Anno XIII - Numero 1 - Febbraio/Marzo 2011
E D I Z I O N E I TA L I A N A D I R A D I O W O R L D & T V T E C H N O L O G Y
Guida: Mixer e Router
Il cuore pulsante di Radio e Tv
Sommario NEWS pag. Eventi e novità OSSERVATORIO SWITCH-OFF pag. Tv Digitale 3D SUONO &STUDIO pag. Le Sale Vive SPECIALE. HD e 3D
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pag. 20
SPECIALE. pag. 34 Videoregistrazione DOSSIER. pag. 40 Cavi e Connettori DOSSIER. Radio digitale
pag. 52
GUIDA TV pag. 64 Mixer e Router Da pagina 64, un’interessante gamma di soluzioni
RADIO DIGITALE: SEGNALI DI VITA DAL PIANETA In molte nazioni, il 2010 sembra essere l’anno in cui la radio digitale ha finalmente iniziato a ingranare. Mentre l’HD Radio ha ottenuto una spinta (in senso letterale) da parte dei regolatori negli Stati Uniti, il sistema DRM30 di Digital Radio Mondiale si è guadagnata un sostegno significativo in Russia e India e la famiglia Eureka-147 degli standard DAB vede una buona crescita in Australia, così come viene costantemente accettata in Europa e, per i nuovi progetti, in Asia. Questo non significa che i sistemi di radiofonia digitale arrivino a sostituire le trasmissioni analogiche tradizionali nel futuro immediato, ma qualche emittente e qualche regolatore stanno raggiungendo il punto in cui è ragionevole parlare di una pianificazione dello switchover digitale. Potrete proseguire questo approfondimento sulla situazione internazionale della radio digitale da pagina 52.
GUIDA RADIO pag. 72 Mixer e Console
NEWS
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Si avvicina il RadioTv Forum 2011: da non perdere! dizione davvero “bollente”. La grande trasformazione della Tv italiana dall’analogico al digitale da un lato va realizzandosi e ormai interessa metà del paese, ma l’altra metà è ancora tutta da fare, mentre vengono al pettine tantissimi nodi correlati a molte-
(soprattutto con riferimento ad Audiradio). Insomma: sarà un’edizione molto importante per fare il punto della situazione e chiarire le idee in questa “confusione epocale” che stiamo vivendo.
Area Expo
sSi approssima la sesta edizione di RadioTv Forum il meeting degli operatori del settore radio-televisivo promosso da Aeranti-Corallo. Si terrà come tradizione a Roma, quest’anno nei giorni di martedì 24 e mercoledì 25 maggio, presso l’Hotel Melià Roma Aurelia Antica (in via degli Aldobrandeschi, 228). Tutto procede secondo i tempi prestabiliti e ad inizio febbraio erano oltre due terzi gli stand già prenotati dalle aziende che hanno confermato la propria partecipazione all’expo.
Essere protagonisti Quella che sia annuncia è un’e-
plici questioni: dai finanziamenti a sostegno della transizione, alle risorse in genere (soprattutto per il comparto locale); dalle questioni inerenti la ridistribuzione dei canali, alla regolamentazione del LCN; dai rapporti con gli operatori di telefonia mobile al ruolo della radiofonia digitale che aspetta di poter accedere agli spazi frequenziali promessi… Poi ci sono le questioni collegate all’editoria, al mercato pubblicitario e alle difficoltà delle società di rilevazione dei dati d’ascolto
L’obiettivo confermato è quello di ribadire il ruolo del RadioTv Forum quale unico vero momento di aggregazione ed incontro tra le principali aziende fornitrici di soluzioni tecnologiche per il broadcast e quasi tutti i loro potenziali clienti, nazionali e locali, radiofonici e televisivi. Stiamo parlando di oltre 60 aziende, in rappresentanza di ben più di 200 marchi, tutti dedicati esclusivamente a prodotti e servizi per il mondo radiotelevisivo e per la produzione e postproduzione che ad esso si riferisce.
per ragioni organizzative, è gradita la pre-registrazione dei partecipanti all’evento. La stessa potrà avvenire attraverso www.radiotvforum.it, il sito web della manifestazione. Altro non aggiungiamo se non: non perdete questa occasione unica, che sarà di aggiornamento professionale, ma anche di piacevole incontro tra “addetti ai lavori”. Inoltre, se siete un’azienda fornitrice e intendete partecipare come espositore, non possiamo che suggerirvi di affrettarvi. Gli spazi sono ormai agli sgoccioli.
Cominciate a pre-registravi Occorre ricordare che,
Riparte Show-Way 2011, il salone delle luci La seconda edizione della manifestazione avrà luogo a Bergamo dal 15 al 17 maggio 2011 Dopo un anno di stand-by che ha consentito alle imprese del settore di concentrare tutti gli sforzi necessari per ottimizzare al meglio le proprie attività in presenza del picco più alto di una crisi globale ormai alle spalle, è arrivato il tempo della ripresa. Dopo il successo della prima edizione di ShowWay del 2008 (marchi esposti 165, marchi stranieri esposti 60%, prodotti novità presentati 33, seminari svolti 11, visitatori 6.783 da 35 nazioni), le aziende di settore hanno lavorato alacremente, in un clima di mercato non certo favo-
revole, in ricerca e sviluppo di nuovi prodotti innovativi, che ora potranno finalmente essere proposti nella vetrina più qualificata a un mercato maturo per apprezzarli.
Sempre a Bergamo, sempre Apias ShowWay Professional Entertainment Technology Exhibition tornerà, con rinnovato entusiasmo, presso il polo fieristico di Bergamo dal 15 al 17 maggio 2011, mantenendo l'impostazione di "Trade Exhibition" del comparto illuminotecnico
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professionale e delle tecnologie audio ed acustiche professionali: settori nei quali operano in Italia Aziende di indiscussa eccellenza. Questa è Show Way 2011, l’unica manifestazione fieristica professionale al momento per l’illuminotecnica in Italia. Apias, l’associazione che riunisce i costruttori e gli importatori di attrezzature per lo spettacolo e che rappresenta in Italia le più importanti e qualificate Aziende del setB R O A D C A S T
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tore, ribadisce il massimo impegno nel promuovere l’iniziativa insieme all’Ente Fiera Promoberg. Questa fiera è stata fortemente voluta per essere a sostegno del settore e del suo sviluppo. Per maggiori informazioni potrete visitare il sito www.showway.com.
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Cresce NewBay Media: acquistato un rilevante gruppo di testate da Penton Media NewBay Media LLC (editore anche della nostra rivista Broadcast&Production) ha annunciato di aver acquisito Mix, Electronic Musician, DigitalContentProducer.com, Radio, Sound&Video Contractor (SVC) e altre testate nel settore della tecnologia per l'audiovideo professionale da Penton Media. Ogni titolo continuerà ad essere pubblicato, ora come parte del gruppo NewBay. I termini dell'intesa non sono stati divulgati. L'aggiunta di questo rilevante marchio multimediale estende l'area di azione della NewBay Media e le permette di incrementare a livello mondiale una significativa presenza nell'ambito della comunicazione rivolta ai mercati di pro audio, video, produzione/post produzione, AV e system integration.
Un catalogo importante Ciascuna di queste testate vanta un ruolo di tutto rispetto nel suo specifico ambito di attività: • Mix offre una copertura completa del mondo della tecnologia per la registrazione in studio, dell'audio dal vivo, dell'audio per film e video e della musica. L'acquisizione comprende il pregiato catalogo di libri Mix Books, oltre agli eventi Remix e MIX di Nashville. • Electronic Musician è nota per le sue recensioni di prodotti e soluzioni per la Music Technology più avanzata, oltre che per le interviste con i professionisti e per gli approfondimenti rivolti ai musicisti interessati a registrare e produrre musica in casa o in uno studio personale.
• La rivista Radio offre uno sguardo approfondito ai trend tecnologici e alle soluzioni per gli ingegneri e i manager della radiofonia. La diffusione è realizzata a mezzo stampa e online. • Sound&Video Contractor (SVC) offre agli integratori di sistemi, imprenditori, commercianti, consulenti degli esclusivi case studies, oltre a un qualificato blog e ad un podcast. • Millimeter, DigitalContentProducer.com e Reel-Exchange coprono il settore video in quattro aree critiche: ripresa, editing, distribuzione e animazione. "Questa acquisizione conferma la promessa che è stata fatta quando NewBay è stata fondata, cioè di offrire la gamma più completa di marchi e media in ciascuna dei segmenti verticali di mercato che serviamo " ha dichiarato Steve Palm, CEO di NewBay Media, che ha proseguito "La profondità e l'ampiezza di copertura che NewBay ora offre nei mercati pro audio, video e
system integration audiovisi- S. Palm va è senza pari". Continua Palm: "L'azione complementare delle iniziative editoriali e di vendita, in combinazione con un investimento focalizzato nella produzione e nella distribuzione delle riviste andrà a vantaggio di questa nuova dubbio positivi riflessi sui conteacquisizione, nonché dei titoli nuti e sull'attività di già nel portafoglio NewBay ". Broadcast&Production in Italia". Ha dichiarato Andrea Rivetta, Dal canto suo Raffaella direttore responsabile di Calabrese, publisher di Radio Broadcast&Production: World International ed "Nello spirito ormai ben collauEuropean Sales manager di dato di collaborazione che lega NewBay ha sottolineato come tra loro tutte le testate del grup“Con questa acquisizione anche po NewBay, si per le aziende italiane interessasvilupperanno sinergie anche te all’export nell’ambito del con queste prestigiose testate broadcast e dell’audiovisivo prospecializzate e questo avrà senza fessionale si aprono molteplici nuove opportunità di comunicazione e di business”. Questa è la quarta acquisizione di importanti marchi da parte di NewBay negli ultimi anni e si aggiunge a CMP United Business Media Divisione Entertainment Media nel settembre 2006, a IMAS nel mese di luglio 2007 e a Reed Business Information-USA nel dicembre 2009.
Avid lancia il Training Center a Roma e trasloca a Milano Nasce a Roma il Training Media Center: un centro di formazione autorizzato per chi vuole evolvere professionalmente nel mondo Avid. Il Training Media Center ha sede in Via Ugo De Carolis 49 a Roma ed organizza corsi certificati. I corsi, tenuti da istruttori qualificati, hanno una durata variabile in
funzione del livello prescelto. Ai partecipanti saranno rilasciati attestati autorizzati e riconosciuti a livello internazionale. Sono già stati programmati svariati corsi, tra cui quello di cinque giorni di editing con Avid Media Composer e un corso da 42 ore di montaggio per l’introduzione ai concetti di lin-
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guaggio cine-televisivo e di editing non lineare di base attraverso l’uso del software Avid Media Composer su Windows. Per maggiori informazioni si può visitare il sito www.trainingmediacenter.it, o al numero 06 35341043. Con l’occasione segnaliamo che la sede Avid di Milano è stata •
traferita al Palazzo T2 di Milanofiori: resta invariato il numero telefonico 02 5778971.
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Ecco a voi il router SD, HD e SDI 3Gb/sec più accessibile al mondo Dite addio ai complicati sistemi di collegamento video! Broadcast Videohub è un potente routing switcher di livello broadcast che offre ben 72 ingressi, 144 uscite, 72 porte di controllo deck e switching automatico SD, HD e SDI a 3Gb/sec in un compatto chassis per il montaggio su rack spesso solo pochi centimetri.
Grazie alle nuove, straordinarie connessioni SDI a 3Gb/sec, Broadcast Videohub offre un data rate doppio rispetto all’HD-SDI. Utilizzatele per il montaggio di film 2048x1556 in tempo reale. Lo standard SDI a 3Gb/sec è pienamente compatibile con SD, HD e 2K in 4:4:4 o 4:2:2, tutto con un unico cavo BNC.
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Controllo in rete
Con 72 ingressi e 144 uscite, Broadcast Videohub offre abbastanza connessioni SDI per 72 deck o sistemi di editing. Grazie al doppio delle uscite SDI, ogni utente può contare su un output SDI del tutto indipendente per il monitoraggio. Significa che potrete monitorare direttamente da qualsiasi apparecchio dell’edificio senza influire sul routing. 72 porte di controllo deck completano questa soluzione di routing a tutto tondo.
Broadcast Videohub include un software compatibile con Windows™ e Mac OS X™ che vi consente di controllare il sistema di routing direttamente dal computer. Broadcast Videohub si collega a qualsiasi computer via USB e viene quindi condiviso sulla rete locale. Le etichette del router si possono cambiare da qualunque sistema e, grazie alla conformità Unicode, supportano anche le lingue straniere.
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Video SD, HD o 3Gb/sec simultaneo Broadcast Videohub gestisce connessioni miste SD, HD e SDI a 3Gb/sec sullo stesso router e allo stesso tempo. Il sistema rileva il cambiamento dell’ingresso e imposta di conseguenza tutte le uscite collegate, automaticamente. Anche il re-clocking e lo slew rate di uscita SDI cambieranno in automatico. *SRP IVA esclusa
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Da Prase il microfono cardioide dinamico BP4001 Il BP4001 di Audio-Technica è fatto su misura per una riproduzione estremamente chiara e articolata delle parole pronunciate e dunque è ideale per la raccolta di notizie in esterna: interviste sul posto, ENG, EFP, applicazioni sportive e molto altro. Progettato per offrire eccezionale isolamento dal rumore di maneggiamento, il microfono è molto robusto e resiste alle abrasioni e agli urti che sono pressoché inevitabili nell’uso sul campo. Il microfono dispone di un connettore di tipo XLRM-uscita a 3-pin e viene
dotato di una protezione antivento in schiuma poliuretanica, di una morbida custodia protettiva, di un morsetto professionale e di un pattern polare omnidirezionale.
Principali vantaggi Dispone di uno shockmount interno di qualità che riduce il rumore di esercizio al livello più basso possibile. Questo è molto importante per gli intervistatori professionisti soprattutto nelle situazioni di intervista con molti altri giornalisti, che contemporaneamente puntano i loro
microfoni verso la persona oggetto dell’intervista. Inoltre vanta una protezione interna contro il vento, anche senza la necessità di utilizzare un antivento esterno. Naturalmente un antivento esterno può essere aggiunto per migliorare ulteriormente la protezione. Da notare anche il corpo del microfono lungo 240 mm (simile al modello AT8004L) che dà un chiaro beneficio all'intervistatore, permettendogli di avvicinarsi alla persona di interesse anche in una situazione affollata di giornalisti. Il prezzo è la sorpresa
più... sorprendente: soli 189 euro più iva! Info: www.prase.it
Leading Technologies è nata da A&DT e da Audio Equipment Segnaliamo l’avvenuta trasformazione societaria che ha interessato l’azienda di Giuseppe e Marco Porro a Monza.
Il 1° Gennaio 2011 ha infatti visto la nascita di una nuova realtà commerciale nel settore audio e luci professionale; que-
sta nuova realtà ha preso vita dalla fusione di due delle aziende storiche del gruppo (che vanta un’esperienza ultra tren-
tennale). Nuovo direttore generale è Pietro Grassi. Per tutte le info: www.leadingtech.it
For-A mixa e archivia al top La linea di prodotti in banda base di For-A nel corso dei mesi scorsi è stata arricchita da diversi nuovi arrivi. Tra le moltissime novità del catalogo, possiamo sottolineare che la diffusione del mixer video compatto HVS300HS ha avuto una crescita rilevante, ed è stato impiegato dai broadcaster in una moltitudine di diverse applicazioni, dalla produzione mobile a piccole
control room. Il nuovo mixer video HVS-350HS HD/SD 1.5 è considerato il fratello maggiore dell'HVS-300HS. Il modello HVS-350HS è basato sul conosciuto sistema modulare di For-A con un design a 1.5 M/E. Ha un maggiore numero di ingressi, e diverse funzionalità aggiuntive che comportano una dimensione sensibilmente maggiore del pannello frontale. Anch'esso
nuovo, l'alimentatore HVS-300RPS aggiunge una sorgente di alimentazione ridondante per il mixer HVS-300HS. E una citazione la riserviamo anche per il registratore di archivi video LTR-100HS per creare archivi snelli, affidabili e dal costo assolutamente competitivo: supporta la tecnologia LTO-5, vale a dire lo standard
più aggiornato in tema di archiviazione su nastro ad elevata capacità, ed ha un ruolo centrale nel sistema di gestione contenuti MediaConcierge di For-A.
Finelco ricorre al TAR contro l'assegnazione del LCN Lafinanziaria e holding Finelco di Alberto Hazan (proprietaria della neonata Virgin Radio Television, evoluzione tv del successo radiofonico rock, oltre che di 105 Television e RMC Television) ha chiesto al TAR del Lazio l'annullamento della 6 B R O A D C A S T
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determina con cui il Ministero per lo Sviluppo delle Attività Produttive - Dipartimento Comunicazione ha assegnato una numerazione LCN spettante agli operatori televisivi locali anziché quella dovuta ai nazionali. La questione è delicata e rappresenta il nocciolo della •
protesta che le emittenti locali stanno portando avanti contro il Ministero dello Sviluppo economico che sulla base di parere emesso dall'Agcom ha assegnazione una numerazione compresa tra quelle previste per le locali a un fornitore di servizi di media audiovisivi nazionale.
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Prossima stazione Hollywood 35mm-Camcorder PMW-F3
Il nostro mondo in 35 mm gira intorno al tuo. Qualsiasi immagine ci sia nel tuo mondo in 35 mm, Sony ti offre il prodotto per catturarla. Per le produzioni cinematografiche di altissima qualità, il camcorder SRW-9000PL garantisce le stesse eccezionali prestazioni che hanno reso la F35 la camera preferita dai migliori registi al mondo. Il nuovo camcorder Full HD Super 35 mm PMW-F3 offre una qualità di immagine cinematografica a registi e direttori della fotografia che lavorano con budget di medio livello. Inoltre, l’uscita in RGB consente di utilizzare la F3 come B-camera, in supporto alla F35 o alla SRW-9000PL, garantendo libertà creativa assoluta.
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SE-3000: l’evoluzione del mixer full HD Il 2011 di Panatronics comincia all’insegna di Datavideo, che vara la nuova “divisione broadcast”, in poche parole una filiera di prodotti esplicitamente pensati per le esigenze dei broadcaster e in particolare per l’allestimento dei mezzi mobili. Il primo prodotto figlio di questa nuova impostazione aziendale arriva ora, ad inizio 2011, sul mercato europeo: si tratta del nuovo, attesissimo mixer 16 canali full HD. Si chiama SE3000, e va a migliorare e completare la già ricca proposta Datavideo per quanto riguarda i mixer. Vediamolo un po’ più nel dettaglio. Una prima caratteristica di questo prodotto è la sua possibilità di lavorare sia in full HD (i 16 canali in ingresso sono HD-SDI) che in Standard Definition. Una versatilità di solito apprezzata dai professionisti. Il mixer dispone di 8 uscite: 4 AUX, 1 program, 1 preview e 2 multiview. Tutte e sedici le sorgenti in ingresso, più program e preview, sono visualizzabili su un unico monitor ma, grazie al fatto che le uscite multiview sono due, è possibile “splittare” le sorgenti e visualizzarle su due monitor separati. Disponibile anche un ingresso DVI per eventuali grafiche. Tra le altre funzio-
ni del mixer, sono da segnalare perlomeno il doppio Picture in Picture e il chromakey. Per la navigazione all’interno dei menu e per i settaggi, l’SE-3000 dispone di un pratico monitorino touchscreen collocato sulla console. Ma un’altra caratteristica interessante è la possibilità di collegare al mixer un monitor touchscreen esterno sul quale trasferire tutti i controlli della console. In altre parole il mixer è interamente controllabile sia attraverso la sua tastiera, sia attraverso un monitor touchscreen esterno, per nuove e ulteriori possibilità di utilizzo. I primi esemplari del nuovo mixer, che come detto è solo il primo prodotto della nuova gamma Datavideo per l’area broadcast, sono in consegna, per l’Italia, a breve. A dimostrazione dell’intenzione della casa olandese di innovare e aggiornare i propri
prodotti, per adattarli sempre meglio alle esigenze degli utilizzatori, c’è anche la novità rappresentata dal nuovo cavo per alimentazione e ritorno video di cui è stata dotata la regia mobile MS-900. La MS-
900 è uno dei cavalli di battaglia di Datavideo, regia a 8 canali già utilizzata per molte produzioni, eventi e dirette TV anche – tra gli altri – da Mediaset Premium. L’SE-3000 procede sulla via del miglioramento giacché, al di là delle sue qualità intrinseche, esso apre la porta a soluzioni innovative, in particolare alla possibilità di allestire piccoli mezzi mobili per produzioni in HD. In effetti, la collocazione forse più idonea e performante di un mixer come l’SE-3000 è
l’OB Van di piccole/medie dimensioni per produzioni di un certo livello in HD. Con l’arrivo del nuovo prodotto, e con l’am-
pliamento della squadra tecnica e commerciale grazie all’ “acquisto” di Emilio Schincaglia che ha portato nello staff la sua esperienza di system integrator, Panatronics stringe ulteriormente la sua sinergia con Datavideo e si lancia con decisione in una nuova, possibile area di mercato. L’ampliamento della squadra con personale qualificato è stato deciso, infatti, per affrontare al meglio le esigenze del settore TV, e per progettare e costruire piccoli OB Van “chiavi in mano” per produzioni in HD.
Astra-TivuItalia: raggiunta una intesa per i servizi di contribuzione DTT SES Astra ha siglato un accordo con l’operatore di rete italiano TivuItalia per l’utilizzo di capacità sulla posizione orbitale a 31.5° Est. Tivuitalia utilizzerà la capacità per servizi di contribuzione che permetteranno la trasmissione di segnali TV e radio sulla propria rete digitale in Italia. Oltre alla capacità, Astra fornirà servizi broadband satellitari per il monitoraggio ed il controllo remoto dei trasmettitori terrestri di TivuItalia, utilizzando il proprio innovativo
servizio a banda larga Astra2Connect. Tali trasmettitori saranno connessi alla sede operativa di TivuItalia attraverso la piattaforma broadband Astra 2Connect. Pietro Guerrieri, General Manager di Astra Italia, commenta così: "Il passaggio dall’analogico al digitale terrestre è un processo ormai ben avviato e in via di conclusione. Siamo estremamente soddisfatti dell’accordo siglato con un operatore delle dimensioni e dell’im-
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portanza di TivuitalIa, a conferma della validità e dell’efficacia della strategia di Astra sul mercato italiano. Il risultato si è reso possibile grazie all’elevata qualità e affidabilità dei servizi messi a disposizione da SES Astra dalla posizione orbitale a 31.5° Est”. Antonio Mazzara, Presidente di TivuItalia, dichiara: “Siamo certi che Astra, operatore riconosciuto per l’eccellente qualità del servizio e nuovo player satellitare nel mercato italiano, sarà un partner ideale per lo •
sviluppo del nostro business. Il servizio offerto da Astra è una soluzione end-to-end, sia per la contribuzione che per il telecontrollo, che consentirà a TivuItalia di offrire ai propri clienti il migliore servizio possibile per la diffusione dei programmi nel mercato digitale”.
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Ministero ed AGCOM al lavoro con EMLAB Oltre ai risultati conseguiti durante tutto il 2010 riguardanti la fornitura di antenne tv/radio e di reti trasmissive complete, importanti traguardi sono stati raggiunti da Aldena anche grazie al consolidamento ed all’utilizzo sulla scena Italiana ed Internazionale del proprio software EMLAB. Nell’ottica di armonizzare l’operatività e dotarsi di strumenti comuni già in uso dai maggiori Operatori Radio/Tv ed alle ARPA, sia il Ministero dello Sviluppo Economico (sede centrale di Roma ed Ispettorati regionali) sia l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) hanno scelto EMLAB come software di interfaccia comune per il controllo, verifica e gestione dei sistemi radianti. Il progetto ha previsto, oltre alla fornitura di stazioni complete di lavoro su computer dedicati, anche una prima serie di corsi di formazione del personale tenutasi nelle diverse sedi italiane del Ministero/Ispettorati. In aggiunta ai servizi di supporto operativo ed assistenza tecnica, sono già stati pianificati ulteriori corsi di formazione sia operativi che tecnici per poter sfruttare al meglio tutte le molteplici potenzialità e funzionalità dello strumento adottato.
Una risposta accessibile EMLAB è la risposta alla mission aziendale che Aldena si era prefissata fin dai lontani anni ’80 (con le suite software SR e NFA), e la continuità di un lungo
percorso iniziato con un unico obiettivo: proporre un software affidabile ed userfriendly per ogni esigenza del settore. Alcuni tecnici ed operatori del settore hanno fatto notare che “è anche grazie ad Aldena se oggi ci sono più esperti in antenne”. In effetti con EMLAB è stata data la possibilità agli operatori di evolvere le proprie conoscenze nel campo delle antenne, migliorare il grado di inquinamento elettromagnetico ambientale, diminuire le dispersioni di segnali radiotelevisivi indesiderati, dialogare con i colleghi e con gli Enti pubblici in maniera seria ed univoca. Oggi EMLAB viene riconosciuto come importante ed affidabile strumento anche a livello internazionale. Troviamo prestigiosi utilizzatori in USA, Russia, Iran, Brasile, Costarica, Bolivia, Colombia, Cile, Francia, Belgio, Germania, Spagna, Svizzera, Olanda, Grecia, Ucraina, Israele, Palestina, tanto per citare esempi significativi dove EMLAB è utilizzato non solo dagli operatori ma anche dagli istituti predisposti al controllo (Ministeri o Agenzie
per la protezione ambientale).
Una risposta moderna EMLAB è stato pensato per soddisfare le più moderne esigenze tecnologiche con la recente predisposizione per i sistemi operativi 64 bit (Windows 7), il supporto per computer multiprocessore e l’interfaccia grafica verso i servizi offerti da Google Earth/Maps. Importanti novità ed idee innovative saranno implementate prossimamente: una ricca roadmap di sviluppo potrà essere ulteriormente ampliata grazie all’attenzione dello staff Aldena per le nuove tecnologie e le richieste dei diretti utilizzatori. Scopriamo insieme le funzionalità principali di EMLAB: - Progettazione avanzata e ricostruzione in real-time di sistemi radianti complessi; - Calcoli di copertura ed interfe-
renza per segnali analogici/digitali; - Network Design and Planning per reti MFN/SFN (DVB-T2 già disponibile); - Gestione avanzata dei parametri di tutte le reti digitali in SFN (definizione tipo di servizio, modifica dei C/N, gestione ritardi dei TX, differenti tipologie di sincronizzazione, uso di antenne riceventi personalizzate); - Statistiche di popolazione servita/numero abitanti e reportistiche avanzate (file TA1, TD2, RD2); - Analisi di impatto elettromagnetico per pratiche ARPA (Normativa CEI, Volumi di rispetto, file MSI). Per fissare un incontro, una demo o per avere ogni ulteriore dettaglio tecnico utile a scoprire le potenzialità di EMLAB potrete contattare l’Ing. Carlo Perotta (carlo.perotta@aldena.it -tel. 02 90390461).
Cordoglio Con profondo rammarico diamo notizia della morte di Giuseppe Napoli, che è mancato all’età di 65 anni e che da 32 anni era alla guida della sua Aldena. Giuseppe era “figlio d’arte”: il padre Lionello nel dopoguerra aveva avviato un’attività di costruzione di antenne riceventi radiotelevisive. Felice lo sviluppo dell’attività voluto da Giuseppe: la quasi totalità delle emittenti radiofoniche in Italia nel corso della propria storia ha avuto modo di utilizzare le antenne realizzate e commercializzate da Aldena. Giuseppe Napoli se n’è andato così come ha vissuto: con sobrietà e senza clamore. Presentiamo ai suoi cari, alla moglie in particolare, e a tutti i suoi collaboratori e dipendenti le nostre più sentite condoglianze per la perdita di un uomo solido e giusto di cui già sentiamo la mancanza.
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Gruppo Screen 2011: una cifra non basta Si è svolta a Rezzato, vicino a Brescia, la giornata Screen Service “Surfing the wave, in a different way”. Bilancio, progetti e obiettivi in uno one day show sovrinteso dal carismatico Antonio Mazzara. Sugli scudi del gruppo è certamente TivuItalia “O si cresce a due cifre, o si prende una brutta china”. Affermazione perentoria fatta dal giovane professore bocconiano Boris Durisin durante il suo accattivante intervento alla platea. In sala l’intero staff Screen Service Broadcast Technologies, per la giornata di team building nella prestigiosa cornice di Villa Fenaroli. Definitivamente archiviata la stagione epica e generosa della gestione (sanamente) padronale di Carlo Bombelli e Luca Saleri, il nuovo A.D. Antonio Mazzara, uno che sa come gira il mondo della finanza e delle Borse, sta spingendo a tutto gas il motore aziendale per conquistare risultati senza mezze misure o tentennamenti.
Numeri Il fatturato 2010 ha chiuso a quasi 61 milioni di euro (di cui 70% in Italia, 9% in UE e 21% extra UE), con un Ebitda a 19.2 milioni, Ebit 17.2 milioni e risultato netto pari a 10.2 milioni. Il target 2011 è stato fissato a 75
milioni di euro, con l’azienda madre SSBT a far la parte del leone con un 60% di fatturato atteso, il decollo della sede brasiliana (oggi già oltre i 7 milioni nel suo anno di start up) che dovrebbe attestarsi attorno ai 20 milioni e i resti da SkyLinks, RRD USA e, new entry che merita un capitolo a parte, dall'operatore di rete nazionale TivuItalia. Ci saranno anche cambiamenti formali, per come illustrato da Matteo Rossi, responsabile della comunicazione: “Abbiamo in rampa di lancio nuovo logo e nuova immagine per l'inizio del 2011. Oltre al sito web rinnovato completamente e a una strategia aggressiva di presenza ad eventi e di contatti diretti sui mercati internazionali”. Dicevamo di TivuItalia, che nella giornata è stata rappresentata da Sauro Vannini, Franco Ferri e Fausto Bernabei. Questa nuovissima realtà dispone di reti digitali in ponte radio, ad estensione nazionale, sulle quali offre servizi di trasporto per segnali audio/video e dati. Dispone
Da sinistra: A. Mazzara, G. Baccalini e C. Sora
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inoltre di reti televisive digitali, ad estensione regionale, sulle quali offriamo servizi di diffusione in tecnologia DVB-T. Si consideri che è passata da meno del 10% di popolazione italiana raggiunta nel gennaio 2010 al 57% nel giugno di quest'anno; la copertura prevista a inizio 2011 è di circa il 70%. La struttura è stata resa possibile anche grazie al finanziamento bancario (da Bnp Paribas e Unicredit) da 26 milioni di euro annunciato il 2 agosto scorso. L’obiettivo è di costruire una realtà che, a regime, abbia un valore intrinseco superiore ai 130 milioni. TivuItalia era stata acquistata dal gruppo Profit di Raimondo Lagostena (ne deteneva il 51%) e, di fatto, Screen per valorizzarla alla grande ha utilizzato un… baco legislativo: in base alla legge Gasparri, confermata dal decreto Romani, la licenza di operatore può essere chiesta a qualsiasi soggetto che col proprio segnale copra almeno il 50% della popolazione. Screen è arrivata a servire oltre il 55% con una copertura di 17 regioni e nei 60 giorni successivi la comunicazione allo Stato, nessuno ha reagito in alcun modo. Morale: il riconoscimento dello status di rete nazionale è acquisito de facto. In un’intervista di qualche B R O A D C A S T
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tempo fa Antonio Mazzara aveva dichiarato di aspettarsi da TivuItalia a regime circa 30 milioni di euro l’anno di ricavi. La nuova impresa certamente potrà essere un prezioso contrappeso rispetto all’inevitabile declino delle vendite nazionali di apparati tv digitali, una volta concluso il passaggio al digitale terrestre. E per passare da subito dalle parole ai fatti, ecco che subito dopo la Convention, Tivuitalia ha acquisito Sportitalia, primo contratto per la trasmissione a livello nazionale dei tre canali sportivi Sportitalia, Sportitalia 2 e Sportitalia 24. Il contratto avrà durata di quattro anni (due più due), con un valore complessivo annuo pari a circa 8 milioni di euro, comprendente un minimo garantito di 4,5 milioni e una parte di variabile, relativa alla copertura man mano raggiunta durante l’esecuzione del contratto. I tre canali di Sportitalia continueranno ad essere visibili rispettivamente sui canali 60, 61 e 62, opportunamente risintonizzati. E infine TivuItalia ha concluso un accordo con Astra (vedi news a pagina 8 di questo stesso numero).
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I nuovi gioielli di casa Agilent Technologies Agilent Technologies ha presentato a Milano due famiglie di oscilloscopi con tecnologia innovativa: funzionalità avanzate ad un prezzo sempre più competitivo comunicazioni, dei semiconduttori, aerospaziale/difesa, automobilistico e wireless, continuano a produrre hardware sempre più sofisticati. Ingegneri e tecnici utilizzano gli oscilloscopi come strumento primario per collaudare ed eseguire il debug dei progetti. Inoltre, i docenti hanno bisogno di oscilloscopi industriali convenienti per formare la prossima generazione di tecnici di successo.
Andando al cuore
Due famiglie, 26 modelli, tra cui il primo oscilloscopio per segnali misti economico con l’unico generatore di funzioni integrato sul mercato. Agilent Technologies oggi ha ampliato la sua gamma di oscilloscopi per segnali misti e a memoria digitale con 26 nuovi modelli, che comprendono gli strumenti di nuova generazione InfiniiVision 2000 e 3000 serie X pensati per tecnici ed ingegneri. I nuovi oscilloscopi incorporano una tecnologia innovativa che offre funzionalità avanzate in strumenti con un prezzo conveniente per future applicazioni in 3D.
InfiniiVision I nuovi oscilloscopi InfiniiVision 2000 serie X di Agilent offrono larghezze di banda da 70 MHz a 200 MHz e vantano la miglior velocità di aggiornamento delle forme d’onda della loro categoria, per una migliore visualizzazione dei dettagli dei segnali e la cattura di eventi infrequenti. La funzionalità opzionale di oscillo-
scopio per segnali misti (MSO) con otto canali, disponibile per la prima volta in strumenti di questa categoria e l’unico generatore di funzioni integrato opzionale disponibile sul mercato offrono più funzionalità ai tecnici e ai docenti che dispongono di un budget limitato per la strumentazione. I nuovi oscilloscopi InfiniiVision 3000 serie X di Agilent offrono prestazioni migliori a prezzi concorrenziali e larghezze di banda da 100 MHz a 500 MHz, oltre a velocità di aggiornamento delle forme d’onda leader di settore pari a 1.000.000 di forme d’onda al secondo.
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Le opzioni includono l’oscilloscopio per segnali misti (MSO) con 16 canali digitali, un generatore di funzioni integrato e decodifica di protocollo seriale ad accelerazione hardware. I team di progettazione elettronica e collaudo di praticamente tutti i settori, tra cui quello informatico, delle
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Il cuore degli oscilloscopi InfiniiVision serie X è un circuito integrato ASIC CMOS da 90 nm appositamente progettato da Agilent, che contiene 6M di gate e memoria integrata. Questa architettura MegaZoom IV a chip singolo consente di ottenere le velocità più elevate del settore per l’aggiornamento di forme d’onda e la risposta rapida della memoria profonda. Inoltre, nel chip è inserito l’analizzatore logico integrato, il generatore di funzioni e le funzionalità di analizzatore di protocollo, così da offrire a tecnici e docenti prestazioni altamente avanzate a prezzi interessanti.
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Le caratteristiche Gli oscilloscopi Agilent InfiniiVision serie X offrono straordinari vantaggi a ingegneri e tecnici per: - Vedere più dettagli dei segnali, più a lungo: la Serie X InfiniiVision offre le velocità di aggiornamento più rapide della categoria - sino a 1.000.000 di forme d’onda al secondo - con
tecnologia MegaZoom IV, che consente anche di ridurre al minimo i tempi morti e mantenere elevata la velocità di risposta con la memoria profonda. Tutti i modelli InfiniiVision serie X sono dotati di uno schermo WVGA da 8,5 pollici, che offre un’area di visualizzazione doppia rispetto agli altri oscilloscopi. Pesano solo 4 chilogrammi e
occupano un spazio minimo sul banco di lavoro, circa 38 cm di larghezza e meno di 15 cm di profondità. - Fare di più con la potenza di quattro strumenti in uno: oltre alle prestazioni migliori della categoria, gli oscilloscopi InfiniiVision serie X offrono funzioni MSO integrate opzionali per una visualizzazione dei segnali digitali e analogici allineati temporalmente, un generatore di funzioni opzionale integrato WaveGen e un’analizzatore di protocollo seriale ad accelerazione hardware (solo sui modelli 3000 serie X).
- Ottenere una maggior protezione dell’investimento grazie alle opzioni di aggiornamento: InfiniiVision serie X è l’unico oscilloscopio completamente aggiornabile (inclusa la larghezza di banda) della categoria, così da permettere agli ingegneri e ai tecnici di acquistare oggi tutto ciò di cui hanno bisogno e aggiungere funzionalità con l’evolversi delle loro esigenze. I pacchetti software di misura opzionali consentono di aggiungere determinate funzionalità, al momento dell’acquisto o quando se ne presenta l’esigenza.
Ulteriori informazioni sui nuovi oscilloscopi InfiniiVision 2000 e 3000 serie X di Agilent e sulla linea completa di oscilloscopi dell’azienda sono disponibili sul sito: www.agilent.com
Nuovo anche il Generatore Agilent Technologies Agilent Technologies ha anche ampliato la sua famiglia di generatori di impulsi, funzioni, forme d’onda arbitrarie e rumore per supportare i tecnici impegnati in attività di R&D e collaudo ad aumentare l’efficienza e la precisione nei test dei dispositivi digitali, analogici e a segnali misti dotati di maggior velocità e larghezza di banda. Oggi, i progettisti e gli specialisti del collaudo sono sotto pressione per accorciare i tempi di progettazione e commercializzazione dei prodotti e offrire risultati di qualità sempre maggiore. Inoltre, devono differenziare la loro offerta di prodotti dotandoli di funzionalità uniche, che richiedono una maggiore capacità di collaudo durante le fasi di sviluppo. Il generatore di impulsi, funzioni, forme d’onda arbitrarie, rumore Agilent 81160A offre funzionalità innovative e una facile impostazione per aiutare i tecnici a completare una gamma di collaudi più ampia in tempi più brevi. Il generatore di impulsi, funzioni, forme d’onda arbitrarie e rumore Agilent 81160A elimina le impostazioni complicate con vari strumenti per eseguire lo stress test dei dispositivi. Come lo strumento 81150A, il modello 81160A offre forme d’onda versatili e segnali di qualità superiore con un jitter intrinseco di 7 ps rms. Questa combinazione di caratteristiche aiuta i tecnici a definire meglio le specifiche delle prestazioni dei dispositivi. Il generatore di impulsi, funzioni, forme d’onda arbitrarie e rumore 81160A è ideale per le prove da banco per scopo generale e stress test di dati seriali avanzati. Le funzionalità includono: - generazione di impulsi da 330 MHz e di funzioni/forme d’onda arbitrarie da 500 MHz con frequenza di campionamento di 2,5-GSa/s e risoluzione verticale da 14 bit; - fattori di cresta selezionabili per il rumore bianco gaussiano consentono ai tecnici di determinare la distorsione da applicare a un dispositivo, durante lo stress test, per soddisfare varie normative sui bus seriali; - le variazioni dei parametri di temporizzazione senza introdurre glitch permettono ai tecnici di modificare la frequenza senza causare cadute di tensione o glitch e favoriscono il funzionamento continuo senza dover riavviare o reimpostare il dispositivo in prova; -infine, i pattern di bit arbitrari mostrano il carico capacitativo dei canali utilizzando semplici impostazioni dei pattern. È così possibile evitare le impostazioni di misura complesse per collaudare i progetti fino ai loro limiti. “Stiamo progettando strumenti di collaudo che aiutino i tecnici a svolgere il proprio lavoro nel modo più efficiente ed efficace possibile”, ha dichiarato Jürgen Beck, General Manager della linea di prodotti per test fotonici e digitali di Agilent. “Tutti i nostri generatori di impulsi/pattern offrono caratteristiche innovative per accelerare il collaudo nella progettazione dei dispositivi”. Agilent offre un’ampia scelta di soluzioni digitali ad elevata velocità, tra cui gli strumenti essenziali per rilevare problemi, ottimizzare i dispositivi e offrire risultati negli ambiti della progettazione e della simulazione. Le soluzioni Agilent aiutano i tecnici a superare le difficoltà nella progettazione digitale con velocità dell’oridine dei gigabit e a garantire la conformità dei dispositivi. F E B B R A I O / M A R Z O
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a cura dell’Ing. Davide Moro*
La quarta dimensione della televisione 3D (1a parte) Il NAB dello scorso anno ha incoronato la televisione 3D come il prossimo traguardo della tecnologia di massa. L’IBC, come spesso succede, confermava il messaggio, e rilanciava spalancando la porta ai sistemi di visione che non hanno bisogno di occhialini. Facciamo insieme una passeggiata (che si concluderà nel prossimo numero) all’interno della più realistica delle illusioni. E, un pochino, anche dentro di noi.
La stereoscopia non esiste. Nel senso che in natura un albero è un albero, uno di numero. Per avere maggiori possibilità di sopravvivere, e di difendersi dai predatori, gli animali hanno sviluppato un complesso sistema che li mette in grado di percepire la realtà che li circonda. Olfatto, udito, e vista permettono agli animali di percepire i fenomeni prima di entrarne fisicamente in contatto: prima di cascare in un fiume, prima di finire nel fuoco, prima di precipitare nel vuoto. Per ottenere una migliore efficacia, questo sistema di percezioni deve poter fornire informazioni qualitative (cosa abbiamo di fronte) e quantitative (dove si trova, quanto è grande, quanto è distante). Per dire dove si trova basta una dimensione, per sapere quanto è grande ce ne vogliono due, per sapere quanto è distante ce ne vogliono tre.
Un ragionamento ad occhio Consideriamo il nostro sistema
di visione. Il nostro sensore della visione può muoversi in due direzioni (assi), e questo significa che è in grado di stimare l’estensione di ciò che vede lungo ciascuno dei due assi: in sostanza, riconosce dove comincia e dove finisce l’oggetto considerato. A questo punto, se potessimo lanciare un occhio in aria affinché veda l’intera scena in pianta, potremmo stimare con precisione anche l’estensione lungo il terzo asse, sapremmo quanto siamo distanti dall’oggetto e quanto lo stesso sia profondo. Il secondo occhio diventerebbe quindi un’utile ridondanza, come il secondo rene, ma non sarebbe così essenziale alla nostra sopravvivenza.
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I nostri occhi sono distanziati tra loro all’incirca di 6,5 cm, e il cervello riceve due immagini bidimensionali piatte della stessa scena, ma leggermente differenti l’una dall’altra, perché gli assi visivi dei nostri occhi non sono paralleli, bensì sono leggermente convergenti e permettono di osservare un oggetto da due punti di vista differenti; il cervello si occupa di unificare queste
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due viste diverse e di ricreare un’immagine tridimensionale completa. Inventandosela. In base ad un complesso algoritmo, in parte innato ed in parte frutto dell’esperienza. Poi i neuroni specializzati analizzano le differenze delle immagini provenienti da ogni retina e le confrontano con l’immagine tridimensionale unificata e si ottengono informazioni sulla posizione degli oggetti presenti nella scena che si osserva. Questa fase del processo di visione stereoscopica si chiama stereopsi primaria, ed avviene inconsciamente in tempo reale senza alcuna possibilità di accorgersi di questo fenomeno. Un’ulteriore fase di raccolta di informazioni si genera in un secondo momento e si chiama stereopsi secondaria e differisce molto dalla stereopsi primaria. Mentre dalla prima fase si ottengono solo informazioni precise e corrette, nella seconda fase interviene l’intelligenza umana che interpreta a seconda della propria esperienza l’immagine tridimensionale; a volte fornendo anche informazioni sbagliate. La visione tridimensionale è in sostanza una
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splendida illusione creata dal cervello per sopperire ad un nostro limite oggettivo, il non poter tirare un occhio in aria.
The illusionist
destro, all’occhio sinistro quella che deve essere vista dal sinistro. Detto così sembra quasi banale, è lo stesso principio della stereofonia, che esiste da decenni. Come mai solo ora stiamo par-
lando seriamente di 3D per il video? Perché il sistema della vista è infinitamente più complesso, delicato ed esigente del sistema dell’udito. Dicevamo che il principio è portare all'oc-
chio destro l'immagine che deve essere vista dall'occhio destro, all’occhio sinistro quella che deve essere vista dal sinistro. Se ciò non avviene si verifica un fenomeno chiamato “crosstalk”.
Tutto questo per dire che non basta un paio di occhialini. Con il 3D stiamo cercando di illudere un’illusione, e per farlo ci dobbiamo inserire in un sistema antico, in buona parte inconscio, nato soprattutto per rispondere a bisogni primari di sussistenza, e in quanto tale molto ben strutturato e radicato nel nostro cervello. Nulla di male se cerchiamo di utilizzarlo a scopo ludico, ma occhio perché stiamo giocando con qualcosa di molto delicato, e se sbagliamo qualcosa la parte più antica ed istintuale del nostro cervello potrebbe arrabbiarsi parecchio e reagire di conseguenza. Il principio base del 3D è portare all'occhio destro l'immagine che deve essere vista dall'occhio
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O S S E R VATO R I O S W I TC H O F F ▲ ▲ ▲ Si stima che il sistema di visione tridimensionale possa tollerare in media un crosstalk pari al 2%. Che è davvero poco se confrontato con l’udito, ma con l’aggravante che un eccessivo crosstalk di udito riduce o annulla la percezione tridimensionale, mentre un eccessivo crosstalk di visione dà giramenti di testa. Come se non bastasse, il limite del 2% è teorico e soggettivo: siccome il corpo umano non fa misure, è impossibile individuare con precisione il valore limite, e pertanto l'obiettivo ideale è avere un crosstalk uguale a zero. Cominciamo bene.
Tre temi I temi da sviluppare sono tre: come riprendo l’immagine; come la archivio, la edito e la trasporto; come la rendo visibile allo spettatore. Iniziamo dalla cosa più semplice. Dopo un periodo di incertezza, con diverse soluzioni a contendersi la scena, il panorama degli standard per l’archiviazione e la tra-
Qualche nozione sulla stereoscopia La percezione della tridimensionalità che prende il nome di stereoscopia o stereopsi è legato all'angolo di convergenza degli assi visivi che partono dalle fovee degli occhi, attraversano il centro del cristallino e si incontrano sull'oggetto della scena osservata (punto di fissazione, Fig. A). La Figura A vicinanza o l’eccessiva lontananza del punto di fissazione rispetto all’osservatore può rendere inefficace questo meccanismo. L’angolo formato dall’incrocio degli assi visivi prende il nome di parallasse stereoscopica angolare, o angolo della parallasse stereoscopica, ed è tanto più piccolo quanto più distante è il punto che si sta osservando, e viceversa; proprio come si vede in Fig. A, dove l’angolo A è minore dell’angolo B perché il punto di fissazione è più lontano. Da ciò si evince che la stima sarà tanto più precisa quanto più grande è lo stesso angolo, dunque quanto più vicino è l'oggetto. Se però il punto osservato è molto vicino (meno di 15cm), ovvero l'angolo suddetto supera un certo limite, si ha maggiore difficoltà a far convergere gli assi visivi con il conseguente sdoppiamento dell'immagine; se invece il punto osservato è molto lontano (oltre 30m), l’angolo in questione è molto piccolo e i due occhi catturano immagini molto simili tra loro rendendo inutile il processo di stereopsi. Deduciamo quindi che il processo stereoscopico è utile per analizzare solamente il mondo che ci circonda da vicino. La visione stereoscopica vera e propria non si origina nella retina, anche se lì affonda le sue radici, ma si forma a livello della corteccia, dove le due immagini stereoscopiche vengono fuse in un'unica immagine creando una visione tridimensionale completa della scena. Una volta ottenuta questa immagine tridimensionale si attiva una zona chiamata corteccia striata all’interno della corteccia in cui dei neuroni specializzati analizzano le differenze delle immagini provenienti da ogni retina e le confrontano con l’immagine tridimensionale unificata e si ottengono informazioni sulla posizione degli oggetti presenti nella scena che si osserva. Questa fase del processo di stereopsi si chiama stereopsi primaria, ed avviene inconsciamente in tempo reale senza alcuna possibilità di accorgersi di questo fenomeno, ma solo nell’area di visione in cui il processo stereoscopico può avvenire: dai 15 cm di distanza dall’osservatore fino ai 30m. Un’ulteriore fase di raccolta di informazioni si genera in un secondo momento e si chiama stereopsi secondaria e differisce molto dalla stereopsi primaria. Mentre dalla prima fase si ottengono solo informazioni precise e corrette, nella seconda fase interviene l’intelligenza umana che interpreta a seconda della propria esperienza l’immagine tridimensionale; a volte fornendo anche informazioni sbagliate. La stereopsi secondaria quindi è un processo indipendente dalla visione binoculare, che può quindi funzionare anche osservando la scena con un solo occhio, oppure osservando oggetti presenti nella scena molto distanti, nei casi in cui la stereopsi primaria non è in grado di funzionare. Gli elementi di valutazione della profondità e dei contorni
smissione dei contenuti 3D si sta consolidando con l’emissione di requisiti e linee guida che possono essere considerati un riferimento ed un punto di partenza solido e concreto. Vi segnalo ad esempio il documento “Commercial requirements for DVB 3D-TV” pubblicato nel luglio 2010 dal consorzio DVB e disponibile gratuitamente all’indirizzo: http://www.dvb.org/technology/standards/a151_CR_for_D VB-3DTV.pdf (continua nel nr 2)
* Attivo nell'ambito delle telecomunicazioni e della grande impiantistica, Davide Moro si occupa tipicamente della gestione di grandi progetti operativi o strategici (comunicazione, metodi e strumenti per la gestione e l'ottimizzazione di processi aziendali, e la gestione del cambiamento). Ha lavorato per AGIP, Foster Wheeler, TIM Telecom Italia Mobile, e Rai Way. Attualmente esercita la libera professione come consulente nel mondo del Broadcasting. 16 B R O A D C A S T
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della stereopsi secondaria sono essenzialmente sette, e sono gli stessi utilizzati per valutare la profondità in un'immagine bidimensionale, come potrebbe essere una cartolina, un disegno od un film al cinema: 1 - Conoscenza dell'oggetto in questione: se si conoscono le dimensioni se ne può valutare l’area che occupa nella scena e capire qual è la distanza. 2 - Sovrapposizione degli oggetti: se un'immagine è parzialmente coperta da un'altra, la seconda, logicamente, è più vicina della prima; 3 - Prospettiva lineare: le linee parallele, come quelle dei binari, tendono a convergere con la distanza; tanto maggiore è la convergenza, tanto maggiore è la distanza degli oggetti nella scena in cui avviene la convergenza stessa. 4 - Distribuzione delle ombre e della illuminazione: le macchie di colore più luminose tendono ad essere viste come più vicine. 5 - Movimento di parallasse: se si muove la testa o il corpo da una parte all'altra, le immagini degli oggetti presenti nel campo visivo si muovono sulla retina. Gli oggetti più vicini sembrano muoversi più velocemente ed in senso inverso ai nostri movimenti, gli oggetti più lontani sembrano muoversi più lentamente. 6 - La prospettiva aerea: e’ dimostrabile che l'atmosfera influenza il contrasto ed il colore degli oggetti situati più lontano facendoli sembrare ancora più lontani di quello che sono. 7 - Visione notturna: di notte i coni che formano la retina non funzionano bene e il senso di contrasto che è fornito dall’azione combinata di bastoncelli e coni ne risente causando una diminuzione di acutezza della stereopsi. Un esempio un po’ particolare di stereopsi secondaria, preso dal mondo della grafica. È un'opera di pura fantasia, quindi il nostro cervello non può aiutarsi facendo riferimento a scene “già viste”, ma deve fare tutto da solo. La copertina de “L’Espresso” del 6 marzo 1983 (Fig. B) è completamente occupata da una serie di ”falce e martello”, che si ripetono ordinatamente per traslazione in senso orizzontale e quindi in profondità. In questa immagine l’effetto di profondità è accentuato dall’azione sinergica di quattro diversi indici di profondità: 1 - L’altezza nel campo: il simbolo più in alto appare più lontano rispetto a quello posto più in basso; 2 - La “dimensione relativa”: il simbolo si riduce di dimensioni per effetto della lontananza. Altezza nel campo e riduzione delle dimensioni sommano i loro effetti nella percezione della profondità. 3 - La “sovrapposizione” (più efficace dei precedenti): il simbolo parzialmente coperto viene percepito più distante. L’azione della sovrapposizione va a sommarsi alle altre due. 4 - La “prospettiva aerea”: riscontrabile nell’attutimento del colore rosso dei simboli posti in lontananza, non solo, ma anche sul piano verde immaginario che costituisce lo sfondo. Figura B
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SUONO & STUDIO
a cura del Dr. Marco Fringuellino*
Sale di Ripresa (1a parte): Le Sale Vive Le sale di ripresa degli studi di registrazione sono ambienti in cui è richiesta un’ottima acustica, che concorra alla registrazione sonora con un campo diffuso in modo controllato, con caratteristiche spaziali e di riverberazione ben definite; inoltre la sala di ripresa deve avere un'acustica perfetta anche per gli esecutori della musica, in quanto loro devono ivi realizzare le loro migliori performance. La progettazione di spazi per la registrazione acusticamente adeguati, com'è intuibile, non è un processo generico, ma deve essere specificato in relazione alla loro destinazione d’uso. Ciò richiede, innanzi tutto, la presa d’atto di una discriminante fondamentale, ossia la distinzione fra ambienti destinati al parlato e quelli destinati alla musica. Nell’ambito delle sale destinate alla musica, si devono poi distinguere i vari generi musicali, oppure il tipo di timbrica che il proprietario dello studio vuole dare al proprio ambiente, primo passo di un vero e proprio processo di sound design, che iniziando dall’acustica della sala, sarà portato avanti con la scelta del tipo e modello di microfoni, dei preamplificatori microfonici, del banco, fino alle scelte operate sull’elaborazione del segnale. Come quadro di riferimento normativo l’unica norma che può essere considerata è la norma ISO 3382-1, redatta per teatri e grandi sale da concerto. Essa definisce i parametri che caratterizzano l’acustica di un auditorium, dei quali in letteratura sono ampiamente discussi i valori ottimali. Non è ancora stato stabilito dagli enti internazionali se i parametri definiti per le grandi sale siano anche utilizzabili per sale di ripresa (aventi dimensioni minori), o se sia necessario proporne di più specifici e quali siano i valori ottimali da raggiungere. Per omogeneità di approccio si possono comunque trattare i parametri
introdotti dalla norma ISO 3382, tenendo conto che i parametri potranno avere valori anche molto diversi fra loro in sale di dimensioni differenti e destinate a svariati generi musicali. L’ascolto di un soggetto passivo in una grande sala da concerto richiede condizioni acustiche che permettano agli artisti di esprimere al meglio la loro interiorità emotiva ed interpretativa con l’esecuzione del brano, mentre l’ascoltatore deve fruire appieno dell’evento musicale, nel quale Fig. 1 Esempio di planimetria a pareti non parallele: Paisley deve potersi sentire immerso e Park Studio A (Chanhassen, MN). coinvolto. In una sala di ripresa il della sala è differente e può tenzione sulle sale di ripresa con pubblico invece è assente: le anche essere quasi totalmente acustica viva, generalmente le richieste acustiche devono esseannullata. Sicuramente una più grandi dello studio di regire solo riferite alla bontà dell'erichiesta fondamentale che accostrazione. Esse devono presentasecuzione e della registrazione. muna tutte le sale di ripresa è il re in primis una buona risposta Un’altra grande differenza fra fatto che esse presentino un elein frequenza stazionaria, frutto sale di ripresa e teatri è l’aspetto vato isolamento: esse sono, di una calcolata distribuzione energetico: mentre in una sala infatti, i luoghi ove si richiede il modale, che non enfatizzi o da concerto la quantità di enerminore rumore di fondo, per riduca troppo alcune frequenze gia che raggiunge il pubblico è evidenti esigenze di ripresa e di a scapito di altre. Secondo, è un fattore cruciale, nelle sale di dinamica della sala: l’indice NCB sempre necessaria una corretta ripresa l’ampiezza del segnale considerato accettabile sarebbe riverberazione, adatta al tipo di registrato può essere amplificato NCB ≤ 15, obiettivo che incide musica che s'intende registrare, a piacere e non rappresenta fortemente anche sulla progettaavente un andamento in fredunque una particolare criticità. zione della silenziosità degli quenza tendenzialmente lineare; Il grande sviluppo delle tecniimpianti. Dal punto di vista delè in genere gradito che le basse che di ripresa microfoniche l’acustica interna, nel presente frequenze abbiano un tempo di permette poi di scegliere, per articolo si vuole focalizzare l’atriverbero lievemente più alto, il ogni singolo strumento, quale ammontare del campo riverberante acquisire nella registrazione, avendo poi a disposizione grandi risorse di effettistica hardware e software in fase di postproduzione. A seconda della tecnica di ripresa microfonica utilizzata, della tipologia del microfono e del suo posizionamento, Fig. 2 Foto della sala di ripresa dello studio NOISE FACTORY di Milano. l’influenza
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che comporta che fino ad 1 kHz la curva della riverberazione sia decrescente, mentre in generale piace la brillantezza della sala (intesa come media della riverberazione fra i 2 e i 4 kHz). È in genere buona norma evitare le pareti parallele (figura 1), soffitto e pavimento compresi, creando così maggiore diffusione del campo sonoro, eliminando i modi assiali e l’eventuale insorgere dell’echo flutter. La gestione delle prime riflessioni deve essere curata in modo che, sfruttando l’effetto Haas, giungano a rinforzare e rendere più gradevole il campo diretto. Inoltre bisogna conferire alla sala una buona efficienza laterale, creando una sensazione di migliorata spazialità del campo sonoro; ciò richiede che le riflessioni delle pareti laterali siano predominanti rispetto a quelle del soffitto: sono dunque di ottima resa le sale con soffitti alti. Nella figura 2 si notano dei
grandi elementi piani appesi al soffitto ed inclinati verso il basso, in modo tale che riflettano il suono verso le pareti laterali. Nella figura 3 si vedono delle vele diffondenti e mobili appese al soffitto di una sala molto alta, le quali hanno lo scopo di aumentare la diffusione del campo sonoro e cambiare la risposta delle prime riflessioni quando vengono abbassate. Un'abbondante diffusione del campo sonoro, realizzata mediante l’assenza di parallelismi delle pareti e l’inserimento di oggetti diffondenti, come diffusori convessi o diffusori di Schroeder, dona poi al suono una gradevole sensazione di spazialità e avvolgimento. * Dott. Marco Fringuellino m.fringuellino@smcontract.it Musicista ed Esperto di Acustica Consulente della S.M. di Pino Stillitano www.S-M.it
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Fig. 3 Foto della sala A di ripresa dello studio SOTTOILMARE di Povegliano Veronese.
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SPECIALE
HD & 3D
Perché i broadcaster dovrebbero fare attenzione alla 3D TV? di Mark Grinyer Head of 3D and Sports Solutions alla Sony Professional Le esperienze che viviamo ogni giorno diventano sempre più ricche, intense, immediate e personali. Gli eventi circostanti sono fonte di ispirazione e le influenze economiche, sociali e tecnologiche ci spingono verso l’innovazione. Gli attori del settore media e broadcast vedono continuamente cambiare il loro modo di operare e di essere in un ambiente in costante evoluzione. Eventi sportivi di grande richiamo, come la Coppa del Mondo, possono unire una nazione nella speranza, ma anche generare stupore per l'uso della tecnologia nello sport, sia per quanto riguarda quella usata durante le partite, che quella uti-
lizzata per portare le immagini nelle case. Quest'anno, per la prima volta, la Coppa del Mondo è stata prodotta in 3D e, in qualità di membro del team che a contribuito a realizzare queste immagini mai viste prima, sono estremamente emozionato pensando all'opportunità che può offrire il 3D in ambito commerciale e creativo. Il 3D è diventata una delle tendenze tecnologiche più attese degli ultimi 18 mesi; è in continua evoluzione ed è destinato a rivoluzionare la nostra esperienza di visione delle immagini televisive. Il mercato dell'elettronica di consumo è in fermento per il 3D, con nuovi televisori e tecnologie ormai presenti nei negozi. Tuttavia, gran parte del dibattito intorno all'adozione del 3D non è proprio sulla disponibilità della tecnologia, quanto sul-
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l'esistenza di contenuti che possano essere visualizzati sui nuovi prodotti. La Coppa del Mondo e i grandi eventi sportivi in generale stanno offrendo una piattaforma ideale per testare la tecnologia di acquisizione delle immagini 3D e distribuire, in modo massiccio, riprese 3D agli spettatori. Mentre Sony si è trovata in una posizione privilegiata per offrire una catena di produzione live in 3D per la Coppa del Mondo, produttori, broadcaster e società di produzione si interessano all'evoluzione del progetto per valutare se la TV 3D rappresenta davvero il futuro. Personalmente penso che lo sarà e, se il settore broadcast non andrà incontro all'innovazione e non soddisferà la domanda degli utenti finali, rischia di restare indietro rispetto ad altri settori,
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come i videogiochi e il cinema. Con gli eventi sportivi in calendario per il prossimo anno, come ad esempio le Olimpiadi di Londra 2012, i broadcaster potranno contare su spettatori sicuri. La tecnologia 3D può essere utilizzata per offrire al pubblico un'esperienza visiva superiore. Ora è tempo per i broadcaster di trovare il modo per implementare queste tecnologie. La continua innovazione è l'unica strada che il settore broadcast europeo può percorrere per mantenere la sua posizione di leadership.
Sony in 3D Sony ha presentato a fine 2010 una serie di novità per la produzione live 3D endto-end, riconfermando il proprio impegno in questo settore. Importante innovazione al portafoglio workflow stereoscopico è il primo prototipo di camcorder da spalla 3D di Sony, progettato per offrire maggiore mobilità e flessibilità per l'utilizzo sul campo, garantendo sempre contenuti tridimensionali di elevata qualità. Il progetto della Coppa del Mondo si è rivelato un grandissimo successo e la tecnologia di Sony ha consentito la trasmissione di ben 25 incontri dal vivo in 3D. Il processore di immagini multiformato MPE-200 ha svolto un ruolo chiave nella catena del broadcast, consentendo la produzione
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di immagini 3D di elevata qualità in tempo reale e mantenendo il perfetto allineamento delle telecamere per qualsiasi posizione di zoom nel corso di tutto l'evento. Sfruttando il feedback raccolto in Sud Africa e in altre produzioni dal vivo, Sony ha mostrato l'ultimo aggiornamento del software
MPES-3D01 eseguito su MPE-200: il nuovo software presenta funzionalità di allineamento automatico aggiuntive per la configurazione e l'impostazione delle telecamere, oltre a una serie di funzionalità operative richieste dagli utenti. L'MPE-200 può adottare un'ampia gamma di pac-
chetti software ed è pertanto ideale all'interno di numerosi scenari di broadcast; Sony ha annunciato tre nuovi pacchetti software che possono essere installati su MPE-200. Una delle applicazioni consentirà la conversione di immagini 2D in 3D: questo pacchetto software, chiamato MPES-2D3D1 e già dis-
ponibile dalla fine del 2010, è ideale per la produzione di immagini 3D da telecamere posizionate in zone dove non è possibile piazzare rig 3D. Un classico esempio è costituito dalle telecamere dietro le porte di calcio o dalle panoramiche con l'elicottero, dove esistono limitazioni di spazio e peso: in questi casi il box MPE-200 è in grado di utilizzare le immagini 2D catturate e convertirle in video 3D di elevata qualità. La seconda applicazione riguarda l’accostamento di immagini, una speciale tecnologia che utilizza tre telecamere affiancate per produrre un'immagine panoramica, e sarà disponibile entro la primavera 2011. Le immagini catturate dalle telecamere fisse vengono di fatto “cucite” insieme: l'operatore è così in grado di creare una telecamera virtua-
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le e di posizionarla in base all'azione sullo schermo, consentendo ai broadcaster una visualizzazione da qualsiasi punto di interesse della scena. Inoltre, il software può essere programmato con informazioni aggiuntive sulla profondità, come ad esempio uno stadio di calcio, per creare artificialmente una visione 3D della scena. La terza novità riguarda la sovrapposizione della grafica, una funzionalità importantissima nelle produzioni live, che Sony rende disponibile con un nuovo software per processore video da utilizzare con gli switcher di produzione della serie MVS8000. Quando viene utilizzato con lo switcher MVS8000, il pacchetto software MPES-FX01 per MPE-200 è infatti in grado di sovrapporre grafiche 2D e 3D su video 3D in tempo reale.
E ancora… Lo switcher MVS-8000 è una componente chiave della soluzione 3D end-to-end di Sony: è stato infatti utilizzato per la produzione della Coppa del Mondo e tutti ne hanno potuto apprezzare le ottime qualità nel corso di questo fantastico evento calcistico. A questa famiglia si aggiunge ora MVS-8000X, uno switcher capace di gesti-
re immagini 3D direttamente dalla telecamera e in grado di supportare le produzioni 1080/50p e che si candida a diventare una parte integrante dei workflow di produzione 3D dei clienti. Per semplificare l'installazione dei cavi, Sony ha anche presentato l'adattatore di trasmissione in fibra ottica HDFA200, che consentirà la trasmissione delle immagini di due telecamere HD a un'apposita CCU 3G mediante un unico collegamento in fibra SMPTE-311. Ciò consente di gestire completamente l'operatività di entrambe le telecamere, dato che il collegamento assicura la trasmissione di video, intercom, segnali di controllo e alimentazione. Il sistema
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HDFA-200 permette inoltre di controllare una coppia di telecamere mediante un solo RCP ed è stato appositamente progettato per l'utilizzo con i modelli HDC-P1 di Sony, così da disporre di un sistema dedicato di produzione live 3D. Oltre agli aspetti legati al workflow, gli stereografi 3D devono poter disporre di una visualizzazione perfetta delle immagini che vengono catturate e a tale proposito sono stati rilasciati i nuovi monitor professionali 3D. Basati sulla struttura della serie high-end LMD 51W, che offre un'eccezionale qualità dell'immagine, i monitor professionali 3D sono disponibili in modelli da 24” e 42” e presentano un'ampia
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gamma di funzionalità di visualizzazione 3D e di ingressi, inclusi 3G SDI, HD-SDI (field sequential, side by side e canali destro e sinistro dual stream) e DVI line interleave (line by line). Inoltre, i leggeri e comodissimi occhiali 3D BKM-30G sono stati ottimizzati per l'utilizzo professionale con i monitor 3D. “Sony ha imparato molto nel corso del 2010. Le esperienze e i successi della Coppa del Mondo hanno dimostrato la nostra capacità nell'offrire un sofisticato workflow di produzione live 3D endto-end: ora è giunto il momento di fare un passo avanti e condividere le nostre conoscenze all'interno del settore - ha commentato Andy Hotten, Group Leader di Sony Professional -. È ormai chiaro che sempre più eventi verranno prodotti in 3D e Sony continuerà a innovare e offrire soluzioni per supportare e incoraggiare l'adozione di questa tecnologia. Nel quadro di questo impegno, Sony ha inaugurato un centro di eccellenza 3D presso la sede principale europea di Basingstoke, Regno Unito. Questo nuovo centro permette di offrire formazione e assistenza ai broadcaster che intendono adottare il 3D.
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I produttori di ottiche si focalizzano sul futuro I progressi nei sensori, nelle lenti e nei rivestimenti, spronano nuovi progetti ottici di Craig Johnston Come la maggiore parte delle società che possono investire milioni di dollari in ricerca e sviluppo e in marketing, i produttori di ottiche mantengono molto riservati i piani relativi ai loro prodotti e le informazioni sulle loro tecnologie. Tuttavia, rappresentanti di Canon, Fujinon e Thales Angenieux, hanno condiviso quel che hanno potuto circa il futuro degli obiettivi per le telecamere professionali. In parole povere, questi produttori di ottiche dicono che i sensori miglioreranno e, di conseguenza, le lenti dovranno migliorare. Il miglioramento dei sensori è avvenuto in gran parte durante l’ultimo decennio. «L’HD è partita molto, molto tempo fa, ma è diventata “reale” negli ultimi sei o dieci anni», ha detto Thom Calabro, responsabile commerciale Fujinon. «E quel che è successo è che gli obiettivi sono dovuti diventare molto, molto più precisi per produrre le immagini che i clienti si aspettano uscire da queste telecamere HD».
Sensori e lenti Gli sviluppi dei sensori negli ultimi 10 anni e il bisogno di migliori ottiche che ne è derivato, è un buon indice per prevedere quel che succederà nei prossimi 10 anni, secondo Jean-Marc Bouchut, responsabile tecnico di Thales Angenieux. «La tendenza pro-
seguirà, di pari passo con l’evoluzione che continueranno ad avere i sensori». In poche parole, Bouchut ha identificato tre importanti cambiamenti all’orizzonte: - le produzioni televisive di alta qualità, che attualmente vengono girate con telecamere a pellicola, si sposteranno sulle telecamere digitali; - la risoluzione dei sensori delle telecamere HD crescerà ad uno standard industriale di 4K (a partire da una risoluzione attuale che è di 2x), con versioni di altissima qualità a 8K (ultra HD); - la produzione di immagini
lenti prodotte e le metteranno nell’elenco dei materiali che Canon userà». Ciascun diverso tipo di lente ha specifiche proprietà di trasmissione della luce e le combinazioni innovative di lenti aiutano a correggere sia le aberrazioni monocromatiche, sia quelle cromatiche all’interno di un obiettivo.
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in 3D diventerà fenomeno di massa. Un orizzonte di 10 anni è un buon modo per capire cosa succederà circa lo sviluppo delle ottiche, ha detto Larry Thrope, sales executive della Divisione Broadcast di Canon. «Se guardiamo ad un anno per volta, sembra che ci si muova piuttosto lentamente. Ma nell’arco di un decennio, questi cambiamenti saranno notevoli». Thrope ha detto che lo sviluppo delle ottiche inizia dalle lenti. «Il principale fornitore di lenti [ai produttori di ottiche], come Ohara, Hoya e Schott Glass, ha i suoi settori ricerca e sviluppo in piena attività… e allora i nostri addetti alla ricerca e sviluppo esamineranno le
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Calabro, di Fujinon, ha fatto notare che qualsiasi cambiamento nel tipo di lente, il suo spessore e la sua posizione, si ripercuotono sulla resa complessiva dell’obiettivo. Tutti e tre i produttori di ottiche hanno i loro programmi software per computer che permettono di tracciare questi effetti attraverso l’obiettivo, in funzione delle modifiche apportate. Il sistema di Fujinon si chiama GO, che sta per “Global Optimization”. «Con Global Optimization, teniamo traccia di ogni singolo cambiamento» ha detto. «Ed è un’informazione che viene passata ai progettisti pressoché immediatamente, in modo che si possa sapere quale effetto possa scaturire da un piccolo cambiamento, comparando quel che appare ad un estremo dell’obiettivo, rispetto all’immagine •
che c’è all’estremo opposto». Dato che la resa dei computer è cresciuta nell’arco dell’ultimo decennio, i produttori dicono che le migliorie, sia nel processamento, sia nella progettazione dei propri obiettivi, saranno sostanziali nel prossimo decennio. «Poiché il progettista è in grado di effettuare i cambiamenti e vedere immediatamente quali siano gli effetti conseguenti, possiamo mettere sul mercato i prodotti molto, molto più velocemente di quanto facevano quando non c’era il software», ha detto Calabro. «Facciamo modifiche molto, molto rilevanti nella nostra linea di prodotti, in tempi estremamente brevi». Realizzare in produzione, con alta precisione, gli obiettivi così progettati, è un’altra tendenza che li migliorerà nei prossimi dieci anni. «C’è un continuo rifinire il procedi-
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mento di manifattura», ha detto Thrope. «Tutte quelle persone, che controllano tutte quelle macchine che lucidano gli elementi ottici, fanno tesoro di ogni intuizione, in continuazione e con intelligenza, e migliorano le pratiche di costruzione, offendo suggerimenti ai progettisti per le prossime generazioni di prodotti”.
Rivestimenti ottici I rivestimenti ottici, le formule i cui segreti vengono mantenuti riservati da ciascun produttore di ottiche, sono un’altra parte critica della progettazione, che è cresciuta di gran lunga negli ultimi 10 anni. I rivestimenti permettono ad una maggiore quantità di luce di essere trasmessa attraverso ciascun elemento, anziché essere riflessa all’entrata ed uscire dalla superficie dell’e-
lemento stesso. Una perdita dell’ordine del 4% sulla superficie di ciascun elemento può sembrare poco, ma una tale perdita su due superfici, in un obiettivo da 13 elementi, porta a una perdita di luminosità di oltre 2/3, prima che il raggio di luce sia arrivato all’estremo opposto. Inoltre, tutta quella luce riflessa crea riflessioni a ritroso che disperdono la luce e creano dei bagliori, i quali vanno a inficiare la riproduzione del nero da parte della lente, riducendo così il rapporto di contrasto dell’immagine. Un singolo rivestimento gestisce solo una piccola parte dello spettro luminoso visibile, così occorre applicare molteplici strati di rivestimento a ciascuna superficie, per ciascun elemento dell’obiettivo. «Siamo arrivati ad avere alcuni processi di rivestimento
elettronico che rendono lo spessore del rivestimento più accurato, più uniforme», ha detto Calabro. I produttori di ottiche hanno fatto notare che, per una migliore resa degli obiettivi, occorreranno continue migliorie nei processi di applicazione dei rivestimenti. Andando oltre l’HD, le immagini 3D – per le quali vengono montate fianco a fianco due telecamere con i rispettivi obiettivi, per simu-
lare la vista dei due occhi e fornire il senso della profondità – sta generando molto interesse. Bouchut di Angenieux ha spiegato cosa significhi il 3D per i produttori di ottiche: «la cattura stereoscopica dell’immagine in 3D
richiede l’uso di due obiettivi che siano perfettamente allineati e questo sarebbe qualcosa di impossibile senza la tecnologia che stiamo sviluppando». Ed è opinione condivisa che il prossimo passo verso l’alta risoluzione sarà l’immagine a 4K, che fornisce quattro volte tanto la risoluzione dell’attuale HD. Dunque, perché Fujinon e Canon stanno facendo obiettivi per l’uso con le telecamere Ultra High Definition da 8K, che la giapponese NHK ha dimostrato negli ultimi NAB? «Perché, aspirare ad un formato che è di 10 o 15 anni avanti nel futuro, sprona ad uno sforzo di ricerca e sviluppo maggiore», ha detto Thrope. «Alza l’asticella delle nostre possibilità ottiche a livello internazionale, e quindi forma la piattaforma sulla quale saremo in grado di realizzare facilmente obiettivi da 4K entro due o tre anni, per le nuove telecamere».
Anche FinePoint ha investito in Canon FinePoint, una nota ditta inglese specializzata nel noleggio di attrezzature broadcast, ha acquistato un significativo numero di ottiche Canon, compresi alcuni obiettivi wide range. «Questo investimento in ottiche Canon, rinforza la nostra flotta di noleggio HD e conferma la nostra dedizione nell’offrire l’eccellenza in ogni sfaccettatura dell’attrezzatura per il broadcast, ai clienti inglesi e nel resto del mondo», ha detto Jane Simpson, direttore commerciale di FinePoint. L’ordine comprende quattro Canon DIGISUPER 86xs, un DIGISUPER 100xs e un certo numero di obiettivi HJ14x. FinePoint sarà anche tra i primi a offrire il nuovo HJ14ex4.3IASE di Canon, obiettivo grandangolare. Questo obiettivo ha il più ampio angolo disponibile tra quelli da 2/3 di pollice, con un campo di vista pari a 96,3 gradi nell’estensione massima, aumentabile dello zoom 14x che può raggiungere i 60 mm (120 mm con l’estensore). L’HJ14ex4.3 offre nuovo potenziale per la produzione HDTV in tutte le forme, dalle gare sportive ai principali eventi di intrattenimento, alle notizie, alle serie TV, ai documentari e – nota bene – grazie a questo obiettivo, il tutto si può realizzare dentro a degli studi di ridotte dimensioni. Per informazioni: www.finepoint.co.uk
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Inaugurate in Piemonte le prime trasmissioni 3D retro compatibili Presentata a Torino la nuova televisione digitale terrestre stereoscopica fruibile da tutti Si è tenuta a fine 2010 a Torino, presso la sede della Regione Piemonte, l’incontro stampa che ha annunciato l’avvio, dal Piemonte, delle prime trasmissioni televisive 3D, in chiaro, con un sistema retro-compatibile con i televisori 2D e in alta definizione. Un'iniziativa tutta piemontese, nata dalla virtuosa collaborazione tra enti pubblici e privati presenti sul territorio quali Sisvel, Quartarete TV e CSP Innovazione nelle ICT, che pone la Regione all'avanguardia in Europa, e non solo, su una tecnologia di
punta per i prossimi anni. Con l’avvio delle trasmissioni 3D su TV Digitale Terrestre di Quartarete TV, il Piemonte sarà infatti la prima Regione in Italia a trasmettere entro la fine del 2010 contenuti televisivi 3D in chiaro consentendo anche ai consumatori in possesso di televisori HD di fruirne in 2D ad alta definizione, anche quando questi sono trasmessi in tecnica 3D. Tutto questo è possibile grazie ad un’innovativa tecnica di codifica delle immagini stereoscopiche, denominata 3D Tile Format, che permette di
integrare due fotogrammi da 720p in un singolo fotogramma da 1080p. Le immagini destra e sinistra ricostruite mantengono la loro risoluzione originale, evitando uno sbilanciamento della risoluzione verticale o orizzontale. Il 3D Tile Format migliora così la qualità della trasmissione dei contenuti HD 3D rispetto alle soluzioni attuali (Side-by-Side o Top-Bottom) e, grazie alla sua retrocompatibilità, permette al broadcaster di raggiungere sia l’utenza 2D sia quella 3D senza dover raddoppiare l’occupazione di
banda necessaria alla trasmissione. Ancora una volta – come lo fu per le prime trasmissioni televisive – il Piemonte guida un processo di rilevante valore industriale, tecnologico ed economico grazie ad una iniziativa che apre una strada che verrà seguita nei prossimi mesi da altri territori in Italia ed Europa. All’incontro stampa erano presenti: Massimo Giordano, Assessore allo Sviluppo Economico Ricerca e Innovazione della Regione Piemonte; Roberto Dini,
Da sinistra: Roberto Dini - Fondatore e Presidente di Sisvel, Davide Boscaini - A.U. di Quartarete spa, Darwin Pastorin - Direttore editoriale Quartarete spa, Massimo Giordano - Assessore allo Sviluppo economico Ricerca e Innovazione, Giovanni Ferrero - Presidente CPS – Innovazione nella ICT 26 B R O A D C A S T
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Fondatore di Sisvel; Giovanni Ferrero, Presidente di CSP Innovazione nelle ICT; Davide Boscaini, Amministratore Unico di Quartarete e Maurizio Giunco, Presidente Associazione TV Locali FRT.
Commenti In un messaggio inviato il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, ha commentato: “Non mi stanco mai di ripetere che il Piemonte deve salvaguardare e sostenere il proprio futuro industriale. Il risultato che oggi abbiamo sotto gli occhi, di assoluta novità sulla scena del broadcasting nazionale e internazionale, è il frutto della cooperazione virtuosa tra ricerca pubblica e privata. È un esempio ideale di come l'innovazione tecnologica e la vocazione imprenditoriale possano agire in favore del territorio come acceleratore di sviluppo. Ed è anche un'iniziativa industriale che pone il Piemonte all'avanguardia in Europa e non solo su una tecnologia di punta per i prossimi anni”. L’assessore allo Sviluppo Economico della Regione Piemonte, Massimo Giordano ha sottolineato invece come: “L’attività di ricerca applicata, se ben orientata, aiuta lo sviluppo di nuovi prodotti e di nuovi business. Il 3D ‘made in Piemonte’ diventa così un modello che, aprendo una strada che l’Italia e l’Europa dovranno percorrere nei prossimi mesi, si sviluppa grazie al lavoro di ricercatori
del CSP, un’impresa partecipata dalla Regione Piemonte. Non dimentichiamolo perché è un nostro punto di orgoglio ed è un modello assolutamente in linea con le strategie messe in piedi dalla nostra Giunta con le misure previste nei piani sull’occupazione e sulla competitività. Il Piemonte ha le carte in regola per affrontare il futuro che passa necessariamente anche dall’innovazione tecnologica e dalla ricerca”. Roberto Dini, Fondatore di Sisvel ha messo in evidenza le caratteristiche, assolutamente innovative, del sistema 3D Tile Format: “Con i nostri
partner abbiamo effettuato un grande lavoro di ricerca e sviluppo e l’abbiamo reso tangibile. La tecnologia 3D Tile Format introduce notevoli vantaggi per tutto il mercato, dagli operatori ai produttori TV ai consumatori, e auspichiamo che presto molti altri player nazionali ed internazionali, verso i quali ci stiamo già muovendo, la adottino. Gli stessi enti di standardizzazione stanno valutando l'adozione del nostro sistema. Vale la pena di sottolineare che questo è un progetto che offre un’immagine positiva del Paese in quanto tutta la catena del valore della tecnologia, compresi i set-top-box per ricevere il segnale, è stata sviluppata e prodotta in Italia”. Davide Boscaini, Amministratore Unico di Quartarete, ha invece posto l’accento sul ruolo strategico dell’emittenza privata: “La partecipazione di Quartarete in qualità broadcaster è un’ulteriore dimostrazione dell’importanza del ruolo
dell’emittenza privata locale nel sistema televisivo italiano. Mai come in questo momento è necessario per gli operatori locali saper guardare oltre l’orizzonte e definire nuovi percorsi di eccellenza nell’innovazione”. Giovanni Ferrero, Presidente di CSP – Innovazione nelle ICT, infine ha sottolineato: ”Abbiamo presentato oggi i risultati di buon modello di collaborazione tra ricerca e business, tra pubblico e privato. Ciò dimostra che mettere insieme ricerca e business non solo è possibile e virtuoso, ma è la strada necessaria per mantenere alto il profilo industriale del nostro territorio e che CSP è in tal senso sempre più impegnato in questa direzione. È ancora più significativo che tale risultato sia stato raggiunto grazie al lavoro e al talento creativo di giovani ricercatori di CSP e Sisvel con una soluzione all'avanguardia a livello internazionale”. (A.B.)
Profilo Sisvel Fondata nel 1982 in Italia, Sisvel è oggi un gruppo internazionale leader a livello mondiale nella promozione dell’innovazione e nella conseguente valorizzazione economica dei risultati della medesima attraverso lo strumento dei brevetti. Dal 2008 il Gruppo Sisvel si avvale di Sisvel Technology, società dedicata alla ricerca, allo sviluppo e alla consulenza tecnica, in grado di fornire assistenza a società terze nel valutare le potenzialità economiche e tecniche di un brevetto, nonché di sviluppare in proprio nuove tecnologie brevettabili. Sisvel Tecnology sta attualmente lavorando allo sviluppo di nuove tecnologie nel campo della TV 3D per facilitare gli operatori e i produttori di contenuti nella realizzazione e distribuzione di materiale 3D.
Profilo CSP – Innovazione nelle ICT CSP - Innovazione nelle ICT è l'organismo di ricerca regionale sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Opera a livello locale, nazionale e internazionale in attività di sviluppo sperimentale e ricerca industriale in accordo con quanto previsto dalla normativa europea in materia di Innovazione e R&D. I suoi soci sono: Regione Piemonte, CSI-Piemonte, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Comune di Torino, Unione Industriale di Torino, SISVEL S.p.A. e IREN Energia S.p.A.
Profilo Quartarete Quartarete, emittente regionale piemontese con sede a Torino, Novara e Vercelli, assicura grazie ad una capillare rete di impianti di alta frequenza, una penetrazione 91% del territorio della regione Piemonte (fonte Auditel), fornendo anche una eccellente copertura televisiva di importanti zone del Varesino, del Pavese, della Lomellina e del Milanese. La tecnologia 3D rappresenta un’occasione per un radicale rinnovamento del mondo della televisione e ha portato all’aggiornamento della rete di impianti della emittente che ha realizzato una struttura in grado di produrre contenuti video scalabili nei vari sistemi 3D, Full HD, SD ed Internet.
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Quando la trasmissione evolve e dà spettacolo di Craig Johnston C’erano una volta solo pochi canali televisivi. Ma con lo sviluppo dei nuovi standard digitali terrestri e la loro implementazione, il pubblico iniziò a cambiare e questi stessi piccoli canali iniziarono a crescere. Ora ci sono centinaia di canali disponibili, trasmessi su satellite e (dove arriva) via cavo, ma non ce ne sono così tanti sulla televisione digitale terrestre.La TV terrestre, infatti, viene compressa, e ci sono progetti concreti per assegnare le sue frequenze ad altri servizi. Quando questa fame di frequenze non è così vincolante, per esempio in Australia, le trasmissioni televisive in HD si sono sviluppate, limitando d’altra parte il numero di canali che potevano essere trasmessi, a causa dell’elevato bitrate dei contenuti HD. Fortunatamente i successivi miglioramenti negli standard di compressione MPEG e l’uso del multiplexing statistico hanno permesso di innalzare il numero di servizi SD che possono essere trasportati per ciascun canale di frequenza. E questo ha portato sempre più Paesi a intraprendere la via della televisione HD sul digitale terrestre. Dall’altro lato della medaglia, tutti gli standard di digitale terrestre di prima generazione hanno il problema di avere una capacità limitata di trasporto dati. Il bitrate che si può usare è limitato, e si può aumentare il numero di servizi disponibili solo con una codifica più efficiente o, necessariamente, accettando compromessi sulla qualità.
La televisione HD e 3D Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita di servizi HD da satellite e via cavo, e l’operatore satellitare anglosassone BSkyB ha recentemente
annunciato che metterà presto a disposizione 50 canali HD. BSkyB ha anche iniziato a trasmettere programmi sperimentali TV 3D, e molti altri Paesi si stanno muovendo in queste direzioni. Chiaramente il digitale terrestre non potrà mai entrare in competizione con questa disponibilità di canali, specialmente se lo spettro di frequenze sarà ulteriormente ridotto, e quindi si è sentita la necessità di sviluppare uno standard di seconda generazione per le trasmissioni terrestri. Questo standard, che sfrutta inoltre la tecnica di compressione H.264 (la variante Broadcast dell’MPEG-4), sta realmente trasformando la televisione terrestre.
DVB-T2 Lo standard DVB-T2, che ha iniziato ad entrare nelle case del Regno Unito, non solo mette a disposizione il 67% di capacità trasmissiva in più rispetto a DVB-T, ma porta anche il grande vantaggio che piattaforme multiple, come televisione a definizione standard, televisione HD e mobile TV possono essere trasmesse contemporaneamente nel medesimo multiplex. In aggiunta ciascuno di questi servizi può essere individualmente ottimizzato per quanto riguarda il tipo di modulazione e la protezione dei dati trasmessi. Una volta assemblati i diversi programmi, il multiplex risultante può essere poi trasmesso dallo stesso trasmettitore o dalla stessa rete, aprendo nuovi possibili scenari di business per gli operatori.
La ricezione fissa del DVB-T2 Il Regno Unito ha lanciato il suo primo servizio DVB-T2 nel dicembre 2009, ed è stato presto seguito da Finlandia e Italia. Ci sono prove in corso anche nella Repubblica Ceca,
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in Danimarca e Germania. Nel Regno Unito i servizi DVB-T già esistenti hanno una capacità trasmissiva pari a 24,1 Mbit/s, usando la modulazione a 64 QAM in un singolo canale a 8 MHz, mentre il DVB-T2 permette di raggiungere una capacità di 40,21 Mbit/s usando la modulazione 256 QAM sempre su un canale di 8 MHz. Questo significa avere 4 servizi MPEG-4 H.264 ad alta definizione per ciascun multiplex. La modalità di trasmissione DVB-T2 è molto più robusta nei confronti dell’SFN di quanto lo sia il DVB-T. Questo risultato viene raggiunto grazie all’uso di una FFT a 32.000 portanti, che si traduce nell’avere i dati distribuiti su di un numero molto più elevato di portanti che vengono trasmesse nella modalità OFDM. Con la modulazione a 32k i simboli sono più lunghi e l’intervallo di guardia, che rende possibile la modalità SFN, non ha bisogno di essere così grande come quando si usa il DVB-T. Si può sfruttare questa funzionalità per aumentare la capacità di trasporto dati, oppure per aumentare la distanza fra trasmettitori in una rete SFN, dove è possibile selezionare un intervallo di guardia più lungo.
La ricezione mobile DVB-T2 La prima generazione DVB-T •
è stata criticata per non essere adatta alla ricezione mobile. Questo è stato sconfessato da molte dimostrazioni pubbliche di ricezione in mobilità. DibCom ha prodotto un chip speciale dalle performance ottimizzate, che permette una ricezione ottimale anche ad elevate velocità. Comunque sia, uno dei principali problemi è sempre stato la durata della batteria del ricevitore portatile, e quindi in questi primi momenti, il tempo di visione del DVB-T con un dispositivo portatile era necessariamente troppo ridotto. Questo inconveniente ha portato allo sviluppo dello standard DVB-H, specialmente per consentire ad apparati mobili di ricevere i segnali televisivi con una durata accettabile della batteria. Una caratteristica del DVB-H era l’utilizzo di una tecnica particolare, detta “time-slicing”, che consentiva al ricevitore di spegnersi automaticamente mentre erano trasmesse le informazioni relative ai programmi che erano sì all’interno del bouquet, ma diversi dal programma in visione. In questo modo la vita della batteria è migliorata sensibilmente. Il DVB-T2 prevede inoltre una struttura di trasmissione che permette di minimizzare il consumo di energia, e altre caratteristiche progettate specialmente per
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migiorare la ricezione sui terminali mobili. Con tutte queste specifiche complicate è importante assicurarsi che tutti gli apparati della catena siano in grado di soddisfarle compiutamente, come pure che non ci siano ambiti della tecnologia non normati, eventualità che potrebbe facilmente determinare problemi di incompatibilità. Nel giugno 2010 Berlino ha ospitato la “Multi-PLP plug fest”, un evento che aveva lo scopo di dimostrare che tutte le apparecchiature erano perfettamente compatibili e anche che la funzione multi-PLP (una possibilità introdotta dal DVB-T2, che prevede la possibilità di assegnare i diversi servizi che compongono un multiplex a distinti layer fisici) fosse pienamente operativa all’interno dello standard DVB-T2. Questa funzione multiple-PLP consente a differenti transport stream che usano schemi di modulazione di codifica differenti, come quelli richiesti dai servizi per la ricezione fissa e mobile di essere trasportati all’interno del medesimo multiplex. Durante questa “plug fest” un trasmettitore da 2,3 kW nella Aleksander Platz di Berlino è stato utilizzato per irradiare un segnale TVB-T2 sul canale 51 per i test del caso, con ottimi risultati. A questo punto gli organizzatori Media Broadcast GmbH sono passati a testare una trasmissione 3D su multiplex DVB-T2. Il DVB-T2 è un grande miglioramento rispetto alla prima generazione di televisione digitale terrestre, ora utilizzata in tutto il mondo. L’incremento di capacità trasmissiva del DVB-T2 (testata sul campo) permette di ottimizzare singolarmente le performance per servizi 3D, HD, SD e per la ricezione mobile che sono trasmessi contemporaneamente nello stesso multiplex. Ciò rende praticamente
“obbligata” tale scelta per qualsiasi Paese che debba ancora decidere quale standard DVBT adottare. Molto probabilmente in paesi più maturi dal punto di vista della Tv digitale (come ad esempio il Regno Unito) i multiplex DVB-T2 verranno progressivamente implementati affiancando i multiplex DVB-T esistenti, e
poco alla volta li sostituiranno. Fortunatamente il DVB-T2 utilizza la stessa infrastruttura del DVB-T e permette un miglioramento di (minimo) il 50% e fino al 67% nella capacità trasmissiva, oltre ad essere più robusto. Questo incremento nella capacità trasmissiva è fondamentale, se i servizi di trasmissione
terrestre vogliono competere con successo con i servizi 3D TV e HD TV forniti dagli operatori via cavo e via satellite. Sul mercato inglese i decoder costano già meno di 100 Euro, ed il loro costo continuerà a scendere mano a mano che lo switch-over digitale andrà avanti.
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Trasmettere in 3D sul DVB-T2: facciamo i conti L’attenzione ai contenuti 3D e ai mezzi per proporli agli spettatori è in continua crescita. In parallelo, il Regno Unito sta assistendo all’implementazione e allo sviluppo della seconda generazione dello standard per la televisione digitale terrestre, conosciuto come DVB-T2. Questo è uno scenario di grandi opportunità per i broadcaster che vogliono una maggiore capacità di trasmissione per servizi a più alta remunerazione. Negli ultimi due anni la 3D TV, la tecnologia di televisione stereoscopica, ha avuto un grande sviluppo negli ambienti sia cinematografici che di trasmissione digitale. I contenuti 3D non sono una novità per il grande schermo, dal momento che pellicole a tre dimensioni sono state girate fin dagli anni Venti del secolo scorso. In ogni modo, la tecnologia digitale negli ultimi tempi ha prepotentemente portato il 3D alla ribalta con più di 20 film disponibili o pianificati per la distribuzione nel 2009 e nel 2010. Il successo mondiale del film 3D Avatar (il film ha raccolto un incasso di 430 milioni
di dollari, di cui il 78% dalle proiezioni 3D) ha dimostrato il crescente interesse degli spettatori per i contenuti 3D, e allo stesso modo le potenzialità di questa tecnologia in termini di ritorno economico. Gli operatori pay-tv stanno tenendo d’occhio molto da vicino il riscontro dei servizi 3D da parte dei propri abbonati, per valutarne il grado di soddisfazione e per capire quale tecnologia 3D potrebbe garantire i migliori risultati dal punto di vista della user experience. Alcuni operatori che hanno adottato il 3D da pionieri, come BSkyB nel Regno unito e DirecTv negli Stati Uniti, stanno preparando il lancio dei servizi 3D su satellite. Si prevede che il mercato per gli schermi 3D avrà nel breve periodo un continuo sviluppo, sostenuto anche dal recente successo del 3D al cinema, dando un notevole (e gradito) impulso anche al mercato dell’elettronica di consumo. Se mettiamo da un lato la veloce affermazione del contenuto 3D TV sul fronte produzione e dall’altro il crescente numero di schermi 3D sul lato dei potenziali
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utilizzatori, i broadcaster avranno bisogno di efficienti soluzioni per trasmettere il 3D TV in maniera sempre più sostenuta nei prossimi anni.
Specifiche per la trasmissione 3D Dopo i primi esperimenti e prove sul 3D TV i broadcaster si stanno ancora domandando quale sia precisamente la banda necessaria per la diffusione dei servizi 3D e come si possa trasmettere in contemporanea servizi 2D e 3D nella maniera più efficiente, dal momento che le risorse radio sono necessariamente limitate e costose. Per stimare quale potrebbe essere il bitrate necessario per la trasmissione di un servizio 3D si deve in prima battuta caratterizzare la banda a disposizione ed il bitrate richiesto per i servizi HDTV a due dimensioni. In Francia i servizi HDTV vengono distribuiti sulla rete digitale terrestre, e un intero multiplex a 8 MHz, chiamato R5, è utilizzato per trasportare contemporaneamente tre programmi: TF1 HD, France2 HD e M6 •
HD, utilizzando complessivamente un bitrate di 24,88 Mbit/s, corrispondenti ad una modulazione con 8.000 portanti, costellazione 64 QAM, intervallo di guardia 1/8, FEC 3/4. Questi tre programmi HDTV sono combinati con la tecnica del multiplexing statistico per raggiungere la migliore efficienza di trasmissione e il bitrate di ogni programma può variare da 4 a 14 Mbit/secondo, con un valore medio di 8 Mbit. Nel Regno Unito la piattaforma Freeview ha iniziato a portartsi allo standard DVBT2 per diffondere contenuti HD. Al giorno d’oggi il multiplex Freeview HD trasporta tre programmi, sebbene la capacità trasmissiva del canale DVB-T2 permetterebbe di includere un ulteriore programma HD, che potrebbe essere aggiunto in futuro. La BBC HD utilizza mediamente 13 Mbit/s per ciascun contenuto, ma questo potrebbe essere ridotto a 9 Mbit/s allo scopo di multiplare fino a quattro contenuti HD nello stesso multiplex. Il rapporto fra il bitrate medio di un contenuto 2D e uno 3D è strettamente dipendente da due fattori: il formato di encoding del segnale 3D e la risoluzione dell’immagine. Fra i due estremi di
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*HPLQL ,QWHUFRP FRPELQLQJ KLJKHVW TXDOLW\ DXGLR ZLWK ,3 FRQQHFWLYLW\
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HD & 3D
questo rapporto, cioè 1, (il bitrate del contenuto 3D è lo stesso del contenuto 2D: si ottiene questo rapporto con una tecnica di encoding che utilizza metà della risoluzione orizzontale per ciascun segnale destro/sinistro, affiancando le due immagini su due semiquadri virtuali e affiancati side-by-side a comporre un’immagine con risoluzione complessiva pari alla risoluzione nominale) e 2 (il bitrate del contenuto 3D è il doppio del corrispondente contenuto 2D: si ottiene questo rapporto trasmettendo separatamente, e integralmente, l’immagine per l’occhio destro e quella per l’occhio sinistro, ciascuna alla stessa risoluzione e qualità del contenuto 2D considerato), i metodi di trasmissione più orientati al 3D, come il “2D plus depth/difference” potrebbero tipicamente consumare 1,6 volte il bitrate standard di un contenuto 2D HD che venga trasmesso alla medesima risoluzione. Utilizzando un rapporto 3D/2D pari a 1,6 sono necessari 13 Mbit/s per trasmettere un programma 3D TV con una risoluzione 1440 x 1080 e il formato “2D plus depth/difference”.
Il 3D su DVB-T2 Vista la maggior capacità di circa il 40-50%, la tecnologia DVB-T2, rispetto al suo predecessore
DVB-T, è la scelta d’elezione per distribuire i contenuti 3D TV su digitale terrestre. Il numero esatto di programmi 3D TV che possono essere inseriti non può èssere ancora definito con chiarezza, dal momento che siamo agli albori sia della tecnologia 3D che della tecnologia DVB-T2, e di conseguenza molti parametri non sono ancora stati né totalmente definiti né tantomeno verificati sul campo. Malgrado questo possiamo fare alcune ipotesi che ci permetteranno di dare una buona stima sul numero di programmi 3D in un singolo multiplex DVB-T2. La stima è che un multiplex DVB-T2 possa contenere tre servizi 3D TV. In Francia il multiplex R5 è dedicato a trasportare tre servizi HDTV attraverso il DVB-T (TF1 HD, France2 HD e M6 HD). In questo contesto, considerando le migliori prestazioni della tecnologia DVB-T2 rispetto al DVB-T, possiamo concludere che in DVB-T2 avremo un numero di servizi 3D TV equivalente al numero di servizi 2D HD che sono attualmente presenti in un multiplex DVB-T. L’ultima questione che rimane aperta sul tavolo del 3D riguarda la risoluzione dell’immagine che è necessario adottare per soddisfare le aspettative di qualità degli spettatori: basterà questo per assicurare il successo del 3D TV nel mercato dell’elettronica
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di consumo? Per quanto riguarda l’architettura della rete di trasmissione, la rete DVB-T2 non presenterebbe sostanziali novità rispetto a quanto siamo abituati a vedere per le reti DVB-T. La catena di head end, che termina con il multiplexing dei contenuti, comunica con il gateway T2, il quale genera il T2 M1 Output Stream e controlla il corretto inserimento dei riferimenti di sincronismo e time stamping necessari ad operare in SFN. Il T2 M1 può essere trasportato attraverso un network in tecnologia IP o MPEGTS/ASI per alimentare diversi siti trasmittenti rif. Figura 1. Ciascuno dei siti trasmittenti è costituito da un modulatore T2 che a sua volta alimenta gli amplificatori di potenza dei trasmettitori UHF o VHF. Il segnale è diffuso nell’etere attraverso i consueti impianti radianti, e non richiede modifiche all’impianto di ricezione installato presso le abitazioni. Non ci sono dubbi che oggi l’offerta sulle diverse modalità di fruizione dei contenuti televisivi sta diventando sempre più attraente grazie al sempre maggiore interesse nel 3D TV. Sebbene la tecnologia 3D TV stia ancora muovendo i primi passi, e molti parame•
tri tecnici saranno sicuramente soggetti ad una naturale evoluzione tecnologica, è possibile prevedere quale bitrate potrà essere necessario per trasmettere un servizio 3D TV, accettando alcune ipotesi preliminari. In questo articolo abbiamo immaginato un bitrate di circa 13 Mbit/s, che rende quindi possibile la trasmissione di tre servizi 3D TV in un singolo multiplex utilizzando una rete di trasmissione in tecnologia DVBT2. Consideriamo infine che, passando da contenuti 2D trasmessi su rete DVB-T a contenuti 3D su rete DVBT2 l’occupazione spettrale a pari numero di contenuti rimane invariata. Per quanto riguarda il sistema di trasmissione, il passaggio a contenuti 3D comporta fondamentalmente nuovi encoder per i contenuti e schermi in grado di visualizzare sia contenuti 2D che 3D. La catena di trasmissione attraverso multiplexer, rete di distribuzione, e la trasmissione terrestre funzionerà al medesimo modo per contenuti 2D e 3D. Le reti DVB-T o DVB-T2 già in esercizio o di prossima attivazione potranno essere facilmente utilizzate per il trasporto di contenuti 3D agli spettatori. Il lungo cammino del 3D potrà quindi finalmente dirsi completo. (R.C.)
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Videoregistrazione
La videoregistrazione del XXI secolo di Craig Norris Le tre tecnologie fondamentali nel settore broadcast riguardano le telecamere, i monitor e i videoregistratori. “Videoregistratore”, in questo contesto, riguarda la cattura di un segnale proveniente da una sorgente video in un qualche tipo di mezzo di memorizzazione non volatile. Più delle altre due tecnologie fondamentali, la videoregistrazione sta subendo significativi cambiamenti. La videocassetta è stata e rimane il mezzo di registrazione standard in tutto il mondo. Ma non vi è dubbio che Sony e Panasonic col passare del tempo stanno vendendo meno VTR. Sempre più, le videocassette vengono sostituite da altre tipologie di supporti di registrazione. Ma la videocassetta
è difficile da imitare, in quanto vi sono alcune caratteristiche che i nuovi media stentano a riprodurre fedelmente.
Cara, vecchia cassetta La videocassetta è un mezzo di registrazione sincrono; una volta che questa parte, gira in maniera assolutamente sincrona con il segnale video in ingresso sino a quando non viene raggiunta la fine del nastro. Gli hard disk non sono sincroni in modo nativo e, infatti, sono asincroni. Gli stessi devono partire e fermarsi. Nel caso di un vecchio hard drive, quando il disco fatica a leggere i dati correttamente da un supporto che gradualmente tende a corrompersi, ci possono volere anche diversi secondi (o addirittura di più) perché, dopo vari tentativi, i dati vengano
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recuperati, causando un’interruzione nel flusso tra il disk drive e il computer. È necessaria una certa quantità di buffer di memoria per far sì che un disc drive sia paragonabile a un dispositivo di registrazione sincrono. La videocassetta è economica; il costo per gigabyte del nastro magnetico è ancora molto più basso i quello degli hard disc o dei sistemi di registrazione a stato solido. A dispetto del rapido calo dei prezzi dei media non lineari, ancora relativamente pochi operatori di produzione video utilizzano memorie Flash o hard disc e non archivieranno il girato su media non lineare. Il trasferimento a mezzi di archiviazione più economici è necessario per ragioni di economia. La videocassetta è robusta. Dopo decenni di utilizzo da parte
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dell’industria televisiva, c’è un buon livello di confidenza sul fatto che la videocassetta resista al tempo. Mettete una videocassetta registrata sullo scaffale di una libreria e resterete sorpresi se, anni più tardi, non riuscirete a riprodurre la stessa cassetta con una certa dose di affidabilità. Visitando praticamente qualunque vecchia stazione televisiva in qualunque parte del mondo, si troveranno videocassette analogiche registrate decenni fa, e le stesse possono ancora essere riprodotte oggi. Si possono ancora trovare VTR in formato C, come il BVH-2000, in qualche angolo di emittenti non proprio giovani, ben vent’anni dopo la loro introduzione.
Ma l’orologio corre Certo che oggi i più vecchi videotape si stanno deterio-
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rando, dopo 30 anni di immagazzinaggio. E più si aspetta, più diventa difficile trovare un riproduttore funzionante per le cassette più datate (penso ai nastri da due pollici). È definitivamente passato il tempo in cui i vecchi media dovevano essere rimpiazzati per preservare i contenuti registrati per i successivi 30 anni almeno. E qui sta un grande dilemma per i tecnici del broadcast: su quale nuovo supporto dovrebbero essere trasferiti i vecchi archivi? E cosa si fa con i contenuti video di nuova acquisizione? Su quale nuovo medium si dovrebbe registrare se le videocassette vengono ora considerate un supporto troppo vecchio?
Soluzione hard Gli hard disc drive erano il primo candidato a rimpiazzare la videocassetta. Gli sforzi congiunti di Avid e Ikegami, 15 anni fa con i camcorder Editcam hanno tuttavia prodotto risultati commerciali scarsi. Di base, era un’idea troppo avanti per i tempi. È solo di recente che gli hard disc sono diventati utilizzabili in termini di bassi consumi energetici, peso leggero,
dimensioni più ridotte e capacità adeguata. Gli Editcam sono arrivati alla loro terza incarnazione, con Editcam 3, e hanno un’incrementata base di utenti grazie ai drive più economici, ma più capienti e a una maggiore scelta di formati di registrazione e codec – non più solo limitati ai formati Avid come gli Editcam della prima generazione. Mentre i camcorder Editcam, con i loro hard disk FiedlPak integrati, ma removibili, hanno trovato la loro strada nella nebbiosa giungla della conservazione nel settore dell’acquisizione broadcast, i camcorder di produzione nel mondo DV hanno adottato prodotti collegabili esternamente, quali la serie di hard disk FS della Focus Enhancements. I moduli di storage Focus FS vengono collegati al camcorder mediante un cavo IEEE1394, garantendo non solo uno streaming di dati A/V veloce e affidabile, ma anche il potenziale per i comandi di controllo. La serie Focus FS di moduli di registrazione su hard disk (originariamente chiamata “FireStore”) ha trovato una propria nicchia nel
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mondo dei camcorder DV grazie alla caratteristica chiave di avere un tempo di registrazione significativamente più lungo, nonché l’eliminazione del tempo necessario
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all’ingest nella suite di editing. La Focus Enhancements ha registrato il termine “Direct To Edit” (DTE). Come concetto, il DTE è la principale
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Videoregistrazione
attrattiva ai media non lineari in un ambiente di acquisizione contenuti. In teoria, il costo di acquisto aggiuntivo del media di registrazione non lineare viene compensato dal risparmio di tempo e di lavoro ottenuto dall’eliminazione del tempo di ingest della cassetta nella suite di editing. Il media non lineare registrato può essere collegato direttamente alla workstation di editing come storage esterno e i contenuti si possono trascinare direttamente nella finestra di preview o nella timeline di editing.
Il solido media I media a stato solido, frattanto, stanno rapidamente prendendo piede nell’ambito dei registratori da campo; i camcorder Panasonic P2 hanno fatto uso del primo media a stato solido in maniera diffusa. Le schede di memoria P2 sono di base quattro card SD organizzate per la scrittura/lettura parallela e alloggiate in un contenitore PCMCIA. Il concetto delle P2 è buono, ma è viziato per alcuni da un errore di giudizio avvenuto nell’implementazione da parte di Panasonic. tale errore è stato la scelta della scheda PCMCIA come interfaccia fisica. Si tratta di un’in-
terfaccia dell’industria dei computer e oggi è già obsoleta. I nuovi computer di oggi utilizzano la più recente interfaccia Express Card. Sony si è compiaciuta nell’annunciare l’impiego delle Express Card per i suoi camcorder XDCAM Express, ma, inevitabilmente, Sony farà la stessa fine di Panasonic in quanto anche l’interfaccia Express Card è destinata a divenire obsoleta in tempi relativamente brevi. Oggi si sta sviluppando un
mercato di piccoli adattatori cablati che consentono ai vecchi dispositivi quali i moduli PCMCIA di essere collegati agli slot Express card e, presumibilmente, non ci vorrà molto perché gli stessi moduli Express Card necessitino di analogo adattatore per essere collegati alla prossima interfaccia emergente, qualunque essa sia (forse un’interfaccia ottica, o, perché no, una versione wireless). Nel caso di media per acquisizione portatile, quali l’Ikegami FieldPak o i moduli Focus FS, nonché le card P2, i dischi XDCAM e i media EDXCAM EX, la riduzione del bitrate di codifica viene effettuata dal cam-
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corder e l’unico lavoro del mezzo di storage è quello di memorizzare i file. I moduli Focus FS hanno invece un ulteriore compito, ed è quello di convertire i dati A/V codificati in file .MOV, .AVI o .MXF, a seconda della scelta dell’utente. Ma cosa si può dire circa le altre sorgenti video provenienti dai nostri camcorder? Quale può essere la sostituzione per il vecchio, buon VTR per registrare un segnale proveniente da un link su fibra o da un ricevitore satellitare o in microonde, oppure dall’uscita di uno switcher di studio?
Alternative La sostituzione può essere un tradizionale videoserver di un produttore quale Omneon, Harris o Grass Valley, per citarne alcuni. Oppure, essenzialmente, potrebbe
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essere un generico computer con interfaccia SDI. Potremmo utilizzare un Mac Apple con scheda Kona, oppure un PC sotto Windows con scheda BlackMagic Design, oppure, ancora, un computer Linux, dato che numerose schede di I/O SDI vengono fornite anche con gli appositi driver. Vi è una incontestabile tendenza nell’impiegare hardware IT nelle infrastrutture di produzione broadcast, soprattutto per una questione di costi. E questa è la ragione per cui le schede BlackMagic Design Decklink, Aja Kona e ViewCast Osprey stanno diventando più importanti e familiari ai tecnici del broadcast. Gli sviluppi tecnologici che rendono possibili le alternative alla videocassetta non hanno solo a che fare con le caratteristiche dei diversi
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media. Anche la riduzione del bitrate di codifica è ugualmente rilevante per tutti i tipi di media. Sin da quando il Betacam ruppe con la compressione 2:1 DCT, all’inizio degli anni ’90, la gara si è spostata sulla compressione sempre più spinta senza perdite di qualità visibili. Il numero di nuovi schemi di codifica e di configurazioni è proliferato enormemente più del numero di media alternativi su cui registrare.
Standard a go go Ecco alcune scelte tra le più popolari per la codifica di video durante il processo di registrazione: 1. Nessuno – totalmente non compresso; 2. DCT 2:1 intraframe; 3. DVCPRO 25 o 50 Mbps; 4. DVCPRO 100 Mbps; 5. MPEG IMX 30, 40 o 50 Mbps; 6. MPEG long GOP 25 Mbps o superiori; 7. DNxHD 145 o 220 Mbps; 8. ProRes 422 a 145 o 220 Mbps; 9. AVCHD a 50 o 100 Mbps 10. Flash Video Ed ecco le opzioni correnti per i media di registrazione su nastro: 1. Digital Betacam; 2. IMX; 3. DVCAM; 4. DVCPRO; 5. DVCPRO-HD; 6. D-5;
7. HDV; 8. HDCAM; 9. HDCAM SR Infine, un breve elenco delle attuali opzioni per i media di registrazione video non lineari: 1. HDD (portatile); 2. SSD (portatile); 3. Memorie Flash generiche (CF, SD, ecc.); 4. P2 (memorie Flash); 5. moduli SxS (memorie Flash); 6. REV disk (disco magnetico); 7. XDCAM Prof. Disc (Bluray); 8. HDD (videoserver); 9. HDD (workstation o server IT generici).
Ordinata confusione Sarete perdonati se vi sentirete confusi da tutte le scelte appena menzionate. I tecnici broadcast e gli operatori storicamente hanno avuto solo poche, semplici scelte da operare, quali il Digital Betacam o l’Ampex DCT, BVH-2000 o VPR-3 DVCAM o DVCPRO. Quei giorni sono andati. Oggi è difficile trovare un semplice videoregistratore. Panasonic sembra aver visto la luce; sapendo che chi
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Videoregistrazione
opera nella videoproduzione vuole solo acquistare un prodotto che funziona e poterlo utilizzare, l’azienda nipponica ha così immesso sul mercato qualcosa che somiglia (ma non è) una semplice sostituzione a un VTR: l’AG-HPG20, un registratore HD-SD portatile con ingressi HD e SD-SDI per registrare direttamente su card Flash. La ragione per cui da subito avevo consigliato l’AGHPG20 non è quella di sostituire un VTR, in quanto il media registrabile era ancora un po’ troppo costoso per essere usato come sistema di archiviazione. I registratori ottici Sony XDCAM e XDCAM HD sono stati la soluzione più vicina a un sostituto del VTR in quanto il media registrato è abbastanza economico per archiviare direttamente sullo scaffale di una libreria. Per contribuire a diminuire la confusione, suggerisco di disegnare una linea che separa i due prodotti di base: mettete tutti i prodotti “standalone” su un lato
della linea e tutti i prodotti di “sistema” sull’altro lato. I registratori XDCAM sono standalone. I media registrati possono essere archiviati direttamente. Il P2 Panasonic è un prodotto di “sistema”. Il supporto P2 registrato è inteso solo come storage transitorio per il video. L’utente dovrebbe rapidamente trasferire il video dalla card P2 a un altro medium più duraturo ed economico, per mezzo di un sistema di workstation di
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editing in rete, storage su server e sottosistemi di archiviazione.
E adesso? Avete bisogno di usare un prodotto in uno scenario stand alone, mentre la registrazione originale deve essere conservata a lungo? Se la risposta è “sì”, adottate allora un mezzo di registrazione economico per lo storage permanente, quale la cassetta o il disco Blu-ray. Se la risposta è “no”, potete sce-
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gliere tra le memorie Flash e gli hard disc. Una cosa è certamente vera quando si parla di sistemi per la registrazione video: le scelte continueranno a crescere in numero e lo scenario diventerà, se possibile, ancora più confuso. Mi spiace per voi, ma così è, e così sarà…
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Cavi e Connettori - 2a parte
Che livello potenziale di fumo avete? Parliamo di LSOH, FEP, TFE, PVDF, CMG e altro di Steve Lampen multimedia technology manager in Belden Gli Europei sono diversi dagli Americani. Non ci riferiamo solo alle diverse lingue che si parlano nei due continenti o al diverso cibo; abbiamo, infatti, alcune differenze di base nella filosofia della sicurezza, e ciò è tanto più evidente nelle differenze tra fili e cavi prodotti per i due continenti. Si possono così vedere cavi europei marcati con lettere poco familiari in USA quali LSOH (con le varianti LSNH o LSZH, che significano la stessa cosa). Tali lettere sono l’acronimo di “Low-smokezero-halogen”, cioè si tratta di cavi che, in caso di incendio, non emettono fumo e hanno una quantità di alogeni pari a zero. Tutto ciò è differente dalla classificazione “piena” utilizzata negli Stati Uniti, e non è possibile sostituire direttamente l’una con l’altra.
Pieno I cavi pieni sono stati inventati dalla National Fìre Protection Association quando ha iniziato a cercare soluzioni per rendere gli edifici più sicuri. La NFPA ha tratto la conclusione che i cavi devono resistere alla bruciatura e non servire da alimentazione per il fuoco; il loro test chiave – il c.d. “Steiner Tunnel Test” – definisce ciò in maniera precisa. In tale test si incendia un’estremità del cavo e si vede in quanto tempo le fiamme si diffondono.
Naturalmente, si possono avere incendi a temperature così elevate che arrivano a consumare tutto, compresi i cavi “resistenti al fuoco”. Lo Steiner Tunnel Test verifica anche la produzione di fumo, in quanto il fumo è ciò che crea di più il panico tra la gente durante un incendio. Se, nel corso di un test, le fiamme si propagano troppo rapidamente oppure viene prodotta una eccessiva quantità di fumo, il cavo non lo supera. Mentre la definizione di un “pieno” è compito degli ufficiali dei vigili del fuoco, degli ispettori edili o di altre autorità aventi giurisdizione in materia, la maggior parte delle persone è d’accordo nell’affermare che un soffitto o un pavimento sono un’area di “pieno” quando la stessa costituisce il “ritorno d’aria” per il sistema di condizionamento. Qualunque cosa si bruci lì non sarà visibile e verrà alimentata dal sistema di condizionamento in tutto il resto dell’edificio. In Europa, si comincia con una bassa fumosità. Gli Europei non si preoccupano tanto se il cavo si incendia o se alimenta le fiamme, sino a quando si può uscire dalla porta! Inoltre, la parte nonalogena delle specifiche europee minimizza l’effetto tossico dei gas prodotti, così che si possa continuare a respirare, vedere la porta e uscire. Lo stile “LSOH” sta diventando sempre più popolare in applicazioni dal lato americano del mondo. Le società telefoniche hanno definito le spe-
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cifiche LSOH per i doppini e i cavi coassiali da lungo tempo. Dato che essenzialmente non vi sono persone che lavorano negli “uffici centrali” (quelle enormi costruzioni senza finestre utilizzate dalle compagnie telefoniche), la classificazione per i cavi pieni non si applica. Il vantaggio in questo caso è che i cavi non alogeni, quando bruciano, hanno un effetto molto minore sulle apparecchiature rispetto al gas di cloro prodotto dalla bruciatura del PVC o dal gas di fluoro prodotto dalla bruciatura del Teflon, entrambi i quali possono distruggere le apparecchiature. Tali vantaggi sono stati sfruttati nell’industria del trasporto, sia per quanto riguarda quello su strada (camion) che nell’ambito aeronautico. I veicoli non vengono coperti dalla NFPA. Un altro grande utilizzatore è il settore marino, specialmente nell’ambito delle navi da crociera; infatti, sulle navi vi sono linee di cavi, cavi video, cavi dati, cavi
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di controllo e cavi di alimentazione che sono di tipo LSOH solo per questo tipo di clienti. È curioso che questi cavi possano essere anche utilizzati in Europa!
Teflon Ma in Nord America, si sta ancora lavorando con cavi “pieni” e guaine plastiche resistenti alla bruciatura. Vi sono guaine in PVC che resistono alla bruciatura, e abbiamo tipologie quali il FEB (fluorinated ethylene propylene), TFE (tertafluoroethylene), PVDF (polyvinylidene fluoride) e molte altre tipologie. Molti di questi materiali sono genericamente definiti “Teflon”, ma questo è un marchio registrato della DuPont. Alcuni di questi materiali possono arrivare sino a 260° prima di cominciare a sciogliersi. Ma, come già detto, tutti possono essere sciolti da un fuoco fuori controllo che si sviluppi attorno. Ora, né l’LSOH né il sistema pieno sono perfetti. Entrambi
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SMPTE CONNECTION SYSTEM 3K.93C SERIES FOR HDTV
hanno dei limiti e rappresentano un compromesso tra il non avere cablaggi e avere cablaggi che possono ferire in caso di fuoco. Nell’attuale mondo tecnologico, l’assenza di cablaggio semplicemente non rappresenta un’opzione praticabile, così, minimizzare gli effetti è l’unica soluzione. Infatti, non è corretto comparare il nostro “pieno” all’LSOH: il test di bruciatura dell’LSOH è simile al grado “CM” americano, un fatto che è del tutto evidente vedendo la classificazione dei cavi nautici LSOH e CMG. Il CMG è una classificazione relativa all’infiammabilità “armonizzata”, utilizzata sia negli Stati Uniti, sia in Canada. È equivalente al CM negli Stati Uniti e all’FT4 in Canada; entrambi sono sotto alla classificazione del cavo pieno CMP. Quello che sto cercando di paragonare in questo articolo è dunque più la filosofia che non i cavi in sé. Detto ciò, vi sono dei costosi
cavi per sistemi di allarme che fanno di più che limitarsi a resistere al fuoco; tali cavi, infatti, possono sopravvivere due ore a oltre 1.000 gradi di temperatura e ancora funzionare! Si tratta precipuamente di cavi per altoparlanti o di progettazione simile, utilizzati per far scattare i campanelli di allarme o per diffondere annunci di evacuazione, anche quando il resto dello stabile è avvolto nelle fiamme. Tali cavi resisteranno non solo al fuoco, ma anche alla elevata pressione dell’acqua proveniente dai sistemi antincendio! Il segreto di questi cavi ad alta temperatura è il materiale con cui sono rivestiti che, essenzialmente, si vetrifica alle alte temperature. Dunque, se avete realmente necessità di cavi che funzionino durante un incendio, potete trovarli in commercio, a patto che siate disposti a spendere per il loro acquisto.
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Connettori HDTV 3K.93C Ibridi 2 Fibra ottica + 2 connessioni di potenza + 2 basso voltaggio Aderiscono agli standard ARIB + ANSI / SMPTE + EBU Più di 30.000 cicli di connessione / sconnessione Possibilità di fornire cavi precablati sul territorio italiano
Connettori Broadcasting Connettori coax + triassiali a 50 e 75 Ohm I connettori originali broadcasting push-pull Convertitore integrato da triax a fibra ottica Sezionamenti e patch panels LEMO Italia srl Viale Lunigiana 25 20125 Milano Tel : (+39 02) 66 71 10 46 Fax : (+39 02) 66 71 10 66 sales.it@lemo.com
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Cavi e Connettori - 2a parte
I connettori Lemo assicurano il successo del 3D di Sammy Pizzo Tecnico di Element Technica Abbiamo iniziato a sviluppare la nostra linea di attrezzature stereografiche Technica 3D nel 2009. Poi abbiamo creato il primo prototipo per le verifiche sul campo della resistenza all’impiego quotidiano. La squadra che ha effettuato i test ha scoperto tutto quanto fosse immaginabile per danneggiare e distruggere l’attrezzatura. Il tallone di Achille di un’attrezzatura 3D – o di qualunque sistema per telecamera di quel tipo – è rappresentato da cavi e connettori. Con il costante “metti e togli”, i connettori possono davvero rappresentare un problema: trattare i connettori nei
nostri sistemi come un “collegamento di un fusibile” non è una cosa da prendere in considerazione. Le nostre attrezzature sono conosciute per la loro costruzione solida, la facilità d’impiego e la compatibilità con gli standard industriali, e non ci possiamo permettere di utilizzare connettori che possano diventare elementi che si guastano. Dopo aver fatto le mie ricerche, è stato facile concludere che Lemo è leader nella tecnologia dei connettori e nella standardizzazione. Era ovvio sin dall’inizio che dovevamo utilizzare i connettori della miglior qualità per poterci distanziare dalla concorrenza. Dovevamo anche essere certi di avere sempre dei collega-
menti sicuri ogni volta che si usava un connettore.
Nessun problema di aggancio I nostri sistemi Technica 3D hanno oltre una dozzina di connettori, ciascuno dei quali serve per connettere uno dei numerosi moduli che compongono il sistema, sia interno che esterno. Il positivo accoppiamento e la durabilità dei connettori scelti rende il sistema assolutamente affidabile; ci affidiamo ai connettori Lemo per il trasporto dell’energia al modulo di movimento dell’attrezzatura e al control box, nonché per le connessioni a tutte le periferiche. Le relativamente ridotte dimensioni dei connettori Lemo rivestono per noi una particolare importanza che ne abbiamo specificato l’impiego nel nostro più nuovo membro della linea 3D Technica, il Neutron. Il prodotto è molto compatto ed è stato progettato per essere utilizzato per le riprese con telecamera a mano e con Steadicam. Le dimensioni miniatura del Lemo sono un elemento importante hanno consentito di rendere l’attrez-
zatura assai più piccola, riducendone al contempo anche il peso. Dopo il successo che abbiamo conseguito – il nostro sistema Quasar è stato utilizzato in oltre 100 progetti, compresi la Coppa del mondo di calcio in Sudafrica e gli Open di Francia – abbiamo continuato a utilizzare connettori Lemo su tutti e tre i nostri sistemi, compreso il prossimo Pulsar, di dimensioni medie. Come produttori di equipaggiamenti, apprezziamo diversi altri vantaggi che Lemo offre; parlando in linea generale, il mercato dei connettori è piuttosto piccolo e quest’anno abbiamo dovuto impegnarci per produrre circa 100 sistemi Technica che sono usciti dal nostro stabilimento per produzioni sportive e di intrattenimento in tutto il mondo. Ogni volta che abbiamo dovuto accelerare la produzione, Lemo ci ha sempre supportato, fornendoci i prodotti di cui avevamo bisogno nei tempi richiesti. Come produttori, capiamo perfettamente la pressione cui si è sottoposti spesso in fase di produzione. Tuttavia, Lemo è sempre stata pronta ad assisterci in tutti i modi.
Il sistema di connettori ProBlox fa risparmiare tempo di Keun-Wan Park e Pedro Luna, tecnici La All Mobile Video (AMV) ha iniziato la propria attività nel lontano 1976 noleggiando apparecchiature video di alta qualità. Da allora sono cambiate un po’ di cose nel settore video, ma la nostra filosofia nel fornire apparecchiature affidabili e di alta qualità è rimasta la medesima. Uno degli elementi che si è
posto in evidenza negli ultimi anni è il cosiddetto “flypack”; in questo ambito, infatti, stiamo facendo un certo business. Quando si utilizza il flypack per la registrazione di eventi dal vivo, due dei principali fattori cui si guarda sono il tempo di setup e i potenziali errori di collegamento. Un flypack può richiedere molte ore per essere settato, e a volte è necessaria una squadra di più persone per posare i cavi e
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collegare tra di loro i vari rack. Maggiore è il tempo e il personale impiegato nel setup, più elevati saranno i costi finali. Così, con il nostro ultimo sistema, l’”HD Tapeless Carrypack”, uno dei nostri obiettivi è stato quello di ridurre drasticamente i tempi di installazione e la manodopera necessaria, così da ridurre i costi e incrementare l’affidabilità del sistema per i nostri clienti. Siamo stati in grado di
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raggiungere tali obiettivi con il sistema multiconnettore ProBlox della BTX.
Il vantaggio delle connessioni veloci Ciò che ProBlox ha significato per noi è che possiamo predisporre tutto per una ripresa in metà del tempo che avremmo normalmente impiegato. Il risparmio di tempo per il setup riduce i costi in maniera significativa. Il sistema riduce
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inoltre il numero di collegamenti separati per ogni mandata di cavo diminuendo la quantità di singoli connettori utilizzata, incrementando così l’affidabilità, riducendo lo spazio ed eliminando il disordine. Un obiettivo nella costruzione di questo particolare flypack era quello di offrire un sistema ad alta definizione di elevata qualità, ma che fosse, al contempo, particolarmente conveniente sotto il profilo economico. In aggiunta, volevamo un sistema di pregio con registrazione allo stato solido. La metodologia utilizzata per raggiungere questi obiettivi è stata quella di far uso di tele-
camere che non fossero associate ad applicazioni di produzione multicamera; al fine di usare questi particolari modelli in un sistema di produzione multicamera, erano richiesti più cavi e connettori – anche di più di quanti non fossero necessari con l’impiego di sistemi di ripresa più costosi. Tutto ciò ha prodotto un “Carrypack” HD AMV tapeless, che puà essere impiegato con un massimo di otto telecamere Sony 1920x1080 PMW-EX3/350 con controllo su fibra CCU SMPTE. Il sistema è progettato con le proprie connessioni da rack a rack realizzate con il sistema
ProBlox; ciò garantisce collegamenti rapidi e ripetibili, riducendo anche la possibilità di collegamenti errati. La nostra configurazione unisce 16 cavi coassiali e 26 circuiti audio/dati/controlli in un unico connettore; in aggiunta, il sistema garantisce contatti video con impedenza di 75 ohm per i segnali HD.
Alta affidabilità Il sistema ProBlox ha, secondo noi, lavorato oltre le aspettative, specialmente considerando quanto è stato usato. Abbiamo utilizzato il flypack in una miriade di differenti applicazioni; ad esempio, è stato
installato su una nave da crociera, riprendendo degli spettacoli musicali in Alaska. E’ anche stato impiegato in spettacoli di vario genere trasmessi dalla CBS, MTV e PBS. Il Carrypack HD Tapeless è anche stato utilizzato per le riprese del ritorno sulle scene di Barbara Streisand al Village Vanguard. Il nostro nuovo sistema flypack ha dato prova della propria affidabilità e, per tutto questo, una gran parte del merito va ascritta a ProBlox.
Per informazioni: www.btx.com
Perché il video 3G necessita della fibra di Frank Jachetta senior vice president di MultiDyne Dagli incontri sportivi alle news locali trasmesse in HD, il video 3G è dappertutto. Con l’avvento dell’HD-SDI, le richieste dei broadcaster hanno continuato a crescere, dato che il video deve essere gestito in quantità sempre più elevate su distanze più lunghe. Infatti, a causa della elevata velocità del video 3G, il trasporto su fibra ottica non rappresenta più solo una opzione, ma una necessità. Nell’attuale mondo video 3G, i prodotti su fibra stanno attivamente sostituendo i precedenti prodotti su cavo coassiale. E la fragilità dei tradizionali cavi coassiali sta diventando sempre più evidente quando si va sul 3G. Infatti, il 3G su coassiale è gestibile su distanze così brevi – di solito non più di un centinaio di metri – che ormai rappresenta solo un’opzione per molti broadcaster. Uno dei maggiori progetti su cui la mia azienda sta attualmente lavorando richiede il tra-
sporto di video su una distanza di circa 400 km – distanza semplicemente non gestibile su cavo coassiale. Anche se il cavo coassiale fosse in grado di gestire le distanze richieste dal video 3G, i limiti in volume dei segnali che il coassiale è in grado di trasportare sarebbero un problema per numerose applicazioni. In molte situazioni broadcast, compreso, ad esempio, la ripresa da un sistema con sei telecamere di uno spettacolo televisivo o in uno stadio dove vi sono diversi feed che vanno a un OB Van, il trasporto di un canale su ciascun cavo è una soluzione poco pratica. Invece in fibra ottica vi sono soluzioni di trasporto in fase di sviluppo in grado di offrire agli utenti la possibilità di trasportare sino a 18 canali su un'unica fibra. Tale tipo di miglioramento è di particolare importanza specialmente nel settore delle regie mobili di produzione. Dato che il peso delle attrezzature all’interno di un mezzo mobile rappresenta un fattore critico, un fattore chiave della fibra è
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che essa è decisamente più leggera rispetto ai cavi coassiali. La fibra può inoltre trasportare molti più segnali, eliminando la necessità di dover utilizzare numerosi cavi che necessariamente occupano molto spazio all’interno del mezzo.
Innovazione e miglioramenti Le innovazioni aggiuntive delle soluzioni di trasporto su fibra ottica comprendono una partenza dal trasporto di video 3G punto-punto. Per esempio, il nostro nuovo prodotto compatibile per trasporto su fibra ottica a quattro canali openGear dispone di quattro canali discreti su una scheda, con matrice di 4x4 che supporta il routing di qualunque ingresso su qualunque uscita. In questa configurazione si possono installare sino a 10 schede HD4400 in un frame da 2RU per ottenere 40 canali. L’esplosione del video su 3G ha accelerato l’innovazione nelle soluzioni su fibra ottica e il miglioramento nella semplicità di impiego. In passato, •
la terminazione della fibra – dove un connettore viene montato al termine della fibra stessa – richiedeva attrezzi speciali e un training rigoroso, il che aveva dato alla fibra la sua cattiva reputazione. Ma la fibra è divenuta considerevolmente più semplice da maneggiare e può ora essere riparata utilizzando delle competenze simili a quelle per il cavo coassiale. Un beneficio aggiuntivo è che la fibra ora è molto più veloce da installare. Recentemente mi sono occupato di un progetto dove la fibra è stata intestata all’esterno, ai bordi di una linea ferroviaria, in meno di un minuto. Stiamo anche assistendo a un cambiamento nei prezzi delle fibre ottiche, con il prezzo di una fibra monomodale che scende grazie all’aumentata popolarità. Più la fibra viene utilizzata, più la stessa diventa meno costosa – e se si utilizza un’unica fibra per trasportare 18 canali, i risparmi diventano significativi comparando i costi a quelli di installazione di 18 mandate di cavo coassiale.
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Ho anche lavorato con clienti che hanno scelto la fibra al posto dei cavi coassiali in situazioni dove densità e distanza non rappresentavano un problema; la fibra è invece stata scelta per la sua facilità di utilizzo. Per esempio, il 3G viene ora utilizzato per trasportare dei doppi collegamenti HD-SDI effettuando il multiplexing di due stream 1.5G HD-SDI in un unico stream 3G per il cinema digitale. Una volta fatta la commutazione dal cinema tradizionale a quello digitale, la nuova macchina da presa è essenzialmente una telecamera ad alta risoluzione HD a doppio link. A un cliente con cui abbiamo lavorato abbiamo fornito
diverse soluzioni per numerosi show televisivi. Abbiamo fornito il trasporto su fibra ottica dopo che il nostro cliente avevano effettuato la migrazione da coassiale alla fibra per il monitoraggio dei segnali. Invece di utilizzare due cavi coassiali, il cliente ha optato per l’impiago di una singola fibra collegata dalla telecamera al monitor dell’art director. Il feedback dall’utente è stato incredibilmente positivo, dato che la fibra singola era molto più semplice da attaccare e staccare, il che rappresentava un grande vantaggio in quanto nel proprio lavoro il cliente ha la necessità di spostarsi in diversi luoghi di ripresa; inoltre, la fibra
è meno scomoda, dato che vi è un solo punto di collegamento.
La prossima grande cosa Per stare in cima alla curva, i broadcaster devono iniziare a pensare da subito a cosa accadrà in futuro, dato che la tecnologia continua a espandersi e a migliorare; così occorre guardare agli standard 6G e 10G, che stimoleranno ulteriori richieste nell’ambito delle soluzioni di trasporto. Utilizzando la fibra, i broadcaster possono già ritenersi a prova di futuro, con potenziali di larghezza di banda per l’innovazione già superiori al 10G. Se un utente già fa fatica a utilizzare il rame per il
3G, semplicemente non potrà far evolvere ulteriormente tale tipo di connessione sui nuovi standard. La linea di base è che le soluzioni per il trasporto in fibra ottica contano oggi molto più che mai, e si stanno rapidamente diffondendo con la proliferazione del video 3G. Il segnale 3G HD è spesso il formato preferito, mentre le altre tipologie di segnale, compreso il DVI/RGB vengono convertite in formato 3G. I consumatori continuano a rispondere positivamente al video HD, spingendo la scelta delle soluzioni di trasporto su fibra ottica in molti altri settori, compreso il broadcast, l’A/V professionale e altri.
Jack video per fibra ottica La serie EL di jack video per fibra ottica della Winchester Electronics consente ai broadcaster di sostituire gli esistenti componenti coassiali in rame o i tradizionali connettori per fibra con una tecnologia di connessione a luce
con fascio espanso e interruttori per fibra a comando manuale. La nuova serie EL garantisce una migliorata larghezza di banda attraverso fibre di diametro inferiore, un più ridotto degrado dei segnali e alimentazione, con-
sentendo anche una diminuzione generale dei costi. Inoltre elimina le problematiche di affidabilità legate a sporco e graffi che sono piuttosto comuni con i tradizionali connettori per fibra. Il jack ottico offre le stesse fun-
zionalità e lo stesso “look and feel” di un jack per cavo in rame. Questi prodotti sono distribuiti dalla Argosy.
Per informazioni: www.winchesterelectronics.com
Cavi in fibra ottica Argosy: che insensibili! I cavi in fibra ottica insensibili alle piegature BendBright-XS della Argosy offrono una buona resistenza all’attenuazione causata dalle macro piegature, consentendo loro di essere maneggiati nello stesso modo con cui
si maneggiano i tradizionali cavi in rame. I benefici comprendono una migliorata versatilità, tempi di installazione ridotti e minimo danneggiamento delle fibre. Il cavo BendBright-XS rispetta tutte e
tre le più rilevanti raccomandazioni ITU G.652.D, G.657.A e G.657. La Argosy offre inoltre la sua gamma di fibre mono e multimodali che può essere fornita in diverse configurazioni, con soluzioni da 4 sino a 864 fibre, come richiesto. Questi cavi comprendono degli elementi strutturali interni di rinforzo che ne consentono l’installazione in interni ed esterni, pur mantenendo un basso peso e un ridotto raggio di curvatura che ne semplifica l’installazione.
ADC; con tale concetto è possibile semplificare la gestione di patch e cavetti di collegamento in uno spazio di 600x300 mm. Questo frame assicura il corretto indirizzamento dei cavi e l’ottimale raggio di piegatura, garantendo che non vi siano perdite di qualità o rotture nel circuito su fibra. Il frame ad alta densità ADC gestisce sino a 576 fibre in uno spazio di 600x300 mm e 864 fibre in uno spazio di 800x300 mm, utilizzando un modulo a 144 posizioni disponibile con il frame da 800 mm.
Frame Argosy ADC La Argosy produce anche un frame per fibra ottica modulare 46 B R O A D C A S T
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Per informazioni: www.argosycable.com
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Connettore HDMI BTX terminabile sul campo La BTX Technologies ha introdotto un connettore maschio HDMI terminabile sul campo. Il dispositivo consente agli installatori di creare rapidamente e senza troppe complicazioni degli assemblaggi sino a 39 pollici a riso-
luzione di 1080p con 12 bit di profondità colore. Per A/V, home theatre, digital signage o qualunque altra applicazione che richieda l’HDMI, il nuovo connettore della BTX risolve i problemi far passare il connettore all’interno di
canalizzazioni e elimina l’eccesso di cavo dietro al rack o all’interno dei muri. Il connettore, conforme alle specifiche HDMI 1.4, viene montato attraverso un processo definito “Insulation displacement connection”
(IDC), che richiede solo una lama e uno strumento manuale HDMI; il montaggio è realizzabile con un minimo di pratica. Per informazioni: www.btx.com
Connettori Belden FiberExpress La Belden ha presentato recentemente i propri connettori FiberExpress Brilliance Field-Installable. I nuovi connettori per fibra ottica consentono un montaggio rapido e una facile terminazione della fibra; infatti, secondo
quanto dichiara la stessa Belden, le terminazioni possono tipicamente essere realizzate in 5 secondi, senza necessità di alcuno strumento specifico.
Per informazioni: www.belden.com
Trasporto basato su fibra con Riedel MediorNet Riedel MediorNet è un prodotto che è stato progettato espressamente per il trasporto di segnali in tempo reale basato su fibra per video non compressi multicanale HD/SD, audio, intercom e dati. Mediornet unisce il trasporto del segnale, il routing, il processo e la conversione del segnale in una rete unica, integrata e in tempo reale. MediorNet non è progettato solo per collegamenti puntopunto, ma offre una vera soluzione di rete. Tale soluzione comprende il routing dei segnali, consentendo all’utente di inviare
qualunque segnale in ingresso a qualunque uscita o anche a uscite multiple semplicemente con il clic del mouse o tramite un sistema di controllo del router. Ciascuno dei mainframe MediorNet offre un router per 32x32 segnali 720p/1080i, 160x160 SD-SDI, 27.000x27.000 segnali AES oppure una qualunque combinazione di questi. Per informazioni: www.riedel.net
Trasporto su fibra Flashlink con Nevion I prodotti Flashlink 3GSDI della Nevion si distinguono per il consumo estremamente ridotto, le estese capacità di controllo e l’ele-
vata affidabilità. Le più recenti migliorie comprendono il trasporto del segnale senza errori sino a 120 km e l’introduzione di
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moduli di dimensioni ancora più ridotte. Flashlink, infine, non ha ventole da pulire o sostituire, eliminando il rumore e il tempo •
richiesto per le eventuali riparazioni da parte dei tecnici. Per informazioni: www.nevion.com
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L’HDMI su cavi Cat5 Gefen La Gefen ha realizzato un estensore denomiato HDMI v1.3 over CAT5 ELR (Extra Long Range), che può inviare video HD con audio, Ethernet e canale di ritorno IR sino a 100 m di distanza su un comune cavo Cat5. La capacità di estendere l’Ethernet consente alle
applicazioni basate su Ip di essere facilmente integrate nel sistema, e l’IR blaster consente il controllo di sorgenti remote tramite un telecomando a infrarossi puntato sul display. Tra le caratteristiche va citata la risoluzione di alta dfeinizione, sino a 1080p/60, supporto pieno
della profondità cromatica HD, lip sync, audio digitale 8.1 con Dolby TrueHD e audio DTS Master. Per informazioni: www.gefen.com
Connettori per telecamera 1053 HDTV Fischer I connettori per telecamera broadcast 1053 HDTV della Fischer sono progettati per garantire bassi costi di installazione e aiutare a risolvere le problematiche di molti produttori di telecamere, fornitori di veicoli per la produzione mobile e studi broadcast che desiderano effettuare la transizione alla connettività delle
telecamere basata su fibra ottica. I connettori sono facilmente assemblabili e riparabili sul campo mediante l’impiego di semplici attrezzi meccanici, consentendo un rilevante risparmio di tempo di produzione. Il design del connettore 1053 elimina inoltre la necessità di elementi per fibra ottica particolarmente curati, oltre
che dell’impiego di cementi epossidici speciali. Infatti, la maggior parte delle installazioni o delle riparazioni dei connettori può essere effettuata in tempi da 15 a 30 minuti, o nella metà del tempo richiesto da molti altri tipi di connettori per fibra. Per informazioni: www.fischerconnectors.com
Telecast per trasmissione e ricezione 3G CopperHead 3000: si tratta dei suoi ultimi transceiver per fibra ottica che sono montabili su telecamera. La serie CopperHead 3000 permette di poter realizzare un unico link in fibra ottica tra qualunque telecamera professionale o camcorder e il mezzo di regia mobile, la control room o la posizione “video village” del broadcaster.
Presentata la nuova famiglia di trasmettitori e ricevitori 3G TeleCube Modular Media Interface che è stata sviluppata specificamente per applicazioni OEM. Il sistema TeleCube MMI offre ai broadcaster una soluzione di Input/Output flessibile per la distribuzione di segnali in definizione standard e in alta definizione tramite fibra ottica, oltre che tramite cavo in rame. Il catalogo delle soluzioni Telecast offre inoltre la Serie
Per informazioni: www.telecast-fiber.com
1T-SW8-x1CVB della Tv One Il modello 1T-SW8-x1CVB della Tv One è un routing switcher 8x1 progettato per segnali video analogici. L’unità offre una banda passante video di 25 MHz ed è equipaggiata con connettori
video BNC. Si caratterizza per il design ultra compatto e lavora sia con segnali Pal, sia con segnali Ntsc. Lo switcher lavora a 12 Vcc tramite un alimentatore fornito di serie ed è equipaggia-
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to con connettore di alimentazione autobloccante, il che assicura la massima affidabilità. Può funzionare sia con comandi locali, sia tramite telecomando a infrarossi. •
Lo switcher dispone di garanzia illimitata di 2 anni che copre sia i ricambi che la manodopera. Per informazioni: www.tvone.com
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Introducing Ericsson E2E TV™. Individual TV Experience is desired by people, See more at ericsson.com/televisionary. E2E TV – that’s televisionary
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Radio Digitale
Segnali di crescita per la radio digitale nel mondo Nonostante le variazioni negli standard, l’anno trascorso è stato positivo per la radio digitale in parecchie nazioni, considerando HD Radio, DAB e derivati, DRM, Radio in DTT e ovviamente Web radio di T. Carter Ross In molte nazioni, il 2010 sembra essere l’anno in cui la radio digitale ha finalmente iniziato a ingranare. Mentre l’HD Radio ha ottenuto una spinta (in senso letterale) da parte dei regolatori negli Stati Uniti, il sistema DRM30 di Digital Radio Mondiale si è guadagnata un sostegno significativo in Russia e India e la famiglia Eureka-147 degli standard DAB vede una buona crescita in Australia, così come viene costantemente accettata in Europa e, per i nuovi progetti, in Asia. Questo non significa che i sistemi di radiofonia digitale arrivino a sostituire le trasmissioni analogiche tradizionali nel futuro immediato, ma qualche emittente e qualche regolatore stanno raggiungendo il punto in cui è ragionevole parlare di una pianificazione dello switchover digitale. L’Inghilterra ha il miglior mercato di radiofonia digitale
al mondo. Secondo i dati d’ascolto del primo trimestre 2010, resi noti dal consorzio per la ricerca sull’ascolto RAJAR, quasi un quarto dell’ascolto radiofonico, in Inghilterra, avviene attraverso una piattaforma digitale, comprese le piattaforme DTT e Internet, sebbene lo zoccolo duro di questo tipo di ascolto (15,1%) avvenga mediante un ricevitore DAB. Anche se i numeri sono buoni e mostrano una ragionevole crescita su base annuale, in Inghilterra ci sono stati alcuni intoppi per il DAB, quest’anno. La BBC ha optato per la chiusura delle reti nazionali esclusivamente DAB, Asian Network e 6 Music, nel tentativo di contenere i costi, ma le proteste del pubblico hanno portato il BBC Trust, che sovrintende l’attività dell’emittente pubblica britannica, a garantire una proroga per 6 Music.
Sul fronte delle emittenti private, Absolute Radio si è posizionata in modo aggressivo come emittente multipiattaforma, con un investimento completo nella radio digitale. Ha lanciato parecchi canali DAB e Internet, compreso Absolute 80s, Absolute 90s e Dabbl, una stazione che gli ascoltatori programmano esprimendo le loro preferenze online. Bauer Media, dall’altro lato, ha deciso di togliere dal DAB i suoi canali Q Radio in favore dello streaming via Internet e della distribuzione sulla piattaforma DTT Freeview. Nella vicina Irlanda, l’emittente pubblica RTÉ sta gestendo una rete DAB la cui copertura è prevista pari a circa la metà della popolazione irlandese entro fine anno. Una ricerca di GfK ha dimostrato che circa il 14% di tutti i ricevitori radio venduti in Irlanda già nel 2009 erano dotati di funzioni DAB.
Numérique Terrestre La Francia ha annunciato, alla fine del 2007, una forte 52 B R O A D C A S T
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spinta verso l’adozione del DMB-A (DMB per l’audio), un sistema di radiofonia digitale costruito sullo standard di trasmissione multimediale Eureka-147 T-DMB. Nonostante una gara per le licenze a inizio del 2008, la scelta di una variante allo standard ha portato a qualche defezione e ritardo. All’inizio di quest’anno, il Ministero della Cultura ha riaffermato la scelta del DMB-A e chiesto che i sistemi vengano diffusi entro la fine del 2010. Mentre le emittenti francesi concordano, in generale, con la necessità di una diffusione rapida di quella che in Francia si chiama “la radio numérique terrestre”, permane un interesse verso l’adozione del DAB+ al posto del DMB-A. Jamil Shalak, presidente del gruppo industriale radiofoni-
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co Radio Numérique DR France, e Emmanuel Boutterin, presidente di SNRL, che rappresenta gli interessi delle stazioni radio locali in Francia, hanno mandato una lettera aperta al ministro della cultura Frédéric Mitterand, richiedendo che venga intrapresa rapidamente un’azione che faccia emergere la radio digitale, inizialmente, nei grandi mercati di Parigi, Marsiglia e Nizza e, anche, che venga aggiunto il DAB+ all’insieme di opzioni disponibili per le emittenti. Il DAB è entrato in stallo lo scorso anno in Germania, dove il KEF, che è responsabile di approvare gli investimenti dell’emittente pubblica in questo Paese, ha dichiarato che non avrebbe potuto sostenere finanziariamente il lancio della radio digitale, dato che le informazioni circa gli scopi e i costi di implementazione tecnologica non si potevano determinare. Tuttavia, a Giugno 2010, questa decisione è stata cambiata, e la linea è quella di supportare ampiamente la componente tecnologica dell’emittente pubblica, di quelle private e dei fornitori di servizi di trasmissione. La nuova decisione del KEF permette alle emittenti di iniziare a negoziare con il fornitore di servizi di trasmissione Media Broadcast l’uso della sua rete di multiplexer DAB/DAB+/DMB, in fase di crescita. Per rispettare i termi-
ni delle sue licenze, Media Broadcast deve attivare almeno 35 siti di trasmissione entro Settembre 2011, con un numero minimo finale di 110 siti entro la fine del 2015. Entro il 2021, Media Broadcast progetta di avere 172 trasmettitori DAB/DAB+/T-DMB sul territorio della Germania.
Un “Plus” per il DAB Il DAB+ sta anche guadagnando terreno in Svizzera, dove l’emittente pubblica SRG SSR Idée Suisse gestisce quattro multiplexer DAB/DAB+, ed è stato lanciato un multiplexer privato DAB+ da parte di SwissMediaCast nello scorso Ottobre, e a Malta, dove una ricerca sull’ascolto di Marzo 2010 da parte di Awtorità tax-Xandir ha mostrato che il 12,2% dell’ascolto radiofonico avviene via DAB, con una crescita del 2% rispetto a fine 2009. Alla fine del 2009, l’Italia ha approvato il regolamento per il lancio commerciale del DAB+, a seguito di un periodo di consultazione con il mondo dell’industria. Contestualmente, la Santa Sede ha lanciato i servizi DAB dal suo sito di trasmissione di Radio Vaticana nei pressi di Roma. Nelle regioni del Nord, il fornitore di servizi di trasmissione Teracom ha coordinato una sperimentazione DAB+ con l’intero comparto radiofonico nell’area di Stoccolma, in Svezia. Ad Agosto è entrata in vigore una
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nuova legge per la radio e la televisione, con le regole per assegnare le licenze dei servizi radiofonici digitali commerciali. A Giugno, quattro stazioni si sono aggiunte alla rete radiofonica digitale in Norvegia. Diciotto stazioni sono ora presenti nella rete nazionale DAB, che raggiunge circa l’80% della popolazione. Anche in Danimarca, il DAB è ben consolidato, con la copertura del 90% circa della popolazione. Una ricerca di mercato del 2009 ha mostrato che circa il 34% degli appartamenti danesi è dotato di almeno un ricevitore DAB. Sebbene la radio digitale rimanga una semplice curiosità nella maggior parte dell’Europa dell’Est, la Polonia e l’Ungheria stanno entrambe spingendo il DAB+ con un occhio di riguardo all’attivazione dei servizi nel 2011. In Aprile, la Russia aveva finalizzato la legislazione che ordinava ai regolatori di determinare una scaletta per il lancio dei servizi DRM30. Il sistema Digital Radio Mondiale per la trasmissione digitale in onde corte, medie e lunghe è considerato adatto a raggiungere i territori di un Paese tanto vasto. Un sistema radiofonico aggiuntivo, il RAVIS (Realtime AudioVisual Information System), viene preso in considerazione, quest’anno, per una fase di prova. La Corea del Sud è il luogo in cui è stata sviluppata la B R O A D C A S T
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variante T-DMB dell’Eureka-147 e la tecnologia è in corso di integrazione con una certa gamma di dispositivi, compresi quelli portatili, i sistemi di navigazione e i telefoni cellulari. Oltre ai servizi video e dati, i dispositivi possono ricevere i segnali radio digitali e parecchie emittenti aggiungono ai loro programmi i servizi Visual Radio, utilizzando la tecnica MOT Slideshow del DAB. Nella seconda nazione del mondo per popolazione, l’India, All India Radio ha emesso un avviso di gara globale per procurarsi i trasmettitori digitali DRM30, in grado di raggiungere l’obiettivo di una copertura completa della nazione con segnali digitali. L’emittente pubblica sta cercando 34 nuovi trasmettitori a onde medie e cinque a onde corte, con le relative apparecchiature. Sta anche cercando di aggiornare 36 trasmettitori a onde medie già esistenti al DRM30. Inviti ad offrire sono stati aperti anche sul finire dell’anno. T. Carter Ross è capo editore dell’edizione internazionale di Radio World. Hanno contribuito a questo articolo James Careless, Martyn Green e Emmanuelle Pautler.
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Radio Digitale
L’evoluzione della radio su Internet di Jan Nordmann *
Il quadro
Lo sviluppo di servizi radiofonici su Internet in grado di ottenere un ascolto ampio e fedele, si sta verificando ad una velocità eccezionale, così elevata che è piuttosto difficile tenerne traccia. L’accessibilità e facilità d’uso dei servizi Internet fanno pensare che essi avranno crescente popolarità, ma è stato piuttosto sorprendente il fatto che così tanti consumatori fossero preparati a migrare sulla nuova piattaforma sino dal suo stadio iniziale. L’adozione della radio via Internet da parte di un rinnovato pubblico e dei fornitori di servizi commerciali, significa che questo settore, verosimilmente, manterrà il suo tasso di crescita per un po’di tempo ancora, mentre l’avvento dei servizi di streaming come Spotify, Pandora o Last.fm potrebbe rappresentarne solo lo spunto iniziale. Ma questa nuova area del broadcast richiede una standardizzazione per continuare a fiorire e, altrettanto importante, per mantenere una determinato livello di qualità nella sua offerta. Da questo punto di vista, una nuova organizzazione sta approcciando l’intera industria, per sviluppare le linee guida della radio via Internet e il supporto marketing. Essa mira ad assicurare e accelerare la continua crescita di questo mercato, così nuovo.
Solo due anni fa, si sarebbe potuto dire che la radio via Internet fosse un’attività piuttosto marginale, ma quest’affermazione non si può certo fare oggi. La comparsa di sistemi sofisticati per l’uso di tipo domestico o installati in auto, così come dei dispositivi mobili di nuova generazione quali gli smartphone, fa sì che la radio via Internet si possa godere a casa come in movimento, in qualsiasi momento e ovunque. Il fenomeno che vedeva la radio Internet relegata al PC è stato sorpassato da un mercato di massa in cui la essa non è più considerata un lusso, bensì una parte integrante del mondo attuale del broadcast multipiattaforma. Come per la TV ondemand e altri dispositivi simili, il contenuto fa la parte del Re e solo quei fornitori che sono in grado di fornire una varietà di materiale di alta qualità saranno in grado di mantenere a lungo il loro contatto con i consumatori. Ma quella che apparentemente potrebbe sembrare una dinamica diretta di offerta/domanda, è complicata da alcune discrepanze che ci sono attualmente nel settore, dove continuano a coesistere sistemi basati su standard aperti e standard proprietari. Ora, nessuno può affermare che questa contrapposizione abbia portato benefici commerciali a breve termine per i fornitori di servizi. E ha anche portato confusione tra i consumatori e, nel lungo
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termine, potrebbe effettivamente intralciarne l’ulteriore crescita. Fortunatamente, da qualche tempo è cresciuta la sensibilità su questo tema e, nel 2009 un certo numero di attori chiave del mercato, ha annunciato la costituzione di un’organizzazione che dovrebbe portare ad una standardizzazione: la Internet Media Device Alliance (IMDA). Le principali emittenti, gli aggregatori, i rivenditori di chip e i produttori di chip hanno offerto il loro supporto per l’IMDA, che ha due obiettivi primari. Primo: definire una serie di standard tecnici, funzioni e profili che dovranno incoraggiare lo sviluppo di un’ampia gamma di dispositivi per fruire media via Internet che siano competitivi e di massa. Ci dovrà essere un determinato grado di consistenza di
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questi dispositivi, sebbene vengano incoraggiate differenze e varianti tra i prodotti, per assicurarsi che il mercato rimanga vivo e competitivo. Secondo obiettivo: fornire un supporto di marketing B2B alle organizzazioni che fanno parte dell’alleanza e promuovere la concezione di dispositivi con funzionalità Internet presso i consumatori, i potenziali membri e i rivenditori. Una ricerca commissionata da IMDA aiuta a stabilire dei modelli di business sostenibili nella catena del valore, mentre la natura collaborativa dell’organizzazione permette ai membri di condividere esperienze e competenze.
Gli standard Anche se siamo solo ai primi giorni di attività dell’organizzazione, essa ha già presentato uno standard di base per la certificazione dei riprodut-
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Vi proteggiamo dall’alto
Via Velasca, 36 - 20059 Velasca di Vimercate (MB) - Tel. +39 039 6612069 - Fax +39 039 6917381
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Radio Digitale
tori di radio via Internet. Richiede che i dispositivi possano decodificare sia flussi WMA, sia MP3, impiegare lo streaming http, accettare vari formati di playlist (M3U, ASX, PLS) e riprodurre con fedeltà gli stream stereofonici anche sugli altoparlanti monofonici. Il Profile 1 di IMDA si sta trasformando in un passo importante per i produttori. Come prova, basta consultare l’elenco delle società che hanno dispositivi certificati Profile 1, che comprende: Audiovox, Awox, C.Crane, Freecom, Frontier Silicon, Lenco, M3 Electronic GmbH, Ministry of Sound, Pure, Revo, Roberts Radio, Rotel RDG, Sangean, Sonoro, Tangent e Terratec. È un grandioso avvio, e uno di quelli che porterà benefici a 360 gradi. Per i produttori, l’applicazione di uno standard velocizzerà il processo immissione sul mercato dei nuovi prodotti e ridurrà il rischio di conflitti tra i concorrenti. Le emittenti online che aderiranno al Profile 1 di IMDA, allo stesso tempo, saranno in grado di raggiungere il loro target di ascoltatori utilizzando meno codec, quindi tagliando i relativi costi. Con questo schema pronto e attivo, il fuoco dell’attenzione si sposterà tra poco ai metadati e al loro coordinamento e controllo da parte delle emittenti e degli aggregatori.
Per la prima volta, le specifiche XML Service Identification di IMDA definiscono come devono essere organizzati i dati mandati in streaming da parte delle stazioni radio, per identificare l’emittente e le informazioni su quanto viene trasmesso. Tutto ciò si sta già dimostrando una risorsa di grande valore per le società che progettano i dispositivi e gli aggregatori, così come per le emittenti, che possono esprimere le loro preferenze circa la rappresentazione dei dati, con grande chiarezza e semplicità. Ancora, la specifica è impostata in modo che possa essere espansa in futuro con le linee guida per dei servizi che comprendano le informazioni elettroniche sui programmi e il contenuto on-demand. L’IMDA sta rendendo pubblica la versione 1.0.0 (Beta) delle sue specifiche Service Information sul suo sito Web http://bit.ly/imdasib, affinché vengano messe alla prova dagli operatori del settore. Si tratta di una pubblicazione iniziale, che le emittenti, gli aggregatori e i produttori di dispositivi utilizzeranno e su cui daranno il loro riscontro. I dettagli su
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come fare ciò in modo efficiente si trovano nel sito http://bit.ly/imsasibetacontact È con un occhio alla natura dei media via Internet, sempre in espansione, e sui loro servizi, che IMDA sta attualmente lavorando al suo prossimo profilo per i dispositivi. Un documento che rappresenta una bozza è stato pubblicato prima dell’IBC, durante il quale esso è stato discusso ulteriormente come parte dello showcase IMDA del 10 Settembre. Nel Nord America, a Washington, il 30 Settembre, nella stessa settimana del NAB Radio Show 2010, l’IMDA ha partecipato ad un forum che ha fatto un punto sull’insieme delle sue attività e su quelle di RadioDNS. Chiunque sia coinvolto nel modo della radio via Internet – direttamente o in modo parziale – è stato sollecitato a partecipare ad uno di questi eventi, che hanno rappresentato validissimi punti di vista sul probabile futuro di questo tipo di imprese. •
L’IMDA ha già fatto grandi passi nel perseguire gli standard della radio via Internet da cui tutti potranno dipendere, ma ora l’organizzazione si pone a supporto di un’intera nuova generazione di dispositivi e servizi che aggiungeranno un’ulteriore dimensione al mercato. Sì, questi sono giorni eccitanti – talvolta fanno persino paura – ma, grazie agli sforzi di IMDA, la radio via Internet sembra essere destinata ad essere di maggiore peso ed essere più dinamica, in futuro. *Jan Nordmann è membro dell’IMDA Steering Board e direttore marketing e sviluppo commerciale della divisione Audio & Media di Fraunhofer USA Digital Media Technologies. Per maggiori informazioni: www.imdalliance.org
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Equilibrio perfetto
Vi presentiamo l’ultimo nato della serie Vi, la rinomata linea di console digitali live Soundcraft. Il nuovo Vi1 mantiene le medesime caratteristiche dei modelli più grandi, la fantastica interfaccia Vistonics ed il leggendario suono Soundcraft, la capacità di mixare fino a 64 canali su 24 bus d’uscita, completo di processori di dinamica BSS ed effetti Lexicon, con ingressi ed uscite a bordo e la possibilità di utilizzare Stage Box MADI opzionali. Tutto in poco più di un metro di larghezza e con un prezzo assolutamente sbalorditivo. Nuovo Soundcraft Vi1, la console digitale live che stavi aspettando.
Compact Stage Box (CSB) Il nuovo Compact Stagebox nasce a completamento della linea di console digitali Soundcraft e si aggiunge come espansione opzionale per tutti i modelli delle serie Vi, Vi1™, Si e Si Compact ®. Soundcraft Compact Stagebox offre in sole 4 unità rack 19” una notevole densità di ingressi ed uscite. Il frame modulare può essere completamente configurato e viene proposto nella versione standard con 32 ingressi mic/linea mono, 8 uscite linea, 4 uscite AES/EBU (8 canali) e 2 slot di espansione per card standard Studer D21m. La card Studer D21m consente alle console digitali Studer e Soundcraft di connettersi in ingresso ed in uscita con i più popolari formati digitali, inclusi MADI CAT5, MADI Ottico, CobraNet ®, AVIOM A-Net ® 16, Ethersound, ADAT e RockNet.
Per maggiori informazioni visita il sito:
www.soundcraft.com
Leading Technologies s.r.l. Via Solferino, 54 - 20900 Monza (MB) Tel. +39 039 94.15.200 - Fax +39 039 21.03.506 info@leadingtech.it - www.leadingtech.it
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Radio Digitale
Un video stile “reality” fa luce sugli Smartphone Chi lavora nelle emittenti radio deve smettere di pensare a questo medium come un insieme di trasmettitori e antenne, e deve cominciare a pensare... “smart”! di James Careless La radio ha un futuro nel modo della “mobilità” sugli smartphone? Non ce l’ha, se le emittenti continuano a pensare con i paradigmi nello stile degli anni ’70, in termini di “stazione radio preferita”, “musica new hit” e “personaggi radiofonici più popolari”. Questa sembra essere la lezione dei video stile “reality TV” prodotti da Jacobs Media in collaborazione con Arbitron. Per girare questi video, gli intervistatori e i cameraman di Jacobs Media hanno seguito 18 persone tra i 18 e i 49 anni di età, mentre utilizzavano i loro smartphone per lavoro e per divertimento. I video sono stati analizzati durante la “Super Session” del Radio Show intitolata “Goin’ Mobile”. “Arbitron era interessata a fornire ai nostri clienti gli spaccati di cui hanno bisogno per restare al passo con l’evoluzione in corso - ha detto Ed Cohen, vice presidente di Arbitron con delega alle politiche di ricerca e alla comunicazione -. Studi come questo aiuteranno a far luce sull’utilizzo delle piattaforme utilizzabili in mobilità da parte degli utenti. I risultati saranno di aiuto agli editori che stanno investendo denaro nella direzione dei dispositivi mobili, per pianificare il futuro”. I risultati hanno sbigottito i ricercatori. “Ci aspettavamo, semplicemente, di vedere in che occasioni la gente scrivesse dei testi e quali siti navigasse - ha detto Paul Jacobs, general manager di Jacobs Media -. Ma quel che abbiamo testimoniato è stato qualcosa di più profondo: abbiamo documentato come queste persone abbiano delle vite intimamente integrate con i loro dispositivi mobili: intera-
giscono con essi costantemente e in diversi modi, e li tengono sempre a portata di mano. Ciò che abbiamo registrato è stato uno spostamento dalla relazione tra le persone verso l’integrazione con la tecnologia personale, e le implicazioni vanno molto oltre la conoscenza di quale flusso audio stiano ascoltando”.
Siete ancora in tempo Per gli operatori radio che combattono per sapere quale sia il posizionamento del loro mezzo di comunicazione nel “nuovo mondo cattivo”, lo studio di Arbitron/Jacobs Media offre scorci interessanti. “Non basta semplicemente buttare il contenuto delle proprie trasmissioni in un’applicazione per iPhone e sperare che la gente lo ascolti - ha detto Fred Jacobs, presidente di Jacobs Media -. Se volete che la gente acceda al vostro brand dovete darle un motivo per farlo. Ad esempio, dovremmo realizzare una radiocronaca sullo sci e offrirla mediante un’apposita applicazione gratuita, per potere mettere questi ascoltatori di fronte al nostro marchio”. La sua società sviluppa queste applicazioni personalizzate. Inoltre, ha detto Paul Jacobs: “chi lavora nelle emittenti radio deve smettere di pensare al proprio mezzo come insieme di trasmettitori e antenne. Gli utenti di smartphone non pensano in questi termini, né selezionano i loro media in base ad alcuna tecnologia predefinita. Scelgono il contenuto in base a quel che interessa loro”. In base alla ricerca Arbitrton/Jacobs Media, le persone si sintonizzano ancora sulle radio locali quando entrano in auto. Ma dato che la radio via Internet sta a sua volta entrando in questo ambiente
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mediante gli iPhone e i Blackberry, questa zona franca non deve andare persa. “Quando le emittenti TV locali si sono spostate per la prima volta sul cavo, in quei mercati persino i bambini erano in grado di dire quali fossero le TV locali e quali no - ha detto Paul Jacobs -. Ma oggi, siccome brand come TBS e CNN sono diventati familiari, la maggior parte delle persone non sa quali siano le emittenti locali della loro città. Quando capita ciò, tali emittenti si perdono nella galassia di 200 canali. Tutto questo implica che devono emergere per il loro contenuto, non per il luogo geografico da cui trasmettono”. Nel loro insieme, i video girati mettono le emittenti radio a confronto con due possibilità di scelta: iniziare a lavorare seriamente nella direzione delle applicazioni mobili, o prepararsi ad abbandonare gli ascoltatori più giovani “regalandoli” agli altri concorrenti: non solo Pandora e iTunes, ma la miriade di altri fornitori di applicazioni che attirano l’attenzione degli utenti.
Collegamenti “vitali” Nel mondo degli smartphone, non ci sono emittenti, aggregatori o venditori di terze parti, ma solo fornitori di contenuti. “Questo è il motivo per cui la semplice trasmissione integrale 7 giorni su 7 del vostro programma FM non è sufficiente ha ribadito Paul Jacobs -. Con così tanti fornitori personalizzati che entrano in questo spazio, le emittenti devono impostarsi e combattere a questo livello di selezione, e anche oltre”. Secondo Cohen e Jacobs, gli utenti vedono i loro dispositivi mobili come “collegamenti vitali”. Gli smartphone sono il loro collegamento elettronico •
con il mondo degli amici, dell’intrattenimento e del lavoro. Come risultato, le emittenti che vogliono conquistarsi un po’ del tempo di queste persone devono fornire applicazioni che soddisfino i desideri e i bisogni di questi ascoltatori. Le applicazioni devono essere facili da usare, gratuite e devono offrire servizi che il consumatore possa realmente utilizzare, come informazioni configurabili individualmente, punteggi delle gare sportive e promozioni che interessino a loro. Gli editori possono sentirsi intimoriti. “Arbitron sta guardando a parecchie innovazioni tecnologiche per rispondere ai bisogni di nuove ricerche - ha detto Ed Cohen -.Nella nostra più recente tecnologia PPM 360, siamo passati dal precedente sistema elettronico di misura Arbitron ad una piattaforma mobile. Ora possiamo utilizzare la trasmissione dati senza fili e creare un potenziale percorso in grado di raccogliere i dati di un ascolto che avviene su diversi dispositivi mobili, compresi gli smartphone e i net book. Allo stesso tempo, la vostra migliore scommessa è stata vedere questi video al Radio Show 2010 e ora traete le vostre personali conclusioni! Non c’è alternativa al vedere delle persone reali che interagiscono con i propri smartphone e verificare voi stessi quando sia diventata importante questa tecnologia per le loro vite”.
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Radio Digitale
Tra i media, la Radio è “sempre con te” I Personal Media e i Social Network sono i nuovi strumenti tecnologici della radio
di John Merli
Alcuni editori radiofonici hanno sviluppato una “nuova tecnologia” per migliorare le relazioni interpersonali uniche che ci sono tra una radio locale e i suoi ascoltatori, e per favorire i loro clienti. Altro non è che la tecnologia, in costante evoluzione, normalmente associata alle piattaforme digitali come gli smartphone e i siti dei social network. Questa tecnologia detta dei “personal media” viene sviluppata in molti Paesi del mondo dagli uffici commerciali delle emittenti radiofoniche e, qui di seguito, incoraggeremo gli editori a coglierne l’opportunità per aggiornare i propri brand e far crescere la base dei loro ascoltatori e utenti.
Reality Radio Un primo incoraggiamento arriva da Danielle Outlaw, vice presidente vendite di Neuhoff Media, un gruppo dell’Illinois che ha una dozzina di emittenti AM ed FM a Springfield, Danville e Decatur. “I siti di social networking come Facebook e Twitter sono strumenti importanti per espandere il brand della propria emittente - ha detto Outlaw -. Quando viene realizzato correttamente, il social networking può portare il
brand oltre i confini raggiunti dal segnale. La “reality radio” esisteva già da molto prima che la “reality TV” prendesse il suo posto. Per molti anni, ha detto, i programmi radio del mattino in particolare, hanno invitato gli ascoltatori a prendere parte agli sketch in diretta, prevalentemente via telefono. Il social networking ha permesso agli ascoltatori di attivare il proprio collegamento con le personalità in onda, aggiungendo la componente “relazione”. Ora le personalità sono più accessibili che mai”. Alan Bishop, presidente e partner nella gestione di Finger Lakes Radio Group – che possiede sei emittenti nel nord dello stato di New York – concorda con Outlaw e vede la nuova tecnologia come qualcosa che offre ai professionisti più giovani in campo radiofonico nuove e ampie possibilità per dimostrare la propria capacità di iniziativa. “Con Facebook, stiamo iniziando ad usare il video per stimolare maggiormente i nostri ascoltatori. Abbiamo una stazione Top 40 sulla quale pubblicizzavamo una catena di ristoranti che, per entrare nel mercato, ha deciso di regalare per un anno buoni acquisto ai suoi primi clienti. Uno dei nostri DJ della fascia notturna è uscito con la propria videocamera – di sua iniziativa – e ha filmato la gente in coda, come parte della promozione. Quindi ha messo il video su YouTube e Facebook e il nostro cliente ha molto apprezzato questa iniziativa”. Secondo Outlaw “è corretto dire che non vendiamo più solo radio fatta di onde via etere. Le emittenti come Neuhoff Media stanno normalmente vendendo spazi commerciali nei loro stream:
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video on demand, podcast, testi, RDS, video gateway, banner pubblicitari e contenuto dei siti web. La sfida per i venditori è di pensare alla radio via etere come il cuore di ciò che facciamo, e i prodotti addizionali come un modo per costruire un muro di mattoni attorno ai propri clienti, offrendo loro un “negozio” unico per il loro marketing”.
Sempre con te Bishop, che ha raggiunto Outlaw al Radio Show nella sessione intitolata “Nuove opportunità per utilizzare la tecnologia”, ha detto che la maggiore spinta ad adattare le tecnologie emergenti alla radio, viene dai collaboratori più giovani: “Penso che sfortunatamente, specialmente nei mercati minori, ci sono sempre più persone con i capelli grigi nelle emittenti radiofoniche. Sono stato contento quando il nostro gruppo, recentemente, ha messo in onda un formato Top 40, perché sapevamo che avrebbe attirato personale giovane in radio”. Il Finger Lakes Radio Group di Bishop si occupa di nuova tecnologia anche die-
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tro le quinte. Tra le sue proprietà, ci sono anche cinque negozi Verizon Wireless. “Così sappiamo anche quali siano le novità in questo campo della tecnologia e come la si possa applicare per quel che decidiamo di fare ha detto Bishop -. Per qualche anno abbiamo usato le Verizon Wireless Internet AirCards per le trasmissioni esterne”. Finger Lakes ha anche installato recentemente un sistema di telefonia VoiIP per collegare i suoi quattro uffici, relativi alle sue stazioni. Bishop ha detto che il vantaggio pratico di questo schema tecnico per le trasmissioni dal vivo è che, con questo software, qualsiasi computer portatile si può connettere direttamente al sistema VoIP. Questo significa che se qualcuno vuole fare un collegamento da remoto con il suo computer, gli basta solo comporre il numero di interno dello studio e l’operatore alla console lo può mettere in onda immediatamente. Outlaw ha detto che le applicazioni radio orientate all’utente come Pandora – che offre contenuto virtualmente programmabile da sé stessi –
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perdono di interesse proprio dove le stazioni radio terrestri legate ad una comunità eccellono: contenuto locale, fornitura di informazioni, coinvolgimento della comunità locale e costruzione di relazioni
con un brand locale. Quanto alle applicazioni per smartphone attualmente disponibili (e gratuite), che permettono agli utenti di catturare trasmissioni dal vivo, virtualmente da ogni stazione radio
nel Paese, o avere l’ultimo bollettino orario di NPR proveniente da qualsiasi altra fonte, ha detto Outlaw: “Non credo che nel futuro immediato tante stazioni radio introdurranno simili applicazioni per gli ascoltatori. Vedo il passaggio della radio da medium per uso “fuori casa” alla condizione di medium “sempre con te”. Bishop non vede l’HD radio – una delle nuove tecnologie più discusse, progettata specificamente per la radio – come uno strumento realisticamente in grado di far crescere l’ascolto e vendere più spot, e ritiene che l’HD radio non raggiungerà una massa critica, almeno in America. È sua opinione che ci sia un modello di business sbagliato: “Ciascuna emittente radio in
America l’avrebbe adottato se non fosse… per tutti i costi necessari ad avere le licenze… Dov’è il ritorno del mio investimento? Non ne vedo”. Outlaw ha detto che quando viene introdotto qualsiasi nuovo dispositivo tecnologico, è importante per le emittenti avere coscienza della possibilità di raggiungerne gli utenti con il proprio contenuto. Gli ascoltatori di questi prodotti, ha detto, tendono a risparmiare sulla tecnologia e hanno forti aspettative sul loro funzionamento. Interrompere il contatto con gli ascoltatori in fase iniziale, li porta a non tornare mai più sul proprio prodotto. Invece, la facilità d’uso e la qualità del contenuto, creerà utenti leali e che torneranno a sintonizzarsi.
Skype offre flessibilità per le interviste di James Careless Come la maggior parte delle emittenti, CBC Radio, la radio pubblica canadese, sta provando ad impiegare le nuove tecnologie per svolgere al meglio la sua attività e, possibilmente, contenere i costi. Una delle soluzioni è stata quella di condurre le interviste via Web utilizzando Skype, il servizio telefonico voice-over-IP. Nella produzione di programmi come “Spark”, che parla di tecnologia e cultura a livello nazionale, è possibile utilizzare Skype per effettuare chiamate gratuite all’interno del Canada e pagare solo le chiamate internazionali, con tariffazione a tempo. Queste chiamate sono condotte utilizzando dei microfoni e delle cuffie collegate a dei computer, al posto dei tradizionali telefoni. L’audio può essere riprodotto e mandato in onda in diretta, ma solitamente viene registrato e quin-
di editato e riprodotto in differita. “Le chiamate da Skype a Skype sono gratuite - ha detto il produttore di “Spark” Dan Misener -. Nessun costo nemmeno a livello internazionale. E per quanto concerne “Spark”, Skype viene usato per collegarsi con più ospiti e con più efficienza. Skype ci da l’accesso agli ospiti che, altrimenti, non potremmo raggiungere. È molto più facile realizzare gli appuntamenti con gli ospiti mentre sono a casa o in ufficio mediante Skype, invece che mandarli in uno studio collegato via ISDN”. Detto ciò, Skype non è affidabile quanto il vecchio sistema telefonico o l’ISDN, sebbene possa avere una migliore qualità audio. Tuttavia, per le stazioni radio che cer-
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cano di tagliare i costi telefonici per le interviste preregistrate, Skype può essere un mezzo che consente risparmi reali. “Quando funziona bene, Skype suona alla grande -ha detto Misener -. Il grosso svantaggio per noi, comunque, è l’imprevedibilità dei cambiamenti nella qualità
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audio”. Conversation Network, organizzazione senza fini di lucro che registra e raccoglie audio per la riproduzione gratuita sul Web, ha anch’essa scelto Skype per la registrazione di eventi su vasta scala. “Il nostro obiettivo è la cattura di tutti i contributi parlati, le letture e gli altri contenuti
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audio che spariscono dopo che sono stati fatti dal vivo ha detto Doug Kaye, direttore esecutivo di The Conversation Network -. Fino al 2007 non usavamo Skype per le nostre registrazioni, dato che la qualità era troppo bassa. Ma alcune migliorie hanno reso Skype in grado di dare alle radio e al Web un’eccellente qualità audio”. Il procedimento per potere utilizzare Skype inizia scaricando il client di Skype da www.skype.com. Una volta installato su un PC con connessione Internet a banda larga (la connessione dial-up è troppo lenta), basta collegare una cuffia e un microfono. “Sebbene si possa utilizzare un microfono da studio, una cuffia USB standard con microfono incorporato funziona altrettanto bene - ha detto Kaye -. Sottolineo l’importanza della connessione USB, dato che questa opzione non genera i problemi di bilanciamento dei livelli tipici dei microfoni con connessione analogica”. Il passo successivo è installare un programma per registrare entrambi i canali audio della telefonata. The Conversation Network utilizza Audio Hijack Pro e CallBurner per questo lavoro sul PC. È anche possibile inviare la voce locale al canale 1 di un mixer e l’audio remoto al canale 2. L’audio si può quindi registrare direttamente con un registratore digitale o su disco fisso. Quando lo studio è pronto per utilizzare Skype, è necessario assicurarsi che la persona contattata abbia una simile installazione. Altrimenti, lo studio può utilizzare Skype Out per chiamare un telefono normale. “Anche se dovete utilizzare Skype Out, che è a pagamento, costa comunque meno che con un comune telefono per eseguire la stessa telefonata” ha sottolineato Kaye.
“A CBC, utilizziamo Skype su un PC nel nostro studio - ha detto Dan Misener -. Gli ingressi e le uscite vengono gestiti mediante la console audio, che ci permette di registrare direttamente nel software di registrazione e riproduzione di CBC, DaletPlus. Dall’altra parte, a disposizione dell’intervistato, puntiamo sempre ad avere sistemi con un microfono fedele e delle cuffie con sufficiente isolamento”.
Limiti e valutazioni Non c’è dubbio che Skype offra alle stazioni radio un modo più economico per condurre le interviste, potendo anche raggiungere la qualità audio broadcast. Detto questo, ci sono sempre molte variabili in gioco quando si fanno le interviste con Skype. Tra queste, la qualità e la velocità della connessione Internet, la qualità del microfono dell’intervistato, la velocità del suo computer e la distanza tra noi e lui. Per una serie di ragioni, Skype può suonare benissimo o molto male. Come risultato, si utilizza Skype principalmente per la ricerca e le interviste radiofoniche registrate. Ha detto Misener: “Il nostro programma è prevalentemente registrato, così cerchiamo sempre di avere un metodo di scorta per registrare le interviste (di solito, il telefono). Se Skype ci abbandona, usiamo questo “backup”. Personalmente, non vorrei dovermi affidare esclusivamente a Skype nel caso di un programma radiofonico in diretta”. Dough Kaye ha sottolineato che mentre le connessioni su linea telefonica commutata sono troppo lente per gestire le chiamate con Skype in qualità broadcast, non necessariamente occorre una connessione a banda larga via cavo. Sono state
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usate connessioni a larga banda via satellite, Wi-Fi e 3G con risultati variabili. “La trasmissione via satellite è sempre problematica a causa di un ritardo di un quarto di secondo in ciascuna direzione - ha detto Kaye -. È il solito problema per cui le voci in un dialogo tra persone ai due estremi si accavallano. Il Wi-Fi non ha problemi, se la connessione è buona. Il 3G dipende totalmente dalla connessione. Può essere egregio o per nulla buono… non ci sono regole sicure da seguire. Detto questo, siamo riusciti a collegare l’Africa e l’India, ma non utilizzando il 3G e certamente non utilizzando nulla che andasse via satellite. Non pretendo che Skype sia un perfetto sostituto del telefono, nelle interviste, ma quando funziona – e di solito funziona – Skype ci offre un audio piacevole a costo davvero contenuto”.
Collegamenti “vitali” Nel mondo degli smartphone, non ci sono emittenti, aggregatori o venditori di terze parti, ma solo fornitori di contenuti. “Questo è il motivo per cui la semplice trasmissione integrale 7 giorni su 7 del vostro programma FM non è sufficiente - ha ribadito Paul Jacobs -. Con così tanti fornitori personalizzati che entrano in questo spazio, le emittenti devono impostarsi e combattere a questo livello di selezione, e anche oltre”. Secondo Cohen e Jacobs, gli utenti vedono i loro dispositivi mobili come B R O A D C A S T
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“collegamenti vitali”. Gli smartphone sono il loro collegamento elettronico con il mondo degli amici, dell’intrattenimento e del lavoro. Come risultato, le emittenti che vogliono conquistarsi un po’ del tempo di queste persone devono fornire applicazioni che soddisfino i desideri e i bisogni di questi ascoltatori. Le applicazioni devono essere facili da usare, gratuite e devono offrire servizi che il consumatore possa realmente utilizzare, come informazioni configurabili individualmente, punteggi delle gare sportive e promozioni che interessino a loro. Gli editori possono sentirsi intimoriti. Conclude Ed Cohen: “Arbitron sta guardando a parecchie innovazioni tecnologiche per rispondere ai bisogni di nuove ricerche. Nella nostra più recente tecnologia PPM 360, siamo passati dal precedente sistema elettronico di misura Arbitron ad una piattaforma mobile. Ora possiamo utilizzare la trasmissione dati senza fili e creare un potenziale percorso in grado di raccogliere i dati di un ascolto che avviene su diversi dispositivi mobili, compresi gli smartphone e i net book. Allo stesso tempo, la vostra migliore scommessa è stata vedere questi video al Radio Show 2010 e ora traete le vostre personali conclusioni! Non c’è alternativa al vedere delle persone reali che interagiscono con i propri smartphone e verificare voi stessi quando sia diventata importante questa tecnologia per le loro vite”.
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Mixer & Router
Tanti segnali video da far girare Queste pagine sono
Più canali, più segnali, più standard. Scegliere adeguatamente i sistemi di gestione dei contenuti riveste un ruolo sempre più essenziale per il buon esercizio dell’emittente
realizzate in collaborazione con la redazione di TV Technology www.tvtechnology.com
La Germania chiama, Harris Broadcast risponde La Deutsche Welle (DW) è l’emittente tedesca internazionale; trasmette da oltre 55 anni e raggiunge circa 90 milioni di ascoltatori e telespettatori di tutto il mondo ogni settimana. La DW ha un portfolio di servizi giornalistici che comprende DW-Radio e il portale internet multimediale DWWorld.de disponibile in 30 lingue, oltre alla DW-TV, trasmessa in tedesco, inglese, arabo e spagnolo. L’emittente gestisce infine DW-Akademie, un servizio dove i professionisti dell’etere dei Paesi in via di sviluppo ricevono ulteriore training. Quando il servizio tecnico della DW-TV iniziò a prepararsi per l’aggiornamento all’alta definizione, il nostro principale sforzo fu rivolto ai tre studi centrali a Berlino, che gestiscono attorno alle 18 ore di programmazione live e broadcast televisivi al giorno. La programmazione si alterna ogni ora tra inglese e tedesco.
Per il pubblico sudamericano, DW-TV trasmette news e informazioni in spagnolo per due ore al giorno. DW-TV offre inoltre trasmissioni dei notiziari in arabo per tre ore al giorno mediante NileSat e ha creato due canali appositamente dedicati al mercato asiatico. I tre studi berlinesi della DW-TV sono equipaggiati ciascuno con tre telecamere della GVG, un mixer video della Sony e
una console audio della Stagetec. Un unico router gestisce tutti i feed agli studi; quest’anno, abbiamo deciso di aggiornare il router, dato che quello sin qui utilizzato non era in grado di gestire la quantità crescente di dati in ingresso e in uscita e non era neppure HDready.
Avendo effettuato un attento esame delle offerte di mercato, abbiamo ritenuto che il router video da 15 RU Platinum con multiviewer Centrio integrato della Harris Broadcast Communications sarebbe stata la scelta più adatta per le nostre esigenze. Il router Platinum è progettato per gestire grandi quantità di segnali e può supportare tutti i segnali analogici e digitali, sia video, sia audio. Supporta inoltre operatività 24/7 ed è ben “tagliato” per ambienti quali il nostro, dove viene richiesta la gestione di un grande quantitativo di segnali. Stiamo inoltre cercando soluzioni innovative che ci consentano di ridurre gli ingombri e il Platinum è l’unico sistema di routing sul mercato che offre un sistema
In questo numero parliamo di: BlackMagic Designs BrickHouse Harris Broadcast Gefen
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Miranda Nevion Pesa Ross Video
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Snell Tv-One VidiGo Graphics
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multi-viewer interno integrato nellì’apparecchiatura. I moduli multiviewer Centrio sono alloggiati nel frame del Platinum e forniscono il supporto di multivisione per tutti i segnali in ingresso del router. L’integrazione di un sistema multiviewer nel router è l’architettura ideale per la DWTV, giacché non è stato necessario per noi collegare cavi esterni tra il router e i sistemi multiviewer. Siamo così in grado di monitorare qualunque feed che arrivi nel router sul display del multiviewer con la semplice pressione di un tasto. Il design integrato riduce inoltre il consumo di energia elettrica e consente un sensibile risparmio di spazio.Con il Centro, raccogliamo inoltre i benefici del monitoraggio e controllo integrati e della grafica di alta qualità Inscriber, oltre che degli strumenti integrati di test e misura, senza la necessità di dover investire in apparecchiature ausiliarie. Ciascuna uscita del multiviewer può fornire sino a 32 immagini discrete PiP (picturein-picture) che vengono controllate dal sistema di controllo del router nello stesso modo delle uscite dedicate. Ciò offre un’esperienza d’uso estremamente amichevole, facilmente
comprensibile dai nostri operatori. Il nostro approccio alla DW-TV è stato quello di installare il router in parallelo alla sorgente del mixer video, che significa che tutte le sorgenti in ingresso che vanno al mixer video possono anche essere collegate al router. In caso di emergenza (per esempio, qualora vi sia un guasto al mixer video), possiamo commutare verso una sorgente di destinazione mediante il router. I segnali delle telecamere, i generatori di caratteri e i segnali delle bluebox vanno al router e le sorgenti esterne, quali gli SNG o le trasmissioni provenienti dai nostri studi a Buxelles, Washington e Mosca vengono monitorate dal router Platinum e dal relativo multiviewer incorporato Centrio. Un multiviewer funziona quale backup di quello attivo. Tutte le sorgenti in ingresso possono essere visualizzate sul display del multiviewer nella sala di controllo video e audio, assieme ai grafici audio, alle tally lights e ai nomi delle sorgenti. Le sorgenti vengono mostrate su grandi schermi al plasma da 50 pollici. Il router Platinum è anche HD-ready, il che significa che può gestire sia segnali SD, sia
segnali HD; ciò è per noi molto utile nella transizione che stiamo effettuando verso l’alta definizione. Da quando abbiamo installato questa tecnologia, non abbiamo avuto alcun guasto e siamo stati particolarmente soddisfatti dal livello del servizio post vendita e del supporto tecnico della Harris. L’installazione è stata così un successo che abbiamo ora fatto un ordine per due router Platinum da 9 RU con multiviewer integrati Centrio. Questi ultimi due sistemi funzioneranno come router video locali e monitoreranno i segnali in ingresso nella nostra sede di Berlino. La DW-TV si è sviluppata come buna innovativa media
company, offrendo news e informazioni multimediali accessibili in tutto il mondo. Con i contenuti forniti online in streaming, on screen e on air, guardiamo verso la possibilità di continuare a offrire una sorta di piazza per i cittadini tedeschi in Europa e nel mondo, oltre che uno spazio per la prospettiva europea verso un pubblico mondiale, promuovendo il dialogo interculturale e la lingua tedesca. (Michael Leder) Michael Leder è tecnico nonché team leader del dipartimento pianificazione, supporto tecnico della Deutsche Welle Per informazioni: www.harris.com
Scheda di ingresso frame-sync e controllo router avanzato Harris ha introdotto una nuova scheda a otto canali frame-sync per il suo router Platinum. Questa nuova scheda di ingresso è l’ultima nata alla linea di router Platinum, costruita attorno alla caratteristica di processo audio incorporato mux/demux. La nuova scheda in ingresso consente di sincronizzare sino a otto segnali video a un riferimento locale, senza l’impiego di frame esterni o cablaggi. Ciò riduce sensibilmente l’ingombro oltre che i costi di installazione e, più in generale, dell’hardware. Oltre alla sincronizzazione, la scheda garantisce il demultiplexing di un massimo di 16 canali di audio embedded per ciascuno stream video, consentendo il reindirizzamento indipendente dell’audio. Sono supportati segnali ASI, SD, HD e 3Gbps, oltre che connettività su cavo coassiale e su fibra. Retrocompatibile con tutti i frame Platinum, questa flessibile scheda offre potenti funzionalità, richiedendo meno cablaggi esterni, energia e tempi di installazione rispetto a soluzioni esterne, riducendo in maniera significativa la complessità nei siti. In aggiunta, la Harris ha anche annunciato diverse novità nell’ambito del sistema di controllo router. Tra l’altro, nuove capacità tie-line, un nuovo protocollo basato sui nomi che migliora il supporto con i prodotti di terze parti e una nuova applicazione di configurazione progettata per migliorare velocità e usabilità. F E B B R A I O / M A R Z O
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Miranda approccia in modo efficiente Nova, il fornitore di contenuti cinematografici e sportivi premium greco, ha incrementato le proprie capacità di playout a 16 canali sin da quando ha iniziato la propria attività nel 1999. Nel corso degli anni i canali hanno sviluppato la propria personale filosofia operativa con un proprio set di apparecchiature dedicate. Così, quando Nova ha iniziato lo scorso anno a pianificare il passaggio all’alta definizione, sono stato impegnato ad applicare un approccio più unitario ed efficiente a tutti i diversi playout esistenti. Nova offre ai propri abbonati un mix di programmazione internazionale e originale, la maggioranza dei canali tv greci più popolari, oltre a un certo numero di stazioni radiofoniche terrestri. Stiamo attualmente preparandoci al lancio dei nostri primi due canali in HD e ci siamo imbarcati in un piano di ristrutturazione per far sì che ciò accada. Il nostri obiettivo era quello di amalgamare i sistemi di playout di tutti i canali e di utilizzare un sistema di controllo comune. Ciò non solo avrebbe incrementato l’efficienza operativa generale e quella del personale, ma ci avrebbe anche semplificato la transizione all’HD e all’audio multicanale. Abbiamo dato la commessa per il nuovo progetto alla Telmaco, il principale integratore di sistemi locale e distributore Miranda. Quello che abbiamo chiesto loro era di riprogettare e aggiornare la control room centrale oltre che di riposizionare le aree di playout esistenti. Abbiamo ottenuto di migliorare la semplicità operativa e tecnica progettando un nuovo sistema di playout basato su dei router NVision della Miranda, sul master control e channel branding Imagestore 750 e
sul multiviewer KaleidoX16. La divisione engineering della Telmaco ha realizzato dei completi schemi e piani di cablaggio per il novo sistema, e ha ordinato tutte le apparecchiature e i materiali necessari per l’installazione. Il nuovo sistema è stato quindi cablato e testato per funzionare pienamente in HD. I tecnici della Telmaco, assieme a quelli della Miranda e degli altri produttori di apparecchiature coinvolti nel progetto, hanno messo in funzione il sistema principale, pronto per il graduale trasferimento dei canali dal sistema esistente alla nuova infrastruttura. Una volta che la nuova control room centrale è stata messa in funzione, i 16 canali sono stati trasferiti uno a uno al nuovo sistema, senza alcuna interruzione del servizio in un periodo di diversi mesi. Dopo il playout, i router e i master control switcher sono probabilmente stati gli elementi del sistema più critici che abbiamo dovuto implementare per le nostre esigenze di trasmissione in alta definizione. Avevamo già un router Miranda NVision 8288 Enterprise Class configurato a 144x144 HD in funzione di master control router, e quest’anno abbiamo aggiunto un nuovo router NVision 8144 per il playout, configurato come 99x144 HD. L’NVision 8144 è in grado di gestire segnali a 3 Gbps/HD/SD/ASI e segnali audio multicanale embedded, mentre l’Imagestore 750 può anche essere espanso per offrire un completo processamento audio integrato. Questa flessibilità è molto importante per noi in quanto Nova è l’unica piattaforma di pay-tv satellitare in Grecia e dobbiamo evolverci rapidamente per soddi-
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sfare le aspettative dei nostri telespettatori, anche in virtù della rapida crescita dell’HD e del 3D. L’affidabilità del sistema è stata un altro elemento primario; la nostra positiva esperienza con l’NVision 8288, ormai installato da tre anni, ci ha dato la garanzia che il router di playout NVision 8144 avrebbe lavorato altrettanto bene.
Opzioni di ridondanza Abbiamo anche optato per tutte le opzioni di ridondanza, comprese le CPU e gli alimentatori. In aggiunta, i router Miranda Enterprise Class offrono la ridondanza “N-su1”, che garantisce che, in caso di guasto, tutte le uscite possano essere immediatamente reindirizzate su una scheda di incroci durante il successivo intervallo verticale. Ciò consente di effettuare il lavoro di manutenzione senza alcun effetto negativo sulla produzione on air; ho il piacere di poter dire che non abbiamo mai registrato un guasto per testare questa ridondanza da quando abbiamo installato il sistema nel febbraio 2010. Il router NVision 8144 e il master control Imagestore 750 vengono controllati da un sistema di automazione Aveco Astra, con sovrascrittura manuale offerta da terminali Rascular. Il router dual •
system NVision 9000 preleva i comandi dal sistema di controllo Rascular, oltre che dai pannelli multipli collocati in diversi punti della nostra struttura. La Central Control Room monitora tutti i 16 canali di cinema e sport prodotti localmente utilizzando tre multiviewer Miranda Kaleido-X16, che alimentano sei grandi monitor ad alta qualità. Entrambe le due Central Control Room possono prendere il controllo manuale di ciascun canale, o mandare un canale a una delle sei cabine per il controllo da parte di un operatore locale qualora servano operazioni live più complesse. Tale opzione può essere necessaria per la programmazione sportiva, dove talvolta il controllo parziale o totale viene assunto manualmente. Ciascuna di queste cabine dispone della propria cabina per il commentatore, con semplici controlli dei livelli di voice over. Non appena la programmazione live termina, il controllo dei canali può essere immediatamente rimandato alla Central Contrrol Room; in tal modo, è possibile trasmettere sino a sei diversi eventi live, quali incontri di football. Qualora un operatore in una delle cabine dovesse avere dei problemi, il controllo centrale
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può riprendere la gestione parziale o totale di quello specifico canale in qualsiasi momento. Uno dei nostri scopi è stato quello di creare un sistema che ci consentisse di monitorare, nei momenti di calma, tutta la struttura solo con uno o due operatori, ma che ci consentisse altresì
di far fronte a maggiori carichi di lavoro, ad esempio durante le trasmissioni live, semplicemente aggiungendo ulteriori operatori. La capacità del sistema di lavorare sia in modalità di automazione assistita, sia in modalità completamente manuale, offre una grande
flessibilità e ciò è dovuto al fatto che 12 master control switcher Imagestore 750 possono essere controllati simultaneamente sia dall’automazione, sia in modalità manuale. Il nuovo progetto della struttura ci consente infine di aggiungere nuovi canali e di espandere il controllo e il
monitoraggio a seconda delle necessità legate a specifici programmi. (Andreas Kontis) Andreas Kontis è responsabile dei sistemi tecnici e dei servizi broadcast alla Nova. Per informazioni: www.miranda.com
Switcher Ross: soluzione alta nei Paesi Bassi RTV Noord Holland è l’emittente radiofonica e televisiva pubblica attiva nella provincia del Noord-Holland, nei Paesi Bassi. RTV N-H copre un’ampia varietà di temi e pone particolare enfasi nella programmazione informativa e culturale, comprendente trasmissioni in esterna dal vivo. Il mio ruolo alla RTV N-H è quello di responsabile tecnico per tutte le nostre facilities, dove una giornata tipica normalmente comincia con un meeting per poi andare da un progetto all’altro. Los corso anno abbiamo scoperto che il nostro attuale switcher sarebbe andato fuori produzione e, dunque, non avrebbe più ricevuto supporto tecnico. A quel punto, avevamo già iniziato a muoverci verso l’automazione e, con l’aiuto del nostro rivenditore locale, Sealander Visions, abbiamo
infine deciso per l’acquisto di un sistema di controllo di produzione automatizzato OverDrive della Ross Video. Avevamo ancora bisogno di acquistare un nuovo switcher per la nostra control room principale prima di seguire la strada dell’automazione; ancora, abbiamo lavorato assieme alla Sealander Visions e fatto un’indagine su molte società e sui loro switcher e, da ultimo, abbiamo optato per la Ross Video e il suo switcher di produzione multidefinizione Vision 2 QMD. Un importante fattore di decisione per RTV è stata la compatibilità del Vision con OverDrive, nonché la sua capacità di controllare i nostri sistemi di routing (NVision) e di playout (Omneon). Il Vision 2 QMD è stato il primo acquisto di switcher Ross per la RTV N-H; mentre l’acquisto di uno switcher
rappresenta solitamente una spesa di una certa entità, il Vision è stato la scelta più economica tra i produttori di switcher. Il Vision ha, infatti, un prezzo del tutto interessante rispetto alle caratteristiche e funzionalità che offre e, sebbene la RTV non stia attualmente trasmettendo in HD, abbiamo comunque l’opzione per andare in HD in qualunque momento lo desideriamo. In aggiunta all’OverDrive e al Vision, abbiamo acquistato degli up/down converter openGear per completare l’installazione. La transizione al Vision è stata morbida, così come è stato lineare il training per l’impiego dello switcher. Il personale della Ross che ci ha dato le istruzioni per l’impiego del Vision è stato gentile, chiaro e informativo e attendiamo con impazienza il mese prossimo di avere il trai-
ning per l’utilizzo dell’OverDrive. Abbiamo avuto un solo problema con il Vision, ma la Ross ha dato prova dle motivo per cui è conosciuta per il suo servizio clienti. Abbiamo installato il nostro switcher prima di Natale, ma, durante le ferie natalizie, è accaduto che dovessimo sostituire una scheda. Senza indugio, abbiamo potuto contattare il supporto tecnico della Ross e, sebbene quello fosse un periodo festivo, sia la Ross che il rivenditore locale hanno risposto immediatamente, e ci hanno potuto inviare una nuova scheda nel giro di un giorno e mezzo. (Wiljan Ponger) Wiljan Ponger è responsabile tecnico alla RTV Noord Holland nei Paesi Bassi. Per informazioni: www.rossvideo.com
VidiGo semplifica la contribuzione grafica Con sede nel Regno Unito, la Press Association Sport (PAS) è una società che si occupa di fornire dati sportivi e offre la copertura di oltre 40 delle principali discipline sportive in tutto il mondo. Il nostro servizio dati sportivo garantisce un feed di notizie e informazioni 24 ore al giorno, mentre i nostri completi contenuti sportivi forniscono feed di dati sportivi, editoriali e servizi già pronti a clienti di tutto il
mondo. Offriamo servizi sportivi broadcast quali i punteggi e gli aggiornamenti dei risultati che consentono ai nostri clienti di tenere i telespettatori e i radioascoltatori aggiornati su quanto sta accadendo nell’ambito sportivo. I nostri dati sportivi broadcast sono disponibili per l’impiego in diversi formati, quali i ticker su schermo, i grafici aggiornati in tempo reale oppure come semplici informazioni per i newsreader. La PAS
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fornisce grafici controllati dai dati e pronti per lo schermo, offrendo un elemento visivo ai nostri contenuti sportivi broadcast. I nostri dati controllano la grafica broadcast degli incontri ci calcio trasmessi durante gli incontri della Premier League inglese, visti in oltre 160 Paesi in tutto il •
mondo. Il nostro gruppo di servizi broadcast si è specializzato nell’offrire soluzioni efficienti, economiche e user friendly,
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consentendo la trasmissione di dati e di grafica arricchita di contenuti editoriali con il minimo input manuale. Ciò richiede l’inserimento di feed XML in una interfaccia utente prima dell’integrazione con il generatore di grafici. Poiché il pezzo finale del puzzle – l’integrazione grafica – è diventato complesso e relativamente costoso, avevamo la necessità di migliorare questa parte del processo di lavoro. Siamo venuti a conoscenza della VidiGo Graphics attraverso la Boxer Systems, un rivenditore britannico di appa-
recchiature per il broadcast.Grazie all’impiego di Flash, VidiGo Graphics crea facilmente, gestisce e controlla la grafica broadcast live. Abbiamo scelto VidiGo Graphics poiché il concetto dell’impiego di Flash era molto interessante per noi, dato che è molto semplice da collegare a sorgenti esterne, quali RSS, database e internet in generale. Non vi sono limitazioni quando si crea la grafica legate alla licenza, così il sistema è aperto al 100 percento. Si possono trovare piuttosto facilmente
degli sviluppatori Flash capaci che siano in grado di progettare e programmare grafica broadcast. La nostra integrazione grafica è molto semplice: le necessità di sviluppo possono ora essere condivise da un’ampia base di tecnici gestite con dei costi sensibilmente più ridotti, senza alcuna perdita di qualità. L’attenzione verso i clienti e il supporto tecnico della VidiGo sono eccellenti, e siamo stati in grado di verificare tutto ciò sin dall’inizio. VidiGo Graphics è attualmente l’unica soluzione al mondo che consente di utiliz-
zare Adobe Flash come base grafica nel settore broadcast. Abbiamo testato questo software in maniera approfondita e mentre i tradizionali sistemi per la grafica broadcast son complessi e costosi, l’innovativo setup di VidiGo facilita molto la creazione, la gestione e il controllo di grafica broadcast sia in SD, sia in HD. (Neil Chambers) Neil Chambers è responsabile dei servizi broadcast alla Press Association Sport Per informazioni: www.vidigo.tv
TvOne: Scaler DVI a doppio canale Lo Scaler DVI a doppio canale 1T-C2-750 della TV One è un economico dispositivo Scaler DVI-I che fa uso della tecnologia proprietaria CORIO 2 che consente di ottenere genlock e commuta-
zioni quali incroci morbidi e altre con temporizzazioni variabili, oltre al pieno supporto della risoluzione 2K. La funzione genlock dell’1T-C2750 consente a tutte le otto unità di lavorare in perfetta
sincronia, cosa quest’ultima di vitale importanza in tale tipologia di applicazione; consente inoltre a tutte le unità 1T-C2-750 di svolgere diverse funzioni, quali lo switching tra sorgenti, perfet-
tamente nel momento desiderato senza alcun ritardo o problematiche di temporizzazione. Per informazioni: www.tvone.com
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Switching multiformato firmato Pesa La linea di prodotti multiformato HD Cheetah della PESA offre la tecnologia di controllo ridondante e punti di incrocio ridondanti ed è progettata per il trasporto di segnali SDI, HD-SDI nonché 3Gbps per le applicazioni
di video 3D in alta definizione. Il sistema di routng 64NE può essere configurato in gruppi di 16 ingressi e 16 uscite e supporta l’SMPTE 259M, 292M e 424M con reclocking e circuiti di equalizzazione contenuti in ogni
frame. Per ridotte necessità di routing di segnali 3G-SDI e il supporto sino a 1080p/60, la PESA offre il Cougar-3, un apparato da 1RU in grado di reindirizzare segnali video seriali digitali conformi a tutti gli standard SMPTE e
ITU e comprendente il supporto di audio embedded e altri dati aggiuntivi per l’ambiente broadcast e per il cinema digitale. Per informazioni: www.pesa.com
Router Nevion con interfacce ottiche La serie VikinX della Nevion comprende ora un router video digitale con interfacce ottiche, nuove soluzioni 3G e un data router espandibile. Un gruppo dei router video SL-3GHD dispone di interfacce elettriche e ottiche che supportano i formati 3GSDI, HD-SDI, SD-SDI e
DVB-ASI. Con le necessità di gestione di bitrate elevati data dal formato 3G, e con il cavo coassiale che non rappresenta più un’opzione a causa del jitter, le interfacce ottiche consentono ai broadcaster di disporre di una elevata qualità di trasmissione sulle lunghe distanze.
Nevion ha inoltre introdotto 16 nuove opzioni dimensionali nel suo router compatto Sublime SL-3GHD128128. Con un routing flessibile e affidabile di segnali 3G/HD/SD-SDI, sono ora disponibili 16 nuove configurazioni che spaziano da 32x32 sino a 128x128, il
tutto senza sostituire alcun hardware. Ideale per impieghi che richiedono una gamma di configurazioni, i router si integrano pienamente con il sistema di controllo Multicon della Nevion. Per informazioni: www.nevion.com
Switcher Snell multiformato di grandi dimensioni Lo Snell Sirius 830 è l’ultimo nato nella gamma di switcher router di grandi dimensioni multiformato ed espandibili Sirius 800. Il dispositivo da 16 unità rack offre una dimensione frame più compatta, 288x288, per produzioni in studio o in esterna di medie-grandi dimensioni, con la possibilità di aggiungere 144 uscite controllabili
indipendentemente per il collegamento a qualunque soluzione multiviewer di Snell o di terze parti. Come tutti i router della serie Sirius 800, anche il Sirius 830 si caratterizza per moduli di incrocio ad alte prestazioni per un indirizzamento flessibile di segnali SD, HD, ASI, 3Gbps e con audio embedded. I crosspoint opzionali ridon-
danti utilizzano il monitoraggio di percorso intelligente, che compara costantemente i segnali attraverso il percorso principale e quello ridondato, per identificare immediata-
mente qualunque guasto su un punto di incrocio. Qualora si dovesse verificare un problema , il router può automaticamente commutare al percorso di riserva e inviare un allarme attraverso l’applicazione di monitoraggio e controllo MCM della Snell. Per informazioni: www.snellgroup.com
Switcher Gefen per matrici cross point
Gefen ha recentemente introdotto la nuova linea GefenPRO con una gamma di matrici switcher cross point per broadcast, noleggio/staging e post produzio-
ne. Tutti i prodotti comprendono alimentazione interna, routing da pannello frontale e supporto tecnico 24/7. La programmazione EDID migliora la stabilità dei pre-
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setting dopo le commutazioni. E’ possibile utilizzare il controllo RS-232, l’IP remoto, i pulsanti frontali e il controllo IP con qualunque tipo di interfaccia web per accedere e controllare le diverse funzionalità dei dispositivi. La matrice GefenPRO 16x16 3G-SDI (nella foto) indirizza sino a 16 sorgenti su 16 diverse destinazioni con totale gestione degli incroci. Sono •
supportate risoluzioni sino a 1080p o 1920x1200. Questa matrice dispone di alimentazione ridondata, che garantisce, in caso di guasto di un alimentatore, che l’altro si attivi automaticamente, eliminando la possibilità di perdite di segnale dovute a guasti di questo genere. Per informazioni: www.gefen.com
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Blackmagic: in distribuzione il Videohub Smart Control Dalla Blackmagic Design è ora in distribuzione il Videohub Smart Control, un nuovo pannello di controllo router progettato per diminuire i costi e per distribuire il controllo router attraverso tutta la struttura televisiva, migliorando drasticamente l’efficienza di tutto il workflow. Negli Stati Uniti il Videohub Smart Control viene venduto a circa 500 dollari e dispone di 40 pulsanti illuminati YRGB impostabili per ogni uscita del router. Il Videohub Smart Control può essere installato sotto ciascun
deck e monitor in una struttura tecnica così che l’uscita router per uno specifico monitor possa essere impostata con la semplice pressione di un tasto. Ciò si traduce in una modalità di lavoro molto più rapida ed efficiente in quanto qualunque reindirizzamento di segnale richiede la pressione di un singolo tasto. Per esempio, se un Videohub Smart Control viene installato sotto a un monitor, l’uscita del router collegata allo stesso può essere impostata per visualizzare sul monitor una
diversa sorgente di segnale ogni volta che si preme un tasto.
E un po’ Echo… Blackmagic ha anche acquisito il produttore di switcher EchoLab, compresa la recentemente introdotta serie di switcher di produzione ATEM. “E’ davvero fantastico poter aggiungere questi prodotti alla famiglia Blackmagic Deisgn” ha detto Grant Petty, Ceo di Blackmagic Design. “Lo switcher ATEM è un fantastico strumento innovativo che comprende potenmti caratteristiche
non disponibili su altri prodotti. Sin dal momento dell’acquisizione, abbiamo già ampliato il team che lavora su ATEM; questa nuova squadra di engineering, che è una combinazione ei personale nuovo e di tecnici Echolab già dotati di esperienza, ci consentirà di poter lavorare più rapidamente per aggiungere nuove e innovative caratteristiche alla linea ATEM.” Per informazioni: www.blackmagic-design.com
Indicatore on-air wireless da Brick House Sul finire del 2010 la Brick House Video ha presentato un indicatore di messa in onda (on-air) senza fili per switcher video che ha battezzato TallyHo.
TallyHo offre ai cameraman l’indicazione remota di “in onda” sul campo, ed è progettato per lavorare con i più comuni switcher video e banchi di produzione.
Il sistema comprende una stazione di controllo centrale e l’unità di ricarica, nonché otto moduli di ricezione. I ricevitori danno a chi viene ripreso l’indicazione che si è in
onda, nonché avvisano l’operatore di ripresa della imminente transizione alla diretta. Per informazioni: www.brickhousevideo.com
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La superficie che sempre ci piace Queste pagine
Che sia ancora analogica o che indulga alle nuove tecnologie
sono realizzate in collaborazione
digitali (ormai il mercato va in tal senso), la console resta il centro ideale,
con la redazione di
oltre che pratico, di qualsiasi stazione radiofonica
Radio World www.rwonline.com
Studer OnAir 2500 campione nella semplicità d’uso La consolle digitale OnAir 2500 di Studer impiega una tecnologia software derivata dalla apprezzata serie Studer OnAir 3000, ma allo stesso tempo presenta la medesima semplicità operativa del modello che lo ha preceduto, la OnAir 2000, un'ottima premessa per assicurare la massima facilità di uso per il broadcasting radio. Sono disponibili tre configurazioni standard, a 12, 18, e 24 fader, ciascuna nelle due versioni monoblocco o modulare, con l’opzione dell’azionamento motorizzato dei fader di canale. Nella versione monoblocco, la Studer OnAir 2500 è un sistema completamente integrato, senza parti esterne, che ha il pannello dei controlli, la selezione degli ingressi, e il modulo DSP (digital sound processor) inclusi in un solo telaio compatto. Nella versione modulare, i moduli fader/canale possono essere collocati fra le
dotazioni dello studio, e collegati al modulo DSP e all’alimentatore tramite connessioni dedicate. La OnAir 2500 rende più semplice il lavoro degli operatori, offrendo un gran numero di ingressi e uscite nei diversi formati standard di segnale. Oltre alle interfacce standard XLR e D-sub (ingressi per microfono, uscite cuffia, ingressi e uscite linea e AES), il sistema audio integrato permette di avere disponibili varie interfacce per formati digitali multicanale, come MADI,
ADAT e IEEE-1394 FireWire. Completa la dotazione un grande monitor TFT a colori touch screen, che impiega la tecnologia esclusiva Studer Touch’n’Action che abilita automaticamente gli elementi di controllo hardware solo per le funzioni più importanti che in quel momento è possibile utilizzare, offrendo così le migliori garanzie per una operatività semplice e senza stress. La OnAir 2500 può inoltre operare sui
segnali attestati su altri apparati Studer, in quanto supporta la condivisione degli ingressi e delle uscite con altri apparati utilizzando la tecnologia di networking proprietaria di Studer. Per ulteriori informazioni: www.studer.ch
In questo numero parliamo di: AEQ Allen&Heath Axia D&R
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Harris Klotz Digital Lawo SAS Audio
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Sonifex Studer Wheatstone
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Presentata la console Axia IQ tutta nuova, ma senza dimenticare Element La nuova iQ mixing console + rooting system di Axia Audio (da qualche tempo in Italia con Funky Junk Italy srl a Milano in via Pollaiuolo, 15 tel. 0269016229 e a Roma in via Vidaschi 14/B tel. 065826324 broadcast@funkyjunk.it www.funkyjunk.it) è un sistema per applicazioni radio, Tv e di post-produzione completo ad un prezzo accessibile che si distingue per facilità di istallazione, configurazione e semplicità d'utilizzo, senza rinunciare agli standard qualitativi che da sempre contraddistinguono tutti i prodotti Axia. Il sistema include superficie di controllo, motore di mix basato su DSP, logic machine control e ethernet switch. Il Setup è immediato: è sufficiente collegare la superficie di controllo all iQ Core DSP con un singolo cavo, connettere input e output analogici e digitali. Dopo essere stato configurato utilizzando un qualsiasi web browser e il sistema iQ è pronto per la messa in onda.
chiamate telefoniche, registrazioni off-air o come quarto program bus. Il Mainframe dispone inoltre di una sezione di control room con talkback, Show Profile per richiamare istantaneamente settaggi preimpostati e OLED ad alta risoluzione sul meter bridge per una visualizzazione istantanea dei livelli. - iQ Core è un potente processore DSP con 4 ingressi microfonici, 16 ingressi analogici, 8 uscite analogiche, 2 AES/EBU in/out e 8 GPIO. Nel caso si desideri ampliare il numero degli input e output basta aggiungere uno o più Axia audio nodes. iQ Core dispone di Ethernet switches, 2 Gigabit ports e 4 connettori CANBus che permettono il collegamento di console di espansione fino ad un massimo di 24 faders. Senza utilizzare ethernet switch esterni è possibile arrivare a connettere fino a quattro iQ Core. Sono inoltre disponibili tre differenti tipi di superficie di controllo opzionali: collegate con iQ Mainframe danno la possibilità di aggiungere al sistema 8 faders, oppure 6 faders con 10 pulsanti FilmCap assegnabili per cambiare routing o periferiche audio, o ancora aggiungere 6 faders al sistema più un dial pad per controllare Ibridi telefonici Telos in modo totalmente integrato.
iQ è customizzabile
AXIA Element
Il sistema base si compone di iQ Mainframe e di iQ Core. In particolare: - iQ Mainframe è una superficie di controllo con 8 faders, 3 stereo program bus out e un utility stereo bus, che può essere impiegato per
Element è poi il più prestigioso sistema di mixing del gruppo Axia. Con frame configurabili che variano da 4 a 40 faders, Element è lo strumento ideale per ogni tipo di produzione on Air radiofonica e televisiva e per
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post produzione. Element è concepito per integrarsi perfettamente in un sistema complesso sfruttando tutti i benefici del network Axia IP Audio; è possibile infatti condividere segnali audio live tra differenti studi e riconfigurare o richiamare il setup del sistema di mixing in modo istantaneo, utilizzando semplicemente il protocollo Ethernet. Element offre funzioni e flessibilità di utilizzo senza precedenti, come la completa integrazione con i sistemi telefonici e codec prodotti da Telos, 4 sends ausiliarie e due ritorni, equalizzatore SmartQ a tre bande su tutti i canali e processore di dinamica Omnia assegnabile a tutte le sorgenti microfoniche. Element offre inoltre Talkback e sezione di moni-
tor complete, mix-minus output automatico su ogni canale, porte GPIO per controllare a distanza ogni dispositivo e 4 uscite program out che possono essere configurate per mixare in stereo oppure in surround (5.1 + 2). Utilizzando un monitor esterno VGA LCD è possibile visualizzare lo status del sistema nonché controllare i livelli di meters e il timing in modo intuitivo. Come per iQ tutte le opzioni del sistema sono configurabili utilizzando un semplice PC browser rendendo possibile il setup anche a distanza. Ovviamente il sistema è espandibile utilizzando Axia Nodes che offrono la possibilità di aggiungere input e output analogici, digitali e microfonici. Il tutto è cablato con il protocollo Livewire che, come sappiamo sfrutta, comuni Etehernet Switch e cavi CAT-6, riducendo drasticamente costi di progettazione e realizzazione dei tradizionali cablaggi analogici. Per informazioni: www.axia.com
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Netwave aumenta la flessibilità di Radio One Cleveland è un mercato fondamentale per Radio One Inc., ma i nostri studi erano al punto di meritare dei significativi miglioramenti nelle dotazioni. Nel corso degli anni i nostri studi erano stati equipaggiati in modo vario ed erano diventati un puzzle di vecchie consolle che, quando la situazione lo aveva consentito, erano state riconvertite alla bell’e meglio. I tecnici si erano dovuti adattare a utilizzare apparecchiature completamente diverse da uno studio all’altro, diverse sia nell’interfaccia che nelle funzionalità, al punto che non ne esistevano nemmeno due che si potessero considerare simili. A questo punto abbiamo scelto di fare un salto di qualità con le consolle audio digitali a 16 ingressi Netwave di Harris, che sono state tutte installate e messe in produzione fra l’ottobre del 2008 ed il gennaio del 2009. Per effettuare questo passaggio, abbiamo conservato le diverse attività quotidiane dei nostri quattro studi, che servivano sia per il live che per l’editing, mentre procedeva l’allestimento dei primi due studi con i nuovi apparati. Per velocizzare le operazioni, abbiamo spostato la parte di play-out automatizzato in uno studio temporaneo e questo ci ha consentito di lavorare contemporaneamente all’upgrade di due studi.
Compatibilità tra studi La struttura pienamente scalabile delle consolle Netwave, che incorporano inoltre un sistema di rou-
ting, ha portato ai massimi livelli la flessibilità, la versatilità e la compatibilità tra gli studi di tutti i nostri processi di produzione. Una delle conseguenze è stata che gli apparati che in precedenza dovevano essere dedicati ad un singolo studio, come i ricevitori satellitari, i codecs remoti e i contributi esterni, sono ora diventati risorse condivise facilmente gestibili attraverso le consolle Netwave. Questa nuova possibilità ha reso disponibile per ciascuna delle quattro postazioni, ognuna con le proprie specifiche necessità e destinazioni di uso, la possibilità di utilizzare tutti i segnali disponibili all’interno dell’infrastruttura. I cancellatori d’eco per i collegamenti esterni e per consentire agli ascoltatori di intervenire via telefono sono così diventati molto più funzionali ed affidabili. Le consolle Netwave si presentano in una esecuzione tradizionale e l’uso è intuitivo per chiunque abbia avuto almeno una minima esperienza con le consolle a cursori lineari. L’ingombro in pianta è ridotto, e questo permette di guadagnare spazio di lavoro prezioso per i tecnici, gli speaker ed i loro ospiti. Con l’uso sono emerse molte caratteristiche operative che fanno la differenza. Ad esempio il pannello dei VU-meter è inclinato verso l’operatore, e risulta molto comodo da consultare; ospita anche i clock ed i timers. Il doppio sistema di metering può essere assegnato alle diverse sorgenti, e rende molto semplice la
calibrazione dei diversi contributi esterni. Il sistema automatico di metering in pre-ascolto può inoltre visualizzare il livello di ogni sorgente prima che questa venga messa in onda. I controlli per le cuffie, il pre-ascolto ed i monitor di studio sono tutti selezionabili. Il doppio bus esterno di monitoraggio permette sia il monitoring in tempo reale in studio, ed il confidence monitoring dei segnali con ritardo digitale. Le sorgenti attestate alla consolle di ogni studio includono quattro microfoni, tre canali del sistema di content manager digitale, due lettori CD (dedicati per ogni studio), ibridi telefonici, un PC workstation con una scheda audio professionale e un PC con scheda audio professionale dedicato all’editing dei contributi telefonici. Tutte le consolle sono in rete all’interno di un sistema Harris Vista Max Envoy. La condivisione delle sorgenti tra le varie consolle è uno dei più significativi passi avanti che ci ha permesso il sistema di routing incluso in queste consolle. Tutte le stazioni, i codec e gli altri contributi da remoto sono ora diventati disponibili in tutti gli studi, e questo ha molto aumentato la versatilità degli ambiti di produzioni, aggiungendo ovunque la possibilità di effettuare interviste. Gli Studi di Radio One hanno anche ospitato diversi speaker di livello nazionale per effettuare le loro trasmissioni dalla città di Cleveland, mentre contemporaneamente in un altro studio di
produzione si effettuava la normale programmazione destinata al mercato locale. Le funzionalità di networking delle consolle VistaMax sono chiaramente emerse quando si verificò un guasto di un sistema di archiviazione digitale in uno studio: tutti i lavori sono stati facilmente spostati ad un altro studio di produzione mentre l’audio server veniva riparato. In ogni momento possiamo inoltre contare su una completa analisi dello stato del sistema insieme a dettagliati diagrammi dei percorsi di routing attualmente configurati, disponibili anche su tabelle testuali, grazie al software VistaMax Control Center e all’aplicazione Community Monitor. Il sistema VistaMax consente anche l'accesso da remoto ed il routing ad un PC ogni volta che se ne presenti la necessità. È anche uno strumento molto efficace e pratico per l’indirizzamento dei flussi di monitor verso le diverse sale di ascolto. Radio One Cleveland impiega anche due commutatori indipendenti source/destination sia per la TOC che verso i laboratori dei tecnici, consentendo così la possibilità di monitorare tutti i segnali in modo semplice ed immediato. (Gary Zocolo) Gary Zocolo è responsabile tecnico di Radio One con sede in Cleveland, Ohio, USA. Per informazioni: www.harris.com
La console integrata XB-14 Allen&Heath veste i piccoli sistemi, ma non solo La console integrata Allen&Heath XB-14 è pensata per una ampia gamma di applicazioni, dalle piccole stazioni radiofoniche o alle piccole web radio che diffondono su internet, a studi più strutturati basati su sale
multiple, passando per le stazioni radio universitarie e delle piccole comunità. La XB-14 è caratterizzata da una quantità di prestazioni specificamente orientate al mondo del broadcast, inclusi gli ibridi per comunicazio-
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ni telefoniche (contributi da remoto via telefono, telefonate degli ascoltatori), fader microfonico automatico per le connessioni dall’esterno, muting automatico delle uscite monitorie (altoparlanti), controllo della riprodu•
zione per le apparecchiature CD, uscite cuffia separate, con segnale mix, per gli ospiti, audition bus e altro ancora. Per informazioni: www.allen-heath.com
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Mixer & Console
Wheatstone arriva prima al traguardo con il Nascar Media Group Come tecnico di produzione è per me un onore essere riuscito a fare crescere un rapporto che dura ormai da vent’anni con il NASCAR Media Group (NMG), l’azienda che si occupa della produzione di contenuti destinati ai vari media per gli avvenimenti sportivi delle varie serie NASCAR. Quando i responsabili della progettazione broadcast di NASCAR Media Group hanno pensato di aggiungere due studi per trasmissioni radiofoniche agli importanti studi televisivi già operativi alla Hall of Fame NASCAR si sono rivolti a me chiedendomi se fossi stato disponibile a diventare il loro project manager, lavorando con il system integrator “Communication and Enigineering Inc.” Non chiedevo di meglio, ed ho subito accettato. Gli studi NMG, un complesso di assoluta avanguardia, occupano un intero isolato nel centro di Charlotte e producono contenuti che sono sì una vera chicca per gli appassionati di corse automobilistiche ma che riescono a soddisfare anche vari clienti al di fuori del giro degli sport motoristici. Il complesso è attualmente costituito da tre studi televisivi, ciascuno con la sua sala controllo, due studi radiofonici, e più di venti sistemi di editing non lineare per video e audio, tutti rigorosamente tapeless. Il canale radio satellitare Sirius XM è il cliente che fa i maggiori ascolti, e trasmette “Tradin’Paint”, uno show radiofonico interamente orientato al mondo delle serie NASCAR. (“Tradin’Paint”, letteralmente “commerciare vernici” è un’espressione del mondo delle corse americano che indica quando due auto si
urtano in gara e su ogni veicolo rimangono tracce della vernice dell’altro - NdT).
Flessibile? Di più Al momento di progettare gli studi, il requisito fondamentale era la massima versatilità. Dovevamo riuscire a progettare qualcosa che avrebbe consentito di gestire una gran varietà di programmi, dal più semplice collegamento con un solo speaker alla produzione completa di show radiofonici. Ogni studio doveva essere equipaggiato con una completa piattaforma di interfaccia per telefono e ISDN, e doveva accogliere una postazione principale più cinque microfoni accessori. Tutta l’infrastruttura doveva essere dotata di una gran quantità di cancellatori di eco per collegamenti telefonici o da remoto (mix-minus), con la possibilità di riassegnare rapidamente i cancellatori necessari per ogni tipo di programma. Anche l’affidabilità era un requisito imprescindibile. La possibilità che qualcosa si guastasse non doveva nemmeno essere presa in considerazione. Come se tutto questo già non bastasse, alcuni clienti di NMG avevano manifestato il loro interesse per alcune funzonalità specifiche. Considerate tutte le necessità da soddisfare, ho pensato che la scelta migliore per questo progetto fossero due consolle Wheatstone Evolution-6 (E6). Avevo già lavorato in precedenza con apparecchiature Wheatstone e ricordavo bene che l’installazione e la configurazione dei loro sistemi non avevano mai dato problemi, anche quando i tempi a disposizione erano veramente ridotti al minimo. Con il software di configurazione di
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rete e monitoring Wheatstone X-Point è stato davvero molto semplice e rapido configurare sia lo switch Audio Network EN-8 che il front-end satellitare E-Series; questo ci ha consentito di ottenere la completa ridondanza necessaria a evitare ogni tipo di interruzione al segnale on-air. L’interfaccia per il set-up della console è molto intuitiva, e rende davvero facile configurare le varie caratteristiche del pannello di controllo. Il tempo che avevamo a disposizione per completare il lavoro era molto stretto, ma all’ultimo minuto è stato reso ancora più stringente. L’inaugurazione degli studi radiofonici era inizialmente prevista per il mese di giugno, ma in corso d’opera la data di inizio trasmissioni è stata anticipata di tre settimane per essere operativi all’inaugurazione solenne della NASCAR Hall of Fame, prevista per maggio. Dopo averlo saputo, abbiamo passato un bel po’ di notti al lavoro, ma alla fine tutto era pronto. Nel corso dell’intero progetto ci è capitato poche volte di avere bisogno di supporto dal produttore, ma quando ci è capitato di avere domande o dubbi abbiamo sempre ricevuto una risposta esauriente nell’arco della stessa giornata. Non ci è
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mai capitato di dover aspettare per informazioni essenziali.
Il giorno della pioggia Il giorno dell’inaugurazione erano tutti in fibrillazione, a dire poco. Era annunciata la partecipazione non solo delle principali autorità locali, come il sindaco di Charlotte ed il governatore della North Carolina, ma anche di molti fra i più conosciuti piloti e vincitori del campionato NASCAR. C’erano almeno duemila persone e decine di troupe televisive; gli inviati di Sirius XM e di altre stazioni radiofoniche passavano da una persona all’altra per interviste e contributi in diretta. Andava in onda il programma “The John Boy and Billy Big Show” (in Italia non è conosciuto, ma è un seguitissimo programma radiofonico USA - vedi www.thebigshow.com NdT). Poi, alle 9:45 Madre Natura ha deciso di rendere la nostra giornata più interessante. Si sono letteralmente aperte le cateratte del cielo, e duemila persone si sono trovate di colpo inzuppate e alla ricerca di un riparo nelle vicinanze. L’equipe radio di Sirius XM, come tanti altri, aveva bisogno di un posto asciutto per lavorare, ed ha chiesto di utilizzare i nostri studi non appena il program-
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ma della mattina fosse terminato. Era la prova del fuoco. In teoria, sarebbe bastato premere un solo pulsante per riconfigurare completamente la consolle, ma, con quest’occasione, ci saremmo veramente tolti ogni dubbio. E in effetti è stato proprio così: ci sono voluti solo alcuni istanti per re-indirizzare tutte
le srgenti ed i contributi ai cancellatori d’eco (mixminus), ed in un attimo il “Tradin’Paint Show” era pronto per andare in onda. Al termine del programma, il Motor Racing Network (MNR) ha chiesto di usare lo studio per interviste agli ospiti, ed usando il software XPoint è stato molto facile
riconfigurare immediatamente la consolle per predisporre lo studio anche a quest’impiego. Questa flessibilità e la capacità della E-6 di offrire un cancellatore di eco (mixminus) per ogni segnale in ingresso alla consolle (più 4 bus mix-minus dedicati e 4 bus ausiliari) è stata fondamentale nel consentire questi
risultati e nel trasformare quella giornata in un grande successo. (Stu Albert) Stu Albert è presidente di Albert Broadcast Services Inc. in Charlotte, North Carolina Per informazioni: www.wheatstone.com
La consolle Aeon di Klotz Digital customizzata da Noretron Broadcast L’azienda per cui lavoro, l’integratore di sistemi broadcast Noretron Broadcast, ha una partnership consolidata da anni con il costruttore di apparati broadcast Klotz Digital, di reciproca soddisfazione. Fin dal 1995 la mia azienda e Klotz Digital hanno lavorato insieme per realizzare la digitalizzazione delle stazioni della radio finlandese. Oltre a quanto riguarda la fornitura degli apparati, Noretron ha lavorato in stretto contatto con Klotz per i servizi post-vendita delle infrastrutture di diffusione e del relativo workflow, con l’obiettivo di far raggiungere ai nostri clienti la massima efficienza operativa, consentendo quindi loro di rimanere al top della competitività nel mercato radiofonico finlandese. Il piatto forte di questa collaborazione è sicuramente la piattaforma Vadis di Klotz Digital. Attualmente il nostro best seller tra i prodotti Klotz Digital è la consolle di missaggio Aeon. Sviluppata originariamente come una consolle di networking per audio digitale, con impiego ideale nelle stazioni radio di piccole e medie dimensioni e basata sul più piccolo motore di routing della serie Vadis Klotz Digital V212, la consolle Aeon è un’ottima scelta per le stazioni radio con le caratteri-
stiche di cui sopra. Ma per renderla ancora più attraente per i gruppi di broadcasting radio e per le loro infrastrutture di diffusione più complesse e interlacciate, abbiamo modificato la Aeon. Abbiamo personalizzato la Aeon utilizzando un telaio più grande della serie Vadis 888 e un controller CMI di Klotz Digital. Il nostro obiettivo era aumentare il numero di ingressi e uscite della consolle, contando inoltre su un’aumentata capacità di processamento digitale dei segnali per un ulteriore bus, e per avere equalizzazione e controlli dinamici su tutti i canali. Questo semplice upgrade ci ha consentito di sfruttare in pieno tutte le risorse della Aeon mettendole a disposizione dei nostri clienti, conservando in ogni caso la possibilità di configurare le Aeon con la massima flessibilità in modo da soddisfare ogni specifico compito e possibile applicazione. Ad esempio, possiamo tranquillamente offrire una struttura di bus esteso per gestire il duplexing delle tie-lines verso altre apparecchiature condivise dello studio, insieme ad una dotazione aggiuntiva di indicatori e controlli sul monitor TFT della consolle. Siamo inoltre riusciti a modificare la sezione di monitoring della
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consolle per gestire gli altoparlanti della control room, le uscite cuffie per il DJ, l’ospite e un eventuale produttore, per gli altoparlanti di studio e per gli altoparlanti di pre-ascolto. Non mancano alcune funzioni speciali, come il routing ibrido tra la consolle principale e la consolle del produttore. È naturalmente possibile la registrazione dei segnali non in onda durante la trasmissione. Ultimo, ma non meno importante, le consolle così personalizzate possono condividere connessioni bidirezionali con la matrice centrale di un grande complesso di studi per avere accesso all’intero network di trasmissione ed a sorgenti e codec condivisi da utilizzare per i segnali in ingresso, soprattutto se provenienti da altre fonti. Così B R O A D C A S T
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modificate, le consolle Aeon possono offrire ai nostri clienti tutta la flessibilità e le funzioni richieste per una gran varietà di produzioni (anche dal vivo) utilizzando una piattaforma unificata, affidabile, e di grande efficiacia. Questo consente di semplificare l’operatività quotidiana, ma consente anche di avere un prezzo di sicuro interesse; con le consolle Aeon modificate siamo in grado di offrire una soluzione adeguata anche ai più complessi workflow dei nostri clienti. (Christer Hamelin) Christer Hamelin è un project manager di Noretron Broadcast AY con sede a Espoo, Finlandia Per informazioni: www.klotzdigital.com
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Sonifex F1: scelta ideale per le piccole stazioni Il nuovo mixer compatto professionale Sonifex F1 colma finalmente un vuoto nel mercato che in precedenza trovava risposte solo attraverso soluzioni di compromesso, che a volte potevano causare notevole confusione tra gli utilizzatori. Quando a Radio Studio Services riceviamo l'incarico di costruire piccole stazioni radio, ci dobbiamo spesso confrontare con la sfida di fornire attrezzature di qualità adeguata per postazioni di speaker o di editing senza spendere una fortuna. Il mixer S1 riesce a soddisfare molte di queste necessità combinando una gran quantità di opzioni con una esecuzione compatta ed elegante. E come sempre, Sonifex è riuscita a includere una risposta per le varie necessità che gli utilizzatori possono avere in una vasta gamma di situazioni operative.
Veste bene I dieci canali di ingresso del mixer possono essere pienamente configurati per consentire all’utilizzatore di ottenere esattamente la configurazione richiesta. Utilizzando il software fornito a corredo da Sonifex, ogni tecnico può abilitare o disabilitare gli ingressi e le funzioni in modo da adattarsi alla specifica applicazione dello studio, riducendo così il rischio di inconvenienti nel caso perso-
nale non tecnico prema il tasto sbagliato (e come sempre questo capita nel momento meno indicato). Gli ingressi a corredo includono tutto quanto ci è capitato di installare in ogni studio di recente realizzazione (anche se in numero ridotto): ingressi di linea bilanciati, ingressi microfonici bilanciati con Phantom Power, ingressi phono con un guadagno aggiuntivo di 10 dB, ingressi stereo non bilanciati su jack TRS da ¼”, ingressi stereo per jack da 3,5 mm, ingressi SPDIF e TOSlink. Gli unici tipi di ingresso mancanti sono i phono RIAA e gli ingressi digitali AES/EBU, ma va detto che nessuno di questi si può normalmente trovare nei piccoli studi dove ci si aspetta di trovare una Sonifex F1 (in ogni caso c’è una uscita AES/EBU con sincronismo interno o esterno. Le possibilità di configurazione includono naturalmente le uscite e la sezione di monitoring e permettono di scegliere le curve VU o PPM sugli indicatori a LED, e la possibilità di monitorare tutte le sorgenti. Ci sono uscite per monitorie mono e stereo, una uscita stereo ausiliaria (pre o post fader, programmabile via software) e uscite cuffie separate per lo speaker e l’ospite. Tutto questo permette a un piccolo studio di avere le stes-
se funzionalità che ci si aspetterebbe di trovare in un grande studio di broadcasting. E’ anche ben costruita. I potenziometri a slitta dei fader (da 100 mm) e i commutatori a pulsante sono della stessa qualità di quelli usati nel mixer Sonifex F2; il telaio ha una costruzione particolarmente robusta (e permette di posizionare il pannello delle connessioni sul fondo oppure sul retro del mixer) e ha un aspetto davvero “importante”, cosicchè nessun utilizzatore potrà pensare che quel piccolo studio dove si trova l'F2 sia il parente povero degli altri studi presenti nell’infrastruttura.
Una scelta naturale Così, quando stavamo realizzando Radio Plymouth, una piccola stazione locale nel Devon, con uno studio per le produzioni più complesse ed un piccolo studio per le notizie, è stato naturale scegliere l’S1 per equipaggiare lo studio più piccolo, a complemento del Sonifex F2 che equipaggia lo studio principale. Anche l’S1 ha i suoi limiti: ad esempio non c’è la possibilità di fare degli insert sui
canali di ingresso, e quindi non è facile collegare un processore su un ingresso microfonico, ma le mie esperienze si basano su uno dei primi esemplari che sono stati prodotti e che mi è stato consegnato prima che fosse terminata la stesura del manuale. È quindi facile che l’esemplare che ho installato sia molto migliore di quanto io mi sia reso conto. Quando ho ricevuto il manuale completo ho scoperto l’esistenza di alcune funzioni addizionali, ma gli utilizzatori attuali sono decisamente soddisfatti anche della versione che hanno attualmente installato. (Richard Lawley) Richard Lawley è il direttore ed il consulente tecnico di Radio Studio Services, un’azienda che fornisce apparati e servizi di broadcasting Per informazioni: www.sonifex.co.uk
AEQ presenta il nuovo mixer digitale Forum Il nuovo mixer digitale Forum, prodotto da AEQ, è realizzato in una esecuzione “self-contained” che racchiude in un singolo box il pannello di controllo digitale (configurabile liberamente con quattro, otto o dodici fader fisici) e 14 slot sul pannello posteriore liberamente
equipaggiabili con ingressi ed uscite per segnali analogici o digitali, ibridi telefonici, moduli ingressi/uscite di linea o connessioni microfoniche. Gli elementi possono essere combinati fra loro per ottenere una configurazione totalmente analogica, totalmente digitale, o una libera
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combinazione di formati audio. Il mixer Forum integra una completa gamma di funzionalità all'interno dell'unico telaio di cui è costituito, fra cui un sistema di altoparlanti per il preascolto, doppi VU-meters stereo, displays con tecnologia OLED, connessioni GPIO opto-iso•
late e uscite a relè. Il mixer Forum è in grado di effettuare un routing interno fino a 64 x 64 canali, cui si può aggiungere una capacità addizionale di altri 64 x 64 attraverso l'interfaccia MADI di cui è dotato. Ogni segnale attestato sul sistema può essere liberamen-
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Nessuna intervista intervista è imposs impossibile! sibile! BP4001 (cardioide) (cardioide) e BP4002 (omnidir (omnidirezionale) ezionale) sono la soluz soluzione zione sportivo! ideale per le news in esterno esterno e le applicazioni in ambito spo rtivo! • • •
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te assegnato a qualsiasi canale di controllo utilizzando gli strumenti di configurazione presenti sul pannello principale. Due porte Ethernet consentono di effettuare assistenza, manutenzione, monitoring e controlli anche da remoto.
Quindici tasti funzione programmabili permettono al tecnico di abilitare o disabilitare il controllo dei codec o degli ibridi, selezionare il segnale da inviare ai VUmeter, assegnare gli ingressi e le uscite GPI/GPO e definire il routing degli intercom.
La sincronizzazione con il riferimento temporale esterno avviene attraverso una porta sul pannello posteriore. Le funzioni orologio, timer e cronometro sono tutte standard, così come la conversione della frequenza di campionamento su ogni ingresso
digitale, il muting microfonico, la segnalazione di on-air, il fader-start dall’ultima posizione di preascolto, il PFL remoto, il muting del talkback e degli altoparlanti. Per informazioni: www.aeq.eu
Lawo Crystal è pronta per l’on-air e l’editing La console per audio digitale Lawo Crystal è stata specificamente progettata per applicazioni radio on-air e per applicazioni di editing. Integra un design ergonomico, con un tocco di avanguardia, e viene offerta a prezzi assolutamente concorrenziali anche per i tipici investimenti in prodotti professionali delle stazioni più piccole. La Crystal è caratterizzata da un pannello di controllo con una grande facilità di uso, equipaggiato da un
numero di elementi di controllo e display ottimizzato per facilitare l’immediatezza delle operazioni. Pensando a quanto sia importante ridurre i tempi di messa in produzione di una nuova macchina, come pure i costi di produzione, la Crystal è completa di una buona varietà di setting preconfigurati adatti a diverse applicazioni standard. In ogni caso, l’operatore può configurare liberamente la consolle, che si può adattare a
qualsiasi workflow. La consolle offre tutte le funzionalità standard di un classico mixer a 4 fader, e a queste aggiunge una matrice integrata fino a 288 ingressi / uscite, una configurazione in rete totalmente flessibile, ed una eccellente interoperabilità con altre consolle e matrici. La Crystal è formata dal pannello di controllo, una consolle da tavolo e la relativa base-unit, e un telaio standard da 19 pollici dove sono alloggiati gli ingressi e le uscite, i
moduli di processo dei segnali ed il sistema di controllo, Le due unità sono connesse via CANbus utilizzando un comune cavo CAT-5. Per informazioni: www.lawo.de
Airmate-USB di D&R: un concentrato di prestazioni La console Airmate-USB di D&R Electronica è progettata per rispondere alla richiesta di un mixer di elevato livello ma di costo contenuto per le produzioni radio. La console è basata su uno schema a basso rumore affidabile e consolidato, e dispone di due ibridi telefonici interni e di
una connessione USB verso un PC. Mette inoltre a disposizione sei canali di ingresso con input microfonici bilanciati XLR e due connettori RCA per ingressi di linea stereofonici. Ogni ingresso microfonico prevede la possibilità di inserire un processore di segnale, e ciascuna delle
due linee stereo può essere convertita in un ingresso phono grazie ad un preamplificatore phono stereo RIAA fornito come optional. La Airmate-USB è equipaggiata con i consueti controlli master, come il master fader stereo, un canale stereo per l’inserimento di processori od
effetti (send/return) e un master monitor; un controllo di balance può regolare in modo continuo la differenza di livello fra l’uscita principale e il segnale di preascolto stereo. Per informazioni: www.d-r.nl
Ancora più funzionalità per i sistemi Sierra SAS 32 KD e Rubicon Sierra Automated Systems ha incluso il rilevamento automatico del muto su tutte le consolle Rubicon, Rubicon SL e M-Class equipaggiate con i processori DSP SAS 32KD e RIO. Il sistema audio digitale SAS 32KD, con architettura a DSP multipli e distribuiti, è
ora disponibile di serie con rilevazione del muto e del livello di picco su tutte le uscite. Attraverso il software che configura la rete dei SAS, il tecnico può impostare la soglia di livello per il muto e la durata di segnali al di sotto di questa soglia oltre le quali il siste-
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ma genera automaticamente un allarme. In aggiunta, e disponibili per tutti i sistemi DISP SAS32KD e RIO, sono stati rilasciati alcuni algoritmi addizionali per i software di equalizzazione e processamento dinamico del suono, e fra questi equalizzatori e tre e •
quatto bande, compressori, limitatori e controllori automatici di livello, che possono essere applicati a qualsiasi segnale in ingresso, in uscita, o miscelato. Per ulteriori informazioni: www.sasaudio.com
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Avete fatto (o rifatto) gli studi nuovi?
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Molto volentieri ne scriveremo su Broadcast&Production!
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In un settore in costante evoluzione, dove tutte le emittenti, radiofoniche e televisive, e gli studi di produzione e gli studi di post-produzione sono in costante aggiornamento tecnologico (soprattutto per le tecnologie digitali), la vostra specifica “storia” ci interessa. E molto! Se avete recentemente fatto investimenti tecnologici, scrivetelo a Broadcast&Production, all’indirizzo broa dcast@broa dcast.it. Ne parleremo!
Pensa in Inglese, parla in Italiano
www.broadcast.it
INDICE INSERZIONISTI
Azienda
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Azienda
pag.
ABE Elettronica
III cop.
IRTE
pag. 43
Agilent
pag. 12
Leading Technologies
pag. 57
Aldena Telecomunicazioni
pag. 61
Lemo
pag. 41
APW
pag. 37
M-Three Satcom
Quartino
Avid
pag. 67
M-Three Satcom
I cop.
Axel Technology
pag. 39
M-Three Satcom
pag. 75
Blackmagic
pag. 5
NewTek
pag. 23
BLT
pag. 21
Panatronics
pag. 15
Broadcast Solutions
pag. 69
Prase
pag. 79
D1 Group
pag. 47
Res Ingenium
pag. 17
DB
II cop
Screen Service
IV cop.
Diem Technologies
pag. 51
Sitel
pag. 35
Elber
pag. 59
SM Stillitano
pag. 19
Elle Erre Elettronica
pag. 71
Sony
pag. 7
EVS
pag. 33
Telsat
pag. 45
Funky Junk
pag. 29
Video Progetti
pag. 9
Gestitel
pag. 55
Video Signal
pag. 31
Innovaction
pag. 49
Presidente Steve Palm Vice Presidente Carmel King Direttore Vendite Eric Trabb Direttore Responsabile e Publisher B&P Andrea Rivetta
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Broadcast & Production - Febbraio/Marzo 2011 Per ricevere Broadcast & Production Vi preghiamo di riempire la cartolina in ogni sua parte. NewBay Media Italy srl decide a proprio insindacabile giudizio l’accettazione della richiesta di abbonamento. I dati raccolti con questa cartolina verranno anche utilizzati, se nel caso, anche per compilare la Guida Broadcast & Production. Dopo aver letto e pienamente compreso l'informativa sopra riportata in questa stessa pagina, ai sensi dell'art. 23 del Codice Privacy esprimo il mio consenso al trattamento dei miei dati personali da parte di Newbay Media Italy Srl, per finalità relative all'invio, anche tramite e-mail, di informazioni concernenti novità ed eventi relative alle tecnologie per il broadcast.
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❏ Nego il Consenso (nel qual caso la rivista non potrà in ogni caso essere inviata)
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❏ 1 Nazionale ❏ 2 Locale ❏ 3 Satellite ❏ 4 Web ❏ C Centro di Produzione A/V ❏ D Centro di Postproduzione A/V ❏ E Azienda Distributrice/Rappresentante
❏ F Azienda Produttrice ❏ G Fotografo Prof. ❏ H Consulente ❏ I Ag. Pub/Concess. ❏ J Laboratorio A/V. ❏ K Altro _____________ _______________________
(2) Funzione in azienda ❏ A Proprietario/Presidente ❏ B Ammininistratore Delegato/Direttore Generale ❏ C Dirigente o Funzionario Tecnico ❏ D Dirigente o Funzionario Commerciale ❏ E Produzione o Programmazione
❏ F Redazione ❏ G Comp. Grafica ❏ H Montaggio ❏ I Altro _____________ _______________________
Spazio per richieste, consigli e critiche:
INVIARE VIA FAX AL N° 02 70 300 211 (3) Ruolo nel processo decisionale d’acquisto ❏ A Raccolta informazioni
82 B R O A D C A S T
❏ B Decisione finale
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