Anno 5 numero 113 - chiuso alle ore 19:02 di giovedì 18 giugno 2009 Greggi ($/b) WTI Brent Dated Urals Med Iranian Heavy Paniere Opec Paniere QE Italia
17/06 Var. % 16/06 Var. % 2008 71,04 +0,35 -44,97 69,06 -1,81 -48,60 68,83 -2,13 -51,77 68,65 -1,96 -45,02 69,37 -0,87 -46,22 69,15 -1,90 -47,53 Fonte: QE su dati Platts
17/06 Var. % 16/06 Var. % 2008 690,00 -6,19 n.d. 593,00 -1,58 n.d. 582,50 -1,31 -53,23 393,75 -0,76 -42,75 380,25 -2,44 -39,14 Fonte: QE su dati Platts Cif Med
18/06 1 € = 1,3920 US $ (Var. +0,0080) 17/06 1 € = 1,3840 US $ Principali titoli energia (€) Eni Enel Edison A2A Snam Rete Gas Saras Terna Erg Acea Hera Iride
18/06 17,370 3,690 0,960 1,370 3,060 2,032 2,487 9,810 8,700 1,580 1,330
17/06 17,240 3,660 0,956 1,351 2,992 2,020 2,492 9,465 8,510 1,562 1,324
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Borsa elettrica Italia Prezzi Ipex (€/MWh) F1 F2 F3 18/06 81,24 55,60 28,82 var. % sett. +2,72 -7,33 -23,55 Media Piene Vuote 18/06 62,48 74,99 32,49 var. % sett. -3,24 +0,71 -20,16 Domanda Sistema Italia Media oraria (MW) 38.326 Massima (MW) 46.258 Prezzo ora max (€/MWh) 126,30 Ora max 11-12 Fonte: elaborazione QE su dati GME
Borse europee 18/06 (€/MWh) Powernext (Fr) Eex (De) Ipex
Base Load 37,00 37,75 57,66
Peak 8.00-20.00 44,96 45,39 77,68
Gas 17/06 (pence/therm) Psv (It) Beb (De) E.ON (De) Peg (Fr) Zeebrugge (Be) Ttf (Nl)
Lug 2009 Var. % 16/06 III trim 2009 32,94 +0,52 -27,37 +1,13 -27,12 +0,20 -26,75 -2,07 -26,70 +1,33 28,70 26,75 -0,72 27,24 Fonte: QE su dati Platts
Emissions trading 17/06 (€/ton) Ecx/Ice (futuri) NordPool Dic. 09 Eex
12,93 -0,23% 12,95 -0,38% 12,88 -0,16% Fonte: QE su dati Platts
Ddl manovra, la parola adesso è all’aula
GseAUGme sbloccati Assembleee a metà luglio è articolo a pag.
Prodotti ($/ton) Benzina 10 PPM Gasolio 10 PPM Gasolio 0,1% O.c. 1% O.c. 3,5%
n FIRMATO IL DDL
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n TAR E ROBIN TAX
è articolo a pag.
è articolo a pag.
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Dopo Agip tutti su. Stacchi: i dati dell’UP (pag. 11). Rete & Extrarete (pag. 6). Intanto i greggi difendono quota 70 $
è articolo a pag.
n SENTENZA ROBIN TAX
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n BORSA ELETTRICA
Cosa ha detto il Tar
Lo stacco Ue a 20 €
di Tiziana Sogari Con la sentenza n. 4043/09 (disponibile sul sito di QE) la Terza Sezione del Tar Milano, si è pronunciata dunque nel merito del ricorso presentato da numerosi operatori avverso le Delibere nn. 91/08 e 109/08 con cui l’Autorità per l’Energia, in attuazione del D.l. 112/08, ha adottato le conseguenti misure al fine di vigilare sul divieto imposto agli operatori interessati dall’addizionale IRES di traslare sui prezzi al consumo l’onere della maggiore è segue a pag.
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Benzina vicina a 1,37 €/l Italia-Ue, sale il diesel
“Limiti per l’Autorità” Intervento Bruti Liberati
Via libera della X commissione. Approvati gli emendamenti del Governo. Resta nodo Robin Tax
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La nota di Energy Advisors è articolo a pag. 8
LA SPAGNA DEI RECORD (PAG. 9)
n DAL PRIMO GIUGNO
n RISERVE GAS USA
La Ies si riorganizza
Su del 58% in 4 anni
Confermato Vannucci
Grazie alle nuove scoperte è articolo a pag. 10
è articolo a pag.
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n MEDIOBANCA
Stazioni di servizio verso La regina un futuro multy-fuel del 2008 Ziosi (NGV System): sviluppo rete problema e opportunità per il metano auto. Dialogo con i retisti/distributori
è s.d.c. a pag.
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L’energia è al centro
è articolo a pag.
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S E N T E N Z A
dalla prima pagina imposta. Vediamo più in particolare. Quanto alla Delibera n. 91/08, le cui disposizioni sono state integralmente sostituite con effetto retroattivo dalla successiva Deliberazione n. 109/08, l’impugnativa è stata dichiara improcedibile. Il Giudice lombardo ha, inoltre, confermato la piena legittimità dei poteri di vigilanza esercitati dall’Autorità sul divieto di traslazione. Più nel dettaglio, il TAR ha ritenuto che, diversamente da quanto prospettato dalla ricorrente società, le misure adottate dal regolatore non sarebbero minimamente suscettibili di ledere la libertà d’impresa e la libertà di iniziativa economica, né di violare le direttive comunitarie che hanno disposto la liberalizzazione dei mercati dei carburanti e dell’elettricità: infatti, ha osservato il Collegio, nel caso di specie e diversamente da quanto accade per lo svolgimento degli altri compiti, l’attività espletata dall’Autorità non possiede una portata “regolatoria” del mercato, ma meramente “conoscitiva”. In altre parole, secondo il tribunale amministrativo, l’Autorità al fine di impedire il verificarsi del fenomeno traslativo, non condizionerebbe direttamente le scelte di impresa bloccando i prezzi o sanzionando in altro modo aumenti che essa dovesse ritenere ricollegabili alla maggiorazione del carico fiscale. Ciò che, invece, l’Autorità fa concretamente, e può fare, è acquisire tutte le informazioni aziendali necessarie a comprendere i fattori che influenzano in concreto la formazione dei prezzi praticati da ciascuna società, valutandole sulla base di criteri economicamente adeguati al fine di verificare se eventuali scostamenti siano giustificabili in base alle ordinarie dinamiche del mercato (aumento dei costi, strategie aziendali etc.), oppure appaiano riconducibili all’aggravio derivante dall’applicazione della addizionale IRES prevista dal D.L. 112/08. In buona sostanza, dunque, ciò che emerge dalla decisione in commento è che l’Autorità può legittimamente accertare i fenomeni traslativi dell’imposta, attraverso l’esercizio dei suoi poteri istruttori e tecnicovalutativi (art. 2, co. 20, L. n. 481/95), al fine di riferirne all’organo di rappresentanza della collettività nazionale, ma non può in alcun modo reprimerli. E’ riconducendo in tale “alveo” i poteri dell’Autorità per l’ Energia e delimitandone precisamente i compiti che, per converso, il Tar della Lombardia ha invece annullato la parte della Delibera n. 109/08 (peraltro, già sospesa in sede cautelare) che prevedeva l’obbligo, per gli operatori sottoposti al potere di vigilanza, di trasmissione di una di-
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chiarazione sottoscritta dai relativi rappresentanti legali e dagli organi di controllo in cui si attestasse di aver adottato ed attuato decisioni e disposizioni e decisioni gestionali dirette ad escludere la possibilità di traslazione sui prezzi al consumo della maggiorazione di imposta IRES (art. 2, Del. n. 109/09).
Robin Tax: “Limiti stringenti per l’Autorità Energia” L’avvocato Eugenio Bruti Liberati, che ha assistito alcuni dei ricorrenti, interviene sulla decisione del Tar Lombardia “Anche se formalmente le sentenze accolgono solo in parte le censure proposte dai ricorrenti, in realtà esse forniscono una risposta più che soddisfacente alle preoccupazioni sottese ai ricorsi, perché sulla base di una puntuale ricostruzione della normativa di riferimento pongono limiti estremamente stringenti ai poteri che l’Autorità per l’Energi può esercitare in questo campo”. Questo è quanto sostiene all’indomani della decisione del Tar (QE 17/6) l’avvocato Eugenio Bruti Liberati, professore di Diritto Amministrativo presso l’Università del Piemonte Orientale, che ha assistito nell’occasione alcuni dei ricorrenti contro le delibere dell’Autorità per l’Energia. 91/08 e 109/08, relative alla vigilanza sul rispetto del divieto di traslazione della Robin Tax. “Al riguardo – spiega Bruti Liberati - è sufficiente ricordare che, secondo quanto ritenuto dal Tar: a) la vigilanza dell’Autorità
sul rispetto del divieto di traslazione non può tradursi in misure preventive o repressive (e cioè sanzionatorie), “ma comporta soltanto un referto al Parlamento che sarà libero di assumere o meno conseguenti contromisure”; b) la delibera 109/08 ha sostituito integralmente e dunque abrogato la delibera 91/08: con la conseguenza che vengono indiscutibilmente meno sia l’incongru automatica equazione tra incremento dei margini delle aziende e traslazione della Robin Tax, sia l’inversione dell’onere della prova a carico degli operatori, a cui la delibera 91/08 sostanzialmente imponeva di dimostrare la propria innocenza provando che l’eventuale aumento dei margini da essi conseguito era riconducibile alle ragioni previste e consentite dall’Autorità; c) era illegittima, ed è stata dunque annullata, la previsione della delibera 109/08 che imponeva alle imprese di istituire misure “gestionali” preventive finalizzate ad escludere la possibilità di traslazione”. Alla base dei ricorsi contro le delibere – aggiunge l’avvocato – “vi era in definitiva la forte preoccupazione che, prendendo spunto dalla norma che le attribuisce il compito di vigilare sull’osservanza del divieto di traslazione, l’Autorità introducesse surrettiziamente forme indirette di controllo sui margini e dunque sui prezzi delle imprese. Che cioè, in contrasto con la logica della liberalizzazione e con le regole comunitarie, gli interventi dell’Autorità sulla Robin diventassero il cavallo di Troia per una drastica riduzione degli spazi di mercato e per un ritorno al sistema dei prezzi amministrati”. Di conseguenza, “le sentenze emesse dal TAR Lombardia il 17 giugno – conclude Bruti Liberati– escludono che ciò possa avvenire e sono quindi del tutto conformi alle ragioni sostanziali fatte valere nei ricorsi delle imprese”.
La giornata gas 17 giugno 2009 Rete nazionale: preconsuntivo del gas trasportato Totale immesso (di cui) - importazioni - produzione nazionale - stoccaggi (1) Totale prelevato (di cui) Riconsegne di terzi e consumi di sistema (di cui) - settore termoelettrico - settore industriale - distribuzione (2) Altre reti e consumi di sistema (3)
milioni di mc da 38,1 MJ 165 192,3 23,1 -50,6 165 153,7 81,6 36,2 35,9 11,1
Giornata termica: 05.59 - 06.00 (1) Stoccaggi Stogit e Edison Stoccaggi ("-": immissioni; "+": prelievi) (2) Comprende prelievi civili e industriali da rete locale (3) Comprende transiti, esportazioni e riconsegne rete SGI Fonte: QE su dati Snam Rete Gas
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Benzina ad un passo da 1,37 €/l Diesel: raffica di rialzi Il balzo in avanti di ieri di Agip non è rimasto isolato. Dal consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it emerge, infatti, che da questa mattina una nuova ondata di rincari ha investito la rete carburanti. Nel dettaglio, Api-IP hanno aumentato di 2 centesimi il prezzo di riferimento di benzina e diesel, portandosi rispettivamente a 1,359 e 1,156 euro/litro. Erg ha rialzato la verde di 2 centesimi, ora a 1,348 euro/litro, e di 1,5 centesimi il gasolio auto, a 1,153 euro/litro. Esso ha corretto all’insù di 2,5 centesimi entrambi i prodotti, ora a 1,350 e 1,158 euro/litro. Ancora, Shell si è portata a 1,369 euro/litro sulla benzina (+3,5 centesimi) e a 1,164 euro/litro sul diesel (+1,5 centesimi). Tamoil ha aumentato di 3 centesimi la verde, a 1,359 euro/litro, e di 1,7 centesimi il gasolio, a 1,156 euro/litro. Total, infine, ha rincarato di 3,4 centesimi il prezzo di riferimento della benzina fino a 1,359 euro/litro e di 2,2 centesimi quello del diesel, a 1,155 euro/litro.
Greggi, i trader difendono i 70 $ Dollaro e dati macro Usa I trader continuano a seguire con estrema attenzione il trend del dollaro e i dati macro Usa. In particolare, per quanto riguarda questi ultimi, secondo la Conference Board, a maggio il superindice sull’economia Usa è cresciuto dell’1,2%, a fronte dello 0,9% atteso dagli analisti. Per la prima volta dall’aprile del 2007, inoltre, la media del semestre si è attestata su livelli positivi mettendo a segno un +1,2%. “La recessione sta allentando la morsa. Se questa tendenza continua, ci si può attendere che una lenta ripresa inizi prima della fine dell’anno”, ha commentato Ken Goldstein, economista della Conference Board. Buone notizie anche sul fronte delle richieste di sussidi di disoccupazione. Le domande totali sono scese di 148.000 unità a quota 6 milioni e 687 mila. Si tratta del primo calo da gennaio, dopo 21 aumenti settimanali consecutivi, e della flessione più ampia da novembre 2001. Su base settimanale, invece, le richieste di nuovi sussidi sono aumentate di 3.000 unità. Subito dopo la pubblicazione dei dati macro Usa Wall Street, che aveva aperto
Prezzi di riferimento QE con servizio (€/litro) al 18/06
Benzina
1,359
1,359
1,348
1,350
1,359
1,347
1,369
1,359
1,359
Diesel
1,156
1,156
1,153
1,158
1,156
1,153
1,164
1,156
1,155
Fonte: quotidianoenergia.it (citazione obbligatoria) I "prezzi di riferimento QE" di benzina e diesel sono rilevati ed elaborati giornalmente da Quotidiano Energia e rappresentano un indice medio nazionale del posizionamento commerciale delle compagnie. I "prezzi di riferimento QE" non tengono conto delle differenze praticate dai singoli impianti né delle diverse fiscalità geografiche.
debole, ha incrementato i guadagni spingendo all’insù anche le principali piazze europee. I futures su Wti e Brent hanno reagito con estrema prudenza alle indicazioni provenienti dai mercati finanziari, così come avevano fatto ieri a seguito della pubblicazione dei dati sulle scorte commerciali statunitensi. Alle 18.00, infatti, i due benchmark si mantenevano attorno a 71 $/b, dunque poco oltre la chiusura della precedente sessione ma comunque in recupero rispetto ai minimi intraday di circa 70 $/b. In Mediterraneo, intanto, alla chiusura di ieri la quotazione Platts Cif Med della benzina 10 ppm ha perso in un solo colpo più di 45 $/ton franando nuovamente al di sotto dei 700 $/ton (690 per la precisione). Piccolo passo indietro (-9,50 $/ton) anche per il diesel 10 ppm, che è tornato a meno di 600 $/ton scivolando a 593 $/ton. Giù di 7,75 $/ton a 582,50 $/ton il gasolio 0,1%, di 3 $/ton a 393,75 $/ton l’olio combustibile 1% di zolfo e di 9,50 $/ton a 380,25 $/ton l’o.c. 3,5% di zolfo.
Mosca, revisione per tasse upstream Giù quelle sui nuovi giacimenti oil, su quelle sui campi gas Cambiamenti in vista per le tasse upstrstrea in Russia. Una proposta di legge avanzata dal ministro dell’Energia prevede, infatti, un ridimensionamento o addirittura la cancellazione totale delle imposte che gravano sull’esplorazione e produzione di nuovi giacimenti petroliferi allo scopo di renderli profittevoli (oggi si stima che circa il 36% dei campi esistenti e il 94% di quelli nuovi non sono economicamente redditizi). In alternativa, si potrebbe fissare un aggravio sulle spese di produzione e trasporto in luogo di quelle vigenti basate sui volumi di greggio estratto. Quanto al gas naturale, di contro, potrebbe essere fissato un aumento delle tasse di estrazione a partire dal 2010. Ciò allo scopo di recuperare 50 miliardi di rubli per il budget federale.
Nigeria, attacco del Mend alla Shell La major conferma I guerriglieri del Movimento di Emancipazione del Delta del Niger ha annunciato in una nota di aver “distrutto con esplosivi ad alto potenziale un importante oleodotto per il trasporto di greggio della Shell”, che alimenta il terminale di Forcados, lungo l’asse Agge-Odimodi. L’azione, condotta nell’ambito della serie di attacchi denominata “Hurricane Piper Alpha”, viene presentata come una rappresaglia all’uccisione di due componenti del movimento. Il Mend esorta il gruppo angloolandese Shell a lasciare il delta del Niger per evitare “danni” ai suoi investimenti e “la morte di dipendenti”. La compagnia ha confermato la notizia specificando in una nota che l’oleodotto interessato è quello di Trans Ramos. Proprio ieri Shell aveva deciso di prolungare la “forza maggiore” per le consegne di greggio dal terminale di Forcados per i mesi di giugno e luglio (QE 17/6).
Il Venezuela entra nella raffinazione dominicana 130 milioni di dollari per il 49% della compagnia statale Il Venezuela acquisirà il 49% delle azioni dell’impresa statale per la raffinazione del petrolio della Repubblica Dominicana, Refidomsa. L’annuncio è stato dato dal ministero delle Finanze dominicano, secondo il quale Caracas investirà nell’operazione 130 milioni di dollari. La firma dell’accordo è prevista per il 30 giugno in occasione della visita di Stato del presidente venezuelano Hugo Chàvez. L’operazione rientra nel piano di sviluppo del comparto petrolifero previsto dall’iniziativa di cooperazione Petrocaribe.
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Stazioni di servizio, un futuro multy-fuel Ziosi (NGV System): sviluppo rete problema e opportunità per il metano auto. Dialogo con i retisti/distributori. Obiettivo 2009 vendite +20% di s.d.c. Rete carburanti: poche ma stimolanti parole del presidente, Antonio Catricalà, nella relazione annuale dell’Antitrust. Dito alzato contro le Regioni che “a dispetto della liberalizzazione nazionale” non autorizzano impianti se non dotati anche di pompe gpl o metano. Insomma, i carburanti alternativi usati come freno al mercato. Ne parliamo con Michele Ziosi, Direttore NGV System Italia, l’Associazione nazionale dell’industria dell’autotrazione a metano, che di recente ha organizzato un convegno a Roma con il Gruppo Italia Energia (QE 11/6). “Non mi permetto di commentare la valutazione del presidente Catricalà, non so dire se questo obbligo distorce il mercato di benzina e diesel, certo occorre valutare bene il trade off di questo vincolo che, in effetti, può allargare quello del metano per autotrazione (e ci sono mille buoni motivi perché ciò avvenga) anche se un divieto è sempre in contraddizione con il mercato. Certo e' che il futuro delle stazioni di servizio è certamente il multy-fuel”. D. Qual è il bilancio del confronto che si è svolto la scorsa settimana a Roma? R. “La numerosità e la qualità dei partecipanti ha fatto emergere una diversa attenzione, non di maniera, ma convinta e attenta sulle opportunita economiche, sociali ed ambientali che il metano rappresenta nel mondo dei trasporti. Lo studio a base dell’incontro, realizzato da Nomisma Energia, ha evidenziato come, dandole il giusto impulso, il valore aggiunto della filiera industriale del metano per auto può crescere entro il 2014 fino a raggiungere i 4 miliardi di euro (contro gli attuali 1,5) e l'occupazione arrivare a circa 25.000 addetti, quasi il triplo rispetto ad oggi (8.000). Ottimizzando il sostegno da parte delle istituzioni a un settore che è in forte aumento (la quota sul totale del mercato italiano è passata dallo 0,96% del 2005 al 3,66 % del 2008) si potrà inoltre arrivare ad un incremento del gettito fiscale da 400 milioni a 1,2 miliardi di euro. Insomma, si è toccato con mano quanto questa industria può dare per una uscita più veloce e “verde” dalla crisi". "Con un occhio al futuro: il metano come ponte verso soluzioni come il biometano, le miscele metano/idrogeno e biometano/idrogeno. Investire nelle infrastrutture del metano per auto oggi significa anche investire nel “futuro rinnovabile”. D. Da parte di alcuni è stata notata l’assenza dei “retisti” tra i relatori R. “L’incontro era stato pensato e organizzato per creare un confronto diretto tra il Consorzio e gli associati con i decisori pubblici. Confronto diretto e trasparente, al quale tutti hanno potuto assistere. Con i “retisti/distributori” abbiamo un dialogo costante sia sui tavoli istituzionali che tecnici. Credo che in certe occasioni sia bene parlare uno alla volta, altrimenti è forte il rischio di creare confusione e dare ai decisori messaggi contraddittori. Spesso gli eventi del nostro settore sono poco costruttivi, con tutti che parlano di tutto ripetendo le stesse cose. In questo caso abbiamo cercato di essere concreti e costruttivi incentrando il dibattito sullo studio di un Isti-
tuto di ricerca indipendente. Con la stessa formula siamo pronti ad organizzare altri eventi assieme alle associazioni nei prossimi mesi, man mano che avanza il dibattito. Associazioni che ringrazio di cuore per i complimenti rivolti all’evento di Palazzo Marini”. D. Per il sostegno al settore lei ha parlato di “giusto impulso”; a cosa si riferisce? R. “Politiche di incentivazione per il rinnovo del parco circolante con auto a metano sono ancora indispensabili per lo sviluppo del mercato, e abbiamo riconosciuto quanto fatto negli scorsi mesi. Quello che e’ stato chiesto, all’ unisono, e accolto dalle Istituzioni presenti come uno stimolo, è la necessità di rendere più agevole l'iter amministrativo oggi necessario per l'apertura di un distributore stradale, di favorire la diffusione di veicoli a metano nelle flotte della P.A. e del trasporto pubblico e di varare un programma ambizioso per la diffusione della rete dove oggi questa è assente o carente, in particolar modo sulle autostrade. Tutti i Ministeri intervenuti, dell’ Ambiente, dello Sviluppo Economico, dell’ Interno hanno evidenziato grande conoscenza dei vincoli allo sviluppo ma anche di chiarezza delle azioni da intraprendere”. D. Ma, in fondo, è la rete il vero problema? R. “Lo dimostra lo studio di Nomisma: lo sviluppo della rete è il problema e l’opportunità. Il metano e’ un'alternativa reale e concreta al petrolio e risponde ad un'esigenza crescente del nostro mercato che quest'anno dovrebbe chiudere con un aumento del 20% delle vendite. Qualcuno dei relatori ha rilevato che abbiamo in media nel nostro Paese una stazione di rifornimento ogni 700 vetture. Il traguardo, ritenuto congruo, è arrivare al rapporto di 1 a 300. Poi è stato anche fatto notare che in questo momento sia i mercati dei carburanti, che dell’elettricità che del metano civile e industriale sono tutti in calo di domanda; l’unico mercato energetico che cresce è il nostro. Ci sarà un motivo”.
“Scheda Paese”: Israele La rubrica a cura di Wec Italia Nuovo appuntamento con la rubrica a cura di Wec Italia “SchSche Paese”. Questa volta tocca a Israele. Le informazioni della rubrica sono realizzate attraverso l’ausilio dei Servizi Informativi Wec Italia, database di documenti, studi, rapporti e informazioni multi-energy certificati e aggiornati. La rubrica, sul sito di QE, è settimanale.
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Cda “elettrici”: sbloccata l’impasse Il Capo dello Stato ha firmato il Ddl manovra-bis Si sblocca il rinnovo dei Cda di GseGmeAu (QE 15/6). Il Capo dello Stato ha promulgato infatti oggi la legge recante “Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile” tenendo conto dei chiarimenti forniti dal Tesoro sulle modalità di copertura. Si tratta del ddl manovra-bis (AS. 1082-B) approvato in via definitiva dal Senato a fine maggio: il provvedimento modifica all’art.71 la “stretta” sui componenti dei Cda delle società pubbliche non quotate in Borsa che aveva deciso la Finanziaria 2008, consentendo così alle tre assemblee di nominare Cda di cinque membri. A questo punto diventano molto importanti le date nuove convocazioni che, dopo lo scontato slittamento delle date del 18-19 giugno, a quanto appreso da QE sono state fissate per il 16 luglio. Tra invio alla Gazzetta Ufficiale del testo ed entrata in vigore delle norme, infatti, i tempi tecnici sembrano ormai esserci. Quelli politici non è ancora chiaro.
Ddl manovra, la parola all’aula Via libera della X commissione. Approvati gli emendamenti del Governo. Resta nodo Robin Tax Accelerata sull’iter del Ddl manovra (AC. 1441-ter B). Dopo lo stallo dei giorni scorsi, seguito al dossier di Tremonti sul provvedimento, la commissione Attività Produttive della Camera ha terminato questa mattina l’esame del provvedimento dando così la parola all’aula dove il testo arriverà martedì 23 giugno e non più lunedì come previsto (QE 17/6). La X ha approvato 14 dei 15 emenda-
menti del Governo (il 3.4 è stato ritirato dal sottosegretario al Mse Saglia per essere riformulato) presentati ieri per correggere buona parte dei punti contestati dal ministero dell’Economia. Resta aperto il nodo della copertura dei fondi all’editoria (art. 56), ora finanziata con l’aumento della Robin Tax, così come la class action. Per quest’ultima il Governo dovrebbe intervenire con una norma da inserire nel decreto milleproroghe di prossima approvazione. Sui fondi all’editoria una soluzione verrà probabilmente trovata in assemblea, anche perché l’invito a fare chiarezza sulla copertura è arrivato pure dai tecnici del servizio Bilancio di Montecitorio. Oltretutto, spiegano (il documento completo è sul sito di QE), l’esecutivo dovrebbe chiarire gli effetti che la soluzione individuata (addizionale Ires al 6,5%) potrà avere sulle società petrolifere, “alla luce degli ultimi dati disponibili in merito alla redditività delle imprese interessate”. I tecnici hanno avuto da ridire pure su numerose altre norme: ad esempio sugli sconti carburanti legati all’aumento delle aliquote upstream (art. 45, si paventa una procedura d’infrazione Ue), sugli incentivi alle rinnovabili (art. 42, commi 4-8), sull’assegnazione delle competenze energia al Tar Lazio (art. 41), ma anche sull’Agenzia per la sicurezza nucleare (art. 29). Intanto l’opposizione, che si è vista respingere tutti gli emendamenti, annuncia “battaglia” in aula. A lanciare il monito è Andrea Lulli del PD. “Non faremo ostruzionismo”, afferma, “ma in aula ci sarà una battaglia seria perché non condividiamo il provvedimento nel suo insieme” che “è inoltre peggiorato”. In commissione, sottolinea, “tutte le nostre proposte sono state bocciate”, dopo “l’equilibrio precario che è stato trovato tra il ministero del Tesoro e quello dello Sviluppo Economico che impedisce qualsiasi modifica di buon senso perché se tocchi qualcosa salta tutto”. Le perplessità del PD sono “sulle coperture reali del provvedimento”, non fugate dalla relazione tecnica, sulla class action che “è stata uccisa” e sul trasporto pubblico locale per il quale “i vuole impedire che vi siano gare serie con investimenti privati. Si torna perfino indietro sulla pubblicità del prezzo dei carburanti alla pompa”.
Lulli contesta anche il cuore del provvedimento, il ritorno al nucleare: l’approccio “non va e rimane la militarizzazione possibile dei siti che è un errore clamoroso mentre non si punta abbastanza sul nuovo nucleare e sulle fonti rinnovabili. Infine, c’è il rifiuto di intervenire sui distretti industriali in crisi”. Il PD, avverte, non “farà sconti. Pretenderemo risposte. E comunque c’è ancora il Senato”. Nonostante il fuori programma dettato da Via XX Settembre, il passaggio in assemblea del Ddl potrebbe concludersi entro giugno, così da inviarlo a Palazzo Madama per un rapido e conclusivo esame. L’aula della Camera, come detto, avvierà martedì la discussione generale sul testo, mercoledì dovrebbe iniziare il voto che dovrebbe terminare giovedì con possibile slittamento a martedì 30 giugno.
Electrade, il trading non conosce crisi Nel 2008 ricavi quadruplicati a 116 milioni €, molto bene anche Ebit e utile. Ottimismo sul 2009 Non si arresta la corsa di Electrade. Grazie all’attività di trading di energia elettrica, la società di Bassano del Grappa nel 2008 ha quadruplicato i ricavi a 116,4 milioni di euro, a fronte dei 23,6 milioni del 2007. Dato, quest’ultimo, che già era risultato in crescita esponenziale rispetto ai 3,5 milioni del 2006. Bene anche l’Ebit, passato da 565.000 a 1,254 milioni €, e l’utile netto, salito da 288 a 771 mila €. Sul fronte operativo, il trading ha riguardato oltre 1,4 miliardi kWh, di cui 350 GWh sui mercati esteri (Francia, Svizzera, Grecia, Germania, Austria e Slovenia). Rilevante il contributo ai risultati 2008 degli acquisti di elettricità da fonti rinnovabili e cogenerazione (100 GWh) e delle attività di acquisto e vendita sui titoli ambientali, che rappresentano il 10% del fatturato. Secondo il direttore generale Marco Tumiolo, ci sono “le premesse per un ulteriore incremento di fatturato ed utile per l’anno 2009”.
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P E T R O L I F E R O
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N A Z I O N A L E
E X T R A R E T E
Rete & Extrarete a cura di Antonello Minciaroni (12 - 18 giugno) Rete - I prezzi di benzina e diesel, dopo alcuni ribassi iniziali, chiudono il periodo in salita. Dal monitoraggio risulta che per la benzina tutte le compagnie sono fra 1,34 (Erg e Q8) e 1,36 (Shell) €/l e per il diesel fra 1,15 e 1,16 (Shell) €/l. Dall’inizio del 2009 i prezzi della benzina risultano saliti di 20 cent/l e quelli del diesel di 8 cent/l. In modalità Iperself-Agip (quando non è presente il gestore) nei circa 2800 impianti che aderiscono a questa iniziativa commerciale, gli stessi risultano per la verde di 1,29 €/l e per il diesel di 1,09 €/l. Stessi prezzi negli impianti Total che aderiscono alla campagna “night&day”. Alcuni impianti Q8, in modalità easy, dove è più accesa la competizione con le reti indipendenti, praticano 1,26 e 1,07 €/l rispettivamente. I robusti aumenti degli ultimi giorni non coincidono con l’obbiettivo, ancora recentemente riproposto dal Mse, di annullare lo stacco del prezzo Italia ed Europa. Sembrano rispecchiare piuttosto la realtà denunciata dal presidente dell’Antitrust: non siano i consumatori a pagare il costo della crisi. Margini - Nel periodo in esame, nel confronto con la settimana precedente, il margine della benzina risulta diminuito di 0,5 cent e quello del diesel invariato. L’ attuale livello della benzina è allineato a quello medio dei due anni precedenti e quello del diesel superiore di 0,5 cent. Il margine progressivo del 2009, rispetto ai due anni precedenti, è superiore di 0,2 cent per la benzina e di 1,4 per il diesel. Extrarete - I prezzi praticati agli operatori
hanno avuto oscillazioni fra minimo e massimo di 2,3 cent per la benzina e di 1,2 cent per diesel e heating oil. Per le caricazioni di venerdì QE prevede i prezzi medi indicati in Tabella 1. I prezzi monitorati sono tratti dalla rubrica “Prezzi per domani sul Mercato Extrarete” pubblicata nella versione on line tutti i giorni in mattinata. Sulla base degli attuali andamenti del mercato oil e del cambio € vs. $ è prevedibile che per lunedì 22 giugno i prezzi di diesel e heating oil siano stabili o in lieve salita. Differenza rete vs extrarete - Le differenze fra prezzo rete in modalità self service* ed extrarete sono riportate in Tabella 2. Rivenditori extrarete - La situazione continua a deteriorarsi per questi operatori stretti fra la caduta drammatica dei volumi di vendita e le perduranti difficoltà a far fronte agli impegni finanziari. “I nostri clienti trasportatori pensano di utilizzarci come finanziatori al posto delle banche” questo è quanto ci ha detto un importante operatore aggiungendo poi “però siamo noi stessi ad avere bisogno delle banche”. Dunque il classico cane che si morde la coda. Gli operatori che hanno contratti con la pubblica amministrazione denunciano a loro volta che dall’inizio dell’anno i pagamenti “sono praticamente spariti”. I consumi non accennano a riprendersi ed anzi segnano di mese in mese sempre maggiori deficit. Difficile vedere a breve qualche spiraglio di luce. Se la tanto sospirata ripresa comin-
Mercato Extrarete TABELLA 1 Nord Centro Sud Sicilia Sardegna
benzina 0,966 0,975 0,986 0,986 0,986
€/litro (senza iva) diesel 0,812 0,817 0,823 0,819 0,825
heating 0,784 0,789 0,795 0,791 0,797
Differenza prezzi rete vs extrarete TABELLA 2 Nord Centro Sud Sicilia Sardegna
€ cent/litro (senza iva) benzina 10,0 9,1 8,0 8,0 8,0
diesel 10,3 9,8 9,2 9,6 9,0
cerà a svilupparsi agli inizi del prossimo anno, la categoria ha ancora un lunghissimo periodo di turbolenze di fronte. Quanti saranno in grado di resistere? Reti indipendenti - La differenza di prezzi fra canale rete ed extrarete risulta in leggera riduzione per la benzina e ferma per il diesel. Benzina: i prezzi sono compresi fra 1,25 e 1,27 €/l con punte minime di 1,23 €/l. Diesel: prezzi compresi fra 1,05 e 1,08 €/l con punte minime di 1,04 €/l. Gli impianti della Gdo hanno prezzi fra 1,25 e 1,28 €/l per la verde e fra 1,05 e 1,08 €/l per il diesel. Collestrada carburanti di Perugia risulta con i prezzi più bassi del mercato: la verde a 1,22 €/l e il diesel a 1,04 €/l. Mercato - I consumi di prodotti petroliferi sul mercato nord-americano continuano a soffrire. Questo è quello che riporta il rapporto Eia-doe di mercoledì 17 u.s. Il deficit, rispetto all’anno precedente, assomma a 1,2 milioni di barili giorno. Questo a causa del perdurante crollo dei consumi di diesel (9%) e del jet per aviazione (-16%). Il consumo di gasoline è invece in significativo aumento dell’1,1% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Sono alcune settimane che per questo prodotto è ricomparso il segno più. Ciò malgaro il prezzo alla pompa sia in continuo aumento da settimane ed attualmente risulti superiore, rispetto all’inizio dell’anno, di oltre 1,1 $ a gallone. Abbiamo sempre ritenuto, fino ad ora con una certa ragione, che proprio l’andamento dei consumi di questo prodotto sia molto indicativo delle tendenze future di mercato perché riteniamo rappresenti una compiuta sintesi di aspetti di mero consumo e, più in generale, comportamentali del consumatore. Pertanto l’andamento positivo è stato ed è un indubbio tonico alla quotazione del greggio le cui attuali quotazioni hanno raggiunto, però, livelli che non erano ipotizzabili solo alcune settimane fa. Probabile che rappresentino il top del periodo e che potrebbero subire correzioni al ribasso in un range 62-68 $ a barile. *dal prezzo rete self è stato dedotto il costo di distribuzione di 1 cent/l per uniformità con le modalità di vendita franco partenza vigenti nel canale extrarete. Nel confronto con i prezzi con servizio lo stacco deve essere aumentato mediamente di 2,5 eurocent.
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I T A L I A
Ies si riorganizza Greco a capo della raffineria. Due a.d. per cinque direzioni. Confermato Pietro Vannucci Nuova organizzazione per Ies - Italiana Energia e Servizi. Dal 1° giugno la società è strutturata in cinque direzioni che rispondono a due amministratori delegati: György Dezsényi per l’area Downstream e Krisztina Doroghàzi per l’area amministrativa/finanziaria e staff. La direzione di Raffineria, l’asset più importante di Ies, è stata affidata all’ing. Vincenzo Greco, il quale subentra all’ing. Rino Pelagatti, che lascia l’azienda per raggiunti termini pensionistici. Greco è in Ies dal 2005, dove ha rivestito prima il ruolo di vicedirettore di Raffineria e Depositi, e dal 2008 anche l’incarico di Project Executive. Sempre nell’ambito della direzione di Raffineria, l’ing. Zsolt Huff è stato nominato vicedirettore e Operations Manager. Huff ha una consolidata esperienza nella conduzione impiantistica maturata presso le altre raffinerie del gruppo ed è in Ies da circa un anno per occuparsi dell’integrazione e dell’armonizzazione delle attività con la struttura centrale di supply chain management. Alla direzione commerciale è stato confermato Pietro Vannucci, che allarga la propria attività occupandosi anche della commercializzazione dei prodotti chimici, assoluta novità per il gruppo Ies e degli acquisti di petrolio grezzo. Altra funzione che fa capo alla direzione commerciale è rappresentata dal nuovo progetto “Cards” per l’utilizzo integrato su tutta la rete distributiva del gruppo di nuove carte carburanti a condizioni agevolate. Di nuova creazione la direzione “Corporate Centre”, affidata a Fabrizio Canuti, che incorpora i principali servizi di staff (Risorse Umane, Servizi Informativi, Servizi Generali e Security). Fanno capo alla direzione Corporate anche le Relazioni Esterne, le Relazioni Istituzionali e la Comunicazione. Alla guida della direzione Amministrativa e Finanziaria Krisztina Doroghàzi, mentre alla direzione Supply Chain Management è stato confermato Marián Široký, che oltre
ad occuparsi della programmazione a breve, medio e lungo termine delle lavorazioni di raffineria, svolge importanti attività sulle scelte dei grezzi e sulla logistica dei trasporti via ferrovia e via acqua. Infine due importanti aree aziendali vengono scorporate e inserite nella nuova struttura in unità che riportano direttamente all’a.d. di competenza: Rete e Corporate Service affidate rispettivamente a Massimiliano Mignacca e a Rita Nagymanyai. Quest’ultima comprende la struttura di Acquisti Appalti e la nuova funzione Project Management per la supervisione dei nuovi investimenti.
Chimica: tavolo Mse Il piano investimenti dell’Eni “La chimica di base resta essenziale per un grande Paese industriale come l’Italia. Per questo il Governo, le imprese e il sindacato si impegneranno a ristrutturare e rilanciare il settore, pur in questo periodo di difficoltà”tà”. Questo è quanto ha dichiarato il ministro Scajola al termine del Tavolo della Chimica, svoltosi ieri, dopo quello del 22 aprile. Nell’occasione, afferma una nota, Eni ha confermato l’interesse il settore, definendo un quadro di riorganizzazione e investimenti per garantire l’equilibrio finanziario di lungo periodo e stabilizzare il quadro occupazionale. Eni nell’occasione ha poi illustrato le linee del Piano che prevede interventi per 700 milioni di euro nel periodo 20092012. Particolare attenzione all’emergenza venutasi a creare in seguito all’istanza di amministrazione straordinaria presentata dalla società Vinyls spa. Tra i punti condivisi per il rilancio del settore l’attivazione di tavoli territoriali per accelerare l’attuazione degli accordi di programma già in essere (in particolare Priolo, Sardegna e Porto Marghera) e per varare nuovi accordi; sottoporre alla Conferenza Stato-Regioni il decreto per individuare i 26 siti prioritari nel piano nazionale di bonifica e reindustrializzazione portando al Cipe i primi 3-4 progetti immediatamente cantierabili; varare interventi per ridurre il costo dell’energia per le imprese chimiche.
Istat: caro energia I dati di aprile. Il comparto ha fatto segnare un passivo di 3.523 milioni di euro L’Istat ha pubblicato oggi i dati relativi al commercio con l’estero di aprile. Rispetto al 2008 le esportazioni totali sono scese del 28,7% (-33,8% verso l’Ue), le importazioni del 30% (-30,2%). Il saldo commerciale generale è risultato negativo per 277 milioni di euro (-221 milioni di euro), in miglioramento rispetto al deficit di 1.022 milioni dello stesso mese del 2008. Il comparto energia, in particolare, ha fatto segnare un passivo di 3.523 milioni di euro. L’analisi per settore mette in luce che nel mese di aprile le esportazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati sono crollate del 47,9% (-55,8% verso l’Ue), mentre quelle dei prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere hanno mostrato un calo del 47,6% (-45,3%). In particolare, i flussi in uscita di petrolio greggio hanno fatto segnare -69% (-45,2%), mentre quelli di gas naturale rispettivamente -43,2% (-45,6%). Sul fronte dell’import, i prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere hanno mostrato un balzo all’indietro del 36,5% nel computo totale e del 23,9% se rapportato solo alla Ue: petrolio -47,8% nel primo confronto; gas naturale -16,7% e -12,5%. Le importazioni di coke e prodotti petroliferi raffinati hanno subito una contrazione del 28,6% nel complesso e del 23,3% con riferimento alla Ue. Quelle di energia elettrica, gas e vapore e aria condizionata, infine, un balzo in avanti rispettivamente del 33,2% e del 197,1%. Per quanto attiene al saldo tra import ed export, ad aprile i prodotti dell’estrazione di minerali da cave e miniere hanno segnato un deficit di 3.602 milioni di euro (-232 milioni), coke e prodotti petroliferi raffinati un avanzo di 216 milioni di euro (+185), mentre energia elettrica, gas e vapore e aria condizionata un passivo di 208 milioni di euro (-55). Nei quattro mesi i tre comparti hanno registrato rispettivamente -15.333 milioni (-1.264), un avanzo di 761 milioni (687), un passivo di 1.009 milioni (-313).
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Analisi settimanale a cura di Energy Advisors La prima ondata di caldo estivo ha portato ad un modesto incremento del carico sulla rete, inferiore ai 1.000 MW ( + 2,5%, tanto in ore piene quanto in ore vuote). Inutile illudersi che questa ripresa rappresenti l’inversione del ciclo di cui si cerca di scorgere ogni possibile sintomo. Sull’anno precedente (con condizioni climatiche analoghe) non soltanto non c’è alcun segno di miglioramento, anzi, come abbiamo segnalato la settimana scorsa, la situazione sta peggiorando, con una contrazione della domanda dell’11,54% (in termini assoluti sono 4.600 MW in meno, che arrivano a 5.400 MW in ore piene). Pur in un contesto di larga overcapacity, è stato sufficiente questo lieve movimento della domanda per consentire un rimbalzo dei prezzi del 10,15% (media tra un + 13,54% in ore piene ed un + 4,47% in ore vuote). L’aumento appare particolarmente rilevante perché si partiva da una base molto bassa, 54,23 €/MWh e 5,5 €/MWh in più assumono quindi una PREZZI IPEX - MGP GIORNI 1 Apr 2004 - 10 Giu 2009 11-Giu 12-Giu 13-Giu 14-Giu 15-Giu 16-Giu 17-Giu 11 Giu 2009 - 17 Giu 2009 1 Apr 2004 - 17 Giu 2009
F1 €/MWh
F2 €/MWh
103,31 79,09 100,37
77,11 59,99 61,95 70,43
60,67 79,93 66,75 77,30 103,21
51,78 55,05 52,25 61,40 77,05
F3 €/MWh
GIORNO €/MWh
48,95 37,69 37,02 40,78 47,53 30,46 26,24 27,02 37,94 48,91
77,14 64,57 76,13 61,90 47,53 51,38 60,80 52,83 59,73 77,07
dimensione percentualmente notevole. Pur con questo rialzo dei prezzi il divario dalle altre borse europee (scese nell’ultima settimana) rimane relativamente contenuto. Da un mese e mezzo si coglie un processo di convergenza nei prezzi che, tenuto conto delle differenze strutturali del mix dei combustibili, non si era sinora manifestato in queste dimensioni. Nei prezzi base load, che sono i più significativi, dal 1 gennaio al 30 aprile abbiamo avuto un differenziale medio tra IPEX da un lato, Powernext ed EEX da un altro, intorno ai 28 €/MWh. Dal 1 maggio al 17 giugno lo stacco medio si è ridotto a 24 €/MWh e nel mese di giugno è sceso sotto i 20 €/MWh. Se poi guardiamo ai forward al 2010 per l’IPEX si prevedono prezzi sui 70-72 €/MWh, e per le altre Borse sui 52-54 €/MWh. Il differenziale sembra dunque stabilizzarsi intorno ai 20 €/MWh, che vuol dire uno stacco del 40%, inferiore a quello riscontrato nei cinque anni di IPEX. La ragione di questa convergenza è tutta dovuta alla caduta delle quotazioni del greggio e quindi del gas, che mentre ha toccato solo marginalmente i sistemi elettrici del centro Europa si è invece riflessa in tutta la sua ampiezza sui prezzi italiani. In altre parole nel resto d’Europa i prezzi sono leggermente scesi per la caduta della domanda, elemento comune a tutte le economie, in Italia sono scesi di più perché oltre alla contrazione dei consumi (che in realtà a nostro avviso sui prezzi ha inciso relativamente poco), vi è stata la diminuzione secca del costo dei combustibili. INDICE ENERGY ADVISORS F1 31-Mag-2009 17-Giu-2009 variazione %
F2
120,94 102,94 -14,88%
F3
122,86 103,62 -15,66%
MEDIA 122,24 112,02 -8,36%
114,62 100,23 -12,55%
DOMANDA MEDIA SISTEMA ITALIA GIORNI 1 Apr 2004 - 10 Giu 2009 11-Giu 12-Giu 13-Giu 14-Giu 15-Giu 16-Giu 17-Giu 11 Giu 2009 - 17 Giu 2009 1 Apr 2004 - 17 Giu 2009
F1 MW
F2 MW
44.837 43.120 42.746
38.451 37.681 37.319 33.007
42.741 44.346 43.743 44.339 44.832
37.749 38.570 38.093 35.980 38.442
F3 MW
GIORNO MW
30.827 29.631 29.727 28.261 28.047 27.178 30.533 30.620 28.899 30.820
37.068 37.490 37.276 31.425 28.047 36.513 38.538 38.192 35.355 37.061
PREZZI IPEX ORE PIENE E ORE VUOTE GIORNI 1 Apr 2004 - 10 Giu 2009 11-Giu 12-Giu 13-Giu 14-Giu 15-Giu 16-Giu 17-Giu 11 Giu 2009 - 17 Giu 2009 1 Apr 2004 - 17 Giu 2009
ORE PIENE €/MWh
ORE VUOTE €/MWh 98,25 74,46 91,07
58,61 74,17 62,70 72,29 98,14
VALORI MASSIMI DELLA SETTIMANA 54,99 40,70 40,25 61,90 47,53 33,27 29,34 29,84 45,43 54,96
PREZZO MAX (€/MWh) 136,73 DOMANDA SISTEMA ITALIA MAX (MW) 46.535
DOMANDA SISTEMA ITALIA (MW) 45.117 PREZZO (€/MWh)
ORA
GIORNO
10-11 ORA
12 Giu. '09 GIORNO
124,53
11-12
16 Giu. '09
RAPPORTO PREZZI FASCIA F1 €/MWh Rapporto su F3
F2 77,30 2,04
F3 61,40 1,62
37,94 1
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E S T E R I
Fotovoltaico, tutti i record alla Spagna Ma la nuova normativa pone a rischio il settore. Rapporto Asif Primo Paese al mondo per potenza procapite (75,19 W/abitante), per capacità installata nel 2008 (2.661 MW) e per quota di copertura della domanda elettrica (1% nel 2008). E’ il triplice record ottenuto l’anno scorso dal settore fotovoltaico spagnolo, che secondo l’ultimo rapporto della Asociación de la Industria Fotovoltaica (Asif) è cresciuto intermini di potenza del 385% rispetto al 2007 (fino a 3.350 MW in oltre 50.000 impianti) e nel 2009 arriverà a soddisfare l’1,5% della domanda. Asif, cui aderiscono 490 imprese del settore, lamenta però l’approvazione lo scorso settembre del decreto 1578/2008, che “ha provocato la paralisi del mercato nazionale” e, assieme alla crisi economica, “ha distrutto il 27% dell’occupazione stabile e il 90% di quella temporanea nel fotovoltaico spagnolo, equivalente in totale a oltre 25.000 posti di lavoro”. A causa della nuova normativa, nel 2009 potranno essere installati al massimo 500 MW, conclude il rapporto dell’Asif (disponibile sul sito di QE).
Usa, nuovo nucleare al via nel 2011 Fondi federali per 18,5 m.di $ UniStar Nuclear Energy, Nrg Energy, Scana Corporation e Southern Corporation si divederanno finanziamenti agevolati del Dipartimento Energia per 18,5 miliardi di dollari destinati alla realizzazione negli Stati Uniti di reattori nucleari di nuova generazione. Lo rivela il “Wall Street Journal”, precisando che i finanziamenti permetteranno alle 4 società di avviare nel 2011 la costruzione delle nuove centrali, che potrebbero iniziare la produzione nel 20152016. UniStar, Nrg, Scana e Southern hanno
già selezionato i siti su cui sorgeranno le centrali e sono in cima alla graduatoria della Nuclear Regulatory Commission nell’ambito della gara per il pacchetto di garanzie federali da 122 miliardi di dollari per 21 reattori approvato nell’era Bush (QE 11/2). Gli esperti di Washington, sempre secondo il quotidiano statunitense, hanno effettuato la selezione considerando la rapidità di sviluppo delle iniziative e le caratteristiche dei proponenti. Ne è scaturito un mix di aziende tradizionali (Scana e Southern) e di nuova formazione (Nrg, UniStar). Scana e Southern intendono realizzare reattori Westinghouse (ora controllata da Toshiba) in South Carolina e Georgia, mentre Nrg punta su due unità Toshiba (design sviluppato da GE) in Texas. UniStar, joint-venture tra Constellation Energy e la francese Edf, costruirà invece un reattore Epr (Areva) nel Maryland.
Nuon aderisce all’Opa di Vattenfall Acquisizione dal 1° luglio Il 90% degli azionisti di Nuon ha approvato ieri l’offerta di acquisto da 10,3 miliardi di euro presentata in febbraio dalla svedese Vattenfall (QE 23/2). L’operazione, che non include la filiale per le reti Alliander, prevede l’acquisto di un iniziale 49% di Nuon da parte di Vattenfall, che salirà gradualmente al 100% nei prossimi 6 anni. L’acquisto della utility olandese verrà avviato da Vattenfall il prossimo 1° luglio, dopo il via libera delle autorità antitrust. A questo proposito, è da segnalare che in base a indiscrezioni riportate dal “Financial Times Deutschland” la Commissione Ue condizionerà il via libera all’operazione alla vendita degli asset di Nuon in Germania, dove Vattenfall è il terzo operatore elettrico. L’assemblea degli azionisti della società olandese ha anche approvato il necessario scorporo della attività di produzione e fornitura (Nuon Energy) da quelle di trasmissione (Alliander) e nominato i rispettivi consigli di supervisione. Quello di Nuon Energy sarà composto da L.G. Josefsson (presidente), J.H. Schrc-
hra, D. J. Haank, P. Bouw, L.M.T. Boeren, D. Andresen, T. Hatakka e P.W.A. Goes; quello di Alliander da P.C. Molengraaf (presidente), E.M. d’Hondt, J.C. van Winkelen, F.C.W.Briet, A.P.M. van der VeerVergeer, G. Ybema e J.B. Irik.
Russia, no Kovykta e gasdotto cinese Rinviati per la crisi globale Oltre al giacimento di Bovanenkovo (QE 16/6), la crisi internazionale costringerà la Russia a rinviare altri due grandi progetti: lo sviluppo di Kovykta e il gasdotto verso la Cina. Il vice-amministratore delegato di Gazprom, Alexander Ananenkov, ha spiegato che “la crisi economica globale ha avuto ricadute sull’avvio di molti giacimenti tra cui Kovykta”, maxi-giacimento a gas di Tnk-BP del quale Gazprom aveva cercato di acquisire la maggioranza fino all’anno scorso (QE 3/4/08). Ananenkov ha annunciato anche che la prevista realizzazione del gasdotto dalla Russia orientale alla Cina, inizialmente in programma dal 2011 (QE 14/6/06), è stata rimandata sine die a causa di profondi disaccordi tra Mosca e Pechino sui prezzi di vendita del gas.
Interconnessione elettrica del Baltico Mercato regionale con 8 Paesi Dopo 9 mesi di lavoro coordinato dalla Commissione europea, parte il Baltic Energy Market Interconnection Plan (Bemip), il sistema elettrico interconnesso degli 8 Stati che si affacciano sul Mar Baltico. In base a un memorandum d’intesa firmato ieri sera alla presenza del presidente della Commissione José Manuel Barroso e del commissario all’Energia Andris Piebalgs, la regione diverrà un unico sistema energetico interconnesso, anche grazie alla realizzazione dei nuovi progetti finanziati dal pacchetto anti-crisi di Bruxelles.
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E S T E R I
Usa, riserve gas +58% in 4 anni Nuovo studio della Potential Gas Committee Negli ultimi 4 anni, le riserve commerciali di gas degli Stati Uniti sono cresciute del 58%, grazie alle nuove scoperte e alle tecnologie avanzate che rendono possibile lo sfruttamento delle risorse non convenzionali (“shale gas”). In base al nuovo rapporto della Potential Gas Committee, gruppo di esperti indipendenti con base presso la Colorado School of Mines, le riserve di gas provate, probabili e possibili statunitensi ammontano ad oltre 2 milioni di miliardi di piedi cubi (circa 58.000 miliardi di mc), il 35,4% in più rispetto ai 42,9 miliardi di mc calcolati dalla Potential Gas Committee nel precedente rapporto del 2006. Le nuove stime, presentate oggi, mostrano “un quadro dell’approvvigionamento di gas nazionale eccezionalmente solido e ottimistico”, sottolinea il rapporto, da cui si evince che le riserve non convenzionali – presenti soprattutto in Texas, Louisiana e Pennsylvania - ammontano ormai a circa un terzo del totale. “Le tecnologie avanzate di esplorazione e perforazione ci permettono oggi un accesso molto più ampio alle risorse nazionali di gas, in particolare di shale gas, che fino a pochi anni fa era considerato non recuperabile o non economico”, ha dichiarato John Curtis, ordinario di geologia alla Colorado School of Mines e principale autore del rapporto. “Ci sono le riserve e ci sono le com-
petenze per recuperarle”, ha affermato per parte sua il direttore della analisi politiche della American Gas Association, Chris McGill. L’ex membro della Energy Information Administration Guy Caruso calcola che lo sfruttamento dello shale gas sia conveniente anche agli attuali prezzi del gas sul mercato Usa, vale a dire intorno ai 4 dollari per 1.000 piedi cubi. Il gas soddisfa oggi un quarto della domanda energetica totale degli Stati Uniti e il 22% di quella del settore elettrico. Il Dipartimento dell’Energia prevede che la domanda crescerà del 13% di qui al 2030.
Efficienza, in arrivo 184 m.di $ Usa-Cina Secondo la banca britannica Hsbc il settore energy management&saving attrae il 53% degli investimenti pubblici di Francesco Ranci Secondo un report della banca Hsbc, negli ultimi otto mesi a livello mondiale i governi hanno annunciato investimenti per quasi 350 m.di di dollari allo scopo di stimolare stimolare l'economia contrastando i mutamenti climatici: per il 53%, cioè 184 m.di $, gli investimenti riguardano il settore efficienza energetica ed energy management. Si tratta di una svolta, per un settore che prima di ottobre 2008 era in declino, iniziata con l'annuncio da parte della Cina di un
gigantesco piano di investimenti, cui ha fatto seguito poco dopo il piano statunitense. Cina e Usa rappresentano insieme il 60% dello stimolo da 184 m.di $ in arrivo per l'efficienza energetica. Per quanto riguarda il terzo pilastro della strategia Ue 2020, cioè la riduzione dei consumi in termini di energia primaria del 20%, rispetto al 1990, entro il 2020, Hsbc sostiene che il suo raggiungimento ridurrebbe di 100 miliardi di euro la bolletta energetica dell'Ue nel 2020. Tuttavia, pur in presenza di una legislazione che copre tutti i settori, il raggiungimento viene ritenuto a rischio per la debolezza del meccanismo sanzionatorio. India e Russia risultano i paesi con i cui sistemi economici offrono le migliori opportunità di miglioramento dal punto di vista dell'aumento di efficienza energetica. Dei 350 m.di $ di investimenti in "green economy", per il 22%, oltre 75 m.di $, sono attribuiti da Hsbc alla produzione di energia a basse emissioni (rinnovabili, nucleare e gas) e nell'ambito delle fonti rinnovabili di energia elettrica, mentre Cina e Germania hanno già raggiunto gli obiettivi di crescita fissati per il 2010, la Ue dovrebbe fermarsi due punti percentuali al di sotto: al 19% contro il 21%. Anche in questo caso, come per l'obiettivo di riduzione delle emissioni, il target del 20% al 2020 viene ritenuto vulnerabile, perché le procedure di infrazione nei confronti degli stati membri possono trascinarsi per anni e non si sono rivelate un deterrente efficace. La legislazione statunitense in corso di elaborazione prevede, invece, penalità per gli stati che non raggiungeranno gli obiettivi di produzione elettrica da rinnovabili loro assegnati.
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A T T U A L I T À
Stacco Italia-Ue, sale solo il diesel Giù gasolio riscaldamento e Btz In altalena il divario tra Italia e Unione Europea sui prezzi dei prodotti petroliferi. È quanto emerge dalla rilevazione dell’Unione Petrolifera (su dati Commissione Ue) al 15 giugno. Nel dettaglio, il differenziale sulla benzina è rimasto stabile a +3,6 eurocent/litro rispetto all’area euro ed è sceso di 0,1 centesimi vs la Ue a 27 Paesi, a +5,7 eurocent/litro. Nell’ultima settimana, in Italia il prezzo del prodotto leggero ha registrato un progresso di 1,8 cent, meno che in Germania (+2,6 cent) e nel Regno Unito (+2,5 cent) e più che in Francia (+1,6 cent) e Spagna (+1,4 cent). Lo stacco sul diesel è aumentato di 0,2 centesimi in entrambi i confronti salendo rispettivamente a +4,6 e +4 eurocent/litro. In Italia i listini sono aumentati di 1,6 centesimi, in Spagna di 1,9 cent, in Francia di 1,8 cent, in Germania di 1,3 cent, nel Regno Unito di 1,2 cent. In calo la forbice sul gasolio riscaldamento: -0,4 centesimi a +5,3eurocent/litro rispetto all’area euro e -0,3 centesimi a +5,4 eurocent/litro vs la Ue a 27 Paesi. Torna a scendere, infine, lo scostamento sull’olio combustibile denso Btz: -0,9 centesimi a +0,005 euro/kg rispetto all’area euro e -0,8 centesimi a +0,006 euro/kg vs la Ue a 27 Paesi.
Gara Gnl Krk-Trieste Mertl (Adria Lng): “La settimana prossima atteso l’ok del governo di Zagabria” Si sta trasformando in una vera corsa contro il tempo la competizione tra i progetti per i terminali Gnl di Trieste e quello croato di Castelmuschio (Krk). In un incontro alla Camera d’economia regionale di Fiume avvenuto ieri, riporta “Il Piccolo”, il direttore generale di Adria Lng, Michael Mertl, ha annunciato che il Governo di Zagabria dovrebbe prendere una decisione sul rigassificatore già la settimana prossima. “L’esecutivo del premier croato Ivo Sanader – ha spiegato - dovrebbe agire in tempi brevi, poiché in questi giorni si assumono le decisioni relative al terminale Gnl di Trieste. Il megaimpianto triestino potrebbe rappresentare per noi un pericoloso concorrente, ma se il governo di Zagabria reagirà la settimana prossima, come do-
Prezzi UE e prezzi in Italia al netto delle imposte (€/litro) - rilevazione del 15/06/2009 Benzina
Diesel
Austria
0,449
0,454
0,434
0,311
Belgio
0,462
0,441
0,417
0,283
U.E. 27
Bulgaria
0,437
0,416
0,399
0,332
U.E. Euro
Cipro
0,506
0,475
Gasolio riscald. O.c. denso Btz
0,431
0,381 0,323
Danimarca
0,538
0,478
0,496
Estonia
0,438
0,423
0,442
Finlandia
0,509
0,512
0,424
0,447
Francia
0,458
0,430
0,431
0,330
Germania
0,482
0,441
0,425
0,286
Grecia
0,490
0,514
0,409
0,355
Irlanda
0,391
0,421
0,543
0,250
Italia
0,524
0,502
0,480
0,336
Lettonia
0,476
0,443
0,443
0,146
Lituania
0,479
0,456
0,415
0,282
Lussemburgo
0,497
0,453
0,429
Malta
0,494
0,473
0,420
0,324
Olanda
0,510
0,457
0,343
0,268
Polonia
0,429
0,411
0,394
0,298
Portogallo
0,495
0,481
0,431
0,393
Rep. Ceca
0,459
0,473
0,383
0,248
Romania
0,440
0,456
0,346
0,351
Slovacchia
0,433
0,436
0,364
0,225
Slovenia
0,439
0,396
0,360
0,303
Spagna
0,491
0,480
0,406
0,321
Svezia
0,453
0,452
0,399
0,370
U.K.
0,407
0,433
0,376
Ungheria
0,472
0,469
0,469
Benzina media Scost. Italia 0,467
+0,057
0,487
+0,036
Diesel media Scost. Italia U.E. 27
0,456
+0,046
U.E. Euro
0,461
+0,040
Gasolio Riscaldamento media Scost. Italia U.E. 27
0,426
+0,054
U.E. Euro
0,426
+0,053
O.c. denso Btz media Scost. Italia U.E. 27
0,330
+0,006
U.E. Euro
0,331
+0,005
0,297
O.c. denso Btz 1% di zolfo tranne che per Bulgaria, Cipro, Lettonia, Lituania e Malta con qualità di zolfo Atz. Prezzo dell'O.c denso espresso in €/Kg Fonte: Unione Petrolifera su dati Commissione Europea
vrebbe, allora saremo in vantaggio”. Sempre ieri, peraltro, si è svolto un vertice (QE 17/6) tra i rappresentanti dei ministeri dell’Ambiente di Italia e Slovenia per fare il punto sui progetti italiani. Nel dettaglio, il favorito dovrebbe essere quello offshore da 8 miliardi mc di E.ON, la cui autorizzazione è attesa a breve, ma anche quello della spagnola Gas Natural è ancora ufficialmente in corsa.
Mediobanca: 2008, energia regina Eni tredicesima L’energia domina incontrastata la classifica dei profitti delle multinazionali a livello mondiale nel 2008. E’ quanto emerge da un rapporto di R&S di Mediobanca, secondo il quale ben otto gruppi del settore sono presenti nella top ten, monopolizzando le prime sette posizioni: ExxonMobil (29,180 miliardi €), Royal Dutch Shell (18,881), Gazprom (17,996), GE (15,957), BP (15,202), Chevron (13,428) e Petronas (12,308, dato però del 2007). La prima delle italiane è ancora di gran lunga l’Eni, al tredicesimo posto con 8,825 miliardi, seguita a grande distanza dall’Enel con 59,6 miliardi.
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I N N O V A Z IO N E
La curiosità. Da Milano arriva il “gallo fotovoltaico” Realizzato uno strumento per scegliere il pannello più adatto Si chiama “gallo fotovoltaico” - in ricordo della banderuola a forma di gallo posta sui tetti di molte abitazioni che indica la direzione del vento - lo strumento che misura le prestazioni dei pannelli fotovoltaici realizzato dal Politecnico di Milano. Grazie a questa invenzione sarà possibile capire quale sia la tipologia di pannello fotovoltaico più adatta in relazione al luogo e al clima: uno stesso pannello, infatti, può offrire diverse prestazioni a seconda della zona climatica in cui è posizionato. Il “gallo” collegato a due moduli fotovoltaici ne misura potenza, tensione e corrente elettrica; questi dati assieme a quelli ambientali, irradiazione solare e temperatura, vengono trasmessi in tempo reale al valutatore, che li compara e individua il sistema con le migliori prestazioni. Le informazioni vengono poi inviate al proprietario via wireless o gsm. Alimentato dall’energia prodotta dagli stessi pannelli, lo strumento completo di tutti i suoi componenti può essere contenuto in un normale trolley.
Consorzio RFX scopre l’elica “energetica” I risultati della ricerca sulla fusione nucleare del Consorzio, in collaborazione con Enea e Cnr Nuovo passo in avanti per la ricerca sulla fusione nucleare. I ricercatori del Consorzio RFX di Padova - che annovera tra i suoi soci di cui sono soci il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l’Università di Padova, Enea, Infn e Acciaierie Venete Spa) hanno prodotto in laboratorio un plasma da fusione a 15 milioni di gradi, scoprendo la sua
naturale tendenza ad assumere la forma di un’elica e a raggiungere così un equilibrio spontaneo. I risultati della ricerca, che sono stati pubblicati sulla rivista “Nature Physics”, saranno presentati ufficialmente domani nel corso di una visita al laboratorio. I ricercatori padovani in particolare producono plasmi denominati “Reversed field Pinch”, ottenuti in una “ciambella” del diametro di 4 metri (l’esperimento RFX) al cui interno si crea un plasma di idrogeno, ovvero un gas estremamente “caldo” e rarefatto. L’anello di plasma con la sua forma particolare ha superfici che agiscono da ottimi “contenitori” di energia e particelle disperdendo in questo modo energia. Le attività del Consorzio RFX si inquadrano nel programma italiano sulla fusione che vede Cnr e Enea fortemente impegnati e si inseriscono pienamente nel programma internazionale di sviluppo della fusione quale fonte di energia. Iter, il primo reattore a fusione sperimentale, è attualmente in costruzione a Cadarache, nel sud della Francia (QE 4/3).
Elettricità dai batteri: le “ultime” dalla scienza Microrganismi che producono energia e idrogeno e altri che demoliscono il petrolio Da anni diversi processi svolti dai batteri vengono studiati per via delle loro potenzialità “energetiche” o “ecologiche”: un esempio sono i batteri “enterici” (quelli che intervengono nei processi intestinali) sono oggetto di ricerca per la loro capacità di demolire sostanze inquinanti, oppure quelli “vulcanici” studiati dal Cnr per la produzione di idrogeno. Dall’Università di Firenze arriva oggi una nuova scoperta: esistono in natura alcuni microrganismi (batteri elettrigenici),che vivono prevalentemente in ambienti anaerobici quali suolo e sedimenti marini, che nello svolgimento delle proprie funzioni vitali producono energia elettrica attraverso il tra-
sferimento extracellulare di elettroni. Il progetto di ricerca è stato illustrato, nel corso del Simposio di Bio-elettricità microbica organizzato dal Polo Scientifico e Tecnologico dell’Università di Firenze, da Renato Fani del Dipartimento di Biologia Evoluzionistica e docente di Ingegneria Genetica. “Selezionando ed utilizzando batteri già presenti in natura - ha spiegato Fani -si possono realizzare ‘pile o batterie batteriche’ (Microbial Fuel Cell) che sono già in avanzata fase di sperimentazione”.
Finestre trasparenti per produrre energia dal sole All’Istituto Fraunhofer di Friburgo si studiano nuovi materiali “Guardando attraverso i vetri il giardino o un campo vicino, potrebbe sembrare una finestra qualsiasi. Ma questa finestra offre un’ulteriore caratteristica: produce energia elettrica”. Così Wolfgang Körner e altri ingegneri dell’Istituto Fraunhofer di Materiali Meccanici Iwm di Friburgo hanno presentato la loro ricerca finalizzata alla realizzazione di moduli fotovoltaici completamente trasparenti. La tecnologia esistente offre già diverse soluzioni per quanto riguarda il c.d. “film sottile” e del “gel fotovoltaico” (QE 7/10/08): nessuna di queste, secondo i ricercatori tedeschi, può dirsi veramente trasparente né altamente efficiente. Per conciliare le esigenze di un modulo nel quale “si può vedere attraverso” (“see through”) e di una tecnologia trasparente è necessario accoppiare due tipi di rivestimenti: il primo, già collaudato, è in grado di trasferire l’elettricità attraverso gli elettroni “n-conduttori”; più difficoltoso lo sviluppo del secondo tipo in cui sono le lacune elettroniche (“p-conduttori”) a consentire all’elettricità di scorrere. Il problema fondamentale, al momento, è quello di trovare un materiale adatto per la realizzazione del rivestimenti: quelli esistenti, infatti, non consentono di veicolare sufficiente elettricità né di mantenere la trasparenza.
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