Muzi Kult n°18 - Marzo/Aprile 2015

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Muzi

Kult bimestrale

pag. 13 Intervista a "Julie's Harcuit" pag. 15 "L'Orso" su 'AlternativaMente'

pag. 82 Federico Cimini "Timeline" di un disco in arrivo...!

pag. 86 Mattune e "Strade di Paese"

anno 3째 | n째 18

CAPONE & BungtBangt

Spazza-Music



MUZI KULT anno 03 n° 18

Fondatore : Gennaro de Rosa Produzione: MUZI KULT Editore: Edizioni Emmekappa

OSPITI: CAPONE & BUNGTBANGT Uno Speciale dedicato ad uno dei progetti più originali del panorama nazionale ed europeo. Una lunga intervista a Maurizio Capone sulla sua carriera tra Musica, Cinema, TV, Nuovi Media, Lanoratori, Riutilizzo e tantissimo altro...

Responsabile grafico: Salvatore Greco

FEDERICO CIMINI

Capo-Redattore: Monica Reale

Il giovane cantautore, attraverso un particolarissimo e originale racconto traccia una ‘time-line’ con le fasi della nascita del suo nuovo album, in uscita nei prossimi mesi.

Redazione: Luisa Marini, Paolo Fulciniti, Marianna Chiarelli, Gennaro de Rosa, Monica Reale

JULIE’S HARCUIT

Hanno Collaborato a questo numero: Monica Reale, Alessandra Margiotta, Vladimir Costabile, Piedanilo Melandro, Pacqualino Caparello, Salvatore Greco, Fabrizio Cariati, Federico Cimini, Marco Ambrosi, Loredana Ciliberto, Simone Arminio, Gennaro de Rosa, Mirko Onofrio, Grazia Celico, Lo Staff di ‘Musica contro le mafie’ (Mary Chiarello)

L’ORSO

Concessionaria Esclusiva per la Pubblicità: OnMagPromotion onmagpromotion@gmail.com Pubblicato su www.issuu.com

La rock-band emiliana, dalla ormai decennale esperienza e con sei album all’attivo, su “Alternativa-mente” ci parla di mondo indie, provincia, musica come lavoro e riflessioni sul futuro.

La band di Mattia Barro, tra le più interessanti e riconosciute realtà del mondo “alternative” o “indie” italiano. in una breve intervista di M.Ambrosi; ci da una lucida visione della situazione musicale del nostro paese.

MATTUNE Maurizio Verardi, in arte Mattune, è un giovane cantante tra black music e reggae. Lo ha intervistato Alessandra Margiotta scoprendo un bel pò di cose interessanti.

Distribuito gratuitamente

ALESSIO CALIVI

© 2012 - Tutti i diritti riservati

Un piccolo speciale su una interessantissima realtà emergente del mondo “noise” italiano. Tra Berlino, Milano e “Sirene, Vetri, Urla e Paperelle”

DR BOOST “Ogni barra è una stoccata a ciò che non va nel mondo attuale ma soprattutto nell’Italia di oggi” ci dice DR Boost, con il video “Veleno” da poco uscito secondo estratto dal nuovo album “B-Powa”

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"Non Seguire il sentiero già segnato… và, invece, dove non vi è alcun sentiero e lascia una traccia…!"

MKrecords 4 sounds 1 label

mkrecords.it mkrecordslabel Mk__Records


LE RUBRICHE DI

Promo Highlights Artists Artists 8-27

28-43

46-63

Live

64-97

98-104

EDITORIALE ....................................................... 6 LE RUBRICHE DI MUZI KULT

MusiZodiaco di Fabrizio Cariati ................................ 8 CIMINEIDE di Federico Cimini ................................ 10 Suoni Pindarici di Pierdanilo Melandro ................... 11 Alternativa-mente “Julie’s Harcuit” e “L’Orso” di Marco Ambrosi .................................................... 12 Camere a Sud [Cosmetic - Panda Bear - Edda] di Simone Arminio .. 16 Sveltine di Mirko Onofrio ....................................... 18 La Musica è Lavoro: “Il Crowdfunding” ........... 20 Rosso Fisso [Criticare, Apprezzare, Recensire] di Vladimir Costabile ............................................... 22 Greatest Eats di Capone - Capone & BungtBangt .... 24

SPECIALE “Musica contro le mafie”

Finale Centro/Sud .......................................... 30 I Vincitori e i Premi ........................................ 32 La Premiazione ............................................... 34 Il Documentario - “L’Alternativa” ................... 38 In Tour .............................................................. 40 Io Sostengo (i nuovi artisti sostenitori) ........... 42

“JULIE’S HARCUIT”

“Alternativa-mente” intervista i Julie’s Harcuit pag. 13

MUZI KULT “PHONE CHARTS” ..................... 44 PROMO ARTISTS

Sonia Scialanca ............................................... 46 Joe Petrosino & Rockammorra ..................... 47 Murra ............................................................... 48 Manuel Rossi Cabizza ..................................... 49 Luca Mercurio ................................................. 50 Maleizappa ....................................................... 51 L’Artista del Mese: Capatosta ......................... 54 Meet’n’Radio .................................................... 56 Meet’n’TV .......................................................... 60

HIGHLIGHTS ARTISTS

Capone & BungtBangt ..................................... 66 Federico Cimini ................................................ 82 Mattune .............................................................. 86 Alessio Calivi .................................................... 90 Dr Boost ............................................................ 94

LIVE

Live a Thousand lives by Pictures .................. 100 On Tour ........................................................... 102

“FEDERICO CIMINI” “Timeline” di un disco in arrivo pag. 82

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CRESCITA e DECRESCITA Eccoci di nuovo con un altro appuntamento di “MUZI KULT”, la rivista indipendente di musica indipendente. I”Crescere o Decrescere questo è il problema…” avrebbe così recitato il povero Amleto se fosse vissuto ai nostri tempi. Tempi di numeri, tempi di codici, tempi di segnali, tempi di differenziali, tempi in cui la matematica sembra vincere, di certo, sulla letteratura e anche sulle lingue. Sono giorni che mi dico che “crescere” è fondamentale, “bisogna crescere” mi dico davanti allo specchio con piglio serio, poi rincaro e dico “mentre i ragazzi lavorano al mantenimento noi dobbiamo lavorare per Crescere”… Sempre allo specchio e sempre molto serio. Poi però mi fermo a pensare che mi dico che se ci fosse ancora Babbo Natale sarebbe tutto più bello e non so fino a che punto questo pensiero è in linea con l’esigenza tutta odierna di Crescere. Ma forse non si riferiscono a questo e sono io che non capisco niente…cioè credo che si possa Crescere (per come ci dicono) credendo ancora a Babbo Natale, anzi, probabilmente è proprio necessario crederci per riuscire a fare sta ‘cosa qua’ che sento sempre. Io mi guardo allo specchio, guardo le fotografie di qualche anno fa e mi sembra di crescere anche troppo delle volte, comincio a scorgere qualche capello bianco, peli della barba che invece pare abbiano deciso di “Crescere” moltissimo, ma non in lunghezza, magari… proprio crescere in “colore”…non so se mi spiego !? Di solito in questi momenti di crisi, la prima cosa che faccio e rifugiarmi nel vecchio, caro dizionario; lui sa sempre tutto in realtà, ancora oggi.

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L’EDITORIALE

di Gennaro de Rosa

Lo interrogo e mi dice che “crescere” vuol dire tante cose. Vuol dire accrescere nel senso di aumentare per esempio, vuol dire allevare, anche educare (questa non me l’aspettavo però ci stà), vuol dire avanzare negli anni, vuol dire aumentare di massa, di volume, di livello, di peso, di forza, di intensità ecc…vuol dire Salire di grado, fare dei progressi…e vuol dire anche, infine “essere in più, sovrabbondare”….ecco qui ! Il problema che mi pongo è proprio lì: quando si punta a crescere bisognerebbe capire il punto di arrivo…per non rischiare di sovrabbondare… appunto. E’ difficile e devo smetterla di farmi venire questi pensieri strani, di lasciarmi attrarre dal linguaggio dei politici in tv e degli economisti…non posso capirli e forse non li capirò mai con grande rammarico…”ebbecert’ è chiar” (cit) . Quando mi vengono questi momenti comincio a cercare ovunque qualcosa o qualcuno che possa darmi delle risposte, anche solo momentanee…come quando uno a fame…e sta male se non mette nelle stomaco qualcosa…ecco proprio in quel modo mi succede: devo mettere qualcosa nel cervello altrimenti ho gli stessi dolori dello stomaco. Mi sono imbattuto in un certo “Latouche”, un professore francese di scienze economiche all’università di Paris, ha scritto un sacco di cose e ha colmato la mia fame di sapere che, come vi dicevo, è condita da una certa ignoranza in campo economico… non me ne vergogno (anzi un pò sì !) eheheh !! Che dice sto signore !? Intanto si dichiara “obiiettore” di crescita, cioè si oppone a questa “religione imperante della crescita” (così dice proprio), cioè questa smania di ricercare questo sviluppo economico continuo e fine a se stesso. Facendo così è come se ci fosse “un gigante che non è in grado di stare in equilibrio se non continuando a correre, ma così facendo schiaccia tutto quello che incontra sul suo percorso”dice Serge. Un sistema così è insostenibile da tutti i punti di vista : ecologico e sociale soprattutto, per un motivo semplicissimo, le risorse sono limitate e su questo siamo tutti d’accordo, ahinoi ! Questo sistema offre a noi occidentali ogni agio e comfort ma ci condanna ad uno stile di vita frenetico, di continua insoddisfazione (crescere, crescere, crescere…) producendo così una società di malati di ricchezza piena di disuguaglianze e ingiustizie…smascherando così il famoso concetto che ci inculcano da tempo di “sviluppo sostenibile”. Lui, ora, ci propone una alternativa che ha un nome che mi ha dato una sensazione di “relax”: ci parla di “Decrescita Serena”

come alternativa non solo economica ma soprattutto esistenziale. Praticamente diminuzione del Pil in favore di benessere inteso come qualità della vita “bien vivre” lo chiama..e individua tra i punti fondamentali la cultura, il tempo libero, le relazioni umane. Io ho fatto caso al fatto che è un po tutto ciò che non abbiamo più… o che abbiamo sempre meno. La decrescita di cui parla non deve avere nulla di nostalgico (cioè di perdita di cose che ci fa soffrire) ma deve essere accompagnata da cambiamenti qualitativi grazie a tecnologie innovative ma caratterizzate da equità ecologica e sociale. Quindi io da scemo ho tradotto in: limitare i livelli di consumo ci porterà lontani da una vita di privazioni e fatica ma alla riscoperta della creatività e della convivialità. Il signor Latouche ci dice anche come raggiungere questo obiettivo con le “Otto Erre”, si si … le otto “R”, proprio così dice. E sono : Rivalutare, Riconcettualizzare, Ristrutturare, Ridistribuire, Ridurre, Riutilizzare e Riciclare (non danaro…ovviamente! Cosa che qui da noi è meglio specificare ! Ehehe)… E poi spiega cosa intende per tutti questi punti ma io non ho lo spazio…ma vi invito ad andarli a cercare. Ovviamente per far sì che tutte queste “R” possano aver luogo bisogna passare attraverso una “Decolonizzazione dell’immaginario” …cioè una sorta di Cambiamento di mentalità …che, dice “ci permetta di far uscire il martello economico dalla testa” e cambiare così il modo di intendere il benessere. “Questa transizione, che non può partire in modo locale e modesto, richiede il contributo attivo di Intellettuali e Artisti” … ci chiama ad agire… e mi piace…e aggiunge ancora “ questi, infatti, con la loro creatività, sono capaci di ‘reincantare il mondo’ in opposizione al disincanto e alla banalizzazione prodotta dalla società del “cresci-cresci” (come dicevamo all’inizio)… La risposta che mi ha sfamato ( almeno per ora, continuerò ad approfondire e in caso vi dirò…) è quindi “DECRESCITA SERENA”… Cosa sia la Felicità e da quale tipo di ricchezza essa dipenda è la cosa sulla quale concentrarci…sperando che nel frattempo ci sia anche una “serena decrescita” dei peli bianchi della barba, delle rughe e dei dolori articolari ai quali… da questo momento in avanti proverò a spiegare questa teoria cercando di convincerli. Ce la farò !! In caso non si convincano taglieremo la barba, ci abitueremo alle rughe che a volte hanno il loro fascino e ci cospargeremo di Lasonil … !! Alla prossima…e mi raccomando “decresciamo serenamente”!!

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MUSIZODIACO

di Fabrizio Cariati

Carissimi lettori di Muzi Kult arieccoci !!! Sono sempre stracontento di scrivere per voi, perché in effetti è come se mi ritagliassi del tempo per guardarmi dentro e tirare fuori (per voi) qualcosa da leggere. Alla fine non sono io che faccio un “favore” a voi scrivendo il vostro Oroscopo, ma siete voi che rendete tale attività terapeutica per me. Muzi Kult giunge così al termine del terzo anno e sta per compiere tre anni di vita, e anche se non ci accorgiamo di come il tempo passi in fretta per ognuno di noi, questa rivista è riuscita a tenerci compagnia in modo originale e stimolante. Cresce il numero delle rubriche e degli “artisti” che si “improvvisano” giornalisti. A questo proposito vorrei citare un film spettacolare dai dialoghi eccezionali; “i politici ci raccontano le bugie per coprire le verità, mentre gli artisti ci raccontano le bugie per descriverci la verità” [V per Vendetta] Aspettatevi una ventata di rinnovamento per il quarto anno di Muzi Kult, come la redazione sa ben fare, proprio per tenere viva l’attenzione dei lettori che in questo modo leggono notizie fresche e dinamiche, in continua evoluzione. Una rivista che si occupa di musica e di cultura, esattamente come una band, non ha motivo di esistere senza un proprio pubblico, e devo dire che alla crescita di Muzi Kult corrisponde una proporzionale crescita di lettori, e per questo mi sento di ringraziarvi uno ad uno (anche quando non avete gradito la lettura astrale del vostro segno zo-

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ARIETE

21-03 / 20-04

Sei il primo segno dello Zodiaco ed è proprio questa caratteristica che, a mio avviso, ti condanna. So che adori la competizione ed arrivare primo sempre e comunque, ma temo che tu abbia un problema serio con il tempo. Infatti la tua continua accelerazione ti impedisce di vivere pienamente le bellezze della vita. Ti invito a stare calmo, sei un pessimo diplomatico, e, nonostante hai preso l’abitudine di attaccare frontalmente l’ostacolo senza poterlo o volerlo mai aggirare (forse per non perdere tempo) come l’animale che caratterizza il tuo simbolo, ti chiedo di stare calmo. Arriva l’estate ed è bene che tu inizi ad assaporare il tempo, le esperienze che fai, indipendentemente dalla sfida eccitante che di corsa di fa mettere in gioco, rischiando di non portare a termine le cose. Mi darai ragione.

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b

diacale). Vi ricordo che questa esperienza assurda e/o impresa ardua di scrivere il vostro Oroscopo nasce come un gioco e quindi vi invito a non prendermi troppo sul serio, ma accogliere le mie provocazioni per indurvi ad un momento introspettivo (alla faccia della leggerezza). Vi invito, come sempre, a farmi avere i vostri feadback sia via social network che di persona, passando a trovarmi ad un Concerto live dei Nuju, che sono impegnati nel loro “Urban Box Tour” e che attraverseranno lo Stivale in lungo e in largo. In questo numero la mia rubrica del MusiZodiaco vuole essere meno formale, infatti, con l’avvicinarsi della primavera, vi darò, come sempre dei consigli spassionati affinchè le zavorre dei tratti caratteriali del vostro segno zodiacale, possano esservi chiare (so che lo sono già). Mi auguro che troviate la voglia e il coraggio di buttarle giù dalla vostra Mongolfiera, per spiccare il volo con l’arrivo dell’estate. Vi lascio alla lettura del vostro Oroscopo, e spero di ritrovarvi ancora perchè oramai mi sono proprio affezionato a voi lettori di Muzi Kult , magari con una nuova rubrica, e sicuramente con nuove storie, storie di vita e di musica, storie d’amore e di sognatori che non mollano mai, esattamente come voi. Con affetto e stima (solo i coraggiosi sognano)... vostro Fabrizio.

TORO

21-04 / 20-05

Sei un segno molto stabile in cui sono presenti testardaggine e molta possessività. Come l’animale ti muovi e pensi lentamente, ma nel momento stesso in cui impari qualcosa lo assimili in modo duraturo. La tua natura possessiva, la pigrizia, la totale mancanza di autocritica ti portano ad una sorta di presunzione, ed è proprio su questo punto che vorrei farti riflettere. So benissimo che ti piaci così come sei, ma ti invito a scrivere un elenco di almeno 5 difetti (impiegherai delle settimane prima di individuarli) su cui lavorare prima dell’arrivo dell’estate, l’essere autocritici ti aiuterà ad essere una persona migliore. Credimi, e se mi posso permettere: velocizzati.

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GEMELLI

21-05 / 21-06

Siete irrequieti ed amate raccogliere informazioni preziose e versatili. Ragionate molto rapidamente e siete troppo impazienti di conoscere tutto e in fretta. Siete in grado di fare più cose rispetto a quelle che state pensando nel medesimo istante. Quando siete dominati da un’idea vi mettete subito all’opera per metterla in pratica, senza riflettere sulle conseguenze che possono avere le vostre azioni o sulla moralità di queste. Proprio su questo aspetto vorrei invitarvi a riflettere. Se vi piace un oggetto, potete osservarlo e desiderarlo fino ad andare a comprarlo anche se avete pochi soldi o, nel peggiore dei casi, addirittura rubarlo. Il mio consiglio in previsione dell’estate è quello di essere più Moralisti, iniziate a distinguere ciò che è bene da ciò che è male, vi sentirete meglio, più consapevoli e più stabili.


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CANCRO

22-06 / 22-07

Sei un segno difficile ed a volte misterioso. Vivi fra due mondi, quello esterno visto come pericoloso e temuto, e quello interno, pieno di memorie, di fantasia, di sentimenti. Sei in equilibrio stabile tra questi due mondi: quando la realtà si fa troppo sgradevole, ti rifugi nel domani sperando che i tuoi sogni possano divenire realtà. Il domani è la tua protezione. Non avrai più scusanti, all’arrivo dell’estate ti sarà vietato pensare al domani e vivrai (e affronterai) l’oggi, giorno per giorno.

g

BILANCIA

23-09 / 22-10

e

LEONE

23-07 / 23-08

Sei il segno del potere. Denoti volontà e determinazione unite a gentilezza. Hai un ego fortemente pronunciato che tende ad eccellere in ogni circostanza. I nativi del segno infondono un senso di fiducia. Essi sono dei dirigenti nati, ma non amano vincere con troppa facilità in quanto preferiscono la conquista. Sono consapevoli del proprio valore ed amano essere apprezzati, il che ti rende altamente suscettibile all’adulazione. Amano spaziare, sono ottimi organizzatori, ma prediligono il fatto che siano gli altri a svolgere il lavoro meno importante. Il mio consiglio rispetto alla riflessione da assegnarti riguarda proprio questo aspetto, da qui all’estate, caro leone, ti consiglio di guadagnarti tutta la stima e tutto il rispetto necessari per essere il Re della giungla, incondizionatamente. Un vero capo è un guerriero che si schiera in prima linea, ed il coraggio sicuramente non ti manca.

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SCORPIONE 23-10 / 22-11

I nati sotto il segno della Bilancia ricercano l’equilibrio sopra ogni cosa. Agiscono nel modo migliore nei rapporti sociali, sono molto pratici, disinvolti e senza pregiudizi, oltre a possedere molto charme. Sono strateghi nati e possono rivelarsi completamente impersonali; pertanto risultano ottimi mediatori in grado di affrontare delicate trattative. Sono in grado di portare a termine importanti affari senza dimostrare di avere lavorato duramente. Cede facilmente alla pigrizia, in questo modo impedisce a sé stesso di creare un’attività, un lavoro o di prendere iniziative di qualsivoglia genere. Cara Bilancia, il mio consiglio in vista dell’estate è quello di rimboccarti le maniche, abbandonare la tua naturale tendenza all’equilibrio, di modo che tu possa prendere una posizione. Ti toccherà prendere delle decisioni, fare delle scelte e la tua parola chiave sarà: Iniziativa. Non averne paura.

I nati sotto il segno dello Scorpione sono pieni di risorse, profondi, seri ed hanno un forte magnetismo fisico. Sono spesso autoritari e possiedono la capacità di scoprire il punto debole degli altri. Nel caso diventaste nemici di uno Scorpione, fate attenzione, perché egli aspetterà il momento opportuno per attaccarvi. Un’altra tipica caratteristica del segno è la volontà, così come la permalosità, che può acuirsi sino a divenire desiderio di vendetta, è sconsigliabile avere uno Scorpione come nemico. Ti chiedo, in previsione della bella stagione, di mettere da parte la tua vendetta ed il tuo rancore, e dunque di perdonare tutto a tutti, ma sai benissimo quanto questo sia impossibile se prima non perdoni te stesso.

j

k

CAPRICORNO 22-12 / 20-01

I nati sotto il segno del Capricorno sono notoriamente dei grandi diplomatici. Sanno essere responsabili, ma anche materialistici e spesso pessimistici. Non hanno mai fretta, non sono impulsivi e credono nella buona educazione, che li aiuta a raggiungere una posizione di potere. Tendono ad essere un po’ snob, desiderosi di raggiungere il vertice sociale e grazie alla loro infinita pazienza, sanno anche come coltivare le persone giuste che li aiutino a realizzare i loro scopi. L’ambizione di raggiungere vette sociali è sempre in ogni caso presente in questo segno ed obbedisce a due forti imperativi: orgoglio e sete di potere. Caro Capricorno, mi piacerebbe che tu lavorassi su questo aspetto de tuo carattere; l’orgoglio non ti ha mai portato a niente, anzi…, quindi cambia rotta. Potresti esercitarti, da qui all’estate, a mettere in atto dei comportamenti che solitamente non ti appartengono, un nuovo repertorio imprevedibile, privo di restrizioni emotive che l’orgoglio solitamente comporta.

ACQUARIO 21-01 / 19-02

E’ questo il segno degli ideali umanitari e della fratellanza. Gli Acquari cercano di migliorare la vita dei colleghi e il loro potere proviene dall’intelletto. Sono distaccati, impersonali e credono nella giustizia sociale. Sono generalmente stabili, ma sono inclini ad improvvisare cambiamenti di opinioni, idee, pensieri e piani. Hanno un grande bisogno di libertà e di conseguenza possono assolvere meglio al loro destino nei rapporti basati sull’amicizia. In certi casi dimostra un distacco che sembra anche disprezzo assoluto per le opinioni degli altri. Caro Acquario, la mia provocazione nei tuoi confronti riguarda proprio questo aspetto del tuo carattere, in previsione dell’estate di invito ad essere meno distaccato, anzi, ti chiedo proprio di legarti a persone, situazioni e quant’ altro, e sono sicuro che proprio mentre pensi di essere meno libero, invece ti scoprirai libero di poter fare delle scelte mirate, impegnative.

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VERGINE

24-08 / 22-09

I nati sotto il segno della Vergine sono molto altruisti, coscienziosi ed amano il lavoro preciso anche se vengono sommersi dai grandi progetti. I nati sotto questo segno hanno un livello di intelligenza al di sopra della norma ed un discreto gusto artistico. Cara Vergine è proprio su questo aspetto che ti invito a riflettere, sei troppo severa con te stessa e quindi bisogna trovare una soluzione. Pensavo che potrebbe farti un sacco bene prenotare una vacanza per quest’estate; te la sei strameritata, però ti avviso, prenota con calma e tranquillità, e soprattutto goditela, non criticare l’hotel in cui alloggerai o il mare in cui ti tufferai, non prendertela con te che hai prenotato una vacanza che non apprezzerai. Devi stare serena, è tempo di disordine costruttivo, sforzati.

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SAGITTARIO

23-11 / 21-12

I nati sotto il segno del Sagittario sono pieni di fiducia, felici, allegri e molto schietti. Sono compagni fedeli sebbene siano sempre con “la testa fra le nuvole”. Caratteristiche comuni del segno sono l’ottimismo, la fiducia in se stessi, l’entusiasmo, la vitalità, l’intuizione, lo sprezzo del pericolo, l’indipendenza, la saggezza; è un carattere complessivamente ottimista, che ha in sé la capacità si essere un ottimo conversatore ma un pessimo ascoltatore. Mancano di disciplina e non amano concentrarsi su qualcosa troppo a lungo. Caro Sagittario è proprio su questo punto che ti invito ad un accurato lavoro interiore, bisogna frenare la tua distrazione e favorire un’attitudine all’ascolto, quindi con l’avvicinarsi delle belle giornate, potresti imparare ad ascoltare i suoni della natura, distinguendo accuratamente il cinguettio delle diverse specie di uccelli. Quando hai imparato ad ascoltare ciò che ti circonda, prova ad ascoltare le persone che ti vogliono bene, ne potresti trarre beneficio.

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PESCI

20-02 / 20-03

Il simbolo del segno è formato da due pesci ognuno dei quali nuota in direzione opposta. Ciò significa che ai Pesci manca la capacità di stabilire e fissare una direzione. Sono emotivi e sensibili e possono essere influenzabili. Sono molto comprensivi e credono nella bontà del prossimo. Sono vulnerabili e mancano di meccanismi di autodifesa; riservati, non è possibile conoscerli intimamente e di rado conoscono se stessi. Caro Pesce, se vuoi veramente rendere felice chi ti vuol bene e soprattutto rendere felice te stesso, ti invito a far chiarezza in te. Ricorda che sapere cosa non vuoi, non corrisponde esattamente a sapere cosa vuoi. Dammi retta.

MUSIZODIACALMENTE

“Non lasciare che sia l’oroscopo a dirti

Da qui fino all’estate, vi invito vivamente ad ascoltare un po’ di musica mentre vi state svegliando e siete ancora nel letto, suggerisco come giorno la Domenica, di modo che ci sia il tempo necessario per fare questo esercizio. Servirà per entrare nel giusto mood, poiché spesso ci dimentichiamo di prenderci cura di noi stessi e di dedicarci le giuste attenzioni, e quindi, sotto stress non riusciamo neanche più ad ascoltare un po’ di sana musica. Chiaramente, dopo un tale risveglio, oltre alla colazione a letto potreste ricordarvi di fare l’amore.

cosa ti accadrà, ma vivi in modo tale che sia tu a scrivere il tuo oroscopo.” Muzi Kult 09


CIMINEIDE

di Federico Cimini

LIBRI, CITAZIONI, COPERTINE.

Il libro del mese, il secondo di questa rubrica, è “Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie”, di Lewis Carrol. Quando si legge questo libro è molto facile – oltre che scontato – essere plagiati dal cartone animato Disney, dalle sue immagini fiabesche, dagli animali fantastici ben rappresentati e dagli occhi di Alice, capaci di restare impressi nel bambino e nell’adulto. Effettivamente la storia è quella: Alice, ragazzina curiosa e introversa a tal punto da dialogare con se stessa, si ritrova in un mondo incantato, abitato da animali parlanti, oggetti animati e personaggi assurdi. Ma tutto in maniera molto più “acida” rispetto al cartone. Non è una favola per bambini. Il libro è pieno di rimandi logici, significati ben precisi, è un viaggio mentale in cui il lettore diventa il protagonista di questo mondo delle meraviglie, pieno di regole fisiche, matematiche, linguistiche, e arricchito da immagini, disegni, proverbi, poemetti.

Lewis Carrol è lo pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson, reverendo inglese studioso di matematica e letteratura. Ecco, credo che queste siano le giuste informazioni che possano portare ad ognuno di voi la curiosità e il migliore approccio verso questo gioiello di letteratura inglese. Se poi siete così malpensanti di vederci anche rimandi esoterici e viaggi mentali propri della peggior droga sintetica in voga negli anni ‘70, secondo me fate benissimo. Un libro per tutti, da interpretare a seconda dell’età, costa pochissimo.

LA CITAZIONE “Ne mangiò un pezzetto e si disse con ansia “su o giù? Su o giù?” tenendosi la mano sulla testa per sentire se cresceva o diminuiva; e restò sorpresissima trovando che rimaneva delle stesse dimensioni. Noi sappiamo che questo è quanto avviene di solito a chi mangia un pasticcino; ma Alice si era già talmente abituata ad aspettarsi solo avvenimenti fuori dal comune, che le pareva noioso e banale da parte della vita procedere nel modo consueto.

10 Muzi Kult

vuoi consigliare un libro per la prossima CIMINEIDE? scrivi a info@federicocimini.it”


SUONI PINDARICI

Generazioni a confronto nell’indie rock nazionale Vasco Brondi è uno che deve tanto al chitarrista di CCCP, CSI e PGR, e non solo perché Canali ha prodotto nel 2008 il primo disco delle Luci, “Canzoni da spiaggia deturpata”, ma anche perché gli ha insegnato, come è successo con i Verdena (anche il loro primo disco, datato 1999, è stato prodotto da Canali), a non fermare mai le esplorazioni sonore. Una lezione che si comprende al giungere sul palco del cantautore ferrarese, che urla, canta e si dimena come mai gli abbiamo visto fare prima. Forse eravamo in molti perché i luoghi e i momenti in cui incontrarsi si stanno riducendo e perché contestualmente la produzione indipendente si sta svuotando di contenuti ed è sempre più difficile trovare artisti che mettano d’accordo quasi (sottolineo quasi) tutti. Vasco Brondi conquista anche chi non può definirsi propriamente un fan, perché seppur declinandoli in modalità commerciali, i contenuti nelle sue canzoni ci sono e c’è anche una mente lucida.

foto: Pasqualino Caparello

All’Atlantico Live, per l’ultima tappa romana del nuovo tour di Vasco Brondi, in arte Le Luci della Centrale Elettrica, ho rivisto tanti amici, come non mi capitava da molto tempo. Ho incontrato i più nostalgici, i romantici, i più alternativi, i liceali alle prime uscite e gli amanti del rock italiano per niente stanchi di rivedere quel talento energico e mai invecchiato di Giorgio Canali, che per aprire il concerto si è presentato sul palco con chitarra elettrificata e regalare un breve momento di gioia, suonando una manciata di brani che, per chi scrive, rappresentano ormai una pietra miliare del genere e che dovrebbero essere suonati sempre più nei luoghi dove il rock vuole crescere. La breve apertura di Canali ha dato conferma dell’assoluta vitalità di uno dei più originali e amati autori del rock italiano, che sa mettere insieme, oggi come ieri, la grande passione da vero rocker che lo contraddistingue, un gusto innato per la poesia e uno sguardo attento sul presente. La performance di Canali è ancora una volta un’esplosione di pura energia.

Questo concerto ha visto Le Luci proporre tutti i nuovi pezzi dell’ultimo album “Costellazioni”, uscito lo scorso anno, e ovviamente tanti salti temporali all’indietro per andare a ripescare canzoni più vecchie, da “Per combattere l’acne” a “Fare i camerieri”, da “Piromani” a “Quando tornerai dall’estero”. Un live intenso, con un Vasco in forma splendida, anche se l’esercizio canoro è sempre deludente e l’acustica dell’Atlantico, come sempre, non aiuta l’ascoltatore. Momento sublime è il duetto tra Giorgio e Vasco su “Nuvole senza Messico”, un bell’omaggio alla breve ma onesta carriera da cantautore del primo. Ma soprattutto una sorta di passaggio del testimone, che segna anche il passaggio da una generazione all’altra del rock indipendente nostrano. Vasco c’è e speriamo continui nell’esplorare nuovi mondi musicali. Questo tour de Le Luci della Centrale Elettrica andrà avanti fino a fine marzo con la doppia data conclusiva di Milano, il 26 e il 27 al Magnolia.

foto: Pasqualino Caparello

Dalle vecchie glorie alle nuove leve.

di Pierdanilo Melandro

Muzi Kult 11


ALTERNATIVAMENTE di Marco Ambrosi

Cari Lettori, eccoci ad un’altra puntata di Alternativa-Mente, interviste da musicista a musicista. Ultimamente rifletto spesso sul modo migliore per arrivare al pubblico, visto che andiamo sempre di più verso un mondo musicale a compartimenti stagni, una nicchia della nicchia per intenderci. Penso che un tempo era difficile arrivare alle persone perché c’erano giornalisti e discografici che sceglievano cosa andava ascoltato. Oggi con internet e la rete non c’è più un filtro. Forse questo è un bene perché ci sono possibilità per tutti, però nello stesso tempo si è persa la professionalità degli addetti ai lavori e quindi anche quella voglia di seguire i consigli di un giornalista. Tutti possono scrivere e dire la loro, quindi è più difficile capire cosa sia veramente di qualità… Dunque, un po’ come il punk negli anni ’70, la rete permette a tutti di suonare e mettersi in gioco ma nello stesso tempo è difficile emergere dal sottobosco musicale perché c’è una proposta sempre più vasta e quindi, paradossalmente, chi ha dietro

le major ha più possibilità economiche e anche in rete riesce a essere più visibile. Ci sono i piccoli artisti e i grandi artisti e in mezzo c’è un purgatorio vastissimo di artisti che non sono né troppo piccoli né troppo grandi. Ma c’è una buona notizia, in questo lago di musicisti che aspettano di essere “purificati” e potrebbe arrivare per tutti il momento giusto per accedere al paradiso. Inoltre, per fortuna, come nelle religioni del mondo, esistono delle alternative all’idea dell’aldilà, così ci sono realtà che da sempre vanno avanti con costanza e coerenza, creando il proprio paradiso. …e a proposito di paradiso, questa volta ho intervistato due di queste realtà, i Julie’s Haircut, band che non ha bisogno di presentazioni per quanto sono importanti nel panorama della “vera” musica di qualità, e L’Orso, giovanissima band che, insieme alla propria etichetta Garrincha Dischi, rappresenta una felicissima alternativa all’industria discografica tradizionale. Buona Musica!!!

IN QUESTO NUMERO:

Julie’s Haircut

L’Orso 12 Muzi Kult


ALTERNATIVA-MENTE

Julie’s Haircut

I Julie’s Haircut hanno iniziato la propria carriera discografica alla fine degli anni ‘90. Quali pensate siano i principali cambiamenti nel mondo musicale da allora? Ci sarebbe da prendere in considerazione piuttosto quelli che sono stati i principali cambiamenti a livello sociale e culturale, che poi si ripercuotono certamente anche sugli aspetti musicali. Quella di oggi è un’umanità profondamente, drammaticamente differente da quella della società pre-internet, nella quale sostanzialmente noi abbiamo vissuto e abbiamo iniziato a fare musica. Il modo in cui le informazioni, la cultura, i rapporti umani si sviluppavano prima dell’avvento della rete era davvero diverso sotto talmente tanti aspetti che non saprei da dove iniziare. Credo che la mia generazione abbia vissuto la propria giovinezza proprio a cavallo di uno dei più grandi e definitivi cambiamenti che la società umana abbia mai conosciuto.

dalle strutture che ci circondavano e che avrebbero potuto fare di più. Ora questa scusa non c’è più e infatti tante band più giovani che fanno la scelta dell’inglese iniziano a proporsi all’estero con maggiore continuità fin dagli esordi. Io credo che per queste band l’Italia debba essere vista come la vede un artista inglese, americano, tedesco o belga: come un qualsiasi altro paese, anzi un paese in cui tutto sommato il pubblico per certe cose è piuttosto limitato, per cui ci suoni due o tre concerti all’anno, ma per il resto suoni altrove. Gli Swans mica vengono in Italia a fare tour di 30 date. Secondo voi esiste o potrebbe esistere nel mondo musicale alternativo un movimento collettivo che vada nella stessa direzione? Non l’ho mai visto accadere e non so quanto possa funzionare. Ogni espressione artistica, se è valida, ha una propria peculiarità che difficilmente può essere assimilata ad altre esperienze. Quello che continua a servire, anche oggi che l’industria discografica non è messa benissimo, è il lavoro che può svolgere un’etichetta degna di questo nome, ovvero creare un catalogo di cose magari non uniformi ma comunque ascrivibili ad un universo artistico condiviso e quindi commerciabile. Pensa all’importanza di label come la 4AD o la Sub Pop. Mica pubblicavano un solo genere, però erano garanzia di qualità e di una certa idea artistica che permeava tutte le loro uscite e sapevano come valorizzare e commercializzare questo sentire comune che collegava tra loro gli artisti appartenenti ai loro roster.

Avete sempre cantato in inglese o fatto musica strumentale, credete che queste scelte siano ancora un limite in Italia o finalmente ci siamo sprovincializzati? E’ ovvio che sono un limite in Italia, mi pare evidente, basta guardare a quali sono le cose che funzionano di più e quelle che funzionano di meno. Basta guardare a quante band hanno decuplicato il loro pubblico semplicemente iniziando a scrivere in italiano. Ma a me questo interessa poco: il limite più grosso non sta nella lingua o nel genere musicale che si sceglie di fare, quanto il continuare a rivolgersi quasi esclusivamente ad un pubblico locale se si fanno scelte di un certo tipo. Per noi dinosauri che vivevamo in un mondo a bassa connettività era davvero difficile Viviamo in un’epoca in cui è difficile trovare e mantenere un’occupaziopensare di proiettarsi a livello internazionale e un po’ forse ci ab- ne, secondo voi la musica, oggi, può essere un lavoro? biamo dormito, anche perché non abbiamo avuto gli aiuti sperati Può esserlo se sei disposto a vivere sulla strada. Quando noi

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siamo in tour in effetti ci sosteniamo solo grazie a quello che guadagniamo, ai dischi e ai biglietti venduti e torniamo a casa anche con dei piccoli attivi in bilancio. E non siamo certamente un gruppo snello, giriamo in 7 persone. Ma non puoi permetterti di tirare il fiato, mai. Se io fossi in tour 365 giorni all’anno certamente ci camperei. Ma significherebbe non avere una casa, non avere una famiglia. Io ho fatto scelte diverse e ne sono ben felice, anche perché - me ne accorgo solo ora - il non dover dipendere solo dalla musica per il mio sostentamento ha fatto sì che la mia idea artistica sia rimasta sempre assolutamente incompromessa. Noi non abbiamo mai pubblicato un album finché non ne eravamo convinti al 100%. Nel caso di Ashram Equinox abbiamo praticamente rimandato l’uscita di un anno e mezzo. Non ce lo saremmo mai potuto permettere se quella fosse stata la nostra sola fonte di guadagno. Avremmo dovuto accettare un compromesso: pubblicare un album decente ma che non era il meglio che potevamo fare. A questo punto preferisco accettarli sulla mia vita privata, i compromessi, piuttosto che sulla musica: accettare di avere un secondo lavoro, di dover gestire le difficoltà di far convivere la vita da musicista con quella di padre, eccetera. Proviamo a immaginare che la vostra carriera inizi oggi, nell’epoca dei social network e dello streaming gratuito, quali sarebbero le vostre mosse per entrare nel mercato discografico? Innanzitutto farsi venire un’idea che non scimmiotti qualcosa che ci piace ma che già esiste. Farsi il culo per sviluppare una propria personalità. Il problema oggi è proprio che gran parte delle band si preoccupa prima di come arrivare al mercato di-

scografico piuttosto che della propria proposta artistica. Se si sviluppa un’idea degna i modi per affacciarsi sul mercato non mancano certamente, oggi. Un tempo potevi solo spedire - per posta - un demo in cassetta ad un’etichetta nella speranza che ti pubblicassero, oggi basta un profilo su Bandcamp. Poi certo, diciamo che quel filtro che un tempo veniva garantito dalle etichette (che non ti pubblicavano se non gli piacevi, perché ci dovevano spendere soldi veri) oggi è venuto meno, per cui è più facile affacciarsi, ma hai voglia a sbracciarti per farti notare dalla gente che passa. Quindi a maggior ragione: lavorare duramente su se stessi.ve l’avevo detto. Meditate gente, meditate. Cosa preparate e cosa dobbiamo aspettarci per il futuro dai Julie’s Haircut? Nell’immediato un altro breve tour in Europa. Abbiamo da poco registrato una cover di Miles Davis per una compilation inglese che uscirà a maggio. Siamo molto contenti dell’esperienza, anche perché per noi è un po’ come chiudere un cerchio e personalmente apprezzo la sfacciataggine di andare a rifare un mostro sacro che si presume intoccabile per una band rock. Ma Davis per primo era un distruttore di tabù, quindi non esiste modo migliore di omaggiarlo. Lui veniva dal jazz e ha imbastardito la propria musica con gli stilemi e i suoni del rock, per noi il percorso è stato esattamente in senso contrario, ma sostanzialmente simile. Poi stiamo lavorando parecchio in sala prove, improvvisiamo tantissimo e registriamo tutto: da questo mare nero di idee confuse ricaveremo nell’arco di quest’anno il nostro prossimo album.


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L’Orso

In un periodo in cui in Italia è tornato di moda il cantautorato L’Orso è invece una band, anche se incentrata principalmente sul suo leader, quanto questo influenza il vostro percorso artistico? Non ci siamo mai sentiti parte del cantautorato nemmeno ai nostri esordi, quando sicuramente era più facile catalogarci in quell’ambiente. Facciamo pop. C’è chi lo chiama indie, chi alternative, chi altro; poco importa. Il pop non è una moda, è un approccio. Un modo di pensare. Pensiamo sia meglio seguire un’idea di musica, che una moda di e per pochi.. La prossima domanda sembra banale e stupida, o anche provocatoria, ma visto lo stato in cui si trova il mondo musicale oggi, e non solo quello musicale, vi voglio chiedere, che lavoro fate? C’è chi lavora in agenzia, chi fa il programmatore, chi il fonico, chi il libero professionista, chi altra musica. Ci si tiene impegnati. Bisogna. L’Orso fa parte di una grande famiglia, Garrincha Dischi. Ma a parte la vostra isola felice, secondo voi oggi esiste un movimento comune all’interno della cosiddetta musica Alternativa Italiana? No. Esiste un ambiente comune che non si differenzia tanto da quello di un bar, dove ognuno resta coi suoi amici a berci su, senza voler condividere con altri clienti. Magari ogni tanto si origlia il tavolo vicino o qualcuno alza la voce, ma non c’è un impegno collettivo e voluto. Ognuno guarda drammaticamente al suo giardinetto disordinato che dà su una tangenziale. Ho spesso teso la mano al nulla.

Significa esserci, esistere, essere reali. Usciamo da decenni in cui il musicista voleva far l’artista, essere altro, distante e superiore alla comunità. Fortunatamente ci si è fatti un bel bagno di modestia e si è capito che essere il più possibile ciò che si è nella vita, ripaga. Io sono stato il mio pubblico, e spesso lo sono ancora. Questo è un periodo che necessita di grandi verità, non di grandi distacchi. Provate a immaginare di esservi formati nei primi anni ’90, sarebbe stato meglio o peggio? Come credete sarebbe stato il vostro percorso senza i social network e lo streaming gratuito? Sarebbe stato molto differente. Sicuramente più difficile, ma decisamente più reale. Abbiamo fatto e stiamo facendo tanta gavetta live. Penso che questo, negli anni ‘90, avrebbe premiato maggiornamente. Si sarebbe però persa la facilità di comunicare grazie a qualcosa di immediato come le realizzazioni video e lo streaming. Due epoche molto differenti e interessanti, a modo loro. Cosa preparate e cosa vi aspettate per il futuro? In primis, un bel e lungo tour dove vogliamo iniziare a giocare in attacco. Poi tante idee musicali da sviluppare, un suono da evolvere, un mondo intero di possibilità da inseguire. Far musica significa avere un’idea del tuo futuro e lasciare che il mondo te la rivoluzioni.

Nella vostra biografia si dice che L’Orso ha un rapporto amichevole con i fans. È forse questo oggi il segreto per arrivare oggi a più persone possibili, stare con loro e parlare e vivere come loro? Non è ‘vivere come loro’, è vivere. E’ un concetto ben differente.

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CAMEREASUD di Simone Arminio

Una finestra aperta, magari sul mare. Le tende che volano, attirate dal vento. Il luogo, comprensibilmente, è a Sud, e ciò influisce non poco sulla musica. Da quando l’ho capito faccio sempre lo stesso esperimento: giudico un disco solo dopo almeno due ascolti. La prima volta mi direziono a nord. Fermo e concentrato, a finestre chiuse. La seconda volta guardo a Sud. L’attenzione tutta rivolta agli errori, la finestra aperta, a volte reale, altre immaginaria, ma quasi sempre orientata a Sud.

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SIAMO TUTTI FILIPPO NEVIANI Che tenerezza che faceva Filippo Neviani, in arte Nek, qualche settimana fa sul palco del Festival di Sanremo, con la sua lunga storia di pop commerciale e di teenager in delirio alle spalle, a contendersi il televoto e le inquadrature con un trio di ex minorenni formatosi durante una trasmissione della Clerici, e finiti a poi girare il mondo cantando Funiculì funiculà (con successo stratosferico, questo va detto). Che tenerezza pure di fronte alla loro vittoria: quei tre a saltellargli attorno come se avessero vinto la partitella alla Play e il povero Nek fermo immobile con gli occhi di chi ha appena visto tutta la vita passargli davanti agli occhi. Ha detto poi Filippo, in varie interviste, con una lucidità che non gli facevo, che la realtà di oggi è questa: non si prescinde più dai fenomeni musicali dei talent show. Perciò quelli della sua generazione, se ne hanno ancora la forza, devono farsene una ragione e sgomitare il doppio, senza frignare o elemosinare spazi. Che tenerezza, però, il ricordo di ‘Laura non c’è / è andata via’, quando il povero Nek fu snobbato dai big di professione che dicevano: ‘ma come, questo qui da dove è spuntato? Sta tra i big e non più tra i giovani?’ Poco importava, all’epoca, che lui tra i giovani a dire il vero ci fosse già stato, arrivando pure terzo con l’inno antiabortista ‘In te’ (poi magistralmente reinterpretato da Mangoni e gli Elii, anche questo va detto). Avessero visto, quei critici dell’epoca, dove saremmo arrivati! Oggi Nek è una bandiera, vedete. È un vietcong della musica italiana tradizionale, dove per tradizionale si intende il fatto che uno va in sala prove, fa le cover con gli amici, poi scrive una canzone, la suona nei locali di Sassuolo (Modena) e magari diventa famoso perché a un certo punto qualcuno lo nota. Tutto questo a telecamere spente. Sembra incredibile. Non voglio fare il matusa, anche se lo sto già facendo. Ma ho ripensato a Nek, nelle scorse settimane, di fronte all’aria di supponenza di quei tre ragazzetti, che dopo il Festival hanno continuato a esibirsi in varie trasmissioni televisive per giorni, sempre con la stessa aria di supponenza e quel sorriso sornione di chi è famoso in tutto il mondo e ti sta accontentando con due acuti, ma giusto perché siamo connazionali. La vecchiezza di chi scrive (che non ha ancora gli anni di Cristo ma di questi tempi se hai più di vent’anni sei fuori target) a questo punto viene fuori tutta: è il momento del ricordo, commosso, di Laura Pausini che vince il Festival a diciotto anni e si copre la faccia tutta emozionata, o di Giorgia che vince poi va nei talk show e non spiccica una parola per la timidezza. All’epoca era robaccia commerciale. Oggi sono giganti. Giudicate un po’ voi.


Voto

8+

Voto

7+

Da ascoltare in un campo desolato, con indosso scarponi pesanti, immaginandosi di essere Neil Armstrong

Da ascoltare in danimarca o, al massimo, in macchina sulla ss 109

PUBLIC SERVICE BROADCASTING The race for space (2015, Test Card Recording) Per chi, come chi scrive, tra il 1957 e il 1972 era ancora un angioletto nel disegno celeste, l’emozione di rivivere la conquista dello spazio non avrebbe prezzo. Ma niente paura, perché pur vista in mille film, nei documentari in bianco e nero e nelle foto d’epoca, la sfida all’ultimo razzo tra Ussr e Usa rivive oggi in una forma davvero originale. Un disco di rock alternativo: The race for space (2015, Test Card Recording). Che alla dicotomia di quei tempi restituisce persino una doppia copertina: rossa o blu, a seconda della squadra da tenere. Ai testi ci sono gli speaker dell’epoca. Nastri originali dell’inglese Bbc che, a dire il vero, per il duo londinese dei Public Service Broadcasting non sono una novità. Di più, sono il perno su cui si sviluppa la loro storia artistica. Nati col solo scopo di costruire basi musicali elettroniche ed elettriche sul tappeto vocale delle vecchie trasmissioni radiofoniche, i Psb sono al loro secondo album. Il primo spaziava a tutto campo nelle trasmissioni via etere e, difatti, si chiamava Inform-Educate-Entertain: informazione, educazione, intrattenimento, i tre pilastri del servizio pubblico. Il secondo non poteva una variazione sul tema. Che, in questo caso si traduce in un periodo storico e un tema circoscritto: la conquista dello spazio. Delle due, l’una: un progetto di questo tipo poteva essere una boiata pazzesca per vecchi alternative-chic oppure una figata da ballare nei locali. Ancora una volta è riuscita la seconda. Merito di una scelta accurata delle registrazioni da remixare e di un sapiente gioco di volumi, strumenti e ritmi elettronici. Tutto da gustare. Ah: delle due, la copertina rossa, spacca. Sputnik tutta la vita. MAD TO BE SAVED Mad To Be Saved (2014, Mad to be saved) Curioso come, nell’unica recensione uscita finora sul progetto Mad to be saved (Mad to be saved, 2014, autoprodotto) si faccia riferimento a una band. Una band, effettivamente, c’è: basso corposo, voce calda e stentata alla Robert Smith dei Cure, arabeschi di chitarre, almeno due, e una batteria satura e quadrata, in quattro quarti. I componenti sono tutti nella testa di Salvatore Rizza. Un ricercatore calabrese, emigrato in danimarca, con il pallino della musica. Dal reggae degli esordi alla musica etnica per approdare a molto rock. Menomale che sia uno solo, Mad to be saved. Fossero un gruppo, infatti, qualche remora sarebbe stata immediata per il fatto che testi, sonorità e stili troppo debbano a capisaldi come i Cure o gli Smashing Pumpkins. Ma trattandosi di uno, beh, il discorso cambia. Sempre affascinante, di per sé, il self-handmade disk, disco fatto in casa, strumento per strumento, con cura e pazienza da benedettino. Tanto meglio se il disco in questione è pure così ben fatto. Già, perché che Mad to be saved si sappia fare ascoltare lo si capisce fin dalle prime note. Piacevole salto nel tempo per chi ha amato il rock degli anni ‘90, godibile tappeto sonoro per chi ama semplicemente le melodie ben orchestrate in salsa rock. Complimenti, allora, a questo one man show per hobby. Fossero così creativi quelli che la musica la fanno per mestiere, probabilmente, avremmo dischi migliori.

JOSÈ GONZALEZ Vestiges & Claws (2015, Imperial Recordings)

Voto

9

Da ascoltare in macchina, a finestrini aparti, verso il mare del Cilento

Creare ritmo da vendere con una sola chitarra classica. Ci riesce da sempre Josè Gonzalez, sangue argentino, passaporto svedese. Icona per pochi, Devendra Banhart europeo, si è fatto conoscere a suo nome, poi ha fondato gli Junip (due album), quindi è tornato da solo. Vestiges & Clavs è la sua ultima creatura e ha come grandissimo pregio quello di non far rimpiangere una batteria. Tanto ritmica è la sua chitarra, tanto pieno il suo misto di arpeggi e finger picking, associati a una voce liscia e melodica che, più che i fiordi, richiama il calore argentino. Classificato come folk, in realtà folk, Gongales lo è come può esserlo qualunque cosa. Semplicemente è, e questo disco semplice, sfizioso e per nulla ripetitivo ricorda certi album originari e disinteressati che, in America, hanno fatto la storia dell’indie rock quando ancora aveva un senso chiamarlo tale. Ultima postilla: in tempi di logorrea e sinfonia, Vestiges & Claws dura solo dieci brani, ed è tutto voce e chitarra. Inaudito.

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SVELTINE di Mirko Onofrio

LA SVELTINA MANCATA E’ normale, può accadere che una moglie rientri dal lavoro prima del previsto o che l’albergo ad ore si allaghi vanificando così di fatto tutti i piani degli amanti clandestini che, quando il richiamo si fa irresistibile e le circostanze lo consentono, fanno in modo d’incontrarsi per celebrare la libidine in una Sveltina unica ed irripetibile. Così è andata per l’ultimo appuntamento in cartellone dell’edizione 2014 della “Piccola rassegna per una nuova promiscuità musicale” che avrebbe dovuto vedere un foursome alle prese con un omaggio alla cantautrice canadese per la quale ogni presentazione sarebbe superflua e il cui nome corrisponde a quello di Joni Mitchell. Ebbene per un mix micidiale di temperature alte e con le partite dei Mondiali in corso quell’ultimo martedì di maggio il sottoscritto, Gianluca Veltri, Maura Monteforte e Giuseppe Sergi rimanemmo a casa e la Mitchell tra i vinili negli scaffali. Ma si sa, in certi casi la Fortuna avversa invece di generare rassegnazione da inaspettatamente luogo ad una reazione da parte del malcapitato che, sprezzante della fatalità e delle sue leggi spesso perverse, prende tra le mani il proprio destino e decide di farne ciò che in cuor suo ha sempre inteso farne, a tutti i costi, fino all’ultimo. Ecco allora farsi concreta la possibilità di una seconda occasione per recuperare la partita persa e per tornare a far girare la Mitchell sulla piastra e con essa i nostri cuori. La data in ballo è

Ecco allora farsi concreta la possibilità di una seconda occasione per recuperare la partita persa e per tornare a far girare la Mitchell sulla piastra e con essa i nostri cuori. 18 Muzi Kult

quella del 15 aprile prossimo e ad ospitare la Sveltina mancata sarà il Teatro Morelli di Cosenza nella stagione sempre ricca di eventi interessanti del More. Ma nell’attesa di quasi un anno era inevitabile che ognuno di noi si facesse un’amante e da quattro siamo diventati otto, dal foursome all’eightsome. Ricapitolando: io, della Brunori Sas e dei Red Basica, Gianluca Veltri, noto più come giornalista e critico musicale ma all’occorrenza anche un buon chitarrista e cantante nonché ispiratore indiscusso di tutto il progetto, Maura Monteforte, un avvocato con la voce di Mick Jagger e il temperamento sanguigno di Janis Joplin, Giuseppe Sergi, bassista dei Red Basica poco visibile in giro ma che quando suona lascia il segno ed ora anche Aldo D’ Orrico, che con i suoi innumerevoli progetti non necessita di ulteriori presentazioni, Massimo Garritano, come a dire il Pat Springsteen o il Bruce Metheny di Cosenza, Stefano Amato, anch’esso dipendente della Sas e fine violoncellista a metà tra la psichedelia e lo stile galante, e infine il supertestimone di questo groviglio di hearts and minds Dario Brunori. Certo a questo punto la nostra Joni non poteva rimanere da sola ed ecco che le sono stati affiancati i suoi amici di sempre Crosby, Stills, Nash & Young celebrati in realtà in un omaggio di qualche anno fa nato sempre in seno alle Sveltine e che vide come protagonisti per l’appunto me, che mi piace cercarmele con una certa facilità come avrete potuto intuire, e i sopracitati Aldo D’Orrico e Stefano Amato. Un omaggio incrociato e trasversale dunque a questi mostri sacri della musica degli ultimi quaranta anni che sono stati in grado in breve tempo di allargare la portata del folk da un fatto geograficamente circoscritto (provinciale) ad uno più universale e soprattutto moderno parando così la tavola, come spesso succede, alle generazioni successive di folk singer che più o meno consapevolmente portano avanti il discorso avviato da questi indiscutibili pionieri. Naturalmente non è divulgatorio o commemorativo, del resto gli omaggiati sono tutti ancora vivi, il motivo di quest’ammucchiata ma l’amore, il cuore, i sentimenti, i ricordi,il piacere di stare insieme senza dimostrare niente a nessuno, l’unione, la condivisione. Che altro aggiungere? Non perdeteci, non accadono spesso cose così.



La Rubrica di Muzi Kult che si occupa, grazie ad esperti e operatori del mondo della musica e della cultura, dei risvolti tecnici, burocratici e del lavoro nel campo della musica.

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SoundReef sfida la Siae L’hanno inventata due italiani, si chiama “SoundReef” ed è la prima collecting society worldwilde. Il meccanismo è semplice: sei un musicista e affidi la musica a loro, che propongono continue compilation di musica ad hoc a numerosi luoghi pubblici: dal centro commerciale al pub, dal parrucchiere alla stazione dei treni, ma anche a party aziendali o jungle per eventi, e a te ogni sei mesi arriva tramite paypall il pagamento dei diritti per lo sfruttamento della tua musica.

society alla concorrenza, affermando che non c’era nessuna esclusiva nazionale. “In Italia abbiamo 3000 punti vendita tra i nostri clienti ma siamo destinati acrescere. Abbiamo 170 mila canzoni e 30 mila artisti. In Europa questo business è appena nato, e si valuta intorno al miliardo e mezzo di euro. E noi siamo i primi adaverlo fatto.”

Loro sono Davide d’Atri e Francesco Danieli, la società ha sede a Londra, e pochi mesi fa hanno vinto una sentenza storica contro la Siae. Era l’ottobre 2014 quando il Tribunale di Milano ha rigettato le richieste – inoltrate da un’artista e da una radio in-store, la Ros & Ros – di inibire sul suolo italiano le attività di collecting: nelle motivazioni della sentenza si legge infatti come non vi siano “sufficienti elementi per ritenere che la diffusione di musica da parte di Soundreef nel territorio italiano sia illecita in forza della riserva concessa alla SIAE dall’art. 180 (…) né sembra infatti potersi affermare che la musica (…) gestita da Soundreef e da questa diffusa in Italia in centri commerciali e simili debba obbligatoriamente essere affidata all’intermediazione di SIAE. Una simile pretesa entrerebbe in conflitto con i principi del libero mercato in ambito comunitario e con i fondamentali principi della libera concorrenza”.

Fonte: Corriere della Sera di Filomena Pucci

http://nuvola.corriere.it/2015/02/11/soundreef-gli-outsider-che-sfidano-la-siae/

Tradotto la Siae non ha nessuna esclusiva nella raccolta dei proventi dovuti a chi fa arte. “I nostri artisti sono molto tutelati, si può arrivare a 6/7000 euro a semestre, senza essere un artista famoso. Spesso le musiche richieste sono ambiance, da tenere come sottofondo per altre situazioni. Queste musiche prima non venivano monitorate e quindi andavano perse.” In effetti sembra difficile credere che in un centro commerciale qualcuno si prenda la briga di compilare il borderaux delle musiche che passano alla radio. “Noi proponiamo ai nostri clienti musica personalizzata secondo i loro bisogni, facendo loro risparmiare il 50% in confronto alla Siae, mentre i nostri musicisti guadagnano il 50% in più. Sia la diffusione che la contabilizzazione è digitale, non abbiamo la pesantezza della burocrazia per questo possiamo garantire puntualità nei pagamenti, che avvengono ogni sei mesi. Non esistono borderaux cartacei possiamo servire tutta l’Europa e il mondo con un clic. Abbiamo valutato in 145 milioni gli ascoltatori della nostra musica.” Come tutte le idee forti è semplice, ma si appoggia ad una sentenza della corte europea del 2008 che aveva aperto le collecting

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ROSSOFISSO CRITICARE – APPREZZARE – RECENSIRE

“Parliamo di musica e balliamo d’architettura” ROSSO FISSO non è solo la spia indicante l’assenza di carburante, ROSSO FISSO è un modo di intendere la realtà, un modo di stare al confine. Puoi scegliere di non scegliere, di rimanere fermo o continuare a spingere sull’acceleratore, far salire l’adrenalina, aspettare l’istante in cui il motore si spegnerà.

I nostri furgoni sono carichi di strumenti, sacchetti pieni di residui di cibo, bottiglie di plastica che servono se rimani senza benzina. CD, mille cd rigati e bruciati dal sole, che rappresentano la nostra fame di suoni, la nostra ricerca personale di suoni, atmosfere, la nostra colonna sonora. C’è chi si fissa a tenere in ordine, non fumare nell’abitacolo, tenere i dischi in ordine, comprare un lettore mp3 che è più comodo. Noi no! L’istinto è forte, la rabbia che ti porti dietro da quando hai vent’anni è sempre la stessa, ma con una forma diversa. I capelli sono più corti, gli orecchini più piccoli e itatuaggi sbiaditi ti ricordano da dove vieni. Quella maledetta spia è sempre accesa! Il rosso di una volta ora è un LED, ma riesce comunque a perforare la mente, ad entrare dritto al centro del problema. Oggi ho fatto 20 metri in più di ieri, la spia si è accesa in ritardo. Controllando sul manuale d’uso, la spia della benzina viene catalogata come indicatore d’ EMERGENZA. Per noi ROSSO FISSO è l’indicatore dell’emergenza musicale italiana, un modo per dare uno spazio a chi decide di prenderselo, a chi decide di mettersi in gioco e accettare (o no) di farsi analizzare, accostare, criticare da chi vive di musica con la spia in perenne ROSSO FISSO. Viviamo tempi d’emergenza, tempi di bombardamento mediatico, siamo presi dall’ansia di capire i funzionamenti dei social, come bucare il mercato. Nulla è più certo, solo le note del nostro strumento sono l’effimero che si materializza. Stiamo cercando l’essenziale, quel piccolo passo che possa farci arrivare al prossimo distributore e ripartire per poi ritornare a guidare nella notte a ROSSO FISSO. Dire recensione è riduttivo, in questo spazio “parleremo di musica e balleremo d’architettura” e con Zappiana memoria proveremo

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a fotografare le tante spie in perenne ROSSO FISSO e con pretenziosa puzza sotto il naso, pensiamo di essere in grado di invertire la tendenza. Pensiamo di essere in grado di unire le spie e creare una fitta tela di ragno, ridisegnare il panorama musicale. Sentiamo il bisogno di ascoltare, prendere il sommerso musicale e cercare di dargli una forma, filtrando con la nostra sensibilità il lato emozionale della musica in stato di ROSSO FISSO. Disegnare la mappa delle stazioni di carburante sarà un impegno duro e faticoso, criticare, apprezzare, recensire e parlare delle note di qualcuno che non si conosce sarà impresa ardua, ma lo stato d’ EMERGENZA è alto. La guerra è in atto ed è una guerra d’eroi. Cerchiamo i soldati della musica, quelli della prima linea, quelli che con il furgone preso a noleggio camminano a folle per risparmiare carburante e farveli conoscere. ROSSO FISSO è una scelta…

ROSSO FISSO è CURATO da : Vlad “KayaDub” Costabile classe ‘82, fin da piccolo ha una spiccata propensione per gli oggetti che possono essere montati e smontati. Si narra che a soli 8 anni riparasse il videoregistratore con pezzi di lego e questa attitudine gli permette di imparare a suonare da autodidatta diversi strumenti. Inizia ad affinare gli ascolti e la tecnica musicale, studiando chitarra classica e suonando in diverse band. Studia e affina le tecniche degli strumenti etnici calabresi e africani, si interessa di musica elettronica eDjing. Negli anni 2004/2009 impara l’arte fonica, prima da live poi da studio. Lavora come assistente con personaggi del calibro di Paolo Costola e Taketo Gohara. Registra, produce e collabora in circa 150 ep di musicisti famosi, semi-famosi e amatoriali: dall’indie alla tarantella, passando per i cantautori e l’electro, non disdegnando i cartoni animati, musiche per film, cortometraggi e spot televisivi. Dicono che il suo grande talento sia “emozionarsi come un bimbo di 8 anni che aggiusta il videoregistratore con i pezzi del lego”

VUOI INVIARE IL TUO DISCO DA RECENSIRE a “ROSSO FISSO” ? Invia il tuo disco in streaming o in altro modo da concordare via email a: rossofisso.muzikult@gmail.com Muzi Kult 23


ph. Grazia Celico

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Greatest Eats IN CUCINA CON… (Capone & BungtBangt)

CAPONE

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Greatest Eats

di Capone “Capone & BungtBangt”

Prosegue con “grande appetito”, risultando tra le rubriche più seguite dai lettori di Muzi Kult, la nostra “Greatest Eats”; lo spazio nel quale invitiamo a mettersi dietro i fornelli artisti e operatori del mondo musicale italiano. In Questo numero “timoniere, comandante e mozzo” della cucina di Greatest Eats è Maurizio Capone “BungtBangt”. Buon Appetito

“Paccheri al Coccio... alla Capone BungtBangt ” Ingredienti • Un ‘Coccio’ da 2/300 gr (per persona) • 100 gr di pomodori di pachino (per persona) • Olio extra vergine d’Oliva • Aglio italiano

Motivazione della scelta E’ un piatto tipico della cucina Napoletana, molto semplice, gustosissimo e ha tutti gliingredienti a chilometro zero. Il coccio, come spesso capita per pesci, frutta e verdure, ha un nome diverso nelle diverse zone del Mediterraneo. In Italia è conosciuto come gallinella o pesce capone, quindi mi toccava preparare questo piatto per questioni di coerenza! Per la pasta avrei potuto scegliere anche le linguine, ma i paccheri si intonano perfettamente con “bungt e bangt” che significa anche “na scaricata ‘e paccheri”.

• Peperoncino a piacere • Prezzemolo • 100 gr di paccheri di Gragnano (per persona)

in cuffia Open and Close – Fela Kuti http://youtu.be/Mvs1d3EYPZA


Preparazione Mettete l’acqua sul fuoco e mentre arriva ad ebollizione soffriggete in una padella l’olio con aglio e peperoncino. Aggiungete i pomodorini e fate cuocere ancora per qualche minuto. Salate a piacere ed adagiate il coccio sui pomodori in cottura, coprite con un coperchio ed attendete che il pesce sia cotto. Togliete il pesce dalla padella, mettetelo in un piatto e copritelo in modo che non si raffreddi. Nel frattempo buttate i paccheri nell’acqua salata che bolle. Attendete la cottura della pasta che va scolata molto al dente. Prima di scolarla aggiungete un mestolo di acqua della bollitura al sugo nella padella, accendete a fuoco abbastanza forte ed aggiungete i paccheri appena scolati. Mischiate mentre la pasta cuoce nella padella e raggiunge la cottura desiderata, sempre al dente! Ora avete due opzioni: - potete pulire il coccio ed aggiungere la polpa, senza spine, alla pasta - mettere la pasta nei piatti ed aggiungere ad ognuno il coccio intero, che è quello che preferisco.

in cuffia Ancora “Open and Close” - Fela Kuti: dura 15 min, che è il tempo di preparazione del piatto http://youtu.be/Mvs1d3EYPZA

...Ora possiamo mangiare E’ un piatto romantico che va mangiato molto lentamente (anche perchè il coccio intero ha le spine!) andrebbe gustato all’aperto, di sera al lume di candela in un luogo in prossimità del mare. Ma se create la giusta atmosfera di suoni e luci ed una tavola ben apparecchiata qualunque luogo andrà bene!

in cuffia Se si vuole può andare bene anche il suono del silenzio, ma sono particolarmente adatti capolavori romantici come It never Entered in my mind - Miles Davis http://youtu.be/-Np8PJDGq_A

Say it (over and over again) - John Coltrane http://youtu.be/JFp6FxdcDv8

Vini consigliati Tassativamente vino bianco. In ordine di scelta Fiano - Campi Flegrei Doc - Falanghina


SPECIALE 16

LE MAFIE

l e d R E N T R A P IA D E M T L MUZI KU

. d e ^ 5 " IE F A M E L O R T N O C PREMIO "MUSICA 28 Muzi Kult


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5^ EDIZIONE

LA FINALE CENTRO SUD

Serata di musica e spettacolo ma anche di riflessione su memoria, denuncia, giustizia sociale, resistenza e libertà. Sono stati questi gli ingredienti principali che hanno animato la serata del 27 Gennaio Seconda Finale Nazionale per il centro/sud del Premio “Musica contro le mafie” tenutasi in un gremito Teatro PTU Unical presso L’Università della calabria a Rende (CS) Una voce fuori campo e le parole di Don Luigi Ciotti hanno dato il via alla 2^ fase live di “Musica contro le mafie”. Conduttori d’eccezione di questa serata: Andy dei Bluvertigo Andy ha condotto la serata annunciando e guidando il pubblico in un piacevole e leggero viaggio di quasi due ore tra impegno antimafia e legalità attraverso la musica I cinque finalisti, candidati al “Premio 2015“, a parte la defezione di “Nilo” avvenuta per motivi di salute, si sono avvicendati sul palco con performance sentite e partecipate.

I primi a calcare il palco del “PTU Unical” sono stati i “4 Soldi Project” dalla Sicilia con il brano “Italia”; i salentini La Rocha hanno continuato a scaldare il pubblico con “Luglio”; “Paolo Antonio”, da Catania, con un ironico live-set ha ha proposto: “Piacere Salvatore” e infine la band lucana dei “Renanera” nel loro dialetto con venature partenopee con “Campo”. Le esibizioni dei Finalisti sono state accompagnate, oltre che dall’originalissima conduzione di Andy e dalle sue domande dalle performance dei due ospiti della serata : Eman e il nuovo progetto dell’indimenticato leader dei 24 Grana, Francesco Di Bella (Ballads Cafè) La voce particolare e graffiante della rivelazione calabrese Eman propone una selezione di brani del proprio repertorio, con una performance unplugged (con due chitarristi) acclamatissima e apprezzatissima dal pubblico del Piccolo Teatro Unical. La chiusura della speciale serata è affidata alla sensibilità poetica e profonda di Francesco Di Bella. Il cantautore partenopeo


incanta la platea con brani del suo ultimo lavoro discografico e una magnifica rivisitazione di “tammurriata nera”. I giurati in sala: Enrico De Angelis e Annino LaPosta del Club Tenco, Gianluca Veltri (Giornalista e scrittore), Rocco Mangiardi e i rappresentanti di Libera Cosenxa hanno espresso le loro preferenze che si sono andati a sommare a quelle della finale Centro/Nord tenutasi a Modena il 13 Dicembre scorso. Il prossimo appuntamento è il 21 Marzo 2015 a Bologna alla 20^ giornata della memoria e dell’impegno di Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie) pe rle premiazioni.


5^ EDIZIONE

I VINCITORI

Dopo un lungo percorso iniziato a settembre 2014 e le finali di Cosenza e Modena, che hanno dato ai partecipanti il modo di poter vivere momenti importanti di condivisione con gli altri artisti, abbiamo finalmente i nomi dei “2 VINCITORI” del Premio “Musica contro le mafie” 5^ Edizione. I brani sono stati scelti tenendo conto del numero di voti delle giurie in sala che hanno espresso le proprie preferenze. Tutti gli iscritti avrebbero meritato di vincere un premio per la capacità di condensare in un brano musicale desideri, critica, voglia di reagire e speranza nel cambiamento; invitiamo tutti a continuare sul cammino dell’impegno sociale e della responsabilità. Mai come quest’anno è stato difficile per i giurati di tutte le fasi scegliere tra i finalisti, tutti con brani di grande spessore, sensibilità e impegno concreto nella loro attività musicale. I 10 Finalisti saranno tutti coinvolti nelle attività di “Musica contro le mafie” e nelle date del Tour che continuerà a portarci in giro per tutt’Italia sotto l’egida di Libera – “Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. I nomi dei vincitori e le motivazioni dei premi assegnati ai 2 Artisti che saranno premiati il 21 Marzo 2015 a Bologna durante la XX Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera

Valentina Amandolese – “Fango” : “Il fango come elemento dominante! E’ il fango vero, quello formato dall’eccessiva pioggia, che trasforma inesorabilmente ogni paesaggio, rendendolo desolato, senza vita. Ma è anche, e nello stesso tempo, il fango che esce da quella antica commistione di interessi politici, mafiosi, economici che uccide qualsiasi speranza. In un mondo d’ingiustizie sempre più intollerabili, la speranza rischia di diventare quasi un lusso, un bene alla portata di pochi. Ma una speranza “d’elite”, una speranza che esclude, in realtà è una speranza falsa. E per fermare questa compravendita di speranze di seconda mano bisogna trasformare la denuncia dell’ingiustizia in impegno per costruire giustizia’ perchè ‘intanto la natura si risveglia; tra le rughe polverose e le spaccature del fango essiccato, fanno capolino nuovi ciuffi di luminosa erba fresca‘ “

ph. Marco Lorenzo Mele

ALBERTO ORIOLO

UNADEROSA

CRISTIAN PADUANO

ERMINIO TRUNCELLITO

DARIO TRUNCELLITO

VINCITORE 5^ ED.

ANTONIO DEODATI

VINCITORE 5^ ED.

Renanera – “Campo – Quannu Moru po ma Scampo” : “Si muore generalmente perché si è soli o perché si è entrati in un gioco troppo grande. Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze, perché si è privi di sostegno” (Giovanni Falcone) Non bisogna permettere che le vittime vengano uccise una seconda volta con l’indifferenza e l’ignavia, la paura e l’egoismo, i segreti e gli inganni. Tutti dobbiamo rompere l’omertà, i silenzi, le complicità. Dobbiamo avere il coraggio delle nostre azioni.”


Quest’anno su segnalazione del “Club Tenco” sono state assegnate 2 ‘Menzioni Speciali’ :

MENZIONE SPECIALE

MENZIONE SPECIALE

su segnalazione

Lame a Foglia d’Oltremare – ‘Pulcinella’ ‘Le trappole hanno lunghe radici gente, la medicina è la lotta – E se lo volete, che sia per la vita – Perché le disgrazie si celano ovunque – Sollevate la testa e guardate in alto Il vento spira e questo è il momento – Guardate cosa vi si offre – La pace è giustizia, l’amore è a buon prezzo – Saltate quel muro e gettatevi nella mischia’ . Un invito a non cedere alla rassegnazione, al cinismo e all’indifferenza, per ricordarci ancora una volta che la strada dell’impegno è scandita da tre parole: corresponsabilità, continuità, condivisione”.

su segnalazione

Malamadre – ‘Il Tango del Portiere’ “una sottile metafora su una relazione tra due parti che dovrebbero essere contrapposte. Una declinazione dolce-amara in musica sulla “trattativa”. C’è Bisogno di Verità, Giustizia e diritti e per cercarli dobbiamo camminare insieme, globalizzando le nostre energie pulite e positive, diffondendo speranza e mettendoci in gioco, compiendo scelte nette e concrete e ‘pretendendo dalla politica un’etica e una responsabilità verso gli ultimi, gli emarginati, coloro che sono maggiormente esposti all’influenza del crimine organizzato’…”

I Premi Speciali “Musica contro le mafie” assegnati dai Partner :

Premio assegnato da Mk Records: Ondanomala (Mimmo Crudo & Lady U)

Meet’n’Radio

4 Soldi Project

La Rocha

Premio assegnato da Radio Kiss Kiss: Nilo (La tematica trattata con uno stile pop, che rende la canzone molto orecchiabile e riconoscibile al primo ascolto, può avere un maggiore air-play e quindi una più vasta diffusione di contenuti a favore della legalità)

Premi assegnati da On Mag Promotion :

Paolo Antonio

Premio assegnato da Riparte il Futuro: Valentina Amandolese (“La corruzione inquina la vita politica e sociale, genera i disservizi, penalizza il diritto e la meritocrazia, mina la fiducia nelle istituzioni, e disincentiva gli investimenti, in particolare quelli provenienti dall’estero. A causa della corruzione il Paese perde importanti opportunità di sviluppo e lavoro, specialmente per i più giovani. La corruzione è la tra le cause principali della disoccupazione, fra i problemi più urgenti che siamo tutti chiamati a risolvere”)

Meet’n’TV

Suoni Fuori le Mura

“Musica contro le mafie è un progetto che nasce con l’intento di unire sotto la bandiera della legalità le voci di tanti artisti italiani. Gli artisti diventano testimoni di un messaggio di impegno e consapevolezza, di riflessione e invito alla “cittadinanza attiva”. La Musica, il più popolare e universale dei linguaggi, per veicolare messaggi profondi, per catare e suonare desideri di giustizia, per scuotere dall’indifferenza dall’apatia e dalla rassegnazione. Musica contro le mafie è un contesto di cui tutti possono essere autori; un’associazione che grazie all’impegno degli artisti coinvolti dà sostegno ed è, a sua volta, sostenuta da Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie).” (coordinamento Musica contro le mafie)


5^ EDIZIONE

LA PREMIAZIONE

IL PREMIO DELLA 5^ EDIZIONE


Si conclude la lunga maratona del Premio Musica contro le mafie 5^ Edizione con la premiazione dei vincitori alla Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera. Dal 1996 ogni 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno per ricordare le vittime innocenti di tutte le mafie. Il 21 marzo, primo giorno di primavera, è il simbolo della speranza che si rinnova ed è anche occasione di incontro con i familiari delle vittime che in Libera hanno trovato la forza di risorgere dal loro dramma, elaborando il lutto per una ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace. L’Associazione Musica contro le mafie (della rete di Libera) quest’anno, per la prima volta, premierà i vincitori della quinta edizione del Premio nel contesto più importante ed adeguato all’impegno di questi anni attività. Dalle ore 14:30, dopo il corteo della mattina e l’arrivo in piazza VII Agosto, ci si sposterà all’interno del Millennium Club in via

Riva di Reno, 77 Il programma dell’incontro prevede la presenza del coordinamento dell’Ass. Musica contro le mafie e dei responsabili di Libera, la proiezione del documentario “L’Alternativa” e, subito dopo, le fasi della premiazione dei vincitori e dei premi speciali. Saranno premiati: Valentina Amandolese e Renanera (Vincitori della 5^Edizione); Lame a Foglia d’Oltremare e Malamadre (Menzione Speciale su segnalazione Club Tenco); Nilo (Premio Radio Kiss Kiss) e Ondanomala (Premio MkRecords) Insieme ai partner e agli artisti saranno presenti le delegazioni delle scuole che hanno fatto parte della “Giuria Studentesca” del premio. Il Premio “Musica contro le mafie 5^ Edizione”, ha avuto il supporto di Club Tenco, Radio KissKiss, SMart-it, MKrecords, Banca Etica, Medimex-Puglia Sounds, Riparte il Futuro, Muzi Kult e Spadafora (maestri orafi realizzatori del premio).


36 Muzi Kult


Il DVD del DOCUMENTARIO “L’Alternativa” Il Dvd contiene : - Il Documentario “L’Alternativa” - Videoclip dei Vincitori del Premio “Musica contro le mafie 2013” (Lomé - Sara Velardo - Original Siclian Style - Pupi di Surfaro) - Foto Gallery “Il Documentario in Tour” - I 2 Trailer del Documentario - Contenuti Extra

IL DOCUMENTARIO, prodotto da sarà, inoltre, distribuito da AUDIOGLOBE nei migliori negozi di dischi

per info acquisti: info@musicacontrolemafie.it Muzi Kult 37


MUSICA CONTRO LE MAFIE L’ALTERNATIVA (Documentario – ITA 2014 – 50min) L’ASSOCIAZIONE MUSICA CONTRO LE MAFIE PRESENTA SOTTO L’EGIDA DI LIBERA (Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie) UNA PRODUZIONE di MKRECORDS IL DOCUMENTARIO “MUSICA CONTRO LE MAFIE - L’ALTERNATIVA” DA UNA IDEA DI GENNARO DE ROSA REGIA e MONTAGGIO DI CLAUDIO METALLO A CURA DI GENNARO DE ROSA IN COLLABORAZIONE CON MARCO VERTERAMO e MARCO AMBROSI VISUAL ART MILVIO MICHELONI LOCANDINA DI LUIGI NACCARATO CONTENUTI SCHERMATE INFORMATIVE FRANCESCA RISPOLI BACKGROUND MUSIC AA.VV (EDIZIONI EMMEKAPPA PUBLISHING) CON DON LUIGI CIOTTI, FIORELLA MANNOIA, SIMONE CRISTICCHI, PAOLO ROSSI, SAMUEL (SUBSONICA), ROY PACI, CRISTIANO GODANO (MARLENE KUNTZ), ORLA E ERRIQUEZ (BANDABARDÒ), BEPPE CARLETTI (I NOMADI), PIOTTA, DARIO BRUNORI (BRUNORI SAS), MARIO VENUTI, MAURIZIO CAPONE (BUNGT&BANGT), CISCO, MASSIMO GHIACCI E FRANCESCO MONETI (MODENA CITY RAMBLERS), NANDU POPU (SUD SOUND SYSTEM), HYST (TAIYO YAMANOUCHI), KIAVE, ERICA MOU, APRES LA CLASSE, GIOVANNI GULINO (MARTA SUI TUBI), PIERPAOLO CAPOVILLA (IL TEATRO DEGLI ORRORI), MADASKI (AFRICA UNITE), ANDREA SATTA (TETES DE BOIS), ENRICO CAPUANO, PEPPE FONTANELLA (24 GRANA), PAOLO ARCHETTI MAESTRI (YO YO MUNDI), FEDERICO CIMINI, FABI ZALLES, CAPATOSTA MARCO NOTARI, KUBLA (BOOM BOOM VIBRATION), FABRIZIO CARIATI (NUJU), LO STATO SOCIALE, CATALDO PERRI, ALFONSO DE PIETRO, ALMAMEDITERRANEA, MAX COLLINI (OFFLAGA DISCO PAX), MARIO CRISPI (AGRICANTUS), DARIO DE LUCA & O.M.O, ‘U PAPUN, FRANCESCA PRESTIA, GENNARO DE ROSA, GIOVANNI TIZIAN, GIOVANNI IMPASTATO, SALVO VITALE, FLORINDO RUBBETTINO, MARCO AMBROSI, GIORDANO SANGIORGI, ANTONIO PRINCIGALLI, ROCCO MANGIARDI, I RAGAZZI del PROGETTO “FUORI CLASSE” WWW.MUSICACONTROLEMAFIE.IT

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WWW.MKRECORDS.IT

1° TRAILER

www.youtube.com/watch?v=LWXRtJ2igWU

2° TRAILER

www.youtube.com/watch?v=anUr8vlDGrY

IL PROMO

www.youtube.com/watch?v=E_muPWrl86Y


Rossano

Cosenza

Prima Nazionale

Latina

Biella

Lamezia

Modena

Lecco

Foggia

Bologna

Reggio Calabria

Crotone

Chieti

Mesagne

Torino

ORGANIZZARE UNA PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO

Organizzare una proiezione del documentario “Musica contro le mafie L’Alternativa” è possibile in più modalità : - Proiezione con Presentazione - Proiezione/Showcase - Proiezione/Concerto Per ogni altro tipo di dettaglio scrivere a: musicacontrolemafie@mkrecords.it oppure rivolgersi ad MKlive info@mklive.it (cell.328 6231692)

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IL DOCUMENTARIO

IN TOUR

Prosegue il Tour che sta portando il documentario “Musica contro le mafie - L’Alternativa” in giro per tutt’Italia. I protagonisti del progetto sono: artisti, operatori, responsabili, associazioni, volontari ecc. Il “Documentario in Tour” coniuga in un unico incontro: musica, impegno, cinema, inchiesta, memoria, giustizia sociale e soprattuto condivisione, corresponsabilità e continuità.

SANREMO (IM) Teatro dell’Opera del Casinò

13 Febbraio 2015

Proiezione documentario “Musica contro le mafie”
e Incontro con: - Maurizio Capone & BungtBangt (Artista M.vs.m), - Federico Cimini (Artista M.vs.m) - Valentina Amandolese (Vincitrice 5^ Edizione) - Maura Orengo (Libera Imperia) - Gennaro de Rosa (Coord. Musica contro le mafie) Modera: - Claudio Porchia (Ass.Peppino Impastato Sanremo)

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IO SOSTENGO

MUSICA CONTRO LE MAFIE Continuano le Adesioni di Nuovi Artisti al Progetto “Musica contro le mafie” Qui alcuni degli artisti che fino ad oggi abbiamo incontrato sul nostro cammino, amici che fanno già parte del gruppo di artisti di “Musica contro le mafie” e altri nuovi amici. Se vuoi conoscere tutti gli artisti di “Musica contro le mafie” clicca su : www.musicacontrolemafie.it

Colapesce Francesco Di Bella

Eman

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IO SOSTENGO SPECIALE “FINALISTI 5^ EDIZIONE”

Ondanomala

(Mimmo Crudo & LadyU)

Lame A Foglia d’Oltremare

Ondanomala

Valentina Amandolese

(Mimmo Crudo & LadyU)

SuoniFuoriLeMura

4 Soldi Project

La Rocha

Renanera

Paolo Antonio

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MuziKult Phone Chart

muzikultphonechart.altervista.org

Le Classifiche dalla Cabina !! ...dall’indice 44 Muzi Kult


GEMITAIZ & MADMAN (FEAT COEZ) Instagrammo

1

1

(Tanta Roba)

(U.M. Italia) - regia: Antonio Usbergo

FABI, SILVESTRI, GAZZÈ L’amore non esiste

2

2

(U.M. Italia)

3

(Sugar)

4

ALEX BRITTI Un attimo importante (It.Pop)

BIANCA ATZEI Il solo Al Mondo

6

(Baraonda)

GHEMON Quando imparerò

7

(Macro Beats)

CARMEN CONSOLI L’Abitudine di tornare

8

(U.M. Italia)

KUTSO Elisa

9

(It.Pop)

VERDENA Un Po Esageri

10

DEAR JACK Il Mondo esplode tranne noi

(Baraonda) - regia: Gaetano Morbioli

(U.M.Italia)

5

TOP TEN VIDEO CHART

TOP TEN SINGLES CHART

(U.M. Italia)

5

FEDEZ Generazione Boh !

(Zedef Rec.) - regia: Jacopo Rondinelli

SUBSONICA Di Domenica

4

FABI, SILVESTRI, GAZZÉ L’Amore non Esiste

(U.M. Italia) - regia: Davide Marengo

MALIKA AYANE Adesso e Qui (Nostalgico Presente)

3

JOVANOTTI Sabato

PAOLO BENVEGNÙ Una nuova innocenza

(Woodworm) - regia: Mauro Talamonti

6

CAPAREZZA China Town

(U.M. Italia) - regia: Jacopo Rondinelli

7

KUTSO Elisa

(It.Pop) - regia: Kutso

8

SUBSONICA Di Domenica

(U.M. Italia) - regia: Donny Milkyeyes

9

KIAVE Pezzo Positivo

(Macro Beats) - regia: Fid Mella

10

KALIGOLA Oltre il Giardino

(Kaligola) - regia: Rospini W.M.

CLICCA E GUARDA LA CLASSIFICA COMPLETA PARAMETRI per le Classifiche : La presenza in classifica viene definita dalle segnalazioni dei “Muzi Kult Friends” che si dividono in : ‘TV Friends’ (direttori artistici, conduttori di Tv e web tv italiane) che segnalano una Playlist di 5 videoclip ognuno. ‘Radio Friends’ (speaker, dj, conduttori di Radio e Web Radio Italiane) che segnalano una playlist di 10 singoli ognuno. ‘Muzi Kult Friends’ (giornalisti, critici musicali, operatori del settore) che segnalano 2 playlist: una di 5 videoclip e una di 10 singoli. (Tutt i ‘Friends’ cambiano ogni 2 mesi e segnalano le loro preferenze ogni 15 giorni) In base a queste segnalazioni vengono stilati due elenchi di artisti per i videoclip e per i singoli. La presenza in più playlist dei Friends è il parametro di maggior influenza. (50% dell’influenza) La presenza in una playlist assegna un valore che va da 10 (dieci) del 1° (primo posto) a 1 (uno) del 10° (decimo posto) per i singoli e a 5 (cinque) del 1° (primo posto) a 1 (uno) del 5° (quinto posto) per i videoclip. Parametro importante inoltre per la classifica video e singoli sono le visualizzazioni ‘Youtube’ (35% dell’influenza) e la presenza in altre classifiche (Mtv, Deejay ecc) (15% dell’influenza)

CLICCA E GUARDA LA CLASSIFICA COMPLETA

LEGENDA: in salita

in discesa

new entry

stabile

rientrato

MK

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SONIA SCIALANCA

Promo Artists Se sia stata Sonia Scialanca a scegliere la chitarra come sua compagna di avventura o viceversa non è del tutto chiaro, sicuramente è avvenuto da giovanissima. Dopo un lungo periodo di gavetta nel quale Sonia si esibisce su palchi di prestigio, come ,ad esempio, quello del Circolo degli Artisti o in apertura ad artisti come Paolo Benvegnù, Cristina Donà e Niccolò Fabi, nel 2009 pubblica, prodotto dal chitarrista Bernardo Nardini, il suo primo EP dal titolo“Dalle mie mani”, fatto di liriche spietate, metri irregolari e chitarre sempre in primo piano. A marzo 2015 esce, per l’etichetta Terre Sommerse, “Demoni” il suo primo album, frutto di un lungo lavoro cui seguiranno diverse esibizioni dal vivo in primavera.

Ascolta “Demone” e “Fiato” di SONIA SCIALANCA: http://www.soniascialanca.it/hYycSl7eAO/ACZRobWJmZ/epk.html

SONIA SCIALANCA on Facebook:

http://www.facebook.com/soniascialancaofficial?fref=ts

SONIA SCIALANCA official Site: http://www.soniascialanca.it/

LABEL Official Site:

http://www.terresommerse.it

DEMONI “Demoni” è il primo album di Sonia Scialanca, edito dall’etichetta indipendente Terre Sommerse per la nuova collana “LaChimera Dischi», disponibile in digitale e nei migliori negozi di dischi. L’album è il prodotto di un lungo lavoro di ricerca da parte della musicista e porta in sé influenze eterogenee che spaziano dal progressive al jazz, alla canzone d’autore, con un occhio agli anni ‘70 e con dei testi fortemente introspettivi che riportano alle vere radici del rock cantautoriale italiano. Una cantautrice insolita che fa del suo strumento, la chitarra, la propria seconda voce ed il carattere distintivo dei suoi pezzi.

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JOE PETROSINO & ROCKAMMORRA

Promo Artists Luca «Joe» Petrosino, proprio come il polizziotto della New York di inizio 900 che rivoluzionò la lotta alle organizzazioni criminali, pubblica il suo primo disco nel 2009 «Rockammorra» (Essonamò Records) dopo l’uscita del videoclip «Vesuvius». Da allora tanti concerti, festival e premi tra cui: MEI,Botteghe d’autore,Premio Deandrè,Umbria Folk Festival,Popolo e Tammorra,Notte della Taranta,Meeting del Mare,PremioBianca D’aponte,Il fiume del brigante, Campagna Folk Festival,Aperti per ferie,Camerota Folk Festival,Fredane in borgo,Lungo il tevere,Terracina:sotto le stelle,Ritmo Festival,Aquilonia Folk Festival,Vinalia. Il gruppo è formato da Joe, Augusto Siciliano, China Aresu, Angelo Gramaglia, Riccardo Di Stasi e Tommaso Bardini. Amico di sempre il cantante Tony D’Alessio (Guernica e X-Factor).

ASCOLTA JOE PETROSINO & ROCKAMMORRA on Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=LHevjwVahOA

JOE PETROSINO & ROCKAMMORRA on Facebook: http://www.facebook.com/joepetrosinorockammorra

JOE PETROSINO & ROCKAMMORRA on Twitter: http://twitter.com/_joepetro

JOE PETROSINO & ROCKAMMORRA official Sites: www.joepetrosino.net - www.rockammorra.it

LABEL Facebook page:

http://www.facebook.com/lamelacotogna.edizioni

SUD TUTTO COMINCIA DA TE World/rock di protesta sarcastica tra l’antico ed il moderno: SUD tutto comincia da te (La mela Cotogna Edizioni 2014) è il secondo disco della band campana JOE PETROSINO & ROCKAMMORRA. Il brano “Joe Petrosino” è il secondo singolo promosso con un video cartoon, realizzato da Antonella Manzo, che racconta con leggerezza la storia del polizziotto italo-americano Joseph Petrosino. Il video è stato presentato negli studi di Rai Italia nel programma televisivo COMMUNITY e grazie all’Associazione Internazionale «Joe Petrosino» è stato proiettato a New Jork per il Columbus Day 2014.

Muzi Kult 47


Promo Artists

MURRA

I Murra sono un gruppo siciliano di musica etnica con più di 35 anni di attività, fondato dai fratelli Fabio e Raffaele Messina. Il gruppo ha svolto un’intensa attività nel campo delle tradizioni popolari siciliane ed ha via via arricchito il proprio sound di sonorità mediterranee tipiche dei popoli dominatori (greci, arabi, normanni, spagnoli) . Numerosi concerti su e giù per lo stivale (settembre 2000 Festival Internazionale di Teatro nelle Cinque Terre in Liguria. Ospitata con Peppe Barra, agosto 2008 «Musica del Sud», sempre nel Parco Nazionale delle Cinque Terre). Il gruppo vanta tante esibizioni anche all’estero (Europa - La Lunga notte dei Musei (Lange Nacht der Museen) Germania ‘99 - 2^ edizione del Festival Nazionale Folk di Malta maggio ‘99 – e ancora Sud America - Argentina, Ecuador e Venezuela per «Folclore siciliano in latino america», nelle città di Caracas, Guayaquil, Rosario, Uribelarrea e Buenos Aires). I Murra partecipano a numerose rassegne di musica popolare trasmesse anche dalla RAI (I. Rassegna del Canto e della Musica Popolare Premio «A. Uccello» di Città del Mare (Palermo), nonché alla rassegna del Folk d’autore - Monreale (Palermo) e alla Maratona Telethon 2002, dalla piazza di Catania, con diretta televisiva su RAI2. La Band ha all’attivo due CD: Murra (1999) e Sale (2004). Tra ottobre e dicembre 2002, in rotazione nella trasmissione storica trasmissione Demo di Radio1 Rai.

ASCOLTA “Quannu sinni va’” di MURRA on Soundcloud: https://soundcloud.com/i-murra/quannu-sinni-va-testo-e-musica-r-messin

ASCOLTA MURRA on Youtube:

https://www.youtube.com/user/MURRAcaltanissetta

MURRA on Facebook:

https://it-it.facebook.com/pages/Murra/137032549674425

MURRA Official Site: http://www.murra.it

QUANNU SINNI VA Il brano invita a non fermarsi di fronte alle difficoltà ed andare avanti. La fusione tra il ritmo di tammurriata con una melodia meno tradizionale genera un sound moderno e allo stesso tempo legato alla musica popolare del sud Italia. «Quannu sinni va - N’amuri T’accumpagnerà Lu cantu ca ti lasserà - La malincunia - Quannu sinni va - N’amuri - Quannu sinni va - Il vento forte soffierà- E se lo porterà - Lu focu, lu suli, lu mari, - la voglia di cantari - l’amuri ti lassa / Quannu sinni va - N’amuri - ‘un t’aspittari ca - ritorna - è come il sole che, - che tramonterà - Quannu sinni va - Lu suli - Poi risorgerà - E un altro giorno spunterà - E si continuerà…»

48 Muzi Kult


MANUEL ROSSI CABIZZA

Promo Artists Cantautore, compositore, autore, polistrumentista, scrittore. Scrive le musiche e firma la regia di numerosi spettacoli teatrali, di due dischi di ricerca musicale sul pianoforte e di un terzo come cantautore a breve in uscita dal titolo «Digito Ergo Sum» dal quale è tratto il singolo «Internet è Veloce». Ha lavorato con: Michele Placido, PaoloFresu,Vanessa Gravina, Edoardo Siravo, Pieromarras, Bianca Atzei, Isabel Russinova, Stefania Barca, Marco Balestri, Davide Van de Sfroos, Claudio Guerrini, Folco Napolini, Pino e gli anticorpi, Marcus Schenkenberg, Alessia Mertz, Cesare Ragazzi, Tazenda, Andrea Parodi, Tenores di Bitti, Luca Colombo, Gavino Murgia, Beppe Dettori. Ha recentemente pubblicato il suo primo libro “The Secret of the Music” (2012) distribuito da “LaFeltrinelli”.

GUARDA il videoclip “Internet è Veloce” di MANUEL ROSSI CABIZZA on Youtube: http://youtu.be/Q5p5UiGRqeU

MANUEL ROSSI CABIZZA on Facebook: http://www.facebook.com/manuelrossicabizza

INTERNET E’ VELOCE «Internet è veloce» affronta, con un’altissima carica ironica, il tema della velocità, dei ritmi serrati, del tempo che non basta mai in relazione ai tempi in cui tutti viviamo. Offre una via d’uscita che scoprirete solo guardando il video...

Muzi Kult 49


LUCA MERCURIO

Promo Artists «Luca Mercurio è un messaggero di luce è un Lucifero che non si ribella a Dio ma agli uomini potenti, superbo, scorretto, dissacrante “traditore dei traditori e la luce dei cialtroni” Illumina le strade verdi di chi sogna e rompe il muro che ci separa dall’amore» è così che di definisce l’artista nato tra la Murgia e il mare, difficilmente collocabile nel panorama artistico della sua regione, le Puglia. Luca è un’artista fuori dall’ordinario, la sua voce viaggia sul filo del rasoio in italiano o in stretto dialetto pugliese.

GUARDA il videoclip “Ho perso il controllo” di LUCA MERCURIO on Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=iZlG7-SnFik

ASCOLTA LUCA MERCURIO on Bandcamp:

http://lucamercurio.bandcamp.com/album/luca-mercurio

LUCA MERCURIO on Facebook:

http://www.facebook.com/LucaMercurioAlternativo?fref=ts

LUCA MERCURIO Official Site: http://lucamercurio.bandcamp.com/

COME ERBA «Come Erba» viaggio intimo e travolgente, che racconta storie di personaggi non comuni, scavando nei momenti quotidiani della loro vita, persone che osano e cambiano le cose. Luca è da sempre attento ai temi dell’attualità, alla società e per certi versi alla politica, vive in uno dei territori piùdifficili d’Italia e tutto questo “mood” si ripercuote in maniera potentissima sul suono del disco, un album di 10 pezzi con testi ruvidi e pungenti, questi sono gli ingredienti base di “Come Erba” disco che vedrà la luce nei prossimi mesi.

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MALEIZAPPA

Promo Artists

GUARDA il videoclip “Appartamento in Centro” di MALEIZAPPA on Youtube: http://youtu.be/wSOVPzoA_Tw

ASCOLTA “Appartamento in Centro” di MALEIZAPPA on Spotify: https://play.spotify.com/album/0F5OnyamygDHOei0CPCfZR

MALEIZAPPA on Facebook: http://www.facebook.com/Maleizappa

MALEIZAPPA Official Site: www.maleizappa.it

I Maleizappa nascono in data imprecisata e da confermare in qualche malfamato e sudicio posto della vostra mente. Si narra nell’ambiente “elitario” della musica d’autore che i simpatici cinque non siano altro che la peggiore trasposizione fisica di un pensiero impuro (qualsiasi cosa questo voglia dire). Si affermano immediatamente e conquistano nel giro di pochi anni l’affetto dei giovani afflitti dalla deludente scena musicale di “terra di lavoro”. Le prime esibizioni creano scandalo e ripudio tra i musicisti campani, non abituati ad accettare che cinque sconosciuti incapaci di intendere e volere siano diventati nel giro di pochi mesi un fenomeno generazionale: insomma delle rockstarz. La musica dei Maleizappa è un miscuglio non ben definito di suoni, generi, citazioni, anagrammi e puzzle penta grammatici. Assistere ad una loro serata è come guardare una puntata di blob all’anfetamina. Ironici, cattivi e dissacranti. O se preferite, semplicemente: Maleizappa.

APPARTAMENTO IN CENTRO Un singolo traspirante che non copre i cattivi pensieri ma li elimina temporaneamente, rispettando il pH naturale della vostra mente.Un singolo che racconta di storie interrotte, di amore, di sofferenza, di vendetta e rivincita o più probabilmente di tutt’altro, ma questo resta un mistero anche per gli autori del brano. Insomma, un singolo canticchiabile. «Per il resto, pensatela come vi pare»

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PIÙ ALTI DELLE TUE POSSIBILITÀ?

scrivi a: onmagpromotion@gmail.com Muzi Kult 53


L’ARTISTA DEL MESE GUARDA IL VIDEOCLIP “PUORTAME O SANG ASSAIE” DI CAPATOSTA SU YOUTUBE: http://www.youtube.com/watch?v=ikHpbjMpexQ

ASCOLTA IL SINGOLO “PUORTAME O SANG ASSAIE” DI CAPATOSTA SU SOUNDCLOUD: http://soundcloud.com/capatosta-group/capatosta-puortame-o-sang-assaje

CAPATOSTA ON FACEBOOK: http://www.facebook.com/CapatostaGroup

CAPATOSTA ON MY SPACE: http://www.myspace.com/capatostagroup

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CAPATOSTA

Ancora spazio in ogni numero per gli artisti Indipendenti…. Un nuovo interessantissimo artista selezionato dalla redazione di «Muzi Kult» tra decine di proposte. Conosceremo la sua musica, l’attività che ha in ‘highlights’ in questo momento, e scambieremo con lei due chiacchiere. Come sempre, vi daremo la possibilità di conoscere da vicino realtà emergenti ed emerse, alternative e interessanti del panorama indipendente italiano e del suo vastissimo ‘undergound’ fatto di musica di qualità.


L’ARTISTA DEL MESE “Il mio mitra è un contrabbasso che ti spara sulla faccia ciò che penso della vita” (Demetrio Stratos)

DUE CHIACCHIERE CON GEREMIA (CAPATOSTA) Capatosta, un nome e una direzione. Un rapporto molto intenso con la musica suonata e Live… per voi è più importante un buon cd o tanta esibizione live? Nel 2008 esce il nostro primo cd, prima ancora diverse compilation ci avevano dato una discreta visibilità, ma se non avessimo partecipato a numerose manifestazioni, contest e suonato nelle piazze, teatri e locali continuamente, credo che saremo dei perfetti sconosciuti. Ora sta per uscire il nostro prossimo disco “Acque fragili” e in questi ultimi anni abbiamo partecipato ad altre compilation tra cui quella, con libro, di “Musica contro le mafie” pubblicata da Mk rekords, nostro fiore all’occhiello. E importante il disco come è importante il video, ma stare in mezzo alla gente, paga di più, il contatto con il pubblico, è fondamentale ti da la carica per andare avanti e scrivere sempre meglio.

La band dei Capatosta nasce nel 2002 quando il primo singolo “‘O Pallista” fu scelto per la compilation di “Pistoia Blues”; può definirsi un collettivo che ha ospitato musicisti provenienti da diverse aree musicali, fino a recente incontro del fondatore Geremia Tierno con Pasquale Aprile avvenuto nel 2013 al 2° raduno nazionale South Italy Blues Connection. Questo incontro ha dato nuova linfa alla fusione di electro blues-funky e rhythm and blues dei Capatosta. Il sound della band partenopea fonda le sue basi su un suono dalla grande carica emotiva. Testi poetici e impegnati, inflessioni soul e melodie sinuose, sono la base per brani trascinanti, che iscrivono di diritto la band nell’irresistibile filone del neapolitan sound. Figlio di questo progetto è il nuovo disco “Acque fragili” ed il relativo tour “CapaZoo”. Degne di nota sono le esibizioni su palchi importanti quali quelli del Ruffano Blues Festival, Lamezia Demo Fest (organizzato da Pergolani e Marengo, Demo RadioRai1. Ospiti al Meet di Milano e vincitori della 1^ edizioni del premio “Musica contro le mafie”.

“PUORTAME ‘O SANG’ ASSAIE” “Puortame ‘o sang’ assaie” è il singolo (e videoclip) che anticipa l’uscita di “Acque Fragili” il nuovo cd dei Capatosta. Il video, vede protagonisti i “Capatosta”. Curato e diretto da Marco Latour (Insania Project). Racconta una storia in cui l’uomo vampirizza tutto, soprattutto le disgrazie umane. Il brano è ispirato ad una intercettazione telefonica resa pubblica dopo il terremoto che mise in ginocchio L’Aquila ed i comuni limitrofi: “Molti morti, molta distruzione, moltissimi soldi per noi” - erano le parole che lasciarono sbigottita un’ intera nazione. Professionisti del lucro intercettati, mentre la gente era ancora sotto le macerie, che felici si sfregavano le mani.

Il Panorama musicale ed artistico del nostro paese è da sempre in continuo cambiamento, negli ultimi anni il processo di trasformazione sembra aver accelerato notevolmente. Che opinione avete a questo riguardo e cosa pensate, da gruppo totalmente Indipendente, di questo panorama ? Non siamo in un periodo favorevole senza dubbio, intendo economicamente, perché c’è gente che scrive bene e fa bella musica e merita, al di la del genere musicale che tratta. Purtroppo il mercato, anche quello indipendente cerca di omologarsi, sempre pronto a servire masse e mode, che comunque, per via anche della crisi, non comprano più. Proprio in un periodo così, dove non c’è niente da perdere, ci dovrebbe essere terreno fertile per nuove idee e soggetti. Invece ci bombardano con i soliti noti, quelli usciti da trasmissioni ricche di raccomandazioni e musiche indecenti, dove ci dobbiamo fidare di votazioni non controllate. E quando non ascolti i soliti, ci propinano ore ed ore di musica straniera e commerciale. In un paese dove la disoccupazione è al massimo storico (sembra che in Europa siamo solo davanti a Spagna e Grecia) si dovrebbe diffondere più la musica di casa nostra e indipendente, per lo meno da un lato si aiuta ad arrotondare economicamente, con diritti e visibilità gli artisti, dall’altro si permette ad un pubblico vasto di selezionare delle novità vere, senza trucchi. Credete che il web e i social network possano dare una mano in questo oppure rappresentano un ‘problema’ ? Ma per fortuna che che c’è internet….! Altrochè !! Diritti musicali e visibilità, basta vedere cosa accade in Siae con delle leggi che tendono ad arricchire sempre di più i soliti. Il nostro è il paese dove i soldi volano in paradisi fiscali e poi ci si lamenta che che non circola moneta. Insomma… la musica che dovrebbe toccare i sentimenti più profondi è ridotta male. Ci auguriamo che le cose cambino e noi lavoriamo affinchè questo accada e soprattutto non dobbiamo arrenderci. Ai ragazzi più giovani, dall’altro della mia veneranda età e posso dirglielo [ndr Ride], dico sempre: ‘Se avete voglia prendete uno strumento e dite la vostra con forza, perché la musica ci salva la vita. Come dicevano gli Area con la voce Demetrio Stratos: “Il mio mitra è un contrabbasso che ti spara sulla faccia ciò che penso della vita”

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MK

Oltre 350 i singoli diffusi da «MEET’n’RADIO» in un anno. E’ un servizio di Delivery di Singoli alle Radio del Circuito attraverso una eterogenea Compilation. On Mag Promotion realizza ogni mese una compilation digitale selezionando proposte provenienti da tutto il mondo indipendente. La Compilation digitale viene inviata a tutte le Radio e web-Radio legate al Circuito radiofonico «Meet’n’Radio» rinsaldato e rafforzato dal lavoro dell’uff. Stampa, ideatore delle iniziative di promozione «Meet’n’Radio» e «Meet’n’TV» . Oltre 400 le Radio e oltre 500 le Web-Radio che ricevono la Compilation Digitale di «Meet’n’Radio» ogni mese. Tantissime le Radio che continuano a trasmettere le nostre proposte e che hanno portato e continuano a portare gli artisti da noi promossi in tante delle classifiche radiofoniche indipendenti. I brani continuano ad arrivare anche all’estero: Argentina, Germania, Stati Uniti, Perù, Uk, Mexico, Colombia, Uruguay, Paraguay, grazie alla collaborazione delle radio vicine al circuito Meet’n’Radio e di On Mag Promotion.
 Oltre a tutto ciò, è già di per se esclusivo essere selezionati fra i Brani del Mese.

www.onmagpromotion.com/meet.html 56 Muzi Kult


1. NUJU – ORA di PUNTA (F.Cariati/M.V.Ambrosi/G.Licciardi) – MK Records – Ed.Emmekappa 2. LA BOCCA – DUE (G.F.Riva) – Kandinsky Records 3. MICHELE MARAGLINO (Feat. The Rust anche The Fury) - I MIEI COETANEI (M.Maraglino/F.Federici) – La Fame Dischi 4. ADOLFO DURANTE – LIBERTA’ (E.Andreini/S.von Borries) – Autoprodotto 5. ALESSIO CALIVI – STORIA STONATA (A.Calivi) - ManitaLab 6. SOFIA BRUNETTA – ARTHUR and I (S.Brunetta) - Autoprodotto 7. ONDANOMALA (Mimmo Crudo & Lady U) - ACIKOF DANCE (M.Crudo/F.Salerno) – Autoprodotto 8. ACOMEANDROMEDA – ANTONELLA e le SABBIE di LAME (A.Manghisi/V.A.Indolfo) – Piccola Bottega Popolare 9. IL SOFFIO – BIANCA DEA (A.Roddi) - Autoprodotto 10. AZOTO LIQUIDO – DOVE NON CI SON COLORI (I.Ambrosino/A.Bazzara) - Autoprodotto 11. ELECTRIC VIOLET – HEART UNDONE (Castracani/Petrucci/Pompili/Zannini) – Red Cat Records 12. PALINURUS ELEPHAS – ADATTA a TUTTO (F.Bergamini/W.Albertazzi/A.Matti/P.Somenzini/P.Balzarini) - Autoprodotto 13. SONIA SCIALANCA – DEMONE (S.Scialanca) – Terre Sommerse/LaChimera dischi – Ed.Terre Sommerse 14. DANIELA COCCIA – LONTANO dal CUORE (D.Coccia/S.Cupellaro) – GDE Records – Ed.Musicali Gde 15. MARCO DE LUCA – LA SCONFITTA (M.De Luca) – Autoprodotto

MEET’n’RADIO - n° 1 (UNO) del 2015 (ALBERTO SORDI) http://www.onmagpromotion.com/meet_uno15.html

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MEET’N’RADIO

gli artisti scelti dalla redazione ...vi segnaliamo inoltre 4 artisti selezionati dalla redazione tra quelli presenti nella Compilation «n° 1 - UNO del 2015» - ALBERTO SORDI

LA BOCCA Basso e voce. Punto. Tanto essenziale e inusuale, quanto efficace. L’elegante duo basso e voce, formato dal cantautore Jean Riva e dalla cantante Alessandra Lancini. Nati nel 2014, hanno realizzato il loro esordio per Kandinsky Records, l’etichetta bresciana con cui La Bocca sta già lavorando al secondo disco, la cui uscita è prevista entro la fine di quest’anno. On Facebook: https://www.facebook.com/laboccaduo

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SOFIA BRUNETTA Il trasporto della soul music affrontato con lo spirito dell’indie pop. Sofia Brunetta, giovane cantautrice pugliese, ha già una grande esperienza live maturata con precedenti progetti. Ha suonato tra Italia e Canada da spalla ad artisti come Jon Spencer Blues Explosion e Cat Power. Attualmente è al lavoro alla produzione del suo primo disco solista la cui uscita è prevista nei primi mesi del 2015, arrangiato e prodotto con la collaborazione del dj-producer Giovanni Ottini aka Sonda. On Facebook: https://www.facebook.com/sofiabrunettamusic

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MEET’N’RADIO gli artisti scelti dalla redazione

ONDANOMALA

(Mimmo Crudo & Lady U) OndAnomala è il nuovo progetto musicale di Mimmo Crudo &Lady U. Dopo la lunga collaborazione nel Parto delle Nuvole Pesanti, chiama la sua amica e poetessa-cantante Francesca Salerno in arte Lady U, con la quale riprende un sodalizio artistico mai del tutto archiviato e che ora sfocia nella produzione di un disco insieme a una band di giovani musicisti. Il Rock-Mediterraneo che esprimono, oggi si chiama OndAnomala! Acikof Dance è una metafora sull’immigrazione e racconta i frammenti di un viaggio immaginario dandogli voce. On Facebook: https://www.facebook.com/pages/Ondanomala-MimmoCrudo-Lady-U/626822274046115?ref=br_rs

See more at: facebook.com/mimmocrudo

MASSIMO AMORE Pianista e compositore, Massimo Amore realizza il suo primo singolo nel 1987 con una piccola etichetta di Firenze. Compone la colonna sonora della trasmissione Portomatto condotta da Maria Teresa Ruta, in onda per cinque puntate su Rai 1 Tv. Nel 2004 è invece la volta di Tam Tam lavoro su Radio Rai 1, per cui mette ancora a punto la colonna sonora. Arriva il 2012 ed esce il qdisk Wind of Emotions, programmato da Radio Cuore per ben tre mesi e in molte altre radio in Italia. E’ il 2014, un anno importante per lui. Esce infatti l’album Exciting, realizzato a Los Angeles, a cui partecipano musicisti di fama nternazionale: Luis Conte, Matt Bissonette, James Harrah, Jerry Watts, Maurizio Metalli, Russ Miller, Curt Bisquera, Simone Sello, Andrew Synowiec. Dodici brani immergono l’ascoltatore in un’atmosfera coinvolgente e suggestiva, il tutto avvolto dal sound tipico americano. On Facebook: https://www.facebook.com/massimo.amore

See more at: coyotemusic.it

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TV «Meet’n’TV» nasce, come «Meet’n’Radio (il tuo singolo in tutte le Radio del circuito «Meet’n’Radio») da un’idea dell’Uff. Stampa On Mag Promotion. Meet’n’TV nasce per venire incontro alle esigenze di coloro i quali vogliono veicolare e diffondere le loro opere senza costi onerosi. «Meet» sott’intende l’incontro di una serie di realtà musicali differenti che si ritrovano insieme per approdare «on/in TV». In ogni numero gli artisti di Meet’n’TV avranno un accompagnatore d’eccezione. Per oltre un anno siamo stati in compagnia degli ospiti della storica trasmissione «Il Musichiere» per passare poi ai «pupazzi» più famosi della storia della Tv. Leggendo la parola «Meet’n’TV», noi italiani non possiamo fare a meno di notare l’assonanza con le parole «Miti in TV». Ed è per questo motivo che abbiamo pensato che personaggi, reali e di fantasia, mitici della TV avrebbero fatto da accompagnatori degli artisti. Un Mito della TV che vi farà idealmente da «garante» e vi fa incontrare (Meet) le TV locali Italiane e le web Tv. Tutti gli artisti di «Meet’n’TV» in ogni numero si presenteranno alle TV locali e web Italiane presentati da Mitici personaggi della TV. La Nuova Serie di Meet’n’TV è partita con uno dei «personaggi d’invenzione» o «pupazzi» più rappresentativi della Musica in TV: il «SUPER TELEGATTONE». Proseguita poi con «Musichieretto», «Provolino» e «Four».

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1. NUJU – ORA di PUNTA regia F.Cariati/T.Katsis 2. ADOLFO DURANTE – LIBERTA’ regia Movimento Creative Label 3. LA BOCCA – DUE regia Michele Zelioli 4. ONDANOMALA (Mimmo Crudo & Lady U) - ACIKOF DANCE regia Oscar Serio 5. SOFIA BRUNETTA – ARTHUR and I regia Pierfrancesco Marinelli 6. ACOMEANDROMEDA – ANTONELLA e le SABBIE di LAME regia Pierdomenico Mongelli (DNext) 7. IL SOFFIO – BIANCA DEA regia Massimiliano Cantagallo 8. ELECTRIC VIOLET – HEART UNDONE regia Diego Pierini/Future Breed Films 9. AZOTO LIQUIDO – DOVE NON CI SON COLORI regia Leo Bugatto 10. ROBERTO SALIS – SUNSHINE OF YOUR LOVE regia Enrico Salis 11. DELORD – INSEGUIRSI regia Filippo Baietti – OneGenialIdiot

MEET’n’TV - n°4 (Quattro) Anno II (FOUR) http://www.onmagpromotion.com/meettv_quattro4anno2.html

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In ogni numero di Muzi Kult, nello spazio di Meet’n’Tv - la prima ed unica Video-Compilation di Musica Indipendente Italiana, diamo uno spazio a due artisti scelti dalla redazione tra quelli inseriti nelle ultime due videocompilation.

AZOTO LIQUIDO

“DOVE NON CI SONO COLORI” http://youtu.be/F-GrB8SL-t8

“DOVE NON CI SONO COLORI”

Gli Azoto Liquido sono un’ alternative rock band di Trieste formata da Igor Ambrosino (voce e chitarra), Andrea Bazzara (basso, voce e tastiere) e Luca Zazzoron (batteria e percussioni), che con il loro mix tra alternative rock, grunge e punk-rock si presentano con il loro nuovo singolo Dove non ci sono colori. Abbiamo incontrato Igor Ambrosino, co-fondatore della band insieme al bassista Baz e abbiamo scambiato con loro quattro chiacchiere su musica e dintorni.

“Dove non ci son colori” è una dedica alle difficoltà che possono incontrare molti ragazzi e ragazze della nostra età nella fase adolescenziale...” dicono gli stessi autori. Il brano parla di storie di giovanissimi, della tipica fase nella quale si è emotivamente più fragili e non sempre riesce a trovare il colore giusto, la “luce” come suggeriscono gli “Azoto Liquido”. Il videoclip è stato girato tra l’area di ricerca di Padriciano a Trieste e il comprensorio Melara, il famoso “quadrilatero” triestino. La scelta delle due location non è casuale; due luoghi completamente diversi tra loro a simboleggiare le sensazioni di libertà e spazio e quella di claustrofobia ed assenza dello stesso. facebook.com/pages/Azoto-Liquido/170630959804068

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MEET’N’TV i due ARTISTI scelti dalla Redazione

ELECTRIC VIOLET “HEART UNDONE”

http://youtu.be/hiY2Oc9AQj8

“HEART UNDONE”

Electric Violet è la sintesi di quattro realtà musicali e caratteriali, di amicizia e musica, di passione e ferrea volontà di portare avanti un progetto ambizioso. Come il calore del rosso e la freddezza del blu trovano una fusione perfetta nel colore viola, così le valvole e i bit, il vintage e il modern, le melodie pop e i fraseggi progressive, il riff grezzo e l’arrangiamento ricercato, si mescolano per creare il sound della band. Gli Electric Violet sono attivi ad Ancona da qualche anno ma trovano una line-up stabile e definitiva nel 2014. Nello stesso anno firmano per la Red Cat Promotions di Firenze e sono pronti a pubblicare il loro album di debutto che uscirà a brevissimo.

Il titolo del loro primo singolo è “Heart Undone2, un brano dal forte impatto sonoro che in pochi minuti attraversa molteplici atmosfere mantenendo intatto il caratteristico sound della band. Il brano si presenta al grande pubblico tramite un videoclip originale, dinamico e piacevolmente romantico, girato tra Roma e Ancona dalla Future Breed Films. Arriva il singolo degli Electric Violet, girato ad Ancona. “E’ un omaggio all’amore in tutte le sue forme e rappresentanze”. Rock ed elettronica diventano il mood ideale per raccontare come, in amore, l’indecisione non può che portare altra indecisione. Dunque l’amore, come la musica, non può essere qualcosa di definito. E solo vivendo quell’esperienza si può scoprire come, in fondo, l’indecisione possa diventare piena realizzazione. Nasce così un singolo potente, e allo stesso tempo interessante, grazie al lavoro di Raffaele Petrucci (voce e chitarra), Tommaso Pompili (chitarra e tastiera), Luca Zannini (batteria) e Simone Castracani (basso). facebook.com/ElectricViolet

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HIGHLIGHTS

ARTISTS

In ogni numero, la redazione di Muzi Kult, dedicherà ad artisti del mondo Indipendente Italiano, monografie, pagine dedicate con notizie sulle loro attività, articoli, interviste, recensioni e tanto altro. La sezione “Highlights Artists” mette”Sotto i Riflettori” le attività degli artisti provenienti dal mondo della musica italiana di ogni tipo.

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SPECIALE MUZI KULT

CAPONE BUNGTBANGT

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”Esploratore senza confini, esuberante e continuamente proteso ad ampliare i propri orizzonti espressivi, un artista geniale” …E’ così che la stampa definisce Maurizio Capone, musicista-cantante-compositore e tanto altro… Nasce a Napoli ed inizia la sua attività artistica nell’ambito jazz collaborando con personaggi come Ivory Davis e Jennifer Brown; è nel 1982 che con i “666” incontra il Rock e condividerà con loro otto anni di vita nei quali comunque non mancheranno scambi ed esperienze con altri musicisti. Il primo singolo dei “666” esce nel 1983 (I’ve got too much / La chiave) e viene accolto benissimo da stampa e pubblico ricevendo un grande impulso: tour con Avion Travel e Denovo , supporte di Level 42, Fela Kuti, Aswad e Sergio Caputo. Una partenza a razzo per il Percussionista “Capone”: tante le apparizioni televisive a Doc (di Renzo Arbore), Notte Rock, Maurizio Costanzo Show, Và Pensiero, SanremoRock ecc Nel Cinema ha all’attivo lo storico e indimenticabile “Blues Metropolitano” con Tony Esposito, Marina Suma e quel Pino Daniele che diventerà produttore di una fase della carriera di Maurizio; è voce della colonna sonora del Film di Nanni Loy “Scugnizzi” scritta da Claudio Mattone. Nel 1990 da vita alla sua carriera da solista e la inizia collaborando con artisti del calibro si Phil Manzanera, Ray Lema, Eugenio Bennato, Roberto Murolo, Consiglia Licciardi e Alan Sorrenti. Il suo progetto solista prenderà il nome di Sciarap, ingrediente principale “IL RITMO”, con un’attenta ricerca all’interno delle culture africane, caraibiche, afroamericane tenendo sempre

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ben presente le origini ed i ritmi della propria terra. Nel 1993 esce il suo primo album dal titolo “CAPONE” temi scottanti ed attuali sono la struttura portante del disco…e poi ancora altri 4 album fino al 2003. Nel 1999 aveva cominciato a prendere vita il progetto “Capone & BungtBangt” un concerto con un fortissimo impatto scenico incentrato su strumenti nati da materiali riciclati o con oggetti d’uso comune. Il debutto avviene il 31 marzo 2000. Il set è composto da bidoni della spazzatura, lattine, vecchie pentole, secchi di metallo di varie grandezze, tubi di plastica e di metallo, utensili da lavoro, bombole del gas, bottiglie, lamine di metallo. Il primo album ufficiale, “Junk!” vede la luce nel 2003, in seguito ad un ricambio quasi totale della line up, sempre in continua evoluzione salvo alcuni punti fermi: l’obiettivo è quello di fondere la forma canzone alle caratteristiche performanti e tribali del gruppo, che lo caratterizzano ancora oggi. Abbiamo incontrato Maurizio a Sanremo, nei giorni del Festival in Febbraio, in occasione di una proiezione del documentario “Musica contro le mafie – L’Alternativa”, abbiamo chiacchierato per un pò di giorni dal momento in cui abbiamo messo piede in aereo fino al rientro 3 giorni dopo in aeroporto a Fiumicino dove ci siamo salutati… Non vi diciamo altro… Maurizio è un personaggio incredibile una miscela alchemica di percussione, ricerca, immagine e “mood” partenopeo. Una storia che affonda le sue radici nei primi anni ‘80 in una delle città italiane crogiolo di una scena che avrebbe cambiato le sorti della musica peninsulare per un bel pò di anni.


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L’INTERVISTA MUZI KULT: Il Nome della band alla quale dedica 8 anni di carriera e di vita : 666. Un nome che richiama alla mente combinazioni numeriche mefistofeliche; noi però, siamo quasi certi non sia questa l’origine di questo nome…è vero ? Capone: Si infatti il nome traeva molto in inganno! Devo dire che io sono entrato a 17 anni nel gruppo che già esisteva da qualche tempo e quindi non ho partecipato alla scelta del nome. Comunque 666 non veniva da anticristo e sette sataniche ma da un disco degli Aphrodite’s Childe del’72. In realtà il nome qualche problema ce lo ha creato, ai concerti capitava che arrivasse anche un pubblico metal che, senza conoscerci, credeva che noi facessimo quel tipo di musica. Ed invece il nostro era uno dei primissimi esperimenti di rock mediterraneo. Influenzati dal punk, dalla new wave, dalfunk e dal reggae creavamo una miscela che oggi risento nei brani dei Subsonica e Negrita. Il mio contributo dava quel sapore afro napoletano che è esattamente quello che poi mi ha caratterizzato nella mia carriera solistica. Credo di aver contribuito a dimostrare che la percussione in ambito rock può avere un ruolo centrale con l’uso di un sacco di strumenti diversi, oltre a congas, timbales e rototom utilizzati per creare dei tappeti percussivi stile afro, oggi li chiameremmo groove, utilizzavo moltistrumenti poco conosciuti negli anni ‘80: il balafon che è una marimba africana Il sincution, una delle prime percussioni elettroniche ma del tutto analogica. La steel drum che tuttora resta uno dei miei strumenti preferiti. Però tra tutti questi strumenti c’era sempre qualcosa di costruito da me con materiali di scarto, cose che trovavo o che creavo con oggetti che avevo in casa, cosa che più avanti mi sarebbe servita tantissimo.

con i “paninari” aveva già attanagliato le case discografiche che ci dicevano di non essere interessate a chi parlava di realtà sociali e contraddizioni nei testi, che la gente voleva non pensare e divertirsi solamente e quindi noi che eravamo molto impegnati risultavamo fuori target! Pino molto onestamente ci faceva assistere alle telefonate che faceva con la casa discografica per renderci partecipi delle difficoltà. Addirittura preparammo un singolo, tra l’altro finendo il missaggio all’alba di una nottata memorabile con Allan Goldberg, che non usci mai ma del quale il giornalista del Mattino, Federico Vacalebre, incautamente ne dette notizia.

MUZI KULT: Gli Otto anni trascorsi con i 666, ti hanno portato a collaborare con artisti di fama internazionale, ma soprattutto con uno in particolare: Pino Daniele. Qual’è stato il rapporto della band con lui, che tipo di produttore era ? Raccontaci qualche aneddoto legato agli anni in cui eravate, in un certo senso, sotto la sua “ala protettrice” e il percorso che vi ha portati alla produzione del 1° Il brano era “Troppo in fondo” dedicata alla morte del giornalidisco dei 666: L’Alba della Fortuna. sta Giancarlo Siani che più avanti avrei scoperto essere la prima canzone mai scritta contro la camorra. Capone: L’occasione di incontrare Pino ci fu data dal film Blues Metropolitano nel quale eravamo coinvolti come band ed io come uno dei protagonisti. La colonna sonora era fatta da diversi artisti del Neapolitan Power ed una buona fetta di quelli della nuova generazione, la Vesuwave. Per i brani del film stipulammo un contratto con la Bagaria, l’etichetta di Pino Daniele e Willy David, che però per alcune incomprensioni dovute al film fuchiusa e Willy e Pino si separarono. Noi restammo con Pino che decise di produrre il nostro primo album e per tre anni lavorammo con lui al disco. E’ stata un’esperienza molto formativa, io avevo venti anni e da quella avventura non venne fuori nessun disco ma ho imparato praticamente tutto. La vicinanza di Pino era grandiosa e la sua pignoleria rendeva tutto di grande valore. Ho tanti ricordi artistici ma anche molte cose fisiche, emozionali, i suoi abbracci e “scotoliamenti” da scugnizzo non li ho mai dimenticati.

Un episodio che mi ha insegnato molto per la mia carriera da solista fu quando Pino mi chiese di fare una prova con lui e la sua band per la seconda parte del tour di Ferry Boat, saremmo dovuti essere due percussionisti io con le mie percussioni afro e Franco Faraldo con i tamburi a cornice. L’unico problema era che il primo concerto si sarebbe tenuto tre giorni dopo! La cosa non andò liscia, ci sarebbe voluto un po più di tempo per le prove e quindi non se ne fece niente. Quello che però mi piacque e della quale ho fatto tesoro, oltre ad aver suonato comunque con Pino, fu che proprio Pino in persona a dirmi che non se ne faceva niente. Più avanti avrei capito il valore di questo suo gesto, sono pochi gli artisti che ti guardano negli occhi e ti dicono una cosa a te poco gradita...di solito queste notizie vengono affidate a manager se no addirittura ad una mail.

Purtroppo gli anni ‘80 sono stati l’inzio del decadimento culturale Comunque dopo tre anni, e siamo nell’87, la collaborazione con e musicale che viviamo oggi, il qualunquismo che si identificava Pino si interrompe perchè noi il disco lo volevamo comunque

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fare e nel giro di tre mesi chiudiamo un contratto con la Bubble li utilizzo la musica per comunicare contenuti come ecologia, Recods, facciamo Sanremo Rock e pubblichiamo L’Alba della For- legalità consapevole ed autodisciplina che se trasmessi verbalmente risulterebbero sicuramente molto noiosi. tuna, nostro unico Lp, in vinile. MUZI KULT: “Troppo in fondo” è quindi una canzone che in qualche modo se- MUZI KULT: gna per sempre il tuo modo di vivere la musica fondendola indis- La vita, il tuo percorso e soprattutto la musica ti portano a incontrare il cinema; l’esperienza indimenticabile, immaginiasolubilmente con l’impegno sociale. mo, di “Blues Metropolitano” del 1984 insieme a personaggi come lo stesso Pino Daniele, Tullio De Piscopo, Tony Esposito, Capone: Sì come ho detto è una canzone molto significativa per me, la scri- Ida di Benedetto e tanti altri che in un certo qual modo erano il vemmo a pochi giorni dall’omicidio di Giancarlo Siani che avvenne “tuo mondo”…e poi qualche anno più tardi l’incontro con Nanni a pochi metri dalle nostre case, eravamo tutti del Vomero. L’omici- Loy e “Scugnizzi” e ancora, poi nel 2005 con “All the invisible dio di un ragazzo che inseguiva il sogno di fare il giornalista fu per Children” del quale firmano la regia nomi come Spike Lee, noi l’esempio di come fosse difficile il nostro futuro, specialmente Emir Kusturica, Ridley Scott e altri ancora…! Piscitelli, Loy e il se i tuoi ideali sono legati ad uguaglianza e giustizia. Ci sembrò “dream team” di “all the invisible…”, 3 mondi differenti, 3 diovvio scrivere e gridare contro questa grandissima bastardata. Ma versi modi di concepire il cinema… come si approccia a questi oggi ho scoperto che quel gesto fu una goccia in un mare morto, universi differenti un giovanissimo Maurizio Capone (nei primi fummo i primi artisti napoletani in assoluto a scrivere contro la due casi) e come invece con molta più esperienza anni dopo a camorra. Così come sono rimasto l’unico qualche anno a conti- “all the invisible” ? nuare a cantare contro la camorra: ‘o Boss, ‘o Sang è Sang ed Acito sono canzoni che si schierano palesemente contro la malavita Capone: organizzata. Come spesso dico, essere napoletani ti mette subito A me il cinema affascina moltissimo, ho avuto delle belle occadi fronte a delle scelte di campo. Napoli è una città speciale, mille sioni piovute senza che le cercassi e sono state davvero stimocontraddizioni ma tutte alla luce del sole. Non è una città per chi lanti. Questi tre episodi che hai citato sono i principali e naturalha le palle mosce, ti mette di fronte a dellescelte alle quali non mente per ognuno mi sono sentito molto coinvolto. puoi sfuggire. Tutti dovrebbero farsi queste domande, ma in alcuni luoghi puoi fingere di non vedere, di non sapere, e vivere senza Blues Metropolitano è il mio primo momento di grande notoesporti. A Napoli no, siamo abituati a riconoscere le cose, qui non rietà e protagonismo, ero molto giovane, 20 anni. Ricordo che c’è moralismo ma grande intensità nelle emozioni, positive o ne- contrariamente agli attori professionisti che andavano via apgative che siano. E per questo ho colto molto presto le potenzialità pena finito illoro girato, io restavo li a guardare per capire, della mia attività di artista e di quanto fosse importante sporcarsi imparare, osservare come funzionava un set cinematografico. Eravamo stati chiamati a partecipare in quanto rappresentanti le mani per stimolare modi di pensare sani. della nuova scena musicale Napoletana insieme a diversi altri In oltre credo che una delle caratteristiche migliori degli artisti gruppi, ma Piscicelli scelse me per interpretare la storia di Tex, sia quella di aver mantenuto ancora viva la parte infantile, ed è uno dei protagonisti del film, un giovane musicista tossico che forse per questo che mi è venuto naturale avere tra le mie attività alla fine si salverà grazie alla musica. Il cast era enorme ed io “secondarie” laboratori con ragazzi delle zone a rischio nei qua- facevo coppia con Peppe Lanzetta, in quella occasione conob-

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bi praticamente tutti ed essendo il più giovane venni accolto con grande affetto, che ancora c’è con tutti. Diciamo che all’inizio della mia carriera sono sempre stato sostenuto da artisti più bravi e più grandi di me, questo è stato un elemento importantissimo per darmi laforza ed il coraggio di intraprendere il percorso artistico che notoriamente in Italia viene visto solo come hobby. E’ tipica la frase “tu che fai?”, “io faccio il musicista”, “si ma per lavoro dico, che fai?”, “per lavoro faccio il musicista!!!!” Ecco ci sono voluti molti anni, molti passaggi televisivi, molti TG, un Sanremo, decine di Costanzo Show per far capire a tutti che facevo il musicista...

Ho sempre avuto un atteggiamento aperto e coinvolgente verso i musicisti che suonano con me ed anche nel progetto solista la mia era comunque una band, non ho mai trattato i musicisti da turnisti ne loro si sono rapportati come band di accompagnamento. D’altra parte la mia non è una musica convenzionale, non lo è mai stata, ha sempre avuto un vettore di ricerca perciò il musicista è coinvolto nella sua capacità espressiva, non esclusivamente tecnica. Il passaggio a BungtBangt è da collocare più nell’ambito della strumentazione, del tipo di ricerca, che non nel rapporto Capone/gruppo. Lamodalità che ho adottato da solista, lo scrivere da solo per poi condividere con i compagni del gruppo è la stessa anche in BungtBangt. Ho bisogno dei miei momenti di solitudine, nei quali posso prendermi il tempo di cui ho bisogno per capire dove voglio andare. Non sono uno che sa già cosa fare, ho bisogni diguardarmi dentro, e per farlo devo stare da solo. Per quanto riguarda poi l’invenzione degli strumenti è una cosa che faccio da sempre, da quando eropiccolo, quindi non mi serve nient’altro che il tempo libero per costruire.Pochi utensili, ero abituato a non averne affatto, e poche cianfrusaglie datrasformare. Il mio è un lavoro minimalista, vado per sottrazione, tra le mie battute provocatorie c’è che prima o poi farò un concerto senza strumenti, il massimo dell’eco music!!!

La storia di Scugnizzi ha delle note amare, fui preso dopo aver passato un provino proprio con Nanni Loy. Una grande soddisfazione ed un ruolo importantissimo nel film, Salvatore...ragazzo tossico, e te pareva! Il bello di quel film è che era anche un musical e quindi oltre al provino come attore dovevamo superarne anche altri in altre discipline, io fui scelto da Claudio Mattone che firmava le musiche, come cantante e quindi si andò a Roma nel suo studio a registrare le musiche che poi sarebbero diventate il disco e poi il musical che tutti conoscono. Purtroppo ci fu un brutto colpo di scena, il giorno della partenza per il via delle riprese ci fu detto che Nanni Loy aveva avuto un infarto. Il film fu interrotto e ripartì due anni dopo quando io avevo 23 anni ed ero ormai troppo grande per interpretare il ruolo di un adolescente. Rimane però la mia voce nel disco e nella colonna sonora originale. Devo anche dire che essere stato scelto come vocalist da Claudio Mattone è Quindi il fil-rouge credo sia la mia musica, il mio stile contastato uno degli elementi che mi ha dato la certezza di poter fare minato tra africa ed occidente, tra etnico e techno, tra lingue il cantante e quindi la forza di intraprendere una carriera solista. diverse e soprattutto l’ideale della musica che unisce i popoli. Molti anni dopo è arrivato il bel progetto di All the Invisible Children nel quale il mio contributo non è come attore, siamo in scena come noi stessi durante una performance in piazza del Plebiscito aNapoli, ma come autore delle musiche. Anche in questo caso è stata un’esperienza molto formativa e mettermi a scrivere per immagini è stato veramante entusiasmante. Ho scoperto di amare anche questa forma d’arte ed ogni volta che in seguito mi è stato chiesto di scrivere una colonna sonora ho sempre gioito. MUZI KULT: Nei primi anni 90 inizia la tua carriera da solista, nelle bio che abbiamo avuto modo di leggere abbiamo notato una divisione quasi netta tra 3 periodi della tua carriera artistica : 666, Solista con il progetto Sciarap e Bungt Bangt… è davvero così netta questa divisione oppure è un percorso in crescita che ha al suo interno un “fil-rouge”? Qual’è il leitmotiv che lega tutte le fasi della tua carriera di musicista e di artista a tutto tondo?

MUZI KULT: Con Capone & BungtBangt cominicia una fase importante di ricerca e di utilizzo di strumenti/non strumenti. La percussione che fino ad allora ti aveva legato alla dimensione più terrena, più vicina alle radici, alla tradizione del tuo paese ma anche e soprattutto a quella del Mediterraneo e dell’Africa nera si trasforma totalmente e l’essenza viva e pulsante del legno e della pelle viene sostituita da materiali urbani riciclati ed oggetti di uso comune: plastica, metallo, lattine, secchi, tubi, utensili da

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CAPONE & BUNGTBANGT FT. LUCARIELLO ‘O sang è sang

Capone: sicuramente il periodo 666 è stato molto diverso dagli altri due. Eravamo un vero gruppo, tutti i giorni in sala a provare, tanto impegno diviso per i cinque componenti della band e tanto fuoco sacro del rock. E’ stato tutto molto bello e costruttivo tanto che la fine è arrivata per fade out e non per black out. Abbiamo smesso dolcemente di lavorare insieme ed ognuno ha preso la sua strada morbidamente, ancora ci vediamo ed è sempre molto bello. E’ chiaro che il passaggio alla fase solista ha contemplato un’analisi profonda degli errori che abbiamo commesso e che hanno portato alla fine del gruppo. Di questa analisi ho fatto tesoro per rendermi indistruttibile rispetto alle endemiche avversità del nostro mestiere. La differenza tra Capone e Capone & BungtBangt invece è minore.

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http://youtu.be/gnXUsVYNk3Y


lavoro, bombole di gas, bottiglie ecc… diciamolo pure “munnezza”. I nativi americani ritenevano che il tamburo fosse collegato ad uno spirito che lo abitava e collegavano questo strumento a tutto ciò che da vita nell’Universo considerandolo una cosa sacra. In te vediamo il superamento di questo concetto, un livello superiore di ‘sciamanesimo’: non sono più le parti checompongono il tamburo a dare l’anima allo strumento ma colui che le suona… C’è davvero “l’anima” anche nella ‘spazzatura” ?? Capone: comincerei questa risposta facendo una piccola digressione etno musicale: tutti gli strumenti nascono da un gesto di riciclo. Questo è un punto fondamentale che l’essere percussionista mi ha insegnato da subito. Ad esempio la chitarra come noi oggi la conosciamo è probabilmente nata da uno strumento simile al birimbao, un arco, una zucca ed una freccia. Il vantaggio dell’essere percussionista è che suoniamo lo strumento primordiale dal quale tutto è cominciato, siamo legati in modo indissolubile alla materia perchè è da questa che generiamo i nostri suoni e con la materia ci rapportiamo continuamente. Sia ben chiaro tutti i musicisti hanno questo legame ma per noi la cosa è più evidente perchè mentre gli altri strumenti sono ben definiti la percussione è molto più aperta ed inaspettata. Un pianoforte è un pianoforte, ub violino è un violino. Puoi suonare un tavolo come un contrabbasso? No, come percussione si. Puoi batterti sulle gambe e fare la chitarra, no, come percussione si! Ecco questo è il nocciolo, gli strumenti sono progettati per produrre un determinato suolo, la percussione è tutto ciò che suona! E questo concetto non vale solo per fare ritmo, ma anche per le note. Io ad esempio ho una marimba intonata 440 fatta con il battiscopa che il mio vicino aveva buttato durante i lavori di ristrutturazione. Non è uno strumento folcloristico, suona proprio bene! La mia scopa elettrica, una scopa con un elastico come corda suona come una chitarra elettrica, non è uno strumento fighetto, spacca proprio! E’ evidente che per ottenere questi risultati devi avere delle qualità, ma questo mi sembra scontato. Quello che è meno scontato è avere coraggio di intraprendere un percorso controcorrente dove rischi sulla tua pelle e scegli una strada senza nessun punto di riferimento. Ma in questo non ho fatto niente di diverso dalla mia pende da noi. indole naturale che èquella di ricercatore di strade alternative. MUZI KULT: Volendo parlare anche del piano metafisico, visto che hai accen- Con “BungtBangt” continua, intensificandosi il rapporto con nato allo sciamanesimo ed ai Nativi Americani, di solito non ne la televisione; noi ricordiamo soprattutto il periodo delle tue parlo perchè sono argomenti molto personali ma è vero, in Bun- incursioni al “Maurizio Costanzo Show”e le performance pogt Bangt c’è una componente “magica” legata ad alcune tecniche liritmiche a “Buona Domenica” di quegli anni. La tv è sempre dello sciamanesimo mesoamericano. Il “non fare” è una tecnica stata attratta dalle novità e dalle performance scenografiche, complessa nella quale bisogna agire in modo non convenzionale. a volte usando gli artisti che le proponevano. Come hai vissuto Ad esempio un semplice “non fare” è camminare all’indietro, ov- e vivi il mezzo televisivo, che oggi, grazie o a causa dei nuovi viamente non per un minuto ma per mesi se non addirittura anni. media…può risultare quasi obsoleto? Detto questo è evidente che suonare non strumenti è un “non fare”. C’è ancora un’altra componente in questo senso: un’altra Capone: tecnica che deve applicare unapprendista è che per un periodo E’ vero, noi siamo andati spesso in televisione, addirittura da Codella vita deve costruirsi tutto ciò di cui ha bisogno, dai vestiti al stanzo la redazione mi diceva che alzavo lo share. Siamo stati procurarsi il cibo. Io ritengo che uno strumento che ti fai con le tue in molti TG, alcune cose di qualità come programmi prodotti da mani ha un potere in più, un legame con te che è diverso da quelli Ballandi che dal punto di vista della qualità tecnica sono sempre stati un top. Perfino ospiti in un Sanremo. Il vero problema è che acquisti. che la televisione non se ne frega niente della musica. E’ prinIn somma per rispondere alla domanda se anche la spazzatura ha cipalmente immagine e chi la guarda ha questa impostazione, un anima, io risponderei che la musica nasce dalle nostre mani, principalmente guarda, non ascolta. Però è anche vero che il siamo noi che trasmettiamo emozioni attraverso oggetti, tutto di- nostro progetto acquista un valore in più se guardato, perchè gli

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“strumenti” sono atipici ed una cosa è che tu sai come sono fatti ed un’altra è se li vedi in azione. Quindi ci sta che ci prestiamo a questo ambiguo strumento che è la televisione. Non sono uno che ne guarda tanta ed infatti moltissime volte mi trovo in grande difficoltà con le star della televisione perchè non le conosco proprio. Mi ricordo di una volta che ero da Costanzo seduto accanto ad uno dei vincitori del Grande Fratello che per me era un completo sconosciuto. Fuorionda mi rivolsi al cameraman per avere informazioni e lui mi disse: “ma come non lo hai riconosciuto è il vincitore del GF” ed io “ma io non ho mai visto il GF!” In effetti come spettatore TV sono veramente una schifezza! Non seguo i programmi di successo, neanche più i talk show tipo Santoro che non hanno più nulla da dire ed hanno dimostrato di essere comunque funzionali al potere dominante. Quindi quel po di TV sono documentari sulla natura, Blob, qualche TG, tutti i film di Totò, qualche bel film ma possibilmente non Mediaset che tra una pubblicità e l’altra ti fa dimenticare che film stavi guardando e Rai5 che di notte trasmette dei documentari sui grandi della musica. MUZI KULT: Da sempre, ma con maggiore intensità negli ultimi anni hai dato grande importanza alla didattica e all’insegnamento, ma con una particolarità da non sottovalutare: L’utenza. Fai tuo con grande consapevolezza il valore della musica e la sua potenza come vettore di positività e buone vibrazioni…e le rivolgi a giovani e non solo giovani meno fortunati. Viene fuori, osservandoti con attenzione, un parallelo fondamentale tra il materiale che utilizzi e queste persone (carcerati, figli di famiglie disagiate ecc) considerate dalla società scarto e ne fai oro, come una sorta di “Re Mida”. Sei tu a dargli l’anima anche stavolta oppure loro la hanno e siamo noi incapaci di vederla e tirargliela fuori ? Capone: No in questo caso io sono solo un tramite, lo strumento attraverso il quale si evidenziano qualità altrui. C’è una assurda rigidità da parte della società ad etichettare tutto, compreso le persone. Per me è incomprensibile etichettare una persona in base alla sua provenienza geografica, al suo ceto sociale, al suo portafoglio. Quello che mi fa incazzare è che c’è tanta gente che ha grandi qualità ma non la cazzima per metterle a frutto, non i canali per renderle visibili, non i soldi per realizzarle. Poi magari arriva un coglioncello figlio di papà e con arroganza e denaro riesce ad ottenere il suo spazio. Questo non è giusto, non si combatte ad armi pari eprincipalmente non è la qualità a vincere. Io ho voluto restare a Napoli e non seguire la mia convenienza lavorativa che mi avrebbe sicuramente portato altrove, pagoquesta scelta in termini economici, di realizzazione professionale ma ho scelto quello che ritenevo meglio per me come persona e come artista dal punto di vista dell’ispirazione. Napoli, come tutti possono costatare, in questo momento storico è discriminata ed il contributo di ognuno di noi è necessario. C’è un’intera parte della popolazione abbandonata nei ghetti che non ha voce e l’unica immagine che se ne dà è quella della camorra. Ora degli adulti possiamo avere opinioni critiche, ma i bambini ed i ragazzi perchè devono pagare? Perchè non devono avere qualche chance nella vita?

Ma tornando al mio approccio verso le persone devo ammettere che il feeling che riesco ad avere con i ragazzi è straordinario, abbiamo molte cose in comune e quel caos che è tipico di chi è in fase di crescita è l’humus sul quale ho fondato il mio sviluppo artistico. Per questo da sempre mi è sembrato naturale mettere a disposizione la mia capacità di trasformare il caos in armonia. Quello che manca ai ragazzi a volte è qualcuno che li ascolti e che gli dica “tranquillo, stiamo tutti nel caos”, non chi crede di poter dire si fa così e così. In realtà nei luoghi del disagio Io non insegno musica ma sfrutto la musica per stimolare l’autodisciplina che è l’unico strumento al quale possiamo aggrapparci per crescere. La consapevolezza è un elemento centrale nella vita di ognuno di noi e questa si raggiunge guardando le cose da diversi punti di vista, non lasciandosi sopraffare dalproprio ego, o dal sentito dire, o dalle paure. Bisogna avere un occhio freddo e distaccato da tutto e tutti e questo lo raggiungi con l’autodisciplina. La musica è uno dei migliori strumenti per sviluppare l’autodisciplina perchè bisogna concentrarsi su se stessi, sul proprio corpo, dominarlo e fargli fare ciò che si vuole. Questo processo ci mette in ascolto delle nostre emozioni, che vanno controllate e poi liberate nel momento della performace. Insomma per chi è nel caos quale migliore attività? Tanto più che lo fai senza accorgertene! Grazie a questo mio impegno vedo cose fantastiche e ricevo emozioni profonde, regali speciali da persone speciali. Ragazzi etichettati come fuori controllo che sviluppano la capacità di concentrazione, professori che cambiano giudizi e genitori che colgono il significato della parola musica e quindi cultura. Certo non pensiate che sono un salvatore perchè sono perfettamente consapevole che il mio è un contributo effimero, non ho la presunzione di pensare di star facendo chi sa cosa. Però questo non mi ferma, anzi la mia forza sta nel fare senza avere aspettative, quindi agisco, poi quello che succede succede, non sarò il primo ne l’ultimo che ci prova a dare una mano, ma chi se ne frega, meglio farlo!

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CAPONE & BUNGTBANGT FT. BISCA Parafulmine

La gretta società media italiana deve cominciare a capire che i problemi sono di tutti, anche se a centinaia di chilometri prima o poi ti colpiscono e fingere di non vedere può solo ritardare il problema. Questo vale anche nel macro, rispetto ai conflitti internazionali come in Palestina ed in Africa.

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http://youtu.be/qLzJ9eniURE


MUZI KULT: Negli ultimi anni ti sei avvicinato ad un progetto del quale noi siamo da sempre Media Partner: Musica contro le mafie; un percorso quasi ‘obbligato’ e naturale per uno come te. Nel libro uscito nel 2012 nel tuo contributo parli di “Musicalismo”: una sorta di dottrina che può darci molto…ce ne parli ? Capone: Il Musicalismo è un elenco di quattordici frasi che riassumono il mio modo di vivere ed utilizzare la Musica dal punto di vista artistico, sociale e culturale. Li ho formulati nel 2005 con l’intenzione di creare un movimento di pensiero che promuova l’enorme potenzialità trasversale che ha la musica. Siamo abituati a vedere questa arte come una cosa a se stante senza renderci conto che la vita degli esseri umani è profondamente intrisa di musica. Chi può farne a meno? Nessuno! Eppure è relegata ad un ruolo secondario dal punto di vista culturale ed educativo. Questo anche perchè chi

ne detiene le redini non è all’altezza di una vera rivoluzione culturale. Nei conservatori ci sono i baroni, nelle case discografiche i venditori di bolle di sapone, nelle radio i servi del mercato... insomma la situazione è sottozero. Invece l’interdisciplinarità della musica è evidente e, secondo me, molto sotto sfruttata. La musica è la voce dei popoli, delle minoranze, della gioia, del dolore. In realtà è la lingua universale dell’umanità, la voce della parte migliore di noi. Quella che ci permette di comunicare senza bisogno di parlare. Ad un certo punto della mia vita ho percepito questa grande potenzialità e l’ho voluta sintetizzare in un manifesto. Cosa ne farò non lo so, ma sicuramente leggerlo può dare degli input per sviluppare dei percorsi indipendenti, senza bandiere e senza barriere. Penso che abbiamo bisogno di liberarci dagli schemi ed il Musicalismo è un invito a farlo. Beh a questo punto ve lo presento, questo è il Musicalismo:

IL MUSICALISMO 1

La Musica è uno strumento di autocoscienza basato sull’autodisciplina ed in quanto tale può essere veicolo di sviluppo interiore al di la di quello meramente tecnico legato alla conoscenza di uno o più strumenti musicali

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2

Ogni individuo di qualunque provenienza, cultura, età, capacità mentale, percepisce la Musica come un linguaggio completo ed universale, capace di smuovere la sfera emotiva e di stimolare le capacità intellettuali, psichiche e motorie

4

La Musica può essere utilizzata come strumento di liberazione delle emozioni e per estensione come liberazione delle categorie discriminate o bisognose di affermare i propri diritti

La Musica è di tutti, è per tutti e si può fare con qualsiasi cosa

5

6

L’uso sociale ed a volte politico della Musica è un dato di fatto

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9

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13

Il Musicalismo è un movimento trasversale che favorisce il contatto tra differenti realtà e culture anche apparentemente distanti tra loro

Il Musicalismo non favorisce rapporti gerarchici o di potere ma quelli di eguaglianza basati sul valore delle qualità ed il rispetto armonico dei ruoli

Il Musicalismo non ha nazionalità e favorisce l’abbattimento dei confini tra stati in nome del rispetto e dell’unità degli esseri umani

Il Musicalismo non è sotto nessuna bandiera politica ne specifica religione

Il Musicalismo concepisce la Musica anche come disciplina pedagogica ed educativa in genere

8

Il Musicalismo prevede il rapporto con le istituzioni solo nel caso in cui vengano accettati tutti i punti del presente manifesto

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Obiettivo del Musicalismo è rendere consapevoli, ove ce ne fosse bisogno, dell’eccezionale potenziale comunicativo ed evolutivo della Musica

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Il Musicalismo rispetta la natura

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Il Musicalismo sostiene il rapporto con le periferie geografiche e culturali

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si fa con un click ed anche la musica passa attraverso questo MUZI KULT: È di questi giorni l’uscita di un Ep, il tuo primo disco Live: “Spaz- sistema. za Music” che anticipa l’uscita di un prossimo disco di inediti… Io non sono un moralista, non ho per niente condiviso il dramcosa hai preparato e cosa hai in serbo per il futuro ? matico e patetico tentativo delle case discografiche che ad un certo punto sono partiti con una campagna nella quale paragoCapone: Questo live è tratto dal concerto che abbiamo fatto a Napoli, alla navano chi scarica a chi ruba. Non è la strada giusta. DimostraMostra D’Oltremare, per il Forum delle Culture il 3 ottobre 2014. no di non conoscere affatto la psicologia dei ragazzi per i quali In realtà si è trattato di un vero e proprio festival sulla Junk Music vietare qualcosa equivale ad un invito atrasgredire. In oltre è organizzato da Marta Totaro per Suoni Liberi e del quale sono veramente assurdo che si responsabilizzi un ragazzo in questo stato direttore artistico. E’ durato un giorno intero grazie al wor- modo quando il problema è che gli adulti non hanno saputo, o kshop mattutino che abbiamo fatto per più di cento adolescenti voluto,trovare una soluzione che non sia affidata al libero arbidelle scuole di Napoli e periferia. La sera hanno suonato i Bottari trio ma che sia tecnologicamente efficace. E’ tipico del mondo di Portico, i Ricilcato Circo Musicale e Capone & BungtBangt con degli adulti colpevolizzare i ragazzi. Io, vista la situazione dalospiti Bisca, Lucariello, Mariano Hobo Caiano e Thieuf. E sono pro- la quale non si può tornare indietro, avrei impostato in modo prio i brani con ospiti che abbiamo deciso di pubblicare. Facciamo completamente diverso la campagna. Avrei cercato di spiegare tanti concerti ed abbiamo pensato che fosse un peccato perdere perchè acquistare il disco è importante, e lo avrei fatto facendo questa session, così visto che avevamoregistrato tutto, gran parte leva sulla sfera sentimentale, emotiva. Avrei spiegato che se si anche in video, abbiamo pubblicato questo Ep completo di video di vuole che un artista continui a fare quello che fa bisogna sostenerlo, comprare un disco equivale a dare un contributo perchè tre dei brani che potete vedere sul nostro canale Youtube. se ne possa fare un altro. E’ un segnale concreto che si da a Il discorso inedito è molto più complesso, sono ormai otto anni che quell’artista, un gesto di apprezzamento del suo operato. Certo non esce un Lp di inediti, abbiamo pubblicato molte cose in que- questa campagna non avrebbe risolto il problema ma sarebbe sti anni, fatto video che hanno girato il mondo e paradossalmente stata profondamente educativa verso i ragazzi, avrebbe spiegato avuto più attenzione con un solo brano che con i dischi precedenti. loro qualcosa che forse gli sfugge, e sicuramente avrebbe ragQuesto la dice lunga sulla condizione attuale della discografia. Ma giunto qualcuno, cosa che invece quella che è stata fatta non in realtà io credo che i dischi si fanno quando c’è veramente qual- credo proprio abbia fatto. Sono tante le occasioni perse dal mercosa da dire ed io sono stato molto alla ricerca di cosa dire, dopo cato discografico alle quali ho dovuto assistere, questa è solo otto dischi pubblicati nella mia carriera ho avuto bisogno di cer- l’ultima in ordine di tempo. care, di immergermi ed anche di attendere stimoli. Non mi sono fermato nella scrittura in tutti questi anni, ed infatti ci sono tante Le case discografiche, specialmente le italiane, hanno sempre cose, ma per me un disco non è una sequenza di idee, è un’idea. inseguito i prodotti esteri cercando a tutti i costi di raccogliere Forse ora ce l’ho e stiamo lavorando per realizzarla. Ho un bel- quelle briciole di sfrido che dei cloni italiani ponevano generalissimo titolo per l’album che rappresenta in pieno il mio essere re. Qui da noi è sempre valso il teorema che dovevi assomigliaafronapoletano, ed anche i brani, illoro suono potranno dare qual- re a qualcosa peravere successo, eppure i successi spontanei, cosa di diverso nel panorama della musica moderna. Questo è l’u- che pure ci sono stati, dimostravano il contrario. Le novità sono nico parametro che mi do, dare qualcosa di diverso, di provocato- sempre state quelle che hanno fatto cose eclatanti, uno su tutrio nel senso creativo. Se non percepisco questo non faccio dischi. ti per esempio Pino Daniele, a chi assomigliava? Il suo genere musicale, il blues, non era pop, ne tradizione classica italiana, Il mio ultimo disco prima di fondare Capone & BungtBangt si chiama Murmurii è del 1999, quando lo ascolto mi esaltoperchè sento cose che ancora sono avanti. Non è un disco che ha avuto succesOFFICIAL VIDEOCLIP so, certo mi dispiace, ma non è questo che mi vieta di pensare che sia un gran bel disco che andava fatto. Ecco questo è il parametro. MUZI KULT: Hai deciso di far uscire “Spazza Music” solo in digitale, cosa pensi di questo periodo della musica nel nostro paese e non solo, è un periodo di transizione, come gli altri già vissuti in passato a causa dei cambi e della nascita di nuovi supporti o c’è dell’altro ?

CAPONE & BUNGTBANGT (FEAT. JAMES SENESE) Napule simme nuje

Capone: Provenendo dagli anni 80 ne ho viste veramente di tutti i colori. Con i 666 nell’87 abbiamo pubblicato in vinile e pochissimo tempo dopo il vinile è scomparso. C’era grande aspettativa nel CD ma il suodecadimento è stato velocissimo. Oggi è quasi del tutto scomparso. I ragazzi non hanno interesse per il supporto fisico, è stato coniato il termine “musica liquida” per definire un flusso di file senza peso specifico che però assolvono all’esigenza di musica delle persone. Le critiche allo stato attuale secondo me sono inutili, bisogna prendere atto della situazione ed agire di conseguenza. E’ l’unica soluzione, siamo in una società virtuale, dove tutto

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http://youtu.be/VaEHrWz3z4I


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cantava in napoletano. Era una cosa diversa e pure il pubblico ha dimostrato che meritava un enorme successo. Ma qual’è stato l’insegnamento che ne hanno tratto i discografici? Non che le cose nuove sono quelle che fanno la vera botta, ma che ora quel tipo di musica era sdoganato e quindi poteva avere un mercato. Insomma solo gli aspetti commerciali e di marketing ma non il significato artistico legato al valore di una novità. Andando avanti così si è arrivati al collasso, al fatto che ora le uniche cose che si producono a livello di major sono i prodotti dei talent, ed ai ragazzi che guardano la televisione (non tutti) si fa credere che questo è il modo per raggiungere il successo. L’arte non esiste, la sana follia anarchica che ha sempre fatto nascere i grandi movimenti musicali per questa gentaglia non esiste, secondo tutto può essere tele guidato. Per fortuna non è così, la vera musica ha sempre vinto sui tentativi di ingabbiarla in fenomeni di mercato. E’ questo il motivo per cui la crisi discografica non è reversibile, deve toccare il fondo.

al primo posto l’innovazione, i linguaggi moderni. Invece è solo da pochi anni che nei conservatori è entrato il jazz che come affermato da Miles Davis è morto negli anni ‘60. Quindi al primo posto metterei una rivoluzione dei conservatori, espulsione dei baroni che spesso sono dei musicisti frustrati che vessano gli allievi. Una legge sulla musica che tuteli anche quella moderna. Ma so benissimo che solo queste due iniziative creerebbero una rivoluzione destabilizzante, cadrebbero governi, si rivolterebbe il parlamento. Non è che voglio essere catastrofico ma la situazione è difficile, troppo poco interesse per il benessere dei cittadini e per il valore della cultura. Quindi ci tocca operare con piccoli passi che aiutino almeno piccole porzioni della società, azioni indipendenti che serpeggino tra le maglie e magari stimolino altre azioni fino ad arrivare, si spera, a qualche cambiamento strutturale. Una specie di disubbidienza civile ed attiva all’ignoranza imperante!

MUZI KULT: Per salutarci vogliamo chiederti un’ultima cosa: abbiamo un’idea molto particolare sul valore delle parole “Artista” e “Artigiano” e ci viene spesso in mente una frase di Oscar Wilde che diceva “Ci sono momenti nei quali l’arte raggiunge quasi la dignità del lavoro manuale” …e dopo questa chiacchierata con te, che ci hai aperto una finestra sul tuo mondo fatto anche di costruzione e manualità, consapevoli di essere un pò MarCapone: Abbiamo passato degli anni terribili nei quali la parola cultura è zulliani vogliamo chiederti : Capone è più Artista o Artigiano ? stata identificata con noia, pesantezza, presunzione insomma tutte accezioni negative. Con ministri che dicevano che con la cul- Capone: tura non si mangia. Insomma abbiamo assistito alla demolizione Effettivamente le due parole hanno la stessa radice e forse io della nostra forza, che è sempre stata la cultura, lingegno e la sono un esempio di “artistigiano”, vi piace l’idea? Parlando sul modernità. Tutte le culture del mondo ammirano l’Italia per la sua serio, partendo dal fatto che la mia manualità è al servizio delle originalità e creatività e noi invece abbiamo messo le chiavi del mie idee artistiche e gli strumenti che costruisco servono princinostro stato in mano a degli ignoranti privi diqualunque interesse palmente a me per suonare, dovrei rientrare nell’area artistica nel benessere e nell’orgoglio di appartenenza a questa terra. Tra più che in quella artigiana. Non è detto però che prima o poi l’altro l’unita della nazione non si è fatta siu contenuti ma su cal- decida di rendere possibile a tutti di suonare i miei strumenti coli economici, affiliandosi (è questa la parola più azzeccata) a dei avviando una produzione naturalmente eco sostenibile e socialmalviventi per poter entrare al sud. Questo legame è tuttora molto mente utile. forte e certo non facilita la crescita dell’intera nazione. MUZI KULT: Il nome della nostra rivista gioca sulle parole “Musica” e “Cultura”, Culto della Musica, Musica di Culto ecc ecc… Che valore ha, secondo te, oggi la cultura e quindi la musica, quale potrebbe avere e perchè non lo ha…e soprattutto cosa si dovrebbe e potrebbe fare ?

Altro elemento frenante è il contrasto evidente tra le dirigenze, in senso lato, del nord e del sud. Non si valorizzano le caratteristiche delle varie aree territoriali e questo è ancora una volta un freno. Il nord ha delle indiscutibili capacità organizzative, è questa la sua qualità principale. Il sud è l’area della creatività, dell’ingegno e dell’arte, siamo come un cervello ed entrambe learee se comunicassero armonicamente otterebbero dei grandi vantaggi nel collaborare. Ma questo purtroppo non avviene e siamo quindi bloccati.

OFFICIAL VIDEOCLIP

CAPONE & BUNGTBANGT Around the world (Daft Punk junk rmx)

In questo contesto si ineriscono tutti i problemi dei vari segmenti della cultura di cui, forse, la musica e la scuola sono i più danneggiati. La tendenza a sottovalutare le potenzialità della musica è molto diffusa ed è una barriera difficile da abbattere. Lo stato non sostiene la musica moderna come se questa fosse inferiore a quella classica, questo è un esempio evidente di carenza culturale. Come si può pensare di non agevolare l’evoluzione? La cultura non è solo il passato, anzi è principalmente il futuro. In Italia i luoghi preposti all’insegnamento della musica si chiamano “conservatori”, nome che mi ha sempre inorridito perchè mi rimanda a qualcosa di chiuso, di conservato, di museo. Sia ben chiaro che a me piace la musica del passato, ho sempre detto che se non si conosce il passato non si può scrivere il futuro, però io metterei

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http://youtu.be/xZ7g885baAM


SPECIAL CLIP

MUSIC FROM THE GARBAGE TO SAVE THE PLANET

CAPONE BUNGTBANGT Official Site: www.caponebungtbangt.com

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http://youtu.be/KFbR_t2ZIwI

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FEDERICO CIMINI Muzi Kult 83


TIMELINE

Diario di un disco nuovo Federico Cimini è un artista che ci sta particolarmente a cuore, lo seguiamo dall’uscita del suo primo disco “L’Importanza di chiamarsi Michele”, con il tempo è diventato anche un nostro “collaboratore”, ha scritto per un bel pò di numeri una rubrica dal titolo “Diversamente Scomodo”, nella quale ‘ne diceva di ogni su ogni’. Dal numero 17 di Muzi Kult (ndr - precedente a questo, che è il 18, sembra una cosa ovvia…ma non è detto!) si occupa di recensire libri (ndr - che forse lui non legge, ma questo non glielo diciamo) e parla poco, dice poco. Vogliamo esser sinceri… all’inizio ci siamo un po preoccupati ma poi abbiamo scoperto che sta lavorando ad un nuovo disco e ci siamo rasserenati, perchè quando si fa un nuovo disco…si sà…un po si cambia !! Eheheheh !! Lui è fatto così: si guarda intorno, osserva, scruta, critica, scrive…e poi fa dei dischi…! Noi siamo fatto così: ci guardiamo attorno, osserviamo, scrutiamo, critichiamo…scriviamo…e poi chiediamo a chi sta per fare dei dischi di scrivere un diario…o meglio, per essere più 2.0, o ancora più 3 o 4.0…una “TIMELINE”.

Creare un disco è una cosa bellissima. Rappresenta la chiusura di un ciclo, il momento in cui hai vissuto talmente tante esperienze interessanti che non puoi più tenerle per te e non vedi l’ora di raccontarle alle persone. I miei dischi nascono da questo, partendo dal nulla, poi una scintilla, poi un’idea generale e, infine, la concretizzazione di questa idea in un disco che si può vedere, toccare e ascoltare. Una figata pazzesca. Bisogna passare un po’ di fasi per realizzare questa idea. Mentre scrivo sono in studio di registrazione, a contatto con i primi risultati di questo lungo percorso, ed è bello poter “approfittare” dello spazio che mi sta concedendo Muzi Kult per parlare di un disco in corso d’opera. È una cosa che non succede spesso, per questo mi piace. E mi piace farvi “spiare” un po’ quello che sta accadendo.

Fase 1

Gennaio 2015 Ho iniziato a sviluppare i miei buoni propositi per l’anno nuovo, ho radunato i miei collaboratori, ci siamo chiusi in sala-prove a Bologna e abbiamo vestito una serie di brani del loro suono migliore. Ci si svegliava presto, io non sono molto abituato, in genere non bevo nemmeno caffè, e poi sono un gran vagabondo. Febbraio (prima parte) Cambiamenti e novità. Credo che la coerenza nella vita sia giusta fino a un certo punto, poi bisogna capire come ci si sente, cambiare un po’, per sentirsi meglio. Io ho deciso di cambiare suono, di inserire qualcosa di nuovo per valorizzare questo mio momento artistico e dare la giusta colonna sonora alle canzoni che ho deciso di proporre. Via quindi di tastiere, analogiche e digitali, flauti e clarinetti, chitarre più fresche, e colori più contrastanti.

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Fase 2 Febbraio (seconda parte) Le canzoni crescono e iniziano a convincermi, mi sono persino abituato alla sveglia la mattina. Non abbiamo più bisogno di testi e spartiti, le novità mi piacciono molto, adesso il chitarrista e il batterista, oltre al loro strumenti, suonano contemporaneamente tastiera e piano (credo che ancora mi stiano odiando). Ci stiamo divertendo.

Marzo Finalmente in studio di registrazione. Da Bologna mi sposto a Rubiera, tra Modena e Reggio Emilia, vicino alla stazione, al mitico Bunker Studio, che ha visto passare un sacco di gruppi e artisti italiani che a mepiacciono un sacco. Mi sento subito a casa, registriamo in presa diretta la base dei brani e, successivamente, sovraincidiamo gli strumenti che vanno a completare tutto. Proprio adesso sto ascoltando i risultati.

Fase 3 Non posso dirvi ancora nulla sulla terza fase, perché ancora non è iniziata e perché prevede un sacco di novità, immagini, titoli, canzoni e curiosità che verranno svelate col tempo. Ma non tardissimo. Per il momento mi nuova esperienza. taglierò il cordone ora è mio, presto, Aspettatemi!

godo la nascita di questa Poi, quando sarà il momento, ombelicale, e quello che per sarà di tutti.

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MATTUNE Muzi Kult 87


di Alessandra Margiotta

Maurizio Verardi, in arte Mattune, è un giovane cantante salentino che si appassiona alla black music sin da piccolo, in particolare al reggae. Inizia a scrivere i suoi primi testi a 17 anni e forma insieme a due amici la ‘Wood Zone Crew’, un formato da due mc’s e un selectah che prende il nome dal posto di ritrovo serale. Si trasferisce a Roma per studiare nel 2007, ma continua a coltivare la passione per la musica. Comincia ad esibirsi in vari club e in alcuni dei centri sociali più rinomati della capitale (Spartaco, Villaggio Globale, Brancaleone ed Acrobax) Partecipa ad eventi importanti del panorama reggae: Reggae Circus, Million Marijuana Murch, Red Gold & Green, Dance Hall Riders, Livorno Rock Festival. Attualmente sta collaborando in vari progetti, in particolare è membro della ‘Sound Unity Crew’, collettivo formato da djs, cantanti e musicisti della scena reggae romana. Nel 2014 i singoli “Strade di Paese” e “Strane Mentalità” vengono selezionati da RedGoldGreen ed inseriti nel cd “Street Art” de La Grande Onda contenuto nel cofanetto di “Hit Mania Spring 2014”. Lo ha intervistato per noi la nostra Alex “Reggae” Margiotta scoprendo un bel pò di cose interessanti:

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Due Chiacchiere con Mattune

musicale che da quello artistico. Così ho deciso di creare questo album in cui non solo mi allaccio alle mie radici, ma descrivo anche la mia storia e la difficoltà di vivere nella società odierna. MUZI KULT: L’album è stato anticipato dal video ‘12mc’s’ con la partecipazione di 12 cantanti, come è nata questa idea? Mattune: Ho sempre pensato che la musica fosse l’unico strumento in grado di unire ogni popolo, cultura e provenienza; quindi ho deciso di incidere un brano in cui ci sono 12 artisti di diversa origine e genere ed in cui nessuno supera l’altro. Infatti nel brano fanno parte 12 cantanti ognuno con la propria storia di vita e musicale provenienti da tutta Italia. MUZI KULT: Come è nato l’incontro con l’etichetta ‘La Grande Onda’? Mattune: Gli ho fatto ascoltare il disco che stava già in fase di chiusura. Hanno subito voluto pubblicarlo. MUZI KULT: Con chi ti piacerebbe collaborare tra gli artisti contemporanei?

MUZI KULT: Ciao Mattune, come è nata la tua passione per la musica? Mattune: Questa é una domanda che mi viene posta spesso, ed é forse quella più appropriata da porre ad un artista ed a un amante della musica. Ancora oggi ho il ricordo di mio nonno che tenta di insegnarmi gli stornelli di musica popolare sin da piccolo, ed è forse proprio quel ricordo che anche adesso mi dà la forza e la grinta di cantare e di cercare di trasmettere la mia passione a tutti quelli che mi ascoltano. MUZI KULT: Perché Mattune?

Mattune: Nonostante abbia molti artisti come riferimento, amo la musica in ogni genere e credo che ascoltandola possa trarne consigli e notare gli aspetti da migliorare nei miei testi, nelle mie melodie, nella mia tecnica. Le collaborazioni più grosse credo che crescendo musicalmente verranno da sé, infatti qualche soddisfazione l’ho già avuta. MUZI KULT: Dove è possibile acquistare il tuo album? Mattune: Il mio album è possibile trovarlo su tutti i digital stores presenti in rete quali iTunes, Play Store, Amazon. Usciranno a breve le copie fisiche che per adesso potranno essere acquistate contattandomi direttamente sulla pagina Facebook MattuneOfficialPage, su Redgoldgreen label o su La Grande Onda.

Mattune: Ritorno alla domanda iniziale in cui cito mio nonno da cui appunto ho preso lo spunto per questo soprannome. Tutti infatti lo chiamavano “Mattune” poiché era testardo ed un grande lavoratore; così ho deciso di copiare questo nome , cercando di trarne la stessa determinazione e gli stessi valori. MUZI KULT: Come è nato il tuo album ‘Strade di Paese”? Mattune: Sicuramente per me qualche anno fa incidere un disco era solo un grande sogno nel cassetto, che poi con il tempo si è concretizzato grazie all’impegno e alla passione che non mi lasciano mai. Come in ogni storia, tutto è nato per gioco: ho iniziato a cantare per strada , nei piccoli locali, poi pian piano tutto ha cominciato a prender forma fino a farmi crescere sia dal punto di vista

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ALESSIO CALIVI Muzi Kult 91


Una “STORIA STONATA” dalle tinte ‘Noise’ e dalla trama ‘New Wave’ Alessio Calivi, Calabrese di nascita e Lombardo d’adozione, scopre da piccolissimo di avere una naturale predisposizione al canto. Tra un calcio ad un pallone in cortile e Maggiorenne e diplomato (come dice nella sua Bio– ndr) si trasferisce a Milano. Il panorama artistico di quel periodo (Six Minute War Madness, Ritmo Tribale, Karma, Benvegnù, Marta sui tubi e Afterhours) ha su Alessio una influenza fondamentale nel processo di crescita artistico e musicale. Nel 2010 pubblica il suo primo lavoro da solista, “Forme e stati”, all’interno del quale suona tutti gli strumenti. Ha collaborato, inoltre, con artisti come Nino Martino (insieme al quale ha realizzato la performance “Chaos in motion” per il festival Invasioni Urbane 2014) , Fabrizio Murdolo, Prospettive di Gioia sulla Luna e Other Voices con i quali ha all’attivo tour italiani ed europei.

Il singolo che anticipa il secondo disco di Alessio Calivi (‘Sirene Vetri Urla e Paperelle’, in uscita il 7 Aprile per Manitalab/Self) è una noise ballad dal sapore new wave. Una “Storia Stonata” ambientata in un deserto urbano: la solitudine e lo scorrere inesorabile del tempo (i treni che viaggiano pieni di gente e storie che possiamo solo immaginare); il rimpianto di una storia d’amore mai sbocciata; Il rammarico e la rabbia di non aver fatto quel piccolo passo per averla. E’ la “Storia Stonata”, dalla vocalità rock armoniosa ed espressiva, di un viaggio verso un futuro incerto. Il protagonista afferra la camera con uno slancio rabbioso, nell’estremo tentativo di riprendere le redini della sua vita mentre “l’oggetto del desiderio” scompare verso una luce accecante. In un pozzo un uomo urla la sua impotenza: “Solita storia… braccia tese all’improvviso...Qualche difficoltà? Dice: “sono solo senza un soldo!”

http://www.youtube.com/watch?v=RVT9MtoCcg8 92 Muzi Kult


Due Chiacchiere con ALESSIO CALIVI

non credo di essere pessimista ma realista (ndr – sorride). Ho inserito Berlino come apertura del disco per dare un messaggio ben definito all’ascoltatore su ciò che andrà ad ascoltare, un disco a mio parere diretto e senza filtro, istintivo e molto ma molto umano. Ho sempre idealizzato Berlino città, sin da piccolo. Una città tosta e artisticamente all’avanguardia, ma allo stesso tempo il centro di tutta una serie di problemi attuali, europei e non solo. MUZI KULT: Il 7 Aprile esce il tuo nuovo disco…c’è già un tour in programma ? Dove possiamo venire ad ascoltarti ? Alessio Calivi: Esatto il 7 Aprile vedrà la luce dopo un lungo periodo di lavoro. Stiamo definendo le prime date del tour si partirà da Milano per poi toccare Bologna e Roma ma prima ci sarà una data zero a cui la mia etichetta, ManitaLab, che non smetterò mai di ringraziare, sta lavorando. Sarà una cosa particolare e prestissimo saprete tutti i dettagli. MUZI KULT: Nel disco si colgono una carica malinconica e una tensione emotiva vibrante che ci sembrano essere i caratteri salienti di Alessio Calivi artista. Quali sono le differenze, se ci sono, tra Alessio e il compositore noise di “Sirene, vetri Urla e Paperelle” ?

MUZI KULT: Ciao Alessio, il 13 Marzo è appena uscito il videoclip del tuo singolo “Storia Stonata”, una storia ‘quasi d’amore’ dalla tinte forti e con un mood urbano che non ci si aspetta da un uomo del sud. Da quali radici nasce il disco che uscirà il 7 Aprile “Sirene Vetri Urla e Paperelle” ? Alessio Calivi: Ho sempre amato il ritmo. Nasco come cantante ma adoro la batteria che per me è lo “strumento”. Beh ammetto di esser cresciuto a pane e Sonic Youth. A 14 anni mentre i miei coetanei giustamente ascoltavano i nirvana io scappavo di casa per andare a vedere gli Ulan Bator. Ascolto davvero di tutto e mi piace suonare di tutto. In effetti i miei gruppi preferiti sono abbastanza diversi tra loro. Ad esempio i Mogwai, Tool, Massive attack, Six minute war madness.. MUZI KULT: Berlino – Milano / Milano – Berlino andata e ritorno; nel tuo nuovo disco, che abbiamo ascoltato in anteprima assoluta, c’è un brano che riteniamo il centro focale di questo album: “Berlino”. Aspettative, attese, sorprese, illusioni, disillusioni… cosa rappresenta per te ? Alessio Calivi: Berlino rappresenta una parte di me attenta, vigile e consapevole. Sono ben cosciente delle potenzialità che l’uomo ha per annientarsi con facilità. Ciò che oggi ci propinano come realtà non è di certo la verità, per questo per me la luce, quella autentica, è la più grossa bugia. Il nostro tempo è davvero difficile Troppo caos, tutto fuori controllo. Ma non bisogna confondere (almeno io cerco di non farlo) la consapevolezza, l’ammettere le difficoltà di questo momento storico, l’incertezza comune, con il pessimismo cronico e banale che spesso ci circonda.Io

Alessio Calivi: In realtà non credo ci siano differenze tra l’Alessio artista e persona. Ci sono diversi mezzi per esternare il proprio essere, la propria visione delle cose, ammesso che lo si voglia fare. Di sicuro l’arte rappresenta il mezzo più variegato, chiunque può essere coinvolto attraverso le sue sfaccettature. Io con musica e parole cerco semplicemente di fare questo, rappresentarmi. Tirare fuori ciò che nel modo più diretto e naturale mi identifica come uomo, come essere facente parte di una collettività globale. Mi piace dare la stessa importanza a note e parole per trasmettere sensazioni, emozioni e situazioni. Adoro addentrarmi nelle differenze sonore nelle quali ci si può imbattere sperimentando, certo, poi in questo progetto cerco di arrivare dritto al nocciolo ed essere più impostato e strutturale possibile. Non mi piace essere diverso da ciò che scrivo a costo di rischiare il banale o di non essere capito o forse di essere troppo esplicito. Non stimo le persone che utilizzano delle controfigure per vivere e raccontare la vita nel bene e nel male. MUZI KULT: Prima di salutarci: dove troveremo il tuo disco dal 7 Aprile ? Alessio Calivi: Il disco si potrà trovare in tutti i negozi dischi e si potrà acquistare su tutti i digital store e ovviamente ai miei concerti.

ALESSIO CALIVI on Facebook:

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ALESSIO CALIVI on Soundcloud:

http://soundcloud.com/alessio-calivi-1/storia-stonata

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DR. BOOST Muzi Kult 95


“Ogni barra è una stoccata a ciò che non va nel mondo attuale ma soprattutto nell’Italia di oggi” di Alessandra Margiotta Dr Boost è Attivo dal 1999 quando insieme al Dub Producer King Kietu fonda il progetto “Tostoine” improntato su una miscela di Dub e musica tradizionale sarda. Dal 2000 al 2004 con i Tostoine incide 3 album “Dub in Bidda”, “Tostoine” e “Agropastorale”. Nell’anno seguente esce il primo singolo da solista: “Ganja No-Strana” (il primo prodotto reggae sardo su 7 pollici) che riscuote successo in Italia e all’estero. Il primo album da solista esce nel 2006 con il titolo “La mia Famiglia” un lavoro interamente realizzato su ritmi jamaicani ed europei con testi in sardo e in italiano; nello stesso anno partecipa al “Rototom SunSplash” e inizia un tour che tocca città le maggiori città prima di partire per un tour in Olanda e tornare al Rototom nel 2007 e nel 2008 sul Main Stage insieme a Perfect, Fantan Mojah ed Anthony B. Nel 2009 esce il cd £Sardinian Warriors” prodotto e distribuito dalla Big Island con la partecipazione di Rootsman I e Shakaroot. Nel 2012 è l’anno del tour in UK (Londra, Birmingham, Bristol ecc…) che lo vede esibirsi accompagnato dal sound Bass Conquerors. A giugno del 2014 esce “O.r.i.Tz.i.n.a.l.e”, primo video/singolo estratto dal nuovo album “B-POWA” uscito a Luglio. Da pochissimo è uscito il video di ‘Veleno’, secondo singolo estratto dall’album e la nostra Alessandra fa 4 chiacchiere con Dr Boost…

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Due Chiacchiere con DR. BOOST MUZI KULT: Ciao Dr. Boost, come ti sei avvicinato alla musica? Dr. Boost: Ciao. Ho sempre cantato. Da piccolo con la mia famiglia facevamo dei viaggi continui da Olbia ad Alghero e si ascoltava molta musica. Il modo migliore per passare il tempo in auto era quello di cantare. Poi casa mia è sempre stata piena di dischi quindi ascoltavo molta musica. In particolare ricordo, e tengo ancora gelosamente con me, due dischi reggae: Legalize it di Peter Tosh e Survival di Bob Marley. & The Wailers. MUZI KULT: Perché Dr. Boost? Dr. Boost: Mi chiamo Sebastiano e in sardo si dice Bustianu. Nel giro della musica mi hanno sempre chiamato così. Da qui poi è nata l’abbreviazione inglesizzata “Boost” intesa come forza, propulsione. In seguito è stato aggiunto “Dr.” per il mio modo di intendere il Reggae/Dub come rimedio, cura, soluzione.


MUZI KULT: Come nascono le tue canzoni? Da cosa sei ispirato? Dr. Boost: Dalla mia vita, da quello che faccio, da quello che vedo, da quello che leggo. La Sardegna poi è sempre stata la principale fonte d’ispirazione, ma non in senso romantico… lo è nel senso di guardare e vedere cosa mi gira intorno e cosa mi colpisce da ogni punto di vista e metterlo in musica. Le difficoltà e le sofferenze attuali del mio popolo e della mia terra sono presenti in ogni rima.

MUZI KULT: Quanto consideri ‘riuscito’ il tuo ultimo album B-Powa? Dr. Boost: Non lo so. Personalmente per capirlo credo di aver bisogno di aspettare e riascoltarlo tra un po’ di tempo. I giudizi a caldo in questo ambito non sono mai lucidi. Sono soddisfatto del lavoro, sia come suono che come liriche, ma ripeto… non credo di essere ancora in grado di dare una risposta lucida in questo momento. Forse me lo potreste dire voi (ehehehehe)

MUZI KULT: È uscito il video ‘Veleno’ , il terzo estratto dall’album B-Powa, come è nato questo nuovo lavoro discografico?

MUZI KULT: Direi che è decisamente riuscito…!! Dove è possibile acquistarlo?

Dr. Boost: Veleno è appunto un pezzo velenoso: senza filtri e censure. Ogni barra è una stoccata a ciò che non va nel mondo attuale ma soprattutto nell’Italia di oggi. L’Italia è un paese che non cambia nei problemi e “vizi” o cambia troppo poco e lentamente. Lo Stato colluso con la mafia, preti pedofili, cantieri inutili aperti per il business di partiti grandi e piccoli, inquinamento, e cosa ancora più importante e grave è che stiamo parlando di un paese che per sbrigare i propri business tende a tenere il proprio popolo ignorante.

Dr. Boost: Le Copie fisiche del cd purtroppo per il momento si possono acquistare solo nei negozi di musica e librerie in Sardegna. Con Sardinia Reggae contiamo di avere al più presto una buona distribuzione anche fuori dall’isola. In qualsiasi caso chi avesse piacere di acquistare il lavoro sono disponibili anche le copie digitali su iTunes e tutti i principali digital stores.

MUZI KULT: È uscito il video ‘Veleno’ , il terzo estratto dall’album B-Powa, come è nato questo nuovo lavoro discografico? Dr. Boost: Veleno è appunto un pezzo velenoso: senza filtri e censure. Ogni barra è una stoccata a ciò che non va nel mondo attuale ma soprattutto nell’Italia di oggi. L’Italia è un paese che non cambia nei problemi e “vizi” o cambia troppo poco e lentamente. Lo Stato colluso con la mafia, preti pedofili, cantieri inutili aperti per il business di partiti grandi e piccoli, inquinamento, e cosa ancora più importante e grave è che stiamo parlando di un paese che per sbrigare i propri business tende a tenere il proprio popolo ignorante. MUZI KULT: Quali sono stati i tuoi punti di riferimento musicali? Dr. Boost: Da personaggi sardi come i Kenze Neke e Piero Marras, fino ai CCCP e CSI, The Clash e tanti altri… per arrivare al roots reggae dub a cui dedico il 90% dei miei ascolti da 20 anni a questa parte. MUZI KULT: Con chi ti piacerebbe collaborare tra gli artisti contemporanei? Dr. Boost: In B-Powa è presente un feat con Neil Perch di Zion Train e per me è un traguardo importantissimo visto che quando ho iniziato ad ascoltare dub per me rientravano tra i primi 3 gruppi migliori al mondo. Se parliamo di voci… mi sentirei davvero molto soddisfatto a fare un singolo con Burro Banton, per me il num. 1 del Dj Style mondiale.

DR BOOST Facebook Page:

https://www.facebook.com/pages/BUSTIANU-AKA-DR-BOOST-OFFICIAL-PAGE/111385941039

DR BOOST My Space:

http://www.myspace.com/drboost

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Live

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“NOTIZIE dal...vivo !!” Muzi Kult 99


MUZI KULT ... LIVE PHOTO ALBUM !

“LIVE THOUSAND LIVES BY PICTURE” “Live thousand lives by Picture” è la frase contenuta nella famosa canzone “Desire” della storica Band “Tuxedomoon”. Vivere come in una foto, vivere mille vite da foto, vivere mille vite da immaginare...! In Italiano “Live” è vivere...ed il “Live” (musicalmente inteso) è vita per gli artisti e per i musicisti. “Live thousand lives by Picture”: una nuova rubrica, un nuovo spazio che vedrà gli artisti selezionati dalla redazione di “MUZI KULT” e i loro sostenitori impegnati con “selfie & shoot”. Gli artisti sono già avvisati !! Ora Tocca A Voi...mandateci le vostre foto dai concerti dei vostri preferiti... ...le foto più belle troveranno spazio in queste pagine ! Mandate le foto segnalando - il vostro nome e cognome - il luogo e la data di scatto Contattandoci sulla nostra pagina Facebook Ufficiale : facebook.com/muzikult

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Capone & BungtBangt - Napoli (Mostra d’Oltremare) - 3-10-2014 foto di A.Brancaccio

Dr Boost Cargheghe 25-08-2015 foto di Bastianu Staff

Eman - Rende (CS) [BSide] 7-02-2015 di B-Alternative

Federico Cimini - Sanremo (Teatro del Casinò) - 13-02-2015 foto di M.Verteramo

Francesco Di Bella - Cosenza (Teatro Unical) 27-01-2015 foto di Simona Caira

Julie’s Harcuit Roma (Circolo degli Artisti) 13-3-2015 di Serena De Angelis

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La Rocha - Cosenza 27-01-2015 di M.Verteramo

NUJU - Bologna - 27-02-2015 foto di M.Verteramo

SCARDA - Bologna (Barazzo) 24-02-2015 foto di Max Barba

The Hives - Milano 2-9-2015 foto di Nicole Mago (Da Foto Concerti Live)

Mandate le foto segnalando - il vostro nome e cognome - il luogo e la data di scatto Contattandoci sulla nostra pagina Facebook Ufficiale: facebook.com/muzikult 102 Muzi Kult



GLI ARTISTI in Tour: Federico Cimini

L’Importanza di Chiamarsi Michele Tour [Booking : MkLive]

30/01/2015 @ Lecco - L’ Officina della Musica 31/01/2015 @ Gorizia - Osteria Alchimista

Musica contro le mafie

21/03/15 @ Bologna XX Giornata Nazionale Libera Premiazione “Mvsm 14” 16/04/15 @ Latina (Rm)

Nuju

[Booking : MKLive]

27/02/15 @ Bologna – Freak Out 06/03/15 @ Comunanza (AP) – Tuxedo 07/03/15 @ Cosenza - BSide 11/03/15 @ Cinzano (CN) Baladin 20/03/15 @ Lecco – L’officina della musica 21/03/15 @ Parma – Arci Zerbini 27/03/15 @ Scafati (SA) – Ferro 3 28/03/15 @ Montepulciano (SI) – Mattatoio n. 5 03/04/15 @ Catanzaro - Zoom 04/04/15 @ Rossano (CS) – Old West 10/04/15 @ Pontremoli (MS) – The Grapes 11/04/15 @ Genova – Teatro Altrove 17/04/15 @ Sant’Egidio alla Vibrata (TE) – Deja Vu 18/04/15 @ San Salvo (CH) - Beat 25/04/15 @ Corneliano d’Alba (CN) – Cinema Vekkio 30/04/15 @ Legnano (MI) - Circolone 01/05/15 @ Sabbioneta (MN) - Sabbio fest 09/05/15 @ S. Giovanni in Persiceto (BO) - Peppino Festival

Scarda

I Piedi sul Cruscotto Tour [Booking : MKLive]

10/01/2015 @ Catanzaro - Zoom Music Club 14/01/2015 @ Crotone - Libreria Cerrelli 15/01/2015 @ Cosenza - Libreria Ubik 16/01/2015 @ Lamezia T. (CZ) - OFFicine Sonore 22/01/2015 @ Giulianello (LT) - Caffè del Cardinale 24/01/2015 @ Benevento (BN) - Magazzino 3 30/01/2015 @ Gorizia - Osteria Alchimista 03/02/2015 @ Roma - Le Mura

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Segnalateci i Tour dei vostri artisti a: muzikult@tiscali.it con oggetto: Segnalazione Tour per “Muzi Kult”



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Muzi

Kult bimestrale

pag. 28 Premio "Musica contro le mafie" 2014 (Il Bando) pag. 70 Intervista ai 'KuTso' per "Alternativa-mente"

pag. 22 Per "Greatest Eats" In CUCINA con La "Brunori Sas"

anno 3° | n° 15

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