IDA ZICARI
Aprés une lecture du Dante. Fantasia quasi sonata di Franz liszt. la poesia dei suoni Introduzione di Leslie Howard Ed.Il Corriere Musicale, pp. 56 Formato PDF. € 13 (e-book)
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uesta meravigliosa e rivoluzionaria composizione ha una storia e una gestazione complicate, scarsamente conosciute alla legione di pianisti (in particolare le giovani leve) che spesso considerano l’opera come il proprio cheval de bataille, e la eseguono senza dedicare un pensiero né ai suoi antecedenti letterari né all’accuratezza dei testi musicali dai quali preparano le loro performance. Come mostra Ida Zicari nella sua approfondita monografia e necessitiamo di fare molto di più che aggrapparci all’ultima edizione del cosiddetto Urtext». Con queste parole il pianista Leslie Howard, un punto di riferimento mondiale dell’interpretazione lisztiana e dell’approfondimento culturale del suo pensiero, introduce il saggio scritto da Ida Zicari dedicato alla Dante sonata del compositore romantico. Analisi, storia, esempi musicali: nessun dettaglio di questa composizione, così ricca di riferimenti letterali e culturali in generale, è tralasciato.
Après une lecture du Dante. Fantasia quasi Sonata di Franz Liszt. La poesia dei suoni Per i lettori di Musica+ la relatrice del seminario in questo breve articolo sintetizza alcune linee-guida inerenti il suo lavoro di ricerca, contenuto nel volume di recente pubblicazione. di Ida zicari
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rascorsero circa vent’anni prima che Liszt ritenesse conclusa la composizione di Après une lecture du Dante. Fantasia quasi Sonata. Fu un lungo cammino di rielaborazione testuale e concettuale che condusse infine il compositore alla più compiuta realizzazione dell’ideale di “musica poetica”. La prima traccia del celebre brano pianistico risale al 1839; si intitolava Fragment dantesque e fu Liszt stesso a eseguirla, lo stesso anno, in concerto a Vienna. Gli auspici che salutarono l’opera furono subito felici: i recensori ne videro l’originalità e l’efficacia delle invenzioni musicali. Per l’occasione, Carl Tausenau scrisse che tutto il futuro della musica vi era contenuto. All’epoca, Liszt era giovanissimo, prodigioso pianista e compositore d’alte aspirazioni. Ambiva a realizzare quel progresso dell’arte che i romantici evocavano come necessità dei tempi, e ricercava il futuro della musica nella “musica poetica”: «La musica e la poesia dovranno unirsi sempre più intimamente per prendere possesso, l’una e l’altra, di quell’ampia eredità loro provvi-
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