InAsherah - Il Magazine n.7

Page 1

InAsherah - Il Magazine

uuu8

1


InAsherah - Il Magazine

2


InAsherah - Il Magazine

Indice pg. 4 InAsherah Vivimus: Sofia Ajran pg.7 Nico Mingozzi - Unbelievable Monsters pg.10 La Quimbanda e pomba Gira pg. 14 Trent'anni di sesso acclamato pg. 16 Senza Ritratto. Storie dall'arte contemporanea. Intervista a Susy Manzo

Scrivono per InAsherah - Il Magazine: Giulia Ambrosini Sara Donfrancesco Lucia Lo Cascio Cassandra Rotelli Chiara Sabatini Stefano Valente

pg.22 Musica come un buon motivo per vivere. La storia di Jhon Frusciante pg. 24 Arte e sacro. Cosa può imparare l'arte contemporanea dalla spiritualità delle icone russe pg. 29 Sviluppo caratteriale e relazioni future. Il parere di Bruce Lipton pg. 32 Vampiromania pg. 36 Cinesegnalazioni

In copertina: Susy Manzo "nontiscordardimè #6" - terrracotta, pigmenti, ferro diametro: 34 cm x altezza: 39 cm - novembre 2014

3


InAsherah - Il Magazine

InAsherah Vivimus: Sofia Ajram InAsherah Vivimus vuole essere un nuovo spazio in questa rivista dedicato a quell'arte vicina alle tematiche del femminino, della sacralitĂ del donna e del suo corpo per rispondere ad un appello di Lei, la Nostra Madre, che risale a 4300 anni fa: "ovunque voi siate in qualunque tempo non ignoratemi"!!!

Dalla serie "Salò" Servizio fotografico esclusivo per Vice Style.Fotografia e Regia: Sofia Ajram Styling: Charlotte Eedson Hair & Makeup: Jennifer Sim Modelli:Roxanne (Dulcedo), Camille (Dulcedo), Audrey Cantwell, Jes Berube

4


InAsherah - Il Magazine

Personal photography

Il secondo appuntamento di questa nostra rubrica vede come protagonista Sofia Ajran, giovane fotografa canadese. Le sue foto sono fortemente connotate di un onirico legato al femminile sacro. Diversi sono gli elementi ricorrenti nei suoi scatti, elementi legati al simbolico, soprattutto quello pagano quasi a voler ricordare il legame ancestrale tra la donna e questo mondo che si caratterizza per naturalezza del e nel vivere. La sua "carriera" da fotografa ha inizio nell'adolescenza quando

comincia a sperimentare questo mondo attraverso gli autoscatti. Per lei la fotografia è una terapia, un modo per guardarsi dentro. Manipolando la foto dunque l' immagine dunque il sensorialmente percettibile, cerca di oltrepassarsi. Impavidamente vuole conoscersi, vomitare tutto ciò che è lì, bloccato nello stomaco per nutrirsi di ciò che è.

NECROMANCY Exclusive photography set for Vice Style. Art direction and photography by Sofia Ajram.

Ogni sua foto diventa narrazione di un femminile che è personale e universale.Già da allora i suoi lavori sono legati alla magia e al mondo pagano, questo perché sua madre aveva una libreria ricca di

5


InAsherah - Il Magazine

testi di occulto, magia e fantasy. Sfogliare quei libri, vedere quelle illustrazioni è stato come aprirsi una porta sul surreale, su quel mondo altro che poi tanto altro non è. Scopo della sua fotografia è divenuto infatti, quello di studiare l'Io interiore, portarlo alla luce in modo tale da capire in che modo è legato all'Io esteriore così da far sì che il nostro essere in divenire abbracci l'unità, perchè " "Forse entrare in questo stato potrebbe essere quindi paragonato al ritrovare il centro e NECROMANCY l'origine delle cose, la matrice della Grande Madre o la sorgente di ogni forma di vita e di manifestazione" (Apologia dell'Estasi - Lina Strelinzky)

NECROMANCY

Le sue foto "avvengono" in spazi atemporali, vogliono scavare nel'infanzia della nostra anima, far partorire all'inconscio i ricordi del Sé, svegliarli per svegliarci in un reale che è nel sogno. Noi da qui, non possiamo che ammirare le sue foto lasciandoci trasportare in questi trip. Info: http://www.sofiaajram.com Lucia Lo Cascio

6


InAsherah - Il Magazine

Nico Mingozzi – Unbelievable Monsters

Dal 21 Aprile al 23 Maggio 2015 Torino, "Raffaella De Chirico Arte Contemporanea" Via Giolitti, 52 / Via della Rocca, 19 +39 011.83.53.57 info@dechiricogalleriadarte.it www.dechiricogalleriadarte.com

Martedì 21 aprile 2015 Raffaella De Chirico Arte Contemporanea presenta Unbelievable Monsters la mostra personale di Nico Mingozzi. L’artista lavora su stampe fotografiche originali dei primi anni del secolo scorso, letteralmente appropriandosene, fagocitandole e stravolgendone le immagini ed il messaggio.Il titolo della mostra si rifà ad un romanzo di Chuck Palahniuk, Invisible Monsters, una storia del genere on the road nella quale il personaggio narrante è una ex modella privata di gran parte del volto da un colpo di fucile. Stravolta dall’evento, è attraverso il suo nuovo aspetto, aberrante alla vista, che la protagonista muta la percezione dell’immagine di se stessa, degli altri e la fruizione altrui del suo aspetto. Allo stesso modo, i personaggi dei lavori di Nico Mingozzi diventano unbelievable

7


InAsherah - Il Magazine

monsters nell’accezione di incredibili, ovvero non credibili nel loro essere terribilmente austeri prima, e mostruosi dopo

l’intervento

Mingozzi

altera

dell’artista. prepotentemente

l’identità dei personaggi delle fotografie, ne sconvolge l’austerità, li rende bruti, bestiali ma li riporta presenti a se stessi. Mingozzi dona loro una vita ed una realtà nuova, una sorta di dio pagano che ne decide

le

sorti

e

la

rinascita.

Sono diverse le tecniche attraverso le quali Nico Mingozzi sviluppa il lavoro ed ognuna di esse, seppur frutto di un gesto ossessivo, primordiale e bulimico, ben interpreta

le

intenzioni

onnisciente/onnipotente

dell’artista e

sono

strumenti scelti con cura chirurgica affinché emergano le nuove storie, quelle segrete, notturne, incestuose, da tenere nascoste

alla

morale

comune.

Attraverso la frammentazione della stampa fotografica, Mingozzi divide le famiglie, le coppie per poi riunirle talvolta attraverso i punti metallici della pinzatrice, quasi punti di sutura grossolani a chiusura di cicatrici non più sanabili. Altre volte li lega insieme con fili dipinti che sembrano corde, in un bondage consolatorio e doloroso, di meccanismi umani fatti di vittime e carnefici all’interno dello stesso nucleo. Altre volte ancora Mingozzi utilizza l’organo sessuale maschile per creare un trait d’union tra i protagonisti delle fotografie, o le viscere scoperte e srotolate. L’artista sviluppa inoltre una particolare attenzione per i volti, deturpandoli, incidendoli, graffiandoli,

scarnificandoli.

Gli occhi si moltiplicano, urlano o supplicano il fruitore di “guardare oltre” lo stereotipo. Le bocche diventano quelle vagine dentate di cui si occupò Sigmund Freud, le cui leggende lo psicanalista trovava

particolarmente

corrispondenti

alle

sue

teorie

da

ansia

da

castrazione.

In mostra alcune decine di stampe di piccolo formato ed anche un lavoro di grosse dimensioni proveniente dallo sviluppo di una scansione di una fotografia rielaborata dall’artista e poi applicata su pannello.

8


InAsherah - Il Magazine

info: https://www.facebook.com/nico.mingozzi?fref=ts

9


InAsherah - Il Magazine

Antropologia culturale: la Quimbanda e Pomba Gira

Di lei si sa’ molto poco, spesso viene confusa con altre Entità; è amata ma incompresa e temuta. La Quimbanda verte tutto il suo culto intorno a due entità spirituali: Exu’ ( il maschio), Pomba Gira ( la femmina) la quale viene considerata la MUlher de 7 Exus ( la donna dei 7 Exu’). Entrambi, vengono spesso identificati e rappresentati come un diavolo lui, e diavolessa lei, sincretizzandoli con i demoni e facendo passare il culto della Quimbanda come una ramificazione del Satanismo o culto del Demonio. Spesso Pomba Gira viene associata a Lilith, ma in realtà sono letteralmente diverse l’ una dall’ altra ed appartenenti ad altre culture infatti il termine LILITH è un derivato dall’ Assiro Babilonese cioè LILITU che significa SPIRITO DEL VENTO e quindi la tradizione piu’ vicina è quella Ebraica, mentre il termine POMBA GIRA nasce in Brasile ma agli albori della religione, veniva riconosciuta nel territorio Africano un’ entità chiamata BONBONJIRO che divenne poi POMBA GIRA.

10


InAsherah - Il Magazine

Perché tutto questo? Perché si sa molto poco su questi culti religiosi e molto spesso si trovano anche errori in internet. Due amici a me molto cari, mi hanno iniziata e insegnato che gli Exu’s che popolano la Quimbanda sono spiriti di morti, i cosidetti Egu’ns che vissero in questo mondo; quindi parliamo di personaggi importanti come stregoni, sapienti. Parliamo adesso di lei: Abbiamo detto che il termine Pomba Gira nasce in Brasile ma agli albori della religione, in Africa, Bonbonjiro diviene Pomba Gira. Bonbonjiro nella lingua Bantu, era considerata la divinità delle strade, mentre in Brasile diventa Pomba Gira Rainha, è cioè il Bonbonjiro originario africano. POMBA GIRA RAINHA è la controparte femminile di EXU’ REI, considerata la pura, mentre tutte le altre Pomba Gira sono anime di donne vissute che dopo la loro morte si sono identificate nelle Pomba Giras per le loro qualità e per il loro carattere. Una particolarità è la natura sessuale di Pomba Gira, calda e sensuale poiché spiriti di donne in vita furono prostitute o con un temperamento sessuale molto forte. Pomba Gira ha un largo campo d’ azione nei suoi interventi: Amore, Denaro Ritorni di Fiamma, Vendetta. Ma non ci si può improvvisare per questo culto. Chi ha il desiderio di avvicinarsi a Pomba Gira , deve assolutamente avere una guida per non sbagliare e quindi non incorrere ad energie non richieste e sbagliare l’imprinting con lei; poiché essa rispecchia molto spesso il carattere e il modo di fare della propria figlia o figlio, cioè il suo fedele. Il giorno di culto è il VENERDI, un suggerimento che spesso viene dato ai suoi fedeli è quello di controllare le fasi lunari, e cioè luna crescente. L’orario consigliato sono le 18,00, o meglio la mezzanotte o le 12,00 ma la si puo’ chiamare sempre, in qualsiasi momento il fedele abbia bisogno di lei. Piccole spiegazioni di rituale Giorno stabilito: Venerdì (ma in alcuni casi anche il Lunedì) I suoi colori: rosso e nero alternati, ma ama anche il bianco Le sue bevande: spumante, anice, champagne Doni graditi: rose rosse (ricordate di levare le spine), profumi, rossetti, bigiotteria, nastrini colorati, specchi, sigarette.

11


InAsherah - Il Magazine

Tutto questo mi è stato insegnato da un grande maestro , al quale sono molto legata, poiché molti parlano di questo argomento ma in forma molto basilare o erronea; lui mi ha iniziata ad una esperienza unica per me e bellissima, poiché sincretizzandomi con lei sono riuscita a scoprire una parte di me stessa che non conoscevo. Vi saluto con il Ponto Cantado della mia Pomba Gira, la Cigana : DONA POMBA GIRA CIGANA, LEVA O QUE TEM PRA LEVAR ( DUE VOLTE) LEVA MINHA QUIZILA, LEVA BEM PARA’ O FUNDO DO MAR( DUE VOLTE). LAROYE’.

Info: http://antropologia-italia.blogspot.it/

Chiara Sabatini

12


InAsherah - Il Magazine

13


InAsherah - Il Magazine

Cinema: Trent'anni di sesso acclamato

Il sesso al giorno d’oggi è un tema sempre più esplicito, sia nel nostro modo di parlare (pieno di allusioni e quant’altro) sia nel cinema internazionale. Sin dagli albori del cinema, i registi si accorsero che questo argomento interessava e incuriosiva molte persone e che approfondendo questo tema gli incassi, grazie in particolar modo al pubblico maschile, divenivano sempre più alti. E se per ogni rosa c’è una spina anche qui ce n'è una e anche bella grande, ovvero la legge, la quale non permetteva la produzione di pellicole con contenuti pornografici. Solo dagli anni’70 il tutto fu legalizzato e la spinta iniziale, oltre che dallo Stato della California , fu data dai nostri famigerati hippy. Oggi di film così ne troviamo a bizzeffe, ma riportiamo qui sotto tre delle pellicole più viste e acclamate nel corso degli ultimi trent’anni: Al primo posto come non parlare di “50 SFUMATURE DI GRIGIO” film attesissimo da tutti, uscito in anteprima mondiale alla Berlinale 2015, raggiunge le sale di tutto il mondo il 12 Febbraio. Si presume che la data non sia a caso , ma che sia stata calcolata proprio con l’imminente weekend di San Valentino, infatti il botteghino è andato alle stelle con prenotazioni anticipate da più di tre mesi. Tratto dall’omonimo best-seller di E.L.James, il film racconta la relazione fra Anastasia Steele giovane studentessa universitaria e il ricco miliardario Christian Grey, una storia caratterizzata dall’erotismo e da pratiche sessuali BDSM (Bondage, Disciplina, Dominazione, Sottomissione, Sadismo e Masochismo) che ha lasciato tutti senza fiato. Al secondo posto ricorderemo tutti il famoso film “MELISSA P.” diretto da Luca Guadagnino, ispirato al romanzo “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire” di Melissa Panarello. L’autrice del libro ha affermato di aver poco apprezzato la versione cinematografica considerandola pressoché banale.

14


InAsherah - Il Magazine

La storia racconta di una sedicenne alle prese con le sue prime esperienze sessuali che la toccheranno così tanto in modo negativo da farle intraprendere una disperata ricerca della verità, passando per “molti letti” e registrando tutto sul suo amato diario. Film molto intenso ,che oltre a parlare delle errate dinamiche sessuali adolescenziali, ha evidenziato il rapporto genitori figli, il quale oramai sempre più carente e del quale nessun ragazzo può prescindere per essere indirizzato in una vita corretta e con principi sani. Al terzo posto, ma non per ultimo, troviamo “9 SETTIMANE ½” film più datato uscito nel 1986, e diretto da Adrian Lyne . Girato interamente a New York, il film, narra la storia dell’artista Elizabeth McGraw la quale avrà un incontro improvviso col bel John Gray. La protagonista verrà fortemente travolta dall’uomo, sia mentalmente che fisicamente e solo con l’aiuto del pittore Farnsworth, personaggio con uno stile di vita opposto al suo, riuscirà a uscire da questo tunnel di sesso lasciando John da solo con la scoperta di essersi veramente innamorato di lei. Un film che per i tempi fece scalpore, incoronando Mickey Rourke uno dei sex symbol più amato dalle donne. Ricordiamo infine una delle scene più famose del film rimasta memorabile nella storia del cinema ovvero quella del famoso spogliarello della bellissima Kim Basinger sulle note dell'altrettanto nota cover di Randy Newman “You can leave your hat on”.

Sara Donfrancesco

15


InAsherah - Il Magazine

Arte:Senza ritratto. Storie dall'arte contemporanea. Intervista a Susy Manzo Susy Manzo è nata a Milano nel 1963. Dedica completamente la sua ricerca artistica alla pittura, prevalentemente ad olio, al disegno ed alla scultura, sviluppando proge sul ruolo della donna nella società. Ha partecipato a mostre personali, collettive e a fiere d’arte, nazionali ed internazionali, in Italia, Portogallo, Austria e Turchia. Vive e lavora a Cusano Milanino (MI).

"

girotondo" sovrapposizione: matite e crete colorate su carta vellum paper cutting su cartoncino 70 x 70 cm novembre 2014

Come al solito comincio col chiederti cosa è per te l'arte e quale il modo in cui con essa ti rapporti. Tralasciando il suo significato più tradizionale e il suo evidente fine espressivo, per me “arte “ è tutto ciò che vivo e tutto ciò che mi circonda.

16


InAsherah - Il Magazine

Mi rapporto con l’arte in modo estremamente libero da schemi e impostazioni convenzionali. Lascio spaziare la mia creatività consapevole che l’istinto alimenta nuove ricerche. Le tue opere sono incentrate su un mondo i cui protagonisti sono donne e bambini. Attraverso la loro rappresentazione ti occupi di tematiche anche scottanti, ma con leggiadria e delicatezza. Raccontaci tu qualcosa in più... Sono attratta dalle dinamiche che stabiliscono le relazioni interpersonali e dagli eventi che caratterizzano la quotidianità dell’individuo. Indago con attenzione l’aspetto psicologico collegato agli schemi culturali e sociali. Il ruolo della donna nella società e la tutela dell’infanzia sono temi ricorrenti nella mia ricerca artistica. E, oltre ad essere ricorrenti, sono estremamente “scottanti” (esattamente come li definisci tu..) La rappresentazione delicata e leggiadria è voluta e a volte anche esasperata, per contrapporsi e creare quindi uno stato di equilibrio, con la complessità e la rilevanza degli argomenti analizzati. Più l’argomento è “scottante” più l’opera sarà delicata… Le tue rappresentazioni parlano, raccontano. Raccontano di mondi lontani e fantastici che abbiamo dentro e che sentono l'esigenza di venire fuori allo scoperto, per diventare vicini e reali in uno scambio di amorevoli dolcezze. Sembra quasi che le tue opere abbiano una doppia matrice, una "nontiscordardimè #2" terracotta - ferro - pigmenti diam.30 x h. visiva e una letteraria. Quanto è 80 cm novembre 2014 importante per te l'aspetto narrativo? L’aspetto narrativo per me è fondamentale. Racconto nelle mie opere di ricordi e di eventi. E nel racconto aggiungo dettagli immaginari, e finali differenti… Sono storie di vita che si trasformano in favole.

17


InAsherah - Il Magazine

"albero della cuccagna" sovrapposizione: - matite colorate e crete su carta vellum paper cutting su cartoncino 50x70 2014

18


InAsherah - Il Magazine

Altro aspetto che ti caratterizza è uno spazio che è oltre l'opera. I tuoi lavori si aprono ad uno spazio che è e si fa trama da percorrere. L'uso dei ricami di carta ha la funzione di legare e accompagnare lo spettatore nella storia? Assolutamente sì. Il ricamo evoca ricordi lontani. Utilizzato nell’antichità per abbellire e impreziosire l’abbigliamento di personaggi illustri e famosi, diventa, per le donne nobili e “oneste, ”un tipo di arte che permette loro di evadere dalla quotidianità familiare. Le nostre nonne e le nostre mamme hanno continuato ad eseguire l’arte del ricamo convinte della sua valenza spirituale… Guardando all'arte contemporanea, cosa ti piace e cosa cambieresti ? Mi riferisco a tutto il sistema dell'arte, artisti, critici, giornalisti, business man... Cambierei il cancerizzato atteggiamento individualista, tipico del nostro Paese. Non c’è la volontà di scavalcare sistemi improduttivi e deleteri per dare spazio e valore agli artisti.

" l'asino vola?" sovrapposizione: crete e matite colorate su carta vellum paper cutting cartoncino cm 100x70 - novembre 2014

Concludo chiedendoti dei progetti dell'immediato futuro. - Nei prossimi giorni, dal 14 al 19 Aprile, parteciperò insieme al designer Vittorio Bifluco Troubetzkoy e all’artista Enrico Casmirri, al Fuorisalone – Salone Internazionale del Mobile – Milano – - Il 15 maggio inauguro la mia mostra personale alla Galleria OrizzontiArteContemporanea di Ostuni - Siate affamati. Siate folli - è un progetto artistico da me ideato e realizzato, che svilupperà, in collaborazione con FratturaScomposta web magazine e con il Comune di Cusano Milanino un evento artistico nel comune di cusano milanino – mi | settembre 2015 | con il patrocinio di Expò – Expò in città e Biennale di Venezia – - ad ottobre parteciperò alla seconda tappa di “ artists 4 Rhino” a Palermo - nel mese di Novembre sarò presente in Irlanda all’evento “Drawing Today”

Info: http://www.susymanzo.com/home.htm

Lucia Lo Cascio

19


InAsherah - Il Magazine

Un cammino di studio e di ricerca di noi stessi e di tutto ciò che ci circonda. Kaname è quella porta che si apre verso una strada lunga e piena di serenità e soddisfazioni.

"Kaname Project, noi siamo la strada del nostro futuro"

Prossimo appuntamento:

20


InAsherah - Il Magazine

APPUNTAMENTI DA NON PERDERE CON I CICLI DI WORKSHOP DI KANAME PROJECT.

KANAME PROJECT VIA CESARE BARONIO 20 00179 ROMA ZONA E USCITA METRO FURIO CAMILLO

INFO ED ISCRIZIONI : DOTT.SSA CHIARA SABATINI 3440615833, DOTT.SSA ANNA CHIARA VENTURINI 389 5366568.

21


InAsherah - Il Magazine

Musica: Musica come un buon motivo per vivere. La storia di John Frusciante t'anni di sesso acclamato: Trent'anni di sesso acclamato

All'interno dei Red Hot Chili Peppers, gruppo alternative rock di Los Angeles, si sono susseguiti non pochi chitarristi. Il più famoso, capace (al primo posto nella classifica dei migliori degli ultimi trent'anni secondo la BBC) e anche quello che ne ha fatto parte per più tempo è John Frusciante. Prima del 1988, John era un fan accanito dei Peppers e per lui fu un grande batosta apprendere la notizia della morte per overdose di Hillel Slovak, che fu per lui un'ispirazione. Grazie a delle conoscenze, riuscì a suonare davanti a Anthony Kiedis, Flea e Chad Smith e diventò il nuovo chitarrista della band; con loro creò Mother's Milk (1989), il leggendario Blood Sugar Sex Magik (1991), il celebre Californication (1999), By the Way (2002) e, infine, Stadium Arcadium (2006). A fine 2009, John comunicò al mondo che avrebbe smesso di collaborare con i Red Hot Chili Peppers per dedicarsi esclusivamente ai propri progetti. Infatti, sono moltissimi gli altri lavori di Frusciante: con gli Ataxia, con i Mars Volta, ma soprattutto da solista. Solo un anno fa è stato pubblicato l'ultimo album Enclosure, che presenta sonorità elettroniche, arrangiate in stile “anni Ottanta”. Basta vedere un qualunque live in cui è presente John Frusciante per rendersi conto di quanto per lui suonare la chitarra sia fonte di vita. La storia che voglio raccontare tratta proprio di questo.. Leggendo le date della discografia con i Red Hot Chili Peppers, si può notare una grande pausa tra il secondo e il terzo album; questo periodo coincide con l'inizio del lavoro solista di Frusciante, che nel 1992, durante il tour in Giappone, lasciò il gruppo perché non riusciva a sopportare l'enorme successo, a detta sua “troppo”, che aveva avuto Blood Sugar Sex Magik; avrebbe preferito continuare a suonare in piccoli locali. Inoltre, durante il tour promozionale, John aveva iniziato a dipendere da eroina e cocaina. Tutto questo disagio era chiaro anche davanti al pubblico, visto che sabotava i concerti suonando le canzoni sbagliate. Frusciante aveva già iniziato a lavorare a del materiale solista quando era ancora nella band; solo nel 1994, grazie alla spinta di alcuni amici tra cui Johnny Depp, ebbe il grandissimo coraggio di far

22


InAsherah - Il Magazine

sentire al mondo quanto poteva essere impressionante l'opera di una persona sofferente, e quindi anche di mostrarsi in quello stato terribile che le droghe pesanti gli avevano procurato. Rilasciò infatti un'intervista a dir poco inquietante, in cui, magrissimo, con gli occhi sbarrati e con visibili ferite sulle braccia, affermava tra le varie cose che aveva iniziato a vedere gli stupefacenti come “l'unico modo di essere sicuro di essere in contatto con la bellezza, invece di lasciare che la bruttezza del mondo ti corrompa l'anima”. Questa intervista (http://www.youtube.com/watch?v=WL6a9ZbGhE w) sconvolse l'universo musicale americano; il New Times di Los Angeles lo giudicò come “uno scheletro coperto di pelle”. Tuttavia, la maggior parte della critica riguardo al primo album Niandra Lades and Usually Just a TShirt fu positiva. Rolling Stone lo definì “un casino decisamente affascinante”; il Boston Herald lo definì virtuoso, bellissimo, ma con una voce terribile: “le sue note alte porteranno alla pazzia il cane dei vicini”. L'album è in realtà un'unione di due lavori: le dodici tracce di Niandra Lades (donna immaginaria rappresentata in maniera androgina da Frusciante in copertina) e le tredici, senza titolo, di Usually Just a T-Shirt, di cui segnalo in particolare la #3. I testi sono vere e proprie poesie. Il secondo album, Smiles From the Streets You Hold risale al 1997 e include canzoni scritte alcuni anni prima. Anche in queste tracce, è chiaro il trascuratissimo stato di salute di Frusciante, che dichiarò tempo dopo di aver preso la decisione di pubblicare le sue opere principalmente per pagarsi la droga. Disse che mentre stava registrando ha avuto delle comunicazioni verbali con degli spiriti e di essere molto più interessato ad essere famoso nel loro mondo che nel nostro, ed è per questo che per lui è difficile adeguarsi all'essere in vita. Fortunatamente, nel 1997 il musicista poteva dichiararsi pulito. Fu ricoverato in una clinica di riabilitazione, e poco tempo dopo tornò a far parte dei Red Hot Chili Peppers, con una nuova chitarra: la White Falcon, che si può considerare un simbolo della sua rinascita. Dichiarò “In questo momento, sono la persona più felice del mondo, e sono molto orgoglioso di questo, non sapete quanto io lo sia. È una cosa stupenda essere capace di affrontare la vita, affrontare te stesso, senza nascondersi dietro le droghe; senza provare rabbia per le persone che ti amano. Ci sono alcuni che hanno paura di perdere le loro cose, ma non si perde nulla se non si rinuncia a se stessi”. Giulia Ambrosini

23


InAsherah - Il Magazine

L'angolo Valente: Arte e Sacro. Cosa può imparare l'arte contemporanea dalla spiritualità delle icone russe

La storia di John Alcune considerazioni sul rapporto arte e sacro sull’occasione della mostra del pittore Bruno Lanzalone intitolata: “Roma. Momenti... balenii di colori”, dal 3 al 17 gennaio 2015 presso il centro culturale Gabriella Ferri (Roma). Relazione tenuta in occasione del finissage della mostra.

Dormizione di Maria

Da sempre più parti si sente dire che viviamo nella 'società delle immagini' eppure siamo sempre meno in grado di avere con questo flusso di immagini un rapporto critico. Ecco la nostra proposta: crediamo che le icone russe possano aiutarci non solo ad avere un rapporto criticamente avvertito con le immagini, ma possano anche aiutarci a scoprire ciò che dallo stesso interno dell'immagine

24


InAsherah - Il Magazine

eccede l'immagine così da essere in grado di distinguere, quando facciamo esperienza di e con l'immagine, l'icona dall'idolo, l'immagine che si apre all'invisibile dal simulacro, cioè da un'immagine che si ripiega nichilisticamente su se stessa. Tuttavia, leggendo questo scritto, bisogna tenere presente sullo sfondo non solo l'attuale deriva, ma anche quelli che sono i destini dell'arte nella nostra contemporaneità almeno a partire dalla pittura astratta (il riferimento è in modo particolare a Kandinskij, Klee, Mondrian, Malevic ed in secondo ordine i cosiddetti espressionisti astratti europei ed americani). La nostra tesi, infatti, può essere sintetizzata nel modo seguente: l'arte contemporanea non va pregiudizialmente considerata come una (paradossale se non proprio contraddittoria) espressione di iconoclastia; anzi dal nostro punto di vista molta della migliore arte contemporanea non fa altro che riprendere il discorso che era stato interrotto con la fine dell'arte sacra, avvenuta almeno in Occidente subito dopo la morte di Duccio Di Buoninsegna; lo stesso Giotto da questo punto di vista segna una profonda discontinuità. Per prima cosa dobbiamo chiarire cosa intendiamo con 'arte sacra' per poi capire perché abbiamo scelto le icone russe come esempio esemplare ci ciò che è e dovrebbe essere qualcosa come un'arte sacra. Cominciamo col dire che 'arte sacra' non è 'arte a soggetto religioso'. Innanzitutto questo significa che un'opera per il solo fatto di raffigurare un tema religioso (una deposizione oppure una crocifissione) non è per ciò stesso automaticamente un'opera d'arte sacra. Inoltre si possono dare opere che pur non raffigurando, per esempio, una scena biblica od un soggetto religioso pure ci comunicano un profondo senso del mistero. Questo significa in altri termini che qui non si vuole proporre una Madre di Dio della tenerezza concezione 'confessionale' di arte sacra. Il prossimo passo sarà quello di distinguere almeno in linea di principio (se non di fatto) l'arte sacra da quella che potremmo chiamare 'arte idolatrica'. Per arte idolatrica intendiamo un'opera in cui tutto è ridotto a rappresentazione come se nulla eccedesse la rappresentazione o rispetto ad essa residuasse. Quest'arte idolatrica riducendo completamente il mistero a rappresentazione in qualche modo oggettiva e reifica il mistero stesso così violandolo e manipolandolo come se il mistero (altro nome per quello che qui intendiamo come 'sacro') fosse qualcosa in potere del soggetto. É come se il soggetto predisponesse uno spazio rappresentativo pronto ad accogliere il presentarsi del mistero per cui il mistero stesso viene ricondotto a tale spazio (questo avviene per esempio con l'introduzione della prospettiva in pittura). É il soggetto a disporre del mistero e non viceversa. L'arte sacra, invece, si apre al mistero in quanto mistero e lo fa per prima cosa sospendendo la rappresentazione cioè sospendendo il suo riferimento al rappresentato. Attraverso questa sospensione l'opera si apre ad una dialettica tra visibile ed invisibile. Questa dialettica poi non è di tipo oppositivo e non richiede la mediazione del concetto – a tal proposito

25


InAsherah - Il Magazine

potremmo parlare di un 'idealismo senza concetto' dove il visibile si apre e si espone all'invisibile (altro nome di ciò che qui stiamo chiamando 'mistero'). Allora arte idolatrica sarà quella che riduce l'invisibile a rappresentazione per cui del mistero non ne è più niente; mentre arte sacra sarà quell'arte che dal suo stesso interno comporta quello che con il filosofo Merleau-Ponty potremmo chiamare il 'chiasmo tra visibile ed invisibile'. Cosa rende sacra un'icona? Proprio la sua apertura al mistero. Nell'icona non si rappresenta l'irrappresentabile – questo sarebbe ancora idolatria. Nell'icona si rappresenta e si deve rappresentare l'irrappresentabile in quanto irrappresentabile – questo è il sano paradosso che viene messo in opera dalla vera arte sacra. Se questo è vero il nostro prossimo passo sarà quello di passare ad un'arte cristica come coerente sviluppo di un'arte sacra correttamente intesa. Per capire tutto ciò basti ricordare il famoso passo della lettera di San Paolo ai Colossesi: Egli è l'immagine del Dio invisibile. L'unico modo di non considerare questa affermazione come contraddittoria è quello di osare esporsi al paradosso di una rappresentazione dell'irrappresentabile in quanto irrappresentabile. Quindi l'arte sacra deve essere arte cristica (a meno di diventare arte idolatrica) e l'arte cristica Santissima Trinità non può che concepirsi che come sacramento essendo il sacramento la manifestazione ed il segno visibile di una realtà invisibile e questo senza mediazione del concetto. Ma se l'arte cristica non può che essere arte sacramentale quest'arte sacramentale non può non essere un'arte liturgica e quindi eucaristica. Naturalmente queste denominazioni non vogliono essere espressione di una poetica o di una estetica di tipo confessionale – tutt'altro! Ci limitiamo ad usare con funzione euristica più che definitoria espressioni tipiche del credo, della tradizione e della teologia della religione cristiana per approfondire e mettere in questione in maniera radicale quanto di solito si chiama 'arte sacra'. Infatti non possiamo parlare di una eventuale 'arte sacra senza aggettivi' come se potessimo coltivarla in vitro come si fa con una colonia di batteri. Noi apparteniamo ad una determinata tradizione (quella giudaico-cristiana) e non possiamo evitarlo; anzi il nostro atteggiamento critico viene potenziato dalla consapevolezza del fatto che la nostra riflessione sull'arte sacra non sia svolta in astratto ma abbia una provenienza. Parte fondamentale di questa provenienza – ai fini di ben comprendere cosa è in gioco nell'arte sacra così come la abbiamo circoscritta ed indagata – è la inevitabilità del passaggio per la religione ebraica (che proprio per questo è impropriamente definita religione diversa dalla religione cristiana – abbiamo infatti la medesima radice). Qui l'aspetto fondamentale è la credenza nella irrappresentabilità di Dio e la conseguente critica ad ogni idolatria che il popolo di Israele ha sviluppato nel corso della sua storia – senza tutto questo non potremmo essere in grado di cogliere il paradosso di un'arte cristica per cui un'arte è sacra se

26


InAsherah - Il Magazine

rappresenta l'irrappresentabile in quanto irrappresentabile, se si apre al mistero in quanto mistero. Vogliamo ora dire qualcosa sul senso di un'arte liturgica intesa non come arte di tipo 'confessionale'. Liturgia vuol dire il servizio ed il sacrificio di lode che una comunità rende a Dio. Un'arte liturgica quindi ha un aspetto essenzialmente comunitario. Ma prima di soffermarci sul fondamentale aspetto comunitario di un'arte che si voglia sacra (cioè aperta all'invisibile ed al mistero) dobbiamo sottolineare che un'arte liturgica è quell'arte che non soggiorna presso di sé compiaciuta della sua bellezza ma è un'arte che si consuma tutta nel far segno a ciò di cui è segno: in questo suo 'tutta consumarsi' sta il suo essere arte eucaristica. Allora tutto il nostro discorso sull'arte sacra Battesimo di Cristo (Teofania) tende ad un'arte di tipo alimentare (al riguardo tieni presente almeno Salvador Dalì e Piero Manzoni). Un'arte commestibile sarebbe quel fine che l'arte sacra non può raggiungere se non rinunciando ad essere soltanto arte, se non rinunciando a se stessa, se non consumandosi tutta nel suo veicolare l'invisibile ed il mistero. Come l'arte liturgica non può che essere arte eucaristica così l'arte eucaristica (a cui noi tendiamo asintoticamente) non può che essere arte liturgica cioè un'arte non dedicata al singolo individuo, bensì ad una comunità (la chiesa). A detta di Padre Marko Ivan Rupnik (colui che ha trovato la via che può già permettere all'arte sacra di uscire da quel pantano in cui è andata intrappolandosi almeno a partire dal secondo dopoguerra) l'arte è memoria della comunione. Allora l'arte eucaristica è un'arte comunionale. Essa deve anticipare e fare memoria della comunione a cui l'arte sacra ci deve condurre anche se questa comunione essa può viverla solo a patto della sua dissoluzione nella comunità stessa. Quindi perché si dia un'arte sacra occorre che si dia una comunità; ma d'altro canto perché si dia comunità si deve dare un'arte sacra in quanto cristica ed eucaristica intorno a cui una comunità possa stringersi. Oggi che non viviamo più in una 'comunità organica' non è ancora possibile un'arte comunionale anche se l'arte come espressione dell'individuo (e non della persona) è entrata in una profonda crisi. Oggi crediamo che si debba parlare sulla scorta di Ivanov di un'arte monastica, di un'arte claustrale. Il monastero già nel suo nome esprime la nostra attuale condizione. Il monastero è etimologicamente parlando qualcosa come una 'comunità di solitudini'. Oggi siamo chiamati a praticare quest'arte claustrale fino a quando un'arte sacra torni ad essere ancora non solo possibile ma anche effettiva e reale. Stefano Valente

27


InAsherah - Il Magazine

Viale delle industrie , 35/37 -80020 Casavatore (NA) Tel.081/19567216 - Fax 081/19363748 info@fullsecurity.it

HTTP://WWW.FULLSECURITY.IT/

SERVIZI DI PORTIERATO SICUREZZA E

GUARDIANIA Custodia interna ed esterna dei vostri stabilimenti, magazzini ed uffici garantita 24 ore su 24 da personale selezionato ed affidabile. Supporto informativo utile e necessario, per l'identificazione degli ambienti e per la regolamentazione di accesso alla struttura. Gestiamo tutti gli aspetti relativi alla sorveglianza dell'utenza in entrata e in uscita. SERVIZI ANTINCENDIO Tra i principali servizi svolti da FULL Security vi è anche la fornitura di personale altamente qualificato per la Vigilanza e sorveglianza Antincendio in ausilio allo svolgimento di manifestazioni temporanee o permanenti ad alta affluenza di pubblico come concerti, spettacoli, feste, ecc. Inoltre lo stesso servizio di presidio fisico per la vigilanza antincendio viene fornito permanentemente per le attività lavorative che necessitino per legge della presenza costante di squadre antincendio e primo intervento. GESTIONE DEL PARCO AUTOMEZZI Offriamo una visione di gestione degli Automezzi a 360°, dalle Anagrafiche, ai Prodotti/Ricambi, sino alle Tabelle di Servizio.

28


InAsherah - Il Magazine

Società: Sviluppo caratteriale e relazioni future: il parere di Bruce Lipton

L'articolo che voglio condividere con voi oggi si occupa del grande genetista Bruce Lipton e di una delle sue straordinaria teoria riguardante lo sviluppo caratteriale e comportamentale dell'essere umano in relazione all'ambiente. Secondo lo studio il nostro carattere è il "semplice" risultato di un programma di cui l'essere umano, seppur inconsapevolmente, è vittima nei primi sei anni di vita anzi, per la precisione, già a partire dalla condizione "fetale". Se parliamo come il nutrimento sia trasmesso dalla madre al feto, nessuno si stupirà. La teoria di Lipton va oltre, nell'affermare che la trasmissione di sostanze chimiche ed emotive risultino essere fondamentali per il successivo sviluppo del neonato. Se la madre vive un momento difficile, ad esempio affrontando la propria gestazione in uno stato di forte nervosismo, la genetica del figlio verrà "tarata" per vivere in quell' ambiente difficile non solo influenzando il carattere del nascituro, ma anche la sua genetica e struttura fisica. La personalità, infatti, secondo questi studi, è già determinata del suo 50% nel periodo fetale. Per tali ragioni, sottolinea lo scienziato, risulta fondamenta che la donna viva nel migliore dei modi, nella massima cura ed amore il periodo di gestazione. Partendo dal presupposto che ogni essere umano sia dotato di due menti, mente conscia ed inconscia, sottolinea come il 95% della nostra vita venga regolato da quest'ultima. Egli, non si limita ad analizzare la fase “fetale", con l'avanzare degli anni, lo sviluppo caratteriale, avviene più o meno in questo modo:

29


InAsherah - Il Magazine

Da 0 a 6 anni i bambini "scaricano" eseguono dei "download", come Lipton stesso li chiama, di tutto ciò che vedono e sentono. Immaginiamo un computer: come esso scarica dei programmi e li deposita in una memoria, la stessa cosa avviene per i bambini appartenenti a questa fascia di età. Essi scaricano i comportamenti e gli atteggiamenti, di coloro che sono intorno a loro, in particolare della madre e del padre e li “depositano”, secondo Lipton, nell'inconscio. Si trovano, in questa fascia, in una specie di “stato di ipnosi”, pur "registrando" ogni singola cosa, non possiedono una mente conscia, che agisca da filtro. Osservando il padre e la madre, creano già, in modo inconsapevole, Carrie Wachter un prototipo di “coppia”; registrano, ad esempio, il modo della madre di rivolgersi al padre, definendo una prima idea di relazione uomo donna. Tutto questo viene immagazzinato a livello subconscio. Una volta che quel bambino, divenuto oramai adulto, andrà alla ricerca di un partner, questi non sarà altro che quella figura già programmata nella sua mente. Egli, dunque, non vivrà più la sua vita, ma quella che gli è stata programmata dai genitori. Altra influenza fondamentale sono i giudizi che gli altri riportano su di noi, direttamente o indirettamente sempre nella fase 0-6, che contribuiranno a determinare chi saremo. Poniamo il caso, ad esempio, che il bambino si senta dire ogni giorno: “questo non te lo meriti”, “non sei un bravo bambino”, “non sai fare niente”. Ciò diverrà una vera e propria credenza per il neonato che risulterà deleteria per la sua vita futura. Nonostante i suoi desideri, l'ormai adulto in questione, sarà intrappolato nella gabbia della mente inconscia, succube della vita che altri hanno deciso per lui. Tutti i "dati scaricati", per utilizzare la terminologia di Lipton, si verranno a ripresentare per il resto della nostra vita, influenzando, tra le altre cose, anche la vita di coppia.

30


InAsherah - Il Magazine

Uno dei tanti esempi che il genetista fa, potrebbe risultare chiarificatore: vi siete mai sentiti dire dal vostro partner/dalla vostra partner: "chi sei? non ti sei mai comportato così!". Vi è mai sembrato di non riconoscervi in qualche comportamento sebbene siate proprio voi ad attuarlo? Bene! questo avviene perchè è la vostra mente inconscia che funziona, i vostri programmi scaricati, che vi fanno agire in quel modo, di cui voi non siete completamente responsabili, quindi non incolpatevi. Quello che forse vi chiederete in questo momento è: Come venirne fuori dunque e riuscire ad essere artefici della propria vita e del proprio destino? I suggerimenti di Lipton sono possono essere schematizzati nei seguenti punti chiave, in primis è necessario prendere consapevolezza dell'esistenza di tali meccanismi, successivamente è consigliabile lavorare sui propri punti deboli, sui "programmi"che non ci piacciono, riscrivendoli possibilmente con l'aiuto di qualcuno che ci ami. Il segreti della riuscita sono tre: costanza, determinazione, volontà.

info: http://www.bruce-lipton.it

Valentina Bellezza

31


InAsherah - Il Magazine

Mistero: Vampiromania

Nosferatu, il principe della notte di Werner Herzog - 1979

Senza alcun dubbio quella del vampiro è una condizione che da secoli ci suscita fascino e terrore al contempo. Oggi più che mai sembra essere un fenomeno di gran moda. Cerchiamo di viaggiare insieme alla scoperta del vampirismo tra miti, verità e finzioni. La prima domanda che ci poniamo è se i vampiri sono o meno reali... Ebbene, vi stupirà sapere che il mito dei vampiri nasce nel XVI secolo allorquando dei becchini, aprendo una fossa comune hanno scoperto dei cadaveri con del sangue che colava dalle loro bocche. Non sapendo la causa di tale fenomeno, hanno pensato si trattasse di demoni che la notte tornavano in vita per succhiare il sangue di poveri malcapitati. In realtà il sangue che scorreva dalle bocche di quei cadaveri altro non è che un processo naturale di decomposizione ignoto all'epoca. E si sa la paura corre veloce tra i collegamenti delle sinapsi cerebrali e da lì a passare alla bocca che urla forte la notizia è questione di un istante. Probabilmente l'attribuzione di creature notturne nasce dagli stessi becchini che, avendo aperto le fosse in pieno giorno trovando il sangue secco sulle labbra di quei miseri cadaveri (vaglielo a spiegare che neppure da morti i loro corpi avrebbero trovato pace...), hanno pensato che svolgessero la propria attività di succhia sangue incalliti di notte, nascosti dal buio La Vampira di Venezia delle tenebre.

32


InAsherah - Il Magazine

Sapete che si inventarono per fermare la loro sete di sangue? Un mattone! Già, infilavano un bel mattone nella bocca di questi cadaveri seguendo un rituale di esorcismo. A tal proposito, recentemente proprio nel territorio italiano, nello specifico a Venezia, l'archeologo forense Matteo Borrini, ha rinvenuto durante lo scavo alle fosse comuni dell'isola veneziana del Lazzaretto Nuovo, il tescio di una donna risalente al XVI, a cui avevano appunto inserito una pietra in bocca a bloccarne l'attività vampiresca. E i pipistrelli? perchè collegarli ai vampiri? Niente di più semplice... Queste bestie fanno delle piccole incisioni sulla pelle degli animali da cui poi leccano (non succhiano - ma anche questo era all'epoca ahimè ignoto..) il sangue. Aggiungiamo che questi animaletti attaccano le loro prede (il bestiame, mai gli uomini) di notte, ed il gioco è fatto. Se poi vi diciamo che i pipistrelli possono anche essere portatori di malattie come la rabbia, capirete perchè comunque non erano proprio ben visti. Passiamo ora a Dracula... splendido signore delle tenebre... sexy Dracula! Ma de che?!?! Dracula, ormai lo sappiamo tutti, è effettivamente esistito, si tratta di Vlad III, passato alla storia per la sua particolare cattiveria nei confronti dei nemici. Diciamocelo pure, era un sadico vero e proprio! Usava impalare i nemici uccisi esponendoli sui terreni delle Dracula di Tod Browning - 1931 sue proprietà così da incutere un pò di sano terrore ai passanti, non sia mai volessero usurpare il suo titolo o avventarsi alla conquista delle sue proprietà. Vi chiederete, ma Dracula che significa? Ve lo diciamo noi, vuol dire "Figlio del Dragone". Che centra il drago? Fatemici arrivare. Il papà del nostro Vlad diviene membro dell'Ordine del Drago nel 1431, da allora il figlio Vlad III fu noto anche con il nome di Dracula appunto "figlio del Dragone".

33


InAsherah - Il Magazine

Becchini, decomposizioni, impalatori, ma dov'è finito il fascino immortale, il candido splendore di quelle creature che hanno permeato i sogni erotici (non ditemi di no...) di tutti noi destinati all'imputridimento? Cari miei, come sempre a rendere fascinosa e immortale questa creatura ci ha pensato l'arte. Primo fra tutti fu Bram Stoker con il suo famosissimo romanzo "Dracula" a mettere insieme tutti gli elementi suddetti condendoli con una buona dose di splendida fantasia e da allora horror fu! Romanzi, film, fumetti Vampiri e vampirelli in ogni dove per la gioia di grandi e piccini. Dunque niente vampiri che verranno a farci visita una di queste notti addentando i nostri succulenti colli? Lettori carissimi noi per non sbagliare, ci asteniamo dall'esprimerci in merito, poniamo il caso che questi per burlarsi della nostra incredulità in una di queste notti vengono davvero a farci visita? Perchè va bene che affollino la nostra immaginazione ma nella realtà preferiremo tenerli alla larga.

Cassandra Rotelli, Lucia Lo Cascio

34


InAsherah - Il Magazine

35


InAsherah - Il Magazine

Cinesegnalazioni Mia Madre Regia: Nanni Moretti attori: Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti, Stefano Abbati, Beatrice Mancini, Enrico Ianniello, Anna Bellato, Toni Laudadio,Pietro Ragusa, Tatiana Lepore, Lorenzo Gioielli Produzione: Italia, Francia, Germania 2015 Genere: Drammatico

Il nemico - Un breviario partigiano Regia: Federico Spinetti attori: Massimo Zamboni, Angela Baraldi, Giorgio Canali, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli Produzione: Italia 2015 Genere: Documentario

36


InAsherah - Il Magazine

LEONARDO 1452-1519

15.04.15 > 19.07.15 PALAZZO REALE Piazza Duomo, 12 - 20122 Milano

.

LUNEDI' 14.30 – 19.30 MARTEDI', MERCOLEDI', VENERDI' E DOMENICA 9.30 – 19.30 GIOVEDI' E SABATO 9.30 – 22.30 La biglietteria chiude un’ora prima

INFORMAZIONI www.comune.milano.it/palazzoreale Altre info: www.turismo.milano.it

37


InAsherah - Il Magazine

38


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.