Lucignano ... la mia storia

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[Scegliere la FelicitĂ ]

La mia Vita a Lucignano Coradeschi Agostino detto Tirreno


Coradeschi Agostino detto Tirreno Lucignano - 3 marzo 1830

Era un mattino caldo d´estate, avevo 15 anni, da poco era finita la guerra e tutto era distrutto, non sapevo niente di quello che mi riservava il futuro, e molte di quelle poche certezze che avevo raccolto nel corso degli anni della mia adolescenza erano crollate a suon di bombe. "Dobbiamo rimboccarci le maniche" mi disse mio babbo dopo la notizia che la guerra era finita, e io non dissi una parola, andai con lui e lo segui, giorno dopo giorno, nei campi, con gli animali, alle serate di festa dove cantava gli stornelli e le storie in rima. Fu quella mattina afosa che decisi dentro di me che non me ne sarei mai andato, che avrei reso questo paeseะ il MIO paese, ricostruendolo e permettendoad altri di provare quello che provavo io... un profondo amore per il mio paese. Negli anni ´50 e ´60 Lucignano era un paese tranquillo un sacco di persone venivano qui anche dalle zone limitrofe per fare lo "struscio"ะ camminavano per il borgo e si fermavano alla fontana a bere quest´ acqua fresca e a conversare con le ragazze, sdraiati sulle panchine che ancora oggi ci sono.

Fratellanza, Amicizia e Rispetto ... sono le parole che descrivono bene la Mia Lucignano in quegli anni, tutti ci rispettavamo eravamo amici.



"Lucignano bel paese dell´ amor ... ride la gioventu´ che per le strade va cantando una canzon che accende il cuor di gioia e di felicita´" ...Canta Agostino nel mezzo agli olivi che cura ormai da una vita, ne frange le olive e intinge il pane nell´ olio. Canta mentre guarda il suo paese cambiato, piu´ moderno.

Parla degli uomini che lo hanno accompaganto in questa avventura e mi racconta mille e mille storie. Le canzoni in ottava rima che canta alle feste paesane, come faceva suo babbo. Mi parla delle volte che col gruppo andavano alle feste a Rapolano, a Ciggiano e poi si fermavano casa per casa e ognuno offiva loro un bicchiere di vino e alla fine era davvero difficile riuscire ad andare a tempo. Sorride... "Si metta a sedere che le do un bicchierino di vin santo" mi dice e mentre io lo prego di non darmi del lei, continuaะ "sa questo l´ho fatto io, vede qui sotto c´e` una vigna che ho piantato io insieme con il mio babbo e questo vinsanto ha vinto anche un premio"


È felice ora? chiedo dopo aver confermato la bonta’ del Vin Santo. "Sono vecchio ormai, ma sono felice, ho visto un paese risorgere dalle macerie, ci sono cresciuto e ho capito davvero che questo era il luogo dove volevo vivere la mia vita, creare la mia famiglia... perche‘ Lucignano e‘ un pezzo della mia vita." Lo dimostrano i mille sorrisi che Agostino ha fatto mentre lo intervistavo, il gusto del suo vinsanto e il saluto delle persone mentre cammina in paese. Si puó scegliere la felicità? "Certo, ma bisogna lavorarci, ogni giorno. Essere felice per me voleva dire rendere felice chi era intorno a me, mia moglie, le amicizie e i paesani." questo mi dice, semplice come bere un bicchiere d‘acqua, o meglio di Vin santo.


La mia scelta di felicitĂ ...Lucignano Coradeschi Agostino


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