OPERA PRIMA
Gaspare
OPERA PRIMA Gaspare
Presentazione di / Presentation by Sergio Givone
LAKESIDE Art Gallery Verbania 25 settembre - 31 ottobre 2010 25 September - 31 October 2010
Infralle cose grandi che fra noi si trovano, l'essere del nulla è grandissima. Among the great things are found among us, the existence of nothing is the greatest. Leonardo da Vinci
PRESENTAZIONE di Sergio Givone Perfetta metafora del nulla, il nero - nero su nero, direbbe Malevich, nero dentro il nero, direbbe invece Rothko - è colore sommamente ambiguo. È un colore che propriamente non è colore; ma, se non si può dire come del bianco che li contiene tutti, si deve però dire che tutti li presuppone nel momento stesso in cui li esclude tutti e tutti li nega. Come il nulla: che non è, e tuttavia è, in quanto potenza dell'essere e suo fondamento. Senza il nulla, l'essere sarebbe semplice stato di cose, realtà inerziale, e invece, grazie al nulla, è energia, è libertà. È ambiguità. Come il nero. Il nero è la stella polare della ricerca pittorica di Gaspare. Lo è a misura che il nero rappresenta un punto d'arrivo ma prima ancora un punto di partenza. Tutto finisce nel nero, tutto comincia col nero. Con estremo rigore Gaspare (nato nel 1983) porta alla luce questo doppio movimento attraverso un paziente lavoro di significazione e di cancellazione dei segni. Instancabilmente traccia sulla tela bianca linee di scrittura che si sovrappongono le une alla altre fino a diventare un'unica macchia buia: che è insieme matrice e risultato finale. Doppiezza, questa, che trova conferma in una scelta elementare ma decisiva e carica d'una sua drammatica valenza simbolica: l'opera (come ogni altra cosa dell'autore in grado di significarne l'identità e il profilo) può essere ridotta in cenere e fatta servire alla produzione di un'altra opera, e così all'infinito. In questo senso il nero, come il nulla, è una potenza: potenza dell'annichilimento. Senza dubbio c'è un aspetto a sfondo nichilistico, nel lavoro di Gaspare, e un aspetto a sfondo religioso. Ciò non comporta alcuna contraddizione. Non è forse basata la mistica su una paradossale ontologia del nulla? La pittura di Gaspare s'inscrive in una prospettiva di questo tipo. E perciò può - anzi deve - essere accostata a una tradizione altissima che da Malevich a Rothko (ma si dovrebbe fare almeno anche il nome di Fontana) lo spinge verso i fronti più avanzati dell'arte contemporanea. Sergio Givone (1944) è ordinario di Estetica presso l'Università deli Studi di Firenze; ha insegnato in diverse università italiane e straniere. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo: La storia della filosofia secondo Kant (1972), William Blake (1978), Ermeneutica e romanticismo (1983), Dostoevskij e la filosofia (1984), Storia dell'estetica (1988), Disincanto del mondo e pensiero tragico (1989), Storia del nulla (1995), Eros/Ethos (2000), Prima lezione di estetica (2003).
PRESENTATION by Sergio Givone A perfect metaphor of nothingness, black - black on black as Malevich would say, black in black as instead Rothko would say - is a supremely ambiguous colour. It is a colour that strictly speaking is not a colour at all; but, while we cannot say, as with white that it contains them all, we nonetheless have to say that it presupposes them in that it both excludes and denies them all. Like nothingness: which is not, and yet which is, in as much as it is a power of being and its foundation. Without nothingness, being would be a simple state of things, inertial reality, and instead, thanks to nothingness, it is energy, it is liberty. It is ambiguity. Like black. Black is the pole star of Gaspare's pictorial research. It is in the measure that black represents a point of arrival but also a point of departure. Everything finishes with black, everything begins with black. With extreme rigour, Gaspare (born 1983) brings to light this dual movement through a patient labour of signifying and of cancelling of signs. He untiringly traces on the white surface lines of writing that overlie one another until they become a single dark mark that is both matrix and end result. A duality that is confirmed in a choice that is elementary but decisive and charged with a dramatic symbolic value: the work (like every other thing capable of signifying the artist's identity and profile) may be reduced to ashes and used in the production of another work, and so on ad infinitum. In this sense, black, like nothingness, is a power: a power of annihilation. There is without doubt a nihilist aspect to Gaspare's work, as well as an aspect with a religious background. There is no contradiction here. Is not mysticism based on a paradoxical ontology of nothingness? Gaspare's painting is inscribed in a perspective of this kind. And it therefore mayindeed it must - be seen within a very high tradition that from Malevich to Rothko (although mention should also at least be made of Fontana) thrusts it towards the most advanced confines of contemporary art. Sergio Givone (1944) is a Professor of Aesthetics at the University of Florence; he has taught in various Italian and foreign universities. His numerous publications include: La storia della filosofia secondo Kant (1972), William Blake (1978), Ermeneutica e romanticismo (1983), Dostoevskij e la filosofia (1984), Storia dell'estetica (1988), Disincanto del mondo e pensiero tragico (1989), Storia del nulla (1995), Eros/Ethos (2000), Prima lezione di estetica (2003).
Opere Works 2008 - 2010
Opera Prima tecnica mista su tela / mixed media on canvas 30 x 30 cm 2008
Enigma tecnica mista su tela / mixed media on canvas 30 x 30 cm 2008
Lux Aeterna tecnica mista su tela / mixed media on canvas 30 x 30 cm 2008
Ananke tecnica mista su tela / mixed media on canvas 30 x 30 cm 2009
Armonia tecnica mista su tela / mixed media on canvas 30 x 30 cm 2009
Notturno tecnica mista su tela / mixed media on canvas 30 x 30 cm 2009
Oblio tecnica mista su tela / mixed media on canvas 30 x 30 cm 2009
De Umbris Idearum tecnica mista su tela / mixed media on canvas 30 x 30 cm 2010
Atarassia tecnica mista su tela / mixed media on canvas 30 x 30 cm 2010
Ouroboros tecnica mista su tela / mixed media on canvas 100 x 100 cm 2010
Grafica 1 inchiostro su carta / ink on paper 21 x 15 cm 2008
Grafica 2 inchiostro su carta / ink on paper 21 x 15 cm 2008
Grafica 3 inchiostro su carta / ink on paper 21 x 15 cm 2008
Grafica 4 inchiostro su carta / ink on paper 21 x 15 cm 2009
Grafica 5 inchiostro su carta / ink on paper 21 x 15 cm 2009
Grafica 6 inchiostro su carta / ink on paper 21 x 15 cm 2009
Grafica 7 inchiostro su carta / ink on paper 21 x 15 cm 2010
Grafica 8 inchiostro su carta / ink on paper 21 x 15 cm 2010
Tavola di Annullamento 4 - 9 - 2010 (fronte / front) inchiostro su carta / ink on paper 15 x 10 cm 2010
Tavola di Annullamento 4 - 9 - 2010 (retro / back) inchiostro su carta / ink on paper 15 x 10 cm 2010
Va nella tua solitudine con le mie lacrime, fratello. Io amo colui che vuole creare al di sopra di sĂŠ e cosĂŹ perisce. With my tears, go into your solitude, my brother. I love him who seeks to create beyond himself, and thus perishes. Friedrich Nietzsche
AUTOCRITICA Tutte le mie opere anteriori al 2008 adesso sono cenere. La cenere è dissoluzione, figlia del divenire, memoria del fuoco, oblio eterno. La creazione è legata all'annullamento. Autoannullamento. È un principio di eterna metamorfosi e rinascita. Essere e divenire non sono in contraddizione. Il mio rapporto con la storia non è “monumentale”, non è “archeologico”, non è “critico”, ma è “autocritico”. Vivo in ogni istante il tragico gioco dell'arte. L'arte è una forma di critica, e la critica è una forma d'arte. La “cleptomania” non è un limite. Nel ciclo Opera ho amalgamato e stratificato la mia memoria. Ho unito materiali eterogenei (cenere, tempera, acrilico, catrame, carbone…). Trasformo in cenere anche alcune mie opere del presente, insieme a libri, pensieri, frammenti. Oggi è possibile pensare solo per frammenti; l'essere umano è un frammento infinito e solitario. Usare la cenere per creare nuove opere è un atto più “significativo” che “simbolico”. Analogamente la scelta della forma e del formato. Il nero non è un colore è una “sintesi”. È una dimensione enigmatica. Nulla originario. Solido nulla. Penso spesso alle teorie astronomiche sui buchi neri. È difficile ascoltare e capire il proprio silenzio. Il silenzio è necessario come la solitudine. Il mio pensiero è sempre “materiale”. Metodo e processo sono i miei strumenti per indagare il mistero dello spazio e del tempo. Nella serie Grafica (dal greco graphein = scrivere, disegnare, tracciare…) ho cercato di superare i limiti della ragione tramite la ragione. Ho scritto e poi “sovrascritto” ruotando il foglio il medesimo testo (testi di critica d'arte, di biologia, di poesia…). Annullamento e rigenerazione della cultura. È un percorso dall'ordine logico-razionale al caos; un caos che contiene ordine. Nella serie Tavole di Annullamento ho cercato di superare i limiti del corpo tramite il corpo. Ho impresso e poi “sovraimpresso” le mie impronte digitali (elemento estremamente soggettivo) su un foglio bianco ottenendo infine una superficie monocromatica nera, semplice e universale. Queste opere “viaggiano” come cartoline postali; sono metafora dell'idea creativa. L'arte è volontà, pensiero, necessità. La mia arte è il mio destino. Autoanalisi, autoannullamento, autocritica.
SELF-CRITICISM All my works from before 2008 are now ashes. Ash is dissolution, daughter of transformation, memory of fire, eternal oblivion. Creation is bound to annulment. Self-annulment. It is a principle of eternal metamorphosis and rebirth. There is no contradiction between being and becoming. My relationship with history is not “monumental”, it is not “archaeological”, it is not “critical”, but it is “self-critical”. I experience in every moment the tragic game of art. Art is a form of criticism; criticism is a form of art. “Kleptomania” is not a restriction. In the cycle Opera I have amalgamated and stratified my own memory. I have combined heterogeneous materials (ashes, tempera, acrylics, tar, charcoal…). I also transform into ashes some of my recent works, together with books, thoughts, fragments. Today, it is only possible to think in fragments; the human being is an infinite and solitary fragment. Using ash to create new works is an act more “significant” than “symbolic”. The same is true of the choice of form and format. Black is not a colour; it is a “synthesis”. It is an enigmatic dimension. Nothing original. Nothing solid. I often think about the astronomical theories regarding black holes. It is difficult to listen to and understand one's own silence. Silence is as necessary as solitude. My philosophy is always “material”. Method and process are my tools for investigating the mystery of space and time. In the series Grafica (from the Greek graphein = to write, draw, trace…) I have tried to overcome the limits of reason through reason. I have written and then “over-written”, rotating the paper, the same text (art criticism, biological texts, poetry…). Annulment and regeneration of culture. A path leading from logical-rational order to chaos; a chaos containing order. In the series Tavole di Annullamento I have attempted to overcome the limits of the body through the body. I have impressed and then “superimposed” my fingerprints (an extremely subjective element) on a white support, eventually obtaining a simple and universal monochromatic black surface. These works “travel” as postcards; they are a metaphor for the creative idea. Art is will, thought, necessity. My art is my destiny. Self-analysis, self-annulment, self-criticism.
Quella del mistero è la piĂš strordinaria esperienza che ci sia dato vivere. Ăˆ l'emozione fondamentale situata al centro della vera arte e della vera scienza. The fairest thing we can experience is the mysterious. It is the fundamental emotion which stands at the cradle of true art and true science. Albert Einstein
LAKESIDE Art Gallery Via A. Tacchini 26 28922 Verbania Tel. + 39 0323 556252 info@lakeside.vb.it www.lakeside.vb.it
Coordinamento / Coordination: Neil Frazer Davenport - Beatrice Ferri
Ringraziamenti / Thanks to: Sally Davenport - Working Law Solicitor Rosalia Pasqualino di Marineo Massimo Valsecchi Fotografie / Photographs: Valentino Albini ŠTutti i diritti riservati / All rights reserved