Cortona Antiquaria Magazine 2014 - 52° edizione

Page 1

Cortonantiquaria magazinE Allegato al periodico Cortona Notizie - Anno XXII Iscrizione Tribunale di Arezzo 930/98 n. Reg. Stampa 10/98 Direttore responsabile: Andrea Laurenzi COPIA OMAGGIO

Guida alla scoperta della 52째 edizione A guide to the discovery of the 52st edition

23 Agosto - 7 SetteMbre

MOSTRE SPECIALI SPECIAL EXHIBITIONS A Palazzo Vagnotti / at Palazzo Vagnotti

FERRUCCIO FERRAGAMO PREMIO CORTONANTIQUARIA 2014 Cortonantiquaria award 2014

Con la seconda edizione di Second edition of

CortonAdesign


TANTI MOTIVI PER VISITARE Cortona IL PRIMO RISALE A Noè “Cortona mia che stai sulla collina”, parafrasando il titolo di una celeberrima canzone, potrebbe essere il motivo liberatorio che Noè intonò al termine del Diluvio Universale. Franco Migliacci, cortonese doc, quando scrisse la famosissima “Paese mio che stai sulla collina”, pensava proprio al suo paese natale. La leggenda narra che la fondazione di Cortona risalirebbe addirittura ai tempi di Noè, il quale, dopo il Diluvio Universale, risalendo il Tevere sarebbe arrivato in Valdichiana e qui si sarebbe stabilito per diversi anni. Sempre fonti leggendarie, in questo caso il grande poeta Virgilio, attribuiscono la nascita di Cortona al mitico eroe Dardano. Di certo c’è che Cortona è stata una delle dodici lucumonie Etrusche. Una città immersa nel verde delle colline toscane che ha da sempre affascinato viaggiatori e turisti di ogni epoca per la sua straordinaria bellezza e ricchezza artistica. Dai suoi 500 metri d'altezza la città domina l'intera Valdichiana e lo sguardo si perde all'orizzonte fino a scovare le cime del Monte Amiata e il Lago Trasimeno. Questo misterioso popolo ha lasciato in questi luoghi testimonianze della lunga presenza, oggi tutte riunite tra il Parco Archeologico ed il museo del MAEC. Cortona, per quasi tutto il suo perimetro cittadino, è circondata da grandi Mura che conferiscono al centro urbano un fascino particolare, che mantiene intatte le caratteristiche di città medievale offrendo opportunità di visita spettacolari. Chiunque si trovi a passare da Cortona non può non entrare al Museo Diocesano. Qui è conservata una delle maggiori opere pittoriche della storia dell’arte figurativa rinascimentale: l'Annunciazione del Beato Angelico. Il MAEC, l’altro museo della città, è uno dei maggiori musei archeologici della Toscana, ed è senza dubbio una tappa fondamentale per comprendere ed amare la storia di Cortona. Qui è conservata la memoria della città, dal VII sec. a.C. fino al novecento. Si possono ammirare il famoso Lampadario Etrusco e la Tabula Cortonensis (terzo testo etrusco più lungo al mondo), ma anche immergersi nella magia della Cortona

Foto Lamentini, Cortona

2

Many reasons to visit Cortona and the first dates back to Noah

ottocentesca e futurista con le opere del “cortonese” Gino Severini. Cortona è anche una città dalla profonda tradizione religiosa e qui si trovano alcune delle chiese e basiliche più belle del Centro Italia: S.Maria delle Grazie del Calcinaio capolavoro assoluto e perfetto di Francesco di Giorgio Martini; il Duomo (XV sec), opera del Cristofanello e di Laparelli, che conserva varie tele di Pietro da Cortona, San Francesco, S.Niccolò, S.Cristoforo, S.Maria Nuova e la grande Basilica di S.Margherita, patrona della città, posta proprio in cima alla collina. Cortona, però, non finisce qui. Il terrirorio comunale è ampio ben 342 kmq con decine di piccoli borghi, abbazie, castelli, percorsi di trekking archeologico su antiche vie etrusco/romane, piste ciclabili lungo canali settecenteschi, viaggi enogastronomici tra grandi vini e ricette antiche... insomma conoscere questa parte di Toscana può rappresentare la svolta della vostra vacanza e la scoperta di un mondo straordinario che fa della propria storia la base del suo futuro. "My Cortona that you're on the hill", to paraphrase the title of a famous song, it could be the liberating singing that Noah sang at the end of the Great Flood. Franco Migliacci, born in Cortona, when he wrote the famous “My village that you're on the hill," he was thinking to his own native town. The legend narrates that the foundation of the village dates back even to the times of Noah, who, after the Great Flood, going up river Tiber arrived in Valdichiana and settled here for several years. Still legendary sources, in this case the great poet Virgil, relate the birth of Cortona to the mythical hero Dardanus. One thing is certain: Cortona used to be one of the twelve Etruscan lucomonie (city-states). A city immersed in the greenery of the Tuscan hills that have always fascinated travelers and tourists of every era for its extraordinary beauty and artistic richness. From its 500 mt heitht the village dominates the whole of Valdichiana hills and the view gets lost on the horizon till it finds the top of Amiata Hill and Trasimeno Lake. This mysterious people left

in these places several testimonials of their long presence - today they are all gathered either in the Archaeological Park and the MAEC Museum. The city of Cortona is surrounded for almost its whole perimeter by great Walls which invest the city center with particular charm that keeps the characteristics of the medieval city intact and offers spectacular tour opportunities. Anyone who visits Cortona must enter the Diocesan Museum. Here you can find preserved one of the major pictorial works of the history of Renaissance figurative art: the Annunciation of Beato Angelico. The MAEC Museum, the other museum of the city, is one of the biggest archaeological museums of Tuscany and without doubt a fundamental step to understand and to love the history of Cortona. The memory of the city from 7th century B.C. until 900 is preserved here. You can admire the famous Etrurian Chandelier and the Tabula Cortonensis (the third longest Etrurian test in the world), and you can also become absorbed in the magic of nineteenth-century and futurist Cortona with the works of Gino Severini, native of Cortona. Cortona is also a characterized by a deep, religious tradition, in fact you can find some of the most beautiful churches and basilicas of Central Italy here: St. Mary of the Graces of Calcinaio, absolute and perfect masterpiece of Francesco di Giorgio Martini; the Cathedral (15th cent.), work of Cristofanello and of Laparelli, where you can find several paintings of Pietro da Cortona; St Francis, St Niccolò, St Christopher, New St Mary and the great Basilica of St Margaret, patron saint of the city, placed just on top of the hill. Cortona, however, does not end here. The local territory is over 342 km2 broad with dozens of small villages, abbeys, castles, archaeological trekking routes on ancient Etrurian/Roman paths, bicycle tracks along canals from the 18th century, eno-gastronomic tours among great viticultors and ancient recipes… to get to know this part of Tuscany could represent a turning point of your holidays and the discovery of an extraordinary world that creates the basis of its future from its own history.

EVENTI

DA NON PERDERE

CORTONA on the move www.cortonaonthemove.com

EVENTS NOT MISS Il festival internazione di fotografia in viaggio Cortona On The Move (mostre aperte fino al 28 settembre 2014) è giunto alla sua quarta edizione ed è ormai consacrato come uno degli eventi più importanti della scena fotografica mondiale. Da luglio a settembre Cortona è il centro di storie, viaggi ed avventure, un centro nel quale convergeranno i migliori fotografi della scena internazionale, photo editor di riviste italiane e straniere, esperti di fotografia, talenti ed appassionati, rendendo la città toscana tappa imperdibile della cultura fotografica e incrocio internazionale di idee e creatività. Arianna Rinaldo è per il terzo anno consecutivo il direttore artistico del festival organizzato dall’Associazione Culturale ONTHEMOVE. Le sue scelte per l’edizione 2014 riprendono il percorso di innovazione, sperimentazione e altissima qualità tracciato fin dal 2012. Tra i grandi fotografi di quest’anno Rob Hornstra, Jacob Aue Sobol e William Albert Allard, ma anche un’imperdibile mostra sulla smart photography curata da Kathy Ryan e Scott Thode. The international festival Cortona On The Move - photography in travel (exhibits open until September 28th, 2014) is now in its fourth edition and is already established as one of the most important events in the global photographic scene. From July to September Cortona is the center of stories, journeys and adventures, a center in which converge the best photographers of the international scene, photo editors of Italian and foreign magazines, photography experts, talents and enthusiasts, making the Tuscan city an unmissable stage of the photographic culture and an international crossroad of ideas and creativity.

Arianna Rinaldo is for the third consecutive year the artistic director of the festival organized by the Cultural Association ONTHEMOVE. Her choices for the 2014 edition take up the path of innovation, experimentation and high quality tracked since 2012. Among the great photographers this year Rob Hornstra, Jacob Aue Sobol, and William Albert Allard, but also an unmissable show on smart photography curated by Kathy Ryan and Scott Thode.

"Transmongolian: the Secret History of the Mongols"- Foto di / Photo of Alvaro Laiz

Main sponsor di / of Cortonantiquaria

Foto Lamentini, Cortona

3


EVENTI

DA NON PERDERE

RAFFINATEZZA INGLESE E SEDUZIONE ETRUSCA

INDICE INDEX

ENGLISH SOPHISTICATION AND ETRUSCAN ENCHANTMENT

EVENTS NOT MISS Dopo le precedenti mostre con il Museo dell’Ermitage (Capolavori etruschi dall’Ermitage, 2008) e con il Louvre (Le collezioni del Louvre a Cortona. Gli Etruschi dall’Arno al Tevere, 2011), il Comune di Cortona e l’Accademia Etrusca tramite il MAEC, propongono una terza, grande mostra internazionale a Palazzo Casali. Seduzione Etrusca. Dai segreti di Holkam Hall alle meraviglie del British Museum, realizzata insieme al British Museum e ad Holkam Hall è un omaggio alla riscoperta del mito etrusco da parte del mondo anglosassone. Vi fu in effetti una corrispondenza profonda tra la raffinatezza culturale dei rampolli della nobiltà inglese che, dai primordi del Grand Tour, nel Settecento, vennero a contatto con l’Italia antica e il fascino esercitato dalla civiltà etrusca, fino ad allora nota solo dalle fonti letterarie e da alcuni, spettacolari rinvenimenti archeologici, come la Chimera e l’Arringatore. Si tratta di una seduzione profonda che continuerà nell’Ottocento, con viaggiatori, studiosi e collezionisti, e la definitiva nascita della grandiosa collezione etrusca del British Museum. After the previous exhibitions with the Museum of the Ermitage (Etrurian Masterpieces from the Ermitage, 2008) and with Louvre (Collections of the Louvre at Cortona. The Etrurian from the Arno to the Tiber, 2011), the City of Cortona and the Etrurian Academy through the MAEC propose a third, great, international exhibition in Casali Palace. Etrurian seducement. From the secrets of Holkam Hall to the wonders of the British Museum, realized together with the British Museum and Holkam Hall, it’s a tribute to the rediscovery of the Etrurian myth by the Anglo-Saxon world. As a matter of fact, there was a deep correspondence among the cultural sophistication of the youngsters of the English nobility that, since the beginning of the Grand Tour in the 18th century, came into contact with ancient Italy and with the charm exerted by the Etrurian civilization that had been known until then only from some literary sources and a few spectacular archeological findings, like the Chimera and the Aule Metele. It was a deep seduction that went on in the 19th century with travellers, intellectuals and collectors until the definitive birth of the grandiose Etrurian collection of the British Museum. Il percorso della mostra / The course of the exhibitioN Una suggestiva cornice espositiva con un sottofondo contraddistinto da uno scalpiccio di cavalli, tra portantine, bauli da viaggio e vestiti d’epoca, accoglie il visitatore nel clima del Grand Tour, il lungo viaggio nell’Europa continentale effettuato dai ricchi giovani dell’aristocrazia europea a partire dal XVII secolo e destinato a perfezionare il loro sapere, con meta obbligata l'Italia. Si entra successivamente nella sala dedicata al Grand tour di Thomas Coke, dove sono esposte riproduzioni di quadri della famiglia ed oggetti relativi al suo viaggio. Nella sala successiva è presentata la lussuosa residenza che il visconte di Leicester realizzerà alla fine del viaggio, dove sono conservate attualmente le collezioni di famiglia. Nella sala dei Mappamondi è possibile apprezzare guide turistiche e carte settecentesche di Roma e Firenze, tappe fondamentali del viaggio di Coke. Si entra così nel Salone Mediceo, dove sono esposte alcune selezioni di acquisti che Thomas Coke effettuò durante il suo viaggio. Nelle salette che si snodano sul retro del Salone Mediceo si presenta la vicenda della tappa fiorentina del viaggio e, in particolare, l’incontro con la corte granducale ed il suo alto funzionario, nonché primo lucumone dell’Accademia Etrusca, Filippo Buonarroti, che, insieme a Thomas Coke, concepì l’idea della pubblicazione del primo libro a stampa sugli Etruschi, il De Etruria Regali. Si prosegue per le sale Tommasi dell’Accademia, che ben descrivono un esempio di arredo patrizio dell’epoca, in rappresentanza delle molteplici élite italiane con il quale Coke ebbe rapporti all’epoca del viaggio e degli alberghi in cui dimorò. All’interno dell’ultima saletta Tommasi si fa l’incontro con il manoscritto di Thomas Dempster, l’Hetruria Regali, una serie di splendidi disegni originali provenienti da Holkam Hall e rappresentanti oggetti archeologici etruschi che furono riprodotti per essere poi trasferiti sulle 4

tavole del libro. Nel salone del Biscione è esposta una campionatura di lastre in rame incise per la stampa delle illustrazioni. L’esposizione prosegue con la presentazione di spettacolari reperti in un ordine espositivo che va dal settentrione al meridione dell’Etruria, oltre 50 pezzi di assoluto valore che esprimono l’arte etrusca nel campo della ceramica, oreficeria, scultura a tutto tondo, bassorilievo, bronzistica, nonché una serie di disegni dell’epoca relativi agli stessi materiali (questi ultimi allestiti all’interno della sala del lampadario etrusco di Cortona). Si conclude la suggestiva carrellata con la presentazione di due pezzi di ceramica Wedgwood, fabbrica inglese che dalla metà dell’Ottocento imita quella etrusca, e una selezione di splendidi reperti dell’Accademia Etrusca che hanno, per vicende antiquarie, rapporti stretti con il mondo culturale britannico. An evocative setting show with horse shuffle between palanquin poles, travel trunks and antique clothing in the background welcomes the visitor in the atmosphere of the Grand Tour, the long journey in continental Europe undertaken by upper-class European young men of means from the 18th century aiming to improve their knowledge, with Italy as an inevitable destination. Afterwards we enter the hall dedicated to the Grand Tour of Thomas Coke where we can find exposed reproductions of family paintings and objects relating to his journey. In the next hall there is presented the luxurious residence that the viscount of Leicester will carry out at the end of his journey, where at the moment there are preserved family collections. In the hall of the mappae mundi we can appreciate guide books and maps from the 18th century of Rome and Florence, essential stages of Coke’s journey. Then we enter the Medici Hall where we can find exposed some selections of the purchases that Thomas Coke made during his journey. The rooms that stretch behind the Medici Hall represent the events of the Florentine stage of the journey, in particular the meeting with the Court of the Grand Duke and its high-ranking official, as well as first lucumo of the Etrurian Academy, Filippo Buonarotti who, together with Thomas Coke, had the idea to publish the first printed book about the Etrurian, that is De Etruria Regali. We continue through the Tommasi rooms of the Academy that well describe an example of ancient patrician fittings on behalf of the numerous élite Italian women with whom Coke was in contact during the journey and of the lodges where he dwelt. Inside the last Tommasi room we can find Thomas Dempster’s manuscript, the Hetruria Regali, a set of wonderful original drawings coming from Holkam Hall and some representative archeological Etrurian objects that had been reproduced and then were transferred on the illustrations of the book. In the Serpent Hall we can observe a set of plate samples in engraved copper for the printing of the illustrations. The exhibition continues with the introduction of spectacular exhibits in an exposing order that goes from the north to the south of Etruria, over 50 pieces of absolute value that express Etrurian art in the fields of ceramics, goldsmith’s art, sculpture in the round, bas-relief, bronze processing as well as a series of drawings of the time relating to the same materials (the latters are organized inside the hall of the Etrurian chandelier of Cortona). We finish the suggestive roundup with the presentation of two ceramic pieces from Wedgwood, an English factory that since the middle of the 19th century has imitated Etrurian ceramics, and a selection of beautiful exhibits of the Etrurian Academy that have – for antique occurrence – close relations with the British cultural world.

Comitato Promotore:

π Cortona Tanti motivi per visitare Cortona: il primo risale a Noè / Cortona So many reasons to visit Cortona and the first dates back to Noah .............................. p. 02 π Eventi da non perdere / Events not miss . ........................................................................................ p. 03 π Un “tour” in mostra Guida alla scoperta della 52° edizione di Cortonantiquaria A “tour” into the exhibit A guide to the discovery of the 52nd edition of Cortonantiquaria ............ p. 06 π Pittura La pittura d'alta epoca / Painting the painting of the sixteenth and seventeenth century . . p. 06 La pittura dell'Ottocento / the painting of the ninetheenth century .................................... p. 09 La pittura del Novecento / the painting of the twentieth century . ....................................... p. 11

Main sponsor:

π Il Fascino Del Mobile Dipinto / The Charm Of Painted Furniture .................................... p. 12 π Sculture Lignee Di Alta Epoca / Wooden Sculputeres Of High Age .................................. p. 14 π Neoclassico E Impero / Neoclassical And Empire Style .......................................................... p. 14

Con il contributo di:

π Il Gioiello Antico / The Antique Jewel ...................................................................................... p. 15 π Maioliche E Porcellane / Faience And China .......................................................................... p. 16 π Stampe E Carte Geografiche / Antique Prints And Maps ...................................................... p. 16 π Ventagli D'Epoca / Antique Fans .................................................................................................. p. 17 π Argenti / Silverware . ...................................................................................................................... p. 18

Sponsor tecnico:

π Tappeti/ Carpets ................................................................................................................................ p. 18 π Le “Speciali” di Palazzo Vagnotti / The “Specials” at the Palazzo Vagnotti ...................................................................................... p. 19

Si ringraziano per la collaborazione:

π Cortonadesign Due atti unici / Two-one act plays .......................................................................... p. 22 Ettore Sottsass e i simboli della bellezza / Ettore Sottsass and the symbols of beauty ................................................................ p. 24 Paolo Staccioli: un'anima modellata dalle mani / Paolo Staccioli: a soul modelled by hand ................................................................. p. 27 π Il Premio Cortonantiquaria Ferruccio Ferragamo / Cortonantiquaria Award Ferruccio Ferragamo ............................................................................ p. 30 π Lounge Area ....................................................................................................................................... p. 31 π Novità Al Bookshop Un'apparizione caravaggesca / A caravaggio-like appearence at Cortona ....................................................... p. 32 π Cortonantiquaria & Cortonadesign Le sedi / The locations ..................................................... p. 33 π Palazzo Vagnotti Mappa espositori / Map of exhibitors . .............................................................. p. 34

Organizzazione: Direttore Cortonantiquaria: Susanna Milani (De Plano Consulting)

Grafica: Catoni Associati

Direzione tecnica e artistica CortonaDesign: Daniele Calamandrei (De Plano Consulting) Mario Catoni (Catoni Associati)

Ufficio Stampa: Andrea Laurenzi

Per CortonaDesign si ringraziano: Bruno Baglivo David e Gianni Overi (Mirabili Arte d’Abitare e Formitalia Group spa)

5


UN

Tour in mostra

Guida alla scoperta della 52° edizione di Cortonantiquaria | a guide to the discovery of the 52nd edition of Cortonantiquaria

AL VIA LA PIù ANTICA MOSTRA ANTIQUARIA D’ITALIA: ANTIQUARIATO, ARTE, DESIGN e TANTE CURIOSITÀ /

ITALY'S MOST ANCIENT ANTIQUE EXHIBIT IS AT THE START: ANTIQUE, ART, DESIGN AND LOTS OF CURIOSITIES

Cortona dal sapore antico fatto di nobili casati, dimore sontuose e arredi pregiati la si scopre per la 52° edizione di CORTONANTIQUARIA dal 23 agosto al 7 settembre, la più antica mostra d’antiquariato in Italia. Un evento di grande valore per il mercato antiquario italiano e una longevità straordinaria che la pone tra gli appuntamenti più prestigiosi d’Italia. È, infatti, dall’ormai lontano 1963 che ininterrottamente Cortona, tra la fine del mese di agosto e l’inizio di settembre, vive immersa nell’antiquariato, proponendosi come punto di riferimento per i tanti amanti del collezionismo d’arte. Cortona è senza dubbio una città vivace per il mercato antiquario con numerosi negozi specializzati, gallerie d’arte contemporanea, restauratori e Cortonantiquaria rappresenta un appuntamento obbligato e atteso per gli appassionati dell’antico, ma anche un richiamo per i visitatori, quasi una moda, sempre più in voga nel calendario di fine estate. Il percorso espositivo si snoderà nelle suggestive stanze di Palazzo Vagnotti, gioiello settecentesco dell’architettura cortonese che tornerà a vivere proprio nei giorni della mostra: ogni stanza un mondo a sé lungo un percorso unico e tutto da scoprire. Nelle sale di Palazzo Vagnotti, che racchiudono il fascino di storie, stili e gusti diversi, si potranno ammirare e acquistare mobili di varie epoche e provenienze, dipinti, preziosi argenti, complementi d’arredo, tappeti, gioielli e molti altri oggetti di raffinata qualità, in un percorso espositivo formato da 35 selezionati espositori che arriveranno a Cortona da ogni parte d’Italia. 35 personalità, professionalità, specializzazioni, stili e gusti diversi, che ogni anno raccontano il mondo dell’antiquariato nelle sue mille sfaccettature e declinazioni. Questa è Cortonantiquaria. E allora cominciamo

MATTARTE – Verolengo (Torino) il “tour” nella 52° edizione della mostra, lasciando la parola agli espositori che nelle pagine a seguire presenteranno se stessi e i loro pezzi forti alla scoperta di opere importanti, pezzi curiosi e nuovi stili. The antique-taste Cortona made of noble stemmata, sumptuous residences and fine fittings is revealed for the 52nd edition of CORTONANTIQUARIA, the most ancient antique exhibit of Italy, from 23rd August to 7th September. A high value event for the Italian antique fair and an extraordinary longevity that places it among the most prestigious dates of Italy. In fact, since the far away 1963 Cortona has lived uninterruptedly immersed in the antique between the end of August and the beginning of September, proposing itself as a reference point for plenty of art collection lovers. Cortona is without doubt a lively city for antique fair with numerous specialized shops, contemporary art galleries, restorers, ect., and Cortonantiquaria represents an inevitabile and looked-for date for the antique lovers, and also an appeal for visitors, almost a trend, more and more in vogue in the late summer calendar. The exposition itinerary will stretch in the suggestive rooms of the Vagnotti Palace, a treasure from the 18th century Cortona architecture that will regain its beauty just in the days of the exhibition: every room is a world for itself along a unique itinerary to be discovered. In the halls of Vagnotti Palace, which contain the glamour of history with different styles and tastes, it will be possible to admire and to purchase pieces of furniture from various periods and origins, paintings, precious silverware, furniture complements, carpets, jewelry and many other sophisticated quality objects throughout an exposition itinerary formed by 35 selected expositors who will arrive in Cortona from all over Italy. 35 different kinds of personality, professionalism, specialization, style and taste that every year tell the world of antique in its thousand and one facets and declinations. This is Cortonantiquaria. So let’s start the 52nd edition fair “tour” leaving the word to the expositors who on the following pages will present themselves and their centre-pieces for the discovery of important works, curious pieces and new styles.

LA PITTURA D'ALTA EPOCA

the painting of the sixteenth and seventeenth century un fiammingo in toscana / a flemish in tuscany

At its first experience at Cortonantiquaria the Brescia Gallery introduces a Flemish painting from the last quarter of the 16th cent. It’s an oil

6

Alla prima esperienza a Cortonantiquaria, Mattarte presenta due dipinti d’alta epoca dei noti maestri fiorentini Niccolò Cartari e Cesare Dandini. At its first experience at Cortonantiquaria the Mattarte proposes two extraordinary paintings from the early age of the Florentine Masters Niccolò Cartari and Cesare Dandini. NICCOLÒ CARTARI Attivo a Firenze intorno al 1500, Niccolò Cartari, insieme a Raffaellino del Garbo, sono ricordati dal Vasari nelle Vitae de' Pittori, come i discepoli di Filippino Lippi. Egli è anche conosciuto come Maestro di Tavarnelle dal dipinto raffigurante una Sacra Conversazione che ora è esposto al Museo di Arte Sacra a Tavarnelle Val di Pesa, e Maestro di Memphis per un San Francesco in Gloria al Brooks Museum of Art di Memphis. Filippino Lippi e Niccolò Cartari si pensa abbiano collaborato molte volte, e spesso Niccolò completò opere iniziate da Filippino, come per esempio l'Adorazione del Vello d'oro alla National Gallery di Londra. Active in Florence around 1500, Niccolò Cartari and Raffaellino del Garbo are mentioned by Vasary in Vitae de' Pittori, as followers of Filippino Lippi. He is also known as Master of Tavarnelle as his painting representing a Holy Conversation is now exposed in the Sacred Art Museum of Tavarnelle Val di Pesa, and Master of Memphis for his Saint Francisco in Glory at the Brooks Museum of Art of Memphis. Filippino Lippi and Niccolò Cartari are believed to have collaborated several times and very often Niccolò completed Filippino’s works, like for example the Worship of the Golden Fleece at the National Gallery of London.

Niccolò Cartari - "Adorazione del Bambino con San Giuseppe e San Giovannino", tondo ad olio su tavola, Firenze, 1500 ca / "Adoration of the Child with St. Joseph and little St. John", oil on round canvas, Florence, around 1500 - diam. cm 70 - da / from MATTARTE

CESARE DANDINI (Firenze, 1 ottobre 1596 - 7 febbraio 1657) La posizione di primo piano rivestita dal Dandini tra i pittori operanti a Firenze alla metà del Seicento è testimoniata, oltre che nelle fonti antiche, dai resoconti dell'ormai celebre processo Galli Tassi del 1656, nel quale fu effettuato una sorta di sondaggio d'opinione per stabilire chi fossero le figure di rilievo nei vari settori artistici. Il primato nel campo della pittura spettò incondizionatamente a Cesare Dandini. In mostra Mattarte presenta un olio su tela collocabile alla metà degli anni trenta del 1600, ovvero nel momento del passaggio all'interno del percorso artistico dandiniano dalla fase "bronzea" a quella "lunare", dipinto raffigura un'elegantissima Allegoria della Giustizia. L'opera, ricca di fascino e di erudite formule interpretative, presenta un'avvenente figura muliebre, personificazione allegorica della Giustizia, effigiata con i suoi simboli iconografici: un libro, un'alzata d'argento contenente una bilancia e un cuore, attributi di saggezza, imparzialità, verità e rettitudine.

on wood representing Madonna with baby, Saint Elisabeth and Saint John. The artist is a Flemish painter who worked in the Centre of Italy: in fact either the pictorial model he was inspired by and the wooden material on which he painted induce to think of a Tuscan placement. However, either the illuminated window (representing a ladscape with cathedral) in the top right part and the care of details in every element bring us to identify the painter as of Flemish origins.

(Florence, October 1st, 1596 – February 7th, 1657) Dandini’s first level position among painters working in Florence in the middle of the 17th century is attested not only in ancient sources but also by the statements of the by now noted Galli Tassi trial of 1656, in which a sort of opinion poll was carried out to establish the prominent position figures in the various artistic fields. The primacy in painting field was entitled unconditionally to Cesare Dandini. In the exhibition Mattarte presents an oil on canvas that can be placed in the mid-thirties of 1600, that is in the inside landscape period of the dandian artistic career, from the “bronze” fase to the “moon” one. The painting represents a very elegant Allegory to Justice. The work is rich in appeal and erudite interpretative forms, it presents an attractive feminine figure as the allegorical personification of Justice, depicted with its iconographic symbols: a book, a silver stand containing a balance and a heart, features of wisdom, impartiality, truth and rectitude.

“Madonna con bambino, Santa Elisabetta e San Giovannino", olio su tavola, ultimo quarto del '500 / “Virgin with Child, St. Elizabeth and little St. John", oil on panel, last quarter of 16th century - 74,5 x 55,5 cm da / from ANTICHITà SIGALINI ANDREA

MATTARTE nasce come bottega d’arte nel 1896. Negli Anni ’50, Giovanni Matta sviluppa ulteriormente l’azienda, fondando la Mattarte Casa d’Aste. L’antiquariato ha sempre rappresentato una passione di Famiglia e oggi, tramite Pinuccia Matta e Raffaello Lucchese, perito ed esperto d’Arte del Tribunale di Torino, l'attività arriva alla quarta generazione.

ANTICHITA’ SIGALINI ANDREA – Rezzato (Brescia) Alla sua prima esperienza a Cortonantiquaria, la Galleria bresciana presenta un quadro fiammingo dell’ultimo quarto del ‘500. Si tratta di un olio su tavola raffigurante Madonna con bambino, Santa Elisabetta e San Giovannino. L’autore è un pittore fiammingo che ha lavorato in Centro Italia: infatti, sia il modello pittorico a cui si ispira che il materiale ligneo su cui ha dipinto inducono a pensare a una collocazione toscana. Tuttavia, la finestra miniata (raffigurante paesaggio con cattedrale) in alto a destra così come la cura del dettaglio in ogni elemento portano a identificare il pittore secondo una matrice fiamminga.

MAESTRI FIORENTINI DEL '500 E '600 / FLORENTINE MASTERS FROM 1500s AND 1600s

Cesare Dandini - “Allegoria della Giustizia, olio su tela / "Allegory of Justice", oil on canvas - 99 x 80 cm - da / from MATTARTE MATTARTE starts its activity as an art shop in 1896. In the ‘50s Giovanni Matta expands the company making it sensitive to market changes and to the increasing demands of customers, founding the Mattarte Auction House.

7


LA PITTURA D'ALTA EPOCA

the painting of the sixteenth and seventeenth century LA PITTURA EMILIANA / THE EMILIA- ROMAGNA PAINTING

ANTIQUARIA LA ROSA - Catania Per la nuova edizione di Cortonantiquaria, Antiquaria La Rosa propone, fra le altre, un’opera del pittore siciliano Giuseppe Sciuti raffigurante Saffo pazza. Il personaggio di Saffo è particolarmente amato da Sciuti ed è più volte raffigurato nei suoi lavori. Ma questa è sicuramente una delle rappresentazioni più riuscite e suggestive. Abbiamo in esso espresse tutte le possibilità di elaborazione decorativa, tanto congeniali al gusto dell'artista, ancor di più una grande resa psicologica che pur entro moduli veristici fa apprezzare la narrazione minuziosa dei contenuti intimi del soggetto. Apparentemente statico e formale il personaggio esprime un forte temperamento che sprigiona un eros particolare (evidenziato dalla maestria con cui vengono resi il carnato e le vesti), soggiogato dalla follia e dalla tensione nervosa che lo attraversa per tutto il corpo. La pennellata veloce e il tocco sicuro rivelano uno Sciuti maturo, fortemente padrone delle proprie potenzialità espressive. Una spiccata evoluzione tecnica pone il dipinto negli anni della piena maturità artistica (1901).

Casa d’Aste Sammarinese, storica galleria specializzata in quadri e cornici d’epoca, presenta in Cortonantiquaria un’opera del bolognese Alessandro Tiarini, rappresentativa della pittura emiliana del XVII secolo. Casa d’Aste Sammarinese, a historic gallery specialized in paintings and picture frames of the time, presents in Cortonantiquaria a work of Alessandro Tiarini, which is representative of the paintings of the Emilia region of the 17th century. ALESSANDRO TIARINI Allievo di P. Fontana e di B. Cesi, a Firenze (dal 1599) lavorò col Passignano; tornato a Bologna (1606), si accostò a L. Carracci, accogliendone le istanze naturalistiche e l'intensa drammaticità. L'accentuata ricerca luministica sottolinea la forte partecipazione emotiva delle sue opere che acquisirono monumentalità e ricchezza cromatica grazie anche allo studio del Correggio.

LA PITTURA NAPOLETANA / THE NEAPOLITAN PAINTING ANTICHITA’ di UMBERTO ERRICO – Napoli Girando per la mostra, il visitatore, insieme alle altre particolarità pittoriche regionali, avrà il piacere di imbattersi in un affascinante spaccato della pittura napoletana dal ‘600 all’800. Nella suggestiva quadreria di Umberto Errico potrà, ad esempio, trovare l’importante opera seicentesca di Michele Ragolia, nato a Palermo e morto a Napoli nel 1686, raffigurante la Decollazione del Battista. Gli Errico nascono nella seconda metà dell’800 come scultori ed antiquari, fondatore Salvatore (1848-1934). Gustavo, uno dei successori tralascia il lato artistico e si dedica totalmente all’Antiquariato. Oggi, saldo di quei valori professionali acquisiti dai suoi avi, l’attività è condotta da Umberto Errico, figlio di Gustavo. Walking around the exhibition, the visitors will have the pleasure of meeting, together with other regional paintings, the fascinating world of Neapolitan painting from the 17th to the 19th century. In the evocative paintings of Umberto Errico may, for example, find the important seventeenth-century work of Michael Ragolia, born in Palermo and died in Naples in 1686, representing the Beheading of the Baptist. The Errico family, founded by Salvatore (1848-1934), starts their activity as sculptors and antiquarians in the second half of the 19th century. Gustavo, one of the successors, leaves the artistic side and dedicates himself completely to the Antique. Today the activity is run by Umberto Errico, Gustavo’s son. Michele Ragolia - "Decollazione del Battista", olio su tela / "Beheading of the Baptist" - 160x132 cm - da / from ANTICHITà di UMBERTO ERRICO

8

the painting of the nineteenth century

LA PITTURA SICILIANA / THE SICILIAN PAINTING

CASA D’ASTE SAMMARINESE – Repubblica di San Marino

P. Fontana and B. Cesi’s student in Florence (from 1599) he worked with Passignano; returned to Bologna in 1606, he approached to L. Carracci, appropriating his naturalistic need and intense dramatic power. His marked research on light underlines the strong, emotive participation of his works that acquired monumentality and chromatic richness thanks to the study of Correggio as well.

LA PITTURA DELL'OTTOCENTO

Alessandro Tiarini (Bologna 1577-1668) - olio su tela / oil on canvas - 43 x 62,5 cm da / from CASA D’ASTE SAMMARINESE

For the next edition of Cortonantiquaria Antiquaria La Rosa proposes, among other things, the Sicilian painter Giuseppe Sciuti’s work depicting insane Saffo. Saffo is Sciuti’s particularly loved personality, he represented her several times in his works. This one is certainly one of the best and most suggestive of all the representations. In it we can find expressed all the possibilities of ornamental elaboration that are so congenial to the artist’s taste, even more than a great psychological performance that, although within veristic forms, makes appreciate the meticulous narration of the subject’s intimate content. The quick stroke and the steady touch reveal a mature Sciuti who is highly master of his own expressive potentiality. A distinct technical evolution places the painting in the year of the complete artistic maturity (1901).

Giuseppe Sciuti (Zafferana Etnea - CT - 1834 - Roma 1911) - "Saffo pazza", olio su tela / "Sappho mad", oil on canvas - 175 x 135 cm da / from ANTIQUARIA LA ROSA

GIUSEPPE DE NITTIS STUDIO PORCELLI - Genova Nello stand dello Studio Porcelli è possibile vedere un prezioso quadro di Giuseppe De Nittis, nato a Barletta nel 1846 e morto Saint-Germain-enLaye nel 1864. L’opera, una tipica marina grigia datata e firmata con dedica, già pertinente alla collezione Giosi di Napoli, raffigura il sito di Abbazia vicino a Lacco Ameno (Ischia). In the stand of the Studio Porcelli we can see a Giuseppe De Nittis’s precious painting. The author was born in Barletta in 1846 and died SaintGermain-en-Laye in 1864. The work, a typical grey seascape, dated and signed with inscription, already relevant to the Giosi Collection of Naples, represents the Abbazia site near Lacco Ameno (Ischia). Giuseppe De Nittis - olio su tela, datato e firmato con dedica / oil on canvas, signed and dated with inscription - 19 x 31 cm - da / from STUDIO PORCELLI

9


LA PITTURA DELL'OTTOCENTO the painting of the nineteenth century

the painting of the twentieth century

LA PITTURA FRANCESE / THE FRENCH PAINTING

LA PITTURA VENETA / THE PAINTING OF VENETO

I TESORI DEL XX SECOLO / TREASURES OF THE 20TH CENTURY

IL MERCANTE D’ARTE di ANDREA MAZZOLDI – Predore (Bergamo)

AMBROSI – Monselice (Padova)

GALLERIA CENTRO ARTE LA TESORIERA - Torino

Continuando a visitare la mostra incontriamo Andrea Mazzoldi. Non è la prima volta: era già presente a Cortonantiquaria nell’edizione passata. In questa edizione presenta un’interessante opera in fase di studio, bella testimonianza di pittura francese dell’800, per il momento attribuita a Émile Jean Horace Vernet (Parigi 1789 - 1863). Il dipinto, un olio su tela cm. 107x87, ritrae Giuditta e Oloferne e porta una traccia di firma sul lato destro.

Un’ottima rappresentazione di pittura veneta dell’800 è offerta da un’imponente opera di Lino Selvatico, nato a Padova 1872 e morto a Treviso nel 1924. Considerato il ritrattista per eccellenza della elegante società veneziana d'inizio secolo, tanto da definirlo il Boldini veneto, esprime nelle sue opere la sua naturale tendenza idealista e romantica, prediligendo l'analisi psicologica dei personaggi piuttosto che l'uso della tecnica alla ricerca della pittura di effetto.

Continuing to visit the exhibition we meet Andrea Mazzoldi. It is not the first time: he was already present in Cortonantiquaria in the previous edition. In this edition he presents to the public an interesting work in phase of study, for the moment attributed to Émile Jean Horace Vernet (Paris 1789 - 1863). The painting, oil on canvas cm 107x87, portrays Judith and Holofernes and has a trace of signature on the right side.

A good representation of Veneto painting of the nineteenth century is offered by an impressive work from Veneto of Lino Selvatico (Padova 1872-Treviso 1924). The portraitist par excellence of the elegant Venetian society of the beginning of the century, he was even defined as the Boldini of Veneto, expressses his natural, idealist and romantic tendency in his works, with preference for the psychological analysis of the characters rather than the use of technique in research of the painting of effect.

Lia Chifari ci racconta che il recente passaggio di millennio ha consegnato agli archivi la storia del Novecento, un secolo che nelle arti ha prodotto uno scenario di novità epocali, sconvolgenti, in quantità e qualità senza paragoni nel confronto con tutto il passato precedente. Il XX secolo è stato il secolo dell'affermazione e del tramonto delle avanguardie storiche. L'arte novecentesca ha prodotto tesori sempre più ambiti dal collezionismo internazionale contemporaneo: tesori ormai passati al vaglio valoriale del tempo e della ragion critica, ambiti da musei e raccolte prestigiose, capolavori di un'epoca della quale tutti noi siamo eredi e partecipi. Perché oggi collezionare opere d'arte? Collezionare l'arte vuol dire vivere il senso della storia, possedere i prodotti di una conoscenza. Annota Frederich Hegel "L'arte si rivela nella storia del mondo”. In ultimo ma non ultimo, collezionare è anche e soprattutto un atto d'amore, perchè "L'arte è una passione” (Oscar Wilde), il possederla è forse l'ultimo, residuale spazio concesso all'emozione e al sentimento da quest'epoca dominata dal calcolo e dal raziocinio. A Cortonantiquaria opere dei grandi maestri del '900: De Chirico, Picasso, Chagall, Sassu, Fiume, Guttuso, Cascella, De Pisis e tanti altri.

Lia Chifari tells us that the recent passage to the new millennium passed on to the archives the history of the 20th century, which in field of arts produced a set of epoch-making and shocking innovations in quantity and quality without parallel compared to all the previous past. 20th century was the achievement and the decline of historic avant-garde. Art of this century produced more and more desirable treasures for contemporary international collecting: treasures already sifted through the merit of time and critical reason, desired by museums and prestigious collections, masterpieces of an era of which we all are inheritors and participants. Why should we collect works of art today? Collecting art means to live the sense of history, to possess the products of knowledge. Frederich Hegel said: "Art reveals itself in the history of the world”. Last but not least, collecting is also and above all an act of love because “Art is passion” (Oscar Wilde), possessing it could be the last remaining space allowed to emotion and sentiment dominated by calculation and reasoning from this era on. Works of great masters of the 20th century at Cortonantiquaria: De Chirico, Picasso, Chagall, Sassu, Fiume, Guttuso, Cascella, De Pisis and many more.

Aligi Sassu - "Cavallo bianco", olio su tela / "White horse", oil on canvas - 1961 da / from GALLERIA CENTRO ARTE LA TESORIERA

Filippo De Pisis - "Conchiglie", olio su tavola / "Shells", oil on board - 30 x 40 cm 1946 - da / from GALLERIA CENTRO ARTE LA TESORIERIA

émile Jean Horace Vernet (Parigi 1789 - 1863) - "Giuditta e Oloferne", olio su tela / "Judith and Holofernes", oil on canvas - 107 x87 cm da / from IL MERCANTE D'ARTE di A. MAZZOLDI

"Giuditta e Oloferne" (dettagli) / "Judith and Holofernes" (details)

Andrea Mazzoldi, mercante d'arte, si dedica con passione da circa vent'anni, alla ricerca e allo studio dei dipinti antichi svolgendo con grande attenzione e riservatezza il suo ruolo di intermediario e consulente, sicuro che l’opera d’arte sia l’investimento più affascinante che offra oggi il mercato. Andrea Mazzoldi art dealer, for almost twenty years has dedicated himself with passion to the research and study of ancient paintings, carrying out with great care and confidentiality its role as a broker and consultant, sure that work of art is the most fascinating investment offered today by the market.

10

LA PITTURA DEL NOVECENTO

Lino Selvatico (Padova 1872 - Treviso 1924), 121 x 198 cm da / from AMBROSI

Franco Ambrosi, titolare della ditta AMBROSI con sede a Monselice (PD), da oltre trent'anni ricerca e seleziona oggetti d'arte, sempre integri e originali, con particolare predilezione per mobili, dipinti e arredi italiani di alta epoca. Franco Ambrosi, owner of the AMBROSI company based at Monselice (PD), has looked for and selected for over thirty years always intact and original objects of art, with particular preference for furniture, paintings and Italian settings from early ages.

11


IL FASCINO DEL MOBILE DIPINTO the charm of painted furniture

ANTICHITà GIUSEPPE MARGHERI– Borgo San Lorenzo (Firenze)

RARA CREDENZA MARCHIGIANA / RARE SIDEBOARD FROM MARCHE REGION

Al secondo piano, in uno stand spazioso, ci imbattiamo in un bell’armadio toscano decorato a grottesche e uno stipo seicentesco laccato azzurro. Poco più in là un pezzo davvero straordinario: una lunetta in ceramica a rilievo ed a lustro raffigurante San Lorenzo. “È un omaggio alla nostra terra, resa celebre anche dalla presenza di questa importante manifattura”, ci dice Giuseppe Margheri. E poi prosegue: “Ormai da trent’anni, siamo specializzati nella ricerca e nel restauro di mobili toscani antichi, in particolare quelli della campagna toscana, provenienti da fattorie, ville padronali o semplici coloniche. Particolare attenzione la dedichiamo ai mobili dipinti per i quali nutriamo una vera passione”. Sotto le belle volte del caratteristico magazzino di Antichità Margheri, in Borgo San Lorenzo, nel cuore del Mugello, a pochi km da Firenze, sono sempre presenti librerie, stipi, credenze e tavoli, mobili toscani antichi, certe volte “solo un po' vecchiotti”.

ANTICHITà MORELLO – Badia Polesine (Rovigo) Molto rara da trovare sul mercato antiquario per il suo stato di conservazione e per l'originalità d'esecuzione, questa credenza Luigi XIV stupisce e incanta in tutta la sua bellezza. Di indubbia provenienza marchigiana, il mobile presenta le caratteristiche proprie delle botteghe ebaniste e decorative del primo quarto del Settecento: veri e propri artisti decoratori ed ebanisti in grado di rendere dei pezzi semplici ed essenziali vere e proprie opere d'arte. Il manufatto si presenta completamente integro sia nella struttura lignea che, cosa ancor più rara, nella laccatura, che è del tutto originale. Le decorazioni policrome, dipinte con estrema minuzia di particolari, sono presenti su tutta la superficie del mobile, tranne che sul piano. Il piano può essere aperto a ribalta e l'interno è molto capiente. Interessantissima anche la presenza della meccanica d'epoca che apporta un valore aggiunto al mobile già di per sé molto pregiato. Ricordiamo che mobili di questo genere sono difficili da reperire sul mercato antiquario sempre più offuscato da pezzi non originali, ridipinti e parzialmente danneggiati. Quella che noi offriamo invece è una credenza vera, perfetta, autentica, integra e soprattutto unica dal punto di vista antiquariale. Invitiamo tutti i lettori a venirla a visionare dal vero direttamente allo stand di Antichità Morello a piano terra di Palazzo Vagnotti. Very rare to find on an antique fair for its state of preservation and for the originality of execution, this Louis XIV sideboard amazes and enchants in all its beauty. Undoubtedly from the Marche region, the piece of furniture presents the characteristics of the cabinetmaker and ornamental Shops of the first quarter of the 18th century: authentic decorator artists and cabinetmakers able to render simple and basic items in real works of art. The manufacture is completely undamaged both in the wooden structure and in the entirely original lacquering, which is quite rare. We are pleased to invite all readers to come and visit it live directly at the stand of Antichità Morello in the ground floor of Palazzo Vagnotti.

On the second floor, in a booth space, we come across a beautiful Tuscan wardrobe, decorated grotesque, and a light blue lacquered cabinet of the 17th century. A little farther on there is an extraordinary piece: a ceramic lunette in relief and lusterware, representing Saint Laurence, work, in 1929, of Manifattura Chini. “It is a tribute to our land,made famous ​​ also by the presence of this important manufactory", tells Giuseppe Margheri. And then states: “For almost thirty years we are specialized in researching and restoring antique Tuscan pieces of furniture, specially from the countryside, from farmhouses, manors or simple cottages. We pay particular attention to painted furniture for which we developed a real passion”. Under the beautiful vaults of our characteristic warehouse of Antichità Margheri, in Borgo San Lorenzo, in the heart of Mugello, a few kilometers from Florence, are always present bookshelves, cabinets, sideboards and tables, antique Tuscan pieces of furniture that are sometimes “only a little oldish”. Credenza marchigiana, policroma, Luigi XIV / Sideboard from Marche region, polychrome Louis XIV – 115 x 106 h x 54 cm – da/from ANTICHITA' MORELLO

UNA GALLERIA D’ANTIQUARIATO TRA LE NEVI / a GALLERY OF ANTIQUE IN THE SNOW ANTICHITà COSTA - Saluzzo (Cuneo) Lo splendore del Marchesato di Saluzzo, lo si rivive soprattutto percorrendo a piedi la salita al Castello, tra una piacevole scenografia di palazzi antichi e di suggestive botteghe che ravvivano, come in una finzione teatrale, l'atmosfera del luogo dove fin dagli anni '60 nacque l' "Antichità Costa“: uno spazio espositivo inserito in un palazzo di fine '400, inaugurato dal nonno di Tomaso e Urbano Costa. Fondamentale impulso all’attività fu dato dall’apertura nel 1966 di una galleria di antiquariato sulle nevi di Limone Piemonte e successivamente nel 1977 a Sestriere. Pezzi di punta della galleria in Cortonantiquaria sono una splendida cassa laccata veneta del 1700 e un comò marchigiano Luigi XVI. Marcello Costa e la moglie Monica sono anche periti antiquari presso il tribunale di Saluzzo. The splendor of the Marquisate of Saluzzo can be brought back to life mainly by walking the climb to the Castle among a pleasant scenery of antique palaces and evocative shops that bring back to life, like in a theatre act, the atmosphere of the place where from the ‘60s was born "Antichità Costa". It’s an antique gallery inserted in a late 15th century palace, inaugurated by the grandfather of Tomaso and Urbano Costa. The idea that gave a fundamental economic impulse was to open a gallery of antique in 1966 on the snows of Limone Piemonte and subsequently in 1977 in Sestriere. Top pieces for Cortonantiquaria: a lacquered chest of Veneto of 1700 and a Louis XVI chest of drawers from Marche.

12

...UNA PASSIONE PER I MOBILI TOSCANI DIPINTI E NON SOLO / ...A PASSION FOR PAINTED TUSCAN FURNITURE AND NOT ONLY

Cassa laccata, Veneto, sec. XVIII / Lacquered chest, Veneto, 18th century da / from ANTICHITà COSTA

Armadio decorato a grottesche / Wardrobe decorated grotesque - 1700 170 x 60 x h 220 cm - da / from ANTICHITà GIUSEPPE MARGHERI

Permane la toscanità, ma cambia profondamente lo stile nei mobili proposti rispettivamente dai due antiquari toscani ANTICHITà SAN PANCRAZIO (Firenze) che presenta a Cortona uno scrittoio Luigi XIV in noce e GIOVANNI REBECHI (Staffoli, Pisa) che propone un divanetto Luigi XVI in ciliegio con seduta impagliata. Still from Tuscany, but two deeply different styles in the pieces of furniture proposed by two Tuscan antiquarians: ANTICHITà SAN PANCRAZIO (Florence) presents in Cortona a Louis XIV writing desk in walnut and GIOVANNI REBECHI (Staffoli, Pisa) proposes a small Louis XVI sofa in cherry with straw sitting.

Manifattura Chini – Lunetta in ceramica a rilievo ed a lustro raffigurante San Lorenzo, marcata e datata / Ceramic lunette in relief and lusterware, representing Saint Laurence, marked and dated - 1929 - da / from ANTICHITà GIUSEPPE MARGHERI

Scrittoio in noce toscano, epoca Luigi XIV / Tuscan walnut writing desk, period Louis XIV 117 x 56 x h 103 cm - da / from ANTICHITA'SAN PANCRAZIO

Divanetto in legno di ciliegio, Luigi XVI / Small Louis XVI sofa in cherry - Toscana da / from GIOVANNI REBECHI

13


SCULTURE LIGNEE DI ALTA EPOCA wooden sculptures of high age

angeli / angels NUMERO 7 ANTIQUARIATO – Montecatini Terme (Pistoia) “Selezionare le opere da esporre a Cortonantiquaria è sempre stato molto impegnativo. Quest’anno ho scelto di presentare due sculture policrome raffiguranti due Angeli ceroferari reduci da una mostra culturale in Veneto dal titolo Angeli. "Chi parla è Salvatore Cecchi di Numero 7 Antiquariato. “Questi, gli angeli, sono in assoluto le creature più raffigurate dalle arti: messaggeri ed ambasciatori di Dio, vicini a lui e all’uomo. I nostri Angeli appartengono alla produzione di Gian Antonio Agostini, scultore Udinese nato nel 1550 e sono da collocarsi nel primo decennio del XVII secolo. Hanno proporzioni classiche con i volti estatici aperti da un accenno di sorriso, la torsione calibrata del corpo ed i panneggi con ampie zone lisce inframmezzate da pieghe asciutte e lineari. Il movimento delle figure, la posa della gamba piegata e scoperta sono caratteristiche degli Angeli lignei tra il cinque e seicento e soprattutto corrispondono a modelli standard del tardo cinquecento Veneziano. Ma non basta l’epoca, l’opera d’arte deve comunicare, trasmettere sensazioni, appagare lo spirito. Nei nostri Angeli l’armonia e la spiritualità che sprigionano ci trasportano lontano dalle cose terrene, in un mondo fatto di perfezione. Se osserviamo l’espressione rapita del “viso/animo” sentiamo la percezione viva che li attraversa, l’amore e la venerazione perpetua verso Dio e siamo assorbiti in una dimensione dove il tempo si ferma e si ritrova “quel respiro spirituale senza cui possiamo soltanto sopravvivere e regredire”. “Selecting the works to expose at Cortonantiquaria has always been demanding. This year I’ve chosen to present two polychrome sculptures representing two Angels that are back from a cultural exhibition in Veneto,

entitled "Angels". The speaker is Salvatore Cecchi of NUMERO 7 Antiquariato. “The angels are undeniably the most often represented figures of art: messengers and ambassadors of God, close to him and to man. Our Angels belong to the production of Gian Antonio Agostini, a sculptor from Udine born in 1550, and can be placed in the first decade of the 17th century. They have classic proportions, open, ecstatic faces with a hint of smile, calibrated body-twisting and drapery with large plain zones interposed by dry and linear pleats. The movement of the figures, the pose of the bent and bare leg are characteristics of the wooden Angels between the 16th and 17th centuries and mostly they correspond to the standard models of the late Venetian 16th century. But the era is not enough, a work of art has to communicate, transmit sensations, satisfy the spirit. Harmony and spirituality that our Angels emanate bring us far away from the terrestrial things to a world of perfection. If we observe the raptured look of the “face/soul” we can feel the living perception that passes through, the love and permanent veneration versus God and we get absorbed in a dimension where time stops and regains “that spiritual breath without which we can only survive and regress”. Gian Antonio Agostini - Coppia di angeli lignei, prima decade XVII sec. / Pair of wooden angels, first decade of the 17th century da / from NUMERO 7 ANTIQUARIATO

NEOCLASSICO E IMPERO neoclassic and empire style

OROLOGIO LUIGI XVI / LUIGI XVI CLOCK

SPINETTA PRIMO IMPERO / FIRST EMPIRE SPINET

ANTICA MAISON LAMBERTUCCI- Bientina (Pisa)

GALLERIA ANTIQUARIA "VANVITELLI" - Caserta

Fra le particolarità segnaliamo un rarissimo orologio francese in marmo e bronzo di eccellente qualità per il cesello e la doratura. Risale all’ultimo quarto del 700, periodo di Luigi XVI. Lo si trova presso l’Antica Maison Lambertucci. L’Antica Maison Lambertucci opera dal 1908 facendo tesoro delle esperienze accumulate e impegnandosi nella ricerca di cose rare, belle, integre per offrire al cliente cose che tempo mantengano valore e bellezza.

Il casertano Mimmo D’Alessio, specializzato in Neoclassico e Impero, presenta a Cortona un pezzo Primo Impero raro e molto originale: una spinetta in piuma di mogano, datata e firmata.

Among the particular works we point a very rare French clock in marble and bronze of excellent quality for the chisel and gilt. It dates from last quarter of the 18th century, period of Louis XVI. We can see it at Antica Maison Lambertucci. Antica Maison Lambertucci work since 1908 by treasuring past experiences and always searching for cultural enrichment in the research of the rare, beautiful, intact to offer our customers things that keep beauty and value in time.

14

Mimmo D’Alessio from Caserta, specialized in Neoclassical and Empire, presents in Cortona a rare and very original First Empire piece: a spinet in mahogany feather, dated and signed.

IL GIOIELLO ANTICO the antique jewel

Per la gioia del gentil sesso a Palazzo Vagnotti non può certo mancare il gioiello d'epoca, “cuore” dell’attività di ANGELO D’ORO - (Parma) e ELISABETTA TOMEI GIOIELLI D’EPOCA (Repubblica di San Marino). To the delight of the fairer sex in Palazzo Vagnotti can not miss the antique jewel, the "heart" of the activity of ANGELO D’ORO - (Parma) and ELISABETTA TOMEI GIOIELLI D’EPOCA (Republic of San Marino). Anna Maria De Marchi, che continua l’attività avviata e gestita per anni col marito Orlando Tanzi, segnala, fra le sue tante proposte, un paio di orecchini in oro con turchesi contornato da diamanti e un pendente degli anni ’30-40 con smeraldo centrale. Angelo d’Oro (dal nome dell’Angelo di bronzo dell’Antelami che è sopra il campanile del duomo di Parma, dove ha sede la galleria) opera nel mondo dell’antiquariato e del gioiello d’epoca dal lontano 1961. E ancora, sempre elegantemente presentato e ricchissimo di proposte originali e accuratamente selezionate, lo stand di Elisabetta Tomei, titolare della nota gioiellieria antiquaria sammarinese, sarà una tappa obbligata per chi ama il monile d’epoca. Spettacolare la collezione di monili in micromosaico: Romani, nati nel 1850, venivano dati, i più importanti, alle autorità che visitavano Roma e, quelli più comuni, ma sempre belli, a tutti i pellegrini che si recavano nella città santa. La preziosità di questi gioielli sta nei piccoli inserti di pietra che uniti formano preziosi disegni dei più bei monumenti romani. Vengono costruiti su pasta vitrea o pietra dura, sono policromi e sembrano addirittura minuscole pitture. Da vedere e provare anche i gioielli anni ’50 delle famosissime griffe David Webb e Van Cleef e Arpels. Anna Maria De Marchi, who continues the activity begun and managed for years with her husband Orlando Tanzi, proposes, among many, a pair of golden earrings with turquoise, surrounded by diamonds and a pendant from the ‘30s-‘40s with central emerald. Angelo d'Oro (from the name of the bronze Angel of the Antelami which is above the bell tower of the cathedral of Parma, where the gallery is based) has worked in the world of the antique and of jewelry of the time since the far away 1961. Still some more, the stand of Elisabetta Tomei, owner of the well-known antique jeweller’s shop of San Marino, always presented in an elegant way, quite rich of original and accurately selected offers, will be a must for the antique necklace lovers. The collection of necklaces in micro-mosaic is spectacular: Romans, from 1850, the most important ones were given, to the authorities that visited Rome, and the more common – but still beautiful – ones to all the pilgrims that went to the Holy City. The preciousness of this jewelry is in the small stone inserts, tessera, that put together form precious pictures of the most beautiful Roman monuments. They are constructed on glassy pastry or hard stone, they are polychrome and seem just like tiny painings. Have a look and try the jewelry of the ‘50s as well as the famous labels David Webb, Van Cleef and Arpels.

Pendente in oro giallo con smeraldo centrale e brillanti / Yellow gold pendant with central emerald and diamonds 1930/40 - da / from ANGELO D'ORO

Paio di orecchini in oro, turchesi contornati da diamanti / Pair of gold earrings, turquoise surrounded by diamonds 1800 - da / from ANGELO D'ORO

Monili in micromosaico / Micro-mosaic jewelry - da / from ELISABETTA TOMEI

Spinetta Primo Impero in piuma di mogano, datata e firmata / First Empire spinet, in mahogany flame, signed and dated - da / from GALLERIA ANTIQUARIA "VANVITELLI"

Orologio francese in marmo e bronzo, ultimo quarto del '700, Luigi XVI / French clock in marble and bronze, last quarter of the 18th century da / from ANTICA MAISON LAMBERTUCCI

David Webb - Anello in quarzo, oro e brillanti con orecchini in oro, onice, quarzo e diamanti taglio brillante / Ring in quartz, gold and diamonds with gold earrings, onyx, quartz and diamonds - da / from ELISABETTA TOMEI

Van Cleef e Arpels - Bracciale in oro e corallo rosa, orecchini in oro, brillanti, agata e corallo rosa, Francia, 1950 ca / Gold bracelet with pink coral, gold earrings, diamonds, agate and coral pink, France, around 1950 - da / from ELISABETTA TOMEI

15


MAIOLICHE E PORCELLANE faience and china

CALTAGIRONE: LA REGINA ARABA / THE ARAB QUEEN GIULIO TORTA ANTICHITà - Palermo Giulio Torta, presente a Cortonantiquaria da oltre dieci anni, ci segnala quest’anno una bellissima collezione di maioliche siciliane dei sec. XVII e XVIII, fra cui spicca una scultura in maiolica policroma di Caltagirone, raffigurante Regina Araba. Questa solare raffigurazione settecentesca in maiolica calatina, ripropone la tipologia di alcune rare ceramiche figurative islamiche eseguite nel periodo tardo medievale, in onore e in ricordo della antica gloria araba in Sicilia orientale, ove alcune maestranze arabe permasero, sino agli albori del Rinascimento. Giulio Torta si dedica da trenta anni con grande passione all’Arte e all’Antiquariato. Oggi è Presidente dell’Associazione Culturale Terza Esperide di Palermo per la promozione e la ricerca della Cultura Siciliana, nonché ideatore e promotore del Museo Federico II ed il Medioevo. La competenza eclettica del titolare, con primario riferimento alle Arti Minori, alla Pittura e alla Scultura, è il suo punto di forza. Giulio Torta has been expositor in Cortonantiquaria for more than ten years. This year he will present a beautiful collection of Sicilian majolica from the 17th and 18th centuries, among which stands out a sculpture in polychrome majolica of Caltagirone, representing The Arab Queen. Giulio Torta has dedicated himself to Art and Antique with great passion for thirty years. Today he is the president of the Terza Esperide Cultural Association of Palermo for the promotion “Regina Araba”, scultura in maiolica policroma di Caltagirone / “Arab Queen”, sculpture in polychrome majolica from Caltagirone da / from GIULIO TORTA ANTICHITà

and research of Sicilian Culture, as well as author and promoter of the Frederick II Museum and the Middle Ages. The eclectic competence of the owner in terms of Minor Arts, Painting and Sculpture at is the strong point of the gallery.

PIATTO GIAPPONESE / JAPANESE PLATE VELONA ANTICHITà – Firenze La galleria antiquaria fiorentina, oggi gestita da Furio Velona, figlio di quel Pasquale Velona che fu tra i fondatori di Cortonantiquaria, presenta al pubblico di questa edizione un grande e scenografico piatto giapponese in porcellana decorato a motivi floreali e drago rampante. L’opera consente di aprire una finestra su un tipo di antiquariato raro e di grande bellezza: Giappone, Imari, fine sec.XVIII. The historical Florentine company, today managed by Furio Velona, son of that Pasquale Velona who was one of the founders of Cortonantiquaria, presents to the public of this edition a great and spectacular Japanese plate in porcelain decorated with floreal pattern and a rampant dragon. This work allows us to open a window to a rare antique of great beauty: Imari, end of 18th century. Grande piatto in porcellana, Giappone, Imari, fine sec.XVIII / Great porcelain plate, Japan, Imari, late 18th century - diam. 60 cm da / from VELONA ANTICHITA’

STAMPE E CARTE GEOGRAFICHE antique prints and maps

UNA DIVERSA ORIGINALITÀ / A DIFFERENT ORIGINALITY FURLANETTO STAMPE ANTICHE – Treviso Le stampe e carte geografiche antiche sono oggetto di studio e vendita della Furlanetto Stampe Antiche da più di trent’anni. Dagli atteggiamenti, dalle richieste e dalle osservazioni della clientela si rileva come spesso non sia chiaro cosa sia una stampa antica o quale sia il significato di una carta geografica del passato. Capita infatti di sentirsi domandare se ci si dedichi alla vendita di stampe antiche o di incisioni, pensando che stampa implichi sempre semplice “riproduzione” e incisione equivalga ad “originale”. La questione non è banale ed è stata lungamente dibattuta nel secolo scorso. Tuttavia una stampa antica può anche essere originale. Fino alla fine del 1700 era necessario un procedimento manuale nella creazione del supporto da cui si sarebbe poi tirata una stampa. Nel secolo seguente fu introdotto il concetto di stampe d’invenzione e stampe di traduzione: il primo stava per l’artista incisore che inventa il soggetto; il secondo per l’incisione di un soggetto già ideato da altri. L’esempio più abituale sono le stampe antiche che riproducono pitture. Le stampe di traduzione possono apparire di livello inferiore, ma così non è per tutte, essendo frequente imbattersi in veri e propri incisori artisti. La passione per la cartografia antica ha negli ultimi decenni contagiato molti Italiani. Alcuni collezionisti, oggi stimati a livello

16

nal”. It’s not a trivial matter and it was argued for a long time in the last century. However, an antique printing can also be original. Until the end of the 18th century a manual process was necessary to create a support from which to run off a printing. In the following century the invention and the translation printings were introduced: the first one meant that an engraver artist invented the subject; the second one was the incision of a subject already thought up by others. Passion for antique cartography infected a lot of Italians in the last decades. Some collectionists, who are today appraised on international level, started their march together with Lucia Furlanetto. Very often a customer tries to read an antique map as if it were a modern one, looking for his or her hometown or country. Only after having purchased a few pieces they realize how an antique map is much more than a group of toponyms: it is the mirror of knowledge, of believes, of philosophies of the era in which it was made. The names of the cities, their presence or absence are passed on, what’s more, are copied from map to map, sometimes even for decades if not centuries. It’s in the 17th century that cartography reaches its artistic maturity and enters every aristocratic house both as ornament and object of use.

VENTAGLI D'EPOCA antique fans

CIELO MIO MARITO! TE LO DICO COL VENTAGLIO / OH GOD MY HUSBAND! I TELL YOU WITH THE FAN LE DE DOMINICIS ANTIQUARIATO – Milano Il ventaglio è uno straordinario intermediario tra noi, il presente e il mondo invisibile del passato: sebbene sia identificato per antonomasia con la vanità e la frivolezza, il ventaglio riflette il momento artistico, culturale e storico della sua epoca della quale sa raccontarci, con originalità e ricchezza di particolari, scorci inaspettati. Un tempo il ventaglio è stato per le donne un vero e proprio telegrafo senza fili ante litteram, aperto, socchiuso, chiuso e posizionato in modi diversi, agitato e brandito era in grado di lanciare i più diversi messaggi: "vi sono devota", "potete agire liberamente", "sarete sottomesso alla mia volontà", “è in arrivo mio marito!". Come non essere sedotti da questo fragile, aereo, raffinato accessorio della moda femminile, il solo in grado di fremere, vibrare, palpitare in un battito languido, civettuolo, indispettito, incollerito, fedele interprete dello stato d'animo di chi lo agita? Il suo linguaggio più autentico va ricercato tuttavia nel significato simbolico: insegna di potere, oggetto del corredo liturgico, strumento di satira, status symbol, veicolo di idee patriottiche e propaganda politica, espressione di sentimenti amorosi, opera d'arte, messaggio pubblicitario, il ventaglio

nazionale, hanno iniziato il loro cammino con Lucia Furlanetto. Spesso il cliente legge una carta geografica antica come se si trovasse di fronte ad una moderna, cercando la propria città o paese. È solo dopo aver acquisito alcuni pezzi che ci si accorge come una carta geografica antica sia molto più che un insieme di toponimi: essa è specchio delle conoscenze, delle credenze, delle filosofie dell’epoca in cui è stata fatta. I nomi delle città, la loro presenza o assenza, si tramandano, anzi si copiano, di carta in carta, talvolta anche per decenni, se non secoli. I mostri marini, gli animali fantasiosi, gli uomini senza testa integrano le carte geografiche antiche del XVI secolo; gli spazi lasciati appositamente vuoti per i territori inesplorati, completano le carte illuministe francesi; le convinzioni ideologiche che si rifanno ad ideali di equità e simmetria caratterizzano le carte barocche. È nel seicento che la cartografia raggiunge la sua maturità artistica ed entra in tutte le case signorili sia come ornamento che come oggetto d’uso. Insomma, una carta geografica esprime alcuni aspetti di “originalità” di una cultura in una determinata epoca. Antique printings and maps have been studied and sold by the Furlanetto Stampe Antiche for more than thirty years. From customers’ behaviour, requests and remarks we can note how often it is not clear what an antique printing is or what importance can a map of the past have. We are in fact asked quite often if we sell antique printings or incisions, believing that printing means always simply “reproduction” and incision is the same as “origi-

"Italia mit Dreien fürnemsten Inseln/Corsica/ Sardinia und Sicilia" Carta geografica antica d'Italia fatta incidere su legno da Sebastian Münster / Antique map of Italy engraved on wood by order by Sebastian Münster - 1572 - 33,8 x 25cm da / from FURLANETTO STAMPE ANTICHE

ha saputo adattarsi ai cambiamenti della società indossando nei secoli sempre nuove, sontuose vesti che ne hanno potenziato il potere seduttivo. L'interesse per il ventaglio d'epoca è sempre più vivo e diffuso, gli appassionati d'antiquariato lo apprezzano per il valore artistico, per l'unicità e l'originalità di un manufatto frutto del talento e della fantasia di pittori, scultori, incisori, orafi (nessun altro manufatto antico richiedeva la collaborazione di così numerosi talenti)- I collezionisti, incessantemente alla ricerca dell'esemplare raro, sono vittime consenzienti del magico incanto che si sprigiona all'apertura di un ventaglio d'epoca. Fan is an extraordinary intermediary between us, the present and the invisible world of the past: although it is identified par excellence with vanity and frivolity, fan reflects the artistic, cultural and historical moment of its era, about which it can narrate us unexpected glimpses with originality and richness of details. Once the fan was used by women as a real wireless telegraph ante litteram, open, half-closed, closed and positioned in different ways, agitated and waved, it was able to launch the most different messages: “I’m devoted to thee”, “you can act freely”, “you will be subjected to my will” and “my husband is about to arrive!”. How can one not be seduced by this fragile, aerial, refined accessory of ladies’ fashion, the only thing able to quiver, shake, tremble in a languishing, flirtatious, vexed, enraged heartbeat, faithful interpreter of the state of mind of the one who shakes it? Its more authentic language, nevertheless, has to be searched in the symbolic meaning: emblem of power, object of liturgical outfit, tool of satire, status symbol, vehicle of patriotic ideas and political propaganda, expression of loving feelings, work of art, advertisement - fan was able to adapt to the changes of society wearing through the centuries always new, sumptuous clothing that has strengthened its seducing power. Interest in fans of the time is more and more alive and widespread, the antique lovers appreciate it for its artistic value, for the uniqueness and authenticity of a manufacture that is fruit of the talent and fantasy of painters, sculptors, engravers, goldsmiths (no other antique manufacture required the collaboration of so many talented people). The collectors, who are endlessly looking for the rare exemplar, are consenting victims of the magic spell that is emanated by the opening of a fan of the time. "Il falconiere", ventaglio dipinto a gouache, stecche in madreperla, Francia 1870 ca / "The Falconer" a gouache painted fan, mother of pearl sticks, France around 1870 da / from LE DE DOMINICIS ANTIQUARIATO

Presente a Cortonantiquaria da oltre quaranta anni, la ditta Le De Dominicis è specializzata nella ricerca e nella vendita del ventaglio d’epoca, rappresentando un assoluto punto di riferimento in Italia per collezionisti e amanti del settore.

Present at Cortonantiquaria for more than forty years, the Le De Dominicis company is specialized in researching and selling fans of the time, representing an absolute reference point in Italy for collectors and lovers of the sector.

17


LE "SPECIALI" a Palazzo Vagnotti

ARGENTI silverware

E LUCE FU! / LET LIGHT SHINE! MR ANTICHITà - Genova Tutto iniziò con la scoperta del fuoco, prima fonte di calore, ma anche di luce. Le lampade ad olio o le lucerne usate nell’antichità da tutti i popoli sono basate sullo stesso principio di funzionamento: un recipiente di olio (vegetale come quello di oliva o animale) bruciato tramite uno stoppino. Semplice! L’illuminazione prodotta era scarsissima, veniva emesso fumo malsano e cattivo odore. Una gioia! O così o si “andava a letto come le galline”. Vi erano poi i candelieri e le bugie che utilizzavano candele di “sego” e quindi anch’esse di grasso animale o di cera d’api, almeno sino all’avvento della paraffina nell’ottocento. Duravano meno dell’olio e puzzavano uguale. Le prime lampade ad olio erano in terracotta dalla forma tondeggiante. Nei secoli furono impiegati altri materiali mutando sia il modo di utilizzarle (da parete, portatili o da tavolo) che le loro forme. Ad esempio le lucerne in argento da tavolo, che conobbero il loro massimo splendore tra il XVII e XVIII secolo, avevano una larga base che sosteneva uno stelo su cui era fissato il serbatoio dell’olio e a cui erano appesi gli attrezzi per la pulizia e lo schermo parafiamme. Nel XIX secolo, sotto l’influenza dello stile neoclassico, lo stelo venne sostituito da sculture raffiguranti divinità egizie, romane e greche. Tutto è poi cambiato con l’avvento dell’illuminazione elettrica e lucerne e candelieri sono divenuti oggetti decorativi apprezzati dai collezionisti di tutto il mondo.

The “Specials” at the Palazzo Vagnotti

same principle of functioning: in a container oil (vegetable, like olive oil or animal) is burnt by means of a wick. It’s easy! Lightning produced was very weak, unhealthy smoke and bad smell were emitted. What a pleasure! Doing so or “went to bed very early”. There were, then, candlesticks and lies telling that they used “tallow” candles, therefore they also were of animal fat or of beeswax, at least until the introduction of paraffin in the 19th century. They lasted less than oil and stank the same. The first oil lamps were made of rounded earthenware. During the centuries other materials were used changing both the way of their usage (wall lamps, portable or table lamps) and their forms. For example silver table lamps, that had their maximum glory between the 17th and 18th centuries, had a wide base that held a stem on which there was attached an oil container and to which were hung cleaning tools and a flame guard. In the 19th century, under the influence of neoclassical style, the stem was replaced by sculptures representing Egyptian, Roman or Greek divinities. Everything changed, then, with the arrival of electric lighting so oil lamps and candlesticks became decorative objects, appreciated by collectors all over the world.

Lucerna in argento, Genova, fine XVIII secolo, marchio Torretta s.d. / Oil lamp silver, Genoa, late 18th century, Torretta brand, undated - da / from MR ANTICHITà

Everything began with the discovery of fire, the first source of heat and also of light. Oil lamps used in ancient times by all peoples are based on the

TAPPETI carpets

CAPOLAVORI DELL’ARTE TESSILE / MASTERPIECES OF TEXTILE ART BRANDI – PERSEPOLIS – Napoli - Milano Il Tappeto, nato probabilmente come esigenza strettamente "utilitaristica", in quanto proteggeva dal freddo creando un isolamento rispetto al "pavimento“ delle tende evitando al contempo l'uso ed il logorio delle preziose pelli animali, è diventato col tempo una delle forme massime dell'artigianato Orientale, arrivando in alcuni casi a far parlare di vera e propria arte. Di arte infatti si può parlare quando si ammirano alcuni capolavori dell'epoca Safavide Persiana, certe ardite geometrie simboliche dei tappeti anatolici e caucasici, senza dimenticare l'eterea eleganza dei tappeti Moghul e il simbolismo religioso dei manufatti cinesi. Per le popolazioni arcaiche, ma il concetto è rimasto pressoché inalterato a tutt'oggi se si visita una casa iraniana ad esempio, il tappeto rappresentava la "casa", la dimora; più della tenda o dell'abitazione stessa, sul tappeto si viveva il quotidiano, e i ricordi, le radici stesse della famiglia erano indissolubilmente legate ad esso. Il manufatto presentato in mostra a Cortona, presso lo stand delle ditte "Brandi-Persepolis“ rappresenta un piccolo capolavoro dell’arte tessile: si tratta di un'eccellente esemplare di Senneh, storica città della Persia occidentale (attuale Sanandaj), realizzato nella seconda metà del XIX secolo su trame ed orditi di seta colorate con 7 colori diversi (e perciò denominato "haft rangh" dal persiano haft=sette) e con il caratteristico motivo "boteh" (quello che spesso noi definiamo motivo "kashmir") a campo unito. Il tappeto, in perfette condizioni, senza restauri ne zone "Rapè" presenta però nelle testate esterne, la mancanza della piccola bordura terminale. Di particolare rilievo è la densità di annodatura, che arriva a quasi 2 milioni di nodi /mq.

18

Carpet was probably born as a strictly “utilitarian” requirement to protect from cold, creating isolation as regards “floor” of tents, avoiding at the same time the use and wear of precious animal skins, but as time passed it became one of the maximum forms of Oriental craftsmanship, arriving in some cases at speaking of real art. In fact we can speak about art when we admire some of the masterpieces of the Persian Safavid period, certain daring geometries, emblematic of Anatolian and Caucasian carpets, without forgetting the ethereal elegance of Moghul carpets and the religious symbolism of Chinese manufactures. For the archaic populations (but the concept remained nearly unaltered even today when paying a visit to an Iranian home for example), carpet represented “home”, residence; more than the tent or the dwelling place itself, on the carpet daily routine and memories lived together, the family’s own roots were indissolubly tied to it. The manufacture presented in the exhibition at Cortona beside the stand of the "Brandi-Persepolis“ companies represents a little masterpiece of textile art: it’s an excellent exemplar of Senneh, historical city of the western Persia (current name Sanandaj), realized in the second half of the 19th century on silk 18 weave and warp colored with 7 different colors (that’s why it’s called "haft rangh" from Persian haft=seven) and with the characteristic “boteh" pattern (the one that we often call the “kashmir" pattern) on a close-grained background.

Una Rarità Rinascimentale

il piatto mediceo della battaglia di Barga

A Rarity Of The Renaissance the Medici family plate from the battle of Barga

GIULIO TORTA ANTICHITà - Palermo Questo piatto, di grande importanza storica e documentale, commemora nel 1587 il centocinquentenario della battaglia di Barga, avvenuta tra Fiorentini e Veneziani contro i Milanesi, nell’anno 1437. Il Piatto da Parata in argento cesellato, niellato, sbalzato, e dorato al mercurio, reca nella tesa, tra ‘raffaellesche’ i ritratti dei Condottieri Francesco Sforza, Cosimo de Medici (vedi foto), Nicola Piccinini e Filippo Maria Visconti. I quattro nobili condottieri, furono insieme coinvolti a Barga, sotto Lucca, in una battaglia nella quale per la prima volta i Fiorentini, insieme ai Veneziani, capitanati da Filippo Sforza e Cosimo de Medici vinceranno sulle truppe Milanesi del Piccinini e di Filippo Maria Visconti. Questo evento sarà l’antitesi della grande battaglia di Agliari quattro anni dopo, nel 1440. La complessa scena di Battaglia, eseguita con la antica tecnica del ‘niello’, riporta consunta, in basso su una pietra, data e firma dell’artista artefice: Cabriello Ciullo fecit 1587 (che lavorò per i Medici a Ponte Vecchio). L’oggetto, in superbo stato di conservazione, ribadisce la costante e rinvigorita amicizia ed alleanza tra Fiorentini e Veneziani. La impressionante qualità dell’oggetto viene esaltata dalla rarità di rinvenire ad oggi argenti dell’epoca rinascimentale a causa della antica consuetudine di fondere oggetti in oro e argento, per battere sempre nuova moneta. Il Professore Ing. Gian Guido Sambonet, compianto studioso milanese di argenteria rinascimentale, studiò con la sua equipe l’oggetto già nel 1996, supportandone l’esame con rilievi tecnico scientifici incrociati, e rilasciando una accurata e meticolosa perizia di garanzia di integrità e originalità.

This plate, of great historical and documental importance, commemorates in 1587 the 150th anniversary of the battle of Barga, took place between Florentines and Venetians against the Milanese in 1437. The Procession Plate in chiselled silver, nielloed, embossed and gilt with mercury, bears in the brim the portraits of the Leaders Francesco Sforza, Cosimo de Medici, Nicola Piccinini and Filippo Maria Visconti. The four noble leaders were involved together at Barga, beneath Lucca, in a battle in which for the first time Florentines together with Venetians, captained by Filippo Sforza and Cosimo de Medici won on the Milanese troops of Piccinini and Filippo Maria Visconti. This event became the antithesis of the great battle of Agliari four years later in 1440. The complex Battle scene, executed with the ancient method of “niello”, brings on the lower part on a stone a worn date and signature of the author artist: Cabriello Ciullo fecit 1587 (who worked for the Medici at Ponte Vecchio). The object in superb state of preservation confirms the constant and fortified friendship and alliance between Florentines and Venetians. The impressive quality of the object is enhanced by the rarity of reviving today silvers of the Renaissance due to the ancient custom of fusing golden and silver objects for striking new coins all along. Professor and engineer Gian Guido Sambonet , the late Milanese studious of Renaissance silverware, studied the object with his team already in 1996, supporting the exam with cross-check technical– scientific surveys and issuing an accurate and scrupulous valuation of guarantee of integrity and authenticity.

Cabriello Ciullo – Piatto Mediceo della Battaglia di Barga / The Medici Family Plate from the Battle of Barga - 1587 - da / from GIULIO TORTA ANTICHITà

"Cabriello Ciullo fecit 1587"

Ritratto di Cosimo De’ Medici / Portrait of Cosimo de‘ Medici

Senneh Haft-rangh - Seconda metà XIX secolo / Second half of the 19th century - Persia - 92 x 135 cm - da / from BRANDI-PERSEPOLIS

19


Schegge Di Arcobaleno Sotto Vetro

Il fermacarte dall’ottocento ai giorni nostri

Rainbow Splinters Under Glass the paperweight from the nineteenth to the present Associazione Culturale Terza Esperide, Palermo Una trasparente bolla di vetro con dentro delle murrine multicolori attorcigliate o disposte a mosaico: questa è la tipologia classica del fermacarte o “press-papier” che conosciamo. Oggetto curioso che sin da bambini abbiamo visto sulla scrivania del nonno, restando catturati dal capriccio di quei colori racchiusi in mezza sfera composta da fragile vetro, che, fuso e compresso, diviene quasi indistruttibile. Quei piccoli pezzetti di bacchette in vetro colorato, disposti con sapienza dentro il fermacarte non sono una invenzione moderna. Infatti se il ‘fermacarte’ nasce come oggetto comune verso il 1840, in epoca Luigi Filippo, le prime ‘murrine’, ovvero le bacchette in vetro, colorate ed attorcigliate, si riscontrano già nell’antico Egitto sin dalla XVIII dinastia, 1500 anni prima di Cristo. In seguito vengono lavorate sia nell’antica Roma che in altre culture. Già nella fine dell’800 si ideò di incollare delle foto di vedute di città o luoghi storici, sotto delle calotte in vetro, rendendo il ferma carte, oggetto-ricordo di un viaggio. Il press-papier arriva ai massimi livelli qualitativi nelle fabbriche di Clichy e Baccarat, i cui pezzi del primo 900’, rari e di superba fantasia, arrivano a spuntare nelle aste prezzi da capogiro. Sempre agli inizi del ‘900 cominciano a verificarsi modifiche nel modo di realizzare i fermacarte e ciò al fine di contenere i costi. A qualcuno viene l’idea di alleggerire le compatte mezze sfere in vetro massiccio, con delle ‘cuginette’ composte da una leggera calotta in vetro, con dentro del liquido trasparente (acqua) ed una figura, come una veduta di città o un monumento. Il fermacarte diviene così un oggetto–souvenir fantasioso ed economico, che si capovolge, per far cadere romanticamente neve o piccoli brillantini sul duomo di Milano o sulla Tour Eiffel. Anche questo oggetto, come è successo per tanti manufatti artistici, si è involuto velocemente, ed oggi è divenuto più banalmente uno souvenir da ‘bancarelle’ dal costo di 5 euro o poco più... In mostra saranno esposti circa 70 esemplari di una collezione dell’Associazione Culturale Terza Esperide di Palermo. A transparent glass bubble with some pieces of multicolored, sticks inside, twisted or set out like mosaic. This is the traditional typology of ‘paperweight’ that we know. A curious object that we have seen since children on granddad’s desk, remaining captured by the whim of those colors held in a half-sphere made up of fragile glass, which – if molten and compressed – becomes almost indestructible. Those small pieces of sticks in colored glass,

arranged with ability inside the paperweight are not a modern invention. In fact, if the ‘paper-weight’ is born as a common object around 1840 in the era of Louis Philip, the first ‘murrine’, that is the colored and twisted glass sticks, can be found already in ancient Egypt since dynasty XVIII, 1500 years before Christ. Afterwards they are worked either in Ancient Rome and in other cultures. Already at the end of the 19th century exists the idea to glue some photos of city sights or historic places beneath glass caps, making the paperweight become souvenir object of a journey. The press-papier arrives at a top quality level in the factories of Clichy and Baccarat, whose rare and of magnificent fantasy pieces of the early 20th century reach staggering prices at auctions. Still at the beginning of the 20th century occur the first changes in the way of realizing paperweights in order to contain costs. Someone comes up with the idea of lightening the compact half-spheres in solid glass with their ‘relatives’, composed of light glass caps with transparent liquid (water) inside and a figure, like a city view or a monument. Paperweight becomes this way an imaginative and cheap souvenir-object, that can be turned upsidedown to make romantically snow or fall small gleaming pieces of paper on the Cathedral of Milan or the Tour Eiffel. This object, similarly to many artistic 20 manufactures, has also ‘involved’ quickly and today it has become a souvenir to sell on ‘stalls’ for the price of 5 Euros or some more... In the exhibition there will be exposed 70 examples provided by the Terza Esperide Cultural Association of Palermo.

Grand Tour in ceramics Il percorso delle “speciali” di Palazzo Vagnotti si conclude con una mostra dedicata ad una suggestiva rassegna di ceramiche e porcellane, emblematica di uno spaccato degli straordinari tesori conservati all'interno del MAEC. Rappresenta un viaggio che parte dal bucchero etrusco e passa per la ceramica dipinta magnogreca e greca, la vernice nera e la ceramica sigillata, caratteristiche del mondo antico, per poi entrare nel medioevo con maioliche e ceramiche invetriate e terminare con produzioni settecentesche di ceramica Ginori e della locale Catrosse. Il tutto condito da un'aura etnica con splendide porcellane cinesi e giapponesi, frutto del collezionismo e dei viaggi ottocenteschi. A propria volta essa dà il via ad un viaggio che prosegue con CortonaDesign nel complesso di Sant’Agostino, dove sono ospitate due mostre dedicate ad una lettura moderna di design e ad una contemporanea artistica della creazione ceramica. Si collega altresì al tema del viaggio che costituisce uno dei leit motif della mostra presente al MAEC, intitolata “Raffinatezza inglese e seduzione etrusca”, dedicata al contatto del mondo anglosassone con la civiltà etrusca, avvenuto in occasione del Grand Tour dei rampolli della nobiltà inglese.

The route of the “specials” of Vagnotti Palace ends in an exhibition dedicated to a suggestive exhibit of ceramics and chinaware, emblematic crosssection of the extraordinary treasures preserved inside the MAEC. It represents a journey that starts from the Etruscan bucchero, passes through painted ceramics of the Magna Graecia and Greece, the black paint and the sealed ceramics, typical to the Ancient World, to enter then the Middle Ages with majolica and glazed ceramics, and to finish with the 18th century productions of Ginori ceramics and of the local Catrosse. All this flavoured by ethnic atmosphere with wonderful Chinese and Japanese porcelain, result of collecting and 19th century journeys. In its turn it starts a journey that continues with CortonaDesign in the Saint Augustine complex where two exhibitions are housed dedicated to a modern reading of design and to a contemporary artistic of ceramics creation. It also connects to the topic of journey which constitutes one of the ‘leit motif’ of the exhibition at the MAEC, entitled “English sophistication and Etrurian seducement”, dedicated to the contact of the Anglo-Saxon world with the Etrurian civilization, taken place on the occasion of the Grand Tour of the youngsters of English nobility.

Tempietto in porcellana donata dal marchese Carlo Ginori, Lucumone dell'Accademia Etrusca nel 1756; realizzata nella manifattura delle porcellane di Doccia / Small temple in china donated by the Marquis Carlo Ginori, Lucumone of the Etruscan Academy in 1756; made in the manufacture of Doccia (Firenze)

Anfora attica di tipo "tirrenico" a figure nere / Attic amphora "Tyrrhenian" type with black figures

Raro fermacarte raffigurante "Fiori di Clematide", della fabbrica francese di Clichy, 1910 ca / Rare paperweight showing 'Flowers of Clematis', work of the French factory of Clichy, around 1910

Antichi fermacarte in vetro con intrecci di murrine e pagliuzze in oro, metà dell'Ottocento / Antique glass paperweights with millefiori twists and spangles of gold, half of the 19th

20

Gran Tour Nella Ceramica

21


CORTONA DESIGN DUE ATTI UNICI / TWO ONE-ACT PLAYS

Bruno Baglivo è il curatore della mostra dell’edizione 2014 di CortonaDesign, manifestazione dedicata alla rappresentazione di uno spaccato del mondo del Design e che sempre più si sta affermando come evento parallelo di rilievo alla tradizionale Cortonantiquaria. CortonaDesign cerca di dare una lettura “non industriale” del design, concentrandosi sull’aspetto di unicità che è alla base del “progetto” produttivo, proponendo, quindi opere uniche di maestri del settore e di artisti contemporanei per certi tratti legati alla produzione manifatturiera. La seconda edizione si articolerà in due mostre: - la prima dedicata ad Ettore Sottsass, una delle più alte personalità del design e che più di altre ha assunto un ruolo di primo piano nel rinnovamento della cultura progettuale. Un filone importante della sua ricerca ha riguardato l’uso della ceramica come mezzo per dare forma ad oggetti concepiti come catalizzatori di percezione ed attenzione culturale e psichica. Frutti emblematici di questa ricerca sono le sue colonne, alte circa 200 cm, che evocano Totem e Menhir, architetture antiche o archetipi immaginari, fra sacralità senza tempo e ironia del presente. - la seconda riguarda un’alta interpretazione artistica della lavorazione ceramica, quale quella offerta da Paolo Staccioli, con le sue sfere abitate da figure misteriose, i suoi cavalli e guerrieri come statue-menhir, secondo uno stile personale dal sapore antico. Entrambe le mostre saranno ospitate nella suggestiva cornice del complesso di Sant’Agostino, nel cuore di Cortona, fra il 23 agosto e il 7 settembre.

– Buongiorno Bruno. Prima di tutto chi è Bruno Baglivo e qual è il percorso che oggi la conduce a fare da curatore a CortonaDesign?

Ciò che mi ha mosso è stata, ed è, la passione. Sin dal lontano 1980, quando ho iniziato ad interessarmi di cose d’arte e a percepire, dentro di me, un interesse via via crescente per il mondo degli artisti. Da allora è passato molto tempo ma la passione è rimasta la stessa. Anzi, semmai, forte delle esperienze accumulate, delle amicizie strette con artisti e protagonisti del mondo dell’arte, la mia passione è cresciuta. Poi, l’incontro con i fratelli Overi, titolari della Mirabili Arte d’Abitare, avvenuto nel 2004, ha certamente segnato una grande svolta: i fratelli Overi mi hanno dato la possibilità di fare parte di una grande Officina, di un grande laboratorio del pensiero e della creazione. È come se finalmente si fosse realizzato un sogno e di questo gliene sarò eternamente grato. La passione è anche ciò che mi ha condotto ad essere, oggi, il curatore di CortonaDesign, un importante evento che, spero, e mi impegnerò completamente in questo, possa divenire un appuntamento di respiro sempre più ampio. – Il titolo della mostra (o meglio delle due mostre) di quest’anno è “Due atti unici”. Come mai questo titolo? Perché ognuno degli artisti presentati, Sottsass e Staccioli, è, diciamo, un caso a sé. Stanno insieme e sono collegabili allo stesso modo in cui sono collegabili, per ciascuno di noi, persone completamente diverse. Cos’è che ci fa apprezzare le diversità? Siamo noi. La nostra struttura, direi, psichica, che ragiona per opposti, il bian-

22

sul futuro del secondo. Questa mostra, questi Due Atti Unici sono, quindi, la trasposizione, su un piano, diciamo così, espositivo, dello stato attuale del mondo e della contemporaneità.

Daniele Calamandrei

Bruno Baglivo is the curator of the 2014 CortonaDesign exhibition which is dedicated to the representation of a split in the world of design and which is establishing more and more as a prominent parallel event to the traditional Cortonantiquaria. Cortonadesign is trying to give a “non- industrial” interpretation to design concentrating on the aspect of uniqueness which is on the basis of the productive “project”, proposing therefore unique works of masters of the sector and of contemporary artists who are for certain features related to the manufacturing production. The second edition will have two exhibitions: - the first one is dedicated to Ettore Sottsass, one of the top personalities of design who more than others took the leading role in the renewal of planning culture. An important line of his research was concerned with the use of ceramics that can give form to objects, conceived as catalysts of perception and of cultural and psychic attention. The emblematic results of this research are his approx. 200 cm high columns that evoke totems and menhirs, ancient architectures or imaginary archetypes between sacredness without time and irony of the present. - the second one is related to a high degree artistic interpretation of the ceramics processing offered by Paolo Staccioli with his spheres filled with mysterious figures, his horses and warriors like menhir-statues, according to a personal ancient – tasting style. Both exhibitions will be housed in the suggestive setting of the Saint Augustine Church complex, in the heart of Cortona between 23rd August and 7th September.

co e il nero, la notte e il giorno etc., ma non per dividere, semmai per unire, ritrovando nelle diversità il grande piacere della conoscenza del mondo. Due Atti Unici, quindi, come unica è la nostra amicizia per ciascuna delle persone che conosciamo e frequentiamo. – Quindi gli opposti si attraggono. Sottsass e Staccioli: l’uno eclettico votato alla sperimentazione di linguaggi per esprimere nuovi significati culturali collettivi; l’altro che affonda le mani nella creta dove sembra ricercare e poi esprimere l’essenza della propria anima; ognuno unico nel suo genere. Da questo nasce l’idea di rappresentarli assieme sebbene attraverso due mostre distinte? Questa mostra nasce da alcune mie considerazioni sulla contemporaneità. Molte volte, nel corso delle nostre giornate, ci troviamo ad essere spettatori di eventi contraddittori, opposti, slegati l’uno dall’altro, che permangono insieme in quel tessuto unico che è, appunto, la nostra giornata e, per estensione, la nostra vita. Un esempio su tutti sono le notizie che ci giungono dal telegiornale in cui ad alcune del tutto tragiche seguono i gossip sul personaggio di turno. Mi chiedo come sia possibile far convivere tutto questo e mi rispondo che l’uomo contemporaneo, il mondo contemporaneo, è frammentato e gli opposti, le dissonanze, le apparenti contradditorietà fanno parte della nostra quotidianità. Nel riflettere, quindi, su una mostra per CortonaDesign, una mostra che esprimesse la contemporaneità, ho pensato, ad una forte dissonanza, a una lontananza, ad un’apparente estraneità nelle ricerche dei due artisti che intendevo proporre. Staccioli e Sottsass operano su piani diversi; il lavoro sulla memoria del primo e quello

– Cosa troverà il visitatore in ciascuna delle mostre? I due grandi protagonisti di questi Due Atti Unici sono assai noti al pubblico e nelle due mostre saranno presenti loro opere importanti capaci di consentire un godimento estetico, forse raro ai giorni nostri. Penso che le opere esposte aiuteranno il visitatore ad una lettura serena e approfondita sia dell’arte contemporanea che del design. Ognuno, è indubbio, leggerà cose diverse nelle due mostre e spero che questo dia origine a un dialogo, a un confronto, che possa fare scaturire idee e progetti, che sia, insomma, un terreno fertile per futuri eventi espositivi. – CortonaDesign è nata a cornice di Cortonantiqua-

ria, ovvero di una delle più importanti mostre mercato di antiquariato. Analogamente a quanto accade nella manifestazione di riferimento, anche le opere di Sottsass e Staccioli esposte sono in vendita. Tuttavia mentre appare normale andare alle mostre di antiquariato per “comprare” così non è per le mostre d’arte, dove viceversa è normale andare a “vedere”. Lei cosa ne pensa? La differenza mi sembra del tutto irrilevante. Da sempre gli artisti hanno venduto le loro opere, anche se non direttamente nei locali della mostra, e da sempre nel corso delle mostre si sono fatte trattative di vendita. Solo che prima tutto questo veniva fatto “dietro le quinte”. Non ho fatto altro che portare alla luce ciò che prima stava un poco in penombra. Mi sembra che ci sia molto bisogno di luce, oggi! Chi vuole, chi è interessato alle opere esposte, ad eccezione di alcune che fanno parte della prestigiosa collezione Mirabili Arte d’Abitare dei fratelli Overi, potrà acquistarne direttamente nel luogo della mostra, magari mentre altre persone le osservano. Al suo acquisto farà da cornice lo sguardo ammirato del normale visitatore e ciò rafforzerà il sentimento di portarsi a casa qualcosa di davvero importante e unico.

– The title of the exhibition (or rather, of the two exhibi-

tions) this year is ‘Two One-Act Plays’. Why is this title? Because each introduced artist, Sottsass and Staccioli, is, let’s say, a case for himself. They stay together and can be related to one another the same way that for each of us completely different people can be related to one another. What makes us appreciate diversity? It’s us. It’s our, I’d say, psychic structure that reasons for the opposites, the black and white, the day and night, etc., but not to divide, on the contrary, to unite, discovering the great pleasure of knowing the world in diversity itself. ‘Two One-Act Plays’, therefore, like the uniqueness of our friendship for each person we know.

Ettore Sottsass Jr: Totem "Chocolate", 2004 Disegno / Design

– So opposites attract each other. Sottsass and Staccioli: one of them is eclectic, devoted to the experimentation of different languages and materials to express form and matter, new, collective cultural meanings through color; the other sinks his hands into clay where he seems to search for and to express the essence of

Paolo Staccioli: nel suo laboratorio / in his workshop

his own soul; each of them is unique in its kind. Does the idea to represent them together by means of two different exhibitions come from this? This exhibition has taken shape from some of my considerations on contemporaneity. Very often during our days we find ourselves witnesses of contradictory, opposite events, untied to each other, but which remain together in that unique tissue we call our day and, for extension, our life. For example the news that is broadcasted to us by the TV in which some very tragic pieces are followed by gossip about VIP. I wonder how it is possible to make all this coexist and my answer is that contemporary man, contemporary world is fragmented and opposites, dissonance, the apparent contradictoriness are part of our daily routine. So while I was thinking about an exhibition that could express contemporaneity for CortonaDesign, I thought of a strong dissonance, of distance, of an apparent extraneousness in the research of the two artists I wanted to propose. Staccioli and Sottsass operate on different schemes; the first one works on memory, the second one on future. This exhibition, these two ‘one-act plays’ are therefore the transposition of the current state of the world and of contemporaneity on one, kind of, show floor. – What will the public find in each exhibition?

The two protagonists of these ‘Two One-Act Plays’ are quite well known to the public and the two exhibitions will present their important works able to generate aesthetic pleasure, that maybe a little rare these days. I think that the exposed works will facilitate the visitor

for a clear and thourough reading both of contemporary art and of design. Each visitor, without doubt, will read different things in the two exhibitions and I hope this will give rise to a dialogue, a comparison that might make ideas and projects arise and that could be a kind of fertile ground for future exhibiting events. – CortonaDesign was born as framework to Cortonantiquaria, one of the most important exposition fairs of antiques. Similarly to the manifestation in reference, the exposed works of Sottsass and Staccioli are also on sale. However, while it seems normal to go to an exhibition of antiques to “buy” something, it isn’t the same for art exhibitions, where, on the other hand, it seems normal to go to ”observe” things. What do you think about this? The difference seems to me quite insignificant. Artists have always sold their works, even if not directly in their exhibition place and sale negotiations have always taken place during exhibitions. Only that once all this happened “behind the curtains”. I only brought to light what used to stay a little in shade before. It seems to me that there’s a great need of light today! Anyone who is interested in the works exposed and wants to buy one of them, with the exception of a few that are part of the prestigious Mirabili Arte d’Abitare collection of the Overi brothers, can do it directly in the place of the exhibition, perhaps while people are watching it. The purchase will be framed by the admired look of a normal visitor which will strengthen the emotion of bringing home something really important and unique.

23


CORTONA DESIGN

ETTORE SOTTSASS E I SIMBOLI DELLA BELLEZZA / ETTORE SOTTSASS AND THE SYMBOLS OF BEAUTY

24

"Se qualcosa ci salverà, sarà la bellezza", una delle frasi più celebri di Ettore Sottsass Jr, racchiude il senso della sua lunga e poliedrica carriera: superando il concetto di razionalismo legato esclusivamente alla funzione, la sua ricerca si orientò, sin dai primi anni di attività professionale, verso un coinvolgimento anche delle sfere psichiche, creando oggetti e spazî segnati da complesse implicazioni emotive. Alla base di tutto questo il colore: non solo elemento emozionale ma anche identificatore di spazi. Concetto che il maestro aveva messo a punto anche grazie alla frequentazione del pittore Spazzapan, il quale gli ricordava come tutto dipendesse dai colori che ci sono intorno... da come i colori finiscono uno dentro l'altro. Concetto che Sottsass applica alla progettazione creando oggetti in grado di acquisire un significato autonomo, della stessa valenza estetica di un quadro o di una scultura. Concetto che poi egli perfezionerà grazie ai viaggi in India e in America (e qui grazie alla frequentazione con i poeti beat resa possibile dal lavoro della moglie, la scrittrice Fernanda Pivano), riconoscendo un equivalente valore del colore, alla forma e al materiale nel determinare il significato di un oggetto. Si tratta di un concetto complessivo che si può definire mettendo assieme alcune citazioni di Sottsass: ... gli imperi si possono anche contare per il colore della ceramica ...per la ceramica si sono inventate righe e segni e figure completamente inventate, come la geometria che è completamente inventata, come la simmetria, e l'ordine, che è completamente inventato, da contrapporre alle tenebre... uno spazio di mattoni è diverso da uno spazio di cemento, uno spazio di cristallo è diverso da uno spazio di intonaco. Eppure, ... lo spazio, nello stesso momento in cui si definisce architettonicamente (per colore, forma e materiale, aggiungiamo noi), diviene un luogo... e quindi, in un certo senso, nuova natura e nuova bellezza. L’evoluzione di questo concetto accompagna la sua evoluzione progettuale nell’ambito della produzione ceramica e, nello specifico, nel suo lungo rapporto con l’impresa toscana

Bitossi. L’architetto fa il suo ingresso in questa azienda nel 1955 con l'incarico di ideare nuove ceramiche per la newyorchese Raymor e ben presto avvia ricerche più personali che lo porteranno alla creazione di opere come le ceramiche per la Galleria del Sestante di Milano, le ceramiche delle Tenebre ecc. Nello stesso periodo inizia a collaborare con Poltronova e da quel periodo in poi i rapporti fra il maestro e le due aziende toscane si incroceranno spesso. Negli anni ’80, la manifattura Flavia del gruppo Bitossi si impegna nella produzione di opere progettate dal gruppo Memphis, una schiera di giovani designer e architetti di fama mondiale, guidati da Ettore Sottsass Jr. La collezione che ne scaturisce, creata nel corso di un tempo breve, dal 1981 al 1985, rappresenta il tentativo più coerente nel design di andare oltre qualsiasi canone architettonico della tradizione o della avanguardia. In quello stesso periodo, a metà degli anni ’80, Sergio Cammilli fondatore di Poltronova e titolare della collezione “Mirabili”, fa realizzare da Bitossi, in tiratura limitata tre totem disegnati da Sottsass Jr. Si tratta dei totem “Menta”, “Claire de lune” e “Odalisca”. Nel 2000 Mirabili viene rilevata da Formitalia dei fratelli David e Gianni Overi (nella foto Ettore Sottsass Jr è assieme a Gianni Overi) e nel 2004 il maestro disegna per Mirabili il totem (presumibilmente il suo ultimo) in ceramica policroma, intitolato “Chocolate”. La ceramiche disegnate da Ettore Sottsass presenti, dal 23 agosto al 7 settembre nella chiesa di Sant’Agostino in Cortona, appartengono alla collezione privata Mirabili Arte d’Abitare di Formitalia. I pezzi più piccoli sono in prevalenza riconducibili agli anni ’50, ovvero alla prima fase del rapporto con Bitossi. I totem sono stati disegnati in prevalenza intorno alla metà degli anni ’60 e prodotti in tiratura limitata per Mirabili a metà degli anni ‘80. Essi vengono quindi ideati dopo il viaggio in India di Ettore Sottsass Jr nel quale egli abbraccia, oltre all’ormai consolidato significato sensoriale, artistico e comunicativo degli

Ettore Sottsass Jr con Gianni Overi, accanto al totem "Chocolate" nel 2004 nel suo studio di Milano / Ettore Sottsass Jr with Gianni Overi, next to the totem “Chocolate” in 2004 in his studio in Milan

Totem “Claire de lune” ceramica policroma, base legno laminato, da Bitossi per Mirabili / polychrome of ceramic, laminated wooden base, by Bitossi for Mirabili - cm 50 x 50 x h192

If something saves us, it will be beauty", one of Ettore Sottsass Jr’s most famous quotes contains the sense of his long and versatile career: getting beyond the concept of rationalism, connected exclusively to function, from the very first years of his professional activity his research was directed towards the involvement of the psychic spheres as well, creating objects and spaces marked out by complex emotive implications. On the basis of all this there’s color: not only an emotional element but the identifier of space as well. A concept that the master had developed thanks to his frequenting the painter Spazzapan who reminded him the fact that everything depended on colors that surround us... on how colors end up one inside the other. A concept that Sottsass applies for design creating objects that are able to gain a meaning of their own, of the same aesthetic valency as a picture or a sculpture. A concept that he will refine thanks to his journeys to India and to America (and here thanks to his frequenting the beat poets, which is made possible because of his wife, the writer Fernanda Pivano’s work), recognizing the equivalent value of color to form and to material in determining the meaning of an object. It’s an overall concept that can be defined by putting together some of Sottsass’s quotes: ... the empires can even be counted for the color of the ceramics... for ceramics lines and signs and entirely invented figures have been invented, like geometry which is completely invented, like symmetry, and order, which is completely invented, to contrast it to dark... a space of bricks is different from a space of cement, a space of crystal is different from a space of plaster. Although, ... space, at the same moment in which it is defined in an architectural way (for the color, the shape and material, our notes), it becomes a place... and therefore, in a certain sense, new nature, new beauty. The evolution of this concept accompanies his planning evolution in the area of ceramic production and, specifically, in his long working relationship with the Tuscan company

‘Bitossi’. The architect enters this firm in 1955 with the task of planning new ceramics for the Raymor of New York and soon he launches some more personal researches which will lead him to the creation of works such as the ceramics for the Sestante Gallery of Milan, the Ceramics of the Dark, etc. In the same period he begins to collaborate with Poltronova and from that period on the relations among the master and the two Tuscan companies will often intersect. In the 80’s the Flavia manufacture of the Bitossi Group embarks in the production of works designed by the Memphis Group, a team of young, world famous designers and architects, led by Ettore Sottsass Jr. The collection that arises, created in the course of a short period, from 1981 to 1985, represents the most coherent attempt in design to pass beyond any architectural norm of the tradition or of the avant-garde. n that same period, in the middle of the 80’s, Sergio Cammilli, founder of the Poltronova and owner of the ‘Mirabili’ collection, makes the Bitossi carry out – in a limited edition – three totems designed by Sottsass Jr. They are the totems “Menta”, “Claire de Lune” and “Odalisca”. In 2000 the Mirabili collection is taken over by the Formitalia of the Overi brothers Gianni and David (on the photo you can see Ettore Sottsass Jr together with Gianni Overi) and in 2004 the master designs for Mirabili the totem (presumably his last one) in polychrome ceramics, called “Chocolate”. The ceramics designed by Ettore Sottsass exposed from August 23rd until September 7th in the Saint Augustine Church of Cortona belong to the Mirabili Arte d’Abitare private collection of Formitalia. The smaller items are mainly referable to the 50’s, that is, to the first fase of the relation with the Bitossi company. The totems were designed chiefly around the middle of the 60’s and were produced in limited edition for the Mirabili in the middle of the 80’s. They were, therefore, devised after Ettore Sottsass Jr’s journey to India, where he embraced not only the already consolidated sensorial, artistic and communicative significance of the objects but also their ritual one. It’s in this phase that the idea of the ritual object is approached to the consumer object and is presented in the same formal language. The totems are the emblematic example of this.

Ettore Sottsass Jr - Disegno del totem “Claire de Lune” / Design of the totem “Claire de Lune”

Totem “Odalisca” ceramica policroma in tiratura limitata, da Bitossi per Mirabili / polychrome ceramic by Bitossi for Mirabili - cm 50 x 50 x h206

oggetti, anche i loro significati rituali. È in questa fase che l'idea dell'oggetto rituale viene accostato all'oggetto di consumo e presentato con il medesimo linguaggio formale. I totem ne sono un esempio emblematico.

25


CORTONA DESIGN

Nato il 14 settembre del 1917 a Innsbruck, Ettore Jr Sottsass si laurea in architettura al Politecnico di Torino nel 1939 ed entra a far parte del gruppo di architetti formato da G. Pagano. Si trasferisce a Milano nel 1946. Le sue prime esperienze di architetto avvengono nello studio del padre Ettore, con la progettazione del villaggio operaio di Iglesias, la scuola elementare di Predazzo ecc. Nel 1958 avvia una lunga collaborazione con Olivetti, che porta Sottsass a realizzare mobili, attrezzature per ufficio e alcune macchine da scrivere entrate nella storia (Praxis 48, Lettera 36 e Valentine). Il suo primo importante progetto in Olivetti è il computer Elea 9003 del 1959. Fra le importanti collaborazioni di Ettore Jr con aziende, oltre a quella con Olivetti, si cita quella ultra trentennale con Bitossi Ceramiche e con Poltronova. Ad esse si aggiungono le collaborazioni con grandi imprese internazionali quali NTT, Apple Computer, Siemens, DuPont, Abet laminati. Fra i progetti realizzati si ricordano i negozi Esprit a Colonia (1985-86), le stazioni di servizio e le insegne della Erg Petroli (1990, con M. Zanini), l'ampliamento del Museo dell'arredo contemporaneo a Ravenna (1992-93, con J. Grawunder), l’aeroporto Malpensa di Milano (2000), numerose case e abitazioni di prestigio in tutto il mondo (Austria, Colorado, isole Hawai, Zurigo, California, Singapore, Firenze, Tokyo, Zhaoging – Cina, Belgio). Fondatore di gruppi e movimenti d’avanguardia, come Global Tools, Alchymia e Memphis, Sottsass Jr ha dato vita a sodalizi che hanno fatto scuola, confermandosi come una delle figure più influenti del Novecento italiano. Nascono così mobili "assurdi e monumentali", come le librerie Carlton e Casablanca, totem e icone di stile contemporaneo. Nel 1982 fonda lo studio Sottsass Associati. In quel periodo collaborano con queste nuove realtà, personalità del calibro di H. Hollein, A. Isozaki, M. Graves. Molte sue opere fanno parte della collezione permanente del Museum of Modern Art di New York e del Philadelphia Museum of Art. Ad esse si aggiungono le opere presenti al Denver Art Museum, al National Museum di Stoccolma, all’Art Gallery Museum di Glasgow, al Museé des Arts Décoratifs di Montréal e al Centre Pompidou di Parigi. Fra le molte mostre cui ha partecipato si ricordano: “Italy. The new domestic landscape”, al Museum of Modern Art di New York, quelle presso l'Internationales Design Zentrum di Berlino (1976), il Cooper-Hewitt Museum di New York (1976). Fra i principali riconoscimenti ricevuti si ricordano quattro Compassi d'Oro e, nel 1970, la laurea ad honorem del Royal College of Art di Londra, la nomina in Francia di Chevalier de l'ordre des arts et des lettres nel 1992, l'IF Award, ad Hannover nel 1996, il Design Award del Brooklyn Museum di New York, nel 1997 e, sempre nello stesso anno, l'Oribe Award in Giappone. Non solo designer, ma anche architetto, urbanista, fotografo, pittore e intellettuale a tutto tondo, Sottsass Jr ha esplorato linguaggi e materiali diversi, contribuendo ad affermare nel mondo lo stile italiano. Grande viaggiatore, Sottsass Jr ha girato l’America con sua moglie Fernanda Pivano e raccolto ispirazione in ogni continente. Una ricerca continua la sua, la sfida di discutere la vita e la società attraverso il disegno industriale, toccando negli anni il MAC - Movimento Arte Concreta, lo Spazialismo, il Razionalismo e il Pop. Muore a Milano il 31 dicembre del 2007. Born on 14th September, 1917 in Innsbruck, Ettore Jr Sottsass graduates in architecture at the Institute of Engineering and Architecture of Torino in 1939 and enters the group of architects formed by G. Pagano. In 1946 he moves to Milan. His first experiences as an architect take place in the studio of his father, Ettore, designing the workers’ village of Iglesias, the elementary school of Predazzo, ect. In 1958 he begins a long collaboration with Olivetti which will lead him to realize pieces of furniture, office equipment and some typewriters that have entered history (Praxis 48, Lettera 36 and Valentine). His first significant design at Olivetti is the computer Elea 9003 of 1959. Among Ettore Jr’s important collaborations with the companies – in addition to Olivetti -, we can mention those with Bitossi Ceramics – lasted for more than thirty years - and with Poltronova. To these we can add the collaborations with great international companies like NTT, Apple Computer, Siemens, DuPont, Abet Iaminati. Among his accomplished projects we remind of the Espirit shops in Köln (1985-86); the gas stations, the logotype and the emblems of the Erg Petrol (1990, together with M. Zanini), the extension of the Museum of Contemporary Furniture in Ravenna (1992-93, together with J. Grawunder), the Malpensa Aerport in Milan (2000), many villas and luxury homes in the world (Austria, Colorado, Hawaii, Zurich, California, Singapore, Florence, Tokyo, Zhaoging - China, Belgium). Founder of several avant-garde groups and movements, like the Global Tools, Alchymia and Memphis, Sottsass Jr. created associations which gained a following, affirming himself as one of the most influent figures of the Italian 20th century. As a result, “absurd and monumental” pieces of furniture, like the Carlton and Casablanca bookshelves, totems and icons

26

CORTONA DESIGN

PAOLO STACCIOLI: UN’ANIMA MODELLATA DALLE MANI / Daniele PAOLO STACCIOLI: A SOUL MODELLED BY HAND Calamandrei Incontriamo Paolo Staccioli in una giornata grigia e piovigginosa di luglio. Non sembra nemmeno estate. Ha appena levato le mani dalla creta che ama manipolare, senza soluzione di continuità con tutto il resto che compone la vita di tutti i giorni, come se essa ne fosse parte integrante fondamentale. È una passione e come tutte le passioni la si fa appena si può, ogni volta che si può. Il suo aspetto mite e bonario ci parlano di una persona serena, quieta, che ha raggiunto un equilibrio incrollabile, ben consapevole della sua natura semplice, ma anche della forza espressiva che ha raggiunto attraverso le mani, l’uso della terra e degli ossidi. La storia di Paolo Staccioli con la creta appare una storia di affetti profondi: la casa che diventa anche laboratorio; un laboratorio che vive con la famiglia e che ora vede pienamente coinvolte anche le due figlie. Sentendolo parlare di loro la sensazione è che ad esse non si rapporti come fa il maestro con l’apprendista: non sembra interessato ad insegnare loro il “mestiere”, quanto a far sì che trovino la loro strada attraverso le loro sperimentazioni. D’altro canto quello dell’artista per Paolo Staccioli non è neanche un mestiere. Ha iniziato a 13 anni a lavorare in una fabbrica vicino casa e poi la sua carriera è proseguita con altre attività che poco avevano a che fare con l’arte. L’attività artistica è prima di tutto una parte di sé, una cosa che si ama. Infatti la pittura è sempre stata una passione coltivata sin da ragazzo. Ha avuto la fortuna di fare lavori che, pur non avendo contenuto artistico, spesso lo tenevano a contatto con musei ed artisti. La sua formazione è stata quindi una formazione su strada, parlando e soprattutto guardando. La prima svolta che lo indirizza decisamente verso il mondo dell’arte avviene a quaranticinque anni, quando un famoso gallerista fiorentino accoglie una sua selezione di quadri per esporli nella propria galleria.

Totem “Menta” - ceramica policroma, in tiratura limitata, da Bitossi per Mirabili nel 1985 / polychrome ceramic, in limited edition, by Bitossi for Mirabili in 1985 - 50 x 50 x 216 cm

in contemporary style were born. In 1982 he founds the Sottsass Associates Studio. In that period personalities of the caliber such as H. Hollein, A. Isozaki, and M. Graves collaborate with this new reality. A lot of his works belong to the permanent collection of the Museum of Modern Art of New York and of the Philadelphia Museum of Art. To these we can add the works present at the Denver Art Museum, at the National Museum of Stockholm, at the Art Gallery Museum of Glasgow, at the Museé des Arts Décoratifs of Montréal and at the Centre Pompidou of Paris. We remind some of the numerous exhibitions he attended: “Italy. The new domestic landscape”, at the Museum of Modern Art of New York, those at the Internationales Design Zentrum of Berlin (1976), the Cooper-Hewitt Museum of New York (1976). Among the main awards he received we remind of the four Golden Compasses and, in 1970, the honorary degree of the Royal College of Art of London, the nomination in France as Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres in 1992, the IF Award, in Hannover in 1996, the Design Award of the Brooklyn Museum of New York in 1997 and, in the same year, the Oribe Award in Japan. Not only a designer but also an architect, a urbanist, a photographer, a painter and an intellectual in full, Sottsass Jr. explored various languages and materials, contributing to the achievements of the Italian style in the world. As a great traveller, Sottsass Jr. travelled all round America with his wife Fernanda Pivano and collected inspiration in every continent. His research was a continuous one, a challenge to discuss life and society through industrial design, touching during the years the CAM (Concrete Art Movement), Spacialism, Rationalism, and Pop. He dies in Milan at 10 o’clock in the morning on 31st December, 2007.

– Buongiorno Paolo. Vado subito al dunque: dopo l’ingresso nel campo dell’arte attraverso la sua prima esposizione di quadri, la sua più importante transizione artistica è forse quella che la conduce dalla pittura all’apprendimento della lavorazione ceramica. Cos’è che l’ha spinta a questo cambiamento radicale di rotta? Il caso. In San Frediano c’erano dei ragazzi stranieri che stavano studiando la lavorazione della ceramica. Mi dettero la possibilità di toccare e manipolare la creta ed è scoccata la scintilla. Insomma è stata l’esperienza sensoriale a farmi innamorare di questa materia. Da lì è cominciato un periodo di formazione con un artigiano di Faenza coadiuvato da un’artista giapponese e con uno di Sesto Fiorentino. Ogni volta che potevo prendevo il treno e andavo a Faenza in bottega e così ho speso tante giornate della mia vita. – I soggetti delle sue sculture hanno inizialmente un sapore fiabesco, senza tempo, per acquisirne poi uno sempre più antico, ancestrale, mitico: alle giostre di cavalli sospesi nell’aria, ai putti alati, ai suonatori di trombe, alle bambole si aggiungono figure dal fascino così antico da rappresentare vere strutture archetipiche dell’identità umana, quali quella del guerriero e quella del viaggiatore. Quale significato hanno per lei questi soggetti? Il perché di questi soggetti non lo so nemmeno io. Il cavallino con le ruote è una figura affettiva legata ad una vecchia fotografia di mio padre da bambino seduto, appunto, su un cavallino con le ruote. Mia nonna la usava come cartolina che inviava al suo consorte impegnato nel primo conflitto mondiale [Anche se Paolo Staccioli non lo dà a vedere c’è molta tenerezza in questa evocazione: una cartolina che tiene vivo il legame fra due persone forzatamente separate e che dà speranza ad entrambi]. Quando penso ai guerrieri, penso ai guerrieri antichi, alle vicende alla base della nostra civiltà, a quelle degli Assiri e dei Babilonesi. Essi portano con sé il senso del mistero, ma anche il senso dell’eroismo di chi si batte per costruire un’identità, una cultura. Il viaggiatore rappresenta tutti noi sempre alla ricerca di qualcosa [In fondo, a ben guardare tutti questi simboli sono fra loro indissolubilmente legati nel descrivere l’intima personalità

dell’artista: il suo legame, anche giocoso, con le persone che lo circondano, il valore dell’appartenenza ad un contesto culturale, il gusto della sfida e della ricerca]. – Col tempo cambia la dimensione delle sue opere, divenendo sempre più “monumentali”. Questo coincide anche con la sua personale esperienza con nuovi materiali quali il bronzo. A cosa è dovuto e cosa significa per lei questo passaggio? La possibilità di esprimersi in più spazi, anche esterni e di aumentare la visibilità delle opere. Col bronzo è relativamente più facile perché sono poi le maestranze delle fonderie a tradurre in opera finita il mio modello. A me alla fine spetta il compito di verificare se il lavoro è fatto bene e di seguire la patinatura. Tuttavia fare cose più grandi in ceramica vuol dire andare incontro a grandi complicazioni e fatiche. Su questo incide molto anche il mio senso della sfida verso una padronanza sempre maggiore della materia.

Di Paolo Staccioli sarà presentata, all'interno del complesso di Sant'Agostino, fra il 23 e il 7 settembre, un'ampia selezione delle sue opere più "monumentali" insieme ad una ricca varietà di opere più piccole. Paolo Staccioli

Guerriera e guerriero, ceramica a lustro / Warriors, lusterware ceramic - h. cm 52 e 65

27


CORTONA DESIGN PAOLO STACCIOLI: A SOUL MODELLED BY HAND

We meet Paolo Staccioli in a gray and rainy day in July. It doesn’t even seem summer. He has just put off his hands from the clay he loves handling, without solution of continuity with the rest that composes his everyday life, as if it were an integral and basic part of it. It’s a passion and like all passions you do it as soon as you can, every time you can. His mild and kind look tells us of a peaceful, quiet person who has reached a firm, inside balance and who is well conscious of his simple nature, but also of his expressive strength he’s reached by means of his hands through the use of clay and oxides. The relationship of Paul Staccioli with clay is a story of deep affections: the house which becomes also a laboratory; a lab that lives together with the family and that now sees fully involved the two daughters, too. When he talks about them the feeling is that he doesn’t relate to them like a teacher does to an apprentice: he doesn’t seem interested in teaching them the “job”, as to make sure they found their way through their experiments. On the other hand for Paolo Staccioli being an artist isn’t even a job. He started working when he was 13 in a factory near his home and then his career carried on with other activities that had little to do with art. Artistic activity is, first of all, a part of himself, something to be loved. In fact painting has always been his passion since he was a boy. He was quite fortunate: although he used to work in the lack of artistic content, through these jobs he often managed to keep in touch with museums and artists. He had, therefore, an on the road training, talking and above all observing. The first time he’s definitely addressed to the art world is at the age of 45, when a famous Florentine gallery owner welcomes one of his painting selections to exhibit in his own gallery.

– During the years the dimension of your works has changed, becoming more and more “monumental”. This also coincides with your personal experience with new materials like bronze. What is this transition caused by and what does it mean it for you? The possibility of expressing myself in different spaces, outside as well, and of increasing the visibility of the works. It’s relatively easier with bronze because it’s the capacity of the foundry workers that translates my model in the finished work. My task at the end is to check out if the job is well done and to follow the coating. However making more monumental pieces in ceramic means going towards major complications and efforts. On this you can find a lot of the effects of my sense of challenge towards a mastery level of the material. – What does it mean for you being present with a private exhibition in Sant’Agostino’s church in Cortona, in the context of the CortonaDesign manifestation of this year, next to an exhibition about one of the biggest artistic personalities of the 20th century such as Ettore Sottsass? Exhibiting next to Sottsass is reason of enormous satisfaction. I’ve always tried to do my best but I’m a simple person, known mostly among the people who live in my area. Sottsass was a very great and versatile person, he was an architect but also and above all a world famous designer. What else...Cortona is an important stage that attracts international public which also makes me feel proud.

Between August 23rd and September 7th inside Sant’Agostino’s church complex, there will be presented a wide selection of Paolo Staccioli’s "monumental" works along with a rich variety of smaller works.

– Good morning Paolo. I go straight to the point: after your entrance in the art sector through your first exposition of paintings, your most important artistic transition maybe considered the one that leads you from painting to the learning of ceramic processing. What did push you to this radical change? The fate. In San Frediano (a famous Florentine quarter) there were some young strangers who were studying ceramic processing. They gave me the possibility to touch and manipulate clay and I was struck by a spark. In conclusion it was the sensorial experience to make me fall in love with this material. From that day I started a period of training with an artisan from Faenza supported by a Japanese artist and one from Sesto Fiorentino. I took the train to Faenza every time I could to go to the lab so I spent quite a lot of days of my life in this way. – The subjects of your sculptures have initially a taste of fairy tales, without time,

to gain subsequently something more and more ancient, ancestral, legendary: to the carousel horses hanging in the air, to the cherubs, to the trumpet players, to the dolls are added figures with such an ancient charm to represent real archetypal structures of the human identity, such as the warrior and the traveller. What is the meaning of these subjects for you? Even I cannot explain the reason of these subjects. The pony on wheels is an affective figure linked to an old photo of my father as a child sitting on a pony on wheels. My grandmother used to send it as a postcard to his husband involved in World War I [even if Paolo Staccioli doesn’t show it, there’s a lot of tenderness in this evocation: a postcard that keeps alive the link between two people separated by some external force and that gives hope to both]. When I think of warriors, I think of ancient warriors and the fundamental stories of our civilization, like those of Assyrians and Babylonians. They bring along a sense of mystery, but also the sense of heroism of those who fight to build up an identity, a culture. The figure of the traveller represents all of us looking eternally for something [After all, observing very well, all these symbols are connected inextricably to one another in describing the artist’s intimate personality: his even playful relationship with people who surround him, the value of belonging to a cultural contest, to enjoy challenge and researching].

28

Viaggiatori con sfera, ceramica a lustro / Travelers with balls, lusterware ceramic - h. 187 / 195 cm

Giostra, ceramica a lustro / Carousel, lusterware ceramic - diam. cm 400, 2013

Nato a Firenze nel 1943, Paolo Staccioli inizia la sua esperienza di artista negli anni Settanta del Novecento. Al principio degli anni Novanta, la necessità di sperimentare nuovi linguaggi espressivi lo spinge a Faenza, nella bottega di un ceramista locale, Umberto Santandrea, dove apprende le tecniche di quest’arte. È qui che Staccioli realizza i suoi primi vasi, dapprima con la tecnica della ceramica invetriata, poi sperimentando la cottura a “riduzione”, che gli consente di ottenere straordinari effetti di iridescenza e lucentezza. Ottenuta assoluta padronanza del mestiere, Staccioli allestisce il suo studio in quel di Scandicci, nei pressi di Firenze, dove prosegue la sua quotidiana ricerca sull’uso del fuoco, degli ossidi di rame, della smaltatura a lustro, degli effetti metallizzati. È sempre negli anni novanta che inizia a farsi notare in mostre personali e collettive o in occasione di importanti manifestazioni culturali: le sue ceramiche si impongono presto, per eleganza e originalità, nel panorama artistico non più solamente fiorentino, ma anche nazionale. Piano piano le creazioni dell’artista si guadagnano la terza dimensione, divenendo sempre più “sculture”. I suoi soggetti hanno inizialmente un che di fiabesco, estranei ad ogni nozione di tempo e luogo. Ad essi seguono forme idealizzate memori della statuaria preromana, etrusca in particolare, sulle quali interviene la policromia della ceramica, raffiguranti guerrieri, viaggiatori, cardinali e cavalli. Nei primi anni del duemila, Staccioli inizia a sperimentare le realizzazione delle sue forme con un materiale ben più duraturo della terra: il bronzo, passando dalle ricerche con gli ossidi di rame a quelle con le patine metalliche. È in questa più recente fase che le sue figure acquistano una monumentalità prima ignota. Molti i riconoscimenti tributati all’artista, in particolare nell’ultimo decennio, da pubblico e critica, e molte le partecipazioni a premi ed esposizioni che hanno consentito a Paolo Staccioli di conquistare un posto di assoluto prestigio nell’attuale panorama artistico. Per citarne alcune: la mostra Le gioiose ceramiche di Paolo Staccioli, nel Museo delle Porcellane di Palazzo Pitti di Firenze (2005 –2006), la personale presso l’Istituto Italiano di Cultura di New York (2008), la collaborazione con l’International Ceramic Art Museum di Fuping, in Cina (2008); personali a Washington, presso l’Ambasciata Italiana, Parigi, presso la Galleria Selective Art, a New York presso lo Spazio 522 (2009 – 2010). Alcune sue opere sono diventate testimonianze celebrative di personalità di rilievo internazionale (Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Spike Lee, Dario Fo).

Born in Florence in 1943, Paolo Staccioli starts his artistic experience in the 70’s. At the beginning of the 90’s the need to experiment new expressive languages takes him to Faenza, in a local ceramist, Umberto Santandrea’s laboratory, where he learns the techniques of this art. It’s here that Staccioli carries out his first pots, at first modelled by the technique of glazed ceramic, then experimenting the baking for “reduction”, that allows him to obtain extraordinary effects of iridescence and shine. After obtaining the absolute mastery of the craft, Staccioli prepares his studio in Scandicci, beside Florence, where he continues his daily research on the use of fire, of copper oxides, of glazing luster, of metalized effect. It’s still in the 90’s when he starts to get noticed in private and collective exhibitions or in important cultural manifestations: his ceramics are early imposed for elegance and originality, not only in the Florentine art scene, but also in the national one. Slowly the artist’s creations earn the third dimension, becoming more and more “sculptures”. His subjects initially have something fairy, unrelated to any notion of time or space. Later on they are followed by idealized figures, mindful of the pre- Roman statuary, in particular Etruscan, on which operates the polychrome of ceramic, representing warriors, travellers, cardinals and horses. In the first years of 2000, Staccioli starts to experiment the realization of his figures with a much longer lasting material than clay: bronze, passing from researches with copper oxides to those with metallic patinas. It’s in this latest phase that his figures gain a monumentality unknown before. There are many awards bestowed to the artist, in particular in the last decade, from public and from critics, and Paolo Staccioli has participated in many awards and exhibitions that allowed him to achieve a place of absolute prestige in the current art world. To mention some: The joyful ceramics of Paolo Staccioli, exhibition in the Museum of Porcelains of the Pitti Palace in Florence (2005 – 2006 ), private exhibition at the Italian Culture Institute in New York (2008), the collaboration with International Ceramic Art Museum of Fuping, in China (2008), private exhibitions in Washington, at the Italian embassy, in Paris at the Selective Art Gallery, in New York at the Space 522 (2009 – 2010). Some of his work have become celebrative testimonials of international prominent personalities (Carlo Azelio Ciampi, Giorgio Napolitano, Spike Lee, Dario Fo).

29


il

Premio 2014

CORTONANTIQUARIA

For year 2014, the Promoter Committee has decided to award a personage who bound his name and his activity to the achievements of an Italian style in the world and to the improvement of manufacturing capacities of the Tuscan territory: Dr. Ferruccio Ferragamo. Let’s see what the award winner has got to tell us.

Cortonantiquaria Award 2014

Ferruccio Ferragamo

– Il nome Ferragamo è indissolubilmente legato alla storia italiana e rappresenta da oltre cinquanta anni un emblema del made in Italy. Cosa ha significato per lei crescere in un'azienda che stava diventando un mito mondiale? La Toscana è una terra di grandi bellezze e tradizioni dalla quale mio padre ha tratto grande ispirazione. Qualità ed artigianalità, proprie di questa terra, sono un segno distintivo dei prodotti Made in Italy, che danno valore ed autenticità al nostro marchio. – Quanto vale per Lei vivere e lavorare in Toscana? Conoscere le bellezze toscane e viverne quotidianamente i suoi aspetti più autentici è una fortuna che mi accompagna da sempre. – Come è cambiato essere Ferragamo oggi rispetto al passato? Dai suoi inizi ad oggi il percorso del marchio è stato contrassegnato dalla continua ricerca e dalla volontà di coniugare abilità artigianale italiana, qualità dei materiali ed innovazione, per creare prodotti di lusso rappresentativi del Made in Italy. Ogni oggetto reinterpreta con spirito contemporaneo i codici creativi della nostra tradizione.

Per il 2014, il Comitato Promotore ha deciso di conferire il Premio ad una personalità che ha legato il suo nome e la sua attività all’affermazione di uno stile italiano nel mondo e alla valorizzazione delle capacità manifatturiere del territorio toscano: il Dott. Ferruccio Ferragamo. Sentiamo cosa ha da dirci il premiato. – Dott. Ferragamo, quest’anno le verrà conferito il Premio Cortonantiquaria. Si tratta di un premio a cui la città di Cortona tiene particolarmente e che siamo onorati di consegnarLe. Ci racconta qual è la prima cosa che le viene in mente se pensa a Cortona? Una città che se pure antica per la sua storia e le sue tradizioni, si è rivolta verso il futuro facendo di tutte le sue manifestazioni il "passaporto" che le ha permesso e continua renderla una realtà locale nota in tutto il mondo per arte, cultura e tutte le sue eccellenze artigianali. – Cortonantiquaria è la più vecchia mostra antiquaria d’Italia, quest’anno celebra la 52ma edizione. Che ruolo ha l’antiquariato nella sua vita? Apprezzo le cose belle e questa passione si lega alle mie origini Toscane: da sempre terra che conserva tradizioni e belle cose, oltre che un forte legame con la storia.

30

– Ferragamo si sta muovendo nel mondo imprenditoriale con un percorso che punta non solo sulla qualità e l’alto livello del prodotto, ma anche a comportamenti etici e di grande sensibilità verso la società.​ Come immagina il ruolo della sua azienda nel futuro? Il rapporto con il mondo dell’arte, con la città di Firenze e con tutto il suo territorio è parte del nostro DNA. Mio padre Salvatore, di ritorno dagli Stati Uniti nel 1927, ha scelto di stabilirsi a Firenze, di fondare qui la sua attività, di creare qui la sua famiglia, attratto dalle bellezze artistiche e paesaggistiche della città e dal suo artigianato di eccellenza. Per noi moda e arte sono sempre state attività fortemente legate. Fin dall’inizio della sua attività in California mio padre intuì lo stretto rapporto fra questi due mondi in termini di storia, di ricerca, di creatività e durante tutta la sua carriera ha trovato ispirazione, spunti e collaborazioni con il mondo dell’arte. Noi abbiamo solo proseguito nell’intuizione di mio padre, nel percorso che lui aveva iniziato a tracciare. Da sempre abbiamo dedicato grande attenzione e grandi risorse alle iniziative nel settore della cultura, partecipando a sponsorizzazioni e collaborazioni con manifestazioni di respiro internazionale. Penso che sia un fattore importantissimo, che fa parte della nostra tradizione ma anche dell’etica e dell’impegno sociale che come Azienda abbiamo sempre voluto privilegiare. Siamo molto orgogliosi quando possiamo dimostrare il nostro impegno sul fronte artistico e culturale, perché è assolutamente coerente col DNA della nostra famiglia.

– Dr. Ferragamo, this year you will be awarded the Cortonantiquaria Award. It’s an award to which the city is particularly fond of and what we are honoured to present you. Please, share with us the first thing that comes to your mind when thinking of Cortona! It’s a town, even though antique for its history and tradition, that addressed itself towards the future making all its events become a passport that has allowed and continues to render it a local reality well-known all over the world for its art, culture and all its handmade excellence. – Cortonantiquaria, the oldest antique fair of Italy, celebrates this year its 52nd edition. What role does antique have in your life? I appreciate beautiful things and this passion is tied to my Tuscan origins: land that conserves traditions and beautiful things all along besides a strong link with history. – The name ‘Ferragamo’ is indissolubly bound to Italian history and has represented for over fifty years an emblem of the “Made in Italy”. What did it mean to you to have grown up in a company that was becoming a worldwide myth? Tuscany is a land of great beauty and traditions from which my father drew great inspiration. Quality and handmade products, owned by this land, are distinctive marks of the Made in Italy products, that give value and authenticity to our label. – How much is it worth for you to live and work in Tuscany? Knowing Tuscan beauties and live their most genuine aspects every day is a

fortune that has always come along with me. – How has ‘being Ferragamo’ changed today compared to the past? Since its beginning to the present days the career of the label has been marked by the continuous research and the will to combine Italian hand- crafted skill, quality materials and innovation to create luxury products typical of the Made in Italy. Every object interprets again the creative codes of our tradition with contemporary spirit. – Ferragamo is moving in the business world following a course which points not only at quality and high-level products but also at ethic behavior and great sensitivity towards society. How do you imagine the role of your company in the future? The relationship with the world of art, with the city of Florence and all its territory is part of our DNA. My father Salvatore, returning from the USA in 1927 chose to settle in Florence, to found his activity and to create his family here, attracted by the artistic and landscape beauty of the city and by its outstanding craftsmanship. For us fashion and art have always been highly bound activities. Since the beginning of his activity in California my father saw the tight connection between these two worlds in terms of history, research, creativity and during all his career he found inspiration, cues and collaborations with the world of art. We only pursued the intuition of my father, the course he began to trace out. We have always dedicated great attention and a lot of resources to initiatives in the cultural sector participating in sponsorships and collaborations with international level events. I think it’s a very important element that is part of our tradition but also of ethics and social involvement which we have always wanted to privilege as Company. We are very proud when we can show our artistic and cultural involvement because it’s completely consistent with the DNA of our family.

Cortonantiquaria presents:

LOUNGE Area Wine Bar

Per “assaporare” fino in fondo la visita alla mostra

AREA CLIENTI - SHOW ROOM - WEDDING TASTING "Casa Lodovichi" Tel: +39 0575 849099 E-mail: info@lodovichiristorazione.it www.lodovichiristorazione.it Località Gorello - Policiano - 52100 Arezzo In occasione di Cortonantiquaria, all’interno di Palazzo Vagnotti e nel cortile adiacente, è allestita un’Area Lounge – Wine Bar Lodovichi Ricevimenti dove sarà possibile degustare salumi e formaggi locali abbinati ai migliori vini del territorio. Lodovichi Ricevimenti da anni è azienda leader nell’organizzazione di eventi e ricevimenti. Oggi specializzata anche nella gestione di “aree hospitality” ai margini di manifestazioni sportive, eventi e mostre. L’azienda fonda la propria filosofia di ristorazione sull’offerta di servizi dinamici, curati nei dettagli e sulla grande attenzione nella selezione dei prodotti. Proprio grazie alla selezione e all’offerta delle più rappresentative tipicità, Lodovichi Ricevimenti è diventata negli anni azienda simbolo della promozione enogastronomica Toscana, in Italia e nel Mondo. Nei Menù non mancano mai prodotti come: salumi di maiale brado, formaggi a latte crudo e ricotta del pastore, olio extravergine di oliva toscano, carne Chianina, legumi tipici come cece piccolo e fagioli zolfini. Il tutto abbinato ai migliori vini locali e Super Tuscan. L’elaborazione dei prodotti affidata al proprio Staff di cucina, tende ad esaltarne i profumi ed i sapori senza stravolgerli.

At Cortonantiquaria there will be a Lounge Area-Wine Bar by Lodovichi Ricevimenti where you can taste local cured meats and cheeses combined with the best wines of the area. Lodovichi Ricevimenti for years has been a leader in organizing events and receptions. Today the company is also specialized in the management of “hospitality areas” for sports public performances, events and exhibitions. Lodovichi Ricevimenti bases its business philosophy on offering dynamic services, attention to details and the selection of products.Thanks to the selection and to the offer of the most typical traditional food, over the years Lodovichi Ricevimenti has become a classic example of promoter of Tuscan wine and food, in Italy and all over the World. In the menu you can always find products such as wild pork sausages, raw milk cheeses and the shepherd’s ricotta, extra virgin olive oil from Tuscany, Chianina beef meat, typical legumes just like small chickpeas and zolfini beans. All this with the best local and Super Tuscan wines.The cooking of the products is put into the hands of its own kitchen staff, that work to exalt flavours and taste without altering the food.

31


CORTONANTIQUARIA & CORTONADESIGN

UN'APPARIZIONE CARAVAGGESCA A CORTONA A Caravaggio-like Appearence At Cortona di / of Fabio Scaletti Potrebbe esserci la mano (e il volto) del grande Michelangelo Merisi in un dipinto esposto nell’edizione 2006 di Cortonantiquaria. Occupandomi da una quindicina di anni di Caravaggio (Milano 1571 – Porto Ercole 1610) e della definizione del corpus delle sue opere, sono stato invitato da Claudio Strinati a contribuire a un prestigioso volume da lui curato e or ora edito (Caravaggio Vero, Scripta Maneant, Reggio Emilia, 2014, pp. 416, 400 illustrazioni a colori) scrivendo sia la sezione dedicata alle opere acquisite tra gli autografi (a mio avviso 78 dipinti) che quella incentrata sui quadri che sono oggetto di discussione. In questa seconda sezione, che raggruppa all’incirca altrettanti “pezzi”, ho ritenuto giusto inserire un’opera che, proprio a Cortona, ha fatto il suo debutto pubblico. Si tratta del David e Golia (Palermo, raccolta privata, olio su tela, cm 125 x 94), nel 1960 andato all’asta a Roma come Orazio Gentileschi, analizzato più di recente (2001) da Gianni Papi, che lo intesta a un generico “Maestro del David”, e nel 1997 riferito da Federico Zeri a Carlo Sellitto. A un pittore napoletano (proprio il Sellitto per Benedict Nicolson e Ferdinando Bologna, o Battistello Caracciolo per Roberto Longhi) è attribuita dalla critica anche la versione della National Gallery di Harare (Zimbabwe), dove manca la figura sulla sinistra, il cosiddetto “disputante” o “astante”, personaggio che, nella tela palermitana, può verosimilmente essere invece identificato con il Caravaggio stesso, inteso a rappresentarsi – mentre era condannato al taglio della testa per omicidio e desideroso di ottenere la grazia – non solo nelle fattezze del “peccatore” Golia ma anche in quelle dell’individuo che quasi commenta quella triste scena (si osservi il viso malinconico di David) di decapitazione. L’opera risulterebbe avere una provenienza abruzzese, e allora viene in mente una voce inventariale (inedita a quel che mi risulta) datata 8 maggio 1724 che segnala, nei beni detenuti a Napoli da Isabella Coppola, duchessa di Canzano, “Un quadro di palmi 4 e 5 in circa rappresentante David con la testa del gigante Golia, originale di Caravaggio, con cornice tutta dorata et intagliata”, che collima nelle misure con l’esemplare in esame. Sul fronte tecnico, il quadro, che nella scheda di catalogo di una recente mostra (Montale, Pistoia, 2011) è ascritto a un “maestro caravaggesco attivo nel Mezzogiorno intorno al 1610”, presenta dei connotati compatibili con il procedimento esecutivo caravaggesco. Le analisi scientifiche hanno soprattutto rivelato un significativo “pentimento” riguardante proprio il personaggio discusso, che chiamerei il “terzo incomodo”: sotto l’immagine ora visibile si scopre infatti la figura di una donna dai lineamenti simili alle modelle preferite dal Merisi (vedi foto), il quale, inizialmente, aveva potuto avere l’idea di affidare a lei il ruolo di messaggera di questa domanda di clemenza in forma pittorica. Dando al Sellitto, o a un altro pittore partenopeo vicino al Caravaggio, la copia (variata) del museo di Harare e tenendo presenti i referti di laboratorio e la morfologia della composizione, si potrebbe ipotizzare un’invenzione e magari anche una parziale redazione da parte del Merisi, che poi si è orientato verso una diversa soluzione, incarnata nel David e Golia oggi alla Galleria Borghese di Roma, lasciando la tela (non si sa a quale stadio di compimento giunta) a un suo accolito (forse proprio il Sellitto, che, non lo si dimentichi, in quel giro di anni lavorava con lui nella chiesa napoletana di Sant’Anna dei Lombardi), il quale l’avrebbe portata a termine o rivisitata secondo il proprio stile e repertorio figurativo e che poi l’avrebbe replicata, eliminando il “terzo incomodo”, non più necessario essendo caduta la valenza autobiografica, nell’esemplare africano. Per queste ragioni, in riferimento all’enigmatico e per certi versi disorientante dipinto di collezione siciliana, mi pare opportuno ribadire qui in didascalia la dicitura pubblicata nel citato volume fresco di stampa: Seguace del Caravaggio (e Caravaggio?), David e Golia, Palermo, collezione privata. In a just published volume (The Real Caravaggio – Caravaggio Vero by Claudio Strinati, Scripta Maneant, Reggio Emilia, 2014, pp. 416, 400 colored illustrations) I considered it right to include among paintings that

novità al

are subjects of debate as far as attribution is concerned a work that had made its debut just in Cortona. It’s the paining ‘David and Go liath’ (Palermo, private collection, oil on canvas, cm 125 x 94), in 1960 went up for auction in Rome as of Orazio Gentileschi, analyzed in 2001 by Gianni Papi, who put it in a generic “Master of David”, and in 1997 it was related to Carlo Sellitto by Federico Zeri. There exists a version at the National Gallery of Harare (Zimbabwe), where the figure on the left is absent, the figure that on the canvas of Palermo could plausibly be identified with Caravaggio himself. The painting presents the description compatible with the executive process of Caravaggio. Scientific analysis above all revealed a significant “repentance” just as far as the debated figure is concerned: below the now visible picture in fact there is discovered the figure of a woman with some lineaments that are similar to Merisi’s favourite models. We could suppose an invention and maybe even a partial draft of Merisi who, later on, moved towards a different solution, embodied in “David and Goliath”, today at the Borghese Gallery of Rome, leaving the canvas to one of his acolytes (maybe just Carlo Sellito who in that period worked with him in the Neapolitan Saint Ann Church of the Lombardi), who finished it and then repeated it in the African example.

Le sedi / The locations

1

2

Il libro Caravaggio Vero curato da Cladio Strinati ed edito da Scripta Maneant sarà in vendita presso il bookshop di Cortonantiquaria. The book Caravaggio Vero (The Real Caravaggio) by Cladio Strinati, published by Scripta Maneant will be purchasable by the bookshop of Cortonantiquaria.

1 - Palazzo Vagnotti Cortonantiquaria 2 - Centro Convegni Sant’Agostino CortonaDesign

QUANDO / WHEN

INFORMAZIONI / INFORMATIONS

23 agosto – 7 settembre / August 23°th to September 7th

Segreteria mostra / Secretariat: Tel. +39 0575 630610 (attivo dal 23 ago / active from Aug 23 th)

DOVE / WHERE CORTONANTIQUARIA Palazzo Vagnotti (piazza Franciolini) CORTONADESIGN - Centro Convegni Sant’Agostino (via Guelfa, 40)

Ufficio Informazioni Turistiche / Tourist Information Office: Tel. +39 0575 637223

ORARI / HOURS

www.cortonantiquaria.it – info@cortonantiquaria.it

Feriali / Working days: 10/13 – 15.30/20 Festivi / Public holidays: 10/20 orario continuato / all day

Organizzazione /organization

COSTO BIGLIETTI /TICKET PRICE Seguace del Caravaggio (e Carvaggio?), "David e Golia" Palermo, collezione privata / Follower of Caravaggio (and Caravaggio?), "David and Goliath", Palermo, private collection

CORTONANTIQUARIA Intero / Whole: 8 € Ridotto / Reduced: 5 € Gratuito per ragazzi sotto i 15 anni / Free for children under 15 years Cortonantiquaria + MAEC: 12 € CORTONADESIGN Ingresso libero / Free entrance

De Plano Consulting – Firenze / Florence info@deplano.it

UFFICIO STAMPA/PRESS OFFICE Andrea Laurenzi ufficio-stampa@comune.cortona.ar.it

33


Piano Terra / Ground

4 3

5

2

6

Piano Primo / First Floor

Piano Secondo / Second Floor

17

28

16

27

15

29

26

14

25

13

24

6

12

30

23

8

1 ingresso

18

10 19 9

Mappa espositori / Map of exhibitors Legenda / Legend

Bagno / Toilet Bagno uomini / Men toilet Caffetteria / Café

22 21 31 20

9 π Antiquaria La Rosa Viale XX Settembre, 45/f - 95127 Catania Tel: 095 7169129 - Cell: 338 3441598 antiquaria@hotmail.com

17 π Mario D’Angelo Antiquario Via Carlo Poerio, 110 - 80121 Napoli Cell: 339 7521812 antiques.d@libero.it

13 π Angelo d'Oro - Gioielli e Antiquariato Via XXII Luglio, 18 - 43121 Parma Fax: 0521 289433 Cell: 337 704967 (Annamaria De Marchi)

15 π Brandi Antiquariato via Domenico Morelli, 9 - 80121 Napoli Tel: 081 7643882 - Cell: 333 5496185 mauriziobrandi@live.com

2 π Antica Maison Lambertucci Circonvallazione U. Nobile (angolo via Polidori) 56031 Bientina (PI) Tel e Fax: 050 798036 - Cell: 335 222055 maison.lambertucci@tiscali.it www.anticamaison.it

8 π Casa d'Aste Sammarinese Via 3 Settembre, 99 – Dogana Repubblica di San Marino Cell: 335 415721 casadastesammarinese@gmail.com

26 π Mattarte Via Torino, 12 - 10038 Verolengo (TO) Tel: 011 9149177 Cell: 347 8620735; 393 9116149 info@mattarte.it www.mattarte.it

14 π Antichità Claudio Bucaletti Via Casali, 8 - 52044 Cortona (AR) Tel: 0575 601262 Cell: 338 2879219 (Claudio Bucaletti) 18 π Antichità Costa Via San Lorenzo, 14 - 12037 Saluzzo (CN) Tel: 0175 42867 - Cell: 366 1526803 monicaoberto1@virgilio.it

7 11

5 π Ambrosi Via Galileo Galilei, 10 - 35043 Monselice (PD) Tel e Fax: 0429 781513 - Cell: 335 5212522 ambrosiantichita@hotmail.com

11 π Antichità di Umberto Errico Via S.M. di Costantinopoli, 76-78 80138 Napoli Tel: 081 459929 - Fax: 081 5571214 Cell: 335 8341515 info@antichitaumbertoerrico.it www.antichitaumbertoerrico.it 29 π Antichità Giuseppe Margheri Via Caduti di Montelungo, 7 50032 Borgo San Lorenzo (FI) Tel: 055 8458881 - Fax: 055 8450307 Cell: 335 7758245 (Giuseppe Margheri) info@margheriantichita.it www.margheriantichita.it 3 π Antichità Morello Via Cigno, 234 - 45021 Badia Polesine (RO) Tel. e Fax: 0425 51009 Cell: 335 7066953 morelloantichita@gmail.com antichitamorello@libero.it 25 π Antichità San Pancrazio di Franca Lombardini Via Volterrana, 7 - 50023 Impruneta (FI) Tel e Fax: 055 2047495 Cell: 347 3333273 (Franca Lombardini) sanpancrazioantichita@yahoo.it www.antichitasanpancrazio.com 30 π Antichità Sigalini Andrea Vicolo Quadra 17 - 25086 Rezzato (BS) Tel: 030 2590605 - Cell: 349 3730966 andreasigalini@virgilio.it 31 π Antiquae Res Corso Durante, 32 80027 Frattamaggiore (NA) Tel: 081 8804925 - Cell: 393 9232180 antiquaeres@libero.it

34

20 π Eikon di Ubaldo Procope Via Sebino 12/c 37019 Peschiera del Garda (VR) Cell. 340 3340115 procope@tiscali.it 1 π Elisabetta Tomei Gioielli d’Epoca Via III Settembre, 99 - Palazzo Admiral Dogana - Repubblica di San Marino Cell: 333 4691440 gioielleriatomei@alice.it 20 π Furlanetto Stampe Antiche Vicolo delle Risorgive 8/1 31030 Carbonera (TV) Cell 348 7320601 info@furlanettostampeantiche.com www.venditastampeantiche.com 7 π Galleria Antiquaria “Vanvitelli” Via Gasparri 96 - 81100 Caserta Fax: 0823 362037 Cell: 333 2924910 (Domenico D’Alessio) 16 π Galleria Centro Arte La Tesoriera Corso Francia 268 - 10146 Torino Cell: 348 8516536 (Lia Chifari) 339 3013228 (Andrea Armato) liachifari@libero.it info@tesoriera.com 22 π Giovanni Rebechi Via Carmignano 161 - 56020 Staffoli (PI) Tel: 0571 37025 - Cell: 335 360015 info@rebechisrl.it 4 π Giulio Torta Antichità Via Isidoro Carini, 34 - 90139 Palermo Tel e Fax: 091 323461 Cell: 348 3501711 (Giulio Torta) info@tortaantiques.com www.tortaantiques.com 27 π Il Mercante d’Arte di Andrea Mazzoldi Piazza Bortolotti 21 - 24060 Predore (BG) Cell: 338 7943397 ilmercantedarte@gmail.com

24 π MR Antichità Via Palestro, 37 R -16122 Genova Cell: 335 5316419 mr.antichita@yahoo.it 6 π Numero 7 Antiquariato via Ugo Foscolo, 7 51016 Montecatini Terme (PT) Tel e Fax: 0572 766643 Cell: 335 6383921 info@n7antiquariato.it 15 π Persepolis Piazza dei Martiri, 23/d - 80121 Napoli Tel e Fax: 081 7643824 Cell: 347 0784414; 333 7146761 persepolis@persepolis.it 21 π Piefo Antichità Via Sottomonte, 4 - 35043 Monselice (PD) Cell: 348 4430493 23 π Studio Antiquario Carrer via G.Radini Tedeschi, 8 - 24124 Bergamo Cell: 348 7032862 eldacarrer@hotmail.com 28 π Studio Porcelli Corso A. Podesta 5/2 - 16128 Genova Tel: 010 581308 10 π Teilo Johnson Antiquariato via del Battistero, 9 - 55100 Lucca Fax: 0583 080666 - Cell: 338 8774608 teilojohnson@gmail.com 12 π Velona Antichità di Furio Filippo Velona Via dei Fossi, 31/r - 50123 Firenze Tel e Fax: 055 287069 Cell: 368 450417 (Furio Velona) furiovelona@hotmail.it 28 π ARTinGENIO Arte del libro - Progetti editoriali Via Ragazzi del '99, 78 - 50141 Firenze Cell: 335 7789135; 328 3105043 artingenio.corsi@gmail.com artingenio.studio@gmail.com

19 π Le De Dominicis Antiquariato Via Contardo Ferrini, 11 - 20135 Milano Tel e Fax: 02 55182327 - Cell: 339 1425301 claudioh@libero.it

35



Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.