c On VE gn O cAs ELLA
ALfREDO cAsELLA OLTRE LA MAnIcA Intervista a Christopher austin Alfredo Casella ritratto da Giorgio De Chirico
di Luisa prayer
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hristopher, a quando risale il tuo primo incontro con Casella? Avevo 12 anni quando mi sono imbattuto per la prima volta nel nome di Alfredo Casella: cantavo il Gloria di Vivaldi in re magg., nell’edizione curata da lui - è passato molto tempo, ma riesco ancora a ricordarmi perfino i particolari colori dello spartito vocale dell’edizione Ricordi! In seguito, da studente universitario, studiai il suo nome accanto a quello di figure come Castelnuovo-Tedesco, Malipiero e Petrassi; ma ne conoscevo solo
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In occasione della II edizione di “Casella Interprete del suo tempo”, è venuto in visita all’Aquila Christopher Austin, eminente compositore e direttore d’orchestra inglese, docente della Royal Academy of Music di Londra. Con lui, cultore dell’opera di Casella, ripercorriamo alcune tappe del passaggio in Inghilterra del Maestro italiano, che tra concerti, incontri e lezioni, ebbe modo di lasciare una sua impronta sul mondo musicale britannico. Una storia da indagare a fondo, come Austin ci racconta in questa intervista.
il nome, non la musica. Quella è venuta molto, molto più tardi. Nel giugno 2013, leggevo sul quotidiano The Guardian la recensione di Tim Ashley sull’incisione della BBC Philaharmonic della Terza Sinfonia di Casella, diretta da Gianandrea Noseda: il modo in cui la musica veniva descritta mi incuriosì a tal punto che decisi di indagare. Ne fui catturato all’istante! Trovai in quella musica una voce fresca, vitale, che suonava allo stesso tempo familiare e insolita. “Ma dov’era fino ad oggi tutta questa musica?” mi sono chiesto, e la risposta naturalmente era, in
questo caso, “in un luogo ben nascosto”, perchè sono solo i CD di Francesco La Vecchia e poi di Noseda che hanno dato alla musica di Casella una reale possibilità di guadagnarsi nuovamente una propria audience. La seconda vita di Alfredo Casella! (in italiano nel testo, NdT) Cosa ti ha spinto ad approfondire lo studio della sua opera? Subito dopo quell’incontro con la Terza Sinfonia cercai di acquisire tutte le incisioni disponibili, e le divoravo. Non solo ero conquistato dalla musica di Casella in quanto appassionato, ma il mio interesse professionale (come musicista concertista, come autore, e insegnante) era attratto dal suo pensiero sull’armonia e specialmente sul ruolo della modulazione. Molto presto mi resi conto che nella musica Casella era stato un vero pensa-