Muzi
Kult bimestrale
pag. 11 Muzi Glam: Gianluca De Rubertis
pag. 12
pag. 68 Intervista ai Crifiu: A Un Passo da Te
Suoni Pindarici con Stefano Pilia e Corrado Nuccini
pag. 74 Ondanomala (Mimmo Crudo & Lady U) in 'Highlights Artists'
anno 4째 | n째 22
DIMARTINO Come si costruisce una canzone
"Non Seguire il sentiero già segnato… và, invece, dove non vi è alcun sentiero e lascia una traccia…!"
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MUZI KULT
OSPITI:
anno 04 n° 22
Direttore Editoriale: Gennaro de Rosa Produzione: MUZI KULT Editore: Edizioni Emmekappa Responsabile grafico: Salvatore Greco Capo-Redattore: Monica Reale Redazione: Monica Reale, Paolo Fulciniti, Marianna Chiarelli, Gennaro de Rosa Hanno Collaborato a questo numero: Monica Reale, Miriam Caruso, Vladimir Costabile, Debora Borgese, Salvatore Greco, Fabrizio Cariati, Federico Cimini, Loredana Ciliberto, Simone Arminio, Pasqualino Caparello, Gennaro de Rosa, Grazia Celico, Luisa Marini, Lo Staff di ‘Musica contro le mafie’ (Mary Chiarello) Concessionaria Esclusiva per la Pubblicità: OnMagPromotion onmagpromotion@gmail.com Pubblicato su www.issuu.com Distribuito gratuitamente © 2012 - Tutti i diritti riservati
DIMARTINO Dimartino, “un cantautore che è un trio”; uno tra i migliori autori della nuova scuola cantautorale italiana. Lo ha incontrato il nostro Vladimir affrontando vari temi legati alle fasi della sua carriera, hanno giocato a costruire una sorta di Tutorial: “Come si scrive una canzone alla Dimartino”? Una intervista di copertina da non perdere.
CRIFIU L’esplosiva band dalle origini salentine: un progetto singolare e innovativo, che coinvolge il pubblico senza mai ripetersi. La nostra Miriam si è fatta raccontare come la passione per la musica possa dare vita a generi nuovi e mescolanze affascinanti.
GIANLUCA DE RUBERTIS Fondatore de “Il Genio” insieme ad Alessandra Contini. Dell’acume musicale di De Rubertis ne “L’Universo Elegante”, suo ultimo lavoro da solista ce ne parla Debora borgese in Muzi Glam.
ONDANOMALA (Mimmo Crudo & Lady U) E’ il nuovo progetto musicale di Mimmo Crudo, colonna portante del miglior periodo de “il Parto delle nuvole Pesanti”, e Lady U. Li ha incontrati monica Reale per una intervista doppia all’ombra delle torri bolognesi.
STEFANO PILIA Stefano Pilia è uno deichitarristi italiani più stimati in circolazione. Vanta collaborazioni prestigiose con musicisti nazionali e internazionali. Ha suonato con David Tibet, Rhys Chatham e John Parish, Massimo Volume e Afterhours. Lo hanno incontrato Loredana e Pierdanilo per “Suoni Pindarici”.
CORRADO NUCCINI Corrado Nuccini, cantante, chitarrista e fondatore dei gruppo “Giardini di Mirò” con il quale, in diversi anni di attività, ha inciso cinque album ufficiali. In “Suoni Pindarici” ci parla di “Suoni e Cine(ma)” e dei suoi progetti “paralleli”.
FABRIZIO CARIATI & i Ragazzi del FOMAL Fabrizio Cariati, voce e leader dei Nuju, conquista i fornelli musicali di “Greatest Eats” insieme ai ragazzi del Fomal (Ente di formazione accreditato dalla Regione Emilia Romagna). Fabrizio oltre ad essere un artista fa queste cose belle e ha voluto condividerle con tutti noi.
Muzi Kult 3
LE RUBRICHE DI
Promo Highlights Artists Artists 8-25
EDITORIALE .....................................................
26-37
40-57
58-81
Live 82-83
6
LE RUBRICHE DI MUZI KULT
Camere a Sud “Il Rock è una cosa seria!”
[Edoardo Bennato - Beirut - ServIllo,Girotto,Mangalavite] di Simone Arminio ................................................... 8 Cimineide di Federico Cimini .................................. 10
Muzi Glam: Gianluca De Rubertis di Debora Borgese ................................................... 11 Saggezza POPolare di Fabrizio Cariati ................... 12 Suoni Pindarici “Suoni e Cine(ma) Live” Stefano Pilia & Corrado Nuccini di Loredana Ciliberto e Pierdanilo Melandro ................. 14 Chiamatemi Max... di Max Sannella ...................... 16 Rosso Fisso [Criticare, Apprezzare, Recensire] di Vladimir Costabile ............................................... 18 La Musica è Lavoro: “Dritti Connessi - Cosa Sono e a Chi Spettano” di Alessandro Angrisano ... 20 Greatest Eats di Fabrizio Cariati e gli studenti del FOMAL ... 22
SPECIALE “Musica contro le mafie”
Premio “Musica contro le mafie” 6^Edizione .... 26 La Carica dei 211 .............................................. 30 Giurie al Lavoro ................................................ 32 Le Fasi Finali .................................................... 34 In Tour .............................................................. 36 Io Sostengo (i nuovi artisti sostenitori) ........... 37
DIMARTINO
Come si Costruisce una Canzone pag. 60
MUZI KULT “PHONE CHARTS” .................... 38 PROMO ARTISTS
Chiara Ragnini ................................................. 40 Sushi Rain ........................................................ 41 Lohren .............................................................. 42 RadioAut ........................................................... 43 Ivan Iarrobino ................................................... 44 L’Artista del Mese: I Giardini di Chernobyl .... 48 Meet’n’Radio .................................................... 50 Meet’n’TV .......................................................... 54
HIGHLIGHTS ARTISTS
Dimartino .......................................................... 60 Crifiu ................................................................. 68 Ondanomala (Mimmo Crudo & Lady U) .......... 74
CRIFIU A Un Passo da Te pag. 68
LIVE
On Tour ........................................................... 84
Muzi Kult 05
L’EDITORIALE
di Gennaro de Rosa
Ormai lo sapete, ci piacciono i numeri. Ci piacciono in un modo diverso…però ! Non ci piace usarli per godere di quanti siamo capaci di raccoglierne, ma ci piace approfondirne il significato, andare a fondo di ciò che rappresentano; anche questo senza esagerare e senza diventarne schiavi al punto di saltarne qualcuno che ci fa un po paura. Il numero che avete davanti ai vostri occhi e sui vostri schermi è il numero 22, due numeri uguali, due volte 2. Abbiamo fatto una ricerchina veloce su google ed abbiamo trovato una descrizione del numero che ci ha fatto un po’ sorridere e ve ne proponiamo un estratto: “…è il numero degli iracondi, degli scontrosi, ma anche delle persone serie e rispettose, delle persone rigide, dei genitori brontoloni e polemici, dei sacerdoti di religioni diverse dalla propria, del timore superstizioso, del timore per l’azzardo. Quando è presente questo numero nell’ambiente ci sono tensione e nervosismo. E’ il numero di coloro che richiamano al dovere, delle persone polemiche e sgarbate, del carcere e della segregazione, ma anche della nobiltà semplice..” E’ un numero delicato il 22, come avete potuto leggere e in redazione la sintesti è stata questa : “Questo numero 22 di Muzi Kult è serio e rispettoso anche un pochino rigido, se gli fate venire “i 5 minuti” si arrabbia sul serio; in alcune sfaccettature lo troverete un po’ polemico. Quando arriva questo numero ricordate che nell’ambiente ci sono tensione e nervosismo…”statev accuort”! E’ un “Muzi Kult” che ha fatto il suo dovere e lo continuerà a fare, dicono che possa essere anche leggermente sgarbato ma comunque nobile nella sua semplicità…ma può andare anche “in galera”….Siete Avvisati !! “ Scherzi a parte… nel nuovo Muzi Kult tantissime novità e nuove rubriche: dalla “Saggezza POPolare” di Fabrizio Cariati che continua a divertirsi sull’onda di Barbanera alla rinnovata e ampliata rubrica “Suoni Pindarici”; l’arrivo di un collaboratore d’eccezione che è Max Sannella che da questo numero in avanti curerà una sua rubrica di recensioni “Chiamatemi Max!”. Suoni Pindarici intervista due musicisti con la “M” maiuscola come Stefano Pilia e Corrado Nuccini e ci parlano di “Suoni di Cine(ma)”, mentre Max Sannella ci regala otto recensioni di artisti del panorama indipendente/emergente italiano. Proseguono con il vento in poppa le rubriche di Simone Arminio (“Camere a Sud” che in questo numero si occupa di Edoardo Bennato, Beirut, Servillo-Girottto-Mangalavite) e la neonata
“Muzi Glam” della super Debora Borgese che fa la radiografia al nuovo lavoro di Gianluca De Rubertis (de Il Genio). I libri della “Cimineide” di Federico Cimini sono condivisi e apprezzati dai nostri lettori, le recensioni di “Rosso Fisso” tutt’altro che ‘a riserva’ continuano ad essere tra le più lette dell’intera rivista. “La Musica è Lavoro” prosegue con Alessandro Angrisano di Acep che ci svela un po di cose importanti da sapere sui Diritti connessi, cosa sono e a chi spettano. Ai fornelli musicali di Greatest Eats una piacevole invasione, di una brigata di cucina e non solo, degli studenti del Fomal insieme con Fabrizio Cariati dei Nuju. Lo spazio speciale di “Musica contro le mafie” è interamente dedicato al premio in corso e ai 211 partecipanti di questa edizione. Un’ intervista di copertina dedicata ad una delle migliori penne della scena cantautorale 2.0 : “DiMartino” che gioca con noi a metter su un tutorial. Insieme al cantautore siciliano in Highlights ci sono Ondanomala dell’ex Parto Nuvole Pesanti, Mimmo Crudo con Lady U e i salentini Crifiu che ci svelano un po di retroscena legati al loro ultimo lavoro. Ancora spazio per tanti nuovi artisti indipendenti come I Giardini di Chernobyl, Chiara Ragnini, Sushi Rain, Lohren, RadioAut e Ivan Iarrobino… …e non vi diciamo altro…ma ce n’è…un bel po’ !
Ormai lo sapete, ci piacciono i numeri. Ci piacciono in un modo diverso… però! Muzi Kult 07
CAMEREASUD di Simone Arminio
Una finestra aperta, magari sul mare. Le tende che volano, attirate dal vento. Il luogo, comprensibilmente, è a Sud, e ciò influisce non poco sulla musica. Da quando l’ho capito faccio sempre lo stesso esperimento: giudico un disco solo dopo almeno due ascolti. La prima volta mi direziono a nord. Fermo e concentrato, a finestre chiuse. La seconda volta guardo a Sud. L’attenzione tutta rivolta agli errori, la finestra aperta, a volte reale, altre immaginaria, ma quasi sempre orientata a Sud.
IL ROCK È UNA COSA SERIA ! Della rete si è parlato male, da sempre. Si dice di come abbia ucciso il mercato della musica, come condizioni la percezione della realtà, come ci renda zombie che camminano con uno smartphone in mano, come gli schermi illuminati ai concerti abbiano preso da tempo il posto degli accendini. Ma è alla rete che stavolta il rock deve inchinarsi grato. Perché il concerto più bello dell’ultimo decennio, in Italia, ce l’ha regalato un video su Youtube. L’antefatto è a luglio quando in un solo giorno, guidati da quel mentecatto del maestro Marco Sabiu e organizzati da un geniale ragazzo, Fabio Zaffagnini, mille musicisti e musiciste artigianali, membri di cover band, appassionati, bambini, cantautori esili, metallari da un quintale e un discreto numero di professionisti, hanno realizzato tutti insieme una versione corale di ‘Learn to fly’ dei Foo Fighters. Il video è diventato subito virale, ma se c’è chi non lo ha ancora visto è bene che fermi tutto e vada a cercarlo. C’è un campo aperto, c’è il maestro su un’alta torre e, ai suoi piedi, ci sono uno stuolo di batterie in successione, di bassisti, di chitarristi coi loro ampli, di cantanti. Tutti a cantare e suonare la stessa canzone, seguita da un appello diretto alla band americana di Dave Grohl il cui succo è: “Ti prego, sappiamo che Cesena è uno sputo se paragonata alle capitali europee dove suonerete, ma noi ci terremo davvero tanto ad avervi qui, dove siete venuti ormai diciotto anni fa. Su due piedi, questa estate, il video ha cominciato a essere condiviso migliaia e migliaia di volte (26 milioni di visualizzazioni a oggi), fino ad arrivare sul cellulare di Grohl, l’ex Nirvana. Il quale, visibilmente emozionato, ha subito registrato un video in cui con uno stentato italiano ha promesso: “Cesena, stiamo arrivando’. Subito dopo, immaginiamo, sarà cominciata la guerra. Perché il tour europeo era già fissato, perché la data Italiana è prevista a Bologna, giusto a quattro passi da Cesena, e i promoter non saranno stati contenti della concorrenza nella stessa regione, e perché far deviare un’organizzazione così complessa non dev’essere facile. Ma i Foo Fighters sono stati di parola e ieri quel concerto c’è stato davvero. Coi fan in visibilio, le file ai cancelli e le lacrime di tutti i presenti, sul palco e sotto. Pazienza se metà della scenografia fosse già in viaggio per Amsterdam – dove il tour avrà inizio -, e pazienza se, con tutti gli sforzi, nella piccola Cesena il piccolo palasport non ha potuto contenere che tremila persone. La promessa è stata mantenuta: questa è l’unica cosa che conta. E poi la musica è una cosa seria.
‘Learn to fly’, Rockin’ 1000: www.youtube.com/watch?v=JozAmXo2bDE
08 Muzi Kult
BEIRUT No no no (2015, 4AD Ltd)
Voto
8
Da ascoltare in macchina, saltellando sul sedile il più possibile
Beirut è solo l’ultimo dei gruppi indie americani e Zach Condon è solo l’ultimo dei ragazzini schivi che girano il mondo col loro chitarrino. Anzi, con la tromba e l’ukulele, visto che un infortunio, a un certo punto gli ha impedito di impugnare una chitarra. La storia dei Beirut potrebbe finire qui se non fosse che, amati oppure odiati, sono ragazzini come questi, da vent’anni a questa parte, a realizzare i dischi più benfatti e degni di nota che la musica internazionale ci proponga. Avanguardia di loro stessi, tanto introversi quanto spontanei, sono in grado di dire (e suonare) in due minuti quello che una star non riesce in un anno di sessioni di studio. Eppure il loro percorso è segnato: prendete Devendra Banhart: ha fatto il figo finché ha potuto, poi è finito in braccio alle major e – come in un film già visto -, lentamente si è annoiato e spento. Ma forse è meglio non pensarci. Non ancora, perché ‘No no no’, quarto album dei Beirut, è ancora il top del top. Un disco asciutto, veloce, spontaneo e originale. Capace di illuminare una stanza al primo ascolto e tanto basta per farne un piccolo capolavoro. Un percorso che si apre col ritmo di percussioni, gioca etereo con saltelli di tastiere e arriva al dunque: testi semplici, linee melodiche pure. Cesure musicali, un mucchio. Che ne fanno un disco saltellante e che fa saltellare. Pieno, completo e maturo. Fatto di stornelli (‘no no no’), di ballate vigorose (‘August Holland’) e brani da festa (‘Perth’). Sì, è un ottimo disco. Meglio godercelo, prima che arrivi la Universal.
EDOARDO BENNATO Pronti a salpare (2015, Universal)
Voto
6
Da ascoltare come divertissement, mentre in casa si fa altro
Quel Bennato lì. Sono anni che si lagna che nessuno lo calcola, che le case discografiche lo hanno abbandonato, che “adesso basta, non faccio più nulla”. E in realtà, immaginiamo, si danna davvero, visto che il suo disco in genere arriva almeno due anni prima dell’intervista in cui denuncia ‘ho un disco pronto, ma nessuno lo vuole’. Ce l’ha fatta ancora una volta: la Universal ha appena pubblicato il suo ‘Pronti a salpare’. Perché ne parliamo? Prima di tutto perché di base Bennato è Bennato, e chi lo nega non è degno di tenere una fanzine musicale in mano (o in questo caso sullo schermo). In secondo luogo perché quello che Bennato dice, in fondo è vero: ‘Io faccio musica, non ho l’età per mettermi a giocare a fare il discografico indipendente, e neppure voglia di bussare in casa di uno che vuole il disco pronto, e si limita a distribuirlo’. La sua è una disperata richiesta di un mondo perduto, in cui il discografico – gigante o indipendente che sia -, ti prende in carico e ti guida verso la pubblicazione. Con consigli, strumenti, tempo, direzione. Regola che vale anche per gli indipendenti e, in fondo, anche per i dischi senza pretese. Come questo, che ripropone lo schema noto bennatiano (isole che non ci sono, stronelli da rinnegato, ballate d’amore, puro rock ‘n’ roll, indipendenza politica). Il fatto è che lo si può anche accettare. Per chi ha la sua età, e ha dato così tanto alla musica, che senso avrebbe cambiare? I veri artisti, quelli maturi, sono come gli autori di gialli seriali: lo schema è rodato, i personaggi pure, serve solo mescolare le carte e, ovviamente, saperlo fare. Ve lo immaginereste un Montalbano senza inchieste né Catarella? Magari perso a filosofare per duecento pagine sul senso della vita, oppure infangato in una storia d’amore e di passione. Non scherziamo: Montalbano è quello lì. Ecco: Edoardo Bennato pure.
PEPPE SERVILLO, JAVIER GIROTTO, NATALIO MANGALAVITE Parientes (2015, Sud Music)
Voto
8,5
Da ascoltare sulla scogliera ligure, con le cuffie, quando c’è vento
Servillo alla voce, Girotto al clarinetto, Mangalavire al pianoforte: torna il trio che ci ha fatto sognare nel 2009 con le bellissime storie di calcio di ‘Futbol’. Ma sognare a chi? A pochi, pochissimi, perché se in Italia un cantante tra i più eclettici (ex Avion Travel), un tanguero geniale e un jazzista superbo si mettono insieme per fare un disco epico, in genere, li calcolano soltanto i recensori. Ed è un peccato, perché se ‘Futbol’ resta ad oggi un disco tra i migliori, questo nuovo ‘Parientes’, più malinconico, più romantico e non meno curato, è un’altra perla che non bucherà le frequenze radiofoniche. Per quel che vale, meglio raccontarlo qui. Vi si narrano storie cariche, dense, sudamericane, guidate da una linea di clarino a dir poco superiore, da un tappeto di orgogliosi forti e piani e da una voce il cui timbro da solo fornisce colori, movimento e fantasia di un intero film. La title track in questo è esemplificativa, perlomeno quanto ‘Cambalache’ non sia profonda: jazz sognante e dialetto napoletano, che coppia. Il totale fa quindici brani brani da ascoltare tutto d’un fiato. E magari conservare.
Muzi Kult 09
CIMINEIDE
di Federico Cimini
LIBRI, CITAZIONI, COPERTINE.
Il libro di questo mese è Alta Fedeltà, di Nick Hornby. E’ un romanzo che ultimamente sto ritrovando spesso nel quotidiano, tra citazioni su articoli giornalistici, sul web e su siti d’informazione o blog, che provano quanto l’autore sia stato geniale nella scrittura di questo libro. Ma andiamo per ordine. Avete presente tutti quei contenuti, spesso condivisi su facebook, basati sulle liste, come ad esempio “la top 5 dei personaggi da evitare come coinquilini”? Internet ne è pieno e si è addirittura sviluppata una vera e propria moda. Ecco, si può tranquillamente dire che il merito è di Nick Hornby e del suo Alta Fedeltà. Questo romanzo è diventato anche un film di culto, interpretato da un grande John Cusack. E’ la storia di Rob Fleming, gestore di un negozio di dischi e grande appassionato di musica, quasi alle soglie dei 40 anni, conducente
una vita precaria non basata sull’apparenza quanto sul significato delle cose, sugli affetti e sulle emozioni vissute al proprio interno senza avere la necessità di metterle in mostra. Più che un artista, insomma, un appassionato, un romantico degli anni ‘90. E’ questo l’incipit del romanzo: la precarietà di un modello di persona che, forse - come stereotipo e con grande lungimiranza da parte dell’autore - iniziava a passare di moda, per lasciare spazio ad una generazione priva di personalità (tutt’ora in voga). Motivo scatenante della storia è, in un contesto del genere, la separazione tra Rob e la sua ragazza Laura. Partono da qui una serie di vicende, tra il flashback e consapevolezza della sua situazione, tutte giocate sul filo rosso delle liste, come la top five delle fregature ricevute, dei migliori film americani, dei dischi preferiti e tante altre, che condurranno Rob – senza spoilerare troppo – al raggiungimento di un nuovo equilibrio. Un libro consigliatissimo, così come il film.
LA CITAZIONE Ecco, per stilare una classifica, le cinque più memorabili fregature di tutti i tempi, in ordine cronologico: 1) Alison Ashworth 2) Penny Hardwick 3) Jackie Allen 4) Charlie Nicholson 5) Sarah Kendrew. Ecco quelle che mi hanno ferito davvero. Ci vedi forse il tuo nome lì in mezzo, Laura? Ammetto che rintreresti fra le prime dieci, ma non c’è spazio per te fra le prime cinque; sono posti destinati a quel genere di umiliazioni e di strazi che tu semplicemente non sei in grado di appioppare.
10 Muzi Kult
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MUZI GLAM di Debora Borgese
Cos’è la Musica dovremmo saperlo tutti anche se, a volte, ci capita di ascoltare qualcosa o qualcuno che ci fa, quantomeno, venire il dubbio…che sia così. Ma in questa rubrica vogliamo darlo per scontato: “Tutti Sappiamo cos’è la Musica!” (ed anche con la “M” maiuscola). Il Glamour, ahinoi, invece non è così diffuso e di mostruosità al suo riguardo ci capita di vederne tante e, come si suol dire, “L’occhio vuole la sua parte”…e la vuole anche buona; eleganza, sensualità, seduzione…e soprattutto “fascino” gli ingredienti fondamentali di questa rubrica. “Muzi Glam” unisce ciò che tutti pensiamo di sapere cos’è con ciò che tutti dovremmo sapere cos’è. Vi avvisiamo, in questa rubrica “l’abito fa il monaco”…e anche “la monaca”.
GIANLUCA DE RUBERTIS “L’UNIVERSO ELEGANTE”
UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER LA MUSICA CHE CONTA. L’acume musicale di De Rubertis risiede nella ricerca stessa dell’essenza tra la più sublime delle arti: patos e mathesis. L’Universo Elegante è perciò un esperimento ben riuscito che suona interrogativi atavici superando i limiti della meccanica quantistica e la teoria della relatività attraverso quella meravigliosa avventura chiamata vita, riflessa nella gioia del dolore che illumina la profondità dello sguardo di De Rubertis. La costante imprevedibilità che caratterizza l’andamento e l’accurata scelta dei suoni negli arrangiamenti, accompagnano un linguaggio emancipato, capace di produrre significato oltre il simbolo perché permeato di sensazioni e tratteggi di vita reale facilmente accomunabili all’ascoltatore. Il peso de L’Universo Elegante poggia su questa solida colonna vertebrale ben strutturata che consente di percepire il grande equilibrio dell’ultimo lavoro discografico. Ottime le recensioni ricevute sino ad ora e interessanti le interviste proposte, ben distribuite sia dalle principali che dalle piccole testate musicali nazionali anche sui social, sebbene l’attenzione al momento sembra essersi concentrata sulla presenza di Amanda Lear nel singolo di lancio “Mai più”: una donna dalla spiccata intelligenza come lasua non avrebbe mai potuto esimersi dall’affiancare una mente brillante come quella di Gianluca De Rubertis. E questa è un’ovvietà che in troppo pochi, probabilmente, sono riusciti ad afferrare. La strada di Gianluca De Rubertis va seguita passo dopo passo perché la sua meticolosa creatività merita particolare interesse, soprattutto per l’orecchio più attento alla produzione discografica nazionale e per chi tenta di scorgere lungimiranti destinazioni nella musica italiana. L’Universo Elegante è dunque solo una tappa per quello che si prospetta essere un lungo percorso che riporterà in carreggiata chi si è svenduto alla banalità perché Gianluca De Rubertis è un punto di riferimento da tenere in forte considerazione.
SAGGEZZA POPOLARE di Fabrizio Cariati
Carissimi lettori di Muzi Kult, rieccomi qua, altro giro altra corsa, nuova rubrica e nuove storie. Dopo la seguitissima “ Rambadambam “ e l’enigmatica “ MusiZodiaco” , grazie alla redazione della web zine più figa del mondo, ho il piacere e l’onore di presentarvi la nuova rubrica del vostro affezionatissimo “ Saggezza Popolare “. In sostanza mi piacerebbe, di volta in volta, affrontare ed analizzare con e per voi, alcuni proverbi, alcuni modi di dire, che i nostri avi ci hanno tramandato verbalmente, per facilitarci a comprendere le stranezze del mondo, che spesso vengono ben descritte dalla “ saggezza popolare “. Credo che per una buona riuscita, questa rubrica abbia bisogno dei vostri suggerimenti, dei vostri proverbi, delle vostre lezioni di vita ricevute dai nonni o dai vostri amici, di modo che io ne possa parlare in questo spazio. Credo che in passato, prima dell’avvento della Scienza stessa, alcune leggi Fisiche, Chimiche, alcuni principi della Psicologia, venissero ben compresi dalle persone, che ne coglievano il significato e lo descrivevano in un proverbio. Secondo Wikipedia, infatti, il Proverbio è una massima che contiene norme, giudizi, dettami o consigli espressi in maniera sintetica, molto spesso in metafore e in rima, e che sono stati desunti dall’esperienza comune. Essi generalmente riportano una verità (o quello che la gente ritiene sia vero). C’è chi sostiene che i proverbi siano frutto della saggezza popolare o della cosiddetta “ filosofia popolare “, e chi invece sostiene che altro non sia che la versione codificata di luoghi comuni o del senso comune.
“In foto Fabrizio Cariati che ci spiega metodi “alternativi” per trasportare più di 2 zucche contemporaneamente… le Angurie sono fuori stagione !”
Δεν χωράνε δύο καρπούζια σε μία μασχάλη (Trad. Lett. “ NON PUOI PORTARE DUE ANGURIE SOTTO LA STESSA ASCELLA”) (proverbio greco)
“CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE” Il primo proverbio che vorrei discutere con voi, è una perla di saggezza che ho appreso grazie al mio carissimo amico e compagno di casa, avventure ed esperienze lavorative di co-regia, Tom Sawyer Katsis. Anche se Tommy oramai è considerato un calabrese acquisito, in realtà è di origini greche, e quindi anche il “ suo “ proverbio lo è. Sono contento di aver scelto un proverbio “ straniero “ come primo caso da affrontare, perché ci fa subito rendere conto di come alcune considerazioni rinchiuse nei proverbi, siano simili se non uguali, in tutto il mondo.
“ NON PUOI PORTARE DUE ANGURIE SOTTO LA STESSA ASCELLA” questo è il proverbio che mi ha insegnato Tommy. La prima volta che me lo ha citato mi sono divertito un sacco, continuavo ad immaginare una persona che in modo “ goffo “ cercasse di riuscire ad incastrare due angurie sotto la stessa ascella, troppo buffo. Alla fine non ci si riesce, c’è poco da fare ! Anche in Italia abbiamo un modo di dire che descrive una situazione simile, per esempio c’è il proverbio che recita “ CHI TROPPO VUOLE NULLA STRINGE “, detto proverbiale contro l’avidità che ci suggerisce di accontentarci di quello che abbiamo perché se pretendiamo troppo si finisce per restare a mani vuote. Nel caso del nostro amico greco, invece, rischia di non portare a casa nessuna delle due angurie :) Insomma, dalla Grecia all’ Italia, è risaputo che l’avidità non paga, o perlomeno si cerca di scoraggiare un tale comportamento, perché nella vita, sarebbe auspicabile, che ognuno di noi si accontentasse delle piccole cose, senza strafare. Secondo la legge universale del MAGNA MAGNA , lì dove c’è qualcuno che mangia fino ad ingozzarsi c’è sempre qualcuno che sta morendo di fame, allora, per un quieto vivere che tende all’equilibrio universale, non strafare ! Questo, ovviamente, non vuol dire che non si possa essere ambiziosi nella vita, anzi, a me piacciono le persone ambiziose, e per deformazione professionale ( educatore/insegnante di sostegno/docente di orientamento ) tendo a “ tirare fuori il meglio “ dalle persone, rinforzando le proprie risorse e capacità; ma me ne guardo bene dal non ricordare a chi ho difronte che “ non puoi portare due angurie sotto la stessa ascella “. Alla prossima...
12 Muzi Kult
SUONI PINDARICI Suoni e cine(ma) live
di Loredana Ciliberto e Pierdanilo Melandro
STEFANO PILIA
Intervista doppia a Stefano Pilia e Corrado Nuccini
Corrado Nuccini è fondatore, cantante e chitarrista dei Giardini di Mirò e del progetto Vessel. Da tempo collabora con una serie di musicisti (Glen Johnson dei Piano Magic, Apparat, Populous). Insieme a Emidio Clementi è autore dei reading “La ragione delle mani” e “Notturno americano”. Oltre che musicista, Nuccini è curatore del workshop “Soundtrack”.
foto: Pasqualino Caparello
La nostra rubrica da questo numero avrà un nuovo corso. Parleremo sempre prevalentemente di live, e muovendoci sempre nel panorama indipendente italiano, ma cercheremo di farlo coinvolgendo direttamente i protagonisti della scena. Partono perciò da qui una serie d’interviste che, speriamo, ci permetteranno di sondare meglio lo stato dell’arte dei live lungo la penisola. E partiamo da un’intervista doppia a due dei protagonisti principali della scena indipendente italiana degli ultimi anni: Corrado Nuccini e Stefano Pilia.
CORRADO NUCCINI
Buona lettura!
14 Muzi Kult
foto: Pasqualino Caparello
Pilia è senz’altro uno dei musicisti italiani più apprezzati, anche all’estero. Tra le sue più significative collaborazioni con band italiane, ricordiamo la partecipazione alla realizzazione e al tour del disco “Aspettando i barbari” dei Massimo Volume, e la collaborazione con gli Afterhours per il tour 2015. Entrambi si sono occupati di colonne sonore e sonorizzazioni. Siamo partiti proprio da questo per la nostra prima intervista doppia.
Uno dei connubi che noi dello staff di Suoni Pindarici abbiamo sempre amato e sostenuto è quello tra musica e cinema. Alcuni di noi, infatti, si occupano di rassegne legate ai videoclip e alle sonorizzazioni. Il termine sonorizzazione sembra essere molto familiare anche a te… Ho lavorato spesso per la sonorizzazione di materiale visivo. Con L’associazione Homemovies, che si occupa del recupero di filmati in 8mm, abbiamo realizzato diversi progetti al riguardo (ne ricordo uno molto bello con materiale appartenuto alla famiglia Togni), in altri contesti ho realizzato sonorizzazioni più “classiche” di accompagnamento al cinema muto (“L’uomo con la macchina da presa” di Dziga Vertov), ma anche esperienze con la danza e il teatro che rientrano comunque nell’ambito del visivo. Ho realizzato una parte della colonna sonora del film “I padroni di casa” di Edoardo Gabbriellini; musiche per diversi documentari; per alcune opere di videoarte del gruppo Zimmerfrei; altre con Nico Vascellari e ultimamente per un progetto di cortometraggi di animazione con Gianluigi Toccafondo. Direi di sì, ne ho già sentito parlare!
La tua carriera di musicista, con sempre più numerose collaborazioni, sembra dimostrare che la musica è anche condivisione. Qual è il tuo approccio verso questo tipo di creazione? Ci sono e quali sono le differenze tra la creazione condivisa in studio e la condivisione, per la prima volta, di un palco? Beh sul palco entra nel gioco anche il pubblico che è un elemento molto importante. Lo studio, tendenzialmente, è più cerebrale, il palco più fisico.
Ti è capitato di collaborare con musicisti stranieri? C’è qualcuno col quale ti piacerebbe particolarmente poter suonare? I primi dischi che ho realizzato sono usciti per etichette estere, Last visible dog, Sedimental e Time-Lag negli Stati Uniti, Hapna in Europa. Prima di inziare con i Massimo Volume ho suonato più all’estero che in Italia. Da diversi anni abbiamo un trio con Mike Watt – Il sogno del marinaio; uno con David Grubbs – Belfi, Grubbs, Pilia trio; suono la chitarra per Rokia Traorè – insieme a lei abbiamo suonato con John Paul Jones e Paul McCartney; con lei ho preso parte a due dischi la cui produzione è stata curata da John Parish. Quindi si, mi capita spesso di collaborare con musicisti stranieri. E con molti altri mi piacerebbe suonare… anche di italiani. Ho collaborato con diversi musicisti stranieri, da Apparat a Sole di Anticon, da Glen Johnson dei Piano Magic a Sara Lov dei Devis e mi piacerebbe continuare. Nomi? Sparo grosso: Brian Eno, Max Richter, Nils Frahm, Harold Budd, Daniel Lanois. Basta? Ti capita di andare ai concerti di band e musicisti che non conosci? Hai avuto qualche folgorazione in questo senso negli ultimi tempi? Mi capita, si. Ultimamente essendo spesso fuori casa un po’ meno che in passato. Mi sono piaciuti i Father Murphy e i Mood.
Nils Frahm, modernissimo.
Il progetto Soundtrack, creato da Corrado coi Giardini di Mirò, nella prossima edizione coinvolgerà anche Stefano, qual è il punto di vista del formatore di fronte ad una esecuzione dal vivo di una colonna sonora? Il concetto di “condivisione” e “contaminazione” qui si fa “formazione”, “passaggio del testimone”… La vedo più come una collaborazione con musicisti più giovani che stanno cercando di imparare qualcosa da qualcuno che ha già fatto determinate esperienze al riguardo. Non sono interessato a “formarli”, ma appunto più a collaborare con loro, a stimolarli nello sviluppare una loro idea personale rispetto al progetto che affronteremo assieme. Cerco di curare il workshop in fase di progettazione, per proporre un percorso che sia sempre diverso e stimolante, per tutto il resto mi pongo in punta di piedi, ragiono più per stimoli che per verità rivelate. Qualche giorno fa Giancarlo Frigieri ha divulgato via web una dura riflessione sul fare musica alternativa oggi: siamo davvero tutti diventati schiavi di questa idea di dover a tutti i costi “arrivare”? Non rendendoci conto che la fetta di mondo che chiamiamo “underground” non è quello che avevamo pensato/sperato… O forse è arrivato il momento di ammettere che ci parliamo e suoniamo solo addosso? Pensiamo ad esempio ai numeri che fanno i concerti e alle cifre che girano intorno, sia per gli artisti che per gli organizzatori… L’idea di dover arrivare a tutti i costi è già in partenza una sconfitta, perché disintegra il piacere intimo, personale e segreto che ci appartiene nel momento in cui realizziamo, esprimiamo o ci dedichiamo a qualcosa che ci piace. Sposta il fuoco e la forza del nostro agire lontane da noi, fuori da noi, lasciandoci poveri e senza centro… In altri termini semplicemente ci distrae. Diventa un po’ come il desiderare una bella macchina o una bella casa, o cose così. Sono cose che in realtà come esseri umani non ci riguardano e pertanto non ci soddisferanno mai. La realtà finirà per sembrarci sempre deludente perché non corrisponde all’aspettativa. Perché rinchiudersi in una fetta di mondo? Perché rinchiudersi in un’aspettativa o in un’idea? Si pensava che certi movimenti fossero la via per la liberazione finale, ma sono solo dei passaggi che servono a portare un po’ più in là, ma poi vanno anche abbandonati e superati. È vero, se vogliamo stare solo lì finiremo per parlarci e suonarci solo addosso. Stiamo in tutto il mondo… anzi stiamo in tutto l’universo… nel passato, nel presente e nel futuro… facendo al meglio ciò che più intimamente ci soddisfa e ci rende pienamente umani… chi se ne frega dell’underground. Non sono certo di aver afferrato il senso della frase, in generale le riflessioni “sulla scena” non mi interessano particolarmente. Non vorrei sembrarti spartano, però nell’epoca dei social, le opinioni chiamano altre opinioni, in questa catena, non vorrei avere un’idea per tutto, sono concentrato sulle cose che faccio, non perdere treni e arrivare puntuale agli appuntamenti. Credimi, è già dura.
CHIAMATEMI...
MAX
a cura di Max Sannella
“L’intera gamma della pittura, scrittura, musica, film è lì perchè voi la usiate…!”
(W.Burroughs)
ABUSIVI
DADA CIRCUS
EARTHSET
OPEZ
ANCORA ROCK’ N’ROLL
IL LATO DEL CERCHIO
IN A STATE OF ALTERED
DEAD DANCE
Autoproduzione
Autoproduzione
Seahorse Recordings
Rock’n’roll? Roba figa , da morirci dentro ogni volta. Parole sacrosante queste dette da Bangs in una lontanissima intervista al Melody Maker, musica immarcescente che vive nel sangue di tutti come una infezione naturale. I veneti Abusivi vivono con questa infezione, la moltiplicano e la diffondono a suon di watt e riff, e Ancora Rock’n’Roll è la nuova prova discografica con cui la band sbatte forte chitarre e velocità espressive, undici tracks a manetta, puro rock high voltage che spacca e coinvolge non solo orecchi ma anche qualsiasi muscolo atto a tenere il ritmo. Verve e un immaginario sonoro che mette a disposizione occhiate sulla società, rapporti umorali, e necessità generazionali, tutte fatte bypassare attraverso distorsori e pelli fustigate, rock al quadrato e con quel feeling Fm che luccica scintille. Una tracklist che può anche ridisegnare l’odierno profilo rock nostrano e ci riesce specie quando la cavalcata di Tr3, Laika, Piove alcool o le convulsioni di Facebook girano spavalde e indisturbate tra coni e woofer intimoriti.
16 Muzi Kult
Ritmi carretteri e fiati a go go a ricamare Il lato del cerchio, debutto prorompente dei Dada Circus, formazione della provincia romana che in queste sette tracce movimenta il giusto qualsiasi ascolto anche il più refrattario. Stilisticamente meltin’, il disco è una piccola panacea, una “festa mobile” che fa veicolare rock, ska, folk e ammennicoli vari in un vortex piazzaiolo e vivo, e dove si respira a pieni polmoni tutta una energia zingara che una volta innestata da filo da torcere. Ballate, prese di coscienza e stati di agitazione confluiscono insieme, un sound totale di frontiera che piace e fa sognare stando fermi. La band, tra linee melodiche e febbri eccitanti si fa notare bene, lascia integro – dopo il suo passaggio stereo – quel profumo libertario e significativo di libertà, tracce che ti si incollano e ti fanno pensare o slegare a piacimento. Tra le tante il barrito di trombe di Prossimo tango, il volo atmosferico Per le vie della seta e la dolciastra visionarietà che impregna Estatica, e la sincerità di un lavoro che fa centro al “primo colpo”.
Se i nuovi fans di un rock di matrice indie psichedelica si scoprissero nel bisogno vitale di ricarica neuronale, l’esordio ufficiale degli Earthset, In A State Of Altered, potrebbe fare la differenza, il charge ideale. Undici tracciati nerofumo percorsi da elettricità alcaloide che lasciano intuire un qualcosa da saccheggiare con le orecchie, brani, atmosfere metedriniche e carotaggi grunge sono la massa sonica di una band attualissima e che fa riecheggiare nella memoria lontani fasti Settantiani e – più vicino – i Novanta di certi Radiohed allucinati. Disco personale, fuori rotta dalla consuetudine e “sfasciato come si deve”, disco che spinge e irrita piacevolmente i nervi scoperti dell’alternative; il quartetto si muove sicuro e dannato a suo modo, un’indole dinamica e sognante, pestifera e dolciastra che non perdi un attimo ad ospitare nell’anima, specie al passaggio di A.S.T.R.A.Y., diamante grezzo tra delirio e bellezza Buckleyana.
Agogo Records
Dalla bella Cesena un disco di frontiera, languido e cinematico, con la morte rituale mexicana nel cuore e caldo nell’abbraccio istintivo con Morricone, certi Calexico, le celluloidi di Peckinpah e tutto l’assolato dalla California sliddata in giù. Stiamo parlando di un bel disco, Dead Dance, degli Opez, duo cesenate composto da Massimiliano Amadori e Francesco Tappi, duo che s’immola sulle strade sterrate di un Sud americano sensuale e malinconico, undici filamenti sonori di un gusto estetico eccelso quanto libero. Banjo, ukulele, chitarre, percussioni e tutto l’armamentario “sudista” per un ascolto di miraggi, donne perdute e saguari appuntiti, una tracklist che è in fondo un trip consumato tra Santo & Johnny e Django Reinhardt che si scioglie ad ogni passaggio, una libidine accecante per cultori di west & deliri incalliti. Un pensiero mariachi Estelita, la sensazione strisciante di Diavolanza, l’eco solitario Tristu e l’eccitazione di una carica femminile Balera de Mar scaldano il sangue, tutto il resto lo fa bollire.
“Chiamatemi…Max” è la nuova rubrica di recensioni di dischi del panorama indipendente a cura del giornalista e Critico Musicale, Massimo Sannella. Max nella sua vita ha ascoltato milioni di dischi e ha scritto migliaia di recensioni per decine di testate italiane. Vive nella musica e per la musica; la passione per i suoni, i sogni e i segni lasciati dalle opere delle quali scrive, rende le recensioni di Max Sannella un modo unico per ‘impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole vuol tirar fuori il ritmo vitale dell’anima’. Nel 1965 viene pubblicato un disco dal titolo “Call me Burroughs” ne è l’autore William S. Burroughs, tutti i brani provenivano da letture dei suoi romanzi Naked Lunch, The Soft Machine, Nova Express. I romanzi di Burroughs hanno influenzato generazioni intere di musicisti, scrittori, pittori, registi e quant’altro… hanno influenzato noi. Il parallelo e l’omaggio a Burroughs lo abbiamo trovato nelle parole di un altro grande maestro della Beat Generation : Jack Kerouac «Ci vorrebbe una notte intera a raccontare del vecchio Bull Lee; per ora, diciamo soltanto che era un maestro, e si può affermare che aveva tutti i diritti di insegnare perché aveva passato tutta la sua vita ad imparare». Così Jack Kerouac presenta William Seward Burroughs, nelle pagine di “On the Road” (una pietra miliare della letteratura ‘interplanetaria’)…così noi vogliamo presentare: Max Sannella.
LEGENDA SIMBOLI
ADORE
LOVE
ENJOY
LIKE
DISLIKE
HATE
ST.III
THE RAUNCHIES
THE MANIACS
ZIVAGO
THE KINGDOM IS COMING
FALK
DIE OPTION
LO SPECCHIO
Autoproduzione
Against’Em all Records
I Dischi del Minollo
Factum Est Records
Da Teramo e dintorni, il delirio, il sospiro e l’affanno mid-gotico degli St.III con The Kingdom Is Coming, un disco gonfio di nebbie e litanie ancestrali, un inno alla profondità di passati riemersi, giochi di echi, simbolismi e tutta l’oscurità che si deve a racconti di rimembranze, bui, e sinuosi riflessi progressive d’antan. Qualche giro di prova è necessario, ma poi a scaldare gli animi ci pensano loro, con un senso straniante di rimbombi e solennità che si impadroniscono dell’ascoltatore, un viatico tra spazio e terra che risulta poi alla fine saturo di poetica maudit fino all’osso, divinamente all’osso. I Can gigioneggiano in caos dentro Seeds/Blade Of Grass/A New Forest, la bellissima KoKaiKomiKa (Uber Das Cocaine I) ricorda da vicino il salmodiare verticale di un Giovanni Lindo Ferretti e la lisergia astrale di Norton Empire ci afferra per la collottola e ci spedisce in qualche via lattea disponibile al momento, il resto è un stage diving al centro di un acido Black Star.
La tradizione eclettica dei Seventies addentati da garage Little B. e psichedelica post-beat 22 si combina con successo in questo Falk, debutto dei romani The Raunchies, una tracklist che pare disegnata per le radio station vintage delle università americane, un sound impellente ed elettrico che “spacca” generosamente. Regno di riff, porzioni di feedback, distorsioni, tremoli, brillantine e memorabilie a perdita di memoria, il disco è una istigazione sonica a ballare a sfinimento, rock’n’roll impettito Hogskins e ballate strizza cuore The day we shot each other sono il carburante che muove tutto, il groove che si beve tutto d’un fiato. I nostri coinvolgono notevolmente ed è solo un esordio, presto li ascolteremo alla prova ufficiale - si spera – intanto sudando sulle note piriche di You make me sweet o viaggiando sulla linea tex.mex di The monkey on my back, il pensiero va ad una America lontana, quel sangue rock frastornato che ancora e per lungo sorreggerà le nostre passioni amplificate. Grazie The Raunchies!
Viene fuori da sé. Diciamo subito che Die Option del trio meneghino dei The Maniacs è il disco che fa buon sangue ed è dannatamente sincero, dodici tracce che si mostrano nella loro intimità e nei propri sfoghi liberatori, un rock umorale, elettrico e pensante, distorsori col cervello che riempiono a presa rapida ogni interstizio della giornata. Ad eccezione della parentesi forse meno riuscita del lotto - la Stereophonicsiana A girl called sunshine – tutto gira “di proprietà, un insieme cangiante e tensioattivo sul quale la voce di Riccardo Danieli giostra una bellissima armonia, un enfatico euforico che vale davvero la pena ascoltare. Se il passo brit di Summer fa ruolo trasversale, poi a raddrizzare l’orecchio tocca all’hard blues di Black parrot ma se ci si aspetta uno scatto di funk pop bisogna aspettare Wonderland mentre tocca alla robusta Free as a slave chiudere il disco in nome di un hard rock dal passo elefantino. Una circa 40 minuti da bere d’un fiato, qui la noia non si sa cosa sia.
L’arte delle parole? Qualcosa che può anche farti arrendere davanti al quotidiano per prendere quelle meravigliose scorciatoie poetico esistenzialiste che abbeverano lo spirito. E chi meglio dei Zivago a fare equilibrio su quanto detto, loro questa arte la traducono in melodia foggy e questo loro nuovo disco, Lo specchio, ne è quasi al quintessenza , una attenta e dolce narrazione riflessiva Un cantautorato ora pop ora intimista che fonde benissimo gli anni sabbiosi di un Fidenco, Bindi, Paoli La gatta, Di Capri Abracadabra con una certa contemporaneità alla Zampaglione Luisa, Senza dirtelo, un ascolto rarefatto e profondo che lascia segni indelebili e notturni al suo passaggio. Il duo milanese – Andrea Zonescuti e Lorenzo Parisini – mettono in scena una serie di soggettive atmosferiche, immagini visive e mondi rovesciati come metafore di sogni spargendole nelle stanze della vita, dell’esistenza. Tutto è soffice e ondulato, uno di quei lavori che una volta messi in circolo prendono aria e decantano una tremenda lieve passionalità.
Muzi Kult 17
di Vladimir Costabile
ROSSOFISSO CRITICARE – APPREZZARE – RECENSIRE
“Parliamo di musica e balliamo d’architettura” la strada regala, la strada toglie… Correre su sentieri più o meno lunghi, ci permette di assaporare i regali della strada che si estende davanti a noi. Fermarsi vuol dire morire dentro e uccidere quella voglia di correre insita nell’essere umano. La vita e la morte sono come il correre e il fermarsi.
In questo periodo mi scontro con il “fermo forzato”, la vita mi dice, è arrivato il momento di fermarsi a respirare, capire e riscoprire le radici, fermarsi a rimirar le stelle del paese natìo, parlare con i vecchi e farsi raccontare le storie di quando erano bambini. Riscoprirsi calabresi alla luce della Europa che tanto regala e tanto toglie. Essere cittadini del mondo ricordando le proprie radici non è facile… Oggi si può amare la propria terra e volere scappare? Aver bisogno di un posto chiamato casa, fatto da mura, persone e contemporaneamente volere andare il più possibile lontano. La mattina il caffè diventa un rituale unico. Momento in cui tutto il mondo si ferma nell’attesa del liquido nero. La routine è questione fisica di resistenza, i gesti ripetitivi servono come mantra per capire chi sei, capire chi hai vicino e chi vuoi essere. La persona che si sveglia vicino a te è colei con cui vuoi condividere la routine e renderla meno pesante. Diventa piacevole e maledettamente necessaria. La strada regala, la strada toglie… Non si sceglie la strada, la si percorre e basta. Oggi niente macchina, il serbatoio è a rosso fisso al solito… camminerò per il paese mano nella mano di colei che ho scelto…
MAT CABLE Psychotronic Drugs Il nuovo Ep di Mat Cable è Rock’n’roll, VOTO: sporco, e diretto. I brani hanno una bella scrittura ma la realizzazione non è delle migliori. Le chitarre dal sapore punk tecnicamente non eccelse si muovono su di una bella ritmica compatta e granitica. La pronuncia inglese andrebbe rivista, ma tutto sommato di piacevole ascolto. Spero di ritrovarli a breve con un prodotto più maturo e realizzato meglio.
18 Muzi Kult
SAKEE SED Hardcore da saloon Appena premuto il tasto play la prima impresVOTO: sione è: CAZZO CHE SUONO! un disco non di facile ascolto ma sicuramente per palati fini. Mille le influenze dalla musica classica fino allo stoner, tutto suonato bene e devo dire missato con gusto e maestranza. I testi assolutamente non scontati si fondano nella musica e devono essere cercati con attenzione dall’ascoltatore che ne può apprezzare le liriche poetiche e psicotrope.
GUERRRA Soprusi Hardcore e math camminano abbraciati in questo disco suonaVOTO: to e ascoltato di getto. Cervellotico, tecnico, suonato veloce, gusto per le storture della musica, derivato da anni di ascolti vari. Un buon disco suonato dal duo di Terni che sottolineo andrebbe ascoltato dal vivo per vivere i loro viaggi musicali direttamente sulla pelle.
IL GEOMETRA Ultimi Niente di nuovo sotto il sole. Il Geometra ripercorre la tematica VOTO: del looser, oramai ampiamente sviscerata e lo fa con la solita chitarrina, la solita drum machine vintage. Cantautorato degli anni zero ascoltato e riascoltato. Jacopo è bravo a scrivere e le melodie sono belle, gli arrangiamenti sono di gusto ma mi sembra che i cloni Di martino e Carnesi siano oramai troppi e anche loro siano alla ricerca di qualcosa di nuovo. Vorrei davvero riuscire a sentire Il Geometra con un lavoro nuovo e che esprima al meglio le loro doti musicali!
::: IL DISCO CONSIGLIATO :::
CASH AMERICAN RECORDING IV - The Man Comes Around Sistematicamente l’imponente figura carismatica di Johnny Cash torna nei miei ascolti. Magicamente si presenta anche negli ascolti dei miei amici di spotify. L’icona del man in black, il primo “cattivo della storia della musica”, il padre spirituale del rock, del punk, del metal. Il disco che vi consiglio è secondo me il suo testamento musicale. Prodotto dal maestro Rick Rubin padre delle più belle produzioni americane degli ultimi 30 anni. Una registrazione intima, forte, intensa. Chiamati a raccolta amici e artisti che Cash stima (Nick Cave e John Frusciante, Fiona Apple e Billy Preston per citarne alcuni) l’ormai vecchio Cash suona il piano con la mano tremante e canta con una voce che viene direttamente dagli abissi dell’inferno. Ci abbraccia, ci accompagna e ci saluta volando dalla sua amata scomparsa pochi mesi prima. Capolavoro assoluto e unico Album del “Cattivo che decide di rigare dritto” a vincere il disco d’oro dopo 30 anni dall’ultimo premio.
SONIC FLOWERS Tana libera tutti Alternative Noise made in Italy con riferimenti 90 e imVOTO: pennate punk. In sostanza tutto già sentito e suonato. Perchè allora farvi ascoltare questo disco? L’energia che hanno i Sonic Flowers va oltre la loro capacità innovativa. Hanno una potenza unica e ricordano i Marlene degli esordi. A mio parere, con lavoro duro e con qualcuno che riesca a seguire le produzioni, le potenzialità ci sono tutte. Via aspetto al prossimo disco, sicuro di non essere deluso! .
IGOR LONGHI the flow Non sono un pianista e non posso giudicare la bravura VOTO: tecnica di questo pianista, ma posso raccontarvi l’emozione che mi ha dato ascoltare questo disco. Ho chiuso gli occhi e ho visto il mare, i gabbiani volare e alzarsi in cielo giocare con le nuvole. Le onde che giocano con la sabbia e un orizzonte fatto di nuvole minacciose. Piacevole e capace di accompagnare i momenti di relax. Un disco per viaggiare restando seduti.
VUOI INVIARE IL TUO DISCO DA RECENSIRE a “ROSSO FISSO” ? Invia il tuo disco in streaming o in altro modo da concordare via email a: rossofisso.muzikult@gmail.com
DAVIDE VETTORI L’impero della luce Non facile fare un disco di musica elettronica VOTO: che abbia richiami retrò e cantato in Italiano. Restare coerenti senza scimmiottare Subsonica o Bluvertigo è impossibile. Davide Vettori ci riesce benissimo. Suoni interessanti presi in prestito dalla tradizione del sinth pop anni 80, melodie intriganti e arrangiamenti dancerecci rendono questo lavoro una piccola perla del panorama indipendente italiano.
MADDALENA Electro dream Disco di elettronica dal carattere femminile, dolce e ben suoVOTO: nato ma decisamente fuori tempo. Maddalena arriva con 15 anni di ritardo sulla scena, il trip hop è fermo da tempo e sopravvivono a stento i Massive Attack, non ha carattere sperimentale, è tutto troppo educato e già sentito. Peccato nel 2000 sarei stato un super fan di questo progetto.
Muzi Kult 19
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ALESSANDRO ANGRISANO Musicista e Produttore indipendente, è membro del Consiglio di Sorveglianza SIAE in rappresentanza dei piccoli autori e Presidente dell’ACEP (Associazione Autori Compositori Editori e Produttori); ACEP è un’Associazione di creativi e produttori musicali che da oltre 20 anni rappresenta e tutela i propri associati nella loro vita professionale, incentivando regole eque e trasparenti nella gestione del diritto d’autore e promuovendo la diffusione della cultura e della creatività musicale italiana. ACEP è oggi un importante punto di riferimento per tutti “gli artigiani della musica italiana”.
presidente@assoacep.com
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La Rubrica di Muzi Kult che si occupa, grazie ad esperti e operatori del mondo della musica e della cultura, dei risvolti tecnici, burocratici e del lavoro nel campo della musica.
Diritti Connessi:
cosa sono e a chi spettano? Tutti gli operatori del settore creativo musicale sono abituati ad avere a che fare con il diritto d’autore e in particolare con la SIAE, della quale negli articoli precedenti ho spiegato la “mission” e il “sistema di ripartizione” degli eventi live. Esistono però altri aspetti altrettanto importanti legati al diritto d’autore e concepiti e regolati dalla stessa legge, la n. 633 del 22/04/1941 detta Legge sul Diritto d’Autore. Mi riferisco ai cosiddetti “diritti connessi” spettanti agli Artisti, Interpreti ed Esecutori (AIE) e ai Produttori fonografici (etichette discografiche, edizioni musicali che svolgono anche attività discografica, auto-produttori privati, ecc.). In questo articolo cercherò di spiegare, in maniera molto semplice, cosa sono e a chi spettano questi diritti. Precisiamo subito che il diritto d’autore è il compenso (e non una tassa...) che spetta all’Autore (e all’Editore in caso il brano sia editato) per la pubblica esecuzione e/o utilizzazione di un brano. Quando però quello stesso brano viene inciso su un supporto fisico o su un files digitale nascono, secondo la Legge sul diritto d’Autore, delle ulteriori figure aventi diritto che sono l’Artista che ha interpretato quel brano e il Produttore fonografico che ne ha finanziato la produzione e quindi è il proprietario di quella traccia. Teniamo bene in mente che non ci può essere diritto connesso senza il diritto d’autore al quale, come dice la stessa parola, è “connesso”. Rispetto all’utilizzo del brano inciso saranno sempre riconosciuti i diritti agli Autori/Editori e conseguentemente anche agli Artisti e Produttori. Per capirci, quando vi è un utilizzo esclusivamente live di un brano non sono dovuti i diritti connessi, ma solo i diritti d’autore in quanto non c’è utilizzo di musica registrata. A volte la figura dell’Autore e dell’Artista coincidono, come nel caso del Cantautore, ma molte altre volte questo non succede. Inoltre, i diritti connessi e la copia privata spettano non solo all’Artista principale ma anche a tutti gli altri musicisti che hanno partecipato al brano, siano essi componenti effettivi della band o “normali” musicisti da studio. L’importante è che figurino nei relativi credits del brano/cd.
dei diritti d’autore che è l’Autore stesso oppure, come spesso avviene, l’Editore in caso il brano sia stato editato. La lettera P cerchiata sta invece ad indicare il proprietario della traccia che quasi sempre è un Produttore discografico/etichetta ma, in caso di autoproduzione, può essere lo stesso Artista. Una volta capito la differenza fra il concetto di diritto d’autore e diritto connesso, nonché la differenza fra i diversi aventi diritto, vediamo quando sono dovuti tali diritti connessi. I diritti connessi sono dovuti (oltre ai diritti d’autore) ogni qual volta un brano di musica registrata viene diffuso in locali pubblici (discoteche, palestre, bar, ristoranti, pubblici esercizi, ecc.) in radio, tv e sul web. A pagare sono gli stessi gestori dei locali, proprietari dei siti web e/o delle radio e tv. Questi diritti sono gestiti da diverse Società di collecting, autorizzate dal Governo, che li incassano e li ripartiscono ai loro aderenti ognuna in base alle proprie regole di ripartizione. Alcuni di questi diritti, come quelli relativi alla pubblica esecuzione, sono riscossi direttamente da SIAE per conto delle suddette Società di collecting in base ad apposite convenzioni stipulate. E’ il caso, ad esempio, di quando si richiede un permesso per un evento pubblico con musica registrata, per intenderci quando c’è il programma musicale di colore verde. In quel caso l’organizzatore dell’evento, oltre a pagare alla SIAE il diritto d’autore, dovrà pagare alla stessa un compenso aggiuntivo dovuto proprio per i diritti connessi in relazione all’utilizzo di supporti (cd, vinili, files digitali) che si farà durante l’evento fattispecie che impone, appunto, la remunerazione anche degli Artisti e dei Produttori oltre che degli Autori ed Editori. Nel prossimo articolo parlerò invece della copia privata, un altro compenso spettante ad Artisti e Produttori, cercando di spiegare bene il relativo sistema di raccolta e ripartizione. Restate “connessi”...
Molto più frequente, invece, il caso in cui la figura dell’Editore musicale e del Produttore discografico sono un’unica entità. Approfitto per chiarire che, nella discografia, la lettera C cerchiata che trovate nei credits dei brani sta ad indicare il titolare
Muzi Kult 21
ph. Grazia Celico
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Greatest Eats IN CUCINA CON…
FABRIZIO CARIATI & GLI STUDENTI DEL FOMAL
(Fomal è un Ente di formazione accreditato dalla Regione Emilia Romagna, che realizza percorsi formativi soprattutto rivolti ai giovani nei settori della ristorazione e amministrazione, nell’ambito del Sistema Regionale dell’Istruzione e Formazione Professionale -IeFP) Fabrizio Cariati vi lavora come Insegnante di Sostegno/Educatore e Docente di Orientamento, e del Laboratorio pomeridiano di Musica.
Muzi Kult 23
di Fabrizio Cariati
Greatest Eats
Prosegue, risultando ancora tra le rubriche più seguite dai lettori di Muzi Kult, “Greatest Eats”; lo spazio nel quale invitiamo artisti e operatori del mondo musicale italiano a mettersi dietro i fornelli. In Questo numero uno Chef d’eccezione con ricetta “tematica” da non perdere per nulla al mondo. Nella cucina di Greatest Eats in questo numero c’è Fabrizio Cariati e i ragazzi del Fomal ! Buon Appetito
“Friggione”
alla Fabrizio Cariati & gli Studenti del Fomal (con la Docente di Cucina Chef Jessica Martelli)
Motivazione della scelta Stamattina la mia classe è impegnata in 6 ore di cucina sotto la Docenza dello Chef Jessica Martelli. Generalmente la lezione è divisa in due parti, all’inizio il Docente spiega le ricette che il gruppo classe preparerà durante la mattinata ( almeno 4 ricette diverse in modo che gli alunni possano dividersi in più gruppi), dagli ingredienti alla preparazione, ai tempi di cottura ecc. Successivamente i ragazzi ( rigorosamente in divisa di cucina) iniziano a lavorare in gruppo sulle diverse postazioni del laboratorio di cucina. Le lezioni si concludono con un momento dedicato all’assaggio, che permette ai ragazzi di degustare le loro preparazioni, allenare il proprio palato, e socializzare col gruppo classe. Infine, tutti insieme, ripristinano il laboratorio con le pulizie. Quando ho chiesto a Jessica, quale delle ricette studiate questa mattina, io potessi documentare, non ha esitato a propormi il “ Friggione”, piatto tipico bolognese depositato alla Camera di Commercio, che si accompagna bene con il Gran Bollito Misto alla bolognese. I due studenti “ fortunati “che affiancherò, in quanto designati alla preparazione del “ Friggione “ sono Ashley 15 anni e Nicholas 17 anni.
Ingredienti Prima di chiedere ad Ashley di elencarmi gli ingredienti necessari per la preparazione, gli chiedo di indicarmi un brano musicale che gli piacerebbe ascoltare durante la preparazione • Cipolla Gialla: kg 1,5 • Pomodori maturi: kg 1 • Strutto: 1 cucchiaio • Zucchero: 1 cucchiaio • Sale: quanto basta • Peperoncino: una punta • Pancetta: 400 gr (nella nostra preparazione non è stata utilizzata perché all’interno della classe sono presenti ragazzi di religione musulmana).
in cuffia The Show Goes On-Lupe Fiasco https://www.youtube.com/watch?v=Rmp6zIr5y4U
Preparazione Chiedo a Nicholas di indicarmi un brano musicale da ascoltare durante la preparazione • Tagliare a “ filanger” (fette sottili) 1,5 kg di cipolla gialla, • aggiungere sale e zucchero e lasciare a macerare ( in questo modo la cipolla assorbe lo zucchero e il sale ). • Nel frattempo tagliare i pomodori uniformemente. • A fine maceratura aggiungere i pomodori tagliuzzati alla cipolla, in un tegame e far cuocere per mezz’ora, così da ottenere un sugo ben ridotto e saporito.
in cuffia Sangue-Mezzo Sangue https://www.youtube.com/watch?v=0E3MPkz6M5c
...Ora possiamo mangiare A questo punto chiedo alla Docente Chef Jessica Martelli di indicarmi un luogo in cui degustare il nostro piatto, oltre ad indicarmi un brano musicale come sotto fondo. La risposta è stata in Osteria, Trattoria abbinato al Bollito, in Famiglia davanti al camino.
in cuffia Francesco Guccini- L’avvelenata https://www.youtube.com/watch?v=zXwZrlGxaXc
Vini consigliati Il piatto ha una tendenza dolce data dall’aromaticità della cipolla che possiamo contrastare con un Lambrusco frizzante in questo caso sgrassante. Il brano che ascolto io solitamente in cucina è il seguente
in cuffia Matisyaho- Time of your Song https://www.youtube.com/watch?v=3zU1JP4_qOE
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LA CARICA DEI 211 TUTTI I PARTECIPANTI alla 6^ EDIZIONE del Premio “Musica contro le mafie” 2ELEMENTI - A3 APULIA PROJECT - ALBA CADUCA - ALBERTO MARCHETTI - ALESSANDRO ROBLES - ALESSANDRO RUVIO - ALESSANDRO VITI - ANDREA MAESTRELLI - ANTONIO DI GIORGIO BAND - AUTUMN’S RAIN - B:FOLK - BANDA POPOLARE DELL’EMILIA ROSSA BARBARA GIACCHINO - BIAGIO ACCARDI - BOLLS CLOWN - BOSCO - BRIGANTI BAND BRIGANTI SABINI - BRUNO BOTTIROLI - CADORI - CAFFÈ DEI TRENI PERSI - CAMBIO DI ROTTA FEAT. CAMILLO PACE - CAME FROM NEVERLAND - DANIELA ASARO - CAPATOSTA CAPOBBANNA - CAPOTASTO - CARLO VALENTE - CARMEN VILLALBA - CARUSO - CLAUDIO
30 Muzi Kult
D’ADDINO E GIUSEPPE MEDAGLIA - CM - COMPAGNIA DALTROCANTO - CRANCHI CRISTOFORO - CROW - CUMBO - CYRANO - DARIO SKÈPISI - DAVIDE MANGIONE - DAVIDE RICCI - DEAMANTIDE - DINASTIA - DIVA SCARLET - DOGMI - EDOARDO CEREA - ELIANA - ELIO RINELLA - EMANUELE BARBATI - EMANUELE SCELLATO - EVE VIK - FABIO CINQUE - FABIO NOBILI - FABRIZIO SAVOCA - FARGAS - FATTORI RECESSIVI - FEDE ‘N’ MARLEN - FILIPPO NIGRO - FOOGA & NICO - FRA’ TAK - FRANCESCO AMORUSO - FRANCESCO BOLOGNESI FRANCESCO DA MATERA - FRANCESCO FIUMARA - FRANCESCO IMPASTATO - FRANCESCO MANCA - FRANCESCO SESTITO - FRANCESCO TRIMANI - FRANCESCO VANNINI - FUNKYD GAETANO - GEM - GERARDO TANGO - GIADA DE GIOIA - GIAMPIERO MAZZONE - GIANLUCA D’EUSTACHIO - GIANLUCA DI BONITO - GIORGIA DEL MESE - GIPY - GOLASECA - GUSTAVO LEONE & FRANCESCA PUGLIESE - HANK - HAPPY FAMILY - I 62ZERO19 - I FIGLI DELL’OFFICINA I PHOLK - IBERLINO - ‘IF - IL FIUME - IL QUARTO STATO - INSIL3NZIO - JAKINTA - JIANNO JUREDURÈ - KARBONICA - KAVERNE (EX ISOFONICA) - KENDAN FT. GND - L’IO LA BRIGATA FOMAL - LA BRIGATA LAMBRUSCO - LA MUSICA DI MARCUOFANO - LA QUADRILLA LA RAPPRESENTANTE D LISTA - LA TRACCIA - LACOSMICA - LE FUMENTA DI ALDEBARAN LE SCIMMIE ASTRONAUTA - LENNON KELLY - LEON - LIZZIWEIL - LPL - LUCA CAPONETTO LUCIANO D’ABBRUZZO - LUIGI - MAD FELP - MAGGIORE - MALADISSA - MALARAZZA 100%TERRONE - MALDESTRO - MANTIDEATEA - MANUEL BELLONE - MARCO DE LUCA MARCO PANEMA - MARCO RIVA ARREDAMENTI - MARCO SANCHIONI - MARIA TERESA LONETTI - MARINARA SAKURA (EMANUELE RUSSO E STEFANO MAURA) - MARIO FEDERICO MASSIMILIANO D’AMBROSIO - MASSIMO FRANCESCON BAND - MASSIMO MODULA - MASSIMO SORGENTE - MATILDE E CELESTE - MATTIA VALENTINO - MATTIA VLAD MORLEO - MAX ARDUINI - MAZ VILANDER & MAKADAM ZENA - MELISSA CIARAMELLA - MICHELANGELO GIORDANO - MIRKO COLOMBARI - MIRKO MARSIGLIA - MISERO SPETTACOLO - MORENO ROSSI MOTIVA - MOZO - MUNICIPALE BALCANICA - MUSKEY - NACK - NASODOBLE - NIGGARADIO NIKO - NIROWA - NKANTU D’AZIZ - NO CODE - NO.TNX - NOIRNOISE - OLTRE IL SILENZIO ONDANOMALA - OZIONA’ - PAOLO SOFIA - PECORI GREG - PEPPE COLUMBRO - PINO BARILLÀ PIUNZ - PORNO TEO KOLOSSAL - QUELKEDCESARE - QUINDI - R.D.G RUMORE DI GENTE RAGE OF SOUTH - REFILLA - RESCATTO - RETRONELLO MFB - ROBERTO FRANCHI - ROBERTO MAZZUIA - ROBERTO ORMANNI QUARTE - ROCCO PEZZANO - ROSAFANTE - ROSALBA FALZONE - ROSANNA D’APRILE - ROSSANA DE PACE E DARIO CANTORE - RUFINO & BONIFAX SALVATORE AQUILONE - SALVATORE PECORARO/NONAME - SANTARÈ - SCARAMANTRIKA/ LE NINFE DELLA TAMMORRA - SEBO - SENSO INVERSO - SENZA VALORE - SHOE’S KILLIN’ WORM - SIMONE TUTTOBENE E GLI STONFISS - SIRANDA - SITARVALA STEFANO FERRO & BAND - TANO AVANZATO E IL GRUPPO ZABARA TERSA - TERZATRACCIA - TESTHARDE -THE RISK BAND - THE SMASH THE THIRD WAVE - TIEMPO ANTICO - TREBLE E LE RADICI PERICOLOSE TRESCALOSCA - TURKISH CAFÉ - VALERIO BILLERI - VALLONE VERNER - VISIBÌ - VITANTONIO RUSSO - VITRONE - ZORAMA...
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GIURIE AL LAVORO GIURIA “FACEBOOKIANA” (Influenza sul Voto Finale 20%)
Vota Anche Tu per il tuo brano preferito entro il 23 Novembre alle 12:00 https://apps.facebook.com/easypromos-premium/promotions/35527
GIURIA STUDENTESCA
(Influenza sul Voto Finale 35%) Liceo Artistico – “Orneore Metelli” – TERNI (Umbria) Liceo Statale – “Niccolò Machiavelli” – ROMA (Lazio) Istituto alberghiero dell’ I.I.S. – “S. Benedetto” – LATINA (Lazio) Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri – “Umberto I” – ASCOLI PICENO (Marche) Liceo Scientifico – “B.Mangino” – PAGANI (SA) (Campania) Liceo Scientifico – “G.De Lorenzo” – LAGONEGRO (PZ) (Basilicata) I.P.I.A. (ind. odontotecnico) – “G.Plana” – TORINO (Piemonte) Istituto delle Arti/Liceo Musicale e Coreutico – “F.A. Bonporti” – sez. Rovereto – TRENTO (Trentino-Alto Adige) Liceo Artistico Musicale – “Cardarelli” – LASPEZIA (Liguria) Liceo delle Scienze Umane – CASACALENDA (CB) (Molise) I.P.S.S.A.R. (dei Servizi Alberghieri e Ristorazione) – SAN PELLEGRINO Terme (BG) (Lombardia) Istituto Tecnico Commerciale – “O.Romero” – ALBINO (BG) (Lombardia) Istituto Statale di Istruzione Superiore – “Guido Galli” – BERGAMO (Lombardia)
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GIURIA “RESPONSABILE” (Influenza sul Voto Finale 45%)
Enrico De Angelis : Direttore Artistico – “Club Tenco” Marcello Ravveduto : Giornalista/Scrittore/Editorialista – “L’Espresso, Fan Page, Narcomafie” Pasquale Rinaldis : Giornalista/Critico Musicale – “Il Fatto Quotidiano” Luca Minutolo : Giornalista/Critico Musicale – “Rumore” Ambrosia Jole Silvia Imbornone : Critico Musicale – “L’Isola, Mescalina, Rockerilla” Monica Reale : Capo Redattore – “Muzi Kult” Annino La Posta : Giornalista/Scrittore/Critico Musicale – “Club Tenco” Gianluca Veltri : Giornalista/Critico Musicale – “Il Mucchio” Lino Brunetti : Critico Musicale – “Buscadero” Mauro De Cillis : Rai Isoradio Michele Saran : Giornalista/Critico Musicale – “OndaRock.it” Michele Gagliardo : Responsabile Nazionale Libera ‘Formazione’ – Libera (Associazioni nomi e numeri contro le mafie) Giuseppe Parente : Libera ‘Formazione’ – Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie) Leonardo Ferrante : Referente Scientifico – “Riparte il Futuro” (Libera/Gruppo Abele) Gennaro de Rosa : Coordinatore – “Musica contro le mafie” Alessandro Angrisano : Presidente – “A.C.E.P.” Vincenzo Russolillo : Presidente – “Gruppo Eventi, Casa Sanremo” Daniela Serra : Amministratrice – “Exit Communication” Marco Verteramo : Head Promoter Live – “MkRecords/MkLive” Morea Velati : Consigliere – “SMartIt”
Muzi Kult 33
LE FASI FINALI FINALE 1 12 DICEMBRE 2015
TEATRO MORELLI - COSENZA Realizzata con il supporto di
PRESENTA
events, booking, management
OSPITI
FEDERICO CIMINI
FINALISTI
MKLive
?
34 Muzi Kult
CESARE BASILE
LEVANTE
?
?
?
?
FINALE 2 17 DICEMBRE 2015
AUDITORIUM PACETTI Monteprandone (AP) Realizzata con il supporto di
PRESENTA
OSPITI
FINALISTI
MATTEO GABBIANELLI (Kutso)
?
GIULIANO DOTTORI
KUTSO
?
?
?
?
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IL DOCUMENTARIO
IN TOUR
Prosegue il Tour che sta portando il documentario “Musica contro le mafie - L’Alternativa” in giro per tutt’Italia. I protagonisti del progetto sono: artisti, operatori, responsabili, associazioni, volontari ecc. Il “Documentario in Tour” coniuga in un unico incontro: musica, impegno, cinema, inchiesta, memoria, giustizia sociale e soprattuto condivisione, corresponsabilità e continuità.
VASTO (CH)
Liceo Artistico Pantini Pudente
13 Novembre 2015 incontro con : - Maurizio Capone & Bungt Bangt (Artista M.vs.m), - Gennaro de Rosa (Coord. ‘Musica contro le mafie’) - Francesco Del Viscio (Libera Vasto) Showcase : Capone & BungtBangt
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IO SOSTENGO
MUSICA CONTRO LE MAFIE Continuano le Adesioni di Nuovi Artisti al Progetto “Musica contro le mafie” Qui alcuni degli artisti che fino ad oggi abbiamo incontrato sul nostro cammino, amici che fanno già parte del gruppo di artisti di “Musica contro le mafie” e altri nuovi amici. Se vuoi conoscere tutti gli artisti di “Musica contro le mafie” clicca su : www.musicacontrolemafie.it
Matteo (Kutso)
Max Casacci
Gianni Maroccolo Riccardo Sinigallia Vittorio Cosma
Muzi Kult 37
MuziKult Phone Chart
muzikultphonechart.altervista.org
Le Classifiche dalla Cabina !! ...dall’indice 38 Muzi Kult
1
FEDEZ Non c’è due senza Trash
1
(W.M.Italy)
2
(W.M.Italy) - regia: Mario Russo
ROCCO HUNT Vene e Vvà
2
(S.M.Entertainment)
3
NEFFA Sigarette
3
LUCA CARBONI Luca lo stesso
4
GUE PEQUENO Le Bimbe Piangono
5
TOP TEN VIDEO CHART
TOP TEN SINGLES CHART
7
J-AX FT. IL CHILE Maria Salvador (Willy l’orbo srl)
MARIO BIONDI Love is a Temple (S.M.Entertainment)
8
FRANCESCA MICHIELIN Lontano (S.M.Entertainment)
9
FABRI FIBRA Come Vasco (U.M Italia)
10
J-AX FT.IL CHILE Maria Salvador
(Willy L’Orbo srl) - regia: The Astronauts
(U.M Italia)
6
MAX GAZZÈ Così Com’è
(U.M. Italia) - regia: Jacopo Rondinelli
(S.M.Entertainment)
5
CESARE CREMONINI Buon Viaggio
(Trecuori) - regia: Gaetano Morbioli
(Pisco Music)
4
FEDEZ (FT NOEMI) L’Amore Eternit
MALIKA AYANE Tempesta (Sugar)
CLEMENTINO Luna
(U.M. Italia) - regia: Except Lab
6
FEDEZ Non c’è due senza Trash
(W.M.Italy) - regia: Mauro Russo
7
FRANCESCO RENGA Era una vita che ti stavo aspettando (S.M. Entertainment) - regia: nd
8
NEFFA Colpisci
(S.M. Entertainment) - regia: Mosè Rodriguez
9
ROCCO HUNT Vene e Vvà
(S.M. Entertainment) - regia: Alberto Salvucci
10
BRUNORI SAS Le 4 Volte
(Picicca) - regia: Giacomo Triglia
CLICCA E GUARDA LA CLASSIFICA COMPLETA PARAMETRI per le Classifiche : La presenza in classifica viene definita dalle segnalazioni dei “Muzi Kult Friends” che si dividono in : ‘TV Friends’ (direttori artistici, conduttori di Tv e web tv italiane) che segnalano una Playlist di 5 videoclip ognuno. ‘Radio Friends’ (speaker, dj, conduttori di Radio e Web Radio Italiane) che segnalano una playlist di 10 singoli ognuno. ‘Muzi Kult Friends’ (giornalisti, critici musicali, operatori del settore) che segnalano 2 playlist: una di 5 videoclip e una di 10 singoli. (Tutt i ‘Friends’ cambiano ogni 2 mesi e segnalano le loro preferenze ogni 15 giorni) In base a queste segnalazioni vengono stilati due elenchi di artisti per i videoclip e per i singoli. La presenza in più playlist dei Friends è il parametro di maggior influenza. (50% dell’influenza) La presenza in una playlist assegna un valore che va da 10 (dieci) del 1° (primo posto) a 1 (uno) del 10° (decimo posto) per i singoli e a 5 (cinque) del 1° (primo posto) a 1 (uno) del 5° (quinto posto) per i videoclip. Parametro importante inoltre per la classifica video e singoli sono le visualizzazioni ‘Youtube’ (35% dell’influenza) e la presenza in altre classifiche (Mtv, Deejay ecc) (15% dell’influenza)
MuziKult Friends - likes NADIA MACRI’ Critico musicale, collaboratore radiofonico
LEGENDA: in salita
in discesa
new entry
stabile
rientrato
Radio Friends - likes
I Singoli preferiti dai nostri amici delle Radio
ENZO SPRECACENERE
GIGI MARTORANA
Condutttore e Fondatore Studio 1 Abruzzo
Fondatore e Conduttore Bad Habits Radio
RADIO NA.SO.NE.
PATRIZIA CANTELMO
Redazione Radio Napoli Sound Neapolis
Conduttore Radiophonica (Perugia)
ELISENO SPOSATO Giornalista, Critico Musicale
Vicedirettore di Fratelli d’Arte Magazine Social Media Manager per Amo la Musica
Già con: Sotterranei Pop, Rai-Radio2, Rockit
LOREDANA CILIBERTO
LUDOVICO FONTANA
Coord.ass “Fata Morgana” Curatore di eventi Musicali (More, Suoni Pindarici…) Eventi cinematografici (Corti di Memoria, Moda Movie…)
Giornalista
REDAZIONE MUZIKULT
CLICCA E GUARDA LA CLASSIFICA COMPLETA
TV Friends - likes
I Videoclip preferiti dai nostri amici delle TV
LA WEB TV.Com
SUPER TELE
(Redazione)
(Redazione)
TELE BO
TELE CLIP (Ch52)
Corriere del Mezzogiorno Corriere della Sera
(Redazione)
(Redazione)
Muzi Kult 39
CHIARA RAGNINI
Promo Artists Genovese e cantautrice. Non lasciatevi ingannare dal connubio apparentemente scontato: Chiara suona la chitarra e canta dall’adolescenza ma ha la grinta e l’anima rock di chi ha qualcosa da raccontare. Dopo gli studi classici, la laurea specialistica in Informatica. L’anima creativa e razionale convivono in uno strano dualismo, fra pop ed elettronica, testi malinconici ma taglienti. Negli anni ha vinto numerosi riconoscimenti, partecipato a importanti festival e rassegne in tutta Italia (Premio Lunezia, Premio Donida, Premio Bindi), ottenuto passaggi radiofonici e televisivi a livello nazionale. E’ al lavoro sul nuovo disco in uscita
Guarda il videoclip “Tra le Foglie” di CHIARA RAGNINI su yotube: https://www.youtube.com/watch?v=Hp_74SfoXps
Ascolta il brano “Tra le foglie” di CHIARA RAGNINI su spotify: https://play.spotify.com/album/5QuMSyShJiINC2phZxQghR
Acquista il singolo “Tra le Foglie” di CHIARA RAGNINI su Itunes: https://itunes.apple.com/it/album/tra-le-foglie-single/id1040408139
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a marzo: abbandonata la vena acustica, le sonorità della cantautrice si sposano ora con un raffinato pop elettronico dalle tinte scure. Di recente ospite del Tenco Ascolta a Sanremo, la rassegna del Club Tenco dedicata alle nuove proposte, è fra i magnifici 40 di Area Sanremo, in corsa per il Festival. Ha suonato la chitarra di Luigi Tenco e condiviso il palco con artisti del calibro di Dolcenera, Tricarico, Andy, Francesco Baccini, Yo Yo Mundi, Povia e molti altri. La sua musica è un viaggio introspettivo e melanconico, agrodolce e salato: proprio come il rumore del mare.
TRA LE FOGLIE Tra le Foglie è un singolo fresco ed orecchiabile, elegante e ritmato, dall’inconfondibile vena poetica che contraddistingue i lavori dell’artista ligure. Il videoclip ha ottenuto il patrocinio del Comune di Cipressa, della Provincia di Imperia, del Club I Borghi più Belli d’Italia di Roma e del progetto europeo “BEST OF” - Valle del San Lorenzo. Le immagini e le note porteranno in tutta Italia gli affascinanti scorci del borgo, conferendo valore al patrimonio ambientale, culturale ed artistico della Riviera di Ponente Ligure, con lo scopo di sensibilizzare i cittadini residenti, le istituzioni e i turisti alla conservazione, alla valorizzazione ed allo sviluppo di un territorio unico per storia, stimoli contemporanei ed identità. Un viaggio simbolico e introspettivo, un cammino, poetico e musicale, che accompagna lo spettatore fra le meraviglie di questo piccolo paese abbracciato dagli ulivi.
40 Muzi Kult
SUSHI RAIN
Promo Artists I Sushi Rain si sono formati nel 2008, propongono un funk/rock contaminato di progressive, fusion, metal e tutto quello che può amalgamarsi bene con la follia della band. La formazione attuale è composta da 8 elementi (voce, chitarra, basso, batteria, tastiere, sax e voce secondaria e 2 coristi). La band ha all’attivo un disco d’esordio «Breathless» uscito nel 2011 sotto Madamadorè Records che ha avuto ottimi riscontri di
Guarda il videoclip “Free” di SUSHI RAIN su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=lixfXcMKgv4
Ascolta il brano i SUSHI RAIN su Soundcloud: https://soundcloud.com/sushi-rain-1
Acquista il Disco “Cocktail” di SUSHI RAIN su Itunes:
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“SUSHI RAIN” on Facebook
https://www.facebook.com/SushiRainOfficial/
pubblico e critica. Da qui è seguita un intensa attività live di promozione che ha visto la band suonare anche in Olanda e Belgio ed aprire per artisti importanti come Ron «Bumblefoot» Thal (attuale chitarrista dei Guns ‘n Roses) e Jennifer Batten (chitarrista di Michael Jackson)..Nel 2015 Esce il loro secondo disco «Cocktail» sotto l’etichetta indiana Jackson Records, registrato al Labella studio e distribuito in italia tramite Audoglobe.
“SUSHI RAIN” on Reverbnation
https://www.reverbnation.com/sushirain
“JACKSON RECORDS” Official Site http://www.jacksonrecords.co.in/
COCKTAIL «Cocktail» riflette vividamente le varie influenze dei suoi otto membri della band, che vanno dal rock e funk (Bunga Bunga, Why, Sushi Rain can’t write a single) al soul e reggae (It’s time to believe), dal progressive al metal (pillows, Jesus cries from tour eyes); fino ad arrivare a ballate introspettive con liriche toccanti (Free, One) non ci sono limiti ai generi del gruppo che è in costante ricerca ed esplorazione di ogni gente di sonorità . Naturalmente tutti questi sapori si mescolano alla perfezione in un gusto stranamente gradevole, un cocktail cacofonico!
Muzi Kult 41
LOHREN
Promo Artists Il progetto Lohren nasce dall’incontro tra Giulia Lorenzoni e Luca Zadra. Giulia Lorenzoni, la sua passione per la musica e per il rock comincia in modo esasperato all’età di 14 anni. Studia canto e nasce il suo amore per il jazz. Attualmente prosegue i suoi studi (dopo tante esperienze) di canto jazz al conservatorio, dove è avvenuto il fortuito incontro con Luca Zadra. Luca Zarda, figlio d’arte, padre attore, nonni pianisti classici. Dopo aver registrato numerosi ep e lavorato in vari studi di registrazione ha deciso di perfezionare i suoi studi entrando alla facoltà di batteria jazz del conservatorio. Il pianoforte e la passione per il trash sono sempre stati nelle sue corde, ma solo l’incontro con Giulia li ha portati alla luce. Il progetto di Giulia e Luca è nato dal bisogno di esternare le pazze emozioni che coesisto-
Guarda il videoclip “Sfiorivano le viole” di LOHREN su youtube: http://youtu.be/kyh6f1wlNig
Ascolta il brano “Sfiorivano le viole” di LOHREN su Soundcloud:
http://soundcloud.com/luigi-piergiovanni-rosybyndy/ lohren-sfiorivano-le-viole
LOHREN on Facebook:
https://www.facebook.com/Lohren2/?fref=ts
no in entrambe le menti. Scrivono e compongono all’unisono. Non hanno bisogno di parlare, basta uno sguardo e si capiscono. Lui suona le tastiere e lei si lancia camaleontica sopra alle minimali armonie cantando con uno stile che si adatta alle emozioni del testo, creando un’identità riconoscibile. I temi che escono fuori sono ritratti della loro quotidianità, che principalmente non esiste. Scrivono ovunque si trovino e sul momento, impulsivamente, senza lasciarsi scappare l’emozione istantanea. Ma è il live ciò per cui vivono, così hanno trovato una maniera per riuscire ad esibirsi ovunque vogliano farlo. Bastano due cavi ed un microfono per poter creare una situazione da concerto. Ciò che succede sul palco è lasciato all’ispirazione e al sentimento. Perché il nome Lohren? Perché no, suona bene.
SFIORIVANO LE VIOLE Appassionati alla figura di Rino Gaetano, lo vedono come un rivoluzionario e un precursore soprattutto per i testi e la scelta dei suoni. Decidono di reinterpretarlo con un sapore più moderno cercando di rispettare l’essenza di “Sfiorivano le viole”. Dicono : «Per onestà intellettuale abbiamo deciso di omettere il rallentato finale, visto che non avrebbe avuto né l’impatto sociale né il contesto storico adatti. Volevamo riportare alla luce una bella canzone che ci ha accompagnati per molto tempo. Alla fine potevamo benissimo fare la cover di una hit del momento e ottenere più views»
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RADIOAUT
Promo Artists RadioAut è una band dub/reggae che nasce nel 2012 dalla volontà di cinque giovani calabresi, (Francesco Altomare, Francesco Muto, Nello Allegro, Pierangelo Perri, Elisabetta Perri) provenienti da generi e percorsi musicali differenti. Il concetto musicale che sta alla base della musica dei RadioAut è quello di creare un ibrido tra le sonorità del rock british ’70 e la musica reggae con influenze elettroniche tipiche del filone dub, mettendo in musica punti di vista comuni nonostante il diverso percorso musicale dei componenti della band calabrese. Nel 2013 scrivono il loro primo singolo «Democrazia», nel quale emerge la volontà di risvegliare un popolo apatico e che non riesce più a ribellarsi. Con questo brano partecipano all’edizione 2013 del contest “Musica contro le mafie” classificandosi al 13 posto nel centro sud. Al loro attivo anche diversi videoclip e concerti live. La «mission» dei RadioAut è quello di raccontare, denunciare ma allo stesso tempo affrontare senza riserve le varie problematiche del nostro tempo.
Guarda il videoclip “Uscire” di RADIOAUT su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=u-3_dXnOdb0
“RADIOAUT” on Facebook:
https://www.facebook.com/radioautdub
DEMOCRAZIA «Democrazia» è un disco frutto dell’insoddisfazione sociale che tutti subiscono e che allo stesso tempo ignorano. In un momento storico in cui l’arte, e in particolar modo la musica, rappresentano gli ultimi sistemi di comunicazione senza censura, i RadioAut dicono la loro sul precariato, sulla «non» democrazia, sulla questione palestinese, sulle discriminazioni razziali, sull’ipocrisia e la corruzione dell’attuale classe politica e infine sulla questione meridionale, da considerare come risorsa e non come un problema.
Muzi Kult 43
IVAN IARROBINO
Promo Artists Ivan Iarrobino è un giovane compositore e pianista campano che già da giovanissimo, parallelamente agli studi classici, inizia a sperimentare un proprio genere e linguaggio pianistico. Compone principalmente musica per pianoforte solo ma sempre alla ricerca di contaminazioni volte a creare atmosfere surreali, avvolgenti. Utilizza strumenti classici, contemporanei ed elettronici allo stesso tempo. Si esibisce in concerti di musica dal vivo con svariati progetti musicali, dal pop al rock, dal blues al jazz, fino al progressive ‘70. A questo affianca un’intensa attività come cantante e corista. Attualmente è impegnato a promuovere «Inside» il suo primo album ufficiale di pianoforte solo.
Acquista “Inside” di IVAN IARROBINO su Itunes:
https://itunes.apple.com/it/album/inside/id1014702638
Ascolta “Inside” di IVAN IARROBINO su Spotify:
https://play.spotify.com/album/2UgxtcuZBEkLc5x4YLPZDS
IVAN IARROBINO on Facebook:
https://www.facebook.com/Ivan-Iarrobino-singer-pianist-composer-216573018384963
INSIDE L’album “Inside” è un viaggio sensoriale dentro – «inside» appunto – la sfera emozionale di un giovane musicista sospeso tra sogni e rabbia e appeso al suo solitario pianoforte. Il lavoro è ispirato dai luoghi montani di quella Irpinia in cui Ivan nasce e continua a vivere, dall’espressione esaltante della natura che lo circonda, da riflessioni che imperversano nella mente, stati d’animo, pensieri ed omaggi a situazioni particolari che segnano la vita di ogni essere vivente. «Inside» è la traduzione in musica di tutto questo, un ritratto astratto che non si può vedere ma che si può ascoltare.
44 Muzi Kult
MUSICA CONTRO LE MAFIE Il DVD del DOCUMENTARIO
“L’Alternativa” Il Dvd contiene : - Il Documentario “L’Alternativa” - Videoclip dei Vincitori del Premio “Musica contro le mafie 2013” (Lomé - Sara Velardo - Original Siclian Style - Pupi di Surfaro) - Foto Gallery “Il Documentario in Tour” - I 2 Trailer del Documentario - Contenuti Extra
IL DOCUMENTARIO, prodotto da sarà, inoltre, distribuito da nei migliori negozi di dischi
AUDIOGLOBE
Muzi Kult 45 per info acquisti: info@musicacontrolemafie.it
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scrivi a: onmagpromotion@gmail.com Muzi Kult 47
L’ARTISTA DEL MESE Guarda il videoclip del singolo “Homus” su YouTube:
https://www.youtube.com/watch?v=CNsNJUL9mww
Ascolta “Cella Zero” de “I GIARDINI DI CHERNOBYL” su Spotify: https://open.spotify.com/album/3rFtB2PN5Gc3efGrbgkSrR
Acquista “Cella Zero” su Itunes:
http://music.okihika.com/IN/Cella%20zero-I%20Giardini%20di%20Chernobyl/alid/971027069
Acquista “Cella Zero” su Google Play:
https://play.google.com/store/music/album/I_Giardini_di_Chernobyl_Cella_zero?id=B22o3arzgcz2fufho76rdany6ya
Acquista “Cella Zero” su Amazon:
http://www.amazon.it/s/ref=dm_ar_dp_rd?ie=UTF8&field-author=I+Giardini+di+Chernobyl&index=digital-music&search-type=ss
I GIARDINI DI CHERNOBYL on Facebook: https://www.facebook.com/I-Giardini-di-Chernobyl-1479429115614609/
I 48 GIARDINI DI CHERNOBYL Official Site: Muzi Kult http://www.igiardinidichernobyl.it/
I GIARDINI DI CHERNOBYL Ancora spazio in ogni numero per gli artisti Indipendenti…. Un nuovo interessantissimo artista selezionato dalla redazione di «Muzi Kult» tra decine di proposte. Conosceremo la sua musica, l’attività che ha in ‘highlights’ in questo momento, e scambieremo con lei due chiacchiere. Come sempre, vi daremo la possibilità di conoscere da vicino realtà emergenti ed emerse, alternative e interessanti del panorama indipendente italiano e del suo vastissimo ‘undergound’ fatto di musica di qualità.
L’ARTISTA DEL MESE “…Siamo diventati tanti piccoli robot che fanno affannosamente una vita meccanica, di routine, all’inseguimento del consumismo come fine primario, calpestando qualsiasi valore umano”
(I GIARDINI DI CHERNOBYL)
DUE CHIACCHIERE CON I GIARDINI DI CHERNOBYL Com’è nata la vostra collaborazione con Giulio Ragno Favero (produttore artistico del vostro disco) e con Dennis Sanders, personaggio molto noto nella scena musicale americana, già musicista per Wes Borland (“Limb Bizkit”, “Black Light Burns”), “Deftones” e “Crosses”?
”I Giardini di Chernobyl”: band Alternative Rock italiana che nasce nel Febbraio del 2014. Nel Dicembre 2014, viene pubblicato il singolo “Un infinito inverno”, opera prima che presenta la band alla scena musicale indipendente italiana. Dopo pochi mesi dalla sua formazione, iniziano le registrazioni del loro primo album con Giulio Ragno Favero (bassista e produttore de “Il Teatro degli Orrori”) preso il “Lignum Studio”. Il 4 Marzo 2015 esce il loro primo album “Cella Zero” per l’etichetta Zeta Factory; pochi giorni dopo la sua uscita, “Cella Zero”, ottiene l’interesse di stampa e addetti, ed inoltre l’interesse di Dennis Sanders, noto performer americano che è stato non solo bassista dei “Black Light Burns”, (progetto solista di Wes Borland, chitarrista dei “Limp Bizkit”) ma è stato anche supporter live per band come “Deftones” e “Crosses”; impegnato ora come frontman di un nuovo progetto, da lui fondato: “Spirit in the Room”. Dennis Sanders dell’album “CELLA ZERO” ha dichiarato: “Grande produzione. Canzoni belle pesanti, con grandi chitarre, stile “Deftones” ... Mi ricordano anche le sonorità di “My Bloody Valentine” e “Helmet”. Molto bello” In contemporanea con l’uscita del loro primo album, pubblicano un secondo singolo, “Noir” che in poco tempo raggiunge numerose visualizzazioni su youtube, confermando l’interesse del pubblico per questo nuovo progetto. Il video e la cover dell’album sono realizzati da Alessandro Bravetti e Lorenzo Sabbatini, della RedSpot Videomakers. Ad Ottobre pubblicano il video del loro terzo singolo “Homus”, anche esso prodotto e diretto dalla RedSpot Videomakers.
Tempo prima della nostra formazione ufficiale, abbiamo scritto e registrato alcuni brani partendo da una idea del tutto sperimentale. Dopo qualche tempo ci siamo resi conto che la nostra proposta musicale poteva essere funzionale ad una scena musicale come quella italiana, a cui, secondo noi, manca questo tipo di sonorità. Abbiamo inviato il materiale ad alcuni addetti del settore musicale tra cui Giulio (Ragno Favero ndr) che ci ha risposto. Da lì abbiamo iniziato questa avventura. Dennis Sanders, invece, abbiamo iniziato a seguirlo da fans, poi grazie alla nostra manager siamo riusciti a contattarlo e a stringere con lui una vera e propria amicizia; gli abbiamo fatto ascoltare il nostro materiale, e ne è rimasto talmente colpito fino al punto da regalarci un suo commento pubblico. Continuiamo ad essere in contatto con lui e speriamo presto che possa esserci l’occasione in Italia di condividere il palco insieme. Siamo famosi per essere dei curiosoni, è il nostro lavoro ma soprattutto ci piace farci i fatti degli altri…! Siete una band formatasi da pochissimo, come risponde il pubblico nei vostri live? Come vi sentite e dove vi ponete rispetto al panorama musicale indipendente ed emergente italiano, tenendo conto del fatto che il vostro primo disco ha avuto un produttore artistico di un certo rilievo ? Nonostante innumerevoli sacrifici per realizzare nella maniera più professionale possibile il nostro lavoro, stiamo avendo, con “Cella Zero”, risultati molto soddisfacenti. Il nostro singolo “Noir” ha raggiunto 20 mila visualizzazioni su YouTube in 6 mesi dalla sua pubblicazione, e per noi, di così giovani formazione, è un traguardo notevole. La strada è molto lunga e tutta in salita e ne siamo consapevoli. Il pubblico, qnei nostri live, ci trasmette molto calore e attenzione; e questo a noi piace moltissimo. E’ il calore del pubblico che ti segue e ascolta quello che appaga maggiormente i nostri sforzi.
“CELLA ZERO” “Cella Zero” è un disco dalle atmosfere molto cupe, nel quale la band cerca di cogliere e raccontare la debolezza umana come sintomo e conseguenza di una società malata. La tematica contrasta con il sound, che sprigiona invece energia positiva, sublimata in riff hard; una sorta di grido contro ogni forma di annichilimento umano e sociale. “Cella Zero” non è un concept album per quanto contenga un evidente fil-rouge che unisce tutti i brani. Testi ermetici e carichi di metafore, per lasciare all’ascoltatore la possibilità d’interpretare a suo modo i brani,“Homus”, da poco pubblicato, è il terzo singolo tratto da “Cella Zero”, e parla dell’esistenza e del poco valore che le viene attribuito, è una sorta di monito a capire quello che siamo, rispetto a ciò che siamo diventati, cercando di descrivere nel modo più duro possibile la nostra trasformazione in esseri del tutto privi di una coscienza e libertà. “Siamo diventati tanti piccoli robot che fanno affannosamente una vita meccanica di routine, all’inseguimento di un consumismo come fine primario, calpestando qualsiasi valore umano per il nostro modo vorace di volere tutto quello che di più materiale ci possa offrire la nostra società, perdendo di vista la società stessa cioè noi e quello che siamo, degli esseri fragili che nell’universo contano meno della polvere che si posa sopra i mobili”
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MK
Oltre 600 i singoli diffusi da «MEET’n’RADIO» in un anno. E’ un servizio di Delivery di Singoli alle Radio del Circuito attraverso una eterogenea Compilation. On Mag Promotion realizza ogni mese una compilation digitale selezionando proposte provenienti da tutto il mondo indipendente. La Compilation digitale viene inviata a tutte le Radio e web-Radio legate al Circuito radiofonico «Meet’n’Radio» rinsaldato e rafforzato dal lavoro dell’uff. Stampa, ideatore delle iniziative di promozione «Meet’n’Radio» e «Meet’n’TV» . Oltre 400 le Radio e oltre 500 le Web-Radio che ricevono la Compilation Digitale di «Meet’n’Radio» ogni mese. Tantissime le Radio che continuano a trasmettere le nostre proposte e che hanno portato e continuano a portare gli artisti da noi promossi in tante delle classifiche radiofoniche indipendenti. I brani continuano ad arrivare anche all’estero: Argentina, Germania, Stati Uniti, Perù, Uk, Mexico, Colombia, Uruguay, Paraguay, grazie alla collaborazione delle radio vicine al circuito Meet’n’Radio e di On Mag Promotion. Oltre a tutto ciò, è già di per se esclusivo essere selezionati fra i Brani del Mese.
www.onmagpromotion.com/meet.html 50 Muzi Kult
1. ONDANOMALA (Mimmo Crudo & Lady U) - TU CI SEI (D.Crudo/F.Salerno) – Mk Records - Ed.Emmekappa 2. CRIFIU – A UN PASSO DA TE (L.De Pauli) – Dilinò - Swithmuse Ed. Mus. / Cantastorie Ed. Mus. 3. I GIARDINI DI CHERNOBYL – HOMUS (E.Caporaletti/I Giardini di Chernobyl) – Zeta Factory 4. PORTUGNOL CONNECTION - DANS LA RUE (C.Carobene/Portugnol Connection) – Autoprodotto - Ed. Portugnol Connection 5. iBERLINO – FOLLIE D’AUTUNNO (iBerlino) - Autoprodotto 6. SUSHI RAIN – FREE (F.Bini/M.Carrai) - Jackson Records/Labella Records 7. PARKWAVE – ARTIC SUMMER (Parkwave) – La Lumaca produzione/KayaStudio/Sound Factory – Calabrians City Rockers 8. DISSIDIO – MOMENTI FELICI (Dissidio) – La Lumaca/Kaya Studio/Sound Factory – Calabrians City Rockers 9. EMILY WITCH – THE SPIRAL’S CIRCLE (Emily Witch) – La Lumaca produzione/KayaStudio/Sound Factory – Calabrians City Rockers 10. MAIEUTICA – APPITCHAMI (Maieutica) – La Lumaca/Kaya Studio/Sound Factory – Calabrians City Rockers 11. SKARN – VELENO (Skarn) – MTM Metamorfosi 12. NIUTÀUN – IL CUORE e LE MANI (U.Capezzali/R.Capezzali/P.Stagni/J.Sielli/C.Cacciatori) - Autoprodotto 13. GIORDANO CESTARI – TUTTI CONTRO TUTTI (G.Cestari) – Terre Sommerse 14. DANIELE CUCCARESE – PRENDERE o LASCIARE (D.Cuccarese) – Autoprodotto 15. ROBERTO CASTRO – PEGADO a TU VIDA (R.Castro) – Gde Records – Ed.Mus. GDE 16. ROBERTO SALIS – VINCENZO (R.Salis) – Autoprodotto 17. RAMON GABARDI – SOTTO LE BOMBE di DRESDA (R.Gabardi) - L.M. European Music 18. ROSYBYNDY – HELP ME (L.Piergiovanni) – Interbeat - Ed. Interbeat 19. MARCO DE LUCA – PARADISO di PLASTICA (M.De Luca) – Autoprodotto 20. LOHREN – SFIORIVANO LE VIOLE (Cover Rino Gaetano) – Interbeat 21. BIOSOUND – SGUARDI VERI (A.Pellegrini) – Autoprodotto
MEET’n’RADIO - n° 6 (SEI) del 2015 (MARIO CAROTENUTO) http://www.onmagpromotion.com/meet_sei15.html
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gli artisti scelti dalla redazione ...vi segnaliamo inoltre 4 artisti selezionati dalla redazione tra quelli presenti nella Compilation «n° 6 - SEI del 2015» e «MARIO CAROTENUTO»
ROBERTO SALIS
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Nasce nel ’76 ad Iglesias, dopo aver terminato gli studi in chimica inizia la sua carriera di musicista suonando in lungo e in largo per tutta la Sardegna con il suo primo gruppo blues/country/rock; Il suo viaggio prosegue e si trasferisce prima a Roma e infine a Milano. Nel corso degli anni si esibisce in tutt’ Italia sfruttando le sue spiccate capacità di chitarrista, sia come solista che con diverse band. Dal Settembre 2010 è chitarrista di Irene Fargo e nello stesso mese partecipa al Festival Internazionale della Musica Mito con la Roberto Salis Blues Band. Sempre nel 2010 pubblica Amore Acustico. Dal 30 agosto 2011 è nei digital store l’album “D’Azzardo”. A Dicembre 2012 il singolo “Uauaeo”, anticipa l’uscita dell’album “Il Cavallo di Troia” pubblicato a Gennaio 2103; lavoro “sperimentale”, composto da sette brani inediti di matrice blues e country, “vestiti” con suoni house, deep house, dub house e lounge e miscelati con i suoni classici delle chitarre dobro, banjo, slide ed elettriche. Tra il 2012 e il 2013 ha aperto i concerti di: Bandabardò, Stephen Marley (figlio del grande Bob e vincitore di due Grammy), Negrita, Nomadi e Alex Britti. Nell’Ottobre del 2015 pubblica il suo nuovo singolo “VincEnzo” che anticipa l’uscita del suo nuovo album dal titolo “Il Sogno di un orso è una cascata di salmoni”.
EMILY WITCH Emily Witch è la naturale evoluzione dei Baby on a Green Sofa (gruppo post punk) La Band cambia nome, sottolineando la nuova veste senza dimenticare il passato. Infatti, il nome deriva dall’unione delle parole “Emily”, in onore della poetessa Emily Dickinson e della canzone di Syd Barret «See Emily Play»; e dalla parola “Witch” derivante da un vecchio pezzo rappresentativo della band. Il genere proposto è un rock di matrice Usa anni 90, aperto a numerose influenze che vanno dal post punk degli inizi alla sperimentazione più noise. A luglio del 2011 pubblicano il primo lavoro dal titolo « Painfully Sober Again» e ad agosto 2011 la band condivide il palco con «I Ministri». A dicembre dello stesso un nuovo cambio di line up, infatti il primo batterista esce dal gruppo lasciando il posto a Giorgio Faini. «Cosi come un corpo umano non è un mero agglomerato di organi ma l’insieme funzionante di essi, Emily è un’entità che prescinde dalla vita delle persone che la compongono» Emily è: Antonio Femia, Fabio Lupica, Vincenzo Cilurzo, Giorgio Faini.
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MEET’N’RADIO gli artisti scelti dalla redazione
DISSIDIO Michelangelo, Valentino e Francesco sono i Dissidio. Fanno musica e teatro. Amano accompagnare i live con performance teatrali che possano divertire, stupire, commuovere o far incazzare, dando così al termine “concerto” il significato di “spettacolo”. Dicono della loro musica: «la nostra musica è nostra, sinceramente non sentiamo nessun preciso canone d’appartenenza, alla domanda “che genere fate?” non abbiamo mai saputo rispondere in maniera adeguata, potremmo dirvi che le nostre liriche e il nostro sound sono indubbiamente rock, ma oltre questo solo voi potete capirlo, ascoltandoci». Vincono “Arezzo Wave” per la Calabria, «Martelive» per la Calabria, il “Rock Auser”, il “B-Live music contest Italia”, condividono il palco con Verdena, Iosonouncane, The Soft Moon, Linea 77, Ministri, Nobraino, The Zen Circus, Bachi da Pietra, Giorgio Canali, Ricky Portera, Frankie HiNRG, Appaloosa, Kutso, Rezophonic e tanti altri, finiscono anche su Rai 3, all’interno di BLOB. L’1 Marzo è uscito il loro primo album dal titolo «Thisorientamento».
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SKARN Il genere che propongono le «rocce metamorfiche» di Bolzano, insieme dal 2008 e con alcuni cambi di formazione lungo il percorso, s’inquadra perfettamente in quel metal old school figlio del filone NWOBHM anni 80, primi fra tutti Iron Maiden e Black Sabbath. Gli Skarn, pur non proponendo nulla di nuovo, hanno una propria personalità, complice anche l’azzardata ma apprezzata scelta dei testi in italiano. Una delle prime più grandi esperienze vissute dal gruppo è stata di sicuro il concerto in apertura al grande Blaze Bayley ,(ex cantante degli Iron Maiden) nel 2012 presso il Rocknroll club di Bz. Numerose sono le esibizioni in diverse città del nord Italia che hanno consentito nel tempo l’apprezzamento degli appassionati che popolano i live club e i locali rock. Nel giugno 2013 la rock band approda al The Theatre club di Milano per la grande festa del rock organizzata da Milano Rock Festival in collaborazione con Mediaset Premium; SKY e Canale Italia.
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TV «Meet’n’TV» nasce, come «Meet’n’Radio (il tuo singolo in tutte le Radio del circuito «Meet’n’Radio») da un’idea dell’Uff. Stampa On Mag Promotion. Meet’n’TV nasce per venire incontro alle esigenze di coloro i quali vogliono veicolare e diffondere le loro opere senza costi onerosi. «Meet» sott’intende l’incontro di una serie di realtà musicali differenti che si ritrovano insieme per approdare «on/in TV». In ogni numero gli artisti di Meet’n’TV avranno un accompagnatore d’eccezione. Per oltre un anno siamo stati in compagnia degli ospiti della storica trasmissione «Il Musichiere» per passare poi ai «pupazzi» più famosi della storia della Tv. Leggendo la parola «Meet’n’TV», noi italiani non possiamo fare a meno di notare l’assonanza con le parole «Miti in TV». Ed è per questo motivo che abbiamo pensato che personaggi, reali e di fantasia, mitici della TV avrebbero fatto da accompagnatori degli artisti. Un Mito della TV che vi farà idealmente da «garante» e vi fa incontrare (Meet) le TV locali Italiane e le web Tv. Tutti gli artisti di «Meet’n’TV» in ogni numero si presenteranno alle TV locali e web Italiane presentati da Mitici personaggi della TV. La Nuova Serie di Meet’n’TV è partita con uno dei «personaggi d’invenzione» o «pupazzi» più rappresentativi della Musica in TV: il «SUPER TELEGATTONE». Proseguita poi con «Musichieretto, Provolino, Four, Five, Uan e ora Pompeo e Carlotta».
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1. ONDANOMALA (Mimmo Crudo & Lady U) - TU CI SEI regia Oscar Serio 2. CHIARA RAGNINI –TRA LE FOGLIE regia Chiara Ragnini 3. PORTUGNOL CONNECTION – DANS LA RUE regia Stefano Etter (Coitempichescorrono Film) 4. AL THE COORDINATOR – THE HUNTER’S PRAYER regia Fabrizio Nucci e Nicola Rovito 5. CRIFIU – A UN PASSO DA TE regia Fernando Luceri [Lyric Video Maker] 6. SUSHI RAIN – FREE regia Demonrat.it 7. SKARN – VELENO regia Manuel Vettorato e Leonardo Moscato 8. I GIARDINI DI CHERNOBYL – HOMUS regia Lorenzo Sabbatini, Alessandro Bravetti 9. RAMON GABARDI – SOTTO LE BOMBE DI DRESDA regia Eugenio Ripepi e Simone Caridi 10. DANIELE CUCCARESE – PRENDERE o LASCIARE regia Federico Sunzini 11. ROSYBYNDY – HELP ME regia Luigi Piergiovanni e Alessio Liguori 12. NIUTAUN – IL CUORE e LE MANI regia Paolo De Nicola, Daniela Tinti, Francesco Ghisi 13. LOHREN – SFIORIVANO LE VIOLE regia Lohren
MEET’n’TV - n°9 (Nove) Anno II (Carmencita & Caballero) http://www.onmagpromotion.com/meettv_nove9anno2.html
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In ogni numero di Muzi Kult, nello spazio di Meet’n’Tv - la prima ed unica Video-Compilation di Musica Indipendente Italiana, diamo uno spazio a due artisti scelti dalla redazione tra quelli inseriti nelle ultime due videocompilation.
AL THE COORDINATOR “THE HUNTER’S PRAYER”
https://youtu.be/SK-YC3Ju5sY
“THE HUNTER’S PRAYER”
Al the Coordinator è Aldo D’Orrico. Aldo D’Orrico nasce nel 1979 a Cosenza e possiede una voce acuta e graffiante, tale da rovinare le pareti dei luoghi in cui si esibisce. Romanticamente innamorato del metal (tra le sue prime passioni) e fortemente predisposto alla musica d’autore, all’età di 13 anni imbraccia la sua prima chitarra. Diventa chitarrista dei Miss Fraulein, dalla cui formazione nascono due album autoprodotti (Tob was my monkey e Aprofessionaldinnerout) e un terzo per Mk records e Indipendead records, The secret bond. Il gruppo si esibisce in di concerti in tutta Italia e partecipa ad importanti festival quali l’Heineken jammin’ festival, l’Ypsigrock, Arezzo Wave e altri. Aldo prende lezioni dal maestro Lutte Berg e perfeziona i suoi rudimenti di blues e rock’n’roll nei Texaco jive di J.J. Guido, vera formazione-scuola per musicisti, che diventa internazionale quando la band è chiamata ad accompagnare le tournée italiane della cantante newyorkese Amy Coleman. Innamorato di Beatles, Pink floyd, Beach boys e Flaming lips, ma anche di folk, blues e R’n’r, scopre il Bluegrass, fondamento di molta musica made in Usa. Nel 2008 fonda insieme a Mario D’Orrico (mandolino) i Muleskinner boys, con cui porta in giro il verbo del bluegrass; genere, questo, di cui apprende i segreti dal grande chitarrista acustico Russ Barenberg. Fa inoltre parte con la sua chitarra del progetto Kyle di Michele Alessi (Captain Quentin) e dell’ensamble 4+20 con Mirko Onofrio e Stefano Amato (entrambi nella Brunori Sas). Al the coordinator è l’ultima declinazione della musica di Aldo. Blues, bluegrass, folk, tutto si fonde nella sintesi di chitarra e voce che è alla base del suo orizzonte sonoro.
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E’ il primo video del progetto di Al The Coordinator dal titolo “The Hunter’s prayer”. Il singolo, si può trovare sulla compilation Calabrians City Rockers e anticipa l’album di Al The Coordinator che uscirà a gennaio 2016 e che ha visto il video del singolo “The Hunter’s prayer” in anteprima nazionale su Rockit dal 19 ottobre 2016. facebook.com/althecoordinator/
MEET’N’TV i due ARTISTI scelti dalla Redazione
NIUTÀUN
“IL CUORE e LE MANI” http://youtu.be/M61bcJb2KfQ
“IL CUORE e LE MANI”
I Niutàun sono una band punk-rock nata all’Aquila nel 2010. Si caratterizzano da subito per lunghi concerti dinamici e coinvolgenti e per brillanti brani inediti a metà strada tra l’ironia e la denuncia sociale. Collezionano moltissimi adrenalinici live, da Milano a Roma, Pisa, ecc, e collaborazioni con artisti del calibro di Edu Falaschi, Pino Scotto, Gang, 99 Posse, Modena City Ramblers, ecc, presentando i loro originali pezzi in uno stile a cavallo tra quello del punk del ’77 (Ramones, Clash) e quello del rock melodico italiano (Rino Gaetano, Gang). Da sempre attenti alla cura dei testi, alla carica sul palco e all’originalità degli arrangiamenti e del messaggio dei loro pezzi, dopo alcune presenze in varie compilation rock, nel 2014 esce il loro primo album di inediti, interamente in italiano, “niutàun”, prodotto da Francesco Caporaletti. Attualmente con il loro “OMONIMO tour” stanno toccando varie città del territorio nazionale. Il secondo album, preceduto da alcuni singoli, è già in lavorazione. I Niutàun sono Ugo Capezzali, Piercesare Stagni, Jury Sielli, Claudio Cacciatori.
“Il cuore e le mani” è un brano realizzato in collaborazione con Marino e Sandro Severini della storica band marchigiana “Gang” e dedicato all’Aquila, alla sua delicata situazione post-sisma, in cui una canzone, ed il relativo video, vuole essere il punto di contatto tra la drammatica desolazione delle macerie che riempiono tuttora vicoli e piazze e la commovente speranza di una ricostruzione, sia morale che materiale, dell’Aquila, dei suoi abitanti. E di una vita normale
facebook.com/NIUTAUN
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HIGHLIGHTS
ARTISTS
In ogni numero, la redazione di Muzi Kult, dedicherà ad artisti del mondo Indipendente Italiano, monografie, pagine dedicate con notizie sulle loro attività, articoli, interviste, recensioni e tanto altro. La sezione “Highlights Artists” mette”Sotto i Riflettori” le attività degli artisti provenienti dal mondo della musica italiana di ogni tipo.
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Dimartino: come si costruisce una canzone di Vlad “kayadub” Costabile foto di Michela Forte
Dimartino, “un cantautore che è un trio”; in una intervista di qualche tempo fa su una famosa testata, Antonio Di Martino afferma: “Famelika è un nome che ha caratterizzato il passato, è una band che ho fondato dieci anni fa e che non mi rappresenta più” e ancora “Dimartino indica la virata verso una musica più cantautorale, una musica di cui sono io l’autore, ma conserva in un certo senso dentro di sé l’impronta del lavoro di gruppo” Uno tra i migliori autori della nuova scuola cantautorale italiana. Lo ha incontrato per noi Vladimir Costabile… e dopo essere ritornati brevemente su questo tema, hanno giocato a costruire una sorta di Tutorial: “Come si scrive una canzone alla Dimartino”? Ho avuto modo di conoscere e lavorare con DiMartino in diverse occasioni, conoscere e vivere alcuni momenti con Antonio, Giusto e Angelo; vi posso garantire che è davvero esperienza rara. Nelle giornatepassate in studio o in viaggio, si riescono a far convivere momenti di pura e divertente allegria e attimi di estrema poesia. Ho l’opportunità di poter fare due chiacchiere con Antonio, tra una pausa e l’altra del suo ultimo lavoro. Tre dischi all’attivo e un EP, tanti live alle spalle e un passato di militanza nei ‘Famelika’, band che si fece strada per il forte impegno anti-mafia.
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MUZI KULT: Partiamo dagli anni dei Famelika, l’ approccio alla musica e ai testi com’era? Quanto è distante dal Dimartino di oggi? Dimartino: Quando sono nati i Famelika non ero neanche maggiorenne, eravamo tutti di Misilmeri (città metropolitana di Palermo n.d.r.). In quegli anni sentivo parecchio la durezza del contesto sociale in cui mi muovevo, la lotta alla mafia e i disagi culturali che attraversavamo non mi erano indifferenti. Forse questo è stato uno dei motivi per cui ho iniziato a scrivere canzoni. Di certo avevo la rabbia di un adolescente che adesso è diventata qualcos’altro, penso. MUZI KULT: Parlaci dell’incontro con Cesare Basile, sicuramente uno dei personaggi chiave della Sicilia “alternativa”. Come Basile ha influito sul tuo modo di scrivere canzoni? Dimartino: Con Basile ci siamo conosciuti alla fine di questo percorso con i Famelika, nel2009. Eravamo rimasti in tre nella band: io, Simona Norato e Giusto Correnti. La mia ragazza che ai tempi viveva a Milano era riuscita a convincere uno dei proprietari della casa 139 a farci suonare. Quella sera i paganti furono circa otto tra questi anche Lorenzo Corti e Cesare Basile che quando finì il concerto venne nei camerini e ci fece un sacco di complimenti; noi conoscevamo bene i suoidischi. In quei giorni avevamo appena finito di scrivere “Cara maestra abbiamo perso” così gli chiedemmo se volevaprodurlo, lui accettò e di li a poco ci ritrovammo nel suo studio a Catania.
MUZI KULT: Due album fatti con Brunori, due album diametralmente opposti come sonorità e come scrittura. Gli approcci alla produzione come sono cambiati? Dimartino: Nel 2012 lavorai con Dario Brunori alla produzione di “Sarebbe bello non lasciarsi mai ma abbandonarsi ognitanto è utile” era Gennaio e registrammo in uno studio di Brescia. Si moriva dal freddo e si mangiava cibo in scatola. Di contro nè uscì un disco molto caldo, forse anche perché le canzoni che avevo scritto avevano tutte un certo peso per me e la mia vita personale. L’anno dopo decidemmo di fare uscire qualcosa che si opponesse del tutto alle sonorità di Sarebbe bello… e lavorammo a un’ep un po’ elettronico intitolato: “Non vengo più mamma”. Mi è sempre piaciuto fare uscire dischi diversi tra loro, non mi sono mai piaciute le band che fanno i dischi tutti uguali perché funzionano. MUZI KULT: Sei circondato da musicisti dall’altissimo spessore tecnico e musicale. Giusto Correnti un macigno ritmico e Angelo Trabace un pianista coloratissimo e colto. Come gestisci da autore, prima che come musicista, questo mix? Dimartino: Come band ci siamo scontrati con la difficoltà di riportare su un disco quello che in effetti è il nostro live. Da sempre infatti abbiamo avuto la consapevolezza di non fare mai un disco che suoni all’altezza dei live che portavamo in giro. E’ una di quelle cose su cui stiamo lavorando.
visioni che ho accumulato. MUZI KULT: Spiegaci materialmente come fai a scrivere una canzone. Quali sono i passaggi obbligati? Come ti interfacci con i musicisti e i produttori con cui lavori? Dimartino: Non ho un mio metodo personale e cercherò di allontanare per sempre l’idea di costruirmene uno. Penso che nel momento in cui scopri un modo per costruirti una canzone, finisce quel mistero che deve necessariamente esserci quando decidi che è arrivato il momento di scrivere una canzone. Per un periodo scrivevo tutto subito, di getto, testo e musica contemporaneamente, il lunedì e il giovedì provavamo con la band e facevamo un arrangiamento insieme. Negli ultimi tempi ho imparato a usare qualche programma al computer e questo ha di certo accelerato il processo comunicativo, cioè riesco a farmi un’ idea di arrangiamento mentre scrivo e a comunicarlo meglio a chi lavora con me, però di certo ne ha affievolito l’istinto iniziale, quel mistero di cui ti parlavo. Per cui non so darti una risposta che ancora mi soddisfi. MUZI KULT: E’ arrivato il momento di fare un mini tutorial su come si scrive una canzone alla Di Martino
MUZI KULT: L’ultimo lavoro, Un paese ci vuole, è dedicato ai paesi, abbiamo già recensito sulle nostre pagine il disco, nella tua vita e nel tuo modo di scrivere quanto è importante essere siciliano? Quanto ha influito dai Famelika fino ad oggi? Dimartino: E’ fondamentale, come per i poeti cubani lo è venire da Cuba e come per qualsiasi persona che si esprima in qualche modo lo è appartenere a una terra. Non si possono nascondere le origini come non si possono cambiare le direzioni delle linee che abbiamo sulle mani. La Sicilia ha influito e continua a influire in maniera quasi prepotente sulla mia scrittura. Ogni tanto cerco anch’io di sfuggirle ma mi riprende sempre ovunque mi trovi nel mondo. MUZI KULT: Sono innamorato di tante tue opere e del tuo modo di disegnare momenti o immaginari quotidiani con una poesia a tratti maliconica a tratti iper-realista. Come avviene il processo di scrittura? L’immagine che descrivi è reale o solo di fantasia? Quanto c’è di Antonio nelle tue canzoni? Dimartino: Il processo di scrittura avviene o in maniera lentissima oppure in modo velocissimo. Ci sono immagini che ho dentro da almeno vent’anni e che ancora ogni volta che mi metto una penna in mano vengono a galla puntuali. Come quando sei per strada e senti un odore e ti ricorda un momento particolarissimo della tua vita. La canzoni che scrivo sono me stesso e tutti i ricordi e le
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COME SI SCRIVE UNA CANZONE ALLA DIMARTINO
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Quali sono le regole che applichi?
Una regola che ogni tanto tralascio ma che nel mio caso funziona sempre è: Scrivi qualcosa che ti vergogneresti a cantare davanti ai tuoi parenti. Sicuramente ti porta fuori qualche frase importante se non per gli altri almeno per te stesso.
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Come vai a rifinire il tutto?
Di solito scelgo un periodo in cui vado in campagna e cerco di mettere tutte le parti del discorso al posto giusto, cerco sempre di farlo coincidere con l’autunno.
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Domanda da vecchia nonna: scrivi prima il testo e poi la musica? Mi è capitato di partire o solo dalla musica o soltanto dal testo o entrambi contemporaneamente (questi ultimi sono i pezzi più riusciti). A volte ho anche provato con il finto inglese su una melodia, ma non funziona perché è difficile applicarlo alla lingua italiana. In genere mi piace partire dal silenzio e immaginarmi un buon modo per riempirlo.
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Un consiglio ai nostri lettori per scrivere una buona canzone… Non fidatevi di qualcuno che vi da consigli su come scrivere le vostre canzoni, scrivetele senza ragionarci più di tanto.
MUZI KULT: Cosa stai ascoltando ultimamente? A cosa invece stai lavorando? Dimartino: Sto lavorando a un progetto in cui credo moltissimo, insieme a Fabrizio Cammarata, un cantautore di Palermo. Circa un anno fa abbiamo iniziato a lavorare a un disco a CittĂ del Messico e da poco lo abbiamo ultimato. Si tratta di dieci canzoni del repertorio di Chavela Vargas (una delle piĂš grandi cantanti sudamericane) che abbiamo tradotto in italiano. Insieme al disco stiamo anche lavorando a un romanzo sulla sua vita, speriamo di farlo uscire
presto. Di conseguenza sto ascoltando molta musica sudamericana Mercedes Sosa, Violeta Parra su tutte. Tra poco invece cominciamo a lavorare al disco nuovo con Angelo e Giusto. MUZI KULT: Prossimi appuntamenti live? Dimartino: A Gennaio partiamo per un tour di una ventina di date che ci porterĂ in molti club Italiani ma anche a Londra, Parigi e Bruxelles
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CRIFIU Muzi Kult 69
di Miriam Caruso
“Crifiu” band esplosiva dalle origini salentine con contaminazioni che guardano al di là del mare. Un progetto singolare e innovativo, che coinvolge il pubblico senza mai ripetersi. Abbiamo incontrato i musicisti che prendono il nome di Crifiu e ci siamo fatti raccontare come la passione per la musica possa dare vita a generi nuovi e mescolanze affascinanti. Miriam Caruso ha avuto modo di fare con la band una lunga chiacchierata e i cinque musicisti non si sono risparmiati e hanno risposto a tutte le sue domande…
Quattro Chiacchiere con i CRIFIU MUZI KULT: Chi sono i Crifiu? Crifiu: I Crifiu sono una band di cinque musicisti che viene dal Salento e che mescola il rock e il pop alla world music e alle melodie del Mediterraneo. La band nasce qualche anno fa come un gruppo di amici che col tempo è cresciuto in consapevolezza e maturità e che, con l’aumentare del numero di concerti e le produzioni, ha trasformato la sua passione primigenia in un lavoro, girando l’Italia con la propria musica, suonando in piazze e club sempre più affollati. MUZI KULT: Nei vostri brani si mescola un sound popolare dal gusto mediterraneo, fatto di flauti e percussioni, ad uno più moderno ed elettronico. Da dove nascono levostre influenze e come siete riusciti a mescolarle? Crifiu: Si, quelle che hai indicato sono le nostre coordinate musicali:
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siamo bagnati dal Mediterraneo e inevitabilmente siamo ispirati dalle musiche che quelle onde trasportano; lo facciamo in una veste contemporanea, potremmo definirla 2.0, che mescola quelle intuizioni che provengono dal mondo e le fa proprie cercando da sempre un proprio linguaggio, una propria identità che altro non è che un dialogo traalterità: il tutto con una modalità pop nel senso più profondo del termine,capace cioè, semplicemente, di arrivare alla persone. Ci piace ascoltare generi diversi e pensiamo che la musica di domani sia proprio il “non genere”, l’attraversamento dei generi, per questo ci risulta difficile incanalarci in una etichetta; preferiamo stimolarci e cercare sempre cose nuove, diverse, che permettano di riconoscere il sound dei Crifiu. MUZI KULT: Chi di voi è la penna dei vostri pezzi? Crifiu: L’autore è Luigi, il chitarrista: insieme a Sandro, flauti e programmazioni, che si occupa dell’aspetto sonoro dei brani, Andrea, la voce e il frontman del gruppo, Antonio e Valerio, rispettivamente batteria e basso, costruiamo la veste migliore che la canzone può avere e insieme al nostro produttore artistico, Kaba Cavazzuti, diamo la forma che più ci piace alle canzoni che compongono il disco. MUZI KULT: “A un passo da te” nuovo album uscito lo scorso venerdì 9 ottobre dopo 3 anni di distanza dal vostro secondo disco, Cuori e Confini. Com’è stato ritornare in studio dopo tanto tempo? Crifiu: In realtà è stato un continuum , nel senso che dopo il precedente lavoro “Cuori e Confini” e il suo singolo di lancio “Rock & Raï”, è stato un continuo crescendo di concerti per cui abbiamo scritto
questo nuovo disco in tour, alternandoci tra il lavoro in studio e quello live. Proprio dai concerti, dalle emozioni che si scambiano in quei momenti, dal pubblico che è sempre più cresciuto nel tempo, scaturiscono le scintille da cui germogliano i nuovi brani che compongono “A un passo da te”, che abbiamo anticipato già l’anno scorso con il singolo “Al di là delle nuvole” e prima dell’estate 2015 con “Un’estate così”, due brani che sono diventati subito delle hit nello spettacolo dei Crifiu, apprezzati e cantati dalla gente che viene ai nostri live e ci segue: così ad ottobre 2015 la pubblicazione delle undici tracce dell’intero disco con la title-track “A un passo da te” come singolo di lancio che ci sta già dando tante soddisfazioni e che molto naturalmente prosegue il discorso iniziato con “Cuori e Confini” e lo porta verso nuovi orizzonti, inediti dal punto di vista musicale e letterario. Sono undici tracce diverse ma accomunate da un sentire comune che sa che l’arcobaleno nasce dopo il diluvio, che dopo ogni salita c’è la discesa, che il giorno nasce dalla notte come la creatività dall’inquietudine: un invito a ritrovare l’antica capacità dell’uomo di superare lo smarrimento della crisi e ritornare a splendere nella storia ditutti i giorni. MUZI KULT: Sia in Cuori e Confini che in A un passo da te, spiccano molte collaborazioni importanti, tra cui Nandu Popu dei Sud Sound System, Arcangelo “Kaba” Cavazzuti, Lou Dalfin, Gastone Pietrucci de La Macina e Cisco. Com’è stato lavorare con loro? Crifiu: Collaborare con artisti ed amici è stata sempre una nostra caratteristica: questo lavoro che si chiama musica ci permette di incontrare sempre nuove persone. I tour, i viaggi fatti grazie alla musica, non solo regalano emozioni da palco, perchè ci svelano tanti nuovi volti che vengono ai nostri concerti, ma ci regalano anche emozioni da “retro-palco”, condivise assieme a tanti artisti conosciuti negli anni. Così molto naturalmente
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sono nate le collaborazioni con questi artisti, con molti dei quali si è creata una vera profonda amicizia: così per Nandu Popu dei Sud Sound System in “Rock & Raï” o Papet Jali dei Massilia Sound System, lo stesso produttore Kaba, gli amici Cisco, Gastone Pietrucci de La Macina. Nel nuovo disco “A un passo da te” abbiamo coinvolto l’attuale sezione fiati di Manu Chao, gli amici conterranei BoomdaBash e ancora l’organettista Claudio Prima, il francese Tonio Corba, con la sua voce gitana e la sua chitarra flamenca, il percussionista Roberto Chiga. Insomma condividere palco e studio con altri artisti per noi è una grande gioia e questo non può che farci piacere. MUZI KULT: Quanto hanno influito nei vostri lavori finali? Crifiu: Beh in realtà abbiamo sempre cercato di coinvolgere artisti e musicisti a seconda del brano che avevamo pronto e di cui volevamo una loro partecipazione per renderlo ancora più interessante. E’ stato così con Nandu, perché appena scritto “Rock & Raï” abbiamo subito pensato a lui per un feat. Stessa cosa per questo nuovo disco, coinvolgendo i musicisti a seconda della canzone scritta e della sonorità che volevamo raggiungere per quel brano, quella sfumatura in più che poteva nascere solamente dall’armonia tra i nostri strumenti e i loro. Il risultato? Quella bellezza è nata e noi siamo molto soddisfatti. MUZI KULT: Rock & Raï, primo singolo estratto dall’album Cuori e Confini, concepito in collaborazione con Nandu Popu dei Sud Sound System. Un brano forte e coinvolgente, arricchito dall’inconfondibile voce di Nandu. Raccontateci com’è nato. Crifiu: E’ stato l’ultimo brano concepito prima di entrare in studio per registrare “Cuori e Confini”: è arrivato così magicamente, nei giorni che precedevano la cosiddetta “primavera araba” che da lì a poco tutto il mondo avrebbe raccontato. Appena scritto abbiamo invitato Nandu per un’ospitata e la magia ha preso forma. Il brano è diventato di portata popolare, con un videoclip girato tra i Marocco e il Salento che conta milioni di views ed è cantato ovunque. Questo fenomeno ci rende molto felici perché, una volta scritto un pezzo, questo non appartiene solo a noi ma a tutti quelli che lo fanno proprio, condividendone le emozioni. MUZI KULT: La ricerca del sound vi ha portato a trovare una vostra dimensione nella musica italiana. “A un passo da te” sembra essere l’evoluzione di un percorso iniziato con “Cuori e Confini”, parlateci di questa crescita artistica. Crifiu: Come detto “A un passo da te” prosegue il lavoro di “Cuori e Confini” e ne è la naturale evoluzione artistica, di quello che siamo noi ora, in questo momento. Abbiamo scandagliato territori inediti e il disco suona inedito nel senso più autentico del termine: nuovo. Le coordinate musicali che disegnano la nostra identitàsono ben riconoscibili e in questo abbiamo cercato strade sempre nuove che sappiano stimolare prima noi nel lavoro di scrittura e poi il pubblico che sente le nostre canzoni. Un percorso artistico che ci da un nostra dimensione nella musica italiana e che ci ha portato a un sound più pop nel senso di essere capace di parlare ai più e di essere, nella sua semplicità, profondo e mai scontato,
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in continua ricerca ed evoluzione. In questo disco c’è l’energia del rock del nostro approccio live, uno spettacolo potente e coinvolgente; c’è il mediterraneo e la world music con ritmi, profumi e approcci musicali che vengono dalle musiche dal mondo; c’è la delicatezza acustica e la modernità elettronica. Il tutto a disegnare un sound ben definibile e riconoscibile attraverso undici tracce diverse tra di loro eppure intimamente collegate in questo disco che racconta, canta ed esalta la vita, che è pieno di vita. MUZI KULT: I testi contenuti nel vostro ultimo lavoro raccontano la società attuale, toccando temi difficili come il lavoro, la precarietà e i rapporti tra le persone. Com’è stato concentrare questi contenuti nelle vostre parole? Crifiu: Da sempre l’aspetto letterario e della scrittura è stata una prerogativa a cui abbiamo dato grande attenzione. Abbiamo sempre cercato di scrivere canzoni che fossero emozionanti, facessero danzare, ma anche riflettere. Abbiamo guardato ai nostri giorni e cercato di raccontarli da un nostro punto di vista inedito. In questo disco c’è lo sguardo a quella che viene definita con Bauman “la Società liquida”, questa precarizzazione dei legami umani per la quale il rapporto con la merce, caduco ed effimero, diventa ormai modello dei rapporti tra le persone. C’è lo sguardo al mondo del lavoro, ma anche a temi universali come quello dell’amore, mai cantato in maniera scontata ma qui affrescato come un vero antidoto a quella precarietà dei rapporti: l’amore come vero atto di resistenza per recuperare i legami umani, rimettendo “L’uomo al centro del mondo”, per citare un nostro brano contenuto nel precedente album. In questo disco abbiamo usato anche una certa dose di ironia, preziosa quando si affrontano tematiche importanti. L’uomo può superare la crisi, che non è solo economica ma fatta di valori ed antropologica, perché la storia è il luogo della precarietà che si oltrepassa in un orizzonte metastorico e simbolico dove la crisi si ribalta, cambia di segno per tornare nella storia e continuare a farla. Dalla faticadella semina nasce la gioia del raccolto. MUZI KULT: Quali sono i vostri prossimi progetti? Crifiu: In queste settimane siamo impegnati con la promozione del disco: siamo stati nelle tre grandi fiere internazionali della musica (a Manresa, in Spagna; al Womex a Budapest e al Medimex di Bari dove abbiamo presentato il nuovo disco in versione dj set). Il tour partirà il 21 novembre quando faremo la presentazione ufficiale del disco alle Officine Cantelmo di Lecce con il nuovo spettacololive che proseguirà in tutta Italia. Un live da non perdere, con un allestimento inedito e una scaletta davvero coinvolgente. Per conoscere tutte le novità basta seguirci sui nostri social facebook e twitter digitando “Crifiu” e sul sito ufficiale www.crifiuweb.com. Ci vediamo in giro ai nostri concerti!
CRIFIU Official Site:
https://www.crifiuweb.com
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ONDANOMALA (MIMMO CRUDO & LADY U) Muzi Kult 75
E’ un rock mediterraneo di matrice new-wave quello che “ti arriva forte in faccia” ascoltando l’opera prima di “OndAnomala”. Venature etno-folk e sonorità elettroacustiche che vedono violoncello e percussioni intrecciarsi con sintetizzatori, chitarre elettriche e con la voce di Lady U, cantautrice dotata di una intensità espressiva di grande impatto. “OndAnomala” per mettere l’accento sull’ anomala e incontrollata modalità creativa di Mimmo e Lady U; lasciando intatto il gioco in equilibrio sottile tra il fare seriamente e il non prendersi troppo sul serio. Uno tsunami emozionale, un vortice di sensazioni, suoni e ‘rumori’ in cui misticismo e realismo si incrociano, incontrano e respingono più volte. Un “armonico contrasto”, quello che porta OndAnomala a non seguire alcun binario, pur condividendone il percorso. Un viaggio interiore e reale in cui si mescolano azione ed indolenza, destino ed impotenza ed in cui si intravede sempre il confine labile fra speranza e disincanto. Una coppia artistica: lui è Mimmo Crudo bassista e colonna portante del miglior periodo de “Il Parto delle Nuvole Pesanti”, lei è Francesca Salerno in arte Lady U, una cantautrice e performer dalla forte personalità che non lascia indifferenti. Li ha incontrati per noi Monica Reale, un caffè e due piacevolissime chiacchiere nella famosa “Salaborsa” di Bologna: ci si conosce, ci si svela a tratti, ci si emoziona e soprattutto si rompe il ghiaccio per la prima intervista ufficiale del nuovo percorso “Ondanomala”…
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MUZI KULT: Ondanomala è un progetto che nasce un po di anni fa dall’impegno di Mimmo (ex Parto Nuvole Pesanti) e della cantautrice Francesca Salerno, in arte Lady U. Una lunga incubazione prima di mettere alla luce “Tu ci sei” il disco che dal 4 dicembre sarà in tutti i negozi di dischi e digital stores per la Mk Records e distribuito da Self. Una lunga lavorazione crea tante aspettative in chi compone e in chi non vede l’ora di ascoltarvi. Cosa dobbiamo aspettarci da questa prima “Ondanomala”? Mimmo Crudo: Io spero che in molti riescano a sentire sia nei suoni che nei testi, la nostra lettura del mondo e l’idea di un Rock che passa nelle nostre radici mediterranee senza per questo identificarsi completamente con precisi generi artistici o esistenziali. Questo disco è una sorta di “raccolta”, ogni traccia ha una sua età e soprattutto una sua re-visione stilistica che media tra il Rock italiano dei nostri primordi, contaminato dal grande rock internazionale e dalla New Wave. L’ intenzione è molto attuale e cerca un segno più personale, ancora semplice, ma per certi aspetti più denso e articolato. Lady U: Questa prima Ondanomala attraversa, porta con sè, travolge cose esistenti e ne crea altre che prima non c’erano, arriva da lontano fino a bagnarmi i piedi… MUZI KULT: I percorsi individuali, la vita vissuta, le esperienze lavorative nel mondo della musica e tanto altro influenzano, quasi sempre, le opere di ogni artista. In “Tu ci sei” la storia musicale di Mimmo, più conosciuta, e quella condivisa con Lady U sono
presenti nei solchi di questo disco? In che modo ? Mimmo Crudo: L’incontro con il folk-rock e il percorso insieme al Parto (ndr. Parto delle Nuvole Pesanti) naturalmente hanno influito nel ripensare la musica che suonavo a 20 anni e anche se è difficile vorrei portare nel fare dischi e concerti l’entusiasmo dei primi anni. Lavorare a questo disco è stato come ripercorrere gli ultimi 30 anni ripartendo dalle esperienze umane più significative come l’amicizia e la magia che unisce gli amici quando condividono la passione per la musica. La mia visione, e anche quella di Francesca sul mondo, sono espresse in modo istintivo dentro il fare musica, quindi ci mettiamo in gioco con onestà intellettuale e col giusto disincanto sempre cercando una verità semplice: il piacere di sublimare la realtà spesso molto dura che ci circonda! Lady U: Le cose che si fanno in maturità, sono intrise per forza di cose del vissuto e in “Tu ci sei” ci sono canzoni che vengono dall’inizio della nostra amicizia, che abbiamo rimaneggiato, e ce ne sono altre appena composte, forse il disco farà qualche salto… staremo a vedere. MUZI KULT: Uno dei vantaggi del mio lavoro è quello di avere l’opportunità di ascoltare in anteprima i dischi non ancora usciti. Nelle tracce di “Tu ci sei” scorgo una forte nota “nostalgica” degli indimenticabili anni ‘80 e della loro musica. Echi new-wave,
rock mediterraneo e testi crudi ed ermetici sono gli ingredienti fondanti del vostro lavoro; in equilibrio stabile e ben calibrati compongono un mosaico ben architettato. Quanto lavoro lungo e certosino c’è e quanto, invece è stato affidato all’ improvvisazione e all’estemporaneità ? Mimmo Crudo: In realtà è venuto tutto di getto e in modo naturale. Ambientare vecchie e nuove idee e pensarle per un nuovo disco non è stato lungo o faticoso, piuttosto trovare i musicisti giusti, registrare e superare tutte le fasi della produzione discografica è stato invece un lavoro lungo, punteggiato da dubbi e revisioni. Alla fine mi ritengo soddisfatto, quegli echi anni ’80 a cui accenni tu nella domanda sono ancora solidi e per fortuna sono piaciuti ai giovani musicisti che ho coinvolto e questo prova che andare oltre i generi è determinante per avvicinare la buona musica e anche per provare a essere originali! Lady U: Non direi nostalgica, c’è la presenza dei mitici 80s, perché quella musicalità fà parte di noi, poi potrei dire che abbiamo passato più tempo a cercare cosa mettere insieme, quali brani ci corrispondessero, abbiamo molto in cantiere ci siamo cercati. Poi, una volta deciso, ci sono stati tanti bravi musicisti che hanno dato il loro contributo. MUZI KULT: Checco Salerno è stato il terzo elemento fondante del vostro progetto, non è riuscito a sentire e godere dell’opera completa. Il suono delle sue chitarre e la sua presenza, sono per voi,
presenti e forti. Qual’era il suo approccio alla musica, alla vita e al progetto Ondanomala ? Mimmo Crudo: Checco è stato il mio più caro amico, insieme a lui ho cominciato a suonare musica originale, il rock mediterraneo, come ci piaceva definirlo. Insieme abbiamo coinvolto Francesca a scrivere e cantare con noi e con lui ho sperimentato la più felice esperienza di relazione umana e artistica della mia vita! Lady U: Il suo approccio alla musica era puro istinto, i suoi riff, semplici ed azzeccati, era un uomo per certi versi complicato, che cercava le cose semplici, sapeva mettere la nota giusta in punta di piedi o ripiegarsi nel sentimento puro. Delicato nella forza. Potrei dirti altre mille cose, è il mio adorato fratello, allegro affascinante ... e Ondanomala credeva avrebbe viaggiato, era fiducioso. MUZI KULT: La Calabria è un elemento presente nel disco; il brano “Salta Anita, Salta” contiene anche qualche parola dialettale e vi ha dato la possibilità di arrivare tra i 10 finalisti della 5^ Edizione del Premio “Musica contro le mafie” (del quale siamo Media Partner). Mimmo e Lady U qual’è il vostro rapporto con la vostra terra natia e quanto vi influenza consapevolmente e inconsapevolmente ? Mimmo Crudo: Non è facile avere un’idea monolitica sulla Calabria! È una terra agrodolce e così è il mio rapporto con questa terra che ho girato in lungo e in largo, soprattutto per concerti. Vivo da 30 anni a Bologna...ho due luoghi che chiamo “casa mia”. Ovunque si può subire la violenza e il degrado culturale, la mafia resta la causa principale della sofferenza di questa terra! “Musica contro le mafie” è un’operazione felice di coinvolgimento culturale e ringrazio quanti si spendono in questa direzione! Negli anni, da solo o con il Parto, ho partecipato a innumerevoli progetti, iniziative e concerti contro la mafia e ancora resto convinto che solo la cultura/scolarizzazione possono fare la differenza se vogliamo sperare un futuro più sereno. Lady U: La Calabria è nel DNA, per essere sintetici, direi amore e disincanto. MUZI KULT: Mi diverte sempre nelle interviste incrociate chiedere una descrizione l’uno dell’altro; quindi : Mimmo chi è Lady U ? Lady U chi è Mimmo ? Mimmo Crudo: Francy?? È la più sfaccettata persona che conosco. Possiede un’anima tanto complessa e meravigliosa che lei stessa fatica a sostenere! Fa mille cose e molte di queste sono dedicate agli altri e per me....è l’amica più cara che ho, quella con cui vorresti invecchiare, fare musica, scrivere canzoni e preparare cenette! Lady U: Mimmo è prima di tutto un grande amico è un uomo che mi sente, sente il battito del mio cuore, per questo riusciamo a far musica insieme, da sempre. Poi che altro dire è leale, è buono, è simpatico ecc ecc.
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MUZI KULT: Il 4 Dicembre uscirà il vostro disco “Tu ci sei”, come lo porterete in Tour ? Il nucleo centrale del vostro progetto è un duo, contate di promuoverlo in duo o ci sarà con voi una band ? Mimmo Crudo: Di certo cercheremo di portare sul palco i musicisti che hanno suonato nel disco e comunque sarà determinante l’elemento elettroacustico con Synth, chitarra elettrica e violoncello oltre a basso e batteria ma anche una mini band è in preparazione per i piccoli club e gli showcase. Lady U: In Tour ci auguriamo di portarlo con la band, saremmo 7 e possibilmente anche 8, mentre la promozione del disco avrà tante forme, quello che ci permetterà l’economia… MUZI KULT: Qual’è il vostro approccio al Live ? Come intendete l’esibizione ? Quanta attenzione date alla performance e all’aspetto puramente “teatrale” ? Mimmo Crudo: Il live ci deve emozionare quindi cerchiamo la magia tra i musicisti e con il pubblico, per disporsi in questo senso cerchiamo di curare gli aspetti tecnici che consentono un live coinvolgente attraverso la qualità del suono per il pubblico e per il palco...per il resto faremo in modo che Francesca dia sempre il massimo, se lei è in forma la performance è garantita perché Francesca è istintiva, sta sul palco con una naturalezza e un coinvolgimento non comuni. Lady U: L’esibizione è un momento di trance. Ci si svela. Per me la performance è la cosa più importante. La condivisione di emozioni. MUZI KULT: Avete anni di esperienza nel mondo della musica indipendente italiana, in cosa la trovate cambiata e in che cosa non è cambiata affatto ? Immaginate di avere una bacchetta magica che contiene 3 possibilità di mutare le cose, cosa cambiereste del vostro passato e presente, in cosa influenzereste il vostro futuro ? Mimmo Crudo: Sinceramente faccio fatica a capire dare un giudizio della musica cosiddetta indipendente, d’altro canto penso che sia stata prodotta ottima musica in Italia. Negli ultimi 20 anni il panorama si è di certo anche arricchito e anche complicato ma su tutto rimane l’assunto che in italia la musica è considerata solo puro divertimento, evasione per chi la consuma e dall’altro lato chi fa musica deve strappare con fatica il solo riconoscimento di essere un “lavoratore”!! Certo che cambierei molte cose se potessi… ma vorrei cambiare tutto il panorama socio-culturale che mi circonda e se mai questo cambierà, sarà un bene per tutte le espressioni artistiche! Lady U: Io personalmente non ne ho granché, un breve passaggio quando ero giovane, ed un impensato rientro da adulta. Veramente non saprei rispondere… Con la bacchetta magica ho semplicemente l’imbarazzo della scelta, ci sono eventi brutti che cancellerei, ma non posso dirti
SCARICA e ASCOLTA “Tu ci Sei” il primo singolo di Ondanomala iTunes: https://itunes.apple.com/it/album/tu-ci-sei-single/id1052770296 Spotify: https://open.spotify.com/track/7CMCyZMwyea5N2XFwSxgFe Google Play: https://play.google.com/store/music/album/Ondanomala_Mimmo_Crudo_e_Lady_U_Tu_ci_sei?id=Btzot5zuokp77grckuotbi65hki Deezer: http://www.deezer.com/album/11483356 Tim Music: http://www.timmusic.it/www/track?id=26311593
CLICCA SULL’IMMAGINE PER VEDERE IL VIDEO quali, il mio futuro mi piacerebbe sereno, riuscire a fare cose che ho sempre desiderato, prima di tutto scrivere. MUZI KULT: Prima di salutarci mi piacerebbe che ci regalaste ognuno un passo tratto dal disco, quello che vi rappresenta di più, quello che secondo voi contiene tutto lo spirito di questa opera…quello che sentite più vostro. Mimmo Crudo: “....cerca sbavando l’ultimo sole misto col fumo della città” è un passo di ‘Cori Umani’, un testo “antico” che spiega bene come a un certo punto della nostra crescita abbiamo percepito una angoscia cosmica che oggi è ancora più pressante. L’emergenza ecologica, le guerre e gli attriti tra popoli e religioni lo dimostrano bene e visti da oggi i cupi anni ‘80 e ‘90, anche se attraversati da una feroce repressione e involuzione culturale, risultano
meno feroci… Ma ci interessa il futuro, ci ha sempre interessato il futuro! Lady U: Non è facile risponderti, forse: “qualcuno vuol sperare - che il bene vinca il male, - spesso con la costanza - di un timido animale…” MUZI KULT: Grazie Mimmo e grazie Lady U, un gigantesco in bocca al lupo e che “Tu ci sei” abbia un bellissimo percorso…. Incrociamo le dita e “tanta merda” !! Mimmo Crudo: In bocca al lupo anche a te e buon lavoro!! Lady U: Grazie a te Monica e arrivederci!
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GLI ARTISTI in Tour: Federico Cimini
Musica contro le mafie 29/10/15 @ Bari - Medimex 05/11/15 @ Milano - Arci Ohibò 25/11/15 @ Bologna - Arterìa 04/12/15 @ Gorizia - L’Alchimista 10/12/15 @ Siena - Cacio & Pere 14/12/15 @ Roma - Le Mura
Gianluca De Rubertis
19/11/15 @ Sidro Club - Savignano sul Rubicone (FC) 28/11/15 @ Winter Garden - Viterbo 12/12/15 @ The Family - Albizzate (VA) 14/12/15 @ Retronouveau - Messina 15/12/15@ Perditempo - Barcellona Pozzo di Gotto (ME) 19/12/15 @ Arci Cicco Simonetta - Milano 26/12/15@ MArteLabel Fest / Villanova Pulsano (TA) 27/12/15 @ MArteLabel Fest / Ex Fadda S. Vito dei Normanni (Br) 28/12/15 @ Docks 101 - Locorotondo (Ba)
13/11/15 @ Vasto (CH) Liceo Artistico 12/12/15 @ Cosenza - Teatro Morelli Finale Nazionale 1(uno) 17/12/15 @ Monteprandone (AP) - 17 Festival Finale Nazionale 2 (due) 9-13/2/16 @ Sanremo (IM) - Casa Sanremo Premiazione 6^ Edizione
Ondanomala (Mimmo Crudo & Lady U)
04/12/15 @ Bologna - Uscita “Tu ci sei” (New CD)
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