MySardegna N.9

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S E T T E M B R E OT TO B R

MySardegna Diamo voce alla tua idea d’impresa

NUMERO 9

SOMMARIO

3 MyINFANZIA 4 MyTATTOO 5 MyATTUALITA' 6 MyMODA

8 MyDESIGN

14 MyEDILIZIA

16 MyENERGIA 17 MyGASTRONOMIA

20 MyPRIMOPIANO

•Non solo etnico

27 MyTECH 28 MyBIO 30 MyCULTI 31 MySALUTE 32 MyMUSICA 34 MyMOTORI

è anche sul Web

http://issuu.com/mysardegna

in copertina

•L'arte del tatuaggio in Giappone •Abbavecchia o Abbanoa? •l'hip hop alla conquista del mondo •I.L. school, hair global system by wella

•Coperture in legno •Il giusto spazio al relax e riposo •Il legno composito per esterno •Nuova vita alle finestre di casa •Spazio alla fantasia •Isolare terrazze balconi e verande è possibile •Indice di fabbricabilità di un terreno

P.20

grafica: Black Sheep foto: Simone Bergamaschi

MySardegna Anno II• numero 9 • Settembre Ottobre 2010 Proprietario e editore Marco Uccheddu m.uccheddu@mysardegna.it

•Caldaie a condensazione Beretta •I prodotti tradizionali della Sardegna: Culurgiones •Dall'olivo all'olio •Informatica Plus: più formazione più

Business

22 MyECONOMIA

My Sardegna

•Despar, da 50 anni, vicino a te •Un triennio in attivo •Mitaca dal bar alle case •Come fidelizzare i clienti •Il negozio intelligente •La sterilizzazione del cane •La frutta del tuo giardino

•La memoria diventa amore

•Screening in età scolare

•Feel Dizzy, il glamour rock made in Sardegna •Scoppia la triathlon mania •CQC come la patente •Il futuro del pneumatico nella tecnologia •Le eco-novità di Opel

38 MyOPINIONI •La Cina è sempre più vicina

Direttore responsabile Tito Boassa Vice direttore Ivan Fonnesu ivanfonnesu@yahoo.it Grafica e impaginazione Federico Musiu federicomusiu@tiscali.it Collaboratori Black Sheep, Nicola Allievi, Valentina Fais, Alessandro Loddi, Gianluigi Deidda, Francesco Murgia, Stefania Ferrau, Massimo Mocci, Donato Atzeni, Ignazio Spada, Maria Luisa Concas, Raffaele Usala, Simone Bergamaschi. Redazione Via Is Mirrionis 51/C, 09121 Cagliari, tel: 070.2348127 redazione@mysardegna.it Stampa Nuove Grafiche Puddu s.r.l. Via del Progresso, 6, 09040 Ortacesus (CA) -Z.I.Registrato presso il Tribunale di Cagliari Registrazione n° 6/09 del 07-04-2009 La direzione di Mysardegna si riserva il diritto di rifiutare o sospendere una inserzione a proprio insindacabile giudizio. L’editore e la concessionaria di pubblicità non rispondono di eventuali errori di stampa, ritardi o danni causati dalla non pubblicazione di inserzioni per qualsiasi motivo. E’ vietata ogni riproduzione, anche parziale, di questa copia di giornale.

My Sardegna è distribuito a: Campidano di Cagliari, Medio Campidano, Costa Verde, Oristano, Olbia Sarrabus, Gerrei, Parteolla, Marmilla, Trexenta.

Concessionaria esclusiva per la pubblicità Now Communication Via Is Mirrionis 51/C, 09121 Cagliari, tel: 070.2348127 info@mysardegna.it

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070.2348127 349.2116567 340.5259346

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My INFANZIA

NON SOLO ETNICO L’azienda da Franco & Luisa compie 30 anni! In questo numero vogliamo presentarvi due dei nostri settori di punta: la prima infanzia e l’arredo giardino.

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a Cam, azienda a carattere familiare oggi è diventata una delle imprese più importanti del settore. Un successo costruito, giorno dopo giorno, con impegno e dedizione. In 40 anni i Fratelli Rho hanno davvero dato prova di una professionalità, tenacia e serietà non comuni. Ricerca continua, tecnologie sempre più avanzate, massima sicurezza e qualità: tutto è stato fatto per garantire sempre prodotti sicuri, unici e a misura di bambino. E sempre nella radicata convinzione dell’importanza del Made in Italy che, si è dimostrata una scelta vincente: guardare il mondo con gli occhi dei bambini per capire di cosa hanno bisogno veramente! Per Cam questo significa tener vivo in azienda un approccio mentale improntato alla scoperta, alla ricerca del nuovo, alla voglia di conoscenza, alla meraviglia con cui un bambino guarda ogni giorno la realtà. Perché solo chi sa guardare il mondo dal punto di vista dei bambini riesce a trovare tutte le soluzioni per renderlo ancora più

divertente, ma soprattutto sicuro. Potete fidarvi di Cam: non c’è partner migliore. Perché mette al servizio dei bambini di tutto il mondo solo prodotti sicuri e testati secondo le severe normative europee in vigore. Ma c’è di più. Già in fase di progettazione, tutti i prodotti vengono studiati e pensati non solo per essere sicuri ma anche funzionali e versatili. E’ fondamentale, infatti, che seguano la crescita del bambino e che siano confortevoli. Per la maggior parte dei prodotti (non esistono ancora leggi per tutte le categorie di prodotto) Cam offre dei certificati di omologazione riconosciuti a livello europeo. Da Franco & Luisa potrai trovare l’intera gamma dei prodotti per il

tuo bambino, dalla nascita fino ai suoi primi passi: passeggini, culle, seggioloni e tanto altro. Per il vostro giardino invece potete trovare la più grande esposizione di vasi tunisini e fontane in pietra del Medio Campidano. Di quest’ultime vorrei aggiungere una piccola nota, cioè che sono costruite interamente a mano da un nostro artigiano di fiducia, e daranno un senso di pregio alla vostra casa: infatti ogni articolo è unico. La bravura del saper impastare le materie prime con i vari ossidi offre al cliente la possibilità di scegliere tra un ampia gamma di colori e tonalità. Inoltre, grazie alla novità dei vasi in stile marino, potrete vantarvi di avere un tesoro del profondo blu, custoditi per secoli nelle stive delle navi affondate ed ora a casa vostra! (Naturalmente si tratta di copie eseguite alla perfezione!). Certi di poter trovare la giusta soluzione per ogni vostra esigenza, vi aspettiamo! Nicola Allievi


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My TATTOO

Valentina Fais e il mondo dei tatù

L’arte del tatuaggio

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in Giappone

alle Geishe alle Carpe Koi, passando per i Samurai e finendo ai Dragoni, la simbologia dei tatuaggi giapponesi abbraccia moltissimi stati d’animo e significati. Oltre al significato intrinseco che può avere un tattoo, a noi interessa soprattutto l’arte che questo rappresenta. Questo può rappresentare un ottimo punto di partenza per chi ancora non ha deciso cosa tatuarsi sulla pelle. In giapponese i tatuaggi sono chiamati irezumi (ireru inserire, sumi inchiostro nero) o horimono (horu inscrivere, mono qualcosa). La tecnica tradizionale giapponese è detta “Tebori”. L’irezumi in origine era praticato come mezzo punitivo (es. marchiatura per criminali, schiavi o prigionieri di guerra) ed era in contrapposizione con il tatuaggio a scopo decorativo chiamato gaman (che vuol dire pazienza). La nascita della cultura istruita e borghese, a partire dal XIX secolo, ha fatto evolvere il tatuaggio giapponese con disegni e stili unici che prendevano spesso spunto dalle decorazioni dei kimono, dagli abiti dei samurai o da abiti da cerimonia. L’irezumi ha la caratteristica di coprire spesso gran parte della superficie del corpo, anche se in genere sono escluse mani, piedi e testa. Il tatuaggio horimono nella sua forma attuale si è sviluppato a fine Ottocento, ed ha subito

fasi alterne di popolarità, essendo stato proibito e riammesso nella legalità più volte. Era una decorazione tipica di quella fascia della società giapponese chiamata “mondo fluttuante”, che comprendeva prostitute, giocatori d’azzardo, malviventi, piccoli commercianti, ma soprattutto era diffuso tra i pompieri, i mafiosi e i lavoratori di fatica. Presso la classe “alta” ed i samurai, invece, era molto raro trovarne esempi. Tra i temi orientali per i propri tatuaggi, spesso troviamo figure ricorrenti come i fori di loto, i petali dei fiori di pesco e le carpe. In particolare la carpa è un simbolo molto caro ai giapponesi, indice di forza e virilità e per questo molto richiesto soprattutto dagli uomini. La leggenda narra che la carpa sia un pesce sacro, che con estrema forza risalga le cascate fino a raggiungere la fantomatica “Porta del Drago”, attraversata la quale diventerà dragone e riuscirà ad ottenere l’immortalità. Questa leggenda è da sempre molto cara al popolo giapponese, tanto è vero che negli splendidi giardini dei monasteri, le carpe sono da sempre presenti, in vari colori e in varie grandezze, per ricordare a tutti che l’immortalità alberga in quel luogo. Questi temi vengono spesso abbinati secondo combinazioni classiche, ad esempio il dragone viene preferibilmente tatuato insieme al crisantemo; il leone viene

tatuaggi

abbinato alla peonia, creando così un abbinamento classico dal nome “kara-jishi”; le maschere hannya vengono preferibilmente abbinate ai serpenti ed a simboli buddisti, come il loto e il rotolo dei sutra, oppure a petali e fiori di ciliegio.

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My ATTUALITA'

Abbavecchia o Abbanoa?

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a notizia della prossima probabile liquidazione di Abbanoa e della successiva privatizzazione del servizio idrico integrato meritano qualche riflessione. Certamente Abbanoa non riscuote molte simpatie, in primis tra gli amministratori dei 41 enti in lei accorpati, ma i motivi che hanno determinato l’avvio della riforma del Sistema idrico integrato, non solo in Sardegna, sono legati alla necessità di gestire in modo industriale un servizio caratterizzato da basse tariffe e pochi investimenti a carico della fiscalità generale. Durante i primi 5 anni di gestione del servizio, le risorse ad esso destinate non sono state adeguate alle necessità minime, determinando così una situazione infrastrutturale estremamente carente. Due soli indici sono in grado di evidenziare lo stato attuale: perdite idriche in rete pari al 40%; impianti di depurazione in cui il 56% dei 357 gestiti presentano carenze sulle strutture civili e impiantistiche, che richiedono investimenti di oltre 220 milioni. Secondo le conclusioni di Abbanoa l’attuale tariffa, in revisione dal 2007, non consentirebbe di generare le risorse necessarie alla realizzazione delle opere necessarie, e non permette neanche di coprire i costi ordinari di gestione, con evidenti conseguenze sulla efficacia del servizio, che in questo modo può raggiungere solo gli standard qualitativi minimi

indispensabili. Il problema principale da affrontare è legato alle difficoltà che Abbanoa incontra nell’approvazione dei progetti. Nonostante la forma giuridica di società per azioni la procedura non da maggiore snellezza all’azione amministrativa, più penalizzata di quella applicabile agli enti locali. Si consideri che a differenza di quanto accade per i comuni, che possono approvare i propri progetti per un valore sino a 5 milioni di euro, Abbanoa deve richiedere specifica approvazione per tutti i livelli progettuali (preliminare, definitivo ed esecutivo). Se poi l’intervento necessita di altre autorizzazioni, i tempi si allungano a dismisura. Le stime dei ricavi e dei crediti realizzate in passato, che parevano porre il sistema in grado di operare, si sono rivelate errate. I consumi reali si attestano attorno a 150 mc/anno per utente, contro i 230 originariamente stimati. Abbanoa avrebbe dovuto ereditare, oltre ad una situazione ordinata di gestione delle infrastrutture e delle anagrafiche, una quantità minima di debiti pari a circa 35 milioni. Si sono invece ereditati oltre 150 milioni di debiti. La situazione conseguente è stata un immediato, pesantissimo squilibrio finanziario che si e’ acuito alla fine del 2008. La situazione reale si è quindi rivelata ben più grave di quella teorizzata, al limite della garanzia di continuità aziendale.


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My MODA-HIP HOP

Dal bronx al tuo armadio

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l’hip hop alla conquista del mondo ’hip hop rappresenta l’espressione più diffusa della comunità Afroamericana negli ultimi decenni. Nasce sul finire degli anni ‘60 nel Bronx per dilagare nel resto del mondo in brevissimo tempo, con la conquista del mercato discografico, cinematografico, editoriale e dell’abbigliamento. Una delle particolari innovazioni dell’hip hop, è il nascere di una sorta di musica fatta in casa. I bassi costi delle apparecchiature per fare musica, fanno si che molte case si trasformino in piccole fonti di produzione musicale. Negli anni 80 l’hip hop diventa maturo, e al puro intrattenimento si aggiunge la denuncia sociale. Canzoni come “The Message” di Grandmaster Flash and The Furious Five e l’album d’esordio dei Run-DMC, dimostrano di avere temi in grado di competere con prodotti rock di alto livello. Alla fine degli anni ‘90, l’hip hop ha ormai imperi propri, come quelli dei Fugees e del Wu-Tang

Clan. Il rap domina il mondo con i prodotti più disparati, Le linee di abbigliamento hip hop impazzano, condizionando il modo di vestire di tutto l’occidente. Ad oggi, oltre alle influenze sul casual e sullo sportivo, esistono capi d’abbigliamento che mantengono un impronta tipicamente urbana dalla quale i rapper più intraprendenti hanno saputo trarre spunto per creare le loro linee di abbigliamento personali. “Nell’abbigliamento hip hop troviamo diversi modi di vestire – dice Giacomo Melis, titolare di Jack Shop, boutique di abbigliamento street, skate, surf&rock – ma tutti si ispirano, chi più chi meno, alla difficile vita di strada”. Lo stile street si indossa insieme ai tag, e cioè disegni e altri accessori come catene, anelli, orecchini, bracciali, capellini. Lo stile hip hop invece è più “standardizzato”, e si può indicare come la via di mezzo tra il mondo della strada e quello dei college, dove l’hip hop è entrato prepotentemente. A capitalizzare la moda del

prossimo autunno saranno i giubbotti da college, bicolori e di marca Phat Farm. Nello stile street una delle marche di punta è la Wrung. “Chi veste Wrung – continua Giacomo Melis – spesso disegna graffiti, ascolta hip hop e ha un background culturale tipicamente metropolitano”. Nell’hip hop fa da padrone la Rocawear. Fondata nel 1999 dai titolari della leggendaria etichetta discografica Roc-AFella Records. “Rocawear si è conquistata rapidamente un posto nella storia dell’hip-hop – continua Giacomo Melis – divenendo una delle marche di riferimento più prestigiose”. Anche nell’abbigliamento femminile è necessario sapersi riconoscere e distinguere, i marchi di punta sono Nikita, Wrung e Rocawear. Wrung è sicuramente il più fashion dei tre marchi, mentre Rocawear “ha una linea femminile più seria – continua Giacomo Melis – ma che riesce a esaltare meglio le forme di una donna con una vestibilità sempre al top”.

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My MODA

I.L.School Hair Global System By Wella

La logica ispiratrice della formazione è di insegnare le conoscenze teoriche e pratiche del mestiere nei tempi più brevi possibili, perché prima si impara, prima si lavora

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opo anni di ricerca nel campo della formazione professionale degli acconciatori, Ignazio Spada e Maria Luisa Concas, direttori artistici e docenti della scuola “I.L. School Hair Global System”, decidono di affiancare una delle aziende più affermate del loro settore, la Wella. In collaborazione con Daniele Buzzanca, Responsabile area manager per la Sardegna, i

due docenti danno il via ad un progetto di formazione professionale “globale”, che ha come obiettivo la preparazione di giovani talenti interessati all’hair stylist. Ignazio e Luisa tengono ad evidenziare che il metodo scientifico da loro utilizzato, permette un ottimo apprendimento della professione. “E’ bene evidenziare che il settore dell’acconciatura è una realtà dinamica, vitale, in costante evoluzione – dice Daniele Buzzanca – che punta per il suo sviluppo agli aspetti fondamentali della formazione e al continuo aggiornamento stilistico e di immagine, accompagnati da una costante innovazione sulle nuove tendenze

della moda del settore”. I corsi della I.L.School Hair Global System By Wella inizieranno a Settembre e si suddivideranno in due tipologie diverse: il primo è una formazione di base; il secondo è un Master. La formazione di base si rivolge prevalentemente ai giovani che hanno poca esperienza nel settore, dove vengono trattate le seguenti materie: psicologia della comunicazione, stiling, colorimetria, taglio geometrico, acconciature, morfologia applicata, tecniche di massaggio; il corso avrà la durata di 400 ore. Il master, corso di formazione avanzata, è creato appositamente per dare gli strumenti necessari per poter lavorare nel mondo della

I.L.School

Hair Global System By Wella Ignazio - Cell: 338.5914165 -Tel: 070.9314793 Luisa - Cell: 345.8459194 - Tel: 070.9756400 Mail: paolui@libero.it Web: www.nuovaimmaginearbus.it

I corsi si svolgeranno nei centri Wella di Cagliari e Terralba

modacapelli, in sintonia con le tendenze più innovative. Prevede un insegnamento a 360 gradi, permettendo di diventare non solamente dei parrucchieri, ma dei veri e propri stylist. “La nostra è una professione seria e importante – concludono Ignazio e Luisa – poiché permette di esaltare l’immagine esteriore dei nostri clienti”.


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My DESIGN-BIOEDILIZIA

Coperture in legno Il legno è il materiale più indicato per la realizzazione di tutte quelle coperture accessorie per la casa, come pergolati, pensiline, portici e gazebo, ma anche per ricreare all’interno degli ambienti domestici quel gusto rustico tipico dell’architettura rurale

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l progetto di una casa solitamente prevede, oltre al volume principale della casa vera e propria, anche una serie di coperture accessorie quali pergolati, portici, pensiline e gazebo. Si tratta di strutture con la funzione di organizzare, vivere e proteggere al meglio gli spazi all’aperto quali giardini e terrazzi. Queste strutture

sono importanti sia per il loro aspetto funzionale che per quello estetico, quindi è bene che vengano studiate come parte integrante del progetto complessivo. “Una buona progettazione di queste coperture infatti permette non solo di non intaccare lo stile architettonico complessivo della casa – dice Roberto Massa titolare di Garden Koch – ma al contrario

può divenire il pretesto per arricchirlo e personalizzarlo. E’ dunque fondamentale la scelta del materiale con cui realizzarle: solitamente il legno è quello più indicato e più comunemente usato, perché si sposa perfettamente sia con uno stile moderno, sia con uno stile classico che con uno più rustico. Il legno infatti è un materiale sia nuovo che antico, vivo,

caldo e sempre bello sia da vedere che da toccare. Il legno usato per realizzare coperture può essere di due tipologie: massello o lamellare. Il legno massello è ottenuto direttamente dalla lavorazione del tronco dell’albero, quindi la sezione e la lunghezza dei vari profili dipendono dalle dimensioni del tronco stesso. Con questa tipologia il legno ci mostra

Tetti in legno e risparmio energetico

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rmai al tetto non è più richiesto di svolgere la sua semplice ed originaria funzione di copertura. Infatti con l’evoluzione delle tecnologie costruttive e lo sviluppo di materiali ecocompatibili, il tetto può ora contribuire a rispondere alle esigenze di comfort abitativo, salubrità e benessere. Il tetto in legno può vantare, rispetto alle classiche coperture in calcestruzzo, un’estrema leggerezza ed eccellenti proprietà termoisolanti ed igroscopiche. Il legno infatti è un materiale isolante che riduce le escursioni termiche e lascia traspirare il tetto, in modo da smaltire costantemente l’umidità. Si tratta dunque di una soluzione costruttiva che garantisce un elevato comfort termico sia invernale, per i ridotti valori di trasmittanza, che estivo, mediante il controllo dell’inerzia termica. In questo modo si limitano al minimo le dispersioni di energia ottenendo un forte risparmio energetico. foto: tetto di un' abitazione privata


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il suo aspetto più naturale, comprese curvature, nodi e fessurazioni. Il legno lamellare invece viene ottenuto incollando l’una all’altra diverse lamelle di legno. Le lamelle vengono precedentemente piallate, poi incollate e quindi nuovamente sottoposte a piallatura per eliminare i residui di colla. In questo modo si possono ottenere profili di grandi dimensioni difficilmente reperibili in natura e risultano meno evidenti le imperfezioni

e i nodi tipici del legno. “Ogni pezzo che andrà a formare la copertura – spiega Roberto Massa - viene levigato e trattato con impregnante e finitura all’acqua per un’azione idrorepellente, protettiva, funghicida ed antiparassitaria”. “Tutti questi trattamenti – conclude – sono indispensabili affinché la copertura sia resistente all’azione degli agenti atmosferici con cui il legno verrà a contatto”. Le possibilità di costruire con il

massello o con il lamellare sono praticamente infinite, e non solo: vengono utilizzati dei materiali naturali; il legno è una risorsa rinnovabile; è a basso impatto ambientale; ha un ciclo produttivo più sostenibile rispetto a tanti altri prodotti. Il legno possiede le giuste caratteristiche di robustezza e durata nel tempo: “è l’ideale per piccole costruzioni come box, casette ma anche per opere più grandi come tetti per abitazioni – termina Roberto

Massa – arrivando anche a strutture commerciali come locali o centri sportivi”.

Nella pagina a fianco: Centro Sportivo San Giuseppe, Cagliari; particolare del tetto chiosco Centro Sportivo, Muravera; in questa pagina: tetto in una casa privata; trasporto e servizio gru.

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My DESIGN-ARREDAMENTO

Il giusto spazio al relax e riposo

La camera da letto è l’ambiente più discreto della abitazione ed è quella zona dove trascorriamo almeno un terzo delle 24 ore di un giorno, quindi un terzo della nostra vita. Qui riposiamo la notte, per poter affrontare al meglio il giorno successivo e di conseguenza vivere meglio. Qui ci rilassiamo; qui trascorriamo momenti indimenticabili. Per cui arredare con qualità e cura la zona notte è molto importante!

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ome sistemare questo spazio privato e personale dunque? Quali elementi sono indispensabili? Gli arredi della camera da letto devono essere studiati sicuramente prima di tutto in funzione del riposo quotidiano, ma devono anche essere esteticamente piacevoli e adatti a conciliare relax e confort. Le camere da letto dei laboratori artigiani Fratelli Saiu sono personalizzate per ogni cliente e studiate a regola d’arte, partendo dalle caratteristiche funzionali per ottenere un prodotto elegante ed esteticamente piacevole. Sono presenti soluzioni con cabina armadio, armadi ad angolo o lineari, armadi ad anta battente o scorrevole, letti contenitori, a castello, matrimoniali, singoli o a una piazza e mezzo, oltre ad una vasta gamma di cassettiere e comodini in numerose tipologie stilistiche. Ogni idea di mobile riunisce non solo stile ed eleganza ma anche praticità assoluta, declinata in diversi toni cromatici e in diverse essenze lignee corredate da lavorazioni classiche o mo-

derne realizzate interamente in legno massello. Splendidi gli armadi a tutt’altezza che sfruttano lo spazio verticale per contenere il vestiario di ogni stagione. Di fatto ognuno di noi cerca ordine e pulizia nella propria stanza da letto. I materassi sono ergonomici e adatti alle esigenze di ogni cliente. I laboratori dei Fratelli Saiu Artigiani del mobile, nella piena tradizione Sarda, sono operosi e all’avanguardia per tecniche costruttive e creatività. Focalizzano l’attenzione sia sullo stile classico che su quello contemporaneo. Con le camere da letto matrimoniali e singole dei laboratori artigiani Fratelli Saiu riuscirete a realizzare la camera dei vostri sogni, per una zona notte più confortevole, e resistente nel tempo, Questi ultimi principi alla base di tutta la produzione di Casa Saiu. Ottimi sconti su alcuni prodotti esposti, venite a trovarci! Mauro Saiu foto: Ilaria Corda

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LEGNO PER ESTERNO

UN GIARDINO DA FAVOLA

Pavimentare lo spazio esterno in una casa è una scel- tempo. Oggi la tecnologia moderna ha creato dei mata di stile che oltre a far accrescere il valore della teriali che hanno una vita media di oltre trent’anni, e casa, ne permette una più lunga conservazione nel se trattati con cura, possono durare anche più.

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legni per esterno sono prodotti che si montano su dei supporti chiamati magatelli, e fissati con clips in acciaio inox marino oppure con viti a vista, la posa è veloce e si può integrare in terrazzi, giardini e piscine, perché il legno vive bene anche in ambienti umidi. Questo prodotto necessita di una manutenzione periodica annuale, occorre infatti nutrirlo con oli specifici per esterni, ma sono comunque legni essiccati con cura e stabilizzati: i migliori legni per esterno sono l’iroko, l’ipè-lapacho e il teak, che viene usato anche sulle imbarcazioni. Le pavimentazioni per esterno non si fermano al solo legno, infatti, oggi la tecnologia ha creato dei materiali che hanno una vita media di oltre trent’anni, e se trattati con cura, possono durare anche più. Il mercato ha trovato la soluzione giusta, ovvero il legno composito per esterni. Questo materiale é ideale per la realizzazione di terrazze, spazi esterni in villette. Inoltre è particolarmente adatto all’ambiente circostante la piscina perché inattaccabile sia dall’acqua che dal sole, indeformabile e senza schegge. Il legno composito é poi ecologico, perché viene ottenuto con un recupero del legno acero, ideale a questo

utilizzo per la presenza minima di tannini, perfetto per mantenere una colorazione omogenea e duratura nel tempo, in quanto il tannino è responsabile dei cambiamenti di colore e della comparsa di sgradevoli macchie. La posa avviene come se fossero dei veri listoni di legno per esterni l’estrema stabilità di questo materiale gli permette di conservare colore e forma nel tempo. Il prodotto composito utilizzato da Casa Moda Finiture di Interni è un materiale che non necessita di manutenzione, ed è l’ideale per chi possiede una villetta che viene utilizzata solo pochi mesi all’anno,ma sopratutto in ambienti ad alto traffico quali passerelle in spiaggia o banchine di porti e camminamenti in generale. Il composito ha un aspetto che imita perfettamente il legno ed è studiato per adattarsi al meglio agli ambienti esterni. La sua formulazione al 50% di fibre di acero e al 50% Polietilene ad alta

densità garantisce stabilità dimensionale e di colore nel tempo. Casa Moda Finiture di Interni vi invita a visionare questi prodotti nel suo Show Room a Sestu.

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My DESIGN-INFISSI Una maggiore sicurezza, un miglioramento estetico o un sicuro risparmio energetico. I motivi per voler cambiare le finestre di casa sono molteplici e, complici i vari incentivi e detrazioni esistenti, rinnovare gli infissi oggi è anche più semplice.

NUOVA VITA ALLE FINESTRE DI CASA

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vete una casa con gli infissi esterni che anziché ripararvi dal freddo o dal caldo quasi lo causano? L’estate sta finendo e con l’avvicinarsi dell’autunno, i primi temporali sono alle porte. Perché non pensare di cambiare gli infissi di casa con dei nuovi infissi? Ma perché farlo ora? “Chi ristruttura casa può usufruire di detrazioni fiscali ai fini Irpef – dice Stefano Casta, titolare di Casta Serramenti – le possibilità di risparmio sono infatti molteplici”. La prima è quella del 36%, valida fino al 2012 per le ristrutturazioni in generale, e che interessa proprietari e affittuari e permette di recuperare in 10 anni il 36% delle spese affrontate per le opere di manutenzione, progettazione, acquisto dei materiali. La seconda detrazione è invece valida fino alla fine del 2010 e riguarda il 55% della spesa effettuata per gli interventi volti al risparmio energetico, quali sostituzione serramenti, isolamento e impianti termici. Se i prossimi mesi rappresenteranno

quindi il momento migliore per cambiare le finestre di casa, è necessario conoscere le proposte delle aziende produttrici di infissi. Il concetto che accompagna la creazione degli

infissi alla Casta Serramenti è strettamente legato ai contenuti ereditati dalla tradizione artigianale con un occhio di riguardo verso la tecnologia moderna. I sistemi finestre

in legno-PVC, per esempio, coniugano le migliori qualità di entrambi i materiali in un prodotto all’avanguardia e duraturo: “il legno con cui è realizzato il lato interno dell’infisso conferisce all’ambiente un’atmosfera confortevole – spiega Stefano Casta – mentre il profilo in PVC sul lato esterno necessita di poca cura e manutenzione ed offre un’elevata protezione dalle intemperie”. La medesima soluzione è offerta per le porte-finestre, che non solo creano un nuovo senso dello spazio, ma risultano anche molto maneggevoli. E’ importante chiarire anche un aspetto: “per avere diritto alla detrazione fiscale degli infissi è necessario che i nuovi infissi siano provvisti di Marcatura CE – termina Stefano Casta. Quindi prima di acquistare dei nuovi infissi informatevi se questi sono realmente marcati CE e soprattutto per aver diritto al 55 % di detrazione fiscale!

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My DESIGN

SPAZIO ALLA FANTASIA Camerette per ragazzi e bambini. Tantissime idee grandiose e originali, un caleidoscopio di soluzioni che conciliano esigenze di spazio e gioia degli occhi. Un turbinio inarrestabile di proposte per sfruttare le altezze, per lasciare il posto al gioco, per evitare complicazioni. Possibilità di scelta extralarge per i programmi Blog e Tiramolla, dedicati alle camerette dei ragazzi e bambini, alle camerette degli adolescenti, alle camerette dei single e delle vacanze. quale si affianca una serie di contenitori che consentono lo sviluppo di altre composizioni. Il sistema a spalla può essere anche completamente pensile per creare soluzioni particolarmente eleganti, minimali e rarefatte. Se a tutto questo aggiungiamo una serie di letti, scrittoi, tavoli, sedie, e un’ampia gamma di finiture, vediamo come Blog sia di fatto un mondo a sé, dentro il quale è possibile sviluppare qualsiasi idea progettuale, dalla stanza di piccola metratura all’intero appartamento. La linea Blog si affianca alle altre due collezioni di Battistella, Polo e Klou e ne vuole esserne l’evoluzione più moderna e raffinata. La linea è rigorosa e curata, senza inutili accessori decorativi, e grazie a dei modelli semplici e puliti, è sempre adattabile, riprogettabile e regolabile nel tempo.

A volte se tutto dive A volte ba

A volte se guardi le cose dall’alto tutto diventa più semplice. A volte basta solo dormirci sopra.

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www.studiomussi.it - photo r. bianchi

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omporre senza limiti, è la filosofia di base del progetto Tiramolla. La collezione della Tumidei prevede soluzioni di arredi che si trasformano a seconda dell’uso che occorre. Quello che oggi molti definiscono come concetto di cameretta ideale, è stato motivo di approfondimento da parte di Tumidei, la quale ha sviluppato senza l’ausilio di soppalchi, un movimento di arredi che si trasformano da studiolo, stanza dei giochi, camera da letto, semplicemente compattando gli elementi a scomparsa. Ideale per ragazzi, che senza un preciso disegno, possono vivere una sorta di rifugio individuale: Tiramolla è stato pensato per sistemazioni frontali, in nicchia o ad angolo. Attraverso una serie di tubi ed estrusi in alluminio, tutto lo spazio si monta come un gioco, liberando la fantasia, riuscendo a costruire armadi sotto i letti o scrittoi sopra gli armadi. Un’ampia gamma di soluzioni che sfruttano i volumi come stipi nella parte sottostante, è in grado di offrire movimento agli ambienti, con un aspetto simpatico e ludico. In alcune soluzioni sono previste anche sedute aggiuntive, piccole scalette e piani estraibili, che a volte possono essere utili per cambiare il carattere principale senza essere costretti a cambiarne gli elementi. Blog di Battistella è un programma d’arredo universale: è costituito da elementi base che si adattano a ogni situazione e che, composti in varie maniere, assumono mille valenze e facce diverse. Si compone di un programma a spalla portante attrezzabile con ripiani, frontali con ante, cassetti e vetrine che può essere mono oppure bifacciale, al

Programma TIRAMOLLA design: Arch. Marelli & Molteni

w w w . t u m i d e i . i t


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My EDILIZIA-ISOLAMENTI

Isolare terrazze balconi e verande è possibile. Nanoflex® Eco è una membrana innovativa a basso impatto ambientale, nata dalla ricerca di Kerakoll nel campo dei materiali innovativi per l’edilizia contemporanea sostenibile, un prodotto rivoluzionario e semplice dal punto

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rriva nel campo dell’edilizia una membrana innovativa e rivoluzionaria. E’ l’ideale per impermeabilizzare sottofondi di pavimentazioni come le terrazze e per altre lavorazioni che devono offrire molta affidabilità. E’ stata creata dalla KeraKoll, impresa primaria in questo campo; il suo nome è Nanoflex. “La novità sta nel fatto che è monocomponente – dice Gianluigi Pittau, della rivendita materiali edili Fratelli Pittau – per cui è pronta per l’impasto e per l’uso, senza dovere amalgamare due diversi elementi”. Non un bi componente quindi, cioè nata dall’unione di due prodotti, di solito uno solido in sacchetti ed uno liquido in contenitori. “E’ commercializzata in sacchetti da 20 Kg – continua Gianluigi Pittau – con una resa superiore del 30%, per cui dovrebbe equivalere ad un prodotto di 32 Kg”.

di vista applicativo che offre le più alte prestazioni nella realizzazione di membrane impermeabili prima della posa di rivestimenti in ceramica, pietra naturale e mosaici.

Nanoflex garantisce un basso impatto ambientale perché composta di elementi ecosostenibili, con combinazione di polimeri a reticolo Nanotech di nuova generazione con matrice cementizia. Data la sua monocomposizione, potrà essere usata in cantiere, anche con condizioni avverse del tempo ed in sottofondi assorbenti. “Il prodotto è lavorabile e fluido – termina Gianluigi Pittau – per cui l’impasto e la stesa finale, che costituiranno il manto di impermeabilizzazione, prima della posa in opera dei pavimenti, dovrebbero permettere una lavorazione facile con un risultato finale assicurato”. L’uso di questa membrana monocomponente può avvenire tramite due sistemi: il primo è stato chiamato Aqua Expert 1 ed è stato studiato per terrazzi, balconi e superfici esterne di piccole dimensioni, dove non è prevista alcuna

rete di armatura. Il secondo sistema, Acqua Expert 2, è stato previsto in unione ad una rete di rinforzo, antialcalina (AcquaStop AR1) ed inoltre

ad un nastro impermeabile in polietilene per giunti vari. Aqua Expert 2 viene usato per terrazzi e superfici esterne di grandi dimensioni.

AquaExpert 1 AquaExpert 1

AquaExpert 2 AquaExpert 2

AquaExpert AquaExpert 33


COSTRUIRE O RISTRUTTURARE CASA

OCCHIO ALLE

REGOLE

Indice di fabbricabilità di un terreno come si calcola e quali le regole da seguire

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a stima delle aree fabbricabili sono quelle operazioni che permettono di valutare economicamente un terreno. Si può definire area fabbricabile un terreno che si presti alla costruzione di un fabbricato civile, urbano e industriale. Quando si vuole costruire una casa in città o in campagna bisogna sempre scontrarsi con l’indice di fabbricabilità di un terreno, che normalmente è elevato nei centri urbani, e limitato, o nullo, nelle periferie. Questo indice di fabbricabilità rappresenta il rapporto tra metro cubo della casa e

metro quadro del terreno, ed indica, appunto, la volumetria edificabile su un suolo. Se una zona è classificata come edificabile da un Piano Regolatore Comunale, viene contraddistinta da una lettera dell’alfabeto. Normalmente le zone B e C sono edificabili, quelle E agricole, le A sono i centri storici. Le zone a loro volta sono divise in sottozone, per esempio C1, C2. Ogni sottozona ha dei parametri di edificabilità previsti dalle Norme di Attuazione del Piano Regolatore Generale di ogni Comune, oppure non è edificabile perché ha altre destinazioni. “Chi ha

la fortuna di possedere un lotto di terreno in una zona edificabile – afferma Massimo Pilleri, titolare di Villbloc – deve verificare presso l’Ufficio Urbanistica del proprio Comune i parametri di edificabilità del proprio lotto”. Quello più importante è l’Indice di Fabbricabilità (indicato come IF); è costituito dal rapporto fra il volume che si può edificare sul lotto e la superficie del lotto stesso. Più semplicemente, se una persona possiede un lotto di terreno, ed il suo indice di fabbricabilità è 1.5, vuol dire che può costruire per ogni mq di terreno esattamente un metro

cubo e mezzo di abitazione. Per esempio: in un lotto di 600 mq con un IF di 1.5 si può costruire un’abitazione di 900 mq (600 X 1.5). Attenzione però, in quanto l’IF deve essere verificato insieme ad altri importanti parametri: “con il Rapporto di Copertura, con le distanze dai confini e dalla strada e con l’altezza massima che può raggiungere un edificio in zona” – termina Massimo Pilleri, titolare di Villbloc. Ogni proprietario di lotti, dovrà analizzare tutti questi parametri per vedere se può sfruttare appieno l’indice di fabbricabilità.


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My ENERGIA-GAS

Caldaie a condensazione Beretta

potenti ed efficienti

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er caldaia a condensazione si intende una caldaia capace di effettuare il recupero energetico del calore presente nei fumi di scarico tramite la loro condensazione. Molte caldaie a condensazione sono anche ecologiche, cioè con basse emissioni di sostanze inquinanti. “Il risparmio di gas è una delle sue caratteristiche principali – dice Mauro Casti, tecnico delle caldaie e titolare di Pronto Casa – almeno il 20% in meno rispetto a quelle tradizionali, fino a raggiungere il 35% a seconda delle dimensioni dell’appartamento e delle condizioni dell’impianto di riscaldamento invernale”. Se combinate con le valvole termostatiche l’efficienza energetica dell’impianto aumenta dal 30% al 45%. Attualmente oltre al risparmio sulla bolletta del gas è consigliata l’installazione di caldaie a condensazione, anche se più costose. “L’impianto non solo fa risparmiare sulla bolletta fino ad azzerare e superare la maggiore spesa iniziale – continua Mauro Casti – ma conferisce alla casa un valore superiore che peserà sempre di più nei prossimi anni”. Infatti l’attuale tendenza della normativa Italiana ed Europea premia le abitazioni a basso consumo di energia

compreso il minore consumo di gas, come la certificazione (192/05) che misura l’efficienza dell’edificio in base ad una classe energetica, e impone di mettere questa a disposizione dei compratori o degli affittuari dell’abitazione affinché possano valutare il prezzo della casa. Nei prossimi anni questa certificazione sarà obbligatoria per tutte le abitazioni e dovrà accompagnare sempre la compravendita o il contratto d’affitto. In conclusione l’installazione di una caldaia a condensazione è la migliore scelta perché assicura minori spese e costi di gestione nella propria abitazione; perché aumenta il profitto di investimento su un immobile, quando si procede ad una ristrutturazione di una seconda casa (al mare, in montagna o in città) o quando si vuole vendere o affittare dopo gli interventi: fra qualche anno al momento di vendere o affittare una casa con più alta classe energetica si potranno chiedere prezzi maggiori. Infine “per dare alla propria abitazione un valore che cresca nel tempo – termina Mauro Casti – in modo che gli eredi possano ricevere maggiori benefici dalla casa di famiglia”.

Beretta Mynute GREEN

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aldaia a condensazione economica, ma ecologica di gran classe. Mynute Green con il suo bruciatore a pre-miscelazione ottimizza la miscela di combustione riducendo le emissioni collocandola nella Classe 5: la più alta secondo la Direttiva Europea EN 677. E’ semplice da usare: tre sono i selettori di comando per impostare le funzioni di regolazione: manopola estate – inverno - inverno comfort (preriscaldo sanitario). Le indicazioni sullo stato della caldaia sono visualizzate tramite display e led luminosi. Mynute Green gode di specifici complementi d’impianto attraverso i quali è possibile gestire zone miste in alta e in bassa temperatura (per riscaldamento a pavimento e a pannelli radianti).

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My GASTRONOMIA

I prodotti tradizionali della Sardegna

Culurgiones la pasta fresca regina della tavola

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a gastronomia sarda è basata sull’economia agropastorale presente nell’isola. Pietanze semplici, rese ancora più buone dall’uso di aromi offerti dalla terra. Uno dei prodotti più importanti nella gastronomia sarda è il grano, da cui si ricava il pane, ma anche la farina per i ravioli: i culurgiones, la cui figura ricorda proprio il

chicco di grano da cui nasce. I culurgiones possono essere, a seconda della tipicità della zona dell’isola a base di ricotta, patate, o formaggio, oppure anche dolci, sempre con la stessa base, ma con l’aggiunta di zucchero. La ricetta dei ravioli è ormai dominio di tutti, ma la lavorazione sapiente e artigianale, la tecnica con cui si chiude la pasta e il modo migliore per servirli,

RISTORANTE - PIZZERIA

sono una tradizione che non tutti conoscono. La sfoglia dei culurgiones è composta da farina calibrata, semola, uova, acqua strutto e sale, viene impastata, stesa con il matterello sul tavolo di lavoro, e ritagliata con sa sarretta, la rotellina dentata. “Si impasta la farina aggiungendo acqua a poco a poco fino ad ottenere una pasta di giusta consistenza – ci dice Gianni Carta gestore del ristorante sul mare Marina Giò – successivamente si forma una palla con l’impasto, e si copre con un panno per lasciarla riposare circa mezz’ora. Dopodiché si prepara il condimento: se i culurgiones sono di patate, si fanno bollire queste, si pelano e si schiacciano; se di ricotta, si mette quest’ultima in una terrina e si aggiungono altri ingredienti come pecorino o mandorle; se di formaggio fresco, si possono aggiungere gli spinaci o lo zafferano. A

questo punto “tirare la palla di pasta sulla spianatoia con un matterello fino ad ottenere una sfoglia sottile – continua Gianni Carta – tagliare la sfoglia in dischetti di circa 6 cm di diametro, e mettere al centro di ogni dischetto il ripieno. Ripiegare la pasta su se stessa ottenendo un semicerchio e saldare i bordi con la pressione delle dita”. Cuocere in abbondante acqua bollente salata a piacere, scolarli al dente e condire generosamente con pecorino dolce e sugo di pomodoro o ragù a scelta. “E’ importante che i culurgiones vengano serviti freschi, appena fatti – termina Gianni Carta – per non perdere il gusto degli aromi, che svaniscono in pochissimo tempo a causa dell’esposizione all’aria”.

BAR - CAFFETTERIA - GELATERIA

Ristorante Marina Giò. Aperto tutti i giorni. A pranzo menù turistico € 12,00 Per prenotazioni tel. 333 9860200 - Loc. San Giovanni - 09043 Muravera (CA)


pagina a cura della

provinciadel MEDIOCAMPIDANO

DALL’OLIVO ALL’OLIO:

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RACCOLTA, LAVORAZIONE, PRODUZIONE

a Sardegna, e in particolare il territorio del Medio Campidano, è ricca di oliveti presenti in maniera uniforme su tutto il territorio. Grazie alla cospicua presenza di questo prodotto, in Sardegna si è diffusa sin da epoche remote la cultura della produzione dell’olio e del consumo delle olive. Le olive sarde si caratterizzano per le dimensioni ridotte, ma possiedono un sapore molto gustoso e prelibato rispetto alle olive importate. I centri più rinomati per la raccolta e la produzione sono Gonnosfanadiga e Villacidro: questi due paesi ricoprono un ruolo determinante nella produzione delle olive da mensa e oli extravergini di altissima qualità, vincendo diversi concorsi nazionali, tali che hanno portato i due paesi ad aderire all’iniziativa nazionale Le città dell’olio. All’olio e alle olive la Provincia dedica l’evento della Sagra delle Olive che si svolge a Gonnosfanadiga nel mese di novembre. Tra esperienze gastronomiche, manifestazioni della cultura locale ed esposizioni artigianali, i visitatori possono assaporare il meglio della produzione delle olive e dell’olio locale. Ma vediamo nel dettaglio quali e quanti processi devono subire le olive per diventare olio. La raccolta delle olive Il periodo ottimale per effettuare la raccolta delle olive è quello in cui si ottiene la massima produzione di olio con le migliori caratteristiche organolettiche (sapore, profumo). Al contrario di quanto diffusamente si crede, tale stadio non corrisponde alle fasi più avanzate di maturazione delle olive; infatti con il procedere della maturazione l’aumento della resa in olio delle olive è solo apparente, dovuto cioè ad una progressiva perdita di acqua da parte della polpa e non legato ad un ulteriore accumulo di olio. La raccolta quindi deve essere eseguita nel momento in cui, raggiunto il massimo sviluppo delle olive ed una buona ineolazione, la cascola non ha ancora determinato una sensibile perdita di prodotto. Stoccaggio delle olive Per ottenere un olio con elevate caratteristiche di qualità è consigliabile molire le olive entro breve tempo (massimo 1-2 giorni) dalla raccolta. Non sempre però è possibile per i frantoi lavorare le partite di olive che giornalmente vengono consegnate e quindi è necessario provvedere a stoccare per più giorni le olive in attesa della molitura. Le condizioni migliori si ottengono con basse temperature (10-15 gradi centigradi), bassa umidità relativa (non superiore al 50-60%) e stoccaggio in strati di altezza non superiore a 10-12 cm.

Pulizia Prima di iniziare i processi di estrazione occorre pulire accuratamente le olive eliminando tutti i corpi estranei che potrebbero guastare l’olio ottenuto. Se le olive sono state a contatto con il terreno, occorre procedere al lavaggio in acqua corrente a circolazione forzata che elimina i frutti da ogni residuo terroso. Estrazione dell’olio: frangitura Frangere (da cui il nome frantoio) vuol dire letteralmente rompere: le olive vengono frantumate ottenendo una pasta formata dalla polpa e dal nocciolo. La frantumazione è necessaria per rompere e spezzettare la polpa dalla quale si estrae l’olio. Attualmente i metodi di molitura più utilizzati sono due: quello tradizionale (il più noto nell’immaginario collettivo): due mole di granito girano su un grande piatto dove frantumano le olive per ottenere la pasta; la tecnica moderna, a ciclo continuo: la pasta di oliva si ottiene spezzettando le olive grazie ad una serie di martelletti meccanici.

Olive a scabecciu

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a preparazione delle olive può essere svolta secondo tre ricette tradizionali: olive a “scabecciu”, olive in salamoia, olive schiacciate. Tra le tre ricette quella maggiormente diffusa è la prima: olive a “scabecciu”. Questa ricetta prevede che le olive di forma rotonda vengano incise nella sua polpa e immerse sotto sale per alcuni giorni. Successivamente vengono lavate, fatte asciugare sotto il sole e soffritte con l’aggiunta di prezzemolo e aglio. Si termina l’operazione mettendo le olive sott’olio all’interno di barattoli di vetro da conservare in luoghi non raggiungibili dalla luce solare. La bontà e la prelibatezza di tale ricetta sono riconosciute dai palati più esperti.


visita il portale della provincia: www.provincia.mediocampidano.it Le olive sarde Oliva Tonda di Cagliari (Manna, Sarda, Oristanesa) Diffusione: Parteolla, Monte Linas. Si produce un olio di ottime caratteristiche, con buon equilibrio, fruttato da leggero a intenso, amaro e piccante moderati e armonici, ottimi profumi erbacei, componente di dolce. Miscele consigliate: pura o blending con Bosana o Semidana. Oliva Pizz’e Carroga (Bianca, Puntuda, Carroga) Diffusa in tutta la Sardegna, particolarmente nella provincia di Cagliari e Medio Campidano. La pizz’e carroga, appuntita e leggermente ricurva, è particolarmente apprezzata dai palati esigenti per il sapore dolce e delicato. Miscele consigliate: pura o blending con Tonda di Cagliari o Bosana. Oliva Nera di Gonnos (Nera, Niedda, Nuxi) Diffusione: Parteolla, Monte Linas. Sapore: si produce un olio di ottime caratteristiche, equilibrato e fruttato, con ottimi profumi erbacei, e componenti di dolce. Miscele: pura o blending con Bosana o Semidana.

Estrazione dell’olio: gramolatura Una volta ottenuta la pasta di olive si passa alla seconda operazione in apposite gramolatrici. La gramolatura è un passaggio delicato, in quanto la pasta viene nuovamente lavorata, rimescolandola a temperatura controllata. Così facendo si riduce il volume della pasta stessa , si rompono le emulsioni di acqua e olio che si sono formate durante la frangitura favorendo così la successiva fase dell’estrazione. Estrazione dell’olio: spremitura È considerata l’operazione più importante di tutto la lavorazione. Anche qui i metodi oggi disponibili e maggiormente usati sono tre. Nel metodo tradizionale la pasta gramolata viene spalmata su appositi fiscoli, ovvero dei pannelli circolari filtranti in fibra sintetica (un tempo fatti esclusivamente in fibre vegetali), forati sul centro in modo tale da poter essere sovrapposti (ogni tre fiscoli viene messo un disco rigido di acciaio formando le teme) e impilati in un’apposita colonna di acciaio adagiata su un carrello dotato di scalanature. Una volta formata la torre, composta da circa 20 teme, viene effettuata una premitura intorno alle quattro atmosfere. Nella tecnica del ciclo continuo con centrifuga la pasta viene immessa in un decanter (centrifuga orizzontale) a due o tre uscite aggiungendo acqua (dal 10 al 20% rispetto al peso delle olive) ad una temperatura controllata di circa 28°C. Infine il percolamento: viene sfruttata la differente tensione superficiale dell’olio e dell’acqua di vegetazione presenti nella

pasta di olive gramolata. Proprio in quest’ultima vengono fatti affondare un numero elevato (circa un migliaio) di pettini in acciaio. Quest’ultimi si ricoprono di un velo d’olio che viene fatto sgocciolare in un apposito contenitore. Dopo quest’ultima operazione l’olio è pronto per essere consumato o conservato in ambienti privi di odore, protetti dalla luce e ad una temperatura che si aggiri ai 15°C. Conservazione e la stagionatura L’olio che non viene subito commercializzato va conservato in recipienti opachi, al riparo dalla luce e dalle temperature eccessive. La temperatura va, infatti, mantenuta costante intorno al 14-15°C. Altresì l’olio dovrà essere travasato dopo alcuni mesi per liberarlo dalla morchia che durante questo periodo si sarà depositata sul fondo. Un nuovo travaso dovrà infine essere effettuato dopo altri sei mesi, nel corso dell’autunno.


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My PRIMO PIANO



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inquanta anni di eccellenza alla ricerca continua dei migliori prodotti al giusto prezzo, sempre pronta a sostenere il grande sport e ad impegnarsi nel sociale, in altre parole: Buon Compleanno Despar! E’una storia in continua crescita e sviluppo quella del colosso mondiale della Grande Distribuzione. Il gruppo Spar ha iniziato la sua scalata al successo nel 1932, approdando in Italia nell’ormai lontano 1960. L’ azienda è nata nei Paesi Bassi per opera del grossista Adriaan Van Well, che per primo ha adottato l’abete verde come marchio distintivo della propria filosofia imprenditoriale. Marchio che, progressivamente, è riuscito a diffondere in ogni luogo conosciuto del nostro pianeta. In Italia il primo negozio nasce a Milano, con l’Unione Volontaria Spar, in via San Vittore al Teatro, grazie all’impegno di un’associazione volontaria di liberi imprenditori. Oggi Spar, a cui il gruppo Despar fa capo, è l’insegna della distribuzione alimentare più diffusa al mondo, presente in 4 continenti e 34 paesi. Nel corso del tempo il gruppo è cresciuto in maniera esponenziale, aumentando sistematicamente la quantità di servizi offerti, differenziando le tipologie di punto vendita e i servizi offerti. L’idea è stata quella di ricreare l’ambiente giusto per ogni stile di vita, dal piccolo negozio sino al grande ipermercato fuori città. Sono infatti 4 le tipologie di negozio Despar, che ogni giorno servono centinaia di migliaia di italiani. Si va dai familiari negozi di vicinato Spar, ai Spar express, situati presso stazioni e aree di servizio, sino ad arrivare agli Eurospar, ideali per tutta la spesa settimanale e ai Grandi Interspar di oltre i 3.500 mq situati nei centri commerciali e capaci di offrire

anche un grande assortimento di non food. “Despar oggi supera i 2.000 punti vendita in Italia e i 20.000 dipendenti totali - dice Stefano Camboni, direttore commerciale Despar Sardegna - dal 2006 Despar fa parte della grande famiglia CS&D, che garantisce una capillare distribuzione in tutta la Sardegna, sempre in sintonia con gli standard mondiali adottati dal gruppo Spar, ma con uno sguardo attento alla grande tradizione alimentare della nostra terra”. “La Spar infatti - continua - è la somma di tante energie locali, libere, autonome, che devono essere rispettate e valorizzate, soprattutto in un Paese legato ai localismi come l’Italia”. Il consumatore che entra nel negozio oggi è ben diverso da quello del 1960, ma può essere certo che nel punto vendita Despar troverà sempre persone in grado di accoglierlo, capirlo e accontentarlo. L’impegno per l’eccellenza di Despar è volto non solo alla ricerca dei prodotti e dei servizi migliori, ma anche nel mondo dello sport e nel sociale. Anche quest’anno Spar International è stato lo sponsor ufficiale dei Campionati Europei di Atletica, che si sono tenuti a Barcellona dal 27 luglio al primo agosto. Spar International è sponsor della manifestazione dal 1996, e da allora è stata una delle società che

più ha investito in questo campo. “La nostra sponsorizzazione dimostra quanto crediamo sia importante lo sport, insieme a salute e buona nutrizione, per tutte le persone che desiderano uno stile di vita più sano” – ha dichiarato Gordon Campbell, Direttore Amministrativo di Spar International. L’impegno dell’azienda si profonde soprattutto nel sociale, raccogliendo fondi a favore dei mielolesi e per tutti coloro che hanno contratto lesioni permanenti dovute a incidenti sportivi. Dal 2006 un gruppo di ex giocatori di rugby, capitanati dal Direttore responsabile


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Despar Italia, Gianluca Di Venanzo, si impegna a compiere grandi traversate a nuoto per raccogliere fondi a favore dei colpiti da lesioni al midollo spinale e ad altri casi di gravi infortuni sullo sport. Le attività del gruppo di atleti, riuniti sotto il nome di “Io nuoto per Gianca”, sono svolte in stretta collaborazione con l’Associazione Lesioni Spinali Onlus La Colonna, e con la Fondazione John Kirwan Onlus. L’esperienza è iniziata 4 anni fa, con l’attraversamento a nuoto dello stretto di Messina. Nel 2007 gli atleti hanno completato il braccio di mare che va

dall’Isola di Tavolara sino a Golfo Aranci in Sardegna, mentre nel 2008 si sono impegnati nella traversata che da Massa Lubrense va sino a Capri, in Campania. L’anno scorso il gruppo ha scelto nuovamente la Sardegna, percorrendo, sempre a nuoto, il tratto di mare che va dall’isola dell’Asinara sino a Stintino. Anche quest’anno l’isola dei nuragici è stata scelta dall’associazione “Io nuoto per Gianca” per l’annuale fatica nell’acqua. “Quest’estate – dice Gianluca Di Venanzo – abbiamo attraversato a nuoto 10 km di mare, da Capo Caccia sino ad Alghero”.

La traversata si è svolta il 29 agosto scorso ed è servita per raccogliere i fondi, attraverso la Fondazione JK14 ONLUS di John Kirwan, per migliorare la qualità della vita di atleti con invalidità permanenti dovute al gioco del rugby e altri sport. “I fondi ricavati nel corso degli anni in queste manifestazioni – commenta Gianluca Di Venanzo – sono il risultato di un impegno concreto che ha come matrice una filosofia di vita di cui anche il grande gruppo Despar da 50 anni è portavoce”. Grazie all’impegno comune e allo sforzo continuo per la ricerca, per il sostegno ed il miglioramento di tutte le persone svantaggiate, l’associazione “Io nuoto per Gianca” ha destinato 120.000 Euro alla Fondazione Montecatone ONLUS per la ricerca scientifica con le cellule staminali, 67.000 Euro per l’acquisto di uno strumento di urodinamica per eseguire indagini più approfondite sulla funzionalità di vescica, reni e sfinteri donato all’ambulatorio per la vescica neurologica dell’ospedale di Noale presso Venezia e 30.000 Euro per l’abbattimento delle barriere architettoniche e migliorare l’isolamento termico della casa dove vive Giancarlo Volpato (mieloleso Presidente de La Colonna Onlus). “Anche questo è Despar – termina Stefano Camboni. tutto questo fa parte di ciò per cui lottiamo giorno per giorno e che oggi, in onore dei nostri 50 anni siamo fieri di comunicare al mondo intero”.

Nella pagina affianco: Stefano Camboni, Direttore Commerciale Despar Sardegna; la sede centrale Despar in Sardegna a Villacidro; una filiale del Gruppo Spar; in questa pagina: gli azzurri agli ultimi Campionati Europei di Atletica; un momento di "Io nuoto per Gianca"; Gianluca Di Venanzo, Direttore Responsabile Despar Italia.


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My ECONOMIA-NOMINE

UN TRIENNIO IN ATTIVO

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isinnio Piras è stato riconfermato presidente dell’Associazione Agricoltori Villacidresi per i prossimi 3 anni. La conferma del presidente uscente è coincisa con la presentazione del bilancio dell’ultimo anno di attività e del triennio che ha visto alla testa della grande realtà frutticola sarda il consigliere regionale di origine villacidrese. “Quello appena concluso – dice Sisinnio Piras – è stato un triennio positivo, per la nostra associazione, che ci ha visto resistere alla crisi economica in corso e alle avversità climatiche”. Il 2009, infatti, si è concluso con un attivo di 15.000 euro, più un conguaglio da dividere tra tutti i 200 soci. Se da una parte la produzione di albicocche, ciliegie, pesche e susine ha avuto una inflessione dell’8% dal 2008 a 2009 dovuta prevalentemente a fattori climatici, la produzione agrumicola ha visto aumentare i quintali venduti di oltre il 24%. Alla base del successo dell’azienda vi è un percorso iniziato nel

2007, dopo un cambio radicale nelle fila del Consiglio d’Amministrazione, che ha dovuto rivoluzionare il sistema produttivo a seguito di due bilanci fortemente in passivo. “Da tre anni a questa parte – continua Sisinnio Piras – l’associazione è cresciuta diventando il fornitore principale per la Grande Distribuzione Sarda, grazie ad una capillarità distributiva che permette di consegnare i prodotti in breve tempo e in tutto il suolo regionale garantendo freschezza e qualità”. La carta vincente dell’Associazione Agricoltori Villacidresi è stato il riconoscimento di Organizzazione di Produttori da parte della Comunità Europea nel 2004. “Questo riconoscimento ha facilitato la cooperazione tra i soci sparsi in vari Comuni della Sardegna meridionale – commenta Piras - e un regime di finanziamento agevolato che ha permesso all’azienda di modernizzarsi e di portare a livelli industriali le produzione frutticola”. Dopo la riconferma di Sisinnio Piras è stato

in alto: i prodotti più noti dell'Associazione; qui sopra: Sisinnio Piras, Presidente confermato.

costituito un comitato esecutivo presieduto dal vice presidente Paolo Angiargiu, il quale avrà il compito di rendere operative tutte le decisioni del consiglio d’amministrazione. Formata la nuova squadra operativa, ora l’Associazione Agricoltori Villacidresi ha il compito di organizzare le pianificazione degli impegni futuri. “La sfida – conclude Sisinnio Piras - è quella di modernizzare ulteriormente gli impianti aziendali per poter lavorare la frutta ad uno stadio di maturazione più avanzata, di estendere la fornitura dei prodotti dell’Associazione a scuole, mense militari ed ospedali e sviluppare la produzione di ortaggi, per dare sfogo ad una vocazione del territorio villacidrese da sempre soffocata dalla mancanza di un organismo capace di coordinare tutte le forze produttive in campo”. foto: www.gianluigideidda.it


My ECONOMIA

IL MIGLIOR CAFFE’ DEI MIGLIORI BAR A CASA TUA

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’ arrivata Mitaca, la nuova macchina per espresso semiautomatica che si basa su un sistema chiuso che utilizza esclusivamente le capsule “I-Espresso System”, singole dosi preconfezionate di miscela Illy 100% Arabica. Mitaca, disponibile nelle due varianti cromatiche rosso e nero, è dotata di una griglia poggiatazze regolabile che permette di preparare un caffè sia nelle tazzine che

nei mug. Può essere munita di un filtro anti-calcare per garantire l’esatta durezza dell’acqua. Tra le principali caratteristiche spiccano anche le dimensioni ridotte che le permettono di adattarsi ad ogni spazio e la facilità d’uso che garantisce una perfetta qualità in tazza. La macchina, fornita in comodato gratuito, sarà disponibile in quattro versioni: Mitaca, Mitaca con cappuccinatore: il cappuccinatore professionale permette

di preparare una perfetta schiuma di latte oltre ad erogare vapore o acqua calda; Mitaca plus: arresto automatico, due volumi regolabili, spia di segnalazione mancanza d’acqua; Mitaca plus con cappuccinatore: arresto automatico, due volumi regolabili, spia di segnalazione mancanza d’acqua, cappuccinatore. Illy Caffè produce e commercializza un’unica miscela di caffè espresso ed è marca leader nel segmento del caffè di alta qualità, viene venduto in oltre 140 paesi in tutto il mondo ed è disponibile in oltre 50.000 fra i migliori ristoranti e bar. Per un preventivo o per qualsiasi informazione, MD Caffè porterà a casa tua l’aroma unico e l’esperienza di chi ha fatto del caffè un’arte da assaporare. Il servizio a domicilio di MD Caffè è esteso alle province di Cagliari, Oristano, Sulcis e al Medio Campidano. Se invece vuoi ricevere la nostra macchinetta in omaggio, oggi puoi farlo semplicemente con un ordine annuale minimo di 20 scatole di cialde. La seconda macchina, invece, ti costerà solo 119 euro, con l’acquisto di 4 scatole di cialde, invece che 249 euro. Grazie alla tecnologia della Mitaca Illy e alla serietà di MD Caffè entra in casa tua la migliore tradizione dell’espresso che solo i migliori bar possono offrirti.


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MODA My ECONOMIA-MARKETING

Poesie Grafiche fidelizza i tuoi clienti con un mondo di regali

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iamo solo alla fine dell’estate, ma già le aziende si preoccupano di organizzare le campagne di vendita per il 2011. Tutte le ditte sanno che è bene muoversi con largo anticipo per ottimizzare i rapporti con partner e clienti, e subito ci si proietta sul Natale e sulla fine dell’anno per concretizzare tali propositi. “La fidelizzazione

- spiega Giuseppe Muntoni, titolare della tipografia Poesie Grafiche - è l’insieme delle azioni di marketing volte al mantenimento della clientela già esistente, che rappresenta la prima linea di difesa di ogni azienda”. Il miglior modo per aumentare la “fidelizzazione” consiste nel realizzare un elevato grado di soddisfazione che, a sua volta, si traduce in un elevato tasso di fedeltà. “La fidelizzazione della clientela – continua Giuseppe Muntoni - viene stimolata e promossa studiando particolari progetti di marketing, che prevedono l’elargizione di benefici, vantaggi, premi o regali da parte dell’azienda promotrice nei confronti dei suoi consumatori”. In questo modo il brand, il marchio distintivo dell’azienda, viene necessariamente associato a caratteristiche positive e costruttive che il consumatore ricorda con piacere in un processo virtuoso di affezione alla marca. Proprio con il Natale e la fine dell’anno si presenta per le aziende, l’occasione per fissare nella mente dei propri

clienti, l’immagine indelebile del proprio marchio che diventerà così un punto fermo per tutto l’anno successivo. “A questo proposito – commenta Giuseppe Muntoni – consiglio a tutte le aziende di iniziare da subito a pensare alla personalizzazione dei gadget da regalare a fine anno per usufruire di importanti sconti su tutti gli ordini”. Calendari da tavolo e da muro, penne,

portachiavi e agende. Magliette, cartoncini e targhe. Cappellini, tute e tutto ciò che può essere personalizzabile e quindi rimandare al nostro concetto di impresa diventa il mezzo giusto per ampliare la nostra rete di relazioni che poi è la linfa vitale per tutta l’economia. Poesie Grafiche ti aiuta a personalizzare il tuo concetto d’impresa con cui farai parlare di te a tutto il mondo.


My TECH

Net System megastore

il negozio intelligente

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che ti fa risparmiare a due passi da casa

ddio grandi megastore affollati e lontani dai centri abitati. Addio al traffico e alla mancanza di parcheggi per fare gli acquisti che più ci piacciono. E’ nato il modo intelligente di fare la spesa a due passi da casa. Televisori, elettrodomestici, computer, ma anche frigoriferi e casalinghi, arredamento per l’ufficio tutto in 35 metri quadri. Non è una magia e nemmeno una mera trovata pubblicitaria, ma è la nuova frontiera dell’acquisto intelligente direttamente nel negozio sotto casa tua. Net System Computer, oltre alla normale attività di assistenza e vendita delle migliori marche di computer, stampanti e software per ogni esigenza, è anche un megastore dalle potenzialità pressoché infinite. “Questo nuovo servizio spiega Fabrizio Giorri, titolare di Net System Computer

– si basa sulla possibilità di consultare un catalogo cartaceo, direttamente nel nostro punto vendita, avendo una possibilità di scelta dei migliori prodotti ad alta tecnologia, sino ad arrivare ai casalinghi”. Q u e s t o innovativo metodo di vendita si basa su alcuni importanti assunti che lo rendono competitivo ed efficace alla pari dei punti vendita dotati di grandi esposizioni. “Prima di tutto – dice Fabrizio Giorri – il nostro cliente ha a disposizione una dettagliata scheda tecnica del prodotto che gli permette di comparare tutte le caratteristiche con prodotti di diverse marche e di fasce di prezzo differenti”. Si tratta quindi di un metodo di spesa razionale e non emozionale, che consente di non ritrovarsi a casa un oggetto inutile

magari comprato perché attratti dallo scintillio dei materiali che lo compongono. “L’efficienza e la chiarezza sta alla base di questo tipo di vendita – continua Fabrizio Giorri – ci appoggiamo ad una ditta dotata di un centro di stoccaggio immenso, slegata completamente dai costi di vendita al dettaglio”. Questo si traduce in prezzi altamente competitivi e garanzie su ogni prodotto acquistato che proteggono da qualsiasi

sorpresa. “Una volta effettuato l’ordine – termina Fabrizio Giorri – in pochissimo tempo il nostro corriere espresso convenzionato recapiterà presso il nostro punto vendita il prodotto prescelto, pronto per essere consegnato al cliente senza la preoccupazione che eventuali danni causati durante il trasporto vengano addebitati al cliente finale”.

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My BIO-4 ZAMPE

La sterilizzazione

del cane

un arma contro il randagismo sovvenzionata dallo Stato a cura della Dott.ssa Ferrau Stefania Medico veterinario, Direttore Sanitario presso la Clinica Veterinaria Norbio Villacidro

N

el nostro ambulatorio consigliamo la sterilizzazione delle femmine, sia cagne che gatte. Sterilizzare un cane che non è candidato alla riproduzione è un atto di responsabilità da parte del proprietario. Anche al più attento infatti può capitare che il cane scappi e si accoppi durante il calore con una conseguente gravidanza indesiderata. Per saperne di più, basta rivolgersi presso il proprio veterinario di fiducia. Oggi infatti si può usufruire delle sovvenzioni statali che finanziano fino a 100

euro per ogni cane sterilizzato. Canili pubblici e associazioni private sono spesso saturi, e la sopravvivenza di una cucciolata “non prevista” diventa molto complicata. Sterilizzare il proprio cane può prevenire efficacemente il problema, ma la sterilizzazione ha anche altri vantaggi. Intanto ha un valore preventivo per le infezioni dell’utero. Inoltre, studi relativamente recenti hanno rilevato che la sterilizzazione riduce sensibilmente il rischio di sviluppare tumori mammari. Valutiamo ora quali possono essere i potenziali motivi per cui un proprietario preferisce non

sottoporre il suo cane a questo intervento. Molti hanno paura dell’intervento chirurgico in sé. Questa paura è comprensibile, ma oggettivamente sottoporre ad una chirurgia preventiva (e non curativa, quindi in assenza di una malattia sottostante) un animale giovane ed in buona salute comporta davvero pochi rischi. Durante tutto l’intervento il paziente è tenuto sotto stretto controllo per quanto riguarda pressione, respirazione, ossigenazione ed elettrocardiogramma mediante l’ausilio di un monitor. Molti proprietari hanno paura che il loro animale ingrassi dopo la sterilizzazione. Effettivamente alcuni animali (non tutti però), soprattutto gatti, dopo la sterilizzazione tendono ad aumentare di peso. Di solito però basta una riduzione delle calorie assunte con la dieta e un po’ di attività fisica per ovviare a tale problema. Va detto che se mettiamo sulla bilancia un aumento di peso non esagerato rispetto al rischio di una infezione uterina o di un tumore mammario, il piatto è probabilmente sbilanciato dalla parte di questi ultimi. Un altra obiezione che

viene posta quando si suggerisce la sterilizzazione riguarda il cambiamento di carattere che questa può comportare, e molti proprietari sono convinti che il loro animale diverrà più pigro e sedentario. In realtà è dimostrato che la sterilizzazione non solo non modifica il carattere in tal senso, ma tende a rendere gli animali più socievoli e meno aggressivi.

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My BIO

La frutta

del tuo giardino

D

a un po’ vengo sollecitato a riprendere la produzione di una serie di vecchi frutti che io chiamo “della memoria”: i frutti di “pruna è meli” che rubavamo acerbi dalla siepe di “ziu Pizzillotti” sulla strada di scuola; le pere “Buttidu” che assaggiavamo da Aprile nel cortile di casa Dessi; le ciliegie “Barracocchina” che il pastore portava dalla montagna insieme ai “callus de crabittu” che tanto piacevano al Nonno; i fichi “mattinedda” che vediamo furtivamente assaporare da qualche automobilista dall’albero che sporge sulla strada statale su cui si affaccia il vivaio…. A questi frutti che andiamo raccogliendo mano a mano che ci capita di trovare in giro per i vecchi orti o qualche amico ci richiede espressamente portandoci gli innesti, aggiungiamo alcune cultivars che pur non avendo particolari legami con il passato, dimostrano avere delle caratteristiche di serbevolezza, rusticità, frugalità, genuinità, che riteniamo Si avvicina l’autunno e i frutticoltori Villacidresi cominciano a pensare alle nuove piante da frutto da impiantare. Presso i nostri uffici sono disponibili le note per la prenotazione degli astoni di un anno delle varietà di fruttiferi risultate le migliori nelle ultime stagioni. Per evitare le delusioni all’ultimo minuto, vi consigliamo di pensarci in tempo. www.murgiavivai.it

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interessanti per i piccoli frutteti familiari, la cui produttività è più legata alla benevolenza della Natura che ai miracoli della Chimica. E’ infatti molto scomodo poter seguire ogni singola varietà e specie quando abbiamo un pesco, un susino, un albicocco, un ciliegio sulla stessa, unica fila del nostro giardinetto, è difficile fare i trattamenti specifici per ogni parassita, è imbarazzante non poter raccogliere dei frutti maturi perché abbiamo trattato due giorni fa la pianta accanto con i frutti acerbi. Per questo motivo oggi si parla di coltura biologica, con il concetto di raccogliere ciò che si salva dai naturali predatori animali e fungini senza ricorrere a pratiche incerte ed inquinanti. Perciò più la specie è rustica e naturalmente adatta a sopravvivere senza la nostra protezione e più sarà soddisfacente e sano il nostro raccolto. Anche se ogni paese ha le sue denominazioni particolari, per cui è veramente difficile orizzontarsi e dare una classificazione unica fra le diverse diciture locali, abbiamo determinato e preparato una lista di queste varietà di: pesche, susine, albicocche, pere, mele, ciliegie, fichi, sorbe, nespole, castagni, mandorli, caki, uve, melograni, giuggioli, fichi d’india, agrumi ed olivi, che ci permettono di consigliare ai nostri clienti le varietà più adatte alle dimensioni e alle condizioni di ciascun frutteto di famiglia. Per ora le quantità di specie di cui disponiamo sono abbastanza limitate, ma ci rivolgiamo agli appassionati perché ci aiutino a raccogliere in modo sistematico la vecchia Frutta della Memoria, per il piacere del ricordo e la salute della nostra tavola. Dott. Agr. Francesco Murgia


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My CULTI

La memoria diventa amore nella tangibilità di un evento La commemorazione dei nostri cari è indice di civiltà e speranza, viverla in armonia con la consapevolezza della nostra caducità aiuta a vivere meglio giorno per giorno.

N

ovembre inizia con due celebrazioni importanti, due momenti per riflettere e ricordare. Il primo del mese si festeggiano i Santi. Il 2 novembre è il momento di ricordare chi non c’è più: una giornata ricca di significati religiosi, che si fondono con antichi riti e credenze popolari, ricorrenze ed eventi. In questa festa ci si riunisce nelle famiglie e si visitano i cari estinti, rinvigorendo il ricordo e l’amore che lega gli uomini per l’eternità. Il culto dei morti però, come sappiamo, è tipico e comune di tutte le più grandi civiltà nella storia, tanto che si può tranquillamente affermare che nel momento in cui la memoria ed il culto dei defunti entri in crisi e venga meno, ciò sia sinonimo e termometro culturale di mera decadenza, nella

misura in cui un popolo che si distacchi dalle proprie radici storiche e culturali, come dal rispetto profondo per il proprio passato, non possa conoscere un sereno e cosciente futuro. È consuetudine, nel giorno dedicato al ricordo dei defunti, visitare i cimiteri locali e portare in dono fiori sulle tombe dei propri cari, rinnovare i loculi rovinati dal tempo e sostituire gli accessori degli stessi affinché la memoria del nostro caro rimanga indelebile col passare degli anni. “E’ prassi comune materializzare l’amore per i nostri cari in oggetti tangibili – dice Massimo Mocci, titolare dell’agenzia l’Aurora – anche se ogni giorno è quello giusto per rendere omaggio a chi non c’è più, durante la commemorazione dei defunti diventa quasi un dovere rinvigorire il legame che lega la memoria dell’estinto al mondo terreno”. “Oltre alle normali pratiche espletabili facilmente – continua Massimo Mocci – ci rendiamo conto che il rinnovo del ricordo del proprio caro deve essere fatto con una certa cura che ha a che fare con l’arte”. Occorre creare armonia e naturalezza. Gli accostamenti dei marmi e dei graniti devono essere fatti in base agli accessori e alle targhe commemorative. Borchie, cornici, vasi e sottovasi, persino le fotografie devono creare un tutto proporzionato che non disturbi la sacralità del luogo e del rito del ricordo che ci da forza e ci sostiene nei momenti intimi. foto Massimo Mocci


My SALUTE

I consigli dell’ottico Rubrica a cura di

Donato Atzeni Visite oculistiche di prevenzione ai bambini delle scuole dell’obbligo

Importanza della conduzione

di screening in età scolare

C

on l’inizio del periodo scolastico occorre preparare al meglio i nostri figli per affrontare un ciclo di studi e lezioni che durerà un intero anno. Se con l’arrivo di settembre ci si pone il problema di rimodernare il corredo scolastico, spesso si trascurano fattori molto più importanti piuttosto che dotare dello zainetto all’ultima moda il nostro bambino. Una visita oculistica prima dell’inizio dell’anno scolastico mette al riparo da molti più problemi di quanto si creda. Deficit di concentrazione, problemi di apprendimento e irritabilità possono a volte derivare da problemi alla vista non riconosciuti. “Vanificare un intero anno scolastico per una mancata visita oculistica può compromettere e rallentare il curriculum scolastico di molti alunni – afferma Donato Vinci, titolare di Dimensione Vista – che difficilmente riusciranno ad imputare i loro

problemi scolastici ai difetti della vista”. Per farci un’idea della portata del problema basti pensare che i problemi della vista non diagnosticati nei bambini in età scolare hanno una portata del 10-15% e spesso sono caratterizzati dall’assenza di sintomi e disturbi. Tra questi l’ambliopia, o occhio pigro, è considerata la maggior causa di riduzione visiva: interessa infatti circa il 4-6% della popolazione. È importante riconoscere l’occhio pigro prima possibile perché si tratta di una condizione potenzialmente reversibile se diagnosticata nel periodo di plasmabilità del sistema visivo. Questo mette in evidenza l’importanza di uno screening visivo in età scolare, età in cui l’inizio di un trattamento precoce permette di prevenire danni visivi permanenti. Settembre è quindi il periodo ideale per una visita condotta dal nostro

ottico convenzionato che saprà consigliare tutti gli accorgimenti da prendere nel caso venga diagnosticata una qualsiasi patologia. Con l’acquisto di un occhiale presso il centro ottico “Dimensione Vista”, inoltre, garantiremo per 6 mesi la sostituzione gratuita di una delle lenti nel caso si rovini accidentalmente. Buon rientro a scuola a tutti!


Un suono che spacca rubrica musicale

a cura di Alessandro Loddi alessandro.loddi@mysardegna.it

Feel Dizzy il glamour rock made in Sardegna Irriverenza, ambiguità e passione: Intervista alla band cagliaritana che a suon di glam, pop, e rhythm & blues si è ritagliata un posto d’onore nei festival e nelle serate musicali dei locali isolani, riuscendo anche ad esibirsi al Cavern club di liverpool, il locale

dove i Beatles hanno dato il via alla loro folgorante carriera. L’esperienza della band, inoltre, si è concretizzata in un CD omonimo che sta già assurgendo al ruolo di oggetto di culto per l’underground music nostrana. La parola ai Feel Dizzy:

rima di tutto mi piacerebbe sapere come i Feel Dizzy sono diventati “gruppo”, come vi siete conosciuti? Ognuno di noi suonava già in un gruppo ma senza esserne soddisfatti. Stanchi di questa situazione si è trattato solo di mettere insieme me (Francesco Tocco) ad un amico di vecchia data (Bobo Farci) e una nuova conoscenza (Mauro Saiu). Il difficile è stato trovare Marvyn; avevo già sentito parlare di lui ed era ciò che cercavamo anche se non riuscimmo a rintracciarlo. Dopo vari mesi è stato lui a trovarci, rispondendo ad un annuncio su internet. Un po’ come se ci stessimo cercando a

hanno portato ad ottenere un vostro sound. Partiamo da ascolti comuni: Rock n’ Roll, Beat e glam già facevano parte del nostro bagaglio d’ascolti. Una delle

P

vicenda. Bella coincidenza, no? Il vostro disco d’esordio mi pare essere abbastanza eclettico, vorrei che esplicitaste i vostri punti d’incontro, le basi che vi

cose positive del gruppo è l’influenzarsi vicendevolmente, perciò se qualcuno di noi scopre un gruppo o un disco lo trasmette subito agli altri. Questo aiuta a sviluppare un proprio sound ma con dei codici compositivi sempre diversi. In che modo e perché la cultura britannica pop “from Beatles to Bowie “ è riuscita ad essere allo stesso tempo ancora del vostro progetto ma anche spinta verso l’innovazione musicale? La cultura britannica, per nostra fortuna, ha lanciato e continua a lanciare buona musica e in ciò che facciamo si sente quanto l’amiamo. La scrittura di una canzone comunque resta una

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33 esperienza personale, per cui l’artista con il suo bagaglio umano gli conferisce una propria identità artistica, rendendola unica. L’essere influenzati da altri artisti non può che essere positivo, perché porta a spingere i propri limiti al massimo. La linea semantica dei testi è pervasa da un profondo senso di insoddisfazione, un pezzo come “The Fog” in questo senso esplicita il concetto. Come vedete l’Italia e la vostra terra per ciò che concerne le problematiche sociali? A livello musicale credo che la Sardegna in questi ultimi anni sia stata magnifica, un ambiente stimolante per gruppi che portano in giro la propria musica. È palese che avere qualche spazio in più dove poter suonare e veder concerti non guasterebbe anche considerata la grossa richiesta. A livello sociale in Italia non c’è tanto da esser soddisfatti perciò si cerca di sopravvivere cercando la via migliore. Il senso d’insoddisfazione che hai intravisto nasce da esperienze personali e scrivere aiuta ad autoanalizzarsi e a scoprire pensieri e inquietudini altrimenti nascosti.

altri quasi un provocatore. Come vivi i minuti che ti vedono sopra il palco? Il contatto con il pubblico è una conseguenza o una necessità? I momenti sul palco sono molto caldi, potrei paragonarli ad una mega orgia. Quando si fa della buona musica è inevitabile scatenarsi. Il palco è uno spazio che nutre il mio essere. Animale o provocatore a voi la scelta. Progetti futuri? Il primo progetto è di promuovere il nostro disco. Dopo alcune date nei nostri locali di fiducia, abbiamo intenzione di fare un tour più lungo possibile. Le date non sono ancora fissate ma credo partiremo verso Novembre. L’estate prossima inizieremo a registrare il secondo disco, che a livello di stesura dei testi è già completo. Per quanto riguarda i sogni, ci auguriamo di poter continuare a scrivere amando le nostre cose e di poter arrivare alle nostre mete gioendone. Nessuna avidità, abbiamo solo voglia di cose autentiche. http://www.myspace.com/thefeeldizzy

Quali sono stati i momenti più importanti, che vi hanno fatto crescere come persone ed artisti? I concerti allo Sleepwalkers e la partecipazione all’HIS 2009 sono stati di vitale importanza per noi. A livello emotivo e di crescita personale i due concerti al Cavern Club di Liverpool sono stati incredibili: un mix di adrenalina e rispetto per il posto e le persone che avevano calcato prima di noi quel palco. Esperienza che probabilmente rifaremo a Maggio 2011. Marvyn. Da molti definito animale da palcoscenico, da

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MOTORI-BICI My MODA

Scoppia la triathlon mania S

ono sempre più in auge gli sport estremi tra sportivi di tutte le età, professionisti e dilettanti. Tra le discipline che più stanno prendendo piede negli ultimi tempi c’è il Triatholn. Complice lo svolgersi di importanti manifestazioni a livello internazionale nel vicino Medio Campidano, questo sport, che combina nuoto, corsa e bici sta attirando l’attenzione di esperti e dilettanti desiderosi di cimentarsi anche a livello amatoriale in nelle tre specialità che lo compongono. Il Triathlon Internazionale Mtb di Villacidro svoltosi sul finire dello scorso agosto, in particolare, sta facendo quanto mai proseliti in tutta la Sardegna. Per praticarlo al meglio occorre avere l’attrezzatura adatta. In particolare per la specialità ciclistica gli atleti devono disporre di biciclette specifiche che rispondano appieno alle caratteristiche del proprio corpo. “La realizzazione di un telaio su misura è un po’ come confezionare un abito dal sarto – dice Agostino Pistis di Centralmoto - È così che un telaio fuori misura oppure poco equilibrato non permette al ciclista di esprimere al meglio le proprie potenzialità e anzi può essere causa di problemi fisici”. Ciclisti con misure identiche possono non trovarsi affatto bene sul medesimo telaio. “Non si tratta solo di abitudini di pedalata – continua Agostino Pistis - ma anche di capacità di mettersi in

posizione”. La differente elasticità muscolare permette di distendersi differentemente sulla bici come pure la ricerca della migliore posizione aerodinamica non deve influenzare altri fattori. “A che serve stare schiacciati sul tubo superiore – commenta Agostino Pistis - se poi si penalizza la capacità respiratoria comprimendo la cassa toracica? Il vantaggio aerodinamico andrebbe perduto con gli interessi!”. La scelta delle misure non è determinata solo dalle dimensioni del ciclista. Molto dipende anche da che tipo di ciclismo si voglia praticare. Chi desidera un telaio più adatto a percorrere lunghe distanze opterà per un angoli più accentuati in grado di distribuire meglio le vibrazioni lungo tutto il telaio e dare al ciclista una pedalata più rotonda poiché il bacino si trova ad una distanza maggiore dalla perpendicolare sul movimento centrale. Aumentando l’angolo di sterzo, inoltre, la bici sarà più facile da guidare poiché la differente distribuzione del peso faciliterà la linea di curva. “Per approfondire questo argomento – conclude Agostino Pistis – consigliamo tutti gli appassionati di venire a trovarci presso la sede Centralmoto di Sanluri, offriremo una consulenza completa affinché la prossima gara di triathlon regali la soddisfazione di una prestazione al top, grazie all’utilizzo della bici che più si confà alle nostre esigenze”.


My MOTORI

CQC

COME LA PATENTE La Carta di Qualificazione del Conducente non sarà più rilasciata grazie alle patenti in possesso, ma solo con un corso professionale di formazione

L

a CQC. o Carta di Qualificazione del Conducente è un certificato che qualifica i conducenti per la guida professionale di veicoli adibiti al trasporto di merci e persone su strada. Recentemente questo titolo è necessario per tutti coloro che guidano, per professione, veicoli per i quali occorre la patente C, D, C+E, D+E. Nulla cambia per chi è autista per professione di autovetture, ad esempio tassisti ed autisti di vetture da noleggio con conducente. La novità oggi è rappresentata dal fatto che la CQC non potrà più essere richiesta per titoli già in possesso, ma si dovrà frequentare il corso di formazione iniziale e

sostenere l’esame finale. “Oggi non è più possibile – dice Andrea Argiolas, titolare de l’Autoscuola – per chi effettua trasporti su tali mezzi, guidare senza il certificato CQC”. La CQC è rilasciata ai conducenti residenti in Italia che svolgono attività di autotrasporto di persone o di cose e ai conducenti cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea o allo Spazio economico europeo, che svolgono la loro attività alle dipendenze di un’impresa di autotrasporto di persone o di cose stabilita sul territorio italiano. “I corsi sono obbligatori per ottenere la Carta di Qualificazione del Conducente – continua Andrea Argiolas – e

l’Autoscuola, con il suo personale altamente qualificato, è tra le poche strutture abilitate ad effettuare i corsi”. I corsi organizzati da l’Autoscuola si caratterizzano per la loro flessibilità: “organizziamo le lezioni a seconda del tempo a disposizione che hanno i nostri allievi – termina Andrea Argiolas – ospitandoli in una nuova sede che abbiamo creato appositamente per i corsi professionali”. La parte generale del corso dura 130 ore, di cui 10 pratica; la parte specifica delle lezioni, che si dividono a seconda che si trasportino merci o persone, dura 38 ore: 35 per la teoria e 3 per la pratica.


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My MOTORI

Il futuro del pneumatico

è nella tecnologia

Oltre a sostenere i veicoli, il pneumatico del futuro avrà sempre più un ruolo essenziale nella mobilità sostenibile.

U

n recente studio dell’ACEA, indica come la cilindrata media delle auto, nei paesi dell’Europa Occidentale nel 1990 era pari a 1591 centimetri cubi. Questo valore ha raggiunto il picco massimo nel 2004, raggiungendo i 1745 cc. Tale valore medio è sceso a giugno del 2009, complice forse anche la crisi economica, a 1641 cc. Non esiste un dato analogo che riguarda le dimensioni delle auto per segmenti omogenei, ma tra il 2007 e il 2008 le immatricolazioni di auto piccole sono aumentate del 6%, a fronte di un calo del 3% per le medie cilindrate,

del 19% delle grandi, del 6% per i van e dell11% per i Suv e Pickup. Nell’anno in corso questa tendenza ha subito un accelerazione. Alla base dei nuovi trend produttivi stanno quindi concetti quali Risparmio e riduzione del CO2, tutti concetti che evocano una riduzione dei pesi delle autovetture. Anche sui pneumatici nel tempo si è assistito ad un continuo aumento dei calettamenti, ossia gli inserimenti dei pneumatici sul disco della ruota, delle sezioni e ad un moltiplicarsi delle misure. Quest’ultima è una tendenza che ha causato sia problemi ed opportunità per i rivenditori. “Grazie

a questo nuovo modo di concepire il mercato del pneumatico – dice Fabrizio Giua, titolare di Villgomme – siamo riusciti ad allargare le gamme e i modelli di pneumatici anche per tipologie molto simili di autovetture, creando una capacità di personalizzazione quasi infinita”. Naturalmente non si tratta di un puro fattore estetico, ma la necessità di adeguare il proprio mezzo di locomozione a stili di guida differenti, ad usi particolari, e non ultimo ai tipi di terreni in cui gli automezzi principalmente si muovono. “La responsabilità di noi rivenditori – continua Fabrizio Giua – è grande, vista l’importanza che ha il pneumatico in materia di riduzione dei consumi e conseguentemente delle emissioni di CO2. E’ auspicabile quindi investire sempre di più su una corretta consulenza al cliente che dia all’automobilista la certezza di avere pneumatici sempre in sintonia con l’auto e con l’utilizzo che di essa si fa”. “Siamo quasi giunti ad una rivoluzione del mercato –termina Fabrizio Giua – in quanto con l’imminente entrata in vigore delle nuove norme, sempre più severe, su resistenza al rotolamento, wet grip, oil free ed etichettatura, il pneumatico è destinato a divenire sempre di più un prodotto altamente tecnologico”.


La sfida di Greenpeace e le eco-novità di Opel

al Salone di Parigi

U

na carovana di automobili a bassa emissione ha percorso le strade di Bruxelles, sede del parlamento europeo. L’iniziativa è stata pensata e organizzata da Greenpeace per dimostrare come siano già in commercio diversi modelli di veicoli che rispettano i limiti di emissione richiesti dall’Unione Europea di 120g di CO2 per chilometro, “nonostante le case automobilistiche sostengano di avere bisogno di altro tempo per adeguarsi a tali obiettivi”, hanno dichiarato dall’Associazione. In risposta alla protesta di Greenpeace, al prossimo salone dell’auto di Parigi, che si terrà dal 2 al 17 ottobre, Opel presenterà tra le altre, alcune eco-novità come la nuova gamma ecoFLEX e il veicolo elettrico ad autonomia estesa Opel Ampera. Per la gamma ecoFLEX le novità sono le nuove Agila, nella versione 1.2 benzina, e Corsa nella versione 1.3 CDTI che usufruiranno di motori Euro 5 e della funzione Start&Stop che permette di ridurre i consumi e le emissioni di CO2 sino agli standard richiesti dalle associazioni ambientaliste. Inoltre sono state apportate alcune migliorie al modello

Insigna ecoFLEX passando da un valore di 5,2l /100km e 136 g/km ad un minimo di 4,9 l/100km e 119 g/km. Anche per la Nuova Meriva verranno presentate nuove motorizzazioni, compreso un 1.3 CDTI ecoFLEX con FAP e adeguato alle normative Euro 5, che permette una riduzione di CO” dell’11,2% rispetto al modello ecoFLEX precedente. Opel Ampera, che entrerà in produzione entro la fine del 2011, è invece il veicolo elettrico ad autonomia estesa che permette di percorrere 500 Km sfruttando sia il propulsore elettrico alimentato da una batteria a ioni di litio da 16 KWh, sia un motore a benzina di “scorta” che permette, secondo Opel, di superare il blocco psicologico degli utenti che ritengono alquanto limitante l’autonomia dei veicoli elettrici rispetto a quelli tradizionali. In realtà l’autonomia massima in modalità totalmente elettrica è di soli 60 Km, dopodiché subentra il motore a scoppio che oltre a garantire i restanti 440 Km, si preoccupa anche di caricare la batteria. Per la ricarica completa occorrono circa 3 ore e una normale presa elettrica da 230 V.

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La Cina è sempre più vicina di Raffaele Usala raffaele.usala@mysardegna.it È recentissima la notizia che la Cina ha superato il Giappone per Prodotto Interno Lordo e si appresta a consolidare la seconda posizione nella classifica dei paesi più ricchi del mondo, dietro gli Stati Uniti. Una scalata nella graduatoria della benessere e della competitività

avvenuta in poco meno di trenta anni che fa della Cina la potenza economica del futuro. La Sardegna si è presentata in tutto il suo splendore commerciale all’Expo orientale organizzata proprio nel colosso asiatico per promuovere e valorizzare le sue eccellenze.

rande successo della Sardegna a l l ’ E x p o universale che da maggio si tiene nella megalopoli cinese di Shanghai. Una vetrina importantissima quindi per la nostra Isola nella manifestazione fieristica più grande al mondo, che verrà ripetuta solamente fra 5 anni, in Italia, e precisamente a Milano.

Questa fetta di mercato cresce all’impressionante ritmo del 12% all’anno e i viaggiatori sono soprattutto giovani e over 65 con ottime capacità economiche. In un momento di forte crisi economica mondiale, l’Expo cinese può diventare un nuovo motore propulsore dell’economia europea, italiana e anche isolana. Abbiamo già detto che la popolazione della

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La presenza sarda a Shanghai ha costituito una grande opportunità per la Sardegna: gli abitanti della metropoli viaggiano tantissimo, e secondo i dati a disposizione (fonte: istat.it), il 50 per cento della sua popolazione si muove regolarmente e periodicamente all’estero e circa 3 milioni e mezzo di abitanti ricerca destinazioni diverse da quelle tradizionali, anche in Europa.

metropoli orientale viaggia tanto, ma necessita anche una grande quantità di prodotti agroalimentari, e meglio se rappresentano il meglio di una terra e di un popolo. Quale migliore occasione allora per promuovere le eccellenze dei prodotti sardi all’estero, per favorire l’esplorazione del mercato orientale e in particolare della domanda proveniente dalla capitale economica e finanziaria del grande Paese asiatico. La Cina è molto interessata all’apertura di nuove tratte commerciali, gli abitanti consumano sempre più e reclamano, specie se dotati di grandi capacità economiche, prodotti sempre migliori. Essere presenti ad un tale evento promozionale in Cina in questo momento è senza dubbio una grande opportunità che la Sardegna non deve vanificare. Quali prodotti però potrebbero rappresentare la punta di diamante per la nostra terra? Sicuramente il turismo, con le nostre tradizioni di sagre, feste e folklore, ma anche vini e prodotti tipici, come insaccati, zafferano, formaggi, miele, torrone, olio, bottarga, tonno, mirto. Non sono da dimenticare le nostre eccellenze industriali e tecnologiche, che messe in rapporto al frenetico mercato in cui predomina la Cina potrebbero sia trovare nuovi sbocchi di sviluppo e possibilità di acquisire


competitività mai presagite. E’ necessario trovare tutte le migliori strategie per portare i nostri prodotti in una terra che potrebbe sembrare così lontana, ma in realtà, grazie alla globalizzazione, è davvero dietro l’angolo. Sicuramente si dovrà cercare una sinergia tra enti come Regione o Provincie, promotori di sviluppo, e produttori, che creano, plasmano i prodotti finiti. Favorire la creazione di consorzi tra produttori è una strada facilmente percorribile, abbandonando localismi e dispute che spesso caratterizzano la

nostra economia. Concordare tariffe di esportazione migliori è un’altra strada che sicuramente la Regione dovrà battere, soluzione che è stata anche aspro argomento di dibattito durante la campagna elettorale, ma che rimane un problema mai risolto. Portare la Sardegna in Cina significa anche offrire un canale di distribuzione e commercializzazione per settori della nostra economia che stanno attraversando un momento di crisi. Pensiamo al settore dei latticini, e più in generale, dei derivati del latte, pecorino in primis. Abbiamo

visto tutti in televisione o su internet le immagini dei pastori sardi che bloccavano gli scali aeroportuali di Olbia e Alghero, per chiedere un prezzo del latte più vantaggioso e una maggiore assistenza da parte degli Enti delegati. La Cina e l’Expo di Shangai possono davvero fare da spartiacque ad una nuova era. Il commercio del pecorino in Asia dal 2002 è in forte crescita, e aumenta di anno in anno per quantità esportate e prezzo finale (fonte: Clal), contro un assestamento in negativo delle esportazioni e dei prezzi negli Stati Uniti, i quali stanno pagando un forte scotto per la crisi mondiale. Occorre allora investire in tutti i settori, non solo in produttività o informatizzazione, ma anche in distribuzione e logistica. Possiamo vendere in tutto il mondo dei prodotti tutelati, certificati, conosciuti in tutto il mondo come eccellenti, ma se non sappiamo distribuirli in maniera organizzata e mirata si corre il rischio di sprecare preziosissime risorse. Per scegliere il

canale di distribuzione più adatto occorre disporre di informazioni circa il target che si vuole raggiungere, gli obiettivi e le risorse disponibili. Occorre investire in strategie di marketing, concetto a volte avulso ai nostri imprenditori. Occorre scegliere un canale di accesso distributivo, una distribuzione geografica, ottenere dei contratti di vendita vantaggiosi e remunerativi, e creare una rete di agenti preparati anche linguisticamente che possano prendere contatti in loco, raccoglie ordini, trasmetterli al produttore. Tutte queste idee avranno bisogno dell’aiuto della Regione Sardegna, per creare sinergie e valore al nostro lavoro per non vanificare la grande opportunità che una vetrina sul mondo come l’Expo di Shanghai ha offerto alla Sardegna.

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