NARDINO TADDEI OPERE 1994.2004
25 luglio - 13 settembre 2015
Nardino Taddei Opere 1994.2004 A cura di Fabrizio Parachini
Coordinamento Neil Davenport
Art direction e grafica catalogo Teo Riva matteoriva.com
Communicazione Beatrice Ferri UnconventionalProject
Ringraziamenti/Thanks to Teresa Panetta, Paolo Panetta, Ubaldo Rodari, Fulvio Castiglioni, Museo del Paesaggio di Verbania
Fabrizio Parachini
Nardino Taddei La ricerca del continuo presente
Le opere di Nardino Taddei esposte in questa mostra sono state realizzate, come testimonia la moglie Teresa, dal 1994 al 2004. Sono tutte rigorosamente senza titolo, senza data, non firmate e, aggiungerei, di medie e grandi dimensioni. E questi dati sono già un’importante indizio per pensare, preliminarmente, al lavoro dell’artista come una creazione continua di immagini, concrete sia ben inteso nella loro corporeità, prodotte per andare a aggiungersi alle mille altre immagini del mondo e della storia dell’arte con cui dialogare, intrecciarsi, scontrarsi anche. Se non è possibile definire un ordine cronologico su base documentaria, è possibile farlo
per induzione intrecciando le testimonianze raccolte con notazioni sulla tipologia dei lavori realizzati, tutti coerenti stilisticamente e manifestazione palese di una precisa scelta e volontà espressiva. Senza titolo (1) (tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 204 x 291) è un’opera, morfologicamente non apparentabile con immediatezza alle altre. In essa sono però riscontrabili molti elementi linguistici poi sviluppati separatamente in altri lavori: contorni di figure delineate con forti segni di pittura acrilica nera, inserti verbali, ampi campi di colori scuriti e campi più ridotti di colori più vividi e anche acidi. Su tutti questi dominano però le colature
di nero che, per la loro forza evocativa quasi biologica, rimandano più a certe espressioni dell’Aktionismus Viennese, e alle istanze di una istintualità corporea che queste rappresentano, piuttosto che all’uso pittorico tipico di molta arte informale. L’opera potrebbe essere vista proprio come un coacervo germinale di modi formali non ancora focalizzati con precisione e di riflessioni non ancora risolte. La serie dei “paesaggi”, probabilmente successiva, presenta opere liriche, per il soggetto che ritraggono, e allo stesso tempo tragiche, per il modo in cui lo fanno. Il colore fa da padrone, e dobbiamo ricordare che anche il nero è colore, e non sempre oscuro. Vi sono alcu-
ni quadri dai formati allungati ma prevalgono quelli semiquadrati a indicare la scelta di una visione della scena ripresa in profondità piuttosto che in riposante estensione orizzontale. Figure di barche e di case abbozzate nei soli contorni e fatte vivere con colori intromessi e usati a volte in ampi campi e a volte in pennellate rapide e dense accostate a dare la sensazione quasi di vortici, in realtà con una disposizione molto semplice, coerente e lineare nella sua comunicativa. È piuttosto interessante porre a confronto due opere con lo stesso soggetto risolte in modo molto diverso: Senza titolo (paesaggio con barca), (tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 101,5 x 186) ricco di colore denotativo e dalla scena molto chiaramente leggibile e Senza titolo (paesaggio con barca), (tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 101,5 x 140) in cui le singole figure sono solo abbozzate e il colore (nero) è stato applicato con una gestualità evidente, nel tipo di traccia lasciata, e che per questo trasmette una drammaticità esperita dall’artista o nel momento della visione della scena o in quello della sua realizzazione pittorica. Le “figure”, create anch’esse con segni di colore nero spessi e irregolari stesi a esaurire
la carica del pennello, delineano corpi e volti “antigraziosi”, quasi brutali nel loro presentarsi all’osservatore. In Senza titolo (due nudi), (s.d., acrilico su cartone incollato su tavola, cm 131 x 121) la coppia, in atteggiamento esplicito, è costruita con i soli contorni in tratti di pittura acrilica; Senza titolo (nudo maschile), (s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 182 x 145) è un corpo (potrebbe essere una salma dagli echi classici) ripreso in un prospettiva compressa che, paradossalmente, ci presenta le fattezze in tutta la sua dimensione e, quindi, riconoscibilità. L’uso del collage accentua la complessità dell’immagine, gli inserti di sillabe, parole e nomi, diramano, e proprio il caso di dire, lo sguardo su tutta la superficie che ci appare piuttosto articolata, sofferta, ma composta. I disegni, di cui in mostra è presentata una ridotta selezione ma che in realtà hanno occupato molto spazio nell’attività dell’artista, rappresentano sempre figure umane colte nei particolari o nell’insieme. Il segno a matita, tracciato con i lapis da falegname rigorosamente “Faber-Castell”, è deciso e forte anche se non netto e preciso. Fluisce sui contorni delle persone più che definirli, come se cercasse
un punto di mediazione tra l’urgenza espressiva dell’artista e un soggetto, reale o ripreso da altre opere, restio a rinunciare alla propria personale e già definita identità. Le figure possono riempire i fogli oppure occuparne solo una parte, ma la loro presenza si impone sempre per la linearità con cui viene tradotto il soggetto in forma: linearità concettuale naturalmente, non del segno grafico. Le opere che potremmo definire più propriamente “collage totali” sono insiemi molto ricchi di frammenti visivi di ogni tipo: riporti fatti con trielina di stampe eliografiche e stampe eliografiche stesse incollate riguardanti particolari di fumetti, pagine di giornale, singoli disegni, numeri, parole. E poi tanti campi colorati, di pochi colori, fatti di pittura acrilica, olio o guazzo; stesure volutamente imprecise a creare una tessitura irregolare tra blu che a volte virano verso il celeste altre verso l’oltremare, gialli caldi o acidi, neri di tutti i tipi, anche catramosi, e altri colori mediati e incerti da definire nel loro apparentamento. È chiaro che il colore, nella grammatica espressiva dell’artista, ha la stessa importanza delle immagini utilizzate e parla per gli aspetti emozionali e simbolici di cui è portatore unitamente alle parole, alle
frasi e alle figure con cui si accosta o si lega in stratificazioni che nascondono parzialmente le diverse componenti prescelte. Bisogna però fare molta attenzione a non considerare l’accumulazioni dei frammenti, citazioni, parole, gesti, fumetti, come un aspecifico assemblaggio che proprio nell’apparente assenza di un filo conduttore trova la ragione della sua identità. Al contrario, in queste opere tutto deve incastrarsi in maniera compiuta, e l’esercizio appare dichiaratamente combinatorio e volto a presentare le tante suggestioni, visive e culturali, che si muovono nella mente di chi le ha realizzate in un continuum senza vuoti e assenze. Un esercizio che può manifestarsi sia per forti contrasti visivi, come nelle opere Senza titolo (collage n° 1),(cm 181 x 229) in cui l’ordine sembra stabilito da una ripartizione geometrica a sei pagine del campo pittorico; oppure Senza titolo (collage n° 2), (tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 143 x 174) più narrativo e decifrabile o ancora in Senza titolo (collage n° 5), (tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 117,5 x 195) in cui le figure acquistano un ruolo centrale e dialogico tra loro. Ma anche in un sottotono cromatico generale in cui la dilatazione degli spazi fra i singoli elementi verbali come in Senza titolo (collage n°
9), (tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 149 x 220) o figurali Senza titolo (collage n° 3), (tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 180 x 225) rende l’immagine meno drammatica, più dichiarativa e conseguenziale. Per opere costruite in un tale modo, ovvero per accostamenti o sostituzioni di frammenti di immagini, scritte e campi di colore, non ha senso parlare di finitezza o incompiutezza. In prospettiva ogni opera può essere considerata finita ma potrebbe anche accogliere altri frammenti e altri colori in un continuo presente evocato o invocato come un flusso senza tempo. E la considerazione vale, in misura diversa, per tutte le opere dell’artista sulle quali si devono fare ulteriori annotazioni. Riguardo la tecnica innanzitutto. L’uso costante della carta non è casuale; il cartone su cui l’artista incolla trasferisce e dipinge, è il medium tra l’immagine e la tavola che deve poi sostenere il tutto finito. Una specie di terreno intermedio meno freddo della tela o della tavola, rassicurante e quasi umanizzato nella sua possibile malleabilità e fluidità. E poi la grande dimensione, che se è sicuramente una scelta appare anche un obbligo perché è nella grande dimensione che si esprime l’identità, o la propensione dell’artista,
a dare seguito alla propria ininterrotta volontà creatrice. In ultimo i soggetti. Nardino Taddei ci parla sempre di esseri umani, visti sia nella loro identità corporee, il soggetto “figura”, sia attraverso le emozioni, le sensazioni e i vissuti di cui questi sono portatori. Le impressioni di fronte a un paesaggio si assommano alla percezione dei fatti e dei mali del mondo trasformati in icone visuali, alle domande sulla vita che si trasformano in fumetti, all’interrogarsi sulla propria arte e tutto questo non può che passare attraverso “l’esperienza del corpo”, proprio e altrui.
Fabrizio Parachini
Nardino Taddei The search for the continuous present
The works by Nardino Taddei on show in this exhibition were created, as confirmed by the artist’s wife Teresa, between 1994 and 2004. All are untitled, undated, unsigned and, I would add, of medium to large dimensions. These facts themselves present us with an important cue to begin thinking about the artist’s work as a continual creation of images, with a solid corporeality it should be noted, images produced to be added to the myriad other images of the world and the history of art with which they may dialogue, entwine and even clash. While it may not be possible to establish a chronological order on a documentary
basis, it is possible to do so via a process of induction, collating personal recollections with observation regarding the typology of works produced, all stylistically consistent and clear evidence of a precise expressive choice and will. Untitled (1) (s.d., mixed media on card mounted on wooden panel, 204 x 291 cm) is a stand-alone work not immediately placeable with the others. It contains however a number of idiomatic elements developed separately in other works: outlines of figures delineated with strong strokes of black acrylic paint, verbal inserts, broad fields of dark tones and smaller areas of brighter, even acid colours. Dominating
all of these, however, are the black pourings that through their evocative, almost biological potency reference certain expressions of Viennese Aktionismus and the examples of a corporeal instinctuality they represent, rather than the painterly use typical of much informal art. The work could actually be seen as a germinal mass of formal expressions yet to be brought into precise focus and reflections yet to be resolved. The probably later series of “landscapes” presents works that are lyrical in terms of their subject matter, yet tragic in the way they present it. Colour takes pride of place, and it is worth remembering here that black too is
a colour and not always dark. There are a number of paintings with elongated formats but most have an aspect ratio closer to square, indicative of a choice of viewing the scene in terms of depth rather than a relaxing horizontal extension. Boats and buildings sketched in outline and brought to life with overlaid colours used at times in broad fields and at others in rapid, densely packed brushstrokes giving an almost vortex-like sensation, in reality with a very simple disposition, consistent and linear in its communicativeness. It is rather interesting to compare two works with the same subject resolved in very different ways: Untitled (landscape with boat), (s.d., mixed media on card mounted on wooden panel, 101.5 x 186 cm) rich in denotative colour and with a clearly legible scene and Untitled (landscape with boat), (s.d., mixed media on card mounted on wooden panel, 101.5 x 140 cm) in which the individual forms are merely sketched and the colour (black) has been applied with an evident gesturality in terms of the type of mark made and for this reason transmits a drama expressed by the artist either in the moment he viewed the scene or in that of its pictorial realisation.
The “figures”, also created with slashes of thick and irregular black laid on until the brush was exhausted, delineate “anti-pretty” bodies and faces, almost brutal in their presenting to the observer. In Untitled (two nudes), (s.d., acrylic on card mounted on wooden panel, 131 x 121 cm), the couple engaged in an explicit act is constructed through mere outlines in acrylic paint while Untitled (male nude), (s.d., mixed media on card mounted on wooden panel, 181 x 145 cm) features a compressed perspective that paradoxically presents the forms life-size and therefore clearly recognisable. The use of collage accentuates the complexity of the image, the insertion of syllables, words and names diverts the gaze, it has to be said, throughout the surface that appears to be rather articulated, tormented but composed. The drawings, of which a very small selection is presented in the exhibition but which in reality were a very significant part of the artist’s work, always represent human figures captured as details or in their entirety. The marks made with “Faber-Castell” carpenter’s pencils are strong and decisive but neither sharp nor precise. They flow around the outlines of the figures rather than define them, as searching
for a point of mediation between the expressive urgency of the artist and a subject, from life or reprised from other works, reluctant to forego their personal and already defined identity. The figures may fill the paper or occupy just a part, but their presence always imposes itself through the linearity with which the subject is translated into shape: a conceptual linearity naturally, not that of the graphic mark. The works that we might more properly define as “total collages” are particularly rich in visual fragments of all kinds: transfers of photocopies made with Triline and glued photocopies themselves of details from cartoons, newspaper pages, individual drawings, numbers and words. And then numerous fields of a selected range of colours in acrylic or oil paint or gouache; deliberately imprecise in their layering and creating an irregular tiling of blues that range from pale blue to ultramarine, warm or acid yellows, blacks of all kinds, some derived from tar, and other blended and harder to define colours. It is clear that in the artist’s expressive grammar, colour carries the same importance as the images used and speaks of emotional and symbolic aspects together with the words, phrases and figures
alongside which it is placed or is united in stratifications that partially conceal the diverse components chosen. We should, however, be careful to avoid considering the accumulation of fragments, citations, words, gestures and cartoons as an aspecific assemblage that in the apparent absence of a fil rouge actually finds its true identity. In contrast, in this kind of work everything has to fit together perfectly and the exercise appears to be deliberately combinatorial and designed to present the many visual and cultural suggestions that move through the minds of those that make them in a continuum with neither voids nor absences. An exercise that may manifest itself both in strong visual contrasts, as in the works Untitled (collage No. 1), (s.d., mixed media on card mounted on wooden panel, 181 x 229 cm), in which the order appears to be established by the geometrical, 6-page repetition of the picture plane, or the more narrative and decipherable Untitled (collage No. 2), (s.d., mixed media on card mounted on wooden panel, 143 x 174 cm) and again in Untitled (collage No. 5), (s.d., mixed media on card mounted on wooden panel, 117.5 x 195 cm) in which the figures acquire a central role and dialogue between themselves. But also in
a general chromatic “subtone” in which the dilation of the spaces between the individual verbal or figural elements as respectively Untitled (collage No. 9), (s.d., mixed media on card mounted on wooden panel, 149 x 220 cm) and Untitled (collage No. 3), s.d., mixed media on card mounted on wooden panel 180 x 225) renders the image less dramatic, more declarative and consequential. For works constructed in this way, that is through the alignment or substitution of fragments of images, writings and fields of colour, there is no sense in talking about finished or unfinished. From one point of view each work may considered to be finished but might still be able to accept other fragments and other colours in a continual present evoked or invoked as a timeless flow. And this consideration stands, to a different extent for all the artist’s works, regarding which further observations must be made. Concerning technique, first and foremost. The constant use of paper is by no means casual; the cardboard onto which the artist transfers and paints is the medium between the image and the panel which has to support the finished whole. A form of intermediate terrain that is less
cold than canvas or boards, reassuring and almost humanized in its possible malleability and fluidity. And then there are the imposing dimensions that while undoubtedly a choice would also appear to be an obligation as it is in the large format that the artist’s identity or his propensity to give free rein to his creative will is expressed. And lastly, the subjects. Nardino Taddei speaks to us continuously of human beings, seen both in the corporeal identity, the subject of the “figure”, and through the emotions, sensations and experiences they carry with them. The impressions gathered before a landscape are added to the perception of the facts and the pains of the world transformed into visual icons, to the questions regarding life that transform into cartoons, to the questioning oneself about one’s own art and all this cannot but pass through the “experience of the body”, one’s own and those of others.
Senza titolo (1) s.d. Tecnica mista su cartone incollato su tavola Cm 204 x 291
Senza titolo (paesaggio con barca) s.d. Tecnica mista su cartone incollato su tavola Cm 101,5 x 186
Senza titolo (paesaggio con barca) s.d. Tecnica mista su cartone incollato su tavola Cm 101,5 x 140
Senza titolo (due nudi) s.d. Acrilico su cartone incollato su tavola Cm 131 x 121
Senza titolo (nudo maschile) s.d. Tecnica mista su cartone incollato su tavola Cm 182 x 145
Senza titolo (collage n째 1) s.d. Tecnica mista su cartone incollato su tavola Cm 181 x 229
Senza titolo (collage n째 2) s.d. Tecnica mista su cartone incollato su tavola Cm 143 x 174
Senza titolo (collage n째 5) s.d. Tecnica mista su cartone incollato su tavola Cm 117,5 x 195
Senza titolo (collage n째 9) s.d. Tecnica mista su cartone incollato su tavola Cm 149 x 220
Senza titolo (collage n째 3) s.d. Tecnica mista su cartone incollato su tavola Cm 180 x 225
Elenco delle opere in mostra Prototipo
Figure
Senza titolo (1), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 204 x 291.
Senza titolo (due nudi), s.d., acrilico su cartone incollato su tavola, cm 131 x 121.
Paesaggi
Senza titolo (nudo maschile), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 182 x 145.
Senza titolo (paesaggio), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 125 x 145. Senza titolo (paesaggio con barca), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 101,5 x 186. Senza titolo (paesaggio con barche), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 124 x 150. Senza titolo (paesaggio con barca), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 101,5 x 140.
Senza titolo (figure), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 126 x 73,5. Collage Senza titolo (collage n° 1), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 181 x 229. Senza titolo (collage n° 2), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 143 x 174.
Senza titolo (collage n° 5), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 117,5 x 195. Senza titolo (collage n° 7), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 124 x 175. Senza titolo (collage n° 10), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 101 x 68. Senza titolo (collage n° 3), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 180 x 225. Senza titolo (collage n° 9), s.d., tecnica mista su cartone incollato su tavola, cm 149 x 220.
Disegni Senza titolo (studio da: Pablo Picasso, “Toro Morente”, 1934), s.d., disegno a matita su carta, cm 74 x 99. Senza titolo (donna seduta), s.d., disegno a matita su carta, cm 74,5 x 50. Senza titolo (ritratto d’uomo), s.d., disegno a matita su carta, cm 64,5 x 77. Senza titolo (studi di figure e volti), s.d., disegno a matita su carta, cm 138 x 99.
List of exhibited works Prototype
Figures
Untitled (1), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 204 x 291 cm.
Untitled (two nudes), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 131 x 121 cm.
Landscapes
Untitled (male nude), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 182 x 145 cm.
Untitled (landscape), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel. 125 x 145 cm. Untitled (landscape with boat), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 101.5 x 186 cm. Untitled (landscape with boats), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 124 x 150 cm. Untitled (landscape with boat), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 101.5 x 140 cm.
Untitled (figures), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 126 x 73.5 cm.
Untitled (collage No.5), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 117.5 x 195 cm. Untitled (collage No.7), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 124 x 175 cm. Untitled (collage No.10), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 101 x 68 cm.
Collages
Untitled (collage No.3), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 180 x 225 cm.
Untitled (collage No. 1), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 181 x 229 cm.
Untitled (collage No.9), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 149 x 220 cm.
Untitled (collage No. 2), s.d. mixed media on card mounted on wooden panel, 143 x 174 cm.
Drawings Untitled (study after: Pablo Picasso, “Dying Bull”, 1934), s.d. carpenter’s pencil on paper, 74 x 99 cm. Untitled (seated woman), s.d. carpenter’s pencil on paper, 74.5 x 50 cm. Untitled (portrait of a man), s.d. carpenter’s pencil on paper, 64.5 x 77 cm. Untitled (studies of figures and faces), s.d. carpenter’s pencil on paper, 138 x 99 cm.
Biografia
Nardino Taddei nasce a Verbania Pallanza (VB) il 13 aprile 1938. Un precoce interesse per l’arte lo porta a studiarne progressivamente l’aspetto storico e all’apprendimento delle tecniche del disegno e della pittura, tecniche approfondite poi sotto la guida del pittore Giovanni Melloni. Tra le poche mostre documentate risulta una personale presso lo Studio Rodari – Spirale Arte Piemonte a Verbania, nel 1995, dal titolo “Alla Ricerca dell’Assoluto”. Ha sempre lavorato nelle sue terre natali, quelle del Lago Maggiore, riscuotendo notevole consenso presso i collezionisti italiani e soprattutto quelli svizzeri e tedeschi che in questi luoghi soggiornavano. Muore il 26 febbraio 2004 per un’infezione conseguente a trapianto cardiaco.
Nardino Taddei was born in Verbania Pallanza (VB) on the 13th of April 1938. He demonstrated a precocious interest in art that in various ways led him to the practice of painting and drawing. He later studied with the painter Giovanni Melloni. Among the few documented exhibitions is a solo show “Alla Ricerca dell’Assoluto” held at the Studio Rodari – Spirale Art Piemonte in Verbania in 1995. He always worked in his hometown where he attracted the attention of Italian and above all Swiss and German collectors. Nardino Taddei died on the 26th of February 2004 of an infection following a heart transplant.
NARDINO TADDEI OPERE 1994.2004
Vernissage Sabato 25 Luglio ore 18.00 Mostra a cura di Fabrizio Parachini Coordinamento Neil Davenport
25 luglio - 13 settembre 2015 Orari Da MercoledĂŹ a VenerdĂŹ 16:00-19:00 Sabato e Domenica 10:00-12:00 16:00-19:00
Casa Elide Ceretti Via Roma, 42 - Verbania-Intra (VB)