54/55 ottobre 2018 - marzo 2019

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C lara inse gnante • A NNIV E R SA RI

Ricordi dei miei studi musicali con clara schumann Sul finire del 1930 Marie Fromm abbandona la scena concertistica e si trasferisce da Birmingham a Londra, dove intraprende un’attività di insegnante di pianoforte che su «The Musical Times» il 1° dicembre 1930 si annuncia come combinazione tra “i migliori metodi moderni e la tradizione classica della Scuola di Clara Schumann, con speciale attenzione per l’apprendimento a memoria”1. A quest’ultimo tema la Fromm dedica nello stesso numero del periodico londinese un breve intervento, anche qui richiamando l’eminente ascendenza didattica: “Da giovane sono stata per cinque anni allieva di Clara Schumann al Conservatorio di Francoforte, suonare a memoria era lì una cosa talmente normale da non essere neppure menzionata come risultato da conseguire.”2 Ancora su «The Musical Times» appare nel luglio del 1932 la lucida e partecipe rievocazione degli anni di studio a Francoforte che qui presentiamo, interessante non solo per il suo valore di testimonianza ma anche per il documentato riferimento a basilari questioni di tecnica pianistica. 1 “Marie Fromm is now in London, and ready to receive piano pupils. The best modern methods combined with the classical traditions of the Clara Schumann School, with special attention to easy memorising”. «The Musical Times», vol. 71, n. 1054, 1 dicembre 1930, p. 1064. 2 “As a young girl I was for five years a pupil of Clara Schumann at the Frenkfurt Conservatoire, and there memory playing seemed such a matter of course that it was not worth mentioning as an accomplishment.” Marie Fromm, Playing from Memory, ibidem, p. 1119.

di Marie Fromm

s

i è soliti immaginare la vita di chi studia all’estero come un turbinio di piacevoli attività: suonare o cantare senza posa, assistere per una minima spesa a un gran numero di concerti e di opere, avere un maestro affascinante e più o meno soddisfatto, studiare quando se ne ha voglia (ciò che è quanto mai importante), trascorrere ore piacevoli con le proprie compagne nell’intimità della propria stanza da letto-salotto, insomma una vita eccitante e avventurosa. La realtà, ahimè, è ben più austera. Quando, dopo febbrili settimane di attesa e speranza, sono stata introdotta all’augusta figura del Direttore del nostro Conservatorio, Joachim Raff61, e subito dopo a quella di Clara Schumann in persona, ho provato vero terrore. Pensate alla ragazzina spigliata, quindici anni appena, tremare atterrita al cospetto della più grande pianista del tempo mentre compie il primo passo della propria formazione musicale con la Sonata “Al chiaro di luna”! Credevo fosse un brano abbastanza facile per iniziare ma un mese più tardi ero ancora in lotta con il primo movimento, ardentemente desiderosa di essere morta. Era tutto sbagliato, le braccia rigide, l’articolazione delle dita assolutamente inadeguata, nessuna conoscenza dei muscoli e del loro uso, e quanto al suono non sapevo far altro che torcermi le trecce, agonizzante nella confusione. Ci veniva raccomandato di non studiare più di quattro ore al giorno ma sei ore al giorno erano a malapena sufficienti per fare quel che ci veniva richiesto. Si doveva cominciare con le scale, studiandole per un’ora con la massima attenzione, ancor più concentrati, se possibile, nell’ascolto del suono. Toccava poi agli studi e a parte di un concerto o di una sonata o, in alternativa, a uno o due brani importanti del repertorio. Avevamo due lezioni alla settimana alla presenza di altri tre allievi, perché ognuno potesse trarre profitto dal lavoro degli altri, e delle due figlie di Madame Schumann. È oggi opinione diffusa che l’insegnamento di Clara Schumann sia La prima sede (1878-1888) dello Hoch’s Konservatorium di Francoforte. da ritenersi ‘superato’. Coloro che condannano la scuola pianistica di Clara Schumann, convinti che prescrivesse le braccia rigide e di altri simili travisamenti, sono in molti casi persone che si dicono ‘allieve di Clara Schumann’ ma hanno studiato con lei per breve tempo, dunque assimilandone le idee solo in parte o applicandole erroneamente. Io stessa ho conosciuto un ‘allievo di Clara Schumann’ che da lei aveva ricevuto solo una lezione e

61 Joachim Raff (1822 - 1882), compositore e pianista tedesco. Fu autore prolifico di pagine sinfoniche, legato da stima e amicizia a Hans von Bülow e a Franz Liszt, del quale fu per alcuni anni assistente a Weimar. Primo direttore dello Hoch’s Konservatorium a Francoforte, invitò a insegnarvi Clara Schumann e vi istituì una classe femminile di composizione.

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