Muzi
Kult bimestrale
pag. 11 Muzi Glam: Stefano Alì
pag. 70
pag. 14
Giorgio Ciccarelli "Le Cose Cambiano"
Suoni Pindarici con Roberta Cartisano e Orelle
pag. 22 "Matteo Gabbianelli - Kutso" per Greatest Eats
anno 4° | n° 24
KIAVE StereoTelling:
Educazione e Intrattenimento
"Non Seguire il sentiero già segnato… và, invece, dove non vi è alcun sentiero e lascia una traccia…!"
MKrecords 4 sounds 1 label
mkrecords.it mkrecordslabel Mk__Records
MUZI KULT anno 04 n° 24
Direttore Editoriale: Gennaro de Rosa
OSPITI: KIAVE
Produzione: MUZI KULT
Miriam Caruso ha incontrato il rapper Kiave; una nostra vecchia conoscenza, un artista che stimiamo profondamente e al quale siamo legati da comunione di intenti e affinità elettive. Kiave ci ha parlato del suo nuovo album StoryTelling.
Editore: Edizioni Emmekappa
GIORGIO CICCARELLI
Responsabile grafico: Salvatore Greco Capo-Redattore: Monica Reale Redazione: Monica Reale, Paolo Fulciniti, Marianna Chiarelli, Gennaro de Rosa Hanno Collaborato a questo numero: Monica Reale, Miriam Caruso, , Debora Borgese, Salvatore Greco, Fabrizio Cariati, Federico Cimini, Giulia “Ghibli” Rubenni, Claudia Palermo, Gennaro de Rosa, Alessandro Angrisano, Loredana Ciliberto, Max Sannella, Simone Arminio, Vladimir Costabile, Luisa Marini, Lo Staff di ‘Musica contro le mafie’ (Mary Chiarello) Concessionaria Esclusiva per la Pubblicità: OnMagPromotion onmagpromotion@gmail.com Pubblicato su www.issuu.com
Cantante, chitarrista, cantautore, Giorgio Ciccarelli ha da poco pubblicato il suo nuovo album ‘Le Cose Cambiano’. Lo ha incontrato per noi la nostra nuova collaboratrice Claudia Palermo. Un’intervista in bilico tra passato, presente e futuro.
MATTEO GABBIANELLI (KUTSO) Ha sempre dichiarato di non essere un asso ai fornelli, postando i suoi manicaretti mancati sui social network. Noi non potevamo che notare questa cosa e mettere il virtuoso vocalist dei Kutso alle prese con la cucina musicale di Greatest Eats. Cosa è venuto fuori lo scoprirete solo sfogliando ...
ROBERTA CARTISANO Roberta Cartisano è stata definita una pioniera del suono visionario. Bassista, pianista e agitatrice di sintetizzatori. Vive fra l’Italia e San Francisco, dove collabora con il circuito alternativo californiano. L’ha intervistata Loredana Ciliberto nella rubrica “Suoni Pindarici”
ORELLE Orelle, al secolo Elisabetta Pasquale, modella, cantante e poli strumentista. Ha già raggiunto interessanti traguardi insieme alle collaborazioni con tanti artisti del panorama nazionale. in “Suoni Pindarici” scopriremo molto di più dalla sua stessa voce.
Distribuito gratuitamente
STEFANO ALI’
© 2012 - Tutti i diritti riservati
Fare niente insieme” di Stefano Alì, melanconico cinismo tra sogno e realtà. Ce ne parla la nostra Debora Borgese nella rubrica “Muzi Glam”. Uno screening implacabile tra glamour e contenuti.
BOSCO Bosco è una realtà che abbiamo notato al contest “Va sul Palco” assegnando loro la Menzione Speciale. La loro capacità di unire leggerezza e contenuti ha fatto scattare in noi, immediata la decisione di riconoscere la spiccata “Social Attitude” di bosco. “Social Attitude”, per noi, non è il morbo da Social Network ma la consapevole o inconsapevole attitudine ad unire forma e contenuto. Claudia Palermo li ha intervistati.
Muzi Kult 3
LE RUBRICHE DI
Promo Highlights Artists Artists 8-25
26-37
40-59
Live
60-81
82-83
EDITORIALE ...................................................... 6 LE RUBRICHE DI MUZI KULT
Camere a Sud “Perchè Sanremo è Sanremo…per ‘apocalittici e integrati’ !” [Elio e le storie tese - Ezio Bosso - Daniele Silvestri]
................................................... 8 Cimineide di Federico Cimini .................................. 10 Muzi Glam: Stefano Alì di Debora Borgese ............ 11 Saggezza POPolare di Fabrizio Cariati ................... 12 Suoni Pindarici “Primule e Cuori on the road” di Loredana Ciliberto ............................................... 14 Chiamatemi Max... di Max Sannella ...................... 16 Rosso Fisso [Criticare, Apprezzare, Recensire] di Vladimir Costabile .. 18 La Musica è Lavoro: “Copia Privata: Come viene ripartita?” di Alessandro Angrisano ........................ 20 Greatest Eats di Matteo Gabbianelli (Kutso) ............. 22 di Simone Arminio
SPECIALE “Musica contro le mafie”
Premio “Musica contro le mafie” 6^Edizione .... 26 La Premiazione ................................................ 30 ...alla prossima edizione ! ............................... 34 Io Sostengo (i nuovi artisti sostenitori) ........... 36
KIAVE
StereoTelling: Educazione e Intrattenimento pag. 62
MUZI KULT “PHONE CHARTS” .................... 38 PROMO ARTISTS
Gloria ................................................................ 40 Nero Vivace ...................................................... 41 Stefano Ferro & Band ..................................... 42 Broken Frames ................................................ 43 Rik Spin ............................................................. 44 IRonico .............................................................. 45 Gabriel Tecchi ................................................... 46 MPF ................................................................... 47 L’Artista del Mese: Black Beat Movement ...... 50 Meet’n’Radio ..................................................... 52 Meet’n’TV ........................................................... 56
HIGHLIGHTS ARTISTS
Kiave .................................................................. 62 Giorgio Ciccarelli .............................................. 70 Bosco ................................................................... 76
LIVE
In Tour .............................................................. 82
GIORGIO CICCARELLI Le Cose Cambiano pag. 70
Muzi Kult 05
L’EDITORIALE
di Gennaro de Rosa
VIAGGIANDO AL CONTRARIO… Sono in treno, partito da Taranto direzione Pescara per poi proseguire per interni non lambiti da strada ferrata. Viaggio al contrario da un paio d’ore, cioè mentre il treno procede nella sua marcia io non guardo d’avanti la strada che ho da percorrere ma la strada che ho appena percorso. Una sensazione che mi porta a riflettere e partire con elucubrazioni che forse non meriterebbero “due colonne su un giornale” (mi piace sempre citare il maestro!) ma credo proprio che questa sia la volta buona e che se le beccano senza merito. Tanto si sà…va tutto al contrario, il mondo è a testa in giù, andiamo indietro invece di andare avanti, fare il passo del gambero…oppure, nel mio paese d’origine c’è un antico adagio popolare che dice “va’ arret com u cordar’” (trad. va indietro come il fabbricante di corde, ma per capirlo bisognerebbe aver visto almeno una raffigurazione di un antico cordaio)… Ebbene sì … oggi sto provando la sensazione nuova di andare indietro e comunque raggiungere una meta; questa volta andare indietro porta in avanti. Ve lo giuro, è mattino sono solo le 10:30, non ho bevuto, non ho assunto droghe e null’altro… sono “lucido e la sensazione di procedere al contrario mi porta a pensare che non è poi così male… Quando si procede così le cose che si allontano diventano piccole piccole all’orizzonte ed il distacco è molto più lieve, delicato, come piace a me… se vai in avanti le spalle fanno da spartiacque tra il futuro e il passato…così, invece è diverso, vai verso il futuro ma non dimentichi il passato, non tagli, non seghi, non lo fai sparire dal tuo orizzonte. Il passato ci serve, avere la capacità di scorgere in lontananza, anche minuscolo, piccolo piccolo lì in fondo quel momento, quell’esperienza o quel bacio, quella notte, quel giorno, quell’incontro…! Tutto ciò credo possa dare la capacità di affrontare il futuro con una consapevolezza maggiore, con un carico di capacità di distinguere e poter scegliere le strade più giuste. Viviamo tutti senza guardarci mai alle spalle, ci sono proprio gli adagi che lo dicono: “non voltarti mai indietro”, “non guardarti alle spalle” ecc … Oggi questo viaggio in treno mi sta dando la consapevolezza vera di quanto sia invece importante non dimenticarlo il passato. Io sono un inguaribile malinconico, l’idea di separarmi da cose, persone, situazioni è stato ed è per me una sorta di sofferenza; la mia guerra atavica con il “nulla è per sempre” con questo metodo potrebbe vincere almeno una piccolissima
battaglia, perchè è vero che nulla è per sempre ma …quel mare che vedevo quando sono partito, continuo a vederlo ancora ora…piccolo piccolo, distante, quasi confuso con il cielo… ma so che c’è ed è lì…e lo vedo lì sullo sfondo. Se avessi viaggiato guardando in avanti non ci sarebbe più stato dal primo secondo della partenza…gli avrei voltato le spalle. Certo, penserete…ma se fai così il futuro sarà sempre una sorpresa…se stai lì a guardare indietro…non saprai mai verso dove ti dirigi se non poi in un attimo voltandoti …e “bam!!” ...in un attimo la realtà. Forse avete ragione, neanche questo riuscirei a sopportare, l’arrivo così veloce di ciò che mi aspetta senza scorgerlo all’orizzonte è duro tanto quanto la separazione. Porca miseria…mi sono impantanato…non sono più convinto ne dell’una, ne dell’altra cosa… OK, ho deciso: mi sporgo dal finestrino e guardo di lato…così vedo tutto ! Forse è proprio questa la svolta, non guardare mai solo indietro non guardare mai solo in avanti…! Eureka…!!! Ho trovato: per vivere felici…basta guardare di lato…!! Però, ora che ci penso non voglio addentrarmi su quale lato…perchè lì rischiamo di mettere in moto meccanismi che vanno oltre l’elucubrazione…ahimè ! Beh cari miei, arrivati qui in fondo abbiamo le stesse domande, gli stessi dubbi, le stesse incognite di quando siamo partiti, ho avuto l’illusione ad un tratto di aver capito tutto e per fortuna poi la certezza di non aver capito nulla. Ho però la certezza di avere un’altra possibilità, l’ennesima cosa da esplorare, con curiosità e voglia di scoprire non guardando mai in una sola direzione… ma in tutte; forse è per questo che abbiamo un collo che gira quasi a 180° per chi nn ha dolori alla cervicale come me….però ! :P
Muzi Kult 07
CAMEREASUD di Simone Arminio
Una finestra aperta, magari sul mare. Le tende che volano, attirate dal vento. Il luogo, comprensibilmente, è a Sud, e ciò influisce non poco sulla musica. Da quando l’ho capito faccio sempre lo stesso esperimento: giudico un disco solo dopo almeno due ascolti. La prima volta mi direziono a nord. Fermo e concentrato, a finestre chiuse. La seconda volta guardo a Sud. L’attenzione tutta rivolta agli errori, la finestra aperta, a volte reale, altre immaginaria, ma quasi sempre orientata a Sud.
08 Muzi Kult
PERCHÈ SANREMO È SANREMO… PER “APOCALITTICI E INTEGRATI ”! La popolarità del Festival di Sanremo, redivivo ogni anno, oltre che dallo share televisivo si valuta oggi dal numero di hashtag che è in grado di generare sui social network. In quella settimana, in Italia, almeno la metà dei nostri contatti sui social network commentano almeno una volta, che sia una, una canzone, un vestito, un’affermazione, qualcosa. Post che generalmente stimolano almeno due grandi famiglie di commenti che assoceremo alle categorie dei pertinenti e degli orticaristi. I primi hanno visto il Festival, capiscono il commento, ovvero sanno di cosa stai parlando, e in genere commentano a proposito, siano essi favorevoli o contrari a quanto hai scritto. I secondi non hanno visto il festival, o almeno così vorrebbero farti credere (o il più delle volte lo hanno visto ma fanno finta di non averlo fatto, come quando - ormai vent’anni fa - Berlusconi vinceva ma solo una persona su dieci ammetteva di averlo votato). Nulla di nuovo sotto al sole: Umberto Eco, riposi in pace, parlava già più di mezzo secolo fa di apocalittici e integrati: i primi criticavano sempre, i secondi accettavano tutto, per brutalizzare la definizione. Il problema è che tra gli apocalittici del Festival di Sanremo c’è un dolo grave: ostinarsi a negare la stessa esistenza di Sanremo come rassegna musicale e come evento nazionalpopolare. Negare che, nel bene o nel male, più della metà degli italiani ne parlano e quasi tutti entrano in qualche modo in contatto con le sue canzoni. La prima negazione ha del bislacco soprattutto se si pensa che quelli che criticano Sanremo, molto spesso paradossalmente apprezzano i talent, ignorando palesemente il fatto che ormai i talent hanno vinto a tal punto da aver colonizzato Sanremo con le loro proposte. La seconda è ancora più ironica: ci si ritrova a criticare canzoni, fatti e persone, ostentando di non aver avuto nulla a che vedere con loro ma dimostrando palesemente di conoscerle a menadito. Un esempio concreto: la figura di Ezio Bosso ha commosso l’Italia e conquistato sui social uno spazio che è di gran lunga superiore a quello delle persone hanno visto Sanremo: tutte le altre, semplicemente, se fossero state coerenti o sincere, avrebbero dovuto ignorare financo la sua esistenza. Questo lo stato dell’arte. Resta da capire il perché. Forse che il Festival, così uguale a se stesso e così nazionalpopolare, crea imbarazzo? Forse. Forse che dire di stare a casa a guardare Sanremo è ignominioso quasi come ammettere che, non visti e non sentiti, scorregiamo? Forse anche. Forse, però, tutto questo è inutile. Perché Sanremo sconvolge il mondo per una settimana soltanto, ma in fondo ci rappresenta tutti. Così italiani, vergognosi di essere tali, eppure innamorato di quei temi, quelle canzoni, quella realtà. Così tanto addentro al problema che poi, pochi mesi dopo, passata la contingenza, non ci vergogniamo a canticchiare una canzone del Festival. Barricandoci dietro a un comodo “eh, la passano ogni due minuti in radio”. Forse che, forse, facevi prima a guardare Sanremo?
EZIO BOSSO The 12th Room (Incipit Records)
Voto
8,5
Da ascoltare con le mani legate, se proprio non resistete, per vedere cosa si prova.
Reso noto al grande pubblico dopo il Festival di Sanremo, Ezio Bosso in realtà ha una storia ben più lunga di quei pochi minuti sul palco dell’Ariston. Musicista-genio, bassista degli Statuto e poi autore di colonne sonore epiche, da quando è stato colpito dalla malattia di lui non si faceva un gran parlare. Perlomeno fino al Festival. Poco male: chi il suo ultimo disco, The 12 Room, lo conosceva da prima, non può che apprezzare la notorietà improvvisa. Chi lo ha conosciuto quella sera ben venga: compri il disco, o lo selezioni in streaming, e poi si fermi ad ascoltare. Scoprirà un’ansia vera, concreta. Fatta di tempi veloci, di movimenti improvvisi e grandi echi lontani. Di musiche di Chopine e preludi originali che non hanno nulla da invidiare ai primi. Doverosa una premessA: Ezio Bosso, prima che la gioia di vivere, è la gioia di suonare e ascoltare. L’uomo che si è fatto musica, e sa leggere nelle note così come in quelle note, chi ascolta sa trovare la sua tensione creativa. Sarà questo che fa di The 12 Room un disco perfettamente adatto anche a chi di classica e strumentale è del tutto digiuno. Poco male se qualcuno, molti, saranno spinti all’ascolto dalla morbosità del conoscere i limiti superabili di una pessima malattia come la Sla. Poco male: ciò che conta è il risultato, e quella stanza del panico che, quando le dita toccano i tasti, rimane nuda e senza più pareti, ma alberi.
ELIO E LE STORIE TESE Figatta de blanc (Hukapan)
Voto
6,5
Da ascoltare da soli in casa, in pigiama, con lo stereo a palla.
Scrive il mio amico Giuseppe Marino che Vincere l’odio, il brano che gli Elii hanno portato a Sanremo, con quella sua idea di unire tutta una serie di ritornelli è come una serie di antipasti di cose buonissime che poi, in fondo, ti lasciano digiuno. Vero, e poco male se l’idea di confezionare un brano di ritornelli soltanto perché - è assodato - sono gli unici che la gente ricorda, in sé e per sé è geniale. Eppure il disco non è male. Parte con i buoni propositi di Vacanza alternativa: un brano su quanto siano tornati di moda i fanghi, un tempo appannaggio delle sole persone anziane, da quando esistono le beauty farm. Geniale non è tanto il tema, ma il fatto che un brano che parla di fanghi sia stato concepito funky, e anche l’urlo “fanghi”, mentre lo si canta, sembra a tutti gli effetti un urlo funky. Provare per credere, e basta soltanto questo - sia detto qui una volta per tutte, per giustificare il prezzo del disco. Peccato che il disco poi, da lì in avanti, non stupisca come i migliori elio. Bello ‘she wants’, divertissement di Rocco Tanica (ma non era uscito da gruppo? E giù risate) sulle abitudini e i limiti sessuali delle donne. Intelligente ‘il mistero dei bulli’, viaggio nella storia alla ricerca del bullo primario. Un po’ datato, come tema e stile, Bomba intelligente, che però vale mille soltanto perché si tratta di un’incompiuta di Big, al secolo Francesco Di Giacomo, il cantante del Banco del Mutuo Soccorso. ‘Il primo giorno di scuola’ è entusiasmante, sì, per quella straordinaria capacità che hanno gli Elii di immedesimarsi nei panni di un bambino delle elementari. Il resto? Variazioni sul tema, purtroppo. Come la chinatown milanese, il dramma degli anglofoni, i crimini dell’inquisizione. Bene, ma non benissimo, direbbe la maestra. Ma sono gli Elii, e ci hanno sempre dato molto. Accontentiamoci.
DANIELE SILVESTRI Acrobati (Sony Music International)
Voto
8
Da ascoltare in bicicletta fuori dal grande raccordo anulare.
L’aspettativa, in genere, guasta le feste. Unico antidoto è essere geniali. Lo è sempre stato Daniele Silvestri, che sull’uscita di Acrobati, da lui stesso definito (“Il mio disco più bello”) aveva generato nei fans una certa ansia da prestazione. Lo sfonnapiedi, come direbbe Montalbano, ha funzionato di brutto: il disco è dal primo minuto in cui è uscito primo in classifica. Anche se no, non è vero che sia il suo disco più bello. Un bel disco, questo sì. Così piano di piccole perle come “La mia casa”. Brano d’apertura che ha reso attuale il Bataclan mettendolo in un testo, e poco male se sia un’inserto posticcio, reso possibile da una certa metrica fortuitamente simile, e soprattutto ci regala la più bella descrizione di Berlino di sempre. Sentite qua: “La mia casa è in un ostello di Berlino / Chiaramente riadattato / come tutto in questo splendido casino organizzato / Dove niente è come sembra / O perlomeno niente è più com’era stato / E tutto quanto intorno me lo insegna / Che il passato che è già stato fatto a pezzi come un muro / Qualcosa ne è rimasto per orgoglio /tutto il resto invece è proiettato nel futuro”. Seguono altre perle, il singolo ‘Quali alibi a parte’. Come l’ironica ‘la mia routine’ e la sua imitazione di un muezzin, o la struggente ‘Pochi giorni’. Esempio eclatante di condivisione con chi ascolta: lui pensa la parolaccia e il cantante, indovino e indolente, a un certo punto la dice veramente. Bio-Boogie, poi, è da dieci e lode: bello il bio, dice, certo, ma per quanto costa meglio rischiare. Vale tutto il resto, perché se non il più bello, Acrobati è di per certo un disco ispirato e ragionato. Forse più delle due opere precedenti. Che poi, voglio dire, è sempre Silvestri. Varrà di certo qualcosa.
Muzi Kult 09
CIMINEIDE
di Federico Cimini
LIBRI, CITAZIONI, COPERTINE.
Il libro di questo mese è un romanzo di fantascienza, talmente “assurdo” e paradossale, che riflette a pieno i tempi che stiamo vivendo. Si tratta di Fahrenheit 451, di Ray Bradbury. Il tema non si allontana molto da quella visione del mondo che aveva avuto George Orwell, pochi anni prima, con 1984. Un mondo visto in maniera paradossale, sovvertito dalla “normalità” creata dalla dittatura e gestita dalla propaganda attraverso la radio e la televisione che alimentano un costante lavaggio del cervello. E in un mondo così sconvolto, dove la gente è più accostabile ad un robot e il pensiero unico è quello di un potere che fa paura attraverso le minacce di una guerra imminente, ad alimentare – in un altro senso – la cultura, non potevano che pensarci i pompieri. Il ruolo dei pompieri non era, infatti, quello di spegnere il fuoco, bensì di appiccarlo. In particolare, il loro compito era quello di scovare i libri – ormai vietati e banditi – tenuti nascosti nelle case di qualche ribelle e dargli fuoco. Guy Montag, il protagonista della storia, è uno di loro. E’ un pompiere sposato che vive secondo i dettami del sistema ma che ben presto si disillude. Questo grazie all’incontro casuale con una ragazza diciassettenne, Clarisse McClellan, che non vive secondo il pensiero imposto dal potere, non ha televisori in casa e pratica il pensiero libero. Montag, spinto dalla curiosità, inizia a leggere di nascosto, e inizia a pensare.
Non posso andare avanti. Penso che le parole chiave di questo romanzo siano state dette tutte: curiosità, libri, cultura, libertà, pensiero. Il pensiero deve essere libero ed è libero se hai una cultura fatta di libri che leggi per curiosità. Tutto qui. Quante volte siamo impauriti e controllati dal sistema? E come il sistema veicola l’informazione, la stampa, radio e tv? Spesso vengono usati alcuni termini per sminuire, ad esempio, il fatto che ci troviamo in una guerra mondiale. Altre volte vengono date notizie fuorvianti o addirittura non si parla affatto di un certo argomento. Ecco, secondo me, il succo del discorso di Bradbury sta proprio qui. Il pensiero libero è una cosa personale ed è imprescindibile da ogni sistema. Il prodotto dei media dovrebbe essere elaborato dalla nostra capacità di interpretazione in modo tale da capire davvero qual è la verità. E alla base di tutto ciò, non possono esserci i giornali, ma i libri, i romanzi, i saggi di studiosi e filosofi, capaci di aprire la mente e di farci viaggiare restando seduti su una sedia. Fahrenheit 451 è la temperatura in cui la carta inizia a bruciare. È un grande classico, di quelli che aprono la mente. Costa poco ed è consigliato ai poteri occulti.
LA CITAZIONE “Era una gioia appiccare il fuoco. Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d’orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia”
10 Muzi Kult
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MUZI GLAM di Debora Borgese
Cos’è la Musica dovremmo saperlo tutti anche se, a volte, ci capita di ascoltare qualcosa o qualcuno che ci fa, quantomeno, venire il dubbio…che sia così. Ma in questa rubrica vogliamo darlo per scontato: “Tutti Sappiamo cos’è la Musica!” (ed anche con la “M” maiuscola). Il Glamour, ahinoi, invece non è così diffuso e di mostruosità al suo riguardo ci capita di vederne tante e, come si suol dire, “L’occhio vuole la sua parte”…e la vuole anche buona; eleganza, sensualità, seduzione…e soprattutto “fascino” gli ingredienti fondamentali di questa rubrica. “Muzi Glam” unisce ciò che tutti pensiamo di sapere cos’è con ciò che tutti dovremmo sapere cos’è. Vi avvisiamo, in questa rubrica “l’abito fa il monaco”…e anche “la monaca”.
“FARE NIENTE INSIEME” DI STEFANO ALÌ, MELANCONICO CINISMO TRA SOGNO E REALTÀ Stefano Alì ha superato “La rivoluzione nel monolocale”, finalmente. E in “Facciamo niente insieme” si ravvisano i postumi di una forse incosciente ma conseguente e inevitabile fase di crescita che ha acuito il suo melanconico cinismo concentrato lì, dritto nelle pupille dei suoi occhi dai tratti marcatamente mediterranei, profondi come la notte.
È indiscutibilmente un bel lavoro di pancia sul piano concettuale, racconti di vita ordinaria cantata senza fronzoli che si alterna a momenti di totale distacco e abbandono dalla dimensione reale, di un uomo innamorato dell’amore e della vita. Le parole sposano perfettamente gli arrangiamenti e le idee, rendendo l’album morbido e fluido all’ascolto.
Le gambe lunghe di Alì in realtà sono i pilastri dove tentano di nascondersi gli amici non esattamente “dietro le quinte”, ma una cosa del genere: si parla di Lorenzo Urciullo (Colapesce) che ha curato la produzione artistica (e si sente!) e di un davvero insostituibile Raimondo Ferraro a cui si devono tutti i meriti per la presenza mediatica su stampa e social che contribuiranno notevolmente alla promozione dello splendido lavoro discografico di Alì.
I lacci delle scarpe di Stefano Alì sono sempre ben allacciati perché le sue talentuose capacità gli permetteranno di andare ancora molto lontano. Per nostra gioia e fortuna!
SAGGEZZA POPOLARE di Fabrizio Cariati
Carissimi lettori di MuziKult, bentrovati. E’ sempre bello scrivere per voi e, che ci crediate o no, per me, è quasi terapeutico. Come oramai molti di voi già sanno, in questa rubrica tratteremo di volta in volta un proverbio, un aforisma o un detto che generalmente è stato tramandato oralmente attraverso il sapere di tutti, la cosiddetta “ saggezza popolare “. Vi rinnovo, quindi, come sempre, l’invito a segnalarmi proverbi per voi significativi, di modo che io possa riproporli in questa rubrica. I proverbi che sono stati affrontati nei due numeri precedenti sono: “ non puoi portare 2 angurie sotto la stessa ascella “ ( proverbio greco ) “ Mamma, Cicciu mi tocca... toccami Cicciu che Mamma non c’è “ ( proverbio del sud Italia ) Questa volta, invece, vi voglio proporre un proverbio orientale; si tratta di un proverbio cinese che qualcuno attribuisce al grande filosofo cinese Confucio. Ad ogni modo non vorrei dare troppa importanza agli autori dei “nostri” proverbi, quanto all’influenza che essi possano avere su di noi, magari perché ne siamo venuti a conoscenza in un momento significativo della nostra vita o magari perché la persona che ce lo ha tramandato verbalmente meritava di essere ascoltata. In realtà ho un debole per i proverbi cinesi: è come se avessero un taglio profondo, capace di toccare l’anima e la coscienza delle persone attraverso riflessioni sagge e introspettive. In genere, i proverbi cinesi tendono ad enfatizzare e promuovere comportamenti “sani e giusti” mentre alcuni dei proverbi di origini occidentali sono più “ strafottenti ed auto ironici” e quindi, anziché promuovere un comportamento sano, fanno una “ caricatura” di certi atteggiamenti “ sbagliati” cercando di spiegare perché vengano messi in atto, quasi giustificandoli. Il proverbio scelto per voi è:
“Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno;
insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”
Quando ho sentito per la prima volta questo proverbio ero ancora un bambino e mi colpì profondamente. Col tempo sono venuto a conoscenza di altri proverbi cinesi, tutti affascinanti e carichi di significati. E’ meraviglioso pensare che il mondo e le persone possano migliorare se ognuno di noi contribuisce attivamente. Questo proverbio cinese ci rivela che, sebbene “ regalare un pesce ad una persona affamata “ sia un gesto molto nobile ed attento al prossimo, “ insegnare ad una persona qualcosa che la renda ancora più autonoma (come la pesca) possa, invece, essere più determinante ed incisivo. Come alcuni di voi sapranno, lavoro nel sociale come Educatore/Insegnante di Sostegno/Musicoterapeuta e per deformazione professionale sono molto vicino al “pensiero dell’auto efficacia” di Bandura. Credo sia di fondamentale importanza mettere le persone nella condizione di poter essere sufficientemente
autonome nelle proprie scelte ed azioni. Questo proverbio ha una sfumatura che mi rimanda ad un altro proverbio che recita così: L’uomo veramente grande è colui che fa sentire grande ogni altro uomo. (G.K. Chesterton) Diciamo che di questo proverbio ne ho fatto un po’ il mio “credo” nel mio lavoro. E non mi limito sicuramente a mettere in atto solo proverbi di fama internazionale...per esempio adoro citare agli adolescenti con cui lavoro la frase “nazional popolare”: “Nessuno nasce Imparato”. Allora è importante che ognuno di noi si metta una mano sulla coscienza e pensi a quante volte abbia avuto la pazienza di spiegare e/o insegnare qualcosa a qualcuno con la stessa pazienza con cui è stata spiegata e/o insegnata a noi. Trovo molto interessante come venga spontaneo passare da un proverbio all’altro e come se “queste leggi universalmente riconosciute dalla saggezza popolare“ fossero collegate tra di loro, e come se solo dopo ”aver insegnato a pescare a qualcuno”, a quello stesso qualcuno gli si possa dire: “chi fa da sé fa per tre”. Insomma, anche per questa volta abbiamo imparato un nuovo proverbio o, meglio, una lezione di vita e visto che c’è di mezzo Mr. Confucio vi lascio con un suo aforisma che calza a pennello con il titolo di questa rubrica. Esistono tre modi per imparare la saggezza: Il primo con la riflessione, il metodo più nobile il secondo con l’imitazione, il metodo più facile ed il terzo con l’esperienza, il metodo più amaro.
12 Muzi Kult
SUONI PINDARICI Primule e cuori on the road.
ROBERTA CARTISANO
Intervista tutta al femminile a due giovani protagoniste della musica indipendente italiana: Roberta Cartisano e Orelle. Roberta Cartisano è stata definita una pioniera del suono visionario. Bassista, pianista e agitatrice di sintetizzatori compone, arrangia e produce. Vive fra l’Italia e San Francisco, dove collabora con il circuito alternativo californiano. Il suo secondo lavoro “L’ultimo cuore” (BrokenToys/Audioglobe) è un concept album già disco del mese su Rumore, presentato live con 90 date fra Italia, Spagna e U.S.A. Numerose le sue collaborazioni come strumentista e produttrice (Cesare Basile Lele Battista Carmine Torchia She Owl etc). Co-fondatrice del collettivo artistico musicale Broken Toys, con il quale pubblica dischi a suo nome, cura rassegne e collabora con collettivi stranieri, ha inoltre composto musiche per il teatro di Renato Nicolini e collaborato con il compositore Enrico Sabena per Rai Fiction. Il progetto solista della pugliese Orelle, al secolo Elisabetta Pasquale (modella, cantante e, anche lei, poli strumentista), è nato nel 2012 e ha già raggiunto interessanti traguardi: il 1° premio del Cagnano Living Festival, e le collaborazioni con Erica Mou, Mimmo Epifani, il regista Cosimo Damiano Damato e Raffaele Nigro. Il suo primo Ep autoprodotto, dal nome “Primulae Radix”, ha visto la luce nel gennaio 2015. L’album è stato ristampato lo scorso maggio dalla Black Candy Records, che l’ha presa sotto la sua ala. Entrambe hanno caratterizzato la loro carriera con una intensa attività live, sulla quale, come al solito abbiamo concentrato le nostre domande.
14 Muzi Kult
di Loredana Ciliberto
ORELLE
Quando (e perché) hai deciso che la tua vita sarebbe stata la musica? C’è stato un momento preciso? Una folgorazione? Oppure si è trattato di un percorso più lento? Avevo 7 anni quando al pianoforte trovai ad orecchio “Maybe I’m Amazed” di Paul McCartney. Faticavo a respirare per l’emozione provata. Da allora non mi sono più fermata.
Direi entrambe le cose: ho sempre sentito la necessita di fare musica, sin da quando ero ragazzina. Era un vero e proprio bisogno, sentivo la necessità di estraniarmi, e questo non solo in musica ma anche nel disegno e nella semplice scrittura. Non ho mai detto a me stessa “ok da oggi sono una musicista” perché l´ho sempre vissuta come più di un hobby, ci ho sempre messo più del tempo “dovuto” per cosi dire. Credo pero che la vera presa di coscienza su quello che stavo facendo e avvenuta dopo la laurea, li mi son detta che era inutile star a pensare e a star male in questa continua lotta interna l´essere e il voler essere. Ho seguito l´istinto e soprattutto il bisogno di fare ciò che amo e stare bene.
Ti è capitato di collaborare con altri musicisti? C’è qualcuno col quale ti piacerebbe particolarmente poter suonare? Nasco come strumentista e produttrice. È nella mia natura collaborare. In Italia già collaboro con artisti che stimo. Anzi, per una volta vorrei solo cantare senza preoccuparmi di gestire miliardi di strumenti. Darei un mio brano a The Bloody Beetroots dicendogli “Fai quello che vuoi, tu puoi”. Sì, mi è capitato molto spesso, anche con musicisti al di fuori della fama ma comunque carichi di cose da dire. Le jam in tutto questo fanno moltissimo. C´è una bella collaborazione in vista, con un cantautore che stimo moltissimo e che penso possa sposarsi bene con quello che faccio, ma non svelo nulla per il momento! Ehhe…
Il mondo dei club e la vita “on the road” visti dagli occhi di una donna… Stare con una donna come me non è semplice. Ho passato gli ultimi anni in tour vivendo anche diversi mesi negli States, lontana da mio marito. È faticoso ma sono nata per suonare per la gente. Adoro l’aria dei club. Il live per me è sacro perché è lì che per una notte tutto è possibile, anche la pace nel mondo. È una situazione bella e snervante allo stesso tempo! Mi è sempre piaciuto viaggiare, soprattutto in treno, e ho sempre sentito il bisogno di andar via per poi tornare a casa... quindi la realtà “on the road” mi piace un casino. Ovviamente però devo fare i conti con alcuni aspetti del viaggio che stanno ad una donna come un cactus sta al polo nord. Ci sono momenti in cui non vedi una goccia d´acqua per ore o devi fare i conti con i capelli, faccia e vestiti sfattissimi, ma so che in fondo se non fosse così forse non mi piacerebbe. Alla fine dei conti mi piace la poesia racchiusa nel viaggio e vivo tutto questo con grande entusiasmo e vitalità, come una bimba che va al luna park.
Ti capita di andare ai concerti di band e musicisti che non conosci? Hai avuto qualche folgorazione in questo senso, negli ultimi tempi? Zachary Blizzard a San Francisco. Non lo conoscevo. Apriva il concerto del mio amico Mark Nelsen (musicista incredibile) in zona Mission. Stavo bevendo un manhattan. Zachary attacca da solo chitarra elettrica e voce e mi devasta. Guardo il mio amico illustratore Tinoshi e riesco a dire solo “Cristo!”. Devo ammettere che ultimamente non mi succede molto spesso ma semplicemente perché non ho molte possibilità di godermi un concerto da spettatrice. Qualche tempo fa però mi ha particolarmente colpita un gruppo (visto su youtube ma comunque in performance live) di tutte donne e cioè le Sus Dungo, ma anche Bilal al Locus Festival,o i Leland did It. Llo stesso Brunori lo scorso anno allo showville di Bari: una bomba di spettacolo!! In generale il mio approccio è sempre molto propositivo e carico di curiosità nei confronti di altra musica, anche molto diversa da me. Vedo i concerti come forte motivo di crescita e confronto.
Non so se hai seguito il dibattito seguito alla recente riflessione pubblica di Giancarlo Frigieri. Leggendola mi chiedevo: siamo davvero tutti diventati schiavi di questa idea di dover a tutti i costi “arrivare”? Non rendendoci conto che la nostra fetta di mondo, che chiamiamo “underground”, non è quello che avevamo pensato/sperato? O forse è arrivato il momento di ammettere che ci parliamo e suoniamo solo addosso? Penso ad esempio ai numeri che fanno i concerti e alle cifre che girano intorno, sia per gli artisti che per gli organizzatori… Non seguo questi dibattiti da tempo. Non mi riconosco in questo malessere diffuso. Io non devo arrivare da nessuna parte. Suono perché è il mio unico modo di stare al mondo e lavoro ogni giorno su me stessa per continuare a meritarmi il palco e l’affetto di chi mi segue da anni. È inutile e anche scontato dire che la “cultura pop” ha influenzato molto questo fenomeno della musica a tutti i costi e musica per apparire. Credo però che in tutto ciò ci sia ancora chi vuole ascoltare, chi vuole fare e chi vuole anche promulgare un concetto di musica autentica e senza doppi fini da star o da arrivista. Sono cambiati i canali. Paradossalmente se vuoi trovare questa musica autentica non devi accedere ai canali comuni ma devi ricercarla in contesti reali, e più reale di un locale che fa musica live non ce n´è. Chi pensa che la musica sia finita si sbaglia, magari i contenuti nella musica per le grandi masse non esistono più, sono fittizi , ma come si dice “chi cerca trova” e io cerco!
CHIAMATEMI...
MAX
a cura di Max Sannella
“L’intera gamma della pittura, scrittura, musica, film è lì perchè voi la usiate…!”
ASTOLFO SULLA LUNA Ψ2
MiaCameretta e altri
(W.Burroughs)
HUMANOIRA
IO E LA TIGRE
OSCAR DI MONDOGEMELLO
FEDELI ALLA LINEA
10 E 9
MIELE
Garrincha Dischi
Autoproduzione
Seahorse Records
E’ fin troppo facile riconoscere nel ruvido sonoro degli Astolfo Sulla Luna l’assenza di melodia intesa come accomodamento, bisogna calarcisi dentro fino al midollo per capire quanto post-hardcore bruci e deflagri, e l’occasione lo da Ψ2, dieci abrasioni congenite che dilaniano di scariche, giugulari gonfie, calme buie, day after sgraziati, un ottimo e considerevole pathos dalla spiccata cadenza industrial. Tutto è strillato, iconizzato, rock, elettronica, free jazzly, declami, manifesti di Disciplinatha, sclerosi di Luminal, One Dimensional Man di primo pelo e tanto altro che gli ASL sbattono negli orecchi con una potenza espressiva al limite della muscolarità estetica. La band tenta soluzioni originali, lo fanno e riescono al cubo, specie al passaggio distonico di Entscheidungsproblem, della poetica malata L’assedia e nell’ossessione divina che sbrana Non cadranno foglie stasera, il “poi” è un’avventura di rabbia metropolitana straordinaria. L’Orlando Furioso docet.
16 Muzi Kult
Ci sono in giro strane intensità che omaggiano la bellezza! Voce da palcoscenico e suoni sciolti, buon virtuosismo espressivo questo stipato in Fedeli Alla Linea dei livornesi Humanoira, piccolo estro di naturalezza e complessità che in dodici punti si spancia per un ascolto pieno e saziante. Accessibilissimo, denso di contaminazioni, stile personale, rock, immaginazioni, equilibri “out line” e luminescenze diabolicamente fuori rotta, portano la band al centro di una originalità (a)convenzionale, finalmente qualcosa di “storto” che “raddrizza” e rinvigorisce la siccità musicale che gira intorno. Psichedelia Musicomio, un Bennato d’antan Il re fasullo, echi di Ritmo Tribale L’acne di Nejad o schizzate prog I miei passi sono le stilosità acute del disco, le linee guida per ascoltare qualcosa di meritatamente figo. Raccomandato!
Una chitarra e una batteria possono fare l’eco di una grancassa? Certo che si, a sentire il debutto 10 e 9 del duo all female de Io e la Tigre, piena aria elettrica e una spiccata “birbanteria” indie-pop diretta, senza mediazioni, che racconta, da confidenze ma soprattutto valvola di sfogo di talento. Soon, Lemeleagre, Una Io e il mio cane, Prozac + primaticci e una energia roteante – tra il dolce I santi e l’amorevolmente rabbioso Come un sasso in una scarpa – colmano le dodici tracce del lotto; prediligono essere piene ed esaustive nelle loro turbolenze le girls, lo schiaffo punkyes Tu non sei un mio ex, Povero cristo e la ballata stompin’ Lui sta sognando sono l’equilibrio puro di una estetica d’insieme vincente, uno di quei “dischetti” che all’inizio non ci si fa minimamente caso, poi dopo un giro garantisce il “coccolone”. Io e la Tigre, da puntarci sopra!
Un piccolo diamantino indipendente che va dritto nelle profondità dell’underground italiano. Miele, secondo lavoro del modenese Oscar Di Mondogemello – al secolo Ivan Bossari – è un infinitesimale vortice ondulante di quattro tracce cantautorali, liquidamente amarognole, psichedeliche, che scivolano tra barlumi del Santo Niente d’antan Hai da scrivere? e deliri di King Of The Opera Il tempo che vuoi, una corta manciata di storie lo-fi, oniriche ma anche elettriche che si compattano e fanno zeppa tra cuore e spirito. Immagini, sensazioni elettroniche dal retrogusto indie su cui puntare l’ascolto, tracce di una intimità rappresa e man mano rilasciata ai favori di un benessere uditivo che si eccita, plana, pensa e fantastica sulle direttrici di questo giovane artista modenese rarefatto, impalpabile, senza gravità Vola e Vola (tape version).
“Chiamatemi…Max” è la nuova rubrica di recensioni di dischi del panorama indipendente a cura del giornalista e Critico Musicale, Massimo Sannella. Max nella sua vita ha ascoltato milioni di dischi e ha scritto migliaia di recensioni per decine di testate italiane. Vive nella musica e per la musica; la passione per i suoni, i sogni e i segni lasciati dalle opere delle quali scrive, rende le recensioni di Max Sannella un modo unico per ‘impaginare gli sforzi di chi dai sistemi sonori e dalle alchimie delle parole vuol tirar fuori il ritmo vitale dell’anima’. Nel 1965 viene pubblicato un disco dal titolo “Call me Burroughs” ne è l’autore William S. Burroughs, tutti i brani provenivano da letture dei suoi romanzi Naked Lunch, The Soft Machine, Nova Express. I romanzi di Burroughs hanno influenzato generazioni intere di musicisti, scrittori, pittori, registi e quant’altro… hanno influenzato noi. Il parallelo e l’omaggio a Burroughs lo abbiamo trovato nelle parole di un altro grande maestro della Beat Generation : Jack Kerouac «Ci vorrebbe una notte intera a raccontare del vecchio Bull Lee; per ora, diciamo soltanto che era un maestro, e si può affermare che aveva tutti i diritti di insegnare perché aveva passato tutta la sua vita ad imparare». Così Jack Kerouac presenta William Seward Burroughs, nelle pagine di “On the Road” (una pietra miliare della letteratura ‘interplanetaria’)…così noi vogliamo presentare: Max Sannella.
LEGENDA SIMBOLI
ADORE
LOVE
ENJOY
LIKE
DISLIKE
HATE
NEROGRIGIO
PUGACIOV SULLA LUNA
SHAKALAB
THE MONKEY WEATHER
S/T
FREESTANDING
DUEPUNTOZERO
NEW FRONTIERS
Autoproduzione
Autoproduzione
Audioculture
Ammonia Records
I reggini Nerogrigio sono una di quelle band che potrebbero passare inosservate ai più ma che, a dispetto, lasciano un forte scia nel presente degli addetti ai lavori. Primo Ep omonimo – dopo la fusione di due formazioni - per questo trio dalle tinte oscure, un buon dark wave che in una cinquina di brani colleziona un’impressione ottimale, una prolifica massa di echi, riverberi e watt che è elegia 80,s e ricchezza di tensioni elettriche. Una combinazione di solennità dark Nerogrigio, Lacrime e cenere, la schermaglia di chitarra Radio edit, il lampo acceso di Ultimo, poi la versione live di 1914 – un lava distorta che devia su territori grunge/stoner – che infiamma l’ascolto generale, la chicca finale di un affresco mercuriale per una formazione che si esprime con convinzione e pathos tanto da indurre a fare stalking al tasto repeat del telecomando stereo. Nerogrigio, il colore degli alti volumi!
Bollente calore Americano, decisamente d’alto profilo rock, molto più conflittuale e irrequieto rispetto il precedente Ep. I trentini Pugaciov Sulla Luna riassestano un altro pugno tra stomaco e cuore con Freestandig, una decina di scariche emotive ed elettriche che esprimono un linguaggio attuale e originale anche per via di un vocalist che sa dove vuole parare mentre il resto della band si fa “distintivo” perfettamente amalgamato. Fughe sulla Bay Area punkyes Look! The world! , peli dritti di Marlene Kuntz Ballate sui rami, Testa di cristallo, ossesioni Parallel, e la stupenda ballata Pumpkins style Freestanding (feat. Enrico Merlin) fanno campionario eccellente per l’ascolto totale di questo intrigante lavoro dall’incredibile appeal distorto e dalle infinite formule ad incastro che lo trasformano in piccola eccellenza. Disco d’anima & nervi ma se volete capottare sin da subito, prendete Chains & wings e che qualcuno vi salvi!
La Sicilia in levare esplode per “orecchio” di Duepuntozero, nuovo lavoro dei Shakalab, 4 musicisti e un Dj che mettono in moto un fascio di energia di new roots, reggae, raggamuffin, funk, hip hop, dance hall che fa sudare cuore e coscienze, liriche sociali, liberatorie e messaggi d’uguaglianza colorati con le tinte del carribean thing. Una festa tutta da ballare, un move-it di libertà e verve che in dodici passaggi (con molti ospiti) espande il senso di fratellanza e lotta, uno di quei dischi soleggiati al massimo, con la “pelle nera” e caldi ritmi a scandire la circolazione sanguigna. Si dondola con Reggae fever, si prende per il culo la falsità Killah Dj o il malaffare Mafiusu, lo sguardo umano verso chi fugge la morte Nta sta varca, praticamente un disco con cui ci si fuma sopra di tutto, ma non il cervello.
I piemontesi The Monkey Weather sono in gran forma, e questo nuovo album. New Frontiers ha un presupposto, una chimica considerevole nel tratto combinante di brit ed echi seventies, quella benedetta stravaganza armonica e melodica che fa una questione di dosi esatte nei suoi nove inediti, nella rilettura di Police on my back dei Police e del remix di Another horizont per mano elettronica di Bienoise (Alberto Ricca), tracce in una essenza che appartiene meravigliosamente ad una ricercatezza umorale, accattivante e ad alto tasso radiofonico spiazzante. Con Kasabian e certi Franz Ferdinand tra le pieghe del lotto, la triade dei TMW è concreta e “sbarazzina”, rock e nervetti electro si mischiano a ritmi e pirotecnie sfiziose, i must si chiamano Tomorrow, October 85, Sandy vaginas e New world. Come dire: un modo molto dolce/ elettrico per costruire in musica un alternativa vera. The Monkey Weather ma che ci state a fare ancora nelle pozzanghere underground?
Muzi Kult 17
di Vladimir Costabile
ROSSOFISSO CRITICARE – APPREZZARE – RECENSIRE
“Parliamo di musica e balliamo d’architettura”
La differenza tra questa parte e l’altra parte è la percezione delle luci. L’oscurità, spesso associata al negativo non sempre genera mostri e paure. Mi sono messo a correre e stranamente ho scoperto che il nero e l’oscurità erano dentro di me. Passo dopo passo ho imparato a conviverci, i muscoli si tendono, si ossigenano, bruciano e il respiro si fa pesante. Continuo a correre, volo via e mi ritrovo nella città che corre. Non riesco a starci dietro, spingo sull’acceleratore, brucio benzina, la spia si accende, imbarco altro carburante e mi rimetto a correre. I passi sono sempre gli stessi, uno dopo l’altro, la sequenza è sempre la stessa inspiro-espiro. Quando ti scontri con le cose che arrivano dall’altra parte ti confronti con la tua oscurità, la devi guardare negli occhi e vincerla. Imparare che fa parte di te e farci pace. La vita è strana e quello che in un momento era luce diventa buio e viceversa.
You are my angel/Come from way above/To bring me love Nel 2000, appena 18enne qualcuno mi regalò un disco con una specie d’insetto in copertina. Era uscito 2 anni prima ma nella mia città in pochi lo conoscevano, era troppo poco rock per i loro gusti. Ascoltai e per la prima volta dopo tanti anni rimasi seriamente sconvolto da un suono. Il dark si univa al down tempo, la lentezza diventava finalmente cifra stilistica. Avevo nelle mani un capolavoro, come se ad un tratto Jimi Hendrix e i Pink Floyd avessero un senso reale nella mia vita, capivo finalmente come dover imparare dai maestri e come sintetizzare le cose che avevo in testa.
ELEKTROJEZUS You are the Alien Un disco interessante quello degli elektrojezus. Elettronica dal VOTO: sapore nordico, mista a Rock. Uno stile di cantato che strizza l’occhio a quella Germania che ci piace. Gli elementi ci sono tutti e sbirciando in rete anche dal punto di vista visual i ragazzi non sono male. Unica pecca è la produzione artistica del disco. I brani potrebbero decollare meglio, i suoni potrebbero essere più curati e vari. Le distorsioni più definite. Un bel lavoro a livello di scrittura, si può solo migliorare
18 Muzi Kult
EDO E I BUCANIERI Canzoni a Soppalco
IVAN BATTISTELLA News from the moon
Il cantautorato italiano vive in questo momenVOTO: to una nuova e fiorente età. In realtà definirei meglio la situazione dicendo che i musicisti di oggi non si vergognano fare pop. Edoardo Cremonese detto Edo gioca con le parole, scrive motivetti interessanti e cerca di colorarli in maniera garbata. A volte le tinte sono accese altre volte scure. Il lavoro non è assolutamente brutto, ma oramai siamo abituati a queste cose, forse è il momento di pensare a cambiare rotta e iniziare a foto-copiarci di meno. Tutto sommato un lavoro dignitoso con i suoi punti di picco ben calcolati.
Ivan Battistella secondo me è fuori dal tempo. VOTO: Ma lo è talmente tanto da essere quasi folle. Fa un disco bello bello e lo suona anche bene come si faceva negli anni 80. Inserisce mille elementi che sono tutti al loro posto. Amore per il Blues Rock, per la vita oltreoceano e tutto questo traspare nella sua musica. Un disco per nostalgici, per chi ama ancora i chitarroni distorti.
TUBAX Governo Laser Funk, Electro, Indie, ancora non capisco come i Tubax riVOTO: escano a mettere insieme tutto, con uno stile unico. Forti e potenti in tutti i brani, mai fuori luogo e NERD al punto giusto. Attitudine e sonorità, ogni suono è al suo posto e le casse trasudano stile e progressive. Hanno studiato e hanno metabolizzato la lezione psichedelica dei maestri. A mio parere dovrebbero avere molto più spazio in penisola. CONSIGLIATISSIMI a chi ha voglia di scoprire!
::: IL DISCO CONSIGLIATO :::
MASSIVE ATTACK - Mezzanine Mezzanine dei Massive Attack è per me il capolavoro assoluto della band di Bristol. Troppo grande per essere solo trip hop, troppo grande per essere solo un dischetto fatto da ragazzi di periferia. Mushroom, 3D e Daddy G riassumono la psichedelia degli anni 70, il dark degli anni 80 e il Dub degli anni 90 e ci traghettano nel futuro. Tutto ritorna attuale e il finale di Angel ha la stessa forza dirompente dell’inno americano suonato da Hendrix. La linea è tracciata e come accadde a Seattle qualche anno prima con il Grunge, Bristol diventa la capitale Mondiale del suono Trip Hop. Il Dub ricomincia a vivere, l’elettronica non è più relegata alla club culture, i gira dischi e i campionatori vengono riconosciuti come strumenti a tutti gli effetti. Antiche glorie come Horace Andy e Elizabeth Fraser ritornano come idoli e collaboratori, la band come concetto “beatlesiano” muore definitivamente per aprirsi a quello che diviene un socialismo musicale reale: “il collettivo musicale”. Vederli a Milano dal vivo per la quarta volta è stato bellissimo, esattamente come quel giorno di febbraio del 2000 all’uscita del liceo che qualcuno mi masterizzò quel CD.
XIX XIX EP Difficilmente la sperimentazione riesce a superare la VOTO: soglia del serbatoio nel mio metro di giudizio. Spesso dietro l’etichetta experimental giustifichiamo delle clamorose stronzate. In questo caso invece Marco Anulli riesce ad agganciarmi all’ascolto e ci riesce con eleganza. Le tracks che compongono questo ep sono scure, urbane e asfissianti (da leggere come un complimento). Hanno capacità oniriche e magiche. Ascoltate l’ep in cuffia, alzate il volume e ve ne renderete conto
ALAVEDA Alaveda Quando penso a qualcuno che sappia scrivere delle canzoni, VOTO: penso a qualcuno che riesca a dipingere delle immagini con la musica. Penso a qualcuno che sappia suonare decentemente uno strumento, qualcuno che sappia cantare le storie di qualcuno o qualcosa. Penso a qualcuno che rispetti me ascoltatore regalandomi suoni belli e curati, penso a qualcuno che SCRIVA BELLE CANZONI CHE IO POSSA RECENSIRE! Bè da oggi se penso a quel qualcuno, posso pensare a Alaveda!
VUOI INVIARE IL TUO DISCO DA RECENSIRE a “ROSSO FISSO” ? Invia il tuo disco in streaming o in altro modo da concordare via email a: rossofisso.muzikult@gmail.com
SLAMINA Black Shaped Way Noise (Noize come piace a me), r’n’r, VOTO: punk-attitude e lo-fi in questo modo riusciamo a sintetizzare in 50 battute il lavoro degli Slamina. Nel grigiore del nostro panorama discografico, oramai saturo di cantautori e soubrette, arrivano loro, fastidiosi e sporchi da far girare tutte le miss in sala. Il disco è prodotto perfettamente, mi aspetto a breve il loro decollo oltremanica!
LES JEUX SONT FUNK Erasing Rock Volete ballare? Ebbene potete farlo con questo VOTO: disco che i volponi non di primo pelo dei Les Jeux Sont Funk costruiscono in maniera egregia. Un tripudio di groove e atmosfere 60/70 che ci portano indietro in quello che era l’immaginario futuribile di quel tempo. Ricerca gusto e senso del dancefloor riescono a regalarci una piccola perla rara.
Muzi Kult 19
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ALESSANDRO ANGRISANO Musicista e produttore indipendente è Presidente dell’Associazione di categoria ACEP (Autori, Compositori, Editori e Produttori) che da oltre 20 anni rappresenta e tutela i propri associati nella loro vita professionale, incentivando regole eque e trasparenti nella gestione del diritto d’autore. E’ membro del Consiglio di Sorveglianza della SIAE in rappresentanza dei piccoli Autori ed Editori. Amministratore delegato della GetSound Srl, una nuova società di collecting dei diritti connessi e della copia privata nata per offrire maggiori opportunità di profitto per gli operatori della discografia indipendente.
presidente@assoacep.com
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La Rubrica di Muzi Kult che si occupa, grazie ad esperti e operatori del mondo della musica e della cultura, dei risvolti tecnici, burocratici e del lavoro nel campo della musica.
Copia Privata:
come viene ripartita Questo è l’ultimo articolo sui vari aspetti del diritto d’autore e del diritto connesso/copia privata che ho cercato di spiegare in maniera semplice e diretta durante questo percorso che concludiamo proprio con l’argomento riguardante il sistema di ripartizione della Copia Privata. Dopo aver spiegato nell’ultimo articolo che cos’è e a chi spetta la Copia Privata è utile ricordare che la normativa italiana (Legge n. 633/1941 art. 71 septies e octies) affida alla SIAE il compito di incassare tale compenso dovuto dalle aziende produttrici e/o distributrici in Italia di apparecchi di registrazione e supporti vergini. La somma annuale di questi compensi viene suddivisa in due parti di cui il 40% di competenza del settore VIDEO (Attori, Artisti e Produttori del settore Cinema, TV e Video in generale) e il 60% di competenza del settore AUDIO (Autori, Editori, Artisti e Produttori discografici). La somma destinata al settore AUDIO, che è quello che ci interessa di più, viene a sua volta divisa in due quote uguali, di cui: 1) il 50% è destinato alle categorie degli Autori-Compositori e degli Editori Musicali associati alla SIAE la quale ripartisce direttamente questa quota nei rendiconti semestrali sotto le voci chiamate “RS COPIA PRIVATA” (ripartizione supplementare) e similari. 2) il rimanente 50% è versato dalla SIAE alle Società di collecting rappresentative dei Produttori Fonografici che ripartiscono la metà di questa quota ai propri aderenti mentre la rimanente metà è di spettanza degli Artisti Interpreti Esecutori che la incassano tramite le apposite Società di collecting loro rappresentative. Per quanto riguarda la quota liquidata da SIAE ai propri associati e mandanti, la ripartizione avviene secondo i criteri deliberati dal proprio Consiglio di Gestione su parere della Commissione Musica. Tali criteri assegnano i compensi per Copia Privata agli Autori-Compositori ed Editori musicali iscritti alla SIAE in modo proporzionale a quanto da loro incassato nello stesso periodo di riferimento nella Classa V (bollini SIAE), nella classe III (passaggi radiofonici analitici), nella classe VI (multimediale, digital downloading e streaming) nonché, per una rimanente quota, in modo proporzionale a tutti i loro incassi analitici (per chi volesse capire meglio le varie “classi” di ripartizione della SIAE può leggere il mio articolo su MUZI KULT #21)
Le misure di queste quote, decise di anno in anno, sono riportate nell’Ordinanza di ripartizione della sezione Musica della SIAE pubblicata sul proprio sito ufficiale. Per quanto attiene alla seconda quota ed in particolare alla parte riservata ai Produttori discografici (etichette, edizioni, autoproduttori, ecc.) i diversi sistemi di ripartizione adottati dalle varie Collecting si basano principalmente su tre criteri: la quantità delle produzioni discografiche stampate (bollini SIAE), il numero di passaggi radio-televisivi analitici (riferiti principalmente al circuito nazionale) e, da ultimo, gli incassi dal settore digitale (Believe, iTunes, ecc.). Per deviazione professionale (amministro una delle Collecting dei Produttori) mi preme far notare come il criterio dei passaggi radio-televisivo non è molto favorevole ai medio-piccoli produttori che magari stampano diversi dischi, vendono anche sul web ma non riescono ad entrare nel circuito radio-televisivo nazionale per i motivi che tutti conosciamo. Di conseguenza, per non essere economicamente penalizzati è opportuno che proprio i medio-piccoli Produttori si informino bene sul regolamento di ripartizione adottato dalla Collecting che si sceglie (che per legge deve essere pubblicato sul relativo sito) più che sulla percentuale applicata sulle ripartizioni. Difatti sono proprio i diversi criteri di ripartizione applicati che faranno la differenza sull’ammontare dell’incasso finale dei compensi per Copia Privata. Ci fermiamo qui, ringraziando chi mi ha seguito e soprattutto la redazione di MUZI KULT che mi ha ospitato. Magari in futuro approfondiremo altri aspetti inerenti il diritto d’autore e i diritti connessi/copia privata. Per adesso, buona musica a tutti e non dimentichiamo mai che “la musica è lavoro”, uno dei più belli!
Muzi Kult 21
© GHIBLI
22 Muzi Kult
Greatest Eats IN CUCINA CON…
MATTEO GABBIANELLI
Muzi Kult 23
di Matteo Gabbianelli
Greatest Eats
Prosegue, risultando ancora tra le rubriche più seguite dai lettori di Muzi Kult, “Greatest Eats”; lo spazio nel quale invitiamo artisti e operatori del mondo musicale italiano a mettersi dietro i fornelli. In Questo numero uno Chef d’eccezione con ricetta “tematica” da non perdere per nulla al mondo. Nella cucina di Greatest Eats in questo numero c’è Matteo Gabbianelli (Kutso)! Buon Appetito
“Spaghetti al Branzino” alla MATTEO GABBIANELLI (KUTSO)
Ingredienti • 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva • Sale q.b. • 1 Cipolla rossa • Prezzemolo q.b. • 100 gr di pomodori ciliegia • 10 olive taggiasche • 200 gr di branzino
Motivazione della scelta Non so cucinare, quindi faccio cose semplici e sperimento. Cerco di mangiare sano, senza troppi grassi, mi piace il pesce, la verdura fa bene, sono una pippa.
• 200 gr di spaghetti trafilati al bronzo • Peperoncino q.b.
in cuffia “Honey Pie” - The Beatles https://www.youtube.com/watch?v=aFAiUiyBlIk
Preparazione Sfilettate il pesce aiutandovi con un coltello ben affilato, praticate un’incisione sotto le branchie del pesce e infilate la lama scorrendo fino alla coda . Quando avrete ottenuto i filetti (eliminando testa, lisca centrale del pesce e pelle) togliete con una pinzetta le lische rimaste e tagliate a cubetti la polpa del branzino. Tagliate la cipolla a fette e fatela rosolare con l’olio e le olive (meglio se taggiasche denocciolate) in una padella capiente. Aggiungete i pomodori tagliati a metà, sale, peperoncino e lasciate cuocere per 5 minuti. Aggiungete il branzino, aggiustate di sale se necessario e continuate la cottura a fiamma dolce 6-7 minuti. Lessate la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e fatela saltare in padella con il ragù di pesce poi servite i vostri spaghetti al branzino con una spolverata di prezzemolo tritato. Et voilà!
in cuffia “Summer on a solitary beach” - Franco Battiato
“I tuoi occhi sono pieni di sale” - Rino Gaetano
https://www.youtube.com/watch?v=XTxkwCUdmOw
https://www.youtube.com/watch?v=o7s21VtlzVM
...Ora possiamo mangiare Un terrazza sul mare sarebbe l’ideale ma va bene pure in una casa ai Castelli Romani. Il pesce sta bene dappertutto.
in cuffia “Walk like an egyptian” - The Bangles https://www.youtube.com/watch?v=Cv6tuzHUuuk
Vini consigliati • Vermentino • Gewurztraminer • Greco di Tufo
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LA PREMIAZIONE
A ROMA CON DON CIOTTI Si è conclusa la lunga maratona del Premio Musica contro le mafie 6^ Edizione con la premiazione dei vincitori in un evento speciale promosso da Libera e dall’Associazione Musica contro le mafie. Da 6 anni il Premio assegna dei riconoscimenti ad artisti che coniugano la musica con l’impegno sociale. L’8 Febbraio 2016 alle ore 11:00 l’Associazione Musica contro le mafie (aderente alla rete di Libera) ha premiato i vincitori della 6^ edizione del Premio con la presenza di don Luigi Ciotti, presidente di Libera. Un momento importante, per ricordare che la musica può essere uno strumento efficace per la sensibilizzazione e diffusione di messaggi profondi, per cantare e suonare desideri di giustizia, per scuotere dall’indifferenza, dall’apatia e dalla rassegnazione. Dalle ore 11:00 (a.m), presso la Casa del Jazz in via di Porta Ardeatina sono stati premiati il rapper Siciliano Dinastia per il brano “Chi gliel’ha fatto fare” e la band sarda dei Nasodoble per “Cazz Boh!” L’incontro è stato presentato da uno degli artisti da sempre vicini a “Musica contro le mafie”: Maurizio Capone “BungtBangt”. Insieme ai due vincitori si sono esibiti e sono stati premiati con 2 menzioni speciali: una assegnata dal Club Tenco (da Enrico De Regibus) a Gaetano per il suo brano “L’Espertone Nazionale” e l’altra dall’Associazione Musica contro le mafie a Francesco Bolognesi per “In Ogni Momento”. Insieme ai partner e agli artisti erano presenti le delegazioni delle scuole che hanno fatto parte della “Giuria Studentesca” del premio. Il Premio “Musica contro le mafie 6^Ed.” è stato ideato e organizzato dall’ Associazione “Musica contro le mafie” e sviluppato e sponsorizzato da MkRecords con il supporto di Acep, Unemia e SMartit sotto l’egida di Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), con la partnership di Casa Sanremo, Club Tenco, Puglia Sounds, Rumore, Muzi Kult, Gruppo Eventi, Exit Communication e con il sostengo della campagna contro la corruzione “Riparte il Futuro”.
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LA PREMIAZIONE
A CASA SANREMO
CON I DUE VINCITORI E LA TARGA SIAE Il 9 Febbraio 2016 presso “Casa Sanremo” al Palafiori della città liugre si sono esibiti i due vincitori del premio Musica contro le mafie 6^Ed. Dopo un lungo percorso e la premiazione ufficiale di Roma presso la Casa del Jazz, gli artisti hanno continuato il loro iter artistico vicini allo staff di Musica contro le mafie con una performance a Casa Sanremo. Insieme agli showcase del siciliano Dinastia e dei sardi Nasodoble, la Siae ha insignito con una targa e una borsa di studio la giovane autrice Elisa Cinque. La Siae nella sua attività di incentivazione dei giovani autori ha deciso di sostenere l’iniziativa e la creatività dei nuovi talenti con un riconoscimento e un sostegno al percorso di studi musicali di Elisa Cinque. Elisa è la giovane autrice del brano “Ricadi” di Fabio Cinque, finalista al premio Musica contro le mafie 6^Ed e vincitore del premio speciale Acep-Unemia. Nasodoble, nasce nel 2004 a Sassari. È un progetto che si può catalogare nei ranghi del rock d’autore ma si caratterizza per una radicale contaminazione tra generimusicali con una grande attenzione alla creazione di un sound potente e ricco, votato al furore del ballo e del viaggio mentale. Il gruppo è composto, da sempre, di sei elementi: Alessandro Carta, voce; Peppino Anfossi, violino elettrico; Simone Sassu, piano e synth; Andrea Fanciulli, chitarre; Alessandro Zolo, basso fretless, Carlo Sezzi, batteria. Nel dicembre del 2015 si aggiudicano il primo premio al VI concorso nazionale Musica contro le mafie con il brano “Cazz boh”. Maurizio Musumeci, in arte “Dinastia”, rapper catanese; già nel Team di J-AX a The Voice of Italy, tra i primi 60 a Sanremo Giovani. Tra le sue ultime creazioni in qualità d’autore l’ultimo singolo di Marco Mengoni, Parole in circolo. Vicitore del “Premio Musica contro le mafie” 6^ ed. con il brano “Chi gliel’ha fatto fare”.
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ALLA PROSSIMA EDIZIONE... Appuntamento con la 7^ Edizione a Settembre 2016 Ieri sera siamo tornati stravolti e stanchi da una tre giorni carica di chilometri, di mezzi di trasporto, di autostrade, di tante ore in piedi e altrettante seduti; ma quello che avvertiamo sono solo soddisfazione ed energia per il futuro. Sono passati quasi sei anni da quando siamo partiti per questa avventura, con inconsapevolezza, entusiasmo, tasso di creatività alle stelle e guidati solo da quella sensazione che ti fa sentire di aver cominciato a intraprendere un percorso che ti cambierà la vita. Da quel momento in poi abbiamo incontrato migliaia di persone, tutte diverse, tutte con qualcosa da dare e qualcosa da ricevere, ma non per un semplice fatto di “equo scambio” ma per il desiderio reciproco di “condividere”. Abbiamo incontrato persone alle quali sono stati strappati sorrisi, affetti, e anche di più ma che con la loro energia e forza ci hanno dato e ci danno una testimonianza e un esempio fondamentale per proseguire. La musica è leggera ed effimera, a volte ‘frivola’ e usarne la forza dirompente per avvicinarsi e dar sostegno a qualcosa di così forte, carico di sofferenze e di sorrisi spezzati non è semplice e Italo Calvino con una sua frase ci ha dato la strada qualche anno fa “leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore”. Ieri sera appena rientrato a casa ho acceso la Tv per dare uno sguardo a quella fotografia (non sempre ben a fuoco) che ci da Sanremo del mondo della musica italiana, il nostro mondo. Ad un tratto vedo apparire Ezio Bosso, lo conoscevo come compositore delle musiche di qualche film di Salvatores, ma non avrei mai immaginato che ieri il percorso della 6^edizione di “Musica contro le mafie” sarebbe stato proprio lui a chiuderlo con una bellissima ‘performance’ musicale ma ancor più umana. “La Musica come la Vita si può fare solo in un modo: INSIEME” è il più bel regalo, il più bel premio, parole belle e cariche di contenuto; è la sintesi perfetta di quello che è quel “Noi” che cerchiamo di allargare ogni giorno con “Musica contro le mafie”. Prima di darvi appuntamento al prossimo anno con il premio e di seguirci nelle attività che partiranno da qui a poco vogliamo abbracciare virtualmente (ma solo perchè non possiamo farlo fisicamente) tutti quelli che hanno condiviso con NOI questi 6 mesi di cammino per “Musica contro le mafie” 6^Edizione. Un saluto e un abbraccio a tutti i partecipanti, uno per uno, vi aspettiamo ancora il prossimo anno; ai 2 artisti con i quali abbiamo avuto modo di condividere e scambiare di più, perchè arrivati fino all’ultimo step del percorso Maurizio Dinastia e Nasodoble (grazie per la vostra arte e per la vostra sensibilità); Gaetano (la sua ironia e la sua umiltà che speriamo di rincontrare presto); Francesco (la sua energia positiva e dirompente); Fabio Cinque, la ‘piccola’ (tra virgolette perchè a 12 anni si è grandi e lei lo è !) Elisa e la sua mamma Angela, persone che ti ricordano, anche inconsapevolmente che “oggi ancora una volta, decidiamo di dedicare la nostra vita alla pace. Di essere così forte che nulla potrà alterare la pace del nostro spirito. Di trasmettere salute (anche quando per un pò vacilla), gioia e speranza a chiunque io incontri” citando Ikeda.
Grazie agli altri finalisti Diva Scarlet, Misero Spettacolo, Lennon Kelly, Capobbanna e Maldestro per aver dato il loro importante contributo in musica ed impegno concreto “suonando FORTE contro tutte le mafie”. Un abbraccio e un grazie particolare ai partner che ci hanno dato la possibilità di portare a termine questa edizione e che sono i partner che per sensibilità e condivisione di intenti vorresti avere al tuo fianco ancora per tanto tempo: Alessandro Angrisano di ACEP (per il suo lato umano ancor più grande della sua già grossa competenza e professionalità); #Unemia ; Giulio Stumpo di SMartIt (con il quale condividiamo la ricerca continua di creare opportunità per la diffusione di musica e cultura attraverso il rispetto delle regole e la conoscenza delle stesse come chiave per il ‘successo’); Enrico de Angelis #AnninoLaPosta e Enrico Deregibus del Club Tenco – Premio Tenco (la loro storia fatta di qualità, musica carica di contenuti, sensibilità di uno spessore non comune ci fa da guida, ispirazione e ci rende orgogliosi e a volte increduli di avere il loro supporto); Daniela Serra e Vincenzo Russolillo di Casa Sanremo Official (un incontro di quelli che sembrano casuali e che poi si rivela un regalo , di quelli importanti, di quelli che non avresti mai immaginato e che invece c’è e lo senti nell’informalità dello scambio negli sguardi carichi di benevolenza e stima che speriamo di essere in grado ricambiare con il nostro modo di essere e con i nostri sguardi carichi di ammirazione e soddisfazione di poter condividere un percorso al loro fianco); Leonardo Ferrante e Riparte il futuro (il supporto e le indicazioni importanti di chi ti guida con il suo stesso percorso senza bisogno di dir nulla), Danila Confalonieri e la SIAE (perchè ti accorgi che dietro un’ istituzione rigida si possono nascondere sensibilità e attenzione per i giovani talenti e per le iniziative costruite più con il cuore che con il calcolo); il M° Michele Affidato Orafo (per le sue opere che sono diventate riconoscimento per i due vincitori, quando l’etica e l’estetica, il bene ed il bello si fondono); Mk Records (per essere quel Noi che è parte di Noi); Rumore; MUZI KULT; Puglia Sounds e i ragazzi di On-Mag Promotion (che con competenza, tanto sacrifico e condivisione totale di un percorso, senza risparmiarsi, ci hanno accompagnati in questi sei mesi di diffusione competente e mirata); Salvatore Greco (Grazie per la tua capacità di risolvere ogni cosa a servizio di una causa importante, per la tua competenza e tecnica che hanno guidato tutti noi nel mondo del web, dei social e del virtuale); #Mary(per la sua delicatezza e per l’essere il nostro volto bello dei social network) e poi ancora #Marianna, #Marco, #Giulio, #Luisa, #Ilaria, #Salvo e tutti gli “amici” di Musica contro le mafie. Grazie a tutti i giurati della giuria Responsabile e ai Ragazzi della giuria scolastica e ai loro docenti. Un abbraccio fraterno e forte forte forte a Maurizio Capone (del quale sono sempre stato un Fan, e che ora sempre da Fan lo sento come un compagno di percorso che con la sua umiltà e arte magica ci ricorda sempre che ‘L’albero carico di frutti si piega’ e quello senza stà “allert” senza motivo). Grazie ancora agli artisti che hanno condiviso con noi le finali regalandoci momenti importanti della loro arte, della loro poesia e umanità Cesare Basile, Levante, kuTso, Federico Cimini, Giuliano Dottori… Infine un grazie speciale a colui che mi accompagna dall’inizio in questo percorso difficile che richiede un impegno costante anche quando non hai tutta la forma della quale avresti bisogno Marco Verteramo e i suoi di Mk Live. Grazie a Libera Contro le Mafie, un solo nome che ha dentro tutto: soci, coordinamenti, presidi e sostenitori che abbiamo incontrato. Un abbraccio gigante e un grazie grande grande a Giuseppe Parente e #MicheleGagliardo… …e poi un vortice fortissimo di abbracci, riconoscenza, grazie e altre cose belle a Francesca Rispoli (se sono passati tutti questi anni, ci siamo ancora e continueremo ad esserci è perchè quel giorno di un po’ di anni fa in quell’ufficio di Libera a Roma c’eri tu e c’eri quando ci hai indirizzati sempre nel viaggio che ci ha portati fino ad oggi e ci sarai…e questo ci fa sentire ‘accuditi’ e ‘sereni’) Un abbraccio infine a Don Luigi Ciotti che con le sue parole, ogni volta che lo ascoltiamo, ci da la forza di proseguire anche quando siamo stanchi…e poi stavolta, guardandomi negli occhi, mi ha detto “Vai Avanti!”… E infatti siamo già qui a pensare al prossimo impegno da vivere “INSIEME”. A Presto…a tutti !!
Gennaro de Rosa coord. Musica contro le mafie
IO SOSTENGO
MUSICA CONTRO LE MAFIE Continuano le Adesioni di Nuovi Artisti al Progetto “Musica contro le mafie” Qui alcuni degli artisti che fino ad oggi abbiamo incontrato sul nostro cammino, amici che fanno già parte del gruppo di artisti di “Musica contro le mafie” e altri nuovi amici. Se vuoi conoscere tutti gli artisti di “Musica contro le mafie” clicca su : www.musicacontrolemafie.it
Levante
Cesare Basile
Francesco Bolognesi
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Capobbanna
Dinastia
Fabio Cinque
Diva Scarlet
Ondanomala
(Mimmo Crudo & LadyU)
Gaetano
Maldestro
Misero Spettocolo
Nasodoble
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MuziKult Phone Chart
muzikultphonechart.altervista.org
Le Classifiche dalla Cabina !! ...dall’indice 38 Muzi Kult
1
ROCCO HUNT Wake up
1
(S.M.Entertainment)
2
(S.M.Entertainment) - regia: Alberto Salvucci
CLEMENTINO Quando sono Lontano
2
(U.M Italia)
3
LUCA CARBONI Luca lo stesso
3
STADIO Un giorno mi dirai
4
MAX GAZZÈ La Vita Com’è
5
TOP TEN VIDEO CHART
TOP TEN SINGLES CHART
7
DANIELE SILVESTRI Quali Alibi (S.M.Entertainment)
ROCCO HUNT FT. NEFFA Se mi chiami (S.M.Entertainment)
8
ELISA No Hero (Sugar)
9
SALMO 1984
(S.M.Entertainment)
10
LUCA CARBONI Luca lo stesso
(S.M. Entertainment) - regia: Cosimo Alemà
(U.M Italia)
6
FRANCESCA MICHIELIN Nessun grado di separazione
(S.M. Entertainment) - regia: Giacomo Triglia
(U.M Italia)
5
FEDEZ & MIKA Beautiful Disaster
(W.M.Italy) - regia: Mauro Russo
(S.M.Entertainment)
4
ROCCO HUNT Wake up
ARISA Guardando il cielo (W.M.Italy)
MAX GAZZÈ Così Com’è
(U.M. Italia) - regia: Jacopo Rondinelli
6
CLEMENTINO Quando sono lontano
(U.M. Italia) - regia: Mauro Russo
7
ALESSIO BERNABEI Noi siamo infinito
(W.M.Italy) - regia: Mauro Russo
8
DANIELE SILVESTRI Quali Alibi
(S.M. Entertainment) - regia: Fernando Luceri
9
MALIKA AYANE Tempesta
(Sugar) - regia: Federico Brugia
10
PATTI PRAVO Cieli immensi
(W.M.Italy) - regia: Jacopo Rondinelli
CLICCA E GUARDA LA CLASSIFICA COMPLETA PARAMETRI per le Classifiche : La presenza in classifica viene definita dalle segnalazioni dei “Muzi Kult Friends” che si dividono in : ‘TV Friends’ (direttori artistici, conduttori di Tv e web tv italiane) che segnalano una Playlist di 5 videoclip ognuno. ‘Radio Friends’ (speaker, dj, conduttori di Radio e Web Radio Italiane) che segnalano una playlist di 10 singoli ognuno. ‘Muzi Kult Friends’ (giornalisti, critici musicali, operatori del settore) che segnalano 2 playlist: una di 5 videoclip e una di 10 singoli. (Tutt i ‘Friends’ cambiano ogni 2 mesi e segnalano le loro preferenze ogni 15 giorni) In base a queste segnalazioni vengono stilati due elenchi di artisti per i videoclip e per i singoli. La presenza in più playlist dei Friends è il parametro di maggior influenza. (50% dell’influenza) La presenza in una playlist assegna un valore che va da 10 (dieci) del 1° (primo posto) a 1 (uno) del 10° (decimo posto) per i singoli e a 5 (cinque) del 1° (primo posto) a 1 (uno) del 5° (quinto posto) per i videoclip. Parametro importante inoltre per la classifica video e singoli sono le visualizzazioni ‘Youtube’ (35% dell’influenza) e la presenza in altre classifiche (Mtv, Deejay ecc) (15% dell’influenza)
MuziKult Friends - likes MICHELE SARAN Giornalista, critico musicale, collaboratore radiofonico
LEGENDA: in salita
in discesa
Radio Friends - likes ANTONELLA DE CESARE
new entry
stabile
rientrato
I Singoli preferiti dai nostri amici delle Radio
REDAZIONE ZIONET
Announcer/Speaker Radio Rebel (Roma)
Trasmissione Radiofonica “Zion@t” – RadioPhonica (Perugia)
STOR-i-CA RADIO
TEO CIMATTI
Redazione (CA)
Conduttore “Indie Casting” – Radio Fly (Bologna)
CLAUDIA PALERMO Attrice, Giornalista Musicale
già con ondarock.it e Radio Base Popolare Network
già con Muzi Kult “Ama l’arte in tutte le sue forme”
MIRIAM CARUSO
GIUSEPPE PANELLA
Capo-redattore sez. Musica Otto&Trenta.it
Giornalista, Critico Musicale
REDAZIONE MUZIKULT
CLICCA E GUARDA LA CLASSIFICA COMPLETA
TV Friends - likes SUPER TELE
I Videoclip preferiti dai nostri amici delle TV
GIULIO CESARE DE GIORGI
(Redazione)
Art Director Tele Galatina Web
LA WEB TV.Com
Tele TiVvù
(MusicalNews, La Gazzetta del Sud, Classic Rock)
(Redazione)
(Redazione)
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GLORIA
Promo Artists Galassi Gloria, ha 30 anni e canta da sempre; ha da poco realizzato il videoclip «E Sta a vedere che hai ragione tu» il video nasce da un progetto glitter pop che richiama sonorità e ballate in cui vorrei tutti si potessero riconoscere e cantare accendendo la radio. La sua vera avventura nella musica inizia nel 2015 quando si classifica al primo posto al concorso canoro della trasmissione radiofonica Strafactor in onda su Radio Icaro. «Non ho avuto una vita semplice» - dice - «ma la musica mi ha sempre aiutata nei momenti più difficili»
Guarda il videoclip “E Sta a vedere che hai ragione tu” di GLORIA su youtube: https://youtu.be/IDPVoTBYyfE
Ascolta il brano “E Sta a vedere che hai ragione tu” di GLORIA su SoundCloud:
https://soundcloud.com/pa74music/gloria-galassi-e-sta-a-vedereche-hai-ragione-tu
GLORIA on Facebook:
https://www.facebook.com/Gloria-574538349369333/?skip_nax_wizard=true
E STA A VEDERE CHE HAI RAGIONE TU Il brano parla di una ragazza che sta iniziando a capire di essersi innamorata ma inizialmente non lo vuole ammettere, e nascono così dei dubbi tanto da affermare che forse ha ragione «il ragazzo in questione».
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NERO VIVACE
Promo Artists Nero Vivace è il nome di un progetto artistico, di un gruppo, di un interprete. In questa fase iniziale del progetto il gruppo si presenta con solo due dei suoi elementi: Roberto Fulvi, voce e chitarra; Giovanni Taietta, cajon. Il primo è anche l’autore dei testi e delle musiche. Nella sua ormai lunga storia personale ha partecipato a molti progetti come autore, direttore artistico, produttore, editore musicale. Il secondo, molto più giovane, è un batterista e percussionista di talento.
Guarda il Videoclip “C’è la guerra” di NERO VIVACE su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=0OAnj1TuX2I
Ascolta il brano “C’è la guerra” di NERO VIVACE su Soundcloud:
https://soundcloud.com/erreffemusica/ce-la-guerra-r-fulvi-nero-vivace
Ascolta il brano “C’è la guerra” di NERO VIVACE su Believe: http://player.believe.fr/v2/3614597654040
NERO VIVACE on Facebook:
https://www.facebook.com/nerovivace.7
NERO VIVACE Official Site: http://www.nerovivace.com
C’È LA GUERRA Dalla sensazione d’inquietudine all’esternazione espressiva. Il brano rappresenta il tentativo di squarciare il buio della rassegnazione, lo scossone indispensabile per una presa di coscienza dolorosa ma necessaria, la progressiva consapevole visione dell’oscurità del mondo che sta avvolgendo il presente e ne dominerà il domani. Si resta increduli e inebetiti di fronte all’assurdità racchiusa in questa sola parola: guerra! Il brano è stato inciso, in presa diretta, senza tagli, lasciato quasi allo stato grezzo per essere il più vicino possibile alla realtà.
Muzi Kult 41
STEFANO FERRO & BAND
Promo Artists Dal 2000 ad oggi Stefano Ferro ha partecipato a numerosi festival e contest italiani dedicati a band e cantautori indipendenti, riscuotendo nel tempo anche l’attenzione delle trasmissioni radiofoniche fra le quali la famosa «Demo» a cura di Radio Rai. Assieme alla band formata da Luca Maragnoli, Angelo Nacca e Francesco Turlon, è autore del brano Un po’ così, ispirato alla crisi economica. Stefano Ferro è inoltre il coautore della canzone Andremo via, scritta con Massimo Bubola e pubblicata nella raccolta Da Caporetto al Piave, distribuita con i maggiori quotidiani locali del Nord Italia.
Guarda il video “Un po così” di STEFANO FERRO & BAND su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=xUuj2bTcH2o
Ascolta il brano “Un po Così” di STEFANO FERRO & BAND su Spotify:
https://open.spotify.com/track/2Qu3nOLGZQpfhjNdP77b7c
STEFANO FERRO & BAND on Facebook: https://www.facebook.com/Stefano-Ferro-Band-1660629847530462/
UN PO COSI Il pericolo delle crisi di ogni tempo e luogo sono le parole che gli uomini elargiscono intorno ad esse, al punto da lasciarci in eredità molti punti di vista e mille possibili o strampalate soluzioni, che ci lasciano più o meno convinti o più o meno perplessi, spesso a seconda del nostro umore o a seconda dell’ultimo libro che abbiamo letto, quando non secondo il carisma più o meno penetrante dell’intellettuale di turno.
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BROKEN FRAMES
Promo Artists I «Broken Frames» sono un prima di tutto un sogno. Nati quasi per gioco, sono diventati un progetto che, da ormai 6 anni, accomuna quattro ragazzi con una grandissima passione per la musica, Nel 2012 la band, composta da Marco Simone (voce), Walter Nuzzo (chitarre), Erasmo Solazzo (basso) e Luca Nuzzo (batteria), decide di avviare l’ambizioso progetto di registrazione del suo primo album di inediti. Per finanziare le registrazioni, i quattro si reinventano come Tribute Band degli U2 e
Guarda il Videoclip “In-Solitudine” di BROKEN FRAMES su youtube: https://www.youtube.com/watch?v=oFxR6gNbo4U
Ascolta il Disco “Splendido Nulla” di BROKEN FRAMES su Spotify:
https://open.spotify.com/album/5k1qStrmhKhxzns4l7FWvT
Acquista il Disco “Splendido Nulla” di BROKEN FRAMES su Itunes: dei Coldplay, ed investendo ogni singolo centesimo guadagnato in oltre cento serate in giro per l’Italia, nel Gennaio del 2016 riescono a realizzare il loro sogno e pubblicano «Splendido Nulla», il loro album d’esordio! L’album è acquistabile su www.brokenframesband.com , su www.digressionemusic.it o, su ordinazione, in tutti gli stores feltrinelli, e sarà presentato per la prima volta live il 1 Aprile 2016 nella splendida cornice del Nordwind Discopub di Bari.
https://itunes.apple.com/it/album/splendido-nulla/ id1073538679
BROKEN FRAMES on Facebook:
http://www.facebook.com/BrokenFramesBand
BROKEN FRAMES Official Site: http://www.brokenframesband.com
...LO SCHIZOFRENICO E’ UN SOGNATORE SVEGLIO... Il singolo di lancio del disco è un viaggio nella mente di gente troppo spesso dimenticata: la schizofrenia è un male silenzioso che colpisce milioni di persone nel mondo, lasciandole sole nel loro mare di pensieri ed illusioni, nella loro «In-Solitudine»
Muzi Kult 43
RIK SPIN
Promo Artists Dj producer toscano da 20 anni nei migliori club italiani. E’ in preparazione il tour spagnolo estate 2016: Ibiza, Madrid, Barcellona, in collaborazione con le 30 emittenti radiofoniche che stanno passando a rotazione fissa “America Style “ ALESSIO Giovane cantante della Versilia con una voce da vero professionista. Ha scavalcato le classifiche in Corea con il brano «Crazy Ranch» (Happy Horse). A 16 anni partecipa alla trasmissione televisiva «Amici».
Guarda il Videoclip “America Style” di RIK SPIN su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=8hMG1uRCtE4
Ascolta il Disco “America Style” di RIK SPIN su Soundcloud: https://soundcloud.com/ilaria-e-gianni/america-style-rik-spin-feat-alessio-neri-cozzi
“RIK SPIN” on Facebook:
https://www.facebook.com/Rik-Spin-1706809052889901/
AMERICA STYLE America Style , un brano nato dall’esperienza dei produttori Giovanni Cocco & Fabio Cozzi. Con il tocco di Rik Spin, la voce di Alessio, la melodia di Maurizio Neri, la song deep house prende la forma di un vero e proprio brano pop dal sapore retro’. Il gusto della produzione e dei musicisti richiama sonorità vicine al sound di storiche band come Doors e Pink Floyd. Il videoclip di Ilaria Verona è il vestito più adatto e raffinato alla musica di «America Style».
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IRONICO
Promo Artists IRonico, oltre ad essere un artista, è un vero e proprio progetto musicale che nasce dall’idea di proporre nel panorama musicale italiano uno stile cantautorale che si identifica, sia nei testi che nella musica dei brani, in una chiave di lettura, appunto, più ironica, pur affrontando tematiche di spessore. L’ironia quindi è il filo conduttore di tutto l’aspetto comunicativo, incluso il modo di approcciarsi al pubblico e lasciando un piccolo velo di mistero sull’artista.
Ascolta “Evoluta Società” di IRONICO su Soundcloud: https://soundcloud.com/ironicocantante/evoluta-societa
Ascolta “Evoluta Società” di IRONICO su Spotify:
https://play.spotify.com/album/2s6jHrGESytpw47t7AdEmc?play=true&utm_source=open.spotify.com&utm_medium=open
Acquista “Evoluta società” di IRONICO su Itunes:
https://itunes.apple.com/it/album/id1084295937?app=itunes
Acquista “Evoluta società” di IRONICO su Amazon:
https://www.amazon.com/gp/product/B01BSNYZIK?ie=UTF8&camp=1642&creative=6746&creativeASIN=B01BSNYZIK&linkCode=as2&tag=musique006-21
IRONICO on Facebook:
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EVOLUTA SOCIETA’ Evoluta Società è il primo singolo ufficiale del cantautore IRonico uscito con etichetta Suoneria Mediterranea e già disponibile sui migliori digital stores. Il brano, ritmato ed apparentemente «allegro» contiene però al suon interno uno special lento dal forte contenuto emotivo. Al progetto hanno collaborato vari musicisti tra cui Domenico Schiariti alla batteria, Michele Tumminelli alla tromba e Daniele Sanfilippo per gli arrangiamenti e tutta la fase produttiva.
Muzi Kult 45
GABRIEL TECCHI
Promo Artists Gabriel Tecchi ha 15 anni, frequenta il secondo anno del Liceo Classico Linguistico A.Mancinelli di Velletri. Un ragazzo riservato e timido fin da piccolo. A 13 anni scopre il Rap, genere musicale che gli da modo di sfogarsi e di comunicare qualcosa di davvero forte alle persone. Da quel momento la sua dipendenza dall’ Hip Hop non è più finita. «Il Rap» - dice Gabriel «mi ha cambiato molto la vita ed in meglio». Compone i testi delle sue canzoni da solo nel suo piccolo home-studio in un ‘ex ripostiglio’. La passione che lo ha spinto a voler sempre migliorare lo ha portato al Centro Music Ranch che si occupa di formare giovani mu-
Guarda il Videoclip “Sognami” di GABRIEL TECCHI su Youtube: https://youtu.be/tQ7aWsVvGio
Ascolta il brano “Sognami” di GABRIEL TECCHI su Soundcloud:
https://soundcloud.com/tecchigabriel/gabriel-sognamimp3
GABRIEL TECCHI on Facebook:
https://www.facebook.com/gabriel.tecchi
GABRIEL TECCHI on Twitter: https://twitter.com/gabrieltecchi
sicisti, cantautori e band. Inizia, fin da subito ad esibirsi davanti al pubblico della sua città, Roma e a spostarsi poi in tutt’Italia. Il suo primo singolo: Sognami è stato pubblicato dall’etichetta GDE Records e distribuito in digitale.
SOGNAMI «Sognami» parla di una storia d’amore. Racconta di una coppia che continua ad amarsi nonostante si veda poco, Nel brano, Gabriel, invita molte volte la sua ragazza a pensare a lui, anche se tante cose vanno male e la vita non è mai come si vorrebbe… Gabriel dice - «n questo brano descrivo la mia Lei come un Angelo in grado di farmi felice»
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MPF
Promo Artists MPF è un progetto nato nella città di Treviso, dalla collaborazione tra Vendrame Pierangelo che ha composto all’inizio del 2000 le canzoni e Federico Zambon, chitarrista e bassista, che tra il 2014 e 2015 nel suo studio le ha nuovamente arrangiate. Ai due si è aggiunto Fall Malick, cantante reggae senegalese con varie esperienze in Senegal e in Francia (conosciuto ora come Milky Malick) che grazie alla sua voce ha dato un’anima internazionale alle canzoni. Le canzoni dell’album «Grazie, Jere-jef, Thank you, Merci» sono cantate in lingua Wolof (lingua originale senegalese) ed un brano in lingua italiana.
Ascolta “New Life” di MPF su Youtube: https://www.youtube.com/watch?v=flmLcy_C3Kg
Ascolta “New Life” di MPF su Soundcloud: https://soundcloud.com/mpf-358172418/new-life
MPF on Facebook:
https://www.facebook.com/Mpf-1058492504184027/
NEW LIFE New life parla della capacità della musica di dare nuove opportunità, nuova vita. La musica come parte essenziale della vita di ogni persona.
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L’ARTISTA DEL MESE Guarda il videoclip “A New Dawn” di BLACK BEAT MOVEMENT su YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=ADu1aguX95k
Ascolta “Love Manifesto” di BLACK BEATMOVEMENT on Spotify: https://open.spotify.com/album/3TBVYFTjghwlkH24K9vzPO
Ascolta “Love Manifesto” di BLACK BEAT MOVEMENT on Soundcloud: https://soundcloud.com/maninalto/sets/bbm-love-manifesto2016
Acquista “Love Manifesto” su Itunes: https://itunes.apple.com/it/album/love-manifesto/id1070573977
BLACK BEAT MOVEMENT on Facebook: https://www.facebook.com/theblackbeatmovement
BLACK BEAT MOVEMENT Official Site: http://www.blackbeatmovement.com/bbm/
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BLACK BEAT MOVEMENT
Ancora spazio in ogni numero per gli artisti Indipendenti…. Un nuovo interessantissimo artista selezionato dalla redazione di «Muzi Kult» tra decine di proposte. Conosceremo la sua musica, l’attività che ha in ‘highlights’ in questo momento, e scambieremo con lei due chiacchiere. Come sempre, vi daremo la possibilità di conoscere da vicino realtà emergenti ed emerse, alternative e interessanti del panorama indipendente italiano e del suo vastissimo ‘undergound’ fatto di musica di qualità.
L’ARTISTA DEL MESE “…Pensiamo che attraverso le sue molteplici forme e antitesi, l’amore si pone come unica e vitale forza in grado di creare e di dare vita ad ogni cosa…” (BLACK BEAT MOVEMENT)
DUE CHIACCHIERE CON BLACK BEAT MOVEMENT Chi sono i Black Beat Movement ? Siamo un collettivo future soul fondato a Milano attivo dal 2012. Costruiamo il nostro sound mescolando sonorità nu soul e hip hop con un approccio e un songwriting più alternativo. Abbiamo realizzato un Ep BLACK BEAT MOVEMENT (2013) e due dischi, ID-LEAKS (2014) e LOVE MANIFESTO (2016). Ci siamo esibiti due volte allo Sziget festival di Budapest, come vincitori del concorso italiano e siamo stati finalisti per il concorso di Arezzo Wave 2014. Qual’è il vostro “sogno nel cassetto” ? Andare in Giappone !
Black Beat Movement è un collettivo Future Soul di Milano attivo dal 2012. La band costruisce il suo sound mescolando sonorità nu soul e hip hop con un approccio e un songwriting più alternativo. Hanno all’attivo circa trecento concerti in tre anni anche all’estero aprendo ad artisti importanti tra cui: Africa Unite, Sud Sound System, Statuto, Paola Turci, Nesli, Clementino, Vallanzaska, Après la Classe, The Bluebeaters, Hiatus Kaiyote (AU), Luciano (JAM) and The Coup (USA). Nel 2013 pubblicano l’omonimo Ep distribuito da Maninalto! e si esibiscono per ben due volte allo Sziget Festival di Budapest. Nel 2014 pubblicano il primo full lenght ID-LEAKS e a seguire il singolo AFLAME feat. Bunna, entrambi distribuiti da BM Records. Lo stesso anno sono finalisti per il concorso di Arezzo Wave 2014. Nel 2015 i Black Beat Movement iniziano la scrittura del nuovo lavoro che viene pubblicato a gennaio 2016 intitolato “Love Manifesto”, in collaborazione con La Grande Onda, Maninalto! e distribuito Universal e Made in Etaly.
“LOVE MANIFESTO” “Love Manifesto” è un lavoro dove si intrecciano differenti linguaggi sonori, tematiche e contenuti. La matrice rimane quella black; infatti all’interno dell’album si spazia tra nu soul, r’n’b, broken beats, conscious hip hop e jazz. La band ricerca un sound nuovo che si avvicina a produzioni della nuova ondata black che si sta sviluppando, unendo la radice prettamente ritmica della musica afro a mondi armonici, sonori e compositivi più d’avanguardia. Il titolo dell’album riconduce gli ascoltatori al concetto di amore come forza generatrice di tutto. Black Beat Movement dicono : “Pensiamo che attraverso le sue molteplici forme e antitesi, l’amore si pone come unica e vitale forza in grado di creare e di dare vita ad ogni cosa”
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MK
Oltre 600 i singoli diffusi da «MEET’n’RADIO» in un anno. E’ un servizio di Delivery di Singoli alle Radio del Circuito attraverso una eterogenea Compilation. On Mag Promotion realizza ogni mese una compilation digitale selezionando proposte provenienti da tutto il mondo indipendente. La Compilation digitale viene inviata a tutte le Radio e web-Radio legate al Circuito radiofonico «Meet’n’Radio» rinsaldato e rafforzato dal lavoro dell’uff. Stampa, ideatore delle iniziative di promozione «Meet’n’Radio» e «Meet’n’TV» . Oltre 400 le Radio e oltre 500 le Web-Radio che ricevono la Compilation Digitale di «Meet’n’Radio» ogni mese. Tantissime le Radio che continuano a trasmettere le nostre proposte e che hanno portato e continuano a portare gli artisti da noi promossi in tante delle classifiche radiofoniche indipendenti. I brani continuano ad arrivare anche all’estero: Argentina, Germania, Stati Uniti, Perù, Uk, Mexico, Colombia, Uruguay, Paraguay, grazie alla collaborazione delle radio vicine al circuito Meet’n’Radio e di On Mag Promotion. Oltre a tutto ciò, è già di per se esclusivo essere selezionati fra i Brani del Mese.
www.onmagpromotion.com/meet.html 52 Muzi Kult
1. MISERO SPETTACOLO – PPP (G.Tranquillino Minerva)– Zeta Factory - (Musica contro le mafie) 2. MALDESTRO – IO SONO NATO QUI (A.Prestieri) – Arealive srl/Marocco Music - Ed. Arealive srl/Marocco Music (Musica contro le mafie) 3. BLACK BEAT MOVEMENT – A NEW DAWN (L.Bologna/J.Boschi) – La Grande Onda – Ed. La Grande Onda 4. VINCENZO CUTIETTA – LA GUERRA NON C’E’ (V.Cutietta) – MTM Metamorfosi - Ed. Mtm Metamorfosi 5. MEXICAN HEROES – LIKE A BUBBLE (C.Lazzarini/A.Berbenni/A.Peretto/N.Maestri) - Autoprodotto – Ed. Le Parc Music 6. VERTIGINE VERSUS – VOGLIO UCCIDERE MICHELLE (F.Rossetti/S.Paviani) - Autoprodotto – Ed. Le Parc Music 7. IRONICO – EVOLUTA SOCIETA’ (M.Sartina) – Suoneria Mediterranea – Ed. Suoneria Mediterranea srl 8. STEFANO FERRO & BAND – LA BALLATA dell’ASSENZA (S.Ferro) – Autoprodotto 9. GLORIA – E STA A VEDERE CHE HAI RAGIONE TU (M.Giorgi) – PA74 Music 10. MY FAVOURITE SWING – BLACK HOLE SUN (Cover Soundgarden) C.Cornell - (Rielab. R.Notazio) – Azoto Records 11. RIK SPIN ft.ALESSIO – AMERICA STYLE (F. Cozzi/M.Neri)– CV Music Label – Ed. Giovanni Cocco 12. DARIO TOTAKING – NEW YORK CITY (F.Cozzi/D.Toti/M.Neri) - CV Music Label – Ed. Giovanni Cocco 13. BROKEN FRAMES – IN–SOLITUDINE (W.Nuzzo/M.Simone) – Digressione Music – Ed. Digressione Music 14. VINCE C. - HIDING YOUR MIND (Vince C.) – Autoprodotto 15. UBES CONNECTION – CLAYMORE (Arsek/S.Vibes/RaphaRhythms) – Fabriksound 16. FUORI ONDA BAND – SOLO NOI (L.Tanzi) – Autoprodotto 17. MPF – NEW LIFE (P.Vendrame/F.Zambon/F.Malick) - Autoprodotto 18. EUPHORICA – LA RIVELAZIONE (P.Armati/S.Lentini/G.Mastrocola/R.Pittet/D.Zanni) – Autoprodotto – Ed.Divinazione 19. LORENZO SAULLI – LA STANZA DEI RICORDI (C.Bastianelli/L.Saulli) – Gde Records – Ed. GDE Edizioni Musicali 20. GABRIEL TECCHI – SOGNAMI (C.Bastianelli/G.Tecchi) – Gde Records – Ed. GDE Edizioni Musicali 21. BLACK MAIL OF MURDER – GIANTS’ INHERITANCE (D.Sgarbi/A.Fapanni) - IndieBox Music – Ed. Le Parc Music 22. FAUST & MALCHUT ORCHESTRA – SEVERAL FURRY VEGETABLES IN THE GARDEN OF YETZIRAH (F.Bisantis) – Autoprodotto – Ed. Medialand 23. MAURIZIO MECENERO QUINTET – FORGOTTEN (M.Mecenero/F.Signorini) – Autoprodotto MEET’n’RADIO - n° 2 (DUE) del 2016 (WALTER CHIARI) http://www.onmagpromotion.com/meet_due16.html
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MEET’N’RADIO
gli artisti scelti dalla redazione ...vi segnaliamo inoltre 4 artisti selezionati dalla redazione tra quelli presenti nella Compilation «n° 1 - UNO del 2016» e «NANDO GAZZOLO»
MALDESTRO Maldestro, nome d’arte di Antonio Prestieri, ha trenta anni, napoletano, scrive, canta e suona le sue canzoni. “Non trovo le parole”, suo esordio discografico, contiene versi che, pur sviluppandosi nella forma tipica della ballata, raccontano l’amore, la rabbia, la speranza, il disagio e la disperata voglia di vivere di un giovane poeta dei nostri tempi. Maldestro è stato il cantautore rivelazione del 2013 con il brano “Sopra il tetto del Comune” storia di un operaio licenziato che cerca soluzione ai suoi problemi arrampicandosi sul municipio. La canzone, inviata quasi per scommessa ai più importanti Premi musicali italiani, ne ha fatto man bassa (Premio Ciampi, Premio De André, SIAE, AFI e Musicultura 2014). Maldestro si avvicina al pianoforte a nove anni, lasciato poi per approfondire gli studi di teatro. Ma la musica è una passione che gli rinasce, come sfogo di una creatività effervescente e come contrapposizione ad una vita non proprio pianeggiante. Imbraccia la chitarra e libera le proprie liriche, di una profondità e di una poesia rare in una generazione cresciuta a suon di talent show, di cui egli è esatto contrario; tanto la superficialità e l’estetica prevalgono nei primi, tanto il messaggio, la concretezza, la visione lucida ma piena di vita sono il cuore della sua musica.
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MISERO SPETTACOLO Misero Spettacolo è un progetto cantautorale di Beppe Tranquillino che dopo aver vissuto e suonato per le strade, prima pugliesi e poi di Dublino e New York, fonda il progetto nella città di Bologna. Il nome nasce dal tentativo di dare un titolo alla sua personale “filosofia” di vita. Formato da 5 musicisti stabili, un produttore artistico e numerose collaborazioni, il progetto esplora il cantautorato in una forma musicale di 360°, spaziando dal Rock d’autore al Folk, dal Blue’s al Jazz, passando per la classica, il prog, suoni indie ed etnici. Si affaccia sul Teatro Canzone, saluta il Pop e offre uno show nuovo ed eclettico: musica, poesia, teatro e filosofia!
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MEET’N’RADIO gli artisti scelti dalla redazione
DARIO TOTAKING Un mix di generi che spazia molto dall’elettronica alla minimal passando dalla techouse. Dj Totaking mette in risalto anche i suoni ambient nei suoi Dj Set sempre molto movimentati e pieni di energia. Muove i primi passi facendosi largo spinto dalla voglia di farsi notare; fin da subito inizia a farsi notare e apprezzare dal pubblico delle dancefloor. Grazie alle sue performance riesce a catturare l’attenzione degli addetti ai lavori e da li a poco che inizierà le numerose collaborazioni che lo porteranno a suonare in club di spicco ed eventi. I suoi primi brani vengono pubblicati per l’Etichetta TK production (Los Angeles). «Inside house», «Tao Culture», «Dark Melody». Le sue produzioni vengono supportate da artisti nazionali e internazionali di rilievo nel panorama dei dancefloor.
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LORENZO SAULLI Lorenzo Saulli nasce a Velletri, un piccolo paesino vicino Roma. Scopre la passione per la musica in tenera età, dilettandosi con la chitarra, pianoforte, batteria. Oltre a cantare si diletta come autore e in Agosto 2015 vede realizzarsi il sogno di avere un suo inedito nelle classifiche dei principali store musicali.
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TV «Meet’n’TV» nasce, come «Meet’n’Radio (il tuo singolo in tutte le Radio del circuito «Meet’n’Radio») da un’idea dell’Uff. Stampa On Mag Promotion. Meet’n’TV nasce per venire incontro alle esigenze di coloro i quali vogliono veicolare e diffondere le loro opere senza costi onerosi. «Meet» sott’intende l’incontro di una serie di realtà musicali differenti che si ritrovano insieme per approdare «on/in TV». In ogni numero gli artisti di Meet’n’TV avranno un accompagnatore d’eccezione. Per oltre un anno siamo stati in compagnia degli ospiti della storica trasmissione «Il Musichiere» per passare poi ai «pupazzi» più famosi della storia della Tv. Leggendo la parola «Meet’n’TV», noi italiani non possiamo fare a meno di notare l’assonanza con le parole «Miti in TV». Ed è per questo motivo che abbiamo pensato che personaggi, reali e di fantasia, mitici della TV avrebbero fatto da accompagnatori degli artisti. Un Mito della TV che vi farà idealmente da «garante» e vi fa incontrare (Meet) le TV locali Italiane e le web Tv. Tutti gli artisti di «Meet’n’TV» in ogni numero si presenteranno alle TV locali e web Italiane presentati da Mitici personaggi della TV. La Nuova Serie di Meet’n’TV è partita con uno dei «personaggi d’invenzione» o «pupazzi» più rappresentativi della Musica in TV: il «SUPER TELEGATTONE». Proseguita poi con «Musichieretto, Provolino, Four, Five, Uan e ora Pompeo e Carlotta».
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1. BLACK BEAT MOVEMENT – A NEW DAWN regia Erika Errante 2. DIVA SCARLET – NON PIU’ SILENZIO regia Ramiro Castro Xiques 3. CAPOBBANNA – FUJE TU regia Toni Isabella 4. VINCENZO CUTIETTA – LA GUERRA NON C’E’ regia Bruno Tedeschi 5. RIK SPIN ft.ALESSIO – AMERICA STYLE regia Ilaria Verona 6. DARIO TOTAKING – NEW YORK CITY regia Ilaria Verona 7. GLORIA – E STA A VEDERE CHE HAI RAGIONE TU regia Ass. Cult. «Cantiere Musicale» 8. ANOMALA VITIS – PER NON CADERE regia Anomala Vitis 9. FAUST & MALCHUT ORCHESTRA – SEVERAL FURRY VEGETABLES IN THE GARDEN OF YETZIAH regia Marco Trocino 10. BROKEN FRAMES – IN-SOLITUDINE regia Mauro Ficarra 11. EUPHORICA – LA RIVELAZIONE regia Ila (Ilaria Scattina) Uncle Singer Production
MEET’n’TV - n°11 (Undici) Anno II (Michele - Il Cavallino) http://www.onmagpromotion.com/meettv_undici11anno2.html
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In ogni numero di Muzi Kult, nello spazio di Meet’n’Tv - la prima ed unica Video-Compilation di Musica Indipendente Italiana, diamo uno spazio a due artisti scelti dalla redazione tra quelli inseriti nelle ultime due videocompilation.
DIVA SCARLET “NON PIU’ SILENZIO”
https://www.youtube.com/watch?v=pNW1DIOcHW0
“NON PIU’ SILENZIO”
Le Diva Scarlet nascono a Bologna nel 2001.Con i loro brani inediti le ragazze trovano subito spazio nella rassegna “Independent Days”; in breve tempo, grazie ai numerosi live, vengono notate da Graziano Cernoia che diventa il produttore artistico del primo album accanto ad Arcangelo Cavazzuti (Modena City Ramblers). Questa doppia collaborazione porta la band a chiudere un contratto con la Mescal che nel 2004 pubblica “Apparenze” distribuito da Sony. L’album viene presentato al festival “Tora! Tora!” di Genova con Giorgio Canali, Verdena, Linea 77, Max Gazzè, Meganoidi, One Dimensional Man, Paolo Benvegnù e Tre Allegri Ragazzi Morti, nello stesso anno inizia il tour di “Apparenze” nei più importanti rock club. L’energia sprigionata dai potenti live della band, riscuote ottimi feedback tanto che il tour dura più di un anno e vede le Diva Scarlet suonare aprendo i concerti di Afterhours, Marlene Kuntz, Cristina Donà, Subsonica, Tre allegri Ragazzi Morti, Massimo Volume, Marta sui Tubi, Litfiba, Zucchero e tanti altri. Il pubblico e la critica non tardano ad apprezzare il loro sound elegante e la loro carica istintiva. Il video del primo singolo “Vuoi” porta le Diva Scarlet a condurre due puntate del programma Database su Rock Tv. Numerose anche le interviste e gli interventi live in Radio. Dopo un intenso lavoro di pre-produzione le Diva Scarlet incidono “Non+silenzio”, avvalendosi della produzione artistica di Giulio Ragno Favero (Teatro Degli Orrori - One Dimensional Man) e Moltheni. “Non + Silenzio” viene pubblicato nell’ Aprile 2008 e presentato al Locomotiv club di Bologna. Le Diva Scarlet partono per il tour di “Non + Silenzio” che le porta in tutta Italia e per la prima volta in Olanda e al Kaleidoscope Festival in Bosnia. Nel 2009 aprono il concerto del “Primo Maggio Tutto l’anno” a Roma come vincitrici insieme ai Bud Spencer Blues Explosion. Il concerto viene trasmesso in diretta nazionale su Rai 3, sullo stesso palco si esibiscono Caparezza, Vasco Rossi, Cesare Basile, Beatrice Antolini, Marta sui Tubi, Marina Rei, Paola turci, Max Gazze Subsonica e molti altri. Le Diva Scarlet coronano l’esperienza live di “Non + Silenzio” con un tour europeo in Spagna, Svizzera, Germania, Austria e di nuovo Olanda. Nell’autunno del 2011 la giornalista Jessica Dainese dedica ampio spazio alle Diva Scarlet nel suo libro “Le ragazze del rock: 40 anni di rock femminile italiano”. Nel marzo 2013 esce il disco omonimo, con la produzione artistica di Umberto Maria Giardini che canta e collabora alla scrittura del brano “Come mi vuoi tu?”. Tra il 2013 e il 2014 i Decana hanno aperto alcuni concerti di Umberto Maria Giardini (ex Moltheni) e altri artisti come Eva Poles (Prozac+) e Massimo Volume. Nel 2015 esce il videoclip del brano “Una promessa in attesa” per la regia di Linda Rigotti presentato al cinema Kinodromo di Bologna. Attualmente Fornito e Bernardi stanno lavorando alla produzione del terzo disco di Diva Scarlet.
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Una grinta incontenibile e la giusta prepotenza sono gli ingredienti minimi che una band indipendente abbia per riuscire a farsi notare. Tutto questo le Diva Scarlet ce l’hanno e anche di più. Un mondo descritto dalle donne, i suoi aspetti positivi e negativi visti con i loro occhi e sensazioni provate sulla loro pelle. “Non più silenzio” non è un brano femminista ma che promuove i bisogni e le attenzioni nell’universo femminile e denuncia gli atti che questa società ancora maschilista riserva ad esso. La violenza sulle donne. Quando le vittime, maltrattate in ambiente domestico, denunciano, “Cosa succede?” chiedono le Diva Scarlet in “Non più silenzio”
facebook.com/divascarlet.official/
MEET’N’TV i due ARTISTI scelti dalla Redazione
ANOMALA VITIS “PER NON CADERE”
https://www.youtube.com/watch?v=NOqJX2HhxRU
“PER NON CADERE”
Il viaggio degli Anomala Vitis inizia nell’estate del 2007 grazie all’incontro di Cristiano-Jimmy-Dominici e Matteo Olimpieri rispettivamente voce/chitarra ritmica e chitarra solista. La band nasce tra Lubriano e Bagnoregio, paesi della provincia di Viterbo ai piedi della nota Civita di Bagnoregio. Dopo una serie di prove in duo nel Settembre dello stesso anno entrano a far parte della band il batterista Moreno-Time man-Centoscudi e il bassista Raffaele-Tongh-Sandrini, attualmente importantissimi componenti degli Anomala. Gli anni successivi vedono la band impegnata in molte serate live, tra piazze, pub e contest. I brani inediti non mancano e con il tempo la band acquista una totale complicità e compattezza che giova anche alle performance live. Nel 2011 la band entra in studio di registrazione per dare vita al loro primo EP “Dipende dalle Condizioni” composto da 4 brani inediti. Nel 2013 e nel 2015 raggiungono le finali nazionali del Videofestival Live, importante contest musicale per la discografia italiana con giuria formata da Mara Maionchi, Alessandro Porcella, Silvia Mezzanotte e Roberto Turatti. Il resto ancora tutto da scrivere, ma non tarderemo a sentir parlare ancora di loro!
Per non cadere”, è il racconto di tutti. La vita e i suoi sbagli, l’istinto che spesso ci porta a ricadere : “ma li rifarai”. E in fondo questo è il bello della vita: la sfida continua e il coraggio di volare, senza regole, senza stili. E mal che vada, indietro non tornerai.
facebook.com/AnomalaVitis
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HIGHLIGHTS
ARTISTS
In ogni numero, la redazione di Muzi Kult, dedicherà ad artisti del mondo Indipendente Italiano, monografie, pagine dedicate con notizie sulle loro attività, articoli, interviste, recensioni e tanto altro. La sezione “Highlights Artists” mette”Sotto i Riflettori” le attività degli artisti provenienti dal mondo della musica italiana di ogni tipo.
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KIAVE Muzi Kult 63
StereoTelling: Educazione e Intrattenimento di Miriam Caruso
MUZI KULT: Chi è Kiave? Kiave: Un folle convinto di poter cambiare le cose con la musica.
foto di Tommaso Gesuato
La musica è uno strumento potente, in grado di liberare e far parlare la propria coscienza. Nei giovani la comunicazione è fondamentale, capace di sanare ogni forma di disagio od oppressione sociale. Abbiamo intervistato una nostra vecchia conoscenza, un artista che stimiamo profondamente e al quale siamo legati da comunione di intenti e affinità elettive. La “nostra” Miriam Caruso ha incontrato Kiave, che ci ha raccontato il suo nuovo album StoryTelling, dei particolari retroscena di composizione e ci ha parlato del suo impegno sociale quotidiano, anche attraverso la musica nelle carceri.
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MUZI KULT: Come ti sei avvicinato al mondo del rap? Kiave: A Cosenza, quasi 20 anni fa ormai. Ai tempi c’era un bel fermento culturale nella mia città. L’Hip Hop emerse grazie alla South Posse (capitanata dal maestro DJ Lugi) e le Crew di Writer come gli ASC. Io stavo sempre per strada con altri amici che amavano l’Hip Hop e quando non stavamo per strada stavamo a Radio Ciroma, dove iniziai a dipingere. Un giorno vidi DJ Lugi fare Freestyle e così iniziai a rimare ininterrottamente.
MUZI KULT: Come nasce la tua musica e i testi? Kiave: Dipende dai pezzi. Di alcuni curo prima la parte musicale, di altri parto dall’idea del testo e poi mi confronto con i produttori per cucire su quel significato l’atmosfera giusta che ne confermi l’efficacia. Per StereoTelling ho avuto la fortuna di collaborare con grandi produttori, anche stranieri, professionisti che stimo molto. Sono molto soddisfatto del risultato. MUZI KULT: Quali collaborazioni hanno contribuito alla tua crescita musicale? Kiave: Tutte, anche quelle che negli anni sono sfociate in liti che hanno portato a raggiungere distanze siderali. Serve tutto secondo me, sia le vittorie che gli errori peggiori, solo cosi si può crescere ed esplorare angoli della creatività che altrimenti resterebbero al buio. Sono molto contento di quelle con altri rapper, ma anche con altri artisti come Dario Brunori, esterni al mio mondo, ma con cui ci siamo trovati da subito in sintonia.
MUZI KULT: Musica e mafia, come è possibile utilizzare la musica per creare una rottura all’interno di un sistema che pretende il silenzio? Kiave: Parlando attraverso la musica, cercando testi che arrivino a smuovere le coscienze, raccontando storie. La musica ha la possibilità di comunicare con le parole, che sono comunque accompagnate da emozioni, quindi qualcosa di più penetrante ed efficace. Una della formule dell’Hip Hop è proprio: educazione ed intrattenimento. Bhé, questa frase dice già tutto.
MUZI KULT: Storytelling, un album che racconta la tua evoluzione musicale, con brani più strumentali e che strizzano l’occhio al freestyle. Una gestazione lunga che penso ti stia dando molte soddisfazioni. Kiave: Storytelling, un album che racconta la tua evoluzione musicale, con brani più strumentali e che strizzano l’occhio al freestyle. Una gestazione lunga che penso ti stia dando molte soddisfazioni.
MUZI KULT: Quanto è importante secondo te il ruolo del rap nella comunicazione odierna, soprattutto fra i giovani? Kiave: E’ importante nella misura in cui i giovani interessati si avvicinino ad esso non per moda, ma perché vedono nel Rap un modo per potersi esprimere e cercare di raccontare la propria storia tramite le rime, il flow e la musicalità che questa cultura trasmette. Solitamente si pensa subito ai soldi, alle visualizzazioni e alla fama, ma in realtà il Rap nasce con altri scopi e altri intenti. Basta un foglio una penna e qualcosa da dire, lì sta la magia. Poi ben vengano le radio e la popolarità del genere. Però, secondo me, non bisogna mai dimenticare da dove arriva il rap e perché è nato. MUZI KULT: Sappiamo che sei molto coinvolto sul piano sociale, soprattutto nel tuo percorso di avvicinamento dei giovani detenuti alla musica. Puoi parlarci di questa tua esperienza? Kiave: E’ un’esperienza forte, che mi da tanto ma al contempo mi toglie tante energie, anche perché non è facile nemmeno descrivere cosa succede là dentro. Abbiamo già fatto due edizioni, anzi consiglio a chi sta leggendo di cercare su Google “Potere alle parole Lab, carcere Monza”, per ascoltare i due album usciti fin ora. Quest’anno ho già iniziato al Beccaria (carcere minorile di Milano) e continuerò con la terza edizione nel carcere di Monza. Porto il Rap ai ragazzi che hanno solo voglia di esprimersi e creare qualcosa che li faccia sentire liberi, qualcosa che possa andare dove loro non possono, qualcosa di artistico.
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MUZI KULT: Danza con i tuoi demoni, Rum e Sigarette e Vivi ora. Questi tre brani occupano un ruolo fondamentale nel tuo album, ci racconti la loro storia? Kiave: Il primo è servito a me innanzitutto per esorcizzare i demoni che mi porto dietro da sempre, e a pezzo finito mi sentivo già meglio. Il secondo è un argomento di cui ho parlato sempre troppo poco, ed è la mia dichiarazione d’amore verso la persona che ha scelto di starmi a fianco, cosa di cui sono molto onorato. La terza è stata scritta in una notte di Natale dove ero rimasto solo a Milano per finire il FixTape e avevo bevuto un po’, quindi la mia mente ha viaggiato in vari angoli del globo per dipingere le storie che vedeva, quasi un’esperienza mistica insomma. MUZI KULT: Quali sono i tuoi prossimi progetti musicali e Live? Kiave: Musicali ancora non so, per ora c’è la promozione del disco. Per i Live inizierò con tre date nelle tre città che mi hanno segnato: Cosenza, Roma e Milano, ma basta andare sui social per essere sempre informati, anche perché dopo queste tre, partirà un vero e proprio tour che toccherà varie città dello stivale.
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Le Cose Cambiano di Claudia Palermo foto di Fabrizio Fenucci
Cantante, chitarrista, cantautore, Giorgio Ciccarelli ha da poco pubblicato il suo nuovo album ‘Le Cose Cambiano’. Non capita tutti i giorni di incontrare grandi artisti come quello che ho incontrato qualche sera fa, a Bologna, in uno dei miei locali preferiti, dove spesso è possibile ascoltare buona musica L’artista che ho avuto l’opportunità di incontrare è Giorgio Ciccarelli; mentre parlavo con lui pensavo agli Afterhours, a Sanremo, a tutti i suoi anni di esperienze musicali. Ero molto agitata, ma non volevo trasparisse. Ho nascosto le mie ansie con un’insolita sicurezza, sperando di non aver scelto la giacca sbagliata! Ci siamo presentati e ha voluto subito che gli dessi del tu, mostrando grande disponibilità e facendo crollare, in pochi istanti, i falso mito del “personaggio celebre”. È stata una chiacchierata piacevole, ero molto curiosa di cono-
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scere e approfondire il suo modo di approcciarsi all’arte. Quello di Giorgio Ciccarelli è un percorso ricco di svolte e di incontri importanti, in cui la musica non cessa mai di essere protagonista. Le Cose Cambiano è un album in cui non mancano rabbia, passione e verità, e che va ascoltato attentamente. Fondamentale, nella scrittura dei testi, la collaborazione con l’amico storico Tito Faraci. L’obiettivo di Giorgio è far sì che le sue canzoni non abbiano un’unica interpretazione, ma che aderiscano alla storia di ogni ascoltatore. Nella vita, prima o poi, siamo tutti soggetti a cambiamenti, spesso non desiderati, che ci sconvolgono e ci fanno sentire impotenti. Questo, però, non deve essere sinonimo di sconfitta: bisogna saper individuare e afferrare ciò che di buono può offrire il cambiamento, e ripartire, più forti!
MUZI KULT: Quando nasce la tua passione per la musica? Giorgio Ciccarelli: Ho sempre avuto questa passione, forse anche grazie ai numerosi dischi che c’erano in casa. Mia madre ascoltava tantissima musica, mio fratello maggiore suonava e io già in quinta elementare ero un grande appassionato dei Beatles. Mi sono avvicinato agli strumenti naturalmente, soprattutto grazie all’influenza del mio ambiente circostante. MUZI KULT: Ti affacci al mondo della musica suonando in diversi gruppi, adesso ti presenti da solista. Perché questo cambiamento? Le esperienze precedenti ti hanno dato la giusta sicurezza per intraprendere questo percorso? Giorgio Ciccarelli: Ho intrapreso questo percorso perché mi sono trovato senza band. Io suono in un gruppo dal 1985-86, l’ho sempre fatto da allora fino al 2014, anno in cui sono stato gentilmente allontanato dagli Afterhours con cui ho suonato per ben quindici anni. Mi sono trovato a pensare a cosa fare, volevo subito creare un’altra band, ma non è un lavoro così semplice, è difficile trovare la giusta alchimia che richiede un gruppo musicale. Così ho deciso di cominciare a lavorare da solo al nuovo album, fino all’incontro con il mio vecchio amico Tito Faraci con cui è nata una grande collaborazione nella stesura dei testi. Ad opera finita, sono andato immediatamente alla ricerca dei possibili membri di una potenziale band. Così facendo, ho avuto la fortuna di trovare le giuste persone con cui condividere e portare in giro il mio progetto.
ad eseguire varie note e a dare spazio alla creatività. In questo modo nasce sempre una canzone, ed è certamente un’esigenza fare questa cosa. MUZI KULT: Le Cose Cambiano è il brano che dà il titolo all’album. Tu canti “Le cose cambiano e ti travolgono, ma non ti fermano”. Alludi al fatto che non bisogna arrendersi nonostante i cambiamenti inaspettati che la vita ci presenta? O dobbiamo interpretarlo in chiave positiva, cioè le cose cambiano in meglio? Giorgio Ciccarelli: Le cose cambiano per tutti, repentinamente o meno, e, quando cambiano a causa di un evento negativo, bisogna reagire, individuare e accogliere le cose positive di questo cambiamento per trarne nuova linfa. E’ questo quello che voglio dire con quel brano. MUZI KULT: Questo album, nella sua universalità, racchiude un messaggio ben preciso? Giorgio Ciccarelli: No, non c’è un messaggio ben preciso, ogni canzone ha una sua storia. A me spaventano i messaggi! Per me una canzone raggiunge il suo obiettivo quando le persone si identificano in essa, la sentono aderente alla loro storia. Questo è il motivo per cui, spesso e volentieri, non voglio dare una spiegazione dei testi. Il testo fa parte della canzone, della musica, e il suo significato è tradotto dall’emozione di chi lo ascolta, dalla libera interpretazione di ognuno.
MUZI KULT: Come nasce questa collaborazione con Tito Faraci? Giorgio Ciccarelli: Come dicevo, è un amico, ci conosciamo dalla metà degli anni ‘80. Ci siamo persi di vista per un lungo periodo, fino a rincontrarci, molti anni dopo, nel backstage di un concerto. Era il periodo nel quale stavo iniziando a scrivere i testi e la musica per questo disco, e mi ero reso conto che, dato che stavo lavorando su questo album da solo, mi serviva un confronto, altrimenti rischiava di ridursi ad un lavoro auto-compiacente. Ho pensato che trovare qualcuno che scrivesse i testi sarebbe potuto essere un valido confronto, specie se questo qualcuno era ed è un amico che sa bene chi sono, mi conosce e vede il mondo nella mia stessa maniera. Ci siamo ritrovati, alcuni testi li ha scritti lui, altri li abbiamo scritti insieme. MUZI KULT: Come scrivi le tue canzoni? Nascono dall’esigenza di tradurre la vita in musica? Giorgio Ciccarelli: Quando prendo la chitarra non suono pezzi di altri, ma comincio
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MUZI KULT: Nella canzone La Quadratura Del Cerchio parli di quadrarti e cerchi, una duplicità di corpi incastrati in te. Cosa rappresentano? Sono il tentativo di dare la definizione, in questo caso geometrica, della passione per la musica che scorre dentro di te? Giorgio Ciccarelli: Questa è una tua interpretazione che va benissimo. Come dicevo prima, la magia delle canzoni è il fatto che ognuno può vederci qualcosa di differente. Per quanto mi riguarda, i cerchi sono la parte irrazionale e i quadrati la parte razionale. Rappresentano un miscuglio di emozioni e irrazionalità. MUZI KULT: Canti anche dell’amicizia con il brano Non puoi tradire un amico. Giorgio Ciccarelli: Un amico lo scegli, perché tradirlo? Questa canzone è molto chiara, non ha bisogno di interpretazioni. Io credo molto nel sentimento dell’amicizia, infatti ho pochissimi amici, ma buoni! MUZI KULT: Trasparente è un altro brano dell’album. Possiamo interpretarlo come la decisione di vestirsi solo di verità lasciando trasparire pregi e difetti senza paure? Giorgio Ciccarelli: Sì, è proprio così. Significa presentarsi nudi, come si è, senza maschere e intrighi. Ma, come gli altri, anche questo è un pezzo che lascia aperte tante strade interpretative. Al di là dei possibili significati, le parole si sposavano molto bene con la musica e, considerando il fatto che “sono solo canzonette”, è soprattutto questo equilibrio che conta e che dà luogo alla magia delle canzoni.
MUZI KULT: Quanto è importante la verità nella tua arte? Giorgio Ciccarelli: Non può non esserci verità in quello che si scrive, altrimenti fare musica diventerebbe un mestiere fine a sé stesso. MUZI KULT: Il video del brano Venga Il Mio Regno è molto forte, quasi inquietante direi. Volevi far arrivare la rabbia al pubblico senza filtri? Giorgio Ciccarelli: Sì, il video è la perfetta traduzione in immagini del brano che è una cavalcata nel delirio di onnipotenza di un narcisista, di una persona che vede tutto attraverso sé stessa e che, in qualche modo, vorrebbe sostituirsi a Dio. Anche questa canzone è aperta a varie interpretazioni, io ne ho una mia, personale, fin troppo vera, che tengo per me! MUZI KULT: C’è qualcosa che ti spaventa in questo tuo nuovo percorso? Giorgio Ciccarelli: No, non avrebbe senso avere paura di quello chi si è. Io sono questo, non ho paura di me stesso né di quello che può succedere. MUZI KULT: Cosa diresti a chi sogna di diventare cantautore? Giorgio Ciccarelli: Dico di credere in quello che si fa, come si dovrebbe fare in generale nella vita, al di là di questo mestiere. Bisogna capire se si ha realmente qualcosa da dire oppure no, nell’ultimo caso è meglio lasciar perdere, altrimenti bisogna insistere, tanto.
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MENZIONE SPECIALE
VA SUL PALCO 2015
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Bosco è una realtà che abbiamo notato al contest “Va sul Palco”, del quale siamo Media Partner dallo scorso anno. Abbiamo deciso di assegnar loro la Menzione Speciale appena ascoltati: la loro capacità di unire leggerezza e contenuti ha fatto scattare in noi, immediata la decisione di riconoscere in loro una spiccata “Social Attitude”, che non è il morbo da Social Network ma la consapevole o inconsapevole attitudine ad unire forma e contenuto.
Li ha incontrati per noi Claudia Palermo, in una chiacchierata a 3 voci con Alessia, Daniele e Francesco. Claudia è stata colpita dal gruppo Bosco per l’evidente contrasto tra il nome del gruppo stesso e la realtà romana a cui appartiene, contrasto capace di creare immagini, atmosfere, suoni ancora prima di ascoltare Era, l’ultimo lavoro della band. Anche nelle loro canzoni non mancano contrasto e diversità: è uno di quei casi in cui la giusta armonia è raggiunta dalla fusione di elementi e suoni lontani dalla continuità”
Questa la Menzione assegnata dalla nostra Redazione :
Romantici e sensibili ai fattori sociali, i quattro componenti del gruppo non sono mai fuori dal tempo in cui vivono: all’amore si intreccia la denuncia, alla poesia la concretezza.
“Contenuti profondi, tematiche sociali e approccio social; la band romana Bosco denuncia, critica, ama e reagisce. Attuali e consapevoli del tempo che vivono e dello ‘spazio’ in cui vivono, sono capaci di toccare cuore e mente ed arrivare dritti alla pancia dell’ascoltatore. La band romana riesce a coniugare attitudine social a impegno sociale senza retorica e con ‘leggerezza’, quella che non è superficialità ma capacità di planare sulle cose dall’alto senza avere macigni sul cuore”
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Dal primo all’ultimo brano dell’album emergono grande personalità e sentimenti differenti, lasciando intuire la creatività che li caratterizza e la volontà di non aderire a stereotipi musicali cristallizzati. L’arte, come le persone, presenta varie sfaccettature, e questo Alessia, Daniele, Giulia e Francesco lo hanno capito bene!
Quattro Chiacchiere con BOSCO di Claudia Palermo
MUZI KULT: Alessia, Daniele, Giulia e Francesco: un quartetto di giovani ragazzi romani. Come vi siete conosciuti e come nasce il vostro progetto musicale? Bosco (Daniele): Siamo tutti musicisti che lavorano in mondi totalmente distanti dalla musica. Ale, Cesqo ed io veniamo da una formazione precedente e Giulia l’ho conosciuta attraverso amicizie comuni, ho ascoltato la sua voce ed ho pensato “faccio qualcosa di nuovo”. Avevo dei brani diversi dal mio stile precedente, glieli ho fatti ascoltare ed è nato Bosco. MUZI KULT: Perché il nome Bosco? Bosco (Alessia): Bosco è un nome che ci è piaciuto sin dall’inizio: una parola singolare che indica un insieme di diversi elementi: alberi, arbusti ed altre piante che vanno a comporlo e definirlo, ed allo stesso modo noi siamo un collettivo di autori e musicisti che si uniscono per formare qualcosa di più della semplice somma di quattro ragazzi che suonano. E poi ci piace il netto contrasto con la vita cittadina che portiamo avanti: in realtà non ci capita mai di finire in un bosco vero, anche se nell’immaginario della gente è una figura molto radicata: il bosco delle favole, il luogo magico per eccellenza.
MUZI KULT: Recentemente sul vostro ultimo album, avete dichiarato che non siete una band con “l’uniforme”. Pensate che in un album non sia importante la continuità tra le canzoni ma la giusta creatività? Bosco (Alessia): Qui bisogna soffermarsi su un concetto: la continuità. Cosa vuol dire avere continuità? Vuol dire essere sempre uguali a sè stessi a livello compositivo? A livello di sound? Perché un artista dovrebbe seguire un ideale del genere? Io credo che ogni artista metta nella propria musica la propria vita e personalità, che difficilmente è una cosa monolitica, solida: le persone hanno tante sfaccettature e tanti sentimenti differenti e contrastanti. Allo stesso tempo pensare di dover essere sempre coerenti con sè stessi è un ragionamento castrante non solo per la creatività di un artista, ma anche per la propria personalità. Questo bisogno che i recensori hanno di inquadrare per forza un artista e dargli “l’uniforme” è frutto di un bisogno di semplificazione e catalogazione di qualcosa di più complesso e la creatività e la varietà sono viste sempre come qualcosa di destabilizzante: non riesco a prevedere le tue idee, quindi non mi sento a mio agio, perciò non apprezzo che tu sappia variare dal synth pop all’indie alla new wave.
MUZI KULT: In contrasto al bosco Roma, città in cui vivete e lavorate. Quanto e come influenza i vostri testi? Bosco (Francesco): Li influenza sicuramente. È la città dove tutti lavoriamo e suoniamo. In “Era” spesso è citata in maniera esplicita (per esempio “Amor”) e molto spesso anche in maniera più nascosta (“Salvati”). Roma la respiriamo ogni giorno, la odiamo spesso dal lunedì al venerdì, ma l’amiamo altrettanto spesso il sabato e la domenica. MUZI KULT: Avete partecipato al concorso “Va sul Palco”, Muzi Kult era Media Partner, e vi ha assegnato una menzione speciale come band dalla maggiore “Social Attitude” in senso molto ampio. Voi vi definite invece molto poco “social” a quanto pare... Perché? Bosco (Daniele): Ci piace condividere quello che ci piace, ci piace ascoltare quello che ci piace e ci piace partecipare a quello che ci piace, non siamo i tipi che si muovono secondo gli standard social del “più appari meglio appari”, ci teniamo a rimanere sempre noi stessi, senza forzarci.
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MUZI KULT: Nei vostri testi non mancano delicatezza, poesia e amore. Possiamo considerarvi degli “animi romantici”? Bosco (Daniele): Vivo l’amore in maniera viscerale e questo mi ha creato e continua a crearmi non pochi problemi: inseguo sempre l’idea “romantica” dell’amore, intesa in tutte le sue sfaccettature, in attesa di raggiungere qualcosa che non saprei ben descrivere, ma che ricorda molto la pace. MUZI KULT: Insieme a delicatezza, poesia e amore, nei vostri testi non si può far a meno di notare un’ attenzione particolare alla denuncia sociale. E’ così? Bosco (Alessia): Non viviamo fuori dal mondo e Roma è una città difficile se devi guadagnarti da vivere. Roma tocca le nostre vite ogni giorno ed è venuto naturale parlarne anche nei nostri brani: nonostante viviamo tempi disastrosi, crediamo ci sia ancora speranza anche per questa città dalle occasioni sprecate. Cerchiamo solo di evitare di parlare per slogan e frasi fatte, che capiamo sia un metodo economico per parlare con il pubblico utilizzato da molti artisti, ma che alla fine appiattisce un pò tutto, sia la musica che il messaggio veicolato. MUZI KULT: Lavorate su brani e musiche sempre insieme? Bosco (Francesco): Per “Era” molti dei brani sono nati direttamente chitarra e voce e poi una volta portati in sala li abbiamo arrangiati tutti insieme, cercando sempre varie strade prima di giungere alla versione finale, anche diverse dal mood iniziale con cui erano state scritte. Altre volte magari abbiamo improvvisato in sala: intorno ad un riff o ad un passaggio armonico abbiamo scritto ed arrangiato tutto il pezzo. Diciamo che cerchiamo di non avere un approccio standard nella composizione. MUZI KULT: Se doveste descrivere “Era” in poche parole, cosa direste? Bosco (Daniele): “Era” è l’insieme di tutto quello che ho vissuto, provato, sentito, ascoltato nei tre anni in cui l’album è stato scritto. È storia che continua ad evolversi e che non voglio dimenticare. Rimane lì come una parte remota, un angolo della mia mente, ed è come un ricordo che costantemente spinge al cambiamento ed al futuro.
GLI ARTISTI in Tour: Kiave
26/02/16 @ Roma - Quirinetta 05/03/16 @ Cosenza - B-Side 12/03/16 @ Milano - Biko Club
Roberta Cartisano
18/03/16 @ Milano - Ligera 20/03/16 @ Roma - Na Cosetta
Orelle
Giorgio Ciccarelli
17/03/16 @ Bari - Palace Cafè 11/05/16 @ Livorno - Ex Cinema Aurora
05/02/16 @ Asti - Diavolo Rosso 06/02/16 @ Cusano Milanino (Mi) - Circolo Agorà 09/02/16 @ Porto Sant’Elpidio - La Piccola 17/03/16 @ Cosenza - Auditorium Unical (con Marlene Kuntz) 19/03/16 @ Rimini - Velevet (con Marlene Kuntz) 07/04/16 @ Torino - Officine Corsare (con Marlene Kuntz) 08/04/16 @ Montefiascone - La Rana Muta (con Marlene Kuntz) 09/04/16 @ Porto Sant’Elpidio - La Piccola (con Marlene Kuntz) 10/04/16 @ Caserta - Smav (con Marlene Kuntz)
Kutso
Stefano Alì
02/04/16 @ Eboli (SA) - Rifrullo 03/04/16 @ Firenze 06/04/16 @ Roma - Sparwasser 07/04/16 @ Frattamaggiore (NA) - Sound Music Club 08/04/16 @ Locorotondo (BA) - Docks
Bosco
05/02/16 @ Seregno (MB) - Tambourine 12/02/16 @ Lunano (PU) - Enoteca 26/02/16 @ Viterbo - Al Settantasette 01/04/16 @ Modena - Off
Segnalateci i Tour dei vostri artisti a: muzikult@tiscali.it 25/03/16 @ Roma - Quirinetta
con oggetto: Segnalazione Tour per “Muzi Kult”
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