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“L’estate sta finendo”… una vecchia canzone dei Righerira salutava l’estate così, per noi, invece la fine dell’estate è stata salutata dalla pioggia battente e dal maltempo e dai soliti allagamenti che hanno interessato diverse zone della città. Non si può certo dire che il mese di settembre appena cominciato sia nato sotto i migliori auspici per l’Amministrazione Comunale. Diverse problematiche hanno mantenuto al “caldo” i nostri amministratori… oltre appunto all’impraticabilità delle vie in varie parti della città, ci si è messo anche il problema dei “buoni libro”, il caso infocontact e, per concludere la chiusura di alcuni reparti del nosocomio lametino. Siamo solo all’inizio eppure si prevede un settembre “arroventato” per i nostri governanti. Quali saranno le risposte del Sindaco Speranza e dell’Amministrazione a tutte queste problematiche che stanno “infiammando” Lamezia?

In attesa di risposte certe vi auguriamo un settembre un po’ meno piovoso dell’estate appena trascorsa.

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Lamezia come Siracusa? Perché no? Volere è potere e ne abbiamo le prove Il Parco del Mitoio, meraviglioso anfiteatro, finalmente recuperato dopo le

pagnia G.A.L.A. che già lo scorso anno cominciò, in sordina, ad utilizzare il parco, e quest’anno ha fatto il bis, ottenendo un successo incredibile, e

barbarie che lo avevo ridotto in un accumulo di macerie, c’è, peccato sia poco sfruttano ma … importante è che ci sia, che la gente se ne stia accorgendo, anche grazie a chi ci crede ed organizza spettacoli in quel gioiello che è patrimonio di noi calabresi e che meriterebbe molta più considerazione. Ed in questo caso dobbiamo ringraziare la com-

regalando ai presenti una serata bella e ricca di emozioni per gli spettacoli ma, anche la possibilità di conoscere luoghi incantati della nostra bella

Calabria Lasciamo che sia proprio Roberto Panzarella, direttore e creatore della Compagnia che organizza meravigliosi eventi che hanno il pre-

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gio di coinvolgere le nostre realtà locali, a parlarci, brevemente, degli spettacoli, il resto lo lasciamo dire alle immagini, riservandoci di parlare con il direttore Panzarella, in modo più approfondito, in una prossima intervista. "Storie d'amore e di passione", ispirato alla storia del gobbo di Notre- Dame, è il lavoro col quale la compagnia G.A.L.A. esordì nel 2008. Arricchito da nuovi elementi scenografici ed impreziosito da stupende coreografie rese ancor più spettacolari dalla presenza di numerosi acrobati, questa nuova edizione, presentata all'anfiteatro del Parco Mitoio di Lamezia Terme il 18 agosto scorso, ha visto tutti gli attori di G.A.L.A. cimentarsi completamente dal vivo, realizzando un salto di qualità che proietta l'intera compagnia verso traguardi prestigiosi. In collaborazione con le corde di Euterpe, ass.cult. di Catanzaro che fa capo al maestro Michele Merola, G.A.L.A. ha poi presntato due giorni dopo, il 20 agosto, "DRACULA, l'amore oltre

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la morte", opera rock scritta dalla Premiata Forneria Marconi. Due occasioni in cui il numerosissimo pubblico ha apprezzato il lavoro non solo dei nostri giovani artisti che si sono esibiti, ma anche di coloro i quali, dopo aver preparato il lavoro, hanno assistito allo spettacolo da dietro le quinte, per l'imponente mole di lavoro che li ha impegnati anche nel backstage. Oltre 50 persone che ormai da anni curano le realizzazioni nei minimi particolari, lasciando ai giovani la gloria dell'applauso. I lavori di G.A.L.A. continuano con l'organizzazione dello spettacolo "I tre tenori", previsto al teatro Grandinetti nel mese di ottobre: uno spettacolo di livello internazionale che metterà alla prova gli associati, non più soltanto nella veste di protagonisti, ma anche nella nuova veste di organizzatori di eventi per regalare alla città ed ai cittadini, momenti di indimenticabili emozioni.

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SALMONE MARINATO

Ricetta a base di salmone, veloce e semplice da preparare. Forse non sai che: Il salmone è ricco di omega 3, perfetto per le diete, anche se viene considerato erroneamente un “pesce grasso” in realtà è un pesce che aiuta ad abbassare i livelli del colesterolo “cattivo” aumentando i livelli di quello “buono” INGREDIENTI PER 4 PERSONE

500 gr salmone 2 bicchieri di aceto di vino bianco 1 bicchiere vino bianco olio extravergine di oliva pepe o peperoncino aglio menta sale

PROCEDIMENTO

• Mettere in un contenitore di vetro i filetti di salmone già puliti,se dovessero risultare troppo alti, mettere il filetto fra due fogli di pellicola e batterlo con un batticarne per portarlo allo spessore desiderato

• aggiungere 2 bicchieri aceto e 1 bicchiere di vino bianco, • lasciare marinare in frigorifero per altmeno 2 ore oppure 1 ora in freezer • trascorso il tempo di marinatura, fare sgocciolare il salmone e adagiarlo su qualche foglio di carta assorbente, ed è già pronto per essere condito e consumato. A questo punto avete due opzioni: Continuare la marinatura nell’olio per consumarlo il giorno successivo o dopo qualche ora per cui: A • mettere il salmone sgocciolato in un altro contenitore di vetro ed aggiungere olio fino a coprirlo completamente, • aggiungere ancora aglio, peperoncino e menta e lasciarlo ancora marinare per qualche ora, B dopo averlo sgocciolato, condire con un filo d’olio, menta, aglio e peperoncino oppure pepe nero macinato al momento. Buon appetito

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I Convegni di Cultura “Maria Cristina di Savoia”, ultima figlia del re Vittorio Emanuele I e di Maria Teresa di Asburgo,nascono nel lontano 1937 come ramo collaterale dell’Azione Cattolica e si distinguono per l’impegno nel realizzare un percorso di formazione culturale, religiosa e sociale, in cui il messaggio cristiano è il fulcro delle attività orientate verso la valorizzazione della persona,secondo la parola del Vangelo. Maria Cristina di Savoia, nata in esilio a Cagliari il 14 novembre 1812 e morta a Napoli a soli 23 anni, visse serenamente il clima di corte, religioso ed alquanto austero, sotto la guida autorevole e preziosa del suo precettore, poi confessore e consigliere, Padre G. Battista Terzi, la cui presenza è stata importante per averle trasmesso un’ampia cultura e soprattutto il senso cristiano della vita. La vita dei Savoia non fu certo facile, specie dopo che Vittorio Emanuele I nel 1821 dovette abdicare in favore del fratello Carlo Felice. Rimasta orfana di entrambi i genitori ,Maria Cristina fu obbligata dallo zio a trasferirsi a Torino e le fu imposto per convenienze politiche il matrimonio con Ferdinando II, re di Napoli. Le nozze ,per espressa volontà della futura regina furono celebrate non nella cattedrale ,ma nell’intimità e nella semplicità del Santuario di Maria SS. dell’Acquasanta di Voltri. Confidando nella volontà del Signore ,visse così l’esperienza di figlia obbediente,incline al misticismo ma non bigotta,di donna avvenente,intelligente e colta, poi moglie esemplare, madre e regina delle Due Sicilie al fianco di Ferdinando II di Borbone; scelta coniugale sofferta perché dettata dalla ragion di stato , ma sostenuta dalla grande fede in Dio, che la destinava ad un progetto di vita secondo la Sua imperscrutabile volontà e a cui Maria Cristina si piegò con fortezza e docilità, accettando in umiltà e con amore il suo nuovo stato. La sua breve esistenza fu ricca di eventi storici importanti ed ancora più intensa per virtù e fede feconda di opere buone. Ella fece della regalità una missione di bene per il suo popolo, tanto che ancora in vita a Napoli la chiamavano “reginella santa” per le sue doti morali e spirituali, per l’innato senso della giustizia, della rettitudine, del Bene Comune ,per l’esercizio della carità e dell’armonia in famiglia. La sua attenzione era per i più poveri ,per gli ultimi , tanto che già all’atto delle nozze aveva devoluto,in accordo con il re suo sposo,parte del denaro riservato alle celebrazioni, alla costituzione della “dote” per 240 fanciulle bisognose e per riscattare tutti i pegni depositati al Monte di Pietà . Fece appor-

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re sulle scale della Reggia di Napoli un’apposita cassetta destinata ad accogliere le petizioni; lei stessa l’apriva ogni sera con l’unica chiave,che solo lei possedeva e che custodiva nella sua “borsina”. Con l’aiuto di Padre Terzi elargiva fiumi di elemosine per le quali attingeva al suo patrimonio privato. La pìetas di Maria Cristina era nota a tutti; fortissima era la sua devozione alla Vergine Maria; costante la recita del rosario anche a corte e assieme al re , quando c’erano importanti decisioni da prendere. Nel tempo la sua vita si consolidò come fulgida testimonianza di cristianesimo vissuto concretamente e alla sua morte, avvenuta il 31 gennaio 1836 , poco dopo la nascita dell’erede tanto atteso, il popolo napoletano le fu subito devoto e iniziò a pregarla e a venerarla, visitando la sua tomba nella Cappella dei Reali borbonici in Santa Chiara a Napoli. Dopo la sua morte fu avviata la causa di beatificazione seguita attentamente dai frati minori e successivamente dal figlio Francesco II;poi già nel 1937 Papa Pio XI ne autorizzò il culto come Venerabile Serva di Dio.Le vicende storiche dei decenni seguenti rallentarono la procedura, ma la causa continuò ad essere seguita dal postulatore padre G. Battista Califano fino alla Beatificazione,decretata da Papa Francesco per il riconoscimento della guarigione avvenuta per sua intercessione su una donna genovese ,ammalata di cancro. Durante la sua brevissima esistenza, in nome della carità chiamò a raccolta le sue doti migliori e, cosa eccezionale per i suoi tempi, grazie alle sue intuizioni e al suo spirito imprenditoriale (una vera donna manager diremmo oggi), fece rifiorire la produzione artigianale della seta ed incentivò la lavorazione del corallo. Si prodigò infatti, per ridare vita alla Real Colonia nel borgo di San Leucio, vicino alla reggia di Caserta, dove, ristrutturando gli edifici e riattivando i macchinari per la produzione di tendaggi, tappezzerie e paramenti sacri, spesso da lei stessa cuciti o ricamati,controllava di persona la qualità dei prodotti affinché il marchio di San Leucio fosse garanzia per i compratori. Grande iI suo merito perchè finalizzava l’opera caritatevole all’emancipazione dei più poveri, dando lavoro a tante famiglie e riscattandole così dal degrado economico e morale. Poneva particolare attenzione alla donna nella famiglia e nella società anche nello stesso opificio. E tra le dame a corte diede un nuovo indirizzo alle conversazioni di salotto, introducendo temi religiosi e di cultura generale, antesignana di ciò che saranno più tardi i movimenti cattolici femminili e i Convegni di Cultura. Consigliera preziosa del suo sposo,La ritroviamo anche a difendere il diritto alla vita intercedendo contro la pena di morte a favore di 13 ladri comu-

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ni e di 2 sottufficiali della Regia Guardia affiliati alla carboneria. Le si attribuisce una frase storica:”Punite ,se per il bene dello Stato è necessario, ma con il sangue no; con la morte voi perdete un’anima immortale, con la vita può avvenire il pentimento”.

Il Convegno di Lamezia nell’ottobre scorso ,è stato chiamato dalla Presidenza Nazionale ad organizzare l’Incontro Interregionale dei Convegni d’Italia, tenutosi per la prima volta in Calabria, a Lamezia,in occasione dei festeggiamenti per il Bicentenario della nascita della Regina delle Due Sicilie ed in preparazione alla sua Beatificazione , avvenuta per decreto di Papa Francesco nella Basilica di Santa Chiara a Napoli il 25 gennaio di questo anno. Naturalmente le “cristine” di Lamezia erano presenti al sacro ed emozionante Rito per testimoniare l’evento irripetibile tanto atteso e per ribadire il concetto che “la santità è di tutti” e ad essa ogni battezzato deve tendere . Del resto anche la tavola rotonda, svoltasi nell’ambito dell’Incontro Interregionale sul tema “Fede, Famiglia,Santità:l’esempio di una Donna Regina”ha focalizzato l’attenzione dei relatori, la Presidente Nazionale Stefania Rolla Pensa e il giornalista scrittore Luciano Regolo sulla straordinaria figura di Maria Cristina di Savoia e sulle sue virtù eroiche, che l’hanno portata alla santità. Il Convegno di Cultura Maria Cristina di Savoia di Lamezia Terme ,in questo anno 2014 ha compiuto il suo 50° anniversario dalla fondazione,avvenuta nel marzo del 1964 nell’allora comune di Nicastro: un lungo cammino associativo di corresponsabilità e di esperienza laicale a beneficio della Chiesa e della città. La costituzione del sodalizio nella comunità diocesana lametina si deve al fervore cristiano e alla lungimiranza della nostra socia fondatrice, Signora Nietta Curcio La Scala, Presidente pro tempore della Azione Cattolica Diocesana ,e all’entusiasmo di un numeroso gruppo di donne di fede, pronte a testimoniare il messaggio cristiano della Ispiratrice dei Convegni, con il supporto spirituale degli assistenti ecclesiastici di volta in volta designati dai Vescovi ,che ci hanno sostenuto nell’arco del cinquantennio, contribuendo a mantenere saldi i principi ispiratori dell’Associazione. Il traguardo raggiunto , riconoscendo sempre che proviene dalla Sapienza di Dio e dalla Provvidenza, è certamente dovuto all’atteggiamento spirituale di servizio alla Chiesa e alla guida encomiabile delle Presidenti che mi hanno preceduta ,le Signore Lidia Cimino e Maria Josè Sdanganelli: donne di provata virtù cristiana che, nello svolgimento del loro mandato, hanno saputo coniugare assieme alle “Cristine “ sopraggiunte nel tempo ,fede, cultura ed operosità a fianco della Diocesi e della città. ”Siamo nelle mani di Dio ….Lui sa meglio di noi quale sia il maggiore bene” soleva ripetere Maria Cristina di Savoia e l’essere arrivati a questo traguardo di 50 anni d’attività, è un dono che merita riconoscenza a chi ha confermato prima di noi l’impegno apostolico e il cammino di fede

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verso Dio. Ma tenendo presente che la realtà in cui viviamo non è uno scenario rassicurante e che il nostro territorio ha innegabili segni di impoverimento delle relazioni umane e dei valori essenziali della persona,siamo stimolate ad accogliere con maggiore consapevolezza l’invito del nostro Vescovo Mons.Luigi Cantafora a riscoprire l’originaria vocazione del Battesimo che ci impegna a vivere diffondendo la giustizia e la carità di Cristo , come ci ha insegnato a fare la Reginella Santa, “donna forte” come la donna cantata nel Libro dei Proverbi ,che con la virtù della fortezza ha saputo affrontare tutte le situazioni della vita. Le socie “Cristine” di oggi hanno voluto segnare questo traguardo dei 50 anni dalla fondazione, con una Santa Messa di ringraziamento, celebrata dal nostro Assistente Spirituale ,Mons. Eugenio Zaffina, in Cattedrale. Dopo aver visitato il Museo Diocesano Lametino sotto la competente guida dell’architetto Grazia Pascuzzi ,hanno gioiosamente festeggiato l’evento nei locali de “Il Borghetto” trascorrendo in serena armonia e in amicizia una giornata e consegnando a tutte l’opuscolo commemorativo e le pergamene, realizzate dalla socia consigliera Rosa Silipo Monea, alle “Cristine” che dall’inizio hanno vissuto i principi e lo spirito dell’Associazione con sollecita disponibilità e profonda fede religiosa. Il raggiungimento di questo anniversario è per noi tutte un momento di grande commozione ,ma anche di soddisfazione nel vedere realizzata la mole di impegno cristiano e di generoso lavoro, svolto sul territorio dalle meravigliose donne che hanno costituito il sodalizio cinquanta anni fa e che continuano, fiduciose nei valori cristiani della carità ,ad operare nel sociale contribuendo alla vita culturale e spirituale della città della Piana. E’ bello per me poter dire che senza la spontanea collaborazione di tutte le socie non saremmo riuscite a gustare la condivisione di questo meraviglioso appuntamento che ha visto in un unicum la speciale coincidenza di più eventi straordinari: il 50° anniversario,la realizzazione dell’Incontro Interregionale dei Convegni d’Italia,proprio qui a Lamezia ,la conclusione dell’Anno della Fede con la rinnovata svolta della Cristianità e cosa veramente eccezionale non solo per noi cristine, ma per tutto il popolo cristiano, l’evento della Beatificazione di Maria Cristina di Savoia ,l’Ispiratrice dei nostri Convegni. Questa importante tappa è,dunque,la giusta spinta a non spegnere l’entusiasmo ereditato dalle nostre socie fondatrici e a proseguire il cammino per fare dei Convegni il luogo spirituale in cui ascoltarsi reciprocamente, incontrarsi nella Fede comune, trovare la via privilegiata per rinvigorire il profondo sentimento dell’appartenenza assieme ad un rinnovato spirito cristiano,operoso nella carità e gioioso nel comunicare agli altri il proprio Credo, sull’esempio della nostra Beata Maria Cristina e come ci esorta a fare Papa Francesco.

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Filomena Cervadoro Presidente del Convegno di Lamezia

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Il mondo dei miti cinematografici è vasto come il tempo, pur limitato, che lo contiene. Gli anni ’50 e ’60 hanno dato al cinema il potere dominante, scolpendo nelle nostre menti, grandi classici della pellicola, simili alla letteratura. Alla letteratura, spesso, hanno attinto, ma i volti di quel tempo scandiranno per sempre il senso, non solo di un’epoca, ma di uno stile, di una passione, forse inimitabili... Nel 2011 esce, per Rizzoli, il libro COLAZIONE CON AUDREY, uno strepitoso omaggio al film COLAZIONE DA TIFFANY. Non una biografia di Audrey Hepburn, attraverso il film, come ci si aspetterebbe, ma esattamente il contrario: la mitica Audrey attraverso il suo film più noto. Sam Wasson è l’autore del volume, un critico cinematografico, che non lascia spazio alla fantasia, ma traccia una perfetta scenografia fantasmagorica del mondo del cinema, attraverso un film che segnò un’epoca. Colazione da Tiffany è, apparentemente, forse una pur banale storia d’amore, senza troppe pretese: eppure, al suo interno, ci sono tutti gli elementi per un capolavoro. 8

Dalla colonna sonora, al volto pulito di Audrey, alle icone dell’abbigliamento, nate dal genio di Givenchy, agli intrecci fra l’autore del romanzo, Truman Capote (lo

scrittore che voleva una madre), al regista, Blake Edwards (il regista chje voleva girare una commedia sofisticata e matura), alla impareggiabile, indimenticabile protagonista Holly Golightly (Audrey Hepburn, l’attrice che

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voleva una famiglia), come si legge nelle pagine 9 e 10 del libro... Il libro di Sam Wasson ripercorre tutte le tappe della genesi del film. Dalla prima idea, nata intorno al 1951, alla consacrazione finale, circa 10 anni dopo. Ripercorre ogni tappa e non tralascia nulla, riportandoci, non solo alla magica atmosfera di quegli anni, favolosi per il cinema, ma anche al Golden Age di un entusiasmo che oggi sembra andato perduto. Le foto, al centro del volume, rigorosamente in bianco e nero, ci regalano un ulteriore senso dell’infinita voglia di creare, di quell’epoca e, al tempo stesso, la magica identificazione fra Audrey e l’arte. Fino a creare la nuova icona di stile, mai tramontata... Un libro che, letto oggi, potrebbe darci un sollievo, una speranza, per ricominciare a pensare che il mito non nasce solo da un divismo esagerato, ma da un impegno profondo e dalla cura dei particolari. come l’episodio sui figurini di Givenchy, fra le pagine 136 e 138... Buona lettura. Maria Palazzo

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Si è svolto al PalaMarconi il 28 e il 29 giugno alle ore 21.00, la ‘Performance’ dell’Accademia Tutto Danza avente come tema “Il Viaggio”. Protagonisti gli allievi che hanno affrontato questo Saggio di fine anno insieme alla loro Maestra Pompea Gugliotta. Ognuno ha dato prova di preparazione, precisione e competenza, nel portare in scena le diverse rappresentazioni di classico e/o moderno. Ciascun balletto, intendeva illustrare il percorso interiore che noi spesso intraprendiamo per migliorare noi stessi. Questo secondo i nostri diversi stati d’animo, la nostra coscienza e grazie alla nostra fantasia. Nel corso della serata si è potuto assistere infatti, a diversi numeri, quali il Viaggio degli animali e delle piante, al balletto degli specchi, a quello dei pirati, ognuno dei quali è stato accolto con applausi. Di grande vivacità anche il balletto delle giovanissime ‘scolarette’ che trasmettevano felicità e tanta allegria per la “finalmente avvenuta” chiusura delle scuole: Era infatti posta in scena una scuola variopinta con la scritta: “Closed for Summer”: “Chiusa per Vacanze Estive”. Anche quello degli studenti è un viaggio che li accompagnerà per tutta la vita. Tutti noi, in fondo, sosteniamo un viaggio interiore, una presa di coscienza a volte difficile , per affrontare la vita in maniera diversa e più matura. Queste danze hanno inteso narrare tramite i numeri dei diversi corsi di Pre -Danza, Corsi Superiori, Diplomandi e Diplomati, alcuni aspetti della nostra interiorità, offrendoci degli insegnamenti per superare i nostri limiti, le nostre paure e gli ostacoli che la vita ci

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pone. Ciascun balletto intendeva farci riflettere sul nostro percorso interiore, che ci permette di vedere la realtà in modo diverso, insegnandoci a superare i nostri limiti, grazie ad un po’ di solidarietà, di condivisone e di fantasia, superando in tal modo l’indifferenza che il più delle volte ci rende impassibili, freddi e più vulnerabili. E’ importante compiere tale ‘Viaggio’ all’interno della nostra coscienza per imparare a coglierne le diverse manifestazioni, per conoscerci meglio, interagendo nel migliore dei modi con gli altri. Tale ‘percorso’, rappresentato dalle storie messe in scena dai ballerini, non sono soltanto fantasia, ma possono aiutarci a riscoprire il nostro valore, ricordandoci sempre che c’è qualcosa d’importante all’interno di ognuno di noi, se riusciamo a scrutare nel nostro cuore senza avere il timore di guardarci dentro. L’incertezza e il dolore potrebbero svanire se mettessimo da parte le nostre paure. Se scrutassimo in noi stessi potremmo affrontare coraggiosamente la realtà . Soltanto se sapremo essere forti, alla fine troveremo e conosceremo la verità. La rappresentazione, ha suscitato grande successo trasmettendo forti emozioni, molta allegria e tanta magia come sempre la Danza è in grado di fare. Scenografia, luci e costumi durante lo spettacolo, han favorito l’ambientazione, rievocandone la magia. Le musiche hanno accompagnato le coreografie e il pubblico ha accolto con ripetuti applausi i diversi ballerini.

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Annamaria Davoli

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3)Secondo te come si può riconoscere l’onicotecnica perfetta? R: Non esiste una regola precisa. Le migliori, come in ogni campo, sono coloro che non si sentono mai arrivate e che, con umiltà, dedicano parte del loro tempo a migliorarsi.

In questo articolo parleremo di ricostruzione unghie con l’esperta onicotecnica Anita Baczkiewicz docente della scuola APPE

1)Quando ti sei avvicinata al mondo delle unghie? R: Vivo in Italia dal 1998 ed è da qui che è partita tutta la mia formazione. Già nel mio paese (Polonia) sin da piccola giocavo a colorare le unghie. Nel 2005 mi sono iscritta al corso per estetista della scuola APPE. Sono stati tre anni meravigliosi e ricordo sempre con affetto le mie colleghe, molte delle quali sono oggi titolari di centri estetici in diverse città della Calabria. Bellissima classe!! Comunque già dal primo anno adoravo tutto ciò che riguardava le mani ed in particolare le unghie. Dopo aver terminato il corso per estetista, ho iniziato a frequentare i miei primi corsi di ricostruzione unghie a Roma, e da li è partito tutto.

2)Che cosa hai fatto per specializzarti e farti conoscere? R: Ho seguito tanti corsi di formazione, mi sono specializzata come onicotecnica. Non saprei dire con precisione quanti corsi ho fatto…sono talmente tanti che ho perso il conto! Ho conse-

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guito dei titoli importanti che mi hanno permesso di insegnare. Dal 2011 all’ interno del mio centro benessere, sito a Lamezia Terme in corso G. Nicotera, ho una aera dedicata alla formazione e rivendita dei prodotti per la ricostruzione unghie. Dal 2012 collaboro con la scuola APPE e il direttore Franco Calidonna, insegnando alle ragazze diverse tecniche di ricostruzione unghie e nail art. Oggi faccio parte di un meraviglioso team di insegnanti per un noto marchio a livello mondiale “Charisma Nail Innovation”.

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4)Sei in contatto con molte ragazze anche attraverso i social network dove rispondi a tantissime domande. Quali sono le più frequenti ? E gli errori più comuni? R: Molte domande rivelano la confusione circa la giusta polimerizzazione dei prodotti e il modo per prevenire danni alle unghie naturali. Tematiche sottovalutate che sono invece le principali responsabili di tanti problemi! E’ altresì difficile far capire l’importanza di lavorare in sicurezza non solo per le clienti ma anche per le professioniste. Per farlo si parte da concetti semplici legati all’igiene per arrivare ad una padronanza della materia che permette di capire quando intervenire e quando invece fermarsi! 5) Forma e decorazione: hai delle preferenze? Cosa consigli alle tue clienti? R: Scelgo la forma più adatta alla cliente, infatti, l’obiettivo principale, è quello di nascondere i difetti dell’unghia naturale e di valorizzare la mano. Lo stiletto e la mandorla, ad esempio, slanciano molto. La french è sempre

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quella più amata dalle donne. Per la decorazione non ho preferenza: sobria o vistosa, dai colori tenui o appariscenti. In base all’umore del momento!

6) Quando si parla delle mani non si possono trascurare le unghie, anche perché la salute di questa parte del corpo è in stretta relazione con il benessere dell’intero organismo. Quali sono le problematiche più diffuse ad esse collegate? R: Le unghie sono molto importanti per l’estetica delle mani e questo non vale soltanto per le donne. Da qualche anno, infatti, anche gli uomini hanno iniziato a prendersi cura delle unghie e un numero sempre maggiore di essi si sottopone a manicure e utilizza prodotti mirati per migliorarne l’aspetto e conservarne il benessere nel tempo. Il mercato dei prodotti per le unghie è diventato un traino per il settore della bellezza e mette a disposizione dei consumatori cosmetici di ogni genere, dai trattamenti funzionalizzati agli smalti colorati e prodotti per la ricostruzione..

corpo? R: L’onicofagia è un disturbo compulsivo piuttosto diffuso che induce il soggetto a mangiarsi le unghie e, spesso, anche le cuticole circostanti, causando lesioni che possono dar luogo a manifestazioni dolorose. Tra le principali cause che predispongono a questo comportamento inconscio troviamo soprattutto fattori di natura psicologica, quali stress, ansia, noia o disagio. La ricostruzione unghie è nata proprio per aiutare a nascondere e camuffare questo inestetismo. Solo successivamente è diventato un trattamento per tutte le donne e al giorno d’oggi nessuna può farne a meno.

8) Salute, ma anche bellezza. Quali sono i trend del momento in tema di: forme, lunghezza, colori, smalti? R: La nail art sta vivendo un momento di particolare splendore e offre ai consumatori e professionisti un ventaglio di soluzioni tecnologiche in grado di soddisfare tutti i gusti. Dopo le tinte calde dell’estate, tornano in voga le tonalità più sobrie e tradizionali, adatte alla stagione fredda, come il rosso

7) Un accenno a un vizio diffuso, quello di mangiarsi le unghie. Oltre alle conseguenze estetiche di questa brutta abitudine, ci sono anche delle conseguenze sulla salute di questa parte del

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scuro tendente al bordeaux, ma anche le tinte neutre del rosa, a effetto “seconda pelle”. La lunghezza dell’unghia è sicuramente molto soggettiva e dipende dalle abitudini e dallo stile di vita delle clienti.

9) Cosa consiglieresti a chi volesse avvicinarsi a questo mondo? R: L’istruzione è alla base di tutto. Non improvvisarsi, ma affidarsi a corsi professionali per la formazione e ad insegnanti preparati e qualificati. E’ sempre più frequente trovare ragazze che si improvvisano Nail Artist senza aver frequentato specifici corsi di formazione. Imparare su internet utilizzando

YouTube e i vari tutorial devono essere un completamento, non la base da cui partire!

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La Luce, anzi La lucina, sul parterre ricchissimo di ospiti interessanti, sembra che siano loro, le scarpe, a dare il trasgredire che parte dai piedi. Si sta parlando anche di piedi, stasera.

Nicola Fiorita e per me, anche io ne sono certa, quella di Albanese, giornalista del quotidiano, che ha riportato il video e la testimonianza del maresciallo di Oppido. Questa storia degli inchini segna un punto di non ritorno.

Gli accostamenti di Sansonetti. Barba grigia e pantaloni grigi, capelli scuri e scarpe scure, camicia bianca, Garantista.

E poi la relazione.

Gli ospiti: La variazione sul bianco di Gangemi, dal bianco panna dei pantaloni al bianco latte della camicia, dal bianco yogurt dei suoi capelli al bianco tomino delle sue scarpe. Un bianco virginiano.

Poi gli altri, vestiti sul celeste e blu come da prassi tranne il religioso in nero. La conversazione. Mi dice Paola che le parole servono a coprire il vuoto,le mancanze, me lo dice in una conversazione privata, in una occasione familiare, davanti un caffè. Noi tutti di quello che si dice non seguiamo molto, capiamo e non capiamo quello che già sappiamo.

Ricordo Ia domanda di Aldo Varano sul perchè la ‘ndrangheta non sia stata debellata, Blowin’ in the wind

Non so chi, forse Giap Parini, da sociologo, dice che la mafia si nutre di relazioni. Siamo Tropea, la città scelta da Giuseppe Berto. Il male oscuro era un romanzo psicologico, tormentato e vero. Il male oscuro sociologico sembra che sia un vezzo. Non un vizio.

Ed io so già quello che diranno. Si parla di mafia e antimafia su un palco. Io pensavo che parlassero di lucine, di Duras, di almanacchi del giorno prima. Niente di tutto questo. Hanno parlato invece di inchini.

Giap lo dice, certo da studioso, ma lo dice anche con una ironia che va aldilà della denuncia, tentando una visione laterale e gestuale. Di segni.

Santo Gioffrè mi è sembrato l’unico che quella realtà mafiosa dovesse o cercasse di arginarla nel reale e non in studi. Infatti era dolorosamente preoccupato.

Non ho preso appunti quindi ricordo a memoria - la svolta epocale - per

Con tutto il giallo senape che ricorda il chicco di senape evangelico. E su questa domanda epocale io chiudo il mio delirio dal premio Tropea 2014, mangiando con Gianluca e Daniela caramelle al miele.

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FATTI DI MUSICA 2014: ARRIVA ROCCO HUNT AL “DUE MARI” DI MAIDA ED ESPLODE LA FESTA. E’ PREMIATO COL “RICCIO D’ARGENTO”

Con la sua incontenibile energia e una fusione di testi e musica capace di far pulsare il cuore del suo pubblico fino a un contagioso delirio collettivo, il rapper salernitano Rocco Hunt ha fatto esplodere di gioia le migliaia di giovani accorsi da ogni angolo della Calabria all’Area Concerti del Centro Due Mari di Maida, l’imponente struttura situata tra Lamezia Terme e Catanzaro, per la prima tappa estiva di “Fatti di Musica Radio Juke Box 2014”, la ventottesima edizione della rassegna del Miglior Live d’Autore ideata e diretta da Ruggero Pegna che si svolge, come ogni anno, in Calabria. Atteso dal primo pomeriggio, come si deve a un’autentica star, Rocco Hunt è salito sul grande palcoscenico della rassegna alle 22.30, dopo una sequenza di dj set locali, infiammando subito la distesa di fan, tutti a braccia alzate. Uno dietro l’altro, sono arrivati tutti i brani del suo album “A Verità”, pubblicato dopo la vittoria al Festival di Sanremo, cantati da un coro che ha unito palcoscenico e platea: da “Ce magnamm”, diventato già uno slogan che impazza sui social network, a “Tutto resta”, fino a “Na vota ancora”, “Come una cometa” e il travolgente successo sanremese “Nu juorno buono”, un inno alla positività, con cui si è congedato in un tripudio di ovazioni. Un album fortunato, subito in cima alle classifiche, che visto la collaborazione di stelle come Federico Zampaglione, Eros Ramazzotti ed Enzo Avitabile, oltre a quelle dei rapper Clementino, Noyz Narcos ed Ensi. Prima della fine del concerto, Hunt ha ricevuto sul palco il

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“Riccio d’Argento” del celebre orafo crotonese Gerardo Sacco, il prestigioso premio di “Fatti di Musica” ai Migliori Live d’Autore come “rivelazione dell’anno”. Dopo la vittoria al Festival di Sanremo tra le nuove proposte, il Premio Luzzati, il Premio Assomusica, Mtv e Music Award, un altro riconoscimento importante che accresce una già ricca bacheca di successi. Al termine, mentre tutto il pubblico si riversava nel backstage a caccia di autografi e foto, per motivi di sicurezza come ha spiegato l’organizzazione, si è resa inevitabile una fuga da star tra due ali di folla. Il rito si è concluso, forse, nel modo immaginato dai tanti giovanissimi che, al ritmo della sua musica, ne hanno condiviso e inseguito un sogno, fino a dileguarsi nella prima calda notte musicale calabrese. Soddisfatto a fine serata il promoter Ruggero Pegna: “Questo genere è molto amato dai giovani e l’entusiasmo di questa sera ne è una prova. Fatti di Musica ha sempre presentato e premiato live in linea con la storia e le tradizioni della migliore musica d’autore italiana ma, al contempo, ha anche tenuto in considerazione ogni tendenza capace di scuotere e arrivare in particolare ai giovanissimi. I testi di Rocco Hunt sono importanti, impegnati, stimolanti e questo premio è un augurio ad un rinnovato impegno di tutta la nuova musica italiana affinché accompagni la formazione delle nuove generazioni, come è stato con i grandi nomi della nostra scuola autorale. Ringrazio – ha concluso il promoter - i tantissimi giovani accorsi, la Direzione del Due Mari e il gruppo di ragazzi che, nonostante gli esami in corso, ha collaborato fattivamente all’organizzazione.”

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chiero con Paola di quanto sia bello tutto questo.

La Letteratura è ovunque, leggo su locandina delle Parole erranti, sfida poetica che si tiene a Cropani stasera. La Toscana incontra la Calabria ed insieme stanno nel regno, nel regno della Litweb, per cooptazione. Regina e presidente alla piazza dei Masnadieri, io Sono le 22,30 un anno dopo. Chiacchiero con Paola Mazza, segretaria della Masnada, rivista letteraria che organizza insieme ad Andrea Giannasi della Casa editrice Tra le righe libri e di Prospektiva, anchíessa rivista cartacea e webbica, chiacchiero con Paola accanto al banchetto dei libri della Ubik che Nunzio Belcaro ama e diffonde con passione, chiac-

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Io non sono una donna del sud al festivaletteratura di Calabria a Cropani. Poeti a Duello. XI anno. Da questo anno si cambia. Si puÚ cambiare ogni anno. La presidente Ë la vincitrice del singolar tenzone dell’anno precedente. Prima presidente femminile, dice, dando l’incarico. Lui decide ahah La sfida fra poeti è preceduta dalla famosa Branca branca Leon Leon e dalla lettura Il cavaliere Triste di Gianluca Pitari con spalla Andrea Giannasi avvolti in simil medioevali lenzuola bianche e con scudo e spada La giuria tutta al femminile verrà scelta con sorteggio da mano di bimba e fra giuria popolare c’è appunto una bimba e un assessore, alla cultura. Undici i poeti iscritti.

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Ad eliminazione verranno scelti i tre finalisti. Restano tre e due vincono ex aequo Si ritorno a leggere e a votare e vince Anna Pascuzzi con poesia appunto intitolata Sul finale. Al secondo posto, solo per forma, Carmine Torchia splendido cantautore originario di Cropani che sta portando con successo il suo ultimo cd Bene, il titolo, in tournèe in varie città italiane. Fra la due fasi della votazione, da presidente di giuria, ho letto una mia poesia scherzosamente ironica sui pregiudizi e sugli stereotipi del sud- Io non sono una donna del sud Severissima fui presidente integerrima. Invano tentarono di corrompermi, di comprare miei voti con prodotti SlowFood Garfagnana, io fedele allo e a 3 non mi feci irretire. Condussi mio incarico fino a vittoria finale dei duellanti ex aequo e poi premiai vincitrice. Così si fa nelle Parole Erranti del Regno della Litweb Tra le righe libri. Da regina presidente diedi 10 e mezzo non regolamentare a Carmine Torchia, nel regno della Litweb e delle

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parole erranti. Consegnai targa ad Anna, felicissime. Giuria tutta femminile. Vittoria femminile con tutto l’amore per. Evviva.

Dopo il successo del concerto tenuto presso il Peperoncino Jazz Festival “Summer 2014, e Torre Melissa (kr) nella manifestazione “Vino e Cultura”

Live Concert Jazz, organizzato dagli Assesorati alla Cultura e al Turismo, il progetto “Hommage à Michel Petrucciani viaggia ancora per la

Il Mantello Stava per andare a letto. Un silenzio notturno avvolgeva la casa. Con la mano afferrò leggermente il lembo della coperta affinchè il corpo stanco potesse giacere in quel letto solitario che odorava di bucato e che attendeva solo lei. Ad un tratto, prima di entrare, sentì alle spalle un calore insolito, qualcosa di caldo e di soffice le coprì il corpo chiuso nella camicia di mussola. Vera non si rendeva conto che cosa potesse essere. Lo specchio, di fronte, le rimandava l’immagine di sempre, una donna ancora giovane, minuta, dai lineamenti dolci e delicati, stanca e spettinata. Eppure quel calore le dava un’energia che cinque minuti prima non aveva; la cosa la spaventò. Se avesse dovuto descrivere che indumento fosse quello che sembrava cingerle le spalle, avrebbe potuto definirlo un mantello di soffice velluto, qualcosa di scuro, forse il nero, con un gran fiocco di raso che le stringeva la gola, quasi a farle mancare il respiro. Però era piacevole e le dava dei brividi che certo non erano di freddo ma assomigliavano molto a certi preliminari di un tempo forse non lontano, ma non più praticati, anzi, dimenticati. Con una scossa di spalle, finì di aprire il letto ed entrò tirando su le coperte

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quasi a coprirne la testa. Non voleva ricordare niente, adesso era solo uno strumento adatto solo al lavoro, fuori e dentro casa. Dentro il letto, le cose peggiorarono o migliorarono, a seconda dei punti di vista. Il calore del mantello adesso l’avvolgeva tutta, dalla testa ai piedi, niente escluso. Pensò di prendere una pillola per dormire, tanto, l’indomani avrebbe potuto rimanere lì anche fino a mezzogiorno; niente lavoro. Non riuscì ad alzarsi, una forza sconosciuta la faceva rimanere immobile. A quel punto, si arrese. Restò immobile nel letto, e lascìò andare il suo corpo libero verso quel calore conosciuto, accantonato, mai dimenticato. Sognò, desiderò e amò. Il sole del mattino non vide il suo risveglio, scaldò un corpo ormai freddo. Dissero tante cose. Che il suo volto era sereno, che se ne era andata nel sonno, che era nel suo letto con la camicia di mussola e trina e che l’unica cosa strana…, chissà perchè, in una notte calda di metà maggio, dentro il letto, il suo corpo fosse avvolto, da un mantello di velluto nero, legato da un nastro di raso al collo, come un’antica dama pronta per un incontro galante col suo uomo.

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Calabria per lungo e per largo, e il 13 settembre p.v. lo troveremo a alla manifestazione Altomonte Festival, nello scenario del borgo antico di Altomonte, che offre per la sua particolare architettura un’acustica naturale ed un contatto col pubblico diretto e raccolto, si svolge il Di..vino jazz. Evento che raccoglie il meglio della musica jazz e rende omaggio a questa grande tradizione e ai suoi stili: quali il blues, il soul, il funk e ai linguaggi musicali che impregnano ormai la nostra società e molto spesso rappresentano una colonna sonora alla nostra vita. La rassegna “di…vino jazz” si svolge nel mese di settembre e nel palcoscenico naturale di Altomonte, nei giorni 12,13,14 e 20 ogni serata si alternano vari gruppi musicali e alla rassegna è associato un assaggio gastronomico nel quale fa da padrone la degustazione di vini provenienti dalle terre di Calabria. Il 13 di settembre si esibirà il Concertista Lametino EGIDIO VENTURA con il suo Trio, che renderanno omaggio ad un Grande Pianista Jazz, Michel Petrucciani. Il progetto “Hommage à Michel Petrucciani” tra giugno e settembre ha riscosso ovunque lusinghieri giudizi di pubblico e di critica, prova ne è il fatto che nel mese di ottobre il progetto varcherà le soglie della Calabria per incontrare la Sicilia, la Puglia e la Campania. Egidio Ventura ha rilasciato una breve riflessione sul grande Pianista Francese: “ …fra gli italiani, lo ricordo bene gli spettatori del Festival di Sant’Anna Arresi del 1998: un bimbo minuscolo che arrancava con le grucce come suo padre, il quale per molto

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tempo non potè camminare e spesso fu portato in braccio anche sul palcoscenico. Ritornando al progetto su Petrucciani, firmato da Egidio Ventura e sostenuto da una robusta ritmica Silvio Ariotta al basso ed Emanuele Fuduli alla batteria, il repertorio che suoneranno riprende alcuni dei brani più popolari del vasto repertorio di Petrucciani che nel corso degli anni ha registrato un totale di ben 32 album, guadagnandosi il rispetto della Comunità jazz americana e mondiale per la sua straordinaria tecnica, l'eleganza di esecuzione e la sua energia carismatica. Sono splendidamente reinterpretati, ma fedeli all'originaria carica di vitalità, brani come "Looking up" e "Black Magic” seguito da Miles Davis Lick’s, altre due composizioni che che che si alternano ai tecnicismi vorticosi del pianoforte in uno stile fusion; brani evocativi di grande lirismo come “Cantabile” e “Brazilian Like”. A seguire, si torna ai fraseggi limpidi e squillanti di un jazz sincero e disarmato, privo di orpelli intellettualistici ma con un notevole vigore espressivo. "September second”, una composizione italiana scritta da Bruno Martino “Estate” bellissima ballad, chiuderà i 2 concerti stabiliti rispettivamente 27 agosto e 13 settembre Sono 11 le composizioni che il Trio di Egidio Ventura ha scelto di presentare al pubblico, un concerto che scorre piacevolmente tra assoli e dimostrazioni di ottimo interplay senza perdere mai il ritmo fino alla chiusura. “Uno sguardo moderato su un artista dell'eccesso” Michel Petrucciani, virtuoso del jazz, pianista dal tocco irrepetibile, che ha trasformato il destino

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ingrato che lo ha fatto nascere con una malattia genetica invalidante in un'occasione di applicazione appassionata alla tastiera e di espressione totale di sé. Al punto che il documentario - non il primo né probabilmente l'ultimo dei lavori di questo tipo sul piccolo grande del piano - è in fondo scarsamente informativo ma arriva alla sostanza quando chiede agli intervistati di parlare della loro relazione con il protagonista.Egidio Ventura ha collaborato con i più grandi jazzisti Nazionali ed Internazionali, da F. Bosso a M. Giammarco, da Sal Genovese, da Marcello Rosa all’ Orchestra Ritmico-Sinfonica della Rai di Roma dirette da Gianni Ferrio e Bruno Canfora. Tantissimi altri musicisti hanno suonato e collaborato con Egidio Ventura, D. e F. Piana, Pippo Matino, Daniele Scannapieco, Gegè Telesforo. Anche con musicisti Americani quali: G. Jackson, Chicago Beau, Tony Julio, Dom Famularo. I suoi studi dove si è Diplomato con 10 e lode presso il Conservatorio “F.Cilea” di Reggio Calabria, si sono allargati studiando con grandi musicisti internazionali quali: K.Barron, J.Hicks, F. Don Moye, R.Mitchell, Uri Caine, J.Bergonzi, B.Mintzer, D.Rea, G.Mazzarino, G.Cables, A.Di Giorgio, Dom Famularo, A.Sakukandè, G.Rosciglione. Il progetto esecutivo ed artistico “Hommage à Michel Petrucciani è prodotto e realizzato da Lamezia Jazz. Associazione Musicale Bequadro Lamezia Terme

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