La Voce giugno 2012

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la voce

giornale studentesco del liceo scientifico einstein NUMERO 3 路 ANNO IX 路 GIUGNO 2012

lse.te.it


NUMERO 3 · ANNO IX · GIUGNO 2012

SOMMARIO

REDAZIONE

Coordinatore

Editoriale 3 Happy birthday, Chuck! · fava 3 5 6 7 7

Prof. Nando (Igor ["aIgO:*]) Cozzi

Uno sguardo sul mondo

Caporedattrice

Le nere fiamme dell’Europa · ceccho b.s. Vietato parlare · jacopo Femen · dreams Ai Spik Inglish! · shid & lorenzo It was just like Titanic · bas^^

Fabiana (Fava) Di Mattia

Copertina Gaia Babbicola

Codifica LATEX Igor ["aIgO:*]

Oltre noi stessi Vignettisti e disegnatori

8 Eh, se ci fosse ancore il Duce! · abau 9 Angeli in terra · serena

Pamela Primula, Ludovica Palucci, Francesca Chionchio, Dario Marconi

Intervista quadrupla 10 Rappresentanti d’Istituto · jacopo & guerino

Enigmistica e giochi

I colori della letteratura 14 Una nonna. . . particolare! · mrs hyde 15 Prologo · marco

Fotografi

Francesca Di Marco, Giuseppe Fichera, Caterina Trimarelli, Patrick Serafini

Gloria Plebani, Serena Cipolletti, Laura (Leire) Di Antonio

TEXnologia

Redattori

17 Crisi: la malattia della cultura · b.f.c.

Alessandra (Marjane) Pierantoni, Alice (Moody) Francioni, Amedeo Gramenzi, Annika (Mrs Hyde) Oliverio, Antonella (Elliot) Troiani, Antonio (Mr Everything) Sposetti, Barbara Francesca (B.F.C.) Cicconetti, Benedetta Ettorre, Cecilia Lupinetti, Cristian Di Pietrantonio, Daniel (Abau) Di Febo, Danila (Fiore) Migliozzi, Dario Marconi, Diana (Daph) Petrescu, Ernesto (Erni) Consorti, Fabiana (Fava) Di Mattia, Federica (Fede) Goderecci, Flavia (Bas^^) Cantoro, Francesca Chionchio, Gianluca Di Egidio, Giorgia Piccioni, Giulia De Febis, Guerino Toppi, Jacopo Ambrosini, Ludovica Palucci Marco Matani, Massimo (Ceccho B.S.) Cecchini, Matteo Della Noce, Mattia (Dtt. Johann Faustus) Brizzi, Sara Santarelli, Serena Cipolletti, Sharon Rubini, Simone (Hank Moody) Stranieri, Stefania (Kyra) Standoli, Stefano Mazzagatti

Parsley, Sage, Rosemary and Thyme 17 Frutta e verdura · benedetta & giulia Enigmistica 19 Sudoku per tutti! 20 Parole crociate e altri giochi

Colophon Realizzato all’interno del Liceo Scientifico “Albert Einstein”, Via Luigi Sturzo 5, 64100 Teramo. Composto in LATEX con le famiglie di font Palatino di Hermann Zapf e Iwona di Małgorzata Budyta. Questa rivista è disponibile on-line nel sito web del liceo.

Sito web del liceo lse.te.it

CC 2011 − 2012 Liceo Scientifico “Albert Einstein” · Teramo

http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/legalcode

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Uno sguardo sul mondo

Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

Editoriale Bicentenario Dickensiano

happy birthday, chuck! di FAVA

caro charles, Mi scuso per l’ingiustificabile ritardo con cui ti scrivo. Sono stata talmente impegnata! Non è tuttavia una scusa sufficientemente valida per non averti augurato un felice duecentesimo compleanno. Non sono mai stata brava con le date, festività, compleanni e quant’altro. Ma dimenticarmi del tuo è stato praticamente impossibile. Oh, avresti adorato Londra! Ovunque avevano organizzato letture, per fare onore a te e alle tue opere. All’abbazia di Westminister, già qualche giorno prima del 7 Febbraio era tutto esaurito: Ralph Fiennes, insieme alla scrittrice Claire Tomalin e a due tuoi propropronipoti (o almeno credo, non sono buona neanche a ricordare i legami di parentela, lo sai) hanno letto brani tratti da alcune tue opere. E la tua vecchia casa

in Doughty Street? Completamente ristrutturata e rimessa a nuovo per l’occasione, visitabile già da Dicembre. E poi mostre sulla tua vita e i tuoi personaggi ad ogni angolo. Il pubblico a cui hai dedicato la tua intera vita, finalmente ti ha ringraziato e reso onore. Ma perché fermarci solo a Londra? Hai forse sentito dei festeggiamenti a New York, Pakistan, Melbourne, Singapore, Penang? Probabilmente no. . . Eppure anche il web ti celebrava. Google ti ha addrittura dedicato un doodle, in cui venivano raffigurati i personaggi dei tuoi romanzi piú amati e conosciuti: Ebenezer Scrooge, protagonista di Canto di Natale, David Copperfield, Oliver Twist. . . Non sono mancate tuttavia le polemiche: in un articolo del Guardian (non chiedermi il nome del giornalista, sai già che non lo ricordo!) sono stati proposti ben dieci romanzi che varrebbe la pena leggere al posto delle tue opere. Inutile dire che alla sola vista di una tale eresia ero totalmente sconvolta. Ciò che non capisce la nuova generazione ormai è l’importanza che hai avuto come pioniere. Non sei

solo stato il primo, e dico il primo, a stampare a puntate i tuoi romanzi sui giornali, ma hai anche inaugurato quel rapporto intellettuale-pubblico fondamentale per tanta letteratura moderna. Senza poi pensare alla modernità delle tematiche da te trattate: l’industrializzazione, l’alienazione, il problema sociale. . . Argomenti ancora attuali, ancora indagati e scandagliati dai romanzieri moderni. Sebbene l’assenza di una pars costruens, una proposta di risoluzione di tali problematiche – cosa che come ben sai non riuscirò mai a perdonarti – la critica alla società a noi contemporanea è stata assolutamente mordace ed esemplare (e sto pensando a capolavori come Hard Times e Oliver Twist). Ora devo salutarti, ho organizzato un salotto letterario a casa mia, in onore dei vecchi tempi. . . Spero che al prossimo centenario non perderai gli incredibili festeggiamenti organizzati in tuo onore, sarebbe maledettamente scortese da parte tua. Aspetto con ansia una tua risposta, Tua devotissima

Uno sguardo sul mondo Le nere fiamme dell’Europa di Ceccho B.S. l 18% dei francesi ha scelto al primo turno delle elezioni presidenziali il Front National, guidato dalla combattiva Marine Le Pen. Segni particolari? Il F.N. è un riconosciuto partito di estrema Destra nazionalista, già guidato dal padre di Marine, Jean-Marie Le Pen, ha come “bacino elettorale di riferimento gli operai e la classe media francese (classi che storicamente danno il loro voto alla Sinistra) e con i voti raggiunti è ora divenuto la terza forza politica di un paese come la Francia di lunga tra-

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dizione democratica e multiculturale. Il successo di questo partito guidato da una donna convinta paladina dei diritti femminili, esempio per i partiti omologhi di tutta Europa e simbolo della Nuova Destra europea, è solo l’ultimo di quella area politica di Estrema Destra che si oppone alle direttive tecnocratiche di “Finanza, Globalizzazione e Multiculturalismo del parlamento di Bruxelles, visto come un nemico di tutte le nazioni piuttosto che come un alleato sovranazionale degli interessi europei. Poco tempo fa, difatti, l’Ungheria a guida Nazionalista di Viktor Orban riscrisse la 3

Costituzione del paese in senso piú autoritario e nazionalista, mentre nel 2011 in molti paesi europei i partiti ultranazionalisti hanno raggiunto piú o meno tutti piú del 15% dei voti. Ma a cosa mirano queste formazioni politiche? Innanzitutto, a cavalcare quel sentimento anti-europeista e nazionalista che accende gli animi di gran parte dei ragazzi, degli operai e della classe media (fasce che sono state le piú colpite dalle direttive economiche europee) sempre piú convinti che il nemico sia l’immigrato, l’Islam e la Finanza mondiale, quest’ultima accusata di strangolare l’economia “reale


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caterina trimarelli

la voce

delle nazioni e di distruggere la cultura e la ricchezza degli stati europei. In sostanza propongono soluzioni semplici a problemi complessi, oltre che “nemici da combattere ad una popolazione come quella europea prostrata dal malgoverno dei suoi leader e preoccupata di essere annientata economicamente dalle potenze straniere emergenti. Possiamo però a grandi linee dire che chi sta davvero “caval-

cando la tigre (un modo di dire non a caso in uso durante il Ventennio Mussoliniano) è l’antipolitica, che accresce i suoi consensi ogni giorno di piú: in Italia Grillo è in crescita nei sondaggi elettorali; in Germania Merkel teme il “Partito dei Pirati, al 10% nei sondaggi, campione della revisione dei diritti d’autore su internet e del dissenso contro la casta politica germanica; in Olanda, Danimarca, Belgio 4

e tanti altri paesi UE i partiti nazionalisti ottengono molti voti “di protesta contro la politica e il parlamento europeo; nella dissanguata Grecia (dove il salario medio è di 600 Euro) il partito Comunista KKE si oppone alle direttive europee in materia economica e incita il popolo greco alla rivolta; lo stesso successo in Francia del F.N. è ritenuto un voto di protesta contro Ue, politici corrotti e finanza


Uno sguardo sul mondo malata e “vampira. I politici moderati di tutta europa sono preoccupati, e a ragione: è stata la loro miopia e la loro debolezza di fronte al “Vampiro finanziario a rendere l’Europa il “ventre molle dell’Occidente e ora, come

Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012 nelle migliori “tradizioni francesi, i cittadini di ogni stato, infiammati dai partiti piú radicali di Destra (molti di loro hanno come simbolo principale una fiaccola o una fiamma con i colori nazionali, simbolo ripreso dal motto

fascista “Fedeltà è piú forte del fuoco) e di Sinistra, chiedono a gran voce la testa della loro classe dirigente. Il nostro futuro è dunque nelle nostre urne e nei nostri mouse, ogni giorno di piú.

in maniera inappuntabile i massacri, gli scempi, le vergogne e le colpe di chi, invece, avrebbe potuto e dovuto garantire la legalità, la sicurezza e la giustizia. Nel teatro Dubrovka sono morte circa 200 persone ( il numero esatto è ancora in dubbio). La stessa Politovskaja ha partecipato ai colloqui con i sequestratori ceceni per favorire il rilascio di alcuni ostaggi. Ed è lei a raccontare il seguito. Non parla direttamente di ciò che è avvenuto al Nord-Ost, ma lo lascia raccontare a chi è sopravvissuto ai misteriosi gas utilizzati dalle forze speciali russe prima di procedere con il blitz. Quel gas maledetto che ha asfissiato gran parte degli ostaggi. Famiglie annientate, madri devastate, bambini soffocati. A distanza di anni non c’è chiarezza, non c’è verità. Le spiegazioni si moltiplicano e le incongruenze tra le testimonianze di chi era in quel teatro e le versioni ufficiali di Putin e del Governo sono incredibili. Le indagini non hanno ancora portato a nulla. E chi è sopravvissuto non ha ottenuto nessuna giustizia. Uno dei passi sicuramente piú interessante è quando si narra la storia di Talchigov, condannato a 8 anni di carcere semplicemente per aver negoziato la liberazione degli ostaggi stranieri con due dei sequestratori del teatro Dubrovka. E la cosa assurda è che la polizia federale lo invitò a farsi semplicemente una chiacchierata, e dopo aver bevuto si risvegliò due giorni dopo in carcere. Cos’era cambiato? Aveva l’epatite. La scuola numero 1 di Beslan, cittadina dell’Ossezia del Nord, inizia regolarmente ogni 1 settembre. Anche in quel tragico 2004. genitori e bambini sono pronti per dare avvio alla cerimonia di apertura dell’anno scolastico. Circa 1200 persone, però,

vengono prese in osteggio da un gruppo di 32 terroristi: separatisti ceceni e fondamentalisti islamici. E l’orrore di un paio di anni prima, quello del teatro Dubrovka, si ripete. Stavolta però la maggioranza degli ostaggi sono bambini. Tantissimi bambini. Ammassati in una palestra per 3 giorni, sotto la minaccia delle armi e di cariche esplosive disseminate ovunque. Anna lascia raccontare i presenti, i sopravvissuti, i genitori che anno preso i loro figli. C’è chi non ha riavuto indietro nulla. Nemmeno un cadavere. L’irruzione delle forze armate russe si è conclusa con l’uccisione dei sequestratori e di 186 bambini. Un numero altissimo, un numero impossibile da sopportare. Un’etacombe. E la vita di chi è sopravvissuto non è stata tutelata in alcun modo. La Politovskaja è spietata e chiara: nessun sostegno psicologico, nessun aiuto. Lo stato è inesistente. C’è chi ha preferito il suicidio, c’è chi non è piú uscito di casa, chi non riesce a rimanere in luoghi affollati senza star male. Chi sogna ogni notte i detonatori e i volti coperti dei sequestratori. Un’altra colpa attribuita a Putin e ai suoi collaboratori è quella circa i profughi “nessuna trattativa o comprensione. Basta tagliare acqua e gas e rimandarli là dove ci sono guerra e rastrellamenti”. Hanno provato a uccidere anna varie volte ma lei è riuscita a far scoprire al mondo ( o meglio a una piccola parte di esso) le ingiustizie fatte in un Paese che ormai è una potenza mondiale. Certo fino a quando si parlerà di Berlusconi che va a Mosca per assistere all’ennesama “inconorazione” di Putin invece che vendicare la morte di Anna non si andrà da nessuna parte.

Vietato parlare di Jacopo a giornalista che ha smascherato le bugie del regime. Una testimonianza pagata con la vita”. Queste sono le parole riportate sulla copertina di Proibito Parlare, un libro incentrato sugli articoli, le riflessioni e le inchieste scritte da Anna Politkovskaja, reporter russa uccisa il 7 ottobre del 2006. E in questo periodo in cui il “grande” Vladimir Putin torna al Cremilino scambiandosi l’ennesima poltrona col suo delfino Medvedev, scoprire subito che Anna è stata uccisa nel giorno del compleanno di Putin ha accresciuto in me la voglia di leggere questo libro e di scoprire qualcosa di piú su questa giornalista. Nei suoi articoli, nelle sue denunce, incentrate prevalentemente sulle stragi del teatro Dubrovka (23-26 ottobre 2001), della scuola di Beslan (1-3 settembre 2004) e della Cecenia, lascia spazio agli sfoghi, agli urli di dolore delle persone che incontra, cerca di dare conforto a mamme che perdono i bambini. Insomma una figura eroica diremmo. E nonostante ciò al suo funerale chi c’era? Nessuno: “nessun rappresentante del governo russo. . . Putin era andato a Dresda. . . Non un solo rappresentate dei governi europei. . . ”. Almeno mi ha fatto sorridere che l’unico esponente italiano che si trovava al funerale era il nostro concittadino Marco Pannella. C’erano meno di mille persone. Come mai? Perché i nomi dei responsabili di numerosi stragi sono lí, scritti nero su bianco sulle pagine della “Novaja Gazeta”. Nomi, cognomi, indirizzi, responsabilità, accuse. Li leggo, li hanno letti. È per questo che Anna è stata uccisa, il 7 ottobre 2006, nell’androne del palazzo in cui viveva. Ha denunciato

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ludovica palucci

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Femen: il drastico movimento femminista di Dreams

do scompigli invece a Kiev, capitale dell’Ucraina che da un po’ di mesi a i chiama Femen (femen in ciril- questa parte si è vista protagonista di lico), il movimento femminista numerosi disagi sul traffico proprio ucraino, fondato nel 2008, che ulti- per questo fattore. mamente sta facendo scalpore e sta suscitando scherno, ma anche curioÈ la voce della ribellione di donne sità nel nostro territorio. Sta crean- contro il turismo sessuale, la discrimi-

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nazione sociale e la prostituzione. “Le donne non sono una merce”, hanno scandito le quattro donne in francese. Le attiviste ucraine si sono dette contrarie a qualsiasi forma di prostituzione, compresa l’idea, lanciata quest’anno a Zurigo, di creare un zona


Uno sguardo sul mondo attrezzata di appositi ’box’: un’idea definita “orribile dalle manifestanti. Tale dissenso viene manifestato rimanendo in topless in pubblico. “Sappiamo bene che nessuno ci ascolta se non siamo nude”, ha detto un’attivista di ‘Femen’. La loro, ha spiegato, è una forma di critica alla società. Studentesse universitarie tra 18 e 20 anni formano la colonna portante del movimento. A Kiev, ci sono circa 300 manifestanti attive che fanno capo al movimento. Non mancano gli uomini altresí interessati alla causa e

Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012 attivamente coinvolti. Alle manifestazioni del gruppo partecipano circa 20 volontarie in topless insieme agli oltre 300 membri completamente vestiti. L’obiettivo del movimento è di “smuovere le donne in Ucraina, rendendole socialmente attive; di organizzare entro il 2017 una rivoluzione femminista” Femen giustifica i suoi metodi provocatori affermando che “è l’unico modo per essere ascoltati in questo paese. Se avessimo manifestato con il solo ausilio di cartelloni le nostre richieste non sarebbero state

nemmeno notate”. L’organizzazione pianifica di diventare il piú grande e il piú influente movimento femminista in Europa. Questo movimento è senza dubbio bizzarro, ma forse l’unico modo per riuscire a farsi ascoltare in una società cosí profondamente indifferente e cinica riguardo a ogni cosa. Ma a volte è proprio questo, cioè l’essere chiari e coincisi anche dovendo assumersi la responsabilità di un gesto folle o magari troppo schietto, che può fare la differenza!

tura economico-sociale: sbalorditivi sono i risultati degli studi etimologici concernenti le parole inglesi; alla sorgente vi sono infatti termini derivanti dal dizionario latino, greco e tedesco. Tuttavia la nuova lingua risulta molto piú efficace, pragmatica e funzionale in quanto non caratterizzata da costrutti troppo complessi, ma allo stesso tempo conserva un carattere poetico non trascurabile. Sembrano essere questi i motivi per cui, nonostante molte altre potenze stiano crescendo spropositatamente (come la Cina e l’India, ad esempio) e ciò potrebbe determinare un percorso glottologico diverso, l’inglese detiene ancora il primato di lingua piú parlata al mondo. Anche in Italia ormai il fenomeno di divulgazione dell’inglese ha preso il sopravvento: ne è una prova la decisione (seppur controversa) presa dai rettori del Politecnico di Milano, dove dal 2014 tutti i corsi di laurea magistrale saranno

tenuti in inglese. Addirittura, c’è chi ritiene che questo lingua stia lentamente guadagnando il titolo di “idioma eterno,da sempre appartenuto al latino. L’attuale cultura occidentale è dunque improntata interamente su tale lingua, un ponte comunicativo, un collante tra i cinque continenti. Il grande successo è riscontrabile nella grammatica elementare e nell’efficacia comunicativa: qualità fondamentali del suo carattere universale; l’inglese è la risposta al mondo frenetico in cui viviamo, nel quale il tempo è un prezioso capitale da accumulare anche grazie ad una certa rapidità comunicativa. Probabilmente, nei prossimi ventenni la padronanza consapevole dell’inglese come seconda lingua sarà un requisito indispensabile in ogni campo: tutti dovranno poter affermare convinti “AI SPIK INGLISH!”

si sia svolta la crocifissione di Gesú. Lo scontro della Costa Concordia è avvenuto esattamente nel centesimo anniversario del naufragio del famoso Titanic. Le coincidenze non sono solo queste, bensí anche durante l’inaugurazione della nave, nonostante i ripetuti tentativi, non si era riusciti a rompere la bottiglia di champagne contro la fiancata dell’imbarcazione, come si usa fare per scaramanzia.

Queste coincidenze straordinarie provano che in realtà il naufragio non è avvenuto a causa di qualche errore di Schettino, il comandante della nave da crociera, ma che era voluto dal Destino.

Ai Spik Inglish! di Shid & Lorenzo n quarto della popolazione globale lo parla. C’è chi dice che sia la lingua del futuro, quella che permetterà l’unione dei continenti, la nuova lingua della comunicazione. Altri invece asseriscono che presto sarà soppiantata dal cinese. Ma ammettiamolo. . . ormai è indispensabile in ogni campo: l’inglese ha invaso il mondo.

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Un miliardo di persone parla l’idioma Shakespeariano come seconda lingua (oltre ai 350 milioni di madrelingua), ma quali sono i motivi per i quali questo linguaggio ha spopolato cosí tanto? Tra le motivazioni dobbiamo annoverare ovviamente la colonizzazione inglese, che ha dato vita in primis ad un impero sconfinato e florido: gli attuali USA, prima potenza economica del mondo. Ma sicuramente, i motivi della diffusione della lingua non sono solo di na-

It was just like Titanic di Bas^^ enerdí 13 gennaio 2012 la Costa Concordia, nave da crociera della compagnia genovese Costa Crociere, si è scontrata contro degli scogli nei pressi dell’Isola Del Giglio causando 30 morti e 2 dispersi. Questa tragedia era stata tuttavia preannunciata da alcuni segnali nefasti. È avvenuta di venerdí 13, esattamente il giorno in cui si presume

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Se credete al Caso, o meglio a ciò che è stato appena scritto c’è un’unica cosa da dire: VI SBAGLIATE DI GROSSO! Fin dagli inizi della vita umana


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la voce sul pianeta Terra ad adesso, fatta eccezione dell’epoca Medioevale, una delle ideologie molto diffuse era quella “homo faber fortunae suae”, motto latino che può essere tradotto come “l’uomo è artefice del proprio destino”. Da questo si può dedurre che le cause della tragedia riguardante la

Costa Concordia non dipendono dalle “casualità superstiziose” sopra citate bensí tutto è avvenuto solo ed unicamente a causa di Schettino il Matto (come si autodefiniva) che ha usato – purtroppo – la ragione. Difatti, per rispettare il proprio soprannome ha deciso di deviare un po’ la rotta sen-

za rispettare le indicazioni date dalla compagnia e quindi di far scontrare la nave, anche se involontariamente, contro gli scogli. La sua razionalità (benché lui sia proprio un esempio di utilizzo sbagliato della ragione) gli è costata il carcere!

Oltre noi stessi Eh, se ci fosse ancore il Duce! di Abau ascismo o Comunismo? Questo è il dilemma. Difatti gli adolescenti di oggi si ritrovano a fare una scelta che può decidere il corso della storia. Magari, senza neanche conoscere i veri princípi di queste ideologie politiche si lanciano in affermazioni tipo: “Io sono fascista e ammazzo i comunisti!” Forse seguono solo la moda oppure sono soltanto “rincoglioniti”. Il fatto preoccupante è che per questi ragazzi se un uomo vota per un partito di destra, allora è automaticamente fascista, mentre se qualcuno preferisce la sinistra è comunista. Cos’è il fascismo? E cos’è il comunismo? Da ignorante che sono, credo siano entrambi ideologie finite, che hanno avuto un inizio e una fine. Il Fascismo è un’ideologia politica sorta in Italia alla fine della prima guerra mondiale, principalmente per iniziativa di Benito Mussolini, fondatore del partito e Presidente del Consiglio del Regno d’Italia dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943. Questa corrente politica aveva come ideali il Patriottismo e la visione della gestione politica in maniera antidemocratica. Il Comunismo è invece una dottrina, i cui principali fondatori furono Marx ed Engels, che si propone come obiettivo una stratificazione sociale egualitaria, che presuppone la co-

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munanza dei mezzi di produzione e l’organizzazione collettiva del lavoro. « Il comunismo è la dottrina delle condizioni della liberazione del proletariato [cioè di] quella classe della società che trae il suo sostentamento soltanto e unicamente dalla vendita del proprio lavoro, e non dal profitto di un capitale » [Karl Marx e Friedrich Engels] Qui si parla però del passato. Al giorno d’oggi entrambe le correnti non lottano per far sí che i loro principi si realizzino, ma preferiscono rompersi i “maroni” a vicenda; in entrambi i casi senza pensare a prendere una bella zappa e usarla nel modo corretto. La tendenza dei giovani ad avvicinarsi agli estremismi politici è causata anche da alcuni libri scolastici che a volte risultano di parte; a dirla tutta anche molti professori promuovono i loro ideali politici agli alunni: non è raro sentirsi dire all’interrogazione, “Huaglio’, tu sî prubbje nu fasciscte. Mmo’ te mette UNE!” Il problema, al di là dell’umorismo, è serio, dato che questi gruppi di ragazzi spesso organizzano cortei per tutte le città d’Italia detti pacifici (che poi di pacifica c’è solo la reazione dei commercianti che si ritrovano le vetrine dei negozi frantumate. . . ). Un altro aspetto ambiguo di que-

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sta moda è quello di indossare t-shirt nere con il santino del Duce e con lo slogan “Dux mea lux”, oppure magliette rosse raffiguranti Che Guevara e la scritta “Hasta la victoria siempre”. Quando poi alla domanda “Chi è il duce?” “ ti senti rispondere “Il nome non me lo ricordo, però era un fascistone!” oppure, nel mezzo di un discorso a tema, sentirsi dire “L’Italia dovrebbe essere libera come Cuba” quando tutti sappiamo che di libertà lí ce n’è ben poca, beh. . . si rimane eufemisticamente scoraggiati. Insomma, sei di destra? Sei fascista. Sei di sinistra? Allora sei comunista. E se sei di centro? Sei pirla! Credo che i ragazzi di oggi dovrebbero guardare un po’ piú al presente pensando anche al futuro, cominciando anche ad aiutare la nostra penisola a rialzarsi dalla crisi economica che ha messo in ginocchio la vecchia classe dirigente. Il Domani siamo noi e dovrà essere un futuro nuovo, senza idioti condizionati dagli errori del passato; per questo le migliori menti vanno via dal nostro paese, perché invece di dargli la possibilità di lavorare li lasciano andar via. “ Il vero problema dell’Italia non è la fuga dei cervelli, ma gli stronzi che rimangono.” [Facebook]


Oltre noi stessi

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Angeli in terra di Serena re 3.32 del 6 aprile 2009, una forte scossa di terremoto colpisce l’Abruzzo devastando L’Aquila. I Vigili del fuoco in servizio a Teramo partono immediatamente per offrire il loro aiuto ai colleghi aquilani. Alle 3.50 anche i vigili non in servizio vengono chiamati per sostituire in caserma a Teramo i colleghi partiti per L’Aquila lasciando quindi nel cuore della notte le loro famiglie. . . Indossano una divisa l’elmo e gli stivali. Si chiamano pompieri, vigili del fuoco, firefighters, e in tanti altri modi, ma la cosa che li accomuna si nasconde sotto la loro divisa, a volte sporca di fatica e di sacrifici, ma pur sempre la piú bella che esista al mondo. Grande è stato l’aiuto che i Vigili del fuoco hanno dato a L’Aquila e immenso il loro lavoro. Oltre a salvare le vite di

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persone e animali dalle macerie, hanno puntellato edifici pericolanti, recuperato da case inagibili ciò di cui i proprietari avevano bisogno e offerto conforto e coraggio alla popolazione colpita dal terremoto. Immenso è stato anche l’amore e il riconoscimento che le persone hanno dato ai Vigili del fuoco tanto da soprannominarli “I nostri angeli”. Non solo gli umani, ma anche gli animali hanno mostrato il loro affetto per i pompieri! Un cagnolone randagio del centro storico de L’Aquila si era talmente affezionato a questi Angeli che li seguiva dappertutto. Persino quando entravano negli edifici non li lasciava, ma attendeva fuori la loro uscita per poi accompagnarli ovunque. Oltre ai cani-terremotati ci sono stati anche i cani-pompieri che hanno aiutato nel ritrovamento delle persone intrappolate sotto le macerie. Uno di questi

soprannome: patrono: motto: colore: mascotte:

piccoli eroi è Molli, un cucciolo di Labrador nero, in servizio nella caserma di Teramo. Coccolata da tutti i pompieri, Molli è una cagnolina agile e svelta che, quando è in servizio, attende di entrare in azione in una casetta costruita appositamente per lei dai suoi colleghi umani. Forti e coraggiosi, i Vigili del fuoco sono degli eroi pronti a tutto, dalle azioni che richiedono dolcezza e pazienza come il salvataggio di un gattino, a quelle che richiedono un carattere deciso, dato che spesso questi angeli si trovano di fronte la morte. Ai pompieri non importa se hai un manto tigrato o la pelle rosa, non importa se cammini su 2 gambe o a 4 zampe, se sei un animale o un essere umano, perché i pompieri non fanno distinzioni. Aiutano tutti con il cuore. . . Loro sono angeli in terra che giungono là dove i supereroi non arrivano.

Pompieri Santa Barbara “Flammas domamus donamus cordem” “Domiamo le fiamme doniamo il cuore” Rosso Grisú il draghetto

Inno Il corpo nazionale dei vigili del fuoco salviam la vita agli altri il resto conta poco Il pompiere paura non ne ha Anche se di notte suona la sirena quando noi usciamo nessuno piú ci frena Il pompiere paura non ne ha Portiamo il soccorso a chi ci chiede aiuto un giorno senza rischio è un giorno non vissuto Il pompiere paura non ne ha Quando le fiamme avanzano non abbiam timore abbiamo Santa Barbara dentro il nostro cuore Il pompiere paura non ne ha

Preghiera dei Vigili del fuoco a Santa Barbara Signore che illumini i cieli e colmi gli abissi, arda nei nostri petti la fiamma del sacrificio. Rafforza lo spirito di servizio che arde in noi, fa sicuro il nostro occhio, fermo il nostro piede, affinché sia valido il soccorso che in tuo nome portiamo ai fratelli in pericolo. 9


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serena cipolletti

serena cipolletti

la voce

Quando la sirena urla per le vie della città, ascolta il palpito dei nostri cuori votati alla rinuncia. Quando a gara con le aquile verso di Te saliamo, ci sorregga la Tua mano piagata. Quando l’incendio irresistibile avvampa, bruci il male che s’annida nelle case degli uomini, non la vita e gli affetti dei Tuoi figli. Signore, siamo i portatori della Tua Croce, e il rischio è il nostro pane quotidiano. Un giorno senza rischio è non vissuto, poich[ per noi credenti la morte è vita, è luce: nel terrore dei crolli, nel furore delle acque, nell’inferno dei roghi. La nostra vita è il fuoco, la nostra fede è Dio. Per Santa Barbara martire. AMEN

Intervista quadrupla Rappresentanti d’Istituto di Jacopo & Guerino

M: Mattia Brizzi . 2: Età?

1: Nome: L: Lorenzo Rampa.

L: 18.

F: Federico Durante

F: 18.

S: Simone Stranieri.

S: 19. 10


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caterina trimarelli

Intervista quadrupla

Requisiti essenziali del bravo studente!

M: 19.

S: Troppi.

3: Classe?

M: Avarizia.

L: 5H.

7: Inclinazione politica?

F: 5A.

L: Centro destra, Forza Silvio!

S: 5C.

F: Nessuna. S: Anarchico.

M: 5C.

M: Estremista.

4: Soprannome?

8: Professore preferito?

L: Doctor.

L: Di Curzio.

F: Dodo.

F: Marino Pace.

S: Papone / Il pi煤 pazzo.

S: Se lo dico, gli altri si offendono!

M: Ma proprio niente; P*****A/ S*****O.

M: Sono combattuto fra Pino e Alberto (due bidelli).

5: Pregio?

9: Materia preferita?

L: Ostinato nel raggiungere i miei obiettivi.

L: Matematica.

F: Responsabile e determinato.

F: Arte.

S: Ci penso due minuti.

S: Matematica.

M: Passa parola.

M: Materia?

6: Difetto?

10: Cosa non sei riuscito a fare?

L: Sono, a tratti, cattivo.

L: Fare entrare prima la mattina.

F: Geloso.

F: La derattizzazione. 11


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la voce S: Tutto.

S: 88 come Sabrina Vallarola.

M: Ho fatto tutto quello che c’era scritto.

M: Spero di uscire.

11: Quale bugia hai detto per essere votato?

18: Università?

L: Sulla rampa di lancio per una scuola migliore, perché L: Medicina o ingegneria, se non entro alla prima. la scuola resterà sempre cosí. F: Architettura. F: Lavoriamo sodo per voi. S: Ingegneria meccanica / informatica. S: Non me le ricordo tutte. M: Università dei netturbini. M: Sono onesto.

19: Film preferito?

12: Il ricordo piú bello in questo liceo?

L: Io vi troverò.

L: Porco diavolo, in succursale mi so’ divertito troppo.

F: Dragonball Evolution.

F: L’ultimo giorno di scuola.

S: Sono troppi.

S: L’8 a latino senza copiare.

M: Nightmare Before Christmas.

M: I viaggi a Montecatini.

20: Cosa non ti piace del tuo corpo?

13: Il ricordo piú brutto?

L: Lu muse, quello che non piace a voi.

L: Gli strilli della Preside e Chiara.

F: Sono bellissimo.

F: Sono stato rimandato due volte su quattro.

S: Niente, mi piace tutto.

S: Pochi perché non mi interessano.

M: Va bene tutto.

M: Fra i 6 anni non so scegliere.

21: Dove e quando la prima volta?

14: Notte prima degli esami?

L: Mare, anni fa.

L: In giro, al mare.

F: Casa mia, quest’anno.

F: Con gli amici, al mare.

S: Si sgama troppo.

S: Boh, vorrei bere, ma alla fine andrò a dormire.

M: Molto lontano da qui; quando, meglio non metterlo.

M: Brucio i libri o mi ubriaco.

22: Dove e quando l’ultima?

15: Cosa ti mancherà di questa scuola?

L: Casa, in doccia, ieri.

L: Gli amici, il loro affetto.

F: Casa sua, ieri.

F: I compagni di classe.

S: Eeeh!

S: Pochissime persone.

M: Ancora piú lontano da qui.

M: Il fancazzismo.

23: Quando l’ultima spesa al sexy shop?

16: Cosa sei felice di lasciare?

L: Compleanno di un amico.

L: Le materie inutili che abbiamo studiato (Latino e la F: Mai andato. Filosofia del terzo). S: Non ci sono mai entrato. F: Le materie che non mi serviranno a un c*** nella vita. M: Un’esperienza che mi manca. S: Gli orari e le materie, tipo Latino.

24: Oggetto di cui non puoi fare a meno?

M: I professori con il mestruo perenne e tutto il resto.

L: Il cellulare.

17: Speri di uscire con?

F: Il cellulare.

L: 100.

S: L’iPhone.

F: 70.

M: Il cervello. . . sono ironico! 12


Intervista quadrupla

Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012 L: Con Federico mi sono trovato benissimo, Simone bene, Brizzi male anche perché non ha fatto mai niente.

25: Parolaccia che dici piú spesso?

L: Purtroppo sono blasfemo, prendo di mira la Vergine Santissima. F: Mi sono trovato molto bene a lavorare con loro. F: C****.

S: Mi stanno tutti e tre sul fallo.

S: C****.

M: Pace e amore.

M: T****.

31: Dammi un voto in quindicesimi per i tuoi colleghi.

26: Come procede l’organizzazione dello School Party? L: Federico 15, Simone 10, Mattia NC, mi do 14. L: Alla grande, visto che siamo solo in tre a lavorare.

F: Lorenzo 15, Mattia 1, Simone 1,3 mi do 13.

F: Benissimo.

S: Mattia 6, Lorenzo 7, Federico 3, mi do 15.

S: Male.

M: Simone 3, Lorenzo 3, Federico, 3 mi do 30.

M: Ci sono dentro.

32: Lancia un appello agli studenti futuri.

27: Viaggio post esame? L: Palma de Mallorca.

L: Non pensate di cambiare le cose, tutto rimarrà uguale, in questa bellissima scuola. . .

F: Medjugorje.

F: Scappate.

S: Da organizzare.

S: Non vi candidate come rappresentanti.

M: Al cesso.

M: Ritiratevi da questa scuola.

28: Cosa pensi di chi ti ritiene un ladro?

33: Chi designi come tuo successore?

L: C’è un clima di sfiducia verso il nostro ruolo, mai visto prima.

L: Nicola è stato profetico con me, quest’anno nomino Giorgio D’Archivio.

F: Non mi conoscono.

F: Adraino Valeri.

S: Fiero di essere ladro.

S: Karol Durante.

M: Sto preciso, domani mi compro un computer nuovo.

M: Marilena Cannella, oppure Gianni Scatasta.

29: Dimmi la prima equazione di Maxwell.

34: Un saluto da rappresentante?

L: La forza uguale a Q/Epsilon.

L: Divertitevi tanto quest’estate!

F: Chi c****?

F: Grazie di tutto e venite alla festa!

S: Non ne ho idea, chi era Maxwell?

S: Nel pensier mio mi fingo, ciao a tutti!

M: Che materia?

M: Lor signori intendano!

30: Cosa pensi dei tuoi colleghi?

Soluzioni dei giochi 1. E. Si divide il numero in alto per quello in basso e si associa la lettera corrispondente. - 2. ETTA - 3. 36. Si calcola il prodotto dei numeri esterni e si moltiplica per tre. - 4. 21. Si somma il primo con il secondo numero, il secondo con il terzo etc. + 1. - 5. VENTILATORE - 6. 1. . . Rc7 2 Kb8 Ra7 13


Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

la voce

I colori della letteratura Una nonna. . . particolare! di Mrs Hyde inalmente giunta all’aeroporto di Salt Lake City, Beth si sentí come mai prima d’ora, libera di poter decidere della propria vita.

F

Tra la folla cercò quella persona che piú si avvicinava alla descrizione fattale da sua madre prima della partenza, la sua fantomatica nonna. Non appena la vide la riconobbe: era una signora molto alta per la sua età, vestita in modo particolarmente eccentrico, ma la cosa che piú sconvolse la ragazza erano i suoi capelli di un blu zaffiro, che avevano un qualcosa di stranamente naturale! “Ora capisco perché la l’ha definita una donna bizzarra. . . ” pensò ridendo, dirigendosi verso di lei. Bonnie rimase immobile per pochi istanti prima di rendersi conto di chi avesse di fronte, poi le corse incontro, la strinse forte a sé e scoppiò in lacrime. La ragazza, di fronte a questo comportamento da parte di una, in fondo, sconosciuta, si sentí terribilmente imbarazzata nel rimanere ferma al centro dell’aeroporto con una donna dai capelli blu che le piangeva sulla spalla, cosí provò a dirle: “N-nonna. . . non credo sia. . . ehm, opportuno rimanere qui. . . in mezzo a tutta questa gente. . . ”, in risposta Bonnie si staccò bruscamente, si asciugò le lacrime sentenziando: “Vedo con immenso piacere che tua madre ti ha cresciuto proprio secondo le sue regole. . . non capisco proprio cosa ci sia di tanto sbagliato nel voler dimostrare apertamente i propri sentimenti!”. Beth rimase allibita dal comportamento di sua nonna; durante la sua infanzia aveva ricevuto un’educazione molto severa, e le rare volte in cui si era permessa di “dimostrare apertamente” i suoi sentimenti a qualcuno, Cathrine l’aveva rimproverata per essere ancora una “bimbetta”. Dopo aver riflettuto abbastanza, si accorse che sua nonna aveva preso due delle sue valigie e si stava dirigendo verso l’uscita, cosí la ragazza prese le restanti e la

seguí all’esterno. Rimase subito affascinata dal paesaggio circostante: grandi distese di terra che sembravano interminabili oltre l’orizzonte, un senso di quiete e serenità aleggiava nell’aria, e non c’era nessun palazzo o nessun ingorgo stradale a rovinare quell’atmosfera perfetta. Giunsero in corrispondenza della fermata del bus e Beth, assunse un’espressione interrogativa, al che Bonnie si voltò piccata e le disse: “La signorina preferirebbe viaggiare su una Rolls Royce con interni in pelle di camoscio?” “Stavo solo pensando che non ho mai avuto occasione di viaggiare in autobus. . . e mai e poi mai userei la pelle di un povero animale per rivestire i sedili di una stupida automobile!” replicò offesa la ragazza; a questa risposta cosí istintiva, la donna non poté che sorridere e pensare che Cathrine non era riuscita a soffocare completamente lo spirito libero che contraddistingueva la loro famiglia da generazioni, insito nella nipotina. Il viaggio fu piuttosto lungo, e Beth continuava a guardarsi intorno, affascinata dalla varietà di persone all’interno dell’autobus, ognuno con la propria vita, la propria storia da raccontare, ma, cosa piú importante, con la propria libertà; molto presto anche lei sarebbe stata come loro, finalmente libera da quel mondo che non le era mai appartenuto veramente. L’unico vero problema era Alice; era passato solo un giorno dalla sua partenza e già le mancava, ed il solo pensiero di non poterla rivedere per un periodo di tempo indeterminato, le fece salire le lacrime agli occhi; a questo punto successe una cosa strana: quella strana sensazione nelle viscere che qualche giorno prima l’aveva sopraffatta, tornò a farsi sentire, diversa dall’ultima volta, si sentí quasi svenire. . . Bonnie però le mise una mano sulla spalla e le sussurrò: “Questo non mi sembra il momento opportuno per perdere il controllo, ti pare?”, immediatamente la sensa14

zione sparí, non appena sua nonna le ebbe toccato la spalla, come se sapesse cosa sarebbe potuto accadere, sembrava emanare una qualche specie di “energia”. La ragazza rimase sconcertata e non aprí bocca per il resto del viaggio, intenzionata a chiedere spiegazioni una volta giunte a destinazione. La casa di Bonnie era l’unica costruzione nel raggio di chilometri, piccola e all’apparenza accogliente e con un grande giardino; ad aspettarle sull’uscio della porta c’era un cane, “Beh forse definirlo cane è un po’ azzardato, somiglia di piú ad una grassa pecora tosata e marrone. . . !” pensò Beth osservando l’animale piú da vicino. Una volta arrivate davanti all’ingresso la nonna le presentò il “cane” dicendole che si chiamava Frithunanths, termine gotico che significa “coraggioso nella pace”, e che per comodità poteva chiamarlo Frithus, inoltre le suggerí di cambiarsi prima di cena, dato che mancava all’incirca un’ora; la ragazza acconsentí e si diresse subito al piano superiore dove Bonnie le aveva detto che avrebbe trovato la sua stanza. Appena aprí la porta fu inebriata da un dolce profumo di papaveri che accentuarono la stanchezza per il viaggio, cosí si accasciò sul letto, addentrandosi in un sonno profondo, senza accorgersi della figura che lentamente socchiudeva la porta della sua stanza. Beth si svegliò di soprassalto, a causa di alcuni rumori provenienti dall’esterno, si stropicciò gli occhi e subito si accorse di non riconoscere affatto quella stanza, soprattutto perché quella dove si trovava ora era interamente di pietra! Subito si diresse verso la porta, e non appena l’aprí quello che vide la fece quasi svenire: all’esterno, un enorme giardino si estendeva tutt’intorno, fino ad arrivare ad una fitta foresta di querce secolari. Bonnie era seduta su una pietra insieme a Frithus intorno ad un fuoco


I colori della letteratura

Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

molto spartano, e vedendola uscire le sto in tempo per la cena, temevo di un mucchio di cose da raccontarti!” sorrise esclamando: “Benissimo! Giu- aver esagerato con quei papaveri. . . Dài, vieni a sederti vicino a me, ho To be continued. . .

Prologo Parte II di Marco i sedette di fianco alla madre, che gli rivolse un gigantesco sorriso, mettendo in luce di nuovo una lunga ragnatela di rughe, molto piú sviluppate rispetto la sua età. Appena trentasette anni, passati fra ingenuità, sofferenza e delusioni. Jason sentí una stretta allo stomaco ripensando a ciò che la madre aveva dovuto subire nel corso della sua vita, tutto a causa di suo padre e dell’eccessiva fede che provava verso di lui, nonché verso tutto ciò che la circondava. A quella breve distanza, Jason poteva persino cogliere alcuni fili argentati tra i suoi capelli castani e delle leggere borse sotto i suoi occhi. «Iniziamo?» chiese la madre, destando Jason dai suoi pensieri. Il ragazzo annuí, afferrando il mucchio di pietre che la donna le offriva. «Le devo buttare?» chiese, portandole sopra la superficie dell’acqua. «Non basta buttarle, tesoro» disse la donna. «Devi concentrarti su ognuna di esse, ed analizzare i cerchi che formano. E ricorda: tirale tutte insieme e pensa attentamente a ciò che vuoi sapere». Jason fece un breve cenno d’assenso con il capo, per poi concentrarsi sul bacile di pietra. Che cosa desiderava sapere con tutto se stesso? Si domandò, il volto trasformato in una maschera priva di emozioni, intento com’era a cercare una risposta. Sua madre sarebbe cambiata?Avrebbe riflettuto sul vero significato della vita e l’inesistenza della magia? Le sue labbra si incurvarono in un leggero sorriso. Nulla di ciò sarebbe mai accaduto, tanto valeva cercare un’altra domanda. Avrebbe trovato lavoro una volta lasciata la scuola, avrebbe messo su famiglia, avuto una moglie, dei figli. . . ? E se sí, come? Che domanda inutile, pensò Jason. Sapeva in cuor suo che per poter fare cose del genere avrebbe dovuto cambiare città, troppi

S

erano i pregiudizi che lo assalivano in quel luogo. E sopratutto, come avrebbe potuto una bacinella colma d’acqua rispondere ad un quesito cosí dettagliato? Piuttosto, voleva sapere se la sua noiosa ed inutile vita avrebbe avuto un risvolto eccitante, fatto di altro oltre che di sentire le prediche wicca di sua madre. Gli bastava un semplice sí, in tal caso. Nulla di complicato, neppure per una bacinella. Avvicinò le pietre alla superficie traslucida dell’acqua nel catino e poi le lasciò cadere al suo interno. Vari schizzi d’acqua colpirono il volto di Jason, che all’istante si avvicinò all’oggetto divinatorio, osservando i cerchi che si erano formati. La pietra tonda aveva levato un’onda niente male ma il ragazzo non riuscí a scorgervi nulla. Lo stesso valeva per la sottile pietra triangolare, che aveva generato una piccola serie di cerchi, mentre, al contrario, la pietra irregolare sollevò una potente onda che, nel giro di pochi secondi, scontrò contro le altre formando una scia di soffici bolle. Osservandole Jason notò che in esse vi era qualcosa di strano. Nei riflessi che vi si generavano a causa della luce che penetrava nelle finestre della stanza Jason scorse qualche strano movimento. Mettendole a fuoco, riuscí a scorgere qualcosa. In due o tre bolle vi era un riflesso iridescente che aveva assunto le fattezze di un vecchio, calvo e con il volto cosparso dalle rughe. Osservando piú attentamente, il ragazzo riuscí a scorgere dei caratteri orientali, forse cinesi. Jason sbatté le palpebre. Non stava accadendo. . . era tutto derivato dalla sua suggestione, da ciò che la madre aveva lui detto. . . Non poteva star guardando un tizio cinese all’interno di una bolla! Ma poi le bolle con all’interno il volto del vecchio scoppiarono, subito sostituite da bollicine piú piccole, 15

tanto che per poterle vedere meglio il ragazzo dovette sforzarsi enormemente. Questa volta intravide due volti all’interno di ogni bolla: una bella ragazza bionda, che doveva avere piú o meno due o tre anni piú di lui, che apparentemente dormiva, ed una donna matura dalla chioma castana, la quale indossava un abito rinascimentale. Prima che Jason potesse sorprendersi, l’acqua del catino ruotò, sospinta da una brezza invisibile, e le bolle si mescolarono, unendosi ed ingrandendosi sino a formare un’ultima manciata. La maggior parte di queste avevano all’interno il volto di una ragazza pallidissima, i capelli neri come l’ebano che le coprivano gli occhi, vari piercing sul naso. Una dark, oppure un emo, pensò, a Salem aveva visto un mucchio di gente simile. Ma le altre strutture iridescenti raffiguravano un volto mostruoso, eppure del tutto simile al primo: una ragazza dalla pelle marmorea ed i capelli scurissimi con lunghi canini in mostra, il resto del viso del tutto deformato. I suoi occhi erano un pozzo nero come la notte, senza pupille. D’un tratto, i visi normali cambiarono, divennero anch’essi bestiali e selvaggi per poi mordere in direzione di Jason, che si ritrasse istintivamente. Le bolle scoppiarono contemporaneamente, fino a quando ne restò solo una. Un uomo dai tratti troppo spigolosi per essere reali, la pelle grigia come la pietra, increspata in alcuni punti, riempiva l’intera sfera tremolante. E piangeva. Lacrime dense e color della creta scendevano lui dagli occhi e si riversavano all’interno della bacinella, macchiandone l’acqua. Ed infine le lacrime di pietra continuarono a muoversi lungo la superficie cristallina, formando una serie di sottili scritte. . . Pandora, diceva la scritta piú grande, Azara, quella subito dopo, Megere, segnava una scritta che aveva galleggiato sino al bordo


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la voce della ciotola e lí si era arenata, Terrore, citava l’ultima, che prestò scontrò con le altre, le cui parole si mescolarono tra loro, delineando un’unica scritta: L’essenza del male dilagherà nel mondo, e solo alcuni allora potranno fermare le tenebre. E poi, con uno suono secco, la ciotola s’infranse. Un torrente d’acqua, divenuta miracolosamente limpida, si rovesciò su Jason e sua madre, dilagò sul letto ed infine cadde sul pavimento della stanza. «Tu hai visto» dichiarò sua madre, per nulla innervosita dall’essere bagnata da capo a piedi. Jason si voltò a guardarla. Anche lui non si era neppure alzato per evitare di bagnarsi, né ne aveva voglia. Stava tremando e la testa gli faceva malissimo. «Sí» si limitò a mormorare, in preda al panico piú profondo. «Che cosa, se mi è dato saperlo?» domandò la donna, chiaramente incuriosita. «Sei stato chino sulla ciotola per almeno venti minuti, prima che si spezzasse. I tuoi occhi erano. . . erano del tutto bianchi» aggiunse. «Bianchi. . . cioè, rovesciati?». «Credo di sí. . . ma che cosa hai visto?» insisté sua madre. «Volti» rispose Jason, strofinandosi gli occhi con il palmo delle mani. «E scritte». Sua madre non indagò oltre, si limitò ad afferrare un asciugamano candido dal comodino e a tamponare il letto ed il pavimento. «L’acqua era sporca» mormorò il ragazzo. «Era piena di terra rossa». La donna sollevò il volto chino sul pavimento e rivolse tutta la sua attenzione verso suo figlio, per poi dire:«No. L’acqua è sempre stata limpida» sorrise. «La tua deve essere stata proprio una bella visione». Jason sorrise a sua volta, scuotendo la testa nonostante il dolore. Poteva sua madre essere davvero cosí ingenua? «Non la definirei bella, piuttosto scioccante» disse il ragazzo. «Hai detto che sono stato chino per venti minuti, ma a me è sembrata solo una manciata di secondi». «Capita, a volte, quando le visioni sono molto limpide e violente» spiegò sua madre, sottolineando l’ultima parola. «Sono

anni che mi diletto con la divinazione, eppure non avevo mai rotto una ciotola. Mi è capitato di vedere roba strana, ma mai di rompere qualcosa. Pensavo che fenomeni del genere fossero solo una stupida superstizione». Jason si voltò a guardarla, stupito da quest’ultima frase, e scoppiò a ridere. «Che c’è?» domandò la donna, chiaramente sorpresa. Ma il figlio non le rispose, in preda ad un profondo attacco di risa. Impiegò vari minuti per riuscire a riprendersi ed assumere un’espressione di contegno, per poi, dopo essersi strofinato il naso sulla manica della maglia che indossava, alzarsi in piedi, rimpiangendo subito quest’azione. Aveva le ginocchia molli e non riuscí a sorreggersi prima di tornare violentemente sul letto. Sua madre allora si sollevò da terra e lo aiutò ad alzarsi, domando lui in continuazione se stesse bene. «Vuoi uno stufato di artemisia, caro?» domandò. «Oppure una tisana di. . . ». «No, grazie» rispose lui. «Potresti limitarti a cucinarmi del brodo, senza aggiungere altro?Non mi sento molto bene» aggiunse. «Naturalmente: questa è stata la tua prima esperienza divinatoria, è normale che tu sia un po’ stanco» lo consolò la madre, accompagnandolo lungo il corridoio fino ad una delle porte. «Grazie» mormorò Jason aprendo la porta della sua camera. «Io mi riposo un po’». Entrò nel suo piccolo rifugio tappezzato di carta da parati a strisce bianche e blu chiudendosi la porta alle spalle. Senza degnare di uno sguardo il resto della stanza, si lanciò sul letto, volgendo lo sguardo al soffitto. Era tutto vero. La magia era vera, o almeno una parte di essa. A questo punto non vi era nulla da ridire in proposito: non aveva bevuto, assunto sostanze allucinogene, né aveva inalato il gas della stufa. A meno che sua madre non avesse messo qualcosa su quei sassi - Jason aveva a lungo pensato che tutte le erbe esoteriche che la madre sfruttava per i suoi incantesimi fossero un po’ ambigue da quel punto di vista - la visione era reale. L’uomo anziano, le due donne bellissime, la 16

ragazza mostruosa e l’essere di pietra, nonché quelle scritte, Jason le aveva viste chiaramente, nonostante non vi fossero prove fisiche di ciò. Ma il bacile si era frantumato, un’ulteriore prova della veridicità di tutto ciò. Ma poteva fidarsi della divinazione? Quelle persone sarebbero entrate nella sua vita? E quelle parole - Pandora, Azara, Megere e Terrore - cosa volevano dire? Rivolse uno sguardo lugubre alla piccola scrivania poggiata ad un angolo della stanza, di fianco un alto armadio di mogano, del tutto vuota ad eccezione di qualche libro. Se avesse avuto un collegamento ad Internet avrebbe potuto fare una ricerca in proposito, ma sapeva il significato di tre delle quattro parole. Pandora era una donna della mitologia greca cui era stato affidato un vaso da Zeus con il compito di non aprirlo, ma lei naturalmente lo aveva fatto, spargendo il male, ciò che era contenuto nel recipiente, nel mondo intero. Le megere sono, per antonomasia, delle donne bruttissime. Ma forse quella parola poteva riferirsi ad un nome di persona, anziché che un concetto. Ed infine, il terrore è un’emozione simile alla paura sotto vari punti di vista, ma decisamente peggiore, piú profonda. La parola Azara restava per Jason un mistero. Sembrava essere qualcosa di oscuro, dal suono che aveva, ma non poteva esserne davvero certo. Si afferrò la testa con entrambe le mani, gemendo per il malditesta che lo stava opprimendo sin dalla conclusione della divinazione. Vedere il futuro era davvero cosí scioccante? Sua madre lo faceva di continuo, eppure le riusciva del tutto naturale. Sempre che le sue visioni fossero vere: e se in realtà fingesse, come Jason aveva sempre pensato, invece di predire qualcosa? Poteva essere, anche se dal momento in cui aveva iniziato a scorgere le immagini nelle bolle aveva istintivamente accettato tutte le pazzie compiute dalla madre. Accantonando quei pensieri tornò a concentrarsi sulla sua visione. Era strano chiamarla in quel modo,


Purtesànnele, Salvie, Tresemaríne and Peperàlle rifletté, sgridandosi mentalmente per essersi cosí distratto. L’ultima frase che aveva letto era la piú inquietante. L’essenza del male dilagherà nel mondo, e solo alcuni allora potranno fermare le tenebre. Si complimentò per essere riuscito a ricordare la profezia. Probabilmente la prima parte di

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essa era un riferimento al vaso di Pandora, rifletté fra se, ma la seconda non riusciva a comprenderla pienamente. Chi erano coloro che avrebbero fermato le tenebre? Avevano un qualche legame con lui? Prima che le sue palpebre si chiudessero con lentezza straordina-

ria, Jason ebbe un ultimo, saettante pensiero. . . Che ne sarà della mia vita? Era stata questa la terribile domanda che si era posto prima di gettare le pietre nel bacile.

TEXnologia Crisi: la malattia della cultura di B.F.C.

sia influenzata anche dal costo del prodotto. a crisi è un cancro che sta indeL’idea del libro «economico», bolendo la nostra società, interessando anche l’ambito culturale, che in realtà, nasce nel Rinascimento, è sempre il primo a pagare gli errori poi viene ripresa negli anni ’90 dall’editore Marcello Baraghini con la dell’uomo in campo finanziario. Per contrastare il calo delle ven- celebre collana «1000 lire», che ebbe dite, gli editori propongono edizioni uno straordinario successo.

L

economiche; i primi libri ad arrivare sul mercato sono stati i «Newton Compton» a solo e 9,90, ma anche la Mondadori si sta adeguando, cambia la richiesta, variano le proposte dell’editoria. Confrontando i 10 best seller del gennaio 2012 con lo stesso mese del 2010, notiamo un calo del 10% dei prezzi, poichè è inevitabile che, in un periodo cosí difficile, la scelta

Un’alternativa all’acquisto è il prestito tra conoscenti o la riscoperta della biblioteca, ma queste non sono le uniche soluzioni: da qualche tempo sono comparsi sul mercato gli eReader, che rappresentano un aiuto concreto per il lettore, non bisogna farsi ingannare dal costo del prodotto in sé, poiché esso ci permette di acquistare libri a prezzi davvero convenienti; i classici, spesso, sono addirittura

gratuiti! Si tratta di un giro d’affari da 2 miliardi e 400 milioni di dollari su scala planetaria, dei quali due sono generati dalla zona di New York e dintorni. In America il numero di tablet e eReader (es. iPad della Apple, Kindle di Amazon) è passato da 40 a 80 milioni di pezzi in breve periodo; mentre in Italia la diffusione dei libri digitali è ancora a quota 0,5%, contro il 7% dell’Inghilterra e il 20% oltreoceano. È stato stimato che per il 2015 nel nostro paese gli eReader arriveranno al 6/7%. Riuscite ad immaginare l’emozione di tenere in una mano i sette volumi di «A la recherche du temps perdu» di Proust in meno di 200 grammi?

Purtesànnele, Salvie, Tresemaríne e Peperàlle Frutta e verdura di Benedetta & Giulia alve giovani cuochi! per questo numero è stato difficile trovare un argomento che potesse essere interessante e allo stesso tempo funzionale. alla fine abbiamo pensato di soffermarci su quei cibi che la gente sottovaluta e “cancella” dalla propria ali-

S

mentazione per comodità, o chi lo sa, per gusto! Di cosa parliamo? Ovviamente di frutta e verdure. Capita, il piú delle volte che se una famiglia non è educata a mangiare e non inserisce le razioni giornaliere di verdure e frutta, i figli crescano non abituati a mangiare correttamente; non “mandano giu” questi elementi fondamentali 17

per l’organismo. Numerosi studi hanno dimostrato che sarebbero necessari 400 gr al giorno di verdura, che siano verdure cotte, grigliate, saltate, bollite, infiocchettate! Per quanto riguarda la frutta, signori miei, come si può rinunciare alla frutta di stagione? Gli alberi di pesche ed albicocche ci chiamano a gran voce! Un frutto dopo


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la voce pranzo o se preferite prima di mangiare, un altro frutto dopo cena. Se avete paura di appesantirvi troppo utilizzate la frutta come spuntino, per spezzare la fame a metà pomeriggio, o a

metà mattinata al posto delle merendine assassine! Come per le verdure, anche la frutta può essere presentata in modi diversi, uno piú appetitoso dell’altro. Per questo numero abbia-

mo scelto due ricette che propongono i due alimenti trattati in un modo semplice, divertente e soprattutto. . . succulento! Bon appétit!

La tiella Tempi di cottura: un’ora circa Stavolta vi proponiamo un piatto abruzzese che noi amiamo molto e che speriamo piaccia anche a voi. La scelta non è casuale; già nei supermercati possiamo trovare melanzane e pomodori dei nostri territori e questo è solo uno dei mille modi di cucinarli, altro che passate e minestroni che tutti abbiamo odiato da piccoli, questo è un piatto semplice, veloce, colorato, squisito e salutare! 1

500 gr 500 gr 500 gr 500 gr a piacere q.b. q.b.

melanzane pomodori peperoni patate cipolla olio sale sedano origano aglio pepe

Lavate, tagliate le melanzane, cospargetele di sale e ponetele in uno scolapasta per un paio d’ore cosí da scolare la loro acqua di vegetazione che spesso risulta amara. In una teglia da forno alternate strati di melanzane con strati di patate pelate; sciacquate e tagliate a fette con pomodori, cipolla e non dimenticate di cospargere ogni strato con olio, sale e spezie. Mettete in forno avendo cura che il sugo si ritiri.

Marmellata Tempi di cottura: almeno 3 ore! Gli alberi sono carichi di frutta colorata e spesso non riusciamo a consumare tutta la frutta, rischiando che vada a male, cosí in questo numero vi proponiamo una preparazione facile che vi permetta di conservare la vostra frutta, la marmellata. Naturalmente intendiamo la marmellata cosí come la preparava la nonna, non con l’aggiunta di pectina o zuccheri perché la frutta ne ha già in sé. 1

1 kg 300 gr

frutta zucchero

Lavate, pulite e denocciolate la frutta e tagliatela in piccoli pezzi (il peso qui di fianco si riferisce a frutta pesata già pulita e lavata e senza noccioli o semi, ovvio!).

2

Mettetela a cuocere in una pentola in acciaio a fiamma lenta; quando l’acqua di vegetazione si è ritirata, piú o meno a metà cottura, quando il composto inizia ad essere denso, aggiungete lo zucchero e continuate la cottura avendo cura di girare e controllare il preparato costantemente.

3

Dopo qualche ora (la frutta in totale deve cuocere per circa 3 h!) preparate dei vasi già sterilizzati, e riempiteli con la marmellata appena tolta dalla fiamma, lasciando un centimetro di spazio dal bordo superiore. Avvitate subito il tappo e mettete i barattoli sottosopra. Aspettate che si raffreddino e riponeteli dopo una giornata di riposo!

18


6 9 3 1 5 4

7 8 2

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2 9 1

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2 1 3 7 6 4

5 9 8

6 5 9 4 7 2

8 3 1

1 6 9

6 3 8

6 1 8 4 9 2 9 3 2 5 7 6

5 7 2 1 9 3

5 8 3

9 6 7

7 6 3 4 8 5 4 1 2

2 8 4 3 6 1

5 7 1 2 1 9 8 4 6 7 5 3 9 8 4

8 2 5 1 6 7

6 1 8 7 4 9

3 2 5

10 Sudoku

10. Sudoku

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5

1

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7

igor ["aIgO:*]

1

igor ["aIgO:*]

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9. Sudoku

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8. Sudoku

2 6 3 8

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8 2

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7 1

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7

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igor ["aIgO:*]

2 5

igor ["aIgO:*]

2 1

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8. Sudoku

8

7. Sudoku

19 9. Sudoku

2 5 3 9 2 8 1 7 3

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Enigmistica Enigmistica

Numero 3 路 Anno ix 路 Giugno 2012


Numero 3 · Anno ix · Giugno 2012

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giuseppe fichera

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ORIZZONTALI: 1. Storpiatura dell’inglese ‘newbie’ (novellino) - 3. Il Paese dei faraoni - 8. Great Britain (Sigla) - 11. Non noto 13. Associazione Italiana Editori - 14. Oblio in francese - 16. Lo sono coloro che si vantano in modo eccessivo - 19. Nobile aspirazione per cui si agisce - 22. Difficile da trovare - 23. Ne sono fatte le medaglie per i primi classificati - 24. L’amico che nasconde le tue copiette durante il compito - 26. Fedele alla parola data - 28. Letchworth Arts and Leisure Group (Sigla) 31. Viene da pensarci sempre soltanto ad anno finito (FRASE DA SCOPRIRE). - 37. Lo era Giunone - 38. Viene considerato un colore, ma in realtà esso è l’assenza di colore - 39. Il giorno - 40. La parola che urleremo all’inizio delle vacanze - 41. Lo si commette infrangendo la legge - 42. Lo è quello Atlantico - 44. Nella fiaba di Biancaneve erano in sette - 45. Fifone, codardo 46. Si perse nel Paese delle Meraviglie, come spesso accade a noi durante le lezioni. VERTICALI: 1. Capoluogo della Campania - 2. Abbreviazione di biologico - 3. Nota compagnia energetica - 4. Il verbo andare in inglese - 5. Lo è la scuola a fianco al nostro liceo - 6. Organizzazione nazista nata durante la seconda guerra mondiale - 7. Se non sono tuoi. . . - 8. Il Pescara ne ha segnati molti quest’anno - 9. Il significato della B nella sigla FBI - 10. Sostanza organica prodotta dal fegato - 12. Animale tipico della savana africana - 13. Qualcuno senza le iniziali e la finale - 15. Razza di serpenti tra i piú grandi al mondo - 17. Disciplina che studia blasoni e stemmi nobiliari - 18. Animale molto furbo e sfuggente - 20. Gioiosi, vivaci, allegri come bisogna essere per vivere bene - 21. Associazione calcistica - 25. Con lo stesso nome - 27. Se non è lei. . . - 29. In questi posti viene custodito il frumento - 30. Che ha a che fare con le ossa - 32. Il tasto piú grande della tastiera - 33. Lo è la culpa 34. Aosta (Sigla) - 35. Il piú piccolo naturale con due cifre - 36. I cani lo percepiscono 5 volte piú forte rispetto all’uomo - 39. Lo è Rodrigo dei Promessi Sposi - 41. Confederazione Generale del Lavoro - 43. Enna (Sigla). 1. Completa la terza serie (verticale) con la lettera mancante. A D C

B D E

C ? B

KZ0ZRZ0S O0OnZqZ0 6 0O0ZPZBL 5 ZnZ0oPZ0 4 0Z0Z0Z0A 3 Z0Z0Z0o0 2 po0Z0okZ 1 Z0s0Z0Z0 8

2. Trova la parola che dia un senso compiuto a tutte le lettere. v f l n r

...

3 27 3

5 15 1

4 ? 3

4. Trova il numero mancante che completi la serie. 3

1

5

7

13

...

5. Qual è la parola di 11 lettere da cui se se ne tolgono 6 si ottiene 20?

20

francesca di marco

3. Completa la terza serie (verticale) con il numero mancante.

a

b

c

d

e

f

g

h

6. Il nero muove e matta in 2 mosse.

Le soluzioni sono a pag. 13.

giuseppe fichera

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