Anno XIII - Numero 5 - Ottobre/Novembre 2011
E D I Z I O N E I TA L I A N A D I R A D I O W O R L D & T V T E C H N O L O G Y
GUIDA RADIOTELEVISIVA
Sommario
Test & Misure per tutti
NEWS
pag.
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OSSERVATORIO SWITCH-OFF pag. 20 SUONO &STUDIO REPORT IBC 2011
pag. 26 pag. 28
DOSSIER pag. 42 Cavi e Connettori
GUIDA TV pag. Test & Misure
54
GUIDA RADIO pag. Test & Misure
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IN THE AIR
Love
Passion for FM and TV Broadcasting L'amore è nell’aria, etereo ma reale. Inarrestabile forza delle nostre emozioni, è intangibile ma inscindibile in tutte le scelte quotidiane. Allo stesso modo, senza interruzioni, la comunicazione attraverso i segnali FM e TV viaggia nell’aria per collegare ed informare le persone in qualsiasi momento ed ovunque. DB Elettronica, leader mondiale nel Broadcasting FM e TV dal 1975, fornisce prodotti, sistemi e servizi per la tua comunicazione.
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NEWS
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Cinque tendenze da seguire per la televisione di Craig Norris Secondo la teoria della relatività generale di Einstein (per quanto messa in crisi, forse, dai recenti studi sui neutrini), il tempo rallenta quando ci si avvicina alla velocità della luce. Così, cosa significa se il tempo sembra correre più veloce, come appare a me? Che io mi stia rallentando sino alla... “velocità del buio”? Questo biennio è volato ad una allarmante velocità – come il dropout di un nastro analogico. La mia vita, e la mia carriera nel settore della tecnica broadcast moderna, è un semplice bip sullo schermo radar dell’eternità. Se gli anni non durano come una volta, dovremmo fare tutti gli sforzi per registrare gli eventi significativi per i posteri, nel timore che queste unità di tempo che definiamo anni scompaiano tutte in una sorta di
commerciali per impegnarsi in profondi studi tecnici, prove e discussioni sul “come farlo”. E così, molti dei preziosi giorni degli ultimi mesi sono stati impiegati nella raccolta di informazioni per farci sembrare semi intelligenti quando la domanda sul 3D è approdata nei consigli di amministrazione. Per il loro aiuto nel dare risposte a queste questioni, desidero esprimere i miei sinceri ringraziamenti all’SMPTE. Gli ingegneri di questa associazione hanno fatto un fantastico lavoro per rendere disponibili delle risorse conoscitive di valore, nel loro sito web, in relazione alla produzione in 3D e alla distribuzione.
buco nero einsteniano. Così, cosa dovremmo registrare nei nostri giornali con il soggetto “2010/2011: gli eventi significativi che hanno impattato nel biennio sulle tecnologie per la televisione”? Ecco il mio personale elenco.
Evento Uno Il 3D è arrivato sugli schermi del pubblico domestico. Sono state realizzate le prime trasmissioni in 3D; tutto ciò ha il sapore del deja vu, in quanto lo stesso tipo di domande che ci si è posti con l’introduzione dell’alta definizione è tornato in auge nei corridoi dei dipartimenti tecnici delle tv. “Qual è il business in tutto ciò?” è forse la domanda più significativa che ci si può fare. E qualunque tentativo di risposta richiede un intero articolo solo per iniziare a effettuare una analisi. Gli ingegneri non hanno bisogno di una risposta sulle questioni
Evento Due La Gigabit Ethernet è entrata nelle sale dei consumatori. Bene, ho cambiato il mio fornitore dopo aver scoperto
per puro caso, vedendo aperto un giorno l’armadio telecom presente nel mio condominio, che gli altri fornitori avevano già portato la fibra ottica a tutti gli altri condomini del mio edificio. Una rapida telefonata mi ha fatto capire che non solo avrei potuto avere una connessione in fibra installata a casa mia, con un gateway gigabit Ethernet verso internet, ma anche 20 canali televisivi IPTV in bundle, il tutto spendendo meno di quanto pagavo prima. Nel giro di pochi giorni, la mia vecchia e obsoleta Adsl e il mio set top box IPTV sono stati defenestrati come un topo morto maleodorante. La disponibilità di una enorme banda nella casa di chiunque, ha aperto la possibilità di ricevere molti più contenuti multimediali in diretta da fonti esterne. Questa è sicuramente una delle strade future. Apple lo sa, e per paura che ci
Albert Einstein
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possiamo perdere nella jungla di internet in piena solitudine, la loro Apple Tv con il suo iTunes si staglia come la Strip di Las Vegas nel deserto di notte. La più grande obiezione riguardante i contenuti provenienti da internet, espressa da coloro che sono refrattari a ciò, è la necessità di avere un computer in salotto. L’idea di usare un computer sotto Windows o anche un Mac come principale fonte di intrattenimento domestico per una famiglia riunita in salotto non piace a molta gente, e non necessariamente queste persone sbagliano. E qui sta il genio del dispositivo di Apple Tv: permette di accedere a YouTube e Flickr e ad alcuni altri contenuti Web, oltre che a spettacoli televisivi e film in una sorta di sistema ‘on demand’, tramite il portale di iTunes che è provato funzionare bene. E quando non si desidera guardare la tv o dei video, il dispositivo Apple Tv è un riproduttore musicale e un generatore di slideshow fotografici. Non ho la Apple Tv. Non possiedo un Mac, un iPhone e nemmeno un iPad. Non ho nemmeno mai avuto un iPod. Ma capisco la genialità di Apple nel non essersi limitata a risolvere problematiche di carattere tecnico legate alla fornitura di contenuti, ma nel farne un vero e proprio business. Questo è il Santo Graal della fornitura di contenuti nella televisione del ventunesimo secolo. La “squadra senza volto” del recentemente scomparso Steve Jobs merita il successo di cui ha sin qui goduto.
Evento Tre I tablet sono diventati una realtà. Arrivando ancora una volta prima, Apple ha avuto successo con il lancio del suo iPad. La significatività dell’iPad per i tecnici televisivi è che ora esiste un nuovo tipo di schermo cui destinare la programmazione televisiva e i
contenuti video. Il target per i contenuti video era in passato limitato ai tradizionali schermi televisivi e ai telefonini: il molto grande e il molto piccolo. La Sony pensava che avrebbe potuto rompere questa barriera con la PSP, grazie al suo schermo molto più grande di quello di un telefonino, ma ciò non è davvero accaduto. La PSP è ovunque come dispositivo per i giochi, ma non è così diffusa come dispositivo di visualizzazione multimediale. Dove la PSP ha fallito, l’iPhone e i telefoni con Android, appoggiandosi alle reti dati 3G, hanno avuto successo nell’aprire una nuova strada percorribile per i contenuti video. Ma l’iPad e i tablet con Android apriranno le dighe. La rivoluzione dei tablet creerà l’equivalente di quella che abbiamo chiamato “tv portatile”. Perché non vediamo televisori portatili nei negozi come accadeva un tempo? Perché nel mondo moderno, non amiamo spendere soldi su qualcosa che non usiamo quotidianamente. Ci piacciono i dispositivi che possono essere utilizzati intensivamente. E con così tanti schermi che hanno già impegnato la nostra attenzione – il grande schermo del tv al plasma, lo schermo dell’iPhone, lo schermo dell’ipad, lo schermo del BlackBerry e così via, chi ha più tempo per uno schermo “monouso” come quello di un tv portatile? Un tradizionale televisore portatile resterà per la maggior parte del suo tempo spento. La visione del programmi televisivi è solo una delle molte funzioni che noi, uomini calati nella realtà attuale, ci aspettiamo di espletare da un dispositivo multiuso con schermo della nuova generazione, e questo è il motivo per cui trovo che la più sorprendente mancanza nell’iPad sia un supporto sul retro che consenta allo schermo di essere appoggiato su un
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tavolo come una cornice fotografica, per una visione confortevole senza necessità di tenerlo in mano. Ma questo supporto “mancante” è ormai compreso in molte delle custodie per iPad attualmente in commercio come accessorio. Grazie a una semplice cosa quale una staffa retraibile, l’iPad e tutti gli altri dispositivi di quel tipo sono sulla strada per diventare la nuova generazione di tv portatili.
Evento Quattro Il “cloud computing” e la sua crescente credibilità del cosiddetto. Ironicamente, non si tratta di una nuova idea; infatti, è una delle più vecchie idee del settore dell’information technology. Un tempo, negli anni ’70, lo si chiamava “Computer bureaux”. Gli utenti di computer di quei giorni avevano modem dialup o, nel migliore dei casi, una linea affittata con larghezza di banda che andava da 300 bit al secondo sino a 1200 bit al secondo. Il mezzo per trasferire informazioni erano i testi ASCII, inviati e ricevuti su generici terminali stupidi, il DEC VT100 diventava lo standard de facto per l’epoca. Un grande numero di utenti si divideva il tempo su un mainframe centrale o su un minicomputer. Ora il concetto è ritornato in auge a diversi ordini di grandezza più in alto: più banda, velocità, memoria e storage. Amazon aveva presentato un technical paper molto interessante nel corso del BroadcastAsia di Singapore del 2010, e quello è stato il momento in cui mi sono reso conto che il Cloud Computing fosse vero e percorribile. Amazon, Google e Microsoft non dovrebbero essere in competizione tra di loro nel mercato dei servizi di cloud computing. Specialmente per i servizi di televisione basati su internet, chiamati “Over The Top” (OTT) realizzati dalle società di telecomunicazioni, le strutture di IT per il cloud •
computing sono soluzioni più economiche da realizzare e far funzionare, nonché più facili da impostare ed espandere.
Evento Cinque La “logistica file” e l’emergere dei relativi service provider. Gli equivalenti del cyberspazio di DHL e UPS, ovvero aziende quali Signiant, Akamai, Aspera, Limelight e altri stanno prendendo in gestione la spedizione di contenuti non in tempo reale alle stazioni televisive. L’era della spedizione fisica di videocassette in giro per il mondo si concluderà, definitivamente, nel prossimo futuro. Come le e-mail hanno largamente sostituito le lettere inviate per posta tradizionale, la spedizione di programmi originali tramite cassetta inviata a mezzo corriere da Hollywood ai broadcaster può finire abbastanza velocemente. Ma la spedizione di file non è l’unica necessità: la custodia sicura dei dati sarà un servizio a valore aggiunto, anche solo per il backup del materiale d’archivio delle stazioni televisive. Nel 2011 abbiamo visto l’inizio di un rapido declino delle videocassette come distribuzione e mezzo di archiviazione. Vedremo a breve reti di content delivery internazionali prendere piede; vedremo anche un revival del concept di tv portatile attraverso la diffusione dei tablet pc. E vedremo anche l’inizio della migrazione delle infrastrutture IT dei broadcaster nel mondo virtuale del cloud computing. E io spero che saremo ancora qui a commentare tutto ciò, assumendo che io non abbia superato l’orizzonte degli eventi nel continuum spazio temporale….. ahhhhhh!@!!???##*@!!... (un test pattern e un tono a 1 kHz viene ora stampato dove i miei articoli erano soliti essere collocati…). (Se volete continuare l’analisi sulle tendenze, andate ora a leggere il Report IBC2011, a pagina 28)
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DPA presenta Reference Standard Perfezionate le precedenti serie Standard e Compact in termini di modularità e versatilità DPA ha perfezionato ulteriormente le precedenti Serie Standard e Compact, composte da microfoni che sono ormai dei classici amati ed apprezzati in tutto il mondo. La nuova serie offre un ulteriore grado di flessibilità, senza compromessi sulla qualità sonora e con costi più contenuti: “the best just got better”.
Serie 4000 La Serie Reference Standard 4000 nasce dai microfoni DPA Standard e Compact 4006, 4011, 4015 e 4017 e rende disponibile una ampia scelta di capsule differenti per caratteristiche e prezzi. A partire dal precedente design di preamplificazione, sono stati creati tre preamplificatori del tutto nuovi: il preamplificatore MMP-A, estremamente trasparente e realizzato con tecnologia transformerless “active drive” (www.dpamicrophones.co m/activedrive) a bilanciamento dell'impedenza, il preamplificatore MMP-B con filtri taglia-basso e di esaltazione degli acuti ed il preamplificatore compatto da
45mm MMP-C, dotato di un carattere più 'soft'. Il design modulare della serie permette di accoppiare qualsiasi capsula microfonica con uno qualsiasi dei preamplificatori disponibili. Inoltre, se si vuole poter scegliere tra capsule di differenti caratteristiche, il costo totale è inferiore a quanto necessario per l'acquisto dei differenti microfoni completi. Così come per tutti i prodotti DPA, l'intero processo di
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fabbricazione avviene nella fabbrica aziendale, specificamente dedicata, in Danimarca.
Serie 2000 Novità della famiglia sono le pionieristiche Capsule a Doppio Diaframma della Serie 2000 che abbassano il costo dei nuovi microfoni portandolo tra i 600 e i 700 Euro. Le capsule MMC2006 omni ed MMC2011 cardioide sono basate sulla
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tecnologia di design delle capsule classiche DPA in miniatura. Il 2006 incorpora due diaframmi in miniatura omnidirezionali 4060 contrapposti, per formare una capsula a doppio diaframma che riduce il rumore ed esalta la sensibilità. Il 2011 si basa sull'esperienza di design a tubo di interferenza DPA. Sono microfoni progettati per portare ad un mercato più ampio le qualità sonore dei
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classici DPA 4006 omni e 4011 cardioide. Accessori innovativi aumentano la versatilità e permettono upgrade futuri e nuove applicazioni. Per esempio, un nuovo cavo accessorio DPA del tutto innovativo che dispone di un connettore XLR estremamente sottile, che allunga di qualche millimetro il microfono e forma un sistema elegante per microfoni spot per un set televisivo o su un palco dal vivo. È prevista una barra di montaggio stereo modulare, in fibra di carbonio, dotata di Lyres Rycote, per il posizionamento stabile dei microfoni all'angolazione voluta, nelle applicazioni in stereo. È un sistema che può anche essere avvitato su di un'asta flessibile per l'installazione all'interno di un pianoforte, oppure collegata direttamente ad uno stand da videocamera. Modulare e regolabile, questo nuovo
dispositivo di montaggio è flessibile tanto quanto l'intera nuova famiglia di microfoni. “Non avremmo mai pensato possibile ottenere una simile qualità a questi prezzi... Con la Serie 2000 siamo stati capaci di creare una famiglia di prodotti dotata delle qualità sonore eccezionali che i clienti associano a DPA,” ci ha detto Morten Stove, uno dei fondatori dell'Azienda. “Da tempo i nostri microfoni in miniatura vengono usati per registrazioni di strumenti e concerti. Oggi li abbiamo ulteriormente perfezionati,
ridefinendoli e inserendoli in microfoni dalle dimensioni regolari. Visto che i preamplificatori sono gli stessi, un vantaggio enorme consiste nel fatto che si può iniziare con le capsule della serie 2000, per passare poi alla serie 4000. Ancora una volta, la nostra Ricerca e Sviluppo ha fatto un lavoro meraviglioso.”
Caratteristiche Le capsule cardioide e cardioide ampio gestiscono 139 dB(A) prima dell'1% THD; la gestione max di SPL è stata aumentata a 159 dB (A) col preampli
compatto MMP-A e a 152 dB con l' MMP-C. I 4006 omni oggi dispongono di 4 dB in più di SPL prima dell'1% THD; la gestione max di SPL è stata aumentata a 147 dB per il preampli MMP-A e a 140 dB per l'MMP-C. Impressionante l'intervallo dinamico di 121 dB – pronto per la risoluzione su HD a 24 bit. Il CMRR (reiezione in RF) è stato migliorato ai valori, rispettivamente, di >60 dB, >50 dB e >40 dB per i preampli MMP-A, MMP-B ed MMP-C. Avrebbero potuto migliorarlo ulteriormente aggiungendo al circuito un trasformatore ma, per ragioni di qualità del suono, è stato deciso di usare circuiti a Bilanciamento di Impedenza con tecnologia Active Drive. I microfoni DPA sono distribuiti in Italia da M. Casale Bauer. Per informazioni: www.casalebauer.com www.dpamicrophones.com
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3D: vera opportunità solo per chi sa progettare di Cyril Cable L’HD non ha ancora iniziato a prendere seriamente piede che già un’altra tecnologia “irrinunciabile” sta prendendo piede presso il pubblico. Chiamatemi “antico”, ma davvero non riesco a vedere cosa ci sia attorno a tutto il clamore che si fa per il 3D. È solo un ulteriore spinta tecnologica per trovare nuove strade per monetizzare? Oppure seguirà la strada tracciata dai camcorder con hard disc, dal formato “B” e da Elcaset? A dispetto della meravigliosamente intelligente tecnologia dei display, la tecnologia che sta dietro a tutto ciò è solo un HD raddoppiato, con un semplice, intelligente processo di immagini sul piano “z”. Al momento, le immagini in 3D si muovono attraverso la catena di produzione come se si trattasse di due immagini separate, una per ciascuna pupilla. Le telecamere hanno due ottiche e, sostanzialmente, si tratta di due telecamere assemblate in un unico corpo. I segnali possono essere registrati come uno, usando, tuttavia, un box Mistika (o qualcosa di simile) per combinare le immagini con una degradazione qualitativa minima, ma ancora superiore a quella che si avrebbe con due immagini completamente separate. Se vi approcciate alla codifica “side by side”, la risoluzione orizzontale ne soffre e
con le parti superiore e inferiore anche la risoluzione verticale ne viene impattata. Così, non si ha più una vera immagine HD. Quindi, c’è la post produzione. Avid può gestire le immagini affiancate come se fossero una immagine HD, ma ciò significa che dal router escono due immagini, attraversano l’encoder e giungono al sistema Avid. Determinate manipolazioni (praticamente tutte tranne i tagli e le dissolvenze) finiranno per “incasinare” l’immagine. Ma una delle principali considerazioni nella post produzione è di assicurarsi che la profondità rimanga entro certi limiti, specialmente durante le transizioni, e di correggere qualunque errore di posizionamento nelle riprese. A gestire tutto ciò vi sarà dunque un operatore specializzato che si affiancherà all’editor. Per effettuare il monitoraggio è naturalmente necessario decodificare l’uscita dell’Avid, altrimenti tutto ciò non avrebbe molto senso. Occorre quindi aggiungere altri due ingressi e uscite al router. Vi è poi un’altra considerazione da fare: l’effetto percepito varia a seconda del tipo di display e, in particolare, delle dimensioni di quest’ultimo. Così, un lavoro che risulta piacevole su un grande schermo può essere inguardabile su un piccolo pannello domestico. La stessa cosa naturalmente accade per i film la cui versione 3D sarà stata ottimizzata per il cinema, ma non per uno schermo casalingo LCD da 42”.
chiedo se mai gli investimenti genereranno degli utili. Secondo alcune ricerche effettuate in Australia, dopo l’iniziale picco di interesse dei primi utilizzatori, l’interesse degli utenti finali si è un po’ ridotto. Un’altra serie di report provenienti dagli Stati Uniti suggerisce una visione completamente opposta, ma ritengo che l’outlook sia stato visto attraverso gli occhiali rosa delle specifiche 3D. Mi aspetto che i dipartimenti di approvvigionamento programmi proveranno a ridurre i prezzi (come fatto per l’HD), ma questa volta gli stessi avranno problemi in quanto il 3D raddoppia i costi per le attrezzature e richiede personale aggiuntivo per mantenere la coerenza di profondità. E, a differenza del passaggio dalla definizione standard all’alta definizione, dove, con la produzione di grandi volumi si è assistito a un rapido abbassamento dei costi, il 3D necessita di maggiori risorse. Penso che la lenta espansione (rispetto all’HD) che vi sarà nel 3D comparata agli elevati costi di produzione finirà per affossare il tutto. Potrà funzionare solo per eventi di grande attrazione, quali film di grande richiamo e alcuni eventi sportivi; non per i dibattiti dei candidati alle elezioni. Allora tutto questo parlare di 3D è un totale non sense? Personalmente, ho apprezzato i film in 3D al cinema, ma non mi interessa particolarmente vederli a casa, anche se le dimostrazioni cui ho recentemente assistito sono state interessanti, anche se, a volte, abbastanza sconcertanti. Il rugby è stato particolarmente strano, con
Considerato quanto sia complicato acquisire e postprodurre le immagini, mi 8 B R O A D C A S T
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la palla da rugby che veniva fuori dallo schermo che risultava piuttosto snervante. Nel filmato che ho visionato stava nevicando. Sky ha ammesso che il 3D è destinato a eventi “speciali” e ai film, ma in UK hanno lanciato a ottobre un canale dedicato. Dato che potrebbero utilizzare la preziosa banda in maniera più redditizia, non credo che la cosa durerà molto. Ma, poiché si tratta di una delle più ricche stazioni televisive al mondo… che ne so? Chris Johns (una sorta di responsabile tecnico a BSkyB) ha dichiarato che il loro obiettivo non è quello di fornire il 3D ai grandi schermi o a simili “ambienti chiusi”, ma alle case per l’impiego quotidiano. Non vi è alcun dubbio: l’HD e il cinema elettronico in particolare hanno aiutato a diminuire i costi della produzione 3D rispetto a quelli che erano i costi standard legati all’acquisizione e distribuzione con la celluloide e io spero che ciò significhi più 3D per il cinema, che penso sia un ambito profittevole. Sulla visione domestica, invece, ci sarà spazio solo per progetti ben strutturati. Al contrario, il settore del gaming può essere qualcosa di cui vale la pena di parlare. Tutte le nuove console stanno seguendo questa tecnologia e credo che possa essere una mossa davvero vincente. Così, immaginando il futuro, posso prefigurarmi che nel 2020 mi troverò con un clone R2D2 nella mia sala che proietta immagini olografiche sul mio tavolino. Il consulente tecnologico ZetaCast suggerisce che sarà in quel periodo che potremo finalmente avere un 3D brillante e visibile da qualunque angolo.
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La prima età d’oro del cinema a tre dimensioni di Randy Hoffner veterano delle principali reti televisive USA Il planetario, fenomenale successo del film in 3D “Avatar” ha stuzzicato gli appetiti degli studios cinematografici, che hanno sperato di vendere un numero sempre maggiore di costosi biglietti per assistere alla proiezione di film in 3D. I produttori di apparecchi televisivi hanno offerto apparecchi 3D, e sperano di far cassa sull’onda montante dell’entusiasmo per questo formato, mentre alcuni canali Tv 3D digitali sono pronti per essere lanciati e, in molti casi, sono già in onda. Vi sarà una vera esplosione del 3D? Al momento non ci è dato di saperlo. L’età d’oro del cinema è stata indubbiamente quella collocata
tra gli anni ’50 e gli anni ’60 del secolo scorso. Negli anni ’50 gli studios cinematografici fecero i più grandi sforzi per allontanare la gente dai nuovi apparecchi televisivi e far tornare il pubblico nei cinematografi. Storicamente, sino a quel punto, il rapporto d’aspetto dominante per i film è stato il 4:3. È stata infatti questa la ragione per cui la televisione ha adottato il formato di 4:3: per imitare i film. Così gli studios andarono oltre, sviluppando sistemi panoramici quali in CinemaScope, il Cinerama e le proiezioni in 70 mm. Questi formati avrebbero ammaliato gli spettatori, ma a un costo alto. Il Cinerama, per esempio, non utilizzava meno di tre proiettori strettamente sincronizzati per proiettare immagini su uno schermo curvo sotteso a un arco di 146 gradi, letteralmente
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avvolgendo lo spettatore con le proprie immagini. Lo schermo era diviso in strisce orizzontali da 7/8 di pollice, ciascuna delle quali era inclinata davanti all’osservatore. Poiché lo schermo curvo ineriva così la visione periferica dello spettatore, che è estremamente
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sensibile a qualunque tipo di movimento, il normale frame rate di 24 frame al secondo generava un eccessivo sfarfallio nelle aree periferiche, e così il materiale in Cinerama veniva ripreso (e riprodotto) a 30 fps. Le riprese venivano effettuate con tre telecamere sincronizzate
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da 35 mm che condividevano la medesima ottica. E, nel dipartimento “niente di nuovo sotto il sole”, le riprese in Cinerama erano accompagnate da una colonna sonora a 7 canali.
La prima “età dell’oro” La breve Età dell’Oro dei film in 3D si ebbe nel corso degli anni ’50. Contrariamente ai miti, assai poche di questi film in 3D utilizzavano gli occhiali con lenti rosse e verdi che vediamo nelle vecchie fotografie; molti di quelli utilizzavano la polarizzazione della luce, proprio come si fa oggi. Si trattava di proiezioni a doppio-sistema, che facevano uso di proiettori da 35 mm latoa-lato. La risoluzione della pellicola da 35 mm sommata alle luminose immagini prodotte dai due proiettori, creavano una visione molto chiara e con un eccellente effetto 3D, probabilmente migliore di quella ottenibile con gli attuali, singoli proiettori digitali 3D – ma anche qui con un costo. I due proiettori dovevano essere mantenuti sincronizzati almeno per due quadri, oppure le immagini sarebbero state inguardabili. Il primo film in 3D proiettato nei cinema nel 1952 fu “Man in the Dark”, che precedette di almeno due settimane il famoso “House of Wax”. Questo avviò il fenomeno, continuato per la maggior parte dell’Età d’oro del 3D – il far
apparire all’improvviso allo spettatore oggetti molto definiti, quali sigari accesi e ragni di gomma. In breve, il 3D fu solo “trucco”. Nella stagione estiva del 1953, gli studios avevano ridotto i trucchi e iniziato a realizzare in 3D alcune delle produzioni “principali”, tra cui il musical “Kiss me Kate” e il film di Alfred Hitchcock “Dial M for Murder”. Ma il momento era passato. Mentre “Kiss me Kate” era stato realizzato in versione 2D e 3D, “Dial M for Murder” non fu mai realizzato in 3D. Così, l’età d’oro del 3D durò, alla fine, poco più di un anno.
chip, illuminati o da lampade allo Xenon o da laser. Per i sistemi televisivi domestici, la scelta più comune è rappresentata da CCFL o da LCD illuminati da LED. Il pubblico televisivo vuole realmente il 3D? Tutto ciò resta ancora da capire. La 3DTV è ancora molto nuova e mentre i produttori stanno realizzando apparecchi televisivi 3D, a oggi è ancora disponibile pochissima programmazione realizzata in questa modalità. Tutto ciò cambierà non appena vi saranno svariati canali in 3D; uno di questi, ESPN 3D, è stato pioniere, in onda sin da giugno 2010. Nell’ambito sportivo, il 3D potrebbe essere un elemento di valorizzazione; certamente, richiederà un approccio completamente diverso alle riprese degli eventi sportivi, al fine di avvantaggiarsi delle tre dimensioni. Nel football, per esempio, si dovranno prevedere una serie di punti di ripresa dalla fine del campo, così che i telespettatori possano avere l’impressione che i giocatori corrano direttamente verso di loro. Lo sport è stato un gran pilota della tv in alta definizione e potrebbe ancora una volta esserlo con il 3D. Vi è inoltre un potenziale infinito
Il 3D odierno Mentre negli anni ’50 si vide un buon 3D, gli attuali proiettori e display avanzati consentono di rendere disponibile un miglior 3D nei cinema e nelle case. Vengono utilizzati diversi approcci per la rappresentazione 3D, molti dei quali comprendono l’impiego di luce polarizzata, sia in modalità lineare che circolare. Alcune tipologie richiedono una rapida commutazione della polarizzazione alla sorgente e negli occhiali degli spettatori, usando i cristalli liquidi. Nei cinema, frequentemente di utilizzano dei proiettori DLP a tre
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per la computer grafica. Tornando al mondo reale, ai telespettatori che hanno recentemente sborsato molti quattrini per acquistare un nuovo televisore HD viene chiesto di investire nuovamente molto per comprare un ulteriore, costoso televisore e questo potrebbe rappresentare una difficoltà. É interessante notare che una ricerca online, condotta qualche tempo fa in Giappone, un paradiso per i tecnofili, ha rivelato alcune interessanti informazioni sulle prospettive di vendita in quel Paese dei televisori in 3D. Hanno risposto al questionario circa 9mila persone e la fascia bassa, rappresentata da circa il 70 percento dei rispondenti, ha affermato di non avere alcun piano di acquistare un televisore 3D per le loro case. Le principali ragioni del disinteresse comprendevano, in ordine decrescente, la necessità di indossare occhialini per la visione delle immagini, i prezzi troppo elevati, nonché il fatto che non vi sia una quantità sufficiente di materiale 3D disponibile. Ugualmente, una successiva indagine di Zagat condotta negli Stati Uniti, ha indicato che il 65 percento degli intervistati non ha piani di acquisto di televisori 3D. E allora, la tv in 3D finirà per emulare il cinema 3D dell’Età dell’Oro, provando di essere una semplice stella cadente? Oppure finirà per occupare una posizione significativa nella visione televisiva domestica? Solo il tempo potrà dirlo.
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La nuova struttura organizzativa di SES SES Astra e SES World Skies ora sono unite in un’unica grande azienda: la SES In occasione dell’edizione 2011 della fiera IBC di Amsterdam, è stata presentata la nuova struttura organizzativa globale dell’operatore satellitare SES. Da questo momento in poi SES Astra e SES World Skies saranno riunite sotto un’unica struttura di gestione che opera a livello globale e sotto un unico logo, quello di SES. L’azienda ha deciso di dotarsi di un’organizzazione più flessibile e snella per essere più incisiva nei confronti dei mercati e per soddisfare in modo ancora più efficace e tempestivo le diverse esigenze dei propri clienti, supportandoli al meglio nella crescita dei loro business.
Team management All’interno della nuova organizzazione, il Board of Director di SES sarà formato da un nuovo Comitato Esecutivo, guidato da Romain Bausch che continuerà ad essere responsabile delle principali operazioni e supporterà le decisioni del Board of Director. In particolare, Robert Bednarek, già Presidente e CEO di SES World Skies, assumerà il ruolo di Strategic Advisor del Presidente e del CEO di SES.
Grazie a questa nuova struttura, SES beneficerà di una strategia di crescita ottimizzata, sfruttando appieno il potenziale della sua flotta satellitare, che verrà notevolmente ampliata grazie a 10 nuovi lanci previsti tra il 2011 e il 2014. L’azienda conferma così la propria posizione di operatore leader al mondo nel Direct-toHome, ospitando 43 piattaforme DTH, e nell’ambito dell’Alta Definizione, con i 5.900 canali televisivi e radiofonici trasmessi attualmente in tutto il mondo, dei quali oltre 1.000 in HD. Attualmente, la flotta globale di SES consta di 48 satelliti e raggiunge oltre 245 milioni di abitazioni in tutto il mondo. In futuro, circa l’85% della capacità resa disponibile dai lanci dei satelliti SES sarà utilizzata per i mercati emergenti come America Latina, Africa, Medio Oriente e India. “La riorganizzazione coincide con l’esigenza di semplificare la struttura di gestione di SES ASTRA, SES World Skies e SES Engineering e di sviluppare un’unica strategia di crescita ottimizzata”, afferma Romain Bausch, Presidente e CEO di SES. “Siamo certi che la nuova organizzazione ci permetterà di ottenere una posizione più forte e flessibile, in grado di adattarsi facilmente ai cambiamenti del mercato, e di sfruttare appieno il potenziale dei nostri satelliti, soprattutto nei mercati emergenti dove abbiamo intenzione di investire nel prossimo futuro. La nuova struttura
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organizzativa è stata pensata anche per raggiungere maggiore efficienza a livello di fatturato, costi operativi e EBITDA, al fine di incentivare la crescita attuale e futura”. Pietro Guerrieri, General Manager di SES Astra Italia, aggiunge: “Per quanto Romain Bausch riguarda il brand ASTRA, continuerà ad essere utilizzato per le nostre comunicazioni al mercato, soprattutto in quei paesi europei dove Astra ha sviluppato una significativa visibilità e ha conquistato una posizione di tutto rispetto in qualità di fornitore di servizi satellitari quali diffusione, contribuzione e distribuzione. Lo stesso accadrà per l’Italia, dove il marchio Astra resterà nell’ambito delle relazioni con gli installatori e i rivenditori.”
Primo lancio per la nuova SES Con l’occasione segnaliamo che
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lo scorso 5 Agosto è avvenuto il primo lancio della nuova era di SES: Astra 1N è stato lanciato a bordo del vettore Ariane 5, dalla base di Kourou, nella Guiana Francese. Astra 1N fornisce capacità trasmissiva per servizi broadcast e broadband media per il pubblico europeo. Primo compito del satellite è quello di offrire copertura a Inghilterra e Irlanda dalla posizione 28,2° Est; successivamente verrà trasferito nella sua posizione definitiva a 19.2° Est, dove servirà principalmente i mercati di Germania, Francia e Spagna nei prossimi 15 anni.
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2K Broadcast & Multimedia è la candidata come “partner ideale” anche per i broadcaster Verso la fine del 2010 in Elettrica 2000 Srl c’era grande fermento... Durante la cena aziendale di fine anno, Carlo Giunta, amministratore unico, ha presentato formalmente ai suoi collaboratori i nuovi assetti organizzativi della società ai quali stava lavorando da diversi mesi. La nuova struttura manageriale di Elettrica 2000 poggia principalmente su due nuove distinte divisioni aziendali, affidate a due validi collaboratori e amici che per oltre 10 anni hanno cooperato con Carlo Giunta nell’accrescere il parco clienti di Elettrica 2000 proponendo soluzioni tecnologiche sempre più innovative ed avanzate. Mentre la divisione Elettrotecnica continua ad occuparsi di impianti elettronici ed elettrici in genere, la nuova divisione 2K Broadcast & Multimedia inizia la sua attività nel mese di gennaio 2011 con una fitta campagna di presentazioni, un sito tutto nuovo e delle modelle che hanno adeguatamente prestato la loro immagine per
una mirata campagna pubblicitaria sulle maggiori testate del settore al motto di “… la tua nuova partner!”. A dirigere il tutto il competente ufficio tecnico affidato ad Antonio Strafella, tecnico ben conosciuto ormai nel settore del broadcast e del multimedia. Inoltre la partnership siglata con Ivo Battezzato, già noto per essere rappresentante di marchi leader (quali Sony, Arri, Leading Technology), ha consentito la creazione di un efficiente ufficio commerciale altamente specializzato e preparato per offrire alla clientela soluzioni d’alto livello.
Carlo Giunta e Ivo Battezzato
La clientela Già nei primi mesi del 2011 la 2K B&M consolida importanti collaborazioni storiche con il gruppo Mediaset nelle sue varie divisioni: Videotime, RTI ed Elettronica Industriale. Nei primi mesi dell’anno viene realizzato un nuovo blocco di emissioni Premium presso il TOC di Segrate. Inoltre a Milano 2 i tecnici di 2K B&M hanno preso parte alla realizzazione dell’intera infrastruttura Dalet a servizio delle varie redazioni giornalistiche di Mediaset estendendo l’installazione a tutte le sedi regionali presenti sul territorio nazionale. Inoltre sempre per Videotime sono stati realizzati i nuovi studi per il TG4 e sono in fase di realizzazione nuove regie HD anche queste a
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servizio delle redazioni giornalistiche. Per ultimo ricordiamo il professionale apporto dei tecnici di 2K B&M per l’installazione delle nuove play out HD delle generaliste di Mediaset e la progettazione, con la conseguente realizzazione, della nuova regia di RTI – Interactive Media. Per Elettronica Industriale, ora EI Towers, sono state create due nuove sale Head End: una presso lo stadio Olimpico di Roma ed una presso il nuovo stadio Delle Alpi a Torino. Gli impianti sono stati costruiti per supportare la distribuzione di segnali HD dall’OB-VAN fino alle interfacce in fibra ottica e ai ponti. Le postazioni esterne per l’interfacciamento delle regie e delle Fly sono state realizzate con cavo 1.6/7.3 attestato a BNC femmina/femmina da pannello dorati specifici. Ovviamente la realizzazione di impianti di questo tipo ha dei costi •
notevolmente diversi in confronto ad un impianto tradizionale, ma… il calcio per gli italiani è troppo importante per transitare su impianti di bassa qualità! Inoltre è stato significativo l’apporto tecnico di 2K B&M per la creazione di una grande infrastruttura di rete in fibra ottica per il collegamento degli edifici del campus di Lissone a servizio delle reti interne e della nuova postazione di controllo centralizzato di EI Towers. Da non dimenticare inoltre un nuovo servizio di 2K B&M specializzato in servizi di installazione Live per riprese televisive, fotografia e luci, sistemi audio e streaming over IP e WEB specifici per congressi ed eventi. Al momento i tecnici di 2K B&M cooperano costantemente con RTI – New Media per la realizzazione di sistemi broadcast e per fornire servizi di messa in onda in supporto al personale Mediaset.
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Communication multimédia - Tél. +33 (0)5 57 262 264 TriCaster, TriCaster 450, TriCaster 450 Extreme, TriCaster 450 CS ed il logo TriCaster sono marchi della NewTek, Inc. Copyright © 2011 NewTek, Inc. e 3D Storm. Tutti i diritti riservati, le specifiche del prodotto possono essere soggette a modifiche senza preavviso. Immagine non contrattuale.
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Per ultimo, ma non meno importante, la collaborazione siglata nei mesi estivi con Maquet Spa ha proiettato la 2K B&M nel mondo della distribuzione di segnali broadcast/multicast HD in ambito ospedaliero. La grande esperienza acquisita negli anni lavorando in campo televisivo, unita all’ottima professionalità e competenza della divisione Elettrotecnica maturata in ambito farmaceutico con installazioni in ambiente protetto, hanno permesso a 2K B&M di vincere una prestigiosa gara per la realizzazione di cablaggi HD a servizio di 5 sale operatorie di una prestigiosa struttura ospedaliera. Inoltre l’azienda è in grado di fornire soluzioni altamente professionali per il trasporto in streaming di segnali HD con apparati broadcast o professional grazie ad una consolidata partnership con i maggiori fornitori presenti sul territorio nazionale.
I materiali Per i propri impianti 2K B&M propone solo materiali di prima scelta scelti tra i maggiori brand mondiali. Per quanto riguarda la distribuzione di segnali video HD su cavo coassiale la scelta ricade principalmente su cavi ad alta resa specifici per alta definizione come Draka e Belden mentre la connettorizzazione avviene solitamente con BNC dorati
Damar&Hagen, Trompeter o Neutrik specifici per soluzioni HDTV. La distribuzione di segnali ethernet in CAT. 6 e 6A è affidata invece a sistemi di cablaggio di altissima qualità e prestazioni come 3M-Volition, sia rame che fibra, Brand Rex, Corning e Panduit. A tale proposito basti solo pensare che per la connettorizzazione di un cavo ethernet in rame 2K B&M usa solo i performanti connettori Panduit modello SP688-C specifici per soluzioni ad alta densità, composti da ben 5 minuscole parti per i quali sono necessari oltre 2 minuti per l’assemblaggio. Ovviamente tutti i cablaggi ethernet, rame e fibra, vengono certificati secondo le rigide normative ISO 11801 e TIA 598B. La scelta dei fornitori cade su nomi di grande prestigio come Leading Technologies, ECS e CPE Italia, tutte aziende che nel tempo hanno superato a pieni voti le inflessibili norme di selezione dettate dal rigido sistema di qualità ISO 9001:2008 a cui 2K B&M ha deciso di attenersi per la sua gestione aziendale. di addestramento. Inoltre il parco clienti è stato arricchito da nuove collaborazioni ed acquisizioni che hanno confortato sia il team dirigente sia lo staff tecnico e amministrativo. Inoltre, con grande soddisfazione, sono stati confermati diversi contratti di collaborazione con i clienti leader. Che dire del futuro? 2K B&M è comunque un’azienda giovane con una gran voglia di crescere. La direzione non teme gli investimenti e non si tira indietro di fronte alle grandi sfide tecnologiche che si presentano
Il futuro Il 2011, nonostante la tanto temuta crisi economica, ha riservato grandi sorprese e buone soddisfazioni a 2K B&M. Negli ultimi mesi l’organico è arrivato ad oltre 25 componenti, tra tecnici ed apprendisti in fase
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ogni giorno. Negli anni scorsi l’azienda ha investito molto per preparare del personale tecnico esperto nella realizzazione di sistemi in fibra ottica certificati, nonostante la grande riluttanza del mercato ad implementare sistemi in fibra nei loro impianti HD. Inoltre costantemente le squadre tecniche partecipano a corsi di addestramento e specializzazione condotti da consulenti esterni per essere sempre ben preparati per le nuove metodologie di lavoro che i nuovi standard e protocolli richiedono. Sicuramente c’è molta determinazione nel voler conoscere realtà con cui realizzare nuovi progetti ad alto contenuto tecnologico. Le aziende a cui 2K B&M si rivolge sono società di grande prestigio con operatività estesa a tutto il territorio nazionale presenti nel broadcast televisivo e medicale. Info: www.elettrica2000.com
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Partita la prima syndication di operatori televisivi per la produzione di contenuti in 3D Quartarete, Città Digitali e SES in onda con il Tile Format, la tecnologia sviluppata da Sisvel Technology, grazie alla quale gli operatori e gli utenti potranno godere della televisione 3D eliminando ogni complicazione nella vendita di TV a Torino e in provincia (e a breve anche in Toscana) hanno allestito “3D corner” in cui gli acquirenti e i visitatori possono sperimentare le novità richiedendo anche, senza oneri economici, di entrare a far parte di un panel di sperimentatori a cui viene assegnato un decoder che permette di fruire dei contenuti in 3D (www.3dt.it).
Il broadcasting di contenuti 3D pone un importante problema di compatibilità che nasce quando si desidera visualizzare sui televisori tradizionali, in modalità 2D, contenuti trasmessi in stereoscopia. La soluzione sviluppata da Sisvel Technology, il 3D Tile Format, fra i numerosi vantaggi, possiede anche la capacità di risolvere questo problema. Il 3D Tile Format migliora, infatti, la qualità dei contenuti in 3D rispetto alle soluzioni attuali (Side-by-Side o Top-Bottom) e permette al broadcaster di raggiungere sia l’utenza 2D sia quella 3D senza dover raddoppiare l’occupazione di banda necessaria alla trasmissione. Infatti con questa tecnica i consumatori in possesso di un sistema di ricezione 3D godono appieno delle caratteristiche della televisione Paolo D’Amato
stereoscopica, mentre i consumatori in possesso di apparati di ricezione 2D Full HD possono senza problemi fruire del servizio in HD.
Innovazione che genera business Come spiega Paolo D’Amato, amministratore delegato di Sisvel Technology, «Il Tile Format è una tecnologia assolutamente innovativa e in grado di portare notevoli vantaggi per tutto il mercato, dagli operatori ai produttori TV, agli spettatori. Essere riusciti a realizzarla ed attuarla in pratica con le prime trasmissioni ci rende orgogliosi e soddisfatti del lavoro svolto». Sono state già avviate le prime trasmissioni in tre dimensioni supportate dal 3D Tile Format grazie ad una collaborazione con due emittenti, Quartarete e Città Digitali. Questa iniziativa, di grande rilevanza poiché si tratta del primo esperimento di questo tipo in Italia, il primo nel mondo che coinvolge emittenti locali, è aperta a tutti i broadcaster intenzionati ad attivare i servizi 3D televisivi. Anche l’operatore satellitare SES (già Astra), ha cominciato a trasmettere su tutto il territorio Europeo contenuti in 3D di qualità superiore grazie al Tile Format (Satellite 1L 19.2 gradi Est). Inoltre importanti negozi specializzati
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Funziona! Quartarete e Città Digitali possono confermare “Il 3D Tile Format offre alle emittenti la possibilità di trasmettere contenuti 3D di alta qualità e, allo stesso tempo, un risparmio notevole di banda” afferma Davide Boscaini, Amministratore Unico di Quartarete. È stata, inoltre, avviata la syndication formata dalle prime emittenti che si sono consorziate in modo da produrre contenuti 3D da scambiarsi reciprocamente. Questa iniziativa è molto importante perchè permette di avere molti contenuti freschi in 3D, presi in diverse parti di Italia da emittenti che non sono concorrenti perchè hanno un’emittenza locale. ”Questa iniziativa consente ai membri della syndication di avere facile accesso ad una libreria di contenuti 3D eliminando quei costi proibitivi che generalmente sono associati ad essi” dichiara Lodovico Poschi Meuron, Amministratore Delegato di Città Digitali. •
Ricco catalogo Ad oggi la libreria di contenuti in 3D include le produzioni in onda sul canale Dì Lucca di Città Digitali , tra cui documentari quali: “Cartoline di Lucca”, “La campagna di Lucca”, “Gioielli di Lucchesia”, “Pitti Uomo a Firenze”, “Dimore storiche”, la Millemiglia raccontata da un grande fan d’auto d’epoca, gli scatti del giovane fotografo Manuele Moriconi , l’incontro con l’arte contemporanea, la boxe sul ring del Foro Boario, la new economy dalla Borsa di Milano. La libreria include poi le produzioni in onda sul canale 511 di Quartarete, tra i quali “Vita a Las Vegas: una vacanza senza fine”, “Fashion Show” con le sue emozionanti passerelle uomo/donna per l’autunnno e l’inverno 2012, il Campionato mondiale Motocross Free Style, Thai boxe, Judo e lo spettacolare Ping Pong, ma anche documentari quali “Torino: angoli di storia” o la musica dal vivo per archi. Ma ancora: la nona festa delle rose a Venaria, lo speciale sulla Sacra Sindone, la danza di maschere sulla laguna di Venezia, il Trial Indoor con i suoi salti e tuffi su due ruote (spettacolari in tre dimensioni!). Ed infine il “3D magic”: da Saint Vincent, con i prestigiatori di fama internazionale.
Diventa partner I nuovi membri di questa syndication (aperta a tutti i broadcaster, sia italiani che internazionali) potranno trarre grande beneficio dallo scambio gratuito di contenuti in 3D. Il catalogo completo dei contenuti 3D di Quartarete e Città Digitali, in costante espansione, è disponibile online su www.3dt.it. Per entrare a far parte del 3DT, o anche solo per avere maggiori informazioni, si può scrivere a : info@3dt.it.
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Comrex 2011: 50 anni, tutti…suonati! Quest’anno la Comrex festeggia con grande soddisfazione il suo cinquantesimo compleanno Sono in molti a dire: “il Comrex”, per indicare la “scatola magica” che permette i collegamenti dall’esterno, indipendentemente dal modello. È il risultato di una meritata fama, acquisita negli anni con affidabili prodotti broadcast realizzati con un solo obiettivo: trasferire i segnali da un punto all’altro, alla massima qualità possibile. La Comrex è stata fondata nel 1961 da John Cheney, un progettista che si prefiggeva di sfruttare le più moderne tecnologie per creare dispositivi all’avanguardia, però facilmente utilizzabili anche da personale non tecnico. Questo principio è il segreto del successo delle apparecchiature Comrex. John Cheney ha condotto l’azienda per anni, in un secondo tempo affiancato dalla moglie Lynn. Alla morte di John, nel 1998, Lynn ha fatto diventare la Comrex di proprietà dei dipendenti, escludendo soci esterni. Gli impiegati/azionisti, maggiormente motivati, a tutt’oggi devono rispondere
Team Comrex
operava a 450MHz. Per oltre 15 anni la Comrex si è concentrata sul miglioramento dell’audio dedicato ai reporter televisivi. La Comrex ha quindi riscosso molti successi nel mondo radiofonico grazie alle soluzioni per
solo a sè stessi ed alla clientela, la cui soddisfazione è priorità assoluta. Lynn Cheney si è ritirata nel 2006, dopo 32 anni in Comrex. Oggi, la guida è affidata a Kris Bobo, direttore amministrativo, e Tom Hartnett, direttore tecnico.
Dai primi prodotti Nel 1961, il primo prodotto è stato un radiomicrofono che
Nuova sede Comrex
l’ottimizzazione dell’audio telefonico. Del 1978 sono i primi “estensori di frequenza”, una coppia di dispositivi che migliorava sensibilmente i collegamenti telefonici. In seguito, la Comrex ha prodotto “estensori di frequenza” con banda 5kHz (utilizzando due linee telefoniche), 8kHz (tre linee) ed un modello portatile monolinea che migliorava anche l’audio della nascente telefonia cellulare. Questa tecnologia è stata poi incorporata in due mixer per le “news” ed in un ibrido telefonico. Nel 1991 Comrex ha iniziato a produrre Codec, cominciando con Codec ISDN banda 7,5kHz, seguiti dal “Buddy”, mixer complementare ai Codec. 18 B R O A D C A S T
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Comrex ha continuato con molti altri Codec, sempre migliori: Nexus (ISDN), Hotline (POTS, linea analogica), lo standard negli U.S.A., Vector (POTS), Envoy (ISDN), Matrix (POTS / ISDN / GSM) e BlueBox (POTS). Nel 2002 Comrex ha inaugurato la nuova sede, progettata su misura, a Devens, Massachusetts, ed ha acquisito la linea di ibridi telefonici della Gentner, che sono diventati prodotti Comrex. Nel 2004 è arrivato STAC, un sistema telefonico multilinea per TalkShow. Attualmente, la Comrex è apprezzata soprattutto per i suoi Codec IP: BRIC-Link per ADSL, ed Access, portatile ed a rack, che può utilizzare POTS e tutte
le reti dati esistenti, ISDN esclusa. Comrex ARC è un’applicazione per collegamento fra cellulari Android e Codec IP.
News Le novità sono STAC VIP, un ibrido telefonico a 12 linee per VoIP gestito da tastiera e SW, e LiveShot, un prodotto d’avanguardia con cui, a 50 anni dagli esordi, la Comrex ritorna nel settore televisivo. LiveShot è un Codec Audio/Video fullduplex per Streaming Live in 3G, 4G, Wi-Fi, IP e Satellite, ad alta qualità e bassa latenza, grazie allo standard H.264. LiveShot dispone inoltre di un canale di servizio full-duplex e della possibilità di registrare su SD card per un invio in differita. Molto leggero, LiveShot si monta a “sandwich” fra videocamera e batteria dotati di “gold-mounts” stile Anton Bauer.
Pietro Immigrati
In Italia Per concludere, ricordiamo che Comrex è distribuita in Italia da Pietro Immigrati, a sua volta un veterano dell’emittenza privata italiana, attivo nell’FM dal 1976 al 1986. Nel 1979 Pietro Immigrati ha fondato la Hi Communications, ditta con la quale sono stati introdotti in Italia molti prestigiosi marchi del broadcast statunitense tra cui, appunto, Comrex. Info: www.comrex.com www.hicommunications.it
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a cura dell’Ing. Davide Moro*
E se le reti SFN adesso si faranno del male da sè? Che le onde viaggino sul mare, è cosa nota a tutti. Ma siccome le onde sono anche radio e nonostante la propagazione troposferica non sia un’arma segreta di Goldrake, forse qualcuno ha dimenticato qualcosa... Vi rassicuro: il titolo non è il frutto dei postumi di Amsterdam (si veda il report dall’IBC pubblicato in questo stesso numero). Detto questo, che cosa è la propagazione troposferica? L’argomento è spinoso come un cespuglio di more, ma proviamo a cercare i frutti, evitando le spine: ne vale la pena. Per propagazione troposferica si intende la propagazione di onde elettromagnetiche attraverso lo strato più basso dell’atmosfera terrestre, chiamato troposfera. Si estende dalla superficie terrestre fino a circa 17.000 metri dal suolo. Al suo interno sono contenuti circa l’80% della massa d’aria che compone l’intera atmosfera terrestre e praticamente tutta l’acqua (sotto forma di vapore). L’area di servizio di un trasmettitore televisivo o radiofonico (FM) si estende fino a poco oltre l’orizzonte ottico (visto dal punto di trasmissione), superato il quale l’intensità dei segnali si attenua molto rapidamente. È la ragione per cui,
può allora essere condizionata da fenomeni atmosferici di particolare estensione ed intensità. In presenza di condizioni anticicloniche, con tempo stabilmente caldo ed elevata pressione, si verifica che segnali normalmente deboli, provenienti da stazioni lontane, vengano ricevuti con maggiore intensità rispetto al normale.
quale che sia la potenza del trasmettitore, non potremo mai coprire più di una determinata estensione del territorio con un solo impianto. Le persone che vivono in prossimità di tale “orizzonte ottico” potranno sicuramente raccontarvi che, ai tempi della televisione analogica, in alcune occasioni certi segnali normalmente molto deboli, che producevano immagini disturbate, potevano invece essere ricevuti con una qualità decisamente superiore, come se l’ampiezza di questi aumentasse, sia in valore assoluto che rispetto al livello circostante del rumore radio.
Come mai? Il fenomeno si verifica tipicamente in condizioni di alta pressione, in presenza di giornate dal cielo limpido, senza nuvole, e calma di vento. Al tramonto l’intera massa di gas contenuta nell’atmosfera si raffredda, ma gli strati più elevati si raffreddano con una velocità diversa dalla superficie terrestre. Questo produce un gradiente di temperatura in alcuni strati dell’atmosfera, che porta al conosciuto fenomeno dell’inversione termica: normalmente al crescere della quota la temperatura diminuisce, in condizioni di inversione termica la temperatura aumenta
Anomalie La causa di queste condizioni anomale di propagazione vanno ricercate nelle condizioni (atmosferiche ma non solo) che interessano la troposfera. I segnali che si propagano attraverso la troposfera viaggiano in una fascia compresa fra il suolo e una quota di circa 7.500 metri. La propagazione di questi segnali
Propagazione di onde elettromagnetiche nella Troposfera
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al crescere della quota. Un effetto simile si può verificare anche all’alba. Tipicamente i segnali VHF e UHF viaggiano per lo spazio fino a raggiungere l’orizzonte. In condizioni normali, l’indice di rifrazione della ionosfera (la fascia di gas ionizzati che si estende all’incirca da 60 a 450 km di quota) è tale da far transitare liberamente i segnali VHF e UHF, che proseguono il proprio cammino in linea retta verso lo spazio libero, perdendosi. L’inversione termica modifica l’indice di rifrazione della ionosfera, al punto che i segnali VHF e UHF vengono in buona misura rifratti al suolo, propagandosi ben oltre il tipico limite dell’orizzonte ottico. Per darvi un’idea, è come se si formasse una guida d'onda naturale, con una superficie riflettente inferiore costituita dal suolo (o dal mare) e una superficie riflettente superiore costituita dallo strato di atmosfera con inversione termica. Ci vogliono tre pagine di formule per spiegare il motivo fisico di questo fenomeno, per cui rimando chi volesse approfondire ai testi specializzati (oppure scrivetemi a editor@broadcast.it). Anche la nebbia può contribuire a questi fenomeni, di nuovo per il tramite dell’inversione termica. La nebbia si verifica al livello del suolo durante condizioni di alta pressione, ma quando il cielo oltre la nebbia è limpido e sereno i raggi del sole surriscaldano gli strati superiori della nebbia, che si trovano quindi a temperatura più elevata degli strati sottostanti. Il fenomeno della propagazione troposferica viene anche chiamato “ducting”, per intendere che il segnale viene come “imprigionato” in un condotto che lo trasporta a grande distanza. I fenomeni di
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“ducting” si possono verificare su vasta scala quando una estesa massa di aria fredda viene sormontata da una altrettanto estesa massa di aria più calda. In questi casi, a seconda dell’estensione della sovrapposizione fra i due fronti, il ducting si può estendere anche oltre 2.000 km. E in quali circostanze è più probabile che si verifichino queste situazioni limite? Diciamo che le zone più frequentemente interessate sono le coste marittime, e, in certe parti del mondo le condizioni di ducting possono diventare una presenza stabile per diversi mesi all’anno. Le due zone del pianeta più accreditate sono il Golfo Persico e il Mediterraneo, ed il periodo classico è l’estate ed i primi mesi autunnali.
Riepiloghiamo i guai Mare Mediterraneo. Estate ed autunno. Ore serali (tramonto).
Segnali che si ricevono a milleseicento chilometri di distanza. Aggiungiamoci il digitale terrestre e l’SFN. Ma non sarà che durante l’estate il telegiornale delle otto e lo spettacolo di prima serata viene devastato dal medesimo segnale, sulla medesima frequenza, e che arriva dalla Sicilia per via troposferica ben oltre ogni possibile intervallo di guardia?
Monte Conero
Andiamo con ordine La propagazione troposferica esiste da sempre, e in certi periodi dell’anno non è evitabile: in alcuni casi i segnali delle televisioni nordafricane sono stati ricevuti perfino in Lombardia, quindi ben oltre le zone costiere. Come ci si difendeva dalla propagazione troposferica nell’epoca della televisione analogica? In due modi. Il primo è il cosiddetto “offset”, semplice o di precisione. Due trasmettitori operanti sul
Gambarie
Un esperimento “storico” della RAI con misure in Mediterraneo
medesimo canale, che in certe condizioni potevano creare interferenze reciproche, venivano agganciati ad un
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riferimento di frequenza esterno, e si imponeva loro di operare a frequenze lievemente sfalsate. In questo modo il televisore
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O S S E R VATO R I O S W I TC H O F F ▲ ▲ ▲ avrebbe percepito l’effetto del segnale interferente solo come un lieve disturbo sullo schermo. Funzionava bene con la TV analogica, il digitale invece sfrutta interamente il canale trasmissivo, per cui non c’è una portante video che si possa sfalsare. Il secondo modo era a prova di errore: si facevano funzionare i due trasmettitori su due canali diversi. Diverse frequenze su cui trasmettevano le emittenti nordafricane non venivano utilizzate in Italia. Le frequenze di specifici impianti in alcune regioni italiane non venivano ri-utilizzate in altre regioni, anche ben oltre l’orizzonte ottico. Va detto che, con la televisione analogica, la propagazione troposferica poteva causare interferenze e disturbi a video per alcune ore al giorno, ma il segnale restava comunque intelligibile. Con la televisione digitale, invece, il disturbo è inavvertibile finché rimane al di sotto di una certa soglia. Superata la quale il segnale è completamente perso. Tipicamente di sera, nella fascia di prime time. La sensazione è che realizzando reti digitali SFN su base praticamente nazionale ci siamo andati a cercare delle rogne. Possibile che nessuno ci abbia pensato? Difficile crederlo. Anche perché esistono fior di pubblicazioni internazionali che trattano la propagazione troposferica, indicando i valori più probabili di “rinforzo” del segnale di cui
tenere conto in funzione della frequenza e della distanza dal sito trasmittente “indesiderato”. Fra tutti: Report ITU-R REP P.239-7, prima versione 1959, aggiornamento del 1990. E i diversi strumenti per la pianificazione di rete ne tengono ovviamente conto. È parimenti noto che, come sempre accade per i valori dedotti da esperienze sperimentali, i numeri indicati dalle normative sono valori medi, che devono trovare applicazione mediamente universale. Quello che in pochi sanno, invece, è quei numeri sono nati da esperienze condotte in gran parte dai tecnici della BBC, sui freddi mari del nord. Abbiamo visto invece che le due zone del pianeta più soggette a propagazione troposferica sono il Mediterraneo ed il Golfo Persico. Passi per quest’ultimo, ma a casa nostra, sul Mediterraneo, esiste qualche esperienza che ci possa dare un’idea di quello che potremmo trovarci davanti a switch-off completato?
Troposfera vista dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS)
scansione per noi, e ci hanno mandato una copia della versione in inglese. A pagina 98 troviamo un articolo intitolato “Experimental research into long-distance UHF propagation over the Mediterranean Sea”. È una lettura estremamente interessante, e se scrivete all’EBU dovrebbero mandarvi volentieri la scansione (ormai ce l’hanno…). Arricchito da una piacevole grafica d’altri tempi, l’articolo espone i risultati di una accuratissima sperimentazione condotta su due impianti trasmittenti italiani, ben noti: Gambarie (all’estremità della Calabria) e Monte Conero (nelle Marche). Impianti RAI, perché all’epoca, ovviamente, non ce n’erano altri. Per valutare gli effetti della propagazione troposferica, gli sperimentatori hanno individuato alcuni siti riceventi, scelti in base a precise caratteristiche e in modo da rendere i risultati delle misure il più possibile indipendenti dall’ambiente circostante. Anche la catena di ricezione e monitoraggio è stata progettata e costruita appositamente per questa sperimentazione: un registratore a nastro di carta permetteva di rilevare costantemente l’andamento dei segnali presso ciascun sito ricevente. I segnali di Gambarie e Monte Conero, entrambi sulla frequenza di 511,25 MHz, venivano ricevuti e monitorati in sei differenti siti, posti a distanze comprese fra i 220 e i 700 km dal trasmettitore. I test
Esperienze Il numero 127 della “Revue Technique de l’UER” (Union Européenne de Radio-Télévision, cioè l’European Broadcasting Union) è stato pubblicato nel giugno del 1971. Avete letto bene, più di 40 anni fa. Abbiamo fatto un po’ di fatica a trovarlo, ma alla fine da Ginevra hanno fatto appositamente una
Ora del tramonto sul Mediterraneo: critica per la propagazione
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sono stati condotti per oltre due anni, e i valori di campo rilevati nel Mediterraneo a distanza di alcune centinaia di chilometri dal trasmettitore sono risultati più elevati anche di 30 dB degli analoghi valori riscontrabili sul Mare del Nord. Senza entrare nel valore assoluto, una differenza di 30 dB è un valore contro cui praticamente non ci si può difendere. Un’eco pari a qualche centinaio di chilometri che mi “entra” in antenna secondo questa propagazione, potrebbe trovarsi anche a -15 dB (o peggio) dal segnale principale, ma arriverebbe al di fuori di ogni possibile intervallo di guardia. Il ricevitore avrebbe poche possibilità di cavarsela. E questo fenomeno non era sporadico: si verificava per periodi di tempo variabili fra l’1 ed il 5 per cento del totale. Se l’uno per cento vi sembra poco, considerate che l’1% corrisponde a un quarto d’ora al giorno per tutti i giorni. Visto che la propagazione troposferica è più probabile in alcuni mesi l’anno, immaginate che per quattro mesi, nella fascia serale di prime time, per 45 minuti più o meno consecutivi diventi impossibile vedere la televisione! E perché? Perché ce la stiamo interferendo da soli con segnali SFN che arrivano dall’altra sponda del mare. Se poi invece che l’uno per cento fosse il cinque…
Artefici della sperimentazione Chi aveva condotto quella
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O S S E R VATO R I O S W I TC H O F F ▲ ▲ ▲ Ing. Marino Riccardi
sperimentazione? La RAI La nostra Radiotelevisione Italiana, nella persona degli Ingegneri Marino Riccardi e Francesco Rodinò di Miglione. Certo, verrebbe da dire, se chi aveva condotto quel gran lavoro ce l’avevamo così a portata di mano, mentre si pensava al modello della televisione digitale italiana non sarebbe stato il caso di chiedergli almeno un consiglio? Si, ma a distanza di quarant’anni, come si fa? Lo abbiamo fatto noi. L’Ing. Marino Riccardi si è ritirato a vita privata da diverso tempo; coltiva le sue vigne nell’Oltrepò Pavese e produce in proprio ottimi vini DOC. Lo raggiungiamo telefonicamente. È una persona cordiale e simpatica, e anche a distanza di anni emerge chiara tutta la passione che ha guidato il suo modo di operare. Accetta volentieri di rispondere alle nostre domande.
L’intervista a Marino Riccardi Quali sono stati i motivi che hanno indotto RAI ad intraprendere la sperimentazione sulla propagazione sul mediterraneo che lei ha condotto? La campagna di misure di propagazione sporadica nella gamma UHF della Radiodiffusione Televisiva è stata progettata nel 1968 su iniziativa della Direzione Tecnica della RAI e con l'incarico affidato al Centro
Controllo di Monza, in particolare alla Sezione Misure di Campo Elettromagnetico, di cui ero allora responsabile. Alcuni anni prima la BBC aveva fatto misure analoghe sul Mare del Nord ed aveva elaborato delle curve di propagazione su mare pubblicate come Report della Commissione V del CCIR (Propagazione in mezzi non ionizzati). L'esperienza ed il rilievo di alcune interferenze nei mesi estivi, causate da alcuni impianti stranieri posti sul Mar Mediterraneo, aveva mostrato che quelle curve sottostimavano il livello delle interferenze sporadiche, perché erano il risultato di misure fatte su mare "freddo"; ecco allora la necessità di fare misure analoghe su un mare "caldo" come il Mediterraneo. È così che è partita la campagna di misure.
dal suolo o su alture subito prospicienti il mare. Alla luce dei risultati, quali sono stati gli accorgimenti adottati da RAI per trarre il massimo frutto dalla sperimentazione da lei condotta? La sperimentazione è durata più di due anni, con una estensione complessiva della registrazione dei campi elettromagnetici di quasi duecentomila ore. I risultati delle misure, elaborati con criteri analoghi a quelli che avevano portato alle curve di propagazione sui mari freddi, avevano consentito di fornire un più preciso strumento di pianificazione delle reti televisive sui mari caldi come il Mediterraneo, non solo per migliorare i criteri di pianificazione all'interno della rete italiana (con offset di precisione nei casi più critici) ma soprattutto per evitare le interferenze prodotte dagli impianti delle reti televisive straniere che in quegli anni si stavano diffondendo sulle coste del Mediterraneo (Iugoslavia, Albania, Grecia, Tunisia, Algeria, …).
Con quali criteri sono stati scelti gli impianti e le postazioni di ricezione utilizzati per condurre la sperimentazione? Gli impianti trasmittenti (due: uno sull'Adriatico e uno sul Tirreno) sono stati scelti in posizione elevata, in vista del mare, di potenza notevole e su canale quasi esclusivo (non interferito) per poter fare misure sicure fino a livello di campo molto basso ed a grande distanza. In quegli anni la situazione interferenziale consentiva questo margine di manovra, in seguito non sarebbe stato più possibile. Gli impianti riceventi dotati di antenna direttiva, di banda stretta, ottima stabilità di sintonia oltre che ottima stabilità di misura nel tempo, erano stati scelti in numero adeguato per la casistica dell'indagine, collocati sempre in vista del mare nella direzione della stazione ricevuta, sulla spiaggia con antenna a 10 m
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Si ricorda qualche aneddoto o episodio saliente di quella esperienza che ritiene utile raccontarci? Ricordo quegli anni e quel lavoro con tanto piacere e tanta nostalgia. Non solo perché ero giovane con tanto entusiasmo, ma soprattutto perché ho potuto dedicarmi con buona autonomia, consentitami dall'Azienda RAI di quegli anni (alla quale sono grato) per costruire un modello matematico di propagazione, che era in grado di calcolare il campo elettromagnetico su percorso qualsiasi, tenendo conto del profilo del terreno, del percorso misto terra e mare, della "superrifrazione" dei "dotti" ed anche della propagazione sporadica ionosferica (strato E) nella gamma VHF. Quel lavoro mi sembra che abbia dato buoni risultati anche se doveva ancora subire qualche affinamento e qualche altro collaudo •
informatico. Cosa ha pensato quando l’abbiamo contattata per chiederle di parlarci della sua esperienza? Mi fa piacere che quel lavoro vi possa essere utile per mettere in evidenza problemi di interferenza sporadica nel caso di trasmettitori SFN lontani con aree di servizio sul mare, ma con ritardo ben oltre l'intervallo di guardia. Tuttavia, mi corregga se sbaglio (semmai è lei a poter correggere noi, Ingegnere!, NdR), il rapporto di protezione tra segnale utile e segnale disturbante nel caso di TV digitale terrestre è sempre migliore di 6/8 dB rispetto al miglior rapporto tra impianti analogici in offset di precisione. È bensì vero purtroppo che nel caso del digitale perdiamo tutto per la durata dell'interferente, mentre nel caso analogico vediamo l'immagine disturbata dallo scorrimento di righe, ma ancora comprensibile. Tant'è, io sono però sempre per il partito del digitale. Anche noi, Ingegnere. Per quello fatto bene, però.
* Attivo nell'ambito delle telecomunicazioni e della grande impiantistica, Davide Moro si occupa tipicamente della gestione di grandi progetti operativi o strategici (comunicazione, metodi e strumenti per la gestione e l'ottimizzazione di processi aziendali, e la gestione del cambiamento). Ha lavorato per AGIP, Foster Wheeler, TIM - Telecom Italia Mobile, e Rai Way. Attualmente esercita la libera professione come consulente nel mondo del Broadcast. Contatto: davide@davidemoro.it
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SUONO & STUDIO ▲ ▲ ▲
a cura del Dr. Marco Fringuellino*
Progettazione software di grandi sale Nell’articolo numero uno del 2011, si è trattato dei requisiti acustici delle sale “vive”, ossia grandi e riverberanti. L'enorme complessità dei fenomeni acustici in gioco rende impossibile affrontare analiticamente, per mezzo di equazioni, lo studio di un grande ambiente di geometria elaborata. Si ricorre dunque a metodi approssimati, ottenuti per riduzione dell’algoritmo di calcolo, ma capaci di essere implementati in software previsionali. Uno di questi approcci, largamente applicato in acustica, è detto Ray Tracing, che approssima la fisica della propagazione delle onde, conservando esatta la geometria: esso è tanto più valido quanto più la lunghezza d’onda del suono ha dimensioni trascurabili rispetto agli elementi costituenti l’ambiente circostante, come avviene nel campo delle frequenze elevate. Ad esempio, rispetto a un tono puro della frequenza di 1 kHz, con una lunghezza d’onda di circa 0,34 m, le dimensioni delle pareti di un teatro e le distanze percorse dalle onde sono estremamente grandi, permettendo la rappresentazione della propagazione sotto forma di raggi sonori che compiono riflessioni speculari. È necessario comunque implementare il comportamento ondulatorio del fenomeno acustico (in particolare fenomeni di diffrazione e diffusione) attraverso dedicate subroutine di calcolo. L’utilizzo di questi software consta in generale dei seguenti passi: costruzione precisa del modello geometrico della sala (CAD); modellizzazione fisica della propagazione e dei materiali delle superfici; taratura su un ambiente esistente per verificare i risultati attesi dal modello rispetto alle misure acustiche effettuate in situ; progettazione degli interventi di correzione.
dodecaedro (P1) e da un subwoofer (P2), per ottenere tempi di riverberazione e risposte all’impulso. La frequenza di Schroeder (articolo 1 anno 2007) della sala è 162 Hz, Figura 1 – Modello della sala A dello studio dunque il campo “Sottoilmare” di Povegliano Veronese di validità della simulazione è ristretto alle bande al di sopra di Come esempio (fig. 1) si questa frequenza, alle quali presenta la progettazione della l’ambiente in esame presenta sala A dello Studio “Sottoilmare” caratteristiche statistiche. di Povegliano Veronese, di area L’elevata riverberazione che la 67 m2, altezza 6 m, volume 402 m3. Una volta terminati i lavori di sala vuota presentava in bassa costruzione delle camere isolate, frequenza doveva essere curata l’acustica degli interni è stata con l’inserimento (fig. 2)di studiata attraverso un modello strutture fonoassorbenti (bass software. È stato necessario traps) accordate alle frequenze di tarare il modello sulla condizione maggiore risonanza. Per definire iniziale della sala totalmente queste strutture ci si è basati sia vuota, mediante una sessione di sul modello, sia su calcoli analitici misure acustiche, effettuate impostati sull'equazione di tramite l’utilizzo di una sorgente Sabine, ritenuta sufficientemente omnidirezionale costituita da un valida in queste bande in cui il
campo è molto diffuso. Dopo la posa in opera delle bass traps, sono state studiate delle vele diffondenti ad altezza variabile, che permettessero di evitare il parallelismo del soffitto con il pavimento, aumentassero la diffusione del campo e soprattutto permettessero al fonico di modificare a piacere la risposta all’impulso locale in termini di timbrica e di sensazione spaziale. Per creare diffusione laterale del campo, sono stati inseriti degli elementi orizzontali ad arco cilindrico, con caratteristiche diffondenti alle medie e alte frequenze, ai quali si richiede inoltre un supplemento di assorbimento alle basse frequenze, ottenendo altresì il risultato estetico di nascondere le sgradevoli condotte dell’aria . Per riportare il tempo di riverbero delle medie frequenze a valori ritenuti idonei, è stata prevista l’applicazione nella fascia alta delle pareti laterali di moduli assorbenti di tipologia porosa. Per aumentare ulteriormente la diffusione del campo e l’efficienza laterale, oltre che per
Figura 2 – Elementi diffondenti cilindrici, vele e bass traps
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spezzare il parallelismo delle porzioni di pareti ancora rimaste parallele, sono stati progettati dei diffusori di tipo cuspidale, a sezione triangolare, posti in verticale nella fascia bassa della camera, visibili evidenziati in colore nel modello definitivo della Figura 3 – Mappa dei valori di EDT a sala vuota (sinistra) e modello finito (destra) figura 3. A sala realizzata, degli strumenti musicali, figura 3 riporta il confronto sala a valori coerenti con sono stati ottenuti i seguenti effetto confermato sia dalla fra i valori di EDT misurati a quelli ottimali. risultati: severa percezione “ad sala vuota e quelli calcolati a è stata dominata l’eccessiva orecchio” rilevata dal fonico, modello finito, su una griglia * Dott. Marco Fringuellino riverberazione della sala in sia nella ben più sensibile posta ad altezza 1.5 m, da cui Tecnico competente in Acustica bassa frequenza. registrazione microfonica. si evince come gli eccessivi D.D. 639/DB1004 reg. Piemonte Le vele diffondenti mobili I parametri presentati nella valori presenti allo stato del 22/10/2010 hanno dato ottimi risultati in norma ISO 3382-1 hanno iniziale, siano riportati dalla Consulente della S.M. di Pino termini di psico-acustica, in ottenuto i valori ottimali progettazione delle Stillitano quanto esse sono in grado di indicati in letteratura: la correzioni acustiche della www.S-M.it cambiare la risposta timbrica
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REPORT FIERE ▲ ▲ ▲
REPORT IBC 2011
IBC, ancora e sempre IBC Lo zero-cento con cui i goccioloni trasformano in diluvio quella che era una piacevole serata è degno di un’auto sportiva di primissimo livello, e tale da togliere ogni dubbio. Non bastassero i canali, non bastassero le biciclette, non bastasse la stazza delle persone, il colore della pelle e dei capelli che vediamo intorno a noi: ebbene si, siamo proprio ad Amsterdam. Amsterdam è anche questo, compresa la naturalezza con cui le persone del luogo accettano l’umore ondivago dei numi pluvii, e ci convivono come se niente fosse: non sono rassegnati, ma sereni, ed è tutta un’altra cosa. Dentro l’IBC il problema, semplicemente, non si pone. Come tutte le grandi fiere, si svolge completamente al chiuso ed al buio. D’accordo, ci sono le aree esterne, ma solo perché non è il caso di parcheggiare un pullman regia all’interno di un capannone. Per il resto, si entra la mattina e ci si dimentica del tempo atmosferico. E quest’anno, a entrare la mattina (le mattine), sono stati davvero in tanti.
Dati positivi I dati ufficiali riportano un’affluenza di visitatori che ha superato di slancio quota 50.000. Ancora più impressionante è l’incremento di visitatori rispetto allo scorso anno: +4%, che potrebbe sembrare ordinaria amministrazione, ma alla luce del delicatissimo momento economico questo dato lancia un chiaro messaggio. Il mondo del broadcasting c’è, le industrie ci sono, i prodotti arrivano, e la gente ha voglia di vedere, toccare, provare. Non è un entusiasmo da fiera campionaria, sono tutti professionisti che, forse reduci da anni di un understatement spesso imposto dalle circostanze, hanno avuto la forza e le voglia di tirare su la testa e guardarsi intorno. E le loro aziende (a volte loro stessi) li hanno sostenuti, hanno deciso di pagare aereo e hotel, ed è questo il dato più positivo: perché purtroppo, di questi tempi, ad ogni minima difficoltà non si investe sul futuro (e sul prodotto) cercando di caricare la molla che, appena girerà il vento, ci darà lo slancio per uscire dal guado. Invece si taglia, un soldo risparmiato oggi è risparmiato per sempre, il presente è salvo, il futuro chissà, con un’ottica di breve periodo che porta a consumare oggi l’ossigeno che invece servirebbe domani.
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Tutto alla grande quindi? La risposta è: No. Giunti a questo punto, qualcuno che all’IBC c’è stato potrebbe pensare di avere visto un’altra fiera. Perché, se crediamo che i cinquantamila e passa visitatori ci siano realmente stati, dove sono andati? Nel senso: si sono distribuiti in modo omogeneo fra i vari padiglioni o qualche parte della fiera era più affollata di altre? Amsterdam fatta di pioggia e di sereno, il passaggio dalla pioggia al sole è così netto e veloce che, se si cammina, si ha l’impressione che le nuvole siano ferme, e che siamo noi a muoverci, ad entrare e uscire da casa loro. Così era l’IBC. L’affluenza non è stata omogenea. Gli espositori dei padiglioni della radiofrequenza (l’8, fra tutti, storico punto di aggregazione di chi si occupa di trasmettitori) hanno sicuramente visto edizioni migliori. Per essere chiari: c’era poca gente. I visitatori erano sicuramente molto qualificati, e hanno permesso agli espositori di ottenere contatti di pregio, ma pochi. Dopo che le attese del sabato e della domenica, tipicamente i giorni con la maggiore affluenza di pubblico (l’IBC si svolge da venerdì a martedì compresi), sono andate in parte deluse, lunedì e martedì fra i produttori di apparati per radiofrequenza era predominante il muso lungo. Invece nel mondo dei segnali le novità e la folla riempivano l’ambiente ben oltre quella capienza ideale che ti permette ancora di camminare per i corridoi guardandoti intorno alla ricerca di qualcosa che valga la pena approfondire. E là, quest’anno è stata davvero dura. A memoria, dobbiamo tornare parecchio indietro negli anni, per trovare una edizione della fiera così impegnativa, per chi la deve visitare e per chi la deve raccontare. Il numero ufficiale dei visitatori (come dicevamo,
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oltre 50.000) non rende giustizia alla sensazione che ci prendeva navigando a vista nel padiglione 7 o nel padiglione 1. Non erano solo tante persone, erano anche ben concentrate in appena metà della superficie complessiva, e potete immaginare il risultato. Venerdi si aprono le danze con buon ritmo, sabato e domenica gran ressa, e passi. Lunedì a livello di domenica, e ci può stare, ma quando anche martedì si fa fatica a camminare, a chiedere informazioni, a toccare un prodotto, il messaggio è davvero forte. Come mai questa differenza? Vedremo in dettaglio in un articolo nel prossimo numero dedicato i diversi ambiti di prodotto, le tendenze, e le linee che sono emerse da questa edizione 2011. Ma vediamo se è possibile ora trovare un motivo conduttore che permetta di spiegare questa affluenza così asimmetrica.
Parallelismi convergenti La nostra sensazione è che il mondo dei segnali e quello della radiofrequenza si stiano trovando nel mezzo di due congiunture opposte. Da una parte, gli standard di trasmissione digitali sono maturi e consolidati. Dall’altra, il mondo dei segnali video e le tecnologie informatiche si sono avvicinati al punto tale da fare la scintilla, e la miscela si è di colpo accesa: nuove applicazioni, nuovi prodotti, nuovi modi di fare le cose, prezzi in caduta libera soprattutto per il segmento “entry level”, che di fatto rende il rarefatto mondo delle produzioni audio/video di qualità professionale alla portata di un numero di persone e di aziende molto maggiore che nel recente passato. E poi una tensione costante a rendere il lavoro più facile, più semplice, ubiquo e in tempo reale. Vedremo in dettaglio cosa significano queste parole. Dedicheremo ampio spazio al mondo ed alle aziende che operano nella radiofrequenza nel prossimo numero di Broadcast&Production, che ospiterà anche la esaustiva e molto
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ricca “Guida Trasmissione”. Per ora è il caso di sottolineare che il DVB (di fatto l’unico standard televisivo che abbia un qualche rilievo nel mercato europeo) nella versione terrestre vede un DVB-T ormai maturo e dal mercato quasi saturo, e un DVB-T2 (le cui potenzialità tecniche sono peraltro eccellenti) ancora relegato al ruolo di (eterna?) promessa, con l’aggravante di avere in vista realizzazioni quasi esclusivamente concentrate in Paesi in via di sviluppo, che passeranno direttamente dall’analogico al T2. Esaurite da tempo le novità sostanziali (le cose che prima non c’erano e da adesso ci sono), ci si è concentrati sul miglioramento dell’esistente. Riduzione degli ingombri, aumento della potenza, risparmio energetico, argomenti che, come si è visto, poco hanno potuto per richiamare l’interesse degli addetti ai lavori. Per i ponti radio e nel satellite il discorso è analogo, anche se in ambito satellitare una certa vivacità s’è registrata. La radiofonia era sullo sfondo, da tempo priva di idee e contenuti capaci di dare uno slancio al settore o di diventare uno standard di mercato. L’oblio in cui giace l’ottimo DRM (anche nella variante DRM+ per le bande FM), che a nostro personalissimo parere rimane il miglior sistema per la radiofonia digitale sinora apparso sul mercato, la dice lunga sulla tensione all’innovazione che si registra nel comparto. Le versioni rivedute e corrette del DAB e del DMB erano presenti, ma se anche non lo fossero state se ne sarebbero accorti in pochi. Alcuni stand ospitavano l’ennesima variante di ricevitore radio digitale, o l’ormai surreale radio ibrida: per quanto gli espositori si prodighino per illustrarne le caratteristiche ed i pregi, la vera radio ibrida c’è già, si
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chiama iPhone, oppure Android. Combinano radio FM e connessione dati. Se ne vendono circa 200.000 (duecentomila!) al giorno, in tutto il mondo. L’impressione è che il treno sia ormai passato.
IT chiama, Video risponde Dicevamo invece che il mondo dei segnali video e le tecnologie informatiche si sono avvicinati al punto tale da fare la scintilla. Un dettaglio in apparenza secondario, ma che a nostro avviso la dice lunga. Il padiglione del “connected world”, che ospita tipicamente le tecnologie di più stretta derivazione informatica. Lo scorso anno lo descrivevamo così: “L’ambiente è particolarmente buio, gli stand sono tutti molto piccoli e con luci molto forti. Girando per il padiglione sembra che tutti propongano le stesse cose, si fa fatica a percepire le differenze“. Quest’anno gli stand avevano conquistato la quarta dimensione: il colore. L’ambiente era più arioso, gli stand più vivaci e meglio caratterizzati. I prodotti avevano una identità meglio percepibile. In una parola: era più “broadcast”. Aveva qualcosa di quella variopinta concretezza con cui, per anni, il mondo del broadcast è riuscito ad ammantare anche i prodotti più tecnologici, più pregiati e più costosi. Si pensi al lilla di Tandberg, che ha poi aperto la strada ai colori che diventano un marchio di fabbrica. Ecco, quest’anno anche i prodotti di più stretta derivazione informatica hanno abbandonato il look e l’ambientazione da “nerd”, uniformemente grigio prevedibile e polveroso, e si concedono (alcuni) vezzi da ballo delle debuttanti. Come i loro fratelli “seri”, quelli che il computer lo celano con molto più pudore all’interno dei telai.
Tutti alla sala giochi Di contro, al padiglione 7, succedeva una cosa strana. Tipicamente il 7 è la vera “sala giochi” dell’IBC. È il mondo della post-produzione, dove ogni metro è un colpo ad effetto, una sorpresa. Quest’anno l’aria al padiglione 7 era più concreta, meno voli pindarici e piedi bene a terra. Per un curioso contrappasso, a parte gli stand dei grandi nomi (AVID, Blackmagic Design, …) gli altri avevano perso quella capacità di attrarre e di incuriosire che, fino allo scorso anno, era stato uno dei tratti distintivi più forti di questa zona dell’IBC. Per essere chiari: passeggiavamo per i corridoi e, salvo i grandi nomi e alcune ottime eccezioni, era difficile essere colpiti da qualcosa che sembrasse realmente nuovo e diverso dagli altri prodotti esposti. Poche volte si sentiva l’impulso di fermarsi e chiedere informazioni. Un curioso e progressivo avvicinamento fra due mondi che, se ancora l’anno scorso si guardavano con un certo sospetto (soprattutto da parte del broadcast), quest’anno sembravano aver abbattuto il muro, e apparivano molto più simili e vicini.
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Quindi… È possibile, e anzi auspicabile, che le aziende tipicamente attive nel mondo broadcast abbiano scelto la strada giusta. Data la potenza finanziaria delle realtà in gioco, non era pensabile di fare la guerra ai prodotti di derivazione informatica, contando unicamente su una presunta immaturità degli stessi. E allora diverse aziende “broadcast” hanno sapientemente utilizzato le proprie competenze, le proprie esperienze e la propria sensibilità per impiegare le tecnologie dell’informatica prendendo da esse il meglio che queste ultime possono dare. È un deciso passo in avanti, anche dal punto di vista dell’intera filiera produttiva e delle ripercussioni sui consumi.Ovviamente anche le aziende tipicamente coinvolte
nell’informatica stanno affinando le proprie esperienze per avvicinare le proprie realizzazioni a prestazioni e caratteristiche di classe broadcast. Cisco e Motorola sono due chiari esempi di questa tendenza. Non è quindi scontato che una delle due parti “assorba” o “integri” l’altra: per ora assistiamo ad una competizione sana, che sviluppa ed offre ad una velocità impressionante prodotti dalle prestazioni sempre migliori, che consumano sempre meno, e dal costo sempre più contenuto. Finché la dialettica tra i due mondi rimane all’interno di questi binari l’incontro sarà sicuramente virtuoso, ed il mercato tutto non potrà che beneficiarne. (Davide Moro)
Lo stand delle miss Stavolta non abbiamo eletto una Miss IBC, come da simpatica “tradizione” introdotta su sollecitazione di alcuni amici broadcaster che alle fiere non si focalizzano al 100% solo sulle nuove tecnologie... Ma non possiamo esimerci dal segnalare uno stand che avrebbe potuto fregiarsi del titolo di “Miss IBC… Factory!”. Era lo stand Eutelsat e lasciamo a voi giudicare se abbiamo esagerato.
REPORT FIERE ▲ ▲ ▲
REPORT IBC 2011
Le nostre previsioni sembrano confermate È la sera di sabato 10 settembre, l’IBC in pratica è appena entrata nel vivo, ma noi ce la siamo già girata in lungo ed in largo. È solo la prima passata, ma è quella più importante. E quindi si comincia a “focalizzare”… Per chi fa il nostro lavoro, l’IBC è anche andare in cerca di idee, di novità, di cose che prima non c’erano e che, qualcuno, magari un illustre sconosciuto, ha trovato il modo di rendere possibili. Poi ci troviamo tra di noi della redazione, ognuno porta gli spunti che ha raccolto, ci confrontiamo, e decidiamo dove e come approfondire nei giorni successivi. Siamo a cena in una piacevole piazzetta, dalle parti del centro. Improvvisiamo la nostra riunione di redazione davanti ad un branzino non illuminato, perché il locale è all’aperto e le candele servono solo a creare l’atmosfera. Sulla nostra newsletter online avevamo ipotizzato alcuni possibili temi “caldi” di questa edizione dell’IBC. In ordine sparso, Connected TV, 3D, produzioni sportive, i nuovi modelli di workflow e poi, enigmatica definizione, il “cloud”. Vediamo cosa abbiamo davvero trovato all’IBC.
Connected Tv La “connected TV” (internet sul televisore o il televisore su internet?) era il tema dominante nei padiglioni dedicati ai set-top box e alle apparecchiature di stampo più “consumer”. Apparati e dispositivi di visione pensati per essere estremamente orizzontali e come minimo bi-direzionali. Orizzontali perché il dispositivo audio/video si limita ormai a riprodurre un contenuto. Non importa da dove arrivi, se sia lineare o non lineare, via web, radiofrequenza,
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memorizzato su di un dispositivo locale o diffuso in streaming dal computer di casa collegato in Wi-Fi: il contenuto è tornato ad essere il protagonista principale, e lo schermo è ritornato ad essere “solo” il mezzo per visualizzarlo. “Schermo” e non “televisore” perché ormai del “televisore” non è rimasto nulla. Via il tubo catodico, e passi, via le connessioni analogiche, largo ad ingressi digitali, prese LAN, porte USB, tastiere estese collegate via bluetooth. Abbiamo davanti a noi un computer, nascosto dietro al monitor e integrato con esso. “Schermo”, ma si dovrebbe dire “Schermi”, perché un tema molto sentito è stato il cosiddetto “second screen”: un ulteriore dispositivo, di dimensioni più ridotte rispetto allo schermo principale (tipicamente un tablet PC), da tenere in grembo o comunque a portata di mano. Propaggine interattiva di un mezzo (il “televisore”) che in comune con gli omologhi dispositivi del passato conserva solo il nome, e che si propone ormai di trascinare volente o nolente lo spettatore al centro di un coinvolgimento omnidirezionale a tutto campo. Il cruccio principale dell’interattività, fino ad ora, è stato il timore di “perdere” un telespettatore nel momento in cui si invoglia lo stesso a visualizzare un contenuto personalizzato, che si diparte dalla narrazione del contenuto principale. Non solo, ma di “perdere” l’intera famiglia che in quel momento si trova davanti al televisore, se chi detiene la patria potestà sul telecomando decide di approfondire le caratteristiche dell’autovettura guidata dal protagonista di una fiction facendo apparire sullo schermo di casa tutte le prove su strada della vettura in questione. Ci si “sgancia” dal contenuto principale per intraprendere un percorso tangenziale, che non si sa quanto durerà e, soprat-
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V ia d Via dei ei M Missaglia, is s a glia, 9 97 7|2 20142 0 14 2 | M Milano ilano 0289305809 TT:: ++39 39 0 2893 0 5 8 0 9 | F: F: +39 +39 0289300138 02 8 93 0 01 3 8
V iale SSuzzani, Viale uz z ani, 1 13 3|2 20162 0 16 2 | M Milano ilano 0289050091 TT:: ++39 39 0 289 0 5 0 0 91 | F: F: +39 +39 0289050795 02 8 9 0 5 07 95
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REPORT IBC 2011
tutto, quale sarà l’approdo del telespettatore al termine della fruizione “collaterale”: tornerà a guardare il contenuto da cui si era separato per approfondire i propri interessi interattivi? Oppure no? Il “second screen” è la risposta perfetta a queste incertezze. Il contenuto di base continua a fluire sullo schermo principale, e chi non è interessato alla verticalizzazione su un tema specifico può continuare a seguirlo come se nulla fosse. E anche chi ha temporaneamente abdicato, per seguire un contenuto complementare sul proprio dispositivo portatile, vedrà comunque fluire indisturbato sullo schermo di sempre il contenuto da cui l’esplorazione collaterale ha preso origine, trovandoselo davanti al termine dell’esperienza interattiva. Il re dell’IBC 2011 è stato, indiscutibilmente, il “second screen”, e praticamente tutti gli attori di primissimo piano proponevano il proprio modo di vedere questa potenziale rivoluzione.
La terza dimensione Il 3D era invece un po’ in disparte, certamente presente, ma era come se nessuno ci tenesse davvero a farlo sapere. Gli addetti ai lavori si dividono fra quelli che il 3D lo vedono possibile solo al cinema, quelli che invece credono nelle potenzialità della stereoscopia domestica, e quelli che proprio non ne vogliono sentire parlare (ma sono una minoranza). Tutti concordano che alcune produzioni 3D uscite in questi anni nelle sale cinematografiche hanno fatto male al 3D stesso, in quanto non erano all’altezza delle aspettative, oppure erano semplicemente “fatte male”. La storia del 3D è fatta di corsi e ricorsi, da quasi cento anni il tema della stereoscopia viene periodicamente riproposto al grande pubblico (si è cominciato negli anni ’30 del secolo scorso), e fino ad ora ogni volta è stato sistematicamente archiviato principalmente per l’inadeguatezza della tecnologia a supportare l’esperienza tridimensionale. Questa volta sarà diverso? Certo è che dalle fanfare del NAB 2010, in appena un anno e mezzo si è passati ad una grande sobrietà sull’argomento. Molti hanno dubbi sulla fattibilità (tecnica e pratica) della televisione 3D stereoscopica. Va detto che al cinema si è praticamente costretti a rimanere seduti su di una poltrona per tutta la durata
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dello spettacolo. Questo rende molto più accettabile l’idea degli occhialini. A casa nostra è difficile pensare ad una fruizione interamente 3D: passi per quando ci accomodiamo sul divano, ma non si può certo passeggiare per casa con gli occhialini mentre siamo intenti in varie faccende e la televisione costituisce poco più di un sottofondo. Quindi anche l’idea di specializzare la fruizione 3D all’interno dei cinema potrebbe trovare validi argomenti. Fatto sta che questo IBC non ha risolto i dubbi sulla diffusione e sul possibile successo futuri del 3D. I produttori di camere sono generalmente soddisfatti dalle vendite di questi modelli, e diversi clienti sono i noleggiatori: i quali confermano che le camere 3D “escono”, ma capita spesso che il materiale viene girato in 3D e masterizzato in 2D. Di sicuro i costruttori di display stanno investendo grandi cifre nel 3D, anche per quanto riguarda gli schermi. La tecnologia LCD e i relativi controlli consentono ormai di produrre dispositivi a 120 Hz senza costi particolari, e per un discorso di ottimizzazione questi display superveloci equipaggiano ormai anche i televisori convenzionali, sui quali non viene però montato il sistema ad infrarossi per il controllo attivo degli occhiali. Va detto che all’IBC erano presenti schermi tridimensionali auto-stereoscopici (che non richiedono l’uso di occhiali) con i conosciuti limiti sulla rigidità della collocazione spaziale dello spettatore, ma con un salto di qualità rispetto allo scorso anno davvero evidente. Nella definizione delle immagini, nei colori, nella resa dell’effetto tridimensionale, nel numero di punti da cui era possibile usufruire della magia dell’illusione stereoscopica. Che per capire il reale destino del 3D sia necessario attendere la maturazione dei display autostereoscopici? Nel frattempo gli indecisi si astengano dall’acquisto di occhialini…
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Sports Production
Shaping the Future of Sports
Designed to Perform www.evs.tv
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REPORT IBC 2011
Sportivamente Lo sport. Nel senso delle produzioni sportive. Grande presenza, diffusa a vari livelli. Moltissimi espositori proponevano la propria soluzione per produrre e vivacizzare gli eventi sportivi. A parte gli indispensabili ma ormai consolidati link in fibra ottica, era la grafica computerizzata a farla da padrona. Instant replay, super slow motion dal vivo, grafiche dalle potenzialità sorprendenti e dalla facilità d’uso sempre più spiccata. E poi le soluzioni per i mezzi mobili, gli OB Van, gli uplink satellitari. Lo sport è uno dei pochi contenuti che “pagano”, anche dal punto di vista del numero di abbonamenti alle diverse pay-tv. E i broadcasters spingono sull’acceleratore, l’obiettivo è un coinvolgimento sempre maggiore del telespettatore. Anche qui, l’accento è sugli aspetti emozionali, che la tecnologia riesce a concretizzare, piuttosto che sugli aspetti meramente tecnici. I contenuti sportivi sono poi un ottimo ambiente per sperimentare le applicazioni “second screen”. Gli appassionati troveranno fragrante pane per i propri denti nella possibilità di scegliere l’angolo di visione, ottenere ralenti personalizzati, rivedere specifiche azioni, eccetera. Praticamente in tutto il mondo gli investimenti sui sistemi di produzione per eventi sportivi sono un motivo conduttore che non conosce soste, e va segnalato che i giochi olimpici di Londra 2012 saranno interamente prodotti anche in 3D. Con conseguente necessità di allestire le necessarie infrastrutture a supporto. Una grafica 2D è molto diversa dalla sua omologa 3D, in quanto la terza dimensione comporta una tale serie di variabili da gestire (e anche qualche problema) da rendere tipicamente necessario un sistema specificamente pensato per il 3D. Al di là delle attrezzature di produzione che verrebbe scontato considerare, grande fermento all’IBC 2011 per tutto quanto consente conversioni di formato, di risoluzione e di frame rate. Le produzioni di oggi devono fare i conti con budget spesso ridotti all’osso, ed è frequente far convergere sullo stesso grande evento diverse troupes variamente equipaggiate. Quella con le camere 720p, quella con le 1080p, il pullman regia con contributi da studio SD, i contributi da archivio in 4:3, un video preso dal web a 30 fps…. Fino a poco tempo fa un panorama così eterogeneo non sarebbe stato nemmeno pensabile, ma oggi è spesso una realtà, e praticamente impossibile da gestire senza ricondurre ogni possibile segnale ad uno standard comune. È il ruolo dei convertitori, che da ingombranti (e costosissime) macchine da studio sono ormai diventati degli involucri di alluminio con dimensioni tendenti al pacchetto di sigarette. Fanno tutto o, almeno, c’è un mattoncino per fare ogni cosa ci sia necessaria. Le macchine che hanno conservato il fattore di forma a rack, invece, sono tipicamente meno portatili, ma al proprio interno hanno la possibilità di effettuare quasi ogni conversione possibile o immaginabile.
Flussi di lavoro Le continue ricerche di nuovi modelli di workflow: fino a quando a un contenuto in ingresso corrispondeva un solo contenuto in uscita, per quanto rielaborato ed evoluto rispetto all’originale, la strutturazione di modelli di workflow la cui gestione è affidata
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ad un ausilio informatico era “solo” un modo per fare risparmiare tempo e per avere la certezza che tutti i passaggi di un processo venissero eseguiti nell’ordine previsto. Dall’IBC 2011 emerge con chiarezza che attualmente il risparmio economico non è la sola esigenza: un contenuto in ingresso da luogo ad una pluralità di contenuti in uscita, ogni volta diversi. La fruizione on demand anche su dispositivi con risoluzione dello schermo e banda disponibile ben diversi dal canonico televisore domestico ha comportato da un lato la proliferazione di formati e profili in uscita, dall’altro l’esplosione dei cosiddetti “user generated content”, iniziata sotto le vesti di filmati poco più che amatoriali girati da pochi appassionati e approdata a fenomeni come youtube, che costituiscono ormai un pilastro imprescindibile della comunicazione di svariate aziende, anche di primissimo piano. Un sistema che permetta di individuare svariate combinazioni di operazioni, ciascuna da applicare ad ogni contenuto in ingresso che soddisfi certi requisiti, diventa allora imprescindibile se si vuole evitare di collassare sotto il peso e la spinta di questi nuovi canali di fruizione. In parallelo sta crescendo la necessità di un corretto impiego dei metadati: gli archivi stanno raggiungendo proporzioni impensabili fino a pochi anni fa, ma senza la possibilità di poter ritrovare rapidamente il contenuto di interesse anche l’archivio più completo è di poca utilità. I sistemi di gestione del flusso di lavoro devono essere rapidamente riposizionati in funzione di queste nuove esigenze: si passa dall’esecuzione seriale (un ingresso, una uscita) all’esecuzione multipla di processi che originano dal medesimo centro stella, prendendo poi strade anche molto differenti. Altra caratteristica pressoché generalizzata: l’integrazione di tablet PC e smartphone all’interno del flusso di lavoro, tipi-
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Introducing Ericsson E2E TV™. Individual TV Experience is desired by people, See more at ericsson.com/televisionary. E2E TV – that’s televisionary
Distributore ufficiale per l’Italia Ericsson E2E TV™
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REPORT IBC 2011
camente nel flusso decisionale. Si impone questa figura del manager o supervisore che non ha tempo di sedersi ad una scrivania, ma rivede ed approva (o rimanda) i risultati mentre è sul treno, alla fermata dell’autobus, a casa sua… Non è da escludere che questi sistemi possano portare con se anche il risparmio dei costi operativi per l’occupazione degli spazi di lavoro: essere tutti contemporaneamente presenti su scrivanie disposte fianco a fianco è sempre meno necessario. Questi sistemi stanno integrando una quota sempre maggiore della comunicazione funzionale fra colleghi, rendendo possibile, e a volte anche vantaggiosa, la delocalizzazione delle risorse. Potrebbe essere questo il vero effetto collaterale dei sistemi di workflow management.
Che belle nuvole! La quarta dimensione: il “cloud”. Cosa è il “cloud” o “nuvola”? Molto in generale, si parla di “cloud computing” quando la parte
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di conservazione ed elaborazione dei dati non avviene presso la postazione che riceve i comandi dell’operatore e visualizza sullo schermo i risultati delle operazioni effettuate. Il terminale utente funge da schermo e da tastiera di un computer virtuale collocato altrove, e a cui si accede attraverso la rete web. Il processore del terminale utente si limita a gestire la connessione e a svolgere compiti di routine, ma non contribuisce (se non in modo molto limitato) al calcolo propriamente detto. Detto questo, l’IBC ha stracciato quel muro di carta velina che ancora celava le reali potenzialità degli strumenti apparentemente innocui con cui molti di noi si trastullano nel quotidiano. Consapevoli o meno. Diverse aziende mostravano con i fatti cosa realmente è possibile fare con uno smartphone o un tablet PC. L’integrazione di questi dispositivi con piattaforme informatiche distribuite (“cloud”) e con sistemi di calcolo centrali rende possibile effettuare le correzione della colorimetria di uno shooting full HD dalla stazione degli autobus. Lo schermo dello smartphone è il monitor per il canale di ritorno da studio per il giornalista impegnato a catturare notizie dal campo. Allo stesso tempo, la telecamerina di quello smartphone va in onda, in diretta, con gli stessi effetti di grafica di una camera da studio che costerebbe come un monolocale. Il giornalista monta da solo i propri servizi mentre siede su una panchina del parco. La parola “cloud” è stata utilizzata varie volte nel recente passato, in alcune anche a sproposito. L’IBC ha dimostrato che il termine “cloud”, se riempito di significati, può essere una risorsa dalle potenzialità fenomenali, dall’impatto ancora superiore al cambiamento epocale che si verificò all’introduzione dei primi camcorder da spalla. Si tratta solo di farsi venire delle buone idee. E di trovare il modo di applicarle. Ma la sostanza c’è, eccome.
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The industry’s brightest minds come here to shine. Every year one place brings together the innovators on technology’s cutting edge. And for those four days, Vegas glows brighter.
Tuesday, January 10 – Friday, January 13, 2012 Las Vegas, Nevada | CESweb.org
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DOSSIER
Cavi e Connettori
Novità in casa Fischer Connectors per garantire massima qualità anche a grande distanza La serie Triax 1051, apprezzata per la sua robustezza e affidabilità nel tempo, è adottata dalla maggioranza dei costruttori mondiali di telecamere ed è da sempre lo standard operativo per la trasmissione del segnale video tra telecamera e CCU. La gamma comprende esecuzioni maschio e femmina sia volanti (per realizzare i cavi di collegamento tra una apparecchiatura e l’altra) che da pannello (per equipaggiare regie fisse e mobili, scatole di derivazione etc.), adatte per i cavi standard normalmente utilizzati in Italia, cioè quelli di diametro 8, 11 e 14 mm.
La novità Con l’avvento dell’alta definizione e grazie alla lunghissima collaborazione con i maggiori costruttori in ambito broadcast, Fischer Connectors propone una nuova soluzione estremamen-
te interessante che unisce una distanza di trasmissione elevata, massima facilità d’uso e le più alte ed affidabili prestazioni del segnale. Fischer Connectors e Draka Communications, due dei maggiori attori del mondo broadcast hanno strettamente collaborato per sviluppare una soluzione integrata innovativa per le telecamere HD Triax. Il risultato di questa collaborazione è la nuova soluzione TRIAX HD PRO+ che garantisce più del 30% di maggior distanza di trasmissione, spingendo più in là i limiti di utilizzo delle telecamere HD. La soluzione che integra cavo e connettori è progettata per applicazioni indoor e outdoor ed ha ottenuto eccellenti risultati usando la telecamere LDK 8000, raggiungendo distanze di trasmissione superiori a 1.500 metri. Il nuovo cavo permette la trasmissione del segnale
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come il cavo Triax da 14 mm, ma con la facilità d’uso del cavo Triax da 11 mm. È più leggero, altamente flessibile, facile da avvolgere e da immagazzinare e permette di eliminare gli elevati investimenti iniziali della fibra ottica ed i successivi costi operativi. È facile da “pulire” e di semplice manutenzione, aspetti molto apprezzati per l’utilizzo in campo. Tutti i costruttori mondiali di telecamere si sono dimostrati estremamente interessati a questa nuova soluzione. Sono disponibili manicotti di protezione plastici che possono essere montati o smontati anche a cablaggio completato, nonché tappi di chiusura per proteggere il connettore quando
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non è connesso. Ovviamente è stata mantenuta la perfetta compatibilità con tutti i connettori Fischer Connectors fin qui utilizzati sul mercato. Cavo e connettori sono reperibili presso Fischer Connectors e possono essere forniti anche già cablati.
Altri prodotti Sempre nell’ambito della tecnologia ad alta definizione Fischer dispone anche della serie 1053 HDTV; l’elemento ottico è pre-cablato in fabbrica, di conseguenza il cablaggio o l’eventuale riparazione sono un’operazione
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veloce e pratica e può essere realizzata ovunque ed in tutte le condizioni operative e climatiche. Un cablaggio può essere realizzato in circa 30 minuti, un tempo nettamente inferiore a quello necessario per connettori simili già presenti sul mercato. I connettori rispettano la normativa SMPTE corrispondente, sono utilizzabili con i cavi attualmente presenti sul mercato ed sono dotati di 2 fibre ottiche singlemode, di 2 contatti elettrici per l’alimentazione e di 2 contatti elettrici per segnali. La gamma di prodotti comprende esecuzioni maschio e femmina sia volanti che da pannello. Tappi e manicotti plastici di protezione sono disponibili, anzi, indispensabili per proteggere da qualsiasi agente esterno i contatti ottici. Anche questi connettori possono essere forniti già assemblati su cavo ed eventualmente montati su apposite ruzzole avvolgicavo. Inoltre sono disponibili connettori coassiali e multipolari, normalmente usati sia in ambiti audio che video, su telecamere, radio-microfoni, patch-panel e su apparecchiature per le riprese cinemato-
fischer connectors New Triax HD Pro+ Broadcast Solution by Draka and Fischer Connectors
grafiche. Tutti i connettori Fischer possono essere forniti sia in esecuzione standard che in esecuzione stagna IP68 e sono dotati di una vasta gamma di accessori.
1051 Triax
La società Fischer Connectors attiva sul mercato mondiale dal 1954, produce connettori circolari metallici, ad innesto rapido, autobloccanti, di tipo pushpull. La sede Svizzera, centro della produzione e della Ricerca e Sviluppo è certificata secondo gli standard di qualità ISO 9001 dal ’94 e ISO 14001 dal ’98. I connettori Fischer trovano applicazione in molteplici campi applicativi e il mondo Broadcast è uno di quelli dove la loro presenza è particolarmente importante, sia negli studi televisivi che nelle applicazioni outdoor. Per informazioni: www.fischerconnectors.it
HD Pro +
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Soluzione integrata cavo e connettore Triax HD
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Significante riduzione dei costi di gestione rispetto alla soluzione SMPTE 304
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Segnale compatibile HD/SD
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Elevate prestazioni RF
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In collaborazione con : www.draka.com/communications
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Cavi e Connettori
TV Magic si affida alla fibra ottica con Gepco HDR1 Quale integratore di sistemi broadcast conosciuto a livello internazionale, TV Magic è sempre alla ricerca dei migliori prodotti per soddisfare le articolate esigenze dei propri clienti. Quando il David H. Koch Theater nel Lincoln Center for the Performing Arts di New York ha deciso di rinnovare completamente e di aggiungere una struttura per la ripresa interna di materiale video, la nostra più grande sfida è stata quella di collocare tutto nel ristretto spazio disponibile. Uno dei prodotti che si è rivelato più utile nell’implementazione di questo progetto è stato il rack di distribuzione ibrido fibra ad elevata densità HDR1 della Gepco.
Un apparato di ridotte dimensioni Avevo usato il rack di distribuzione per fibra HDRA 2RU della Gepco in connessione con un precedente progetto e conoscevo il prodotto piuttosto bene. Lo stesso dispone di sei connettori ibridi per fibra SMPTE che interrompono per separare la fibra e i collegamenti elettrici sul pannello posteriore dello chassis. L’HDRA ha lavorato così bene in quella applicazione che sapevo già che sarebbe stato una perfetta soluzione per il lavoro al Lincoln Center. In seguito ho saputo del nuovo rack di distribuzione della Gepco, l’HDR1. Mentre questa unità ha lo stesso numero di posizioni e gli stessi breakout sul pannello posteriore dell’HDRA, il vantaggio è rappresentato dall’alloggiamento, grande una sola unità rack. Con uno spazio di lavoro così ridotto, il compatto HDR1 ha fatto una enorme differenza per il nostro lavoro. Il Koch Theater ha 63 linee SMPTE su fibra posizionate in giro per la costruzione – compresi il
Nessun tool particolare
backstage, sotto alle poltrone e nella lobby. Ciò consente di collegare e utilizzare le telecamere virtualmente in ogni posto all’interno del teatro. Come parte del nostro progetto, abbiamo indirizzato queste connessioni multiple su fibra agli HDR1 Gepco. Con 66 connettori SMPTE in una sola unità rack, abbiamo risparmiato un mucchio di spazio usando solo la metà dello spazio rack che ci eravamo prefissi di utilizzare. Dato che necessitavamo di sole 63 posizioni, ne abbiamo lasciate tre di riserva. Mentre avremmo potuto ordinare un sistema dalla Gepco con esattamente 63 posizioni, sono state prese in considerazione altre due linee di fibra, e così abbiamo specificato che tutti gli 11 HDR1 sarebbero stati forniti completamente popolati.
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L’HDR1 ha dato prova di essere molto semplice da installare, richiedendo solo terminazioni standard su fibra e un saldatore per lavorare sul lato rame. Il mio personale che ha effettuato l’installazione e io siamo stati in grado di terminare rapidamente le connessioni utilizzando il diagramma di pin-out fornito. Un altro importante vantaggio associato al sistema Gepco HDR1 è che lo stesso è isolato elettricamente, assicurando che l’alimentazione della telecamera e le basse tensioni siano inviate dal CCU a ciascuna telecamera in maniera discreta. Le etichette fornite sul frontale dell’HDR1 ci hanno consentito di numerare ciascuna connessione SMPTE. Sebbene lo spazio per le etichette
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sia ridotto, esso è sufficiente per assolvere allo scopo. Dopo l’etichettatura di tutto, abbiamo creato una “tabellaguida” che associa i circuiti cablati con le corrispondenti locazioni all’interno del teatro. Sono orgoglioso di aver scoperto questo prodotto della Gepco e lo utilizzerò ancora in un progetto che diventerà operativo alla fine di quest’anno. Oltre a offrire un prodotto realmente utile, anche il servizio clienti della Gepco è certamente da segnalare. L’autore è Brian Rose: project engineer alla TV Magic Inc., e ha lavorato su un’ampia gamma di progetti comprendenti strutture governative, teatri e strutture religiose. Per informazioni: www.gepco.com
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SMPTE CONNECTION SYSTEM 3K.93C SERIES FOR HDTV
Media Support Group si avvale di Clark di Greg Pare Presidente e amministratore delegato della Media Support Group Come presidente e amministratore delegato di un’azienda che si occupa a pieno di integrazione di sistemi audiovisivi, vengo spesso chiamato per fornire sistemi di interconnessione broadcast per alcuni tra i maggiori stadi e arene universitari. Tra i diversi siti che abbiamo fornito vi sono quelli della Harvard University, della Southern Illinois University e l’accademia militare statunitense di West Point. Da molto tempo, la nostra azienda fornisce infrastrutture cablate con tecnologie di alta gamma per applicazioni broadcast e di uplink. Da oltre 15 anni, mi affido alla Clark Wire & Cable per le mie necessità di connessione. Una delle ragioni è che la loro linea di prodotti si è costantemente evoluta per offrire soluzioni per gli standard broadcast attuali ed emergenti. Dall’aggiornamento di strutture già esistenti sino alla creazione di nuove strutture, ho fatto della Clark la mia scelta principale per tutti i nostri progetti.
Il coassiale è ancora il re Il cavo coassiale rappresenta ancora il principale strumento utilizzato dalla nostra azienda per le installazioni. Per i feed HD-SDI specifico solitamente il coassiale Clark ad alta definizione RG6SD. Abbiamo trovato che questo tipo di cavo offre prestazioni elettriche conformi alla normativa SMPTE ed è progettato per essere posato e terminato facilmente. Le sue prestazioni elettriche di precisione garantiscono le caratteri-
stiche della linea di trasmissione ideali per il trasporto di segnali digitali a 1,485 Gbps. Teniamo anche in considerazione le sue caratteristiche meccaniche, dato che il cavo si posa facilmente anche in strutture di grandi dimensioni, dove sono necessarie diverse mandate di cavo e un numero considerevole di terminazioni. La differenza la il prodotto Clark e gli altri può essere abbastanza apparente in termini di tempo di installazione richiesto per un grande lavoro. Oltre a creare grandi infrastrutture con cavo coassiale, la nostra azienda è stata chiamata sempre più spesso per installazioni e upgrade con fibra ottica e fibra ibrida SMPTE. Per tali sistemi ottici, scelgo di solito la fibra ibrida Clark HF-CTP SMPTE 311M, una fibra di distribuzione monomodale, o la serie FCC di cavi ibridi. I cavi ibridi in fibra della Clark sono eccezionalmente resistenti, flessibili e facili da terminare. Come già con i cavi in rame della Clark, i cavi in fibra ottica di questa azienda hanno provato le ottime prestazioni e il loro design semplifica una efficiente installazione e terminazione degli stessi. In particolare, il cavo e sistema di distribuzione HFCTP SMPTE 311M offre una completa e conveniente linea di prodotto per l’installazione su campo di sistemi di interconnessione punto-punto. Considerando che i cavi di tipo SMPTE richiedono tempistiche di installazione piuttosto lunghe, ogni singolo istante risparmiato in questa operazione si traduce in un grande beneficio globale.
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Connettori HDTV 3K.93C Ibridi 2 Fibra ottica + 2 connessioni di potenza + 2 basso voltaggio Aderiscono agli standard ARIB + ANSI / SMPTE + EBU Più di 30.000 cicli di connessione / sconnessione Possibilità di fornire cavi precablati sul territorio italiano
Connettori Broadcasting Connettori coax + triassiali a 50 e 75 Ohm I connettori originali broadcasting push-pull Convertitore integrato da triax a fibra ottica Sezionamenti e patch panels LEMO Italia srl Viale Lunigiana 25 20125 Milano Tel : (+39 02) 66 71 10 46 Fax : (+39 02) 66 71 10 66 sales.it@lemo.com
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C’è anche dell’altro Per i nostri pannelli e rack di interfacciamento, ci siamo affidati ancora una volta alla Clark, per il lavoro di customizzazione dei pannelli. La divisione di produzione metallica customizzata dell’azienda è in grado di spedire pannelli in formati unici e tutti completi, etichettati e rifiniti su specifiche del cliente. Di eguale importanza rispetto alla produzione fisica della Clark vi è l’eccezionale supporto tecnico e post vendita. Il competente team di supporto dell’azienda ci ha sempre aiutato nell’assicurare che
tutto fosse correttamente specificato e che la consegna dei prodotti avvenisse correttamente in tutti i nostri complessi progetti. Alcune delle installazioni e dei lavori di aggiornamento spesso hanno deadline irrealisticamente brevi; Clark ha rappresentato per noi un “salvavita” in quanto l’averci spedito per tempo i cavi ci ha consentito di rispettare le scadenze. Anche su progetti multipli, Clark è sempre stata in grado
di fornirci i prodotti in tempi estremamente brevi. L’autore è Greg Pare, presidente della Media Support Group, fondata nel 1992.
Ha anche lavorato come producer, direttore di produzione e free lance. Per informazioni: www.clarkwire.com
I connettori LEMO garantiscono il successo anche a tre dimensioni Abbiamo iniziato in California lo sviluppo della nostra linea Technica 3d di sistemi stereografici a gennaio del 2009. Ad aprile avevamo creato il primo prototipo per le verifiche sul campo atte a testare i rigori dell’uso (e dell’abuso) quotidiano. La squadra che ha effettuato i test ha scoperto qualunque sistema immaginabile per maltrattare e distruggere l’attrezzatura. Il tallone d’Achille di un sistema 3D – o di qualunque sistema di telecamere per tale scopo – è rappresentato dai cavi e connettori. Con costanti “stacca e attacca” i connettori sono realmente sottoposti a stress. Trattare un connettore nei nostri sistemi come un semplice “collegamento di un fusibile” non rappresenta un’opzione; le nostre attrezzature sono conosciute per la loro costruzione robusta, la facilità di impiego e la compatibilità con gli standard industriali, e non possiamo rischiare di utilizzare un connettore che potrebbe potenzialmente diventare un elemento di gua-
robustezza dei connettori scelti garantisce un sistema a prova di bomba. Ci affidiamo ai connettori LEMO per fornire l’alimentazione al control box e al modulo di movimento, nonché per la connettività con le periferiche esterne. Le relativamente piccole dimensioni dei connettori LEMO rappresentano per noi un elemento importante, ora che abbiamo scelto di impiegarli anche nel nostro più recente membro della linea Technica 3d, il Neutron. Il prodotto è estremamente compatto ed è stato progettato per l’impiego nelle riprese a mano
sto. Dopo aver effettuato le mie ricerche, è stato semplice arrivare alla conclusione che la LEMO è leader nella tecnologia dei connettori e nella standardizzazione. Era ovvio dall’inizio che avevamo bisogno dei connettori della migliore qualità per distanziarci dalla concorrenza. Avevamo inoltre bisogno di essere certi che avremmo avuto connettori sempre funzionanti ogni volta che si doveva effettuare un collegamento e che i nostri connettori fossero realizzati per eliminare il problema dei pin invertiti.
o con Steadicam 3D. Le dimensioni miniaturizzate dei connettori LEMO rappresentano un elemento positivo, in quanto consentono una riduzione globale delle dimensioni dell’attrezzatura, contribuendo anche a ridurne il peso. Dopo il successo che abbiamo conseguito – il nostro sistema Quasar è stato utilizzato in oltre 100 progetti, compresi i mondiali in Sudafrica e i French Open, la Element Technica ha continuato a far uso di connettori LEMO, utilizzandoli in tutti e tre i sistemi 3D, compreso il nuovo Pulsar.
Nessun problema di collegamento Le nostre attrezzature Technica 3D hanno oltre una dozzina di connettori, ciascuno dei quali è necessario per collegare vari moduli dell’intero sistema, sia interni che esterni. Il positivo accoppiamento delle connessioni e la
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XL 2 NEW GENERATION OF HIGH PERFORMANCE AUDIO AND ACOUSTIC-ANALYZER
SPL/LEQ RTA e FFT Analizzatore di distorsione Analizzatore STI-PA Analizzatore Audio Misurazione del livello sonoro Polarità Delay
La vasta gamma di funzionalità disponibili è stata sviluppata per applicazioni quali Live Sound, Studio Recording, Broadcast e misurazioni del rumore ambientale. NTI XL2 offre tutti gli strumenti per ottimizzare le prestazioni dei sistemi audio e monitorare i livelli di pressione sonora.
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Quali produttori di attrezzature, apprezziamo anche numerosi altri vantaggi che LEMO garantisce. Parlando in linea generale, il mercato della fornitura di connettori è limitato e quest’anno ci siamo dovuti muovere rapidamente per produrre circa un centinaio di
sistemi Technica 3D che sono partiti dalla nostra sede per produzioni di intrattenimento e sportive in tutto il mondo. Ogni volta che abbiamo necessità di accelerare la produzione, la LEMO ci è sempre venuta incontro, fornendoci i componenti richiesti nei tempi con-
cordati. Come costruttori, comprendiamo la pressione che spesso si accompagna ai picchi di produzione. Malgrado ciò, la LEMO è sempre stata disponibile ad assisterci in ogni modo possibile. L’autore è Sammy Pizzo, il
quale ha un’esperienza di una dozzina d’anni nel design di sistemi come esperto di software. Lavora nella sede di Culver City della Element Technica. Per informazioni: www.lemo.com
Il sistema MultiDyne apporta grandi benefici
Quando viene l’ora di realizzare delle riprese televisive, non vi è niente di più frustrante che un cavo di trasporto del segnale difettoso. Per esempio, il cameraman ha appena finito una ripresa che è piaciuta al regista ed egli o ella tirano un sospiro di sollievo che la scena può finalmente essere finalizzata,. Quindi qualcuno scopre che il registratore collegato alla telecamera non ha registrato nulla, e così si deve rifare tutto… All’ufficio di Manhattan della Panavision New York che questo tipo di scenario può consolidare o interrompere le relazioni con un cliente, motivo per cui ci siamo orientati verso i sistemi MultiDyne Video & Fiber Optic e abbiamo fatto configurare un link bicanale custom ad alta definizione SDI a doppia fibra ottica destinato alle nostre specifiche applicazioni. Il nostro
può creare problemi e portare a potenzialmente catastrofici ritardi nelle riprese, Ora che stiamo utilizzando il prodotto customizzato che abbiamo progettato assieme alla MultiDyne, tutto ciò rappresenta raramente un problema. Ciò che inizialmente ha attirato la nostra attenzione sui sistemi MultiDyne è stato il loro rapporto qualità/prezzo; il nostro sistema di delivery customizzato è costituito da due link da 3 Gbps HD/SDI SMPTE fibra ottica che abbiamo potuto acquistare per il prezzo che avremmo pagato per un singolo link da 1,5 Gbps di un altro costruttore, e anche i nostri clienti sono in grado di ottenere forti risparmi quando queste apparecchiature vengono impiegate sul campo.
ufficio gestisce il noleggio di telecamere, illuminazione, mezzi mobili, generatori, crane e teste remotate, oltre al service e alle riparazioni per diverse televisioni, produzioni cinematografiche e clienti pubblicitari. Avevamo bisogno di un meccanismo di trasporto dei segnali per i nostri rack di cinematografia digitale ed elettronica dove numerosi registratori e altre apparecchiature di supporto vengono utilizzati durante le riprese di spettacoli televisivi e film.
Nessun margine per errori o segnali incerti
Il trasporto video sulle lunghe distanze non è un problema
Volevamo qualcosa che potesse gestire il routing dei segnali video al registratore sul set per tutte le telecamere in uso. Dato che gestiamo una serie di progetti piuttosto impegnativi, era anche importante che la qualità del segnale fosse eccellente. Troppo jitter
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Grazie alla sua elevata qualità, possiamo coprire lunghe distanze con meno interruzioni, e non dobbiamo neppure preoccuparci del degrado dei segnali. Inoltre, i nostri clienti possono utilizzare questo sistema per trasportare •
segnali video digitali tramite una fibra singola invece di dover utilizzare la convenzionale coppia di cavi coassiali. Lavorare a stretto contatto con la MultiDyne ha consentito alla nostra azienda di sviluppare un prodotto che soddisfa perfettamente le nostre esigenze e si adatta in maniera lineare alle nostre configurazioni esistenti. Spesso abbiamo un considerevole numero di accessori esterni collegati a una telecamera, il che rende le dimensioni compatte del MultiDyne molto più di una necessità. L’espandibilità del sistema di collegamento su fibra MultiDyne rappresenta un’altra caratteristica chiave, dato che aiuta a semplificare la maggior parte delle configurazioni richieste dai clienti. Apprezziamo inoltre il fatto che la catena è semplice da usare e da mantenere efficiente. La richiesta di produzioni televisive è molto elevata e qualunque problema legato agli equipaggiamenti può causare costosi ritardi. E’ bello sapere che con MultiDyne, uno degli elementi della produzione – inserito tra le telecamere e gli altri apparecchi – è raramente un problema. L’autore è Christipher Konash, che lavora alla Panavision New York dal 2006. È manager del marketing tecnico HD e del servizio post vendita HD. Per informazioni: www.multidyne.com
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Il sistema di connessione ProBlox di BTX fa risparmiare tempo La All Mobile Video (AMV) ha iniziato la propria attività nel 1976 noleggiando apparecchiature video di alta qualità. Da allora sono cambiate un po’ di cose nel settore video, ma la nostra filosofia nel fornire prodotti di alta qualità e apparecchiature affidabili è rimasta la stessa. Uno degli elementi venuti alla ribalta negli ultimi anni è il “flypack”. Attualmente facciamo parecchio in questo campo. Quando si utilizzano i flypack negli eventi con registrazioni dal vivo, due dei maggiori elementi di valutazione sul campo sono il tempo di setup e i potenziali cablaggi errati. un flypack può richiedere molte ore per essere approntato, a volte necessi-
Le connessioni veloci rappresentano un gran vantaggio
tando di molto personale per sistemare i cavi e collegare i rack. Maggiore è il tempo e il personale richiesto nel setup, più elevati saranno i costi di gestione. COsì, con il nostro ultimo sistema, denominato “HD Tapaless Carrypack”, uno dei nostri obiettivi è stato quello di ridurre enormemente il tempo di installazione e il lavoro richiesto, abbassando così i costi e migliorando l’affidabilità per i nostri clienti. Siamo stati in grado di fare tutto ciò con l’economico sistema multiconnettore ProBlox della BTX.
Ciò che il ProBlox ha rappresentato per noi è che possiamo preparare tutto per una ripresa
nella metà del tempo che ci avremmo normalmente dedicato. Il risparmio nel setup e la riduzione delle tempistiche riduce significativamente i costi finali. Il sistema riduce
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Dal 1999 Broadcast&Production porta in Italia l’informazione di NewBay Media, l’editore leader mondiale della stampa dedicata ai broadcaster. Per questo ti aiuta davvero nel tuo lavoro!
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inoltre il numero di punti di collegamento separato per le varie mandate di cav, decrementando così il numero di sing9oli connettori utilizzati e migliorando di conseguenza l’affidabilità, riducendo gli spazi e eliminando la confusione. Il nostro obiettivo nel realizzare questo particolare flypack è stato quello di offrire un sistema di produzione ad alta definizione di elevata qualità, che tuttavia fosse “vendibile” a un prezzo molto competitivo. In aggiunta, volevamo un sistema d’avanguardia, con registrazione allo stato solido. La metodologia che abbiamo utilizzato per raggiungere tale obiettivo è stata quella di utilizzare teleca-
mere non abitualmente associate ad applicazioni di produzione multicamera. Al fine di uykizzare questi particolari modelli in un sistema di produzione multicamera, erano richieste più connessioni e cablaggi, anche di più di quelli che sarebbero stati necessari con l’impiego di telecamere più costose. Tutto questo lavoro ha prodotto il “Carrypack” HD tapeless della AMV, che può essere utilizzato con un massimo di otto telecamere Sony PMW-EX3/350 con controllo CCU pieno su fibra ottica. Il sistema è progettato con le sue connessioni rack-to-rack fatte attraverso il BTX ProBlox. Ciò garantisce collegamenti
rapidi e sicuri e minimizza il rischio di errori La nostra configurazione ProBlox unisce 16 cavi coassiali e 26 circuiti audio/dati/controllo in un unico connettore. In aggiunta, il sistema offre contatti video a 75 ohm veri per i segnali HD.
Alta affidabilità Il sistema ProBlox ha lavorato eccezionalmente bene, specialmente considerando l’impiego intensivo a cui è stato sottoposto. Abbiamo messo il nostro flypack realmente sotto stress; è stato utilizzato su una nave da crociera e durante le riprese di concerti musicali. Inoltre, è stato utilizzato in diversi spettacoli in studio e in esterna messi in onda da CBS,
MTV e PBS. Il Carrypack HD Tapeless è stato anche utilizzato per catturare il ritorno in scena di Barbra Streisand durante il monumentale concerto Village Vanguard. Il nostro nuovo flypack ha dato prova della sua affidabilità e molto del credito che ha ottenuto è merito di ProBlox. Gli autori sono Kewn-Wan Park e Pedro Luna, che assommano oltre 40 anni di esperienza nella produzione televisiva e nel broadcast e lavorano come tecnici alla divisione noleggio della All Mobile Video. Per informazioni: www.btx.com
Per concludere, alcune utili “schede prodotto” Alpha Wire
EcoWire della Alpha Wire è
un nuovo prodotto riciclabile progettato per minimizzare l’impatto ambientale legato al riciclo di cablaggi e cavi. EcoWire offre una guaina esterna isolante in polipropilene
modificato molto leggera e più resistente rispetto agli isolanti in PVC. Il risultato è un cavo fisicamente più piccolo che non contiene pigmenti in metallo pesante. Il prodotto EcoWire è conforme sia alle specifiche RoHS e WEEE sulla riciclabilità e sull’eliminazione delle sostanze pericolose. Il nuovo cavo garantisce una resistenza all’abrasione e
alla pizzicatura 10 volte maggiore rispetto ai modelli rivestiti in PVC. L’impiego di tale prodotto riduce inoltre il peso del cavo sino al 40%. EcoWire è disponibile in dimensioni di conduttore dall’AWG 10 all’AWG 28 e in una varietà di colori.
sono disponibili sia in versione hex, sia in versione per pinza crimpatrice. Connettori twist on BNC sono anche disponibili per la terminazione di cavi coassiali senza la necessità di impiego di attrezzature speciali.
I connettori sono caratterizzati da un basso VSWR e sono in grado di reggere frequenze sino a 4 GHz.
Per informazioni: www.alphawire.com
AMP by Tyco Electronics La AMP, una divisione della Tyco Electronics, fornisce una famiglia di connettori BNC per l’impiego in un’ampia gamma di tipologie di cavo, comprendenti sia le applicazioni video, sia quelle RF. I connettori si caratterizzano
per la costruzione in ottone e possono essere forniti con placcatura antiossidazione al nickel. Sono disponibili nelle due impedenze standard di 50 e di 75 Ohm. I connettori vengono forniti in una serie di diversi materiali dielettrici e
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Per informazioni: www.tycoelectronics.com
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Belden I cavi della Belden Banana Peel Precision Video Snake possono da oggi essere forniti in numerosi formati tra i più popolari, compreso il 1694A. Questi cavi di tipo “anaconda” sono disponibili in configurazioni da tre, cinque e sei cavi coassiali individuali. Il packaging dei Banana Peel garantisce una serie di vantaggi per gli installatori, tra cui la riduzione della quantità di lavoro necessaria a installare
e terminare numerose mandate di cavi, in quanto non vi è la necessità di effettuare spellature multiple come in altre soluzioni fornite sul mercato. I noltre, le problematiche di timing tra diversi cavi in una mandata comune sono state completamente eliminate, in quanto le lunghezze dei cavi sono identiche e tutti i cavi seguono un unico percorso. Le differenze di ritardo in uno stesso bundle
sono ridotte a 5,0 ns per 30 metri di cavo. Tutti i cavi Banana Peel
sono testati sino a 4,5 GHz. Per informazioni: www.belden.com
dotato di buffer e ciascuna uscita è parimenti provvista di buffer e di reclock. Lo switcher gestisce segnali compositi 143 e 177 Mbps, segnali a componenti 4:2:2 da 270 Mbps e video wide-
screen 16:9 da 360 Mbps. L’unità è alloggiata in un rack da 1 unità e può tipicament6e equalizzare cavi di lunghezza superiore a 300 m a 270 Mbps. Il DXP 44 SDI viene fornito
con un pannello di controllo e può anche comunicare con tastiere remote o altri pannelli di controllo remoti.
Extron Il modello DXP 44 SDI della Extron è una matrice video progettata per la gestione di segnali video compatibili SMPTE 259M. Ciascuno dei suoi ingressi loop-through è equalizzato e
Per informazioni www.extron.com
Mogami: nuovo cavo Ethernet Il nuovo cavo Ethernet #3306 presentato dalla Mogami è abbastanza flessibile da poter essere appiattito su un pavimento e abbastanza forte da stare in piedi sul campo. Il prodotto rispetta pienamente le specifiche TIA/EIA 568B per i cavi di categoria 5e e può essere ordinato completamente assemblato, sia in configurazione
“straight” sia “cross connection”. I cavi preassemblati sono garantiti un anno dalla fabbricazione. Il cavo non preassemblato è disponibile in lunghezze sino a 300 m. Pesa 8,3 kg per 100 me ha una impedenza caratteristica di 100 ohm. Per informazioni: www.mogamicable.com
Hotronic L’AX-81 della Hotronic è un routing switcher video sincronizzato da 8x2; l’unità garantisce una commutazione senza problemi di video asincroni, con ciascun canale in ingresso equipaggiato dei propri controlli di amplificazione. L’AX-
81 è in grado di effettuare tagli e dissolvenze e garantisce il mantenimento del rapporto di fase costante SC/H. L’apparecchio non necessita di sincronizzazione di frame aggiuntiva; è equipaggiato con un display di uscita che forni-
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sce informazioni su tutti gli otto canali relativamente alle regolazioni degli amplificatori di processo. L’AX-81 occupa una sola unità rack e consuma solo 30 watt di potenza; lo switcher è genlockabile e dispone di B R O A D C A S T
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porta RS-232 per il controllo esterno. La funzionalità di audio-follow-video è disponibile in opzione. Per informazioni: www.hotronic.com
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Ensemble Designs Il 5430 della Ensemble Designs è un piccolo routing switcher che lavora con la serie Avenue (sempre della Ensemble Designs) di frame su scheda. Lo switcher può gestire la commutazione video sia 8x1, sia 8x8 ed è adatto soprattutto in quegli ambiti laddove sono
trollo, tra cui quella tramite il pannello tattile Avenue, un web browser, oppure, ancora, tramite un pannello di controllo esterno Avenue X-Y. Lo switcher è in grado inoltre di effettuare il reclock e l’equalizzazione dei segnali video
necessarie limitate capacità, quali le edit bay e i locali di editing grafico. Il 5430 consente la commutazione su intervallo verticale e gestisce anche l’audio incorporato nei segnali. Fornisce l’identificazione sia delle sorgenti che delle destinazioni e offre diverse possibilità di con-
in ingresso. Per informazioni: www.ensembledesigns.com
Neutrik La Neutrik fornisce un’ampia gamma di terminazioni per cavi broadcast e per altri settori, tra cui spicca la linea rearTWIST di connettori BNC da 75 ohm reali. La serie rearTWIST si caratterizza per un corpo progettato per facilitare l’accesso anche in ambienti ad elevata densità di cavi. Il corpo con-
applicazioni di televisione in alta definizione e sono disponibili in differenti misure per i più popolari cavi coassiali, compresi quelli prodotti da Belden,
sente inoltre agli utilizzatori di evidenziare le terminazioni dei cavi con appositi codici-colore per specifiche applicazioni. I connettori rearTWIST sono adatti ad
Canare, CommScope, Gepco e altri. La Neutrik fornisce inoltre una completa linea di boccole, spellacavi, attrezzi per la crimpatura e altro per l’impiego con i connettori rearTWIST BNC. Per informazioni: www.neutrik.com
Telecast 3G TeleCube Modular Media Presentata la nuova famiglia di trasmettitori e ricevitori 3G TeleCube Modular Media Interface che è stata sviluppata specificamente per applicazioni OEM. Il sistema TeleCube MMI offre ai broadcaster una solu-
zione di Input/Output flessibile per la distribuzione di segnali in definizione standard e in alta definizione tramite fibra ottica, oltre che tramite cavo in rame. Il catalogo delle soluzioni Telecast offre inoltre la Serie
CopperHead 3000: si tratta dei suoi ultimi transceiver per fibra ottica che sono montabili su telecamera. La serie CopperHead 3000 permette di poter realizzare un unico link in fibra ottica tra qualunque telecamera
professionale o camcorder e il mezzo di regia mobile, la control room o la posizione “video village” del broadcaster.
ranti ridondanti e supportano segnali video a larga banda in alta definizione sino a 1,5 Gbps. E’ garantito anche il
supporto di audio digitale AES/EBU e dati ASI. Per informazioni: www.grassvalley.com
Per informazioni: www.telecast-fiber.com
Grass Valley Acappella Il sistema di routing multiformato Acappella della Grass Valley occupa una sola unità rack ed è disponibile in configurazioni di ingresso/uscita che vanno da 8x4 sino a 16x16. Le ridotte dimensioni fisiche unite alle grandi capacità di switching rendono questi prodotti la scelta naturale per ambienti dove lo spazio rappresenta un fattore critico (quali le suite di editing, i piccoli studi e i veicoli ENG/EFP).
Gli switcher Acappella si caratterizzano per una operatività plug and play e vengono facilmente adattati alle specifiche applicazioni degli utenti semplicemente con un web browser o con il software NetConfig. Gli switcher possono anche interfacciarsi facilmente con i router Jupiter, Prelude, Encore e serie 7000. Gli switcher sono equipaggiati con alimentatori autoconfigu-
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Test & Misure
Segnali televisivi sotto controllo Queste pagine sono
Una ventina di soluzioni per gestire test e misure nel mondo della televisione. Una guida che si apre con interessanti e qualificati giudizi sugli apparati che sono stati provati da esperti tecnici statunitensi
realizzate in collaborazione con la redazione di TV Technology www.tvtechnology.com
L’ETL di Rohde & Schwarz rende il lavoro più leggero anche a Chuck Chuck Britt and Associates è un’azienda fondata nel 2004 con lo scopo di offrire ai broadcaster un servizio di elevatissimo livello per l’installazione e la manutenzione di apparati e sistemi appartenenti ad un settore molto delicato: gli apparati di trasmissione per il broadcasting televisivo di elevata potenza. Per assicurare la necessaria manutenzione ai trasmettitori, il nostro lavoro di tutti i giorni ci porta a raggiungere anche località sperdute in tutta la nazione, comprese le cime dei monti e vari altri posti che possono essere molto difficili da raggiungere. Sono nel modo del broadcasting fin dalla metà degli anni sessanta e per me è sempre stato della massima
importanza poter contare su strumenti di lavoro dal peso, per quanto possibile, contenuto. In sintesi, questo significa che meno cose devo portare con me, meglio è, e negli ultimi tempi, questa considerazione in apparenza banale ha assunto un rilievo ancora maggiore, dal momento che le compagnie aeree stanno ponendo limiti sempre più stringenti (e tariffe sempre più costose), per la spedizione di bagagli di peso elevato.
Tutto in un solo strumento Uno dei nostri compiti è fornire certificazioni di prova dei sistemi trasmissivi; un apparato che, da solo, ci permettesse di portare a termine tutte le attività che normal-
mente ci sono richieste presso i siti trasmittenti era veramente il massimo a cui potessimo aspirare. Alla fine ci siamo riusciti: abbiamo incontrato l’ETL di Rohde & Schwarz. È poco più grande di una ventiquattro-
In questa guida parliamo di: Audio Precision .........................................pag. 65 DK-Technologies .......................................pag. 60 DNF Controls .............................................pag. 66 Ensamble Designs ....................................pag. 58 Evertz .............................................................pag. 65 JDSU...............................................................pag. 64 Kramer Electronics...................................pag. 64
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Leader ............................................................pag. 66 Marshall Electronics ................................pag. xx Modulation Sciences ..............................pag. 64 Multidyne.....................................................pag. 65 Pixelmetrix...................................................pag. 66 Rohde & Schwarz....................................pag. 54 Sencore .........................................................pag. 66
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Snell ................................................................pag. 56 Tektronix.......................................................pag. 64 Triveni Digital .............................................pag. 67 Ward-Beck Systems.................................pag. 67 Wohler...........................................................pag. 62 Z Technology..............................................pag. 67
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re, non ha bisogno di accessori esterni, e, alloggiato nella sua comoda borsa morbida, è il perfetto bagaglio a mano per ogni compagnia aerea. Il Rohde & Schwarz ETL è basato su una piattaforma multistandard per l’analisi dei segnali televisivi, e integra in un solo strumento le funzionalità di un testreceiver TV, un analizzatore di spettro, e un analizzatore di transport stream, in un insieme facilmente trasportabile che conserva però inalterata l’elevatissima precisione di misura che caratterizza i prodotti Rohde & Schwarz. L’ETL può misurare e monitorare nel tempo (con logging integrato) fino a sette parametri dei transport stream MPEG2 e fino a quattordici parametri di segnali digitali. L’ETL è inoltre in grado di misurare il bit-rate totale del flusso, e di analizzare la distribuzione fra
i vari servizi trasmessi del bit-rate complessivo. Inoltre, l’ETL è in grado di riprodurre l’audio ed il video di ciascun canale inserito nel flusso che si sta analizzando: con tutte queste possibilità a portata di mano vi renderete conto che non vi serve nient’altro per affrontare e risolvere ogni tipo di problema che si possa verificare nei sistemi di televisione digitale.Come tutti i più recenti strumenti di misura, il compito di addestrarsi all’uso dello strumento stesso è tipicamente lasciato all’utilizzatore, e anche l’ETL non fa eccezione. Devo però dire che tutte le volte che mi sono trovato nella necessità di sapere o capire qualcosa in più di quanto non fossi in grado di scoprire da solo sull’impiego e sulle caratteristiche dello strumento, sono rimasto estremamente soddisfatto delle risposte e, in
generale, dall’intero servizio di assistenza offerto da Rohde & Schwarz. Poco tempo fa, mentre stavo effettuando un rilievo in sito, mi sono reso conto che non ero in grado di effettuare un tipo particolare di misura; è bastato telefonare al mio referente commerciale Rohde & Schwarz, e mentre
eravamo al telefono, passo dopo passo, è riuscito a condurmi fino al termine della complessa procedura di misura che non ero stato capace di effettuare da solo.
Meno imprevisti, meno costi Una caratteristica indiretta dell’ETL è il risparmio dei
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Test & Misure
costi operativi. Poiché questo strumento è in grado di sostituire diversi apparati che in precedenza dovevo portare con me nei viaggi di lavoro, non ho più il problema di arrivare in sito e accorgermi di avere dimenticato uno specifico strumento che avrei utilizzato per una parte del lavoro; e nemmeno quel particolare strumento, che doveva per forza essere imbarcato
Sto utilizzando l’ETL da circa un anno e l’ho recentemente aggiornato per aggiungere l’opzione analizzatore di transport stream. In questo periodo l’ETL si è comportato in modo egregio e si è rivelato un ottimo investimento per la mia azienda. Quando arrivo in un sito con il mio ETL, gli altri tecnici sono spesso sorpresi dal ridotto bagaglio che
come bagaglio da stiva, ora viene più perso dalle compagnie aeree. Con tutto ciò, l’ETL è così leggero che non mi ha mai dato alcun problema di trasporto. Anche prima di acquistare l’ETL ero già un convinto sostenitore dei prodotti Rohde & Schwarz, in quanto avevo già acquistato e utilizzato diversi loro strumenti.
porto con me, e si meravigliano delle dimensioni e del peso così ridotti di questo strumento. Lo consiglierei a tutti perché fa il suo lavoro in un modo splendido. Chuck Britt può essere contattato all’indirizzo: cbritt@chuckbrittandassociates.com Per informazioni: www.rohde-schwarz.com
Snell prepara il passaggio alla televisione digitale anche delle emittenti locali WIS Television è un’emittente affiliata a NBC e fa parte della catena di emittenti di Raycom. Siamo attivi su questo mercato dal 1953 e ne siamo i leader per quanto riguarda l’informazione locale. Come molte altre emittenti, abbiamo trascorso gli ultimi anni alla ricerca di soluzioni per il passaggio di tutti i nostri sistemi dall’analogico al digitale, affrontando tutte le sfide di ordine tecnico, economico e di tempistica che questa transizione tipicamente comporta. La nostra scelta è stata un approccio graduale al mondo digitale, passando quindi di volta in volta alla nuova realtà i soli servizi necessari. Gli apparati Snell della linea IQ Modular sono stati un compagno ideale per realizzare in modo semplice ed efficace questo passaggio: ci hanno infatti consentito di aggiungere nuovi moduli al sistema esistente in base alle effettive richieste, con la massima semplicità e senza creare alcun inconveniente ai servizi già attivi.
Lungo il percorso di ogni segnale La linea IQ Modular è molto cambiata negli ultimi anni; WIS ha iniziato ad
tutti i nostri segnali avranno un jitter ridotto al minimo: un requisito fondamentale, specialmente per le nostre produzioni HD. Un ulteriore elemento che fa la differenza è la possibilità di avere la nostra intera infrastruttura collegata ad un unico sistema di monitoraggio e controllo in tempo reale: ci consente di configurare le specifiche funzioni e definire i vari parametri dei diversi moduli da un singolo sistema. Ad esempio, se dovessimo riscontrare un ritardo nel sistema che processa i segnali audio, il modulo IQ per il ritardo audio può compensare il disallineamento e riportare l’audio in sincronia con il video: se avessimo scelto apparati di diversi fornitori sui percorsi di segnale video e audio, tutto questo sarebbe stato molto più difficile. Il nostro percorso non è ancora completo, ma per completare la digitalizzazione delle nostre infrastrutture continueremo a progettare ed installare sistemi di processamento e conversione audio e video basati sui componenti della serie IQ Modular, anche allo scopo di rendere omogenea la tecnologia dei nostri impianti e semplifica-
utilizzare questi moduli alla fine degli anni ’90. Attualmente la piattaforma IQ è composta da una completa gamma di moduli di conversione audio e video, specificamente progettati per rendere la transizione da analogico a digitale il più semplice possibile. Gli apparati IQ Modular sono impiegati praticamente per ogni aspetto delle nostre attività, fra cui la distribuzione, le conversioni, il processamento audio, l’audio embedding/de-embedding, le conversioni SD/HD ed i processamenti video. Il sistema di controllo e monitoraggio Snell è una parte fondamentale del nostro sistema, e ci permette di integrare le funzioni di monitoraggio e controllo per tutti gli apparati IQ e per gli altri prodotti Snell che abbiamo installato.
I molti vantaggi del sistema IQ La serie Snell IQ è composta di una gamma così completa di moduli che ci ha consentito di progettare un metodo di lavoro estremamente flessibile che possiamo facilmente adattare in base alle specifiche esigenze, e la stabilità offerta dai moduli IQ garantisce che
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re il flusso di lavoro. Questi moduli si sono rivelati la vera carta vincente della nostra conversione “passo dopo passo” al mondo digitale, dandoci modo di effettuare il passaggio in modo graduale, distribuendo nel tempo gli investimenti, e comportando inoltre un impatto sulla produzione ridotto al minimo. Grazie all’infrastruttura IQ Modular siamo convinti che WIS Television abbia tutte le carte in regola per mantenere la propria leadership in un mercato estremamente competitivo. Emir Hadziahmetovic è responsabile tecnico di WIS Television, e lavora in questa emittente dal 1994. Può essere contattato all’indirizzo ehadziahmetovic@wistv.com Per informazioni: www.snellgroup.com
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Ensemble è il motore del passaggio al digitale di Oregon Public Broadcasting Il nostro obiettivo qui a Oregon Public Broadcasting, è quello di dare voce alla nostra comunità e di assicurare i collegamenti dell’Oregon con gli Stati vicini. Produciamo direttamente o trasmettiamo molti dei programmi che si possono vedere sulle emittenti pubbliche di tutto lo Stato. Abbiamo iniziato il passaggio alle trasmissioni digitali qualche anno fa, e ovviamente abbiamo dovuto affrontare la stessa situazione in cui si sono trovate tutte le emittenti televisive: la necessità di sostituire integralmente la nostra infrastruttura analogica. Al pari di molti altri centri di produzione, abbiamo dovuto decidere a chi rivolgerci per acquistare tutte le apparecchiature necessarie a questa transizione. Don McKay, il nostro responsabile tecnico, ha scelto i prodotti di Ensemble Designs. È stata un’ottima decisione, per Oregon Public Broadcasting, e ci ha consentito di raggiungere tutte le caratteristiche di flessibilità e affidabilità che nello scenario attuale sono fattori indispensabili per una emittente televisiva. Abbiamo avuto veramente pochi problemi con le nuove apparecchiature, ma anche quando si è verificato qualche inconveniente il supporto dello staff tecnico di Ensemble è stato sempre pronto ed efficace.
Molto più che girare una manopola Il segnale destinato alla messa in onda transita attraverso un commutatore bypass Ensemble Avenue 4460 che, oltre ad operare come router del percorso di
trasmissione, controlla anche le caratteristiche del segnale che viene trasmesso. È in grado di rilevare l’assenza del segnale, e di elaborare le necessarie statistiche sulla conformità dei flussi ASI, inclusa la presenza e la correttezza delle tabelle PMT, PAT e dei vari PID. Queste statistiche sono completamente personalizzabili, e possiamo impostare a nostro piacimento le soglie di rilevazione di tutti i parametri. Per far questo abbiamo a disposizione due modi: possiamo agire direttamente sul pannello touch-screen dell’apparato, oppure possiamo operate tramite un’interfaccia di controllo gestibile da PC. Di base, l’Ensemble Avenue 4460 riceve il segnale dal nostro sistema di encoding MPEG, e il segnale di backup proviene da una ricezione satellitare che trasporta un carousel di programmi della nostra syndication. In questo modo siamo sicuri di avere sempre un sempre un segnale in onda, a meno di un grave danno che coinvolga diverse apparecchiature. Abbiamo installato in totale 30 apparati Avenue, contando quelli destinati ai nostri centri di produzione TV e radio. Penso che le nostre stazioni possano essere considerate una showroom del-
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l’intera gamma di apparati Ensemble. Come se non bastasse, abbiamo appena comprato 16 sistemi di embedding/disembedding audio Ensemble 7660 destinati alla nuova sala apparati della nostra master control room. Ogni telaio Avenue può ospitare fino a 10 schede, ed è equipaggiato di un sistema di alimentazione ridondato. In caso di espansioni future dovremo solo installare le nuove schede all’interno dei telai già in produzione.
Tutto sotto controllo in un attimo Siamo veramente soddisfatti del pannello touch-screen di cui sono dotati gli chassis Avenue. Il pannello presente su un qualsiasi chassis può controllare le schede installate in qualsiasi altro chassis del sistema; bastano pochi tocchi per modificare tutte le impostazioni, e per avere accesso a tutte le funzioni di misura e controllo dei segnali in transito. In aggiunta è possibile rilevare a colpo d’occhio il punto dove un •
problema si è manifestato, e risolverlo immediatamente. Un’altra caratteristica dei prodotti Ensemble che ci è piaciuta molto è la possibilità di ottenere tutti gli aggiornamenti firmware direttamente dal loro sito web, e senza alcun costo aggiuntivo. Da qualsiasi pannello touch-screen si possono quindi rilevare i numeri di serie di ogni scheda e la versione del firmware caricato. Bastano poi pochi tocchi per caricare il firmware aggiornato sulle diverse schede. Siamo pienamente soddisfatti della nostra scelta tecnologica, e se dovessimo ricominciare tutto daccapo non avremmo esitazioni a scegliere di nuovo i prodotti Ensemble. Felipe Olvera lavora con Oregon Public Broadcasting da più di 15 anni, ed è attualmente a capo dello staff tecnico per TV e radio. Può essere contattato all’indirizzo folvera@opb.org Per informazioni: www.ensembledesigns.com
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L’evoluzione diventa semplice: ve lo può garantire DK Technologies
Perform gestisce un elevatissimo numero di canali digitali (diverse centinaia) che distribuiscono in tutto il mondo contenuti in vari formati (video, audio, dati) a milioni di appassionati dei vari sport. Attualmente gestiamo 346 canali digitali (a nostro marchio o per conto terzi) e ogni anno distribuiamo più di 15000 eventi live, 15000 monografie e 8000 reportage video. Qualche tempo fa, Perform ha scelto di espandere le proprie capacità di editing nel Regno Unito costruendo due nuove piattaforme editing di Avid per Omnisport, il nostro servizio di news sportive che distribuisce informazioni sugli eventi sportivi (che si svolgono in tutto il mondo) ad operatori che a loro volta le distribuiscono praticamente su tutte le piattaforme. Questi contenuti ci vengono richiesti tanto in formato originale come pure già elaborati o editati. Come spesso si fa in questi casi, mi sono recato all’IBC di Amsterdam per scoprire
futuri, può essere completato con una quantità di funzioni accessorie, fino a renderlo in tutto e per tutto pari al PT0760M. Si acquista un piccolo chassis, nel quale possono poi essere installate schede addizionali in base alle proprie esigenze. Nessun timore di scegliere un apparato semplificato affrontando però il rischio di dovere sostituire componenti hardware in caso di sviluppi futuri. Abbiamo acquistato due strumenti che abbiamo installato all’interno dei nostri sistemi di editing, ed entrambi stanno confermando le nostre aspettative. Nei prossimi mesi stiamo pensando di incrementare le nostre attività all’estero, e gli apparati DK Technologies saranno la nostra scelta per diverse funzioni. Queste nuove sedi all’estero devono essere equipaggiate con apparati controllabili da remoto via LAN. I PT0710M sono predisposti per questo tipo di connessione e controllo, e potranno quindi essere installati senza richiedere alcun tipo di adattatori o interfacce.
quale fosse lo stato dell’arte per gli apparati delle piattaforme di editing, e per scoprire se ci fosse qualcosa di particolarmente nuovo in questo campo. Tra le cose che dovevo approfondire c’erano anche i monitor di forme d’onda, che in mancanza di vere novità avrei sicuramente comprato da uno dei nostri fornitori consolidati; invece, grazie ad un incontro avvenuto quasi per caso, ho avuto modo di conoscere la gamma prodotti di DK Technologies, dei quali ammetto che fino a quel momento non avevo mai sentito parlare.
Comprare solo quello che realmente serve Il modello che ha subito attirato la mia attenzione è stato l’entry level PT0710M. È basato sul monitor PT0760M HD/SD e ne riprende la medesima qualità, ma con una dotazione di funzioni semplificata. La cosa che più mi è piaciuta del PT0710M è la facilità con cui, in caso di sviluppi
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Risparmiare tempo, lavorare meglio Stiamo anche pensando di installare alcuni apparati DK per condividerli fra i nostri •
sistemi di video on demand Avid Newscutter, allo scopo di utilizzarli nella correzione colore e nelle misurazioni dell’audio. Questi impieghi non richiedono tipicamente monitor di forme d’onda, ma il poter contare su questo tipo di strumenti, insieme ad un misuratore audio, riduce il tempo necessario per le operazioni di finitura, utilizzando le suite Avid Composer. I prodotti DK permettono, senza moduli aggiuntivi, di condividere un monitor di forme d’onda su un router a cui possiamo accedere attraverso rete LAN direttamente dalle suite Avid. Non è un vantaggio da poco: significa che non abbiamo la necessità di equipaggiare tutte le stazioni di editing con uno strumento che sarebbe utilizzato solamente per poche ore al giorno. Perform è alla costante ricerca di nuovi prodotti e apparati in grado di supportare i nostri servizi multipiattaforma, ed il DK Technologies PT0710M ha rappresentato per noi una scelta eccellente, anche per la facilità e flessibilità negli aggiornamenti ed espansioni. La possibilità di controllare gli apparati via LAN è un ulteriore punto a favore di questo piccolo grande apparato. Mike Edwards è Engineering Project Manager di Perform ed è responsabile per la realizzazione delle infrastrutture e la scelta degli apparati. Può essere contattato all’indirizzo mike.edwards@performgroup.com Per informazioni: www.dk-technologies.com
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Starz Entertainment dà il massimo dei voti al sistema Presto di Wohler Negli ultimi anni Starz Entertainment ha deciso di intraprendere alcuni cambiamenti nell’ottica di dare ai nostri abbonati la migliore user experience per quanto riguarda la visione dei film e dei diversi contenuti premium. Come ultimo passo di questi cambiamenti, abbiamo completato la transizione per i nostri 16 canali di cinema, tra cui i nostri canali di punta Starz ed Encore, da un sistema di messa in onda basato su un tradizionale video server a un ambiente basato su piattaforma IT. Dopo aver installato il nostro nuovo sistema di trasmissione, ci siamo concentrati sul miglioramento dell’affidabilità generale dei nostri sistemi. Come già avvenuto in diverse occasioni del passato, anche in questa circostanza ci siamo rivolti a Wohler e alle sue soluzioni per il monitoring per assicurare la migliore riuscita di questo progetto. Il sistema di monitoring e logging Volicon costituisce il cuore della nuova strategia di Starz per il monitoraggio in tempo reale dei segnali che vanno in onda; questo
sistema registra in continuo tutti i 44 flussi , sia HD che SD, del nostro sistema di monitoraggio in tempo reale. Per riuscire ad avere una panoramica a colpo d’occhio su tutti i 44 ingressi dei server Volicon abbiamo aggiunto il nuovo sistema Presto: è un multiviewer con selettore di sorgente che abbiamo installato sul rack dove sono posizionati gli apparati per il controllo della qualità del segnale. Il Presto della Wohler è un apparato compatto che occupa una sola unità rack e permette di effettuare il monitoraggio di 16 canali contemporaneamente, con un sistema immediato e intuitivo per il passaggio da un canale all’altro grazie ai suoi pulsanti con display OLED.
messa in onda basati su video server. Per il nostro sistema di monitoraggio in tempo reale stavamo comunque cercando un apparato molto compatto, e ci siamo resi conto molto rapidamente che solo pochi marchi offrivano un router SD/HD/3G nella taglia 16x1 o con un numero analogo di ingressi che occupasse una o al massimo due posizioni rack. Il Presto ci offre tutte le caratteristiche di cui abbiamo bisogno, a un prezzo assolutamente comparabile a prodotti di altri marchi, ma con un tocco in più: permette di mostrare una anteprima del video di ogni possibile ingresso direttamente sui pulsanti OLED di selezione. In questo modo il compito dei nostri tecnici è enormemente facilitato: dal momento che ciascuno dei 16 schermi OLED sul Presto è anche un commutatore che mostra un flusso SDI proveniente da uno qualsiasi degli ingressi disponibili, è possibile controllare che tutti gli ingressi del router Presto abbiano attestato un segnale attivo. Tutto quello che i nostri tecnici devono fare è premere il pulsante corrispondente al flusso prescelto per indirizzare il segnale video (con audio embedded) al nostro sistema di controllo qualità per le verifiche di routine.
Tecnologia in punta di dita È stato molto facile scegliere il Presto per questo compito, perché abbiamo sempre utilizzato i ben noti monitor audio su rack di Wohler, come pure i monitor colore Touch-It Digital a 16 canali, sempre di Wohler, per i nostri precedenti sistemi di
Ancora Wohler A valle dei router Presto abbiamo installato un monitor AMP2-E16V modulare per gestire i segnali audio e video. 62 B R O A D C A S T
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Abbiamo utilizzato lo stesso apparato anche per altri progetti: ad esempio, quando abbiamo aggiornato i nostri sistemi per le codifiche video e il controllo qualità. Sono unità molto potenti ed estremamente flessibili, con due schermi OLED da 4,3” che li rendono i sistemi ideali per il monitoring video, la misura e il controllo del loudness, il controllo degli indirizzamenti audio e la funzione Dolby Zoom, che consente di alternare istantaneamente e in modo dinamico la panoramica standard dei canali monitorati e il monitoraggio dei canali codificati e dei metadati dei flussi Dolby disponibili. Abbiamo particolarmente apprezzato la possibilità di utilizzare una configurazione personalizzata sull’AMP2-E16V, cosa che ci consente di controllare con estrema facilità i flussi audio embedded nei formati AES stereo, Dolby E e 12 canali. Nell’insieme la gamma Wohler permette di fare fronte alle nostre diverse necessità di monitoraggio con prodotti affidabili, efficaci e facili da usare: dal monitoraggio dei nostri sistemi di messa in onda alla ottimizzazione della qualità audio, al controllo dei flussi del monitoraggio in tempo reale, ai sistemi di monitoraggio e logging per le produzioni registrate, Wohler ha una risposta a tutto. Douglas Reither è esperto nella transizione ai sistemi digitali SD/HD basati su IT. Può essere contattato all’indirizzo doug.reither@starz.com Per informazioni: www.wohler.com
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Test per broadcast digitale JDSU JDSU DTS-330 può effettuare la generazione, l’acquisizione e l’analisi di transport stream MPEG2 in 6 diverse varianti. Il DTS-330 è un sistema integrato e compatto per la valutazione qualitativa e quantitativa dei flussi digitali in transito. Il DTS-330 è in
grado di effettuare qualsiasi tipo di analisi in tempo reale: si semplifica notevolmente il lavoro, e con la possibilità di lavorare in tempo reale sui segnali si eliminano le perdite di tempo associate alla necessità di dover operare su file registrati. Il DTS-330 ha una
costruzione modulare e permette agli operatori di costruirsi la configurazione che meglio soddisfa le proprie necessità ed il proprio budget. È in grado di operare con transport stream di capacità da 1 kbps a 214 Mbps, e può essere equipaggiato con diverse
interfacce, tra cui 8-VSB, QAM e COFDM. Può essere impiegato in vari contesti, fra cui l’installazione di nuovi sistemi, il routing in banda base, laboratori di ricerca e sviluppo, e sistemi di controllo delle reti. Per info: www.jdsu.com
MSI4400A Modulation Sciences L’MSI4400A può visualizzare un efficace e completo colpo d’occhio dei più importanti parametri che caratterizzano un segnale televisivo. Lo strumento può mostrare un diagramma ad occhio, la costel-
lazione, il tasso di errore, il numero di pacchetti errati, SNR/MER/EVM e la deviazione dal symbol rate nominale. Il pannello frontale è completo di indicatori che riportano gli stati di allarme
ed il livello dell’ingresso RF. Può archiviare fino a 20’ di log su tutti i dati relativi alla qualità del segnale e mostrarli successivamente sullo schermo come se il segnale fosse ricevuto in quello stesso
momento. È inoltre dotato di filtri di reiezione per i canali adiacenti e di un sistema di memorizzazione dei dati per analisi successive. Per informazioni: www.modsci.com
Test Generator Kramer Electronics Il generatore test per segnali in alta definizione HDG-821 può generare 30 diversi segnali test HD, oltre al burst del nero per segnali SD e segnali di riferimento a 2 o a 3 livelli, permettendone
così l’impiego come generatore di riferimento e master sync in ogni studio di produzione video. Da segnalare l’elevata ampiezza della finestra di regolazione del timing per il sincronismo orizzontale e
verticale, e la possibilità di generare segnali audio di test a standard AES o AES11 (DARS). L’HDG-821 può generare contemporaneamente segnali analogici e digitali. Le diverse funzioni del gene-
ratore possono essere facilmente impostate sul display fluorescente da 20 caratteri su 2 righe di cui il generatore è dotato. Per informazioni: www.kramerelectronics.com
Monitor di forme d’onda WFM8300 Tektronix Il monitor di forme d’onda WFM8300 è in grado di effettuare il monitoraggio di segnali video analogici e digitali fino allo standard 3Gbps SDI. È stato progettato per effettuare valutazioni di precisione e verifiche di conformità dei parametri del segnale in applicazioni
di broadcasting e distribuzione di contenuti. Il monitor di forme d’onda WFM8300 presenta significative innovazioni nella misura della saturazione del colore con i nuovi display appena brevettati nella gamma LUMA Qualified Vector (LQV) e Spearhead.
È inoltre previsto il monitoraggio dell’audio surround multicanale, applicazione per cui sono disponibili diverse opzioni, fra cui la decodifica dei metadati Dolby, la misura del loudness a standard ITU e la misura delle bande Dolby E. Il WFM8300 può effettuare
anche il monitoraggio dei dati trasmessi negli spazi VANC (Vertical Ancillary Data Space), e permette di visualizzare un reticolo standard oppure definito dall’utilizzatore. Per informazioni: www.tek.com
Audio/Video Monitor di Marshall Electronics Il Marshall Electronics OR701A è un sistema di monitoraggio audio/video per installazione su rack dotato di schermo a 7 pollici per le immagini, e di un sistema di altoparlanti stereofonico. È provvisto di ingressi HD/SDSDI, e può inoltre contare su
7 ingressi GPI liberamente configurabili. Il sistema può fungere da vettorscopio e monitor di forme d’onda in tempo reale, visualizzando i dati sullo schermo incorporato, sul quale possono inoltre essere mostrati i diversi timecode. La temperatura colore
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dello schermo è regolabile, e possono essere impostate varie soglie di sicurezza. Dispone di 11 tasti funzione e 4 manopole liberamente configurabili dall’utente. Può riprodurre una qualsiasi coppia di canali audio digitali embedded nel flusso principale (fino ad un •
massimo di 16) attraverso gli altoparlanti del pannello frontale, visualizzando contemporaneamente il livello di tutti i canali audio sullo schermo incorporato (con diagramma a barre di livello a tre colori). Per informazioni: www.mars-cam.com
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Analizzatori Audio Precision Serie 2700 La serie di analizzatori audio Audio Precision della Serie 2700 può effettuare rapidamente i test di base su segnali analogici e digitali, e può inoltre effettuare su di essi diverse misure. Il generatore analogico di segnali pilota è caratterizzato da una risposta in frequenza assolutamente piatta, da 10 Hz a 204 kHz, e l’a-
nalizzatore analogico può operare su una banda impostabile a piacere da 10 Hz a 500 kHz. Gli analizzatori dotati di interfaccia digitale possono contare su una connessione seriale AES3/IEC60958, con ingressi seriali e clock completamente configurabili. Una ulteriore caratteristica è la presenza di un pannello
di stato, che permette all’operatore di leggere e impostare i metadati delle interfacce sia nel formato professionale che in quello consumer. Gli apparati della serie 2700 possono essere personalizzati con un’ampia gamma di
opzioni, tra cui si trovano moduli per il processamento digitale dei segnali, filtri specifici ed altro ancora. Per informazioni: www.ap.com
Multidyne VLD2: rilevatore di assenza video Il rilevatore duale di assenza di segnali video VLD2 controlla la presenza dei segnali di sincronismo per individuare la mancanza del video. Può inoltre individuare una durata prolungata di video nero, che potrebbe essere causato da un problema o
un ostacolo davanti all’obiettivo di una camera, come pure una durata prolungata di schermo bianco, che potrebbe essere causato da una camera accecata da una sorgente di luce. Questo prodotto può gestire due differenti canali video
ed è provvisto di ingressi passanti. Gestisce una uscita di allarme per ciascun canale, ed è dotato di comodi di connettori a vite ad innesto rapido. Il VLD2 è alimentato da sorgente esterna a 12 V in corrente alternata, ed è disponi-
bile un sistema di montaggio rack che può accogliere fino a tre rilevatori. Per informazioni: www.multidyne.com
Evertz MVP è la scelta di Rogers Communications per il monitoring
Rogers Communications è un operatore canadese attivo in diversi campi del mondo delle telecomunicazioni e dei media; l’azienda è impegnata nel broadcasting televisivo e radiofonico, nella produzione e diffusione di televendite, editoria e pubblicazioni di settore, e nella produzione di eventi sportivi. Per questo motivo è fondamentale che l’operatività di Rogers si svolga nel più fluido dei modi; ne consegue che anche tutti i flussi di segnale che gestiamo
devono presentare la massima affidabilità. La nostra scelta è caduta su Evertz MVP. La nostra control room impiega 16 schermi a retro-proiezione DLP Christie a cui giungono i segnali del sistema MVP. Evertz è stata la nostra scelta anche per il monitoring dei servizi basati sul protocollo IP: quando questo tipo di servizi ha raggiunto una presenza significativa all’interno delle nostre reti abbiamo potuto utilizzare il sistema MVP anche per il monitoraggio delle sorgenti IP. Stiamo attualmente migrando tutta la nostra rete dal protocollo ASI o Sonet verso il mondo IP; stiamo quindi installando i sistemi Evertz MViP e MVPDEC32-4-IP allo scopo di convogliare tutti i segnali che viaggiano sulla nostra rete IP
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all’interno del sistema di monitoraggio. Il MVPDEC32-4-IP, in unione all’MViP ci consentono di gestire con la massima flessibilità tutti i tipi di segnale in ingresso, indirizzandoli all’interno della piattaforma MVP. Con in più la comodità di poter gestire questo indirizzamento da un unico terminale. Il sistema MVP è attualmente in grado di controllare tutti i nostri segnali che viaggiano su rete IP. L’integrazione di questi due apparati MViP e MVPDEC32-4-IP ci ha consentito di chiudere il cerchio: la nostra piattaforma MVP è ora in grado di monitorare tutti i segnali che transitano sulle nostre reti con una grande flessibilità ed una semplicità di uso. Possiamo controllare e gestire tutti i segnali attraverso •
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finestre multiple su un unico schermo. Le piattaforme MVP e MViP ci hanno permesso di migliorare la user experience dei nostri clienti in quanto sono in grado di individuare immediatamente ogni problema che possa verificarsi nei diversi flussi. Il nostro centro di controllo è presenziato H24 per tutti i giorni dell’anno. Il sistema di monitoraggio Evertz consente al nostro personale di individuare prontamente ogni problema che possa verificarsi su qualsiasi segnale mettendoli in condizione di risolvere immediatamente l’anomalia. Mike Gilmour è Senior Network Designer. Può essere contattato alla mail: mike.gilmour@rci.rogers.com Per informazioni: www.evertz.com
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DNF Controls è “The Analyst” Il tester per protocolli RS422/RS-232 denominato “The Analyst” è in grado di individuare ed isolare rapidamente un’ampia varietà di problemi che possono riguardare i controlli e le interfacce di segnale. È stato progettato per essere utilizzato con soddisfazione sia da personale esperto che da tecnici alle prime armi, mettendo ciascuno di essi in grado
di analizzare i problemi che possono verificarsi alle diverse interfacce di controllo utilizzate all’interno di installazioni broadcast per consentire ai diversi apparati di interagire fra di loro. Il tester permette all’operatore di spostarsi con facilità tra le linee di trasmissione e di ricezione, di invertire la polarità di uscita delle linee di trasmissione e/o delle
linee di ricezione. The Analyst è uno strumento compatto, e dispone di un display LCD a 40 caratteri su 4 linee, di facile lettura, di un pannello di controllo ad 8 tasti e connessioni separate per i protocolli RS232 e RS-422. Può essere alimentato da sorgenti in corrente continua od alternata e può essere equipag-
giato anche con una batteria opzionale. Per informazioni: www.dnfcontrols.com
Monitor di forme d’onda Leader Il Leader LV5800 è un monitor di forme d’onda multipiattaforma in grado di visualizzare simultaneamente fino a quattro sorgenti video SDI. Supporta 23 differenti formati dello standard SDI, ed è dotato di 4 slot di espansione per l’installazione di moduli di ingresso opzionali; le opzioni per gli standard di uscita
blocchi del video, il nero persistente e l’assenza di audio, e può generare allarmi programmabili. Può inoltre acquisire, memorizzare e successivamente riproporre singoli fotogrammi. Il sistema di raffreddamento è stato studiato per garantire un ridottissimo rumore di funzionamento, e fra le dotazioni non manca
possono essere invece installate in due slot addizionali dedicati. Tutti questi moduli accessori possono essere aggiunti o sostituiti direttamente dall’utilizzatore, permettendo quindi la massima libertà di configurazione dello strumento a seconda delle diverse necessità. L’LV5800 è inoltre dotato di un sistema per rilevare i
la connettività ethernet e la possibilità di un controllo remoto attraverso reti IP pubbliche o private. Può visualizzare forme d’onda, immagini, diagrammi ad occhio, e può inoltre visualizzare un completo set di dati su segnali MPEG. Per informazioni: www.leaderusa.com
Pixelmetrix e il suo Electronic Couch Potato Pixelmetrix ha lanciato “Electronic Couch Potato”, un sistema di monitoraggio in tempo reale di canali via cavo. Questo dispositivo permette agli operatori di sistemi multicanali di verificare direttamente presso i propri clienti
che i canali appaiano correttamente nelle posizioni appropriate.L'unità si connette a valle del ricevitore, e controlla la qualità audio/video dal punto di vista del cliente finale. Esegue anche la scansione continua dell’intera banda del
sistema per individuare e segnalare eventuali anomalie nella composizione dei bouquet: ad esempio canali mancanti o presenza di canali che non sarebbero previsti. Il sistema controlla automaticamente il segnale video per
errori di formato, macroblocchi, blocchi dell’immagine e assenza di contenuto. L’audio viene verificato per controllare il muto o la presenza di toni continui. Per informazioni: www.pixelmetrix.com
Transport Stream Monitor Sencore Il transport stream monitor TSM1770 è specificamente progettato per effettuare il monitoraggio completo di tutti i parametri associati a contenuti compressi audio e video ed alle diverse informazioni o dati inseriti (da standard) nei flussi destinati al broadcasting terrestre, ai sistemi via
cavo, alle reti di telecomunicazioni, o ai collegamenti satellitari. Il TSM1770 è pienamente compatibile con segnali ASI/SMPTE 310, 8VSB/QAM RF e Ethernet. Può effettuare il monitoraggio sia dell’intero transport stream sia sul singolo livello fisico, e permette
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inoltre di verificare la conformità del transport stream fino al livello delle tabelle di sintassi. È inoltre disponibile una preview del video codificato, come pure la decodifica
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dell’audio e dei sottotitoli, insieme a vari tipi di reportistica sui diversi strati fisici del transport stream. Per informazioni: www.sencore.com
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Demodulatore Z Technology Il DM1010 DTV è un ricevitore di misura ad elevata dinamica progettato per l’impiego presso impianti trasmittenti o per l’impiego monitorio negli studi televisivi utilizzando una antenna esterna. Il DM1010 DTV è caratterizzato da complete prestazioni di misura, sia a livello
RF sia per i dati demodulati, e copre la banda da 54 a 806 MHz. Dotato della possibilità di connessione a reti esistenti, il DM1010 DTV può effettuare misure di segnali televisivi digitali secondo gli standard NIST, e può visualizzare lo spettro del segnale trasmesso con lettura diretta dell’energia
misurata sugli shoulder del segnale per la verifica di conformità con i requisiti di legge e con il tipo di maschera utilizzato; può inoltre effettuare le misure di modulazione ATSC per la messa a punto del trasmettitore. È disponibile in opzione la visualizzazione dei contenuti
video inclusi nei transport stream per il monitoraggio delle emissioni digitali. Per informazioni: www.ztechnology.com
Triveni Digital StreamScope RN40 Il Triveni Digital RN40 può effettuare il monitoraggio dei transport stream che viaggiano sulla rete video di una stazione ad un costo estremamente competitivo. Può essere configurato per il monitoraggio h24 di un’ampia gamma di transport stream MPEG, tra cui
QAM, 8.VSB, ASI, SMPTE-340 e Gigabit Ethernet IP. Registra inoltre il flusso dei servizi dei transport stream e l’andamento del traffico per ogni ingresso e può inoltre registrare in modo continuativo i profili del transport stream.
L’RN40 è stato recentemente dotato di un generatore di reportistica integrato in grado di compilare report a cadenza oraria, giornaliera, settimanale o mensile mostrandone il contenuto a video, su stampa cartacea o mediante email. L’apparato può inoltre essere utilizzato e
controllato da remoto attraverso un’interfaccia webbased, utilizzando qualsiasi computer connesso alla medesima rete e consentendo quindi il monitoraggio continuo dei transport stream anche da sedi remote. Per informazioni: www.triveni-digital.com
Audio Monitor Ward-Beck Systems sono essere codificati PCM o Dolby; i segnali Dolby vengono decodificati e mostrati come audio surround a 5.1 canali. L’apparato fornisce inoltre i metadati Dolby attraverso un connettore DB a 9 pin. Il monitor audio AMS-16-AEM è equipaggia-
to con 16 misuratori di livello a istogrammi LED, a 58 segmenti e a 3 colori, con visualizzazione contemporanea del PPIM (Peak Program Meter) sopra ciascuna barra VU; include inoltre la possibilità di effettuare il downmixing stereo da segnali
multicanale. L’audio decodificato può essere riprodotto dai diffusori integrati, oppure può essere prelevato da una presa jack per cuffie, o da un connettore DB-25 per segnali decodificati AES. Per informazioni: www.ward.beck.com
VETRINA COMMERCIALE
Il monitor Audio AMS-16AEM può effettuare il monitoraggio dei segnali digitali audio embedded. È dotato di due ingressi video SDI da cui può estrarre tutte le 8 coppie di audio digitale stereofonico embedded. I segnali audio in ingresso pos-
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Segnali radiofonici sotto controllo Queste pagine sono realizzate in collaborazione con la redazione di
Una quindicina di soluzioni per gestire test e misure nel mondo della radiofonia. Una guida utile, anche con testimonianze di vostri colleghi che, in significative realtà internazionali, hanno già sperimentato queste soluzioni
Radio World www.rwonline.com
LP Technologies aiuta un teleporto satellitare ABS-CBN International è un’azienda di totale proprietà statunitense della ABSCBN Broadcasting delle Filippine. La società madre è il più grande conglomerato del settore media nelle Filippine e gestisce una rete televisiva e una radiofonica. La divisione International (che siamo noi) ha fondamentalmente il compito di distribuire la programmazione filippina nel mondo. Facciamo questo lavoro utilizzando dei servizi satellitari nel Nord America mediante DirecTV e il cavo Comcast; in Europa, nel Medio Oriente e in Australia mediante vari satelliti; via IP in Canada, Giappone e isole del Pacifico. In più, come compito secondario, forniamo altri programmi etnici direttamente nelle case (DTH) nel Nord America e nelle Hawaii, in Alaska e nei Caraibi. Tra di essi ci sono
dell’altra catena di trasmissione RF su un unico analizzatore. Avevamo davvero bisogno di una soluzione che non ci costasse troppi soldi. A questo punto è arrivata LP Technologies, con la sua alternativa al costoso software per il monitoraggio delle portanti che c’era in quel momento sul mercato. Avevo sentito parlare di LP Technologies e per caso stavo presidiando il nostro stand all’esposizione Satellite del 2009, dove lo stand di LP Technologies era proprio vicino al nostro. Ho potuto vedere i loro prodotti e mi sono interessato all’LPT3000R, analizzatore di spettro remoto montato a rack. Mi sono fermato sull’LPT3000R perché non solo offriva un’interfaccia software familiare e semplice, ma copriva anche la gamma bassa di frequenze fino a 9
canali thai, cinesi, del Laos, così come vari canali del Medio Oriente.
Stazione di terra Il nostro teleporto satellitare degli Stati Uniti è a Richmnond, in California, vicino a San Francisco. In quanto teleporto satellitare situato sulla terra, abbiamo ovviamente bisogno di analizzatori di spettro. Abbiamo parecchi edifici pieni di apparecchiature, distribuiti su un terreno di due acri, e abbiamo avuto parecchi analizzatori HP e Tektronix, assegnati a questi edifici per monitorare i vari servizi. Sfortunatamente, non abbiamo mai commissionato alcun software per gestire e registrare da remoto le informazioni provenienti da questi analizzatori. Così, tutto veniva fatto manualmente, compreso il collegamento della RF dell’una o
kHz. Per noi, significava potere usare questo analizzatore per visualizzare i nostri segnali IF a 70 MHz, così come quelli della banda L. Ricordo che i prodotti di un’altra azienda non scendevano a 70 MHz, mentre quelli di un’altra ancora lo facevano, ma l’interfaccia software non era semplice. Accoppiato al commutatore a quattro ingressi situato sul front end dell’LPT-3000R e con la possibilità di controllare gli analizzatori (compresa la commutazione degli ingressi) via Ethernet, utilizzando il software compreso, l’LPT-3000R era una risposta alla necessità di misurazioni remote dei nostri servizi. Infine, il costo unitario era troppo buono per non soffermarsi su di esso. All’inizio abbiamo avuto qualche problema con il software compreso, tuttavia, poco dopo avere fatto pre-
In questa guida parliamo di: Aarlon ............................................................pag. 80 Audemat .......................................................pag. 69 Belar................................................................pag. 76 Burk Technology .......................................pag. 74 Broadcast Tools .........................................pag. 70
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CircuitWerkes.............................................pag. 80 Davicom........................................................pag. 72 Dayton...........................................................pag. 80 DK-Technologies .......................................pag. 78 LP Technologies ........................................pag. 68
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Prism Sound................................................pag. 78 Sonifex...........................................................pag. 76 Studio Hawk................................................pag. 78 Titus Technology Lab..............................pag. 76
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sente questa cosa a LP Technologies, abbiamo ricevuto degli aggiornamenti che comprendevano alcuni dei nostri suggerimenti. Avevano ascoltato le nostre indicazioni e fatto i cambiamenti che potevano fare.
Funzioni Una delle funzioni più utili di un multi-analizzatore come i nostri è quella di potete selezionare anche una impostazione remota che è stata memorizzata. Il setup memorizzato selezionerà l’indirizzo IP dell’analizzatore, commuterà l’ingresso corretto su quell’analizzatore e quindi imposterà tutti gli altri parametri dell’analizzatore come la frequenza centrale, lo span, la risoluzione della larghezza di banda e così via. Questo rede facile l’attività per alcuni dei miei operatori, che non sono in grado di impostare un analizzatore. La registrazione della traccia e la sua riproduzione rappresentano un’altra fuzione di cui abbiamo fatto uso. Potete fare in modo che vengano registrate tracce successive, fino ad una ogni secon-
do, per 25 ore (sto suggerendo loro di aumentare questa finestra temporale). Le informazioni registrate sulla traccia vengono salvate in un file del proprio computer da tavolo o portatile. Gli utenti possono stampare e/o salvare le tracce per inserirle nei rapporti ai clienti o altro. C’è una funzione allarme in cui gli utenti possono impostare un livello alto e/o un livello basso, e l’analizzatore manderà una notifica quando uno di questi due livelli vengono raggiunti. Può anche mandare una notifica via e-mail. Abbiamo quindi il nostro software di acquisizione dati, in grado di catturare una traccia da un analizzatore HP o Tectronix e mostrarla nel formato che i nostri clienti erano soliti vedere nei nostri rapporti. Tutto ciò, prima, richiedeva un lavoro intenso, per il quale dovevamo andare con un computer portatile presso ciascuno dei nostri analizzatori nei vari edifici per catturare le tracce. LP Technologies ci ha dato una copia del suo manuale di programmazione del softwa-
re, così abbiamo potuto adattare il nostro software affinché potesse catturare le tracce via Ethernet. Ora posso creare i rapporti per i miei clienti senza uscire dal mio ufficio. Infatti, grazie all’accesso Ethernet, sono stato in grado di connettermi a qualsiasi analizzatore mediante la VPN aziendale, anche da casa, e vedere i sevizi dei miei clienti sul computer portatile mentre guardo la TV in salotto. Il software ha ancora piccoli dettaglia che vorrei vedere cambiati o corretti ma, nel-
l’insieme, sono stato molto contento del prodotto, del supporto clienti e delle risposte ricevute. Mi aspetto di potere vedere tutti i cambiamenti nei prossimi aggiornamenti del software. S. Edmund Johnson è Manger del Systems Engineering all’International Gateway ABS-CBM di San Francisco Per informazioni: www.lptech.com
Audemat Relio “pensa” come un tecnico Modulation Magic è un system integrator con sede a Southborough, in Mass Massachusetts. Installiamo un gran numero di sistemi, compresi studi e postazioni di trasmissione per le emittenti nostre clienti. Nei mesi recenti abbiamo installato sempre più sistemi di gestione delle strutture Relio di Audemat per consentire la completa supervisione e il monitoraggio di tutta l’installazione. Così come installiamo Relio quale parte dei nuovi sistemi di trasmittenti, spesso veniamo chiamati per rimpiazzare i sistemi di controllo remoto già esistenti. Abbiamo valutato
nuove apparecchiature. Oltre ai suoi 64 ingressi di stato, 24 ingressi di misura e 64 uscite di comando, ci sono porte seriali, USB e 2 porte di rete da 100 Mbps. Grazie ai connettori SCSI (da 48 e 64 pin), possiamo ottenere un’elevata densità di uscite su pin, con pannelli grandi solo una unità rack. La “killer application” del Relio è la suite software Scripteasy, una potente applicazione grafica che ha semplificato la configurazione e il controllo dei siti più complessi che abbiamo installato. Questo mette il Relio davanti a tutti, nella competizione.
un gran numero di soluzioni, in una rosa di fornitori consolidati, e abbiamo trovato che l’Audemat Relio sia la migliore scelta. Ha possibilità di monitoraggio in quantità, è versatile e facile da utilizzare per i tecnici di trasmissione e gli operatori con qualsiasi livello di capacità.
Killer app L’hardware del Relio, che si basa su IP, è un’unità montabile a rack che offre un gran numero di ingressi e uscite, il che lo rende adatto a installazioni di tutte le dimensioni e flessibile, in caso occorra aggiungere
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Due sono gli elementi del software Scripteasy: il modulo Designer, che permette agli utenti di programmare condizioni e risposte utilizzando le funzioni drag-and-drop, e il modulo personalizzabile Masterview, con una vista complessiva di tutto quanto viene monitorato nel sito remoto. Con lo ScriptDesigner, utilizziamo logiche comuni che si basano su stato, misurazione di ingressi ed espressioni matematiche, per creare script dettagliati che producano il dato in uscita desiderato, ad esempio un comando d’allarme. In questo modo, pos-
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siamo distribuire un servizio completo ai nostri clienti, attraverso script preconfigurati che aiutano a proteggere il sito da situazioni che potrebbero causare l’interruzione delle trasmissioni. Programmiamo il sistema in modo da prevenire danni in circostanze quali la commutazione tra trasmettitore principale e trasmettitore di riserva, indicando i passi da fare (come commutare il ponte e i percorsi dell’audio), se una delle condizioni da noi prefissata si verifica. L’applicazione Masterview è personalizzata e presentata ai nostri clienti come la possibilità di visualizzare con un colpo d’occhio il proprio sito, in cui allarmi e potenziali problemi vengono identificati e vi si può interagire. Gli allarmi e gli stati possono essere mandati ai relativi tecnici via e-mail, SMS, SNMP o anche messaggi vocali, per consentire loro di
intervenire immediatamente, se necessario. Abbiamo appurato che il Relio è semplice e veloce da installare. I nostri clienti sono contenti del fatto che occupi poco spazio. Le schede di interfacciamento si possono montare direttamente nel trasmettitore, se lo si desidera. Dato che il Relio si basa su IP, può comunicare con un’ampia gamma di tipi di prodotti. Per apparecchiature esistenti che si basano su protocolli seriali o di altro tipo, è possibile fornire un’API precompilata (Scripteasy Easylink), che consente la connessione
all’apparecchiatura e accede ad un ampio numero di parametri a cui non si potrebbe accedere mediante le connessioni di ingresso/uscita tradizionali. I prodotti Audemat sono, di regola, una parte integrante dei nostri progetti e Relio viene spesso installato a fianco di una gamma di unità di monitoraggio Goldeneagle e, per le installazioni più grandi, al Broadcast Manager, che aggrega gli allarmi e gli stati di una rete ampia in un sistema centralizzato di gestione che può essere monitorato da una singola postazione. Abbiamo molti clienti sod-
disfatti che utilizzano il sistema. Credo che questo sia in gran parte dovuto alla sua flessibilità e alla potenza del software Scripteasy. Con il suo approccio “leggero” alla gestione degli impianti, il Relio con Scripteasy non solo processa le chiusure di contatti, ma esegue delle procedure, e potete programmarlo in modo che “pensi” come un tecnico. Jeff Rosenberg è Presidente e Capo Tecnico di Modulation Magic, un system integrator soddisfatto di Audemat Per informazioni: www.audemat.com
Un aiuto per Farm Radio Network con Sentinel-4 di Broadcast Tools Infilati in un angolo della sala trasmettitori di WILS(AM) di Lansing, Michigan, ci sono due rack Middle Atlantic pieni di apparecchiature che costituiscono l’uplink di Michigan Farm Radio Network. Questo fornitore di servizi per la distribuzione via satellite iniziò la sua attività circa 30 anni fa sfruttando l’angolo di una zona di parcheggio a Milan, in Michigan, e invia agli affiliati delle notizie sul mercato agricolo di rilevo per un’area che comprende tre stati. Quando Saga Communication ha comprato il sistema e l’ha trasferito a Lansing, l’espansione dei servizi ha previsto, nel-
È apparso quasi subito ovvio che sarebbe stata necessaria maggiore capacità di quella esistente con le precedenti unità, connesse a linee telefoniche. Il tecnico Ralph Haines (a contratto, come me), Michael J. Ostlund di Minnesota News Network, Dennis Mellot di Saga GM di Lansing, Stepehen Paul dell’ufficio di Detroit di Saga, e io, ci siamo uniti per pianificare un sistema che avrebbe permesso a tutti e cinque l’accesso T1, ISDN, dial-up e con sistemi alternativi. E qui è entrato in scena il Broadcast Tools Site Sentinel-4. La recente installazione di una connessione Internet ad alta velocità nella postazione dell’uplink per agevolare
l’immediato, l’uplink per le cronache sportive regionali e poi l’aggiunta dell’Illinois Radio Network, con studi a Chicago e, più recentemente, il Minnesota News Networrk, con i suo studi principali situati a Minneapolis/St. Paul.
Quando serve più capacità Per anni il mio cliente, WILS, si è affidato ad apparecchiature Broadcast Tools per eseguire, su linee telefoniche, il monitoraggio dell’audio, le commutazioni remote e, più recentemente, il controllo via Internet delle funzioni di riavvio di due codec ISDN Comrex Nexus, che utilizzano il Broadcast Tools Web Switch.
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le commutazioni via Web, aveva aperto una nuova strada per il controllo e il monitoraggio remoti. Il Site Sentinel-4 è un dispositivo economico, grande un terzo di unità rack, per il controllo remoto via Web, il monitoraggio, gli allarmi di stato e un’interfaccia relè che può essere comandato da qualsiasi posto in cui ci sia un accesso Internet, anche con i più recenti terminali connessi al Web. Ecco, dunque, uno strumento che permette: la misurazione analogica su quattro canali separati, il monitoraggio dello stato di quattro canali, quattro interfacce logiche a relè per l’interfacciamento diretto con altre apparecchiature, un rilevatore stereofonico di
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silenzio, un misuratore delle perdite di potenza, un insieme separato di contatti per controlli di potenza remoti attraverso un dispositivo di terze parti e un termometro opzionale. Queste funzioni sono programmabili, per assecondare le richieste degli utenti. Ciascuna funzione del Site Sentinel-4 può essere raggiunta attraverso qualsiasi rete IP, comprese quelle private, le reti di controllo industriali basate su IP e, ovviamente, Internet. Ha anche un sistema di tracciamento con istantanee di parametri, allarmi, stati, misure e valori di temperatura che possono essere inviate in e-mail a ciascuno degli otto destinatari previsti, con misurazioni di routine o situazioni di allarme. Il Site Sentinel-4 è dotato di quattro canali a buffer ad alta risoluzione da 10 Volt (analogici), quattro canali optoisolati di stato/logici configurati per tensioni da 5 a 24 Volt in corrente continua (“wet” o “dry” selezionabili con jumper), quattro canali di relè SPST 1-amp che possono restare accesi o spenti o agire ad impulsi di durata definita. Ha anche un relè isolato con possibilità di assegnazione dei contatti da parte
dell’utente per l’interfacciamento con un dispositivo esterno, come l’RLM-151C o il 20-1C di Middle Atlantic, o i dispositivi di controllo per tensione alternata RLM30-L530-1, così da potere accendere o spegnere dispositivi esterni ad alto assorbimento di corrente o “riavviarli”. Sono supportati nome utente e password per SNMP e SMTP. Dato che ciascun canale di controllo può essere protetto da password, è possibile assegnare dati diversi di autenticazione a ciascuno dei quattro affiliati all’uplink di MFRN, garantendo maggiore chiarezza sul piano della sicurezza. Questo permette a ciascuno di monitorare quel che succede in qualsiasi momento, ma limita il controllo delle funzioni a quelle specificate per le varie password. I terminali con connessioni Euroblock a vite vengono utilizzati per la misurazione, gli stati/logiche, i relè di controllo e il rilevatore stereofonico di silenzio. Ci sono due jack relativi all’alimentazione, uno per la corrente in ingresso nell’unità, l’altro per l’ingresso opzionale “mancanza di corrente”. L’ingresso per il termometro è un jack TRS da 1/8 di
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pollice, ed è programmabile per l’indicazione Fahrenheit o Celsius. Dei LED sul pannello frontale indicano lo stato dei relè, il funzionamento in “locale” (una bella funzione di sicurezza per quando siete connessi a trasmettitori esterni ad alta potenza o altri dispositivi), la presenza della rete sull’interfaccia LAN/Ethernet RJ-45 da 10/100base-T situata sul pannello posteriore. L’apparecchiatura è dotata di un involucro schermato contro le radiofrequenze e di un alimentatore con protezione per i fulmini. Impostando il dispositivo, ho chiamato il nostro fornitore di connettività Internet presso l’uplink per avere un indirizzo IP fisso, e i relativi dati di gateway e submask necessari a programmare il Site Sentinel-4 per la connessione Internet, dopo che avevo preso le decisioni sui vari canali di misurazione e di stato/logici. Ciascuno dei nostro quattro affiliati ha una diversa combinazione di userid e password . Questo permette di monitorare e misurare tutti i canali di misurazione e allarme, ma con accesso ristretto al alla propria rete. L’allarme relativo alla mancanza di alimentazione
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viene mandato al nostro centro operativo principale di Lansing, in copia a me e al tecnico associato Ralph Haines. Possiamo accedere via Internet e decidere quale azione intraprendere. Dato che quattro relè del Site Sentinel-4 possono essere programmati come “acceso”, “spento” o “impulso”, li utilizzo per riavviare quelle apparecchiature che sembrano mettersi ripetutamente alla ricerce della connessione senza apparente motivo. La connessione a queste apparecchiature avviene mediante i dispositivi per il controllo della corrente alternata di Middle Atlantic. Ora possiamo accedere al Site Sentinel-4 in qualsiasi momento da qualsiasi PC e cambiare le sorgenti audio, verificare le interruzioni, estrarre un tracciato degli allarmi e delle misurazioni e vedere con un colpo d’occhio lo stato di ciascun segnale che mandiamo su satellite da questo sito. Michael Bradford è proprietario e tecnico senior di Broadcast/Audio Services Per informazioni: www.broadcasttools.com
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MAC di Davicom mette fine ai falsi allarmi Quanto spesso ricevete fastidiosi allarmi dal telecontrollo del vostro trasmettitore? Anche se non siete la persona che sta in prima linea, questi allarmi possono diventare un problema e condizionare la produttività del personale. Ricevere fastidiosi allarmi in qualsiasi momento incrementa i costi operativi, genera lavoro aggiuntivo e porta frustrazione. Il personale si chiede perché siano state acquistate apparecchiature come il più evoluto sistema di controllo per generatori, se poi bisogna andare a verificare la postazione ogni volta che c’è un’interruzione di corrente. Qualche sistema di telecontrollo per trasmettitori può ridurre significativamente il numero degli allarmi più fastidiosi. La famiglia MAC di telecontrolli “intelligenti” Davicom, incorpora parecchie funzioni che filtrano e verificano in modo attivo il processo di trasmissione degli allarmi.
zona di allarme grigio tenue inizia quando viene oltrepassato il limite di 10500, e lo stato di allarme resta attivo finché il valore in ingresso non scende sotto il limite superiore meno l’isteresi superiore (1050020=10480). Questo evita che l’allarme venga cancellato a circa 9 minuti da quando il valore in ingresso torna sotto i 10500 e forza l’allarme a proseguire fino più o meno al marcatore dei 12 minuti. La zona di allarme grigio scuro inizia quando viene raggiunto il limite inferiore (9500), e lo stato di allarme rimane attivo finché il valore in ingresso non risale sopra il limite inferiore più la isteresi inferiore (9500+20=9520). Questo evita che l’unità generi due
allarme relativo alla potenza RF viene mascherato. Un’altra funzione utile è l’“isteresi” in ingresso. Questa funzione evita che gli ingressi entrino ed escano dagli stati di allarme quando le letture fluttuano attorno alle soglie di allarme. Per esempio, considerate un ingresso di misurazione con le impostazioni del Livello 1 come mostrate nella figura sotto. Un allarme di minore entità viene configurato con un limite verso il basso di 9500 W, una isteresi verso il basso come 20, un limite verso l’alto a 10500 e un’isteresi verso l’alto di 20. La
allarmi separati (a 24 minuti e a circa 27 minuti). L’uso di valori di isteresi attentamente selezionati, è quindi utile a ridurre i singoli allarmi e prevenire gli allarmi multipli generati da un’unica condizione di ingresso.
Ritardo dopo l’azione L’impostazione di un ritardo dopo l’azione, come mostrato nella figura, evita che fenomeni di breve durata causino falsi allarmi. I ritardi possono essere programmati per tenere conto del tipo di ingresso e della possibile durata dei malfunzionamenti. Per esempio, un silenzio nell’audio pari a 2 o 3 secondi si può probabilmente tollerare, pertanto il ritardo prima che venga lanciato un allarme di mancanza audio si può impostare a 3 secondi. Ciò significa che il MAC si accerterà che qualsiasi passaggio silenzioso duri più di 3 secondi prima
Condizioni qualificanti La più utile funzione per ridurre gli allarmi è quella che li verifica all’entrata. Si può attivare una verifica delle condizioni su ogni entrata delle unità Davicom. Al verificarsi di una particolare condizione, assunta da qualsiasi altro ingresso o flag interna, tale che ci sia un livello logico di “vero”, l’ingresso sottoposto a verifica viene preso in considerazione. Se il valore dell’ingresso che pone le condizioni è “vero”, allora e solo allora la condizione di allarme può essere dichiarata e l’azione iniziata. Nell’esempio della figura, il “qualificatore” è l’inverso della flag “mancanza di corrente”. Ciò significa che se manca l’alimentazione alla postazione, qualsiasi 72 B R O A D C A S T
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di attivare la flag dell’allarme. L’esempio della figura mostra un ritardo pari a 10 secondi. I ritardi si possono anche programmare per gli avvisi di “ritorno al funzionamento regolare”, così il MAC non vi chiamerà per dire che tutto è tornato a posto e, magari, dopo altri 30 secondi, per dirvi che l’allarme è di nuovo attivo. Un altro modo per ottenere la validazione dei ritardi sugli ingressi di stato consiste nell’utilizzare la funzione Activity Monitoring. Questa funzione vi permette di verificare se un ingresso è stato attivo troppo a lungo o se è stato inattivo troppo a lungo. L’esempio mostrato riguarda il modo per assicurarsi che il test settimanale del generatore non duri più di 16 minuti. Se il generatore si avvia e il test dura meno tempo, viene tenuta traccia dell’informazione e
non verrete contattati. Se il generatore inizia a funzionare per più dei 16 minuti previsti, verrete contattati perché qualcosa non ha funzionato. Gli allarmi possono essere indirizzati al personale più indicato.
A ciascuno il suo... ... allarme! Ciascun MAC ha otto elenchi di allarmi principali, otto elenchi di allarmi minori, e ciascun elenco può avere fino a 10 destinatari. Questi possono essere
numeri di telefoni fissi o cellulari, fax, cercapersone, indirizzi e-mail o IP. Il personale tecnico è pertanto in grado di controllare gli allarmi che vengono inviati e il modo in cui vengono inviati. Se si verifica un allarme di elevata importanza, uno di quelli di cui prendersi cura immediatamente, le persone possono essere allertate con messaggi, anche vocali, dal MAC. Se si tratta di un allarme di minore importanza, può venire inviata un’e-mail. In
altre parole, si possono utilizzare specifiche modalità di comunicazione per trasmettere precisi allarmi a persone selezionate, a seconda del livello dell’allarme e del momento in cui si verifica. I timer si possono utilizzare per modulare o reindirizzare gli allarmi con la funzione di orario nella giornata, giorno nella settimana o data. Una configurazione delle funzioni di allarme fatta con giudizio e l’uso di qualificatori, ritardi, isteresi e reindirizzamento controllato in base al tempo, vi consentiranno di dormire profondamente, e solo i problemi veramente (ma veramente) importanti interromperanno le vostre vacanze al mare. John McCloy è un Tecnico a contratto Per informazioni: www.davicom.com
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Test & Misure
La suite ARC+ di Burk ha soddisfatto le esigenze della Northeast Public Radio Northeast Public Radio è un cliente della mia ditta di assistenza tecnica a contratto, Digital Radio Engineering. È un gruppo di nove stazioni situate nell’Est dello stato di New York. Come molte radio pubbliche, ha iniziato con una stazione, WAMC(FM), ad Albany, N.Y., e da lì è cresciuta. Al momento, la maggiore parte dei siti è accessibile mediante linea telefonica, utilizzando un VRC2000 o un ARC16. Due postazioni con connettività Internet utilizzano un semplice Broadcast Tools Remote Control. WAMC(FM) su Mount Greylock in Massachusetts, usava un Potomac Instruments basato su sottoportante, il che significa che quando un trasmettitore se spegneva, non c’era comunicazione con quella postazione. Insegnare agli operatori di regia come gestire nove trasmettitori con quattro tipi di controllo remoto è un’avventura. E con altre due stazioni in arrivo, è stata presa la decisione di standardizzare il sistema di controllo remoto. Ho visto molti prodotti sul campo, scalabili per chi ha molte postazioni, e ascoltato numerose osservazioni, comprese quelle sulla complessità, i bug e l’affidabilità.
Organizzare Il Burk Technology ARC+ è stato scelto per le sue capacità IP e su linea telefonica, insieme alla selezione di periferiche che si possono connettere a ciascuno chassis. Il prezzo è piuttosto ragionevole, in linea con quello a cui ero abituato per i prodotti ARC16. WAMC è stata la prima stazione a essere dotata del sistema
ARC+. Due stazioni non commerciali aggiuntive, acquisite nel 2007, verranno attivate e interconnesse con il sistema ARC+ a breve. WAMC ha la connettività IP attraverso un Moseley Broadcast LanLink. Collegare lo chassis ARC+ situato in studio con uno chassis presso la postazione è stato semplice. È necessario pianificare il sistema in quanto è molto scalabile. Gli indirizzi IP sono stati fissati facilmente per ciascuno chassis e ciascun dispositivo di ingresso/uscita. Burk fornisce il software AutoLoad Plus per programmare l’ARC+. Mentre alcune impostazioni si possono cambiare direttamente sullo chasssis, il software è necessario per programmare l’ARC+. Il software può intimorire, inizialmente, ma ricordate che ciascuno chassis può avere 256 canali di controllo e misurazione. Ho pensato subito che il software sia intuitivo e ho impostato il sistema da solo. Una delle molte funzioni che mi piacciono è la possibilità di assegnare qualsiasi ingresso di stato sullo chassis a qualsiasi delle 16 spie di stato sul pannello frontale, non solo le prime 16. Infatti, qualsiasi canale di ingresso/uscita del dispositivo Plus-X per la misurazione, lo stato e il controllo, può essere mappato in qualsiasi canale dell’ARC+. Questo permette di impostare come primi i canali più importanti per l’operatore e quelli meno utilizzati, o quelli solo per i tecnici, in qualsiasi altra parte del siste-
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ma, mantenendo sempre un cablaggio pulito nel dispositivo di ingresso/uscita. Come mi aspettavo, sono stato in grado di assegnare un colore a ciascuna indicazione di stato. Anche ai due bottoni di controllo si possono assegnare testo e colori affinché siano più intuitivi. La programmazione dell’interfaccia vocale evoluta è semplice, così come l’impostazione degli eventi per le chiamate o le notifiche email. Burk ha una bella varietà di dispositivi Plus-X di ingresso/uscita, che comprendono i tipici stati/misurazioni e i relè di comando, come quelli di cui è dotato l’ARC16. Dato che siamo nel dominio digitale, occorre talvolta riavviare qualche apparecchiatura. Il Plus-X AC-8 fornisce questa funzionalità mediante il pannello frontale e il Web browser, l’ARC Plus o anche una chiusura di contatto esterno. È possibile assegnare le etichette e la funzione di commutazione. Il Plus-X-300 è maneggevole, nel senso che è possibile attaccare l’unità alla stessa rete dell’ARC+, e ha otto rilevatori di stato e misuratori, e otto relè. Non •
ho questa necessità nella sede di WAMC, ma utilizzerò questa unità nello studio, dato che monitoriamo e controlliamo apparecchiature come un uplink satellitare che è collocato in un altro piano dell’edificio. Un altro dispositivo maneggevole, compreso in questa installazione, è il PlusConnect: sostanzialmente, un’interfaccia per il trasmettitore. Nel mio caso, avviene mediante collegamento seriale. Burk supporta un gran numero di trasmettitori, estendendo controlli e stati di dozzine di funzioni. Ancora: impostate l’IP sul dispositivo, collegate l’ARC+, ditegli quali canali usare in AutoLoad Plus e ve li mostrerà istantaneamente. Chiaramente, questo è un prodotto di punta per Burk. Il controllo via IP è il futuro, non solo per il broadcast. Pertanto, lo sviluppo del firmware e del software continua, rendendo questo sistema più possibile duraturo nel futuro. Bud Williamson è Presidente di Digital Radio Engineering Per informaizoni: www.burk.com
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A lot more broadcasting for a lot less money DIGITAL MIXING CONSOLE
Progettato come soluzione flessibile per la radiodiffusione e la produzione, OnAir 1500 combina una superficie di controllo intuitiva con I/O adattabili ad ogni esigenza, fornendo una console digitale con il massimo rapporto qualità prezzo.
Disponibile nelle versioni da 6 e 12 fader, OnAir 1500 è caratterizzato dalla tecnologia Studer e da un’interfaccia utente basata su anni di esperienza, dotata di display OLED e funzionalità USB.
NANO SCORE Flessibilità Compatta Il core dell’OnAir 1500 racchiude sia il motore audio che il sistema di controllo, il tutto contenuto in una struttura dalle dimensioni contenute. È in grado di ospitare tutte gli I/O analogici e digitali, unitamente a 2 slot opzionali per le schede I/O dello standard D21m, rendendo superflui ulteriori pannelli di breakout.
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Leading Technologies s.r.l. Via Solferino, 54 - 20900 Monza (MB) Tel. +39 039 94.15.200 - Fax +39 039 21.03.506 info@leadingtech.it - www.leadingtech.it
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Test & Misure
Monitor di riferimento della Sonifex per la misura dei segnali La Sonifex Reference Monitor Meters è una gamma misuratori di precisione, tre indipendenti e cinque da un’unità rack, che offrono una misurazione ad alta risoluzione da una a quattro sorgenti sonore stereofoniche. Ciascuna sorgente stereofonica si commuta automaticamente sia sul formato analogico, sia da quello digitale AES/EBU, con frequenze di campionamento fino a 192 kHz. Il livello di ciascuna sorgente stereo viene mostrato su
una coppia di misuratori grafici a barra luminosa multicolore, con un’ampia scelta di scale/risposte, accuratamente modellata per soddisfare applicazioni e preferenze locali. Sul retro, delle uscite per allarmi a collettore aperto forniscono un’indicazione hardware dell’audio quando si porta sotto il livello di silenzio, sopra il livello previsto, ha errori di fase sostenuti oltre i 90 gradi o c’è difficoltà d’aggancio della sorgente digitale. Ciascuna coppia di misu-
ratori stereofonici può avere una scala differente, impostata mediante un DIP switch situato sul retro. Per ciascun misuratore stereofonico viene fornito un insieme completo di sottolivelli in modo che gli utenti possano definire le scale necessarie: doppio BBC + standard VU; BBC PPM, IEC60268-10 11a, EBU PPM, IEC60268-
10 11b; Nordic PPM, IEC60268-10 1; AES/EBU, IEC60268-18 digital PPM; DIN PPM, DIN45406; Standard VU; IEC6026817; Extended VU, IEC60268-17 e German. Per informazioni: www.sonifex.co.uk
TTL è una soluzione per la commutazione audio automatica e per il monitoraggio Il commutatore audio automatico di Titus Technological Laboratories, il MLW-4, è un commutatore a otto canali mono o quattro stereo con un sensore di silenzio reale, uscite ridondanti e controllo e monitoraggio IP via Ethernet. Qualsiasi combinazione di
ingressi audio (mix stereo e ingressi mono) può essere accettata, dato che il MLW4 commuterà il giusto ingresso sulle uscite, se necessario, per correggere qualsiasi perdita di segnale o di canale. Il MLW-4 si può utilizzare per la semplice correzione di un problema con una
sorgente in ingresso, per integrare i test di trasmissione ENAS e le informazioni di emergenza, per testare anche le sorgenti audio prima di mandarle in onda e controllare l’audio di canali alternativi, così come per monitorare e controllare una struttura di trasmissione
AM o FM con un solo dispositivo. Il controllo manuale offre all’utente la possibilità di selezionare quale sorgente (stereo o mono) debba andare in onda, e come quella sorgente venga trattata. Con il controllo automatico, viene effattuato l’instradamento verso un’altra sorgente in caso si sia verificata una condizione di errore (perdita del canale o silenzio della sorgente). Per informaizioni: www.tituslabs.com
Belar ha presentatoi nuovi FMCS-1 Belar dichiara che il suo nuovo FMCS-1 rappresenta una soluzione completa per le porzioni analogiche dei segnali modulazione di frequenza. L’unità combina le funzioni di un amplificatore RF, un demodulatore FM, un demodulatore stereofonico, un
decodificatore RDS, due decodificatori SCA e un analizzatore di spettro FFT. Utilizzando le tecnologie DSP, il processamento dell’FMCS1 avviene nel dominio digitale, fornendo una resa dell’FM che precedentemente non era considerata possibile, secondo
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l’azienda produttrice. Inoltre, l’FMHD-1 di Belar sta per ricevere un aggiornamento software e il supporto di fino a quattro decodificatori HD con una scheda di espansione opzionale per decodificatori. •
Con questa scheda, l’FMHD-1 può decodificare e monitorare anche quattro flussi audio HD. Per informazioni: www.belar.com
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Test & Misure
DK amplia la sua linea per il monitoraggio DK-Technologies ha presentato le nuove funzioni e i nuovi prodotti nella sua linea per la misurazione e il monitoraggio audio/video. Gli utenti degli ambienti multimediali potrebbero esserne particolarmente interessati. Tra di essi c’è il pannello client PT0700R, un’unità
remota per il PT0760M, monitor HD/SD per le forme d’onda video. Questo è dedicato ai tecnici di emissione che vogliono accedere ai PT0760M e al modello base PT0710M da luoghi diversi. Con il pannello client installato, un tecnico che si trova
in un certo luogo può vedere lo stesso schermo che mostra audio e video, mentre viene guardando un tecnico che si trova nella sala di regia, e accedere alle funzioni del PT0760M senza interrompere chi lo sta utilizzando nella sua postazione principale. Il PT0700R, pannello client, offre lo stesso schermo del PT0760M/PT0710M e dona agli utenti l’accesso ai bottoni che replicano quelli dell’unità principale. Gli schermi PT0760M e il PT0700R si possono controllare in modo indipendente, così da potere gestire la visualizzazione di audio e video in modo identico oppure personalizzato, nelle due diverse postazioni. Viene utilizzata una semplice interfaccia DVI tra host e
client e l’unità segue un protocollo di interfaccia standard, consentendo così di aumentare la distanza tra le unità master e quelle client usando qualsiasi interfaccia DVI/DCC. È possibile controllare l’unità da remoto mediante un PC standard attraverso la porta Ethernet. Il prodotto, nella serie PT0700 di interfacce DK per monitor di forme d’onda, ora può essere dotata del software per loudness della medesima azienda che rispetta le specifiche ITU e EBU. La serie PT0700 fornisce anche un tracciamento complessivo tale per cui si possono produrre dei report che accompagnino i prodotti finiti. Per informazioni: www.dk-technologies.com
Studio Hawk controlla i problemi Lo Studio Hawk è una soluzione a basso costo per monitorare l’audio e i ricevitori EAS. La società dice che la sua tecnologia viene impiegata negli Stati Uniti, in Canada e Porto Rico, e lo Studio Hawk è affidabile sia presso aziende con un
semplice studio, sia dentro strutture complesse. Un pacchetto di comunicazione flessibile invia e-mail e messaggi di testo ai contatti presenti in elenchi personalizzabili. Nel suo formato di base, monitora otto canali analogici, otto
canali di stato e otto uscite, ma lo si può espandere fino a 24 canali. Il sistema può fornire dei rapporti a orari prestabiliti, con i dettagli sulle interruzioni delle trasmissioni. Viene anche utilizzato per monitorare uno dei più
grandi teleporti satellitari nel nostro settore. Per informazioni: www.thestudiohawk.com
Il dScope di Prism è compatibile con Windows 7 La nuova versione 1.40 del software di Prism Sound per il suo analizzatore audio dScope Series III introduce il supporto per i sistemi operativi Windows a 64 bit, compreso Windows 7. DScope Series III è un sistema software e hardware di generazione e analisi audio, che effettua misurazioni standard sull’audio e fornisce anche una gamma di sofisticate tecniche come analisi multi-tono,
bin-centers, log sweep sine, verifiche dei percorsi trasparenti e non trasparenti, tracciato degli eventi. È compreso un ambiente software per automatizzare i processi e creare delle misurazioni personalizzate. La linea consiste in un hardware di precisione con allineamento del guadagno e quel che Prism definisce come “interfaccia software molto potente per l’analisi dell’audio”. Il Series III è disponibile
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in versione analogica o analogica più digitale. Tutti i dScope si possono interfacciare con i dispositivi per la gestione del suono di Windows, per consentire la generazione e/o l’analisi dell’audio di Windows direttamente dal software. Gli utenti di dScope Series III che non hanno ancora fatto l’aggiornamento, possono farlo scaricando il software gratuitamente dal sito Web di Prism Sound. •
Per informazioni: www.prismsound.com
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Test & Misure
Aarlon: sistema di controllo remoto per il controllo e l’acquisizione Aarlon è un sistema di controllo remoto e acquisizione di dati per le emittenti radiotelevisive con un’interfaccia su browser, che ne permette l’accesso via TCP/IP. Gestisce le informazioni del relativo sistema di trasmissione, comprese la tem-
peratura, il video e l’audio in tempo reale. Fornisce anche 24 indicazioni di stato (mediante chiusura di contatti), 16 letture di misurazioni o voltaggi, insieme a funzioni per 34 relè di comando normalmente aperti o normalmente chiusi.
Le letture e le funzioni vengono inviate a qualsiasi computer mediante una connessione su browser protetta da password. Il sistema ha anche un modem che consente chiamate POTS (protette mediante password), per avere l’accesso alla stessa informazione grafica che si ha su IP, e l’invio di comandi mediante i toni DTMF,
con risposte vocali da Aarlon quando l’utente cerca informazioni o invia i comandi stessi. Aarlon ha due computer incorporati che processano i comandi dei relè, le letture delle misurazioni e i livelli degli stati, ed inoltre gestiscono il servizio audio e video dal sito remoto. Per informazioni: www.aarlon.com
Dayton Industrial Corp: un ricevitore affidabile per la radiofonia Dayton Industrial Corp. progetta e costruisce ricevitori e monitor per radio, enfatizzando la loro affidabilità e il loro funzionamento per le applicazioni broadcast. I prodotti per la ricezione dei segnali comprendono ricevitori EAS, AM, FM, FM Stereo, FM/SCA/RDS, meteo, servizio pubblico e per finalità
cazioni EAS o per specifici monitoraggi. Ciascun ricevitore ha dei commutatori interni per la selezione della frequenza, controlli e indicatori sul pannello frontale e connettori sul pannello posteriore. Il cliente può selezionare tre
speciali. Sono disponibili di tipo standalone, a singola unità rack da 19 pollici, o in chassis per il montaggio a rack di tre ricevitori. L’AFC3 è un sistema montabile a rack fatto da tre ricevitori e configurato per le vostre appli-
ricevitori scelti tra quelli FM, FM/SCA, NOAA Weather, servizio pubblico e/o AM, prodotti da quest’azienda. Il prezzo è approssimativamente di 1.000 Euro, a seconda della configurazione scelta. Per informazioni: www.daytonindustrial.com
CircuitWerkes presenta il controllo remoto Il SiteSentry2 di CircuitWerkers è un controllo remoto a due canali basato su Web. Oltre alla doppia lettura analogica a 10 bit, ci sono due ingressi di stato optoisolati, sei uscite su relè che possono essere permanenti o temporanee, un rilevatore di silenzio stereofonico e un sensore di temperatura incorporato. Tutti i dati analogici sono disponibili con la grafica degli strumenti digitali o “analogici” su un Web browser. Sempre il browser può
essere utilizzato per configurare il SiteSentry2. Si possono utilizzare Internet Explorer 6, 7 e 8, Google Chrome, Opera, Safari o Firefox. Due dei sei relè sono DPDT e possono essere utilizzati per commutare da remoto segnali audio bilanciati o applicazioni a corrente più elevata. Un software gratuito e con molteplici funzioni permette di impostare il SiteSentry2 e salvare localmente i parametri di configurazione. Oltre alla confi-
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gurazione, il software permette di monitorare uno o più unità SiteSentry2 da qualsiasi luogo con una connessione di rete. In presenza di allarmi, è possibile l’invio automatico di e-mail ed SMS. Ci sono tre livelli di accesso: lettore, controllore e ammi-
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nistratore. Solo gli amministratori possono modificare la configurazione, mentre i controllori hanno accesso alle funzioni base dei relè. I lettori non possono accedere ad alcuna funzione. Per informazioni: www.circuitwerkes.com
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Le vostre richieste più esigenti sono le nostre sfide migliori
I cassetti TECNO GB e TECNO GBT sono la nuova soluzione per la protezione contro le scariche da fulmine e da sovratensione, pensati e studiati per mandare il fulmine in vacanza. Gli apparati Gestitel sono i più completi e i più affidabili disponibili sul mercato. Questa gamma di prodotti è molto innovativa, anche grazie alle nuove prese Neutrik®, i rack sono disponibili in varie versioni: 1500, 3000, 4000, 6000, 8000, 10 000 e 15 000 W monofase e trifase, sia per FM che per TV. Ampiamente personalizzabili in base alle vostre esigenze. Una soluzione completa ad un prezzo accessibile.
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INDICE INSERZIONISTI
Azienda
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Azienda
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APW
pag. 67
Italtelec
pag. 59
Blackmagic
pag. 5
Leading Technologies
pag. 47
BLT
pag. 57
Leading Technologies
pag. 75
Canon
pag. 17
LEMO
pag. 45
Cartoni
pag. 7
Lupo Light
pag. 9
CES2012/CEA
pag. 41
Molpass
pag. 29
Comrex
pag. 77
Movie People
pag. 19
D1 Group
pag. 61
M-Three Satcom
I cop.
DB Elettronica
II cop.
M-Three Satcom
III cop.
Diem Technologies
pag. 37
NewTek
pag. 13
Elber
pag. 53
Powerbox
pag. 21
Electrosys
pag. 63
Prase
pag. 73
Elettrica 2000
pag. 15
Screen Service
IV cop.
Elle Erre Elettronica
pag. 67
SES
pag. 11
Eurotek
pag. 23
Sisvel
pag. 16
EVS
pag. 35
Sitel
pag. 31
Fischer Connectors
pag. 43
SM di G. Stillitano
pag. 27
Gestitel
pag. 81
Telsat
pag. 79
Innovaction
pag. 39
Video Progetti
pag. 33
IRTE
pag. 25
Videotelecom Project pag. 55
Presidente Steve Palm Vice Presidente Carmel King Direttore Vendite Eric Trabb Direttore Responsabile e Publisher B&P Andrea Rivetta
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