contract +design
10
2022
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HOMES & INTERIORS
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STEFAN RIER La casa di Stefan, founder di Studio Noa*, nasce dal recupero di un antico fienile nel suggestivo comprensorio dell’Alpe di Siusi. Un progetto che disegna spazi visionari e inaspettati. Ispirati ai ricordi d’infanzia testo Rober to Negri • foto Alex Filz
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I BOX A DIVERSE QUOTE SONO COLLEGATI DA SCALE E PASSERELLE. QUASI UN RICHIAMO AI SENTIERI DI MONTAGNA
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“Volevo che l’intervento fosse coerente con l’estetica del paese, dove i fienili di legno si alternano alle case intonacate destinate ai contadini" racconta Stefan, “e per questo abbiamo vestito l’esterno con una griglia di legno che lo avvolge da ogni lato, proprio come si usa nei fienili alpini"
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o passato l’infanzia a giocare nei fienili, e uno dei ricordi più belli era quando mi arrampicavo in alto e poi mi buttavo giù, tuffandomi nel fieno. Forse, senza quell’esperienza, non sarei mai arrivato a disegnare questa casa”. Comincia così a raccontare il progetto di Casa Messner Stefan Rier, founder insieme a Lukas Rungger di Studio Noa* e in questo caso cliente di se stesso per la sua abitazione a Siusi allo Sciliar. L’intervento, che ha recuperato una casa del 1850, si inserisce in un contesto paesaggisticamente delicato e che come tale vincolava al rispetto della tipologia costruttiva originaria. Ma per Stefan il limite è diventato l’occasione per dare un’impronta personale al progetto, allontanandosi dai canoni distributivi tradizionali anche attraverso il recupero dei ricordi di un’infanzia trascorsa tra le montagne. “Volevo che l’intervento fosse coerente con l’estetica e l’assetto urbanistico del paese, dove i fienili di legno si alternano alle case intonacate destinate ai contadini e al ricovero degli animali”, racconta Stefan, “e per questo abbiamo vestito l’esterno dell’edificio con un abito consono alla tradizione: una griglia di legno che lo avvolge da ogni lato, proprio come si usa nei fienili alpini. Ma all’interno ho scelto di lasciarmi alle spalle la tradizione per guardare avanti”. Da questa ispirazione è nata una casa con due anime che si confrontano. Fuori, quella di una classica dimora alpina, all’interno, uno spazio sorprendente e fuori dagli schemi. Al piano terra si apre un ampio open space articolato in tre diverse isole funzionali: l’angolo conversazione, l’area pranzo e la cucina, risolta con un maxi-bancone in ottone naturale rivestito sui lati con piastrelle in cotto di produzione artigianale. Ma poi la casa si sviluppa in verticale, e alle classiche stanze si sostituiscono box che galleggiano sospesi alla struttura a doppia altezza, vere e proprie architetture nell’architettura poste a diverse quote e collegate da scale e passerelle. Quasi un richiamo ai sentieri che ascendono alle vette montane. Questi elementi distributivi ospitano i bagni con docce e vasche a vista e la
biblioteca, e culminano nel box più elevato, dove una sauna è scenograficamente aperta sul panorama. La distribuzione non convenzionale degli spazi interni si percepisce anche all’esterno, creando una sorta di contrappunto con i prospetti. A nord, i due box delle stanze rivestiti in rame sono visibili attraverso la facciata in legno creando un suggestivo contrasto di materiali, mentre a sud le ampie vetrate, il dehors e un terrazzo aprono l’edificio alla vista delle montagne. Negli interni, materiali della tradizione locale come legno e pietra si affiancano ad altri di gusto contemporaneo. La resina del pavimento, che conferisce uniformità visiva al piano terreno, si alterna all’argilla cotta delle piastrelle blu mare, riproposte anche per il rivestimento del banco cucina. L’ottone dà lucentezza e calore ai dettagli d’arredo e al lungo piano di lavoro che ospita piano cottura e lavello, mentre la scala in ferro finemente cesellato evoca le griglie di tradizione araba, creando chiaroscuri davvero inusuali. Gli arredi sono stati realizzati tutti su disegno, dedicando la massima cura ai dettagli e privilegiando soluzioni originali sia dal punto di vista formale che funzionale. Il tessuto gioca insieme al legno un ruolo importante nel creare un’atmosfera quasi teatrale: grandi tende in velluto blu incorniciano come sipari gli ambienti, aprendo prospettive sempre nuove. Texture decorative anche per il rivestimento esterno dei box, dove la carta da parati, sempre nei toni del blu, crea una funzionale barriera fonoassorbente. La varietà architettonica e materica degli interni è valorizzata anche da un progetto illuminotecnico che punta sulla luce naturale grazie alla facciata interamente vetrata del prospetto sud e a un ampio lucernario aperto a est. Nella zona giorno a doppia altezza prevalgono invece luci a sospensione, realizzate su disegno, per garantire un’illuminazione puntuale. L’esito complessivo è un progetto di spiccata originalità che ha raccolto numerosi riconoscimenti internazionali, fra i quali l’Iconic Award del German Design Council e l’inserimento fra i cinque progetti finalisti al WAF World Architecture Festival. ● |
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