MySardegna N.10

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MODA

LUCI E COLORI...

per una fantasia d’oriente

Le lampade etniche si sono diffuse molto nell’arredamento odierno. Si tratta soprattutto di lampade di piccole e medie dimensioni adatte per essere utilizzate al posto delle nostre classiche abatjour sopra il comodino in camera da letto, ma anche per essere

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e lampade etniche utilizzano colori più intensi e brillanti rispetto alle altre lampade. Possiedono tinte forti come l’azzurro intenso, il verde smeraldo, il rosa e il viola e sono solitamente decorate con perline colorate e specchi, fili dorati e argentati che vengono posti come ulteriore abbellimento. Le novità del 2010 sono le lampade da tavolo provenienti dall’Indonesia in rattan intrecciato dalla curiosa forma torchonnée, con l’interno rivestito di cotone o sandalo, che rende la luce piacevolmente soffusa infondendo una leggera fragranza dal materiale utilizzato. Sono lampade sia da tavolo sia da terra, a forma di fiori giganti,con una gamma di colori che va dal viola al classico panna. Ci sono, inoltre, le curiose applique o lampadari interamente realizzati in foglia di cocco e banano, impreziosite in alcuni casi, da bellissimi disegni i n madreperla. I lampadari etnici diffondono una luce diversa che riesce a creare un’atmosfera magica all’interno della stanza fatta di colori caldi e rilassanti. Possono essere di diverse forme da quelle geometriche

come il cubo o la sfera a quelle più estrose come la stella, la luna o la spirale. Il batik è una tecnica usata per colorare i tessuti, mediante la copertura delle zone della tela che non si vogliono tingere tramite cera o altri materiali impermeabilizzanti. Il termine deriva dalle parole indonesiane amba (scrivere) e titik (punto, goccia), col significato ciò che si disegna,e l’azione dell’artista per realizzarlo è detta membatik. Il materiale su cui si esegue tradizionalmente il batik è una stoffa leggera, che permetta una precisa realizzazione del disegno. Dopo la preparazione del disegno si applica la cera sciolta sulle parti che non si vogliono colorare in modo che questa, penetrando tra le fibre del tessuto, le impermeabilizzi impedendo al colore di aderirvi; si utilizza un attrezzo chiamato canting (tjanting), un piccolo serbatoio metallico do-

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poste su tavolini bassi, oppure direttamente a terra. Si fondono perfettamente con qualsiasi tipologia di arredamento e sono capaci di donare una luce calda e soffusa all’ambiente circostante. Le lampade etniche più diffuse sono di origine indonesiana.

tato di manico e di un beccuccio che fa uscire la cera, si possono usare anche pennelli, stampi in metallo (cap o tjap), stecchi di legno, blocchetti muniti di aghi (canting). Quando la cera si è asciugata si procede alla tintura. Poi la cera viene eliminata con il calore, mettendo il tessuto tra strati di carta e passando un ferro caldo per sciogliere la cera che viene assorbita dalla carta. Per ottenere batik policromi si ripete il procedimento per ogni tinta con una nuova applicazione di cera e un nuovo bagno di colore. Nicola Allievi


MySardegna

sfoglia la rivista anche sul Web www.mysardegna.it ECONOMIA

COPERTINA

Diamo voce alla tua idea d’impresa

NUMERO 10 - Novembre Dicembre 2010

SOMMARIO MODA

28 Il mondo è tuo se "Vinci il tuo Lavoro" 30 Alla conquista della Finlandia 31 Arte e pubblicità DESIGN

2 Luci e colori...per una fantasia d'oriente 4 Old & new school nella tradizione del tattoo 5 Luci e colori tra i big della moda parigina 6 Spazio Uomo veste la tua voglia di moda 7 Lo stile street di Nikita e Iron Fist

24 LA PALESTRA È IN CASA TUA! Tra le mura domestiche come in un fitness club

32 Dagli USA al Medio Campidano 33 Amore, design ed eleganza nella tua cucina 34 La qualità del legno nei mobili si misura 35 Scelta del parquet: occhio al low cost 36 Taglio termico e sublimazione nei serramenti in alluminio 37 Decorare e pitturare casa con Valpaint 38 Vesti la tua casa su misura

GASTRONOMIA

8 Il successo del marchio Dop dello zafferano del Medio Campidano 10 La raccolta delle bacche del mirto 11 Il menù a chilometri zero 12 La regina della tavola

ENERGIA

SALUTE

15 La cultura sportiva MUSICA

39 Fotovoltaico nel comparto zootecnico 40 Eficienza nella climatizzazione 41 Biomasse dai residui vegetali 42 Il risparmio energetico arriva dal sole

16 Coro per passione: il piacere di cantare assieme TECNOLOGIA 43 Acqua pura acqua chiara 17 Cagliari odia la polizia non può sparare 44 Smartphone Nokia: la rivoluzione green CULTURA 45 Dallo switch off all'USB 18 Ron Hubbard: problemi del lavoro TRADIZIONI MOTORI

46 La magia e il seducente potere degli anelli 47 Ogni gioia ha il suo tempo 48 La nostra storia è fatta di tanti frammenti 49 Cogas: dal mito al mirto

EVENTI

OPINIONI

Villacidro 17-18-19 Dicembre 2010

Proprietario e editore Marco Uccheddu m.uccheddu@mysardegna.it Direttore responsabile Tito Boassa Vice direttore Ivan Fonnesu ivanfonnesu@yahoo.it

Collaboratori Black Sheep, Nicola Allievi, Valentina Fais, Alessandro Loddi, Gianluigi Deidda, Raffaele Usala, Carlo Aru, Stefano Piroddi, Fabio Carcangiu, Massimiliano Molon, Fotostudio Moderno, Fabrizio Giorri Redazione Via Is Mirrionis 51/C, 09121 Cagliari, tel: 070.2348127 redazione@mysardegna.it Stampa Nuove Grafiche Puddu s.r.l. Via del Progresso, 6, 09040 Ortacesus (CA) -Z.I.Registrato presso il Tribunale di Cagliari Registrazione n° 6/09 del 07-04-2009 La direzione di Mysardegna si riserva il diritto di rifiutare o sospendere una inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore e la concessionaria di pubblicità non rispondono di eventuali errori di stampa, ritardi o danni causati dalla non pubblicazione di inserzioni per qualsiasi motivo. E’ vietata ogni riproduzione, anche parziale, di questa copia di giornale.

My Sardegna è distribuito a: Campidano di Cagliari, Medio Campidano, Costa Verde, Oristano, Olbia Sarrabus, Gerrei, Parteolla, Marmilla, Trexenta.

20 Lunga vita ai tuoi pneumatici 22 Panda 2011: euro 5 a partire da 9.250 euro 23 Le novità del codice della strada 2010 26 "Le Bontà del Linas":

Anno II • numero 10 • Novembre Dicembre 2010

Grafica e impaginazione Federico Musiu federicomusiu@tiscali.it

VIAGGI

13 Natale ai Caraibi 14 Il fascino delle tradizioni sarde in inverno

MySardegna

50 oContinuità territoriale: mercato libero aiuti di stato?

Concessionaria esclusiva per la pubblicità Now Communication Via Is Mirrionis 51/C, 09121 Cagliari, tel: 070.2348127 info@mysardegna.it

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MODA

OLD & NEW SCHOOL gli archetipi occidentali della tradizione del tatuaggio

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’ nato così il tatuaggio moderno occidentale: i marinai si facevano tatuare durante i loro viaggi in oriente, imparavano le tecniche cominciavano a tatuarsi tra di loro e nel giro di pochi anni in tutti i grandi porti europei e americani si poteva trovare un tattoo shop. Sull’esempio degli inglesi molti aristocratici e reali di

Prima erano indigeni riportati dalle colonie, poi marinai che affascinavano il pubblico raccontando rocambolesche avventure durante le quali erano stati catturati e costretti a tatuarsi su una qualche isola sperduta del Pacifico, infine americani o europei che si decoravano tutto il corpo con disegni sempre più elaborati, si contendevano il titolo di "più tatuato del

come sirene, ancore e navi. Chiamato anche «americano». Questo stile raggruppa i soggetti classici dal 1900 fino agli anni 70, quali i motivi marittimi (veliero, ancora), religiosi, militari, animali. Questi disegni descrivono splendidamente l’arte popolare classica. Le immagini sono un brillante distillato dell’esperienza umana tradotta in simboli grafici

a spettacolarizzare il disegno sulla pelle attraverso vere e proprie simulazioni delle immagini della realtà: è nata la new school tatto. I tatuaggi “new school” si rifanno alla “vecchia scuola” ma esasperandone le caratteristiche, quindi linee ancora più grosse e colori super luminosi. Caso particolare sono le pantere nere. Per anni uno dei classici della

tutta Europa furono presi dalla passione per il tatuaggio e alcuni andarono fino in Giappone pur di avere sul corpo l’opera di un grande maestro. Contemporaneamente i circhi e le fiere del mondo occidentale diffondevano il tatuaggio nelle città e nei paesi lontani dalle coste, esibendo assieme alla “donna barbuta e all'uomo cannone”, uomini e donne dal corpo coperto di tatuaggi.

mondo" e tatuavano a loro volta persone tra il pubblico. Era nata l’old school style. I tatuaggi “old school” sono caratterizzati dalle linee nette e squadrate, dall’uso massiccio del nero e dalla colorazione piatta e senza sfumature. I soggetti dei tatuaggi “old school” sono quelli della tradizione iconica occidentale: rose, pugnali, cuori sacri, pin up e simbologie marittime

facili da comprendere. In Europa, fu il Bristol Tattoo Club a diffondere per tanto tempo questo tipo d’immagini. Lo stile tradizionale dà l’illusione di essere costituito da tanti colori; invece lascia tanto spazio alla pelle nuda. Questo lavoro richiede competenza e un artista meticoloso e ispirato. Dagli anni Settanta in poi si diffonde uno stile più moderno, tendente

tradizione americana, sono state per un periodo considerate simbolo di maschilismo e machismo e pertanto boicottate da una parte del mondo del tatuaggio. Ultimamente in concomitanza della nascita del genere “new school” vi è stata una riabilitazione ed è facile vedere delle reinterpretazioni del genere.

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MODA

LUCI E COLORI TRA I BIG DELLA MODA PARIGINA

La Sardegna approda tra le stelle del Pret-a-Porter parigino, grazie alla maison Gianni Lilliu. La partecipazione della casa d’alta moda di origine villacidrese all’ultima edizione del grande salone dedicato alla moda internazionale, svoltosi alla Porte de Versailles il settembre scorso, ha dato uno slancio positivo alla creatività sar-

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ew York, Londra, Anversa e Milano. Dopo le esperienze nelle grandi capitali internazionali della moda, è arrivata, per ultima, la consacrazione, per l’artista sardo, anche nella capitale francese, che ha accolto insieme a lui anche altri profeti sardi della creatività. Tra i più proficui Patrizia Camba, signora della moda cagliaritana e Andrea Cadoni, eclettico artigiano orafo con base operativa nell’antico borgo di Montevecchio. La partecipazione del gruppo di artisti sardi è stato fortemente voluto dal Centro Servizi Esteri della Camera di Commercio al fine di promuovere il patrimonio e le caratteristiche peculiari dell’Isola nel mondo. Tra gli innumerevoli espositori provenienti da ogni angolo della terra ha brillato l’astro di Gianni Lilliu. La sua creatività attrae come calamita il corpo umano, avvolgendolo con l’armonia dei tessuti impreziositi da elementi che imprigionano la luce, per esaltarne le forme. “Esaltare la bellezza di ogni corpo – dice lo stilista di origine villacidrese – è il dovere che mi prefiggo in tutte le mie opere”. I suoi modelli cercano di rendere più evidenti le caratteristiche delle persone, oltre la mera immagine. Il risultato da vita ad una sinestesia di sensazio-

da nel mondo, contribuendo a gettare le basi per la consacrazione di un nuovo mito. Gianni Lilliu ha partecipato al salone con uno stand personale, in cui ha esposto trenta delle sue ultime creazioni, tutte destinate a tracciare un lungo solco negli annali della moda su cui verranno impiantate le tendenze dell’estate prossima.

ni che non fa riferimento solo alla sfera estetica. Lampanti, in questo senso, sono i modelli creati per la cantante soul vincitrice dei Grammy Awards, Yahzarah St James. “Ho prodotto i due vestiti che la grande artista indosserà nel suo prossimo tour, ispirandomi direttamente alle sue caratteristiche vocali”. Il primo modello è un vestito in piume naturali di struzzo multicolore impreziosito da sequins di paillettes. L’abito, completamente cucito a mano, è caratterizzato da un taglio corto e dalla monospalla che si aggrappa direttamente sullo splendido corpo della cantante americana. Anche il secondo modello si presenta cortissimo e lascia scoperta la schiena per dare un tocco di sensualità in più. Regna sovrano un legante nero avorio, su cui l’artista Gianni Lilliu ha impiantato una distesa di luminescenti paillettes, pronte a sfavillare tra il fulgore dei riflettori. Il modello è accompagnato dalla prima borsa artigianale creata dallo stilista. Il prezioso accessorio è completamente realizzato a mano in organza di seta impreziosita di specchi e cristalli dorati. Uno sfavillio di luci e colori che imprime forza al design moderno e giovane dello stilista villacidrese.

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MODA

ARRIVA L’INVERNO Spazio Uomo veste la tua voglia di moda

L’uomo del prossimo autunno-inverno 2010/2011 decide di offrire un po’ di novità al suo guardaroba stravolgendo la frontiera tra casual e formale. La giacca dai revers lucidi si indossa con i jeans, perfetti se strappati o trattati, slavati, dal sapore casual. La camicia esce dai pantaloni, i pantaloni formali hanno il cavallo rigorosamente basso, e sono dentro gli stivali. Giochi anche di sovrapposizioni, di giacche, cappotti, o anche piumini, tanti strati per affrontare il freddo invernale. Un mix di stili che spesso sposa anche un mix di materie e tessuti. In voga i doppi colli, che aggiungono volumi, e architettura alla silhouette. Torna anche lo stile divisa, ispirato alla Marine e i capospalla. Le camicie a quadri, non saranno bandite dal vostro guardaroba ma resistano, e contaminano con stampe, cappotti, montgomery e accessori.

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ia libera a cardigan e maxi sciarpe, in grossa lana mélange a motivi norvegesi. La lana infatti è l’assoluta protagonista con Maglieria Bramante e Rodrigo. Lo studio e la ricerca continua in nuove tecnologie, i filati in esclusiva mondiale ed un gusto stilistico che si basa sul mondo dello “Casual & Chic” rendono le collezioni Bramante, sempre aggiornate ed in linea con i tempi. Seguendo queste regole il fascino di certi indumenti ritorna fecondo e attuale, un uso saggio ma anche pratico come giacconi con tasche che sembrano piccole borse o zip da chiudere sino al mento, oppure colli doppi, uno dei quali spesso staccabile e in neoprene. La sartorialità è avanguardia: lo studio esclusivo di materiali e trattamenti. Dorso in fodera o materiali poveri proprio come quelli ora tanto in voga indossati, in alcuni casi, anche solo con una canottiera, diventando così strumento di esaltazione del torso che si manifestava già nel periodo neoclassico. E qui Paul & Shark e Rodrigo potrebbero scrivere un trattato. Insomma, bisogna creare un legame emozionale. Cardigan lunghi che danno

l’idea della vecchia maglieria fratta a mano, magari portati con una invisibile cintura in vita ed enormi sciarponi. Ritorna prepotentemente anche il più morbido e prezioso dei tessuti, il velluto, che, in realtà, non ha mai conosciuto crisi. Tuttavia, il classico senza tempo ha subito delle contaminazioni di stile, grazie anche ai modelli firmati Modolo. La giacca in velluto, ad esempio, è uno dei capi di abbigliamento che non può mancare nel guardaroba dell’uomo contemporaneo. Ma il taglio e le rifiniture subiscono variazioni. L’uomo che vuole abbigliamento formale, sceglie di abbinare la giacca

in velluto ad una camicia bianca di cotone, stirata ovviamente in maniera perfetta. Chi cerca una alternativa valida al più classico dei look può tranquillamente optare per uno spezzato. I colori più di tendenza per la giacca in velluto sono, accanto al nero (simbolo di eleganza per eccellenza) il bordeaux ed il blu. Ma non solo. Anche il collo a sciarpa e le linee tonde riscoprono una nuova vita, per sdrammatizzare il rigore di un completo ingessatissimo e non rinunciare ad uno stile un po’ sofisticato. Carlo Aru

l’eleganza quotidiana di Aru C.A, Piazza Frontera, Villacidro (VS), Tel. 070 9314649 6

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MODA

IRON FIST E NIKITA

urban style trendy

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a Street Art (dall’inglese “Arte di strada”)è una forma d’arte che si manifesta nei luoghi pubblici, spesso illegalmente, con le tecniche più disparate: spray, sticker art, stencil, proiezioni video, sculture. La sostanziale differenza tra Street art e Graffiti è la libertà totale di espressione, non per forza vincolata ad un nome o ad un messaggio preciso. “Ogni artista Street art ha le proprie motivazioni personali – dice Giacomo Melis, di Jack Shop – alcuni la praticano come forma di ribellione, di critica, rivendicando il possesso delle strade e delle piazze; altri invece vedono le città come uno scenario in cui poter esporre le proprie creazioni e quindi come luogo di espressione artistica”. La Street art si avvale della possibilità di avere come pubblico tutta la città,che in questo modo diventa un vero e proprio museo a cielo aperto. Nel campo della moda, i graffiti delle città e lo stile decorativo e vivace della Street art diventano motivo di ispirazione per la creazione di abiti e accessori di ogni tipo. Questa è la filosofia di Iron Fist, brand nato nel 2001 nel bagagliaio di una macchina a San Diego, in California, dalle idee di due amici Sudafricani, Mike e Travis. Grazie a una lunga esperienza di skateboarding, surfing, arte, musica e cultura di strada, il marchio propone una moda spontanea, ruvida, senza compromessi, pronta per essere utilizzata nelle performance più estreme. Rifiutando classificazioni come skate, punk, hip hop o tattoo, il marchio Iron Fist è cresciuto dimostrando di essere capace di rinnovarsi in linea con le energie creative provenienti dal mondo della street art. Ad oggi sono oltre 400 i suoi punti vendita di calzature e di abbigliamento dislocati in tutto il mondo. La linea femminile Iron Fist è dinamica e innovativa in ogni stagione: si possono trovare esplosioni di colore mescolati con lo street art più puro, oppure intramontabili capi in pelle nera abbinati con brillanti e pantaloni elasticizzati. Sempre per quanto riguarda la moda

Street art femminile i brand più in voga rimangono Burton, Rip Curl, Four Square, ma esistono anche linee di abbigliamento le cui produzioni aspirano a creare vere e proprie “piccole” opere dell’arte pronte ad interpretare la moda Hip Hop nelle sue molteplici sfaccettature. E’ il caso di Nikita, un brand fondato 10 anni fa da una designer islandese: Heida Birgisdottir. Oggi le collezioni Nikita si fanno largo in tutta Europa e soprattutto tra le riders europee, offrendo esclusive confezioni dallo stile prettamente streetwear. Nikita è un brand per ragazze che vivono la performance urbana. Oggi i suoi prodotti si trovano in negozi selezionati di circa 30 Paesi. Nikita organizza convention e raduni di artisti e ballerini di strada intorno al mondo, incoraggiando le ragazze a vivere uno stile di vita dinamico secondo il motto: essere coinvolti nell’azione è più eccitante che starsene in disparte, col proprio aspetto “cool”. E chi ha detto che non si possano fare le due cose insieme?

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pagina a cura della

provinciadel MEDIOCAMPIDANO

ZAFFERANO il miracolo dell’oro rosso un successo il marchio dop

Lo zafferano è una spezia antica, diffusa in tutto il Mediterraneo e il vicino Oriente. Conosciuto sin dai tempi antichi era comune nei ricettari medievali; è il prodotto alimentare più caro in assoluto, dato che al grammo costa non meno 10 euro. Il clima temperato favorisce la coltura del cosiddetto “oro rosso” che oggi nel Medio Campidano è passata dal livello familiare a quello industriale, in particolare a Turri, Villanovafranca e S. Gavino, la cui produzione rappresenta una parte importante del prodotto nazionale sia per quantità che per qualità.

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ono tre. Si combinano tra loro in percentuali misteriose, un amalgama che produce una delle spezie più seducenti e ricercate al mondo. Hanno nomi da farmacologia, sconosciuti ai più: crocina, picrocrocina, safranale. Il primo ha il potere colorante, il secondo regala quel gusto amarognolo ma gradevole, il terzo aromatizza. Il segreto è tutto lì, in questi tre principi attivi. Contenuti negli stimmi rossi, racchiusi in un meraviglioso fiore violaceo che tappezza e colora i terreni tra San Gavino, Turri e Villanovafranca. Sono loro che danno vita al re delle spezie: lo zafferano. Arrivò dall’Oriente, via Spagna: zafaràn in arabo, zaafràn in iraniano, azafràn in castigliano. Condimento per piatti superbi, dalla bouillabaisse provenzale alla paella valenciana, dalla fabada asturiana al risotto milanese. In casa nostra regna sovrano: primi (minestre, paste, dalla fregola ai ravioli ai malloreddus), secondi di carne (agnello soprattutto) e di pesce (spigole, anguille, orate), dolci (pardule). Un miracolo che si perpetua nel triangolo d’oro del Medio Campidano, nei tre paesi che insieme forniscono la maggior produzione italiana, di altissima qualità, tra le migliori al mondo (anche se bisogna ammettere che lo zafferano più

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conosciuto è quello abruzzese, di Navelli: questione di marketing e di lungimiranza commerciale). Una produzione tutta biologica, tutta naturale, finalmente valorizzata da un marchio, quello Dop, che si è fatto attendere per quasi dieci anni. “Un importante passo in avanti – dice Francesco Sanna, agronomo, responsabile dello sportello Unico del Linas dell’Agenzia Regionale Laore, con sede a Guspini, organismo di controllo autorizzato dal ministero dell’Agricoltura – da un’azienda, la Itria dei Picchedda di Turri, passeremo presto a tre, con l’ingresso di altre aziende di San Gavino, ma contiamo entro il prossimo anno di arrivare a quota sei”. La produzione dell’area Dop non è elevata, per ora 5 chili l’anno, ma l’importante è crescere. Il buon esempio ci viene dalla Spagna: la produzione di zafferano stava scomparendo, il marchio protetto ha dato un decisivo impulso alla rinascita. Il fiore dai tre stimmi è un vero tesoro. Non solo per i prezzi che spunta, da oro rosso: dai 6 ai 14 euro il grammo con punte di 30.La coltivazione inoltre è molto difficile: raccolta (tra ottobre e novembre) e lavorazione, sono processi lunghi e complessi: per un chilogrammo di zafferano essiccato occorrono 130-150 mila fiori. Lo sanno bene soprattutto a San Gavino, ancora oggi capitale de Su

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o zafferano è uno dei beni che caratterizzano il Paniere dei prodotti agroalimentari della Provincia Verde. Qualche anno fa la Provincia del Medio Campidano attivò un piano per la valorizzazione dello zafferano contribuendo, tramite una convenzione con le università di Cagliari e Sassari, a sperimentare un particolare macchinario capace di separare gli stami contenenti la preziosa spezia dai petali del fiore dello zafferano. "Il programma della Provincia - ha detto Fulvio Tocco, presidente della Provincia del Medio Campidano -vuole sostenere la produzione della preziosa spezia rossa, incentivando l'applicazione di tecniche innovative atte a migliorare lo standard qualitativo del prodotto, e garantire una maggiore costanza della produzione slegata dall'andamento delle condizioni climatiche". Nel febbraio 2009 è arrivata la promozione da Bruxelles, che consente l’iscrizione nel registro delle denominazioni d’origine della spezia prodotta a San Gavino Monreale, Turri e Villanovafranca. La notizia è stata pubblicata il 3 febbraio 2009 sulla Gazzetta ufficiale Ue.

Zafferanu, che ha accompagnato la storia della piccola comunità per secoli. La scommessa decisiva ora è salvare il futuro dello zafferano. Dare nuovo impulso alla produzione e guardare lon-


visita il portale della provincia: www.provincia.mediocampidano.it

LE AZIENDE Associazione “Santu ‘Engiu su Tzaffaranu” Via Santa Croce, 52 09037 San Gavino Monreale (VS) Azienda Agricola Meloni Rossano Viale Trieste 09037 San Gavino Monreale (VS) Azienda Agricola Zafferano San Gavino Via Regina Margherita, 15 09037 San Gavino Monreale (VS) Cabiddu Antonio Nicola Località Sant’Anna - 09033 Samassi (VS) Cooperativa Su Zafferanu Via Sauro, 10 09037 San Gavino Monreale (VS) Figus Leonardo Via G. Cesare, 12 09037 San Gavino Monreale (VS) Foddi Barbarina Località Sattu Serru 09035 Gonnosfanadiga (VS) Inconis Gavino Via Santa Croce, 52 09037 San Gavino Monreale (VS)

tano, anche fuori dai confini dell’Isola. Lo zafferano ha reali potenzialità di sviluppo e la sfida si gioca sul piano della qualità: ci credono i produttori del Medio Campidano, che possono vantare la maggior produzione della preziosa spezia a livello nazionale. Venti ettari coltivati possono significare non meno di 150 chili di prodotto all’anno, che venduti sul mercato generano un giro d’affari di oltre mezzo milione di euro. Sono questi i numeri che fanno di San Gavino Monreale non solo il più grande centro sardo per la coltivazione dello zafferano (Turri ne coltiva 4 ettari, Villanovafranca 1), ma addirittura il maggiore produttore nazionale della preziosa spezia (in tutta la Penisola si arriva a 32 ettari di superficie coltivata).

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er la tradizionale vocazione alla coltivazione dello zafferano, di cui è il maggiore produttore nazionale, da venerdì 12 a domenica 14 Novembre 2010, si terrà a San Gavino Monreale la “XX Mostra regionale dello zafferano D.O.P. di Sardegna”. La sagra, inserita all’interno del programma “Le giornate dell’AgriCultura della Provincia Verde – 2010 V Edizione”, elaborato dalla Provincia del Medio Campidano, è organizzata dal Comune di San Gavino Monreale.

Oro Rosso Via Carducci, 19 09037 San Gavino Monreale (VS) Orrù Rossana Via Sardegna, 8 09037 San Gavino Monreale (VS) Pinna Rosanna Via Edison, 35 09037 San Gavino Monreale (VS) Piras Rosalba Via Piave, 29 09037 San Gavino Monreale (VS) Sanna Franco Via Majorana, 5 09037 San Gavino Monreale (VS) S’Argidda Località S’Argidda e Sa Caudela 09037 San Gavino Monreale (VS) Itria, zafferano di Turri Via Enrico Berlinguer, 3 09020 Turri (VS)

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GASTRONOMIA

DULCORE E IL SEGRETO DELLA TRADIZIONE DEL MIRTO

LA RACCOLTA DELLE BACCHE

La produzione del Mirto Dulcore inizia con la raccolta dei frutti della pianta del mirto che serviranno a produrre il liquore più famoso della tradizione enogastronomica sarda. Il frutto del mirto matura verso fine novembre, ed è in questo periodo, sino al mese di gennaio, in cui si esegue la raccolta delle bacche.

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d oggi non esistono ancora macchine capaci di staccare le bacche dalla pianta senza offendere l’arbusto e in grado di sostituire la mano dell’uomo durante la fase di raccolta. Per questo motivo il lavoro viene affidato ad esperti operatori, che raccolgono le bacche per la preparazione del prezioso elisir Dulcore. Per fare questo i raccoglitori si servono di un grosso pettine che viene passato lungo i rami. In questo modo le bacche vendono staccate e fatte cadere su teli o altri contenitori posti alla base della pianta. “L’operazione viene eseguita con estrema cautela – spiega Paolo Follesa, titolare del liquorificio Dulcore - in maniera da non danneggiare l’arbusto, anche se le bacche, ormai mature, si staccano docilmente dai rami, mentre le foglie, con i piccioli saldamente attaccati alla pianta, non subiscono alcuna rottura”. Un altro sistema utilizzato per la raccolta è quello di battere con un bastone sui rami della pianta in modo che il contraccolpo causi il distacco delle bacche, le quali a loro volta vanno a cadere sul telo. L’esperienza dei raccoglitori, ma soprattutto l’amore che essi nutrono nei confronti della pianta, fanno sì che l’intera operazione di raccolta avvenga comunque delicatamente. La pianta del mirto è per i

raccoglitori un’importante risorsa economica ed è loro interesse mantenere la pianta sana, per poterla ritrovare l’anno successivo nuovamente carica di frutti. “Il mirto Dulcore – dice Paolo Follesa – è prodotto unicamente con le bacche selvatiche raccolte nel territorio di Villacidro o in altre zone di pregio della Sardegna. Scegliamo solo bacche di mirto non coltivate al fine di ottenere un prodotto finito unico e raffinato che sappia coniugare tradizione e gusto”. Una volta riempiti i teli inizia l’operazione di pulizia. Per fare ciò i raccoglitori sfruttano un elemento assolutamente naturale: il vento. Le bacche vengono sollevate da terra e fatte ricadere sui teli. In questo modo il vento separa eventuali impurità come le foglie e i rametti secchi, più leggeri, dalle bacche di mirto più pesanti. Questa operazione può essere effettuata anche in luoghi chiusi, appositamente attrezzati, utilizzando potenti ventilatori. Conclusa l’operazione di pulizia le bacche vengono poste dentro sacchi di juta, pronte per essere trasferite in brevissimo tempo nel Liquorificio Artigianale Dulcore per l'inizio del processo che utilizzerà le bacche per la creazione della specialità di mirto Dulcore. Il passaggio dell’aria attraverso le fibre della juta consente alle bacche di traspirare e di mantenersi asciutte.

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GASTRONOMIA

DALLA TERRA DIRETTAMENTE IN TAVOLA

arriva il menù a km zero

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a nuova idea nella ristorazione è il menù a Km 0. Le nuove tendenze in fatto di gastronomia sostengono la valorizzazione delle produzio-

ni locali, utilizzando materie prime reperite esclusivamente nel proprio territorio. Una scelta che riduce i prezzi, sia grazie reperibilità dei prodotti che per il consumo finale, diminuendo i tempi di trasporto e l’impatto ambientale. Coerente a questa scelta di buon gusto, il ristorante Marina Giò propone, durante tutto l’anno, piatti particolarmente ricercati e specifici

della cucina del Sarrabus. L’esperienza nella ristorazione dello chef Gianni Carta si esprime nella convinzione che ottime materie prime e

prodotti di origine controllata siano da ricercare tra i coltivatori, i pescatori e gli allevatori del territorio, e nello specifico di Marina Giò, nel Sarrabus. La preparazione di menù stagionali, gustosi e a chilometro zero, parte dalla reperibilità stagionale degli ingredienti. Diventa naturale veder comparire in carta, in l’autunno e in inverno, pietanze come le pappardelle ai funghi porcini e i culurgiones, insieme ad altre prelibatezze tipiche del periodo. Per questi motivi il menù del pranzo cambia giornalmente, in linea con il valore della realtà territoriale e con il mantenimento delle tradizioni. Gianni Carta e il suo team vi invitano a chiedere sempre quali novità riserva la cucina: potete farvi consigliare dallo chef, che vi può suggerire piatti tipici come culurgiones, tortelloni, pappardelle ai funghi porcini o con cardarello, cioè cordolinu de pezza. Proprio i funghi diventano, durante la stagione fredda, la punta di diamante dei menù a Km 0 del ristorante Marina Giò. Se durante l’estate le vongole e il pescato della Marina di S.Giovanni sono presenti in gran quantità nella cucina del ristorante, d’inverno si moltiplicano le varianti di piatti

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composti a base di porcini, cordolinu de pezza e ovuli, rigorosamente acquistati da coltivatori specializzati. Tutti i primi piatti variano giornalmente, sono creati con ingredienti della zona, e sopratutto, sono fatti con pasta fresca, creata con pazienza dallo chef Gianni Carta di Marina Giò. Tra i menù di mare, si può spaziare dagli antipasti di pesce, agli spaghettini alle vongole di San Giovanni, orate e spigole della peschiera di S.Giovanni alla vernaccia o alla griglia. Anche i secondi piatti di terra, come le bistecche di manzo, di cavallo, la carne mista alla griglia, e il maialetto su ordinazione, sono prodotti esclusivamente a Km 0.

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GASTRONOMIA

LA REGINA DELLA TAVOLA? la genuinità! La cucina e i piatti della tradizione italiana sono l’aspetto più rappresentativo dell’identità nazionale per il 46 per cento degli italiani che li ritengono più significativi della cultura, della moda, del calcio, della scienza e della tecnologia. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti-Swg presentata nel corso del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato dalla Coldiretti a Villa d’Este di Cernobbio dove, per celebrare i 150 anni dell’Unità di Italia, è stata apparecchiata per la prima volta “ la tavola dei piatti che hanno unito l’Italia”.

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etta in quest’ottica la cucina tipica sarda rappresenta un aspetto fondamentale della cultura isolana, tant’è che tra le caratteristiche che rendono i sardi famosi in tutto il mondo ci sono proprio alcuni degli ingredienti necessari per “costruire” pietanze a cinque stelle famose e apprezzate in tutti e 5 i continenti. Non solo bottarga, maialetto da latte, salumi e formaggi. La capacità creativa dei cuochi sardi si rivela vincente in ogni tendenza gastronomica e anche quando si tratta di pietanze che interpretano, attraverso il filtro della cultura sarda, le portate classiche della cucina italiana. In certi casi il risultato è addir poco sorprendente. Semplicità e freschezza sono dunque, le ricette per una ristorazione vincente, condita con piatti genuini e rassicuranti, perché “il cliente deve sentirsi come a casa”. E’ questa la filosofia di Gabriella, titolare del ristorante Pensammu Peusu. Il menù del pranzo, da 10€, composto da un primo e un secondo con contorno a scelta tra due o tre opzioni, più la bibita, è stato ideato per venire incontro alle esigenze di chi lavora: cibo fresco, abbondante, con carni locali acquistate nelle macellerie e non nei grandi

ingrossi. Come a casa insomma, e ad un giusto prezzo per una buona qualità. Alla sera, al termine della cena, è invece possibile degustare il dolce: “viene preparato giornalmente da noi dello staff – rivela ancora Gabriella – generalmente consiste nel tiramisù, e qualche volta in torte alla frutta o al cioccolato”. Le grandi bistecche di manzo e cavallo sono alcune delle specialità del ristorante, vengono servite su grandi piatti insieme ad un contorno di patate fritte o insalata fresca. E’ un’arte quella di saper cuocere bene le bistecche alla griglia. L’ideale sarebbe poterle cuocere sulla brace, cosa quasi impossibile nelle cucine moderne. “Il condimento e la cottura della carne cambiano in base ai gusti del cliente – dicono Stefano e Andrea, della cucina – il taglio più richiesto è il sottopancia di cavallo, che a Sestu non tratta nessuno”. Con la griglia ben calda la cottura media è di 3 minuti e mezzo. Al ristorante Pensammu Peusu è anche possibile, prenotando un tavolo in anticipo, pranzare o cenare con dei menù scelti dal cliente stesso, quindi non solo a base di carne, ma anche di pesce. foto: Federico Musiu

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NATALE AI CARAIBI

VACANZE

non è il solito cinepanettone!!!

...Lì ho conosciuto i Tainos, la prima popolazione amerindia a popolare i Caraibi. Un popolo nascosto, smembrato, ma ancora riconoscibile negli occhi di molti. Sono tornato con una nuova coscienza Umana e Divina, sinuosa e in armonia con l’universo. Nello sguardo porto quei colori. Nel cuore la Magia Di una Santo Domingo Coloniale che respira ancora di 1500. Poi Cuba, Messico, Antille, Bahamas e tutte le altre mete che, durante il nostro grigio inverno, risplendono di luce solare e calda brezza di mare. Nella prima cattedrale delle Americhe, Scoprire che porta in se il sapore del mare e delle spiagge. Le spiagge, dove Tra Palme da Cocco, Mare e Silenzio...vedi il paradiso sulla terra.

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i sono sogni che possiamo realizzare in meno di dieci ore di volo. Basta trovare il coraggio e la voglia di oltrepassare l’Oceano. Alla scoperta di quelle terre magiche che affollano i nostri desideri per tutto l'inverno: i Caraibi. Spiagge di sabbia bianca, sole bollente, barriera corallina piena di segreti e colori, natura generosa. Ma anche meraviglie archeologiche e il calore della gente del posto, piena di dignità e storie da raccontare. Assaggiare anche per pochi giorni l'atmosfera esotica dei Caraibi significa essere disposti a trasformare almeno in parte il proprio punto di vista sulla vita, sul mondo occidentale e sui suoi ritmi frenetici e assurdi, imparando ad accontentarsi della meraviglia di un tramonto e riscoprendo il gusto dell'avventura e del confronto con realtà lontanissime dalla nostra, eppure ricche di cose da imparare. Ci sono molti modi per scoprire i Caraibi. Chi cerca soprattutto mare, musica e natura non può restare indifferente dinanzi al fascino travolgente di Santo Domingo, terra di passioni forti, danze sfrenate e spiagge bianche tempestate da palme e ama-

che su cui godere di un po’ di ombra, sorseggiando magari una pina colada. Per chi, invece, vuole abbinare al mare e alla natura anche la scoperta di alcune delle meraviglie archeologiche più importanti e suggestive al mondo, la scelta non può che ricadere sul Messico e, in particolare, sulla penisola dello Yucatan. È a sud di Cancun, infatti, nella zona della colorata Playa del Carmen, che è possibile trovare una delle coste caraibiche più incontaminate e magiche al mondo, dove alla meraviglia della sabbia bianca, si coniuga una triade di siti archeologici che lasceranno senza fiato. Per chi ama, unire al mare e alla natura anche un tuffo nella storia, non c'è meta paragonabile alla Isla de CUBA, “la chiave dei Caraibi”. Patria della revolucion di Che Guevara e Fidel Castro, ma anche capitale mondiale della musica (dalle ballate dei Buena Vista Social Club al mambo di Benny Morè, fino alla rumba sfrenata dei più moderni gruppi afro-cubani o ai ritmi tristi e un po' melensi della trova) e patria adottiva di un grande della letteratura come quella di Ernest Hemingway.

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VACANZE

ILFASCINO DELLETRADIZIONI SARDE ANCHE IN INVERNO

IN CAMPER

TU PUOI...

Viaggiare e vivere per la Sardegna anche in autunno e in inverno è un esperienza che sempre più appassionati camperisti stanno imparando ad assaporare. Fuori dai circuiti turistici convenzionali, alla ricerca di alternative degne delle località d’oltre Tirreno più in voga, solo in camper l’avventura e la scoperta delle mille sfaccettature della nostra isola possono essere carpite fuori dalla ordinaria stagione turistica estiva. Un week-end in montagna sulla neve del Gennargentu, o perché no, una settimana alla scoperta itinerante dei carnevali tradizionali della Barbagia, oppure in uno dei tanti raduni invernali organizzati dalla associazioni camperistiche isolane o nazionali. Tutti a bordo, si parte.

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a società Autocaravan Rent si occupa da quasi 30 anni del noleggio e della vendita di veicoli ricreazionali camper. L’azienda nasce nel 1980, creata da Carlo Saiu. Quest’ultimo si occupò, sin dall’inizio, di cercare di sviluppare e coordinare un movimento di camperisti al fine di creare delle aree di servizi dedicate alla sosta dei caravan che negli anni ’80 erano praticamente assenti. La forza di questo movimento riesce ad interessare anche i Comuni, che trasformano delle semplici aree di sosta in aree di servizi, offrendo quindi ospitalità ad un numero sempre maggiore di veicoli. Nel 1990 si organizzò il primo vero e proprio raduno di camperisti che richiamò un grande numero di appassionati. Chiunque visiti la Sardegna non ha che l’imbarazzo della scelta: può riposarsi, rilassarsi, fare sport, navigare, lanciarsi in escursioni sempre nuove ed eccitanti, scoprire nuove mete, visitare luoghi di assoluto valore storico ed archeologico, divertirsi. O meglio ancora, fare un po’ di tutte queste interessanti esperienze, che diventano davvero entusiasmanti se vissute dentro una piccola casa mobile ed accogliente: il tuo Camper. La Sardegna è sufficientemente grande da offrire una variegata composizione di caratteristiche morfologiche, e sufficientemente piccola da essere attraversata interamente in qualsiasi direzione, in qualche ora di agevole viaggio su strade ampie e scorrevoli.

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L’isola, che è la seconda per grandezza nel Mediterraneo, presenta numerosi elementi di attrazione dei quali potrai godere con una piccola spesa, attraverso il noleggio, che ti da la possibilità di entrare in questo mondo affascinante, e provare una breve vacanza facendoti magari consigliare dal personale di Autocaravan Rent che saprà coadiuvarti, con la massima professionalità e competenza, nella scelta del camper più adatto a te o all’itinerario migliore a seconda delle tue esigenze. Autocaravan Rent, attualmente gestita dai figli del Sign. Saiu che hanno dato continuità aziendale a questa impresa, è leader di mercato in Sardegna nel noleggio e nella vendita di camper con una grandissima gamma di veicoli multimarca e una serie di servizi legati al noleggio ed alla vendita dei camper che ti consentiranno di affidarti totalmente nelle mani di esperti del settore.

Nuovo: Arca M699 GLM Green meccanica Fiat Ducato 2.3 JTD 130cv. 5 posti omologati per viaggio, 5 posti letto.

Usato: C.I. Mizar anno 1997, km 57650 - meccanica Fiat Ducato 2.5 TD - 6 posti omologati per viaggio, 6 posti letto.

Nuovo: Europero 8 meccanica Fiat Ducato 2.3 JTD 130cv. 5 posti omologati per viaggio, 5 posti letto, accessori.

Usato: Rimor Unico anno 1999 - meccanica Ford Transit 2.4 TD - 6 posti omologati per viaggio, 6 posti letto.

Usato: Super Brig 688 TC anno 2007, km 23800 - meccanica Ford Transit 2.4 TDI - 5 posti omologati per viaggio, 6 posti letto.

Usato: Laika Ecovip 3 anno 1997, km 78490 - meccanica Fiat Ducato 2.5 TD - 6 posti omologati per viaggio, 6 posti letto.


SALUTE

CULTURA SPORTIVA E CONOSCENZA

DEL PROPRIO CORPO

I SEGRETI DI UNA CORRETTA ATTIVITA’ FISICA

Negli anni ’80 palestra significava body building. Era l’era di Rambo e Schwarzenegger. Col passare degli anni si sta creando una cultura sportiva, e la concezione stessa di palestra si è modificata, diventando prima fitness, e oggi wellness. Tanto è stato

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ULTURA SPORTIVA “Il nostro lavoro – spiega Silvia Piras, titolare della Palestra Fight Club – consiste inizialmente nel fare capire a chi si presenta per la prima volta in palestra per fare del fitness, che non otterrà mai un corpo da culturista (amenoché non sia proprio questo l’obiettivo e sempre che si sia predisposti geneticamente). E al tempo stesso, viceversa, non è possibile dimagrire in due mesi”. Sfatiamo un falso mito: frequentando le palestre non si diventa muscolosi. Seguire una disciplina sportiva dinamica significa però tonificare il corpo, migliorare le condizioni cardio-vascolari, articolari, ossee, e, perché no, staccare dal lavoro quotidiano. Dopo una seduta in palestra, anche leggera, si è più attivi, perché l’adrenalina entra in circolo e viene stimolata la produzione di endorfine (ormoni del buonumore). Per questo si ottengono migliori risultati allenandosi con un progetto preciso, con un metodo di lavoro personalizzato, realizzato tra allievo e istruttori. EDUCAZIONE AL BENESSERE “Oltre alla pratica fisica – dice Gianni Piras, titolare e istruttore della Palestra Fight Club – spieghiamo sempre il funzionamento dei movimenti articolari e del muscolo a livello teorico”. Il primo approccio è fondamentale

fatto per combattere i falsi miti, ma tanto c’è ancora da fare, a cominciare dal doping, dall’educazione, dal fair play, perché lo sport non significa gonfiare i muscoli, ma salute, benessere e aggregazione sociale.

perché si può andare incontro a delle sconfitte. Ma al tempo stesso non si possono forzare i limiti umani. “Lo sport è salute, non esasperazione – continua Gianni Piras – occorre evitare il doping, sia in pratiche sportive dilettantistiche che professionistiche, perché non solo è nocivo, ma è anche una facile scorciatoia per raggiungere risultati eccezionali ma al di fuori della propria portata”. Gli integratori invece possono essere un buon aiuto per sopperire alle carenze alimentari: aiutano a compensare un apporto alimentare non adeguato. FAIR PLAY Anche in palestra deve essere rispettato il fair play: si impara a saper vincere e perdere. Infatti “chi impara a conoscere il proprio corpo, capisce anche quali sono i propri limiti – spiega Rossano Desogus, istruttore – chi non riesce a completare una serie di esercizi, spesso pensa di aver fallito”. Invece questa sconfitta equivale ad una partita di calcio persa con merito. Sai che hai dato il meglio di te, ma che quell’avversario era troppo forte in quel momento. Sai anche però che, con l’esercizio costante e il giusto programma di allenamento, potrai un giorno raggiungere il tuo obiettivo, sentendoti in forma.

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MUSICA

CORO PER PASSIONE

Il piacere di cantare assieme

“Non so cantare, sono stonato”. Molte persone, quando vengono invitate ad unirsi in un esibizione di canto, si rifugiano in una di queste facili affermazioni che celano unicamente timidezza e introversione. Il piacere di far parte di una squadra, di un gruppo, di un insieme di voci che lavora per produrre melodia può abbattere tutte le reticenze e la timidezza delle persone, contri-

buendo anche a migliorare lati del nostro carattere che possono dare origine a difficoltà nella vita di tutti i giorni. Entrando a far arte di un coro polifonico le capacità vocali del singolo elemento perdono di importanza. E’ infatti il maestro che dirige il coro ad accordare le singole voci creando un tutt’uno armonico capace di andare oltre le presunte incompetenze del singolo.

a anni il Coro Polifonico Città di Villacidro unisce persone diverse, dai timbri vocali apparentemente inconciliabili, nell’armonia del canto corale. “A partire da novembre di ogni anno – dice Concetta Vacca, presidente del Coro – diamo inizio ai corsi di formazione e orientamento musicale per accedere a tutte le attività del coro”. I corsi preparano tutti i nuovi allievi a leggere la musica e ad educare la propria voce al canto e alla melodia. Il maestro Massimo Atzori, direttore dell’ensemble vocale, ha conseguito presso il Conservatorio di Cagliari un diploma specifico in direzione corale, che gli permette di utilizzare tecniche e modalità di apprendimento professionali e dai risultati sorprendenti anche per chi si è sempre considerato negato per la musica. Il maestro, inoltre, si occupa di riscoprire antichi testi della tradizione, anche orale, sarda che ripropone nelle esibizioni del coro. “Lo studio dei testi sardi – dice Concetta Vacca – imprime alla nostra organizzazione una valenza culturale e an-

mattina che al pomeriggio”. Tradizione e sperimentazione, amore per la musica, piacere di stare insieme per mettersi alla prova e per il consegui-

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tropologica particolare, che vuole andare oltre il semplice folclore. Il repertorio del Coro non si ferma qui. In oltre quindici anni di attività il coro riesce a spaziare dal sacro al profano, dal classico al moderno e contemporaneo”. Ogni allievo prima di entrare a far parte del gruppo canoro potrà essere seguito in lezioni individuali che serviranno sia a capire la collocazione che si avrà nel gruppo che ad apprendere i rudimenti della respirazione diaframmatica e dell’utilizzo corretto delle corde vocali. “Dopo poche lezioni –continua - l’allievo sarà in grado di partecipare alle iniziative del coro e a esibirsi nei concerti che periodicamente vengono organizzati in giro per la Sardegna”. Il corso è articolato in 2 trienni durante i quali tutti i segreti della musica e della melodia verranno svelati progressivamente allargando le vedute e la cultura dei partecipanti. “Per aderire alle attività del coro – spiega Concetta Vacca – è sufficiente presentarsi presso la sede del Coro o della Banda di Santa Cecilia in via Parrocchia, 203 a Villacidro, presso il Parco n°2, tutti i giorni, dal lunedì al sabato, sia la

mento di un obiettivo comune rappresentano i cardini del Coro Polifonico città di Villacidro. Sperimenta la tua voglia di musica. Unisciti al Coro!

CORO POLIFONICO “CITTA’ DI VILLACIDRO” Via Cagliari, 8 - sede sociale: Via Parrocchia, 204 - 09039 VILLACIDRO (VS)

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MUSICA

CAGLIARI ODIA

LA POLIZIA NON PUÒ SPARARE

I Calibro 35 cominciano a fare sul serio. La band milanese, formata nel 2007, ha fatto la sua comparsa sul palcoscenico del Karel Music Expo di Cagliari l’otto ottobre scorso, lasciando una traccia indelebile per tutti i cultori del jazz funk di matrice cinematografica. I calibro 35 sono arrivati in Sardegna in un momento fondamentale

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a divertissement, dunque, i Calibro 35 si trasformano in un gruppo vero. A Cagliari hanno presentato il set completo del loro ultimo album: Tornano quelli del Calibro 35, più una serie di track list estrapolate dalle sempreverdi pellicole poliziottesche di produzione nostrana. L'evoluzione del gruppo, dal 2007 ad oggi, è avvertibile più sul piano concettuale che su quello della produzione musicale. Nel primo omonimo album si erano limitati a coverizzare i temi musicali di “poliziotteschi” come «La

mala ordina» di Fernando Di Leo (1972) e «Italia a mano armata» di Franco Martinelli (1976), adesso la band capitanata dal produttore Tommaso Colliva alza decisamente il tiro. Nel senso che, assimilata la scorpacciata cinematografica, è il momento di fare da soli. La differenza quasi non si nota. Perché nel nuovo «Ritornano quelli di Calibro 35» anche le composizioni originali paiono scongelate dagli anni Settanta. Dei tredici brani in tracklist, otto sono inediti. I titoli potrebbero essere quelli di altrettanti film ma non lo sono: da «L’esecutore» a «Convergere in Giambellino», passando per

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della loro carriera. Il quartetto ha infatti trovato una sua identità ormai quasi completamente slegata dalle necessità di riproporre ad un pubblico, quasi sempre ignorante in materia, le colonne sonore dei film polizieschi italiani composte da mostri sacri delle OST quali Micalizzi, Ortolani, Bacalov, Mark 4, Oliver Onions etc.

«Piombo in bocca» e «Gentilsesso e brutali delitti». Siamo di fronte a un solido funk jazz fuori tempo massimo. Roba che potrebbe benissimo essere stata pescata dalla colonna sonora di una qualsiasi pellicola di Umberto Lenzi. Oppure di Quentin Tarantino, se volessimo a tutti i costi spostare la lancetta dell’orologio fino ai tempi nostri. Cinque sono le cover, qui in versione più “nervosa” rispetto agli originali. «Milano odia: la polizia non può sparare» di Ennio Morricone, «La morte accarezza mezzanotte» di Gianni Ferrio, «Cinque bambole per la luna

di agosto» di Pietro Umiliani e «I Consigliori» di Riz Ortolani sono i temi degli omonimi film diretti rispettivamente da Lenzi (1974), Luciano Ercoli (1972), Mario Bava (1970) e Alberto De Martino (1973). «Sospesi nel traffico» è invece un brano di “library”, così chiamate quelle composizioni usate per documentari o pubblicità. Menzione d’onore alla copertina del disco, realizzata dall’illustratore Giuliano Nistri. Uno che ha messo mano alle locandine di registi come Michelangelo Antonioni, Elio Petri, Ettore Scola, Vittorio De Sica, Stanley Kubrick e Akira Kurosawa.

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CULTURA

I PROBLEMI DEL LAVORO Scientology applicata al mondo del lavoro quotidiano un film basato sul libro di L. Ron Hubbard

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a vita è costituita per sette decimi di lavoro, per un decimo di famiglia, per un decimo di attività politica e per un decimo di relax. Ecco, quindi, un’applicazione di Scientology ai sette cruciali decimi dell’esistenza. Basato sul libro di L. Ron Hubbard, I Problemi del Lavoro, Scientology applicata al mondo del lavoro quotidiano, il film offre una presentazione visuale delle fondamentali scoperte contenute nel libro per un’immediata applicazione. Il libro I Problemi del lavoro contiene i principi e le leggi che si applicano ad ogni attività e ogni problema del lavoro. Si tratta infatti di scoperte che mettono a nudo il nocciolo di quei problemi, descrivendo la trama stessa della vita. Le scoperte che verranno spiegate in dettaglio comprendono:

Ecco dunque non solo la tecnologia per dare stabilità sul posto di lavoro, ma anche magici procedimenti che riportano autentica gioia in tutta la vita. Questa è Scientology. Stefano Piroddi

"Un artigiano non è soltanto un artigiano. Un operaio non è soltanto un operaio. Un impiegato non è soltanto un impiegato. Sono importanti pilastri che vivono, respirano e su cui si regge l’intera struttura della nostra civiltà. Non sono rotelle negli ingranaggi di una potente macchina. Sono la macchina stessa." • L’Anatomia della Confusione ed il rimedio; • Il Principio del Dato Stabile: la più fondamentale legge del lavoro, come pure del vivere; •L’Anatomia del Controllo e come trasformare un “cattivo controllo” in un buon controllo; • L’Anatomia della Vita come Gioco, e le regole su cui si gioca; • Il “segreto” dell’efficienza; • Gli elementi basilari della vita: Affinità, Realtà e Comunicazione; • Ed infine la causa più profonda dell’Esaurimento, con la descrizione dei potenti procedimenti di Scientology, capaci di restituire l’energia della gioventù; • Le Otto Dinamiche e in che modo la vita può essere compresa suddividendola in otto comparti principali;

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MOTORI

LUNGA VITA AI TUOI PNEUMATICI

C’è una nuova opportunità di vita per i pneumatici usati. Limitare gli sprechi prolungando la data in cui le vecchie gomme vengono smaltite negli inceneritori è possibile, senza creare danni all’ambiente, e dando un’opportunità di risparmio ai con-

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na volta raggiunto il limite del consumo del battistrada, che in Italia è di 1,2 millimetri, è ragguardevole rivolgersi a rivenditori specializzati per la sostituzione dei treni delle gomme. A questo punto non tutti i pneumatici sono da buttare. “Un battistrada inadatto per l’utilizzo su strada – dice Stefano Meloni dell’omonima rivendita di pneumatici nuovi e d’occasione – può trovare un ulteriore utilizzo su quelli che vengono definiti circuiti privati”. In aziende agricole e capannoni, i pneumatici usati possono trovare nuova vita. “Questo riutilizzo – commenta Stefano Meloni - permette di limitare i costi aziendali e di emettere meno sostanze nocive nell’ambiente, prodotte nel processo di distruzione del pneumatico che avviene nei centri specializzati, una volta che questo è fuoriuscito dai circuiti stradali”. Il peso del mezzo, infatti, non viene sostenuto grazie allo stato del battistrada, ma dall’integrità della carcassa della ruota. In questo periodo di crisi, inoltre, anche il mercato rivolto all’utilizzo di pneumatici nei circuiti stradali sardi è stato preso d’assalto da pneumatici di seconda mano provenienti soprattutto da Germania, Nord Italia e Svizzera. “Oltre che un occasione di risparmio per i nostri conducenti di auto – commenta Stefano Meloni – c’è da tener presente che tutte queste gomme, prima o poi, andran-

no smaltite, e ciò rappresenta una spesa ulteriore per gli acquirenti isolani, che a volte tentano di sfuggire alle regole abbandonando per strada copertoni ormai esausti”. Il prezzo dello smaltimento viene calcolato a parte rispetto all’acquisto dei pneumatici. Inoltre non esiste una legge che imponga ai proprietari delle auto di affidare ai professionisti del settore i pneumatici usurati pronti da essere inviati ai centri di smaltimento. “La legge italiana – continua Stefano Meloni – non ha preveduto tutte le casistiche che si possono presentare in questa materia. Prima di tutto anche i pneumatici semi nuovi vengono classificati come fuori uso, non considerando l’opportunità di utilizzo e di risparmio che si cela dietro essi. In questo modo ogni tentativo di stoccare pneumatici non nuovi, ma destinati ugualmente alla vendita, potrebbe essere perseguito, creando disagi ad un intero segmento economico che tenta di dare dei servizi aggiuntivi alla comunità oltre che per trarne profitto”. “Infine – termina – il costo dello smaltimento dovrebbe essere parte integrante del prezzo del pneumatico”. In questo modo molti autisti che tendono ad abbandonare i copertoni esausti in mezzo alla strada non avrebbero più il pretesto di poter scampare la tassa sullo smaltimento.

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sumatori. Utilizzare pneumatici sempre in perfetto stato previene i pericoli derivanti da una scarsa aderenza al suolo, ma le occasioni si trovano e oggi non sfruttare le risorse sino al limite è indice di spreco. Ecco cosa pensano gli esperti in proposito.


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La piccola citycar sarà sviluppata sul pianale attuale ma subirà un forte rinnovamento estetico: le linee si avvicineranno a quella della Fiat 500. Nuovi interni. Motori più efficienti per la miti-

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hiotte novità per la nuova Fiat Panda: nuovi motori (benzina e diesel) e nuova estetica, sia fuori che dentro. La novità più importante della gamma 2011 consiste sicuramente nell’aggiornamento Euro 5 dei motori 1.3 multijet da 75 CV con filtro antiparticolato di serie e 1.2 da 69 CV. Tra le altre cose, il favorevole rapporto peso/potenza di questi due propulsori soddisfa la normativa italiana in vigore dal primo gennaio 2011 relativa alle auto (50 kW/t) che possono guidare i neopatentati. Questo nuovo motore, abbinato al cambio manuale a 5 marce, assicura prestazioni di tutto rispetto: 165 km/h di velocità massima e soprattutto quasi 24 km/l di percorrenza. Il 1.2 da 69 CV, rispetto al propulsore Euro 4 che va a sostituire, eroga 9 CV in più. Tradotto in cifre, significa 162 km/h di velocità massima, e oltre 20 km/l di percorrenza. La gamma cerca di soddisfare necessità diverse: nuove motorizzazioni alternative a metano o GPL, e versioni con trazione anteriore o 4x4, arricchita quest’ultima dal blocco del differenziale elettronico ELD e dall’ESP (il programma di stabilità). Cambiano anche gli allestimenti, declinati con i modelli Actual, Active, Dynamic, Emotion, Climbing e Cross, 15 colori

ca auto che ha attraversato un trentennio della storia italiana. Il 1.3 diesel per esempio, da 24 km/l, ma anche il 1.2 benzina però se la cava con 20 km/l.

di carrozzeria tra i quali i nuovi Azzurro Volare e Verde Eccentrico, con prezzi a partire da 9.250 euro per la Panda Actual 1.2 69 CV. Per gli interni la Panda adotterà un nuovo rivestimento di qualità superiore per gli allestimenti più richiesti, vale a dire Actual, Active e Dynamic che rappresentano il 75% delle vendite. Colorazioni disponibili: grigio/azzuro e grigio/sabbia. Novità anche per la versione Dynamic che proporrà tre rivestimenti già adottati su Emotion e Climbing: Jeans (grigio/ nero), Tecno (beige/nero) e il nuovo tessuto jeans nelle tonalità grigio/blu. Il grigio/arancio e il sabbia/nero saranno invece esclusivi delle versioni Mamy e Cross. Infine, la versione Climbing 4X4 potrà montare a richiesta il pack Class che include climatizzatore manuale, telecomando apertura/chiusura porte + maniglia attiva su portellone, fendinebbia, barre longitudinali portapacchi e specchio di cortesia (lato guidatore).

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nd the winner is... Fiat. La storica casa automobilistica torinese è stata premiata per i livelli di emissioni più bassi d’Europa. In testa la 500, che rispetta già i parametri UE fissati per il 2015 Fiat. Già, perché il Lingotto ha appena vinto il premio come azienda costruttrice con il più basso livello di emissioni di CO2 tra i principali 10 marchi automobilistici del vecchio continente: 123,5 g/km, con un miglioramento rispetto al 2009 di 4,3 g/km. Questo risultato è già inferiore ai 130 g/km fissato dalla Ue per il 2015. Per quanto riguarda i singoli modelli, Fiat è al comando con la 500, che ha fatto registrare 116 grammi di CO2 ogni chilometro, con un miglioramento di 3,9 grammi rispetto al 2009. La casa torinese precede marchi come Toyota, Peugeot, Citroen, Renault, Ford, Volkswagen. Ma l’elenco delle auto a basse emissioni comprende anche altri modelli, come la Panda e la Punto. I fattori decisivi per questo exploit di Fiat sono sicuramente il motore bicilindrico TwinAir e i diesel Multijet di seconda generazione, che riescono a fare 8 iniezioni per ciclo. Buone performance anche dai motori a metano.

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MOTORI

NUOVO CODICE DELLA STRADA 2010

novità e cosa cambia

Approvate le misure del nuove codice della strada 2010. Tra le novità principali, il divieto assoluto di bere alcolici per chi è in possesso della patente di guida da meno di tre anni e per i conducenti professionali: autisti, tassisti, camionisti e chi, in generale, è al volante per motivi di

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inicar e ciclomotori. Tolleranza zero anche per chi produce, commercializza o trucca le minicar per farle andare oltre i 45 km/h, e obbligo dell’uso delle cinture di sicurezza anche per tutti i tipi di citycar. Per i ciclomotori, dal 19 gennaio 2011, diventerà obbligatoria una prova pratica per il conseguimento del patentino. Prevista anche una lezione teorica su come gestire le emergenze sui mezzi a due ruote. Alcol. Salgono le sanzioni per chi non osserva le nuove regole e arriva il divieto di vendita di alcolici nei locali pubblici dalle 3 alle 6 del mattino. Infine, niente superalcolici in autogrill dopo le 22 ed etilometro presente in tutti i ristoranti. Punti patente. “Per il recupero dei punti perduti dalla patente – dice Andrea Argiolas, titolare de L’Autoscuola – bisognerà sostenere, per riavere un massimo di 6 punti, un corso e una prova di esame, per chi invece ha una patente professionale i punti recuperabili saranno sino ad un massimo di 9”. Altre novità. Entrerà in vigore anche il pagamento delle multe a rate per chi ha redditi bassi, fino a 10628,16 euro,

lavoro. E ancora, saranno previsti nuovi test antidroga effettuati sulla saliva e non più sulla mucosa; impossibilità di mettersi alla guida di un ciclomotore o di una microcar se la patente è stata revocata; obbligo di uso delle lenti o degli occhiali da vista per chi circola sulle due ruote.

ma potranno essere rateizzate solo le multe superiori a 200€. Gli over 80 otterranno il rinnovo della patente dopo una visita medica specialistica biennale. Cancellata la normativa che tagliava i punti patente per infrazioni commesse in bici e sanzioni previste anche per i pedoni. Pene più severe, invece, per chi non rispetta il passaggio pedonale: meno 8 punti, contro i 5 della legiferazione precedente, per chi non rispetta i pedoni che attraversano le strisce. Novità anche per chi va in bici: i minori di 14 anni avranno l’obbligo di indossare il casco. Educazione e responsabilità. “Le nuove norme del codice della strada – termina Andrea Argiolas – inaspriscono le sanzioni, è vero, ma non devono essere vissute con timore. L’educazione stradale è un importante elemento di formazione dei ragazzi, non solo per la sicurezza in strada, ma anche per la loro crescita sociale. Guidare con responsabilità significa dare un senso alla propria vita in società, scegliendo di rispettare se stessi e gli altri. Soprattutto, chi guida con responsabilità non deve temere nessuna sanzione da parte delle forze dell’ordine”.

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COPERTINA

LA PALESTRA È IN CASA TUA!

Tra le mura domestiche come in un fitness club

Non per tutti è agevole la sera uscire di casa o dal lavoro per andare in palestra, muniti di sacca e buone intenzioni. Se non amate la palestra o non avete tempo di frequentarla, ma volete comunque tenervi in forma e in allenamento nei lunghi mesi invernali, ecco qui per voi interessanti proposte per creare un’alternativa casalinga alla palestra. Eseguite la vostra ginnastica da casa, seguendo gli esercizi mirati

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razie ai trainer virtuali avanzati, è possibile rivivere a casa propria tappe leggendarie e gare ciclistiche, e percorrere lunghi tratti ciclistici. Dal Tour de France e dal Giro delle Fiandre, passando per la Milano-Sanremo. Un allenamento realistico in casa, ma senza gli svantaggi dei percorsi all’aperto. Pioggia, freddo o calore, sono dimenticati. I virtual trainer sono simulatori virtuali di corsa in bicicletta, in cui puoi vedere il percorso che si sta affrontando, o gareggiare via web con altre persone, grazie ad un pc o ad una tv. Il vantaggio del trainer virtuale non è soltanto la visione del percorso attraverso lo schermo del pc, ma vengono anche inviati alla bicicletta segnali totalmente realistici. In salita si percepisce la pendenza tramite la ruota posteriore, e in discesa si ha la sensazione di volare. In salita la resistenza aumenta, e in discesa si riduce. Con leggere correzioni della sterzata è persino possibile guardare a destra e a sinistra. Il pannello di comando montato sullo sterzo permette di controllare costantemente le proprie prestazioni: battito cardiaco, potenza, velocità, ritmo e così via. Il simulatore virtuale della Tacx sembra piombarci direttamente nel futuro, in realtà questo rullo fa parte della nostra realtà, ed è diventato l’articolo di maggior prestigio in vendita presso il nuovo ingrosso dell’homefitness a Sanluri: l’Home Fitness-“Cardio” by Centralmoto. “Abbiamo voluto dare la possibilità a tutti di acquistare a prezzi giusti le attrezzature e i prodotti per praticare il fitness a casa – dice Agostino Pistis, titolare di l’Home Fitness“Cardio” – offrendo un punto vendita specializzato per chi abita nel Medio Campidano”. All’interno del punto vendita si possono trovare attrezzature ginniche di variegate tipolo-

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gie e di gamma moderna: si parte con il prodotto da prezzo, si termina con quelli per professionisti. Tra gli strumenti più pratici e ricercati si possono trovare infatti spin bike, tapis roulant, cyclette, ellittica, vogatori, step, stepper, panche, bilancieri e pesi, punching ball, e abbigliamento specifico per praticare fitness a casa. E i marchi? JK Fitness, Carnielli e Tacx. Tutti sono stati scelti per le loro caratteristiche di solidità, precisione e affidabilità. Home Fitness-“Cardio” nasce partendo da un credo fondamentale: tutti possono praticare fitness in casa. I vantaggi sono che non si hanno limiti di orario, si inizia e si finisce quando si vuole, e non occorre seguire certe regole che governano le palestre, come per esempio portare un certo abbigliamento. Praticare fitness in casa significa anche libertà: capita spesso di voler andare in palestra, ma di non avere la voglia di uscire di casa per raggiungerla, spesso a causa del cattivo tempo. A questo punto la soluzione migliore è di farne una in casa propria, magari con un discreto investimento iniziale, ma che farà risparmiare tanto nei mesi successivi. “Una palestra

con attrezzi professionali, per allenare i vostri muscoli addominali, pettorali, dorsali, o anche per alleviare il mal di schiena. Allenarsi in casa diventa sempre più facile, e tecnologico. Le simulazioni tridimensionali attraverso monitor collegati a computer che captano ogni riflesso del nostro corpo sono ormai alla portata di tutti e promettono risultati sorprendenti anche all’interno delle mura domestiche.

Un’immagine del simulatore virtuale della Tacx


all’interno della propria casa è la via più economica e pratica per cercare di perdere peso – continua Agostino Pistis – mantenendo il corpo sano e in forma”. Home Fitness -“Cardio” propone infatti diversi articoli con un prezzo molto economico, e altri, più professionali e di qualità, ma con un prezzo più elevato. Se non si dispone della liquidità necessaria per l’acquisto, si può ricorrere ad un finanziamento personalizzato a tasso zero, erogato direttamente nel punto vendita. E se non si sa come portare a casa la panca, esiste anche la possibilità di una consegna a domicilio, gratis nella città di Sanluri, pagando una tariffa chilometrica per consegne in altri paesi. Ma come si riesce a ottenere una produttiva sala da ginnastica? “Prima di tutto una palestra in casa che si possa considerare completa deve avere attrezzi fitness per lo sviluppo muscolare e attrezzi fitness per l’attività aerobica – termina Agostino Pistis – ciò non vuol dire che si debba per forza acquistare decine di attrezzi, ma di scegliere il giusto mix per fare una allenamento completo”. Attenzione però, perché farsi una palestra in casa non significa essere sistemati e non aver bisogno di consigli, tutt’altro! Un esercizio svolto nel modo sbagliato fa più male di quanto facciano bene cento fatti correttamente. Il consiglio è sempre di seguire i consigli di un esperto e farsi preparare una scheda esercizi dettagliata da poter seguire comodamente a casa.

LA BICI TRA TURISMO E FITNESS

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a bicicletta è un vero elisir di giovinezza. Secondo una recente indagine, infatti, pedalando si perde peso, si resta giovani e si è in genere più felici. Una specie di antistress, perciò, che permette di ricaricare le energie e aumentare la fiducia in se stessi. In bici si alza il metabolismo glucidico e lipidico e si rafforzano sia il sistema immunitario sia quello cardio-vascolare ma anche la capacità respiratoria. Per le donne, poi, c’è tutta una serie di vantaggi in termini di osteoporosi e cellulite, che possono essere combattute efficacemente. Gli ultimi mesi dell’anno sono i più indicati per l’attività sulle due ruote: il caldo estivo è ormai alle spalle, e il freddo non è ancora così pungente. Dedicare qualche weekend ad andare in bici può allora svolgere una duplice funzione: ricaricare il corpo e fare il turista. Solo in bici è possibile esplorare territori difficilmente raggiungibili a piedi, come le campagne della Trexenta, le colline della Marmilla, il fascino della Giara, i percorsi naturalistici del Monte Linas.

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ECONOMIA

I L M O N DO È T UO

SE VINCI IL TUO LAVORO

La Sardegna ha 48 lavoratori in più grazie al concorso Vinci il Tuo Lavoro. Con l’estrazione del 15 novembre 2010, la dodicesima avvenuta nell’arco di un anno, si conclude una delle più belle pagine scritte dalla Grande Distribuzione italiana in merito al riconosci-

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inci il tuo Lavoro ha dato la possibilità a tutti i clienti delle catene di supermercati Sigma, Despar e Dico, di vincere un contratto di lavoro della durata di un anno all’interno delle proprie organizzazioni, semplicemente compilando una scheda ottenuta tramite l’effettuazione di una spesa dell’importo di almeno 30 euro. Ogni mese sono state raccolte le schede accumulate in tutti i punti vendita dei supermercati affiliati sparsi in tutta la Sardegna e 4 sono state estratte a sorte. Nel corso di un anno, quindi, 48 fortunati vincitori hanno raggiunto uno dei traguardi più agognati della società moderna. Ottenere un vero e sacrosanto lavoro! Il concorso si è rivolto soprattutto alle fasce della clientela più giovane, avendo posto come limite d’età quello dei 35 anni. La grandiosa iniziativa è arrivata in un periodo critico dell’economia globale. L’idea del concorso “Vinci il tuo Lavoro” è infatti nata sulla base dell’analisi della consequenzialità che lega l’aumento della disoccupazione con il crollo dei consumi. Il problema occupazionale si traduce, infatti, in crisi dei consumi. In una società in cui il lavoro scende sotto la soglia di guardia, le famiglie tendono ad avere un potere d’acquisto sempre minore, effettuando la spesa di tutti i giorni in maniera sempre più oculata e parsimoniosa. Prezzi continuamente più concorrenziali e una qualità dei prodotti in linea con i più alti standard mondiali diventano quindi i capisaldi su cui le grandi aziende incentrano le loro strategie commerciali e logistiche. Accaparrarsi la fiducia del consumatore diventa una sfida sempre più complessa, di questi tempi, e il concorso “Vinci il tuo Lavoro” ha voluto premiare la fedeltà di tutti coloro che hanno scelto le catene Sigma e Despar per fare la loro spesa quotidiana in una contingenza economica

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così particolare. “La grande distribuzione ha bisogno di reinventarsi coinvolgendo i consumatori in iniziative che siano di interesse sociale ed economico – ha detto Antonello Basciu – Vinci il tuo Lavoro si è voluta rivolgere soprattutto ai giovani in un momento in cui sono loro a dover prendere coraggio e rinnovare la società in positivo”. I giovani e le loro famiglie non si sono fatti attendere. I risultati parlano chiaro. In 12 mesi sono state imbucate quasi 3 milioni di cartoline, come se tutta la popolazione sarda avesse aderito al concorso per due volte. Dietro i numeri di questo successo non si possono celare solo gli alti tassi di disoccupazione che affliggono il mondo giovanile sardo. Il concorso, infatti, nasce e cresce proprio all’interno dei supermercati Despar e Sigma a cui, dallo scorso giugno, si sono aggiunte anche tutte le filiali Dico, l’unica catena di discount Made in Italy. “La profonda intesa e fiducia che uniscono i consumatori sardi alle catene di supermercati nostri affiliati – continua Antonello Basciu – ha reso possibile la partecipazione di così tanta gente”. Vinci il tuo Lavoro ha rappresentato la nuova frontiera dei programmi di fidelizzazione dei clienti, attraverso un iniziativa totalmente a vantaggio dei consumatori. L’idea di fondo è nata per sovvertire i sistemi utilizzati sino ad oggi dalle grandi aziende nazionali ed internazionali.

mento del valore dei propri clienti. Ideata dal direttore della CS&D di Villacidro, Antonello Basciu, la rivoluzionaria iniziativa ha fatto parlare di sé in tutta Europa, aprendo nuove vie al rapporto tra esercenti e consumatori, tra candidati e datori di lavoro.


“Quando si crea o si migliora il programma di fidelizzazione di un’azienda – spiega Antonello Basciu - è meglio dimenticare le schede di plastica e raccolte punti, troppo impersonali, e optare per un programma che rafforzi il collegamento emotivo tra il marchio e i clienti migliori”. Il primo passo è quello di stabilire se si offre un programma di fidelizzazione per un giusto motivo. La crisi occupazionale giovanile è forse il più grande dramma che sta vivendo il nostro paese dalla fine della seconda guerra mondiale. “La maggior parte delle aziende decide di adottare programmi di fidelizzazione perché si sente obbligata, perché lo fanno tutti – afferma Antonello Basciu – questa è la classica ragione sbagliata”. “Se si parla di ragione - continua - quella giusta è riconoscere e premiare i clienti di maggior valore, creando servizi che meglio rispondono alle esigenze e ai desideri degli stessi clienti”. Il binomio giovani-lavoro si è rivelato vincente, soprattutto in una contingenza critica come quella vissuta dai nostri under 30 negli ultimi 15 anni. “Le nuove generazioni – dice Antonello Basciu - sono state profondamente tradite e deluse dai sistemi formativi nazionali e dal mercato del lavoro”. Scuole che non preparano alle professioni, mercato del lavoro che non permette di accedere alle mansioni attraverso il criterio della meritocrazia. “La frustrazione per una situazione considerata dalle nostre forze migliori ormai insostenibili non poteva esserci indifferente – continua il direttore della CS&D – così abbiamo voluto prendere di petto il problema e affrontarlo a modo nostro”. L’idea è stata quella di far entrare i giovani vincitori del concorso

direttamente a contatto con il mondo della Grande Distribuzione in un’ottica che prevede di carpire la reale inclinazione del lavoratore verso una delle mansioni all’interno dell’organizzazione. Questo si traduce in una grande opportunità: cioè dimostrare sul campo la propria determinazione e il proprio valore senza la mediazione del curriculum o dei colloqui conoscitivi. ’approccio si è rivelato quello giusto, e oggi buona parte dei 48 vincitori del concorso Vinci il tuo Lavoro può giocarsi l’opportunità di trasformare il contratto di lavoro annuale vinto in un’opportunità per la vita. Non basta: la CS&D, insieme con Sigma, Despar e Dico hanno voluto investire anche sulla formazione. Una formazione reale e mirata fatta in funzione del lavoro già acquisito e non al fine di trovarne uno qualunque. I corsi di formazione professionale hanno coinvolto, oltre che i vincitori del concorso, anche 400 tra i dipendenti del gruppo CS&D. “I corsi si sono svolti presso gli uffici e i magazzini del Centro di Villacidro per la parte teorica - spiega Antonello Basciu - mentre per la parte pratica gli allievi hanno seguito delle lezioni a porte chiuse nei supermercati affiliati”. “I corsi di formazione sono stati organizzati dall’Università dei Sapori di Perugia - continua - e ogni classe di allievi ha avuto come docenti dei responsabili di settore del nostro gruppo”. Ormai il futuro è segnato, e nessuna iniziativa potrà sottrarsi al confronto con il successo di Vinci il Tuo Lavoro. Proprio per questo l’azienda guarda avanti e vede uno sviluppo possibile del concorso a livello nazionale. La sfida è lanciata.

insieme per il concorso

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in palio 4 posti di lavoro al mese!!

foto: www.gianluigideidda.it

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ECONOMIA

LA QUALITÀ ORTOFRUTTICOLA VILLACIDRESE

alla conquista delle fredde terre del nord

L’associazione Agricoltori Villacidresi va alla conquista delle fredde terre del nord. Le pesche e gli agrumi villacidresi potrebbero presto irrompere nel mercato della Grande Distribuzione in Finlandia. Un accordo tra una grande azienda con sede ad Helsinki e l’associazione degli Agricoltori Villacidresi ha siglato quello che potrebbe rivelarsi un affare che avrebbe i sui risvolti positivi in tutta la provincia e portare presto a raddoppiare la produzione ortofrutticola per soddisfare la richiesta da parte della regione Scandinava.

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razie all’interesse dell’assessore regionale all’agricoltura Andrea Prato e del consigliere regionale villacidrese Sisinnio Piras, nonché nostro presidente al suo secondo mandato – dice Raffaele Loru, responsabile Commerciale della Associazione degli Agricoltori Villacidresi abbiamo preso contatti con la Beverage & Food Authentic Mediterranean, una società finlandese dotata di un imponente coordinamento logistico, specializzata nella distribuzione di prodotti ortofrutticoli a importanti strutture di vendita sparse in tutta la regione finlandese”. Una delegazione dell’azienda nordeuropea si è recentemente recata presso la sede dell’associazione villacidrese per sondare la qualità e le potenzialità della produzione ortofrutticola locale. “Per quanto riguarda la produzione estiva – continua Raffaele Loru – i finlandesi hanno concentrato la loro attenzione su pesche, susine e albicocche, mentre per quanto riguarda quella invernale arance e clementine hanno attratto in maniera particolare i futuri clienti nordici. Prima di venire a conoscenza dei prodotti villacidresi la società finlandese si approvvigionava esclusivamente dalla Spagna,

ma avendo notato la qualità dei prodotti nostrani è subito entrata in trattative per una cospicua fornitura. “Abbiamo spedito una campionatura dei prodotti richiesti agli imprenditori finlandesi – precisa Raffaele Loru – perché il loro manager analizzino e constatino la genuinità della nostra frutta. Assieme alle campionature richieste abbiamo allegato alcune bottiglie di olio extravergine d’oliva prodotto ed imbottigliato a Villacidro”. L’eccellenza del condimento principe della dieta mediterranea prodotto nel territorio villacidrese ha già ricevuto onorificenze internazionali, ora potrebbe trovare nuove frange di mercato che rappresenterebbero una ricchezza economica aggiunta per il territorio. “Se l’affare andasse in porto – commenta Raffaele Loru – dovremmo al più presto pensare di raddoppiare la nostra capacità produttiva, perché ad oggi, le quantità di frutta che immettiamo nel mercato bastano a malapena a soddisfare i centri commerciali sardi”. “Fino ad ora – termina – non abbiamo voluto aumentare la produzione per paura di lasciare invenduta la merce, ma con questo nuovo cliente potremmo realmente pensare ad un sostanzioso ingrandimento della nostra struttura”.

In alto a sinistra: gli stabilimenti produttivi dell'Associazione Agricoltori Villacidresi; in alto a destra: Sisinnio Piras, Presidente; al centro: arance pronte alla raccolta; in basso: panorama di Helsinki, Finlandia

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ECONOMIA

ARTE E PUBBLICITÀ un connubio vincente per un efficace comunicazione

“Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo”. Con questa frase, Henry Ford sintetizzava l’importanza che la comunicazione ha nella vita delle imprese. Non a torto, il grande imprenditore statunitense era consapevole del fatto che non bastasse progettare prodotti belli e di qualità se poi questi non erano in grado comunicare con il consumatore.

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romuovere un’idea vincente, soprattutto al giorno d’oggi, quando i budget vengono utilizzati con estrema oculatezza, risulta ancora più importante. Catturare l’attenzione del pubblico, ormai bombardato giornalmente da migliaia di messaggi promozionali, non è facile. Questo è proprio il compito che spetta alla comunicazione. Per riuscirci, si deve far appello a tutti i meccanismi in grado di solleticare l’attenzione del consumatore, come quello della persuasione, dello stupore, oppure della seduzione. Oltre alla vendita, ci sono altri obiettivi che si devono porre le aziende, come quello di suscitare familiarità con i clienti ricordandogli periodicamente l’esistenza di un prodotto di cui si è già riconosciuto il nome.

Altro obiettivo fondamentale è quello di mostrarsi sempre al passo coi tempi. L’importanza del messaggio creativo, oltre a raggiungere più adeguatamente l’obiettivo per cui è stato pensato, trasforma il messaggio in qualcosa in più: un esperienza che coinvolge il consumatore. A sottolineare l’importanza che la creatività ha avuto fin dagli albori della civiltà contemporanea, basta ricordare che furono proprio i grandi artisti a essere coinvolti in prima persona nello studio dei primi manifesti pubblicitari. E’ stato proprio uno di loro: il futurista Fortunato Depero, nel 1932 a prevedere, nel suo manifesto dell’arte pubblicitaria, che l’arte dell’avvenire sarebbe stata potentemente pubblicitaria. Negli ultimi anni le tecnologie digitali hanno rivoluzionato il processo

ideativo consentendo una straordinaria rapidità nella creazione e nella elaborazione delle immagini. Quindi, cambiano i mezzi, ma possiamo affermare che, tutt’oggi, dietro a una efficace campagna pubblicitaria troviamo ancora un team di artisti che non sono solo dei creativi ma anche esperti conoscitori di metodi e tecniche ideali per raggiungere ogni obiettivo legato alla comunicazione e alla divulgazione delle idee, un progettista capace di generare soluzioni di comunicazione visiva. Queste persone, inoltre, sono profondi conoscitori dei gusti e delle tendenze estetiche relativi a diverse tipologie di pubblico. E’ colui che è in grado di monitorare il contesto sociale in cui opera, al fine di coglierne i valori, i colori,

le tendenze. Per rendersene conto basta tornare indietro negli anni per scoprire come le vecchie pubblicità e i caroselli siano una testimonianza della cultura e della società delle generazioni passate. E come questi ormai antichi messaggi pubblicitari, siano entrati a far parte della storia riuscendo a riservarsi degli spazi esclusivi nei più grandi musei del mondo. Questi professionisti, sono solitamente rappresentati da un vero e proprio team di persone che si evolvono da singoli artisti o grafici creativi in Agenzie Pubblicitarie. L’agenzia pubblicitaria racchiude al suo interno una serie di figure professionali maestre nella comunicazione in tutti i suoi aspetti. Fabio Carcangiu http://www.blacksheepadv.it

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DESIGN

DAGLI USA AL MEDIO CAMPIDANO Il Coordinato Home sceglie Dupont Corian e Korakril

Dopo, New York, Philadelphia e Shangai, DuPont ha aperto anche Milano un “DuPont Corian Design Studio”: il top della conoscenza tecnologica e scientifica nel campo dei materiali moderni creano un supporto eccezionale per la forza immaginativa e le esigenze di

architetti, designer e creativi. Il “DuPont Corian Design Studio” e’ una piattaforma per lo scambio di idee e concetti per architetti e designer dell’Asia e tutto il mondo e uno spazio dove esplorare le possibilità e il potenziale di questo grande materiale di DuPont.

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per ambienti residenziali e pubblici, tanto in interni che in esterni. Dalle cucine alle lampade, dal bagno al rivestimento esterno di edifici, dalle

l Coordinato Home ha seguito con interesse l’evento e tutti gli sviluppi ad esso legati al fine di proporre alla sua clientela tutte le applicazioni possibili del DuPont Corian. Il Corian è un materiale che ha rivoluzionato il settore industriale della produzione dei piani cucina e piani bagno, rappresentando il primo prodotto con gli stessi pregi dei piani in pietra senza i tipici difetti dei piani in truciolare o materiale sintetico. “Questo materiale dai mille pregi dice Massimiliano Molon, titolare de “Il Coordinato Home” - può essere fonte d’ispirazione per applicazioni destinate ad ambienti commerciali o residenziali, anche complessi e altamente personalizzati”. Con la sua combinazione di prestazioni e qualità estetica, Corian si presta a impieghi creativi, design innovativi e applicazioni che durano nel tempo. “Se avete un’idea – continua - probabilmente potete trasformarla in realtà con Corian”. Disponibile in oltre cento colori, Corian può essere intagliato, fresato o lavorato come il legno ed in più, modellato, termofor-

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mato o intarsiato. Le opzioni di design sono praticamente illimitate. “Questo innovativo materiale – spiega Massimiliano Molon - è perfettamente uniforme e si possono eseguire giunture invisibili per accentuare il suo aspetto monolitico, Corian può essere impiegato nella creazione di elementi architettonici di grandi dimensioni, inoltre si integra bene con altri materiali come piastrelle, acciaio, legno, granito e vetro”. Corian è una soluzione eccellente per tutte le applicazioni, per i vostri arredi personalizzati o per la vostra illuminazione. L’elenco delle possibilità è in continua evoluzione ed espansione. L’interesse continuo e la costante ricerca de “Il Coordinato Home” per materiali innovativi e tecnologici, hanno concentrato l’attenzione sulla tecno-superficie DuPont Corian e sulla sua versione “Italiana” Korakril , che si sono entrambi rivelati strumenti di design capaci di offrire eccezionale versatilità e pressoché illimitate possibilità nello sviluppo di soluzioni di alta qualità tecnica ed estetica, funzionali e affidabili

sedute ai sistemi domotici, dai radiatori alle superfici touch-control, dai tavoli agli accessori per arredamento e moda.


DESIGN

GIGLIOLA MARROCU amore, design ed eleganza nella tua cucina

Anche l’occhio vuole la sua parte: questa verità antica trova nell’arte dell’imbandire la tavola e nell’arredare la cucina un’espressione matura grazie al nuovo design dei complementi. Occorre riscoprire la bellezza dello stare assieme, circondati da oggetti di design, moderni e funzionali, assaporando il piacere delle forme ricer-

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er questo motivo Gigliola Marrocu ha scelto Bugatti, il marchio dell'eleganza e dell'originalità. dopo “Vela” e “Vera”, rispettivamente frullatore e bollitore elettrico, Il marchio leader per l’arredo casa ha pensato a “Glamour”. Glamour è una linea di articoli per la cucina innovativa e colorata. Le tonalità spaziano dal rosso al giallo, lilla e verde, fumé e arancione. Nata sotto l'ingegno di Andreas Seegatz, Glamour può contare su posate e insalatiere per una tavola all'insegna dell'eleganza, ma anche della freschezza. Bugatti ha presentato una linea completa per accogliere i vostri ospiti. Non manca nulla. Ha pensato anche all'oliera Sale&Pepe, i macina Sale&Pepe e la formaggiera in coordinato. Anche la cucina vuole la sua dose di atmosfera festosa. I barattoli in materiale plastico e vetro soffiato vi aiuteranno ad organizzare i cibi in base al colore e alle sensazioni che questi vi trasmettono. Da non dimenticare è il piatto con cupola e tagliere per mantenere la freschezza dei formaggi e la morbidezza dei dolci. Non mancano gli elettrodomestici di piccole o grandi dimensioni. Un vero e proprio oggetto di culto è “Volo”, Il tostapane rosso dalle forme retrò che scongela e tosta

cate e un po’ retrò dai colori limpidi e sfavillanti. Per i periodi di festa (natale alle porte), per la vita di tutti i giorni e per le giovani coppie che hanno il diritto di riscoprire il piacere delle forme e il gusto per gli oggetti ricercati in un era dove il valore delle cose è dato dal tempo che occorre per poterle sostituire.

senza bruciare i tuo pane anche solo da un lato per la tua colazione all'americana. Il gusto non è solo palato Si mangia anche con gli occhi, meglio ancora se si mangia anche in posti belli, in cui traspare la cura per l’estetica e in cui gli oggetti che utilizziamo per cucinare o per mangiare rispecchiano alcuni dei canoni del buon design. Da Gigliola Marrocu potrai trovare anche la nuova linea Guzzini. L'abilità dei tecnici Guzzini nel plasmare i materiali plastici, riuscendo a rispondere nei minimi dettagli alle esigenze costruttive degli oggetti ideati da grandi professionisti, ha fatto scuola: tra i designer e Guzzini c'è un rapporto dialettico positivo, un filo comune teso verso la qualità. Secondo la filosofia Guzzini occorre dare ai nuovi materiali plastici una bellezza e una dignità pari a quelle del vetro, del legno, della porcellana. Ed è un'idea che funziona, a giudicare dai risultati: non è un caso che alcune collezioni Guzzini facciano bella mostra di sé sugli scaffali del Museum of Modern Art di New York o del Victoria and Albert Museum di Londra, oltre che nelle stanze di alcune tra le più belle case del mondo. foto: Alessandro Loddi

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DESIGN

TRADIZIONE E INNOVAZIONE

nella qualità del legno

Come nasce un mobile marchiato Fratelli Saiu? Quali sono i materiali e le tecniche di lavorazione che permettono di creare veri e propri oggetti di design e arredo pronti a sfidare lo scorrere del tempo e l’utilizzo quotidiano? L’arte della lavorazione del legno ha leggi e segreti che si perdono nell’antichità. Dentro i laboratori dei Fratelli Saiu ogni gesto trasforma la preziosità del legno in pezzi unici che non perdono fascino e utilità con lo scorrere del tempo. Ecco i segreti che contribuiscono a creare vere e proprie opere d’arte, alla portata di tutti coloro che amano la qualità del vero legno.

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laboratori Fratelli Saiu utilizzano tutte le essenze dei legni più pregiati in funzione del prodotto da realizzare, perché ogni tipo di legno ha la sua particolare applicazione. Prima di iniziare la fase di produzione del mobile occorre un attento sopralluogo dell’abitazione da arredare, in questa fase si rilevano misure e le varie problematiche esistenti, nonché cromatismi delle pareti ed eventuali stili architettonici. È facile durante questa fase, imbattersi in case che non presentano pareti lineari e a piombo, pavimenti a livello, o angoli di chiusura fra le pareti ed il pavimento che non corrispondono ai canonici 90°. La bravura del falegname consiste nel sopperire a queste carenze strutturali con un’ottima tecnica lavorativa, facendo sembrare il mobile alla parete in linea retta. Dopo il sopralluogo, avviene la parte più importante e più tecnica: la progettazione. Questa consiste nel riportare sul progetto lo sviluppo dei pezzi che costituiranno i mobili, tenendo conto delle misure rilevate, la difficoltà ambientale e la compatibilità dei materiali di utilizzo. Nella fase di lavorazione la robustezza degli arredi ha un importanza sostanziale. La struttura dei mobili è infatti composta da intelaiature da

25 millimetri. Questo permette alle soluzioni d’arredo dei Fratelli Saiu di durare inalterate nel tempo. Tutti i mobili sono completamente smontabili. Questa caratteristica permette di mettere al riparo l’integrità della struttura del mobile in caso di traslochi o variazioni delle posizioni degli stessi mobili all’interno di una casa. La rifinitura e la levigatura viene fatta manualmente, secondo la tradizione delle antiche falegnamerie. La verniciatura è la fase successiva e occorrono tre diverse fasi per portarla a termine. La prima fase è detta colorazione e impregna il legno su cui verrà passato il fondo, a cui seguirà la verniciatura vera e propria. Questa terza fase, cioè la verniciatura vera e propria, può essere effettuata secondo diverse tecniche, che sono: standard, decapè, anticata e laccata. Dopo la fabbricazione di tutti i pezzi che comporranno il mobile viene effettuato un montaggio precauzionale in azienda. Ogni mobile potrà essere personalizzato con incisioni, motivi e decori che esaltino la bellezza e seguano i gusti del cliente. Per gli arredi da cucina, inoltre, vengono utilizzati elettrodomestici di tutte le marche, mentre i piani sono realizzati in marmo, granito, okite e acciaio.

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DESIGN

LA QUALITÀ CHE DURA PER SEMPRE

Scelta del parquet: occhio al low cost! La richiesta sempre maggiore di pavimenti in legno, ha fatto si che si moltiplicasse l’offerta, trasformando anche il parquet nell’ennesimo prodotto da comprare d’occasione, secondo la filosofia di vendita low-cost. Grazie a grossolane lavorazioni industriali, lo si può agevolmente trovare nei centri di moderno bricolage o “fai da te”, a cifre molto, forse troppo basse, e con un prezzo che non include l’installazione e nessun tipo di assistenza tecnica.

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parquet e i laminati che si trovano nei centri specializzati possiedono tutte le certificazioni di qualità e sono garantiti nel tempo, diversamente da un pavimento di valore dozzinale che dopo qualche mese, vede aprirsi i giunti di collegamento, sollevandosi, piegandosi e riempiendosi di bolle. Quando la consistenza dei materiali, la finitura, la qualità dei giunti dei listelli, i coprisoglie, gli zoccolini, i terminali, appartengono ad un prodotto troppo economico, non potranno che essere di bassa qualità. Chi invece decide di investire in qualità, è consapevole che in un centro specializzato potrà avere a disposizione una gamma maggiore di materiali ed essenze, ricevere la giusta assistenza personalizzata per una scelta soddisfacente, e contare sul fatto che il parquet sarà posato correttamente, da un esperto, e non comincerà a scricchiolare dopo poco tempo. La qualità dei materiali e la corretta posa di un parquet sono condizioni necessarie per fare si che questo possa durare

oltre 30 anni. D’altronde non si acquista un pavimento in cotto se si è consapevoli che dopo qualche anno si scheggia. Anche il parquet deve essere progettato per vivere a lungo, anzi, è proprio l’invecchiamento a donare al parquet l’armonia e la bellezza che lo rendono unico. Qualità dei materiali e perizia nella posa vanno quindi di pari passo in un lavoro di pregio mentre quando si acquista in un centro brico spesso si è costretti a dover assemblare gli oggetti che si acquistano. Quindi ci si ritrova a dover a che fare con scatole di montaggio e con pezzi che sembrano non volere combaciare mai. E’ questa l’idea che ha fatto la fortuna dei grandi centri bricolage: prezzi concorrenziali, ma servizi ridotti all’osso. Presso il nostro punto vendita di Casa Moda è invece possibile trovare la soluzione per ogni casa: con una consulenza gratuita è possibile personalizzare ogni ambiente per quanto riguarda il design, i materiali, i prezzi, la posa.

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DESIGN

SERRAMENTI IN ALLUMINIO l’estetica al servizio della casa

I serramenti in alluminio sono sempre più diffusi per le loro proprietà di resistenza termica, e di estetica. Il taglio termico e la sublimazione hanno fatto passi da gigante per soddisfare le esigenze di una casa eco-sostenibile.

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er vivere in una casa che abbia infissi destinati a durare nel tempo, capaci di resistere alle intemperie e agli agenti atmosferici, occorre scegliere i giusti materiali e utilizzarli in base alle necessità peculiari di ogni abitazione. Il taglio termico e la sublimazione risolvono due esigenze negli infissi: coibentazione e estetica nelle finiture. Il taglio termico è una tecnica di costruzione dell’infisso in alluminio. “I profilati a taglio termico si basano sul principio di interruzione della continuità termica del metallo – dice Stefano Casta, titolare di Casta Serramenti – grazie all’inserimento nei suoi strati di un materiale a bassa conducibilità termica”. Il taglio termico tiene costante la temperatura interna: se fuori fa freddo, dentro fa caldo, e viceversa. Le finestre sono realizzate con un’anima in poliammide, e doppi vetri, entrambi con caratteristiche di bassissima conduttività termica. In questo modo si risolve il problema della trasmittanza termica ovvero, la potenza calorica che attraversa una superficie. I doppi vetri sono caratterizzati da un’intercapedine sigillata tra i due strati di vetro, la vetrocamera, e possono essere di vari tipi: con vetrocamera a bassa remissività: dotata di film metallico sulla superficie del vetro che permette di ridurre il passaggio di calore; con vetrocamera a bassa emissività

con gas isolante: efficace per l’isolamento, l’intercapedine tra i due vetri è riempita con gas argon; con vetrocamera con pellicola antisfondamento: unisce alle prestazioni isolanti anche quelle di sicurezza. Le finestre devono essere funzionali, ma non solo, devono essere anche “belle”. Nell’estetica delle finiture una tecnica molto utilizzata è la sublimazione. “E’ un sistema che consente di ottenere finiture ad effetto sull’infisso – continua Stefano Casta – mediante inchiostri speciali che con l’azione combinata calore-pressione, vengono trasferiti sulla superficie del profilo precedentemente verniciata”. Si ottengono così profili con effetti molto graditi, come effetti legno di diversa natura, effetti marmo, e con elevate prestazioni di resistenza agli agenti atmosferici. Per quanto riguarda la scelta dei materiali per le finestre, oggi si è molto diffuso l’alluminio, ma ottimi standard qualitativi si ottengono anche con il pvc e il legno. I materiali possono anche combinati nella costruzione di un infisso: “Unire l’alluminio con un altro materiale, il Pvc o il legno – termina Stefano Casta – ha significato migliorare gli infissi sia sotto l’aspetto della finitura e della lavorazione, sia per la possibilità di sfruttare al meglio le sue proprietà intrinseche, come la resistenza agli agenti atmosferici”. foto: Federico Musiu

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DESIGN

DECORARE E PITTURARE CASA I Fratelli Pittau promuovono Valpaint

Interni o esterni, su muro o su legno, la pittura ravviva, impreziosisce e personalizza gli ambienti domestici regalando calore, intimità e sentimento a chi vive la propria casa. L’esperienza quasi trentennale della ditta Fratelli Pittau ha selezionato tra centinaia di prodotti per la pittura ed il decoro di abitazioni, edifici ed attività commerciali. Dopo anni di ricerca e di contatti con le più importanti ditte di tutta Italia la scelta di dare fiducia

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aurizio Pittau ha scelto Sabulador: “E’ una pittura all’acqua per interni dotata di particolari e luminescenti riflessi di sabbia. Grazie alla facile applicazione, SABULADOR permette di creare ambienti unici e raffinati. Il SABULADOR è un prodotto di elevata qualità in quanto traspirante, lavabile e sopraverniciabile con qualsiasi pittura all’acqua. Per ottenere i colori del catalogo è sufficiente mescolare accuratamente il SABULADOR con la relativa quantità di pasta colorante denominata COLORI’ descritta sotto ogni pastiglia colore. Il COLORI’ è fornito in appositi dosatori da 80 ML. e 480 ML. (oculatamente graduati) che consentono di erogare la giusta quantità di prodotto ed ottenere quindi il colore scelto. Solo per i colori del catalogo, dal Col. 600 al Col. 612, il SABULADOR è fornito già colorato”. Gianluigi Pittau ha scelto Klondike: “E’ una pittura all’acqua per interno ed esterno tipicamente moderna e raffinata. Applicabile su svariati supporti, KLONDIKE permette di realizzare habitat estremamente attuali

alla Valpaint è maturata in seguito ad un attento esame dei prodotti promossi dalla ditta specializzata in prodotti professionali e fai da te per la pittura e l’arte del decoro. Tre sono stati gli articoli che hanno guadagnato la fiducia dei Fratelli Pittau, tanto da proporli come prodotti guida per tutte le esigenze legate alla rifinitura di muri, legno, vetro, leghe leggere e tutto ciò che può essere personalizzabile.

con performance di colori e sfumature uniche. Le superfici decorate imprigionano preziosi frammenti metallici forgiati nella pittura che li incorpora mentre ne esalta gli effetti dorati, argentati ed ossidati. Il risultato ottenuto è perfetto: ambienti incorniciati da pareti metalliche che diventano autentici spazi contemporanei. Il KLONDIKE è un prodotto di elevata qualità in quanto traspirante, lavabile e sopraverniciabile con qualsiasi pittura all’acqua”. Sandro Pittau ha scelto Arteco’7: “Pittura traspirante all’acqua, per interni, con particolari effetti decorativi di straordinaria bellezza che ricorda le abitazioni del periodo rinascimentale. Grazie alla facile applicazione, permette di rinnovare il look di appartamenti, studi, ville, e quant’altro, creando così ambienti unici e prestigiosi. Il sistema decorativo necessita dello speciale fondo PRIMART 600 sopra al quale va applicato l’ARTECO’ 7, per ottenere gli effetti presentati nel catalogo”.

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DESIGN

VESTI LA TUA CASA SU MISURA

Un arredamento su misura progettato in esclusiva per la tua casa farà la differenza . La falegnameria FT con la creazione della nuova linea “i sartoriali” propone un’innovazione nell’arredare la casa. Se fino a ieri le tue idee erano ingabbiate dalla

modularità da oggi puoi arredare la tua casa con mobili che la vestiranno come abiti sartoriali creati in esclusiva per te. Ogni arredamento viene realizzato con un progetto dove anche il più piccolo particolare è studiato.

mobili sartoriali non si trovano nei negozi ma vengono venduti con la innovativa formula “porte aperte su appuntamento al cliente” che avrà modo di poter accedere direttamente nel reparto produzione e assistere alla creazione di un campione del suo arredamento. I nostri arredamenti per la casa sono realizzati come abiti sartoriali e ogni singolo particolare viene studiato e progettato. “La falegnameria FT produce e vende direttamente senza passare per la commercializzazione - dice Franco Trudu, titolare della atelier del mobile FT - questo darà modo ai nostri clienti di avere l’arredocasa di alta qualità a un prezzo più basso di mobili fatti in serie”. Falegnameria FT fornisce i suoi arredocasa di garanzia globale. Per forni-

chiediamo come sia ancora possibile ciò, ci domandiamo sempre se il guadagno sia più importante di un’etica, del rispetto, ma questo succede perché manca la passione”. “Uno che ama il proprio lavoro soffre nel vedere le cose mal fatte – precisa Franco Trudu - soffre nel vedere una consegna di mobili che dopo mesi non è ancora completata, soffre nel vedere il cliente insoddisfatto”. La Falegnameria FT è formata da persone che amano il proprio lavoro si impegna

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re un servizio di alta qualità disponiamo della collaborazione di architetti per studiare le soluzioni più esclusive per l’arredamento della tua casa. Se sei alla ricerca di mobili e desideri l’originalità allora nei mobili sartoriali trovi quello che stai cercando. I mobili sartoriali sono realizzati unicamente su progetto, ogni arredamento viene progettato in modo che vesta la tua casa come un abito di alta sartoria. Nei mobili sartoriali vengono impiegati solo materiali di primissima scelta e tutte le fasi della lavorazione sono attentamente collaudate. “Quando nostri clienti ci raccontano di disavventure capitate a loro amici nell’acquisto di mobili magari pensando di fare un grande affare attirati da sirene che parlano di grandi offerte promozionali – continua Franco Trudu - noi ci

nel 2010 a tramutare questa passione in qualcosa di importante per i clienti. Chi ne farà richiesta riceverà un preventivo professionale, con materiali impiegati, tipo di spessori, e tutte quelle informazioni che saranno utili per una valutazione dell’offerta. “La falegnameria FT conosce i suoi vantaggi competitivi – termina Franco Trudu - ecco perché non abbiamo nessun problema a dire i nostri prezzi prima”. Foto: Fotostudio Moderno

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ENERGIA

FOTOVOLTAICO NEL COMPARTO ZOOTECNICO

un opportunità per lavoro ed ambiente

Si velocizzano i tempi per installare il fotovoltaico in stalle, serre e in altri fabbricati rurali in Sardegna. Si compie così un nuovo passo in avanti sulla piattaforma agricola per la modernizzazione della pastorizia e delle aziende agro-zootecniche sarde.

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a Regione Sardegna ha recepito la normativa contenuta nel decreto sul Conto energia 2011 che prevede che per tutti gli edifici agricoli (già esistenti o nuovi) sia sufficiente presentare una Dichiarazione di inizio attività nel Comune dove sarà realizzato l'intervento di installazione dei pannelli fotovoltaici. Prima era necessaria una procedura che coinvolgeva anche altri enti (tra cui la stessa Regione), implicando tempi molto più lunghi per gli imprenditori agricoli. Il provvedimento era particolarmente atteso dal mondo zootecnico isolano, dopo che di recente una forte accelerazione sulle agroenergie era stata impressa nel comparto serricolo (che riguarda circa 700 imprese su 500 ettari complessivi). Soddisfatto l'assessore regionale dell'Agricoltura, Andrea Prato: "Mettendo in pratica quanto previsto dal nuovo decreto sul Conto energia raggiungiamo un altro punto, la semplificazione sulle agro-energie, contenuto nella piattaforma approvata e condivisa con le associazioni agricole, e viene incontro alle esigenze delle nostre aziende zootecniche oggi in grande sofferenza. Si tratta di una novità importante per la multifunzionalità energetica che consentirà agli imprenditori agricoli sia di ridurre i costi di produzione, sia di integrare il proprio reddito aziendale. Senza trascurare gli effetti positivi anche sull'ambiente. A questo punto

auspico che gli operatori colgano quest'occasione e si attivino, anche con il supporto della Regione, per adeguare la propria azienda e renderla ancora più competitiva dal punto di vista dell'energia alternativa". L'agevolazione dell'utilizzo del fotovoltaico in agricoltura è uno dei punti contenuti nella piattaforma proposta dalla Regione che consente da una parte la riduzione dei costi aziendali, dall'altra l'integrazione del reddito sia ai serricoltori che agli allevatori. L'obiettivo della Regione Sardegna è ottenere per il comparto agrozootecnico 500 megawatt. Ma dal 2011, nonostante sentenze della Corte Costituzionale affermino il contrario, le aziende agricole potrebbero perdere gli incentivi perché non considerate edifici a tutti gli effetti. “Dopo le dichiarazioni odierne a favore delle rinnovabili in agricoltura, che garantiscono tra l’altro occupazione (1 megawatt prodotto fa nascere 6 posti di lavoro) e tutela del paesaggio - conclude l’Assessore - auspico un forte impegno del ministro per le politiche agricole Giancarlo Galan che si traduca in atti concreti e tempestivi per evitare che dal 1 gennaio, con l'entrata in vigore del nuovo Conto Energia, la nostra agricoltura perda anche le opportunità del fotovoltaico vanificando anche il lavoro pionieristico della Regione Sardegna in questo campo".

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ENERGIA

RECUPERO DI EFFICIENZA NELLA CLIMATIZZAZIONE

DEL SETTORE INDUSTRIALE

Le problematiche del condizionamento industriale sono varie e specifiche per ogni settore ed applicazione, bisogna tenere conto di molti fattori: l’acquisto, l’installazione ma soprattutto la gestione, un costo ripetuto nel tempo fino alla durata dell’apparecchio. Nella scelta della soluzione da seguire, bisogna tenere conto di molti aspetti sia economici che tecnici.

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isogna verificare la possibilità di recupero energetico sia nei processi industriali che negli impianti di climatizzazione industriale – dice Angelo Mascia dell’azienda villacidrese Pronto Casa dato che molto spesso queste azioni possono consentire riduzioni consistenti nei costi di gestione”. A tal fine occorre valutare in modo accurato le potenzialità di risparmio conseguibile sia con impianti di climatizzazione ad aria che con quelli per radiazione. Il risparmio deve essere inoltre conseguito pensando a nuovi aspetti architettonici ed energetici degli edifici industriali, con particolare attenzione al risparmio energetico, all’illuminazione naturale e all’utilizzo di fonti rinnovabili, che possono coprire parti anche rilevanti del consumo energetico di questo settore. “Non si deve dimenticare - precisa Giuseppe Boi, titolare Pronto Casa - l’importanza rivestita dalla qualità dell’ambiente industriale per il benessere, la produttività e la sicurezza ai fini della riduzione dei possibili incidenti sul lavoro”. I tecnici Pronto Casa sviluppano l’analisi energetica, lo studio di fattibilità, il piano di ammortamento e la progettazione dell’impianto di condizionamento avvalendosi

di speciali sistemi di calcolo informatici. L’installazione, il collaudo e la manutenzione sono assicurati da un servizio di assistenza tecnica specializzato. Pronto Casa offre una vasta gamma di impianti, ideali per ogni esigenza di climatizzazione, scegliendo tra diversi sistemi di riscaldamento e di condizionamento. “Un impianto di condizionamento industriale è una complessa struttura che funziona secondo principi articolati – spiega Mauro Casti - e tiene conto per il raggiungimento del suo scopo di una grande varietà di fattori”. Rispetto ai normali impianti di condizionamento, che possono essere installati all’interno di un’abitazione o un negozio, gli impianti di condizionamento industriale devono essere in grado di gestire la temperatura e la qualità dell’aria in ambienti che possono essere anche molto grandi, con all’interno un elevato numero di persone e apparecchiature spesso complesse e delicate. Un altro fattore da tenere in considerazione quando parliamo di condizionamento industriale è il consumo energetico, che deve essere contenuto da efficienti tecnologie di ultima generazione, per non comportare costi esorbitanti, riducendo sensibilmente il bilancio energetico dell’azienda.

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ENERGIA

L’ENERGIA ARRIVA DALLE PIANTE

E DAI RESIDUI VEGETALI

Trarre energia dalle biomasse consente di eliminare rifiuti prodotti dalle attività umane, produrre energia elettrica e ridurre la dipendenza dalle fonti di natura fossile come il petrolio. Una fonte di energia pulita su cui l’UE ha deciso di investire al pari dell’eolico.

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e biomasse comprendono vari materiali di origine biologica, scarti delle attività agricole riutilizzati in apposite centrali termiche per produrre energia elettrica. Si tratta generalmente di scarti dell’agricoltura, dell’allevamento e dell’industria quali legname da ardere, residui agricoli e forestali, scarti dell’industria agroalimentare, reflui degli allevamenti, rifiuti urbani e non ultimo specie vegetali coltivate per lo scopo. I biocombustibili sono un’energia pulita a tutti gli effetti. Liberano nell’ambiente le sole quantità di carbonio che hanno assimilato le piante durante la loro formazione ed una quantità di zolfo e di ossidi di azoto nettamente inferiore a quella rilasciata dai combustibili fossili. Le opere di riforestazione in zone semidesertiche permettono di recuperare terreni altrimenti abbandonati da destinare alla produzione di biomasse e contemporaneamente migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Le piante svolgono infatti un’importante funzione di “polmone verde” del pianeta, riducendo l’inquinamento e l’anidride carbonica contenuta nell’aria. Le coltivazioni dedicate esclusivamente a produrre biomasse da destinare alla produzione elettrica non fanno eccezione a questa naturale caratteristica delle piante. Il fatto che l’energia dalle biomasse si basi soprattutto sugli scarti di produzione delle attività produttive è un’ulteriore vantaggio economico e sociale in quanto il settore riutilizza e smaltisce rifiuti in modo ecologico. La Finlandia rappresenta l’esempio più calzante per descrivere l’importanza delle biomasse e le possibilità di utilizzo. Gran parte degli scarti della lavorazione della carta e del legno dell’industria finlandese sono destinati alle centrali termiche per produrre energia dalle biomasse. Evitando in questo modo di dover stoccare gli scarti in discariche o pagare per il loro incenerimento. Quello che un tempo era un costo da

sostenere si è oggi trasformato in un’opportunità da non perdere e da sfruttare per produrre preziosa energia elettrica. Va comunque fatta attenzione al concetto di biomassa, per non confonderlo con quello della termodistruzione dei rifiuti. Le biomasse sono esclusivamente scarti di origine vegetale e non vanno confusi con i rifiuti delle attività umane. Per ridurre l’impatto ambientale è inoltre necessario che le centrali siano di piccole dimensioni ed utilizzino biomasse locali, evitando in questo modo il trasporto da luoghi lontani.

Con l’inverno alle porte i frutticoltori Villacidresi cominciano a pensare alle nuove piante da frutto da impiantare. Presso i nostri uffici sono disponibili le note per la prenotazione degli astoni di un anno delle varietà di fruttiferi risultate le migliori nelle ultime stagioni. Per evitare le delusioni all’ultimo minuto, vi consigliamo di pensarci in tempo. www.murgiavivai.it

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REPAA R R I VA D A L S O L E ENERGIA

IL RISPARMIO ENERGETICO

REPA1 è l’innovativo pannello solare termico, ideato a fabbricato dell’azienda sarda REPA. Grazie alla sua tecnologia composta da un sistema a vaso aperto, e l’impianto a tubi sottovuoto heat-pipe, riesce ad aumentare il rendimento termico anche nelle stagioni meno favorevoli, per un investimento capace di offrire energia pulita e risparmio tutto l’anno! L’utilizzo di REPA1 spazia dalla produzione di acqua calda sanitaria, all’integrazione al riscaldamento della casa, all’integrazione al riscaldamento delle piscine., contribuendo a un sostanziale abbattimento dei costi delle bollette per i consumi elettrici.

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ono tre i punti di forza del pannello solare termico della REPA: il suo progetto, la sua estetica, la tecnologia. REPA1 è stato ideato personalmente dal suo titolare, Aldo Pilia, che grazie alla sua esperienza internazionale, ha ideato un sistema in grado di sopperire a tutti i difetti meccanici e tecnici della vecchia generazione pannelli solari termici. La progettazione nelle parti più complesse è invece opera di un team di giovani ingegneri tedeschi, i quali hanno collaborato con l’azienda per concepire un sistema sofisticato e innovativo. Questa nuova tipologia di pannello solare termico si differenzia dagli altri perché è completamente piatto. Il boiler in acciaio inox, che misura 2X2mX6cm di spessore, non sporge più dalla struttura, ma è sistemato sotto il pannello. I vantaggi sono pratici ed estetici: il boiler non si deforma più per l’effetto del calore, e l’impianto solare occupa meno spazio, diventando quasi invisibile dalla strada. La più grande innovazione nell’impianto REPA1 è il sistema a vaso aperto, che permette alla temperatura dell’acqua all’interno del serbatoio di non raggiungere mai livelli critici. Nei sistemi

tradizionali, invece, durante le stagioni più calde l’acqua raggiunge temperature troppo elevate, portando la pressione nel serbatoio a vaso chiuso a livelli problematici che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza dell’impianto stesso, con grande spreco di acqua che, scaldata in modo eccessivo e non utilizzata, deve esser scaricata all’esterno. “Quando nel boiler di un sistema tradizionale si raggiunge il pieno calore – dice Aldo Pilia, titolare della REPA – temperatura e pressione fanno entrare in azione il sistema di sicurezza, attivando la valvola di sfiato. Questa valvola alcune volte non è tarata secondo i criteri stimati dalla casa costruttrice, per motivi legati ad intasamenti o impurità dell’acqua”. Nel modello a vaso aperto, i vapori che si creano nel boiler fuoriescono nella parte alta del pannello stesso, evitando che il serbatoio si deformi. Un’altra innovazione di REPA1 è il pannello di assorbimento, formato da 20 tubi sottovuoto heat-pipe. L’anima del tubo è costituita dalla tecnologia heat-pipe, un sottile tubicino in rame dentro il quale un liquido sottovuoto reagisce alle sollecitazioni dell’energia solare, evaporandosi e condensandosi ad altissima velocità.

“I pannelli solari termici a tubi sottovuoto permettono un rendimento nettamente maggiore nelle stagioni invernali – termina Aldo Pilia – quando il fabbisogno di acqua calda sanitaria è decisamente maggiore. I pannelli tradizionali, invece, producono picchi di temperature molto alti in estate, quando l’acqua calda è meno necessaria, perdendo improvvisamente rendimento nel resto dell’anno”. Marco Uccheddu Nella foto a fianco: particolare dell’anima del tubo heat-pipe.

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ACQUA PURA acqua chiara U

n tempo le nostre nonne mettevano in tavola delle belle caraffe di acqua fresca e non si preoccupavano se fosse acqua di quella marca piuttosto che di quell’altra o se fosse acqua perfettamente pura. Poi l’era delle bottiglie di plastica ha recla-

mato prepotente l’attenzione e le care caraffe sono finite nel mobile della cucina. Ora potrebbero ritornare in auge, grazie alla campagna di purificazione dell’acqua del rubinetto promossa dalla ditta Mondo Orrù termoidraulica. “Grazie alle innovative tecno-

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logie messe a punto dalla Atlas Filtri, azienda specializzata in sistemi di filtraggio e purificazione dell’acqua erogata dalla rete idrica – dice Paola Orrù, della Orrù Termoidraulica - odori derivanti dall’azione del cloro, particolati e batteri che possono rendere insalubre l’acqua del nostro rubinetto saranno solo un brutto ricordo”. L’acqua minerale per il consumo alimentare sta diventando un bene sempre più richiesto e prezioso. Spesso l'approvvigionamento dell'acqua da bere è difficoltoso, a causa dell'ingombro e del peso che bottiglie, recipienti e fusti possono arrecare. La qualità dell’acqua confezionata, inoltre, a volte non è garantita a causa delle sollecitazioni a cui il liquido può sottostare durante tra-

TECNOLOGIA

sporti e conservazione. “I sistemi di filtraggio Atlas Filtri - continua Paola Orrù - vengono incontro a tutti questi problemi, regalando la migliore acqua potabile direttamente dal rubinetto di casa propria, con la sicurezza di un minimo ingombro e di una spesa più che abbordabile”. Gli italiani si distinguono tra i più grandi consumatori di acqua minerale in bottiglia al mondo, contribuendo a creare montagne di rifiuti di materiale plastico per placare una sete che sembra non avere mai fine. Ora con Atlas Filtri l’acqua potabile la si produce direttamente a casa, senza sprechi e in massima sicurezza. Gli innovativi sistemi di filtraggio Altas sono adatti a tutti i tipi di abitazioni, ma possono trovare applicazione anche su camper, imbarcazioni e in ogni situazione in cui si voglia disporre di acqua perfettamente depurata ad un costo inferiore anche di 500 volte rispetto alle acque minerali del supermercato. Il segreto dei nuovi sistemi di filtraggio Atlas Filtri sta nell’innovativo utilizzo di materiali diversi per il filtraggio della propria acqua di casa. “Il filtro a carbone attivo granulare o in blocco -spiega Paola Orrù - elimina tutti quegli odori o sapori sgradevoli che possono rendere l'acqua sgradevole. Il filtro in polifosfati, invece, libera l’acqua dal cloro e dal calcare in eccesso, mentre il filtro in maglia di tessuto imprigiona ogni residuo particolato, scorie di ruggine e batteri nocivi per la salute”. I sistemi di filtraggio Atlas possono essere inseriti direttamente nelle tubature filtrando l’acqua che fuoriesce dal tuo rubinetto di casa, oppure, sfruttando l’erogatore Depural top munito di rubinetto, direttamente all’impianto idrico di casa tua.

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TECNOLOGIA

SMARTPHONE NOKIA

la rivoluzione green

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okia ha lanciato la rivoluzione Green nei prodotti per la telefonia mobile, adottando soluzioni e scelte strategiche al fine di ridurre l’impatto ambientale dell’elettronica di consumo sull’ambiente. I prodotti eco compatibili non sono sinonimo di prodotti di scarso appeal tecnologico o di design: il Nokia C7 è il primo smartphone ad impiegare bio vernici (a base di oli vegetali e non sintetici) mentre le parti strutturali in plastica del Nokia E7 e del Nokia N8 sono realizzate fino al 49% con bio plastiche. Il Nokia C6-01 è stato il primo smartphone realizzato con metalli riciclati; materiali identici a quelli vergini, ma recuperati in discariche e impianti di raccolta differenziata. Per le parti in acciaio inossidabile, Nokia ricicla il 75% di materiali, mentre nelle parti con leghe di rame, nichel e zinco la percentuale di matalli riciclati arriva al 98%: una scelta che nel lungo periodo consente un ottimo risparmio sui costi di produzione. Avere un cellulare “green” non basta però per essere costantemente a contatto con il mondo: occorre anche scegliere la compagnia telefonica che meglio si adatta alle proprie esigenze. Nella jungla delle offerte telefoniche ci si perde, e spesso le vere occasioni di risparmio sono poco considerate perché

passano in secondo piano rispetto alle grandi promozioni. Vodafone ha ideato un’offerta speciale chiamata “Porta un amico”. Chi ha un piano ricaricabile e porta un amico in Vodafone può beneficiare di 160€ di chiamate gratis verso tutti i numeri Vodafone e di rete fissa nazionale se l’amico sceglie un piano Ricaricabile; di 300€ di chiamate gratis verso tutti i numeri Vodafone e di rete fissa Nazionale se sceglie un piano Abbonamento. E le sorprese

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TECNOLOGIA

DALLO SWITCH OFF ALL’ USB

Net System e la nuova frontiera del digitale terrestre Molti sono i fattori che hanno contribuito al passaggio dall’analogico al digitale e i principali benefici sono dati dalla possibilità di avere un maggior numero di programmi, una maggiore qualità sia di immagini che di suono, la possibilità di interazione e un minore inquinamento elettromagnetico. Ogni canale del nuovo

sistema, orami assodato in Sardegna molto prima che nelle altre regioni italiane, può contenere fino a 10 programmi una volta che questi siano stati digitalizzati e compressi superando così il limite del sistema analogico che non avrebbe permesso l’introduzione di altri canali televisivi.

T

utti ormai sappiamo benissimo che è possibile ricevere il digitale terrestre tramite un decoder che può essere già integrato o esterno al televisore in base al tipo di apparecchio posseduto. Per guardare la tv su apparecchi non dotati di decoder digitale, Nilox propone diverse soluzioni di decoder. In particolare, NX-DT10 mhp e il decoder digitale terrestre HD USB. NX-DT10 mhp è pensato per chi preferisce un utilizzo interattivo dell’apparecchio tv. Grazie allo slot per le smart card, con il nuovo decoder Nilox è possibile accedere ai pacchetti di proposte a pagamento offerte dalle principali

piattaforme presenti sul mercato. Il software dell’apparecchio è aggiornabile via OTA (over the air) oppure via modem (standard a 56K) ed è dotato di funzione di canalizzazione automatica LCN. Sul versante delle microapplicazioni delle nuove tecnologie Nilox presenta il suo ricevitore USB per la televisione digitale terrestre in alta definizione. Il ricevitore si caratterizza per le dimensioni estremamente ridotte (solo 25 x 13 x 90

mm), per il funzionale design e per il peso ultra leggero pari a soli 25 grammi. Questo minuscolo ricevitore digitale è perfetto per ricevere il segnale digitale terrestre e poter fruire della visione delle stazioni TV e radio già operative. E’ la soluzione ideale per godersi l’intrattenimento tv e radio anche in viaggio. Per utilizzarlo è necessario avere un portatile o un Pc da tavolo con una connessione USB 2.0, collegare all’antenna e verificare se esiste una ade-

guata copertura del segnale digitale terrestre. Il micro decoder Nilox supporta la ricezione TV digitale terrestre sul tuo PC o laptop di canali free-to-air Applicazione Total Media. L’interfaccia è estremamente facile e intuitiva da usare, e compresa di numerose funzioni, come la Scansione automatica dei canali e la visione di più canali in anteprima. Gli utenti possono regolare luminosità, contrasto, saturazione, tonalità. Supporta la funzione timeshifting, che permette di mettere in modalità “pausa” e riprendere la visione in un secondo momento. Alte funzioni sono la programmazione e la registrazione in tempo reale. Supporta inoltre l’EPG, la Guida Elettronica dei Programmi, permette di consultare le trasmissioni televisive della settimana o impostare la programmazione delle registrazioni. Infine supporta anche i sottotitoli e il servizio teletext (con standard DVB-T). Fabrizio Giorri

di Giorri Fabrizio Via Pascoli 4, Villacidro (VS) - Tel. 070 2348192 - Fax 178 6041936 Email: netsystemcomputer@tiscali.it 10

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TRADIZIONI

La magia e il seducente potere

DEGLI ANELLI

Gli anelli contengono in se un’ alchimia di simboli e valenze che si perpetrano sin dagli albori della civiltà umana. Quasi come antichi chimici alla ricerca della perfezione, gli artigiani dei laboratori orafi Marrocu Gioielli forgiano con sapienza e maestria quegli oggetti, simboli d’amore e di virtù, che ancora oggi chiamiamo in funzione del loro posizionamento nel dito anulare della mano sinistra. I metalli più preziosi e le pietre di particolare brillantezza vengono uniti in un connubio unico per risaltare la bellezza del corpo umano e i significati che la nostra cultura millenaria li attribuisce.

I

Laboratori orafi Marrocu Gioielli hanno assimilato tutta la tradizione che ha portato questi oggetti di bellezza e moda intatto sino al XXI secolo. “La ricerca estetica dei Laboratori orafi Marrocu Gioielli – dice Achille Marrocu, artigiano della tradizione orafa mediterranea – ha studiato stili e forme dell’anello sin dai suoi primi utilizzi nella storia dell’uomo per arrivare a proporre modelli sia in sintonia con la tradizione degli antichi popoli che hanno abitato il bacino mediterraneo sino alla purezza del design moderno e avveniristico, tipico della nostra epoca”. La civiltà sarda ha dato vita a motivi ornamentali unici che ancora oggi resistono al progresso e al divenire delle forme. “Un tipico esempio – dice Achille Marrocu – è la fede Sarda”. Il classico anello della tradizione isolana si presenta realizzato su lamina d’oro

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con saldatura di canotigli, microsfere e foglioline, ritagliata a traforo. Interamente lavorata a mano, la fede sarda è tipica della parte meridionale della Sardegna. - La ricerca dei Nostri artigiani –continua Achille Marrocu – parte dalle forme tipiche della cultura sarda per arrivare a risultati che si sposano benissimo con le tendenze moderne. L’utilizzo di pietre preziose rende uniche le nostre creazioni e le consegna ad una dimensione temporale eterna che è portavoce dei sentimenti che uniscono uomini e donne”. Le pietre preziose, spesso chiamate “figlie della terra”, da sempre affascinano l’uomo, interi popoli e civiltà, che hanno attribuito ad esse particolari virtù, significati e poteri magici. “Unirle la preziosità di un elemento come l’oro, che rappresenta un bene che non perde mai valore in cui investire proficuamente i propri risparmi, è l’ideale per regalare e regalarsi un oggetto d’arte ricco di valenza estetica”. La loro storia millenaria racchiude il fascino di mille leggende. Agli anelli, soprattutto se dotati di pietre preziose, si assegnavano virtù terapeutiche, poteri di protezione contro le malattie o al contrario maledizioni. Nelle leggende popolari e nelle favole, gli anelli forniscono poteri occulti e spesso soprannaturali a chi li porta. Non solo abbellire le mani, dunque, è la loro funzione. Incanta chi ami con un gioiello. Se è Marrocu, è ancora più bello.


TRADIZIONI

OGNI GIOIA HA IL SUO TEMPO

è tempo di gold service

Non solo gli abiti e le automobili passano di moda. I gioielli, come ogni altro bene suppellettile, sono creati per soddisfare caratteristiche estetiche peculiari di un determinato periodo.

Non solo: spesso un bracciale d’oro, una spilla, una collana, vengono regalati tenendo conto dell'età che la persona ha in quel periodo della sua vita.

O

gni epoca della nostra esistenza ha caratteristiche, ricordi, emozioni e sentimenti propri. Ciò che può rispecchiare perfettamente il gusto estetico di una bambina o di un'adolescente, spesso può non essere adatto per una signora o per una persona anziana. La società moderna è in continuo movimento, così come gli uomini che la vivono. Si cambia continuamente modo di pensare, di vivere e di agire. Anche gli oggetti che ci hanno accompagnato piacevolmente per un periodo della nostra vita sono destinati a non rappresentarci più col passare del tempo. Essi perdono progressivamente il valore che li aveva contraddistinti e sono destinati a giacere, nel dimenticatoio, senza più traccia della vitalità che gli aveva pervasi. Capita spesso di guardare nel portagioie e trovare tanti oggetti che non ci appartengono più. Spille dalle forme stravaganti,

raggiungendo i massimi storici in questo periodo. Questo significa che rinnovare il proprio portagioie in questo momento può essere particolarmente vantaggioso e dare la possibilità di disporre di liquidità extra in un periodo particolare, come quello natalizio, in cui regali e spese impreviste possono richiedere quel contante in più per soddisfare tutti i nostri desideri. La purezza e il valore commerciale dell’oro verrà stimata in carati durante l’operazione del ritiro dei gioielli usati. Il carato è un unità di misura che calcola la percentuale di oro puro in un oggetto, l’oro puro coincide con i 24 carati anche se la maggioranza dei gioielli viene realizzata in 18 carati per dare una maggior consistenza alla lega aurifera. Il tuo oro usato verrà pagato al grammo e una volta conclusa la transazione, il contante ti sarà consegnato direttamente, senza dover attendere un minuto di più. bracciali mastodontici, anelli dalle forme troppo ardite diventano quasi dei pesi e, a volte, nasconderli nei punti più remoti della nostra casa ci salva dall'onere di doverli indossare. Oggi come ieri, i materiali nobili come l’oro mantengono valore in quanto composti di metalli nobili, piuttosto che per le forme che gli uomini donano loro, facendoli entrare nelle categorie delle gioie. Quel materiale mantiene tutta la sua preziosità nel tempo e può diventare una alternativa fonte di recupero di contante pronto ad essere investito per qualsiasi necessità, non ultima quella di rinnovare la propria collezione di gioie con orecchini o parure di moderna fattura. Gold Service offre a tutti i suoi clienti la valutazione gratuita e la quotazione massima di mercato in grado di trasformare i tuoi oggetti in oro rotti o fuori moda in denaro contante, pronto da essere investito in qualsiasi progetto. Le quotazioni dell'oro, inoltre, stanno

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TRADIZIONI

PIETRA, TESSUTO, LEGNO E ACCIAIO la nostra storia è fatta di tanti frammenti

L’artigianato Sardo ha una tradizione che si perde negli albori della civiltà nuragica. Nella sua evoluzione, esso ha beneficiato d’influenze dei periodi in cui il popolo sardo è entrato a contatto con altri popoli e culture, come quella bizantina, romanica, rinascimentale e neo-classica.

L

’artigianato sardo nasce nelle case dei contadini e allevatori, pronto a soddisfare tutte le esigenze del vivere comune all’interno delle antiche dimore in pietra e fango. Pochi mobili nella casa sarda: un tavolino qualche sedia bassa, qualche brocca ed alcuni cestini appesi alle pareti. La casa sarda fino a non molto tempo fa era il contenitore delle cose necessarie alla vita quotidiana, vale a dire delle produzioni artigianali. L’artigianato sardo rappresenta una vera e propria arte popolare. I caratteri fondamentali dell’originalità e semplicità sono espressi in forme essenziali ma ricche di simbologie e tradizione, che comprendono storia e arte ma soprattutto necessità della vita quotidiana. Tutte le produzioni che caratterizzano l’artigianato sardo mantengono il timbro caratteristico e unico della regione, suscitando sempre sensazioni particolari sia dal punto

visivo, quanto tattile. Tra le attività più diffuse vi è senza dubbio la tessitura. Il tappeto nasce come elemento decorativo delle cassapanche. Questa funzione ne spiega la sua forma. Esso è infatti costituito generalmente da una sezione con figure o disegni geometrici, e da due falde laterali come ornamento. L’arte del ricamo è anch’essa antichissima e, in Sardegna, la presenza nella casa è data da tovaglie, tovagliette, asciugamani, “giralettus”, cuscini e tende. I motivi decorativi dei tessuti non si discostano tanto da quelli dei tappeti e degli arazzi. Un altro elemento peculiare della casa sarda è quello delle stoviglie in ceramica, terracotta e legno, la cui produzione è andata progressivamente affinandosi fino ad arrivare a modelli assimilabili a quelli di uso corrente. Gli esempi tipici sono recipienti per acqua, vino e olio, orci con o senza coperchio, brocche a forma d’anfora, di uccello o di anello. Un

posto d’onore, nella produzione artigianale sarda lo ha tutto ciò che riguarda la lavorazione del legno, come cassapanche e sedie e suppellettili lavorati con gran maestria decorativa. Fanno parte dell’artigianato locale anche i coltelli a serramanico, oggi considerati veri e propri oggetti di culto interamente forgiati a mano. Tuttora, in varie zone della Sardegna, esperti coltellinai si occupano di temprare magnifiche lame d’acciaio damascate e, contemporaneamente, morsi di ferro per il cavallo. I coltelli vengono sottoposti ad un processo di lavorazione assai laborioso. La lama viene forgiata manualmente e successivamente trattata con lo sbalzo termico o tempra che consiste nel raffreddamento della lama immersa bruscamente in olio. L'ultima fase è denominata rinvenimento , e consta nel riportare il metallo alla temperatura ambientale.

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MIRTO COGAS il mirto che ti strega

L

e streghe nei racconti popolari della Sardegna erano personaggi che incutevano timore, esseri malvagi che impersonavano il male. Erano chiamate cogas, e si riconoscevano perché alla nascita avevano una piccola coda. Avevano l’aspetto di persone normali, e conducevano una vita ordinaria: questo le rendeva difficilmente riconoscibili. Qualcuno diceva che potevano essere riconosciute per le unghie molto lunghe, ma nessuno poteva giurarlo. Durante la notte si potevano trasformare in animali, specialmente nel gatto, rendersi invisibili o spostarsi velocemente. Dalle cogas ci si difendeva in vari e bizzarri modi. I bambini erano alcune delle loro vittime preferite, e le mamme avevano la premura di mettere sotto il letto del piccolo due spiedi a croce adagiati su un treppiede rovesciato. La disposizione contraria al normale uso di questi attrezzi

avrebbe disorientato la coga, sottraendola dal suo obiettivo. Un altro rimedio era posizionare una falce rivolta verso l’alto, nella porta di ingresso. La coga avrebbe passato tutta la notte a contare i denti della falce, poiché incapace di contare oltre il numero sette; sarebbe quindi rimasta impegnata tutta la notte. Il mito delle cogas è talmente diffuso in Sardegna che ha prestato il nome anche a prodotti di eccellenza come lo speciale mirto de I Nuragici, Cogas, che trae le sue origini dalle leggende sulle streghe sarde. Cogas è il mirto che strega, che seduce, che affascina i migliori esperti. Rispetto alla linea classica del liquore di Mirto I Nuragici, Cogas è composto dal 40% di infuso in più. Queste sue caratteristiche gli conferiscono un colore più scuro, e un gusto speciale che esalta il profumo delle bacche di mirto. Chi non volesse credere alle prodigiose proprietà del liquore di Mirto Cogas, sappia che è prodotto con bacche che provengono dal

TRADIZIONI

Monte dei 7 Fratelli, catena montuosa che si estende fino al Monte Serpeddì. Secondo la leggenda, Serpeddì ha preso il suo nome dalle streghe (is serpius) che si sarebbero installate in questo luogo per poter dominare la vallata che si stendeva sotto di esse. Gli uomini che abitano nei paesi vicini, si sono sempre avventurati in questi luoghi con qualche remora: come se entrare in questa foresta, volesse significare compiere un atto di profanazione. Chissà se, le cogas del Monte Serpeddì non abbiano stregato anche la vegetazione e le bacche da mirto del Monte 7 Fratelli, contribuendo a rendere ancora più magico questo liquore.

I Nuragici: la nuova linea delle grappe

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lambicchi accesi al termine della vendemmia 2010. Quest’anno nell’isola è calata la produzione, ma secondo gli addetti ai lavori la qualità delle uve raccolte è eccellente. Quest’anno la linea dei Nuragici si amplia con le grappe di estrazione tipica sarda. Nei punti vendita specializzati in cui si trovano i prodotti I Nuragici si potranno anche acquistare la Grappa di Cannonau ambrata, la Grappa di Cannonau, la Grappa di Vermentino, la Grappa di Monica, la Grappa di Nuragus, il Filu’ e ferru Ambrato, l’Abbardente.

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OPINIONI

CONTINUITA’ TERRITORIALE

MERCATO LIBERO O AIUTI DI STATO?

di Raffaele Usala raffaele.usala@mysardegna.it

In Sardegna ciclicamente si ripropone il problema della continuità territoriale. Il dibattito verte sempre sulle azioni che si intendono realizzare per potenziala, perché viene spesso considerata inadeguata per sostenere il progresso socio-economico dell’isola. La situazione ad oggi è che alcune compagnie low cost hanno cancellato varie rotte aeree verso la Germania ed il Nord Europa, e la UE

ha ammonito l’Italia perché la Tirrenia venga privatizzata entro il 2011. Dalle colonne di uno dei più importanti quotidiani regionali il Presidente della Regione Sardegna Ugo Cappellacci dice che “si intende realizzare una continuità che riguardi i residenti e anche i non residenti, per rendere la Sardegna più facilmente raggiungibile da chi vuole trascorrere le vacanze, lavorare o fare impresa”.

L

a continuità territoriale è un decreto (art. 36, legge 144/99) grazie alla quale i residenti in Sardegna possono usufruire di tariffe agevolate per i loro spostamenti in aereo dai maggiori aeroporti dell’Isola (Cagliari Elmas, Alghero Fertilia, Olbia Costa Smeralda), verso la penisola, e viceversa. Il decreto è stato approvato per rendere più facile e meno costoso spostarsi dalla Sardegna verso la penisola, non esistendo altri mezzi altrettanto economici o rapidi per farlo: una nave che parte da Cagliari per Civitavecchia, nella migliore delle ipotesi, impiega 4 ore per tratta. Hanno diritto a queste agevolazioni innanzitutto i residenti in Sardegna, chi è nato nell’Isola ma non ci abita più; i giovani (dai 2 ai 21 anni), gli studenti universitari (fino ai 27 anni), gli over 70 anni ed i disabili; queste ultime categorie usufruiscono di queste agevolazioni a prescindere da dove siano nati o residenti. La continuità territoriale non ha nessuna relazione con i voli low cost. Le agevolazioni date dalla continuità territoriale vengono erogate senza tener conto del reddito e della condizione sociale dei sardi. Ciò significa che il poter usufruire

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dei vantaggi della Continuità Territoriale è un diritto inalienabile di tutti i sarde a prescindere dalla loro condizione economica e sociale. Il sistema dei trasporti, inoltre, se da un lato, si rappresenta un’attività economica vera e propria, dall’altro rappresenta un diritto inalienabile per chi deve recarsi dalla propria isola nel resto del Paese. Viviamo in una società in cui vige il libero mercato, apparteniamo alla Comunità Europea la cui peculiarità è la libera circolazione di idee, persone e merci, ma in Sardegna il mare rappresenta ancora una barriera che penalizza i sardi nei confronti degli altri italiani. I Sardi e le merci prodotte in Sardegna devono essere messe nelle condizioni di essere competitive come quelle di qualsiasi altra regione: le persone grazie alla possibilità di poter arrivare a Roma o a Milano o in qualsiasi altra destinazione con prezzi

accessibili che non risentano della nostra insularità; le merci, ugualmente, dovrebbero giungere nei maggiori porti italiani, come Genova, Livorno o Napoli, pagando le stesse tariffe che pagano le merci che viaggiano su rotaia o su gomma nella penisola. La Continuità Territoriale deve colmare le differenza di prezzo che i sardi pagano in più per essere trasportati fuori dalla nostra Regione. In questo modo potremmo veramente superare la concezione del mare come barriera, in questo modo si potranno creare quelle condizioni di libera

circolazione di idee, persone e merci previste dalla Comunità Europea, in questo modo i Sardi potranno veramente crescere dal punto di vista sociale ed economico. Le proteste delle aziende del comparto ortofrutticolo e dei pastori sardi degli ultimi mesi, hanno portato la questione della Continuità Territoriale all’attenzione della politica e delle cronache nazionali. Il presidente Cappellacci e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, si sono incontrati per decidere le strategie da attuare in merito ad una rimodulazio-


ne della legge in questione. L’obiettivo a lungo termine è quello di rivoluzionarne il concetto di Continuità Territoriale rispetto a così come è stato interpretato sino a oggi, ovvero soltanto facendo riferimento a tariffe agevolate per residenti e nati in Sardegna. Si prevede una riorganizzazione del traffico aereo, da e per la Sardegna, con l’obiettivo principe di incrementare il numero dei voli garantendo quindi un collegamento continuo tra l’Isola e la terra ferma. “È con viva soddisfazione – ha dichiarato il presidente Cappellacci – che comunico l’apertura di una nuova stagione per la continuità territoriale. Dal tavolo tecnico che verrà organizzato per trattare il problema emergeranno garanzie per dare ai Sardi quella libertà di movimento che oggi è discriminata. Ulteriore novità, la Continuità Territoriale sarà estesa a tutti i cittadini della Comunità Europea, così da

dare compimento al grande progetto di industria turisticoculturale, settore strategico per l’occupazione e la crescita economica dell’Isola”. Il nostro governatore ha ben ragione di estendere le agevolazioni a tutti i cittadini comunitari, ma da dove arrivano i fondi per sostenere questo onere? Inizialmente era stata prevista la creazione di un “Fondo Speciale” da parte del Ministero del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica. Oggi a pagare è lo Stato Italiano attraverso i fondi messi in conto dalla Finanziaria. Non dobbiamo concepire la continuità territoriale come un regalo fatto ai Sardi, ma come un diritto inalienabile. D’altronde lo Stato italiano dispone delle risorse. Ogni anno vengono concessi 72,6 milioni di finanziamenti pubblici alla Tirrenia (fonte: Confindustria). Intendiamoci, in alcuni casi le sovvenzioni sono risultate necessarie: l’Italia è il paese europeo con

il maggior numero di abitanti su isole (7,5 milioni) e alle isole minori (Pelagie, Ustica, Eolie e Tremiti) va garantito un servizio di trasporto pubblico adeguato anche fuori dalla stagione turistica. Il problema principale rimane però giustificare concretamente l’utilizzo di tutti quei soldi: il gettito statale consente ogni anno alla Tirrenia di evitare il collasso, ma il bilancio aziendale continua a fare acqua da tutte le parti. Lo ammette la stessa dirigenza della compagnia di navigazione:

“i debiti consolidati a fine 2008, erano a quota 920 milioni di cui 311 a breve termine con le banche” (fonte: Tirrenia). L’esito di tutto ciò? Traghetti inadeguati, obsoleti, poco curati, merci che arrivano in ritardo, danneggiate e che non possono essere più commercializzate. La questione della continuità si estende infine a dibattiti tesi ad esaminare se sia veramente così importante continuare con gli aiuti di Stato, o se sia più proficuo puntare sul mercato liberalizzato, con aziende capaci di agire secondo le regole di libera concorrenza e di offrire voli e tratte marittime low cost. I detrattori della continuità territoriale dimenticano però la grande crisi economica mondiale, e il prezzo dei carburanti in crescita costante. Meglio allora gli aiuti di stato, ma solo alla condizione che le risorse siano investite in progetti sani, affidabili, e veramente vantaggiosi per i Sardi.

Commenta l’articolo via mail o sul blog di MySardegna

http://mysardegna.blogspot.com. Le opinioni e i contributi migliori saranno pubblicati sul prossimo numero della rivista. 10

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