A NNIV E R S A RI • C l a ra i ns eg na nte
Memorie schumanniane una conversazione con Miss fanny Davies trascritta con il suo permesso da H. M. Walbrook Fanny Davies ha condiviso con Clara Schumann un periodo di formazione relativamente breve ma ha nutrito per lei sentimenti di affetto, ammirazione, devozione, amicizia nel corso di tutta la vita. Il lascito umano, artistico e didattico di Clara, che ha impresso tracce profonde nella sua luminosa carriera concertistica e ne ha ispirato l’instancabile attività di didatta e di organizzatrice musicale, è palpabile anche negli scritti che la pianista britannica ha consegnato ad autorevoli periodici musicali e a riviste femminili. Fra questi vi sono, in primo luogo, i saggi dedicati a Robert Schumann, manifesto di un duplice apostolato schumanniano lucidamente vissuto, nei quali oggetto dell’attenzione è la musica pianistica di Robert ma è la straordinaria personalità artistica e umana di Clara a brillare in controluce nel ricordo. Così è in On Schumann: And Reading between the Lines12, arricchito da un’emozionante e dettagliata rievocazione dell’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra di Robert compiuta da Clara al Gewandhaus di Lipsia il 24 ottobre 1878 in occasione del giubileo della sua attività concertistica, vera e propria lezione di interpretazione fedelmente riportata da Fanny, presente alla prova generale e al concerto. E avviene in About Schumann’s Pianoforte Music13, che così si conclude: “E ora un accenno a una ricorrente richiesta di Clara: ‘hineinlegen’.14 Usava questa bella, curiosa parola quando riteneva che in un brano si dovesse mettere pienamente a fuoco la qualità emotiva e spirituale di una certa idea, fosse essa melodica o polifonica. Ciò cui il termine si riferisce non può ottenersi per mezzo della sola tecnica. Esso riguarda piuttosto la sfera spirituale ed emotiva e richiede all’interprete il giusto tocco, mosso da un calore affettuoso simile a quello trasmesso dalla pressione di una mano amata. Si vedrà dunque facilmente che ‘hineinlegen’, secondo Clara Schumann, non significa semplicemente raggiungere il fondo del tasto allo scopo di produrre un suono ‘caldo’, che d’altra parte non può ottenersi propriamente in questo modo, ma ha a che fare piuttosto con l’umana affezione, un elemento fondamentale di tutta la musica pianistica di Schumann, e dunque non può e non deve essere trascurato. In conclusione, mi sia consentito affermare che la miglior guida per chi ama Schumann, infinitamente migliore di qualunque mia descrizione, è (pur con i pochi, irrilevanti, errori di stampa) racchiusa nelle copertine della monumentale edizione delle opere di Robert Schumann curata da Clara Schumann.”15
12 Fanny Davies, On Schumann: And Reading between the Lines, «Music and Letters», vol. 6, n. 3, luglio 1925, pp. 214-223. 13 Fanny Davies, About Schumann’s Pianoforte Music, «The Musical Times», vol. 51, n. 810, 1 agosto 1910, pp. 493-494. 14 Letteralmente ‘mettere dentro, penetrare’. 15 “And now a word about Clara Schumann’s demand for ‘hineinlegen’. This curious and beautiful word she applied whenever she wanted to bring out the
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L’eredità di Clara è tangibile anche in altri scritti della Davies, da On the Technique of the Pianoforte: A Practical Talk to Earnest Students16, nel quale i principi di una tecnica pianistica naturale ‘necessariamente legata alla musica’ vengono esposti con pregnante chiarezza, ai saggi dedicati a Beethoven17 e a Brahms18 tra il 1927 e il 1929, saldamente fondati sull’idea della tradizione come guida per l’interpretazione. Memorie ancora più personali raccoglie l’intervista, di seguito riportata, pubblicata da «The Pall Mall Magazine» in occasione dei concerti celebrativi del centenario della nascita di Robert Schumann che, per iniziativa della stessa Davies, ebbero luogo nella Bechstein Hall di Londra il 13, il 20 e il 27 aprile e nella Queen’s Hall l’8 giugno del 1910. Eventi davvero speciali cui presero parte, con lei e con altri strumentisti tra i quali Frank Bridge alla viola, cinque pianisti allievi di Clara: Ilona Eibenschütz, Mathilde Verne, Leonard Borwick, John St. Oswald Dykes19, Alice Dessauer20. Un fedele resoconto dell’intervista, intitolato Ricordi su Clara Schumann21, apparve tempestivamente in Italia sulla rivista «Nuova antologia» nella rubrica “Tra libri e riviste” curata con lo pseudonimo Nemi dalla scrittrice Sibilla Aleramo, primo e per lungo tempo unico contributo in lingua italiana espressamente ed esclusivamente dedicato a Clara Schumann.22 full emotional and spiritual importance of any particular idea in a work, whether melodic or polyphonic. The meaning of the word cannot be realised by technique alone. It suggests something spiritual and emotional, and demands the right touch on the pianoforte, and it must have behind it the warmth of human affection such as is conveyed by the pressure of a hand one loves. Therefore it will be easily seen that ‘hineinlegen’ as used by Clara Schumann, does not mean extreme digging into the keys in order to produce a ‘warm’ tone, which after all that method can never do. As the element of human affection is such an indispensabile feature of all Schumann’s pianoforte music, ‘hineinlegen’ cannot and must not be overlooked. In conclusion, may I say that the best guide for all Schumann-lovers, far better than any descriptive writing of mine, is (notwithstanding a very few insignificant printer errors) contained within the covers of Clara Schumann’s monumental edition of Robert Schumann’s works.” Fanny Davies, About Schumann’s Pianoforte Music, cit., p. 494. 16 Fanny Davies, On the Technique of the Pianoforte: A Practical Talk to Earnest Students, «The Girl’s Own Paper», vol. 12, n. 565, 25 ottobre 1890, pp. 52-53. 17 Fanny Davies, The Pianoforte Concertos, «Music and Letters», vol. 8, n. 2, aprile 1927, pp. 224-226. 18 Fanny Davies, Some Personal Recollections of Brahms as Pianist and Interpreter, in Cobbett’s Cyclopedic Survey of Chamber Music, vol. 1, Travis and Emery, Londra 1929, pp. 182-184. 19 John St. Oswald Dykes (1863 - 1948), pianista inglese, tra il 1889 e il 1941 stimato insegnante di pianoforte presso il Royal College of Music a Londra. 20 Alice Dessauer (1865 - 1950), pianista e didatta tedesca. Talento pianistico promettente, accantonò presto, con rare eccezioni, la carriera concertistica a causa della sua fragilità fisica ed emotiva rivolgendosi quella didattica, che svolse per molti anni a Londra con passione e grande successo. 21 Nemi (Sibilla Aleramo), Ricordi su Clara Schumann, «Nuova Antologia», vol. 148, fasc. 926, 16 luglio 1910, pp. 371-372. 22 Un breve accenno a Clara Schumann “distintissima artista” era stato