

Cortesia Umbria Jazz

na storia d’amore con la musica: l’incontro fatale fu al festival svizzero di Montreux, con quel genio indiscusso che è Quincy Jones, sconvolto in quell’occasione dall’inaspettato ascolto. E poi la fuga dall’Avana e l’amministrazione Bush che, nonostante le richieste del mentore, gli rifiuta l’ingresso negli States fino all’accesso coatto attraverso il confine con il Messico per raggiungere l’agognata terra promessa e l’ambìto asilo politico. Oggi Alfredo Rodriguez vive Los Angeles; a Cuba ha lasciato la famiglia e un cognome ingombrante come quello del padre, cantante tra i più amati dell’isola. I festival di mezzo mondo fanno la fila per avere questo giovane pianista di grande talento e il suo esordio perugino all’ultima edizione di Umbria Jazz fu accolto con un tripudio pari a quello riservatogli al Playboy Jazz Festival e a Monterey, Newport o al North Sea, citando a caso la lunga lista delle apparizioni. La stima di Quincy Jones nel frattempo cresce e il produttore americano non perde occasione, in ogni intervista, per riaffermare che il ragazzo è uno dei più grandi musicisti che abbia mai incontrato nella sua lunga e strabiliante vicenda artistica. Il talento pianistico è indiscusso, non solo per un ventiquattrenne ma come dato assoluto. Il linguaggio è ampio ed eterogeneo, tante sono le influenze: non solo quelle dell’isola natìa – che rappresentano solo una piccola parte del variegato mosaico – ma anche una conoscenza profonda del linguaggio jazzistico contemporaneo che fa di lui un’artista di sicuro avvenenire. Plinio Bonato

RENATO SELLANI Il poeta è di casa. Con Moriconi e Manzi un trio collaudatissimo all’insegna di un jazz ormai riconoscibile Non è un mistero che «Il poeta» (qui virgolettato per rifarci alla registrazione del rilancio discografico) Renato Sellani sia di casa a Umbria Jazz. Il suo doppio duo quotidiano con Massimo Moriconi è tra gli appuntamenti più seguiti dell’estate perugina. Intelligibile e alla portata di tutti, il loro jazz detesta i proclami e ama invece rispettare le melodie, derivino esse da standard, canzoni italiane e brasiliane, musica d’autore. Vastissimo è il repertorio timbrabile «Sellani & Moriconi». In trio il discorso non cambia; a maggior ragione se i due vengono raggiunti dall’esperto e duttile Massimo Manzi, che offre swing e una spinta leggera alla cantabilità del pianista. Chi conosce la discografia del poeta, ingigantitasi negli ultimi anni grazie al lavoro in studio per Philology (un catalogo che è un archivio da preservare!), sa che Manzi è in un certo senso il batterista di Sellani. La scaletta giornaliera, siamo certi, non verrà mai stravolta: semmai impreziosita qua e là da qualche brano (standard? canzone?) che non ci s’aspetta. Luca Civelli

Palazzo dei Sette 29 dicembre

ore

30 dicembre

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1 gennaio

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2 gennaio

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20:30 18 e 22:30 18 e 23 16:30 e 21 19:30 e 22:30


TOP JAZZ 2010

musica

n. 1, gennaio 2011 • eUro 8,90

ALLEGATO UN CD IMPERDIBILE CON IL MEGLIO DEL JAZZ ITALIANO IN EDICOLA esperanza A SOLI Spalding l’anima è nelle radici 8,90 € con Danilo Rea Stefano Bollani faBRizio BoSSo RoBeRto Gatto Unknown ReBel BanD Gallo & the RooSteRS fRanceSco BeaRzatti RoSaRio GiUliani RoBeRto cecchetto Silvia BoloGneSi paolo Damiani Stefano paStoR

Top

•Scott colley oScar Pettiford •PhiliP dizack Mary halvorSon •al kooPer Marion Brown •danilo Gallo MUlatU aStatke

nuovo talento: Silvia Bologne 1. BUUAAH si Luca Mariani! (Silvia Bolognesi) 6:26 Bittolo Bon ni, Sergio Gistri (tr.) strumentist a (ottoni): Fab Emili (ance),, Cristiano Arcelli, Dim, Tony Cat tano (trne), 7. BLACK SPI rizio Bos Melani, Sim Ian Da Preda (vib.), itri Grechi Espinoza, Piero Fabrizio Bos RIT (Fabrizio Bosso) so Silv one dei Varii, 5-6 Padovani (bat t., per ia Bolognesi (cb.), Rossano (p.), Nicola so (tr.), Max Ionata (sop4:18 Andrea c.). Colle Val Muresu (cb. Da: Silvia Bologiugno 200 9. 200 9. d’Elsa, teat ), Lorenzo Tuc., ten., fl.), Luca Man gnesi Open ro nutza ci (bat t.). Rom Combo, «La Da: Fabrizio a, giugno rge» (Fontero Bosso, «Bla strumentist ck Spirit» (Po ssa) ny Canyon) 2. DEEP (Ro a (bat teria): Roberto strumentist Gat to Giovanni Falzber to Gat to) 6:06 8. BEL A LUGa (basso): Danilo Gall one o (tr.) OSI , Francesco Emmanuel (Danilo Gall Gerhard Gsc Bex o) 4:21 Roma, Casa (org.), Dario Deid Bearzat ti (ten., cl.), (chit., dobro),hlössl (trne, tuba), Ach da Da: Roberto del jazz, 23 marzo 200 (cb.), Roberto Gat to Rossi (bat t., Danilo Gallo (cb., chitille Succi (cl. b.), Gar Gat to, «Liv (bat t.). y Lucas ., tast., per e At Casa del9. Da: Gallo & perc.). Milano, 9-10 jazz» (Casa febbraio 200 c.), Zeno de disco: «X (Sui Theory » (El The Roosters + Gar y Luc del jazz) 8. te For Gall as, «The Exp Malcolm)» o Rojo) 3. A NEW LEA loding Note Giovanni Falz DER (Francesco Bea formazione (II): The Unk elet tr.), Dan one (tr., elet tr.), Fran rzat ti) 5:13 9. PRA now n Reb ZSK Cavalicco, ilo Gallo (cb., b. el.), cesco Bearzat ti (ten Fulvio Sigu É JARO (Giovanni Guidel Band 29-31 marzo Zeno de Ros ., rtà, Mirco Rub i) Da: Frances si (bat t.). 2010. tuba), Dan egni (tr., 4:59 Kinzelman Maddox, «X co Bearzat ti Tinissim Brutti (anc (ance, arr.), flic.), Mauro Ottolini a Qua (Suite For Mal e), Giovann (trne, Daniele Titt colm)» (Parcortet feat. Napoleon João Lobo (bat t.), Mic i Guidi (p., dir.), Giovannarelli, David della musica) musicista: 200 hele i Mai 9. Rabbia (per Stefano Boll 4. DOM DE c.). Perugia er (cb.), ani Da: Giov ILU , febbraio ann Stefano Boll DIR (Caetano Velo S.r.l. under i Guidi, «The Unknown so) ani 5:51 (p.) lice Reb , Jesper Bod nse by CAM CINE el Band» (p) New York, otto ilsen (cb.), TV MUSI C, Inc. ISRC: US2 200 9 C.A .M. Mor ten Lun Da: Stefano bre 2008. strumentist d (bat t.). 9B0 955719. Bollani, «Sto ne In The Wat 10. LA BAL a (tastiere): Danilo Rea er» (Ecm) compositor Danilo Rea LATA DELL’AMORE CIE (p.). Klais, 5. SENTIERIe o arrangiatore: Pao Da: Danilo Rea Schloss Elm CO (Fabrizio De And lo SMA Dam ré) 4:39 au, iani RRI , «A Tribute Fulvio Sigu To Fabrizio gennaio 2010. rtà, FrancesTI (Paolo Damiani) 4:57 de (trne, fis.), André» (Act strumentist Cristiano Arcco Lento (tr., flic.), Mas ) (bar., cl.), Mic elli (sop., simo Mor 11. DEEP BLUa (chitarra): Roberto Cecchetto E (Rober to Damiani (cel hele Francesconi (p.)alto, arr.), Marco Guidganti Fran Cec ces chetto) lo, dir.), Dan co Bea olot , Paternesi (bat iele Men Luigi Masciari (chit.), ti Bulgarelli (cb. rzat ti (ten., cl.), Rob 5:03 erto ), Ivo Parlati Da: Paolo Dam t.), Ludovica Manzocarelli (b. el.), Alessan Paolo 200 9. (bat t.). Cav Cecchetto (chit.), Luc dro (voc iani, «Pane alicco, 30-31 a e tempesta» .). Perugia, giugno 201 Da: Roberto marzo (Egea) Cecchetto, 0. strumentist «Mantra» (Pa rco della mus 6. OVER LINa (ance): Rosario Giul stru men ica) tist Rosario Giul ES (Rosario Giuliani iani 12. PART 6 a (miscellanea): Stef ) iani 4:19 ano (alt (Be o), Pierre de (cb.), Joe La Harry Beckett ckett, Haslam, Pas Pastor tor, (tr.) Har Da: Rosario Barbera (bat t.). Cav Bethmann (p.), Darryl , George Has ris, Kersha Pastor (vio alicco, 24-2 Hall Giuliani, «Le w) lam 6 sett nnie’s Pennies Oxford, Thel.), Richard Leigh Harris (tarogato, bar.), Stef4:44 » (Dreyfus) embre 200 9. Da: Beckett Holy well Music Room, (p.), Steve Kershaw ano , Haslam, Pas (cb). 17 Sessions» (Sla tor, Harris, settembre 2006. m) Kershaw, «Th e Holy well Tempo totale

: 61:23 Selezione dis cografica di Cd fuori com Filippo Bianch mercio alle i. gato a Music a Jazz num ero 1/2 S.I .A. E.

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1. Silvia Bo lognesi Op 2. Roberto en Comb o: BuuaaH 3. Tiniss Gatto: Deep ! im 4. Stefano a Quartet: A New Leader Bollani: Do 5. Paolo m de iludir Da 6. Rosario miani: Sentieri sm arr Giuliani: 7. Fabrizio Over Lines iti 8. Gallo & Bosso: Black Spirit The Roos 9. The Un ters + Ga known Re ry Lucas: bel Band 10. Danilo Bela Lugo : Pra si Re 11. Roberto a: La ballata dell’a zské Jaro more cieco 12. Beckett Cecchetto: Deep Blue , Haslam, Pastor, Ha rris, Kersh aw : Part 6 Selezione dis Cd fuori com cografica di Filipp o Bia mercio alle gato a Mu nchi. sica Jazz Si ringraziano n. 1/2 tutt 011 i i musicis e Azie

6:26 6:06 5:13 5:51 4:57 4:19 4:18 4:2 1 4:59 4:39 5:03 4:4 4 tempo tot ale 61: 23

NILO REA STEFANDA O BOLLAN FABRIZIO I BOSSO BERTO GA UN KNOWRO O GALLO & N REBEL BATT ND TH E ROOSTERS FR ANCESC ROSARIOO BEARZATTI GIULIANI ROBERT O CE SILVIA BO CCHETTO PAOLO LOGN ESI STEFANODAMIANI PASTOR

nda Spe ti coin Egea e Antoniociale Palaexpo; per volti e inoltre: per il bra i brani 3 e 11, Miscenà; per Higashino e PdM, Flav no 1, Fonterossa e il bra Loch ed Ege Verdearancio; per il no 6, Dreyfus, Helaine io Severini ed Egea; Silvia Bolognesi; per bra il per a; per il bra no 12, Slam no 8, El Gallo Rojo e Dreyfus ed Egea; per il brano 4, Ecm, Manbrano 2, Casa del jazz Danilo Gallo; il bra , Luc e George Has fred per il brano no 7 (gentile conces Eicher e Ducale; per iano Linzi lam. 9, Cam, Erm sion anno Basso e di Pony Canyon), il brano 5, Fum e Ird; per il brano 10, Act ihito , Siggi

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TOP JAZZ 20 10

S.I .A .E

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n. 1, gennaio 2011

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Top Ja zz 2010

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Cortesia Umbria Jazz / Andrea Pacioni

MUSICA

ENZO PIETROPAOLI

Tra immagini musica e parole il nuovo progetto del contrabbassista romano

Four Others

ci bene, alla loro età non mi sentivo poi così giovane ma la vita è strana: se essere giovani vuol dire avere ancora tanto da imparare, allora oggi posso dire di risentirmi giovane. Ormai il tuo rapporto con la città di Orvieto è più che consolidato: cosa ti lega a essa e più in generale a Umbria Jazz Winter? Amo questa città e in particolare il clima che si respira in quei giorni e, come diceva l’indimenticabile amico Sauro Peducci, mi sento come a casa. Ci si aggira da una stanza all’altra, s’incontrano amici in un clima di intimità e complicità. Entri ed esci senza condizionamenti di tempo: una magia che non può avvenire nei grandi festival estivi. Andrea Scaccia

NON SIAMO FRATELLI; PERÒ… ALLEN, ALEXANDER, STEWART E SMULYAN PROIETTANO WOODY HERMAN NEL 2011

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ORE 17

30 E 31 DICEMBRE 1 E 2 GENNAIO SALA DEL CARMINE

29 dicembre ore 22 30 dicembre ore 19 2 gennaio ore 19 Palazzo del Popolo - Sala dei 400 31 dicembre ore 16 1 gennaio ore 18 Teatro Mancinelli Cortesia Umbria Jazz / Andrea Pacioni

947. Woody Herman raggruppa il secondo gregge (Second Herd) della sua orchestra. Per una registrazione sarà conosciuta come Four Brothers, per via dei quattro sax: tre tenori (Zoot Sims, Herbie Steward e Stan Getz, poi sostituito da Al Cohn) e un baritono (Serge Chaloff). Harry Allen, Eric Alexander, Grant Stewart e Gary Smulyan non sono fratelli come non lo erano evidentemente i loro predecessori. Eppure si conoscono bene e nel corso delle rispettive carriere si sono spesso incontrati. È il caso di Stewart e Alexander: «Wailin’» e «Cookin’», titoli di chiara ascendenza davisiana, testimoniano il peso musicale del quintetto Reeds And Deeds, da loro condiviso. Le rispettive discografie ed esperienze personali c’informano ancora di più. Smulyan è uno che sa come si suona in sezione: lo ha capito in anni di permanenza nella Village Vanguard Orchestra e nei tanti Monday Nights suonati al Village. A inizio anni Novanta, Alexander diede vita a un progetto non lontano dai Four Others: The Tenor Triangle. Con i Four Others la coesione, la capacità di ascolto e d’interazione sosterranno assoli dai quali buona parte della storia dello strumento emergerà: Gene Ammons, Stan Getz, Al Cohn, Ben Webster, Zoot Sims e perfino sprazzi di John Coltrane riecheggeranno prepotentemente. C’è poi un altro aspetto interessante: la ritmica. A dare man forte alla front line saranno i musicisti stabili del quartetto di Harry Allen: Rossano Sportiello (pianista che la fuga dei cervelli ha estirpato dal suolo italiano), Joel Fobes (contrabbasso) e Chuck Riggs (batteria) vanno a nozze con la dimensione ballad («New York State Of Mind» di Allen è in tal senso un disco consigliato). Luca Civelli

DA NON PERDERE Cortesia Umbria Jazz / Andrea Pacioni

Enzo Pietropaoli è molto amato dal pubblico: rappresenta un po’ l’immagine bella del jazz nazionale. La cantabilità del contrabbasso a servizio delle immagini e della parola, Pietropaoli ama negli ultimi anni presentare progetti inediti proprio a Umbria Jazz. E neppure questa volta disattenderà le attese. Enzo, ancora una volta un progetto multimediale inedito: ci racconti One Han d Jack? Rispetto ai progetti multimediali degli anni scorsi (nati dalla passione di Massimo Achilli), in cui si coniugavano immagini e musica, One Hand Jack vede l’ingresso di un terzo elemento: la parola. Due attori leggeranno infatti un breve racconto di Stefano Benni. L’anno scorso avevi al tuo fianco Fulvio Sigurtà; ora Julian Mazzariello. È una scelta consapevole quella di puntare su musicisti della nuova generazione? Il sodalizio artistico con Fulvio e con Julian è frutto di una grande stima, umana e musicale; non c’è un disegno alle spalle. Il concetto di gioventù è sempre relativo: si tratta di ottimi musicisti intorno ai trent’anni che hanno già avuto importanti esperienze. La gioventù non è una questione di anagrafe ma è il modo in cui ci si pone di fronte alla vita e alla musica. A pensar-

ROBERTO GATTO QUINTET Tributo a Shelly Manne Un disco su Shelly Manne: «L’idea nasce sicuramente dalla voglia di rendere omaggio a un grande musicista del passato, così come feci già con Miles Davis, ma sopratutto direi alla musica che producevano alcuni gruppi in determinati periodi storici. La musica che ho trascritto si riferisce a una serie di cinque volumi registrati nel 1959 nel famoso Blackhawk Club di San Francisco. La particolarità è soprattutto nel repertorio, molto più newyorkese, considerato che il gruppo operava sulla West Coast ed era quindi catalogato come jazz californiano. Una musica molto energica e piena di swing faceva di quel gruppo una delle migliori ma un po’ sottovalutate formazioni di Shelly Manne». L’omaggio di Gatto ha ormai un paio d’anni; però il disco è nuovo di pacca («Remembering Shelly» per la giapponese Alboré): un passaggio obbligatorio per il batterista romano. «Ho sempre ammirato Shelly Manne come batterista ma sopratutto come bandleader e musicista eclettico. Raffinatissimo esperto di spazzole e famoso per il suo suono elegante, fu capace di spaziare da André Previn all’orchestra di Stan Kenton, da Bill Evans a Sonny Rollins e Ornette Coleman». Anche quella di Gatto è una presenza che si rinnova spesso negli ultimi anni a Orvieto: «Ogni volta che torno ne riesco ad ammirare angoli nuovi e sfumature diverse. Sono sicuro che anche quest’anno scoprirò ancora delle meraviglie». Antonio Blasi

Palazzo del Popolo - Sala Expo 29 dicembre 30 dicembre 1 gennaio 2 gennaio

’round midnight

Teatro Mancinelli 31 dicembre

ore

16


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Il primo in Italia con combo e orchestra a disposizione per l’esecuzione e la pratica di direzione delle partiture

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Anno 66° supplemento al n. 01 (722), gennaio 2011

Musica Jazz Daily Speciale Roma Jazz Festival

Direttore responsabile Filippo Bianchi

Project leader Federico Scoppio e Andrea Scaccia fscoppio@22publishing.it, ascaccia@22publishing.it

Vicecaposervizio Alessandro Achilli aachilli@22publishing.it Assistente di redazione Alessandra Andretta aandretta@22publishing.it Progetto grafico Pier Paolo Pitacco per Cento per Cento, Milano Graphic designer: Silvia Rappini

Editor Alessandro Achilli aachilli@22publishing.it Hanno collaborato a questo numero: Alessio Biancucci, Antonio Blasi, Luca Civelli.

fino ad esaurimento scorte

22publishing s.r.l.

Biglietti Umbria jazz Winter

Direzione, redazione, amministrazione: via Morozzo della Rocca 9 • 20123 Milano • tel. 02/87389383 • Distribuzione esclusiva Italia: m-Dis distribuzione media spa • via Cazzaniga 1 • 20132 Milano • tel. 02/2582.1 • fax 02/25825306 • email: info-service@m-dis.it • stampa: Rotopress International srl, Loreto (An) • Registrazione Tribunale di Milano n. 711 del 1948. sped. in a.p. - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, Dcb Milano.

C/O TEATRO MANCINELLI Corso Cavour, 122 Orvieto tel. +390763 340493 info@umbriajazzwinter.it PREVENDITE ONLINE www.teatromancinelli.it www.greenticket.it


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Soffia forte il vento di Chicago. Già a Perugia con il Great Black Music Ensemble

Cortesia Umbria Jazz

DEE ALEXANDER

Pare che Chicago stia pacificamente invadendo l’Umbria. Dopo lo sbarco dell’Aacm (Association For The Advancement Of Creative Musicians) nell’estate 2009, con tanto di legittima carte blanche offerta a George Lewis, Ernest Dawkins, Saalik Ziyad e Nicole Mitchell, e ampiamente documentata da Musica Jazz (con l’inserto e il Cd di luglio 2010), ritorna una delle voci protagoniste di quel Great Black Music Ensemble: la cantante Dee Alexander. La sua Vocaleidoscope appariva accanto ad altri cinque brani in quel Cd di inediti, una gemma per i jazzofili più appassionati e impegnati. Chi ha quel disco, riascolti il brano per farsi un’idea di alcune nozioni compositive (la voci che si intersecano, appoggiano e sostengono come in una sorta di tetris) e abilità vocali di Dee Alexander, che ha appreso dai maestri di Chicago quanto sia importante vivificare la tradizione, riuscendo a estendere la storia delle cantanti jazz fino al funky contaminato degli ultimi vent’anni. In breve: ogni sua esibizione offre uno spaccato della black music.

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MUSICA

Staremo a vedere quale sarà il punto di partenza a Umbria Jazz Winter. Facile pensare a un rilancio dei brani di «Wild As The Wind» (BluJazz, 2009), inciso assieme ad alcuni musicisti che aderiscono in pieno alle direttive della leader. Il quartetto adopera una strumentazione insolita (che stupirà meno chi conosce la fantasia titpica degli organici chicagoniani), con gli archi a sostenere o raddoppiare la voce: James Sanders (violino), Tomeka Reid (violoncello), Junius Paul (contrabbasso) ed Ernie Adams (batteria e percussioni). Qualcuno li chiama Dee Alexander’s Evolution Ensemble. Se il vento fischierà, sarà selvaggio per le vie di Orvieto… Luca Civelli

MUSEO EMILIO GRECO ORE 12 30 DICEMBRE ORE 12 1-2 GENNAIO PALAZZO DEL POPOLO, SALA DEI 400 ORE 12 31 DICEMBRE

DA NON PERDERE

Joe Locke . Rosario Giuliani . Dado Moroni

Cortesia Umbria Jazz / Fausto Franceschini

30 dicembre ore 16 Palazzo del Popolo - sala Expo. 31 dicembre ore 12 Museo Emilio Greco. 1 gennaio ore 12 Palazzo del Popolo - sala dei 400 2 gennaio ore 15:30. Palazzo del Popolo - sala Expo

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Sassofono, vibrafono e pianoforte: nell’edizione 2009 il trio fu una produzione originale del festival. Ora ritorna con quattro concerti che presenteranno in anteprima il nuovo disco per Egea. «Tutto nasce da un’idea di Carlo Pagnotta», racconta Giuliani, sassofonista del 2010 per il referendum della nostra rivista. «Ci invitò in estate a Perugia per tre concerti all’oratorio di Santa Cecilia, dalle registrazioni dei quali nacque il disco in uscita in questi giorni, “Stepping On Stars”. Conoscevo già Dado Moroni e Joe Locke, con i quali collaboro da tempo e in diverse formazioni, ma non avevamo mai avuto occasione di suonare insieme in trio. Li stimo molto e per me è stato e sarà un grande piacere condividere con loro questa esperienza». Che legame hai con il festival e con la città di Orvieto? Penso che suonare a Umbria Jazz sia una grande opportunità, una splendida vetrina di cui sono molto contento di far parte. Orvieto poi è una città abbagliante, che rende Umbria Jazz Winter unica al mondo. Tu che sei ormai un frequentatore abituale della città, vuoi raccontarci quali luoghi visiti con più piacere? Ci sono ambienti che hanno una magia incredibile: per esempio piazza Duomo, il museo Greco, la piazza del Popolo. E poi ascoltare i concerti, visto che c’è la possibilità di incontrare tanti bravi musicisti, rende i giorni di lavoro un momento anche molto istruttivo e di maturazione. Federico Scoppio

Cortesia Umbria Jazz

ANTEPRIMA DEL PRIMO DISCO DEL TRIO

THE SELVY SINGERS Come da tradizione a Orvieto sbarca il gospel: una serie di appuntamenti in diversi luoghi della città, culminanti con l’ormai consueto concerto che saluterà l’avvento del nuovo anno, al Palazzo del Popolo, e con la messa della pace nel Duomo, il primo dell’anno. Uno spettacolo unico e irripetibile vedrà protagoniste le sorelle Selvy. Più che d’un gruppo è giusto parlare di una vera e propria famiglia musicale. Dar vita alla band fu un’idea del padre, il reverendo Jesse Selvy Jr, e di sua moglie Johnnie; e con un’esperienza live ventennale il gruppo ha conquistato il pubblico a stelle e strisce, fino alla nomination del 2003 come artista dell’anno all’American Gospel Convention. Classici della grande tradizione gospel e pezzi inediti, composti dalla stessa band, si alterneranno in una serata che rimarrà nella bacheca dei ricordi. Plinio Bonato

Palazzo del Popolo - sala dei 400 30 dicembre

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1 gennaio

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Duomo - Messa della Pace & Gospel 1 gennaio

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