Testo e foto di ISABELLA BREGA
TRADIZIONI Hindeloopen, posta sulla riva orientale dell’IJsselmeer, vanta un museo sulla storia dei pattini per il ghiaccio e una solida tradizione artigianale.
OLANDA
Praterie e dune, dighe e canali, fattorie, pecore, cavalli... Le isole Frisone fra l’animo contadino e la voglia d’avventura degli eredi di Mata Hari
VERDE
DI MARE
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svettano imperturbabili su uomini e animali altrettanto imperturbabili. Indipendenti e fieri proprio come questa provincia sospesa fra terraferma e arcipelaghi, con lingua, costumi, inno e bandiera propri.
Di nome e di fatto. Queste isole seminate ad arco nel Mare del Nord hanno un cuore contadino. Vantano una solida tradizione rurale e animali da allevamento di pregio. A partire dai superbi cavalli, una delle razze equine più antiche d’Europa, già citata per valore e forza da Tacito. Cavalli robusti e frugali i frisoni, impiegati inizialmente per i lavori nei campi ma, dopo essere stati incrociati con esemplari spagnoli nel XVI secolo, divenuti eleganti e fieri. Tanto da essere usati per trainare le carrozze reali. Da questi paesaggi placidi e piatti, impastati di sabbia, acqua, argilla e torba, da queste pianure di un verde morbido e intenso imbevuto di canali, argini e dighe, provengono anche le vacche da latte più produttive al mondo (500 litri per ciclo di lattazione, contro i 350-400 litri prodotti mediamente), e che in Olanda rappresentano quasi i tre quarti di tutto il bestiame allevato. E poi le pecore, quelle stesse dell’Adorazione dell’Agnello di Dio di Jan e Hubert van Eyck della cattedrale di Gand: il vello bianco, il collo lungo e sottile, il naso schiacciato e la coda priva di pelo e lunga fino al garretto. L E F R I SO N E SO N O D I R A Z Z A .
I S P I R AT I DA L PA E S AG G I O
«Qui c’è da dipingere per tutta la vita!» così scrisse Claude Monet durante un viaggio in Frisia nel 1871
RELITTI Sopra, paesaggi da incorniciare. Nella foto, Vlieland, 51 km quadrati, è la più piccola delle isole Frisone. Fra le sue dune di sabbia si trova una inconsueta cappella per matrimoni.
È DA L SO L I D O A N I M O CO N TA D I N O di queste schegge di verde fertile tuffate nel Mare del Nord che deriva la paciosa tranquillità delle Frisone. Un mondo a parte, una terra fortemente voluta e strappata al mare, frutto di un delicato equilibrio fra uomo e acqua. Complici e avversari, amici e nemici, rivali e alleati, i due protagonisti del paesaggio frisone impegnati in un continuo gioco a rimpiattino qui si vengono incontro e rinnovano l’antico patto. Questo mondo acquatico fattosi terra, quest’acqua domata e incanalata divenuta pascoli per fattorie solitarie e armenti pasciuti accoglie l’uomo e le sue attività. Si lascia vivere, navigare, veleggiare, pescare. A loro volta gli antichi pescatori trasformatisi in contadini la rispettano e non ne abusano. Si muovono in bicicletta, in barca a vela o con motore elettrico, riciclano tutto il possibile, stimolano e promuovono un turismo ecosostenibile. C AVA L L I , M U C C H E , Eppure questa proP E CO R E punteggiavincia apparenteno le vaste praterie mente cristallizzata senza pastori e cani, nelle sue certezze, come se fossero di lì nel tempo e nello da sempre e per spazio, è più simile sempre. «Pochi albealla superficie del ri dietro i quali son mare che, vista a dinascoste le case camstanza sembra impestri e i villaggi; mobile, mentre in qualche vela di bastirealtà è in continuo mento; degli stormi movimento. Sopra e di pavoncelle, di corARTIGIANI E MARINAI sotto la superficie nacchie e di corvi; e Colori vivaci e motivi che si ispirano all’Oriente e alla Scandinavia, la tradizione di del Waddenzee, il i bellissimi armenti mobili dipinti e intagliati di Hindeloopen, come quelli ancora prodotti nella bottega mar Frisone occiche picchiettano Roosje (nella foto), risale ai marinai, che vi lavoravano quando non erano imbarcati. dentale, che divide d’infinite macchie la terraferma dalle nere e bianche il verisole, oltre 10mila specie animali e vegetali fanno di quest’area de della campagna, sono le sole cose che attirino l’occhio su naturalistica uno dei Patrimoni Mondiali dell’Unesco, protetta quella vasta pianura di cui un velo di vapori bianchi nasconde come riserva naturale, mentre nei canali galleggiano le grandi perpetuamente i confini. L’uomo che in quel Paese ha fatto foglie a forma di cuore delle ninfee che compaiono nella bantutto, non si vede da nessuna parte, e pare un Paese nel quale diera frisone, dai colori bianco, rosso e blu, a ricordare ancora l’acqua viva e lavori da sè, e la terra non sia posseduta che una volta che questa è e rimane una terra d’acqua. dagli animali.”», così scriveva Edmondo De Amicis nel suo Due volte al giorno la corrente delle maree riconquista le spiagOlanda del 1874. Da allora quasi nulla è cambiato, se non la ge basse e sabbiose, ne sfilaccia e confonde il profilo, mentre presenza ingombrante di giganti dell’aria, le tante pale eoliche sottili dita liquide reinnervano la vita acquatica. Due volte >> che giocano con il vento sotto cieli smaltati alla Vermeer e
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al giorno le restituisce ai turisti che si cimentano nel wadlopen, le faticose passeggiate sulla battigia durante la bassa marea. Piste ciclabili, vie d’acqua, canali e strade poco trafficate collegano anche le 11 città della Frisia, dal capoluogo Leeuwarden, con i suoi caffè in riva ai canali, la torre pendente Oldehove, alta 40 metri e inclinata di due, e il Fries Museum, tutto vetro e acciaio, con esposizioni, installazioni multimediali e sezioni dedicate alla storia della provincia. Non manca neanche la sala dedicata a una fra i più celebri figli di questa città, che ha dato i natali anche alla dinastia Orange-Nassau, Mata Hari, la sfortunata ballerina fucilata come spia in Francia durante la prima guerra mondiale. Allingawier vanta il Museumroute Aldfaerserf, dove si passeggia fra vecchie case e fattorie trasformati in un museo diffuso delle tradizioni popolari, Sneek esibisce la sua Waterport, elegante porta-ponte fortificata del 1613, un museo marittimo e una serie di edifici storici dalle facciate riccamente ornate, e Workum risponde con i suoi formaggi, come quelli della fattoria biologica Nylander. IJlst è invece una vera e propria garden-city, dove ogni casetta a mattoncini rossi si affaccia su un canale bordeggiato da giardinetti curati e cinti di siepi, in un tripudio di barche, fiori e panchine.
produzione artigianale di mobili intagliati e dipinti a vivaci colori che costituiscono uno dei vanti della cittadina, mentre gli elaborati motivi decorativi che ricoprono fittamente le superfici ricordano quelli da loro incontrati nei viaggi in Oriente e in Scandinavia.
M A L E S TA R D E L L A F R I S I A sono soprattutto le isole basse e sabbiose allineate ad arco lungo la costa che creano una barriera all’impeto del Mare del Nord. Terschelling, Ameland, Schiermonnikoog, Vlieland, Texel e un pugno di banchi sabbiosi disabitati, su cui si spiaggiano paciosi branchi di foche che ruzzano nelle acque calme e placide, fanno capolino dalle onde e contendendo ad animali e uccelli selvatici la quiete come l’attenzione di ciclisti e turisti. E proprio alle foche è dedicato Ecomare, il museo dedicato al Waddenzee e centro di recupero di Texel, la maggiore delle Isole Frisone, con i suoi 24 km di lunghezza e i 9 di larghezza. Una diligenza d’epoca trainata da due possenti cavalli porta dal capoluogo, Den Burg, al faro di Eierland, che ha appena spento le 150 candeline, fra pascoli, dune sabbiose, orchidee selvatiche e centinaia di pecore (sull’isola sono presenti ben 13.500 esemplari, decisamente più degli abitanti) e oltre 300 A HINDELOOPEN, specie di uccelli che prati dove scorrazzacostituiscono la gioia no pecore riccioline, dei birdwatcher di acque dove voltegtutto il mondo. Più giano parasail e bardi un quarto dell’isoche, si respira già TUTTI CASA E BARCA la è parco nazionale, tutto l’impeto del La Frisia e le sue isole offrono la possibilità di affittare barche di vario tipo, da quelle mentre 30 km di Mare del Nord. Se il con motore elettrico, ai cabinati, a quelle a vela, per trascorrere vacanze spiagge solitarie ofMuseo dei pattini ria contatto con la natura. Anche senza essere in possesso di patente nautica. frono svago e divercorda la Elfstedentimento per grandi tocht, la massacrante e piccini. Anche gli amanti della bicicletta qui trovano pane gara su 220 km che in un solo giorno dal 1909, tempo perper i loro denti. Texel, che ha recitato un ruolo importante mettendo, si disputa sui canali ghiacciati attraverso le città nella storia della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, della Frisia, i motivi decorativi (vele, barche) inseriti nelle facpoichè da qui nel 1595 salpò la prima spedizione per Giava, è ciate degli eleganti edifici storici raccontano della professione stata nominata miglior regione ciclistica dell’Olanda, e offre dei suoi abitanti, marinai e capitani, costretti lontano da casa ben 140 chilometri di piste, lungo le quali scorrazzano giovani per lunghi periodi. Durante l’assenza di questi ultimi, la fae famiglie con i bimbi appollaiati allegramente nel carretto miglia si trasferiva in piccoli edifici nel retro dell’abitazione, anteriore. Non mancano neanche i cani, alloggiati in appositi rientrandovi solo al ritorno del padrone di casa. E ai marinai, cestini, impazienti di poter sfogare la propria esuberanza >> costretti all’inattività nei lunghi inverni, si deve in origine la
MATA HARI Il Fries Museum di Leeuwarden, dedicato alla storia e della Frisia, vanta una sala dedicata a Mata Hari. Sotto, Hindeloopen, nel 1368 divenne membro della lega Anseatica.
SOLITUDINE FELICE
~ «Pare un Paese nel quale l’acqua viva e lavori da sè, e la terra non sia posseduta che dagli animali», Edmondo De Amicis, Olanda, 1874 ~
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L’OLANDESE VOLANTE
~ Il noto pirata si chiamava Hendrik Vanderdecker. Veniva dalla Frisia e nel 1680 partì da Amsterdam diretto a Giava, nelle Indie Olandesi ~
BIRDWATCHING L’isola di Texel, con le sue spiagge di sabbia fine e il faro del 1864, è un paradiso del birdwatching. Nella pagina a destra, veduta del waterfront di Hindeloopen.
compagnata da un setter adrenalinico, conduce con piglio sicuro questo pachiderma giallo, i cui pneumatici imprimono sulla sabbia delicati versi poetici ispirati alla solitudine, scalando dune e inoltrandosi con decisione nel grande nulla. Poi all’improvviso l’uomo rivendica il proprio ruolo di protagonista e riconquista il proprio spazio. Nel candore della sabbia si staglia un grumo di galleggianti, legni sbeccati, bandiere strappate e tavole da windsuf smangiate dal mare disposti in cerchio, su cui svetta una casetta bianca posta su un’alta palafitta. Costruita nel 1890 come ricovero per i naufraghi, la casupola, così linda e spoglia all’esterno, trabocca di oggetti. Aperta la porta, infatti, si entra in una bizzarra wunderkammer di cose raccolte sulla spiaggia. Lo spazio angusto è un concentrato di trouvaille, uno spaccato sulle esistenze di tanti sconosciuti cui il mare ha strappato un segno della loro esistenza. Un horror vacui che riempie ossessivamente ogni spazio: messaggi in bottiglia, insegne, lanterne, scarpe, monete, fotografie sbiadite di marinai ai remi, scatole arrugginite, barattoli. Collane di succhiotti da bambini e rosari di dentiere, alfa e omega, come festoni decorano il soffitto sotto il quale coppie di sposi giunte fin qui officiano il proprio matrimonio. Qui, dove terra e mare, uomo e natura, s’incontrano per celebrare la vita.
nasconde però la più vasta area di dune di sabbia dell’Europa occidentale. Un vero e proprio deserto nel cuore del Mare del Nord. Usata in passato per esercitazioni militari, l’area è a tratti punteggiata di vecchi residuati bellici che si stagliano surreali in un paesaggio lunare alla Mad Max. Peraltro questo Sahara nordico si può comodamente esplorare con un gigantesco ex camion militare scoperto, il Vliehors Expres. La sua autista, l’energica Mel, acP E R Q UA N TO P I CCO L A V L I E L A N D
FRA ARCIPELAGHI E CANALI
Isole di pescatori-contadini Il nostro viaggio alla scoperta della Frisia più autentica IL VIAGGIO
Klm vola da Milano, Venezia, Torino, Bologna e Roma ad Amsterdam. Si prosegue in treno fino a Den Helder e quindi in traghetto per Texel. Anche Vlieland si raggiunge con traghetti.
Bottega artigianale specializzata in mobili intagliati e dipinti. Schaatsmuseum, Hindeloopen; www.schaatsmuseum.nl. Museo dedicato al pattinaggio su ghiaccio. DORMIRE E MANGIARE
DA VEDERE
Ecomare, De Koog, tel. 0031.222317741; www.ecomare.nl. Tram a cavalli, Texel; www.texelsepaardentram.nl. Vliehorse Express, Vlieland; www.vliehors expres.nl. Camion per visitare le dune. Roosje, Hindeloopen; www.roosjehindeloopen.
Hotel Molens, Texel, tel. 0031 222 316476; www.krim.nl. Tranquillo, solo 27 camere. Posthuys, Vlieland, tel. 0562. 451282; www.posthuys vlieland.nl. Ristorante con terrazza. Zeezicht Hotel, Vlieland, Havenweg 1, tel. 0562.451324; www.zeezichtvlieland.nl.
Hotel Post Plaza, Leeuwarden; www.postplaza.nl. Elegante, in posizione centrale. Hotel Aan de Wymerts, Workum; www.hotelaan dewymerts.nl. Semplice e confortevole. De Hinde, Hindeloopen; www.dehinde.nl. Ottimo ristorante di pesce. GUIDE TCI
Olanda, Guide Verdi Europa e Mondo, 216 pag., 2015, 24,90 €, soci Tci 19,92 €. INFO
Ente Olandese per il turismo; www.holland. com; www.visitfryslan.nl.
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LS International
galoppando le fra dune, rotolandosi nella sabbia e rincorrendo le onde sul bagnasciuga. Immagine di pura felicità e gioia di vivere. Stesse atmosfere a Vlieland, la più piccola e lontana fra le Frisone, raggiungibile con traghetti corteggiati da gabbiani festosi. Anche qui chilometri di piste ciclabili permettono di scoprire il territorio e l’unico villaggio, Oost Vlieland, le cui prime notizie risalgono al 1245. Negozietti, caffè e vivaci casette dal tetto a punta, un solo taxi, nessuna auto e tanti carretti per questa isoletta che trasuda pace e tranquillità. E, nonostante i soli 12 km di lunghezza e i due di larghezza, regala grandi spazi vuoti. L’area umida del polder Kroon offre rifugio a centinaia di uccelli tra canneti e paludi e cavalli al pascolo si stagliano sulla linea dell’orizzonte lungo la costa.