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STORY Gianpiero Venturini Photo @Openfabric @Daryl Mulvihill
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“We wanted to create two worlds, separated from each other: an artiďŹ cial and a natural one, divided by a space that embodies the contrast between concave and convex. The separating ring is a ribbon which creates unexpected spaces to discover, generating interaction between the natural island and the urban context that surrounds itâ€?. Francesco Garofalo, Openfabric Internal/External, Natural/Artificial, Concave/Convex: the “Into the Wildâ€? project by Openfabric and Dmau for the new playground created in the Hague (Holland) at the start of 2015, plays on the contrast of the meanings of built spaces in order to change the features of the anonymous rectangular square where today new organic forms, new plant species, new spaces for fun and games, corners to relax in and socialize are emerging. The idea of the project was to redefine the traditional functions of the square by offering a new configuration that transforms the space from something taken for granted to something unpredictable through the use of three elements: a large green island arranged in the centre, a multi-function ring which acts as a separating filter for the third element, the artificial external space that characterizes the intervention. The wild natural internal area (Into the Wild) is undulating and has different kinds of plants and trees and mostly natural elements that transform the centre of the square into a green island, a wild place for taking shelter, hiding and playing. The wild and unpredictable section is separated by the artificial ring that divides the two worlds like a gate that hides the wild interior from the artificially designed and constructed exterior. More than anything else, this ring represents the double "concave / convex" idea: a ribbon that folds in on itself, changes direction, tapering and then swelling again, hiding a range of functions, suggesting something and offering perspectives. It can be climbed over where the height permits it, or climbed on when it is too high, you can cross over it or hide in the border area between the natural and artificial world, between one fold and another, peeping out to see what is happening on the other side. Concave and convex spaces create a variety of situations transforming the traditional space of the square into something unexpected. Outside there is the “artificialâ€? exterior, perfectly square, marked out by blocks of typically regular Dutch buildings. It is precisely in this space between the existing buildings and the ring that separates inside and outside, that the square takes on an artificial character, a concept becomes even more apparent from the choice of painted asphalt as a material that covers the entire surface. The same happens with the different functions, painted on the ground in lines of various colours and thicknesses that mark out the grids and playing areas, emphasizing the designed “artificial natureâ€?. Artificially straight lines that intersect, indicating the layout of skating rinks, five-a-side football fields, basketball courts, circuits for running, everything needed for playing and doing sports. In less than a year the playground has already changed its initial features: today, what was a beautiful concept expressed by the drawings that were awarded first prize in the "Duurzame Playground" (Sustainable Playground) competition organized by the Hague public administration, now changes shape from week to week. The plants and vegetation are growing, legitimizing the much sought-after dimension of diametrically opposed concepts: internal and external, natural and wild, open and closed, convex and concave.
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Photo @Openfabric @Daryl Mulvihill
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Photo @Openfabric @Daryl Mulvihill
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Diagram wild inside @Openfabric @Daryl Mulvihill
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“Abbiamo voluto creare due mondi, tra loro separati: quello artiďŹ ciale, e quello naturale, divisi da uno spazio che incarna la contrapposizione tra concavo e convesso. L'anello di separazione è un nastro che crea spazi inaspettati da scoprire, generando interazione tra l'isola naturale ed il contesto urbano che la circondaâ€?. Francesco Garofalo, Openfabric nterno/Esterno, Naturale/Artificiale, Concavo/Convesso: il progetto “Into the Wildâ€? di Openfabric e Dmau per il nuovo playground realizzato a L’Aja (Olanda) a inizio 2015, gioca sulla contrapposizione di significati degli spazi costruiti per cambiare i connotati della piazza quadrata e anonima dove oggi sorgono nuove forme organiche, nuove specie vegetali, spazi per il gioco e il divertimento, angoli per rilassarsi, e stare in compagnia. L’idea del progetto nasce dalla volontĂ di ridefinire le funzioni tradizionali della piazza, proponendo una nuova configurazione che trasforma lo spazio, da scontato a imprevedibile, attraverso tre elementi: una grande isola verde disposta al centro, un anello multi-funzionale, che funge da filtro separatore per lo spazio esterno artificiale, terzo elemento che caratterizza l’intervento. L’interno naturale, selvaggio (Into the Wild), dove specie vegetali, cambi di livello ed elementi per lo piĂš naturali trasformano il centro della piazza in isola verde, angolo selvaggio per ripararsi, nascondersi, giocare. Il luogo selvaggio e imprevedibile è separato dall’anello costruito che divide i due mondi, come una porta di separazione che nasconde l’interno selvaggio dall’esterno progettato e costruito artificialmente. Anello che, piĂš di qualsiasi altro elemento, rappresenta il doppio “concavo/convessoâ€?: una lamina che si piega su sĂŠ stessa, cambia direzione, si assottiglia per poi ingrossarsi nuovamente, nasconde funzioni, suggerisce qualcosa, offre prospettive. Si può scavalcare, quando l’altezza ce lo permette, o scalare, quando invece è troppo alto, si può attraversare, o nascondersi in quello spazio di confine tra mondo naturale e artificiale, tra una piega e l’altra, sbirciando cosa succede dall’altra parte. Spazi concavi e convessi che creano una molteplicitĂ di situazioni trasformando lo spazio tradizionale della piazza in qualcosa di inaspettato. Fuori c’è l’esterno “artificialeâ€?, perfettamente quadrato, delimitato dai blocchi di edifici regolari tipicamente olandesi. Ăˆ proprio in quello spazio, tra le costruzioni esistenti e l’anello che separa interno ed esterno, che la piazza assume un carattere artificiale, concetto che diventa ancora piĂš evidente dalla scelta dell’asfalto pitturato come materiale che ne ricopre tutta la superficie. CosĂŹ come dalle funzioni, disegnate a terra da linee di vari colori e spessori che scandiscono la griglia a pavimento, sottolineandone la “natura artificialeâ€?, progettata. Linee artificialmente rette che si intersecano, ospitando piste di pattinaggio, campi di calcetto, basket, piste per la corsa, tutte funzioni per giocare, e fare sport. Il playground, in meno di un anno, ha giĂ cambiato i connotati di partenza: oggi, quello che era un bel concetto espresso dai disegni che hanno ottenuto il primo premio al concorso “Duurzame Playgroundâ€? (Playground Sostenibile) indetto dalla pubblica amministrazione de L’Aja, prende forma cambiando di settimana in settimana. Le piante crescono, legittimando la dimensione tanto ricercata di concetti diametralmente opposti: interno ed esterno, naturale e selvaggio, aperto e chiuso, concavo e convesso.