Broadcast & Production - Numero 6/2012

Page 1

Anno XIV - Numero 6 - Dicembre/Gennaio 2013

E D I Z I O N E I TA L I A N A D I R A D I O W O R L D & T V T E C H N O L O G Y

SPECIALE RADIO DIGITALE

IN WE SERTO PRO BCAS T D INV UCTIO& ERN O N

Dab lavori in corso: news da Italia ed Europa

Sommario NEWS

pag. 3

OSSERVATORIO SWITCH-OFF pag.14 LE TELEVISIONI IMPOSSIBILI pag.18

WEB RADIO

pag.24

WEB TV

pag.26

DIGITAL RADIO pag.30 FILMMAKERS

pag.32

REPORT EVENTI IBC2012 pag.52

SPECIALE Radio digitale

pag. 74


info@videoprogetti.it www.videoprogetti.it


NEWS

Le notizie le trovi anche in www.broadcast.it

LTE: attenti, potrebbe non essere vero che… Invece di crescere ad un ritmo sempre più frenetico e pericoloso per l’integrità delle reti, il traffico dati mobile potrebbe non aumentare in un modo sufficientemente veloce per salvare il business delle telecomunicazioni mobili da una prossima contrazione. Questo è il risultato choc a cui è pervenuto un recente studio condotto da Analysys Mason, multinazionale della consulenza specializzata nel settore Telco ed IT “La crescita del traffico dati mobile, che una volta aveva minacciato di travolgere le reti, ora sembra essere in crescita ad un ritmo più gestibile, anche nelle economie a rapido sviluppo. L'effetto dirompente del Wi-Fi ha limitato il tasso di crescita, e gli operatori dovranno adeguare le loro strategie per una realtà diversa. Le diverse previsioni sull’andamento del traffico dati mobili sono state influenzate dall’entusiasmo degli analisti, dagli interessi dei produttori e degli operatori (fra cui i lobbisti dello spettro), e da una generale inadeguatezza del metodo e dell’approccio utilizzati. A questo si aggiunge una visione eccessivamente mobile-centrica e content-centrica che caratterizza tuttora il mondo delle telecomunicazioni. Nel 2010, Analysys Mason ha sostenuto che le previsioni di crescita vicine (e talvolta oltre) al 100% annuo del traffico dati mobili erano impossibili da sostenere per gli operatori, e che vi erano già molte indicazioni su come, perché e quando un brusco rallentamento dei tassi di crescita si sarebbe verificato.”

Dati equi Non le manda a dire, il rapporto “Wireless network traffic worldwide: forecasts and analysis 2012–2017” presente sul sito di Analysys Mason. Ma è solo l’introduzione. Il rapporto è consultabile a pagamento. Ammettiamo che conoscevamo poco questa società; dal loro sito si rileva che sono una multinazionale con clienti in più di 100 paesi, divisi fra enti, istituzioni ed operatori di rilievo. Li abbiamo contattati, e siamo riusciti ad approfondire i risultati della ricerca con Rupert Wood, il manager di Analysys Mason che ha curato questa ricerca. La sostanza è: altro che reti dati mobili al collasso, nei paesi sviluppati la diffusione sempre più massiccia delle connessioni wi-fi assorbirà buona parte del trend di crescita. Il successo dei dispositivi tablet, indicato come una delle cause dell’imminente collasso, potrebbe assorbire solo alcuni punti percentuali (meno delle dita di una mano) del traffico dati complessivo. Il rapporto è complesso e molto strutturato, e approfondisce in dettaglio le diverse realtà di ciascun Paese, con indicatori specifici per

nazioni sviluppate ed emergenti. Per ragioni di copyright non possiamo pubblicare grafici oltre a quelli che vedete in queste pagine. Ma in estrema sintesi, dal rapporto si ricava che la crescita percentuale annua del traffico dati sarà meno della metà di quanto sinora generalmente affermato dalle varie Cisco, Alcatel-Lucent e Nokia Siemens (in ordine di chi la spara più grossa). Allineati invece in linea di massima sugli stessi valori troviamo UMTS Forum, Allied Business Intelligence, Disruptive Analysys e, appunto, Analysys Mason. È facile notare (ed è anche facile da capire) come i più “ottimisti” siano tutti costruttori di apparati, e quelli più realisti siano soggetti terzi, non direttamente coinvolti in questo business. Come è possibile che si registrino differenze così marcate fra previsioni che sono comunque ufficiali e “firmate” da aziende estremamente note e qualificate? Secondo Wood, i motivi sono diversi. In primo luogo, il “Cisco Visual Networking Index” è di gran lunga la fonte più comunemente citata di informazioni e previsioni globali per i dati mobili. Cisco è uno dei maggiori fornitori a livello mondiale di apparati focalizzati sulla gestione di traffico IP, e su questi temi si trova quindi in conflitto di interessi. Poi, i dati raccolti da Analysys Mason hanno evidenziato che gli operatori telefonici non dispongono di dati omogenei, nemmeno relativi al medesimo Paese: ogni operatore ha infatti sviluppato e coltivato un proprio modello di business, che può essere diverso da nazione a nazione. I dati dei singoli operatori possono aiutare a formare un quadro, ma le variazioni che si riscontrano fra i dati dei vari operatori, a causa dei loro diversi modelli di business, indicano chiaramente che difficilmente gli operatori possono utilizzare i

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3

B R O A D C A S T

Rupert Wood

propri dati interni per disporre un indicatore affidabile dei livelli di utilizzo medi; se questi dati vengono utilizzati per costruire previsioni a più ampio respiro, possono condurre a conclusioni non verosimili. La crescita esponenziale della fruizione di contenuti video in mobilità è stata poi spesso considerata uno dei principali fattori trainanti dei trend di crescita. Commettendo un errore di valutazione che potrebbe rivelarsi grossolano. Il video è sicuramente il tipo di applicazioni che genera (di gran lunga) il maggiore volume di traffico complessivo. Molte volte, il traffico per applicazioni video è stato considerato a carico delle reti mobili quando la visione avviene su dispositivi portatili: smartphones, tablet, eccetera. A differenza della ricezione di messaggi di posta, che avviene senza richiedere l'attenzione della persona, i contenuti video richiedono in sostanza che lo spettatore sia fermo “da qualche parte” e possa guardare lo schermo: sul treno, alla fermata dell'autobus, in un centro commerciale, al ristorante, a casa propria. Idem dicasi per la navigazione su siti web. Bene, in tutti i luoghi citati è aumentata in modo esponenziale la disponibilità di

&

P R O D U C T I O N

3


NEWS ▲ ▲ ▲

Le notizie le trovi anche in www.broadcast.it

connessioni Wi-Fi, spesso gratuite e dalla velocità eccellente: logico quindi che gli utenti preferiscano “risparmiare” il traffico compreso nel proprio abbonamento dati collegandosi alle reti Wi-Fi di volta in volta disponibili.

Ma quale collasso! Il volume complessivo del traffico dati sviluppato dai dispositivi mobili esplode, il traffico dati su reti mobili no: il Wi-Fi è tipicamente un modo per connettersi a una rete fissa. Quindi l'incremento nel traffico dati in mobilità “vera”, cioè a carico di reti cellulari distribuite sul territorio, sarà dovuto in buona parte all'incremento di messaggi di posta elettronica, dell'uso dei social network, delle sincronizzazioni di calendari, files e dati fra applicazioni. E la stima è che questo incremento, per quanto sostanzioso, sarà molto, molto lontano dai trend di crescita superiori al 100% annuo finora comunemente ipotizzati. Con più di una implicazione negativa per gli operatori di telefonia. Ad esempio, negli ultimi anni i ricavi per i servizi SMS sono crollati: gli SMS sono storicamente il servizio con un rapporto ricavi/costi industriali elevatissimo, e a lungo hanno costituito una fonte di ricavi cospicua per gli operatori di reti mobili. Ora la posta elettronica, le chat, i social network e le applicazioni come “WhatsApp” li hanno praticamente soppiantati, e a costo zero per gli utilizzatori, che sfruttano il traffico dati compreso nel proprio “pacchetto”. Idem dicasi per i servizi voce: il traffico voce è stato progressivamente eroso dalle chiamate VoiP (Skype in primis, ma anche molti altri), anch'esse effettuate su connessione dati. Prima dell'avvento delle connessioni dati ubique gli operatori telefonici stavano realizzando eccellenti profitti attraverso infrastrutture di 4 B R O A D C A S T

&

rete sicuramente valide (il GSM ad esempio), ma ampiamente ammortizzate: all'improvviso si sono trovati a dover effettuare investimenti ingenti (costi per frequenze compresi) per adeguare le proprie infrastrutture a nuovi standard che permettessero di realizzare traffico dati ad alta velocità. E secondo le stime di Analysys Mason i ricavi dal fronte consolidato (voce e SMS) stanno diminuendo molto più rapidamente di quanto stiano crescendo i ricavi da connessioni dati, complice anche una concorrenza spietata su questo fronte che in alcuni Paesi (l'Italia fra questi) permette connessioni dati in mobilità di qualità elevata a fronte di pochi euro mensili. Un ulteriore fattore da considerare attentamente è che gli operatori mobili sono in genere vittime della concorrenza interna che essi stessi si fanno. Diversi gestori di reti mobili, infatti, sono anche gestori di rete fissa, ed in quanto tali propongono sia alle abitazioni civili che ai locali pubblici formule di abbonamento dati di qualità (e velocità) sempre migliori a costi sempre più bassi. Per capirci, ricavano sempre meno da quelle connessioni Wi-Fi a cui i loro clienti “mobili” si collegano per effettuare meno traffico dati “mobile” e, quindi, contenere i costi per i “pacchetti” dati. Per questo motivo Analysys Mason prevede che per diversi gestori di telefonia sia prevedibile una concreta fase di contrazione dei propri ricavi totali. Morale: le reti mobili sono ben lontane dalla saturazione, ed è previsto che nel 2017 il trend di crescita dell'anno in corso sia inferiore al trend di crescita dell'anno precedente: come dire che, secondo la ricerca di Analysys Mason fra meno di cinque anni saremmo nella parte asintotica del trend di crescita. Vale a dire: tecnologia matura e (ragionevolmente) a

regime. La solita domanda. Non ci avevano detto che le frequenze televisive erano l’unica risorsa per fare l’LTE perché le reti mobili erano al collasso? Da sempre sosteniamo che le frequenze televisive erano solamente un cavallo di Troia per fare arrivare alla presa d'antenna a casa delle persone un segnale “nuovo” senza toccare nulla dell'impianto esistente. Per cercare di entrare nel business del video on demand, di gran lunga il più promettente per i prossimi anni. Se anche in Italia tutto andrà come accade nei paesi civili, gli sarà andata male, e con l'adozione dei filtri il segnale non televisivo resterà fuori dalla porta di casa. Ma ci stanno riprovando. Ad esempio stanno proponendo di ibridare le reti broadcast e broadband, diffondendo un unico tipo di segnale che trasporti tutto: televisione, video, e dati. Chi se ne farebbe carico? Lo slogan che si sente ripetere, anche in sede ITU, e lo ha ripetuto in un intervento alla EBU di Bruxelles anche Henrik Voigt di Ericsson, è “High power, high tower. Low power, low tower”. Come a dire: nelle campagne i televisivi, che porteranno così internet alle galline e agli erbivori. Nelle città, i telefonici, che porteranno i dati e la televisione agli uffici, alle case, alle fabbriche e alle persone in movimento. Stanno esagerando. Ma, per fortuna, stavolta vedo i diversi broadcasters belli agguerriti, e a Bruxelles non le hanno mandate a dire a Voigt, che più volte a fronte delle domande del pubblico (anche le nostre) si è rifugiato dietro un imbarazzato silenzio accompagnato da sorrisi di circostanza. Noi continueremo a tenervi aggiornati. Intanto, date un'occhiata anche online usando il buon Google e cercate “Super Wi-Fi” in USA, in Francia e, stanno iniziando, anche in UK. Che frequenze mirano a usare, secondo voi?

2 0 1 3

P R O D U C T I O N

D I C E M B R E / G E N N A I O


I mini converters con la migliore qualitĂ broadcast ora nei modelli regular e heavy duty! I convertitori piĂš popolari del mondo sono ora disponibili in due famiglie,

Tecnologia 3 Gb/s SDI

per uso in studio o heavy duty per la trasmissione in diretta fuori! I nuovi

+ /KPK %QPXGTVGTU KPENWFQPQ NC VGEPQNQIKC )D U 5&+ SWKPFK UGK RTQPVQ RGT KN HWVWTQ )D U 5&+ Ă„ CPEJG RKGPCOGPVG EQORCVKDKNG EQP VWVVK K XQUVTK CVVWCNK FGĆ‚ PK\KQPG UVCPFCTF G CVVTG\\CVWTG CNVC FGĆ‚ PK\KQPG 5&+

modelli heavy duty sono lavorati dal pieno in alluminio in modo da apparire belli e super resistenti! Ci sono 14 modelli tra cui HDMI, analogico, Ć‚ DTC QVVKEC CWFKQ GODGFFKPI FG GODGFFKPI G WR FQYP ETQUU EQPXGTUKQP I Mini Converters sono anche disponibili come schede OpenGear per

QualitĂ broadcast

SWCPFQ JCK DKUQIPQ FK WPC UQNW\KQPG TCEM

I Mini Converters sono costruiti con la massima qualitĂ con jitter SDI basso, in modo da ottenere la massima lunghezza dei cavi 5&+ KP EQODKPC\KQPG EQP NQY PQKUG XKFGQ G CWFKQ CPCNQIKEK

Commutazione automatica SD e HD I Mini Converters cambiano all’istante fra tutti i formati SD e *& KPENWUK 065% 2#. 2U( 2U( 2U( K K K R R G R )NK CIIKQTPCOGPVK RQUUQPQ GUUGTG ECTKECVK XKC 75$

La famiglia dei Mini Converter Regular

Ingresso ridondante SDI

Mini Converter SDI to Analog

I Mini Converters dispongono di un ingresso ridondante e NQQR VJQWIJ 5&+ KP WUEKVC %QNNGIC WP ECXQ 5&+ TKFQPFCPVG al secondo ingresso, e se l’ingresso principale SDI è perso, i Mini Converters RCUUCPQ CWVQOCVKECOGPVG CNNoCNVTQ KP WP KUVCPVG 3WGUVQ Ă„ KORQTVCPVG RGT EQORKVK OKUUKQP ETKVKECN EQOG GXGPVK FCN XKXQ Audio Pro analog e AES/EBU ,CEM FC RQNNKEK UQPQ KPENWUK RGT CWFKQ DKNCPEKCVQ RTQHGUUKQPCNG EJG RCUUC FC #'5 '$7 Q CPCNQIKEQ A differenza di altri convertitori non è necessario l’uso di costosi cavi audio personalizzati in modo da risparmiare migliaia di euro!

*SRP IVA esclusa

Mini Converter Analog to SDI Mini Converter SDI to HDMI Mini Converter HDMI to SDI

Heavy Duty *

Mini Converter H/Duty SDI to Analog â‚Ź295*

*

Mini Converter H/Duty Analog to SDI â‚Ź295*

*

Mini Converter H/Duty SDI to HDMI

â‚Ź295*

*

Mini Converter H/Duty HDMI to SDI

â‚Ź295*

â‚Ź249 â‚Ź249 â‚Ź249 â‚Ź249

*

Mini Converter Sync Generator

â‚Ź249

Mini Converter SDI to Audio

â‚Ź415*

Mini Converter Audio to SDI

â‚Ź415*

Mini Converter Optical Fiber

â‚Ź415*

Mini Converter UpDownCross

â‚Ź415*

Mini Converter SDI Distribution

â‚Ź249*

Per maggiori informazioni visita www.blackmagicdesign.com/miniconverters


The Changing Face of MEDIA & ENTERTAINMENT E’ tutto relativo al ME, e di come la Mobile Experience stia dando impulso alla trasformazione del settore Media&Entertainment. I “secondi schermi” stanno potenziando la televisione con contenuti interattivi e applicazioni. I broadcaster e i nuovi servizi stanno rendendo disponibile molta più programmazione, alimentando il viaggio dell’esperienza audiovisiva. Continuate la vostra evoluzione al NAB Show® con soluzioni che consentiranno di realizzare le Migliori Esperienze per la creazione e la distribuzione di contenuto dinamico che vive in Molteplici Ecosistemi. E’ un Mercato Eccitato... in mostra gli strumenti e le principali tendenze per la copertura delle notizie e dello sport, per lo studio di produzione e di post-produzione, per il flusso di lavoro e la gestione dei contenuti, nonché delle tecnologie di distribuzione per ogni piattaforma. Concedetevi qualcosa per cui sorridere. Registrati oggi!

NAB SHOW è è:: •o oltre ltre 9 91.000 1.000 professionisti professionisti dei dei media media e dell’intrattenimento dell’intrattenimento •o ltre 1 50 Paesi, Paesi, 6 3d elegazioni oltre 150 63 delegazioni •2 0,7 miliardi miliardi d ollari* iin n“ potere d’acquisto” d’acquisto” 20,7 dii d dollari* “potere •o ltre 1 .500 aziende aziende e spositrici oltre 1.500 espositrici •o ltre 7 4.000 mq mq d innovazione oltre 74.000 dii innovazione •o ltre 5 00 sessioni sessioni fformative ormative oltre 500 •9 0a nni d storia come come iill p iù importante importante e vento annuale annuale 90 anni dii storia più evento

Profilo P rofilo d del el pubblico pubblico iinternazionale: nternazionale: • iill 3 37% 7% sono sono dirigenti dirigenti di di primo primo livello livello 40% rappresentano rappresentano ilil Broader-casting Broader-casting® e • ilil 40% piattaforme dii distribuzione p iattaforme d distribuzione 25% • IIll 2 5% sono sono tecnici tecnici professionisti professionisti • il 20% rappresentano rappresentano il Cinema o aziende ziende di Produzione Produzzione e Post 12% 2% è a alla lla ricerca ricerca d dii p programmi rogrammi ttelevisivi elevisivi • iill 1 * considerando considerando più più partecipanti partecipanti della della stessa stessa azienda. azienda.

NUOVO NEL 2013

Il Mercato dei Contenuti si sposta al Wynn Las Vegas and Encore Hotel, portando con sé compratori e venditori di contenuti digitali.

FORMAZIONE F ORMAZI R ONE Questo è il più grande e più com completo mpleto pr progetto ogetto educativo educati vo al mondo, condotto d da a visionari dell’industria dirigenti premiati e tecnici esperti. e dirige enti dei media, pr emiati rregisti e egisti Conferenze Confer e enze eT Training raining compr comprendono: end dono: • Confe Conferenza erenza dei tecnici br broadcast oadca ast • Confe Conferenza erenza dei dirigenti br broadcast oadcast Conferenza Computing • Confe erenza sul Cloud Computi ng • Incont Incontri tri per i cr creativi eativi • Confe Conferenza erenza sui Media più innov innovativi vativi Summit Esercito Pubblica Amministrazione • Summ mit dedicato a Eser cito e P • Il mon mondo ndo della Post-Pr Post-Produzione oduzione e • Corsi ed esami per la certificaz certificazione ione di Post-Produzione Post-Produzione riconosciuti ricono osciuti a livello mondiale • Summ Summit mit sulla tecnologia cinema cinematografica atografica


Outdoor/ Mobile Media

Production Acquisition on & Pr oduction ction cti

Las Vegas Hotel & Casino

Pro Pr o Audio Radio

Management & Systems

Registration Re

elivery ery Distribution on & Delivery

Display Systems Post-Production

Registration Re egis gisstra tr

Las Vegas Convention Center Content Creation Acquisition & Production Post-Production Pro Audio

Content Management Management & Systems

Nella North Hall:

Content Commerce

Content Distribution & Delivery

Content Consumption

Display Distribution & Delivery Outdoor/Mobile Media Radio

Connected Media World

ESPOSIZIONE ESP OSIZI S ONE IIn n quanto quanto p piattaforma iattaforma d dii llancio ancio g globale lobale p per er ll’industria ’industria d dei ei media e d media dell’intrattenimento, ell’intrattenimento, N NAB AB S Show how® o offre ffre u un n primo primo ssguardo guardo ssui ui p più iù rrecenti ecenti sstrumenti trumenti e ssoluzioni oluzioni a attraverso ttraverso mostre m ostre iinterattive, nterattive, fformazione ormazione iin n fi fiera, era, d dimostrazioni imostrazioni dal d al vvivo, ivo, p padiglioni adiglioni d dedicati edicati a sspecifiche pecifiche ttecnologie ecnologie e argomenti a rgomenti m mirate, irate, ttra ra ccui: ui:

• il Cloud Computing omputing Pavilion • il Connected ted Media W orld [nuovo] World • il Digital Signage Pavilion [nuovo] • Inter nation nal Pavilions International • Inter nation nal Research Research Park International • il Mobile Pavilion [nuovo] • i PITS — Enterprise E Computing Pit [nuovo], [nuovo], Post Pit,, Pro Prro Audio Pit e Radio Pit • StartUp Loft oft

Tutti T utti i partecipanti a NAB Show w hanno accesso acce esso a: • Expo e Padiglioni Tecnologici Teccnologici • Discorso di apertura sullo stato del settor ee settore sugli orientamenti di mercato mercato • Sessioni Generali • Informazioni Informazioni sulle Sessioni ssioni • Formazione Formazione sul posto o • International International T rade Center (ITC) Trade • Interpreti Interpreti linguistici all’ITC ll’ITC • Assistenza per i visti e lettere lettere invito • Assistenza per l’Impo ort/Export l’Import/Export • Opportunità di Netw orking e Ricevimenti Networking • Servizio navetta gratu g uito gratuito

CONFERENZA C ONF FERENZA 6-11 Aprile 2013 / EXPO EXPO 8 - 11 Aprile

xpo lo E ice o s il d Per sa il co U 13

PA


NEWS ▲ ▲ ▲

Le notizie le trovi anche in www.broadcast.it

La magia di Villa Medici con Ka-Sat di Eutelsat È stata una serata speciale. All’evento di presentazione dei servizi del satellite Ka Sat di Eutelsat che si è tenuto a Roma a Villa Medici lo scorso 29 ottobre, le suggestioni che sono state evocate dai partecipanti erano molto diverse da quanto di solito ci si può aspettare da un evento di questo tipo Il merito va forse attribuito al moderatore, il giornalista Rai Michele Mezza che ha voluto iniziare l’incontro con le immagini del famoso “discorso alla Luna” di Papa Giovanni XXIII dell’11 Ottobre 1962 che è stato uno dei primi eventi televisivi italiani trasmessi dal primo satellite geostazionario Telstar. Da segnalare la presenza in sala di Claudio Speranza, l’operatore Rai che aveva curato le immagini di quello storico evento televisivo. In contemporanea sono state mostrate le immagini che arrivavano via satellite da New York dove l’uragano Sandy stava iniziando ad avvicinarsi alla città. Due eventi molti distanti nel tempo ma entrambi esempio di come il satellite sia diventato uno strumento indispensabile per il mondo della comunicazione. Oltre a Michele Mezza che moderava, il ruolo di provocatore e disturbatore era affidato a Michele Mirabella, noto personaggio televisivo che ha avuto il compito di “portare a terra” le suggestioni e le riflessioni tecniche relative al satellite. La voce istituzionale era invece rappresentata da Renato Farina (Amministratore Delegato di Eutelsat Italia) e da Giuliano Berretta (presidente onorario di Eutelsat) che hanno avuto il compito di presentare le novità rappresentate da Ka-Sat, il primo satellite che mette al centro la connettività Ip e che rappresenta la vera soluzione per il digital divide in Europa. Da queste evocazioni si è poi entrati nel vivo dell’incontro grazie alla voce di Walter Munarini, direttore di Open Sky, che ha mostrato alla platea la mappa degli oltre diecimila utenti di Tooway in Italia che ricevono la connessione internet grazie ai servizi di Ka-Sat e anche un progetto pilota che ad oggi offre connettività anche a 25 scuole situate in zone particolari come le isole Eolie o Lampedusa. Un altro attivo utilizzatore dei servizi di Ka Sat

è M-Three La presentazione Satcom, che a Villa Medici ha presentato una soluzione di distribuzione di segnali tv (in questo caso la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Mario Monti da Bruxelles lo scorso 19 ottobre) effettuata tutta in modalità Ip usando lo stesso canale per ben quattro operatori diversi (Rai, Mediaset, Sky e Repubblica Tv). Da questa modalità distributiva si è passati ad un esempio pratico di disseminazione della connettività internet portata da Icarus Net che usando Ka-Sat ha potuto dotare la tendopoli di Cavezzo, allestita durante l’emergenza del sisma in Emilia, di accessi internet in modalità Wi-fi che hanno permesso agli studenti dei licei di continuare la preparazione per gli esami di maturità. L’ultimo esempio della dinamicità dei servizi offerti da Ka-Sat è stato riportato da Mauro Parissone di H24 che ha utilizzato la scorsa estate la connessione Ip del satellite per i servizi di uplink verso il network di Al Jaazera direttamente dall’isola di Lampedusa con un’altissima qualità di servizio. Secondo Parissone l’avvento del Ka-Sat e della connessione internet via satellite è paragonabile per il mondo broadcast all’avvento del Gsm nel campo della telefonia: ad oggi non siamo in grado neanche di immaginare i prossimi usi e sviluppi di questa rivoluzionaria tecnologia. Nel

Intervento di Giuliano Berretta

8 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

complesso è stata una serata interessante dove grazie alla bravura dei moderatori i temi tecnologici si sono uniti a riflessioni sull’impatto delle tecnologie satellitari nel mondo della comunicazione e di come in questo mondo connesso sia sempre più difficile tracciare i confini delle applicazioni di nuovi prodotti come il Ka-Sat.

C’è forse una guerra dell’etere sui satelliti europei? A margine della presentazione dei servizi del nuovo satellite Ka-Sat a Villa Medici è stato possibile approfondire con Giuliano Berretta, presidente onorario di Eutelsat, un tema di stretta attualità che ha avuto poco spazio sui quotidiani: la notizia relatività alla chiusura da parte di Eutelsat del servizio sui propri satelliti per 19 segnali di radio e tv provenienti dall’Iran. Infatti, il 15 Ottobre, in seguito all’inasprimento delle sanzioni della Comunità Europea contro l’Iran e il suo programma nucleare, Eutelsat (su mandato del CSA francese) ha “staccato” il segnale a 19 canali iraniani tra cui Al-Alam, Press TV, Sahar 1 e 2, Jam-e-Jam 1 e Irib. Oltre alle sanzioni, l’Iran era da tempo segnalata dai maggiori operatori satellitari come la fonte di potenti disturbi che rendevano impossibile la ricezione di diverse stazioni (Voice of America, BBC, Deutsche Welle) in tutto il medio oriente. Berretta ha comunque sottolineato che non è la prima volta che Eutelsat si trova a dove “censurare per mandato dell’UE” dei canali tv: era già successo nell’aprile del 1999 con i segnali della Tv Serba di Miloševic e nel 2004 con il canale libanese Al-Manar accusato di terrorismo e propaganda antisemita. (Andrea Borgnino)

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3



NEWS ▲ ▲ ▲

Le notizie le trovi anche in www.broadcast.it

Qualità “nazionale” per l’emittente regionale Super TV, grazie a Blackmagic Design Il broadcaster lombardo Super TV è in onda da oltre due decadi con una programmazione improntata sull'informazione, soprattutto locale, dedicata al suo bacino d'utenza e in particolare alla città di Brescia. Adesso ha potenziato il suo servizio Anche in Italia, come in molte altre nazioni, il processo di digitalizzazione delle trasmissioni televisive terrestri si è completato e il team tecnico di questa stazione tv era ben determinato nell'essere all'avanguardia in questa trasformazione. Già dal 2006 Super TV si era convertita completamente all'architettura file based. Il suo team tecnico, guidato da Ilario Crotti, con la collaborazione di Axel Technology, avevano realizzato una implementazione basata su Windows e le schede Blackmagic DeckLink, in grado di gestire qualunque formato di file. Da questa base tecnica si è partiti nella decisione di come affrontare il passaggio definitivo alle trasmissioni digitali. Ben conoscendo la qualità e l'affidabilità dei prodotti di acquisizione e di playback Blackmagic, Super TV ha deciso in favore di una soluzione sulla base dei prodotti Blackmagic Design Micro Videohub, un mixer di produzione video ATEM 2M/E ed un pannello ATEM 1 M/E Broadcast.

Il passaggio al digitale Il recente passaggio dalle trasmissioni analogiche a quelle digitali è quindi solo l'ultima delle molte implementazioni che hanno coinvolto i prodotti Blackmagic Design in questa stazione tv. Infatti, le workstation per l’editing non lineare (NLE) di Super TV erano già state aggiornate e altre aggiunte, appoggiandosi a prodotti “misti”. Per meglio adattarsi alla qualità delle nuove trasmissioni digitali (DVB-T) e al cresciuto numero dei canali, la tv bresciana ha aggiunto macchine XTV in grado di effettuare il playout dei tre canali – Super TV, Video Brescia e Brescia Info – tutte basate su schede di cattura e playback DeckLink, complete di uscite analogiche e SD SDI. “Ed è stato a questo punto che abbiamo consultato la Axel Technology per una matrice di routing più grande, in grado di seguire le nostre esigenze ormai cresciute nel broadcasting digitale, così da interconnettere le regie di stazione, il master control e gli encoder DVB-T“, ha detto Ilario Crotti, direttore tecnico di Super TV. “Volevamo anche migliorare la qualità delle immagini e la nostra idea era di spostarci a una architettura SD SDI con audio embedded. Così, dopo 10 B R O A D C A S T

&

varie consultazioni abbiamo deciso di installare un video router di Blackmagic, da 16x16, modello Micro Videohub e dei Mini Converter della serie Blackmagic, in grado di convertire i segnali analogici in arrivo dalla regia master control, oltre che da vari altri apparati in attesa di essere aggiornati con altri più moderni”, ha detto Crotti. “I Mini Converter si sono dimostrati insostituibili, dato che molte sorgenti come la regia e l'OB van erano distanti oltre 50 metri dal master control. In passato la distanza da coprire con segnali analogici ci obbligava a usare distributori ed equalizzatori video; l'implementazione dei Mini Converter vicino alla sorgente, invece ci ha permesso di coprire le lunghe tratte in SDI con audio embedded, col massimo della qualità e anche risparmiando sul cablaggio audio.”

La qualità si vede Il workflow basato su file e la distribuzione dei segnali in SDI hanno aumentato così tanto il rapporto segnale-rumore che Super TV ha deciso anche di investire su un nuovo encoder DVB-T della Harmonic. Il risultato è un segnale ricevuto dagli apparati televisivi che gli spettatori a casa considerano comparabile se P R O D U C T I O N

non migliore di quelli dei broadcaster nazionali. Crotti sottolinea: “Questo investimento, certo non indifferente per noi, è stato realizzato grazie ai risparmi di scala sul budget che con altri apparati di bassa frequenza non sarebbero stati possibili.” In più, la Axel Technology ha anche fornito a Super TV una soluzione basata sulla scheda Blackmagic DeckLink Quad, che consente al broadcaster di “brandizzare” i quattro canali contemporaneamente e con una sola macchina. E ancora al cuore della loro programmazione online troviamo un altro apparato basato su una scheda SDI Blackmagic DeckLink Quad, che consente di codificare audio e video e inviarli in streaming sul web. “E anche nella trasformazione della nostra regia di produzione da analogica a digitale ci siamo affidati alla Axel Technology che ci ha implementato un mixer video di Blackmagic Design, modello ATEM 2 M/E, affiancato da un pannello broadcast ATEM 1 M/E”, ha precisato Crotti. Il mixer di produzione ATEM 2 M/E prevede 16 ingressi simultanei, il motore di compositing multi-layering SuperSource, due uscite multi view, una secondo banco M/E, e

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3



NEWS ▲ ▲ ▲

Le notizie le trovi anche in www.broadcast.it

un totale di sei uscite aux; il pannello broadcast dedicato permette a Super TV di controllare il mixer video nei segnali camere, le transizioni, i segnali di chiave, prevede fader e controllo DVE. “Impiegato per tutte le nostre trasmissioni, registrate e anche dal vivo, il mixer video ATEM 2 M/E ci è piaciuto molto anche per le sue doppie uscite multi viewer e la porta USB 3 utile per l'UltraScope di Blackmagic che fa da monitor delle forme d'onda”. “Nel nostro studio di produzione abbiamo quattro telecamere connesse in SDI al mixer ATEM 2 M/E. Tra i molti spettacoli messi in onda dal vivo da qui, il talk show “Serata Italiana” che diffondiamo nel prime time”.

Molto di più, con meno “Il workflow della nostra stazione televisiva era già tapeless prima dello switch over. Il beneficio più evidente della nuova architettura digitale basata su prodotti Blackmagic Design è la qualità del segnale che arriva fino ai televisori a casa, anche quando la sorgente è un file" ha dichiarato Crotti. E aggiunto: “Il prezzo molto interessante dei prodotti Blackmagic e la loro qualità ci hanno spinto ad iniziare e supportato in tutto questo processo di cambiamento; la

competenza dei tecnici Axel Technology ci ha poi permesso di completare con successo questa transizione. In questo processo di trasformazione tecnica, la sfida maggiore era costituita dai costi. Uno dei compiti più impegnativi - infatti – è stato eliminare tutto il cablaggio audio precedente, non più necessario. La qualità delle nostre trasmissioni è ora paragonabile, se non superiore, a quella dei broadcaster nazionali che hanno investito decisamente molto di più per raggiungere risultati molto simili” Crotti ha concluso.



O S S E R VATO R I O S W I TC H O F F ▲ ▲ ▲

a cura dell’Ing. Davide Moro*

Obiettivo: l’efficienza di Mr. Power Envelope Consumare meno. Consumare meno facendo le stesse cose di prima. È sempre stato il sogno che rischiara i pensieri dell’umanità nei momenti di crisi. Complice la congiuntura del periodo, i temi del risparmio economico e del “green” richiamano immediata (e meritata) attenzione Dedichiamo questa puntata al tema dell’efficienza energetica dei trasmettitori a radiofrequenza. Dopo la circuitazione Doherty, esploriamo i segreti di un'altra tecnica che sta rapidamente prendendo piede: la modulazione del power envelope. Parleremo inoltre di se e come sia possibile combinare le due tecniche (Doherty e power envelope) e della migliore flessibilità che queste assicurano dal punto di vista della modulazione dinamica della potenza di trasmissione. Abbiamo visto nello scorso numero come lo schema per amplificatori a radiofrequenza ideato da William H. Doherty nel 1936 sia diventato il must per (praticamente) tutti i produttori di trasmettitori per broadcasting digitale. L'ultima parola fa la differenza: la circuitazione Doherty è estremamente efficiente quando si tratta di amplificare segnali caratterizzati da un rapporto fra la potenza di picco raggiungibile e la potenza media del segnale da diffondere (chiamata PAR, Peak/Average Ratio) particolarmente alto, come avviene nei segnali digitali più comunemente impiegati per la televisione digitale terrestre. I segnali per la radio e TV analogica, invece, sono caratterizzati da un basso rapporto PAR che non consente apprezzabili miglioramenti di efficienza con lo schema Doherty.

Il conto si paga Il conto da pagare per questa elevata efficienza è composto da due voci: la prima è una linearità di uscita leggermente inferiore a quella di un amplificatore in classe AB, che può quindi comportare una maggiore distorsione. Per questo aspetto, non ci sono al momento soluzioni “totali”: se l'obiettivo è una migliore efficienza, è necessario accettare un MER di uscita lievemente inferiore a quello che riescono a raggiungere gli amplificatori in classe AB. Ne abbiamo avuto un lampante esempio allo scorso IBC: Rohde&Schwarz ha presentato la versione di produzione dei propri trasmettitori THU-9 con circuitazione Doherty, ed un dimostratore permetteva di verificare in tempo reale i parametri fondamentali dell'apparato. Osservate la Fig.1: è il pannello del dimostratore esposto all'IBC. Rendimento alle stelle, MER di 33,6, ben lontano dai valori cui ci siamo abituati negli ultimi anni. Ora, la qualità dei prodotti Rohde&Schwarz è fuori discussione, per cui se persino loro hanno esposto una macchina con questi parametri, vuol dire due cose. Primo, che secondo R&S 33,6 dB di MER sono più che sufficienti per garantire una emissione di qualità. Noi 14 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

Fig. 1 siamo dello stesso avviso. Secondo: che più di così, allo stato attuale, è davvero difficile andare. La seconda voce del “conto” per l'elevata efficienza: il Doherty è un sistema a banda stretta. Il Doherty è che, così com’è, richiede un intervento in fabbrica per poter funzionare su un canale diverso per il quale è stato costruito. E questo ha suggerito ad alcuni costruttori di approfondire altre strade. La prima azienda a presentare un prodotto di serie dotato di modulazione del power envelope è stata Thomson. È un sistema che, impiegato al posto del Doherty, permette di raggiungere valori di efficienza paragonabili. Come funziona? Osserviamo la Fig. 2A. In colore verde è rappresentato un possibile andamento del segnale che è necessario ottenere all'uscita dell'amplificatore. Parliamo di una modulazione OFDM, quindi con un

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


elevato rapporto PAR. in colore rosso è rappresentata la tensione di alimentazione che è necessario fornire ai semiconduttori di potenza per consentire loro di generare il segnale verde con la fedeltà desiderata. Se la tensione di alimentazione fosse, in un generico istante, minore di quella richiesta (per capirci: se in qualche istante il valore verde “uscisse fuori” dal valore rosso) il transistor non riuscirebbe più a “seguire” la forma d'onda del segnale in ingresso, causando una elevatissima distorsione al segnale di uscita. Fino ad ora si è impostata la tensione di alimentazione come un parametro fisso, in base alle impostazioni di macchina. In questo modo si era sicuri che qualunque segnale in ingresso sarebbe stato amplificato correttamente. Purtroppo, l'area rossa visibile in Fig. 2A, pari all'integrale nel tempo della differenza fra la tensione di Fig. 3 alimentazione minima che in quell'istante consentirebbe di amplificare correttamente il segnale e la tensione di alimentazione effettivamente applicata, è proporzionale alla potenza dissipata sotto forma di calore. Quindi, più margine mi tengo sulla tensione di alimentazione, più spreco energia. Se poi riuscissi a regolare in modo continuo la tensione di alimentazione dei transistor di potenza, applicando ad essi in ogni istante la sola tensione strettamente necessaria per amplificare correttamente il segnale ricevuto (Fig. 2B), potrei risparmiare una gran quantità di energia. Geniale. Ma perché nessuno ci aveva pensato prima? Ci avevano pensato eccome, ma

riuscire a modulare una tensione in base all'andamento del segnale richiede una potenza computazionale non indifferente, e una serie di accorgimenti per limitare l'impatto della regolazione sul segnale in uscita. Thomson pare avere trovato la quadratura del cerchio, visto che dichiara un rendimento complessivo intorno al 39%. Non è l'unico vantaggio di questa tecnica. Thomson segnala che in aggiunta si ottiene anche di ridurre la tensione delle diverse giunzioni a valori molto più bassi rispetto a quelli di un amplificatore con configurazione Doherty o di uno tradizionale in classe AB (Fig. 3). La vita utile dei componenti e dell'intero apparato dovrebbero di conseguenza essere più favorevoli. Ulteriore vantaggio, rispetto al Doherty: nessuna limitazione di banda. Il range di frequenza su cui può operare l'apparato non viene in alcun

D FI E C B E B M RB AR IE O/ /G M E N A R N Z AO I O2 2 0 0 1 2 1 3 • •B R B O R O A A D D C C A A S TS T & & P R P O R O D D U U C C T IT OI O N N 1515


O S S E R VATO R I O S W I TC H O F F ▲ ▲ ▲ modo limitato da questa tecnica. Sappiamo che altri costruttori stanno sperimentando la modulazione del power envelope, ma ad oggi non ci risultano in produzione apparati analoghi al Thomson Futura Plus. Ora, la domanda fatidica: Doherty e modulazione del power envelope possono convivere sullo stesso apparato? In teoria, nessuna limitazione. Chiaramente il sistema che impieghi queste due tecnologie risentirà dell'insieme delle limitazioni che ciascuna di esse singolarmente avrebbe comportato. Per cui un amplificatore Doherty+Power Envelope sarà a banda stretta, richiederà una potenza computazionale elevatissima, e dovrà avere un sistema di pre-correzione e linearizzazione ad anello chiuso di prestazioni eccezionali (anche la modulazione del P.E. introduce inevitabilmente alcune distorsioni al segnale). Nulla che possa realmente impensierire le aziende che costruiscono trasmettitori. Però potrà avere valori di efficienza che, da subito, si potrebbero avvicinare al 50%, soglia che potrebbe essere superata con alcuni anni di affinamenti ed ottimizzazioni, e con l'avvento di semiconduttori di potenza RF espressamente progettati per questo tipo di impieghi: ricordiamo che, ad oggi, i transistor utilizzati sono sì molto raffinati, ma non hanno avuto uno sviluppo specifico per limitare al minimo l'impatto di queste tecnologie di risparmio energetico. Ci sarebbe invece un impatto potenzialmente molto positivo.

Prendendola larga... Ma dobbiamo prenderla alla larga. Con i trasmettitori per segnali analogici, tipicamente in classe C (ad esempio per la radio FM), il rendimento di un dato trasmettitore non varia in modo significativo al variare della potenza di uscita. Questo rende possibile diminuire la potenza di uscita della macchina allo scopo di risparmiare energia elettrica, in modo quasi proporzionale. Nei momenti della giornata in cui il rumore elettromagnetico diminuisce (tipicamente di notte) è quindi possibile diminuire la potenza di uscita di alcuni dB (da 3 a 6, di solito) conservando all'incirca il medesimo rapporto S/N che si riscontra nelle ore diurne: diminuisce S, ma è già diminuito anche N. Per cui posso risparmiare energia mantenendo (a grandi linee) inalterata la qualità del servizio. Con gli amplificatori digitali questo non è più possibile. Si può certamente diminuire la potenza di uscita quando il rumore elettromagnetico di fondo diminuisce, ma una variazione di -6 dB della potenza di uscita fa letteralmente crollare il rendimento del trasmettitore. Per cui ci si troverebbe ad irradiare il 25% della potenza nominale a fronte di un consumo di energia quasi identico. A causa delle elevatissime caratteristiche di linearità richiesta agli amplificatori per segnali OFDM, già nel funzionamento nominale l'amplificatore viene impostato per avere un punto di lavoro riferito alla potenza media molto distante dalle condizioni di rendimento ottimale. Diminuire la potenza media di 6 dB fa quindi precipitare il rendimento in modo più che proporzionale. Utilizzando la modulazione del P.E. diventa però possibile ottimizzare le perdite termiche dei componenti, contenendo quindi il calo di rendimento a valori molto più accettabili. Se poi utilizziamo una configurazione Doherty, secondo alcuni ricercatori francesi potremmo ottenere dei benefici particolarmente sensibili. Non ho avuto modo di verificare di persona quanto affermano Nicolas

16 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

Fig. 4 Dubuc, Claude Duvanaud e Philippe Bouysse in un documento che vi invito a leggere e che potete trovare online a questo indirizzo: http://sdrv.ms/UVeSu4. Però la conclusione dei loro test è molto interessante: la configurazione Doherty permetterebbe di conservare un rendimento pressoché costante per diminuzioni della potenza di uscita fino a 6 dB. Thomson ritiene che con la modulazione del P.E. si possano ottenere risultati analoghi (Fig. 4). Considerate che in questo grafico il sistema chiamato “Advanced Doherty” è diverso da quello considerato dai tre ricercatori citati in precedenza, che dai documenti pubblicati sembrano avere ottenuto risultati decisamente migliori.

Conclusioni Con ciascuna di queste due tecnologie, o meglio ancora con la combinazione di esse, diventa allora interessante pensare di poter modulare il set point della potenza di uscita in base al livello di rumore elettromagnetico. E i risparmi diventerebbero molto interessanti: alla combinazione dei benefici offerta dalla modulazione del power envelope e dalla configurazione Doherty si aggiungerebbe il minor valore assoluto di consumo dovuto alla diminuzione della potenza di uscita in un periodo pari quasi al 50% del tempo complessivo di funzionamento. Come a dire che, a parità di qualità di servizio, potremmo trovare la bolletta della luce ridotta a un terzo, o anche meno. A questo punto sarebbe facile fare un calcolo di break-even sulla convenienza di sostituire il trasmettitore attualmente utilizzato, anche se è nuovo o quasi: con il risparmio energetico la nuova macchina si pagherebbe praticamente da sola in pochi (pochissimi) anni. E da lì in poi, sarebbe solo risparmio.

*Attivo nell'ambito delle telecomunicazioni, della grande impiantistica e dell'efficienza energetica, Davide Moro si è occupato di grandi progetti operativi e strategici. Ha lavorato per AGIP, Foster Wheeler, TIM - Telecom Italia Mobile, e Rai Way. Attualmente esercita la libera professione come consulente nel mondo del Broadcasting e dell'Energia; è certificatore energetico CENED. Per contatti: davide@davidemoro.it

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3



LE TELEVISIONI IMPOSSIBILI ▲ ▲ ▲

a cura dell’Ing. Davide Moro*

C’è voluto l’esercito (per tirarci fuori) Nevica da due ore. Il vento è gelido, e ci martella. Rimpiango di non avere un passamontagna, lo spazio di pelle che rimane libero fra giacca a vento e cuffia è preso a schiaffi dall’aria, e i fiocchi di neve ghiacciata portati dal vento pungono come spilli. Mai, nemmeno in cima al Palabione avevamo avuto così freddo. Del resto, se uno decide di chiamare una rubrica “Le televisioni impossibili”, un motivo ci sarà... Stavolta è stata davvero più complicata del solito. Da ogni punto di vista. È il 4 dicembre. Il Direttore ha iniziato a chiedermi quando avrà questa puntata delle TV Impossibili da un paio di settimane, e sta rinnovando la richiesta con garbo decrescente. Bisogna “chiudere” il numero, e manca solo questa mia rubrica. Il fatto è che abbiamo iniziato a programmare questa uscita verso la metà di ottobre: volevamo andare sul ghiacciaio della Val Senales, ma solo dopo che la prima neve di stagione ci avesse di nuovo regalato quel panorama unico di colore bianco reale. La prima neve cade il 15 ottobre, e dal 16 ci attacchiamo al telefono. E alle previsioni del tempo. Sembra impossibile, ma in un mese e mezzo non troviamo il modo di salire. Impegni professionali, certo, ma anche il meteo si rivela particolarmente inclemente, centellinando le giornate di sole e dandoci dentro con il tempo “cattivo”, quasi “arrabbiato”, e a 3.200 metri di quota non è il caso di andare a scherzare. Pianifichiamo molte volte l’”uscita”, e in tutte annulliamo all’ultimo momento per l’inclemenza delle condizioni meteo o per qualche contrattempo logistico (della serie: la fortuna è cieca, ma la ..... ci vede benissimo). Inutile incaponirsi: dopo la metà di novembre ci inventiamo una meta completamente diversa, Appennino abruzzese, e organizziamo il tutto per la fine del mese. Puntualmente, grazie alla neve, anche qui salta tutto per aria. Vincenzo Potertì ed io ci guardiamo in faccia. Abbiamo due possibilità. La prima è confezionare un “best of” delle puntate precedenti, caldeggiata dalla redazione. Non la consideriamo nemmeno. La seconda: lasciare perdere tutto, e fare di testa nostra. Cerchiamo il primo giorno di non-bufera sull’Appennino laziale ed abruzzese. Le previsioni dicono che martedi 5, dall’alba e fino alle 13, il tempo dovrebbe tenere. Nel primo pomeriggio di lunedi partiamo da 18 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

Milano in direzione sud. Potremmo avere un supporto per salire sulla Maiella, ma lo sapremo solo all’ultimo. In ogni caso dovremo decidere prima di Bologna: perchè lì si sceglie se andare verso Roma o verso Pescara. Poi troveremo un posto dove dormire. Siamo in due: Aldena ha avuto un anno particolarmente felice (e quindi impegnativo), e purtroppo non possono essere con noi. Ci affidano antenna e treppiede. Arriviamo dalle parti di Modena: una telefonata ci dice che, l’indomani, ci possono accompagnare alla base della strada che sale verso il rifugio Pomilio, alla Maielletta. Mentre Vincenzo guida, io trovo un B&B a Pescara. Martedi 5 dicembre. Sul mare il tempo è sereno e quasi soleggiato. L’aria è fredda e limpida, ma verso le montagne non promette nulla di buono. Dopo una buona colazione partiamo alla volta di Pretoro. Da qui, parte la strada che sale al rifugio. L’idea è di arrivare in auto fino a dove la strada lo consente, per poi proseguire a piedi. Il sole intanto è sparito, e il vento ha cominciato a fischiare. Comincia anche la neve. La nostra quasi-fuoristrada avanza bene, con pattinamenti limitati e ben gestiti dall’onnisciente elettronica di bordo. La strada non è difficile, ma davanti a noi si presenta un tratto in ombra, dove il vento ha accumulato la neve. È fresca, caduta il giorno prima. Avanziamo. Come previsto, dopo qualche metro le ruote non •

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


fanno più presa. Non è un problema, indietreggiamo e prendiamo la rincorsa. Avanziamo in questo modo di qualche metro alla volta, aprendoci la strada nel tratto complicato. Quando mancano cinque metri al termine della neve alta, i grossi pneumatici iniziano a girare a vuoto. Non solo in avanti: anche all’indietro. Scendo a verificare, e con gli scarponi pulisco la strada dietro alle quattro ruote. Niente da fare: la quasi-fuoristrada teutonica ha spanciato sulla neve, e le ruote galleggiano nel vuoto. Vincenzo spegne il motore e (a piedi) andiamo a recuperare una pala. La nostra salita comincia camminando in discesa. Ci viene incontro una Land Rover maculata: vicino al rifugio c’è un centro trasmittente dell’Esercito, e il maresciallo che la guida ci racconta che ha rinunciato a raggiungere la meta perchè non ha capomacchina, e non aveva ritenuto di avventurarsi in auto nella neve da solo (in effetti noi ci avevamo provato perchè eravamo in due, altrimenti non se ne parlava). Ci ha visto scendere a piedi ed è venuto ad aiutarci. La persona in mimetica che vedete nella foto è proprio lui, con la sua pala d’ordinanza. “Però, ce l’avevate quasi fatta” commenta. Già. Ma, come vedremo fra poco, la debacle non è dovuta alle scarse doti off-road della nostra quasi-fuoristrada. Spaliamo a turno, liberiamo il fondo della macchina e ritorniamo all’inizio della strada. Da lì al rifugio sono un paio di chilometri: ce li faremo a piedi. Prendiamo tutto in spalla: per la prima volta siamo solo in due, per cui siamo piuttosto carichi (antenna di misura, antenna omnidirezionale, treppiede, cavi, strumento, macchina fotografica). Scarponi, giacca a vento e berretta di lana. Il vento è sempre più forte, e ha iniziato a nevischiare. Vincenzo si accorge di avere dimenticato i guanti: a zero gradi tenere in mano oggetti di metallo per un’ora può essere un problema. “Dividiamo i miei,” gli dico, “una mano col guanto e l’altra in tasca. Preferisci destro o sinistro?”. E iniziamo a salire. Ci affianca quasi subito una potente fuoristrada giapponese, di quelle per fare sul serio: il guidatore ci chiede se si può salire in auto. Raccontiamo quello che ci O T T O B R E / N O V E M B R E

2 0 1 2

è successo, che abbiamo aperto quasi tutta la strada tranne gli ultimi cinque metri. Provano a salire. Li vediamo allontanarsi e, pochi minuti dopo, scendere dall’auto. Che si è piantata sulla neve poco dopo il punto dove ci eravamo piantati noi. Da lontano vediamo spuntare una pala. “Davide, io spero che riescano a liberarla in fretta” mi dice Vincenzo, “perchè non ho voglia di tirarne fuori un’altra”. Speranza vana. I due che armeggiano per liberare la macchina sono due tecnici di TVQ, una emittente di Pescara che si presenta sul proprio sito (www.tvq.it) come la “prima emittente d’Abruzzo”; stanno salendo ai trasmettitori che ci sono al termine della strada. Ci facciamo dare la pala e li aiutiamo; dopo un altro paio di metri cubi di neve, anche la loro auto è libera. Se anche quella si è arresa, ci sentiamo di assolvere la nostra compagna di viaggio tedesca. Proseguiamo a piedi. Il vento è sempre più cattivo, e adesso anche la neve cade sul serio. Dobbiamo trovare un punto riparato per alzare il palo, altrimenti volerebbe via tutto solo a montarvi in cima l’antenna. Per darvi un’idea, possiamo dirvi che nel prato l’erba sarebbe stata diritta per via del gelo, ma in realtà per il vento battente la si vedeva stesa, quasi orizontale! Abbandoniamo la strada, e in mancanza di sentieri ci arrampichiamo su un campo innevato. Arriviamo vicino alla cima e troviamo un punto meno esposto degli altri. Dire “riparato” è davvero troppo, almeno per quanto riguarda il vento. Invece siamo molto bene isolati dai trasmettitori alle nostre spalle. In effetti, da queste parti i segnali non mancherebbero. Solo che noi siamo venuti qua per provare a fare una cosa: ricevere i segnali che arrivano dall’altra parte del mare. Siamo infatti a quasi 2.000 metri di quota, e il mare è davanti a noi, la Croazia si trova a poco più di 200 km in linea d’aria. Non riusciamo ad alzare completamente il palo, non riusciremmo a tenerlo in sicurezza. La nostra antenna di misura Aldena ALP 1847710 è comunque a quasi B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

19


LE TELEVISIONI IMPOSSIBILI ▲ ▲ ▲ cinque metri dal suolo, come potete benvedere nella foto qui sopra, sorretta da Vincenzo Potertì. Colleghiamo il nostro strumento Sefram 7866 HD T2 ed iniziamo a battere l’orizzonte in direzione est. Guardiamo lo spettro, proviamo a sintonizzare qualche segnale sufficientemente debole da far pensare che arrivi “dall’altra parte”. Niente da fare. Tutti segnali italiani. C’è da dire che con questo tempo le condizioni di propagazione sono pessime, per cui la missione era improba. E, difatti, dobbiamo rassegnarci all’idea di analizzare solo segnali “di casa nostra”. Il più “alto” canale che si riceve è il 60 di La7. Dal 61 in su, il nulla. Calma piatta, ed è il segno dei tempi che cambiano. Fra poco, da programma, questi canali torneranno ad animarsi, con i segnali LTE. La ricezione di La7 (Fig. 6A) è critica, anche facendo il puntamento fine rimane al di fuori dei parametri Quasi-Error-Free: il BER dopo Viterbi di 9x10-4 lo dimostra (il limite è 9x10-4). A prima vista non sembra sia un problema di echi: la situazione in Fig. 6B sembrebbe tranquilla, ma l’eco a circa -25 dB al limite dell’intervallo di guardia potrebbe dare parecchio fastidio al sistema, perchè interrompe la monotonia del profilo ed è in aggiunta il più alto di tutti. Di tutto riposo il segnale di Italia 53 sul canale 53 (Fig. 7A). Sul canale 52 si nota come la “fame” di banda possa spingere a compromessi a volte arditi. Figura 8A: il code rate 5/6 è azzardato operando in modalità SFN. Va però detto che il BER, pur non ottimale, se consideriamo l’andamento dello spettro nel canale (Fig. 8B) non è sicuramente critico. Il segnale è quello di Mediaset Premium. Critica anche la ricezione sul 45 di Rete8. Guardate in Fig. 9A come la correzione di Viterbi non porti praticamente alcun beneficio. Il profilo degli echi (Fig. 9B) mostra una delle condizioni più sfidanti che si possano incontrare: due segnali praticamente isolivello molto spaziati fra loro (Fig. 9C: -3,4 dB a 104,5s, praticamente nel mezzo dell’intervallo di guardia), con il secondo seguìto da una importante “coda” di riflessioni naturali, più un terzo eco a circa -20 dB quasi al limite dell’intervallo di guardia. Abbiamo provato a far agganciare lo strumento sul secondo eco, modificando il puntamento, ed ecco in Fig. 9D il risultato: il livello degli echi è praticamente uguale, ed è chiaramente visibile il “pre-eco” dovuto al segnale che era agganciato in precedenza. Il Cell-ID dei due impianti è però uguale (138H / 5002), e non abbiamo la soddisfazione di vedercelo cambiare sotto il naso mentre muoviamo l’antenna. Oggettivamente difficile da spiegare, invece, il profilo a “V” degli echi che separano il pre-eco principale (a – 100 s) dal segnale attualmente agganciato. In Fig. 9B questo profilo era correttamente monotòno. Lo spettro di canale (Fig. 9E) è infine tipico delle situazioni in cui almeno un eco ha un livello paragonabile al segnale principale, con una vistosa “tacca” che si inserisce in un andamento tutto sommato non proibitivo. Anche il canale 30 di RaiWay (Fig. 10A), pur in condizioni di ricezione non critiche, è bello vivace dal punto di vista degli echi (Fig. 10B). Addirittura due sono ben visibili fuori intervallo di guardia, a quasi -20 dB dal segnale principale. RaiWay tipicamente differenzia il Cell-ID fra gli impianti, ma non c’è verso di fare agganciare lo strumento (cioè di far risalire il livello) a un segnale diverso dal più vicino. Ci terremo la curiosità. Sul canale 28 troviamo invece i nostri compagni di (s)ventura di TVQ (Fig. 11A), che trasmette in 16 QAM. Da notare il “vantaggio” di quattro decadi che permette di ottenere la codifica di Viterbi. Chiaramente visibili i due impianti di Maielletta e Pietra Corniale (Fig. 11B). Riusciamo 20 B R O A D C A S T

&

Fig. 6A

Fig. 9C

Fig. 6B

Fig.9D

Fig. 7A

Fig. 9E

Fig.8A

Fig. 10A

Fig. 8B

Fig. 10B

Fig. 9A

Fig. 11A

Fig. 9B

Fig. 11B

P R O D U C T I O N

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3



LE TELEVISIONI IMPOSSIBILI ▲ ▲ ▲ Fig. 11c

Fig. 12A

Fig. 11D

Fig. 12B

anche a “scambiare” l’aggancio (Fig. 11C), ma TVQ non trasmette Cell-ID, per cui non possiamo rilevare questo dato. Da notare la caratteristica costellazione in Fig. 11D. Ai limiti il segnale di Telemare sul canale 21, con BER prima e dopo Viterbi praticamente identici (Fig 12A). Il profilo di echi (Fig. 12B), con un pre-eco molto “anticipato” e molto “forte”, insieme ad una selva di riflessioni minori, può essere alla base di questa condizione apparentemente anomala. L’unico che sembra non risentire del freddo è lo strumento: anche dopo ore passate a zero gradi (o anche meno) il Sefram 7866 HD T2 è perfettamente reattivo, e al termine delle nostre misure la batteria è ancora in piena forma. Noi, invece, un po’ meno: prima di riporre la nostra attrezzatura, dobbiamo muoverci. Fare qualunque cosa, camminare, saltare, muovere le braccia. Dobbiamo scaldarci. Per fare le misure siamo stati immobili per circa un’ora, con un guanto a testa (ma usando due mani, quindi una mano a testa adesso è un pezzo di legno), la neve ed un vento che non ha mai dato tregua, minacciando un paio di volte di far volare via l’antenna insieme al

segmento in dielettrico, sfilandoli letteralmente dal palo del treppiede. Bastava appoggiare a terra qualunque cosa perché il vento la facesse immediatamente volare via. Dopo due o tre rincorse abbiamo dovuto metterci sopra dei sassi grandi come incudini. D’altronde basti dire che eravamo di spalle al vento, e il vento ghiacciava il vapore che il corpo umano emette comunque, a qualsiasi temperatura esterna. Sono quasi le due di pomeriggio: d’altronde tirare fuori dalla neve le due autovetture spanciate nella neve ci ha sottratto parecchio tempo nella mattina, rispetto al programma di lavoro. Dunque smontiamo rapidamente la nostra attrezzatura e iniziamo a scendere. Le mani battono come se stessero prendendo delle martellate: meno male, è il segno che tutto sta tornando a temperatura umana, dura solo qualche minuto ma fa piuttosto male. Prendiamo ancora la nostra scorciatoia nel prato, e un passo alla volta scendiamo verso la macchina. Rimpiango di non avere un passamontagna, lo spazio di pelle che la cuffia lascia libero è preso a schiaffi dall’aria, e i fiocchi di neve ghiacciata portati dal vento pungono come spilli. Mai, nemmeno in cima al Palabione avevamo avuto così freddo. Del resto, se a suo tempo avevamo deciso di chiamare una rubrica “Le televisioni impossibili”... un motivo ci sarà. pur stato!

22 22 B R BOR AODA CDACS AT S T& &P R POR DO UD CUTCI TO I NO N•

“Televisioni Impossibili" è un progetto di Davide Moro, realizzato in collaborazione con Delo Instruments/Sefram e Aldena Telecomunicazioni. Ringraziamo in questa occasione il ristorante “Mammarosa” (Mammarosa, il più alto d’Abruzzo) per averci accolto e riscaldato, anche se siamo arrivati fuori orario, al termine delle nostre pazzie. I loro generosi e squisiti piatti di pasta li ricorderemo per tutta la vita.

•D I FCE EBMR BA RI EO // GM EANRNZ AO I O2 021021 3



WEB RADIO ▲ ▲ ▲

a cura di RadUni - Ustation*

Alma Ticinensis Radio Nel nostro viaggio attraverso l’Italia delle radio universitarie approdiamo in Lombardia dove UCampus, la webradio dell’Università di Pavia, nasce nel giugno del 2008 grazie al progetto "Pavia la città partecipata" riservato alle città universitarie, promosso e cofinanziato dall'ANCI per conto del Ministero della Gioventù. Dall’aprile di quell’anno la web radio rientrava già tra le attività istituzionali dell’Ateneo. Gestita prevalentemente da studenti universitari, anche in stage, ha l’obiettivo di rispondere a una tendenza sempre più diffusa di comunicazione tra i giovani, oltre a consolidare alcune attività radiofoniche già avviate dagli studenti. Alla web radio si è affiancata, integrandola, dal marzo 2009, la webradio televisione, nata grazie al progetto "Crescere insieme per crescere tutti" co-finanziato dalla Regione Lombardia. Ancora grazie al finanziamento ANCI e al Progetto PAVIA, dal settembre 2012 è on line la nuova community “yoUCampus”: un portale che raccoglie le informazioni sulla vita e le attività dell’ateneo e mette in comunicazione tra loro tutte le componenti della comunità accademica: studenti, ricercatori, docenti e personale tecnico amministrativo. Tra le iniziative più importanti di UCampus c’è la serie di speciali realizzati in collaborazione con il Centro universitario per la Cooperazione e lo Sviluppo per supportare la FAO nel World Food Day 2010 e 2011. UCampus collabora attivamente alle produzioni e ai progetti di RadUni e di Ustation. Dal 2011 fa parte anche di UpNetwork, una rete di webradio lombarde”. Ci racconta UCampus Andrea Taccani, station manager.

Qual è la vostra mission? La webradioTv dell’ateneo pavese, oltre a rafforzare l’identità del campus universitario, si propone sia come strumento in grado di valorizzare l’espressione della creatività dei giovani e lo sviluppo del loro potenziale, divenendo un punto di riferimento per i 25.000 studenti dell’Università di Pavia, sia come strumento di informazione interna ed esterna all’Ateneo, capace di coinvolgere tutti i soggetti interessati (studenti delle scuole superiori, scuole, famiglie, cittadini ed enti) e la comunità digitale. Qual è il punto di forza del vostro progetto? Il principale punto di forza è il potenziamento di un servizio (di informazione e comunicazione) che negli anni ha potuto integrare diversi strumenti: oggi, grazie a UCampus, si può ascoltare, vedere (anche in diretta), commentare e leggere una notizia, partecipando alla vita dell’Ateneo e della città. UCampus è diventata anche un vero e proprio laboratorio per decine e decine di studenti: stagisti dei corsi di comunicazione, giovani laureati, appassionati di radio iscritti a tutte le facoltà. Qual è la vostra dotazione tecnica? La sede di UCampus si trova nel cuore dell’Università e di Pavia, presso il palazzo centrale in Strada Nuova 65. Lo studio open space insonorizzato si presta alle numerose esigenze produttive. Due mixer M-Audio NRV 10 collegati FireWire con iMac consentono notevole versatilità nella diretta e durante le registrazioni. In dotazione anche microfoni wireless Sennheiser, Pioneer CDJ200, registratori Zoom e Nagra. I software utilizzati per la diretta radiofonica sono Nicecast e Megaseg. Sebbene presentino alcune limitazioni, hanno sempre dimostrato affidabilità nel funzionamento. Per le dirette video viene utilizzato Wirecast. Per la postproduzione Adobe Audition (audio) e Final Cut (video). E la vostra struttura organizzativa? L’editore di UCampus è l’Università di Pavia. La gestione e la responsabilità sono affidate al dirigente dell’Area Comunicazione e Relazione esterne, che è anche direttore responsabile della testata

24 24 B R BOR AODA CDACS AT S T& &P R POR DO UD CUTCI TO I NO N•

•D I FCE EBMR BA RI EO // GM EANRNZ AO I O2 021021 3


NEW

75Ω TRIAXIAL CONNECTORS FOR 3G HDTV BROADCASTING

giornalistica. È presente un coordinatore delle attività che gestisce il palinsesto, forma lo staff e supervisiona tutte le produzioni. Lo staff conta ogni anno una media di venti studenti che collaborano nella realizzazione dei programmi. Inoltre presso UCampus gli studenti di Comunicazione dell’Università di Pavia possono svolgere il tirocinio formativo curriculare. Quali sviluppi futuri sia dal punto di vista editoriale sia e soprattutto dal punto di vista tecnologico? Stimolare la condivisione e facilitare la circolazione dei nostri contenuti informativi e multimediali da parte degli utenti credo sia una delle priorità. A questa risponde il nuovo sito implementato con le funzioni dei principali social network, Facebook e Twitter per primi. Dal punto di vista editoriale, una realtà come UCampus, deve avvicinarsi sempre di più alle reali esigenze del suo target, ovvero la comunità accademica di Pavia. Per esempio, una costante attenzione alle informazioni di servizio su bandi e opportunità per gli studenti da un lato, dall’altro lo spazio per l’approfondimento e il confronto per ricercatori e docenti. Il futuro delle radio universitarie in Italia secondo te? La disponibilità di tecnologie semplici, a costi ridotti, come Internet, consente di abilitare nuovi strumenti di comunicazione, capaci di creare nuove comunità. La webradio semplifica e potenzia le comunicazioni a distanza con gli interlocutori interni ed esterni e aumenta l’efficienza dei processi di comunicazione riducendone i costi. Multimedialità, ipertestualità e interattività sono le parole chiave del funzionamento delle webradio.

New REDEL T7 series

G G G G

UCampus Webradiotelevisione dell'Università di Pavia C.so Strada Nuova 65, 27100 Pavia - Te. 0382 984632 http://ucampus.unipv.it - radio@unipv.it

* RadUni è un’associazione di studenti e professionisti accomunati dalla passione per il modello di radio universitaria. Info: www.raduni.org. Ustation.it è il media network in Italia, che aggrega contenuti prodotti dai media universitari e dai singoli studenti reporter. Info: www.ustation.it

G G G

REDEL T7 and REDEL F series

Old REDEL F series

Improved VSWR performance up to 3 Ghz Watertight to IP68 as per IEC 60529 Fully intermatable with 1051 series Integrated 3Ghz connector and HD cable solution HD/SD signal compliant Extensive range of models and cables available Ergonomic and robust connector protection

LEMO ITALIA srl Viale Lunigiana 25, 20125 Milano Tel: (+39 02) 66 71 10 46 – Fax: (+39 02) 66 71 10 66 sales.it@lemo.com – www.lemo.com


WEB TV ▲ ▲ ▲

a cura della redazione di Altratv.tv*

Watchdog, fotografia della rete italiana che denuncia I risultati della nuova Watchdog 2012, quinto rapporto promosso dall'osservatorio e network Altratv.tv, fotografano le web tv e le testate digitali "cani da guardia" del territorio. Numeri in chiaroscuro per la rete che fa inchiesta, che propone denunce, che veicola iniziative di pubblica utilità. Si professionalizza maggiormente la filiera digitale che denuncia, si digitalizzano le inchieste anche con l'adozione di microcamere nascoste, si registra di fatto una maggiore collaborazione con le PA locali, ma gli investimenti sono ancora troppo contenuti. “Watchdog” afferisce al giornalismo anglosassone legato alle inchieste realizzate dai giornalisti “cani da guardia” del potere, soprattutto politico. La ricerca ha interrogato 642 web tv e 815 testate digitali mappate da Altratv.tv, registrando un tasso di risposta del 66%. Si professionalizza maggiormente la filiera digitale dei watchdogger, si registra di fatto una maggiore collaborazione con le PA locali (e sempre più cinguettanti), ma gli investimenti sono ancora troppo contenuti, e il più delle volte affidati all'autofinanziamento dei fondatori. Quello della sostenibilità è un aspetto che rallenta e di molto la moltiplicazione di questi watchdogger, spesso impegnati a sbarcare il lunario piuttosto che a monitorare inchieste effettuate o da documentare. Solo il 22% delle “antenne” ottiene incentivi dal pubblico, il 12% riesce ad avere finanziamenti europei e uno scarsissimo 8% ha rapporti economici con privati: questo dato sconfortante significa che le aziende del territorio non investono sui media digitali locali. A fare la parte del leone è ancora la formula dell'autofinanziamento (vale per il 60% dei casi analizzati), che si esplicita attraverso sottoscrizioni, donazioni o operazioni in crowdfunding. A fare inchiesta prevalgono ancora le antenne territoriali (88%) rispetto alle community o ai forum tematici (12%). Spesso le iniziative digitali nascono per volontà di cittadini (45%) o di istituzioni pubbliche (15%), ma crescono anche le esperienze di associazioni, aziende e gruppi di interesse (40%). Migliora (seppur di poco) il rapporto con la PA locale: nonostante il 47% delle antenne percepisca "indifferenza", per il 33% dei casi c'è “collaborazione”, mentre un 14% lamenta forme di “boicottaggio” più o meno evidenti (nel 2011 il dato era fermo all'8%) e solo un timido 6% registra un sostentamento economico. Quasi una antenna su tre dedica più della metà della programmazione alle denunce, ma le redazioni di web tv e testate digitali non sono ancora mature per formule di specializzazione interna e così nel 64% dei casi per le inchieste non ci sono in redazione figure specifiche. Tuttavia aumenta la capacità di presidiare l'oggetto della denuncia: l'82% segue sempre o quasi sempre l'evolversi dei fatti (il noto "come è andata a finire?" a cui Report ci ha alfabetizzato): tra le notizie maggiormente monitorate ci sono la politica (52%), l'ambiente (42%), il lavoro (30%), la salute (28%). Se quasi la totalità delle antenne adotta telecamere digitali semi-pro o 26 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

professionali (88%) e si registra un incremento delle microcamere nascoste (21%), risulta ancora scarsa la possibilità di inserire contributi video di denuncia autoprodotti dai cittadini-users: solo il 42% delle piattaforme lo consente, a fronte di un 58% che non offre questa opportunità. Denunce prevalentemente social: video e notizie vengono postati anche su Facebook (91%), Twitter (84%) o altri social network (6%). Si incrementa il numero di antenne che si posizionano su piattaforme di videosharing: l'88% carica video su YouTube.

Le storie della generazione watchdogger si moltiplicano in rete I watchdogger imbracciano telecamere semiprofessionali, talvolta anche microcamere nascoste (oggi più a buon mercato). Questi videomaker digitalizzati informano su ciò che accade sotto casa, denunciano ciò che non va, creano un filo diretto tra cittadini oggi users e le amministrazioni locali, mettono in rete forum tematici e community per scambi di pareri o per intraprendere azioni anche collettive. E pazienza se le “class action” da noi non hanno risvolti legali come Oltreoceano. L'Italia dell'emergenza continua. che non merita più neanche uno spazio nelle brevi dei giornali, è quella che ogni giorno continua a darsi appuntamento in rete. Tra tutte si distingue quella di Angelo Ferrillo, trentacinquenne ricercatore e videomaker per passione, anima de laterradeifuochi.it. Grazie alla sua piattaforma di geolocalizzione creata in casa ha messo in rete il dramma che si consuma in Campania, quello dei roghi tossici di rifiuti speciali, espressione delle nuove eco-mafie. Cinque anni fa ha deciso di imbracciare una telecamera e di denuciare questa pratica criminale che si registra nell'hinterland napoletano e che si spinge talvolta fino a Caserta e Benevento. «Qui c'è una terra che brucia ogni giorno tra l'indifferenza dei media ed uno Stato che non detiene il controllo del territorio. Con Laterradeifuochi.it abbiamo documentato anche venti roghi contemporanei. Mi sono avvicinato alla rete per

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


esasperazione, per far conoscere questo dramma», così mi ha raccontato Ferrillo. Angelo è in buona compagnia. In Sicilia c'è Pino Maniaci, artefice di Telejato.it, prima tv di comunità antimafia, oggi anche in rete. A Podenone c'è Francesco Vanin, che con la sua “restaurant-tv” (prima in Europa) Pnbox offre un microfono aperto permanente ai suoi

concittadini. A Bari c'è una giovanissimo team che ha acceso una web tv creando uno specifico format settimanale (trasmesso al lunedì) con il primo cittadino Michele Emiliano. Direttamente da casa e per diversi mesi, Emiliano ha risposto ai messaggi su Facebook rimbalzando in diretta sulla web tv Baritv.tv. Da Nord a Sud, fortunatamente, i watchdogger si moltiplicano: in Emilia presidiano la ricostruzione post-terremoto tanti videomaker che postano aggiornamenti anche sulla nota piattaforma YouReporter. In Basilicata la web tv Ola Channel denuncia gli scempi ambientali, in una terra ricca di petrolio e povera di lavoro. Dalle regioni fino ai singoli quartieri, così la lente di ingrandimento mette a fuoco le magagne del Paese (e dei paesi). A Firenze c'è il videoblog di Via del Pesciolino, creato dai condomini del complesso di via Del Pesciolino, situato in un quartiere difficile ma digitalizzato. Nel sud-Italia il portale Incompiuto Siciliano ha mappato tutte le opere incompiute, geolocalizzandole e in qualche modo archiviandole. È partito da Giarre, terra regina dell'incompiuto, e oggi va oltre i confini isolani. Attecchiscono in rete community e forum tematici. A Pistoia c'è il blog Genitori di Pistoia, che denuncia il caro-mensa dei nidi della città: dal blog collettivo è nato “lo sciopero del panino” contro le nuove tariffe. Dai genitori ai ricercatori: Il forum di denuncia su Facebook è nato tre anni fa e si chiama Secs in the cities: è dedicato alle denunce di ricercatori e cerca di contrastare concorsi truccati e pratica baronali ancora estremamente diffuse. E c'è anche chi si occupa di evasione fiscale: Evasori.info aggrega migliaia di segnalazioni per milioni di euro evasi. Il sito di denuncia nasce da un informatico italiano che resta sotto anonimato. Anche le denunce sono anonime, ma significative: si possono segnalare categoria di appartenenza dell’evasore, cifra evasa e area geografica di riferimento.


WEB TV ▲ ▲ ▲

News dalle web tv

In Abruzzo la vendemmia va in diretta sul web Migliaia di accessi in una lunga diretta di quasi tre ore. Abruzzolive.tv ha raccontato alla rete la raccolta e la lavorazione delle uve, in una provincia come quella di Chieti seconda in Italia per produzione del vino. Lo staff della web tv abruzzese - insieme alla Cantina Frentana di Rocca San Giovanni (Chieti) - ha deciso di raccontare un'arte nobile e antica che coinvolge migliaia di agricoltori. Dalla vendemmia nei campi alla spremitura delle uve, poi un giro in cantina alla scoperta della

bottaia, ad esempio, o dei locali dove il vino viene imbottigliato. Infine al tramonto una tavolata alla scoperta dei piatti tradizionali della cucina abruzzese: dalle “pallotte cace e ove” (polpette cacio e uova) a Pizze e “fuje" (pizza di granturco e verdure dei campi) a dolci e confetture tipiche. Curiosità. la vendemmia online è stata vista dalla comunità di abruzzesi all'estero, in testa New York. http://www.abruzzolive.tv/

Le web tv pazze per Instagram Un pulsante per scattare e ben diciassette filtri predefiniti tra cui scegliere per personalizzare e modificare una foto. Commenti e like ad arricchire l'interazione. Un funzionamento analogo a quello di Twitter per iscriversi e iniziare a seguire altre persone che possono seguirti o meno. Questo e molto altro è Instagram, l'app gratuita di sharing fotografico per smartphone che nasce nell’ottobre 2010

da una geniale idea di due giovanissimi americani, Kevin Systrom e Mike Krieger. All’inizio in pochi la conoscono, ma in meno di un anno e mezzo riesce a conquistare oltre 80 milioni di utenti nel mondo e diventa l’app regina per il 2011. Pochi mesi fa, precisamente il 9 aprile 2012, Mark Zuckerberg ha annunciato l'acquisizione di Instagram e dei suoi tredici collaboratori da parte di Facebook per una cifra stimata in 800 milioni di dollari.La community italiana conta oltre 35mila followers e 26 gruppi locali distribuiti su tutto il territorio nazionale..http://instagramersitalia.it/

28 28 B R BOR AODA CDACS AT S T& &P R POR DO UD CUTCI TO I NO N•

* Altratv.tv. è l’osservatorio e redazione che monitora circa 600 emittenti tv online. Gianpaolo Colletti ne è il fondatore. Per contatti: info@altratv.tv

•D I FCE EBMR BA RI EO // GM EANRNZ AO I O2 021021 3


NOVITÀ! MULTIVIEWER QUAD SDI a HDMI PER 3G/HD/SD

Quad SDI a HDMI Multiviewer per 3G/HD/SD Se ti dedichi al broadcast o al video professionale, chissà quante volte ti sarà capitato di dover controllare più flussi video 3G-, HD- o SD-SDI con dispendio di apparecchiature. Ora, grazie all’innovativo dispositivo Matrox MicroQuad, è possibile visualizzare al meglio i segnali video anche su di un super economico schermo HDMI! Ideale per regie mobili, produzioni sul set ed eventi in diretta, Matrox MicroQuad offre dimensioni contenute e semplicità d’uso. E’ sufficiente collegare l’alimentazione per avere subito a disposizione fino a quattro ingressi SDI con il vantaggio di tutti i controlli presenti sul dispositivo senza dover ricorrere al computer. I quattro stream appaiono sul display HDMI in perfetto sincronismo e frame rate originale; sfiorando un apposito pulsante si passa alla visualizzazione a schermo intero dei singoli flussi video. Matrox MicroQuad assicura sempre un’esperienza di monitoring limpida, ben definita ed esente da artefatti grazie all’avanzato scaling a 10-bit con tecnologie di deinterlacciamento e filtraggio all’avanguardia.

Per informazioni sui prodotti e sui rivenditori più vicini: www.matrox.com/video/it 3G Electronics – Via Boncompagni, 3B – 20139 Milano Tel: + 39 02 525301, Fax: + 39 02 5253045, Email: 3gelectronics3g@treg.it, www.3gelectronics.it Matrox è un marchio registrato e Matrox MicroQuad è un marchio registrato di Matrox Electronic Systems Ltd


D I G I TA L R A D I O ▲ ▲ ▲

a cura di Andrea Borgnino*

Una radio che sa muoversi Il rapporto tra radio e mobilità è da sempre qualcosa di storico e di stabile, infatti uno dei primi successi di questo antico mezzo di comunicazione è stato con il transistor la possibilità di portarsi ovunque il proprio ricevitore. Dopo poco è nata l’autoradio e il binomio “radio + viaggio” è diventato quasi intoccabile La simbiosi radio-auto viene certificata anche dalla ricerche più serie: il Censis per esempio ci dice che il 65% dell’ascolto della radio del nostro paese avviene proprio tramite l’autoradio (dati del 45° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese/2011). Questa premessa serve a farci riflettere sul fatto che il futuro della radio digitale non potrà che passare dall’ascolto in mobilità e soprattutto nel cruscotto delle nostre auto. Fino ad oggi infatti quando si pensava alla radio digitale subito venivano in mente le immagini che ritraggono i nuovi ricevitori Dab installati in qualche bella cucina inglese o in uno spazioso ufficio. Tutta la comunicazione relativa alla digitalizzazione, sia in Inghilterra ma anche in Australia ha avuto quasi sempre come oggetto principale la radio “da tavolo” come se l’ascolto fosse un’attività casalinga senza mobilità alcuna. Ed invece in casa di nuovi oggetti che hanno rubato tempo all’ascolto radiofonico ne sono arrivati decisamente tanti: dal computer, agli smartphone fino agli ultimi tablet ognuno di questi device ha rosicchiato lentamente il numero di ore che si passano con la radio accesa. In macchina invece le cose per molto tempo non sono per niente cambiate: per passare il tempo in fila nel traffico l’alternativa era ascoltare la radio o attaccarsi al telefono. Adesso anche nell’abitacolo delle nostre vetture però iniziano ad esserci delle innovazioni che potrebbero rubare spazio alla radio. Non fa ormai più notizia trovare una connessione tra l’autoradio e il lettore mp3 che ci permette di fatto di costruirci la nostra “radio” personale fatta di podcast o dei nostri brani preferiti. Non ultimi sono arrivati gli smartphone che con le app dedicate al mondo delle webradio ci permettono di portaci in macchina la nostra radio online preferita usando la connessione 3G. In America, secondo una ricerca Arbitron and Edison Research, il 17% dei possessori di smartphone se ne serve anche per ascoltare la radio online nella propria vettura, come nuovo device sostituivo dell’autoradio. Non ultimi stanno arrivando i tablet “mini” e soprattutto le connessioni veloci di mobilità come il 4G/LTE che è già disponibile da novembre nelle principali città italiane. Possiamo quindi facilmente immaginare un futuro di smartphone, che mediante radio online o piattaforme di personal radio come Spotify o Pandora garantiranno il nostro intrattenimento audio in movimento. E la radio digitale come sta reagendo a questo “furto” di spazi audio nelle nostre macchine? In verità piuttosto male visto che anche nei mercati dove il servizio Dab è già disponibile manca proprio l’ascolto in macchina. Anche nella piovosa Inghilterra l’ascolto digitale è fermo al 30%: il che vuol dire che solo l’anno prossimo (secondo le più recenti dichiarazioni del governo britannico) verrà ufficialmente fissata la data per l’abb a n d o n o dell’FM da parte

delle radio nazionali, e probabilmente verrà rinviata la scadenza originalmente prevista per il 2015 anche a causa della scarsa penetrazione della radio digitale nelle auto col volante a destra: il dato diffuso dall’Ofcom parla ad oggi di un 5% del parco auto con un ricevitore digitale a bordo. Il processo tante volte annunciato di disponibilità di veicoli con preinstallati ricevitori digitali si è avviato solo di recente; ci sono poi la disponibilità di vari kit di aggiornamento degli impianti esistenti ma evidentemente l’offerta della radio digitali non è così allettante da convincere gli ascoltatori ad andare dall’elettrauto. In questa fase sembra così che la vittoria potrebbe andare al mondo della internet radio che si ascolta in macchina, e lo smartphone potrebbe diventare il sostituto sia del navigatore ma anche dalla cara e vecchia autoradio. Per gli utenti più attivi la disponibilità di autoradio che possono ricevere i segnali Dab ormai è una realtà: facendo un giro per diversi negozi di e-commerce anche italiani si scopre che le radio ci sono, ma evidentemente non è stata fatta la comunicazione giusta e forse lo stesso avviene anche all’estero dove la radio digitale sembra fatta solo per la cucina. Organismi come il WorldDMB Forum stanno concentrando le proprie attenzioni e le proprie iniziative sull’ascolto in auto della radio digitale: e le diversi emittenti che vi aderiscono (ma anche diversi costruttori di automobili, con i tedeschi e, per alcuni modelli, la Fiat in prima fila) sembra stiano iniziando a fare lo stesso. Tempi di rivoluzione quindi nel nostro abitacolo dove in futuro ci saranno delle novità, è difficile capire se ci sarà spazio solo per potenti smartphone sempre connessi e quindi con un piano tariffario in azione o se la vecchia e cara radio broadcast riuscirà a trovare il modo di fare breccia in questo mondo sempre più dedito alle connessione via Tcp-Ip.

30 30 B R BOR AODA CDACS AT S T& &P R POR DO UD CUTCI TO I NO N•

* Radioamatore dal 1991, dal 2003 utilizza il nominativo IWØHK. L’attività principale è la radiotelegrafia e il radioascolto in onde corte e la sperimentazione del nuovo standard digitale DRM (Digital Radio Mondiale). Nel 2005 in onda su RadioTre con “Radio di confine”, programma dedicato al mondo delle radio "alternative". Oggi su Radio3 Rai tutti i giovedì alle 11.40 va in onda la rubrica “Interferenze” sul mondo della radio; è project manager delle webradio di Radio Rai.

•D I FCE EBMR BA RI EO // GM EANRNZ AO I O2 021021 3



FILMMAKERS ▲ ▲ ▲

a cura di Enrico Ventrice*

Life is a journey, not a destination Si sa, cinema e televisione sono due mondi distanti, così come distante è il mondo dei cinematografari e dei televisionari. Per questo motivo creare un talent sul mondo del cinema poteva sembrare azzardato. Devo dire che qualche malumore c’è stato, soprattutto da parte di chi il “48ore” lo conosceva già, e lo conosceva come uno dei “contest” più emblematici del cinema indipendente: un concorso per realizzare un corto in fretta e senza soldi, praticamente quello che i nostri filmmaker sono abituati a fare quotidianamente! Sapevo che l’elemento televisivo avrebbe costituito un’incognita. Ma anche per questo motivo sarebbe stato interessante: in che modo si sarebbero posti i “filmmaker” davanti alle telecamere? Come avrebbero reagito nel mostrare a tutti il proprio modo di lavorare, spesso in condizioni precarie? Uno dei giovani registi tra i più creativi che abbiano partecipato alla prima edizione italiana del programma “Tutto in 48 ore” è Davide Scovazzo, uno di quelli che questi problemi se li è posti veramente, visto che alla vigilia era tentato di abbandonare tutta l’operazione. “La mia paura era quella di essere costretto, data l’impronta del reality e certe esigenze televisive di tono e di ritmo, a lavorare facendo finta di divertirci, a interpretare il ruolo dei bravi ragazzi volenterosi che ci mettono tanto impegno e dover sfornare quasi forzatamente un prodotto goliardico. In realtà ci siamo trovati stupendamente, sono soddisfatto del prodotto e i ragazzi della troupe che ci seguiva si sono dimostrati per nulla superbi, disponibilissimi e rispettosi del progetto, ci hanno seguiti con partecipazione ma anche con discrezione fin dall'inizio, hanno condiviso sudore, divani scomodi, spostamenti, tempistiche ansiogene e sorrisi smaglianti per la TV quando è l'ultima cosa di cui hai voglia, docce fredde, orari demenziali, astinenza da sonno, fiato sul collo, il tutto con (sottolineo con) noi, nel reciproco supporto e rispetto”. Un soggetto scomodo quello del corto intitolato “Tutto il bene del mondo”, con cui Davide ha partecipato al talent, tanto che alcune scene sono state censurate nella messa in onda sulla Rai, più che altro perché il programma veniva replicato in fascia protetta. “Abbiamo raccontato un Cristo che torna sulla terra ma ritrova gli uomini incapaci di riconoscerlo e di accettare il suo messaggio, che è semplice amore e benevolenza senza richiedere nulla in cambio, per cui viene scambiato per un idiota, un maniaco, uno

stalker, un inutile inopportuno. Viene travisato, non ascoltato, e si fa egli stesso Uomo agendo l’atto più antico e più caratteristico dell’essere umano nei confronti del proprio fratello: l’ omicidio”. Una scelta che comunque non ha penalizzato la squadra visto che i ragazzi si sono aggiudicati la puntata di Genova, qualificandosi per la finale. “Ho avuto modo di sfruttare al meglio la mia Genova i cui vicoli sono un set naturale, liricamente squallidi e romanticamente sporchi, pericolosi e intimi al tempo stesso”. Del resto Davide non è nuovo a scelte alternative, al limite del politically correct. Basti pensare a come tratta il tema della morte nel suo penultimo film (“Durante la morte”, appunto) con cui ha partecipato all'Italian Horror Fest. Davide non può essere proprio definito un “tecnico”: egli stesso ammette di non potersi vendere come operatore e si serve dell’informatica quel giusto che ormai è obbligatorio nel quotidiano, ma nulla più. Viene dalla scrittura ed è innamorato della sceneggiatura, della regia tout court e degli attori, più che del mezzo in sé. “In giro per Festival vedo lavori ottimi tecnicamente ma che non creano un mondo, che sono esercizi freddi, svolti perlopiù da quella che in musica si chiamerebbe una “one

32 32 B R BOR AODA CDACS AT S T& &P R POR DO UD CUTCI TO I NO N•

•D I FCE EBMR BA RI EO // GM EANRNZ AO I O2 021021 3


man band”, ovvero un filmmaker che onanizza con la sua telecamera e si monta tutto da solo nella sua stanzetta, ma magari ceffa brutalmente il casting scegliendo volti anonimi, oppure imbastisce una storia senza succo (magari noir o americanofila, già che ci siamo) pur di valorizzare al meglio il mezzo e far vedere che con la sua telecamera e le sue ottiche può fare questo e quest’altro. Buoni showreel per operatori, ci mancherebbe. Io invece provo a fare il percorso inverso: preferisco il lavoro di squadra, affidarmi a un buon direttore della fotografia che comprenda il progetto o a un montatore che sappia risolvere determinate situazioni e dare il suo contributo, e dedicarmi alla cura della regia, della direzione degli attori, farli sentire seguiti, diretti e lavorare insieme sulla creazione del personaggio, anche per un ruolo di 10 secondi, dell’ottimizzazione delle tempistiche del set, del coordinamento dei vari reparti”. Per il corto “Tutto il bene del mondo” il direttore della fotografia Andrea Languasco, insieme alla seconda operatrice Valentina Garibaldi, ha dovuto girare in condizioni di luce spesso al limite del proibitivo ma è sempre riuscito, malgrado la fretta delirante, a firmare immagini di grandissimo impatto con la sua Canon 60D. “Per esigenze di tempi e di spostamenti, a differenza di quanto fatto nei miei lavori precedenti, ho optato per l’assoluta assenza di movimenti di macchina, carrelli, steady ecc, da una parte per semplificare l’allestimento del set, dall’altra per confarmi di più alla logica estetica del film muto (il genere che è stato estratto per partecipare al contest, ndr), affidandomi assolutamente alla capacità della composizione dell’inquadratura, delle location e dei primi piani dei miei attori, di parlare, senza arzigogoli autocompiaciuti e fidandomi di una regia snella, sobria, non ombelicale, che lasciasse respirare la storia”.

Concludendo Nell’ultimo articolo del 2012 della rubrica dedicata ai giovani filmmaker italiani, per cui ringrazio il direttore Andrea Rivetta per l’opportunità che mi ha concesso, rifletto con Davide sull’opportunità di produrre un cortometraggio oggi… che senso ha? E’ davvero una scuola proficua per vendersi credibilmente come regista di un lungometraggio? Serve ancora come biglietto da visita, promo, demo delle capacità di un regista o di una troupe, in un circuito italiano del cortometraggio inflazionato ancora prima di essere nato, in cui i festival fioriscono ma i corti sono più quelli che li fanno che quelli che li vedono? Secondo Davide “qui bisogna tornare al perché uno scrive e dirige questi corti. Chi ansima arrivisticamente verso la svolta, verso un glamour che potrebbe non arrivare mai, si dimentica che (cito a sproposito il noto filosofo statunitense Steven Tyler) “Life's a journey, not a destination”, per cui io resto della scuola di pensiero secondo cui nessun festival vada snobbato. “Durante la morte” è stato proiettato un po’ ovunque, dalla serata hardcore nel centro sociale tra i punk poganti al Fuorisalone di Milano, passando per il prestigioso Italian Horror Fest di Nettuno e per l'internazionale Orvieto Horror Fantasy Award, e il fatto che gente di così

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3

diverse estrazioni, culture e interessi veda il mio piccolo aborto e mi dia il suo riscontro, si facciano foto insieme, si viaggi, ci si scambino contatti, a volte si vinca e a volte no, si vedano corti di altri, si levino i calici insieme a filmmaker che magari non rivedrai mai più o con cui magari collaborerai, o a semplice pubblico che ha visto la tua roba, e poi di nuovo, e ancora, beh, questo è il mio glamour, questa è la Hollywood che noi attribuiamo sempre ad un altrove come l'asino con la carota”. Ecco il Qui e Ora. Che, comunque, avanza, sorprendendo anche me, anzi, me in primis. Tra i progetti futuri, con l'amico e co-sceneggiatore Michele Vaccari, Davide sta finendo l'ultima stesura della sceneggiatura di un lungometraggio, il cui working title è “Ritardo”. “Ovviamente non posso sbottonarmi troppo, posso solo anticipare che il tema è attualissimo, pensiamo ai casi di Avetrana, Brembate di Sopra, Ripe di Civitella... la violenza e la regressione che si annidano a poche fermate di treno dai nostri rassicuranti e ipertecnologici centri urbani. Voglio prendere per mano gli spettatori di tutto il mondo e portarli nel panorama brullo, desolato e spietato del nostro entroterra di Liguria, e mostrare agli amanti dello slasher perché il mio quasi-conterraneo Fausto Paravidino ha, non a caso, paragonato la nostra terra al Texas”. Auguri.

* Dal 2007 ad oggi ha curato le ultime 5 edizioni italiane di “The 48 Hour Film Project”, una competizione internazionale di filmmaking che gli ha dato la possibilità di scoprire il talento di centinaia di giovani professionisti della macchina da presa. Nel 2012 è diventato un programma per Rai5: “Tutto in 48 ore”. In questa rubrica Enrico Ventrice presenta i progetti, realizzati o in corso di realizzazione, di alcuni dei migliori filmmaker che ho avuto la fortuna di incontrare, cercando di capire come lavorano e cosa succede nel mondo della produzione cinematografica indipendente in Italia. Per contatti: enrico.ventrice@gmail.com

B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

33


8020B

8030A

8040A

8050A

The number one choice of professionals. Genelec in oltre 30 anni ha sperimentato soluzioni innovative nel campo dei monitor attivi. Il marchio Genelec è sinonimo di accuratezza, affidabilità e coerenza. La serie 8000 rappresenta il cuore di questa esperienza: è diventata lo standard per i professionisti dell’audio in tutto il mondo. Indipendentemente dalle dimensioni, ogni monitor Genelec è costruito a mano e calibrato singolarmente alla perfezione in Finlandia. Basta ascoltare per sentire la differenza.

GET PROFESSIONAL.

Leading Technologies Website

Leading Technologies s.r.l. Via Solferino, 54 - 20900 Monza (MB) Tel. +39 039 94.15.200 - Fax +39 039 21.03.506 info@leadingtech.it - www.leadingtech.it


Inverno 2012 - Supplemento a Broadcast&Production 6/2012

Editore: NewBay Media Italy Srl - Direttore Responsabile: Andrea Rivetta - Stampatore: Sady Francinetti s.n.c.

Tutta la pi첫 recente tecnologia audiovisiva

Report da IBC 2012

RADIO E IPAD


Communication multimédia - Tél. +33 (0)5 57 262 264 TriCaster, TriCaster 455, TriCaster 855, TriCaster 8000 ed il logo TriCaster sono marchi della NewTek, Inc. Copyright © 2012 NewTek, Inc. e 3D Storm. Tutti i diritti riservati, le specifiche del prodotto possono essere soggette a modifiche senza preavviso. Immagine non contrattuale.

Mostra la tua Voce TM

HD LIVE PRODUCTION & STREAMING

TriCaster è una soluzione completa e integrata per la produzione dal vivo. Un sistema che permette di realizzare simultaneamente uno streaming sul web, un segnale video Broadcast, e registrare la vostra produzione in HD o SD. Un mixer video multi camera, set virtuali, titolazione, grafica multi livello e effeti multi canale. Per conoscere il rivenditore autorizzato NewTek a voi più vicino contattate 3D Storm: info@newtek-europe.com, +33557262262

BVE 2013 - Stand E25 - 26-28 Febbraio - LONDRA Informazioni relative al TriCaster 8000, le funzionalità indicate variano a seconda del modello TriCaster.

w w w. 3 d s t o r m . c o m 3D Storm - Distributore per l’Europa, il Medo Oriente, l’Africa, Pakistan e Russia 70, Avenue de Capeyron - 33160 Saint-Medard-en-Jalles, France


NEWS

Le notizie le trovi anche in www.webcastandproduction.it

Quando la radio morde la Mela con gusto Crawford Broadcast trasforma gli iPad di Apple in strumenti utili per le emittenti di Todd Dixon Todd Dixon, di CBNT, è assistente tecnico di Crawford Broadcasting Co. a Birmingham, in Alabama - USA Solo sei mesi fa, non sarei stato in grado di scrivere questo articolo in modo compiuto. Dei prodotti Apple ho fatto sempre un uso minimo, se non nullo. Per darvi un’idea, mia figlia si è diplomata e voleva un iPad, ma non me l’ha detto. Non voleva sentirlo pronunciare da me. Un giorno, all’inizio dell’autunno scorso, stavo discutendo di computer con un mio collega di Crawford Broadcast Alabama, il Capo Tecnico Stephen Poole, mentre eravamo in viaggio per raggiungere una postazione di trasmissione, ed è saltato fuori l’argomento del tablet. Stavamo pensando agli ambienti desktop e a cosa Microsoft proponeva su questa linea (ad esempio, la sua interfaccia Metro), e anche che le distribuzioni Linux avevano qualche nuovo ambiente desktop in uscita (Unity e Gnome 3 di Ubuntu). L’iOS 5 di Apple e il sistema operativo Android di Google facevano già la parte del padrone in questo campo. Tutte queste innovazioni per il desktop sono tese ad integrarsi pienamente nella crescente tendenza verso gli schermi “touch” tipici dei tablet.

Il troppo storpia sempre

necessità. In particolare, avevo alcune perplessità sui tablet. Quanto durano gli iPad? Non avevamo nessuna delle stampanti raccomandate (circa 10), per le quali fosse garantito il funzionamento con iPad, e ovviamente la possibilità di stampare i documenti non era in discussione. Poi gli iPad hanno una capacità di memoria limitata (fino a 64 GB): ma se serve più memoria, come si può risolvere il problema? Ero anche preoccupato di come le applicazioni per l’ufficio sarebbero state rese disponibili per un impiego di tipo commerciale. Non volevo mettere un giocattolo davanti ai nostri impiegati, sebbene molti ne fossero letteralmente innamorati. Ma questo mi ha colpito: la scuola che frequentano i miei figli si sta dotando di laboratori completamente basati su iPad. Ho scritto un’e-mail al loro staff IT e ho chiesto che mi dedicassero un po’ di tempo per discutere di come i tablet funzionino nel loro caso. Mi hanno prontamente risposto e abbiamo passato circa un’ora e mezza al telefono. Quando il personale IT mi ha detto che avevano oltre 800 iPad in servizio nel distretto e che solo due di essi erano tornati indietro rotti (uno dei quali per evidente negligenza), mi sono convinto della loro robustezza. Mi hanno spiegato che impostare un server per la stampa e qualche memoria di massa in rete avrebbe alleviato le altre mie preoccupazioni. Mi hanno anche assicurato che la suite di produzione per ufficio era all’altezza del compito. Con i risultati della mia ricerca in mano, ho dato a Laura e al Responsabile Finanziario di Crawford Broadcasting, Mike Cary, una giu-

stificazione per comprare tre Apple iPad. Per soli 2.200 dollari o poco più, ho comprato tre iPad (Wi-Fi, 32 GB) ciascuno con la sua penna per digitazione, la sua tastiera Bluetooth, la sua custodia e un po’di software. Parecchie caratteristiche chiave hanno fatto di iPad una scelta raccomandata. La prima è il prezzo, paragonabile a quello dei computer portatili. È stato come prendere apparecchiature equivalenti, allo stesso prezzo o a meno. La seconda ragione è il prezzo del software. Durante la mia ricerca, ho trovato che ciascun iPad può essere collegato a fino cinque Apple ID. In pratica, avrei potuto comprare il software una sola volta e installarlo su ciascun iPad che la società acquista. Così, come parte dei 2.200 dollari, è stata aggiunta una carta iTunes da 50 dollari per potere comprare applicazioni che sarebbero state parte dello “standard” che avrei avuto su ciascun iPad intestato alla società nella sede di Birmingham (dove avrebbero dovuto essercene 33). Come ho potuto verificare, questo è sia legale, sia eticamente corretto. Pensateci un minuto: ho comprato una serie di applicazioni per ufficio a 35 dollari e posso metterle su tutti gli iPad che comprerò qui. Se avessi comprato MS Office per un computer portatile, avrei pagato 149 dollari. Per il successivo, altri 149. A mio modo di vedere, il gioco vale la candela, già solo per questo risparmio economico. Altre considerazioni: gli impiegati riescono a produrre di più quando non devono aspettare che il software si carichi o il loro computer si avvii. Le applicazioni si aprono pressoché all’istante e l’iPad è in modalità “sempre acceso”. Permette anche ai nostri impiegati di essere

Mentre stavamo considerando tutto questo, abbiamo convenuto che i più recenti laptop quad-core con 4 GB di RAM erano davvero enormi rispetto a quel che serve alla maggiore parte dei nostri impiegati. Abbiamo concluso che circa l’85% di loro avrebbe potuto cavarsela con la potenza di calcolo offerta da un moderno tablet. La maggior parte degli impiegati utilizza il proprio computer per l’email, la navigazione Web e l’elaborazione dei testi, senza alcun particolare software per svolgere questi lavori. Dato che i moderni tablet oggi hanno processori dual core da oltre 1 GHz, con 1 GB di RAM, sono più che adatti per quel tipo di utilizzo. Alla fine dell’autunno Laura Scotti, il General Manager, mi ha chiesto di verificare se e come avremmo potuto far funzionare i tablet nella struttura di Crawford a Birmingham. Così, ho accettato la sfida per decidere se gli iPad di Apple avessero le carte in regola per soddisfare le nostre I N V E R N O

2 0 1 2

W E B C A S T

&

P R O D U C T I O N

III


NEWS

Le notizie le trovi anche in www.webcastandproduction.it più mobili. Le batterie al loro interno durano grosso modo tutto il giorno con una singola ricarica. Con oltre 500.000 applicazioni disponibili sull’App Store di iTunes, i tablet diventano davvero il “coltellino svizzero” nel mondo dei computer. Infine, nel caso qualcuno decida di cambiare azienda, l’iPad è semplice da riportare alle impostazioni di fabbrica e tutto il software fondamentale che ho comprato si può caricare in circa 15 minuti. Con i nostri attuali portatili standard, questo procedimento richiede circa due ore.

Trovare le giuste cavie La parte difficile è iniziata quando li abbiamo messi nelle loro mani. Laura voleva che i tre iPad fossero dati a un redattore (Ashley Petty), a un venditore (Jennifer Paepcke) e a un membro del suo staff (Mark McCollister). In questo modo, lei avrebbe ottenuto un riscontro da loro, rispetto ai tre diversi tipi di lavoro, in base a come si fossero trovati, e avrebbe capito se fossero adatti ai nostri uffici. Il nostro pacchetto “standard” contiene le seguenti applicazioni: Keynote per le presentazioni, Numbers per i fogli elettronici, Pages per le pubblicazioni, iBooks come lettore di e-book, Dragon Dictation e l’audio editor Twisted-Wave. Il grande cambiamento, per noi utenti, è stato che l’Apple iOS richiede agli utenti Windows

di ragionare in un modo un po’ diverso per fare le varie cose. Lo definisco come una buca di sabbia: puoi giocarci con molti giochi tutto attorno, ma se il rastrello è troppo lontano della buca, devi comunque trovare un modo per prenderlo, o usare i giochi che hai a disposizione come un rastrello. Così, con l’iPad, quando un file viene creato con un’app, l’app “possiede” il file. Sebbene l’app sia programmata per “condividerlo” con le altre app (funzione detta “open in”), esso non è disponibile nelle altre app. La maggior parte del lavoro che ho fatto, è stato dedicato all’attivazione dei print server, dei file server di rete e all’installazione delle app, cosicché tutti gli utenti potessero lavorare in modo confortevole con iOS. Il software Colobos ha semplificato la parte del print server. Una volta che il software “Fingerprint” è stato installato su uno dei nostri computer, ha permesso a tutti gli iPad dell’edificio di vedere e utilizzare le nostre stampanti di rete. Ci è costato “ben” 10 dollari. Stiamo utilizzando un’app gratuita che si chiama WebDAV Navigator, per far sì che gli utenti iPad possano condividere e salvare i file e le cartelle in un modo a cui gli utenti Windows sono abituati. Ho assegnato a ciascuno dei nostri utenti iPad uno spazio su un Web server locale per salvare i file, il che permette loro di caricare o scaricare i loro documenti in sicurezza quando sono collegati a

IV W E B C A S T

&

P R O D U C T I O N

Internet con WebDAV. Dropbox e l’iCloud di Apple, entrambi basati su sistemi di salvataggio tipo “cloud”, sono stati utilizzati per spostare i file dove ce n’è bisogno. Dropbox permette ad ogni utente di immagazzinare 2GB di dati, gratuitamente. iCloud offre 5 GB di memoria di massa, gratuitamente, agli utenti Apple. Quello su ci sono dei limiti, come sempre, è la connettività. Abbiamo comprato le versioni Wi-Fi, ma la rete delle nostre apparecchiature non è accessibile da una rete Wi-Fi. Per avere questo tipo di collegamento, occorrerebbe accoppiare l’iPad ad un servizio dati prepagato di tipo cellulare, senza quindi avere dei reali benefici. Così, a malincuore, abbiamo deciso che siamo parte del 15% che dovrà continuare a usare una piattaforma di computer più convenzionale, sia con il Wi-Fi, sia con la connessione Ethernet, ovvero i nostri PC portatili! Con tutto ciò attorno a loro, le nostre tre “cavie” hanno abbandonato i loro vecchi PC portatili e hanno incominciato a utilizzare gli iPad a tempo pieno. Considerato che gli altri PC portatili stanno raggiungendo i 7 o 10 anni di servizio, credo che il lavoro fatto per testare questa nuova modalità di lavoro, ci porterà ad avere più iPad nella nostra sede di quanti ce ne siano già e davvero ci consentiranno di trarre vantaggio dalla loro natura di dispositivi portatili.

I N V E R N O

2 0 1 2


Vuoi Internet veloce e subito? Ovunque sei, scegli Tooway! Speedy Tooway: velocitĂ raddoppiata, prezzo invariato! Con i nuovi abbonamenti navighi fino a 18 Mbps alla stessa tariffa Telefonate via Internet

per prezzi e offerte chiama il numero verde

800 66 70 20 o visita il sito

www.opensky.it ToowayItalia @Toowayitalia


The Changing Face of MEDIA & ENTERTAINMENT E’ tutto relativo al ME, e di come la Mobile Experience stia dando impulso alla trasformazione del settore Media&Entertainment. I “secondi schermi” stanno potenziando la televisione con contenuti interattivi e applicazioni. I broadcaster e i nuovi servizi stanno rendendo disponibile molta più programmazione, alimentando il viaggio dell’esperienza audiovisiva. Continuate la vostra evoluzione al NAB Show® con soluzioni che consentiranno di realizzare le Migliori Esperienze per la creazione e la distribuzione di contenuto dinamico che vive in Molteplici Ecosistemi. E’ un Mercato Eccitato... in mostra gli strumenti e le principali tendenze per la copertura delle notizie e dello sport, per lo studio di produzione e di post-produzione, per il flusso di lavoro e la gestione dei contenuti, nonché delle tecnologie di distribuzione per ogni piattaforma. Concedetevi qualcosa per cui sorridere. Registrati oggi!

NAB SHOW è è:: •o oltre ltre 9 91.000 1.000 professionisti professionisti dei dei media media e dell’intrattenimento dell’intrattenimento •o ltre 1 50 Paesi, Paesi, 6 3d elegazioni oltre 150 63 delegazioni •2 0,7 miliardi miliardi d ollari* iin n“ potere d’acquisto” d’acquisto” 20,7 dii d dollari* “potere •o ltre 1 .500 aziende aziende e spositrici oltre 1.500 espositrici •o ltre 7 4.000 mq mq d innovazione oltre 74.000 dii innovazione •o ltre 5 00 sessioni sessioni fformative ormative oltre 500 •9 0a nni d storia come come iill p iù importante importante e vento annuale annuale 90 anni dii storia più evento

Profilo P rofilo d del el pubblico pubblico iinternazionale: nternazionale: • iill 3 37% 7% sono sono dirigenti dirigenti di di primo primo livello livello 40% rappresentano rappresentano ilil Broader-casting Broader-casting® e • ilil 40% piattaforme dii distribuzione p iattaforme d distribuzione 25% • IIll 2 5% sono sono tecnici tecnici professionisti professionisti • il 20% rappresentano rappresentano il Cinema o aziende ziende di Produzione Produzzione e Post 12% 2% è a alla lla ricerca ricerca d dii p programmi rogrammi ttelevisivi elevisivi • iill 1 * considerando considerando più più partecipanti partecipanti della della stessa stessa azienda. azienda.

NUOVO NEL 2013

Il Mercato dei Contenuti si sposta al Wynn Las Vegas and Encore Hotel, portando con sé compratori e venditori di contenuti digitali.

FORMAZIONE F ORMAZI R ONE Questo è il più grande e più com completo mpleto pr progetto ogetto educativo educati vo al mondo, condotto d da a visionari dell’industria dirigenti premiati e tecnici esperti. e dirige enti dei media, pr emiati rregisti e egisti Conferenze Confer e enze eT Training raining compr comprendono: end dono: • Confe Conferenza erenza dei tecnici br broadcast oadca ast • Confe Conferenza erenza dei dirigenti br broadcast oadcast Conferenza Computing • Confe erenza sul Cloud Computi ng • Incont Incontri tri per i cr creativi eativi • Confe Conferenza erenza sui Media più innov innovativi vativi Summit Esercito Pubblica Amministrazione • Summ mit dedicato a Eser cito e P • Il mon mondo ndo della Post-Pr Post-Produzione oduzione e • Corsi ed esami per la certificaz certificazione ione di Post-Produzione Post-Produzione riconosciuti ricono osciuti a livello mondiale • Summ Summit mit sulla tecnologia cinema cinematografica atografica


Outdoor/ Mobile Media

Production Acquisition on & Pr oduction ction cti

Las Vegas Hotel & Casino

Pro Pr o Audio Radio

Management & Systems

Registration Re

elivery ery Distribution on & Delivery

Display Systems Post-Production

Registration Re egis gisstra tr

Las Vegas Convention Center Content Creation Acquisition & Production Post-Production Pro Audio

Content Management Management & Systems

Nella North Hall:

Content Commerce

Content Distribution & Delivery

Content Consumption

Display Distribution & Delivery Outdoor/Mobile Media Radio

Connected Media World

ESPOSIZIONE ESP OSIZI S ONE IIn n quanto quanto p piattaforma iattaforma d dii llancio ancio g globale lobale p per er ll’industria ’industria d dei ei media e d media dell’intrattenimento, ell’intrattenimento, N NAB AB S Show how® o offre ffre u un n primo primo ssguardo guardo ssui ui p più iù rrecenti ecenti sstrumenti trumenti e ssoluzioni oluzioni a attraverso ttraverso mostre m ostre iinterattive, nterattive, fformazione ormazione iin n fi fiera, era, d dimostrazioni imostrazioni dal d al vvivo, ivo, p padiglioni adiglioni d dedicati edicati a sspecifiche pecifiche ttecnologie ecnologie e argomenti a rgomenti m mirate, irate, ttra ra ccui: ui:

• il Cloud Computing omputing Pavilion • il Connected ted Media W orld [nuovo] World • il Digital Signage Pavilion [nuovo] • Inter nation nal Pavilions International • Inter nation nal Research Research Park International • il Mobile Pavilion [nuovo] • i PITS — Enterprise E Computing Pit [nuovo], [nuovo], Post Pit,, Pro Prro Audio Pit e Radio Pit • StartUp Loft oft

Tutti T utti i partecipanti a NAB Show w hanno accesso acce esso a: • Expo e Padiglioni Tecnologici Teccnologici • Discorso di apertura sullo stato del settor ee settore sugli orientamenti di mercato mercato • Sessioni Generali • Informazioni Informazioni sulle Sessioni ssioni • Formazione Formazione sul posto o • International International T rade Center (ITC) Trade • Interpreti Interpreti linguistici all’ITC ll’ITC • Assistenza per i visti e lettere lettere invito • Assistenza per l’Impo ort/Export l’Import/Export • Opportunità di Netw orking e Ricevimenti Networking • Servizio navetta gratu g uito gratuito

CONFERENZA C ONF FERENZA 6-11 Aprile 2013 / EXPO EXPO 8 - 11 Aprile

xpo lo E ice o s il d Per sa il co U 13

PA


REPORT EVENTI

IBC 2012

Le più belle novità per la produzione A/V Molte delle soluzioni presentate sono per i “fratelli maggiori” delle radio e tv online, tuttavia siamo certi che in molti stanno cominciare a pensare più in grande. Anzi… “da grandi”! Apriamo il capitolo delle news per la produzione audiovisiva radiotelevisiva. Le due stelle acclamate del NAB 2012, cioè la “Cinema Camera” di Blackmagic Design e il registratore KiPro Quad di AJA, per il 4k non compresso, sono ora disponibili per le consegne al pubblico. Simon Westland, responsabile vendite EMEA di Blackmagic Design, ammette senza difficoltà che le consegne hanno seguito un ritmo meno sostenuto rispetto agli ordini ricevuti, ma questo ha consentito di apportare ulteriori miglioramenti alla camera. Blackmagic sa bene che, con la propria mossa nel campo delle camere cinematografiche, si è attirata l'attenzione dell'intero settore e una iper-esposizione mediatica sulla stampa specializzata: per cui la Cinema Camera deve essere da subito un prodotto pienamente maturo, e non si può permettere il minimo passo falso. A conferma del grande interesse che anche il mercato ha riservato al nuovo prodotto Blackmagic, Simon ci mostra tre vetrine bene in vista allo stand Blackmagic. “Per quanto io mi ricordi, è la prima volta che al nostro stand esponiamo prodotti che non siano i nostri. Ma stavolta ci sembrava un giusto messaggio da dare ai nostri clienti”. Le tre vetrine accolgono diversi accessori di ripresa specifici per la Cinema Camera, e sono tutti prodotti di costruttori specializzati nel settore dell'accessoristica per le riprese, compresi i nomi eccellenti. Sono stativi, impugnature, staffe per illuminatori, kit di connessione, staffe per accessori esterni o per adattare accessori esistenti alla nuova camera Blackmagic. “Se anche nomi di questo calibro hanno rotto gli indugi e a pochi mesi dalla presentazione della Cinema Camera hanno già lanciato una tale quantità di accessori specificamente disegnati per il nostro prodotto, vuol dire che il mercato ci crede. Per noi è un grande successo, è fondamentale che i nostri clienti possano non solo acquistare una

camera, ma soprattutto la possano impiegare all'interno del loro modo di operare già acquisito e con gli accessori che già conoscono e di cui si fidano.” Fra le altre novità, Blackmagic offre ora un sistema completo basato su interfaccia Thunderbolt per le riprese 4k. Sorprendente poi la versatilità di impiego del pannello Master Control per i conosciuti VideoHub, l’apprezzata linea di matrici del marchio. Il pannello Master Control è alto una sola unità rack, ed è spesso meno di tre centimetri. È dotato di trenta pulsanti retroilluminati, disposti su due file. Ogni tasto può essere personalizzato con scritte o etichette, anche a cura dell’utilizzatore. La retroilluminazione è a led, bianchi o RGB, per ottenere la specifica combinazione di colori desiderata. Un display LCD permette la visualizzazione in anteprima dell’ingresso o dell’uscita selezionati per il preview. Un numero a piacere di tasti può essere assegnato ad uno specifico ingresso o ad

VIII W E B C A S T

&

P R O D U C T I O N

una specifica uscita. Gli altri, possono di volta in volta essere associati all’ingresso/uscita desiderati, scelti attraverso la comoda manopola di selezione e guidati in questo delle indicazioni riportate sul display del pannello. Uno dei tasti può essere configurato come “take”, rendendo possibile la commutazione fra tutti gli ingressi e tutte le uscite del router connesso alla medesima rete cui è collegato il pannello. Si, perché l’unica connessione del pannello al resto del mondo è un cavo Ethernet, e anche se l’ingresso o l’uscita che voglio commutare non sono assegnati permanentemente ad un tasto sul frontale posso semplicemente assegnare quello che mi serve ad un tasto qualsiasi, utilizzare quel tasto per fare il “take”, e dopo riassegnare il tasto all’ingresso/uscita che desidero. Oppure fare tutto con la manopola. Lo abbiamo ovviamente voluto mettere alla prova, la semplicità e la velocità d’uso lasciano senza parole.

I N V E R N O

2 0 1 2


Motor (STM). In quanto parte del sistema EOS, EOS C100 è compatibile con oltre 60 obiettivi EF ed EF Cinema, compresa la nuova coppia di ottiche cinema zoom compatte e leggere: CN-E15,5-47 mm T2,8 L S e CN-E30-105 mm T2,8 L S.

Buona alimentazione

Le camere Canon Canon conferma la propria attenzione al mondo dei cineasti, e ha presentato all'IBC la nuova EOS C100, insieme a sempre nuove obiettivi per completare quella che, ad oggi, è una delle più ampie serie di ottiche disponibili per il cinema digitale. Basata sulla tecnologia della EOS C300, grazie al sensore CMOS Canon Super 35mm da 8,3 MP per una risoluzione video di 1920x1080 (Full HD), la EOS C100 combina un’eccezionale qualità d’immagine in un corpo macchina più piccolo di circa il 15% della sorella EOS C300. Progettata pensando ai cineasti che operano con troupe semplificata, ma anche in autonomia, la C100 non si fa mancare un avanzato motore di imaging basato su codec AVCHD 4:2:0 con registrazione su schede SD a 24 Mbps. A sottolineare le ambizioni della nuova nata, è possibile anche la registrazione non compressa– inclusi i dati timecode – su un registratore esterno, tramite una interfaccia HDMI, che in questo segmento di mercato rappresenta una soluzione diffusa, efficace ed economica. Versatilità: la C100 supporta frame rate di 24/25/30p e 50/60i, con una gamma ISO di 320–20.000, ma soprattutto la nuova funzione di Canon “Wide Dynamic Gamma” che consente una gamma dinamica fino all’800% senza la necessità di interventi in post-produzione. La funzione Canon Log Gamma, ereditata dai modelli superiori C500 e C300, permette inoltre la cattura di video di alta

I N V E R N O

qualità perfetti per il color grading, garantendo al contempo filmati coerenti anche nel caso la C100 venga utilizzata assieme ad altre videocamere EOS Cinema in riprese multi-camera. La EOS C100 integra inoltre una serie di funzioni automatiche a supporto dei documentaristi o dei reporter di cronaca: il pulsante One Shot AF consente di controllare la messa a fuoco automaticamente sull’area centrale dell’immagine prima della registrazione, il Push Auto Iris valuta l’esposizione e apporta le modifiche necessarie prima delle riprese, e nel 2013 (tramite un aggiornamento firmware) sarà inoltre disponibile il funzionamento automatico continuo di messa a fuoco e diaframma in abbinamento agli specifici obiettivi Canon EF Stepper

2 0 1 2

W E B C A S T

&

BHV Broadcast ci ha sorpreso con un sistema di alimentazione phantom per camcorder. Il prodotto si chiama Video Ghost, e nasce dalla constatazione che sempre più spesso i camcorder nati per impiego ENG hanno una ottica ed una qualità tali da poter essere utilizzati anche per riprese in studio. Un’eccellente soluzione per le aziende che sono impegnate su entrambi i fronti in modo non continuativo, in modo da poter limitare gli investimenti ed impiegare la stessa macchina indifferentemente per riprese in studio o in esterna. Unico limite: la durata della batteria. Il Video Ghost è un apparato estremamente compatto in grado di instradare anche l'energia elettrica necessaria al funzionamento del camcorder utilizzando il medesimo cavo coassiale che trasporta il segnale video. Può essere impiegato con camcorder alimentati a 12 o 24V, con un assorbimento massimo di 45W o, per la versione Plus, di 65W. La lunghezza complessiva del cavo può raggiungere i 90 metri per riprese HD, e addirittura 150 metri per riprese SD. Il ricevitore è disponibile anche con innesto Vlok. Da notare che il sistema è bidirezionale: può quindi essere utilizzato anche per alimentare un monitor remoto utilizzando il medesimo cavo che trasporta il relativo segnale video.

P R O D U C T I O N

IX


REPORT EVENTI

IBC 2012

Piccole alla grande Potrebbe sembrare un prodotto di nicchia, ma la sua versatilità è tale da consentire un deciso salto di qualità e di versatilità all'intera categoria di queste applicazioni. Le microcamere HD hanno prestazioni sempre migliori, in termini di qualità dell'immagine e resa cromatica; le loro dimensioni lillipuziane consentono però di effettuare riprese da punti di vista assolutamente inediti (provate a riprendere la partenza di un'automobile posizionando l'asse ottico a tre centimetri dal suolo, senza scavare buche, intendo) come pure di essere utilizzate in tutte le situazioni in cui si richiede una invasività del mezzo di ripresa pari a zero. Dopo un avvio durante il quale gli oggettivi limiti dei sensori di ripresa facevano passare in secondo piano le prestazioni e la versatilità dell'ottica utilizzabile, con le più recenti generazioni di sensori il mercato si è accorto che queste camere possono essere utilizzate in una miriade di situazioni di ripresa. A patto di avere l'ottica giusta. L’obiettivo zoom 10x motorizzato per microcamere Z10-HDCF di ResolveOptics lascia senza parole. È compatto, compattissimo: misura 45 x 45 x 98.3 mm, e montato sulle microcamere HD più diffuse per impieghi professionali (Toshiba IK-HD1 e IK-HR1S, IndieCam, Iconix, per citarne alcune) permette di conservare la distanza fra superficie di ingombro e asse ottico del sensore: cioè se guardate la camera da dietro, probabilmente non vi accorgerete che l'obiettivo è montato. La lunghezza complessiva dell'ottica è tale che potreste tenerlo fra pollice ed indice di una mano. Ma è uno zoom 10x motorizzato, completamente on-board. Grazie all’innesto intercambiabile questo obiettivo può essere adattato per lavorare con formati di sensore da 1/3 e fino a 2/3 di pollice, singolo e 3CCD. L'escursione focale può essere comandata con i classici comandi a manopola, o con un

telecomando dedicato, per riprese a distanza con camera non presidiata. L'estetica “rugged” è la classica ciliegina sulla torta per un prodotto che, anche dopo una presa di contatto sul campo, si conferma entusiasmante ed in grado di aprire nuove prospettive di ripresa.

Mi faccio lo stereo Nel campo delle produzioni stereoscopiche, la francese Binocle 3D propone una suite di strumenti per verificare e correggere prima (o dopo) la ripresa i parametri fondamentali della stereoscopia. Il TaggerLive è pensato per essere facilmente trasportabile, ed è disponibile anche in una versione completamente entrocontenuta in una valigia che include l'hardware di elaborazione (di fatto un Mac di buona potenza) e le periferiche di acquisizione ed uscita dei segnali HD-SDI. Una volta collegate ed attivate le camere di ripresa, il sistema valuta automaticamente una serie di

X W E B C A S T

&

P R O D U C T I O N

parametri. Può restituire i risultati su due schermate separate, una per ogni camera, sovraimponendo una serie di poligoni, linee e simboli in grado di rendere immediatamente chiara la profondità reale di ciascun particolare, l'esposizione, il movimento, e altro ancora. L'immagine “unificata” mostra invece con il medesimo linguaggio grafico, facile, immediato ed intuitivo, il risultato in termini di profondità, distanza e coerenza di ogni particolare rispetto al piano principale della stereoscopia e rispetto agli oggetti adiacenti. Sono disponibili allarmi per evidenziare quando la maschera delle profondità apparenti esce dai valori limite impostati. Può effettuare automaticamente le correzioni richieste, in tempo reale: questo lo rende uno strumento perfetto per il broadcasting live. Spiegare il risultato a parole è piuttosto complesso, ma bastano due minuti davanti al video per comprendere in pieno l'utilità di questo sistema ed il risparmio di tempo e la confidenza nel risultato finale che permette di ottenere in fase di ripresa. Il TaggerMovie è una versione semplificata del TaggerLive: l’hardware è molto più compatto, e richiede unicamente una periferica di acquisizione ed un portatile Mac. Di contro perde la possibilità di effettuare correzioni live, e invia tutte le informazioni per effettuare le necessarie correzioni in postproduzione. A quel punto si può intervenire anche con il DisparityKiller, un software semplice ed intuitivo che regola con precisione il perfetto allineamento dei bordi delle immagini destra e sinistra (a livello del singolo pixel), eliminando una delle cause più subdole che comportano fatica di visione per lo spettatore.

I N V E R N O

2 0 1 2


chiunque la possibilità di inserire la propria programmazione in questa app, pagando si intende. Ad Amsterdam è stato citato il caso di Fishing TV, un canale specializzato sulla pesca, diffuso unicamente via IP. Dopo l'approdo sulla piattaforma Miomni, questo canale, che evidentemente produce contenuti che gli appassionati del genere hanno apprezzato, ha moltiplicato per i propri contatti per un fattore iperbolico, con un analogo incremento delle entrate pubblicitarie. Con la piattaforma Miomni anche il più piccolo produttore video può riuscire ad arrivare nella prima fila dei contenuti delle smart tv, e giocarsela alla pari con i “grandi” unicamente in base all'appeal dei propri contenuti. Un risultato eccellente. I costi sono in base ai contatti, per cui il canale web può iniziare dal piccolo e, con l'aumentare dell'audience (e quindi dei ricavi pubblicitari) potrà crescere con la garanzia di poterselo permettere.

Tv online Una volta c'era la televisione, e anche il televisore poteva di fatto ricevere la totalità delle emissioni disponibili in aria. Con l'avvento delle connected TV stiamo invece assistendo ad un vorticoso proliferare di applicazioni dedicate che permettono di vedere questo o quel canale. E solo quello, o al limite i canali inseriti nei bouquet di chi ha realizzato quella applicazione. Dal nostro punto di vista è un controsenso tecnico ed economico: una moltitudine di soggetti sta spendendo soldi per realizzare, ciascuno, la “propria” app. Come dire, il proprio standard trasmissivo, che va benissimo per seguire i programmi di chi l'ha realizzata (leggi: pagata), ma è ovviamente bloccata sui programmi della concorrenza. Così lo spettatore, per “cambiare canale”, deve “uscire” da una app e avviarne una differente. A patto che la trovi sul menu del televisore. Già, perchè magari il televisore è usccito dalla fabbrica senza avere quella app fra quelle precaricate com standard. Oltre alla corsa a realizzare (pagare) le app, si è quindi scatenata la gara a convincere (pagare) ogni costruttore di primo piano ad includere le proprie app come standard: se è facile che una minoranza di appassionati navighi sul web alla ricerca della app che serve a visuaizzare i propri programmi preferiti, la maggior parte delle persone si limiterà a fare quello che sinora ha fatto: considerare il televisore come un elettrodomestico ed utilizzarlo “as is”, né più né meno di come gli è stato consegnato dal negoziante. I grandi operatori stanno investendo molte risoprse in questa attività, e stanno addirittura proliferando le app per i singoli eventi: non più la app (diciamo) “Rai”, ma la app Rai per le Olimpiadi. Terminate le I N V E R N O

quali rimarrà di fatto un ricordo. Potenza del marketing, e da questo punto di vista sembra tutto ineccepibile. Ma cosa può fare un piccolo produttore di contenuti, indipendente ma con ottime idee? Non avrà mai la disponibilità finanziaria per fare realizzare una app “engaging”, e soprattutto con i grandi produttori di televisori non riuscirà nemmeno a parlare. Quindi, in mancanza di una app “universale”, che permetta di scegliere e visualizzare tutti i contenuti disponibili sul web, diversi contenuti potenzialmente validi resteranno fuori dai televisori più evoluti. La britannica Miomni ha trovato una soluzione. Si è focalizzata esattamente su quanto i piccoli produttori non potrebbero permettersi di fare: hanno realizzato una loro app e hanno ottenuto che venga inclusa in fabbrica in diversi televisori connessi. Poi hanno offerto a

2 0 1 2

W E B C A S T

&

JVC per tutto e per tutti Diverse le novità JVC, concentrate sui camcorder e sui monitor. La GY-HM600 è una videocamera per applicazioni ENG versatile e facile da usare. Ha tre sensori CMOS full-HD (1920 x 1080) da 1/3 di pollice, elaborazione colore a 12 bit, ottime prestazioni in condizioni di scarsa luminosità, e un’ottica zoom 23x autofocus. Registra filmati HD o SD in diversi formati, fra cui il nativo XDCAM EX, Final Cut Pr, AVCHD e H.264 su schede di memoria SDHC o SDXC. Il pre-record è di 20 secondi La GY-HM650 (foto sotto) è un passo avanti in termini di versatilità: dotata di doppio codec, permette di registrare file HD su una scheda di memoria e contemporaneamente di creare files a risoluzione ridotta (1/4 HD o SD) su una seconda scheda.

P R O D U C T I O N

XI


REPORT EVENTI

IBC 2012 Con un FTP e la connettività Wi-Fi integrati, la GY-HM650 può inviare direttamente il girato su rete IP pubblica o privata, senza richiedere quindi la disponibilità collegamenti in ponte radio o via satellite. La GY-HM650 supporta le codifiche MPEG-2, AVCHD, H.264 e il nuovo formato AS-10. Il web server integrato permette la piena gestione della camera da remoto, inclusi messa a fuoco, zoom, iris e modifica dei metadati, tramite un qualsiasi browser e anche da tablet o smartphone, senza richiedere software aggiuntivi. Ricordiamo anche la GY-HMQ10, la prima videocamera palmare 2K/4K al mondo. Fra i monitor, il DT-V17G15 è un nuovo 17 pollici con pannello full HD con tecnologia di retroilluminazione RGB: è una soluzione che avvicina le prestazioni dei “grado 1” ma rimanendo decisamente più economica. Sony ha ampliato la propria gamma di prodotti XDCAM HD422 con il camcorder portatile PMW-150 50mbps HD422 munito di 3 sensori CMOS Full HD da 1/3 pollici ExmorTM e ottica zoom 20x con lunghezza focale di 29,5-590 mm. L’ottica dispone di tre ghiere indipendenti per messa a fuoco, zoom e regolazione del diaframma, con controllo completamente manuale, più una funzione di stabilizzazione dell’immagine. Il PMW-150 va ad aggiungersi alla famiglia di camcorder HD422 SxS che includono il PMW-100, il PMW-200 e la versione a spalla PMW-500, ciascuno dei quali può essere impiegato con il Field Gear PMW-50 SxS, con slot doppio SxS e un pannello LCD da 3.5” per la massima flessibilità operativa. I prodotti Sony per produzione live includono ora la serie di telecamere HD a doppio formato HDC1700, le unità di controllo per telecamere HDCU-1700 e lo switcher multiformato MVS-6530/6520. Con un fattore di forma molto compatto garantiscono facilità d’uso e un’elevata produttività per eventi live, produzione multicamera e green screen compositing. Sarà invece disponibile sul mercato a partire da gennaio 2013 il nuovo sistema di produzione live NXL-IP55: un vero salto in avanti, in grado di semplificare radicalmente l'integrazione utilizzando un'infrastruttura IP, garantendo la consueta qualità broadcast ma con un colpo d’ali all’efficienza operativa. Pensato per l'uso in produzioni live con configurazioni multicamera, NXL-IP55 utilizza un collegamento IP standard su una rete LAN e permette agli utenti di trasmettere fino a quattro flussi video HD-SDI (tre in downstream e uno in upstream, o due in downstream e due in upstream). Il sistema supporta inoltre fino a 10 canali audio, tra cui intercom, segnali di controllo, Tally, GPIO e genlock. Produrre

con l’NXL-IP55 significa ridurre radicalmente il numero di cavi necessari e di semplificare notevolmente il funzionamento rispetto ai sistemi tradizionali con cavi coassiali. Combinato con le telecamere BRC di Sony (BRC-H900, Z330 e Z700), il sistema NXLIP55 costituisce un sistema di produzione live HD IP che potrà trasmettere video, audio e dati di qualità broadcast con valori di latenza bassissima, inferiore a un campo (1/2 frame), su una connessione LAN singola. Un altro esempio di come il sistema NXL-IP55 può migliorare la produzione live è nel settore dello sport. Un set-up con tre telecamere HD posizionate in diversi punti dello stadio e connesse a NXL-IP55 può essere configurato in modo efficiente riducendo al minimo il cablaggio. In questo modo, il team di produzione può acquisire diverse scene in qualità HD utilizzando più telecamere. Oltre ai vantaggi esclusivi nella semplificazione del cablaggio necessario per la produzione di eventi live, NXL-IP55 può aiutare le aziende specializzate in Outside Broadcast a contenere i costi del controllo delle operazioni da remoto. Il costo inferiore dei collegamenti GbE LAN, insieme a un accesso più sicuro a un maggior numero di collegamenti in fibra dedicati in tutto il mondo, permetteranno ai broadcaster di utilizzare le reti IP insieme al sistema NXL-IP55 per generare una bassa latenza, fondamentale nel mercato broadcast.

Gamma audio e video Sono molte le novità in casa ARET per questo IBC 2012, che rendono sempre più attrattivo e completo il bouquet di apparati distribuito, permettendo di offrire ai propri clienti soluzioni di elevata affidabilità e sempre equilibrate nel prezzo. Inoltre, sono proprio degli inizi di Settembre alcuni annunci che riguardano l’introduzione di importanti novità tecnologiche nel mercato italiano. Primo fra tutti riguarda Telerecord, una delle principali aziende italiane di produzione ed outside broadcasting, conosciuta dal mercato per la capacità di innovare ed

XII W E B C A S T

&

P R O D U C T I O N

adottare per primi le ultimissime tecnologie (la ricordiamo tra le prime ad adottare tecnologie digitali, tra i primissimi in HD ed in 3D). L’unità 18 di Telerecord in HD ha adottato Calrec Artemis Beam come mixer audio che ha iniziato ad operare proprio nei giorni precedenti all’ IBC. Calrec Artemis è la console più diffusa negli HD OB Van nel mondo anglosassone e si distingue per la sua incredibile potenza (370DSP… e se non bastano se ne possono avere 640! 128 program busses, 64 IFB/track outputs e 32 ausiliarie), matrice audio integrata 8000x8000. Compattezza: la massima densità di fader nella categoria. Affidabilità: la console è al 100% ridondata a caldo. Infine flessibilità ed intuitività d’uso. Secondo, ma non meno importante, è l’annuncio della prima azienda italiana in grado di fornire servizi di riprese in Hyper Motion. Cinevideo, azienda di Pescara che offre servizi di OBvan e SNG, ha acquisito da ARET un sistema I-Movix Sprintcam Vs HD completo di tutti gli accessori ed in grado di effettuare riprese ad altissima velocità in HD. La camera raggiunge i 5.600 fps in 720p ed i 2.600 in 1080i, è integrata con RCP e CCU come una camera broadcast ed è equipaggiata con l’opzionale doppio buffer da 16G per permettere un replay workflow semplice ed istantaneo occupando un solo canale di video server. Per completare l’offerta, denominata Ultra EMotion, Cinevideo ha commissionato ad ARET il primo Hyper Motion OB Van italiano, capace di ospitare fino a 4 camere ad alta velocità. I-Movix, nella stessa IBC, ha presentato X10: sistema sviluppato in collaborazione con EVS, capace di operare a

I N V E R N O

2 0 1 2


versioni consentono ai clienti di migliorare ulteriormente la loro creatività e la produttività. Fra i miglioramenti più significativi introdotti da Media Composer 6.5, Symphony 6.5 e NewsCutter 10,5 ricordiamo Avid Media Authoring, che permette di gestire e archiviare i progetti in modo più efficiente soprattutto a chi opera in strutture che gestiscono una grande varietà di formati di input e con la necessità di fornire più formati di output. Completano le novità l'aggiunta del supporto nativo del codec JPEG 2000 e dell’Active Format Description (AFD).

Video server dop

10x che vengono ingestati in tempo reale rendendo il flusso identico ad un tradizionale replay. Vinten ha esposto Blue5, il cavalletto ideale per l’ultima generazione di camere digitali. La testa Blue5 ha una base da 75mm, offre+/-90° di tilt, ed un range di controbilanciamento continuo da 5,5 a 12Kg che è una delle prerogative del marchio insieme alla grande affidabilità. Kroma Telecom ha lanciato la nuova serie di monitor 7000, completi di ingressi 3G, IMD, audio meters, WFM e Vectorscope. Cobham Broadcast ha esposto il suo sistema di radio camera H.264 eccellente sotto tutti i punti di vista, dal delay di 80ms, con un ‘low delay’ di appena 15ms, alla qualità e robustezza del segnale, al minor peso e minori consumi rispetto alla concorrenza ma, soprattutto, presenta il futuro delle coperture di radio camere: la novità consiste nella presentazione di una radio camera in tecnologia IP, bidirezionale, che utilizza la tecnologia ‘MESH’come ‘nodo di rete’ wireless IP. È proprio in questa caratteristica che si fonda la valenza della soluzione: l’estensione della copertura si ottiene aggiungendo un nodo di rete wireless che ne veda ‘almeno un altro’, con la stessa modalità con cui si estende una rete IP fissa. Non solo, in ogni rete possiamo avere fino a 12 radiocamere sulla stessa frequenza. Multidyne presenta il proprio Silverback II, sistema da installare sul retro di una telecamera per remotarla via fibra ottica trasportando 3G HDSDI, Audio/AES, MIC, IFB/PGM, SYNC, RCP CTRL, Tally, 232/422, Time Code. L’interfaccia può avere alimentazione locale a batteria oppure remota utilizzando i cavi SMPTE. Inoltre, Multidyne presenta gli HUT ed i Fiber Saver, due componenti che permettono di utilizzare una sola fibra ottica I N V E R N O

per il trasporto dei segnali di ‘cluster di camere’ in applicazioni sportive come lo sci.

Editing in promozione Avid ha annunciato la nuova release dei propri strumenti di editing video, Media Composer 6.5, Symphony 6.5, e NewsCutter 10.5, che integrano sistemi di workflow aperti in grado di assicurare una efficienza ancora migliore. Le nuove versioni di Media Composer e NewsCutter, sul modello di collaborazione di Avid Interplay Sphere supportano la connettività universale e di produzione collaborativa, dando ai collaboratori la libertà di lavorare in un ambiente distribuito che si estende su più sedi e fusi orari. Con il supporto per i nuovi standard che aiutano a snellire la gestione dei media e l'archiviazione, oltre a nuove funzionalità audio, queste ultime

2 0 1 2

W E B C A S T

&

BLT è sport ed emozioni. Reduce dai successi olimpici di Casa Italia, che vi abbiamo raccontato nello scorso numero di B&P, la storica azienda di Lido di Camaiore ha presentato all’IBC la più recente evoluzione dei propri video server della serie SMS: il SMS-4U consente ora la registrazione simultanea e la riproduzione di dieci canali full HD, la registrazione con loop infinito, funzioni slow motion e super slow motion e tutte le funzionalità e l'affidabilità di fascia alta per uso professionale in occasione di eventi sportivi live, dove l’audience è massima e non vi è la possibilità di commettere errori. Il sistema BLT consente poi di annullare virtualmente le distanze fra diversi video server della serie SMS connessi fra loro mediante connessione IP: i diversi operatori si trovano ad operare come se fossero seduti presso tavoli affiancati. In occasione delle ultime Olimpiadi è stata sfruttata appieno una prestazione di eccezione di queste macchine: la produzione e condivisione remota dei contenuti tra due postazioni distanti svariati chilometri e collegate tra loro tramite “leased

P R O D U C T I O N

XIII


REPORT EVENTI

IBC 2012 line” in VPN. Oltre che per la realizzazione dei servizi giornalistici, questo sistema è stato intensivamente sfruttato per effettuare tutta la contribuzione "live" di RAI durante le dirette da Casa Italia. Il sistema BLT TECA presenta una architettura scalabile e potenti capacità di creazione e gestione dei metadati, permettendo di memorizzare centinaia di migliaia di clip: una autentica miniera d'oro, che può essere facilmente consultata e che è sempre disponibile in tempo reale e con pochi click.

Grandeur belga

una realtà nelle produzioni sportive live di più elevato livello, e all’IBC hanno debuttato gli ultimi aggiornamenti, come ad esempio la possibilità di riprodurre filmati a velocità variabili e importare le statistiche di terze parti. I server di ingest OpenCube presentano ora un supporto migliorato il supporto per il formato MXF JPEG2000 AS02, il formato IMF per il mastering di produzione e la archiviazione a lungo termine, e una completa generazione di proxies H.264. Una news non tecnologica ma da segnalare è l’arrivo in azienda del nuovo CEO: si tratta di Joop Jannsen (foto a sinistra, preveniente dal gruppo Vitec) che subentra a Pierre L'Hoest, co-fondatore dell’azienda.

Qualità e prezzo, ma davvero!

Un menu veramente ricco di novità attendeva il visitatore allo stand EVS. Denominatore comune, le produzioni dal vivo, per le quali la tecnologia EVS offre caratteristiche uniche che consentono di velocizzare e semplificare il processo di raccolta di notizie e filmati, rendendoli disponibili su più piattaforme in modo rapido ed efficiente. Iniziamo con i server della serie XT3/XS. A partire dal 2013, ogni contenuto acquisito dai server XT3/XS sarà immediatamente disponibile in tre diversi formati: I-frame codec per l'editing in tempo reale, long-GOP codifica con Sony XDCAM HD422 a 50 Mbps e proxy file generati applicazioni connesse e per scopi di controllo durante le operazioni di produzione (comprese le produzioni bidirezionali). EVS assicura che i propri server saranno i primi ad offrire questa triplice codifica contemporanea. Il sistema di “second screen” C-Cast è ormai

Newtek ha presentato il Tricaster 40, ultimo nato nella famiglia dei sistemi di produzione live. Tricaster 40 è il nuovo entrypoint per le emittenti ed i produttori che vogliono affrontare la sfida delle produzioni live multicamera Full HD e che cercano funzionalità di streaming ad un prezzo irresistibile. Tricaster 40 è un sistema di produzione video “chiavi in mano” che integra in un'unica soluzione compatta e professionale tutto quanto serve per effettuare la commutazione fra gli ingressi video, la grafica, i titoli, gli effetti, la riproduzione multimediale, virtual set, keying e registrazione, eliminando inoltre la necessità di effettuare complesse configurazioni e, non da ultimo, il cablaggio tra i diversi apparati “verticali” normalmente necessari per realizzare una produzione di questo livello. Tricaster 40 nella produzione video live HD e SD permette di utilizzare più telecamere, ingressi video, clip archiviate, grafica, computer portatili, dispositivi iOS e altri ancora per creare e distribuire programmi

XIV W E B C A S T

&

P R O D U C T I O N

televisivi alla risoluzione nativa delle sorgenti video, senza compromettere la qualità. Le dimensioni del Tricaster 40 sono particolarmente ridotte, e consentono di produrre una trasmissione di qualità professionale virtualmente da qualsiasi posizione, aggiungendo una grande facilità di spostamento da uno studio all’altro. Nessun componente esterno da collegare, il Tricaster 40 richiede di collegare solo le camere, l’audio, e le uscite: tutto è integrato a bordo, compreso il sistema di Live Streaming, per raggiungere istantaneamente un pubblico globale su qualsiasi schermo e con distribuzione in tutto il mondo attraverso la CDN di vostra scelta. La funzionalità integrata di Virtual Set consente poi di trasformare qualsiasi luogo in un elegante studio virtuale di trasmissione.

Ogni set virtuale include più angolazioni, posizioni set distinti, sfondi in movimento, monitor video attivi, e svariati effetti grafici.

Volando alto Broadcast, ma non solo per il system integrator Professional Show. Le tecnologie video d’avanguardia, campo nel quale l’azienda con sede centrale a limena (PD) occupa da oltre 30 anni un posto in prima fila, unite all’esperienza maturata nel corso delle proprie attività, hanno permesso a Professional Show di creare innovazione ed efficienza anche in un ambito solo in apparenza completamente diverso: la simulazione avanzata di volo. All’IBC, il Flight Simulator Center era presente anche quest'anno. Le sfide che il mondo del video professionale pone riguardo all'affidabilità ed efficienza dei sistemi di gestione dei contenuti multimediali infatti hanno permesso a Professional Show di accumulare negli anni una competenza di altissimo livello, che ora viene trasferita nei sistemi di Flight Simulator

I N V E R N O

2 0 1 2


Center. Professional Show crede che le proprie soluzioni siano la miglior dimostrazione di come una passione per un mondo così vasto come quello della simulazione di volo, unita alla solidità, all'organizzazione e alle conoscenze di un'azienda leader in un campo altrettanto complesso come quello del Broadcast possano portare a grandi risultati.

Facciamo luce Dall'EBU un importante strumento per operare al meglio con le illuminazioni led. Questo nuovo tipo di illuminatori presenta una vasta gamma di vantaggi, ma dal punto di vista della temperatura colore può dare più di un mal di pancia agli operatori di ripresa e di post, soprattutto con gli illuminatori meno avanzati tecnologicamente. L'EBU ha saputo integrare tecnologie ormai mature (destinate ad altri settori) e disponibili a basso costo per ottenere uno strumento preziosissimo per valutare la resa cromatica effettiva di una sorgente luminosa. Il componente “nuovo” è uno spettrometro ottico: di fatto un analizzatore di spettro che lavora sulle frequenze delle luce visibile e su quelle adiacenti (in sostanza, sulle frequenze a cui è sensibile un elemento di ripresa. Dieci anni fa questo tipo di sensori erano ingombranti, pesanti e costavano come una automobile di buon livello. Ora siamo a livello delle centinaia di euro, e il sensore può essere collegato via porta USB. Il cuore del sistema è

I N V E R N O

invece un software che analizza il tipo di luce captata dal sensore (basta avvicinargli l'illuminatore di cui si vuole conoscere la caratteristica di emissione) e per ogni frequenza (o range di frequenza, corrispondente ad uno specifico colore della palette) restituisce la differenza rispetto alla resa cromatica che sulle stesse frequenze sarebbe consentita dall'illuminazione di riferimento. Ma non si limita a restituire una tabella o un grafico: oltre a questi dati e alla canonica schermata relativa alla risposta in frequenza, sullo schermo viene mostrata la palette colori desiderata dall'utente, sotto forma di un array di quadrati colorati, ognuno corrispondente alla specifica tonalità che si otterrebbe con l'illuminazione di riferimento. Al centro di ogni quadrato viene invece visualizzato in sovraimpressione un quadrato più piccolo, il cui colore corrisponde alla resa della medesima tonalità che si otterrà utilizzando l'illuminazione testata. Diventa quindi immediato ed estremamente intuitivo rendersi conto del risultato che si potrà ottenere e delle correzioni da effettuare in post. E' anche possibile confrontare fra loro più illuminatori, per poter scegliere quello che si adatta meglio a quella specifica scena e al mood che si vuole ottenere. Come sviluppo futuro, ma giunti a questo punto è davvero un passo quasi immediato, si prevede di interfacciare questo software con le suites di colour correction: in base al tipo di luce che impiego per la specifica scena, posso memorizzare il profilo di correzione che serve ad ottenere il risultato desiderato: pari all'illuminazione di riferimento o a scelta del regista. In base ai metadati del girato il software di correzione colore saprà già automaticamente (e senza intervento utente, se non per validare la preview del risultato) come intervenire su quella specifica scena per ottenere il risultato desiderato. L'abbiamo vista all'opera, e dobbiamo dire che la facilità d'uso è impressionante, il risultato arriva in tempo reale e la visualizzazione del risultato, soprattutto con la palette di quadrati concentrici è di una efficacia sorprendente. 2 0 1 2

W E B C A S T

&

Luci, ah…

Da quasi tre anni Lupo Light ha focalizzato le proprie energie e le proprie competenze sullo studio e sulla progettazione di pannelli a led che offrissero prestazioni ottimali sia nelle riprese con telecamere che con le nuove fotocamere DSLR, impiegate sempre più spesso sia per riprese fotografiche che per riprese video. Proprio i grandi sviluppi messi a segno dai dispositivi di ripresa, sempre più compatti, leggeri e facili da impiegare anche in movimento, hanno reso sempre più pressante per gli operatori video la necessità di disporre di illuminatori a luce continua capaci di seguire in movimento il soggetto da riprendere: servivano dei pannelli molto leggeri, autonomi (alimentati cioè a batteria), e in grado di emettere luce diurna (5600° K) o artificiale (3200° K) a seconda delle necessità, gestibili inoltre anche a mano. Dopo approfondite ricerche in particolare sulle curve spettrometriche più opportune per l' ottenimento di led esenti da dominanti di colore (soprattutto il verde, particolarmente sgradito), i pannelli Lupo Light presentano un bilanciamento di colore pressoché assoluto. È un aspetto fondamentale: se in una ripresa in esterni il viso di una persona è illuminato da un lato dalla luce solare e dall’altro, invece, dalla luce di un pannello a led, impiegando un pannello a basso CRI (con dominante verde) la camera non riesce ad effettuare il bilanciamento del bianco. Ma se il pannello è ad alto CRI (senza dominanti) la macchina riesce a settarsi facilmente. Per la parte meccanica si è scelto un corpo realizzato in fibra di carbonio, leggera e molto resistente anche agli urti. La parte elettronica è costruita con gli ultimi componenti miniaturizzati, compresi i condensatori non più elettrolitici, ma solidi, che hanno una durata molto superiore. I led Lupo Light, oltre ad avere un CRI> 94 ed essere a 5600° K o a 3200° K, hanno una durata di oltre 50.000 ore e un ridottissimo consumo: appena 38W con una resa luminosa pari a 650W per il Lupolight 560.

P R O D U C T I O N

XV


REPORT EVENTI

IBC 2012

Blueshape e Bubblepack Innovativo il Bubblepack di Blueshape: avete mai utilizzato una batteria ad alta potenza per la piccole videocamere digitali, con in più 4 uscite per alimentazione esterna? Bubblepack lo rende possibile. La batteria è dotata di 4 uscite con differenti tensioni: 14.8 V (tensione nominale della batteria), e 8.4 V

commutabile a 11V. Vari cablaggi con diversi connettori sono disponibili, compatibili per le numerose videocamere digitali come Canon,

NE W

www.blueshape.net p

Bubblepack

BUBBLEPACK

Blackmagic, Sony, Panasonic. La grande versatilità è completata dalle varie possibilità di montaggio: sul tripod, in uno slider elettronico, su un sistema di stabilizzazione, sotto il corpo della camera e sul retro della camera (con i sistemi a spalla). Con Bubblepack si possono fare tante tipologie di lavorazioni con un solo ed unico prodotto, estremamente potente (65W) considerando la sua compattezza e completo di caricatore in dotazione. Powerstation è un altro prodotto eccellente nel settore della soluzione power per il cinema. Blueshape sta completando la realizzazione di una Powerstation portatile, con un equipaggiamento speciale in grado di effettuare una conversione di tensione sino a 28V ma allo stesso tempo contenuto nelle dimensioni (170 x 150 x 280mm), è possibile ottenere una fonte di energia utilizzando da una a 4 batterie VLOCK. Per esempio utilizzando 4 batterie Blueshape BV190HD (190W) si ottiene una stazione di energia pari a 760W . Può essere utilizzata per alimentare equipaggiamenti da 14.8V e anche una uscita per alimentare 28V . Ideale quindi per alimentare camere da settore cinematografico così come luci LED da set televisivo e cinematografico con rating di utilizzo 14.8V o 28V.

Universal battery designed for medium, small and handheld camera applications. Provides 4 simultaneous output: - 2 x nominal 14.8V through a standard D-TAP connector - 2 x regulated 8.4V or 11.1V switchable through a dedicated connector. "LUESHAPE¹PRODUCTS¹ARE¹DISTRIBUTED¹BY ¹¹.EW¹#ELL¹4OP¹SRL ¹6IA¹,IGURIA¹ ¹ ¹2EGGIO¹%MILIA ¹)TALY¹¹s¹¹Email:

B BUBBLEPACK Universal Univ ersal battery batter y designed designed for for medium, small s and handheld camera applications. applications. Provides 4 simultaneous output: Provides 144.8V through through a standard standard D-TAP D-TAP connector connector - 2 x nominal 14.8V regulated 8.4V or 11.1V switchable switchable through through a dedicated dedicated connector. connector. - 2 x regulated "LUESHAPE¹PRODUCTS¹ARE¹DISTRIBUTED¹BY ¹¹.EW¹#ELL¹4OP¹SRL ¹6IA¹,IGURIA¹ ¹ ¹2EGGIO¹%MILIA ¹)TALY¹¹s¹¹Email: "LUESHAPE¹PRODU ¹ CTS¹ARE¹DISTRIBUTED¹BY ¹¹.EW¹#ELL¹4OP¹SRL ¹6IA¹,IGURIA¹ ¹ ¹2E ¹ ¹ ¹ ¹¹ ¹ ¹ ¹ ¹ ¹ ¹ ¹ ¹ EGGIO¹%MILIA ¹)TALY¹¹s¹¹Email: ¹ ¹ ¹¹ ¹¹

XVI W E B C A S T

&

P R O D U C T I O N

I N V E R N O

2 0 1 2


video and audio engineering

Perfect balance, without compromise La Vinten Vector 75 è il partner perfetto per le produzioni di oggi, dove la velocità è importante quanto l’attenzione ai costi. Il massimo carico di 75Kg a ±52⁰ supporta una grandissima varietà di camere e di combinazioni di accessori, mentre il suo meccanismo di controbilanciamento permette regolazioni continue semplici, veloci ed efficaci.

Vinten, tutto il supporto che ti aspetti.

ARET website: www.aret-engineering.com ARET e Mail: info@aret-engineering.com ARET Tel: +39 0292 270 873

www.vinten.com


REPORT EVENTI ▲ ▲ ▲

IBC 2012

Dove va il mercato? Una nostra analisi Pubblicati i numeri finali di affluenza: a fronte di un numero totale di presenze in lieve aumento rispetto allo scorso anno, come avevamo già ipotizzato subito dopo la chiusura dei cancelli, è cambiata la distribuzione percentuale fra visitatori ed espositori L’ente che organizza la fiera ha pubblicato nei giorni scorsi la stratificazione completa dei dati relativi alle persone che hanno varcato i cancelli dell’IBC2012. Viene confermato il record assoluto di presenze totali 50.937, contro le 50.462 registrate lo scorso anno, che costituiva il record precedente. L’ente organizzatore, che ha diffuso i dati, precisa che i numeri sono riferiti ai visitatori che hanno effettivamente varcato i cancelli della fiera, rilevati alle emettitrici dei badges elettronici. Il numero complessivo delle registrazioni, infatti, è pari a 80.072. Più uno per cento, quindi, ed è una notizia enorme: in tempi dove ci si rallegra (peraltro a ragione) per una diminuzione contenuta, il fatto di avere il segno “più” è un risultato eccezionale, indipendentemente dal numero che segue. Resta però il fatto che quasi tutti hanno detto di avere l'impressione di “meno visitatori”. Una possibile spiegazione che abbiamo ipotizzato nella nostra newsletter del “dopo-fiera”, era che, quest’anno, fosse aumentata la presenza di espositori. In base ai dati ufficiali, è andata effettivamente così: rispetto al 2011, si contano circa mille visitatori in meno (da 31.749 si è passati ai 30.739 del 2012), pari ad un -3%. Ovviamente, sono aumentati gli espositori, cioè le persone che le aziende mandano alle fiere non solo per presidiare gli stand, ma anche e soprattutto per guardarsi intorno e cogliere quanto sta accadendo. Dai 18.713 espositori del 2011 si è passati ai 20.198 di quest’anno, valore mai toccato in precedenza e che, pesato sul dato degli espositori, vale un bel +8%. Comprensibile quindi la sensazione generalizzata. Un’altra, possibile, spiegazione, è la diminuzione dei giorni medi di presenza di ciascun visitatore: i dati di affluenza contano solamente il numero di persone che hanno ritirato il badge alle emettitrici della fiera, ma siccome agli ingressi non sono (e non sono mai stati) presenti tornelli o altri sistemi per conteggiare giorno per giorno gli ingressi totali, non possiamo ovviamente disporre di questo dato che, da solo, potrebbe completare il quadro in maniera definitiva. È stata resa nota anche la distribuzione dei visitatori per provenienza geografica: stabile l’Europa occidentale e nordica (il 70,3 % del totale presenze), in lieve aumento l’Europa dell’Est (dal 2,91% del 2011 al 3,1 di quest’anno) e l’Asia (da 8,56% a 9,1%). In calo invece i visitatori da Nord America (da 9,13% a

52 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

8,90%), Sud America (da 0.89 a 0,80), Africa (da 1,15 a 0.90) e dal Medio Oriente (2,96 a 2,90). Cifre e variazioni apparentemente insignificanti, ma che a nostro parere devono far riflettere. “Tengono” le aree geografiche che non possono contare su reali alternative fieristiche: le diverse aree dell’Europa. Che, peraltro, costituiscono ormai un mercato maturo (e quindi poco interessante) dal punto di vista dei consumi legati al processo di digitalizzazione, che come un’onda sta percorrendo l’intero pianeta. Aumentano le aree (Europa dell’Est e Asia) dove, oltre a non avere ancora esaurito l’”onda digitale”, vi sono Paesi che puntano più all’esportazione di prodotti che ad alimentare il consumo interno. Tutti gli altri sono in calo. A nostro parere va letta in questa figura complessiva una tendenza da non sottovalutare. A parte l’America del Nord, che è autosufficiente dal punto di vista dei prodotti (ma non dei consumi, visto che le aziende del Nord America sono forti esportatori di prodotti e di tecnologia), tutti gli altri grandi mercati dove l’onda digitale sta ancora gonfiando i polmoni, prima di prendere corpo e manifestare in pieno i propri effetti, diminuiscono le proprie presenze all’IBC. Sicuramente perché possono contare su appuntamenti fieristici locali che stanno conquistando uno spazio ed una appetibilità assoluta in continua crescita. E poi, forse, perché preferiscono un ambiente espositivo che sia focalizzato sui propri specifici bisogni e caratteristiche. Che parli la loro lingua, e conosca i loro problemi. È forse il segno che anche i mercati comunemente chiamati “in via di sviluppo” stanno acquisendo una propria consapevolezza ed una propria maturità e lo manifestano

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


Un IBC anche per pensare

lanciando segnali precisi al mercato. Stanno probabilmente chiedendo un mercato “piĂš vicinoâ€? a loro, e non (solo) in senso geografico, ma anche e soprattutto dal punto di vista dell’attenzione alle specifiche esigenze. Sottolineiamo questi aspetti perchĂŠ, a nostro avviso, la tendenza va applicata non solo agli eventi fieristici, ma anche e soprattutto al rapporti commerciali diretti. Ăˆ un segnale di avviso forte e chiaro anche per le diverse aziende, ed in Italia ne abbiamo tante, che puntano con abilitĂ e competenza sui mercati di esportazione. Ricordiamo come, al DVB World tenutosi lo scorso marzo a Roma, mentre stavamo cercando di parlare dell’industria italiana ai diversi presenti, davanti ad un caffè un delegato sudafricano ci disse: “Gli italiani? Certo che li conosco. Vengono da me i loro venditori, con valigie piene di depliant. Poi invece vengono anche aziende di altri Paesi, arrivano col fuoristrada e dietro hanno un rimorchio con installato un trasmettitore completo, del tipo che io devo comprare. Sganciano il rimorchio e mi lasciano il trasmettitore da provare, per uno o due mesi. Io lo provo, e se va bene lo compro. I miei tecnici non conoscono il digitale, e ne sono a volte intimoriti. Quel modello che mi hanno lasciato magari non è il migliore in assoluto, ma i tecnici lo hanno provato, lo hanno usato, hanno visto come funziona e come si comporta. Se loro sono contenti, io lo compro: ho risolto due problemi, ho la macchina che mi serve e i miei tecnici ne sono contentiâ€?.

Al Convention Center RAI è stata una edizione di IBC apparentemente “plainâ€?, che ad una prima, veloce, presa di contatto potrebbe persino lasciare qualcosa a desiderare. Ma, leggendo bene fra le righe‌ La sensazione in effetti è stata realistica: il visitatore che veniva qui alla ricerca della “next big thingâ€?, del prodotto-bandiera che fosse da solo in grado di caratterizzare questa edizione, come fosse l'equivalente odierno della televisione a colori, non ha oggettivamente trovato pane per i propri denti. Al limite, erano finalmente disponibili per la vendita alcune delle piĂš grandi novitĂ presentate al NAB dello scorso Aprile, ma appunto erano cosa giĂ viste e su cui in questi mesi si era dibattuto ampiamente. Dicevamo nello scorso numero che questa è stata una edizione “compostaâ€?, da capire leggendo fra le righe. Attenzione: non una edizione “poveraâ€?, ma una dove il vero messaggio da cogliere non è quello che appare per primo. Ribadiamo che, a nostro avviso, i messaggi da cogliere da questa edizione sono stati almeno due. Il primo, senz'altro molto “forteâ€? in quanto trasversale ad una quantitĂ di aziende espositrici, è stato sui flussi di lavoro: il prodotto non c'è piĂš, al suo posto c’è un modo per fare la stessa cosa inserendola in un flusso di lavoro che consenta la migliore efficienza all’intera struttura a cui appartengo. Il secondo messaggio è altrettanto forte, e arriva in diretta da uno dei “bigâ€? del broadcasting, inteso come radiofrequenza, che da oggi non è piĂš solo quello... A voi leggere il prossimo articolo per capire.

1972 > 2012 : 40 YEARS IN BROADCAST A STEP AHEAD IN DIGITAL TELEVISION

HD PROTAB

PRG

VIDEO OVER IP GATEWAY

$QDOL]]DWRUH HD %52$'&$67,1* 3URIHVVLRQDOH FRQ

6$7 S2 0XOWLVWUHDP ‡ TV T2 FRQ 0 3/3 ‡ &$79 C2

RS]

NUOVO DISPLAY: TOUCHSCREEN

10,2� 16:10

,QFDSVXODWRUH GHFDSVXODWRUH $6, ,3 FRQ FRQÀ JXUD]LRQH VFDODELOH À QR D SRUWH $6, H SRUWH *E( LQ PRGDOLWj PDLQ EDFNXS

T2 LCN

,GHDOH SHU FRQWULEX]LRQH H GLVWULEX]LRQH LQ 8QLFDVW H 0XOWLFDVW ,*03 Y FRPSDWLELOH VX SURWRFROOL 8'3 H 573

S2M

6XSSRUWD )(& 6037( HG q GRWDWR GL XQ DOJRULWPR GL ULPR]LRQH GHO -LWWHU GL UHWH H ULRUGLQR GHL SDFFKHWWL FKH OR UHQGH FRPSDWLELOH DOOH UHWL 6)1 VHQ]D ELVRJQR GL SRVW SURFHVVLQJ GHOOR VWUHDP

APPROVED

'233, &20$1', ‡ 0HFFDQLFL ‡ 7RXFK HVFOXGLELOH

DVB-S/S2, DVB-T/T2 MONITORING & ASI PROBE ADVANCED ANALYZER – MPEG2/4 DECODER

HD PROTAB CARATTERISTICHE PRINCIPALI ‡ '9% 7 FRQ 0XOWL 3/3

‡ 0,685$ 0(5 SHU 3257$17,

‡ '9% 6 08/7,675($0

‡ (&+, 0,&52(&+, H 35((&+, LQ 7(032 5($/(

‡ ,QJU 5) ´1Âľ Â&#x; H ´)Âľ Â&#x;

‡ 63(7752 LQ 7(032 5($/( FRQ 0$; +2/'

‡ ,QJUHVVR 8VFLWD $6,

‡ $&&(662 &21',=,21$72

‡ )8// 03(* 6' +'

‡ ),/75, ´/7(Âľ $XWR 0DQX RS]

‡ %$77(5,( /, ,21 32/,0(5

‡ 48$/,7$¡ 6(59,=,2 ´,78Âľ H *36 RS]

‡ 7 6 $QDO\]HU 5HDGHU ‡ /,67$ 352* /1&

‡ 0RQLWRUDJJLR SDUDPHQWUL GL UHWH %URDGFDVW 0)1 H 6)1

‡ 0RQLWRUDJJLR GHO WHPSODWH GHO 7UDQVSRUW 6WUHDP

‡ 0LVXUD 1(7:25. '(/$< SHU 5HWL 6)1 RS]

‡ 9LVXDOL]]D]LRQH FRQWHQXWR YLGHR GD UHPRWR

‡ 9HULÀ FD GHL ULWDUGL GL UHWH H FRQWUROOR -LWWHU GL UHWH

‡ $XWRQRPLD %DWWHULH RUH

‡ 5LOHYD]LRQH GHL SDUDPHWUL GL TXDOLWj

52 9( 5 /DERUDWRULHV 6 S $ 9LD 3DULQL 6LUPLRQH %6 ,7$/< ‡ WHO ‡ )$; ‡ LQIR#URYHULQVWUXPHQWV FRP ‡ ZZZ URYHULQVWUXPHQWV FRP

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3

•

B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

53


REPORT EVENTI ▲ ▲ ▲

IBC 2012

Evidenze per le trasmissioni, viste ad Amsterdam ROHDE&SCHWARZ Potremmo dire “C’era una volta l’hardware”. Rohde&Schwarz è storicamente considerata la Rolls-Royce dell’hardware: ricordiamo tutti quei monumentali ricevitori di misura che il marchio tedesco costruiva negli anni 1960 e ’70: fin dalla prima occhiata ogni pulsante, ogni potenziometro, ogni indicatore luminoso erano un tempio alla indiscutibile perfezione della meccanica tedesca. La bontà dei ricevitori di quel tempo era intrinsecamente legata alla capacità di progettare e costruire hardware di elevatissimo livello: e l’appassionato di radiofrequenza che ha la fortuna di poter smontare qualche pannello e di guardare “dentro” a quei ricevitori rimane ancora oggi a bocca aperta. Rohde&Schwarz si è costruita negli anni una fama di eccellenza anche sulla base della perfezione formale delle proprie realizzazioni. Ovviamente non solo su quella, ma di sicuro il colpo d’occhio, anche sulle parti normalmente non in vista, è sempre stato di livello superlativo: provate ancora oggi ad aprire il pannello posteriore di un trasmettitore THU9 e sappiatemi dire. All’IBC2012 le due novità di punta presentate da R&S erano la versione di produzione dei trasmettitori ad alta efficienza basati sulla circuitazione Doherty (il prototipo era stato mostrato in anteprima all’ultimo NAB) e un nuovo sistema completo di head-end, l’AVHE100. Quest’ultimo ha destato un certo clamore: segna l’ingresso del costruttore tedesco in un nuovo settore di mercato, anche se, con l’avvento della televisione digitale, sempre più esperti erano convinti che il sistema di headend, in quanto strettamente e funzionalmente correlato all’operatività dei trasmettitori (si pensi ad esempio al MIP inserter per consentire l’operatività SFN o ai sistemi di remux distribuiti) andava considerato un elemento della catena di trasmissione, piuttosto che della banda base. Bene: come è fatto il primo sistema di head-end mai realizzato da Rohde&Schwarz? L’unico hardware di origine “broadcast” è un convertitore bidirezionale SDI-ASI-IP (peraltro opzionale) che era posto sopra l’head-end vero e proprio. In quest’ultimo i diversi encoder ed il multiplex statistico si erano come ristretti, ed erano stati condensati in …un server! Al posto di una catena di apparati fra di loro riccamente cablati e con un ingombro pari ad alcune unità rack, un unico server da una sola unità. E che non faceva nulla per nascondere di essere un server: oltre al

54 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

marchio “IBM” che campeggia accanto a quello “Rohde&Schwarz”, guardate le foto e riconoscerete chiaramente i cassetti per l’estrazione dei dischi fissi e degli alimentatori. È ovviamente una macchina molto potente: tutte le funzioni di codifica e di multiplazione (anche statistica) dei segnali avvengono per via software. Roberto Gaddoni ha sottolineato come, in questo modo, introdurre un nuovo standard di compressione sarà molto semplice, in quanto è sufficiente aggiornare il software della macchina, riutilizzando appieno la piattaforma che si è acquistata e senza necessità di interventi per smontare le macchine esistenti e per installare e cablare il nuovo hardware. Il messaggio è chiarissimo, soprattutto se a sdoganare ufficialmente una piattaforma IT nel mondo broadcast è, appunto, la Rolls-Royce dell’hardware. Non basta. Il convertitore bidirezionale SDI-ASI-IP viene utilizzato perché l’AVHE100 accetta solo connessioni IP: un altro chiaro segno dei tempi. Anche perché le reti di trasporto stanno migrando verso il mondo IP con una velocità impressionante, rendendo superflua la conversione IP-ASI che si renderebbe necessaria per trasportare il bouquet in uscita dalla catena di headend con reti basate su interfaccia ASI. Non appena si svilupperà il trasporto su reti IP anche per i segnali fra gli studi e verso le regie anche la prima conversione SDI-IP diventerà superflua, e l’head end vivrà di soli standard nati nel mondo IT. Da tempo ci domandavamo quando sarebbe avvenuta la piena integrazione fra tecnologie broadcast e IT: il nuovo head-end di R&S segna un deciso passo avanti in questa direzione e, a nostro avviso, valica il punto di non ritorno. Il pannello posteriore dell’AVHE100 è una stilettata per gli appassionati dei cavi coassiali e dei connettori BNC

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3



REPORT EVENTI ▲ ▲ ▲

IBC 2012

(Bayonet Neill–Concelman), brevettati da Octavio M. Salati della Hazeltine nel 1945, quasi 70 anni fa. Non era l’unica “perla” del marchio tedesco. Già allo scorso NAB, R&S aveva esposto un “dimostratore” (come lo avevano chiamato) di un trasmettitore TV basato sulla circuitazione Doherty, completo di un sistema che calcolava in tempo reale il rendimento RF dell’apparato. Qualcuno aveva notato un valore di MER un po’ al di sotto degli standard, ma era un “dimostratore”, e la cosa era passata in secondo piano. All’IBC, invece, erano presenti i trasmettitori della serie THU9 ufficialmente consegnabili con circuitazione Doherty. La documentazione ufficiale disponibile al momento di andare in stampa sul sito R&S non fa cenno al MER di questi apparati. Teniamo allora per buono quello che abbiamo visto allo stand dell’IBC: 33,6 dB di MER. Negli anni passati una gran quantità di specifiche tecniche ufficiali di grandi broadcasters fissava il limite minimo per l’accettabilità di un trasmettitore a 35 dB. In alcuni casi abbiamo letto anche 38 dB. Si potrebbe discutere a lungo (e lo si è fatto) sulla congruità di questi valori e sullo scopo che si prefiggono di raggiungere. Di sicuro dove non è possibile contare su impianti di ricezione correttamente realizzati “spingere in su” il MER può dare qualche vantaggio, ma a nostro parere valori di MER poco sopra a 30 dB sono perfettamente in grado di consentire sia una corretta ricezione in area di servizio che un numero adeguato di rimbalzi (“adeguato” ricordandosi che siamo in digitale) con ripetitori non rigenerativi. Quando i tecnici non riescono a convergere su qualche parametro, il mercato si incarica di trovare la risposta giusta. Ricordate i primi videoregistratori domestici? VHS, Betamax e Video2000 (o, per capirci, Matsushita, Sony e Philips). Si discusse a lungo, tecnicamente il Beta era il sistema migliore, ma poi apparve sul mercato un numero sempre maggiore di film su VHS e degli altri due sistemi restarono solo i ricordi. Rohde&Schwarz, che ha un peso tecnico e commerciale non indifferenti, dice adesso che meno di 34 dB di MER vanno bene. Si sono “permessi” di infrangere pubblicamente al ribasso (e con un apparato di produzione) quel muro dei 35 dB che sembrava invalicabile. Certo, se il cliente vuole i 38 dB non credo abbiano difficoltà a soddisfarlo, ma a prezzo di una efficienza inferiore (di quanto?). La circuitazione Doherty ha indubbi vantaggi di rendimento, ma inevitabilmente peggiora la “precisione” del trasmettitore: no free meals left, dicono gli americani. Siamo i primi ad essere convinti che 35 dB di MER non siano necessari per ottenere una buona rete, a patto che tutti i componenti della catena, inclusi i rami discendenti, siano correttamente realizzati. Ma addossare ai broadcasters il compito di compensare le eventuali inefficienze (o magagne) dei sistemi di ricezione, in tempi di vacche magre e di una attenzione sempre più giustamente orientata al contenimento dei costi ed all’eliminazione degli sprechi non è davvero più una politica sostenibile. Le due proposte di Rohde&Schwarz non erano certo le uniche novità della fiera. Abbiamo visto diversi prodotti e tante altre idee che ci sono piaciute. Vi ricordiamo a seguire quelle che ci sono sembrate più innovative, o con il maggiore potenziale. Non invenzioni che cambiano il mondo, ma che magari rendono più semplice lavorare. Efficienza, appunto. E “coming to TV transmitters, nowadays efficiency is king”. Qui di seguito potrete leggere un’ampia rassegna sul tema della Trasmissione, mentre nell’inserto a centro rivista “Webcast&Production” potrete trovare ciò che attiene alla cosiddetta “bassa frequenza” audiovisiva.

56 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

THOMSON FUTURA PLUS Una soluzione che ha meritato di essere menzionata fra le “25 things you might have missed at the IBC 2012” della rivista nostra consorella “Tv Technology” è la modulazione del “power envelope” presentata (e commercialmente disponibile) nei trasmettitori Futhura Plus di Thomson. Efficiency is king, e molti costruttori esponevano (sopra o sotto il tavolo...) la propria soluzione di amplificatore basato sulla tecnologia Doherty. Grande efficienza, sicuramente, ma anche qualche limite, fra cui il funzionamento a “banda stretta”, che impone un intervento esterno (più o meno invasivo dipende da quanto è bravo il costruttore nel realizzare un sistema di sintonizzazione della linea di ritardo) ogni volta vi sia la necessità di modificare la frequenza di lavoro del trasmettitore. Ci risulta invece che Thomson sia l'unica ad aver sinora realizzato un sistema basato sul principio della “drain modulation”. Il principio di funzionamento è oggetto della rubrica “Osservatorio Switchoff ” pubblicata in questo stesso numero, per cui rimandiamo ad essa per gli approfondimenti. In senso generale possiamo dire che, analizzando in tempo reale l'ampiezza del segnale RF (analogico) che deve essere amplificato, il trasmettitore è in grado di calcolare l'esatta tensione necessaria a garantire l'amplificazione richiesta per ottenere la potenza d'uscita desiderata. Nei trasmettitori la tensione di drain è fissa, e pari alla tensione necessaria al transistor per fornire la massima potenza che potrebbe essergli richiesta al livello desiderato di distorsione: quando il livello del segnale da amplificare è minore, la differenza fra la tensione di drain che sarebbe necessaria per amplificare correttamente quel segnale e la tensione di drain effettivamente applicata (pari, lo ricordiamo, a quella che consente al transistor di erogare la massima potenza) viene dissipata in calore. Un benefico effetto secondario è che, in questo modo, la temperatura di giunzione del transistor viene ad essere notevolmente abbassata: secondo i dati pubblicati dalla stessa Thomson, dai 118°C che si riscontrano mediamente in un amplificatore in classe AB si passa ai 68°C di un amplificatore con “drain modulation”, aumentando quindi l'affidabilità e la vita utile attesa dell'apparato. La modulazione della tensione di drain è ovviamente un sistema a banda larga, e questo è sicuramente un vantaggio rispetto alla configurazione Doherty. Come al solito, non esistono soluzioni prive di contraltare: per poter operare nelle condizioni di linearità richieste da una modulazione COFDM la drain modulation richiede un complesso sistema di calcolo e di gestione delle tensioni, cui si deve necessariamente aggiungere una eccellente sezione di pre-correzione adattativa e di linearizzazione, per correggere le distorsioni aggiuntive che la drain modulation può introdurre: sono forse il tipo di algoritmi attualmente più complessi (e quindi costosi) da implementare. In ogni caso la soluzione Thomson può raggiungere un rendimento pari al 39% in modulazione OFDM, e una densità di potenza pari a 10,2kW (DVB) in un singolo cabinet da 19 pollici.

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3



REPORT EVENTI ▲ ▲ ▲

IBC 2012

NET INSIGHT Net Insight, azienda nota per i sistemi di gestione flessibile delle reti di collegamento e di trasmissione, ha realizzato anche una delle poche soluzioni commercialmente disponibili per esercire reti SFN senza la necessità di dover disporre di un ricevitore GPS presso ogni trasmettitore. L'apprezzato sistema “Time Transfer”, realizzato sulla piattaforma Nimbra di Net Insight e adottato da svariate reti in tutto il mondo (fra cui, in Italia, dalla RAS di Bolzano), si arricchisce della possibilità di funzionare anche su reti IP. Questa funzionalità, annunciata ad Amsterdam, è da poco disponibile sul mercato. Sempre da Net Insight una novità assoluta per gli operatori delle control room dei sistemi di collegamento. Con i sistemi digitali definire il routing corretto di ciascun collegamento può essere una operazione molto complessa e laboriosa. Una nuova interfaccia di controllo del sistema di gestione di Net Insight, sviluppata in collaborazione con la tedesca IRT – Institute fuer Rundfunktechnik – e chiamata opportunamente “Touch&Switch” consente invece di gestire gli instradamenti utilizzando un pannello “touch screen” con una facilità ed una immediatezza d'uso che siamo abituati a vedere sulle matrici di commutazione più evolute. Usarlo la prima volta provoca una sensazione strana. A dire il vero, Bosse Wikerstal, responsabile vendite Italia di Net Insight, mi ha condotto davanti al pannello senza spiegarmi cosa fosse. Visibilmente orgoglioso, mi ha detto solo “Try it!”, prova ad usarlo. Io l'ho usato, e lì per lì sono rimasto perplesso: cosa c'è di così nuovo in uno switcher, ho pensato. Poi ho guardato i sinottici sui video wall, e ho capito che non avevo davanti una matrice, ma un NMC di una rete ben magliata con tecnologia mista fibra/PDH/SDH. E allora la soddisfazione di Bosse è diventata molto più comprensibile.

Sisvel Technology permette invece una trasmissione a risoluzione più elevata (eccellente a proposito il monitor 3D autostereoscopico, cioè senza occhiali, Triaxes esposto allo stand dell'azienda piemontese). Il consorzio DVB propone ora uno standard ulteriore. Viene infatti trasmessa una immagine a risoluzione piena, e l'insieme delle informazioni che sono necessarie al ricevitore per “calcolare” l'altra immagine partendo dalla prima. In sostanza, viene trasmessa una immagine a risoluzione piena e l'”elenco delle differenze”. È una soluzione che richiede ricevitori predisposti e con buona capacità di calcolo, ma consente comunque ai ricevitori 2D di “vedere” il segnale 3D come un normale segnale Full HD. Dal punto di vista dell'efficienza di sfruttamento delle risorse trasmissive, è un deciso passo avanti, paragonabile all'introduzione delle codifiche intra-frame. Tenendo infatti conto della ridondanza spaziale tra l’immagine destinata all’occhio sinistro e quella destinata all’occhio destro (interview), il bitrate del segnale “differenza” non supera il 60% del contenuto di base. Ad esempio, un risultato eccellente può essere ottenuto trasmettendo il segnale “fondamentale” a 7 Mbit/s (con codifica H.264) e il segnale “differenza” a 4 Mbit/s, per una richiesta complessiva di 11 Mbit/s, un risultato prima irraggiungibile per segnali stereoscopici Full HD. Ricordiamo che i ricevitori o i televisori 2D vedranno comunque il segnale come un Full HD 1080p.

HARRIS Conferma la propria attenzione all’efficienza energetica anche Harris: grazie ad una accuratissima progettazione dei sistemi di alimentazione, i trasmettitori attuali FM riescono a

DVB E SISVEL Il consorzio DVB ha rilasciato ufficialmente uno standard per trasmettere il segnale stereoscopico in alta definizione “vera”. I formati di trasmissione sino ad ora utilizzati trasmettono comunque le informazioni relative ai fotogrammi “destro” e “sinistro” da visualizzare nel medesimo istante all’interno dello “spazio” normalmente destinato ad un fotogramma HD. Questo significa che fino ad oggi, per trasmettere un segnale 3D utilizzando un bitrate analogo a quello normalmente destinato ad un servizio HD 2D, era necessario rinunciare a qualcosa in termini di definizione: nel caso più diffuso, addirittura a metà della risoluzione originale (orizzontale o verticale a seconda dei casi). Il “3D Tile Format” dell'italiana

58 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3



REPORT EVENTI ▲ ▲ ▲

IBC 2012

raggiungere un’efficienza complessiva pari al 72%; il rendimento della sola sezione di alimentazione arriva ad un valore stellare: circa il 96%. Per quanto riguarda l’ambito specifico dei trasmettitori in standard DVB-T, grazie alle proprie eccellenti sezioni di alimentazione Harris può già offrire rendimenti complessivi dell’ordine del 24-25%, ma conta di arrivare a valori compresi fra il 34 ed il 40% con la prossima generazione di amplificatori con la tecnologia Doherty, di cui su queste pagine abbiamo già ampiamente parlato, illustrandone i molti aspetti interessanti e le problematiche al suo uso correlate e che si sta lavorando per risolvere. Pronto per la produzione anche il sistema di channel-in-a-box Versio, pensato con architettura pienamente scalabile ed adatto quindi alla messa in onda da 1 a n canali. Queste soluzioni compatte ed efficaci costituiscono un eccellente sistema anche per applicazioni di disaster recovery.

ENENSYS La ormai ben nota azienda di origine francese Enensys ha presentato le nuove linee di prodotti AlterNet, SafeGuard e UltimeEdge, alle quali appartengono tutti i prodotti di qualità broadcast, destinati ad operare h24/7 all’interno delle catene di messa in onda destinate all’esigente mercato della televisione e della radio digitale. AlterNet comprende gli adattatori di rete per TV digitale, fra cui i gateway DVB-T2, SFN-management e delivery su

60 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

IP. SafeGuard comprende soluzioni per Head-End con ridondanza intrinseca e seamless, fra cui le soluzioni per la sincronizzazione dei diversi percorsi di consegna del medesimo segnale. UltimEdge è la linea per aggiungere valore presso i siti trasmittenti: inserimento e sostituzione locali di servizi all’interno del multilex, e ottimizzazione globale di reti attraverso sistemi di consegna IP e reti miste DTH/DTTV. Presente allo stand anche l'ultima versione dell'applicazione di test e di monitoraggio end-to-end DiviSuite DVB-T2: una soluzione molto avanzata (T2Gateway, Reverse T2Gateway, T2Modulator, seamless switch DVB-T2 ASI / IP) per la gestione seamless delle ridondanze 1 +1, adatta anche per l’operatività SFN, Multiple PLP e per l’inserimento di contenuti regionali con la tecnologia PLP substitution. Nell’ambito dell’IP, ricordiamo infine IPGuard, uno switch IP seamless che fornisce ridondanza automatica 1 +1 per apparecchiature di rete ed instradamenti con meccanismo by-pass in caso di fault.

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


RASSEGNA ITALIANA Sul fronte dei trasmettitori made in Italy, apriamo con ABE Elettronica che ha presentato una soluzione che potremmo definire “l'uovo di Colombo”. La soluzione “Ducted Air” per il raffreddamento ad aria canalizzata dei propri trasmettitori della serie MTX. Quello che ABE ha pensato non è solo un modo (concreto, efficace ed indubbiamente innovativo) per raffreddare un trasmettitore: ha proprio ripensato da zero il concetto di raffreddamento, senza lasciarsi guidare da tradizioni o preconcetti. A maggior riprova, la soluzione “Ducted Air” di ABE è stata inserita fra le 25 cose da non perdere di questa IBC dalla rivista nostra consorella “TV Technology”, presentate al mondo intero nel webinar “25 things you might have missed at the IBC 2012”. Ripercorriamo anche noi il ragionamento completo. I trasmettitori di elevata potenza sono tipicamente raffreddati a liquido. Ma cosa vuol dire “alta potenza”? Inutile girarci intorno: noi tutti veniamo dall'analogico, e questo termine ci evoca automaticamente batterie di armadi in grado di riversare nell'etere potenze di 40 kW o anche molto più. Il raffreddamento però, non ha niente a che vedere con la potenza irradiata: viene invece calcolato sulla potenza dissipata, cioè su quella parte di energia assorbita dalla rete che il trasmettitore deve comunque drenare per essere in grado di mandare in aria la potenza desiderata. E che ovviamente viene dissipata sotto forma di calore. Se un trasmettitore avesse (per assurdo) un rendimento pari al 100%, semplicemente non avrebbe bisogno di raffreddamento: che sia una macchina da 1 Watt o da 100 kW. La conversione da analogico a digitale di un impianto trasmittente ha tipicamente consentito di ridurre (a pari area di servizio) la potenza irradiata. La potenza assorbita dalla rete è invece rimasta più o meno costante, perchè con la modulazione COFDM utilizzata dai sistemi DVB-T/T2 il rendimento degli amplificatori è letteralmente crollato. Facciamo due conti. Sito trasmittente con trasmettitore analogico da 20 kW. Efficienza tipica (voliamo bassi) 55%. Significa che quel trasmettitore assorbe dalla rete 36 kW (arrotondiamo), di cui 20 vanno in aria sotto forma di potenza utile e gli altri 16 vengono dissipati in calore. Nel passaggio al digitale, supponiamo di applicare alla lettera il de-rating di 6 dB che si usa ragionando a occhi chiusi. Per sostituire un trasmettitore analogico da 20 kW utilizzerò quindi un trasmettitore digitale da 5 kW. Efficienza tipica: 20%. Quel trasmettitore assorbirà quindi 25


REPORT EVENTI ▲ ▲ ▲

IBC 2012

kW dalla rete, di cui 5 andranno in aria, ma ben 20 verranno trasformati in calore, e dovranno essere asportati dal sistema di raffreddamento. Quindi: diminuisco la potenza irradiata, diminuisco il consumo di energia, ma devo aumentare il dimensionamento dell'impianto di raffreddamento, che deve essere in grado di asportare non più 16 kW ma 20 kW. E fin qui sarebbe solo aritmetica, ma aver parcheggiato in qualche luogo delle proprie consuetudini il concetto che passando da analogico a digitale il dimensionamento del sistema di raffreddamento non cambia (o, al massimo, cresce) rischia di portare fuori strada. La proposta di ABE si articola per passi successivi. Il primo: i nuovi trasmettitori della serie MTX possono contare su una progettazione completamente rinnovata dei sistemi di alimentazione e sull'adozione di nuovi amplificatori basati sulla tecnologia Doherty. La combinazione di questi fattori porta a raggiungere un valore di rendimento complessivo del trasmettitore pari a circa il 35%, e con ulteriori affinamenti della circuitazione potrebbe ancora migliorare. Sono valori allineati a quelli conseguiti dalla concorrenza (eventuali punti di rendimento variano a seconda se si includano o meno i consumi del modulatore nel computo dell'efficienza complessiva), per cui questo ragionamento ha validità universale. Un trasmettitore da 5 kW con rendimento del 35% assorbirà quindi dalla rete 14 kW complessivi, di cui circa 9 se ne andranno sotto forma di calore. Se ipotizzassimo un rendimento del 40% (e secondo me al prossimo NAB ne vedremo diverse di macchine con questo valore) l'assorbimento dalla rete scenderebbe a 12,5 kW e la quota dissipata in calore crollerebbe a 7,5 kW. Con i trasmettitori ad elevata efficienza il punto di svolta oltre il quale il raffreddamento a liquido diventa praticamente obbligatorio si sposta (di molto) verso l'alto, e con i valori di dissipazione visti sopra oggi appare assolutamente realistico raffreddare ad aria un trasmettitore digitale da 5 kW. Per darvi un'idea dei numeri, considerate che l'unità esterna di un condizionatore multi-split in grado di raffreddare un appartamento da 100 m2 deve dissipare nell'ambiente esterno una potenza termica pari a circa 15 kW. Ci riesce con una sola ventola da 40 cm di diametro. E il

62 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

gradiente termico cui è sottoposto il sistema di scambio esterno è assolutamente analogo a quello che si potrebbe trovare sulle piastre radianti dei transistor di potenza (anzi, forse il condizionatore lavora in condizioni meno favorevoli). Se consideriamo i trasmettitori digitali già in servizio, ben pochi in Italia hanno potenze superiori a 5 kW. Per cui, in futuro, il raffreddamento ad aria potrebbe essere (quasi) universalmente adottato dalle macchine di nuova installazione. È solo a questo punto che si inserisce la soluzione “Ducted Air”: con questa soluzione sviluppata da ABE, il raffreddamento ad aria potrebbe davvero conoscere una seconda giovinezza. La soluzione “Ducted Air” di ABE riesce ad offrire solo i vantaggi del raffreddamento a liquido e di quello ad aria, senza averne i difetti. Il trasmetittore è di fatto raffreddato ad aria, ma l'aria che passa nella macchina viene prelevata dall'esterno e raggiunge il

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


¸ETC: Il Nuovo analizzatore DVB-TV compatto. La qualitĂ del "famoso" Analizzatore DVB-TV ETL alla portata di tutti! ĆŠ5VCPFCTF &8$ 6 &8$ 6 +5&$ 6 ĆŠ)COOC FK HTGSWGP\C /*\ )*\ )*\ ĆŠ&KPCOKEC OKUWTG &8$ e F$O ĆŠ&#0. F$O" *\ s 2TGUGNGVVQTG QP ĆŠ/KUWTG CEEWTCVG FK /'4 KP VGORQ TGCNG F$ F$ 6KR ĆŠ)GPGTCVQTG FK 6TCEMKPI RGT OKUWTG 5ECNCTK /KUWTG CWVQOCVKEJG FK VWVVK K RCTCOGVTK &8$ OGFKCPVG UQHVYCTG KPVGTPQ 6:%JGEM

Per saperne di piĂš:

YYY TQJFG UEJYCT\ EQO RTQFWEV '6% JVON


REPORT EVENTI ▲ ▲ ▲

IBC 2012

trasmettitore attraverso una conduttura flessibile e di facile installazione; viene quindi asportata attraverso una analoga conduttura. Come per il raffreddamento a liquido, la sala apparati non richiede condizionamento o circolazione forzata, e il sistema è decisamente più silenzioso di un raffreddamento ad aria “classico”. Come per il raffreddamento ad aria, il trasmettitore costa meno, l'installazione è più veloce e meno impegnativa, non ci saranno mai perdite di liquido refrigerante né alcun effetto di corrosione dovuto al refrigerante stesso. L'unica manutenzione programmata è la periodica pulizia dei filtri del circuito di aspirazione aria. Presenti da Aldena i consueti cavalli di razza dell’azienda milanese. Ricordiamo fra gli altri l’antenna VHF - Banda FM ALP0502912, una log periodica in polarizzazione circolare/mista, oltre naturalmente all’antenna di misura ALP1847710 per le bande III/IV/V che ci accompagna in tutte le puntate de “Le televisioni impossibili”. Si conferma poi la versatilità del software EMLAB v2. EMLAB, grazie ad una accurata progettazione dei sistemi di antenna, permette di ricostruire la rete analogica e digitale supportando l’operatore di rete in tutte le attività di switch over, rendendo semplici ed efficaci il network planning e le ottimizzazioni di rete, grazie anche a una completa gestione di tutti i parametri di rete SFN per i sistemi DVB-T, DVB-T2, DVB-H, DAB. Può essere scelto il metodo di sincronizzazione con analisi dell’interferenza SFN tra i diversi trasmettitori, con gestione e modifica dei ritardi intenzionali di ogni sito e la relativa individuazione delle aree non coperte per le pianificazione degli eventuali gapfiller. Il nuovo ponte radio portatile multicanale CPM, il più recente

64 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

prodotto progettato da Elber. La frequenza operativa è nel range 2 GHz ÷ 15 GHz con agilità fino a 500 MHz e la modulazione può essere sia analogica (FM) che digitale (COFDM). È disponibile anche un ingresso esterno IF per segnali diversi o di back-up. Queste caratteristiche consentono al CPM di essere il dispositivo ideale per la rapida realizzazione di link mobili anche in condizioni climatiche difficoltose. La sezione COFDM comprende un encoder SD 4:2:0/4:2:2 a basso ritardo, minore di 95 ms. Sono disponibili anche modulatore e demodulatore FM realizzati con tecniche software radio. La potenza di uscita, a seconda della banda di frequenza, può essere 1 W, 2 W o 4 W. Il sistema può essere composto da unità indoor e outdoor o solamente da unità outdoor. L'equipaggiamento da esterno comprende un tripode completo con testa panoramica, base di supporto, transduttore ortomodale, parabola con illuminatore e una o due testate RF. Le unità di controllo da esterno hanno le stesse dimensioni delle testate RF e possono essere posizionate sotto il tripode con un collegamento tramite cavo RG-216. Le unità di controllo da interno invece sono rack standard 1U 19" adatte per utilizzo in OB-VAN. Le testate RF, resistenti anche in ambienti ostili, installabili sui sostegni base, possono essere (in base all'applicazione) una sola trasmittente o ricevente (Simplex), due trasmittenti o due riceventi (Double Simplex) oppure una trasmittente e una ricevente (Duplex). Sempre più Green la mission di DB Elettronica, con i sempre più efficienti trasmettitori FM, anche raffreddati a liquido, e della serie TV, che si affida all’innovativa amplificazione Hi-ADC: una vasta serie di Trasmettitori TV a stato solido per tutte le bande e le potenze, utilizzabili nella trasmissione analogica, digitale e dual-cast (analogico più digitale). HI-ADC significa poter raddoppiare la

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


potenza RMS, un MER > 40 dB, shoulders < -45 dB, consumo 50%. HI-ADC è un nuovo tipo di amplificazione ultralineare per i segnali DVB-T ed è stata sviluppata da DB Elettronica sull’intuizione che la linearità e l’efficienza dovevano e potevano essere di gran lunga migliorate nell’amplificazione di segnali digitali utilizzando in modo adeguato le tecnologie “laterally diffused metal oxide” di ultima generazione. Questa innovazione comporta che gli impianti trasmittenti possono erogare, a parità di consumo, di dimensioni e di parametri video, una potenza circa doppia rispetto alla tecnologia precedente. Si ha inoltre un aumento dell’efficienza RF, che passa dal 28% ottenuto con le vecchie tecnologie al 43% ottenuto con l’impiego della tecnologia HI-ADC. La tecnologia HI-ADC offre dei notevoli vantaggi anche nella trasmissione analogica soprattutto grazie alla sua eccezionale qualità audio/video e al minor consumo di energia elettrica (35% circa). Inoltre in caso di utilizzo del trasmettitore per la trasmissione digitale il fattore di riduzione della potenza passa da 1:4 a 1:25 con conseguente ulteriore diminuzione di costi e consumi. Elettronika punta molto sulla propria linea di amplificatori FM DAT xF, che è stata progettata curando particolarmente i consumi, gli ingombri e sovradimensionando tutte le parti componenti: LDMOS, ventole e alimentatori, ampliando così il concetto di ridondanza. I dispositivi attivi appartengono alla 6° generazione di LDMOS, estremamente robusti e dal guadagno elevato, hanno permesso la realizzazione di amplificatori molto compatti. Gli alimentatori switching con esteso range di ingresso, sono testati per reggere scariche sulla rete fino a 4kV, oltre ad una elevata efficienza. Efficaci algoritmi software proteggono la macchina da ogni possibile causa di malfunzionamento. La potenza di uscita viene dinamicamente ridotta a valori conservativi nell´eventualità di sovrariscaldamenti ambientali o potenza riflessa dal sistema di antenna. Mediante un display multifunzionale è possibile verificare in ogni momento tutti i parametri dell´amplificatore e regolare la potenza di uscita. L'MPEG-4 HD Encoder Duo è una compatta e versatile Piattaforma Video Digitale HD di ultima generazione, offerta da Elettronika per le nuove esigenti applicazioni della TV Digitale, combinando le prestazioni insuperate della risoluzione video Full HD con la eccellente capacità di compressione del motore di codifica MPEG -4. In un compatto contenitore 1RU, l'MPEG-4 HD Encoder Duo combina due encoder Full-HD H.264 AVC High-Profile, un TS Remultiplexer, due inseritori di logo, un generatore di Tabelle SI multi-standard, due generatori di barre colore e un potente processore multimediale ad alta velocità dedicato al controllo e all'interfaccia utente. Il prodotto è basato su un chipset di codifica in grado di codificare in tempo reale due sorgenti Full-HD.

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3

B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

65


REPORT EVENTI ▲ ▲ ▲

IBC 2012 come pure il 40Kw FM con eccitatore FM digitale. Sul fronte dell’elevata efficienza, il nuovo modulo ITC-ESU (Energy Saving Unit), sviluppato come upgrade degli apparati ad alta potenza, permette un miglioramento dell'efficienza energetica totale del sistema del 44%, con un risparmio annuo di circa

Elenos, con il nuovo ETG5000 si conferma ai vertici in termini di efficienza elettrica, compattezza, leggerezza, facilità d'uso, strategie di protezione e alimentazione. I valori tipici di efficienza totale, alla presa di alimentazione (e quindi omnicomprensivi) variano dal 70% al 72% in tutta la banda FM. L’ETG5000 è alloggiato in solo 4 unità, ed è di 65cm la profondità dal pannello frontale al connettore di antenna, ed Elenos sottolinea come in questo spazio sia tutto incluso. Il raffreddamento ad aria è possibile anche grazie al bassissimo valore di potenza dissipata (pari a 2 kW in media). L’ETG5000 è anche leggero: i suoi 45kg gli consentono una densità di potenza pari a 111,1 W / kg. Il menu completo disponibile sul display del pannello frontale consente anche all'utente meno esperto di accedere a tutte le impostazioni del dispositivo attraverso una semplice manopola di controllo. L’ETG5000 è regolato da algoritmi SW che ottimizzano le prestazioni in tutte le condizioni, per garantire la migliore continuità del servizio. Le protezioni intervengono in modo graduale, consentendo al trasmettitore di operare anche in una condizione di guasto, impedendo al contempo la propagazione dei guasti. Attiva in tre linee di prodotti (head-end, ponti radio e trasmettitori), Eurotek conferma la propria vocazione per le soluzioni efficienti, compatte e semplici da usare. Ricordiamo leader per le soluzioni l'encoder HD H-264, particolarmente compatto come da tradizione Eurotek: un telaio da 1 RU può alloggiare fino a 6 schede di compressione, ciascuna dotata di due ingressi che possono essere contemporaneamente attivi. È quindi possibile ottenere un sistema per la codifica contemporanea di 12 canali HD H.264 in una sola unità rack. L'encoder può avere ingresso ottico, ethernet, composito e SDI. I ponti radio digitali della serie "A4D" possono essere utilizzati per il trasporto di segnali Studio-Trasmettitore (STL), trasmettitore - Studio (TSL), nella distribuzione / contribuzione reti e anche per le connessioni mobili. Disponibile da 2 a 23 GHz con modulazioni QPSK, QAM, COFDM e capacità di trasferimento fino a 155 Mb / s con interfacce I / O: GbE, ASI, BTS, SDI, PAL / NTSC, G.703 e E1/T1. L'installazione può essere fully outdoor o mista (IDU e ODU); la serie si completa con versioni con guida d'onda coassiale. Italtelec propone il nuovo eccitatore EXC-25W da 1 Unità, che ha il Ricevitore GPS integrato, il ricevitore da satellite DVB S2 Multistream, e una potenza in uscita fino a 25Wrms. Inoltre questo apparato sfrutta la nuova piattaforma multistandard Italtelec, che lo rende in grado di adattarsi ad ogni standard di trasmissione digitale. È inoltre entrata in produzione la nuova serie Sun di apparati ad alta potenza, compatti di ultima generazione con raffreddamento a liquido, che garantiscono il mantenimento di elevate prestazioni anche nelle condizioni climatiche più proibitive. Il TX DTV 5kWrms è fornito di centralina idraulica incorporata e doppia pompa,

66 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

30.000kW/h per ogni kW di potenza rms dell'apparato. Dopo l’exploit allo scorso NAB, Screen Service ha esposto all’IBC la serie di trasmettitori ad elevata efficienza SDT ARK-6 Ultra HE, il risultato delle nuove tecnologie R & D Lab sullo studio sugli amplificatori ad alte prestazioni e sui driver specifici per le emittenti professionali. Basato su una tecnologia consolidata, ma con una topologia di circuito innovativo, i sistema della serie HE Ultra consentono una efficienza che può arrivare fino al 43%, con un valore tipico di circa il 38% senza diminuire le prestazioni in termini di tasso di errore di modulazione e precisione degli shoulders, assicurando al contempo l'apprezzata affidabilità dei prodotti Screen Service. Questi risultati sono possibili anche grazie all’impiego di componenti di eccezionale qualità e di tre alimentatori ad alta efficienza. I trasmettitori di questa serie possono essere facilmente configurati per operare sull’intera banda UHF con semplici operazioni sul campo. All’IBC, Screen Service ha inoltre presentato al mercato presenterà Omni-Link, un nuovo link a microonde modulato COFDM - T2 che consente un collegamento fuori vista ottica. Forte di un'esperienza consolidata nella realizzazione di trasmettitori TV e antenne, SyES allarga il suo orizzonte a coprire, con competenza, una molteplicità di aspetti. PPT (Passive Peak Tracking) è la tecnologia sviluppata da Syes per una sensibile riduzione dei consumi energetici dei trasmettitori TV, compatibile con ogni standard di trasmissione, incluso DVBT2. Valori di efficienza estremamente elevati sono ottenuti senza degrado della qualità del segnale e mantenendo una banda di lavoro ragionevolmente ampia. Non cambiano la robustezza, l’agilità in frequenza, la bassa sensibilità al carico e al suo adattamento sulle armoniche. Secondo SyES, con un trasmettitore da 3kWrms in tecnologia PPT, in dieci anni si potrebbero risparmiare fra i 60.000 e gli 80.000 euro rispetto ad un trasmettitore con amplificatori standard in classe B. Ad IBC 2012 SyES presentava anche la tecnologia PPT in una configurazione dimostrativa molto realistica. Da rilevare che gli elementi circuitali che implementano PPT sono compatibili con gli stadi di potenza correntemente utilizzati nei trasmettitori di

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


normale produzione Syes. La nuova tecnologia può quindi essere prontamente implementata e resa disponibile per applicazioni sul campo. Rover Laboratories per gli strumenti di misura presentava all’IBC il ridottissimo per dimensioni, ma estremamente performante, il modello BIT-1: è un ASI e GPS analyzer che sta nel palmo di una mano ed è indispensabile nelle installazioni broadcast e l’HD PRO, analizzatore broadcasting professionale HD combinato che offre la possibilità di effettuare un completo set di misure in un ampia gamma di frequenza, per segnali Tv e radio analogica e digitale su reti satellitari e terrestri. È uno strumento portatile con caratteristiche d’avanguardia (4-2.250 MHz, per segnali SAT QPSK/8PSK - TV COFDM e CATV QAM con decodificatore MPEG-2/4 H264, radio e Tv analogico), nato per l’uso professionale da parte dei tecnici di postazione. Dimensioni e pesi sono contenuti (circa 2 kg) e la durata della batteria (8/12 ore) consente una eccellente operatività. Fra i prodotti da rack per impieghi broadcast, Rover conferma il proprio cavallo di battaglia: la piattaforma MFE-802, che ha rappresentato un successo commerciale senza precedenti nella storia della Casa di Sirmione. Progettato con l’obiettivo di offrire una flessibilità virtualmente infinita, il sistema MFE-802 può essere liberamente configurato in base alle esigenze del cliente. Fra i tanti moduli disponibili, ricordiamo il ricevitore terrestre DVB-T/T2/H, il TS monitor, l’ASI seamless switch, il ricevitore satellitare DVB-S/S2 anche multistream, e la completa gestione per le piattaforme di conditional access. RVG è il nuovo gateway per video over IP, con funzionalità multistandard DVB-

T/T2/H e ISDB/T i moduli IP Encapsulator, Decapsulator, Gateway, IP adapter, il distributore ASI da 1 a 16 porte (in un singolo elemento da 1 unità rack) con elevato throughput (fino a 200Mb/s per ASI), la porta Gigabit Ethernet per la distribuzione IP, i supporti RTP,·Unicast e Multicast, il FEC Pro MPEG CoP#3 / SMPTE 2022, la rimozione del network jitter, e la possibilità di effettuare il monitoraggio in tempo reale con segnalazioni a mezzo trap SNMP ma anche (per la massima affidabilità e per applicazioni mission critical) su contatti di massa. Il Rover RXCI è invece la nuova soluzione compatta, modulare e dal costo sorprendentemente contenuto per la ricezione di segnali DVB-S/S2 con descrambling dei contenuti. Fino a tre moduli indipendenti trovano posto in un rack da una unità, ciascuna con fino a 4 uscite ASI, con possibilità di PID filtering e con il supporto nativo OTA. Prevista inoltre in opzione l’uscita TS over IP.


REPORT EVENTI ▲ ▲ ▲

IBC 2012

Nel campo delle antenne SIRA si conferma uno dei principali attori del mercato. Doppiato da poco il traguardo dei 35 anni di attività, sempre nuove commesse stanno impegnando gli uomini dell’azienda con base a Caponago. La linea FM SIRA include antenne a dipolo o pannello, adatte a differenti configurazioni, direttive o omnidirezionali per installazione su palo, su torri triangolari o torri quadrate. Tutte le tipologie di antenna sono disponibili in polarizzazione orizzontale, verticale e circolare/elittica. Tutti i dipoli FM SIRA sono realizzati in acciaio inossidabile per garantire una durata sopra la media anche in condizioni ambientali avverse (come alti livelli di inquinamento, salinità dell’aria, o acidità delle piogge). Inoltre, tutti i dipoli sono predisposti per la pressurizzazione. La linea UHF SIRA include antenne a pannello, per polarizzazione orizzontale, verticale circolare/ellittica. I pannelli sono progettati per ottenere diagrammi direttivi o omnidirezionali su torri quadrate (UTV01, UTV-02 e UTV-05) o pentagonali (UTV-12). Inoltre speciali soluzioni d’antenna si adattano alle particolari caratteristiche degli standard televisivi mobili, come DVB-H, ATSC-M/H e MediaFlo. SIRA produce antenne collineari UHF in polarizzazione verticale per piccole e medie potenze, così come antenne superturnstyle in polarizzazione orizzontale per potenze medie ed alte. Per la banda III, SIRA propone antenne a pannello in polarizzazioni orizzontale o verticale, adatte a configurazioni direzionali o omnidirezionali su torre triangolare o quadrata, oltre alle antenne Yagi a banda ridotta (DAB e DAB+) e Log Periodiche a banda larga. SIRA è all’avanguardia anche per la protezione dei sistemi di ricezione terrestri dalle interferenze LTE, con una propria esclusiva gamma di filtri, anch’essi esposti all’IBC. Telsat è una società che opera in qualità di distributore esclusivo di attrezzature di alta qualità (Andrew, Kathrein, Spinner, Asc Signal, Skyware, Plisch) e accessori nel mercato broadcast dal 1998, che ha sempre concentrato le sue energie nella creazione di una squadra di professionisti, in grado di progettare e realizzare sistemi completi di trasporto, distribuzione e diffusione di

68 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

segnali radio e TV. Telsat si avvale inoltre della collaborazione di importanti partner terzi per assicurare ai propri clienti la massima qualità del risultato e la piena rispondenza alle proprie esigenze. Nota soprattutto pe rle attività di system integrator, Telsat è anche uno dei più importanti produttori italiani di sistemi di antenna, grazie al team di progettazione interno. Oltre ad un eccellente reparto di progettazione, i key account manager di Telsat sono in grado di consigliare e assistere i clienti nella valutazione dei sistemi più adatti e per trovare le giuste soluzioni per soddisfare le loro esigenze. In aggiunta alla continua selezione sul mercato internazionale dei migliori prodotti per la telecomunicazione e la trasmissione radio-televisiva, proposti da Telsat a prezzi sempre competitivi, dalla parte del cliente va ricordato anche il punto di forza rappresentato dal vasto magazzino Telsat, volutamente rifornito in modo costante con un grande quantitativo di prodotti pronti a soddisfare rapidamente le richieste del cliente stesso. TDE Techno Design Engineering opera principalmente nel settore Broadcasting ed è specializzata nella progettazione e test di apparati e sistemi a Radio Frequenza, di piccola ed alta potenza, nel mercato nazionale ed internazionale. Punti di forza della TDE sono la professionalità e l’esperienza pluriennali dei progettisti e dei tecnici di cui si avvale. La gamma prodotti di TDE presentata all’IBC 2012 comprende filtri passa banda FM, DAB e TV, e amplificatori di potenza FM da 800 W, VHF da 50 a 550 W analogici (10 – 300 W DVB-T) e UHF da 1 a 500 W analogici (0,5 – 200 W DVB-T).

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


Le C L COMPETENZE O OM M MP P PE E ET T TE E EN N NZ ZE ZE SPECIFICHE SPE PEC CIIF FIIC CH HE per pe p er una una na soluzione so s ollu uzziio one di on d “livello� ““lli live liv ve ellllo lo o� del de d ell segnale seg se gn g na ale al le

SINCRONIZZAZIONE

TRASPORTO

DIFFUSIONE

ÇŠ 6LVWHPL +HDG HQG SHU OD GLJLWDOL]]D]LRQH

NJ 3RQWL UDGLR DOWD FDSDFLW¢ SHU LO EURDGFDVW

ÇŠ 7UDVPHWWLWRUL '9% 7 7

ÇŠ *HVWLRQH FRPSOHWD GL UHWL 6)1

ÇŠ 5DGLR /LQN ČŒVVL H PRELOL

ÇŠ 7UDVPHWWLWRUL 0XOWLFDQDOH '9% 7 7

ÇŠ 6ROX]LRQL FRPSOHWH HQG WR HQG SHU LO EURDGFDVW

ÇŠ 6ROX]LRQL H VHUYL]L SHU OD GLVWULEX]LRQH YLD UDGLR

ÇŠ 5LFHYLWRUL 6$7 '9% 6 6 0XOWLVWUHDP

ÇŠ 5LFHYLWRUL *36

ONETASTIC S.r.l. 9LD *KLVODQGL Čƒ %UHVFLD %6 Čƒ ,WDO\ 3KRQH )D[ www.onetastic.com ∤ onetastic@onetastic.com

ELBER S.r.l. 9LD 3RQWHYHFFKLR : Čƒ &DUDVFR *( Čƒ ,WDO\ 3KRQH )D[ www.elber.com ∤ elber@elber.it


REPORT EVENTI ▲ ▲ ▲

IBC 2012

SATELLITE In occasione di IBC 2012 M-Three Satcom ha presentato le nuove soluzioni per l’ottimizzazione della contribuzione video nate dall’integrazione della propria struttura di outside broadcast e di teleporti con la tecnologia di VidyoCast. Il nuovo sistema di contribuzione è basato su encoder di ultima generazione che permettono la massima riduzione della latenza su qualsiasi network IP e un’altissima qualità video, permettendo così ai broadcaster di massimizzare le occasioni di copertura delle dirette, semplificare lo scambio dei contenuti con gli editori, e ridurre drasticamente i costi di trasmissione. Alcuni tra i più importanti players tra cui RAI, SKY Italia, RTL Austria, EBU e Al Jazeera hanno partecipato con interesse alle demo session svolte durante lo show presso lo stand stesso, in aree apposite. M-Three ha recentemente espanso i propri servizi nel campo della produzione e trasmissione live con la disponibilità di mezzi multi camera HD dedicati ai grandi eventi e con ulteriori investimenti a livello di organizzazione e risorse umane dedicate all’outside broadcast. M-Three prosegue quindi il proprio impegno per offrire soluzioni complete e su misura per i clienti di riferimento italiani e internazionali, offrendosi come prima scelta per la copertura di qualsiasi tipo di evento live nel campo delle news, sport o spettacolo. Grazie ai propri teleporti, alle facilities delle aziende partner, e alla rete in fibra di Interoute, M-Three può estendere i propri servizi a operatori e broadcaster attivi in tutto il mondo. La rete in fibra utilizzata ha

70 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

oltre 100 punti di accesso di cui 12 principali in Italia, rilegabili con code locali a qualsiasi indirizzo, e rende disponibili connessioni da 2 Mbps a oltre il GbE in configurazione ethernet, VPN o per accesso al backbone. Dal proprio canto, è sempre più forte l'impegno di Eutelsat nell'ambito della contribuzione ed il SNG basati sul sistema KaSat, che consente di poter stabilire virtualmente ovunque un canale bidirezionale IP di invio e ricezione di qualità eccellente, con apparecchiature poco ingombranti e di costo contenuto. La versione per SNG individuale, adatta ad essere impiegata anche da un solo giornalista che riprende sé stesso con la camera montata su treppiede, può essere integralmente trasportata come bagaglio a mano a bordo di un aereo, per dimensioni e pesi. E questo include l'antenna (leggerissima ma smontabile), il modem, l'encoder e la batteria. Allo stand Eutelsat abbiamo incontrato anche il nuovo CEO di Skylogic, Jean-François Fenech. Prosegue invece la storia di successo di Eutelsat nell'ambito della distribuzione DTH e della contribuzione basata sui satelliti che impiegano le bande “tradizionali”. I dati finanziari del più importante gruppo europeo operante nel campo delle telecomunicazioni satellitari indicano una crescita del 4,6% delle vendite e una previsione di crescita media dal 5% al 6% del fatturato un aumento delle vendite superiore al 7% per i prossimi 3 anni. La chiusura dell’esercizio fiscale 2011-2012, al 30 giugno, ha riportato un aumento delle entrate a 1,22 miliardi di euro. Buoni risultati anche nelle entrate per le applicazioni, con ricavi derivanti dalle applicazioni video che si attestano sull’ordine dei 832,2 milioni di Euro. Venendo a Sony e SES, in collaborazione, allo show hanno trasmesso contenuti 4K live ad IBC 2012. L’uplink del canale video

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


protetto è stato realizzato dalla sede centrale di SES in Lussemburgo tramite il sistema satellitare Astra. I contenuti 4K live sono stati trasmessi in formato Quad Full HD, codificato nello standard H.264 a una velocità di dati di 50 Mbit/s, su display 4K Bravia di Sony da 84 pollici, dotati di una risoluzione di 3840 x 2160 pixel. “Fin dall’inizio, uno degli obiettivi principali di SES è stato quello di offrire al pubblico di tutto il mondo una vasta scelta di canali televisivi lineari nella migliore qualità possibile. Per mantenere quella promessa, SES e i suoi ingegneri hanno creato nuovi standard televisivi, quali DVB e HDTV. Con lo stesso impegno con cui ci siamo dedicati all’implementazione di HDTV, SES contribuirà allo sviluppo dell’ambiente necessario, sia in termini operativi che tecnici, per realizzare la trasmissione in 4K”, ha dichiarato Ferdinand Kayser, Chief Commercial Officer di SES. I visitatori ad IBC 2012 hanno potuto visualizzare contenuti televisivi in 4K presso gli stand di SES e Sony ad IBC 2012. Allo stand SES anche il primo convertitore certificato SAT-IP del settore, prodotto da Inverto Digital Labs, una società lussemburghese che sviluppa e commercializza strumenti per la ricezione broadcast in ambito consumer e professionale. SAT-IP è un nuovo standard e marchio, sviluppato e supportato

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3

da SES, che permette di convertire i programmi satellitari nello standard IP (Internet Protocol) nel punto di ricezione della propria abitazione. Gli utenti possono quindi ricevere, tramite il sistema di distribuzione Internet domestico, sia esso cablato o wireless, tutti i programmi satellitari, non solo sullo schermo televisivo ma anche su un'ampia gamma di dispositivi IP, come smartphone, tablet e televisori intelligenti - con programmi diversi, su differenti dispositivi e simultaneamente.

B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

71


REPORT EVENTI ▲ ▲ ▲

IBC 2012

Electrosys con MEXII, Northia e Thalna Electrosys rappresenta un importante punto di riferimento per chiunque operi nel panorama mondiale del broadcast, proponendo soluzioni globali che soddisfano le sempre più esigenti richieste del mercato. La ormai decennale esperienza e la capillare rete di filiali costituiscono il vero punto di forza dell’azienda che opera oggi in 130 paesi del mondo esportando innovazione, affidabilità e alta tecnologia made in Italy . L’offerta di Electrosys copre a 360° le esigenze dei broadcaster, offrendo soluzioni per la radio FM, con linee di prodotto specifiche per ogni segmento del mercato, la radio digitale (DAB, DAB+, T-DMB, DRM+) e la televisione (analogica e digitale), oltre che una gamma completa di transposer, repeater e ricetrasmettitori facilmente integrabili in qualsiasi tipologia di rete esistente. Altrettanto rilevante è l’offerta di servizi: che va dal network planning al training, dall’assistenza 24/7 alle attività d’installazione e commissioning. Le due nuove linee di prodotti, che si distinguono per la modalità di raffreddamento, chiamati: Northia (liquido) e Thalna (aria) hanno recentemente arricchito la gamma di trasmettitori allo stato liquido di Electrosys destinati al mercato televisivo sia nelle frequenze UHF che VHF. Le nuove macchine sono

72 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

equipaggiate del modulatore MEXII, grazie al cui impiego è ora possibile gestire tutti gli standard trasmissivi, analogici e digitali: DVB-T/H, DVB-T2, ATSC (8VSB), ISDB-T/Tb. É stato, inoltre, completamente rivisitato il software che controlla il signal processing introducendo funzionalità accessorie quali la precorrezione automatica del segnale. La sezione di amplificazione è stata ottimizzata per un impiego efficace delle recenti tecnologie basate su dispositivi LDMOS. Grazie all’impiego della tecnologia Doherty, disponibile come alternativa, è stato inoltre possibile creare una versione degli apparati UHF caratterizzata da ancora maggiori livelli prestazionali in termini di potenza erogata, riuscendo contemporaneamente a migliorare i valori di efficienza complessivi dell’apparato. Il trasmettitore a liquido (Northia), destinato a soddisfare le esigenze degli utenti che necessitino di soluzioni di medio/alta potenza, è in grado di erogare, implementato su un singolo rack (19”) con 10 moduli amplificatori alloggiati al suo interno, circa 25kWps (10kW DVB).

Ancora vantaggi Le sue doti di compattezza, modularità e ridondanza sono state applicate nel design delle macchine (sia Northia sia Thalna) e nella progettazione dell’unità di raffreddamento a liquido (propria del Northia). Northia e Thalna sono accessibili e controllabili in locale e da remoto attraverso la nuova logica (CCU) completamente riprogettata, dotata di nuova interfaccia e monitor touch-screen. Le connessioni alle sub-unit del trasmettitore sono state realizzate con tecnologia CAN-bus, di derivazione automobilistica, al fine di garantire rapidità nello scambio dei dati (Real Time), ed elevatissimi standard di sicurezza (propri del protocollo). Grazie alle applicazioni software sviluppate da Electrosys i.CCU Northia ed i-CCU Thalna, è possibile controllare le corrispondenti linee di trasmettitori tramite un iPad estraibile alloggiato all’interno del rack. La nuova gamma di trasmettitori mantiene le tradizionali caratteristiche di sicurezza degli apparati Electrosys e grazie al design più pulito viene migliorata notevolmente la facilità d’intervento da parte degli operatori. Grazie all’omogeneità fra le due linee di prodotto e l’ottimizzazione dei processi l’offerta di Electrosys risulta ancora più vantaggiosa, sotto molteplici aspetti: prezzo degli apparati più competitivo, riduzione dei costi di esercizio, facilità di manutenzione e gestione delle parti di scorta..

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


Electrosy progetta e realizza una delle più ampie gamme al mondo di trasmettitori analogici e digitali. Electrosys Gr aziie al Grazie all’impiego della nuova tecnologia Doherty sono ora disponibili trasmettitori ad altissima efficienza siaa ad aria che a liquido. Grazie all’esperienza acquisita istallando apparati in tutto il mondo Electrosys fornisce soluzioni “chiavi in Gr aziie al mano” per reti di trasmissione digitale DVB-T / T2 / ISDB-T / ATSC / DAB.


SPECIALE ▲ ▲ ▲

RADIO DIGITALE 2012

In viaggio, per capire Lo scorso autunno la radio digitale è stata protagonista di ben cinque eventi di grande rilievo che si sono svolti a breve distanza uno dall'altro e che hanno visto la nostra redazione sempre presente. Prima a Torino, Bruxelles e Trento: una “triangolazione” con base sulle Alpi, focalizzata sul futuro della radio digitale di cui ora vi diremo in un reportage esclusivo. Un resoconto analitico che proseguirà anche nel prossimo numero con i dettagliati report degli eventi WorldDMB di Berlino e di Lipsia A Torino si è svolto il convegno internazionale organizzato dalla European Broadcasting Union “Multimedia meets radio”. Un nutrito panel di relatori ha presentato al pubblico le più recenti storie di successo focalizzate sulla radio multimediale. L’EBU viene spesso considerata come una associazione di “emittenti di stato”; Mike Mullane, responsabile News, Sport e New Media dell’EBU Radio Department, ci ha giustamente tenuto a sottolineare la grande differenza che corre, anche in termini concettuali e di spinta propositiva, fra “emittenti di stato” ed “emittenti di servizio pubblico”. EBU annovera fra i propri membri le aziende che si occupano di servizio pubblico, ed i casi presentati erano eccellenti esempi di servizio pubblico. In tutti i casi presentati, diversi per forma, contenuti e target di pubblico, la multimedialità era vista in un duplice ruolo. Il primo è aggiungere alla radio un nuovo linguaggio, anche

attraverso l’uso di un nuovo vocabolario: più che “spingere” le persone verso la radio, con le inevitabili sensazioni di “pressione” che questo comporterebbe, l’obiettivo è riuscire ad “attirarle”, veicolando il messaggio di sempre attraverso i canali che un nuovo tipo di ascoltatore percepisce come più familiari e “positivi”, parlando un linguaggio che questo ascoltatore ha piacere di ascoltare. Il secondo è stimolare la partecipazione: per raccogliere idee e spunti, ma anche per fidelizzare l‘ascoltatore e contribuire alla soddisfazione dello stesso. Ma cosa si intende per “multimedialità” quando si parla di radio? In generale, tutto ciò che aggiunge un canale comunicativo al mezzo radiofonico. In genere il “backbone” è internet, ma con gli strumenti di accesso più diversi: social media, siti web, contributi video, sondaggi interattivi, applicazioni per smartphones o Mike Mullane tablet PC,

74 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

aggregatori di podcast, ma anche i semplici SMS. La radio, ubiqua per natura, ha fatto un passo avanti: riesce a seguire l’ascoltatore anche se questo ha la radio spenta, magari perché è al lavoro.

Idee, idee, idee Ci ha particolarmente impressionato, per la semplicità e la lucidità del progetto, l’applicazione per terminali Android e iOS sviluppata da RTS (la radiotelevisione svizzera) per il programma di microfoni aperti “En Ligne Directe”. “Abbiamo cercato a lungo una applicazione che facesse al caso nostro fra quelle già presenti sul mercato”, ci ha detto Yan Luong di RTS, “ma nessuna era disponibile anche in lingua francese. Siccome noi siamo una radio di servizio pubblico, avevamo la necessità di offrire ai nostri •

ascoltatori qualcosa che parlasse la loro lingua. Allora ce la siamo fatta da soli”. Il risultato è a nostro avviso spettacolare. “il programma esiste da diversi anni, e la formula è molto semplice: si propone un tema e il conduttore discute le osservazioni degli ascoltatori su quell’argomento. Le persone che volevano dire qualcosa telefonavano alla radio. Notavamo però come molte persone avessero difficoltà con la diretta. E allora abbiamo fatto una cosa diversa. Alle sei della sera precedente tutte le persone che hanno installato la app ricevono un avviso che contiene il tema della puntata del mattino successivo. Chi vuole, tocca un pulsante a video e con il microfono del proprio smartphone può registrare il suo contributo. Poi lo può riascoltare, modificare o ripe-

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


qualche tempo collaboratore della nostra rivista), e dobbiamo dare per acquisito come l‘uso di aggregatori consenta di ascoltare il programma preferito nel momento che si decide di dedicare ad esso. Facile ad esempio con una app del tipo di DriveCast (per android) decidere quali programmi avere sempre disponibili sul proprio smartphone: la app scaricherà in automatico sempre le ultime puntate, non appena queste verranno rese disponibili dall’emittente, e sempre automaticamente conserverà sul telefono solo il numero di puntate più recenti pari a quello deciso dall’ascoltatore. I programmi si potranno poi ascoltare sul treno, in aereo, o sull’impianto stereo della propria auto, magari con uno streaming bluetooth effettuato direttamente dal proprio smartphone. Dal punto di vista sociale e musicale, ci è sembrato eccellente il progetto BBC “Radio 1's Hackney Weekend“. Sam Bailey ci ha raccontato di questo festival musicale organizzato per far sentire ai giovani di periferia la vicinanza del proprio Paese durante lo svolgimento di quelle Olimpiadi per le quali non si sarebbero mai potuti permettere di acquistare un biglietto di ingresso. Come hanno fatto a coinvolgere il maggior numero di persone possibile in un evento che era essenzialmente radiofonico e dal vivo? Con i video: distribuiti sulle piattaforme di social network più popolari fra il tipo di pubblico che si voleva raggiungere.

Antonio Preziosi

tere fino a quando non è soddisfatto. Con un altro pulsante può inviare in redazione il file della registrazione. Di notte, la redazione ascolta i contributi ricevuti e sceglie quelli da mandare in onda. Il costo delle telefonate va a zero, e la qualità complessiva dei contributi al programma è aumentata moltissimo, perché la selezione viene fatta avendo ascoltato tutti i contributi potenziali. E molte più persone mandano il loro intervento, perchè non hanno più l’ansia della diretta”. Non è tutto. “La redazione poi invia anche su twitter e facebook il tema del giorno successivo, e anche tutti i contributi significativi che pervengono da questi canali vengono portati in onda. Con l’enorme vantaggio che le persone, rilanciandosi a vicenda gli argomenti ed i commenti che trovano interessanti, amplificano a dismisura il numero di persone che vengono in contatto con il nostro programma”. L’idea ci è sembrata eccellente, e a detta di Young sta funzionando davvero bene. Ovviamente abbiamo subito scaricato la app (la trovate nel vari market sotto il nome di “Ligne Directe”) e dobbiamo dire che RTS ha fatto un lavoro davvero eccellente. L’universo dei podcast è stato affrontato da Andrea Borgnino, project manager della Web Radio RAI (e da

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3

Darryl von Däniken, del nianze parlavano di cose reacomitato organizzatore lizzate all’estero. dell’International Radio Regno Unito, Svezia, Francia, Festival di Zurigo, ci ha Germania, Svizzera. Bulgaria. mostrato l’iniziativa realizzata Perfino Armenia. I relatori dall’IRF in un contesto che che nei due giorni hanno precostituiva un eccellente sentato come è stato realizzaamplificatore mediatico: le to il proprio progetto sono olimpiadi di Londra. Durante stati una ventina. le quali un vecchio pullmann Occasione persa delle Poste svizzere, trasforItaliani? Praticamente nessumato in studio radiofonico, no. C’è stato come detto l’inha viaggiato fino a Londra tervento di Andrea Borgnino dove, messo in stazione (web radio RAI), ma in qualidavanti a Casa Svizzera, ha trasmesso in diretta per l’inte- tà di moderatore. E la prolusione di Antonio Preziosi ra durata dei Giochi: in DAB (Direttore Radio Uno RAI), nella zona di Londra, via che ha tenuto l’unico intersatellite ed in streaming web vento non in lingua inglese in tutto il mondo. DJ e perdei due giorni, e su tematiche former di varie nazioni si “interne” strettamente inerensono alternati in un incontro ti Radio Uno, che (molto) ideale fra le realtà e le culture poco avevano a che spartire della Svizzera e del Regno con i temi dell’incontro. Unito. Preziosi ha poi lasciato la sala Ricordiamo poi anche il propoco dopo la conclusione del getto di Swedish Radio, che proprio contributo. Italiani in rende disponibili su Spotify sala ? Sicuramente c’era un (un sito internet di brani addetto ai programmi di musicali) le playlist dei proRadio Vaticana. Alcuni espergrammi messi in onda dalla ti tecnici. Qualche giornalista radio, i progetti integrati con del web e della carta stampai social media presentati da ta. E dire che alcuni dei casi Pauliana Novakova (BNR, presentati sono stati davvero Bulgaria) e Gohar Adamyan entusiasmanti, almeno per (Public Radio of Armenia), chi si porta la radio nel cuore. sicuramente più modesti, ma quasi commoventi per la scar- La più giovane fra le tecnologie antiche dimostra di essere sità delle risorse con le quali un terreno eccezionalmente sono stati realizzati, grazie fertile per le buone idee, e di soprattutto alla passione dei consentire innesti particolarprofessionisti coinvolti. mente riusciti ed efficaci con E poil la bella storia di una le tendenze più all’avanguarradio “DAB only” di succesdia nel mondo della comuniso, grazie soprattutto alla cazione. qualità e all’innovazione dei contenuti Andrea Borgnino proposti: Fun Kids Radio, una radio inglese dedicata ai più giovani, dall’età prescolare alla prima adolescenza. Solo un problema: tutte queste testimoB R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

75


SPECIALE ▲ ▲ ▲

RADIO DIGITALE 2012

Bruxelles: la Digital Radio Conference 2012 dell'EBU L'appuntamento annuale con lo stato dell'arte della radiofonia digitale si è tenuto presso l a sede di Bruxelles della European Broadcasting Union. Più di 50 delegati provenienti dai diversi operatori di servizio pubblico associati all'EBU e dall'industria di settore, hanno fatto il punto sulla situazione della tecnologia e dei mercati. La radio che conosciamo ha ormai più di 110 anni, mentre la radio digitale ne ha quasi solo 18: e come ogni “debutante”, la radio digitale sta cercando di farsi più bella. Il DAB non ha avuto una infanzia facile, e ora, al fiorire della sua adolescenza i membri dell'EBU - così come molti appassionati di altre radio - stanno cercando il modo migliore per spingere la la radio digitale a spiccare il volo. Gli anglofoni lo chiamerebbero “The chicken and egg dilemma”. È nato prima l'uovo o la gallina? Per quanto possa sembrare strano, è stato un refrain molto comune durante questa edizione della Digital Radio Conference. Con la radio digitale alle porte, i broadcaster di tutto il mondo sono chiamati per la prima volta ad un compito nuovo. Fino ad oggi gli opeMathias Coinchon

ratori si preoccupavano unicamente di assicurare la migliore copertura possibile alle diverse aree di interesse: chi era interessato a ricevere quel segnale avrebbe comprato un ricevitore adatto, e scegliendo fra un'ampia gamma di modelli disponibili. Con la radio digitale, invece, i broadcaster sono chiamati a confrontarsi con i produttori di ricevitori e di terminali mobili (telefoni e tablet in primis): i quali sono abituati a trovare dall'altra parte del tavolo aziende multinazionali, che portano istanze applicabili a buon parte delle terre emerse. Per i broadcaster questa è una dimensione completamente nuova. Chicken and egg, cosa viene prima: i ricevitori DAB o programmi DAB? "Noi siamo il pollo, e noi dobbiamo fare il

76 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

primo passo”, ha detto Mathias Coinchon, Senior Project Manager di EBU. “Le emittenti devono accordarsi su una strategia unica, e poi muoversi di pari passo, cercando di guadagnare la fiducia dei produttori di ricevitori”. L'evento si è concentrato su tre diversi scenari di ascolto: in casa, in auto e in mobilità. I ricevitori domestici non sono più un problema, con la disponibilità di un'ampia scelta di dispositivi (a qualsiasi livello di prezzo). L’ascolto in auto sarà sempre cruciale per il successo della radio digitale, e infatti sono in arrivo ricevitori specificamente progettati per l’impiego per auto, con due o tre sintonizzatori e in grado di passare dall’ascolto del medesimo programma in banda FM alla banda DAB (e viceversa) senza soluzione di continuità. Frank Nowack, di Ford Multimedia, ha riferito che quasi ogni casa automobilistica offrirà una radio DAB / DAB + di serie o optional su quasi ogni modello di auto a listino entro la metà del •

2013. Ha anche citato 13 produttori in grado di offrire soluzioni after-market per le auto già in circolazione. "Dobbiamo concentrarci sul valore aggiunto della radio digitale e non solo sulla qualità audio", ha detto, notando che sarà inoltre essenziale evitare qualsiasi potenziale distrazione del conducente. I chipset adatti per la ricezione in auto sono pronti a passare alla fase di produzione di massa. Ron Schiffelers di NXP ha sottolineato che il ricevitore veicolare deve essere in grado di commutare la riproduzione del medesimo programma da FM a DAB, effettuando automaticamente la compensazione di eventuali sfasamenti temporali fra le emissioni e ogni possibile discrepanza di volume tra il programma analogico e quello digitale. Ha inoltre illustrato le specifiche tecniche di elaborazione audio necessarie per bloccare i vari rumori ("beep" e "scratch") del campionamento digitale che in presenza di errori potrebbero distrarre il conducente. Ma la sfida più difficile è indubbia-

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


mente sul fronte dei dispositivi portatili, alimentati a batteria. La maggior parte dei telefoni cellulari è già dotata di un ricevitore FM, e l'aggiunta di un sintonizzatore DAB, tecnicamente parlando, non è un problema. "Dobbiamo trovare un modo efficace per convincere i produttori di smartphone ad includere un chipset DAB all'interno dei loro terminali," ha detto Coinchon, "ma non lo faranno fino a quando non glielo chiederanno i loro migliori clienti: gli operatori di telefonia mobile". Così il prossimo passo per le emittenti radiofoniche è delineare e costruire uno scenario sostenibile nel quale anche le società di telecomunicazioni possono guadagnare soldi (o, almeno, traffico dati) con la radio digitale. "Il futuro è ibrido" è stato un altro messaggio chiave durante la conferenza di Bruxelles.

"Dobbiamo trasformare la radio in qualcosa che assomigli ad una app", ha detto Nick Piggott, responsabile della tecnologia creativa a Global Radio e presidente di RadioDNS. "Dobbiamo prendere il meglio che il broadcasting può offrire e il meglio che le comunicazioni IP possono offrire", ha detto, "integrando queste funzionalità per ottenere qualcosa di nuovo e di importante, in grado di coinvolgere ed attirare gli ascoltatori". In particolare Piggott ha sottolineato la possibilità effettuare automaticamente la commutazione fra ascolto FM / DAB ed IP, di apporre un "bookmark" su un brano musicale, o di decidere col proprio telefono di riascoltare un programma, inviando il podcast al computer di casa. "Dobbiamo realizzare una singola app per la radio che sia capace di sintonizzare tutto: questo è l'unico

Passion for

Ruxandra Obreja DRM e Ron Schiffelers NXP

modo per ottenere che questa app sia installata in fabbrica su ogni terminale, e questo è il nostro vero obiettivo", ha detto Coinchon. "Deve essere una app che permetta un modo nuovo ed entusiasmante di usufruire della radio". Il termine “usufruire” non deve

sorprendere: dal concetto di “ascolto” si è ormai in pieno sul concetto di “user experience”. È già possibile trovare gratuitamente sul sito tecnico dell’UER (www.ebulabs.org) diversi pacchetti chiavi in mano per implementare presso la propria

GREEN RF: Linea di Trasmettitori FM Compatti ad Alta Efficienza.

FM & TV

Broadcasting

Green RF è una nuova linea di prodotti con tecnologia eco-friendly progettata per ridurre i consumi e aumentare l’affidabilità. I trasmettitori FM della linea GREEN RF, operanti nella frequenza FM (87.5-108 MHz), sono disponibili nelle seguenti potenze: 30-50-100-150-300-500-1000-2000-3000-5000 Watt. Ideali per essere utilizzati sia come trasmettitori compatti, sia come eccitatori per trasmettitori ad alta potenza.

LIQUID COOLED

DB Elettronica Telecomunicazioni SpA | Riviera Maestri del Lavoro 20/1 - 35127 Padova - Italy - ph.: +39 049 8700588 fax: +39 049 8700747 www.dbbroadcast.com - sales@dbbroadcast.com

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3

B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

77


SPECIALE ▲ ▲ ▲

RADIO DIGITALE 2012

emittente una piattaforma RadioDNS e Visual Radio. Il messaggio che si può cogliere da questo convegno è che la radio digitale deve essere attraente, saporita: semplice, interattiva, affascinante. Soprattutto comoda, con la possibilità di farmi riascoltare con un clic il programma che non ho potuto ascoltare in diretta, ricca del tipo di informazioni che in quel momento mi servono, che aggiunge al volo la canzone che sto ascoltando alle playlist che ho registrato sui siti specializzati, che mi permette di inviare i miei commenti e le mie valutazioni ai miei contatti o al conduttore del programma in onda. Tutto con i pulsanti che ho a video.

Futuro… radioso I manager EBU hanno grandi aspettative per il futuro della

radio digitale. In questa riunione, tuttavia, si sono rivelati meno efficaci e coinvolgenti nel definire una chiara prospettiva temporale per le diverse azioni da intraprendere. Una cosa è certa: a nostro parere tutti i membri dell'UER devono da subito implementare almeno un servizio ibrido e interattivo, per poi provare a mostrare le potenzialità della radio digitale ibrida agli operatori di telefonia mobile. Questo permetterebbe ai telefonici di “vedere” e progettare un nuovo modello di business, proveniente da un settore che fino ad oggi hanno considerato unicamente come un insieme di soggetti titolari di spettro radioelettrico, da tosare per quanto possibile. In questo modo, invece, gli operatori mobili potrebbero diventare i

Nick Piggott

migliori alleati dei broadcaster nella veicolazione della radio digitale, rivelandosi

quindi il vero cavallo di Troia dei sistemi DAB e multimediali.

Da Trento il profumo del DAB italiano A Trento si è tenuto il convegno “La radio cambia; cambia la radio!”. La provincia di Trento è stata scelta dall’AGCOM come terra da cui iniziare il processo di avvio delle trasmissioni radio in digitale. Il Ministero

dello Sviluppo Economico ha rilasciato i diritti in uso in Trentino ai diversi soggetti che, avendone fatto richiesta, ne possedevano i titoli, e anche con il supporto della società di sistema Trentino Network si sta avviando la fase

VETRINA COMMERCIALE

di collaborazione con i consorzi interessati alla sperimentazione. L’aspetto importante, più volte sottolineato durante l’evento, è che nel caso della radio non si parla di uno switch-off, bensì di una aggiunta, vale a dire che a fianco del sistema analogico si aggiungerà quello digitale, mantenendo dunque attive le frequenze radio attuali (FM) e aggiungendo a queste le frequenze che vengono assegnate dal Governo a consorzi, esistenti e da costituire, che si occuperanno delle trasmissioni del segnale. A Trento si realizza un progetto pilota, non un progetto sperimentale: per la provincia di Trento deve essere la prima pietra per la radio digitale italiana. A Trento, quindi, non si sperimenta niente, ma si fa sul serio. Ricordiamo che Trento è stata scelta come terreno di avvio del progetto pilota anche

78 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

perchè a Trento sono disponibili le risorse frequenziali per assicurare una banda trasmittente adeguata a tutti i soggetti che si affacciano al mondo del DAB: non in tutto il territorio nazionale è così, e questo aspetto andrà certamente affrontato e risolto prima di poter considerare veramente "partito" il DAB in Italia. Il progetto pilota servirà inoltre a verificare il reale interesse dell'utenza nei confronti della radio digitale: a questo scopo auspichiamo che le diverse emittenti coinvolte sappiano davvero offrire una gamma "forte" di contenuti nuovi e di richiamo, che possano davvero stimolare la curiosità e l'interesse degli ascoltatori.

Situazione generale Attualmente sono 40 i paesi in tutto il mondo che hanno adottato la tecnologia DAB+. A livello Europeo questa nuova tecnologia si è già

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


affermata in numerose nazioni come Gran Bretagna, Germania, Svizzera e Norvegia: “I paesi europei – ha spiegato Hanns Wolter del WorldDMB Forum - hanno reagito positivamente alla radio digitale. Si calcola che in Inghilterra il 30% dell’ascolto avviene in digitale, in Norvegia nel 2017 verranno spente le frequenze FM e in Svizzera, paese che ha registrato un numero sorprendente di vendite di apparecchi radiofonici DAB+, è l’operatore di rete nazionale ad auspicare il passaggio al digitale, dato che i costi di gestioni delle reti digitali sono molto più bassi. In Germania è stato attivato l’anno scorso una nuova rete radiofonica digitale nazionale ed i risultati sono stati ottimi: sono disponibili 14 canali radio su tutto il territorio nazionale che raggiungo 40 milioni di persone (la metà di quelle che vive in Germania)”.

La sala dell’incontro a Trento

A livello nazionale invece la situazione è un po’ più complessa: in Italia ci sono circa un migliaio di stazioni locali, 15 radio nazionali ed i servizi della radio pubblica ai quali deve essere garantito un accesso al digitale. Oggi però la

situazione è migliorata: il governo ha approvato il regolamento che stabilisce la procedura per lo sviluppo della radio digitale in Italia ed ha rilasciato i diritti in uso in Trentino. “Il Trentino – ha proseguito Hanns Wolter – è la

prima provincia scelta dall’AGCOM per iniziare il processo di trasmissione in digitale. Da qui, dunque, il servizio partirà e potrà poi diffondersi nel resto del paese diventando un servizio ordinario”.


SPECIALE ▲ ▲ ▲

RADIO DIGITALE 2012

Opinioni a confronto Al convegno , i diversi operatori coinvolti hanno illustrato i propri piani di attivazione. Gianluca Sigillo di Rai Way ha ricordato l’intensa e proficua attività di verifica e certificazione dei ricevitori utente svolta dal consorzio ARD, che ha fra l’altro portato alla progettazione e all’adozione, a bordo della nuova Fiat 500L di una autoradio certificata ARD, a garanzia quindi del corretto funzionamento sia in gamma FM che DAB. Sigillo ha inoltre ricordato la necessità di inventare contenuti nuovi, aggiuntivi ed esclusivi per le emissioni in digitale, a cominciare dai servizi per gli automobilisti: il servizio Infotraffico, basato sulle nuove funzionalità consentite dallo standard TPEG, può essere secondo Sigillo, la “killer application” della radio digitale. Sergio Natucci, del Club DAB Italia, ha ricostruito con

un esauriente excursus storico le vicende del DAB in Italia, sottolineando che mentre in Europa era stato deciso che le frequenze di banda III sarebbero state utilizzate per il DAB, in Italia le stesse frequenze erano saldamente presidiate dalla RAI, che le utilizzava per diffondere in analogico la propria rete ammiraglia, Rai Uno. È stato necessario attendere lo switchoff, e una ricanalizzazione complessiva delle frequenze di banda III, per rendere finalmente disponibili le frequenz su cui poter prevedere una copertura nazionale a costi compatibili: l’alternativa della banda L, pur tecnicamente fattibile, non era infatti sostenibile al punto di vista economico se declinata su scala nazionale, per l’elevatissimo numero di siti trasmittenti che sarebbero stati necessari a garantire una ricezione adeguata. Elena Porta di Digiloc ha ricordato le battaglie condotte

in questi anni a tutela delle prerogative e delle peculiarità dei soggetti locali. Come risultato, i vincoli normativi per la pianificazione prevedono la necessità di consentire a tutti i soggetti analogici di effettuare la transizione al digitale a parità di condizioni e di livello qualitativo. In 16 anni, cioè dalla “prima volta” della radio digitale in Italia, si sono susseguite molte teorie, ma anche in ARD (di cui AerantiCorallo fa parte) si conviene che in occasione del passaggio al digitale tutti i soggetti dovranno avere pari opportunità qualitative e tecnologiche. Questo a portato a definire che a ciascun soggetto partecipante ad un consorzio per le trasmissioni DAB dovranno essere riservate 72 unita di capacità trasmissiva (una unità di misura della banda). Durante le sperimentazioni con Rai Way, i tecnici dell’associazione Aeranti-

Corallo hanno verificato che queste 72 UC possono garantire a ciascun soggetto una adeguata qualità audio e la possibilità di inserire anche dati per nuovi servizi. Giorgio Seppi, del consorzio DBTTA (Digital Broadcasting Trentino Alto Adige), ha ricordato come il Trentino avrà un ruolo da precursore nel percorso verso la radio digitale in Italia. Le radio del consorzio DBTTA sono importanti radio della provincia di Trento, e vi sono confluite anche radio dell'Alto Adige. La necessità è di fare passi accorti, nel contesto locale è tipicamente necessario fare molta attenzione agli investimenti e alle risorse che vengono impiegati in un nuovo progetto. Ma grazie ai rapporti con la provincia di Trento e con la società Trentino Network il consorzio DBTTA sta valutando come arrivare all'attivazione del proprio mux DAB

Hanns Wolter

Gianluca Sigille

80 B R O A D C A S T

&

P R O D U C T I O N

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3


Elena Porta

coinvolgendo e trovando il supporto di tutte le realtà del territorio. La prima attivazione sarà dal sito di Paganella, con un investimento iniziale contenuto rispetto ai numeri di altri impegni, circa 150 .000 €. Il focus sarà l'ampliamento dell'offerta ad altri servizi, fra cui si segnalano le opportunità del traffico e del meteo. Come

NEL PROSSIMO NUMERO...

Sul tema della radio digitale si sono avuti ben due importanti appuntamenti, entrambi in Germania. A Berlino, il 14 Novembre si è svolto il WorldDMB European Automotive Event dal titolo “Digital Radio Connecting the Car”, con relatori provenienti sia dal settore automobilistico sia da quello broadcast. Il 15 e 16 Novembre a Lipsia si è tenuta la 18a assemblea generale del consorzio WorldDMB, che riunisce l'industria internazionale della radio digitale, in cui si sono discusse le questioni attuali del settore radio digitale. Noi di Broadcast&Production abbiamo partecipato ad entrambi gli eventi, e vi racconteremo tutto nel prossimo numero di B&P.

consorzio locale, DBTTA guarderà molto esigenze delle popolazioni locali. L’appuntamento è per i prossimi mesi, quando torneremo a verificare sul campo come stanno procedendo la attivazioni della radio digitale in provincia di Trento e quali nuovi servizi sarà possibile trovare “on air”, ma anche sulla propria radio.

%T 0 0 1 EBCASOGY W NOL CH

TE

Supplemento di Broadcast&Production

Webcast&Production è il nuovo canale di informazione dedicato alle Web Tv e Web Radio di NewBay Media, l’editore leader mondiale della stampa del settore. Per questo ti aiuta davvero nel tuo lavoro! D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3

B R O A D C A S T

www.webcastandproduction.it &

P R O D U C T I O N

81


INDICE INSERZIONISTI

Azienda

pag.

3D Storm/Newtek 3G Electronics ABE Elettronica

pag.

II (ins.)

IRTE

57

29

JVC

33

III cop.

Leading Technologies

34

Aldena Telecomunicazioni

12

Lemo

25

ARET

51

Lupo Light

15

ATS Gruppo

79

Movie People

13

Audiotek

28

M-Three Satcom

I cop.

5

M-Three Satcom

9

Blackmagic Design BLT Italia

67

NAB Show 2013

6-7

Blueshape

XVI (ins.)

NAB Show 2013

VI-VII (ins.)

BV Media

31

Net Insight

11

Canon

17

Network Electronics

60

DB Elettronica

77

Panatronics

32

Delo Instruments

21

Professional Show

27

Diem Technologies

23

Rohde & Schwarz

63

Elber

69

RO.VE.R. Instruments

53

Electrosys

73

Sincron Sistemi

65

Elle Erre Elettronica

78

SIRA

59

71

Enensys

Azienda

Sitel

62

Eutelsat Italia

IV cop.

Telsat

55

Eutelsat Italia

V (ins.)

Video Progetti

Fischer

Presidente Steve Palm Vice Presidente Carmel King Direttore Vendite Eric Trabb Direttore Responsabile e Publisher B&P Andrea Rivetta

Copyright: NewBay Media Italy Srl. Tutti i diritti di riproduzione e traduzione sono riservati. Gli elaborati inviati, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

INFORMATIVA SULLA PRIVACY Ai sensi dell’art. 13, d. lgs 196/2003. I dati saranno trattati da Newbay Media Italy - titolare del trattamento – San Felice srl Resp. Vendite Italia e CEO Prima Strada, 12 –20090- Segrate MI per Raffaella Calabrese gestire il servizio da voi richiestoci, per informarvi su iniziative e progetti, per inviare il Produzione e diffusione catalogo prodotti, la rivista ed il materiale Dagmar Hänle informativo riservatiagli abbonati. Previo consenso, le informazioni potranno essere Stampa e Fotolito anche via e-mail. I dati saranno tratinviate Tipografia Sady Francinetti tati, manualmente ed elettronicamente, di L. e S. Francinetti snc - Milano esclusivamente da Newbay Media Italy srl e dai responsabili preposti ai servizi connessi a quanto sopra, non saranno comunicati né NewBay Media Italy srl trasferiti all’estero senza dietro vostro espliS. Felice - Prima Strada, 12 cito consenso e saranno sottoposti a idonee I-20090 Segrate-MI procedure di sicurezza. Tel. 02 92884940 Gli incaricati del trattamento possono esseE-mail: broadcast@broadcast.it re preposti ai rapporti con gli abbonati, call center e sistemi informativi, alla stampa, World Headquarters all’imbustamento e all’invio di materiale NewBay Media LLC informativo. Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, si posso5285 Shawnee Road, Ste 100 no esercitare i relativi diritti fra cui consultaAlexandria - VA 22312 USA re, modificare, cancellare i dati od opporsi al Iscrizione al R.O.C. Nr. 16523 loro trattamento per l’invio di materiale informativo rivolgendosi al Responsabile del 23/10/2007 del Trattamento, presso la sede legale Reg. presso il Trib. di Milano: della Società Newbay Media Italy Associato all’Unione Stampa n. 275 del 16 aprile 1999 srl più sopra specificata..

II cop.

Periodica Italiana

61

Broadcast & Production - Dicembre/Gennaio 2013

Per ricevere Broadcast & Production Vi preghiamo di riempire la cartolina in ogni sua parte. NewBay Media Italy srl decide a proprio insindacabile giudizio l’accettazione della richiesta di abbonamento. I dati raccolti con questa cartolina verranno anche utilizzati, se nel caso, anche per compilare la Guida Broadcast & Production. Dopo aver letto e pienamente compreso l'informativa sopra riportata in questa stessa pagina, ai sensi dell'art. 23 del Codice Privacy esprimo il mio consenso al trattamento dei miei dati personali da parte di Newbay Media Italy Srl, per finalità relative all'invio di informazioni su novità ed eventi relativi alle tecnologie broadcast.

❏ Dò il Consenso per ricevere GRATIS B&P Magazine ❏ Nego il Consenso ❏ Dò il Consenso per ricevere GRATIS B&P News On Line ❏ Nego il Consenso Scrivere in stampatello: Nome e Cognome Nome Azienda Indirizzo Azienda

n.

Città

CAP

Tel

Fax

Prov

Paese

E-mail

Data

6/12

(1) Tipo di azienda ❏ A Emittente Radio ❏ B Emittente TV

❏ 1 Nazionale ❏ 2 Locale ❏ 3 Satellite ❏ 4 Web ❏ C Centro di Produzione A/V ❏ D Centro di Postproduzione A/V ❏ E Azienda Distributrice/Rappresentante

❏ F Azienda Produttrice ❏ G Fotografo Prof. ❏ H Consulente ❏ I Ag. Pub/Concess. ❏ J Laboratorio A/V. ❏ K Altro _____________ _______________________

(2) Funzione in azienda ❏ A Proprietario/Presidente ❏ B Ammininistratore Delegato/Direttore Generale ❏ C Dirigente o Funzionario Tecnico ❏ D Dirigente o Funzionario Commerciale ❏ E Produzione o Programmazione

❏ F Redazione ❏ G Comp. Grafica ❏ H Montaggio ❏ I Altro _____________ _______________________

Firma

Spazio per richieste, consigli e critiche:

INVIARE VIA FAX AL N° 02 70 300 211 (3) Ruolo nel processo decisionale d’acquisto ❏ A Raccolta informazioni

82 B R O A D C A S T

❏ B Decisione finale

&

P R O D U C T I O N

Massima Riservatezza. NewBay Media Italy srl, ai sensi della L. 196/2003, garantisce la massima riservatezza e la possibilità di chiedere la cancellazione o rettifica dei dati personali.

D I C E M B R E / G E N N A I O

2 0 1 3



COMMUNICATIONS


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.